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FUGA E
AUTOBIOGRAFIA
Traduzione, introduzione e note
a cura di Luigi Viscanti
LA FUGA
IN TR O D U ZIO N E
qui giace / G orgonia, sacerd o tessa di vita celeste» (PG 38, 21; trad . di
C. Peri) e nell'epitaffio 23: «N ulla G orgonia lasciò alla te rra , tra n n e
Tossa: / tu tto ripose in cielo...» (PG 38, 22; trad . di C. Peri).
5 F ratello m inore (n. 331 — m. 369) e m edico di g ran d e fam a,
p rem o rì a G regorio che in un disco rso fu n eb re lodò la su a saggezza
e la su a pietà. V isse alla c o rte degli im p e ra to ri Costanzo, G iuliano e
Gioviano, fatto segno ad altissim i on o ri e in carich i di governo; scam
p a to m iracolosam ente al te rre m o to di N icea (368), cam biò vita, di
strib u ì ai poveri tu tti i suoi averi e si d ette alla vita erem itica, m o
ren d o alcuni m esi dopo.
6 D ivenuta cap itale della P alestin a dopo la d ia sp o ra degli ebrei
da G erusalem m e (70 d.C.).
7 B asilio (n. 330 — m. 379), n ato da a risto c ra tic a e colta fam iglia,
coltivò gli studi retorici, fu coetaneo e am ico di G regorio con il quale
a p iù rip rese condivise la vita ascetica e con il quale a tte se alla com
posizione della Philocalia, antolo g ia o rigeniana. (Cf. anche la tesi op
p o sta di M. H arl, che non ascriv e la p a te rn ità di ta le ra c c o lta ai due
C appadoci: M. H arl, Origène, Philocalie, 1-20, SCh 302, P aris 1983,
pp. 19-24).
8 G regorio, sp irito m an su eto e contem plativo, non h a m ai a tta c
cato n essuno con l’accanim ento con il quale h a assa lito l’im p erato re
ap o sta ta (PG 35, 531-720). H a p ersin o definito il suo o ppositore, l’im
p e ra to re «ariano» C ostanzo, qu asi un m odello di v irtù e di pietà.
G iuliano aveva colpito nel vivo G regorio, avendo em anato, il 27 giu
gno del 362, un a disposizione che vietava ai c ristian i l’istru zio n e
classica. (Cf. G regorio di N azianzo, La passione di Cristo [a c u ra di F.
Trisoglio], Introd. R om a 1979, pp. 14-16). Giova ric o rd a re che p er
G regorio la reto ric a, in m ano a chi è onesto, è a rm a di v irtù (PG 35,
555).
9 Vita, PG 37, 1037.
Introduzione 15
Premessa
La vita solitaria
Motivi di disdoro
10 Cf. Os. 3, 4.
11 Cf. A.M. M alingrey, Philosophia. É tude d 'un groupe de m ots
dans la littérature grécque, des présocratiques au I V siècle après J.-C.,
P aris 1961, p. 224, n o ta n. 82: volendo g iu stificare il suo accesso al
sacerdozio, G regorio lo p re se n ta com e u n a cosa n o rm ale e ragione
vole. Secondo J. B ern ard i, op. cit., p. 93, n o ta n. 3, G regorio vuol d ire
che l’accesso al sacerdozio non è in co n trad d izio n e con la su a p ro fes
sione m onastica.
12 R em iniscenza classica di A ristofane (Cavalieri, vv. 542-544).
13 Giovanni C risostom o, Il sacerdozio (a c u ra di A. Q uacquarelli),
III, 170, R om a 1980.
La fuga, 5-6 33
Il servizio dell'altare
Il contagio
Medicare se stessi
Le attitudini diverse
43 L’an tin o m ia anim a-corpo è un topos dei p iù diffusi che isp ira
una folla di m etafo re sia nelle orazioni sia nei carm i di G regorio il
quale, da degno allievo delle scuole re to ric h e di Atene, raccoglie le
gna d a ogni bosco e si in teressa alle teo rie pagane su ll’an im a n ella
m isu ra in cui esse servono alla sua eloquenza. È com unque c e rta la
co n d an na che G regorio p o rta co n tro P itag o ra e l’orfism o, co n tro la
teo ria di Platone della rem iniscenza e della m etem psicosi. E p icuro è
con d an nato p er i suoi principi ato m istici e A ristotele p e r le sue vi
sioni tro p p o um ane sull'anim a, non co n sid e ra ta im m o rtale. V edasi, a
questo proposito, H. P inault, Le Platonism e de saint Grégoire de Na
zianze, P aris 1925.
44 Q uesto term in e può desig n are sia cose seg rete e m isterio se
che sfuggono aH’in tendim ento sia tu tto ciò che p e rm e tte all'u o m o di
e n tra re in com unione con Dio (Liddel-Scott, Lexicon, p. 1156). Nel no
stro caso il term in e contem pla tu tti e due i significati.
La fuga, 17-18 43
La terapia medica
L ’egoismo
La terapia spirituale
Il nuovo mistero
fatto che le gesta dei due h anno un riflesso in tu tto il genere um ano
e in alcune circostanze singolari, com e la n asc ita al di fuori delle leg
gi n a tu ra li e la collaborazione (o la presenza) di u n a d onna p er il
co m pim ento della loro opera; l’opposizione sta nel fatto che l’uno
p e r incontinenza peccò e danneggiò l’im m agine di Dio n ell’uomo,
l’a ltro col suo sacrificio re s ta u rò l’im m agine di Dio. Cf. E. Bellini,
op. cit., p. 47.
69 Cf. Sai. 2, 1.
70 Con u n a serie di efficaci a n tite si G regorio «sviluppa il p a ra lle
lo di opposizione tr a C risto e Adamo»: il legno della croce ci salva, il
legno (= l’albero) della conoscenza ci condanna; an alogam ente le m a
ni inch iodate del C risto ci salvano, laddove «la m ano che aveva colto
il fru tto proibito» ci fa perd u ti; e ancora, la m o rte consegue al pec
cato di Adamo, laddove la m ò rte del C risto ci lib era d alla m o rte del
peccato. «Le ten eb re occupano la te r ra al m om ento d ella m o rte del
C risto (Mt. 27, 5), la m o rte del quale a p p o rta agli uom ini la luce a t
tra v e rso il b attesim o» che ris c a tta il peccato di Adamo. Cf. J. B er
nard i, op. cit., p. 124; E. Bellini, op. cit., p. 49.
71 Cf. Gen. 3, 24.
72 Cf. Gen. 2, 9.
50 Gregorio Nazianzeno
73 Cf. 1 Cor. 4, 1; 3, 9.
74 Cf. P seudo-Ippocrate, De flatibus, I, L ondra 1959, p. 226.
La fuga, 27-29 51
La salvezza d ell’anima
noso, restare nei term ini della pietà 8S; e non lasciarsi
trascinare all'ateism o di Sabellio che deriva da questa
sua nuova analisi o sintesi, col definire il tu tto non
tanto una sola cosa quanto piuttosto ciascun essere
niente. Cessa (la Trinità) di essere quello che è quando
(le tre Persone) reciprocam ente si trasform ano e si
cam biano immaginandoci e raffigurandoci un certo
Dio com posto e stravagante come gli anim ali favolosi;
neppure, tagliandone le natu re secondo la ben definita
pazzia di Ario 86, (si evita di) rid u rla alla povertà giu
daica e di attrib u ire l’invidia alla n atu ra divina; neppu
re, circoscrivendo la divinità al solo ingenito come se
temessimo che Dio ci si corrom pesse, se fosse Padre di
un (altro) Dio vero e di n atu ra simile; neppure, con
trapponendo e componendo i tre principi tra di loro,
(si evita di) introdurre il politeismo greco che noi ab
biamo fuggito.
La predicazione è difficile:
è necessario l'aiuto dello Spirito
Cf. Le. 8, 6.
112 Cf. Sir. 25, 9.
113 Qo. 10, 5.
" 4 Prov. 26, 12.
68 Gregorio Nazianzeno
165 Cf. Is. 19, 11. Tani, an tica cap itale degli H yksos, può d esigna
re qui, p er estensione di significato, tu tto il D elta del Nilo.
166 Cf. Is. 3, 12.
167 Is. 9, 15.
168 Cf. Is. 3, 12.
169 Cf. Is. 3, 4.
170 Cf. Is. 3, 7.
171 Cf. Is. 9, 14.
172 Cf. Is. 8, 21.
173 Cf. Is. 40, 2.
174 Cf. Is. 6, 6. L 'anno della m o rte del re Ozia (742 a.C.) Isaia ebbe
la m aesto sa visione del tro n o divino che segna l'inizio della su a a tti
vità p rofetica. Il personaggio p rin cip ale d ella visione è Jahvè stesso,
m en tre i serafini, sp iriti celesti a p p a rsi in fo rm a u m an a e alati, ne
co stitu iscono la corte. I serafin i h anno sei ali ciascuno, con due vola
no, con due si coprono la faccia, con due si nascondono i piedi p e r
riverenza alla divina M aestà.
175 Cf. Prov. 14, 10.
74 Gregorio Nazianzeno
Le am m onizioni di Malachia
Confessione di umiltà:
timore di non possedere la veste nuziale
belli 298 noi (che eravamo) «la vigna ricca di tralci» 2" , la
vigna vera 300, tu tta fruttifera, tu tta fio re n te 301, che
cresce bene per le gocce di rugiada celeste 302, com
prendendo che mi si è rivolto in disonore il diadem a
della m ia bellezza 303, il sigillo della m ia gloria 304, la
corona del mio vanto 305. Se qualcuno, di fronte a que
ste cose, è audace e valente, costui per il suo coraggio
e p er la sua valentia è per me beato.
309 Cf. Or. XX, 1 (alla fine) ove al posto di «sacerdote» si legge:
«Io credo che non sia p ru d en te a c c e tta re la g u id a delle anim e o lan
ciarsi n ella teologia». È evidente che qu esto cap. e i seguenti 93, 94,
95 sono stati rip re si più o m eno fedelm ente in Or. XX, 1.2.3.4.
310 Cf. Es. 19, 12-13. E br. 12, 18-20.
98 Gregorio Nazianzeno
96. Chi sarà mai colui che col cuore non ancora a
so dai puri é infiam m ati ragionam enti di Dio 344, m entre
gli vengono lette le S critture 34S, non avrà prim a scritto
queste cose nell'am piezza del suo cuore 346, si da posse
dere il pensiero di Cristo 347, e non sarà prim a entrato
nei tesori occulti ai più, invisibili 348 e oscuri si da am mi
rare la ricchezza che è in essi e da poter arricchire altri,
spiegando cose spirituali con term ini spirituali 349?
essi. Non solam ente essi hanno l’ab itu d in e di ca n ta rli nella chiesa,
m a li canticchiano anche tra di loro o in istrad a... Si deve d a r cred i
to a B asilio q u ando m o stra che il c a ra tte re popolare dei salm i e ra
dovuto a ll’unione della m elodia e del pensiero... Si cantavano salm i
in occasione delle feste, li si utilizzava anche p e r m e tte re in fuga i
dem òni. In chiesa tu tti i fedeli p rendono p a rte al canto, m alg rad o il
c a ra tte re m olto eterogeneo degli astan ti» (J. B ern ard i, in Y. C ourton-
ne, Un tém oin du IV'’ siècle, P aris 1973, SCh 35, p. 354, trad . V iscan
ti). Secondo Fliche e M artin (in C ourtonne, op. cit., p. 355) il canto
dei salm i, eseguito in assolo e rip reso verso la fine d a ll’assem blea,
continuò a fa r p a rte del servizio divino. Ma un uso nuovo nacque ad
A ntiochia verso la m età del IV secolo. Due asceti, Flaviano, fu tu ro
vescovo di A ntiochia, e D iodoro, fu tu ro vescovo di T arso, dividevano
i fedeli in due cori che si rispondevano l’un l’a ltro . L'innovazione eb
be successo e si diffuse nelle diverse chiese orien tali.
108 Gregorio Nazianzeno
Disobbedienza e superficialità
AUTOBIOGRAFIA
IN TR O D U ZIO N E
38 Ibid., v. 924.
39 Ibid., vv. 1007-1008.
40 Cf. ibid., v. 1007.
41 Ibid., vv. 1025-1029.
42 Ibid., vv. 1066-1070.
Introduzione 133
29 Ibid., 20: PG 36, 321-324: «... si sareb b e d etto che eravam o una
sola anim a in due corpi».
29 P er G regorio si im pone, o rm ai indifferibile, una «scelta di vi
ta»: è il rito rn o in p atria.
148 Gregorio Nazianzeno
61 Vedi la n o ta n. 37.
62 Q uesta espressio ne significa che, q u ando la m igliore soluzione
esco g itata non si realizzava con un d ato procedim ento, si poteva
ad o tta re un a ltro procedim ento, m eno buono, m a che conduceva allo
stesso scopo. L’im m agine e ra im p ro n ta ta al linguaggio m arin aresco ,
nel quale «seconda navigazione» stav a a d esig n are l’im piego esclu si
vo del rem o, q uando il vento e ra tro p p o debole p e r p e rm e tte re la n a
vigazione n o rm ale a vela (cf. E. Devolder, op. cit., p. 47).
63 P er duplice legge si può in ten d ere la legge civile che d à d iritti
al p a d re sui suoi figli, e la legge cristia n a che im pone il risp etto del
la d ignità episcopale.
64 Cioè: io desid ero che tu m i assecondi, com e A ronne assistev a
160 Gregorio Nazianzeno
74 Cf. Col. 2, 9.
166 Gregorio Nazianzeno
81 Cane è il nom ignolo trad izio n ale col quale n e ll'a n tic h ità fu ro
no conosciuti alcu n i filosofi, p ro b ab ilm en te d eriv ato dal ginnasio Ci-
nosarge, dove A ntistene fondò la sua scuola, m a u sato p o p o larm en te
p e r allu d ere a W’abbaiare di quei filosofi co n tro i vizi e le d epravazio
ni d ella società, o ltre che al loro m odo di vivere allo sta to di n a tu ra .
82 Cf. Or. XXV, 2: PG 35, 1200-1201: (Massimo) «sfoggiava un ve
stito b ianco e u n a m agnifica ca p ig lia tu ra bionda».
83 Le esp ressio n i ossim orich e vogliono significare l’am b ig u ità
ip o crita del personaggio. È in te re ssa n te cogliere a ttra v e rso l'an alisi
di qu este figurae l’uso sap ien te d ella com positio verborum : la s tru t
tu r a delle parole nel discorso, p e r il loro significato p iù vero. Tale
s tru ttu ra h a u n a su a p ro p rie tà in Origene; il n o stro au to re, che cono
sce bene le o pere le tte ra rie d ell’esegeta alessan d rin o (ché con B asilio
ne ha cu ra to un florilegio, la Filocalia), ci fa cogliere, a ttra v e rso la
p re d e tta com positio verborum , il c a ra tte re au ten tico d ella subdola
p e rso n alità di M assim o.
170 Gregorio Nazianzeno
105 II tono ironico lascia in ten d ere che i convegni con tali fan ciu l
le eran o pii so ltan to in apparen za.
106 Q uando G regorio tesse, in pubblico, l’elogio di M assim o, que
sti e ra in p arten za p er A lessandria, il cui vescovo, Pietro, e ra rico n o
sciuto d a ll’ed itto di T eodosio (27 febb. 380) com e sim bolo d ella o rto
dossia. «E ra a llo ra no rm ale che il capo della co m u n ità o rto d o ssa di
C ostantinopoli si m ettesse in co n ta tto con l’a rb itro cosi designato.
N ella sua q u a lità di alessan d rin o , M assim o sem b rav a com e un inter-
178 Gregorio Nazianzeno
117 Stoà: allusione alla fam osa scuola filosofica di Zenone di Cizi-
co e dei suoi successori che usavano ra d u n a rsi n ella S to à Pecile. E s
sa ebbe grande im p o rtan za nel m ondo an tico e l’etic a d a e ssa elabo
rata, esaltando la lib ertà e la d ig n ità d ell’individuo, p o rtò alla cre a
zione di un tipo ideale di stoico, insensibile al m ale fisico, capace di
an d a re incontro a volo n taria m orte, quando essa si p re se n tasse com e
11 mezzo unico p er sfuggire alle offese p rovenienti dal m ondo e ste r
no. Cf. Diz. Enc. Ital. XI, 716, 719.
1,9 Cf. v. 199.
119 Si evince che i fedeli deU 'A nastasi c o n tro llan o stre tta m e n te
G regorio p er im pedirgli di p o rre in a tto l’intenzione di lasciare Co
stan tin opoli e di ab b an d o n are la guida d ella co m u n ità o rto d o ssa lo
cale. Gli è che G regorio, co n stata ta , a sue spese, la p ro p ria ingenui
tà, tem e di c a u sare u lterio re no cum ento ai suoi c a ri fedeli.
120 Gli ariani.
121 G regorio recede dal suo p ro posito, q u an d o com p ren d e che gli
arian i, ap p ro fittan d o della sua fuga, a v reb b ero p o tu to avere il so-
Autobiografia, vv. 1001-1112 183
pravvento sui cattolici della capitale. S ulla sco rta dell O r. XXVI, 2-3:
PG 35, 1229-1230, si può ipotizzare che m otivo non secondario del
rien tro di G regorio in C ostantinopoli sia sta to il tim o re di un even
tu ale rito rn o di M assim o nella città.
122 È bene te n e r p resen te che G regorio, c o n sacrato p u r nolente
vescovo di S àsim a da B asilio, volle non e se rc ita re m ai colà le funzio
ni episcopali. Inoltre, non fu m ai vescovo tito la re di N azianzo, m a
so ltan to co ad iu to re di suo padre.
123 Appena giunto a C ostantinopoli, G regorio fu ospite della cugi
na Teodosia, nella casa della quale a p ri la piccola cap p ella cui d ette
il nom e au g u rale di A nastasi, alludendo alla risu rre z io n e del C risto,
poiché ivi, p er la p rim a volta dopo q u a ra n ta anni di in c o n tra sta ta
dom inazione arian a, e ra to rn a ta a farsi sen tire, con G regorio, la co
raggiosa voce della risu sc ita ta fede nicena. Cf. Or. XXVI, 17: PG 35,
1249-1252; Carm. ll, 1, 16: PG 37, 1254 s.
184 Gregorio Nazianzeno
124 Si noti il p arallelism o sin tetico tra l’A nastasi e l’Arca: cf. Gen.
6, 14-21; 8, 13-19; Sap. 14, 6; Mt. 24, 37-39; 1 Pt. 3, 20; 2 Pt. 3, 5-6.
125 «Avrei dovuto cedere o no al d esid erio del popolo che recla
m ava la m ia perm an enza in C ostantinopoli?». Q uesto il dilem m a che
a tta n ag lia G regorio.
126 È l’epoca nella quale G regorio p ro n u cia il 5° disco rso teologi
co. G regorio è vescovo di C ostantinopoli so ltan to dal m aggio 381, p e r
esp ressa volontà dei vescovi conciliari; m a egli, fin dal 27 settem b re
380, è posto su lla c a tte d ra vescovile d a ll’im p e ra to re T eodosio (cf. So
crate, Hist. Eccl. V, 7); il susseg u en te a rriv o di vescovi rita rd a ta ri
Autobiografia, vv. 1001-1112; 1113-1200 185
131 Cf. Or. XXI, 31: PG 35, 1117-1120 in cui G regorio ci ric o rd a
che s a n t’A tanasio nella sua azione di unificazione d o ttrin a le aveva
p er n o rm a su p erio re il risp etto deH’a ltru i lib e rtà . Tale è l’azione di
Teodosio. Q uella della lib ertà è un p rin cip io fon d am en tale d ella p a
sto ra le del N azianzeno fo n d ata su 1 Pt. 5, 2: «Il m iste ro della salvez
za si rivolge ad anim e libere e rip u d ia la tiran n ia» , e che risco n tria-
Autobiografia, vv. 1277-1395 191
mo anche in Or. XII, 5: PG 35, 848-849 e Or. XXI, 31: PG 35, 1117-
1120. G regorio, d a buon greco, non dim entica che la n o b iltà è sinoni
mo di lib ertà e che tu tti gli uom ini sono nobili (cf. In nobilem m ale
m oratum : PG 37, 853).
132 G regorio c o n stata che Teodosio non u sa con tro gli a rian i la
ste ssa violenza che a ltri im p e ra to ri aria n i quali Costanzo e V alente
hanno preced en tem en te u sato co n tro i cattolici.
192 Gregorio Nazianzeno
133 La basilica dei S anti A postoli, d ista n te circa 2 km. dal palaz
zo im periale. A nnesso al tem pio e ra il m ausoleo im p eriale a p ian ta
c irco lare, fatto c o stru ire da C ostantino.
Autobiografia, vv. 1277-1395 193
135 Secondo la leggenda g reca Zeus, nella g u e rra m ossagli dai Ti
tani, rovesciò l'E tn a so p ra Tifeo (o Encélado) il quale, sbuffando, dà
origine all'eruzione. Gli antichi ponevano n ell’E tn a la fucina di Efe
sto; nel suo c ra te re si n a rra che p recip ita sse il filosofo Em pedocle,
del quale poi sareb b e s ta ta rig e tta ta fuori u n a scarpa.
196 Gregorio Nazianzeno
Giudici
Isaia
Genesi 16, 19-20: 920
59, 5: 822
6, 14-21: 1081
8, 13-19: 1081 1 Samuele
26, 22: 1844 Geremia
4, 10: 91
7, 12: 91
Esodo 26, 16: 91
7, 14: 191 1 Re
12, 36: 191
18, 18-46: 293 Daniele
14, 21-22: 188
17, 10-13: 189 6, 17-28: 675
Salmi
Numeri
38, 60: 91 Giona
13, 1-16: 834 90, 13: 822 2, 1-10: 677
20, 9-11: 191
Introduzione . . » 13
a) La vita di Gregorio prim a della com
posizione de «La fuga».................................... » 13
b) Occasione dello sc ritto .................................... » 16
c) S tru ttu ra e descrizione som m aria . » 17
d) Prodrom i del problem a trinitario . » 21
e) Riflessioni di Gregorio sulla Chiesa . » 23
f) Dignità, oneri e doti che si richiedono
nel s a c e rd o z io .................................................. » 25
Testo
1 - P r e m e s s a ......................................... » 29
2 - Lo scandalo per u n ’accusa ingiusta » 30
3 - M inistri e fedeli nella Chiesa . » 30
4 - La vita s o l i t a r i a ........................... » 31
5 - Motivi di d i s d o r o ........................... » 32
6 - Le ragioni del suo com portam ento. » 33
7 - P arlare con la propria anim a . » 34
8 - Il servizio dell’altare . . . » 35
9 - Il pastore del gregge . . . » 36
10-11 pastore delle anim e . . . » 37
11 - Il c o n ta g io ...................................... » 38
234 Indice generale
12 - Medicare se s t e s s i .......................................pag. 39
13 - Medicare se s t e s s i ...........................................» 39
14 - Eccellere nelle v i r t ù ....................................» 39
15 - Le attitudini d i v e r s e ................................. * » 40
16 - L’arte delle a r ti..................................................» 41
17 - Eredi della gloria celeste . . . . » 42
18 - La terapia m e d i c a ...........................................» 43
19 - L’e g o i s m o .........................................................» 44
20 - Non si hanno scuse per i peccati . . » 44
21 - La terapia s p i r i t u a l e ....................................» 45
22 - R iportare Cristo nei cuori con l’aiuto
dello S p i r i t o .................................................. » 46
23 - L’unione di due realtà distinte . . . » 47
24 - Il nuovo m i s t e r o ...........................................» 48
25 - L’albero della v i t a ...........................................» 49
26 - Curare i nostri difetti e le nostre debo
lezze ................................................................ » 50
27 - Curare i nostri difetti e le nostre debo
lezze ................................................................ » 50
28 - La salvezza dell’a n i m a ................................... » 51
29 - Un’analisi più accu rata....................................» 51
30 - V arietà e diversità delle terapie . » 52
31 - Lodi e ammonizioni a tempo e a luogo » 52
32 - Discrezione e decisione nella cu ra . . » 53
33 - La terapia dell’anim a non deve essere
c a t e g o r ic a ......................................................... » 53
34 - N ecessità di una vita equilibrata . . » 54
35 - La diffusione giudiziosa della parola
del S ig n o re......................................................... » 55
36 - Sovranità e beatitudine della Trinità . » 55
37 - Le tre dannose opinioni teologiche. » 56
38 - Dobbiamo difendere e professare l’uni
tà e la trin ità di D io ........................................... » 57
39 - La predicazione è difficile: è necessa
rio l’aiuto dello S p irito .................................... » 58
40 - Amorevole atteggiam ento verso gli
e r e t i c i ................................................................ » 59
Indice generale 235
Introduzione . » 119
Testo
vv. 1-118 - Proemio. Giovinezza e prim i
s t u d i .................................................. » 137
vv. 119-210 - Una pericolosa traversata . » 142
vv. 211-337 - Il soggiorno ad Atene. L’am i
cizia fratern a con Basilio. Il
ritorno a Nazianzo . . » 146
vv. 338-438 - La violenza paterna dell'or
dinazione sacerdotale. La fu
ga nel Ponto e il ritorno. Il
«tradimento» di Basilio . . » 152
vv. 439-525 - L’affare di Sàsima. La pre
ghiera del vecchio padre. . » 156
vv. 526-606 - La fuga a Seleucia. Le due
Rome. La pazzia di Ario.
Gregorio è richiesto a Co
stantinopoli .................................... » 160
vv. 607-749 - Il soggiorno a Costantinopo
li. Le eresie trinitarie. Gre
gorio lapidato e im putato di
omicidio. Violenze e calun
nie degli ariani . . . . » 163
vv. 750-886 - Massimo il Cinico, traditore
astuto e abile. Vescovi e
m ercenari egizi correi di
M assim o ............................................ » 169
Indice generale
INDICI