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Mathias Eick tromba, basso, tastiere e vibrafono, Harald Frøland chitarre e effetti, Even
Ormestad basso e tastiere, Andreas Mjøs vibrafono, chitarre, batteria e elettronica, Line
Horntveth tuba e percussioni, Martin Horntveth batteria e drum-machines, Lars
Horntveth sax tenore, clarinetto basso, chitarre e tastiere, Andreas Schei tastiere, Ketil
Einarsen flauti, wind ontroler, percussioni e tastiere, Lars Wabø trombone e percussioni.
Il finale della prima parte del concerto è dato da un effetto del sintetizzatore, che
ricreando l’atmosfera di un aurora scandinava, complici le luci bassissime, imita
un’aria vocale, alla quale si uniscono i musicisti in coro in seconda battuta, facendo
vibrare la sala in un finale mistico accompagnato da luci strobo . Subito dopo i
fantastici dieci se ne vanno, (per finta), ritornano subito e ci regalano ben due bis,
il tutto per un totale di più di due ore di musica! Nell’ultimo finale Martin
Horntveth alla batteria (vero frontman della serata), richiama la scaletta ai suoi,
gli urla i pezzi da suonare, poi si lancia in uno stacco di drum'bass tra lui e
Andreas alle percussioni, acompagnati dal moog del tastierista Andreas Schei e
dalle corde del basso di Even Ormestad premute sui tasti come fossero quelli di
una Roland.Laserata termina poi con Animal Chin, il pezzo che apre il loro primo
album, A living Room Hush, e la confusione è lancinante: è un rave? Un concerto
rock? Forse entrambi, forse niente di
tutto questo. Terminata la loro performance, energetica come uno zabaione al
mattino, e sfiancante come una notte in un'harem,si ha l'impressione di aver
assistito al trionfo del contemporaneo,dove a volte si può avere la fortuna di
incontrare artisti, piacciano o meno,impegnati in una ricerca di commistione tra
diverse attitudini sonore oltre che tra i generi, senza alcuna inibizione e senza
false promesse, ma con lo stesso spirito e la spontaneità di qualche jazz'man di
inizio secolo,(alla faccia dei postmodernisti!) Sto esagerando? Certo che sì, ma non
è bello esagerare di tanto in tanto?
Roberto Massafra
DISCOGRAFIA ESSENZIALE:
What We Must
2005 (Ninja Tune/Smalltown Supersound/Sonet)