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ELDALIË

LE LINGUE DI ARDA

LE LINGUE
DELLA
TERRA DI MEZZO

Corso base – I edizione


Bologna, gennaio / maggio 2016
ELDALIË
LE LINGUE DI ARDA

Associazione culturale Eldalië


Ideazione e didattica

Smial Overhill di Bologna


Organizzazione e logistica

Supporto e comunicazione
Tolkien Italian Network
Associazione Italiana Studi Tolkieniani
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LE LINGUE DI ARDA

1. Obiettivi e programma del corso


2. Le origini delle lingue di Arda
3. Storia "interna" ed "esterna": due sviluppi indipendenti
e complementari
4. Dalle Etymologies alle lingue "mature": evoluzione
continua
5. La Teoria del Linguaggio di Barfield
6. Quante lingue ideò Tolkien?
7. Le parole degli Elfi-1: gli incantesimi di Moria (Sindarin)
8. Le parole degli Elfi-2: saluti e invocazioni (Quenya)
9. Conclusioni (per ora…)
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1. OBIETTIVI E PROGRAMMA

A cosa miriamo? Cosa faremo?


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Obiettivi del corso


 Acquisire i concetti base della linguistica tolkieniana
 Definire il ruolo delle lingue sia entro il contesto
narrativo che nella concezione di Tolkien (teoria del
linguaggio)
 Iniziare lo studio delle lingue elfiche

Obiettivi a lunga scadenza


 Programmare edizioni intermedie e avanzate dei
corsi di lingue
 Formare nuovi docenti e studiosi
 Costituire un ambiente nazionale di studi linguistici
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Il programma
I - Introduzione alla linguistica tolkieniana
 Le origini delle lingue di Arda nella poetica tolkieniana

 Storia "interna" ed "esterna": due sviluppi indipententi e


complementari
 Dalle Etymologies alle lingue "mature": evoluzione continua

 La Teoria del Linguaggio di Barfield

 Quante lingue ideò Tolkien?

 Le parole degli Elfi-1: gli incantesimi di Moria (Sindarin)

 Le parole degli Elfi-2: saluti e invocazioni (Quenya)


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Il programma
II - Introduzione al Quenya
 Fonti, convenzioni, approccio allo studio

 Cenni di storia interna ed esterna

 Fonologia, pronunzia e accentuazione

 I sostantivi e l'articolo

 Gli aggettivi e la copula

 Introduzione ai verbi: i tempi verbali, i participi attivi e passivi

 Desinenze pronominali
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Il programma
III - I meccanismi del Quenya
 I casi e le loro desinenze

 Pronomi indipendenti, imperativi ed enfatici

 Particelle interrogative

 Il verbo "essere": questo è il problema!

 Uno sguardo al Quenya "avanzato"


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Il programma
IV - Introduzione al Sindarin
 Fonti, convenzioni, approccio allo studio

 Cenni di storia interna ed esterna

 Fonologia, pronunzia e accentuazione

 I sostantivi e l'articolo

 Modelli di plurale: vocali, dittonghi e altro ancora

 Plurale di classe e casi non flessivi


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Il programma
V - I meccanismi del Sindarin
 Le mutazioni consonantiche

 Gli aggettivi

 Verbi: i tempi verbali, verbi di base e derivati, verbi irregolari e


speciali
 I pronomi e la formazione della frase

 Sindarin "standard": utopia o ricerca possibile?


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2. ORIGINI DELLE LINGUE


DI ARDA

Come nacque la Terra di Mezzo


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«L’invenzione delle lingue è il fondamento. Le ‘storie’


vennero create più allo scopo di fornire un mondo per
le lingue, che non viceversa. Per me un nome viene
prima di tutto e la storia ne consegue…»
J.R.R. Tolkien, Lettere:219

«Nessuno mi crede quando dico che il mio lungo libro


è un tentativo di creare un mondo in cui una forma
linguistica conforme al mio personale senso estetico
possa sembrare reale. Ma è vero».
J.R.R. Tolkien, Lettere:264
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Le origini
Primi del ‘900: il gioco preferito del giovane John R. R.
Tolkien è quello di costruire lingue artificiali da parlare
con i suoi amici più intimi:

 Animalic: lingua composta da nomi di animali e numeri (frase


tipo cane usignolo picchio quaranta)
 Newbosh: sorta di distorsione dell’inglese (frase tipo Dar fys
ma vel gom co palt 'hoc pys go iskili far maino woc? [There
was an old man who said 'how / can I possibly carry my
cow?])
 Naffarin: primo, vero esempio di lingua ricostruita, ispirata al
latino e allo spagnolo (frase tipo O Naffarínos cutá vu navru
cangor luttos ca vúna tiéranar, traduzione mancante)
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Le scoperte giovanili fondamentali:


 La parola gallese Adeiladwyd 1887 (“fu costruito
nel 1887 ”): il gallese è uno scrigno colmo di parole
meravigliose
 Una grammatica finlandese: “fu come scoprire
una cantina vinicola piena di bottiglie di un vino
eccezionale, di un aroma mai gustato prima. Ne fui
affatto intossicato”

Ecco il motivo per cui le due principali lingue elfiche,


Quenya e Sindarin, somigliano rispettivamente al
finlandese e al gallese. Questa impostazione
iniziale fu mantenuta nelle stesure successive
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«La creazione di una lingua e di una mitologia


sono funzionalmente correlate. La costruzione
di una lingua genererà una mitologia»
(MC:210-211)

Mentre Tolkien, reduce dalla guerra, scriveva i


primi abbozzi del Silmarillion, al tempo stesso
redigeva la prima versione di un lemmario
elfico: nascono il Qenya (poi Quenya) e il
Goldogrin o Gnomico (poi Noldorin, poi
Sindarin)
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Attorno al 1935, assieme all’abbozzo del Silmarillion,


Tolkien stende le Etimologie: un elenco di ca. 700
radici con le derivazioni nelle lingue “mature”.
Voce esempio:
MBUD- prog. *mbundu: Q mundo muso, naso, capo;
N bund, bunn. Cf. *andambundâ dal lungo muso, Q
andamunda elefante, N andabon, annabon.
(* indica un termine che non compare in alcun testo
edito; Q sta per Quenya, N per Noldorin/Sindarin)
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I numeri (Quenya e Sindarin)


Le radici primitive e le loro derivate nelle due lingue
1: MINI 6: ÉNEK
Q minë, S min Q enquë, S eneg
2: AT(AT) 7: OTOS/OTOK
Q atta, S tad Q otso, S odog
3: NEL(ED) 8: TOL-OTH/OT
Q neldë, S neledh Q tolto, S toloth
4: KÁNAT 9: NÉTER
Q canta, S canad Q nertë, S neder
5: LEPEN 10: KAYAN/KAYAR
Q lempë, S leben Q cainen, S caer
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Modi per derivare una parola nelle lingue di Arda

 Costruzione eufonica (combinazione di suoni


piacevole, poi adattata alle regole fonetiche)
 Prese a prestiti da termini arcaici disusati (es. ond
per ‘pietra’, parola di origine pre-celtica)
 Prese a prestito da lingue nordiche o indoeuropee
(Pé ”bocca" dall’ebraico, lá "no, non" dall’arabo, nér
”uomo” ricostruito dall’Indoeuropeo, ken- “vedere”
simile al cinese kan, roch ”cavallo" riconducibile
all’ebraico râkháv ”cavalcare”)
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Christopher Tolkien descrive la strategia di suo padre


nel creare lingue: "Egli, dopotutto, non 'inventò' nuovi
termini e nomi arbitrariamente: in principio, li concepì
entro la struttura storica, procedendo dalle 'basi' o
radici primitive, aggiungendo suffissi o prefissi o
formando combinazioni, decidendo (o, come avrebbe
detto, 'trovando') quando il vocabolo entrò nel
linguaggio, seguendolo attraverso le modifiche regolari
nelle forme cui sarebbe stato sottoposto, e osservando
le possibilità di influenze formali o semantiche da altri
vocaboli nel corso della sua storia […] Una tale parola
allora esisterebbe" (LR:342)
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3. STORIA INTERNA ED
ESTERNA

Due sviluppi indipendenti e complementari


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Percorsi in parallelo, dentro e fuori Arda


Sulle lingue di Tolkien si può discutere sia di storia
esterna, quella della concezione e dello sviluppo nel
tempo di una lingua nel mondo primario, ovvero
nell’ideazione dell’autore, ma anche di storia interna:
ovvero il mutare della lingua nel contesto narrativo,
nel tempo interno all’opera, per come lingua e storia
procedono insieme nel legendarium.
L’esame delle origini delle lingue di Arda, svolto nelle
diapositive precedenti, fa quindi parte della storia
esterna delle lingue stesse.
La storia interna riguarda le cronache dei Popoli Liberi
(Elfi, Nani, Uomini…) e la loro cultura, di cui è il cuore.
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La storia “interna” non è necessaria per godersi il bello


della narrazione, ma ha un immenso valore intrinseco:
storia e mitologia degli Elfi (e non solo) si snodano
partendo da e attorno alla storia delle loro lingue.
Il grosso problema è che l’andamento delle revisioni
della storia “esterna” spesso non sono interamente
coerenti, procedono un po’ a sbalzi sia in un senso che
nell’altro: spesso e volentieri Tolkien tornò su decisioni
già prese e a volte già pubblicate, sia riguardo alle
lingue che riguardo a concezioni filosofiche e storiche
interne.
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Lo sviluppo di Sindarin e Quenya non fu mai lineare e


non ebbe mai un andamento definitivo, tant’è che
alcuni sostengono che sia impossibile considerare le
due lingue come tali: dovrebbero quindi essere
valutate in base al periodo storico “esterno”.
Esempio: le differenze tra il Quenya della seconda
metà degli anni ’50 e quello di dieci anni dopo, che
recepisce una serie di modifiche.

L’evoluzione continua…
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4. DALLE ETYMOLOGIES ALLE


LINGUE «MATURE»

Cronaca di un’evoluzione continua


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Un percorso plurimillenario
La storia degli Elfi copre decine di migliaia di anni: di
questo periodo Tolkien registrò tutti gli aspetti della
cultura dei popoli Eldarin, dalla nascita allo sviluppo.
Ogni tappa della civiltà elfica (origini, stanziamenti,
separazioni tra clan, viaggi…) comportò cambiamenti
culturali che ebbero influenze filologiche sulle lingue.
Così, dalla proto-lingua primordiale, alla prima lingua
elfica comune, ai dialetti successivi, a tutte le tappe
significative corrispondono mutamenti linguistici che
Tolkien registrò e studiò nei suoi appunti di lavoro.
Attendiamo che pian piano vengano tutti pubblicati…
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Il problema della stabilità


Tolkien rivide spesso la storia, le leggende e i miti
della Terra di Mezzo e… anche le lingue, cambiando
idea anche rispetto ai libri pubblicati.
Esempio: nella prima edizione di ISdA, il saluto di
Frodo a Gildor era elen síla lúmenn' omentielmo. Un
bel giorno Tolkien decise che l’ultima parola doveva
invece essere stata omentielvo, così è questa la
forma che compare nelle edizioni più recenti!
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La stabilità: ‘Qenya’ vs. Quenya


Il poema Markirya in due versioni, quella del 1931 (a
sinistra) e quella degli anni 60-70 (a destra):

Man kiluva lómi sangane, Man kenuva lumbor ahosta


telume lungane Menel akúna
tollalinta ruste, ruxal' ambonnar,
vea qalume, ëar amortala,
mandu yáme, undume hákala,
aira móre ala tinwi enwina lúme elenillor pella
lante no lanta-mindon? talta-taltala atalantië
(MC:213-214) mindonnar? (MC:222)
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"Chi vedrà radunarsi le nuvole, i cieli curvarsi su colline


che si sgretolano, il mare ingrossarsi, l'abisso
spalancarsi, l'antica tenebra oltre le stelle cadere su
torri cadute?«

La seconda versione fu tradotta letteralmente dal


primitivo "Qenya" in "Quenya" maturo (cioè dopo
trent'anni di revisioni).
Il significato dei due brani è sempre lo stesso. I soli
elementi immutati sono è man "chi" e la desinenza
futura -uva.

Il dubbio è: un Elfo che parli il "Qenya" potrebbe


tenere una conversazione in buon Quenya?
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5. LA TEORIA DEL LINGUAGGIO


DI OWEN BARFIELD

Cronaca di un’evoluzione continua


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Schegge di luce… e di pensiero


Verlyn Flieger in questo volume scrive,
tra l’altro, che «le parole sono
espressione del mito, incarnazioni di
concetti mitici e di una visione mitica del
mondo. La lingua ai suoi inizi non faceva
alcuna distinzione tra il significato
letterale di una parola e quello
metaforico, come invece accade ora [...].
Qualsiasi tipo di espressione era letterale e dava
direttamente voce alla percezione dei fenomeni ed alla
partecipazione intuitiva e mitica ad essi da parte
dell'umanità».
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La tesi di Owen Barfield (teorico degli Inklings)


È a partire da questa teoria della parola e del mito
(originariamente proposta da un altro Inkling, Owen
Barfield), che Tolkien ebbe l’impulso definitivo:

 Nella fase iniziale del linguaggio gli uomini


percepivano solo significati concreti
 successivamente le “radici” dei proto-vocaboli
specificano questi significati
 le parole derivate dalle radici isolano concetti
diversi, riferiti alla percezione iniziale

Esempio: “pneuma” significa ‘spirito’, ‘vento’ e ‘soffio’


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6. QUANTE LINGUE IDEÒ


TOLKIEN?

Si fa presto a dire «l’elfico»…


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Quante lingue ricostruì J.R.R. Tolkien?


 2 quasi utilizzabili (vocabolario di alcune migliaia di
parole, grammatica sufficientemente sviluppata)
 8-10 non utilizzabili, con lemmari di alcune decine
di vocaboli e un certo ammontare di frasario
 4 di cui esistono solo frammenti

 Varie altre lingue del tutto fittizie o con vocabolario


ridotto a poche unità
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Quante (quali) lingue ricostruì J.R.R. Tolkien?

Quenya Adûnaico
Sindarin Ovestron
Telerin Khuzdul
Doriathrin Entese
Nandorin Lingua nera e d’Orchi
Ilkorin Valarin
Avarin Elfico primordiale
Antico Sindarin Varie lingue umaniche
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7. LE PAROLE DEGLI ELFI:


SINDARIN

Gli incantesimi di Moria e altro ancora


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I.- Il saluto di Glorfindel a Aragorn


Ai na vedui Dúnadan! Mae govannen!
Della prima parte non abbiamo la traduzione, ma con ogni
probabilità significa *"Ah, finalmente, Uomo dell’Ovest!"
• na “a, allo, alla”

• vedui forma con mutazione lieve di *medui “fine”

Mae govannen è il famosissimo “benincontrato" (Lettere:308)


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II.- L’incantesimo di fuoco di Gandalf


Naur an edraith ammen! Naur dan i ngaurhoth!
La prima parte significherebbe “fuoco per la nostra salvezza!". La
seconda parte "fuoco contro l’orda dei mannari!“
• naur “fiamma, fuoco”

• an “verso, per”

• edraith “salvezza”

• ammen “di/per/verso noi”

• dan “contro” oppure “indietro”

• ngaurhoth forma con mutazione nasale di gaurhoth, da gaur


«mannaro» e hoth «orda»
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III.- L’incantesimo dei cancelli di Moria
Annon edhellen, edro hi ammen! Fennas nogothrim, lasto beth
lammen!
• annon “cancello”

• edhellen “elfico” da edhel “elfo” con desinenza genitiva –en

• edro imperativo di edra- “aprire”

• hi forma con mutazione lieve di si “ora”

• fennas “portone”

• nogothrim “popolo dei Nani” da nogoth “nano” e rim plurale

• lasto imperativo di lasta- “ascoltare”

• beth forma con mutazione lieve di peth “parola”

• lammen forma controversa di lam “lingua”, o assimilata a


ammen o con un’oscura desinenza possessiva…
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8. LE PAROLE DEGLI ELFI:


QUENYA

Formule di saluto e di invocazione


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I.- Saluto elfico alle porte di Gondolin


Anar caluva tielyanna!
“Il sole splenda sul tuyo sentiero!”
• Anar “Sole” (notare che manca l’articolo…)

• caluva futuro di un verbo *cal(a)- “splendere”

• tielyanna “sul tuo sentiero”, da tie “sentiero” –lya suffisso


pronominale possessivo formale “tuo/tua” –nna desinenza
allativa “su, sopra”
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II.- Giuramento di Elendil


Et Eärello Endorenna utúlien. Sinome maruvan ar Hildinyar tenn'
Ambar-metta!
“Giungo dal Grande Mare alla Terra di Mezzo. In questo luogo
abiterò io, e i miei eredi, fino alla fine del Mondo”
• et “fuori da” rafforza l’ablativo che segue

• Eärello “dal Grande Mare”, da Ear “oceano” con desinenza


ablativa –llo (e interposizione della “e” eufonica)
• Endorenna “alla Terra di Mezzo”, altro caso di “e” eufonica

• utúlien “sono giunto”: il verbo è tul- “venire” che al perfetto


subisce allungamento e raddoppio della vocale radicale. La –n
finale è la desinenza pronominale di prima persona.
Et ceteram…
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9. PRIME CONCLUSIONI

Ma il viaggio è ancora molto, molto lungo


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Perché studiare le lingue di Arda?


 perché sono belle (provare il Namárië per
credere)
 per cercare di capire le regole di Tolkien dai suoi
esempi (non ha lasciato note grammaticali)
 per avvicinarsi alla piena comprensione degli Elfi e
in generale della Terra di Mezzo
 per ammirare i dettagli della creazione di un
linguista di successo e di un autore talentuoso
 perché…
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Come studiare le lingue di Arda

 Per chi padroneggia l’inglese, le fonti primarie sono


Parma Eldalamberon e Vinyar Tengwar
(attenzione: ci sono ancora materiali inediti, i libri
rischiano di invecchiare presto)
 Su Internet: Ardalambion e Elvish Linguistic
Fellowship
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Riferimenti

 Ardalambion http://folk.uib.no/hnohf/
(traduzione italiana in corso di aggiornamento)
 Gilda Linguisti: http://www.elvish.org/gwaith
(molto materiale sul Sindarin e sui film)
 Vinyar Tengwar (informazioni e contatti)
http://www.elvish.org/
 Parma Eldalamberon (informazioni e contatti)
http://www.eldalamberon.com/
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ULTIMO AVVISO
 Mai perdersi d’animo: lo studio delle lingue di Arda
non è più difficoltoso di un corso di inglese o
tedesco, i materiali sono adatti anche a chi non è
specializzato in lingue e ci sono un sacco di amici a
cui chiedere un parere o un consiglio
 Il forum di Eldalië (http://www.eldalie.it) vi aspetta
a braccia aperte, per offrirvi un angolo di mondo in
cui anche voi potrete salutare un amico dicendogli
Elen síla lumenn’omentielvo!
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GRAZIE PER L’ATTENZIONE

Gianluca Comastri
gianluca@eldalie.it
(e sui principali network sociali)

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