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DIONIGI DI ALICARNASSO ANTICHITÀ ROMANE

Dionigi, nasce nel 30 a.C. e si trasferisce nel 60 a.C. a Roma dalla sua città natale Alicarnasso,
l'odierna Bodrum, Turchia.

Alicarnasso Nel 129 diviene provincia romana, grazie ai Romani la città ebbe una nuova
rinascenza.

Nell'anno successivo alla venuta di Dionigi a Roma, la battaglia di Azio con la vittoria di Ottaviano
segna la fine della guerra civile. Dopo due anni questi riceve il titolo di Augusto; Dionigi pubblica
la sua opera monumentale (20 volumi) nell' 8 a.C., l'anno successivo alla consacrazione dell'Ara
Pacis nel Campo Marzio ( inaugurata il 30 gennaio del 9 a.C.).

Dopo questa data non si anno più notizie di Dionigi, è probabile che la sua morte sia avvenuta a
cavallo dell'era volgare.

*Querelle Attici-Asiani
Atticismo vicino ai populares.

Thaumaston caratteristica degli scrittori asiatici, ricerca della meraviglia a tutti i costi,
stupire il lettore.

Contrapposizione tra ANTONIO e AUGUSTO

Cleopatra Parsimonioso
Austero
Mollezza viziosa Stile dei padri

Oriente tradizioni romane

Opera di Dionigi è impostato in 2 poli:

STORICO Antichità romane

RETORICO opuscola rethorica, 5 trattati e 3 lettere

GRECI E ROMANI
Antichità romane, sono pervenuti 10 libri su 20 più una parte del libro XI e frammenti dei libri XII e
XX.

L'opera dionisiana ha inizio 17 generazioni prima della fondazione di Roma (752 a. C.) e prosegue
fino alla prima guerra punica, nel 268 a.C.

Dionigi vuol dimostrare che all'origine delle sua fondazione c'erano i Greci e la Grecia in qualche
modo è la matrice della città di Roma.
Non è un caso che Dionigi si arresti con la prima guerra punica, da cui prendono avvio le Storie di
Polibio. Con le guerre puniche si apre una fase qualitativamente diversa della stoia di Roma, quella
della sua ascesa nel Mediterraneo, segna il passaggio a una politica imperialistica su vasta scala,
volta alla creazione di un impero universale.
Valore coniugato con la forza, che permetterà tutto questo, sta nelle origini della città, nella sintesi e
nella fusione di più ondate migratorie provenienti dalla Grecia, succedutesi nel tempo con alcune
popolazioni solo apparentemente autoctone (ma anch'esse di origine greca).

La prima fase della storia romana (periodo dei re) vengono elaborati i principi giuridici rimasti
intatti nei secoli alla base dell'assetto politico di Roma. A partire da Ottaviano la figura
dell'imperatore non scalza il precedente ordinamento dello Stato, ma si sovrappone a esso.

I Romani sono Greci: l'impero riconduce a unità, sotto il segno di Augusto, mondo greco e mondo
romano.
Roma secondo Dionigi, nasce dal sovrapporsi da 4 sucessive ondate migratorie provenienti dalla
Grecia.
I Latini chiamano aborigeni i loro antenati; secondo questo schema che trova nelle Origines di
Catone matrice previlegiata. Essi nacquero dalla fusione dei Troiani condotti da Enea e i locali
aborigeni, il cui ultimo sovrano, Latino, aveva donato il suo nome al nuovo popolo.

Dionigi fa riferimento a Porcio Catone (tra i più eruditi tra gli storici romani....secondo Catone).
Aborigeni erano gli stessi Greci che avevano abitatao in Acaia, emigrati molte generazioni prima
della guerra di Troia, tenendo conto della validità di questa versione gli aborigeni dovrebbero essere
quelli chiamati attualmente Arcadi.

ENOTRI discendenti dal popolo degli Arcadi, i quali avrebbero occupato l'Italia
meridionale sotto la guida del re Enotro prima ondata migratoria.

Enotri stanziatesi in un primo momento nel reatino, stipularono una alleanza con le popolazioni
locali e con i Pelasgi.

I Pelasgi costituiscono, secondo dionisio, la 2° ondata migratoria.

PELASGI originari del Peloponneso, vicende difficili per vari aspetti, in particolare per il
continuo errare e per la mancanza di una fisica e sicura dimora. Solo i Romani tra le popolazioni
italiche sono considerati discendenti dai Greci fino all'ulytima goccia di sangue (seondo la visione
di dionisio). Gli etruschi venivano considerati secondo dionisio autoctoni.

3° migrazione 60 anni prima della guerra di Trioa 1243 aC. Ebbe iorigine da Pallantio,
città dell'Arcadia, a capo della spedizione c'era Evandro.

Evandro fondo una serie di riti e di pratiche cultuali in qualche modo legate all'origine dell'Arcadia,
tra questi i lupercali, che Dionigi identifica con le feste arcadiche di Pan Lycaeus. Evandro figura
benefica, introduce l'alfabeto greco, le leggi, la musica su strumenti a corda(...) portando a una
condizione di vita civile e per questo accettati favorevolmente dalle genti che li aveva accolti.
Pochi anni dopo gli Arcadi con un'altra spedizione guidata da Eracle giungono in Italia.

Versione mitica del passaggio di Ercole in Italia faceva riferimento alla decima delle sue fatiche.

Cap.45 Dionigi affronta la leggenda di Enea e dei fratelli Romolo e Remo.

Cersare (lo riporta Svetonio) si proclama discendente di Venere attraverso Enea, frutto dell'amore
proibito tra Abnchise e la dea che si era invaghita di lui. Aurodivinazione
anche Augusto dopo la battaglia di Azio ribadisce queste origeni sempre per tramite di Enea, il cui
figlio Iulo da matrice dalla dinastia giulio-claudia.
Come Romolo figlio di Marte, così Augusto si fa passare per il figlio di Apollo, e costruisce la
dimora imperiale davanti alla capanna di Romolo, e probabilmente sopra il lupercale, luogonin cuiil
fondatore di Roma era stato allevato e nutrito da una lupa.

Dionigi sceglie tra le varie versioni dello sbarco di Enea quella che conduce in Italia,
contraddicendo la versione omerica virgiliano.

Enea sbarca sulle coste laziali, fonda la città di Lavinio, predettada un oracolo.
È una scrofa che gli si appresta a sacrificarsi e indicargli il luogo di fondazione di Lavinio, e nel
luogo dove sorgeva la città essa si sgrava di 30 maialini, che annunciano il nuovo insediamento
che da lì a 30 anni verrà costriuito dai profughi Troiani, Alba.

Lavinia diventa sposa di Enea, fondano la città di Lavinio.

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