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Penale Sent. Sez. 3 Num.

29746 Anno 2013


Presidente: TERESI ALFREDO
Relatore: ORILIA LORENZO
Data Udienza: 19/06/2013

Corte di Cassazione - copia non ufficiale


SENTENZA
sul ricorso proposto da:

R.R. N. IL 1 (omissis) I

avverso la sentenza n. 2018/2012 CORTE APPELLO di BRESCIA, del


19/11/2012
visti gli atti, la sentenza e il ricorso
udita in PUBBLICA UDIENZA del 19/06/2013 la relazione fatta dal
Consigliere Dott. LORENZO ORILIA
Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ckal uktecdk oso di F,-2ffusio1#
che ha concluso per nzytero priudirgovvothìfiw.. ,
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Udito, per la parte civile, l'Avv


Udit i difensor Avv.
OSCURATA

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1. Con sentenza 19.11.2012 la Corte d'Appello di Brescia, riformando
parzialmente quella del Tribunale, ha ritenuto il R. colpevole del reato di tentata
violenza sessuale in danno di minore, riducendo conseguentemente la pena nella
misura di giustizia.
Per giungere a tale conclusione, la Corte di merito, ha considerato le risultanze
delle videoriprese eseguite all'interno del Centro Commerciale Auchan ove si era
verificato il fatto, ed ha escluso la sussistenza del reato di atti osceni (su cui invece la
difesa aveva fondato l'impugnazione).

Corte di Cassazione - copia non ufficiale


2. Il R. - tramite il difensore - ricorre per la cassazione della sentenza
deducendo con unico motivo l'inosservanza o erronea applicazione degli artt. 56 e 609
bis cp: rimprovera alla Corte di avere escluso che la condotta integrasse gli estremi dei
reato di atti osceni.
CONSIDERATO IN DIRITTO
Il ricorso è infondato.
Secondo la giurisprudenza di questa Corte, a cui va data oggi continuità, ai fini
dell'integrazione del tentativo di reati a sfondo sessuale sono necessarie, sul piano
soggettivo, l'intenzione dell'agente di raggiungere l'appagamento dei propri istinti
sessuali e, sul piano oggettivo, l'idoneità della condotta a violare la libertà di
autodeterminazione della vittima nella sfera sessuale, anche, eventualmente, ma non
necessariamente, attraverso contatti fisici, sia pure di tipo superficiale e/o fugace, non
indirizzati verso zone c.d. erogene (cfr. cass. Sez. 3, Sentenza n. 21840 del
17/02/2011 Ud. dep. 01/06/2011 Rv. 249993).
Nel caso di specie, la Corte di merito, attraverso un ragionamento
assolutamente privo di salti logici, ha respinto la richiesta di derubricazione avanzata
dalla difesa dell'imputato, osservando che la videoripresa eseguita all'interno del
supermercato ove è avvenuto il fatto mostrava la ricerca evidentissima di un contatto
fisico dell'imputato con la bambina, il che escludeva il mero intento esibizionistico che
caratterizza il reato di atti osceni previsto dall'art. 527 cp.
Parimenti ha ritenuto ininfluente il fatto che l'imputato non mirasse ad attingere
parti erogene della bambina, ma tentasse solo di accostarsi a lei per appoggiare il
proprio organo genitale, essendo sufficiente che siano coinvolte zone erogene di uno
solo dei soggetti.
Come si vede, il percorso argonrientativo dell'impugnata sentenza, ha una sua
logica e coerenza interna e nessuna rivisitazione è consentita in questa sede, se non a
rischio di operare una nuova lettura degli elementi del processo sulla base di nuovi
parametri di valutazione, mentre le censure mosse, al contrario, tendono proprio a
sollecitare un sindacato di merito che esula dal giudizio di legittimità: di qui
l'inammissibilità del ricorso.

2
OSCURATA

r.Q.M.
rigetta il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali.
Cosi deciso in Roma, il 19.6.2013.

Corte di Cassazione - copia non ufficiale

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