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Gianluca BRASCHI

RIORDINAMENTO E DESCRIZIONE DEL FONDO CONVENZIONALMENTE


INDICATO COME “VICEPREFETTURA DI CESENA”
Quando nel 1991 presi servizio come Archivista (allora la dicitura ufficiale recitava
“Archivista di Stato-Ricercatore Storico-Scientifico”) presso la Sezione di Archivio di Stato
di Cesena furono due i ‘fondi’ che colpirono la mia attenzione: la cosiddetta Viceprefettura di
Cesena e il Comitato di Liberazione Nazionale e per una serie di ragioni che non possono fare
colpo su un giovane Archivista digiuno della pratica archivistica, ma abbastanza ferrato
nella teoria. Intanto, erano entrambi due fondi pochissimo o per niente consultati anche se
per motivi diversi: il secondo perché ancora gravato in parte dalle restrizioni alla consulta-
bilità previste per i “documenti relativi alla politica interna ed estera dello Stato, dichiarati di ca-
rattere riservato dal Ministero dell’Interno d’intesa con il Ministero per i beni e le attività culturali”
(diventano consultabili 50 anni dopo la loro data), ma il primo, molto più semplicemente,
perché sprovvisto di ogni mezzo (o strumento) di corredo: un territorio, quindi, apparente-
mente ancora tutto da arare per la ricerca archivistica o almeno così dicevano le domande
di Sala di Studio.
I motivi di interesse, però, erano anche altri e sono tuttora validi in buona parte: in
primo luogo, il fatto che la Viceprefettura si riferisca a un periodo storico in cui la città di
Cesena, strappata dal suo contesto limitato e locale, è proiettata in uno (quello del Regno
d’Italia napoleonico) che può a tutti gli effetti definirsi nazionale con conseguente ricambio
(almeno in parte) della classe dirigente, del sistema di governo, delle strutture e delle circo-
scrizioni amministrative; in secondo luogo, di conseguenza, perché la documentazione, es-
sendo quella di un ufficio che aveva sede a Cesena, ma competenze sul comprensorio cese-
nate, non si riferisce esclusivamente al ristretto ambito comunale, ma amplia il suo raggio
d’azione a buona parte del territorio limitrofo e circostante. A ciò si aggiunge un motivo
terzo di ordine prettamente archivistico, ma non meno interessante: un fondo come quello
di Viceprefettura esibisce chiaramente tutti i caratteri di quella che siamo ormai abituati a
considerare l’”archivistica classica” che data appunto dalla Rivoluzione Francese fino a
buona parte del secolo scorso (insomma decisamente prima quella che potremmo definire
la “Rivoluzione Informatica” che —si direbbe — tanto quanto quella Francese, è stata un
vero terremoto nella teoria e nella pratica archivistiche).
Se, però, due motivi di interesse storici e uno archivistico non sono certo pochi, restava
(e resta, tuttora) da spiegare come mai l’interesse degli utenti (quelli che, in genere, sono da
noi chiamati ‘studiosi’) fosse e sia così scarso; almeno, stando alle statistiche di Sala di Stu-
dio. Qui le ragioni possono essere molte e diverse e tutte più o meno ipotetiche, ma senz’al-
tro la prima — come insegna la prassi archivistica se non la teoria — è quella che un fondo
sprovvisto di inventario e, quindi, non adeguatamente descritto è un fondo per così dire
schermato, oscurato, inaccessibile allo studio e alla ricerca. È senz’altro un motivo estrema-
mente valido. Non si insisterà mai abbastanza sul fatto che l’inventariazione e descrizione
di un complesso documentario sono sempre un ‘progetto culturale’ e che la valorizzazione
di un fondo archivistico consiste in prima istanza nel renderlo pienamente accessibile agli
utenti, rimuovendo tutti gli ostacoli pratici e teorici alla sua consultazione.
È una parte dell’Archivistica che mi è sempre stata cara e che è strettamente correlata
con la teoria dell’informazione e della comunicazione; purtroppo, però, non bisogna dimen-
ticare che nel 1991 e seguenti non si avevano ancora gli strumenti per svilupparla piena-
mente: non erano ancora stati fissati gli standard di descrizione archivistica e l’uso degli
strumenti informatici in archivio era talmente raro (specialmente in Italia e soprattutto negli
archivi periferici) da apparire del tutto inesistente e pionieristico: si rammenti che la prima
edizione degli International Standard for Archival Description (ISAD(G)) è del 1994 anche se le
prime bozze sono del 1989. Insomma, erano proprio quelli gli anni del ‘fermento’ che portò
da lì a poco all’adozione dei tanti standard di descrizione ora correnti da parte dell’Interna-
tional Council of Archives.
Ci sono — almeno, credo — anche altri motivi oggettivi, che attengono anch’essi alla
teoria dell’informazione che potrebbero spiegare lo scarso successo in termini di consulta-
zione del fondo di Viceprefettura: la ridondanza (in fondo, un Viceprefetto scriveva per lo
più al Prefetto o ai Sindaci e, quindi, la documentazione prodotta esiste presumibilmente in
copia presso gli archivi della Prefettura (/Dipartimento del Rubicone) e dei Comuni del com-
prensorio, ma soprattutto nel fondo del Comune di Cesena; la rilevanza (il Viceprefetto rap-
presenta il Prefetto nell’ambito di una Viceprefettura e, quindi, sicuramente molti dei suoi
atti saranno stati compiuti su ordine e indicazione del Prefetto).

UN PO’ DI STORIA ARCHIVISTICA

La descrizione, quanto si vuole analitica, di un fondo non può mai prescindere da due
elementi fra loro collegati e fondamentali: la ricerca della storia archivistica della documen-
tazione e, di conseguenza, la descrizione (e storia) del suo Soggetto Conservatore. Abbiamo
insistito per anni sulla necessità di descrivere (da un punto di vista sia sincronico che dia-
cronico) il Soggetto Produttore, ne abbiamo delineato struttura e funzioni, abbiamo addirit-
tura insistito sul fatto che il fondo prenda nome dal suo Soggetto Produttore, ora si tratta di
mettere nella giusta luce e riportare alla ribalta degli onori il Soggetto Conservatore. Se il
Produttore pone in essere il complesso documentario, il Soggetto Conservatore assicura la
sua continuità nel tempo: per così dire lo ‘agisce’, fa sì che preservi nel tempo il suo signifi-
cato e possa comunicare inalterato il suo contenuto informativo. La cosa può non avere il
suo giusto rilievo finché il Produttore e il Conservatore coincidono, ma non è certo il caso
nelle società moderne e contemporanee in cui a particolari uffici ed agenzie è demandato
istituzionalmente il compito di tutelare, conservare e valorizzare la documentazione pro-
dotta da soggetti altri pubblici e/o privati.
La frattura tra Produttore e Conservatore ha già di per sé una valenza culturale e sto-
rica ed è, presumibilmente, alla base dell’archivistica moderna la cui nascita è — guarda
caso — generalmente fatta coincidere con l’inizio della Rivoluzione Francese. Se la legge del
12 settembre 1790 (la loi des Archives) istituisce gli Archivi Nazionali francesi, incaricati di
conservare inizialmente tutte le carte dell’Assemblea Nazionale, è con la soppressione degli
ordini e delle corporazioni religiose e l’obbligo di consegnarne le carte agli archivi diparti-
mentali nonché con la successiva soppressione dei diritti feudali e il rispettivo obbligo di
consegnare documenti e carte che li attestano che si crea definitivamente quello iato fra do-
cumenti correnti che testimoniano uno stato di diritto reale e corrente e documenti che
hanno, invece, valore storico e rispecchiano e descrivono uno stato di cose non più attuale,
non più capace di dispiegare effetti giuridici, ma che assume soltanto il valore di una testi-
monianza del passato.
A questo punto sorge spontanea la domanda di come la Viceprefettura di Cesena sia
andata a costituire parte del patrimonio della Sezione di Archivio di Stato di Cesena (che
amministrativamente altro non è che un’articolazione dell’Archivio di Stato di Forlì-Ce-
sena). Nel caso specifico si può dire che c’è sempre stata; anzi, c’è addirittura stata prima:
prima, cioè, che la Sezione di Stato di Cesena fosse istituita il 2 marzo 1970 con decreto mi-
nisteriale ai sensi dell’art. 3 § 2 del Decreto del Presidente della Repubblica n° 1409 del 30
settembre 1963 (anche questa generalmente conosciuta come “legge degli archivi”): “In non
più di quaranta Comuni, nei quali esistano archivi statali rilevanti per qualità e quantità, possono
essere istituite sezioni di archivio di Stato, con decreto del Ministro per l’interno, su conforme parere
del Consiglio superiore degli archivi.” Al giorno d’oggi le Sezioni sono trentatré; alcune sono
state abolite e il materiale è confluito nella sede principale, altre con l’istituzione di nuove
province sono diventate Archivi di Stato (come quella di Rimini, ora Archivio di Stato di
Rimini).
Nel caso di Cesena (ma anche in molti altri casi) la Sezione subentra in tutto e per tutto
all’Archivio Storico Comunale, ereditandone l’archivio nel senso di deposito ovvero i locali
presso la Biblioteca Comunale Malatestiana, dove questo era conservato, e l’archivio nel
senso di patrimonio documentario. In fin dei conti, al Comune di Cesena si sostituisce l’Ar-
chivio di Stato di Forlì nella gestione dell’Archivio Storico Comunale negli stessi locali e con
lo stesso patrimonio. In un certo senso si potrebbe, quindi, anche dire che la Sezione è l’Ar-
chivio Storico Comunale in quanto ne eredita in toto i fondi e la sede.
La convenzione del 18 settembre 1976 fra Archivio di Stato e Comune è chiarissima fin
dall’esordio: “il Comune offrì in uso per la Sezione i locali già in dotazione all’Archivio Storico
Comunale”. Poi, nella convenzione di deposito sempre del 18 settembre 1976 sono elencati
tutti i fondi presenti nell’Archivio Storico Comunale e passati alla Sezione a vario titolo. In
particolare: “che gli archivi statali citati furono alla stessa data ipso iure acquisiti alla Sezione in
base agli artt. 3 e 58 del D. P. R. 30 settembre 1963 n° 1409

anni pezzi
Corporazioni Religiose Soppresse 1057-1866 2280
Vice Prefettura Napoleonica e Governatorato Pontificio 1804-1859 652
Catasto del Cesenate 1500-1882 1024
Giudicatura Napoleonica e Pontificia di Cesena 1799-1860 539
Archivio Notarile di Cesena e Cesenatico 1386-1877 6828

La presenza di un rilevante nucleo di fondi statali è fondamentale per l’istituzione


stessa della Sezione come sancito, appunto, dall’art. 3 della Legge sugli Archivi e non po-
teva, certo, essere passata sotto silenzio. Anzi, i cinque fondi statali citati, giustamente, an-
drebbero inventariati e descritti a livello di “Gruppo di Fondi” come previsto dalle ISAD
(G). A tutti gli effetti sono un gruppo di fondi coeso e inscindibile dal punto di vista storico-
archivistico che costituiscono la base documentaria, se vogliamo dirla tutta, fondante della
Sezione di Archivio di Stato di Cesena in quanto Soggetto Conservatore. Abbiamo, così, per
quanto apparentemente vaghe, le misure originarie e costitutive di questo ‘gruppo di fondi’
per un totale di 11.323 pezzi che vanno dal 1057 al 1882.
Perciò, quando si diceva che la Viceprefettura ‘c’è sempre stata’ presso la Sezione di
Archivio di Stato di Cesena non era un’affermazione peregrina: la Viceprefettura appartiene
al nucleo documentale originario e costitutivo della Sezione e in quanto statale (de iure) e in
quanto già presente in sede (de facto) nei locali attualmente sede della Sezione e prima ancora
dell’Archivio Storico Comunale.
Si intuisce con una certa facilità che le istituzioni di cui si conserva la documentazione
condividessero — secondo una pratica assai comune allora come oggi — oltre la sede anche
i depositi d’archivio e, quindi, un’istituzione come il Governatore (Pontificio) aveva sede
presso il Palazzo Albornoz ora Municipio di Cesena insieme ad altre istituzioni. Al mo-
mento, pertanto, della soppressione le carte saranno naturalmente confluite nell’Archivio
Storico Comunale. Superfluo rammentare che ancora oggi, nell’ordinamento Italiano, il Sin-
daco, oltre a essere l’organo monocratico a capo di un ente autonomo territoriale è anche
ufficiale di governo, cosa ancor maggiormente vera nell’ordinamento napoleonico e com-
pletamente vera nell’Amministrazione Pontificia della Restaurazione, nella quale il Gonfa-
loniere (/Sindaco) è nominato dal Legato Apostolico e amministra per suo conto il Comune
con conseguente totale perdita di ogni autonomia territoriale.
Ancora più facile pensare che — come da consuetudine per quei tempi data la commi-
stione di funzioni fra biblioteche e archivi — i fondi siano finiti in Malatestiana, vero Archi-
vio Storico Comunale fino alla prima metà del ‘900.
Se passiamo, poi, ad esaminare questa discreta pattuglia di fondi più da vicino sco-
priamo alcune cose interessanti. Intanto, la consistenza iniziale in termini percentuali di
questi fondi (per numero di pezzi, secondo una misurazione al giorno d’oggi leggermente
desueta e abbandonata in favore dei metri lineari):

Corporazioni Religiose Soppresse 20,14%


Vice Prefettura Napoleonica e Governatorato Pontificio 5,76%
Catasto del Cesenate 9,04%
Giudicatura Napoleonica e Pontificia di Cesena 4,76%
Archivio Notarile di Cesena e Cesenatico 60,30%

da cui si evince, in primo luogo, che il grosso della documentazione statale — come spesso
accade nelle Sezioni di Archivio di Stato —è costituito dai fondi notarili; in secondo luogo,
che anche all’interno di questo gruppo di fondi è possibile tracciare relazioni di interdipen-
denza e articolazioni di un certo rilievo. È possibile intanto distinguere due schiere di fondi:
una di carattere generale (Corporazioni Religiose, Catasto e Notarile), che copre più di 800
anni di storia del Cesenate e una relativa specificatamente alla documentazione delle istitu-
zioni del Periodo Napoleonico e della Restaurazione che, costituisce, però, poco più del 10%
del totale e copre solo 56 anni di storia. Di più: questa seconda schiera, oltre che estrema-
mente compatta, è complessamente articolata in diversi fondi (Delegazione di Polizia, Vicepre-
fettura, Vicecommissariato, Reggenza, Governatore, Commissariato di Polizia a sua volta distinto in
Napoleonico e Pontificio nonché in Cause Civili e Penali) al punto che le descrizioni archivistiche
si intrecciano e si susseguono in un viluppo inestricabile che suggerisce e impone l’introdu-
zione del livello di super-fondo per una loro strutturazione congruente e, quanto si vuole,
analitica.

STRUMENTI DI CORREDO E DESCRIZIONI

Diciamolo subito: i fondi Viceprefettura, Governatore di Cesena, Commissario di Po-


lizia e Cause Civili e Criminali non hanno, di fatto, strumenti di corredo ed è proprio per
questo che attirano subito l’attenzione di volonterosi archivisti che si accingano alla scheda-
tura analitica di ben 1191 pezzi. Normalmente, quando si parla di Viceprefettura si intende,
poi, il fondo di cui sopra Vice Prefettura Napoleonica e Governatorato Pontificio originato da un
singolare caso di viscosità amministrativa per la quale amministrazioni appartenenti addi-
rittura a Stati diversi (Regno di Italia e Stato Pontificio) hanno condiviso documentazione e
archivi, ma anche se non di diritto di fatto gli ordinamenti. Con nome diverso si può dire
che il Governatore di Cesena eredita in buona parte le funzioni del Viceprefetto di Cesena e
questo quelle del Delegato di Polizia di Cesena nonché dei vari Vicecommissari dei governi
transitori.
Si può disquisire, se si vuole, sul fatto che l’Amministrazione Pontificia della Restau-
razione recepisca in parte cospicua ed eredita gli ordinamenti del periodo rivoluzionario e
francese, ma è un fatto che la documentazione, pur con le ovvie cesure dovute ai passaggi
da un regime all’altro, scorre senza significative soluzioni di continuità. Risulta, pertanto,
difficoltoso applicare con eccessivo rigore il principio del nesso archivistico inscindibile fra
Complesso Documentale e Soggetto Produttore e conviene portare alla luce la continuità e
l’importanza ai fini della descrizione archivistica del Soggetto Conservatore.
Tradizionalmente, quando ci si riferisce al fondo della Viceprefettura si riporta (an-
che nel Sistema Informativo degli Archivi di Stato (SIAS), per esempio) che lo strumento di
consultazione è l’”inventario del Bazzocchi”. Dino Bazzocchi, bibliotecario cesenate, eru-
dito, è stato Direttore reggente della Biblioteca Malatestiana dal 1915 al 1920. Ha scritto al-
cuni libri di storia ed erudizione locale, ma in particolare “L’Archivio storico comunale di Ce-
sena : ordinamenti e note”, 1920-19261
Ora, chi frequenta la Sezione, sa che l’”inventario del Bazzocchi” è un semplice vo-
lume manoscritto che alle pagine 441-442 riporta il tanto agognato strumento di corredo.
Sono solo due pagine che riportano la dicitura “Archivio V. Prefettura” e il titolario del
fondo con l’indicazione cronologica 1804-1859: si riferisce, pertanto, al fondo Vice Prefettura
Napoleonica e Governatorato Pontificio correttamente citato nell’elenco di versamento della
Convenzione di deposito del 1976. Già, perché nell’archivistica ‘classica’ — quella che va
dalla fine del XVIII secolo alla prima metà del XX, per intenderci — gli ordinamenti degli
archivi anche in fase di costituzione sono regolari e costanti: per titolo (classificazione) e
protocollo. Bisogna dire che questo sistema assai semplice ha funzionato egregiamente per

1
http://scoprirete.bibliotecheromagna.it/SebinaOpac/resource/l-archivio-storico-comunale-di-cesena-ordinamenti-e-
note/RAV2204715
Figura 1 - Inventario di Dino Bazzocchi, p. 441 - Viceprefettura
gran parte della documentazione ottocentesca e molto raramente si è sentita l’esigenza nella
cosiddetta Era della Custodia, nella quale le esigenze di conservazione sono ampiamente pre-
ponderanti rispetto a quelle della tutela e soprattutto della valorizzazione, di andare oltre,
di fornire strumenti di consultazione analitici che favorissero l’accessibilità degli utenti alla
documentazione.
Giocoforza è riportare lo schema di titolario del fondo:

1 Acque
2 Agricoltura
3 Amministrazione del Distretto
4 Amministrazione dei Comuni
5 Beneficenza
6 Censo e cadastro2
7 Commercio
8 Confini
9 Culto dello Stato ed altri culti tollerati
10 Esenzioni
11 Finanze
12 Giustizia
13 Governo
14 Istruzione Pubblica
15 Magistratura
16 Militare
17 Polizia
18 Popolazione
19 Potenze estere
20 Sanità
21 Spettacoli e feste pubbliche
22 Stato civile dei cittadini
23 Strade
24 Tesoreria
25 Vittuarie3

da cui si deduce la straordinaria ampiezza delle funzioni del Viceprefetto prima, del Gover-
natore Distrettuale poi, perché — ça va sans dire — lo schema rimane costante da un’ammi-
nistrazione all’altra ivi comprese le amministrazioni transitorie (murattiane, austriache, per-
fino italiane).
Il titolario disegna uno schema astratto di categorie che poi le singole unità archivisti-
che vanno a riempire susseguendosi anno per anno. Si costruisce così progressivamente una
tabella le cui righe sono le classi del titolario e le cui colonne gli anni: niente di più semplice.

2
Catasto
3
Vettovaglie
Va detto, però, che il titolario non si mantiene uniforme nel tempo. Per esempio, il
titolo I (“Acque”) originariamente era (“Acque e strade”), poi, le “Strade” sono state passate
al titolo XXIII. Così come a un certo punto il Titolo III si ‘svuota’ ovvero non contiene più
documentazione. Così come la fascicolazione all’interno delle buste (unità archivistiche)
non è presente nella parte più antica del fondo (Delegato di Polizia), appare nella Viceprefet-
tura, scompare nei Governi transitori, riappare nel Governo Distrettuale fino al 1844-1845 per
poi sparire del tutto. A partire dal 1830 in poi si notano anche i segni di un progressivo
degrado dell’ordinamento e completezza della documentazione. Sono fenomeni chiara-
mente legati all’andamento storico delle Amministrazioni a cui si riferisce la documenta-
zione: le vicende involutive dell’Amministrazione Pontificia in Romagna sono ben note a
tutti.

LE GUIDE

Nella Guida Generale degli Archivi di Stato Italiani 4 il fondo della Viceprefettura è così de-
scritto coi due suoi fondi aggregati:

Viceprefettura di Cesena, bb.e regg. 388 (1804-1814)

Il distretto di cui Cesena fu capoluogo apparteneva al dipartimento del Rubicone e si sud-


divideva nei tre cantoni di Cesena, Mercato Saraceno e Savignano <sul Rubicone> (Savi-
gnano <sul Rubicone> sul Rubicone). Il fondo comprende anche la documentazione del
1814, anno che vide il governo
provvisorio austriaco ed una prima, parziale occupazione murattiana.

< Carteggio > 1804-1814, bb. 350. < Protocolli della corrispondenza > 1804-1814, regg. 38.

Commissario di polizia di Cesena, mazzi 13 (1799-1814)

La documentazione è scarsa per gli anni 1799-1808 e 1813-1814.

Giudicatura di pace di Cesena, voll. e mazzi 41 (1812-1814)

< Cause civili > 1813-1814, voll. 36. < Cause criminali > 1812-1814, mazzi 5.

Governo di Cesena, mazzi 340, bb. 239 e regg. 25 (1815-l860)

Durante la restaurazione Cesena fu sede di un governatore distrettuale (gli altri due distretti
della legazione di Forlì erano quelli di Forlì e Rimini) mentre i governi di secondo ordine
ebbero sede, nell’ambito del distretto cesenate, in Sarsina, Savignano <sul Rubicone> (Savi-
gnano <sul Rubicone> sul Rubicone) e Sogliano (Sogliano al Rubicone). La documentazione

4
Guida generale degli archivi di Stato italiani, Roma : Ministero per i beni culturali e ambientali, Ufficio centrale per i
beni archivistici, vol 2: F-M, 1981, p.
di questi ultimi uffici è andata perduta. Comprende anche documentazione del governo
provvisorio austriaco e della breve occupazione murattiana (1815), nonché documenti del
governo provvisorio (1859- 1860).

< Carteggio > 1815-1859, bb. 239. < Protocolli della corrispondenza > 1815-1859, regg. 22. <
Protocolli della corrispondenza > 1859-1860, regg. 3. < Cause civili > 1815-1860, mazzi 189. <
Cause criminali > 1815-1860, mazzi 151.

Commissariato di polizia di Cesena, mazzi 142 (1815-1859)

Comprende anche documentazione del governo provvisorio austriaco e della breve occu-
pazione murattiana (1815).

È una descrizione per serie molto limpida che fa chiarezza sulla complessità del fondo
e sulle sue interrelazioni interne. Incidentalmente, c’è una piccola difformità sul numero dei
pezzi fra l’elenco di versamento e quelli dichiarati in sede di redazione della Guida: en-
trambi dovuti alla cura all’allora Direttore dell’Archivio di Stato Giordano Pedrazzini, sicu-
ramente dovuta a lavori di assestamento. Il numero dei pezzi potrebbe di nuovo non coin-
cidere in un riconteggio attuale. Nel 1994-1995 infatti tutto il fondo è stato reimbustato in
nuovi contenitori: sia Viceprefettura e Governo (che conservavano ancora molto logore e
danneggiate le buste originali) sia Commissario e Commissariato di Polizia che erano sem-
plicemente conservati in mazzi (a volte anche eccessivamente voluminosi) legati con lo
spago.
I dati della Guida Generale sono stati poi reinseriti nel SIAS (Sistema Informativo de-
gli Archivi di Stato)5 così com’erano senz’alcuna revisione e approfondimento:

dati che, quindi, in sede di reingegnerizzazione del sistema basato sul SIUSA finiranno per
essere ribaditi nei sistemi derivati come il SAN (=Sistema Archivistico Nazionale), Michael

5
http://archivi-sias.it/Scheda_Complesso.asp?FiltraComplesso=412000580
o la versione basata sui LOD (Linked Open Data) dal momento che tutti questi sistemi pe-
scano dai dati immessi al momento della creazione del SIAS che presso l’Archivio di Stato
di Forlì-Cesena è rimasto a livello di serie generali.
Quello che, comunque, emerge chiaramente da queste descrizioni di alto livello è la distin-
zione sia all’interno della Viceprefettura che all’interno del Governo Distrettuale di due se-
rie fondamentali: protocolli e carteggio. È la più classica delle divisioni nell’archivistica
dell’800, basata sull’evidenza fisica del documento. I protocolli (della corrispondenza) sono
registri di tutta la documentazione in ingresso e in uscita presso l’amministrazione e il car-
teggio è la raccolta ordinata per titolario di tutta la documentazione in ingresso in originale
e di tutta la documentazione in uscita in copia: un sistema efficientissimo nella sua sempli-
cità di gestione dell’archivio; efficientissimo, a patto che la documentazione non subisca una
crescita esponenziale nel tempo come è avvenuto nella produzione documentale contempo-
ranea e a patto che la documentazione sia tipologicamente del tutto uniforme come avve-
niva, appunto, dalla fine del ‘700 fino alla prima metà del ‘900.
È proprio quest’uniformità tipologica che ha permesso il travaso dello schema concettuale
di ordinamento delle carte dalla Viceprefettura al Governo Distrettuale Pontificio: ammini-
strazioni in conflitto tra loro o almeno, senz’altro, in opposizione e contrasto.

UNA NUOVA SCHEDATURA

Esaminata, seppur sommariamente, la storia archivistica del fondo di Viceprefettura


di Cesena in tutta la sua complessità storica e strutturale, è sembrato urgente nel corso degli
ultimi anni proporre un approccio diverso alla sua descrizione. In prima istanza, sembra
opportuno introdurre un livello superiore al fondo: il superfondo o gruppo di fondi ovvero
un’aggregazione articolata di fondi che fanno capo a un unico Soggetto Conservatore come
vincolo archivistico primario, che può essere pensato anche un Soggetto Conservatore
astratto o nominale dato dalla successione delle amministrazioni che si sono succedute nel
possesso del fondo e che l’hanno ereditato l’una dall’altra.
Partendo da tale considerazione, in sede preliminare di raccolta dei dati, si propone
una scheda semplicissima che prevede nei suoi campi il Soggetto Produttore come semplice
attributo. Da mantenere è senz’altro l’opposizione costitutiva protocollo vs. carteggio così
come quella fascicolato vs. non fascicolato. Così le 25 classi del titolario assumeranno il rango
di serie archivistiche principali, mentre le unità archivistiche afferente saranno ordinate per
anno (e all’interno di esse ove ci siano per fascicoli). Sembra il modo più semplice ed ele-
gante di emulare nei termini dell’archivistica contemporanea quella classica.
Un passo successivo sarà quello di sovrapporre i campi di questa semplice scheda di
rilevazione a quelli della scheda ISAD (G) nonché di compilare le eventuali schede ISDF e
ISAAR (CFP): una sorta di normalizzazione secondo i più accettati e recenti standard inter-
nazionali di descrizione archivistica.
Per rendere un’idea dell’aspetto che potrebbe assumere l’inventario se fosse appli-
cato un tale criterio di schedatura si riporta di seguito la descrizione delle prime 10 buste
del fondo di Viceprefettura. La sintassi adottata è largamente personale e mira a rendere il
più leggibile possibile la bozza di inventario. In neretto la classe del titolario accompagnata
dal numero fra parentesi quadre, indentati di sotto gli anni (in neretto) con (fra parentesi) il
fondo-soggetto produttore e il numero della busta-unità fisica. Di seguito i fascicoli presenti
nell’unità di contenimento numerati progressivamente secondo l’ordine originale. Il risul-
tato è questo:

Acque e strade [01],


1807, (Viceprefettura, b002):
[01] Battistini di Sarsina per un mulino; [02] Ceccaroni – Ponte di San Lazzaro;
[03] Comune di Sarsina – Ponte sul Savio; [04] Regolamento sugli argini di
fiumi a pubblicazione di proclama; [05] Regolamenti generali per il corpo degli
Ingegneri e subalterni; [06] Unione del Cesenatico al Distretto per oggetto d’ac-
que;
1809, (Viceprefettura, b003):
[01] Antonelli del Cesenatico: acque stagnanti e lavori d’acqua; [02] Comuni
diversi e Cesenatico – Provvidenze contro l’interramento del canale Misiola e
degli altri scoli a carico di speciali società; [03] Casa Finali sul ponte di San
Lazzaro; [04] Longiano – Ponte sul fiume Rigossa; [05] Raschi di Bellaria per
derivazione d’acqua dal Savio; [06] Disposizioni generali sulle perizie dei la-
vori di passiva spettanza da farsi dai Comuni; [07] Diffidazioni ed esemplari
della insinuazione dei titoli o diritti di possesso delle investiture e concessioni
d’acque per uso di irrigazione; [08] Mercato Saraceno – Lavoro al ponticello
detto di Colonnata; [09] Mercato Saraceno – Lavori al molino; [10] Savignano
<sul Rubicone> – Lavori per l’indrizzamento di una fossa matrice; [11] Sarsina
– Costruzione di una pedana o ponticello sul Savio; [12] Magnani Pietro de-
nuncia per la chiusura di un fosso danneggiante il libero corso delle acque; [13]
Lavori di un ponte in Mercato Saraceno;
1810, (Viceprefettura, b005):
[01] Sarsina – Pedagna sul fiume Savio; [02] Savignano – Fossa Matrice da rad-
drizzarsi; [03] Mercato Saraceno – Ponte sul Rio Meleto; [04] Cesena – Esecu-
zione dello scolo Misiola; [05] Società di interessi negli scoli da ripartirsi in
circondari; [06] Forlì – Lagonchio – Ripe del torrente Cesola smontate dalla
sopravvenienza d’una piena d’acqua; [07] Ricerche sulle acque minerali ad uso
di Bagno; [08] Tabelle delle opere eseguite nel 1809 pel titolo Acque e Strade;
[09] Tutti gli avvisi che si pubblicano dalle comuni per appalto d’opere d’ac-
que e strade una copia si deve rimettere alla Prefettura; [10] Pennacchi sul
ponte del fiume Savio; [11] Cesena – Lavori nel fiume Savio per conto degli
eredi Bellisomi; [12] Cesena – Ponte sul fiume Savio; [13]Cesena – La società
de’ Molini per la deliberazione de’ voti; [14] Mercato Saraceno – Li fratelli An-
gelini per traslocare un molino posto sul fosso Rivenia; [15] Strada Nazionale
del Cesenatico innondata dallo scolo Misiola che la costeggia superiormente
al Ponte della Pietra; [16] Il Direttore Generale d’Acque e Strade al passaggio;
[17] Cesena – Il Podestà – Regolamenti per la polizia delle pubbliche fontane;
[18] Cesena – Gregorio Finali per divergere le acque d’un ponte che scorre in
un fondo da lui tenuto in affitto dalla Congregazione di Carità di Forlì; [19]
Longiano – Per l’approvazione di ripulire il cosidetto Fosso Lungo posto
nell’appodiato di Montiano; [20] Longiano – lavoro alla Pubblica Cisterna di
Montiano Approvato; [21] Roncofreddo – Fabbri e Tomassi perché sia provvi-
sto al corso delle acque nel luogo detto “delli Fratti”; [22] Ricorso di alcuni
possidenti contro la Compagnia de’ Molini;
1811, (Viceprefettura, b006):
[01] Chiusa attraverso lo scolo Misiola sotto il Ponte della Pietra nociva alla
Strada Commerciale per Cesenatico; [02] Cesena -Guasto del fiume Savio alla
strada laterale di passaggio Comune; [03] La Compagnia de’ Molini sui voti;
[04] Cesena – Lavori al fiume Savio vicino al molino di Cento; [05] Delucida-
zioni sul decreto 20 ottobre 1810 relativo alla bonifica di terreni paludosi e val-
livi; [06] Notizie sulle pesche; [07] Società dei possessori interessati ai pubblici
scoli e consorzi da attivarsi nel Distretto; [08] Disposizioni sulle denunce dei
progetti dei Lavori di Acque e Strade; [09] Riparo allo scolo Aula costeggiante
la strada Emilia; [10] Lavoro al porto di Sinigallia; [11] Il sacerdote Renzi contro
il Podestà di Longiano per inondamento d’acqua; [12] Mercato Saraceno –
Ponte sul fosso della Cadastra; [13] Mercato Saraceno – Ponte sul Rio meleto;
[14] Sant’Agata – Costruzione di un ponte in Turricella; [15] Ristauri al ponte
della Torre del Moro; [16] Cesena -Scavo della Misiola e vertenze; [17] Cesena
– Piraccini Giovanni – Per un estratto del Protocollo Municipale di Cesena re-
lativo a una petizione da esso presentata onde sia sospesa l’apertura di un
fosso sopra un suo campo; [18] Prolungamento dell’ala destra superiore del
ponte di cotto sul Savio presso Cesena; [19] Elenco delle Acque e Strade ese-
guite nel 1811;
1812, (Viceprefettura, b008):
[01] Elenco delle opere d’acque e strade nel 1811; [02] Lavori al Ponte di Cesena
all’ala destra superiore ed alle rive del Savio; [03] Delegazioni, bonificazioni
per i consorzi e relativo; [04] Vertenze Piraccini; Vedova Bonini di Cesena per
acque e multa applicata al Piraccini; [05] Roversano – Lavori al Rio delli Fratti;
[06] Avviso prefettizio sull’arginatura dei fiumi e torrenti; [07] Fabbri e Tom-
masini contro il prete Renzi di Roncofreddo per deviazione d’acque ed altro;
[08] Milani e Galeffi di Cesena contro il parrocco di Diegaro per deviamento
d’acque; [09] Sant’Agata – Costruzione del ponte di Turricella e Reclami rela-
tivi; [10] Guasto nella frazione di Quarto e Traghetto relativo; [11] Mercato
Saraceno – Lavori ai due ponti e strade; [12] Ricorso contro il Parrocco per de-
viazione d’acqua; [13] Gatteo – Lavori ad alcuni ponti; [14] <manca>; [15] Esca-
vazione del torrente Bevano; [16] Savignano <sul Rubicone> – Ponte da co-
struirsi in Bellaria; [17] Vertenza tra il Podestà di Savignano e il sig; Perticari
pel nuovo corso da darsi alla acque di Borgo Madonna Rossa; [18] Savignano
– Liverani Pietro per la visita del lavoro fatto alla sponda sinistra del fiume;
[19] Lavori al ponte della Castellina sul Lamone; [20] Lavori sui fiumi Savio e
Montone; [21] Sorbano – Varatti Pier Antonio contro il sindaco di Sarsina per
i lavori d’acqua nel luogo detto Cà di Mazzo; [22] Sarsina – Ruscelli Luigi pel
suo avere, avendo costruito una pedagna sul fosso di Celle vicino a Ranchio;

Agricoltura [02],
1807, (Viceprefettura, b002):
[01] Regolamenti per i boschi e le capre; [02] Regolamento per uso della torba
invece di legna; [03] Ghiselli Paolo per vendemmiare; [04] Disposizioni per le
miniere ed i boschi; [05] Eccitamenti per le società agrarie; [06] Questione sui
boschi del territorio cervese.
1808, (Viceprefettura, b002):
[01] Ricerche e disposizioni urgenti sul governo delle capre; [02] Quadri gene-
rali degli agricoltori più distinti; [03] Provvidenze sui boschi; [04] Prospetto –
Elenchi delle denunzie di generi e derrate nel 1808; [05] Sogliano <al Rubicone>
– Provvidenze contro i suini vaganti per le campagne;
1809, (Viceprefettura, b004):
[01] Società agrarie pel giornale d’Agricoltura; [02] Monte Leone – Permesso
per guarda – campi e come punire i contravventori alle leggi campestri; [03]
Risaie – Provvidenze relative al Decreto 5 Novembre; [04] Terreno torboso ove
esista; [05] Banducci Giovanni di Cesena per Ispettore ai Boschi; [06] Gautieri
Giuseppe Ispettore ai Boschi; [07] Provvidenze alle selve e tabelle; [08] Tala-
mello – Il Sindaco richiama provvedimento perché vengano interrite alcune
risaie di proprietà del Sig. Roselli Pietro di Secchiana; [09] Ricerche sulla pro-
venienza del compenso e prezzo di legname e carbone; [10] Quesiti sugli an-
nali dell’Agricoltura proposti dal sig. Filippo Re, professore di agraria;
1810, (Viceprefettura, b004):
[01] Società agrarie e d’Arti da organizzarsi; [02] Il Cav. Filippo Re, professore
d’agraria, quesiti sull’agricoltura; [03] Avvisi da pubblicarsi sui boschi; [04]
Cesena – La Società agraria per il soppresso locale degli Osservanti di Cesena
per la sua vendita; [05] Notizie sul prodotto ed esito del frumento nel Distretto;
[06] Notizie sul granoturco; [07] Zucchero d’uva – Estrazione

Strade [23],
1809, (Viceprefettura, b003):
[01] Cesena – Finali-Ricci trasporto di strada comunale; [02] Ordini ministeriali
per l’osservanza delle leggi d’ornato; [03] Ordini per il restauro delle strade
nazionali attraversanti l’abitato e decisione sul gran ponte del Savio; [04] Sel-
ciati in Savignano <sul Rubicone> con riattamento e rimborsi da parte del Go-
verno; [05] Lavori alla strada Emilia nazionale; [06] Ordini e istruzioni generali
sulle strade nazionali; [07] Savignano <sul Rubicone> – Tronco stradale da ven-
dersi ai Rasponi; [08] Savignano <sul Rubicone> – Diversi tronchi di strada da
vendersi; [09] Montiano – Vedova Gessi contro Municipalità di Longiano per
una Strada; [10] Savignano <sul Rubicone> – Arciprete di Castelvecchio pro-
getta di fare del suo un tratto di strada; [11] Ponte della Torre del Moro non
pericoloso; [12] Fabbri Michele, ingegnere al Metauro, contro una progettata
chiusura di strada; [13] Cesena – Polizia delle fosse di grano; [14] Cesena –
Allargamento della strada di San Carlo; [15] Cesena – Biscioni Pietro contro
Sirotti Nicola per chiusura di un camino; [16] Cesena – Arresto di certo Ange-
lini, muratore, per insubordinazione con oltraggi al sig. Barbieri, membro della
Deputazione d’Ornato; [17] Mercato Saraceno – Progetto per la strada di co-
municazione da Rimino a Firenze; [18] Cesena - Riparo alle strade rurali di
Cesena – avviso alla Deputazione delle strade; [19] Roversano – Riattamento
Della Strada della Costa; [20] Brecciatura e selciati da farsi in Longiano; [21]
Disposizioni comuni per visita annuale strade; [22] Criteri generali sulle Strade
anche urbane e nota al VicePrefetto delle Deputazioni d’Ornato; [23] Savi-
gnano <sul Rubicone> – Amati Raffaele per apertura di una parte al muro Ca-
stelleno; [24] Cesena – La Deputazione d’Ornato – Provvidenze di Polizia di
suo Istituto; [25] Minaccia di ruina della Torre Del Duomo; [26] Guidi Luigi
refrattario alle ordinanze della Deputazione d’Ornato; [27] Cesena – Pietro
Magnani denuncia un usurpamento di strada fatto da Vincenzo Degli Angeli
in Ruffio; [28] Appalto della strada postale del Cesenatico; [29] Sarsina – Re-
clamo che sia ristaurata la strada di Calbano, Turrito e Crocetta; [30] Cesena –
Serra Gian Angelo per l’apertura di una strada; [31] Mercato Saraceno – Riparo
alla strada pubblica di comunicazione con Cesena.
1810, (Viceprefettura, b005):
[01] Cesenatico – Ristauri alla strada dal Porto a Cesena; [02] Cesena – Rapporti
della Direzione Genarale di Acque e Strade; [03] Sarsina -Ristauri per reclamo
del Parrocco alla strada di Calbano; [04] Longiano – Ristauri alla strada conso-
lare; [05] Longiano – Ristauri alla strada del pubblico lavatoio; [06] Longiano
– Ristauri alla strada Colonna; [07] Sarsina – Riparazioni stradali urgentissime;
[08] Savignano – Ristauri alla strada di Castelvecchio; [09] Cesena – Piano stra-
dale dell’interno della città di Cesena; [10] Tabella de’ regolamenti stradali da
spedirsi alla Prefettura; [11] Longiano – Filippo Buda perché sia ridotta a
strada di prima classe invece della strada nuova altra più utile; [12] Cesena –
Il perito comunale per il rimborso delle spese incontrate per gli elenchi stra-
dali; [13] Gambettola – Buda Filippo per acquisto di un tronco di strada; [14]
Gatteo – Riattamenti e manutenzioni della strada Brecciata del Comune; [15]
Ripari da farsi alle strade di comunicazione colle Nazionali coi fiumi e coi ca-
nali navigabili; [16] Savignano – Ristauri sopra la strada di comunicazione con
San Mauro; [17] Mercato Saraceno – Riparazioni alle Strada Nazionali di co-
municazioni con Cesena; [18] Cesena – Selciatura delle strade interne e spese
relative; [19] Gambettola – Ristauri ad alcune strade; [20] Longiano – Vendita
di un tronco di strada al Filippo Buda; [21] Ordini generali sulla manutenzione
e conservazione delle strade pubbliche; [22] Indicazioni precise del nome vero
non arbitrario delle strade sulle quali fannosi degli atti; [23] Roversano – Sop-
pressione di tre tronchi di strade; [24] Cesena – Il Dott. Fioravanti contro Mami
per impedimento di passaggio alle strade di Castglione e Montanara; [25] Ri-
stauri da farsi per ordini superiori alle strade di comunicazione tra l’Impero
Francese e il Regno; [26] Il Principe Giovanni Spada Viroli Romano perché
venga impedito al comune di Longiano di mettere ad uso di strada il passo che
dal torrente Rigossa trascorre in un suo podere; [27] Cesena – Serra per appar-
tenenza di una strada; [28] Disposizioni prefettizie in riguardo al progetto di
allargamento della strada di riparto di Cesena; [29] Sarsina – Vari comunisti
perché venga impedita alcuna innovazione sulla strada da chiudersi detta “
l’Ombrosa”; [30] Roversano– Diramazione della Strada detta “ la Volta” e ri-
stauro; [31] Cesena - Boni Sisto per credito contro il Comune in causa della
compilazione degli elenchi stradali del 1809; [32] Innovazioni stradali com-
messe da certi eredi Baldacci in Pievesestina; [33] Disposizioni sull’ornato delle
strade comunali; [34] Longiano – Il podestà perché sia chiamato all’ordine l’ap-
paltatore della brecciata di Montiano; [35] Longiano – Francesco Magioli perito
geometra pel complesso del comune predetto per avere fatti gli elenchi stra-
dali; [36] Longiano – Il Comune contro il sig. portantino Guidi per usurpazione
e chiusura di due strade; [37] Cesena – Rinnovazione del Selciato della strada
postale interna; [38] Le Perizie devono essere compilate d’orinnanzi dagli in-
gegneri e periti abilitati; [39] Cesena – Biscioni, membro della Commissione
d’ornato – Reclamo per disposizioni date dalla stessa senza suo consenso per
l’erezione d’una fabbrica; [40] I Comuni si affrettano a regolarmente conclu-
dere il rispettivo contratto d’appalto per la manutenzione delle Strade Nazio-
nali attraversanti l’abitato; [41] Strada consolare di Montiano (Comune di Lon-
giano ) che conduce a Cesena da ristaurarsi; [42] Disposizioni superiori sulla
conservazione delle strade e ponti; [43] Roversano – Per la vendita di un tronco
di strada; [44] Riparazione alla strada corriera di Cesena di somma urgenza;
[45] Disposizioni emanate per togliere l’abuso agli abitanti di tenere esposti
nelle finestre di loro abitati vasi di fiori e altro; [46] Cesena – Guidi Costantino
– Contestazione al Podestà di Longiano per la chiusura di un andamemto po-
sto in un podere Guidi; [47] Gatteo – Traslocazione di un tratto di strada co-
munale alli sig; Villani; [48] Gatteo – Giovanni Cirri contro il comune per
l’adattamento della strada Bracciola che da Gatteo conduce a Savignano; [49]
Savignano – Ristauri alla strada postale attraversante il Comune; [50] Reclami
diretti contro il sig; di Bagno per ristauri all’argine presso il torrente Rigossa;
[51] Rinnovazione degli archi delli ponti principali di Cesena; [52] I progetti
per l’appalto dei eventuali opere stradali a carico dei comuni da sottoporsi in
doppia alla Superiorità; [53] San Mauro – Molti individui contro il Parrocco
per arbitraria fabbrica sopra le pubbliche strade; [54] Cesena – Giovanni An-
gelo Serra perché sia riparato lo slamo fatto dal fiume Savio alla strada fian-
cheggiante il fiume; [55] Disposizioni per il ristauro e manutenzione delle pub-
bliche strade; [56] Roversano – Ristauro al Rio cosidetto dei Frati; [57] Monte
Leone – Il Comune contro gli agenti dell’ex-feudatario Guiccioli A. per usur-
pazione di terreno; [58] Ordini sulla manutenzione delle strade pubbliche di
campagna; [59] La Deputazione d’Ornato contro Matteo Vespiniani per insulti
verbali;
1811, (Viceprefettura, b006):
[01] Gambettola – Lavori stradali; [02] Gatteo – Traslocazione stradale; [03]
Larghezza dei fossi collaterali alle strade e relativo; [04] Multe applicate per
violazione delle leggi d’ornato; notizie mensili; [05] Mazzoli e Ghini -Vertenze
colla Deputazione d’Ornato pelle loro fabbriche; [06] Sarsina – Progetto delle
strade; [07] Talamello – Guasto alla strada Cà Gualtieri vertenza; [08] Progetti
per appalto d’acque e strade da trasmettersi alla Prefettura; [09] Mercato Sara-
ceno – La popolazione per il ristauro della strada sul rio Borello dall’appalto
Buffalini; [10] Cesena – Strade comunali da ristaurarsi e assegnamenti per gli
anni 1810 e 1811; [11] Gatteo – Adattamento e brecciatura della strada primaria
del Comune; [12] Gatteo – Brosi Antonio – Addrizzamento di un tronco di
strada dei Maceri; [13] S; Mauro – Vincenzi e Sartoni contro il parrocco coadiu-
tore per intrapresa fabbrica sopra un viottolo creduto di pubblica pertinenza;
[14] Elenchi delle opere d’acque e strade fatte nel 1810; [15] Roversano – Ri-
stauro del fosso delli Fratti; [16] Cesena – Selciato alla strada postale interna;
[17] Vertenze Biscioni colla Commissione d’Ornato; [18] Monte Tiffi – Piscaglia
Marco – Permuta di una strada – Cà di Carlone; [19] Quistioni sul passaggio
di un stradello posto sui beni Mambelli nel comune di Roversano; [20] Lon-
giano – Il Comune – Chiusura della strada detta “Via del Paradiso “; [21] Lon-
giano – Il Comune – Acquisito di un piccolo appezzamento di terreno; [22]
Roversano – Risarcimento alla strada detta “La Volta”; [23] Osservazioni emer-
genti dietro esame dell’elenco dei lavori stradali di Longiano; [24] Regola-
mento stradale per le Comuni di nuova aggregazione; [25] Osservazioni
sull’elenco delle opere d’acque e strade del 1810 del comune di Savignano; [26]
Longiano – Lavori al locale del Teatro; [27] Longiano – Vertenza Spada col
Comune di Longiano per oggetti Stradali; [28] Disposizioni urgenti sulla puli-
zia delle strade pubbliche; [29] Savignano – Rocchi Giulio per la chiusura di
una strada; [30] Longiano – Brecciatura della strada di Montiano; [31] Appalto
della ricostruzione della nuova strada di Vellarsa conducente al Tirolo (Dipar-
timento del Bacchiglione); [32] Savignano – Adattamento e manutenzione
della strada corriera attraversante il Comune; [33] Roversano – Vendita di
tronchi di strade; [34] Competenze dell’Ingegnere Brandolini per la collauda-
zione dei lavori eseguiti nel comune di Longiano e specifica dei lavori; [35]
Disposizioni sulla collaudazione delle opere appaltate riservate all’Ingegnere
in capo; [36] Mercato Saraceno – Riattamento di alcune strade; [37] Longiano
– Ristauri alla strade consolari di Montiano e Longiano; [38] Ristauro e manu-
tenzione della strada montanara di Cesena; [39] Talamello – Risarcimento alle
strade fondo Canpiano e fondo sotto la Pieve; [40] Longiano – Apertura della
strada dell’orto Ruffilli; [41] Longiano – Il Comune – Vertenza con Costantino
Guidi per apertura di una strada detta “del Donegali”; [42] Discipline prefet-
tizie in riguardo all’avviso 10 ottobre e precisamente all’art. 2 per la pulizia
delle strade urbane; [43] Il selcino Fenati chiamato a Faenza per la selciatura
della strada postale; [44] Art. 471 del Codice Penale applicato a coloro che in-
gombrano le strade urbane; [45] Binda Domenico per ergere una casa in Mer-
catino; [46] Cesena – Ristauro al muro a ponente del Palazzo Comunale minac-
ciando ruina;
1812, (Viceprefettura, b009):
[01] Notizie sulle contravvenzioni alla legge d’ornato; [02] Lavori alla strade
del Cesenatico; [03] Biuda per una fabbrica in mercatino e vertenza con Piva;
[03bis] Ingegneri collaudatori alle opere di strade; [04] Longiano – Commis-
sione per la verifica dei disordini ai lavori delle strade rurali; [05] Alienazione
di due tronchi di strada del comune di Roversano a favore di Biagio Tomasini;
[06] Roversano – Vendita di alcuni tronchi di Strada; [07] Sarsina – Manuten-
zione delle strade nell’interno dell’abitato; [08] Roversano – Vendita di tre
tronchi di strade; [09] Strada denominata “Passo de’ Meloni” minacciante pe-
ricoloso e notizia; [10] Sarsina – Guasto alla strada di Turrito; [11] Patenti agli
intraprenditori d’appalto colle Amministrazioni comunali per strade e fabbri-
che; [12] Longiano – Lavori alle casse del forno e del medico di Roncofreddo;
[13] Avvisi di alcuni comuni per l’osservanza dei stabilimenti Stradali; [14] Di-
sordini alla strada di San Vittore e ristauri; [15] Sogliano – Il Podestà per ripa-
razioni ad una dilamazione di terra di un fondo spettante alle Pericolanti di
Rimino dannoso alla Strada praticabile; [16] Cesena – Lavori alla strada postale
interna; [17] Gatteo – Galli Sebastiano contro il comune per danno sofferto alla
di lui proprietà nell’indirizzamento di una strada; [18] Lavori alla strada po-
stale da Rimini al Tavullo; [19] Carlo Re – Fabbricato in Longiano; [20] Lon-
giano – Pietro Belli reclamo contro il comune per apertura di una strada nei
suoi beni ed altri possessi del Comune; [21] Osservazioni sulle competenze
delle autorità in punto dell’ingombro delle strade pubbliche; [22] Sant’Agata
– Per la visita annuale alle strade comunali;
1812, (Viceprefettura, b010):
[23] Cesena – Ermenegildo Perlini per lavori esterni al locale delle soppresse
monache clarisse; [24] Cesena – Bertozzi, membro della Deputazione d’ornato,
in sostituzione del dott. Mariani; [25] Talamello – Ristauri alla strada che
conduce a Mercatino; [26] Misure da adottarsi contro quelli che gettano le im-
mondizie sulle pubbliche strade; [27] Massime prefettizie che accordano fa-
coltà a privati di demolire a suo piacimenti locali di loro proprietà; [28] Rover-
sano – Lavori alla strada di San Mamante; [29] Lavori alla strada commerciale
di Civitella; [30] Longiano – Landini Vincenzo contro il Podestà di Longiano
per precetto fattogli di atterrare alcune piante sulla strada di Ponzano e Roma-
gnoli e Ghini in proposito; [31] Traslocazione di una strada in Savignano di
proprietà di Bonzetti e Gregorini; [32] Reclami per il riattamento delle strade
di Montiano; [33] Savignano – Fantuzzi Giuseppe per la soppressione e chiu-
sura di una strada; [34] Longiano – Vendita di un tronco di strada acquistata
dal sig. Levoli; [35] Gatteo – Brecciatura della strada di Gatteo; [36] Savignano
– Gori – Cessione di un pezzo di terra al Comune da unirsi alla via della con-
trada da Faberi; [37] Nuova strada di comunicazione tra il Metauro e il Mu-
sone; [38] Membri della Deputazione d’Ornato di Cesena; [39] Sogliano -Sel-
ciato sul Comune; [40] Roversano – Il Sindaco – Credito contro il Comune di
Teodorano per lavori stradali; [41] Gli appaltatori di strade e di ponti sono
tenuti a levare una sola patente; [42] Ristauri alla strada detta “Fornaro” posta
nel comune di Roversano; [43] Talamello – Ristauri alla strada che conduce a
Cà Bucci;
Tesoreria [24],
1812, (Viceprefettura, b010):
[01] Campioni pel bollo degli ori ed argenti e disposizioni dell’Ufficio di Ga-
ranzia in Bologna pei mercanti; [02] Sorveglianza da portarsi sui torchi atti a
coniar moneta se essi sono nel Distretto; [03] Monete note poste fuori di corso
e relativo;

CONCLUSIONI

Di un inventario per prima cosa bisogna chiedersi se rispetta fedelmente la struttura


del fondo (e, quindi, non vi sovrappone un suo ordinamento logico estraneo alla natura dei
documenti) e se è veramente utile per trovare le informazioni che si cercano. Alla seconda
domanda credo si possa a cuor leggero rispondere positivamente e per diversi motivi. Il
primo è che il fondo di Viceprefettura è effettivamente ben poco consultato per via del fatto
che a priori gli utenti comuni non sanno che cosa possono trovarci non avendo a disposi-
zione un inventario analitico come quello che si va approntando. Il secondo è che la ricerca
sembra essere piuttosto semantica che sintattica nella forma che abbiamo qui descritto; an-
che un utente che non abbia particolare dimestichezza con la ricerca archivistica potrà na-
turalmente indirizzarsi sui documenti che gli interessano.
Naturalmente, le denominazioni dei fascicoli e/o dei singoli documenti saranno, poi,
sostituiti dall’intera scheda ISAD del ‘pezzo’ e non saranno indicati come qui da un solo
campo e da un progressivo. Così come saranno necessari indici per ricercare la documenta-
zione per nomi di persona e toponimi e che a luoghi e persona dovranno essere dedicate
apposite schede ISAAR (CFP) per diventare veri e propri punti di accesso alla documenta-
zione.
Per quanto riguarda il respect des fonds dall’esempio che abbiamo riportato si ricavano
alcune osservazioni di un certo interesse. Bisogna dire che la scelta delle prime 10 buste ha
subito portato alla luce quelle che sono le difficoltà del fondo: la prima è che la schedatura
funziona particolarmente bene — come in queste dieci buste —, quando siamo in presenza
di fascicoli, mentre arranca, producendo elenchi lunghissimi ed eccessivamente dettagliati
(anche per questo la schedatura procede a rilento), quando è necessario dettagliare la de-
scrizione documento per documento, carta per carta. La seconda è che la titolatura delle
classi di ordinamento è cambiata nel tempo, per quanto il problema fosse presente a chi ha,
poi, in prima istanza ordinato il fondo per il deposito. Se il Titolo I era all’inizio “Acque e
Strade” e poi sdoppiato in Titolo I “Acque” e Titolo XXIII “Strade”, il Titolo I e il Titolo XXIII
sono stati imbustati in modo contiguo per ricomporne la vicinanza o affinità di contenuto
originario. Si noti, poi, che i progressivi dei fascicoli sono quelli originari (per esempio, uno
manca e il suo progressivo rimane, pertanto, vuoto; un altro è stato numerato con lo stesso
numero — evidentemente per errore — del precedente e gli è stato, quindi, aggiunto un
“bis”). Che, poi, l’ordinamento fosse stato pensato per titolo e per anno lo dimostra chiara-
mente la numerazione progressiva dei fascicoli del Titolo XXIII, anno 1812 che prosegue
senza ripartenza per due buste di seguito. Altrettanto degno di nota è che lo spazio rimasto
nella busta viene occupato da 3 fascicoli del Titolo XXIV la cui unica ragione di comparire
in quel punto è che, finito, il Titolo XXIII ci aspetta il Titolo XXIV. Vi è, dunque, una strategia
di riempimento dello spazio fisico ragionata che si tiene conto, abbastanza coerentemente,
della vicinanza di contenuto oltre che di quella cronologica.
Mi sembra che si possa rispondere positivamente anche alla prima domanda. Che, poi,
il fondo vada riorganizzato anche fisicamente secondo questo schema mi sembra superfluo
nella misura in cui gli indici e l’inventario, riportando numeri di busta e di fascicoli originali,
facciano per bene il loro lavoro.

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