GAETANO

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SALVEMINI www.movimentosalvemini.blogspot.it
una vita per la libertà

56 ANNI DI IMPEGNO CULTURALE UN GRANDE SUCCESSO

PER AGGIORNARE LA CARTA COSTITUZIONALE Navigando in Rete e digitando
Il 16 ottobre 1962, mediante rogito notarile, fu fondato in Roma il Movimento Gaetano Salvemini, cinque anni dopo la movimentosalvemini.blogspot.it
scomparsa del “profeta laico”, come venne definito nel 1988 da don Tonino Bello, l’allora vescovo di Molfetta (Bari).
Sono stati i padri di una Repubblica che doveva essere “democratica” e “fondata sul lavoro”. Avevano auspicato la na-
scita di uno Stato composto da cittadini onesti governati da galantuomini. Alcuni di loro avevano partecipato ai lavori potete documentarvi sulle proposte
preparatori dell’Assemblea costituente ed alla stesura della Carta che entrò in vigore il 1° gennaio 1948. Rimasero ben
presto delusi nel constatare, già nel 1953, che la Costituzione “formale” era rimasta “lettera morta”, affossata da una fa- di riforma istituzionale avanzate dal
melica partitocrazia che aveva già dato vita ad una Costituzione “materiale” e ad una Repubblica fondata sul voto di
scambio, sul clientelismo e sulla corruzione. Se, in questi ultimi sette anni, ben cinque Premier (Monti, Letta, Renzi, Gen- Movimento Salvemini. Il sito è una
tiloni e Conte) non sono stati eletti dal popolo ma sono stati designati dal Presidente della Repubblica vuol dire che il
sistema rappresentativo è in crisi, che il meccanismo elettorale non funziona, che occorre una radicale riforma del modo mini-enciclopedia di Scienze politiche,
di selezionare la classe politica. Ha ragione Massimo Cacciari quando auspica l’avvìo di una nuova fase costituente.
Ecco perchè il Movimento Salvemini, da oltre dieci anni, lo sta chiedendo e continua a sollevare l’interrogativo: come economiche, sociali, religiose, letterarie e
e da chi dovrebbe essere selezionata la classe politica del Paese? Per settant’anni è stato applicato il famigerato “me-
todo Caligola”. Il Movimento insiste nel proporre l’unica alternativa possibile: il modello ateniese perfezionato da Pe-
ricle, adattato ai tempi moderni. Solo dopo questa riforma si potrà parlare di Terza Repubblica. Per quanto riguarda, poi,
artistiche: oltre 20.000 link. Potete anche
la perdurante crisi economica, è ora di porre fine alla cinica rapacità del Fisco e di trasformare il lavoro precario in la- esprimere via e-mail le vostre opinioni.
voro stabile. E’ ora che ogni Palazzo delle Istituzioni diventi una casa di vetro. Cosmo G. Sallustio Salvemini
(Tra i Soci fondatori del Movimento Gaetano Salvemini: Ernesto Rossi, Leopoldi Piccardi, Anton Luigi Paoletti, Paolo
Barile, Lamberto Borghi, Gioacchino Dolci, Carlo Arturo Jemolo, Alessandro Galante Garrone, Luigi Ghersi, Massimo Il sito ha registrato
Severo Giannini, Indro Montanelli, Ferruccio Parri, Carlo Ludovico Ragghianti, Massimo Salvadori, Umberto Segre,
Paolo Sylos Labini, Nello Traquandi, Sergio Turone, Giuliano Vassalli, Aldo Visalberghi, Roberto Vivarelli, Bruno Zevi finora circa 105.000 contatti.
ed altre cento personalità di quell’epoca).

PRESTIGIOSO PREMIO A SALVEMINI LA FABBRICA

DELLE NOTIZIE
Presso la Biblioteca comunale “Giosuè Carducci”, Palazzo Mauri, Spoleto, il 29 settembre u.s. è
stato conferito al prof. Cosmo G. Sallustio Salvemini il prestigioso Premio Internazionale “Spoleto
Art Festival Letteratura 2018” per il recente libro “Non mollare è il nostro motto”, per la sua pode-
Il deputato inglese Edmund
rosa carriera saggistica nella collana editoriale di Storia delle dottrine politiche e per le varie inizia-
tive realizzate nel campo delle riforme istituzionali in qualità di leader del Movimento Gaetano Burke, rivolgendosi a un
Salvemini da oltre trent’anni. La Commissione giudicatrice era composta dal prof. Luca Filipponi gruppo di cronisti nel 1787, lo
Ferruccio Parri, Ernesto Rossi e Massimo Severo Giannini. (Presidente Spoleto Art Festival), dalla dott.ssa Paola Biadetti (Segretario Generale), dal Maestro chiamò "Il quarto potere", e più
Tre dei circa duecento Soci fondatori del Movimento Salvemini. prof. Sandro Trotti (Direttore Artistico) e dall’avv. Angelo Sagnelli (Direttore Artistico). di recente qualcuno lo ha defi-
La manifestazione è stata patrocinata dall’Unione Europea, dall’Associazione culturale “Giovani nito, "Il cane da guardia della
Europei”, dalla Fondazione T.A.U., dall’Associazione Universitaria Studi Giuridici Europei democrazia". Oggi il giornali-
FINO A QUANDO ABUSERANNO (A.U.G.E.), dall’Istituto Europeo per la Formazione e l’Orientamento, da “Insieme per comunicare
l’Europa”, dall’Unione Internazionale Arte e Istruzione, dalla Regione Umbria (Assemblea legisla-
smo sembra essere ormai dimi-
nuito a fabbrica di notizie, con
DELLA NOSTRA PAZIENZA? tiva). Tra le personalità presenti all’evento da segnalare il Maestro Manuel Campus (Presidente As-
sociazione culturale “Il Casale”), la prof. Florinda Battiloro (Presidente dell’Associazione culturale
poche eccezioni. Quando in
questo mestiere si faceva sul
A parte il fatto che in uno Stato di Diritto che sia anche una na- Caffè dell’Artista di Salerno), e numerosi altri esponenti del Giornalismo, dell’Arte e della Cultura. serio, il reporter era il testi-
zione civile, o in una nazione civile che sia anche uno Stato di mone diretto delle storie che
Diritto, comunque ciascuno di noi intenda l’uno come premessa raccontava, armato solo del suo
e l’altra come conseguenza, o viceversa, quando un ingegnere,
che è considerato un professionista autorevole, uno di quelli che
non si è limitato al progetto di un’opera, ma da essa ha voluto
PEPERONCINO, FESTIVAL DEI RECORD!
Da local a global, il prof. Enzo Monaco Presidente della WCA per organizzare il festival mondiale
taccuino, di una buona penna
(intesa come capacità di scrit-
tura) e tanta curiosità. Era il ri-
trarne anche la modernizzazione di un intero territorio, in un’in- del peperoncino! Si è aperta il 5 settembre la 26esima edizione del Peperoncino Festival di Diamante spetto di Santa Verifica: il
tervista chiarisce che sul ponte della determinata città il traffico (CS). Al taglio del nastro, la showgirl e conduttrice televisiva Elisabetta Gregoraci. La bella ca- dovere di verificare le notizie
si sta facendo troppo pesante per la portata dei piloni, che la sal- labrese madrina dell’edizione 2018, ha spento le 26 candeline e via con i 5 giorni più frenetici del- prima di scriverle. Altri tempi,
sedine frammista ai fumi dell’acciaieria rende le contrafforti più l’anno pieni di innumerevoli appuntamenti artistici, culturali, scientifici, enogastronomici, rassegna altri editori (gente come Lon-
soggette all’usura del tempo, che forse una bolla d’aria creatasi espositiva, l’omaggio a Frida di cento artisti di tutto il mondo, le “Vignette sul ring” presentate dal ganesi, Einaudi, Bompiani,
come difetto di costruzione sta logorando maggiormente il ferro famoso vignettista Gianfranco Tartaglia e tanto tanto altro. Un Festival, quello di Diamante, che Garzanti) e un romantico senso
dell’armatura del cemento in un vertice ben preciso, lo si do- è sempre cresciuto negli anni, nato come rassegna regionale si è imposto a livello nazionale, inter- dell'onore che circondava il
vrebbe ascoltare prontamente e non lasciare che trascorra un’in- nazionale ed ora mondiale. Lo testimonia la presenza, per il secondo anno consecutivo, del colosso mestiere. Quel "cane da guar-
curia quadridecennale chiosata da ben quarantatré morti, cinese Dezhuang, l’azienda produttrice più importante al mondo con 10.000 tonnellate di peperon- dia" è ormai diventato un "cane
rendendo il Paese vittima sempre di più, dell’internazionale sber- cini lavorati ogni anno. Ma ancora di più ne è la prova la proclamazione, avvenuta nel corso del Fe- da riporto" docile, obbediente a
leffo, per il quale in Italia si intraprende un discorso che abbia stival, della World Chilli Alliance, la nuova associazione che ha il compito di promuovere le una certa politica e spesso
una parvenza di velata serietà soltanto come conseguenza ad una collaborazioni negli scambi per una cultura internazionale del peperoncino. La WCA ha tre presi- pigro. Santa Verifica è ignorata
umana ecatombe. E allora la Sicilia lastricata di cadaveri prima denti: il prof. Enzo Monaco, in rappresentanza dell’Europa, per organizzare il Festival Mondiale a favore di un fiume incessante
che lo Stato cominciasse una (segue a pag. 2) Adalgisa Biondi del peperoncino, Li Dejan, in rappresentanza dei paesi Asiatici e Dave Dewitt per gli Stati Uniti, di notizie, favorito dalla velo-
seria lotta alla mafia, quarantatré Segretario Generale della WCA è stato nominato Gianluca (segue a pag. 2 ) Emiliano F. Caruso
(segue a pag. 6) Antonio Bartalotta

NARCISISTE AMBIZIONI PARENTALI LA COMUNICAZIONE LA CONVIVENZA IL PROFUMO L’IDEOLOGIA DEL

(Prima parte) La naturale tendenza all’autoaffermazione allorché VIA CHAT PACIFICA
esasperata diviene voglia ossessiva di promozione sociale può ri-
cadere sui figli, dando luogo a comportamenti che vanno dalla
più ostinata ribellione a quelli più “fracchiani”. Insomma, la do- È INVIOLABILE È UN VALORE DELLE DONNE TEMPO REALE
Il contributo femminile più L’origine della mia idiosincra-
tazione talentuosa degli figli ne potrà risentire o in senso posi- La chat diventa sacra e inviola- sia per le chat e la posta elet-
tivo, cioè con l’accentuazione dei talenti oppure negativamente Sono solito andare in un campo concreto non è passato senza
bile, così dice la Cassazione. E vicino alla mia abitazione per traccia soprattutto nella fami- tronica riposa su quella che
fino a bloccare la loro espressione, dando perfino luogo a quadri la tutela della “segretezza” propongo di chiamare l’ideolo-
clinici di pseudo-insufficienza mentale (V. di Virginia Axiline, La prendere un po’ d'aria, cammi- glia. Non so se sia vero, ma
delle comunicazioni riguarda nare, contemplare la natura, non è più il tempo di alimen- gia del tempo reale. Mi spiego:
storia di Dibs, ed. Mondadori). Ovviamente sarebbe stato più in- anche le mailing list, i new- quando arriva una email op-
cisivo fare esplicito riferimento alle storie di alcuni di tali perso- pensare e dire qualche pre- tare conflitti con gli uomini per
sgroup da considerare alla stre- ghiera. Quando la psiche rivendicare spazi di potere, ul- pure quando trilla il telefonino
naggi per richiamare l’attenzione sulla connessione tra metodi gua della corrispondenza per avvertirti che una comuni-
correnti di allevamento della prole umana con tanti fenomeni che èsgombra come un cielo terso teriori garanzie di diritti. Si
privata, chiusa e inviolabile. lo considero il mio paradiso in parla di crisi di valori nella fa- cazione o un messaggio ti ha
tormentano, oltre alle rispettive famiglie, pure la macro società; Per questo, non è possibile at- appena raggiunto è come se
ma, per non rischiare di offendere la sensibilità di quanti, come miniatura, il mio angolo d'infi- miglia e nei rapporti sociali.
tribuire una “valenza diffama- nito dove senza fama, ric- Esiste una missione per la implicitamente tu ricevessi
me, ammirano e amano personaggi per i loro esemplari compor- toria” ai messaggi diffusi un’ingiunzione che in qualche
tamenti o perché ci hanno dato splendide opere in vari campi, da chezza, ruoli istituzinali od donna di oggi, è quella di inse-
all’interno di gruppi ristretti at- attrezzature astronautiche rirsi sempre più in tutti settori modo vuole obbligarti a ri-
quelli artistici a quelli scientifici, bypasso la mia amletica per- traverso queste nuove forme di spondere immediatamente, in
plessità riguardo all’opportunità di una tale esplicitazione. Circa varie, aleggio come spirito li- della società per por tarvi la sua
comunicazione social. Così la bero tra i miei simili senza im- sensibilità femminile. Allora si tempo reale, appunto! Prodigi
storie di illustri vittime di pre-programmati piani sulle scelte vo- sezione lavoro della Cassa- della odierna tecnologia – dirà
cazionali e sul destino di uno o più figli, il lettore potrà riscontrare portunare né essere creerà una nuova società in cui
zione ha confermato l’illegitti- importunato. La convivenza i bambini, i giovani, gli anziani qualcuno. Cosa c’è che non va?
significative corrispondenze (???) anche nell’ambito delle pro- mità del licenziamento di un Per rispondere comincerò col
prie conoscenze. In proposito riporto sinteticamente una storia, umana è pacifica in quello spa- non si sentiranno abbandonati
sindacalista - che ora dovrà es- zio verde dove non ci sono a loro stessi, ma sentiranno il dire che quel processo che è il
prelevandola dalla mia casistica: Siamo nell’immediato dopo ul- sere reintegrato e risarcito dal pensiero sta tutto nell’inter-
tima guerra mondiale. Venuta contrasti e concorrenza, dove i calore umano di chi li ama. La
meno per una coppia di genitori (segue a pag. 2) Pier Luigi Lando (segue a pag. 2) Lisa Biasci (segue a pag. 2) Eugenio Morelli (segue a pag. 2) Marcella Marini (segue a pag. 2) Stefano Valente
L’ATTUALITÀ, pag. 2
LETTERE AL DIRETTORE
Caro Cosmo, proseguendo nelle mie letture estive, sono arrivato
al terzo volume della Storia della Letteratura Greca del Perrotta,
e ho trovato una citazione che meriterebbe di essere seguita. Si
tratta di Arcesilao, discepolo di Teofrasto, vissuto fra il 315 e il
240 a.c., fondatore della cosiddetta “Accademia di mezzo”. Tra
altre cose egli scrisse: “Dove ci sono più leggi, ci sono più tra-
sgressioni della legge”. Che te ne pare? Non sembra scritta oggi
che il nostro par lamento sforna leggi a getto continuo. Ma chi
segue più i classici? Altra riflessione. In Occidente ci siamo giu-
stamente indignati per la distruzione di monumenti e di beni cul-
turali ad opera del- 1’ISIS e dei talebani, ma non dimentichiamo
che i primi cristiani hanno fatto altrettanto, se non di peggio. Senti
cosa scrive Libanio, sofista e oratore del IV secolo d.C., nato ad
Antiochia nel 314, del quale ci restano 68 Orazioni e 1607 Let-
tere. Nell’orazione 11Per la difesa dei templi” pronunciò un’in-
vettiva contro i monaci ignoranti che distruggevano le statue dei
templi pagani: “questi uomini vestiti di nero, più voraci degli ele-
fanti, non mai soddisfatti delle coppe che trincano al suono de-
gl’inni”. Purtroppo l’intolleranza, il fondamentalismo, il
fanatismo, portano a questi risultati. Cordiali saluti.
Lugano, 15 settembre 2018 Giorgio Bosco
Caro Giorgio, ti ringrazio vivamente per le tue preziose segnala-
zioni. Il fanatismo, purtroppo, è l’antitesi della Cultura. Non dob-
biamo arrenderci mai. Ricambio cordiali saluti.
✸ ✸ ✸ ✸ ✸ riferito all’amministratore delegato dell’azienda nel corso di una
Caro Direttore
I quesito po' sembrare tendenzioso e malevolo verso i connazio-
nali ma viene spontaneo chiedersi come mai nella città di Kobe in
Giappone hanno costruito un ponte di dimensioni e caratteristiche
strutturali eccezionali, a prova di scosse sismiche di oltre l'8°
grado della scala Richter e di tornadi con venti di oltre 200km/ora.
Eppure come ingegno ed intelligenza noi italiani non siamo se-
condi a nessuno, perchè allora questo autolesionismo costrut-
tivo/autodistruttivo in vite umane, danni ed immagine all'estero
con il crollo dell'importante ponte di Genova? Sembra che in Ita-
lia domini in assoluto il comandamento "a chi tocca tocca" con
tutta la sequela di rituali di solidarietà che ne fanno da corollario
nel quale solo Dio sa dove la verità e la commedia si separano.
Grazie e cordiali saluti.
Treviso, 18.3.2018 Eugenio Morelli
Caro Dott. Morelli, in Italia gli onesti sono la maggioranza, ma
vengono sistematicamente emarginati dalle canaglie. È ora di fare
una grande alleanza di Galantuomini in grado di emarginare le
lobby che hanno distrutto la Democrazia. Ricambio cordiali saluti.
(segue da pag. 1) Fino a quando abuseranno della nostra pazienza?
morti venuti giù dal ponte Morandi di Genova perché si comin-
ciasse a studiare lo stato delle infrastrutture italiane, decine e de-
cine di donne uccise dai propri mariti, compagni, fidanzati, perché
ci accorgessimo di avere impostato male il rapporto uomo-donna,
decine e decine di morti sul lavoro perché si dica che in Italia il
lavoro non è più sicuro. “Quo usque tandem abutere, Catilina,
patientia nostra?”, “Fino a quando abuserai, Catilina, della no-
stra pazienza?”, gridava con enfasi Cicerone, nel processo con-
tro un arrivista, corrotto, spergiuro, che aveva trattato la res
publica romana come se fosse un fatto personale, e non aveva
avuto nemmeno un formale, anche se falso, rispetto delle Istitu-
zioni di Roma, quella Roma che ha reso il mondo più civile con
la creazione del “diritto”, quella Roma i cui ponti sono in piedi
fino ad oggi, a dispetto del tempo che passa. E gli italiani, eredi
diretti di quella storia, quanta pazienza dovranno ancora avere
prima che in questo Paese le catastrofi si debba imparare a pre-
venirle, piuttosto che piangerle con i funerali di Stato? Perché
quella di Genova è stata davvero una brutta, schifosa pagina della
nostra storia, e non soltanto perché in un giorno che doveva essere
di vigilia di festa, quarantatré innocenti hanno subìto una bruttis-
sima morte annunciata, ma perché adesso il Paese vive un’incer-
tezza come se fosse costruito tutto su quel ponte. Si attraversa un
viadotto e ci si domanda se è mai stato manutenuto, si mandano
i figli a scuola e ci si chiede se le scuole sono realmente agibili,
si abita vicino al greto di un fiume o ai piedi di un monte e ci si do-
manda se non ci sia un pericolo idrogeologico. Questa immane
tragedia, che si somma ad altre immani tragedie, troppe!, che
stanno percorrendo da un po’ di tempo l’Italia, non soltanto ha reso
triste la trascorsa estate, ma ha dato la misura dell’incertezza che
gli italiani hanno del loro futuro. E così lo spread sale, il lavoro si
perde, la crisi reimpenna, e il cane continua a mordersi la coda.
La politica, forse, riuscirà a ricostruire il ponte, ma chi ricostruirà
la fiducia e l’ottimismo negli italiani? Certo i politici del passato,
che ci hanno consegnato questo presente, non sono stati in grado
di gestire la complessa macchina sociale e amministrativa. Quelli
del presente, speriamo riescano a capire che il momento è critico,
che bisogna passare dai proclami ai fatti. Agli italiani dai tempi di
Roma, è dato d’aver pazienza, infinita. Adalgisa Biondi
(segue da pag. 1) L’ideologia del tempo reale
vallo che si dà tra la mia intenzione di fare una cosa e il mio farla
effettivamente. Il pensiero consiste tutto in questa esitazione. Eli-
minate questo intervallo ed eliminerete il pensiero. Si racconta
che durante una marcia nel cuore della giungla africana capeg-
giata da dei ricercatori europei ad un certo punto i portatori si fer-
marono; alla richiesta di spiegazioni degli scienziati i portatori
risposero: “Stiamo procedendo troppo velocemente così ci siamo
fermati per aspettare di essere raggiunti dalle nostre anime che
sono rimaste indietro”.
Senza questa sosta, senza questo intervallo in cui consiste il pen-
siero rischiamo di bruciarci l’anima come ben capivano i porta-
tori africani di cui sopra. Da questo punto di vista non sembra poi
tanto da lodare la capacità dei nostri figli – nativi digitali – di im-
mediata risposta agli stimoli che provengono dall’ambiente (cosa
a cui sconsideratamente li alleniamo, per esempio, comprando
loro video-giochi). Stefano Valente
Caro lettore, ricordati di rinnovare la
quota associativa a questo periodico
che, essendo “super partes”, intende
restare un libero organo di stampa.
(segue da pag. 1) Narcisiste ambizioni parentali
coltivatori diretti la speranza di ottenere una tanto anelata pro-
mozione sociale all’insegna dello slogan: “Ha da venì baffone!”,
decisero di investire tute le loro risorse sul promettente successo
scolastico del figlio. Questo figlio, però, in procinto di raggiun-
gere il traguardo, conseguendo il diploma di geometra (ossia di
quasi ingegnere che, tuttavia, gli avrebbe consentito il prosegui-
mento in un corso di laurea in ingegneria), risentendo della ca-
renza di funzioni parentali e, sia pur non del tutto
consapevolmente, percependosi come un cavallo da corsa su cui
i genitori stavano scommettendo, decise di mollare il corso di
studi per detto diploma e di fare il muratore. Apriti cielo! Il padre
giunse a consultare un docente di psichiatria, il quale, immedesi-
mandosi con il dramma di questi genitori, ricorse all’arma di un
agghiacciante ricatto, agitando la minaccia di rinchiudere il ra-
gazzo in un manicomio.
Rilevo che una delle riposte da parte di un/a figlio/a contro po-
sizioni genitoriali come queste è quella di non darla per vinta a
ogni costo: ciò dovrebbe servire da monito a quanti operanti se-
condo metodi “educativi” da pedagogia nera, non si siano ancora
accorti che, a volte, sarebbe più possibile piegare una lamina di
acciaio come un foglio strappato da un quaderno anziché piegare
la volontà di chi sia vittima di una esasperata, peraltro sua natu-
rale fase dell’opposizione e dei dispetti. Pier Luigi Lando
(segue da pag. 1) La comunicazione via chat è inviolabile
datore di lavoro - sanzionato per le parole offensive con cui si era
conversazione nel gruppo Facebook del sindacato. La schermata
della chat- in questo caso- era stata stampata e inviata all’azienda
da un anonimo e il sindacalista (guardia giurata dipendente di una
società specializzata in vigilanza e sicurezza) era stato licenziato.
Questo provvedimento era stato annullato dalla Corte d’appello di
Lecce e la Cassazione ha rigettato il ricorso dell’azienda contro la
decisione dei giudici di secondo grado. La caratteristica della cor-
rispondenza inviolabile di chat e mailing list, osserva la Suprema
Corte, è logicamente incompatibile con i requisiti propri della
condotta diffamatoria, che presuppone la destinazione delle co-
municazioni alla divulgazione nell’ambiente sociale, mentre l’esi-
genza di tutela della segretezza delle forme di comunicazione
privata o chiusa preclude l’accesso di estranei al contenuto delle
stesse. Nel caso del dipendente di Lecce, la conversazione tra gli
iscritti al sindacato era da essi stessi intesa e voluta come privata
e riservata, uno sfogo in un ambiente ad accesso limitato che porta
a escludere - si legge nell’ordinanza depositata al ’Palazzaccio´ -
qualsiasi intento o idonea modalità di diffusione denigratoria.
Quindi i giudici di piazza Cavour concordano sulla mancanza del
carattere illecito della condotta ascritta al lavoratore, riconducibile
piuttosto alla libertà, costituzionalmente garantita, di comunicare
riservatamente. Libertà di parlare ed in segreto di una comunica-
zione privata tra privati cittadini.
Questo viene ribadito. Insomma, non si licenzia davvero chi in-
sulta il capo privatamente: via chat, via social e attraverso le pro-
prie mailing list, la conversazione anche se “aggressiva”, non è
lesiva nei confronti di nessuno. Capi compresi. Lisa Biasci
(segue da pag. 1) Peperoncino, festival dei record
Luisi. Nonostante questa prestigiosa ulteriore carica, il presidente
Monaco non si è risparmiato nel corso del Festival. Ha visitato i
150 stand espositivi, ha preso parte ai numerosi convegni. Oltre
230mila i visitatori quest’anno e la macchina organizzativa ha
funzionato in maniera lineare e senza intoppi. La piazza del Mu-
nicipio stracolma di gente venuta ad assistere alla famosissima
gara dei mangiatori di peperoncino, era costantemente monito-
rata da agenti di sicurezza pronti ad intervenire in caso di neces-
sità. Ma è andato tutto molto bene, ed il Festival ha raccolto
consensi, creato sinergie, momenti di svago e di riflessione. Un
momento di incontro e condivisione anche per le 100 delegazioni
presenti in Italia ed alcune di quelle presenti nel mondo. Ipse
Dixit, la delegazione romana dell’Accademia del Peperoncino,
rappresentata dal presidente Antonio Bartalotta, e dalla maggio-
ranza dei consiglieri, è stata presente in maniera massiccia ed ha
avuto un ruolo attivo, sia nella Università del Gusto, dove la Chef
Emanuela Crescenzi si è esibita nello show cooking che nella
tanto attesa gara dei mangiatori di peperoncino. Arturo Ren-
cricca, Campione in carica della delegazione romana, ha supe-
rato tutti compreso se stesso ed ha vinto per il secondo anno
consecutivo. Tra i momenti più toccanti si inserisce l’inaugura-
zione del Centro sperimentale intitolato al prof. Massimo Biagi,
responsabile del Comitato scientifico dell’Accademia, uno dei
maggiori esperti e conoscitori del peperoncino.
Il presidente Enzo Monaco si è commosso nel ricordare l’amico.
Grandi Chef si sono esibiti in show cooking, nell’apposita area
dell’Università del Gusto. E qui, orgoglio di Ipse Dixit ha avuto
spazio la Chef in Tacco 12 Emanuela Crescenzi, che ha preparato
“Sagne e fagioli”. In abbinamento al piatto i vini della cantina
Spadafora. Nella preparazione del piatto Emanuela Crescenzi è
stata accompagnata da Vincenzo Grisolia, Chef storico e di rife-
rimento dell’Accademia. “I vini del Sud fra tradizione e innova-
zione” è stato un appuntamento di rilevante spessore culturale, al
quale, tra gli altri hanno preso parte il prof. Riccardo Cotarella,
l’illustre giornalista e scrittore Bruno Vespa, il senatore Gianpaolo
Vallardi, Presidente della Commissione Agricoltura del Senato,
la senatrice Rosa Silvana Abate, il senatore Francesco Mollame,
Marcello Coronini, giornalista. Antonio Bartalotta
CAMBIARE LE REGOLE
Bisogna cambiare le regole del gioco sia nella vita politica
(adottando il modello ateniese) sia nel sistema sociale (rea-
lizzando l’Economia di Comunione, in virtù della quale gli
emarginati siano sempre di meno fino al punto che non ci
siano più). Confidiamo nella promessa di cambiamento fatta
dall’attuale governo.
AVVISO AI POLITICANTI
Finchè resteranno in vigore gli attuali farraginosi meccanismi
elettorali, quasi sempre inquinati dal voto di scambio e dal
vile mercato delle poltrone, l’Italia resterà ingovernabile. Le
lobby che finanziano le campagne elettorali continueranno ad
influenzare i politici ed a condizionare la funzione legislativa.
La democrazia non deve degenerare in plutocrazia.
N. 10 - OTTOBRE 2018
INFORMAZIONI AI LETTORI
Quote associative annuali. Ordinaria: euro 60,00 (solo per recapito a
domicilio). Simpatizzante: euro 100,00 (per pubblicare un articolo per
numero). Benemerita: euro 180,00 (due articoli per numero). Sosteni-
trice: euro 360,00 (quattro o più articoli per numero).
Il versamento va effettuato tramite bollettino di c/c postale n°.
1032746719 intestato a Movimento Gaetano Salvemini, Fonte Nuova
(Roma).
Consigli utili: 1) rileggere attentamente gli articoli prima di inviarli alla
Direzione entro il 15 di ogni mese. 2) Gli articoli non devono superare
le 25 righe dattiloscritte e devono osservare la classica regola del Labo-
ratorio di Giornalismo sui cinque interrogativi: chi, come, dove, quando
e perchè. 3) confrontare il testo originario dei propri articoli con quello
poi pubblicato con le necessarie correzioni e abbreviazioni, al fine di
non ripetere errori e prolissità negli articoli inviati successivamente. 4)
pubblicare almeno 80 articoli in 24 mesi consecutivi per chi vuole iscri-
versi all’Albo dei Pubblicisti. 5) rivolgersi al consulente Patrizio Ales-
sandrini (via Monte Senario 14, Roma. Tel. 06.87195452) per far
calcolare le ritenute d’acconto da versare ogni quadrimestre all’Agenzia
delle Entrate. 6) Conservare ogni copia del giornale per poter compilare
l’elenco degli 80 articoli da consegnare all’Ordine. 7) Presentare al-
l’Ordine la domanda d’iscrizione all’Albo firmata dal Direttore della te-
stata. 8) Sono accettati solo testi dattiloscritti composti in RTF oppure
WORD 4/5 e inviati per E-mail: lattualita@yahoo.it. Coloro che
entro il 20 di ogni mese non ricevono via mail la conferma di avve-
nuta ricezione in Redazione sono tenuti a reinviare gli articoli entro
il 21 di ogni mese.
Anche dopo l’iscrizione all’Albo è opportuno pubblicare almeno un ar-
ticolo su ogni numero e rinnovare la quota associativa annuale simpa-
tizzante.
Il giornalismo non è solo arte; è anche passione vissuta con entusiasmo
e con rettitudine morale. Il piombo, più che l’oro, ha modificato la Sto-
ria. E più che il piombo dei fucili, quello dei tipografi.
AVVISO AI COLLABORATORI
Gli articoli che superano le 30 righe dattiloscritte
non vengono presi in considerazione
per ovvie ragioni di spazio.
AVVISO UTILE AI PRATICANTI PUBBLICISTI
Non è necessario telefonare ogni mese al Direttore per chiedere
le tematiche sulle quali poter scrivere gli articoli da pubblicare
ai fini dell’iscrizione all’Albo dei Giornalisti Pubblicisti.
Si consiglia di leggere le centinaia di rubriche postate sul sito
web movimentosalvemini.blogspot.it e di trarre spunto anche
dai libri di Cosmo G. Sallustio Salvemini postati nella voce
Rassegna libraria completa (nei sottotitoli del predetto web) e
dalle Recensioni giornalistiche su questi libri (lato a sinistra,
guardando il portase).
Per organizzare i turni in Redazione telefonare al Direttore.
(segue da pag. 1) La fabbrica delle notizie
cità e diffusione di internet. Che poi queste "notizie" siano in larga
parte false o errate, sembra un problema secondario: male che
vada, si fa sempre in tempo a smentire il giorno dopo. Ma le no-
tizie di 40 o 100 anni fa, viaggiavano lente, a causa di compren-
sibili limiti tecnologici (si andava di lettere postali prima, poi di
telescrivente e telefono, e solo in tempi recenti si può contare sul
cellulare o su internet). Una notizia falsa, quindi, impiegava giorni
a raggiungere il pubblico, si faceva sempre in tempo a correggere
o smentire, e ci si scusava poi dello sbaglio con umiltà e profes-
sionalità. Oggi, invece, se una notizia falsa viene corretta il giorno
dopo, si è già pericolosamente diffusa in tutto il mondo, grazie
alla velocità di internet e dei social network. Ma questo, agli edi-
tori di oggi, sembra importare poco. L'importante è che la notizia
sia urlata e diffusa, in quella forsennata e pericolosa caccia al
"click" che porta pubblicità e denaro agli editori della testata, ma
rovina il giornalismo e crea un pubblico di lettori pigri, poco por-
tati all'approfondimento e che credono solo a quel che viene ur-
lato in titoloni ingannevoli. In verità, questo giornalismo
velocissimo e poco approfondito è iniziato nei primi anni '90 con
la guerra del Golfo, quando le tecnologie televisive e satellitari
permettevano di vederne gli avvenimenti quasi in diretta in Tv.
Si diffuse così un modo di fare giornalismo a una velocità prima
impensabile, poco curato e privo di verifiche, rovinato dalla ne-
cessità di diffondere immediatamente le notizie, di sbatterle sugli
schermi di milioni di telespettatori.
Molte furono le "bufale" diffuse durante quella guerra, approfit-
tando sia della censura, sia della fretta, sia della pigrizia. Da lì la
Tv iniziò a diventare la principale fonte di informazione degli ita-
liani, nonostante racconti solo una distorta e minima parte di quel
che accade intorno a noi. Bisognerebbe recuperare la dignità del
mestiere e il rispetto del lettore che, come diceva Montanelli, è
l'unico vero direttore del giornalista. Emiliano Federico Caruso
(segue da pag. 1) La convivenza pacifica è un valore
bambini giocano e gli adulti non fanno polemiche né usano vio-
lenza.Ed il grande giudice luminoso che è il sole c'illumina com-
piaciuto sopra tutti noi, nessuno escluso, e senza le forzature della
pubblicità ed i miraggi delle lotterie. In questo campo cammino
come un tranquillo cittadino qualunque quale sono e se incrocio
un mio simile con il colore dela pelle diverso dal mio, accettiamo
entrambi tacitamente la realtà che ciascuno di noi va per la sua
strada, verso quel destino fatto dalla direzione dei propri passi
seppure tra l'indifferenza generale. Eugenio Morelli
(segue da pag. 1) Il profumo delle donne
bellezza è stata ricercata sempre dalle donne e nelle donne. Pur-
troppo, però, ci si sofferma principalmente sulla bellezza esteriore,
anche se non corrisponde a quella interiore. La vera bellezza pro-
viene dall‘interno, da quello che si pensa, da quello che si fa, da
quello che si è. La donna sa quello che vuole e sa distinguere le
cose che conta nella vita. Almeno io, avendo già vissuto circa un se-
colo di vita, essendo nata nel lontano 1921 vivendo varie esperienze
generazionali, lascio ai posteri un mio pensiero, con la speranza di
cambiare il mondo, in un mondo migliore. Marcella Marini
N. 10 - OTTOBRE 2018 TEMATICHE INTERNAZIONALI E VARIE L’ATTUALITÀ, pag. 3

DICHIARAZIONE

UNIONE MONDIALE DEGLI STATI Vivo nel dissenso/ con la mia razza/ con il mio paese/ con il mio
esilio/ con il mio ambiente/ con i miei amici/ con il tempo in cui
sono nata/ con i prezzi di mercato/ con il mercato azionario/ con
Governatore: S. E. Sen. Pietro Fratantaro tutte le chiese/ e tutti i cittadini votanti/ del pianeta.
Firmo. Teresinka Pereira (Traduzione di Giovanna Guzzardi)
Vice Governatore: Sen. Prof. Cosmo G. Sallustio Salvemini BONES OF THE EARTH
All the elements/ of the Earth/ are alive./ The roots/ which are
hidden/ in its depths/ are the bones/ crying when/ people cut the
trees/ that receive the rain,/ sustaining them/ inside the earth.
ATTO COSTITUTIVO E SCOPI ISTITUZIONALI MACHINES
Teresinka Pereira

Il giorno 28 aprile 2016, presso la Sede italiana dell’ Unione Mondiale degli Stati, via Marco Polo n° 73, Pal. F, Scala A/4, 98125 What would be of us/ without the machines/ to write, to clean the
Messina, è stato stilato l’Atto Costitutivo, in Memoria di S.E. Sen. Viktor Busà (Lord President del Parlamento Mondiale per house,/ to go shopping,/ or to go to church,/ to measure the water/
la Sicurezza e la Pace) ed il relativo Regolamento dell’Unione Mondiale degli Stati. or the blood in our veins; to send messages by air, to climb to
L’U.M.S. si prefigge di rafforzare la solidarietà sociale tra i Popoli (aiutando le persone più bisognose e diversamente abili, portatori high floors,/ to turn on the lights,/ to cut wood/ and convert it/ in
HD), di promuovere la cultura e le arti, l’assistenza sanitaria, la beneficenza, l’istruzione, lo sport, la tutela dell’ambiente, la tutela fertilizers to the grass... What would be of us without the micro-
dei diritti umani, nel Mondo. Tutti gli incarichi e le nomine sono onorifici ed a titolo gratuito, durano 4 anni e possono essere rinno- phone/ to project the voice/ and say: I love you!
vati. L’Assemblea Generale viene convocata ogni due anni e non sono consentite deleghe. Le deliberazioni sono adottate a maggio- Teresinka Pereira
ranza dei presenti. L’Atto Costitutivo e lo Statuto sono stati registrati in data 11/5/2016 al n° 1003 all’Agenzia delle Entrate di Messina.
ORGANIGRAMMA MOTHERS
Governatore S. E. Sen. Pietro Fratantaro (cell.347.8875825). Vice Governatore Sen. Prof. Cosmo G. Sallustio Salvemini. Some women / did not want to be mothers/ and
Sen. Cav. Francesco Aversa, Primo Ministro; Prof. Stefano Murace, ministro per i Rapporti con i Parlamenti; On. Avv. Daniele they never have/ a hug from a child/ on their !ap:/
Arrigo, ministro della Giustizia; On. Teresa Trovatello, ministra del Tesoro; On. Dr.ssa Maria Serena Nicosia, ministra dei Beni However, other women/ loved their children/ so
Culturali; On. Prof. Elisabetta Laganà, ministra della Pubblica istruzione: On. Josè Orteca, ministro dello Spettacolo; Sen. Cav. Car- much, they made of raising them/ a revived ge-
melo Fratantaro, ministro degli Affari Costituzionali; On. Letteria Fratantaro, ministra dell’Economia; On. Giulia Fratantaro, netic,/ a fountain of love/ and they are happy.
ministra degli Esteri; Sen. Dr.ssa Angela Bono, ministra del Lavoro, On. D./ssa Graziella Sanfilippo, ministra della Sanità; On. Teresinka Pereira
Maria Grazia De Seta, vice ministra dello Spettacolo; Sen. Dott. Eugenio Morelli, Vice Ministro della Cultura; On. Elisabetta
Isaja, sottosegretaria allo Spettacolo.
Le On.li Vittoria Previti e Carmela Aversa, interprete di inglese e spagnolo sono state nominate Segretarie Generali.
Le Senatrici: Prof. Florinda Battiloro; Dr.ssa Ilde Gamba; Edda Ghilardi e Carmela Sammartino, sono state nominate Amba-
sciatrici. L’On. Roswitha Gruber, è stata nominata Governatrice Vicaria per l’Austria.
AVVISTATO SPIDERMANA PARIGI
L’On. Cav. Giovanni Aversa, Sen. Prof. Giustino Setteducati; On. Prof.ssa Rita Nicotra; Sen. Giuseppe Cardella; Sen. Ing. Fran- Mamoudou Gassama, immigrato di 22 anni di origine Malese
cesco Terrone; On. Adele Affini; On. Lenuta Donosa (Romania); On.Paola Cozzubbo; Sen. Raffaella Di Benedetto; On. Carmine senza regolari documenti in Francia, sapeva che era meglio non
Savastano; Sen. Maria Giovanna Marrone; Sen. Ernesto Papandrea, On. Donato Piracci; On. Rosario Siliato; On. Emanuela Ve- attirare l’attenzione su di sé ma, quando ha visto un bambino che
nuti; On. Prof.ssa Grazia Godio; Sen. Insegn. Cettina Piccichè, On. Dott. Natale Ventrella, On. Sandro Chillemi, Sen. Jean Claude pendeva dal balcone di un quarto piano di un’abitazione di Pa-
Leroy, Sen. Antonella Trinchera, Sen. Maria Luisa Marcilli sono stati nominati Consiglieri Diplomatici. Il Sen. Albino Martis è rigi, ha capito che doveva agire repentinamente. In una frazione
stato nominato Ambasciatore. Sen. Salah Mahameed è stato nominato Vice Segretario alla Sanità e Consigliere Diplomatico. di secondo Gassama non ha pensato al pericolo e, con uno stra-
Addetti Stampa sono stati nominati: On. Prof.ssa Irene Antonuccio, “Gazzetta del Sud” Messina; On. Dr.ssa Marilena Faranda “Il ordinario coraggio che gli è valso il soprannome di “Spiderman”,
cittadino di Messina” (quotidiano online); On. Dr. Andrea Italiano “Primo Piano” Milazzo (ME). si è arrampicato da un balcone all’altro per mettere in salvo un
Hanno aderito: Sen. Francesca Licari, Vice Governatrice zona Nord e gli Onorevoli Letterio Cosenza; Domenico Ambriano, Do- bambino di quattro anni.
natella Collalti. Il video del suo atto eroico è diventato virale e si è ritrovato al-
l’Eliseo seduto difronte al presidente francese Emmanuel Ma-
cron. È uno dei tanti sans papiers (senza documenti) del paese
GOD SAVE THE QUEEN REGATA PALERMO-MONTECARLO che non hanno accesso ufficiale all’alloggio o al lavoro e non
hanno il diritto di risiedere in Francia. Per Mamoudou Gassama
tutto è cambiato quando il presidente Macron gli ha consegnato i
Londra è una città globale e cosmopolita la cui caratteristica è È il Maxi Rambler 88 il
quella di essere in continuo movimento e in perenne crescita. Ca- primo scafo a tagliare il tra- documenti che gli hanno permesso di ottenere la nazionalità fran-
ratteristica alimentata anche dal prodotto dell’intreccio di culture guardo della XIV edizione cese. Gli è stato offerto un lavoro come vigile del fuoco per i ser-
e modi di vivere di persone provenienti da quasi ogni angolo della della Palermo-Montecarlo, la vizi di emergenza della città.
terra. Il consiglio è quello di cercare di capire questo aspetto più regata organizzata dal Cir- Il presidente gli ha anche consegnato una medaglia che dichiara
di altri. Viaggio a Londra: istruzioni per l’uso; ecco le chiavi di ac- colo della Vela Sicilia in col- la gratitudine della Repubblica Francese per il suo atto di corag-
cesso per scoprire Londra, per organizzare il viaggio e una volta laborazione con lo Yacht gio e devozione. Antonella Vecchiariello
giunti in città per vivere al ritmo dei londinesi. Esploriamo quar- Club de Monaco e lo Yacht
tiere per quartiere. City of Westminster: in questo “borough” si
può visitare Westminster Abbey: la lunga coda di turisti in attesa
di superare I controlli di sicurezza è il segnale che ci si trova
Club Costa Smeralda, il sup-
porto del Comune di Pa-
lermo, dell’Assessorato
IL PRINCIPE CARLO
presso l’ingresso del transetto nord dell’Abbazia di Westminster,
vale a dire l’entrata obbligata e sorvegliata per visitare questi inno
Regionale del Turismo, dello
Sport e dello Spettacolo, e
"Montecarlo, il Porto Vecchio"
(Foto di Vincenzo Maio) SALVA LE CAMPANE
all’architettura gotica, dove da secoli si perpetua l’unione indis- della Fondazione Sicilia, nonché degli sponsor Banca Mediola- Nel Regno Unito la nota Whitechapel Bell Foundry, che ha creato
solubile tra potere temporale e spirituale. L’ampio viale che dal- num, Tasca d’Almerita, Condorelli, Riolocar e Gesap. Dopo aver sin dal 1749 alcune delle più famose campane, rischia il falli-
l’abbazia costeggia il Tamigi verso ovest prende il nome di passato il gate di Porto Cervo, lo scafo dell’armatore statunitense mento e quindi la chiusura. Il suo salvataggio avverrà con la
Millbank ed è qui che si incontra la Tate Gallery, una delle quat- George David, un moderno Maxi di 29 metri firmato dal proget- nuova battaglia dello UK Historical Preservation Trust, l’asso-
tro intitolate a Mr. Tate, industriale dello zucchero di Liverpool, tista argentino Juan K, è arrivato il 23 agosto 2018 a Montecarlo ciazione da lui creata. E’ noto che da quella fonderia sono state
diventato noto per aver inventato la zolletta. Appassionato di dopo 55 ore, 34 minuti e 34 secondi di navigazione, tempo in- realizzate le campane del Big Ben, quelle dell’Abazia di We-
arte,mise insieme una notevole raccolta di opere che poi donò alla sufficiente per battere il record della regata stabilito nel 2015 dal stminster, la campana della Libertà di Philadelphia. Purtroppo la
nazione, mettendo le basi per quella che, grazie alle successive Maxi Esimit Europa 2 di Igor Simcic in 47 ore, 46 minuti e 48 se- Storica fonderia dopo 450 anni è stata chiusa con immenso dolore
donazioni e acquisizioni, è diventata una collezione inestimabile. condi. Rambler 88 si aggiudica quindi per la seconda volta la line del proprietario.
Meta di innumerevoli visitatori che ogni mattina si assiepano da- honours della Palermo-Montecarlo (la prima due anni fa), vitto- Il palazzo, dove funzionava la fonderia, è stato venduto e tra-
vanti ai cancelli per aspettare il cambio della guardia più famosa ria che gli consente di portare a casa il Trofeo Giuseppe Tasca sformato in albergo di lusso con 95 stanze ed è chiamato Great
del mondo, Buckingham Palace sembra che regali la sua più bella d’Almerita, assegnato al primo scafo della flotta che taglia il tra- Bell. Il Principe Carlo del Regno Unito, non si sa ancora quando
immagine dal laghetto del vicino Green Park, considerato il più guardo in tempo reale. Al secondo posto ha chiuso il Maxi di 72’ diverrà Re, sta cercando con tutti i mezzi di far risorgere la Fon-
elegante dei parchi reali. La ragione principale che richiama le Lucky di Bryon Ehrhart. deria storica le cui campane suonano in tanti palazzi storici di
folle dei visitatori ai cancelli di Buckingham Palace è il cambio Da segnalare che alla partenza della flotta di 54 barche scattata il Londra e di altre città. Ci auguriamo che il Principe Carlo del
della guardia, ripetuto con lo stesso cerimoniale ogni giorno alle 21 agosto 2018 alle ore 12 dal golfo di Mondello hanno assistito, Regno Unito riesca a concretizzare il suo sogno. Mario Coletti
11,30. I drappelli montanti dei caratteristici fanti in divisa rossa a bordo dell’ unità navale Gregoretti della Guardia Costiera, anche
e colbacco nero arrivano dalle vicine Wellington Barracks, men- Sua Altezza Serenissima il Principe Alberto II di Monaco, il Sin-
tre dal Malls arriva la fanfara musicale. Per quanto se ne sia sen-
tito parlare, quando ci si trova in Trafalgar Square, con lo sguardo
daco di Palermo Leoluca Orlando e il Presidente del Circolo
della Vela Sicilia Agostino Randazzo.
L’IMMIGRAZIONE È
in alto verso la statua di Nelson, le spalle rivolte alla National
Gallery, sullo sfondo le Houses of Parliament e la sagoma del Big
Vincenzo Maio (cell. 347-3173288) UN PROBLEMA EUROPEO
Ben, l’emozione è grande. Dall’alto dei 44 metri della colonna
posta al centro della piazza troneggia la statua di Horatio Nelson,
circondata da quattro leoni di bronzo che si dice furono realizzati
LEONARDO: IL CODICE LEICESTER È ben noto che soprattutto nel secolo scorso molti milioni di gio-
vani italiani sono emigrati negli U.S.A., Canada, Argentina, Bra-
sile e altri Stati europei, perciò non dobbiamo trattare male coloro
con il bronzo fuso dei cannoni della flotta francese, battuta dal
celeberrimo ammiraglio nel corso della celebre battaglia vinta
IN MOSTRA A FIRENZE che, emigrando, raggiungono l’ITalia. Il problema non deve es-
sere italiano, bensì europeo, perciò gli immigrati dovrebbero es-
contro Napoleone e gli spagnoli nel 1805 e da cui prende nome In vista del quinto centenario sere assegnati a tutti i 27 Stati, che costituiscono l’U.E., e non
lo spazio. Con una cupola che vanta di essere superata solo dal cu- della morte (2 maggio 2019) il soltanto all’Italia. Se venissero assegnati ai suddetti 27 Stati sa-
polone di San Pietro, St Paul’s Cathedral è sicuramente la più mondo si appresta a rendere rebbero utili per il lavoro e con i loro contributi ai pensionati. E’
maestosa delle chiese ricostruite da Christopher Wren dopo il omaggio al genio. Di Leonardo vero che talvolta tra gli immigrati vi sono delinquenti e questa
Great Fire. E infine Covent Garden: siamo nel paradiso delle aree da Vinci scriveranno tutti e tutti, percentuale sta anche tra gli italiani.
pedonali e degli spettacoli all’aperto, in un altro di quei luoghi anche tra coloro che in realtà L’Europa Unita per il bene di tutti i 27 Stati europei deve essere
indispensabili sulla mappa di Londra: mercati, mai se ne sono occupati, orga- trasformata in Stati Uniti d’Europa (S.U.E.) e ciò è indispensabile,
shopping, suonatori e giocolieri di strada, abbi- nizzeranno mostre, cureranno perchè dopo l’unione economica si realizzi l’unione politica eu-
gliamento trendy. Il quartiere, in origine, nac- allestimenti ed eventi. Di qui ropea. Dopo oltre 70 anni dalla fine della seconda guerra mon-
que come uno dei luoghi residenziali più alla fine del 2019 sarà prodotto diale non ci sono state più guerre e quindi non ci sono stati più
esclusivi della città. Quello che si vede oggi è tanto di quel pattume che gli milioni di morti, dunque basta ciò per poter affermare che
il risultato di un progetto di recupero ambien- studiosi di buona volontà impie- l’Unione degli Stati fa bene. Mario Coletti
tale che puntava a ristrutturare una parte della gheranno decenni a nettare.
vecchie costruzioni, nell’ambito di una proget- Anche chi ha nella propria di-
tazione più a misura d’uomo che rende Covent sponibilità mentale migliaia di titoli e dispone di sofisticate chiavi di lettura farà fatica a distingue il vero dal falso. Cifra del nostro
Garden, con la sua piazza, il mercato e gli spettacoli improvvisati, tempo dover fare i conti con la realtà virtuale e rimanerne ingannati. Cominciano gli Uffizi di cui, forse, ci si dovrebbe fidare. Il Co-
un’area molto vivace ed affascinante. Maria Rosa Nicastri dice Leicester di Leonardo da Vinci arriverà a Firenze e sarà esposto al museo dal 29 ottobre al 20 gennaio. Ci offrirà quella che do-
vrebbe essere un'anteprima di assoluta grandezza nell’ambito delle celebrazioni leonardiane. Lo presta in mostra alla città toscana in
IL PANDA FA ARRICCHIRE I CINESI
I panda sono considerati dai cinesi “tesori nazionali”, mentre per
cui a lungo visse ed operò Leonardo il suo attuale proprietario, Bill Gates. Uno dei re dell’informatica che tanta parte ha avuto nella
costruzione di quel mondo parallelo di realtà virtuale e mistificante di cui dicevamo sopra. Speriamo bene! La mostra, Il Codice Lei-
cester di Leonardo da Vinci. L'Acqua Microscopio della Natura, sarà a cura di Paolo Galluzzi. Galluzzi è o era il direttore del fio-
il mondo sono i simboli per la protezione degli animali. Nel 1960 rentino Museo della scienza. L’uomo, dopo il luogo (Uffizi) dovrebbe essere ulteriore e valida garanzia. I 36 fogli del Codice (72
il WWF lo scelse come suo simbolo. La Cina spende ogni anno considerando recto e verso) saranno collocati nell’Aula Magliabechiana degli uffizi e i comunicati ufficiali parlano già di innovativo
per i panda 225 milioni di dollari per la loro protezione. Si ripro- sussidio multimediale. Il Codescope (un nome più sgradevole non poteva essere trovato) permetterà al visitatore di sfogliare il co-
ducono poco per “ pigrizia sessuale”. L’Accademia cinese delle dice non dal vero, ma su schermo digitale atto a fornire ulteriori fantastiche informazioni. Non siamo affatto prevenuti e confidiamo
Scienze sociali ha pubblicato uno studio sulla ricerca sui panda assai nella professionalità e serietà scientifica del Prof. Galluzzi. Vi diremo poi che certamente visiteremo la mostra per raccontar-
spendendo ogni anno 709 milioni di dollari. vela. Bill Gates acquistò il codice nel 1994 da Armand Hammer che lo aveva, a sua volta, acquistato ad un asta nel 1980 dagli eredi
Questi animali, definiti orsi-gatti, sono dai cinesi venduti a tanti del conte di Leicester Thomas Coke che ne divenne proprietario attorno al 1717 Prima era stato di tale Giuseppe Ghezzi che lo aveva
Stati, soprattutto europei, ricavando lo Stato cinese una immensa ereditato da Guglielmo della Porta nipote di taleTommaso di uguale cognome. Forse l’unico codice che non appartenne a Francesco
ricchezza. Questi animali sono lenti nel muoversi, però piacciono Melzi allievo ed erede di Leonardo. Roberto Manescalchi (www.robertomanescalchi.com)
tanto, soprattutto ai bambini. Mario Coletti Novità: Roberto Manescalchi, "L'Ercole di Piero, tra mito e realtà"
L’ATTUALITÀ, pag. 4 TEMATICHE ETICO-SOCIALI N. 10 - OTTOBRE 2018

CAMBIARE IL MODO DI FARE INFORMAZIONE SE LE CHIAVI DI LETTURA SONO IMPROPRIE...

Sembra impossibile, ma ciò che stiamo scrivendo è la pura verità di quello che sta accadendo nella
provincia di Siracusa, territorio sfruttato da anni da svariate cosche mafiose. Già da una testimo-
nianza raccolta e censurata nel 2017, rilasciata da un commerciante, si leggeva: “non ho fiducia
nelle forze dell’ordine locali”, oggi a distanza di un anno possiamo provare che la frase citata e la
testimonianza tutta, non solo è vera, ma racchiude una realtà che va oltre limite immaginabile. Chi
vi scrive, è stato oggetto di censura da parte di testate giornalistiche locali e della Sicilia, nonché
lasciato solo da parte della Procura antimafia (DDA) di Catania – da cui è stato chiamato per es-
sere interrogato – ma anche abbandonato e senza nessuna scorta dopo le aggressioni e minacce su-
bite a causa degli articoli pubblicati sul losco giro d’affari, corruzione, minacce ed estorsione da
parte del famoso Clan Crapula e Clan Trigila- Aparo, rispettivamente,il primo di Avola e facente
capo all’omonimo boss Michele Crapula detenuto in carcere, il secondo – Trigila - operante da
Noto a Pachino grazie agli accordi con il Clan Giuliano, mentre sul versante Cassibile e Floridia in
accordo con il Clan Aparo che adesso è succube della famiglia mafiosa Gravè. La testimonianza che
raccolsi ed altre informazioni furono da me condivisi con un noto giornalista che se ne assunse la
paternità e a cui la DDA e forze dell’ordine credettero. Premettendo che già nelle mie informazioni
relative alla inchiesta sui clan di Avola e Noto che stavo raccogliendo, alcuni commercianti si la-
mentano come era possibile – visti i requisiti di legge – che la figlia di un boss di mafia avesse
avuto il rilascio di una licenza di rivendita fiori e onoranze funebri, l’interdittiva antimafia per que-
sta e un’altra attività di un altro figlio del boss è arrivata circa un mese fa, il 17 agosto 2018, emessa
dal Prefetto Castaldo per le attività de Il fiorista di Desirè Crapula e il Sun Sea Beach intestata alla
nuora del boss Michele Crapula e moglie del figlio Rosario Crapula, nell’interdittiva si farà riferi-
mento anche all’Operazione Nemesi, avvenuta nel luglio 2008. Ma continuando la storia, già alcune
settimane fa, il negozio dei fiori Il fiorista , che si trova in una strada di passaggio e traffico conti-
nuo, veniva ristrutturato con della pittura alla luce del giorno sotto l’occhio di tutti – anche del sot-
toscritto che si trovava a passare di lì.
La settimana scorsa vidi il negozio aperto al pubblico come se nulla fosse successo, ma questa volta
decisi di passare la notizia al noto giornalista che contattai per verificare se lo stesso era informato
o meno e per verificare se le testate giornalistiche locali e le forze dell’ordine si sarebbero mosse
una volta che lo stesso avesse compiuto qualsiasi atto:telefonata,articolo o altro; non mi sbagliai, il
giornalista rimase sbalordito ed incredulo alla notizia, tanto che giorno 11 settembre pubblica sulla
propria testata giornalistica quanto segue: “Desirèe Crapula, come anche da noi segnalato nelle
scorse settimane alle autorità competenti, apriva al pubblico, senza alcuna autorizzazione, dei lo-
cali commerciali, nonostante la licenza le fosse stata revocata nel luglio scorso a seguito di infor-
mazione interdittiva antimafia, emessa dal Prefetto di Siracusa.” In concomitanza all’articolo
pubblicato dal noto e famoso giornalista, tutte le altre testate giornalistiche nella stessa data si ac-
codano all’articolo, peccato che la notizia abbia un falso e non è completa, a dare la notizia alla fa-
mosa testata giornalistica d’inchiesta è stato il sottoscritto Maurizio Inturri, peccato che l’articolo
è incompleto, in quanto già da due settimane l’attività in questione era in movimento, e peccato che
il negozio era aperto da qualche giorno. Oggi, dimostriamo, come professionalmente le inchieste
devono svolgersi, anche se abbiamo di fronte poteri forti che sicuramente non ingoieranno il rospo,
ma la mafia si combatte facendo squadra e non con indivuadilismo meschino. Abbiamo molto da
imparare, ma sperando che i nostri diritti non vengano calpestati, è il momento che qualcuno si de-
cida a cambiare il modo di fare informazione. Maurizio Inturri
UNA TRAGEDIA EVITABILE BUSTE 100%
Siamo tutti addolorati per la tragedia del ponte di Genova, perchè
vi hanno perso la vita 43 persone e sono stati causati ingenti
ECOLOGICHE
Una società con sede a Bangalore
danni. Alcune famiglie hanno dovuto abbandonare le loro case, in India ha sviluppato delle buste
perchè pericolanti. Ciò che causa rabbia è che la tragedia poteva per la spesa 100% biodegradabili
essere evitata in quanto vi erano, e vi sono, persone che sapevano
ed eco-compatibili. Queste borse
in quale stato fosse il ponte. Dicono gli esperti in materia che la “EnviGreen“ sono fabbricate con
salsedine ha intaccato il ponte, che dista poco dal mare. Per que-
ingredienti naturali che inclu-
sto motivo il ponte in discussione verrà ricostruito in acciaio, ma dono tapioca, mais, patata, olio
forse tutti i ponti dovrebbero essere in acciaio. Ci auguriamo che vegetale e banana. Queste mate-
il nuovo ponte si faccia il più presto possibile, perchè indispen- rie prime, ottenute da agricoltura
sabile per snellire l’intenso traffico a Genova e. Il nostro pensiero locale, vengono prima convertite
e condoglianze vadano alle famiglie che hanno perso persone in un formato liquido e poi, attra-
care, ed a coloro che hanno subito gravi danni. Mario Coletti verso un processo che prevede
sei fasi, raggiungono lo stato fi-
(Prima parte) Tanti comportamenti disturbanti propri dell’età infantile e noti come capricci, al lume di
conoscenze di psicodinamica, vengono giustamente compresi come volti a ottenere la soddisfazione di
naturali bisogni di riconoscimento, dall'Analisi Transazionale, denominata carezza. "Se tali comporta-
menti conturbanti a dimensione sociale, ammantati da finalità ideali (ideologiche), messi in atto da ana-
graficamente e fisicamente adulti, vengono considerati secondo criteri moralistici e giuridici, si rischia
di fare il gioco degli autori di tali comportamenti." Alcune esemplificazioni potranno apportare elementi
a sostegno di tale assunto. Poco fa (circa alle 07 del 6 settembre 2018), sfogliando su Internet, mi ha col-
pito la risposta conclusiva a un’intervita che sul quotidiano della free press Leggo ha dato l’ex Iena, En-
rico Lucci, ora in procinto di condurre alcune puntate di “Reality sciò” su Rai2, cioè che non gli viene
più “di dire parolacce, perché adesso le dicono tutti”.
Insomma, non farebbe più notizia, non turberebbe più nessuno! A questo punto, incrociando le dita con-
tro l’evenienza di fare la fine di Icaro, oso sfidare l’oraziano ammonimento: “ Pindarum quisquis studet
emulari” e corro il rischio di un volo pindarico, citando un’affermazione di Emilio Zola in una sua let-
tera ad Alessandro Manzoni, riportata fa tra la pag. VIII e IX del suo romanzo “nero” (perché incentrato
su una tragedia coniugale come algoritmo di tante che oggi ci tocca apprendere dai mass media) : “Te-
resa Raquin”: “Qui non si ottiene nulla se non si fa chiasso. Bisogna essere discussi, maltrattati … Pur-
ché se ne parli, comunque se ne parli, è una fortuna. La critica vivifica tutto: solo il silenzio uccide”.
Ancora dal mondo dell’Arte, nelle sue varie espressioni possiamo riscontare a riguardo significativi
esempi: basti por mente al fatto che tanti artisti si sono meritata - e se la meritano ancora - la locuzione:
genio e follia “grazie” a loro atteggiamenti anticonvenzionali esibiti con comportamenti ribelli, a iniziare
da vistosi abbigliamenti a stravaganti stili di vita - comunque all’opposto di quello preteso dai genitori
e dalle persone perbene - Protagonisti del genere hanno caratterizzato la società francese dell’800 con i
bohemien, dando pure vita in Italia al movimento della scapigliatura lombarda, diffusasi anche oltre
Alpi. Per quanto riguarda l’ambito privato, si potrà avere qualche motivo per una ragionevole spiega-
zione, iniziando a osservare ciò che accade, sin dall’infanzia, con i cosiddetti capricci (v. su www.pier-
luigilando.net:intervista a me da Daniele Passanante: i capricci come messaggi), allorché messi in atto
“per gelosia”, nei confronti di un/a rivale che rubi la scena, cioè che sottragga “carezze”.
Significativo, al fine di riconoscere le radici naturali (biologiche) di tali comportamenti, il fatto che
sono attivi anche in specie che ci precedono nella scala filogenetica, in specie in quelli affettivi di casa
( pet animal). Comportamenti di anagraficamente e fisicamente adulti che anche oggi si manifestano in
modo preoccupante a dimensione sociale pare inizino la loro “carriera” sin dall’infanzia e, specialmente
durante la preadolescenza con comportamenti “sintomatici” che vanno da quelli persistenti e troppo ac-
centuati, comunemente considerati ancora capricci, a quelli rientranti in una non risolta ed esacerbata
(da metodi di allevamento impropri) fase dell’opposizione e dei dispetti per cui gli accudenti ricorrono
a professionisti (psicologo, neuropsichiatra ecc.).
Per una mancata corretta lettura del significato- messaggio di comportamenti disturbanti da parte di un/a
piccolo/a, si rischia di esacerbare quelli messi in atto in rapporto, per es, all’arrivo di un/a rivale, ancora
più forti in risposta a carezze generosamente elargite da parte degli accudenti a rivali. Pier Luigi Lando
L’ESPERANTO PUÒ RAFFORZARE LA PACE NEL MONDO
Può sembrare una cosa non vera, assolutamente da non credere eppure quella lingua che per antonomasia
è la lingua della pace che intende unire tutti i popoli del mondo, ideata più di centotrent'anni fa dal-
l'oculista polacco Lazar Ludwik Zamenhof (1859-1917) denominata esperanto (dallo pseudonimo usato
dal suo stesso bravissimo ideatore, il Doktoro Esperanto, appunto), fu spesso ostacolata. Ha infatti ad-
dirittura dovuto subire, e in più periodi, vere e proprie persecuzioni. Tra i tanti che ebbero problemati-
che a causa dell'esperanto figura pure - e solo per rimanere in Italia - l'editore e libraio di Firenze Luigi
Del Re. Proprio nel capoluogo toscano, nel 1910, era stata istituita per la prima volta la Federazione
Esperantista Italiana (FEI), la cui sede ebbe una sua iniziale sistemazione nella stessa libreria del signor
Del Re, i cui spazi (collocati esattamente al vecchio civico 17 della centralissima Via dei Pucci) funge-
vano anche come libreria esperantista. Luigi Del Re - scomparso nel 1934 -, che aveva cominciato la sua
attività a servizio del libro (soprattutto quello scolastico) nel 1904, fu accusato nel 1915 di aver messo
in circolo materiale alquanto "scottante". Trattavasi, in effetti, per lo più di semplici carte propagandi-
stiche scritte in lingua esperanto.
Ma con la scusa - fra l'altro poco credibile - che tale diffusione era avvenuta in mancanza di previo per-
messo ne intentarono una causa. Il tutto, comunque, sfociò poi nella totale assoluzione dell'imputato.
Questo interessante episodio che ho brevemente presentato è solo un piccolo esempio, ma credo più che
sufficiente per farsi almeno un'idea delle numerose ostilità che nel tempo si sono accanite contro la lin-
gua internazionale esperanto. Ostilità che però non hanno inciso più di tanto nella sua tenuta e nei suoi
sviluppi. Anzi, esse sono infatti servite non solo a renderla ancora più vigorosa ma anche, fortunata-
mente, a farla divenire una lingua molto più fiorente e vivace di prima. Luciano Masolini

CON CONDANNA DEFINITIVA nale. Non vengono utilizzati pro-

dotti chimici e la vernice con cui
vengono stampati i sacchetti è
NON PIÙ CANDIDATI naturale e a base organica. Le
shopper impiegano meno di 180
Si sa che nel Parlamento sono presenti persone, che sono stati de- giorni per biodegradarsi in modo
finitivamemte condannati e ciò non piace aLle persone serie ed naturale e non danneggiano l’am-
oneste. Necessita una lege che vieti a chi è stato condannato de- biente e nessun animale che le in-
finitivamenre a candidarsi per il Comune, Provoncia, Regione, gerisce. Diverse città stanno
Stato ed Europa. Ho fatto presente al Presidente della Camera, attuando un divieto di vendita e
On. Dott. Roberto Fico, la necessità della suddetta legge e mi distribuzione di sacchetti di pla-
auguro che la mia proposta venga fatta sua. stica negli ultimi anni. Le borse
Non è tollerabile che un condannato debba rappresentare persone EnviGreen offrono una soluzione
oneste. La suddetta proposta se verrà approvata darebbe più au- a basso costo che consente ai
torevolezza agli eletti, perchè dimostrerebbero di essere degni consumatori risparmiare e di
rappresentanti del popolo. Nel 2019 si svolgeranno le elezioni eu- porre un’attenzione maggiore al-
ropee, perciò mi auguro che i candidati non risultino con con- l’ambiente.
danna definitiva. Mario Coletti Antonella Vecchiariello
ALLEN CARR: DA FUMATORE A SALVATORE
Allen Carr era un commercialista di successo ed un accanito fumatore; arrivava a fumare tra le 60
e le 100 sigarette al giorno fumando da più di quarant’anni e, a parte l’agopuntura, aveva provato
a smettere con tutti i metodi possibili, fallendo sistematicamente. Tanta era la sua convinzione che
non sarebbe mai riuscito a smettere di fumare che ripeteva a se stesso: “una volta fumatore, per
sempre fumatore”. Poi la svolta arrivò nel 1983, quando intuì qualcosa che lo spinse a tentare di
nuovo: (NDR…:” Passai da 100 sigarette a 0 senza alcun senso di inquietudine, di depressione, di
vuoto o di perdita. Anzi, godendomi tutto il percorso. Sapevo di essere già un non fumatore ancor
prima di spegnere la mia ultima sigaretta e da allora non ho più provato il benché minimo deside-
rio di fumare”.) Aveva capito di aver trovato “IL” metodo che avrebbe permesso ad ogni fumatore
di smettere facilmente, immediatamente e per sempre, senza usare la forza di volontà, aiuti, surro-
gati o artifici, senza soffrire di alcun senso di depressione o particolari sintomi d’astinenza e senza
ingrassare. Dopo aver sperimentato il metodo – che chiamò Easyway – su familiari ed amici, Allen
abbandonò la professione di commercialista e aprì il primo centro a Londra per aiutare altri fuma-
tori. Da allora, il metodo Easyway è riuscito a salvare dalla dipendenza da fumo più di 30 milioni
di persone in tutto il mondo ed il suo libro “E’ facile smettere di fumare se sai come farlo” ha aiu-
tato e continua ad aiutare milioni di persone a ritrovare la libertà. Daisy
Alessio

PONTE MORANDI: CI SONO 20 INDAGATI (PIÚ AUTOSTRADE) LA CLASS ACTION

Nell’inchiesta coordinata dalla Procura di Genova sono 20 le persone indagate per il crollo del ponte Morandi che lo scorso 14 agosto ha
provocato 43 vittime. Sono coinvolti dirigenti del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che hanno avuto un ruolo chiave nell’ap-
provazione di messa in sicurezza del ponte, ma anche responsabili di Autostrade e dall’azienda di progettazione Spea, anch’essa controllata
come Autostrade dal gruppo Atlantia, della famiglia Benetton. Le accuse, a vario titolo, sono omicidio colposo plurimo, disastro colposo e
ANCHE IN ITALIA
attentato colposo alla sicurezza dei trasporti. Mentre la società Autostrade è indagata per la responsabilità amministrativa in base alla legge Nel nostro Paese, l’idea e la necessità dell’introduzione di
231 in quanto, oltre al reato di disastro colposo, è stato contestato a tutti gli indagati anche l’omicidio colposo aggravato dal mancato rispetto azioni di gruppo simili all’istituto della Class Action di stampo
della normativa antinfortunistica. Le parti offese, sono i familiari delle 43 vittime e 16 feriti che hanno riportato lesioni. Tra i nomi più ri- statunitense costituiscono esigenze avvertite solo di recente.
levanti spiccano quelli dell’ad di Autostrade per l’Italia, dell’ad Giovanni Castellucci; del provveditore per le opere pubbliche di Piemonte, Inizialmente il progetto non aveva portata generale, essendo ri-
Liguria e Valle d’Aosta, Roberto Ferrazza e del professor universitario del Dicca, Antonio Brencich, ex membro della commissione ispet- volto ad uno specifico settore all’interno del quale si era av-
tiva del Mit sul crollo Morandi, da cui si è dismesso a fine agosto. Castellucci e Ferrazza, insieme a Mario Servetto e Giuseppe Sisca, anche vertita con maggiore forza la necessità di incrementare, anche
loro indagati, erano nel comitato delle opere pubbliche che a febbraio diede parere “positivo” al progetto di retrofitting del viadotto presentato attraverso l’azione privata, l’applicazione del diritto sostan-
da Autostrade. Fra gli indagati del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, figurano anche: il direttore della direzione generale per la
vigilanza Vincenzo Cinelli; il predecessore Mauro Coletta; il capo ufficio ispettivo territoriale Carmine Testa e il dirigente del provvedito- ziale. Nel nostro sistema mancava, prima dell’introduzione
rato Salvatore Bonaccorso. Mentre per Autostrade ci sono: il direttore centrale operazioni Paolo Berti; il responsabile Maintenance Michele dell’art. 140 del Codice del Consumo, la possibilità di attuare
Donferri Mitelli (che si è occupato del Ponte Moranti per circa un trentennio); il direttore Primo Tronco Stefano Marigliani e il suo prede- un’azione collettiva.
cessore Riccardo Rigacci, oltre che Paolo Strazzullo, responsabile unico del progetto di retrofitting. Tra le persone iscritte nel registro degli L’istituto prende il nome di Class Action, azione con la quale
indagati anche Emanuele De Angelis, Fulvio Di Taddeo, Massimo Meliani e Massimiliano Giacobbi, l’ingegnere della Spea Engineering si consentirebbe lo svolgimento di una pluralità di procedi-
che realizzò il progetto di rinforzo. La svolta nelle indagini, coordinate dai sostituti procuratori Massimo Terrile, Walter Cotugno e dall’ag- menti individuali nella particolare ipotesi in cui da un unico
giunto Paolo D’Ovidio, è arrivata grazie a due informative della Guardia di Finanza e della Squadra Mobile della Polizia che, incrociando fatto dannoso scaturiscano di più eventi lesivi facendo capo
lo scambio di e-mail intercorso tra il gestore e i controllori del dicastero, i resoconti delle riunioni e gli scambi di messaggi in chat sono riu- ad una molteplicità di soggetti.
scite a provare i mancati interventi. Non solo, infatti, un mese prima della tragedia, i tecnici avevano individuato proprio negli stralli il punto
maggiormente debole, senza però adottare le giuste e dovute contromisure, ma, consapevoli dei pericoli, hanno anche autorizzato l’apertura Ed ecco che attraverso la Class Action un individuo, oltre ad
di diversi cantieri per lavori di minima entità, mettendo così a rischio la sicurezza degli operai, oltre che quella degli automobilisti e degli agire per interessi propri, promuove un’azione le-
abitanti delle case circostanti. Lavori che, tra l’altro, sono terminati all’alba del 14 agosto proprio sul pilone 9, quello crollato. Nel mirino gale anche nell’interesse di tutti coloro che si
degli inquirenti è finito anche il verbale del consiglio di amministrazione di Autostrade risalente al 12 ottobre 2017 risoltosi con lo stanzia- trovano nella stessa posizione e che vantano
mento di 20 milioni, da destinare proprio alla ristrutturazione dei tiranti. Ma allora, perché non sono stati avviati i lavori di manutenzione le stesse pretese risarcitorie.
straordinaria? Perché l’ad Castellucci non ha fatto nulla per alleggerire quanto meno la portata del ponte? Ipotizzando, per esempio, un’even- Ogni volta che in Italia accade un fatto che
tuale chiusura al traffico notturna o un divieto di circolazione per mezzi pesanti che avrebbe quantomeno alleggerito il ponte? Mentre que- coinvolge migliaia di consumatori si sente
ste ed altre domande restano senza alcuna risposta e l’ad Castellucci continua a chiarire che «la colpa presuppone comprensione delle cause, di chiedere a gran voce la class action. Si
che dovranno essere accertate al meglio», intanto il Comune di Genova, in attesa che le risorse stanziate dal Governo siano disponibili, ha tratta dell’azione collettiva prevista dall’
deciso di liquidare immediatamente ai nuclei degli sfollati del ponte che ne hanno fatto richiesta, le prime due mensilità del contributo per
l’autonoma collocazione, previsto dall’ordinanza nazionale di Protezione Civile. Entro ottobre 2018, massimo novembre, Genova avrà in- art. 140 bis del Codice del Consumo ed en-
vece un nuovo ponte sul torrente Polcevera. Il progetto del nuovo viadotto, che sarà realizzato dall’architetto Renzo Piano, è già stato pre- trata in vigore nel 2010 che consente di atti-
sentato: «il nuovo Morandi non può essere un ponte normale, visto il dolore che ha provocato, vogliamo costruire un simbolo per il futuro vare un unico processo per ottenere il risarcimento del danno
della città. Il progetto di Piano rappresenta l’essenzialità ligure ricca di significato, sarà costruito velocemente», ha annunciato il presidente subito da un gruppo di cittadini danneggiati dalla stessa
della Regione Liguria e commissario per l’emergenza Giovanni Toti. Federica Sciorilli Borrelli azienda in un una situazione omogenea. Sonia Cozza
N. 10 - OTTOBRE 2018
PETIZIONI PRESENTATE ALLA CAMERA DEI DEPUTATI
Il prof. Cosmo G. Sallustio Salvemini, in qualità di Presidente del Movimento Gaetano Salvemini, avvalendosi di quanto sancito
dall’art. 50 della Costituzione, ha presentato il 2 luglio 2018 al Presidente della Camera dei Deputati due Petizioni. La prima chiede
che si proceda alla riforma costituzionale che introduca il modello ateniese fondato sul “metodo Pericle” per l’attribuzione di tutte
le cariche istituzionali mediante sorteggio, tra cittadini volontari, competenti, onesti ed illuminati, da iscrivere in un Albo da istituire
con apposita legge, dopo aver frequentato con esito positivo l’Alta Scuola di formazione Etico-politica, da creare con legge “ad hoc”.
La seconda Petizione chiede misure legislative in materia fiscale, nel settore dei Trasporti e in quello della Sanità, miranti alla ridu-
zione del costo della vita.
Le due Petizioni sono state annunciate all’Assemblea di Montecitorio nella seduta del 1° agosto 2018. La prima è stata assegnata alla
Prima Commissione Affari costituzionali, la seconda è stata assegnata alle Commissioni Riunite Bilancio e Finanze.
Ulteriori notizie in merito al futuro iter legislativo saranno fornite appena possibile.
ACCORATO APPELLO
DEL M° RICCARDO MUTI
“Lo Stato ha il dovere di
dare un lavoro a tutti i citta-
dini... Ogni Regione italiana
dovrebbe avere un’orche-
stra di musica lirica...”
Stralcio della prolusione
fatta a Norcia dal celebre
Maestro Riccardo Muti, il
24 agosto u.s. al termine di
un applauditissimo concerto
musicale.
QUALE ITALIA?
Quale Italia vorreste? Io non voglio l’Italia che fa a braccio di ferro
cercando lo scontro e aizzando gli animi; neanche l’Italia che subi-
sce. Tra la rabbia e la rassegnazione c’è tutto un universo. Perché ci
vogliono far credere che ci siano solo questi due poli. Gli immigrati
allo sbando non fanno che aumentare la criminalità? Questo vale per
tutti, anche per i cittadini italiani lasciati nell’emarginazione. Sui
media, però, fa più scena quando è un immigrato a commettere dei
crimini, aumenta comode convinzioni e permette di cavalcare l’onda
della paura. Un assembramento di disperati a nessuno fa piacere e la
mia solidarietà va alla Sicilia e a tutti i punti di prima accoglienza.
Capisco che sia difficile non essere razzisti quando si è nell’epicen-
tro del fenomeno. Se lasciati soli si respira rabbia, malcontento. Negli
archivi storici, nella televisione e negli articoli dei giornali, si ritrova
come gli italiani stessi, migranti, sono stati oggetto di pregiudizi. Di-
cevano che gli italiani puzzavano di aglio, erano piccoli e con car-
nagione scura, avvertivano di stare attenti, alcuni di loro erano stati
accusati di stupro. Spesso ad emigrare erano persone senza possibi-
lità di studio cercavano fortuna e la realizzazione di un sogno. No-
nostante nella storia italiana ci sia l’emigrazione spesso non c’è
empatia verso chi oggi insegue il sogno di una vita migliore.
Come si può pensare che non ci sia razzismo dove l’assembramento
è lasciato incontrollato e mal gestito? Come ci si può aspettare che
non nasca, anche lontano dai luoghi caldi, l’odio verso chi viene di-
pinto come un invasore pericoloso? Una facile valvola di sfogo alle
frustrazioni e la rabbia delle persone che hanno una vita dura ed in-
felice, che ritrovano così un comodo capro espiatorio dove riversare
tutto ciò che brucia dentro. Tra un’Italia aggressiva e una impaurita
c’è quella di chi sperimenta nuovi modi di entrare in contatto e ar-
ricchirsi reciprocamente.
Ci sono buone pratiche, associazioni in cui lavorano italiani di se-
conda generazione. Queste sono le esperienze che dovrebbero riem-
pire la cronaca, i giornali, i programmi televisivi; invece sentiamo
spesso notizie che riguardano individui maggiorenni o minorenni,
poi emulati, che sparano pallottole verso degli immigrati.
Quando si fa amicizia con una persona questa non fa più paura.
Adesso pensandoci io ho diversi amici non italiani, per me però ora
non sono più stranieri. Laura Cardia
CONFERENZA STAMPA: COS’È?
In data odierna spiegheremo, provando ad usare vocaboli semplifi-
cati cos’è una conferenza stampa e quali funzioni ha. Non è un caso
se abbiamo scelto questo linguaggio come incipit di questo articolo,
perché spesso quando la parola stampa segue il concetto di confe-
renza risalta in mente una sala piena di giornalisti intenti ad ascoltare
delle parole dette da dei soggetti che sembrano recitare un copione.
In realtà non è del tutto sbagliato, perché queste cose si studiano e si
pianificano per non incorrere in degli errori. Cominciamo con il dire
che è uno degli strumenti di comunicazione più importanti e che
vanno indette solamente quando si ha qualcosa di veramente impor-
tante da comunicare. Più la si rende personalizzata ed unica e più si
riesce ad ottenere quella soglia di consenso e di popolarità che si ne-
cessità per andare avanti con le attività preposte.
E’ organizzata dall’ufficio stampa, che è quell’organo preposto alla
trasmissione delle informazioni chiare ed inequivocabili in dei tempi
stabiliti. Chi fa parte di questo ufficio deve conoscere, ed avere rap-
porti, con tutte le testate giornalistiche nonché essere a conoscenza
del loro stampo politico. La comunicazione è, ormai, una delle
scienze più importanti del nuovo millennio e l’economia risente
quando essa è fatta male. Per questo non è facile portare avanti una
conferenza stampa nei giusti modi, ma chi ci riesce ha sicuramente
una marcia in più. Bruno Bertucci
QUANDO ARIOSTO GOVERNAVA LA GARFAGNANA
La casa editrice Diabasis ha pubblicato un bel volume intitolato “Lettere
dalla Garfagnana” (pagine 356, Euro 22,00), di Ludovico Ariosto (1474-
1533), il grande poeta dell’Orlando Furioso. Durante il suo servizio
presso gli Este, duchi di Ferrara, il poeta venne inviato a governare la
Garfagnana, una regione tra Carrara e Lucca, all’epoca sotto dominio
estense. Era una terra infida, piena di briganti e di famiglie feroci che si
dissanguavano in faide terribili. L’Ariosto la governò dal febbraio 1522
al giugno 1525, con notevoli difficoltà, ma riuscendo ad operare con
molto equilibrio, pacificando gli animi e rendendola meno turbolenta.
Queste lettere che egli inviava al Duca Alfonso I, costituiscono un do-
cumento eccezionale di tale impresa. Un poeta tutto dedito alla fantasia
e amante solo della poesia, dovendo governare un territorio turbolento,
dimostrò di essere più sensibile di tanti amministratori dell’epoca, con-
centrati solo sui loro interessi. Sono lettere ricche di umanità, dove
l’Ariosto descrive i problemi di quel territorio, la difficoltà di governare
una terra abitata da gente tanto ostile e mille altri problemi che gravano
sulle spalle di chi “ha il comando”. Un libro davvero di grande interesse,
che come i poeti, a causa della loro sensibilità, possano essere dei go-
vernanti assai migliori dei politici di professione.
Potete richiedere il libro in tutte le librerie, oppure direttamente alle Edi-
zioni Diabasis www.diabasis.it Fabrizio Legger
INIZIATIVE CULTURALI
Il Consiglio Direttivo del Movimento
POTENZIAMO LA GRAMMATICA A SCUOLA
I test concorsuali scrutinati dagli esaminatori per i vari posti in
magistratura parlano da soli: qualcuno salvi la lingua italiana.
Fogli pieni di errori ortografici e di sintassi fanno pensare che
qualcosa non va nell’insegnamento e nell’apprendimento della
grammatica italiana. È necessario rafforzarla in tutti i gradi di
istruzione, soprattutto nella primaria e nella secondaria di primo
grado, insistere sulle regole, scriverle e prodigarsi di più facendo
gli esercizi, non meno importante è la lettura e la sintesi dei testi.
Sarebbe utile spendere più tempo nel dettato e nel corsivo, che
quasi sta sparendo tra i banchi, o addirittura imparare le poesie a
memoria anche se non va più di moda.
Ritornare a pensare all’istruzione come a un investimento sul fu-
turo è doveroso da parte sia delle famiglie che delle istituzioni, il
concetto di cultura come costo che pochi si possono permettere è
quanto di più pericoloso per la nostra società . Questa crisi di base
della lingua è dovuta sia all’eccessivo uso del computer in classe
e dei telefonini a casa, sia dalle tante ore rubate agli insegnanti per
varie attività progettuali programmate dal dirigente ma derivanti
dal ministero dell’istruzione stesso. L’evoluzione delle tecnologie
elettroniche e la sostituzione del messaggio letterale con quello
iconico stanno modificando un po' dovunque il livello di com-
prensione e di produzione dei testi; allarmante l’ultima ricerca
dell’ ISTAT che evidenzia come un italiano su 5 non abbia mai
aperto un giornale o un libro e basi la sua cultura personale sui
contenuti della televisione. Un dato impressionante che dovrebbe
far riflettere le istituzioni. Arianna Paolucci
QUANDO SI FA DI TUTTA
L’ERBA UN FASCIO… DI SPONSOR STANDARD PER L’EDUCAZIONE
Banner, stand e gazebi. Qualunque cosa osserviamo in un deter-
minato evento (sportivo e non) ci porti a pensare, istintivamente,
ad uno sponsor. Talune volte è vero, ma siamo realmente sicuri
che qualsiasi attività sia concepita in questo modo o è mera pub-
blicità? Ci sono altri contratti che regolano taluni rapporti? In re-
altà possiamo distinguere almeno tre tipologie diverse di
correlazioni contrattualistiche tra aziende: sponsor, partnership e
mecenate. Il primo lo conosciamo tutti (o almeno pensiamo di sa-
pere cosa sia): ed è semplicemente lo scambio di denaro o
beni/servizi ben precisi e stabiliti. Non solo, dunque denaro, ma
anche dei servizi. La partnership ha una sfumatura più partico-
lare: viene finanziato un qualcosa che ancora non esiste. Chi dona
la sua disponibilità economica, diventa azionista a tutti gli effetti
e può entrare nel processo decisionale, nonché entrare nel merito
della gestione. Infine abbiamo il contratto di mecenate: esso è il
pagamento per la produzione di un servizio o di un bene, ad esem-
pio viene pagata un’agenzia per ideare un progetto. Come pos-
siamo notare non tutto è sponsor… Bruno Bertucci
IL RINNOVAMENTO DEL SINDACATO
Si può veramente parlare di crisi del sindacato? Come soggetto contrat-
tuale il sindacato ha perso le sue risorse, la sua potenzialità? Le forze
operanti nel mondo del lavoro si identificano ancora nel sindacato? Que-
ste sono le domande che ci si pone sul sindacato. Il sindacato è una delle
istituzioni più potenti per la partecipazione di massa alla vita civile, po-
litica ed economica e come tale non può risentire di un quadro politico
che non riscuote più significanza né intenzionalità selettiva; istituzioni,
partiti e stato hanno perso insieme al sindacato quella tensione aperta
con cui un sistema affronta il rapporto con i suoi membri.
L’intero tessuto italiano è turbato dallo scontento, dalle contraddizioni,
dal disagio, dalla sfiducia. Lo stato chiuso nelle proprie strutture buro-
cratiche, sempre più sclerotizzate, in questo momento occupato in modo
disperato in sterili diatribe, non riesce ad armonizzare i mezzi e gli stru-
menti della politica monetaria ed economica, e a delineare e fissare in ter-
mini concreti e vagamente retorici i fini e gli obiettivi da seguire. Il
partito con le sue funzioni politiche, occupava uno spazio tra privato e
pubblico in cui si verificavano scambi significativi ad ampio raggio. Esso
era sensibile alle istanze dei singoli e le convogliava verso i centri di
controllo del sistema in cui il singolo era troppo lontano per influenzarlo
in modo non irrilevante.
Il sindacato si è istituzionalizzato per necessità storica, è ora scavalcato
dalla stessa contestazione, dalla stessa atmosfera di lotta e di odio. Il mu-
tamento della politica sindacale è condizionato dall’intero sistema di va-
lori che regola i rapporti fra il cittadino e lo Stato. D’altra parte il
sindacato per acquistare maggiore incidenza nella società civile, ha do-
vuto interiorizzarsi come Istituzione. Istituzione, non tanto delineata in
termini giuridico-formali, ma come organismo che si è dato un sistema
di regole interne autogestite e opera come i partiti nell’ambito della Co-
stituzione. Non istituzionalizzarsi avrebbe comportato per il sindacato il
rischio di allontanarsi dai processi politici ed economici.
La sclerotizzazione potrebbe rischiare di estraniare i vertici dalla ten-
sione e dalla logica più autentica della base, vanificare sempre più la
spinta unitaria, vuotando il sindacato di quelle strutture che ancora oggi
costituiscono l’esperienza politica più originale e più tipica del nostro
movimento sindacale, rispetto agli altri paesi.
Senza contare che nei vuoti lasciati aperti dal distacco del vertice dalla
base, facilmente si stanno inserendo gli autonomi, troppo spesso ignorati
dai confederati e dalla stampa e troppe volte tacciati di essere corpora-
tivi: ma ora la spaccatura è avvenuta anche fra gli stessi confederati. Del
resto una richiesta al sindacato di ridefinire e precisare il suo ruolo e le
sue competenze non è pensabile. Il sindacato in questo mo-
mento non sembra più credibile, suscita molte perples-
sità; tuttavia, dato confortante e imprevedibile è
ancora un punto di riferimento purchè il processo ri-
formatore sia inserito in un organico complessivo, in
cui obiettivi centrali restano l’eliminazione della se-
lezione corporativa, lo sviluppo delle forze produt-
tive, l’autonomia dai partiti, la definizione della
funzione dello sciopero, la presa di coscienza che non
vi può essere continua richiesta di aumenti retributivi
senza sviluppo delle forze produttive; non vi può essere mi-
glioramento del potere di acquisto senza l’eliminazione dell’inflazione e
senza programmazione. Liliana Speranza
L’ATTUALITÀ, pag. 5
CAFFÈ DELL’ARTISTA - SALERNO
(Presidente: Prof.ssa Florinda Battiloro)
Associazione Culturale aderente all’UN.I.A.C.
Sala Convegni dell’Ente Provinciale Turismo - Via Velia, 15
1 ottobre, lunedì, ore 17,30: canzoni classiche napoletane
con mandolino e flauro a cura dell’Associazione “Estate clas-
sica”.
29 ottobre, lunedì, ore 17,30: Il chiarissimo Prof. Francesco
D’Episcopo (Università degli Studi di Napoli “Federico II”)
e il Prof. Franco Galiano (Presidente dell’Accademia del
cedro) presenteranno il volume di Gianfranco Cioni: “A sud
di Eboli”. Seguirà degustazione di prodotti al cedro.
ACCADEMIA INTERN. D’ARTE,
CULTURA & SOCIETÀ
“ALFONSO GRASSI” – ONLUS, SALERNO
XIV Ediz. Concorso Internazionale
“Premio Alfonso Grassi” - 2018
“Poesia & Arte”
Poesia, Narrativa / Pittura, Grafica / Scultura, Ceramica / Foto-
grafia, Cortometraggio.
32° Anniversario della Fondazione dell’Accademia “Alfonso
Grassi”, Salerno Cerimonia di Premiazione - 24 OTTOBRE
2018, ore16.30
-Mostra Espositiva (con tutti i Lavori dei Partecipanti) Salone
dei Marmi - Palazzo di Città (Comune), Salerno
N.B. La data di Scadenza per la consegna dei PLICHI entro - e
non oltre - il 14 Ottobre 2018. Tutti i lavori dovranno pervenire
c/o la Sede Legale dell’Accademia “A. Grassi”, in Via Medaglie
d’oro, 36 Salerno C.A.P. 84132), oppure essere consegnati a
mano, dalle ore 16.30 alle 19.30
N.B. - Contatti: e.mail: accademiagrassi.it - Recapiti: Tel. /Fax-
089 333903 Cell.- WhatsApp - 3387581195.
Per eventuali aggiornamenti Informazioni visualizzare, periodi-
camente, anche il Sito dell’Accademia www.accademiagrassi.it
SESSUALE IN EUROPA
(Terza parte) Ciò che denuncia Anna Rossi nel suo Giù le mani
dai bambini!! La teoria del gender e il colonialismo ideologico
trovava nella logica surrogatoria della tesi di Bowlby esposte alla
fine della Seconda Guerra Mondiale, la sua prima grande espres-
sione. Tale logica, strutturata secondo una logica della scissione
di matrice dialettica, si manterrà fino ad oggi, legittimando il dis-
corso sull’igiene come standard di «soddisfazione e godimento»
da organizzare su scala planetaria. Dopo la fine della ricerca sulle
reazioni alla guerra dei bambini di Anna Freud, in collaborazione
con la psicoanalista americana Dorothy T. Burlingham - ricerca
iniziata in Spagna nel 1936, proseguita man mano che la guerra
si sviluppava e pubblicata nel 1943 col titolo War and Children
nella collezione Medical War Books della International Psy-
choanalytic University - alla fine del 1946 Bowlby pubblica per
la National Association for Mental Health la relazione degli atti
di una conferenza sulla salute mentale che mette al centro pro-
prio il ruolo della London Child Guidance Clinic, centro clinico
fondamentale per la ricerca della figlia di Freud dove Bowlby
stesso aveva lavorato. La conferenza si intitola The future role of
the child guidance clinic in education and other services.
Qualche mese dopo, nel Journal of Social Issues il naturalista in-
glese approfondirà il discorso sul futuro ruolo della clinica pe-
diatrica di Londra nello scritto intitolato The study of human
relations in the child guidance clinic. In quegli anni Lacan pub-
blica in Évolution psychiatrique La psychiatrie Anglaise et la
Guerre, dove egli denuncia come inscritto proprio in organizza-
zioni come quelle della Child Guidance Clinic la «degradazione
qualitativa» del lavoro terapeutico, e in fondo la riduzione della
figura classica del medico «al dipendente pubblico, all’ammini-
stratore e allo psicotecnico» (J. Lacan, La psichiatria inglese e
la guerra, in “La psicoanalisi. Studi internazionali del Campo
freudiano” n. 4, Astrolabio, Roma 1988, p. 28). Secondo Lacan
non si può confondere in psicoanalisi, la logica delle frustrazioni
causate da eventi reali di privazione con la logica del punto invi-
sibile eppure realissimo – più reale di ogni realtà sempre più o
meno frustrante - in cui si costituisce il luogo stesso della man-
canza soggettiva.
Un punto limite, una soglia della soddisfazione più
intima assolutamente bypassata da tale ricerca, i
cui strumenti sono viziati da una logica igie-
nico-preventiva preconcetta e strumentale ad
una certa tendenza neoliberista nella riorga-
nizzazione della società accentuatasi nel dopo
guerra. Se si opera una confusione del genere
l’esperienza dell’angoscia, cruciale nella cli-
nica del trauma infantile, diventa solo il pendant
della difesa, per cui si finisce solo col blaterare di
difese contro l’angoscia, e di dosaggi di queste difese più o meno
adeguate al loro compito (difensivo). Michele Bianchi
ROMA CAPITALE... DI SPORCIZIA
È vero Roma è sporca e invasa dai gabbiani, la triste realtà ha
superato l’oceano tanto che il New York Times da un’immagine
impietosa della capitale. La famosa testata americana ironizza sul
fatto che l’amministrazione Raggi in una pagina facebook istitu-
zionale, abbia sostituito in passato la lupa con un gabbiano svo-
lazzante sui fori. Imperdonabile. A Roma, dicono i cittadini, non
si è mai visto tanto degrado, in città ci sono topi e addirittura cin-
ghiali che rovistano nell’immondizia, a livello commerciale poi
troviamo abusi ovunque ,ci sono bancarelle da fare spavento: al
Teatro di Pompeo c'erano solo librai, ora vendono maglie delle
squadre di calcio, calzini e pigiami. Idem all'ex storico mercato di
Campo de' Fiori, per non parlare dei turisti che incivilmente fanno
il bagno nelle fontane di Roma. Nessuna regola, nessun divieto,
rifiuti ovunque anche nelle piazze storiche e più belle, la colpa
della nuova e delle vecchie amministrazioni. Arianna Paolucci
 ,
L’ATTUALITÀ, pag. 6 LETTERATURA E ATTUALITA VARIE N. 10 - OTTOBRE 2018

EDITO-INEDITO SEI PITTORE, POETA, NARRATORE, SAGGISTA? POETI PREMIATI AD ALLUMIERE

(a cura di Gianfederico Brocco)
* Isabella Michela Affinito - Mi interrogarono le Muse… - Ba-
stogiLibri.
Le Muse come ispiratrici, ma in questa silloge anche figure poe-
tiche esse stesse, con uno sguardo e all’antica Grecia e a Giorgio
De Chirico che ha reso moderno, inquietante, vivente il mondo,
reso decrepito da certa accademia, della Grecia Classica. E que-
sto rendere vive e inquietanti, ora attraverso la poesia e non la
pittura queste figure archetipe è lo scopo dell’autrice. A fine libro,
corredato da belle immagini di statue classiche,vengono svolti
interventi critici: prima il libro di poesie di Antonia Rizzi Rufo,
“Quando la Musa è con noi”. Conosciamo cosi’ una poetessa stra-
ordinaria come straordinario è il libro dal titolo “Farfalla” di
Gianni Rescigno, recensito poi. Chiude il testo un saggio del-
l’autrice su Giorgio De Chirico.
* Isabella Michela Affinito - Io e gli autori di Poeti nella Società
- Cenacolo Accademico Europeo Poeti nella Società.
Raccolta di recensioni fatte dall’autrice a poeti e scrittori appar-
tenenti alla meritoria Associazione “Poeti nella Società”. Non è
facile il compito del critico letterario ma la nostra scrittrice-poe-
tessa riesce sempre a penetrare le trame e i processi ispiratori del
testo, con grande intuito psicologico. Invitiamo i lettori a cono-
scere i validi autori trattati in questo libro e l’Associazione “Poeti
nella Società”, Presidente Pasquale Francischetti, via F.Parrillo,
7 80146 Napoli
RIVISTE RICEVUTE
*Nuova Impronta, Direttore Filippo Chillemi, casella post. 7-233,
- (00162) Roma. *Il Symposiacus, dir. resp. Pantaleo Mastrodo-
nato, via La Marina 51, 70052 Bisceglie (Bt) *Bacherontius, Dir.
Marco Delpino. via Belvedere 5, 16038 S.Margherita Ligure (Ge-
nova) tel. 0185.286167. *Presenza, diretta da Luigi Pumpo, via
Palma 89, 80040 Striano (Na). *Poeti nella Società, presidente Pa-
squale Francischetti via F. Parrillo 7, 80146 Napoli cell.
347.5536446, email: francischetti@libero.it. *Verso il futuro, di-
retto da Nunzio Menna, via Scandone 16, Avellino, tel.
0825.38269. *Il Convivio, diretto da A. Manitta, via Pietramarina
Verzella 66 95012 Castiglione di Sicilia. (Ct) *Fiorisce un Cena-
colo, fondato da Carmine Manzi 84085, Mercato S. Severino (Sa).
*Primo Piano, dir. resp. Andrea Italiano, via Madonna del Lume
5 - 98057 Milazzo (Messina). *Emozioni 15 Via Doria 5 - 18100
Imperia (cell. 329.4905854 - e.mail: gdonaudi@yahoo.it)
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del periodico L’ATTUALITÀ per fornire
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L’ANTOLOGIA DEGLI ARTISTI
Puoi inviare le tue opere, entro il 30 ottobre,
alla Redazione di questo periodico, alle-
gando una tua fotografia e un curriculum ar-
tistico (non più di 20 righe dattiloscritte) con
cenni biografici. Rivolgersi alla Dott.ssa
Liana Botticelli cell. 339.4934678
Se vuoi prenotare alcune pagine dell’AN-
TOLOGIA e conoscere le modalità di par-
tecipazione, puoi scrivere alla nostra
Redazione, oppure cell. 347.0333846
Ancora un premio per la
Poesia alla poetessa Liana
“L’INCONTRO” DI BRUNO SEGRE Botticelli premiata dal Co-
COMPIE 70 ANNI mune di Allumiere.
Nella foto mentre declama
Quasi a metà degli anni Ottanta per volontà di Anna Luisa Leo- la sua poesia “Ieri ed oggi”.
nardi L'Abate, una nota attivista nonviolenta, giunsero in dono
alla Biblioteca Lev Tolstoj - che io stesso avevo messo in piedi in
quel periodo - alcuni involucri contenenti svariate riviste preva-
lentemente di argomento pacifista, adattissime agli scopi della bi-
blioteca. La cui missione è terminata da tempo, purtroppo. Tra
quel materiale vi erano anche alcune annate complete del perio-
dico "L'Incontro", sulla quale testata era ancora presente la fa-
scetta del vecchio indirizzo milanese proprio della suddetta
attivista. Allora non potevo ancora immaginare che da quel men-
sile indipendente ne sarebbe poi scaturita la mia formazione cul-
turale. Esso infatti si trasformerà nella mia unica e vera scuola (e
non solo di pensiero), a cui sono tuttora debitore di tante cose.
Ad un passo ormai dal suo settantesimo anniversario di pubbli-
cazioni "L'Incontro", sulle cui pagine sono passati tanti presti-
giosi nomi, come quello di Cosmo Sallustio Salvemini, fu
fondato a Torino nel 1949 dall'avvocato Bruno Segre. Fin dal suo
lontano inizio questo periodico dalle ampie colonne prosegue an-
cora adesso a praticare molto fedelmente il suo impegno a favore
della pace fra i popoli, a garanzia dei diritti civili, della libertà re-
ligiosa, dell'antifascismo, e tutto eseguito sempre attentamente in
chiave espressamente laica.
Credo che Bruno Segre, che lo scorso 4 settembre ha festeggiato
cento anni (ho detto cento anni!), possa essere veramente più che
fiero per tutto quello che ha fatto e che, incredibilmente, continua
ancora a fare. Davanti a un tale raro traguardo auguro, quindi, a
questo mio carissimo e generoso maestro (che non si è davvero
mai arreso) tanta altra forza. Quella speciale forza di cui è stato
ben dotato. Ringraziandolo più volte per questo meritevole foglio
che è "L'incontro", un enorme insostituibile ed illuminante con-
tributo di autentica libertà al nostro Paese. Luciano Masolini
L’Associazione (APA) Assoc. Poeti Allumiere diretta e coordi-
nata dal Presidente Pierino Pennesi, ha avuto un grande successo,
come ogni anno i Poeti premiati vengono inseriti con il loro cur-
riculum e le poesie, in una bellissima Antologia, Intitolata (Al-
l’Ombra del Gamberale) la serata del 2 Agosto Giorno di
premiazione, si è svolta felicemente alle ore 20, con l’apertura di
un copioso buffet. Una grande orchestra ha accompagnato la se-
rata tra una premiazione e l’altra.
Un premio particolare (una borsa di tela con avanti scritta una
poesia, nell’interno due pacchi di biscotti casarecci del luogo e
l’Antologia con tutte le poesie dei partecipanti. Un concorso im-
portante bandito e sponsorizzato dal Comune di Allumiere, nel
dialetto Vernacolare. Complimenti alla straordinaria organizza-
zione del Presidente Pierino Pennesi. Auguri a questo Comune di
Allumiere che cura l’Arte, Poetica e gli Artisti. Il parco del Co-
mune era gremito di spettatori. Liana Botticelli
AUGURI
A LIANA
Franco Pichi
COORDINATORI DELLE SEZIONI
REGIONALI DEL MOVIMENTO GAETANO
SALVEMINI PER IL TRIENNIO 2018-2020
Lombardia: Ferruccio Ciavatta. Piemonte: Augusto Fo-
glietto. Liguria: Andrea Monteverde. Trentino Alto Adige:
Tullio Dallapiccola. Veneto: Eugenio Morelli. Toscana: Ro-
berto Manescalchi. Marche: Matteo Gentili. Lazio: Emiliano
Caruso. Abruzzo e Molise: Leda Panzone Natale. Campania:
Giovanni Nigro. Basilicata: Giustino Setteducati. Puglia: Na-
tale Ventrella. Calabria: Michele Biafora. Sicilia: Adalgisa
Biondi. Sardegna: Anna Maria Chirigoni.
I Soci del Movimento sono invitati a proporre le varie forme
di collaborazione ai predetti Coordinatori scrivendo alla e-mail
lattualita@yahoo.it , con particolare riferimento agli eventi ar-
tistici e culturali del Maggio Uniacense.
APPELLO AD ADERIRE AL COMITATO
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ai seguenti numeri: 06/684341 - 06/68434360
CORSO DI GIORNALISMO INVESTIGATIVO
Disponibile il corso di giornalismo investigativo
on line a cura della Free Lance International Press,
aperto a giornalisti, studenti, lavoratori, operatori
dell’informazione e a chiunque voglia intrapren-
dere la strada del giornalismo d’inchiesta. Diret-
tore del corso: Emiliano Federico Caruso.
Presidente Free Lance International Press: Virgilio
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PROGRAMMA
LUNEDÌ ore 09.00 - Ginnastica: ore 11.00 - Ballo: ore
17:00.
MARTEDÌ ore 09.30 - Yoga: ore 18.00 - Computer.
MERCOLEDÌ ore 09.00 - Ginnastica: ore 11.00 - Ballo:
ore 16:30 - Bigiotteria
GIOVEDÌ ore 17.00 - Corso di pittura acquarello.
VENERDÌ ore 16:30 - Inglese: ore 18:00 - Ginnastica:
Corso di taglio e cucito.
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Sono aperte le iscrizioni al Corso di Acquerello. Rivolgersi
alla Pro Loco di Fonte Nuova (Roma), via delle Mimose 1
(tel. 06.90024555) ogni giovedì dalle ore 17 alle ore 19.
ACCORATO APPELLO
DEL SOCCORSO ALPINO
I fatti tragici accaduti in estate alle gole del Raganello in Calabria
hanno provocato una ondata di polemiche tra sindaci, protezione
civile e guide truistiche che hanno toccato tutta Italia . Una tra-
gedia che poteva essere sicuramente evitata ma che non riguarda
solo il Sud. Solo poche settimane fa a Gemona in Friuli è stata sal-
vata dal soccorso alpino una turista Lussemburghese che ha chie-
sto aiuto a 1600 mt di altezza perché disorientata dal buio, la
giovane indossava dei sandali invece che l’attrezzatura da trek-
king idonea. Gli uomini del soccorso alpino altoatesino, hanno
raccolto alcuni episodi paradossali, per denunciare i comporta-
menti di chi, in mancanza di senso del limite, si comporta con im-
prudenza. Una famiglia nel bosco ad esempio chiama il 118:
siccome ha cominciato a piovere, chiede se, via elicottero, qual-
cuno porti ombrelli per tutti; uno dal rifugio fa sapere che è cam-
biata la temperatura, fa freddo, e gradirebbe l'invio di maglioni,
due ragazze in shorts vengono tirate giù dalla ferrata Eterna im-
mersa nella nebbia ad altissima quota e con temperature prossime
allo zero. Situazioni provocate da trekker o alpinisti improvvisati
e incoscienti. Pare logico quindi lo sfogo del Corpo nazionale soc-
corso alpino e speleologico che non ci sta più a rischiare la vita
per assurdità del genere. Su Facebook allora lancia un appello a
rispettare le regole che impone la natura.” Capita ma non do-
vrebbe capitare che qualcuno affronti l'alta montagna come se
andasse a fare una passeggiata in centro città con scarpe da gin-
nastica, jeans e felpa. La montagna è un luogo straordinario ma
non è un parco cittadino o una spiaggia di sabbia! Solo tramite
una corretta e costante sensibilizzazione a 360°, partendo anche
dai più piccoli, riusciremo a far diminuire le migliaia di incidenti
che ogni anno avvengono sulle nostre montagne e quindi ad evi-
tare tante tragedie”. Arianna Paolucci
LE PROMESSE VANNO MANTENUTE
Tutti sono a conoscenza delle numerose promesse fatte dai due
partiti, che ora formano il Governo, durante la campagna eletto-
rale e di queste citiamo la Flax-Tax e il reddito di cittadinanza. Il
Ministro dell'economia ha fatto presente ai Ministri Luigi Di
Maio e a Matteo Salvini che non ci sono i fondi per poter rea- OLTRE 60.000 ADESIONI
lizzare tutte le promesse elettorali, ma Di Maio ha insistito ed al- Fino ad oggi sono pervenuti alla redazione di questo Periodico
lora il Ministro Tria ha detto che si potrà fatre tutto ma 60.142 moduli di adesione al Comitato Nazionale per la Random-
gradualmente. Il Vice Presidente del Consiglio e Ministro del La- crazia firmati da lettori residenti in Italia e all’estero.
voro, Di Maio, ha precisato che il diritto di cittadinanza sarà dato Li ringraziamo per la grande sensibilità dimostrata verso la madre
solo agli italiani. Di Maio ha detto anche che se non si realizzas- di tutte le riforme istituzionali e li invitiamo a promuovere nuove
sero le promesse elettorali sarebbe meglio andare a casa. adesioni. L’unico scopo di questa iniziativa del Movimento Sal-
Staremo a vedere quali realizzazioni farà il Governo. Per il bene vemini è quello di revisionare la Costituzione, obsoleta in molti
dei cittadini bisognosi mi auguro che realizzino tante cose, che il articoli, per edificare una società di cittadini onesti governati da
popolo italiano attende da molti anni. Mario Coletti galantuomini. Il Consiglio Direttivo
N. 10 - OTTOBRE 2018 LETTERATURA E VARIE
INVITO AGLI ARTISTI
E AGLI OPINIONISTI
E’ in corso di stampa il nuovo libro di Cosmo G. Sallustio Salve-
mini “Epuloni e Lazzari” (Analisi storica dei fattori che determi-
nano le disuguaglianze economiche tra le persone e tra i popoli.
Proposta di ridurre il divario tra ricchissimi e poverissimi).
Come avvenuto per le precedenti pubblicazioni, gli artisti e gli opi-
nionisti possono inserire le loro opere e riflessioni, prenotando entro
il 30 ottobre una o più pagine del libro. Ciascuno degli inserzioni-
sti avrà in omaggio almeno trenta copie. Il simbolico contributo-
stampa è di euro quaranta per pagina, da inviare alla nostra
redazione mediante bollettino di c/c postale, n. 1032746719, a fa-
vore del Movimento Gaetano Salvemini.
La data ed il luogo della conferenza-stampa per la presentazione del
libro verranno specificati nel numero di novembre-dicembre di que-
sto giornale.
DUE LIBRI ILLUMINANTI
I due libri del Prof. Cosmo Salvemini, “Informazione manipolata dalle lobby” e “Democrazia de-
generata”, informano compiutamente il pubblico sulla contraffazione della verità da parte delle
lobby, con un’analisi storica della cause che hanno provocato la degenerazione del sistema demo-
cratico. I due libri sono indubbiamente un valido sussidio didattico ai praticanti giornalisti-pubbli-
cisti presso il periodico “L’Attualità”. L’articolo 21 della Costituzione stabilisce: “Tutti hanno
diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di
diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censura”.
E’ evidente che la stampa non deve essere mai uno strumento per ledere i diritti altrui, e deve es-
sere sempre veritiera. Ho rilevato un particolare di fondamentale importanza: i mass-media, che
sono diretti dai poteri forti, oggi tacciono sul fatto che l’articolo 18 della nostra Costituzione proi-
bisce le associazioni segrete. Il magistrato del Tribunale di Trento Carlo Alberto Agnoli, uno dei
massimi studiosi ed esperti della massoneria, ha scritto che la massoneria, nata nel 1717 a Londra,
è sempre stata e rimane una società segreta operante all’ insaputa di tutti, costituita da un esercito
inafferrabile, i cui soldati non si sa chi siano, né quanti siano, né dove siano, né che facciano, né di
che mezzi dispongano.
San Massimiliano Kolbe evidenziò che la massoneria guida e determina l’orientamento mondiale
in quasi tutti i settori della vita sociale, politica ed economica. Padre Antonio Di Monda, che fu
esorcista e docente al Seminario Arcivescovile di Benevento, scrisse che la massoneria, ha come
obiettivo quello di distruggere qualsiasi religione con la promozione di una rivoluzione mondiale.
Ciò vale ovviamente per le logge deviate. Secondo il politologo Padre Bartolomeo Sorge, quando
si parla di massoneria, non si dice una cosa univoca.
Egli verificò che esistono logge che hanno abbandonato completamente forme di anticlericalismo
ottocentesco e sono conformi ai principi della Costituzione. Vincenzo Maio (cell. 347-3173288)
INTERVISTA ESCLUSIVA AD ANTONIO MEROLA
Antonio Merola, da quanto tempo scrivi? Non ho mai ricordato quando io abbia cominciato. Sai,
molte persone immaginano che ci sia un momento magico in cui uno scrittore prende in mano la
penna per la prima volta: probabilmente è così, ma quell’evento viene vissuto poi come un trauma.
Questo perché il più delle volte la prima prova di uno scrittore coincide con una totale schifezza. E
se qualcuno è cosciente della propria scrittura, allora prima o poi avrà anche il coraggio di gettare
via quella schifezza... o magari di conservarla in un cassetto per sempre. Una cosa però la ricordo:
quando ero bambino, avevo una specie di tic. Per qualche motivo, mi mettevo ad appuntare su un
foglio tutte le parole che non conoscevo. A casa ero pieno di questi fogli, da tutte le parti. E ancora
oggi, faccio così... è da lì che spesso trovo le parole esatte per le mie poesie. Cosa hai studiato?
Cosa ti appassiona di più nella vita? Mi sono laureato in Lettere Moderne all’Università La Sa-
pienza di Roma. All’inizio volevo iscrivermi alla facoltà di Psicologia, ma mancai il test di ingresso
per un solo punto. Qualche mese dopo, c’era la possibilità di provare con Lettere. La verità è che
mi iscrissi senza troppa convinzione; eppure, con meraviglia il mio punteggio risultò tra i primi
dieci. Non che fosse difficile entrare. Però l’essere tra i primi dieci mi sembrò un chiaro indizio che
quella doveva essere la mia strada. Solo dopo capii che la scrittura e l’accademia si incontravano
raramente. Il percorso era simile: riviste, riviste e ancora riviste. Ma si trattava di una apparenza.
La tua passione è una passione da sempre... o?La passione deve diventare lavoro. Ho scritto
molti racconti, mentre frequentavo l’università. C’è una parte creativa in questo mestiere che viene
prima di tutto. Poi, però, per fare lo scrittore oggi scrivere non basta: bisogna conoscere il mondo
e il sistema editoriale. Non bisogna mai muoversi alla cieca. Se un tempo bastava inviare il proprio
manoscritto a una casa editrice e aspettare una risposta... diciamo, che ora (o forse mai) non è più
così. Esistono le riviste, gli agenti letterari. Esistono, cioè, delle tappe e delle figure intermedie tra
l’autore e la casa editrice. Ciò che ho fatto io, è stato unire le forze assieme a un manipolo di autori
che avevano capito come funzionano le cose e creare a nostra volta una rivista on line: YAWP. Hai
scritto altri libri? Prima di Ladolfi, ho avuto a che fare con una piccola casa editrice. Ero ancora
giovane. Allora, utilizzai uno pseudonimo e questo mi salvò la vita. Ma è stata una esperienza istrut-
tiva. Crea una specie di aut aut: o una grande casa editrice o niente. Qualcuno nella tua famiglia
ha scritto libri o si interessa di cose artistiche? La mia famiglia ha origine da antiquario. Mio
nonno aveva una bottega di antiquariato, che passò poi a mia madre. La crisi nel campo dell’anti-
quariato poi fece sì che i mobili della bottega passassero da oggetti artistici destinati alla vendita,
alla mobilia personale nella quale sono cresciuto. Credo, a posteriori, che qualcosa mi abbiamo in-
segnato, i mobili: forse il senso dell’antico.
Come ti è venuta l’ispirazione per scrivere il libro “F. Scott Fitzgerald e l’Italia”? Il saggio è
nato da una mia personale ossessione che ha incontrato però il favore di un fenomeno sviluppatosi
negli ultimi anni. Era da sempre che leggevo F. Scott Fitzgerald. Era insieme da un po’ di tempo che
tutti avevano ricominciato a pubblicare F. Scott Fitzgerald. Si tratta di un fenomeno vasto, se si
pensa che Minimum Fax ha recentemente pubblicato una raccolta di lettere che Scott si scambiava
con il proprio editor alla Scribner: qualcosa di simile una volta sarebbe stata infatti appetibile solo
per gli studiosi. Ecco, quando ho cominciato a ricostruire la ricezione critica e di pubblico che il no-
stro paese ebbe nei confronti di questo scrittore americano, davanti a me si è aperta una storia in-
credibile: una storia che aveva a che fare con la censura fascista, con le penne di Elio Vittorini,
Eugenio Montale, Cesare Pavese e Fernanda Pivano, ma anche con la dimenticanza che colpì Fitz-
gerald nell’ultima parte della sua vita, quando cercò di fare lo sceneggiatore a Hollywood perché
i racconti che prima gli venivano pagati migliaia di dollari, ora non li voleva più nessuno. Per farla
breve, ho scoperto che il fenomeno di questi anni non è che l’apice di una riscoperta cominciata, a
fatica, in quegli anni: perché la verità è che Fitzgerald è diventato un classico, almeno da noi, sol-
tanto agli albori degli anni Duemila. Cosa fai nella vita? Faccio, e ho fatto, i più svariati lavori.
Ma sarebbe noioso parlarne, a meno che non vogliate assumermi voi. Ciò che faccio insieme a que-
sto tutti i giorni è frequentare la scrittura altrui: su YAWP mi occupo infatti della sezione poetica,
dove proponiamo sia poesie edite sia poeti inediti. Abbiamo avviato inoltre due collaborazioni
esterne: una sono i Quaderni Barbarici, una rassegna dedicata alla scoperta di poeti inediti a cui de-
dichiamo un intero mese di ricerca; l’altra sono le Razzie Barbariche, una rassegna dedicata alla poe-
sia edita under 30 su Pioggia Obliqua, per dare uno sguardo esaustivo sul rapporto tra editoria
italiana e giovani autori di poesia. Pensi di continuare a scrivere? Quale sarà il tuo prossimo pro-
getto? Se il silenzio non mi blocca, volentieri. Ora come ora ho pronta una raccolta di poesie ine-
dite: Allora ho acceso la luce. Buon proseguimento di un felice percorso Anna Maria Ballarati
L’ATTUALITÀ, pag. 7
EVENTO CULTURALE DI GRANDE SUCCESSO
Il 30 agosto u.s., alle ore 21,00 la Loups Garoux Produzioni s.r.l. di Marta Bifano e Francesca Pe-
drazza Gorlero hanno organizzato un evento artistico-culturale di grande successo presso l’Arena
Groupama, Isola del Cinema, Isola Tiberina, Roma. Hanno presentato la stupenda silloge poetica
di Bice Previtera “Eco di Sardegna”, applaudita da un migliaio di spettatori, in una magica atmo-
sfera di teatro, musica e danza. In copertina è riprodotto il bellissimo acquerello “Amaro calice” di
Gian Lucio Lai. L’evento ha avuto luogo nell’ambito della XXIV edizione del Festival “L’isola del
Cinema” diretto da Giorgio Ginori. La serata è stata condotta dalla bravissima Paola Zanoni.
Ospiti d’onore sono stati Cosmo G. Sallustio Salvemini (Presidente del Movimento Gaetano Sal-
vemini) e Walter Raffaelli (Editore). Numerose le personalità presenti nell’arena, tra cui il gen.
prof. Stefano Murace, marchese di Costaviola della Magnagrecia, il gen. Adolfo Pascarella, la
prof. Florinda Battiloro, presidente del Caffè dell’Artista di Salerno. Lo spettacolo teatrale ha
avuto per protagonisti l’attore Marco Di Stefano (ideatore del Teatro della Comunità, progetto at-
tuato in 18 Paesi del mondo), la danzatrice e performer internazionale Tanya Khabarova (pluri-
premiata al Festival di Edimburgo,co-fondatrice dei Derevo, leggendario collettivo russo), il pianista
Sandro Dall’Omo (appassionato e raffinato cultore del jazz, sperimentatore di diverse forme mu-
sicali). Mauro Conciatori (sceneggiatore e critico cinematografico di fama internazionale) è stato
il regista della splendida manifestazione. L’autrice del libro, Bice Previtera, è una personalità po-
liedrica. Laureata in Medicina, con varie specializzazioni. Ha sviluppato l’amore per la Poesia fin
dall’età di 14 anni. Le sono stati conferiti numerosi e prestigiosi Premi letterari per i libri “Inven-
tario delle attese” (Ed. Cattedrale, 2012), “In filigrana” (Armando Curcio Editore, 2015). Questo
evento costituisce la prima tappa del tour nazionale predisposto per illustrare il Progetto Eco di Sar-
degna (Il patrimonio culturale fra arte, salute, economia e società) che ha ottenuto il patrocinio del-
l’Unione Europea per l’Anno europeo del patrimonio culturale. Non si tratta soltanto di letteratura,
arte e reperti, ma anche dell’Artigianato appreso dai nostri progenitori, dalle Storie che raccon-
tiamo ai nostri figli. In effetti, l’incontro fra le Arti costituisce ll legame perfetto fra Luogo e Co-
noscenza. Info: Ufficio Stampa, e mai: tv@paolazanoni.it
Per ulteriori informazioni: www.ecodisardegna.it, www.biceprevitera.com
L A SIGNORA E(racconto)
IL PROFESSORE
Sara entrò in classe, Un’aula ampia e luminosa di Scuola superiore. Lo stabile era antico, pieno di
stucchi, dipinti, statue, con lucidi pavimenti. Sara si augurò che quell’anno scolastico fosse mi-
gliore del precedente, interrotto perché l’insegnante era troppo polemico e ripetitivo. Entrando nel-
l’aula notò che solo due alunni avevano la sua età. Gli altri erano molto più giovani e ciò la fece
sentire un po’ a disagio. Dopo qualche minuto arrivò il professore. Fece l’appello. Giunto al suo
nome le chiese “Perché si è iscritta a questo corso?” Lei interpretò “Che ci è venuta a fare?” Spiegò
le sue motivazioni e poi la lezione ebbe inizio. Quel professore, all’inizio, le era sembrato un po’
burbero. Aveva sempre un sigaro spento in mano e lo sguardo molto sornione. Era di statura media.
Parlava con una calma filosofica. Le ricordava un’insegnante di Liceo, coltissima, che aveva co-
nosciuto molti anni prima. In questa nuova scuola Sara si trovava bene, incoraggiata dal professore
a proporre nuove idee. Era assidua nel frequentare le lezioni. Al termine dell’anno scolastico il pro-
fessore la invitò a cena. Rimase sorpresa ma accettò l’invito. Molti imprevisti fecero
rinviare più volte l’appuntamento. Venne poi il giorno della cena. Fu una bella se-
rata. Sara era felice, anche se un po’ intimorita. Entrarono in un ristorante piccolo
ma accogliente, nel centro storico della città. lui le parlò di un nuovo lavoro che
avrebbe intrapreso e che voleva festeggiare quella sera. Le raccontò alcuni epi-
sodi della sua vita e così Sara venne a sapere che lui aveva qualche anno di età
meno di lei. Nel chiacchierare, si sentiva felice. Ben presto fu invitata a dialo-
gare con il tu. Le sembrò come una persona conosciuta da molto tempo. Uscirono
dal ristorante. Sulla via del ritorno lui fu molto tenero con lei. Prese il suo viso tra
le mani, le fece una carezza e la baciò. Poi la invitò ad una prossima cena. A Sara sembrava
un sogno…che tale rimase perché da quel momento lui scomparve, per sempre. Angela Libertini
STANDARD PER L’EDUCAZIONE SESSUALE IN EUROPA
(Quarta parte) Adottando la logica surrogatoria proposta alla London Child Guidance Clinic (in-
nanzitutto con Anna Freud, ancora più chiaramente con Bowlby), la temporalità del desiderio in-
conscio dischiusa per la prima volta da Freud in campo medico - temporalità che ha a che fare
sempre anche con la temporalità dell’angoscia -, rischia di ridursi all’approntamento, nel tempo
misurabile, di una logica difensivo-reattiva da scatenare nella realtà per ottenere gli scopi suoi in-
terni, per ottenere la sua soddisfazione. Tale logica annulla l’ascolto medico del sentimento ango-
scioso dell’imminenza di qualcosa che, nel soggetto in cura, deve certamente accadere e che non si
conosce bene, la temporalità di un non-so-che. Tale logica non è la logica del soggetto del deside-
rio di cui aveva parlato Freud, ma quella del soggetto della scissione preparata già da Jung e poi,
tramite Anna Freud (e Fairbairn), giunta a Bowlby.
A differenza di quest’ultima, la logica freudiana non si riduce a nessun discorso preconfezionato.
Sono i pazienti stessi ad insegnarlo a Freud, che non 1920 in Jenseits des Lustprinzips scrive: «noi
non siamo le nostre cosiddette strutture cognitive tese a portare pace tra noi e la realtà!».
Secondo l’ideologia igienico-preventiva di una salute mentale standard l’angoscia sarebbe uno stru-
mento utile in quanto ci avvertirebbe del pericolo da cui dovremmo difenderci e contro cui do-
vremmo fuggire o approntare una forma qualunque dello scudo, della protezione, del paravento,
purché alla fine tale forma risulti efficace. Alla fine, appunto. E questa logica del mezzo, questa lo-
gica del sacrificio razionale avrebbe – è ripetuto come un mantra - un alto valore biologico, im-
munologico, di autoconservazione. Purché funzioni e protegga la vita, troviamo spesso enunciato
all’interno di articoli di psicoterapia contemporanea, di neurobiologia psicoanalitica e di neuro-
scienze affettive. Eppure la teoria freudiana dell’angoscia dà conto – per lo studio dei funziona-
menti e dei disfunzionamenti degli organismi viventi in medicina - non tanto della “vita” quanto del
“desiderio”, ovvero della soddisfazione pulsionale (Befriedigung), quel godimento libidico che può
non coincidere con la vita pensata identica alla sua tesaurizzazione.
Nel Quadro del 2011 sugli standard sessuali si parla di paura adolescenziale. Ora se studiamo la lo-
gica, per esempio, del Disturbo da Attacchi di Panico (DAP) ci accorgiamo di una sordità, d’una in-
capacità di ascoltare il sintomo presente in un tale approccio. Il discorso forse principale presente
nella logica dei DAP – la logica surrogatoria e la scissione dialettica - si rinforza progressivamente
da circa quarant’anni con la Developmental Psychopathology, la teoria di Bowlby – già in nuce in
Maternal Care and Mental Health del 1951 - e dei suoi allievi, che risale in fondo a Janet, per pro-
cedere poi con Jung e Fairbairn, fino a Fonagy e insomma a noi, oggi.
Tale discorso, sviluppo di un «annafreudismo» deleterio per la ricerca criticato da Lacan in diversi
articoli scientifici, non fa altro che schiacciare la temporalità immemoriale e sconfinata dell’ango-
scia al tempo misurabile di atteggiamenti preventivo-utilitaristici, prestandosi così alla sua stru-
mentalizzazione politica. Michele Bianchi
ATTENDERE IL PROPRIO “TURNO”...
PER PRENDER MOGLIE
“Il turno” è il titolo di questo celebre romanzo di Luigi Pirandello (1867-1936) riedito dalla casa
editrice Edizioni della Vigna nella Collana Grand Cru (pagine 136, Euro 6,50). La bella prefazione
dello scrittore torinese Davide Ghezzo, insegnante di latino e autore di molti libri dedicati alla let-
teratura fantastica, ci introduce subito nel cuore della vicenda siciliana. Pepè Alletto vuole sposare
la bella Stellina, ma il padre della ragazza la vuole dare ad altri uomini più facoltosi, e così Pepè
deve mettersi in coda e aspettare il proprio “turno”.
La ragazza prima sposa un uomo che è stato vedovo quattro volte, poi, anche costui muore, e Stel-
lina intasca l’eredità. Intanto Pepè aspetta sempre il suo turno, sperando prima o poi di poter spo-
sare la ragazza. Un romanzo dalle atmosfere grottesche, in cui compare bene quell’”umorismo”,
ovvero il senso del contrario, che è una componente fondamentale della poetica di Pirandello.
Lo si legge d’un fiato ma ci fa sorridere di un riso amaro, perché la vita, secondo Pirandello, è una
buffonata tragica.
Da questo romanzo nel 1981, fu tratto un film con Vittorio Gassman e Laura Antonelli come attori
protagonisti. Il libro può essere richiesto in tutte le librerie o alle Edizioni Della Vigna www.edi-
zionidellavigna.it Fabrizio Legger
L’ATTUALITÀ, pag. 8 MEDICINA E ATTUALITA’ VARIE
IL MODELLO “CONTRO L’ALTRO” PREVALE ANCHE
NEL NOSTRO SISTEMA DI CONTROLLO SOCIALE?
La Ricerca eco psico sociale considera tre fondamentali modelli relazionali: - Con l’altro; - Senza
l’altro; - Contro l’altro o “modello Caino”. Ovviamente la qualità dei nostri rapporti dipende dalla
prevalenza di uno dei suddetti modelli messi in atto dall’apparato neuro psichico, in base a prece-
denti esperienze. In proposito si ricorda che è l’amigdala, attivata da specifici stimoli chiave, natu-
ralmente deputata a decidere il tipo di reazione, previo confronto con le esperienze memorizzate.
Auspicabile sarebbe la prevalenza del primo modello che corrisponde a una relazionalità evoluta a
livello di Homo autenticamente sapiens. Grosso modo, il funzionamento del nostro apparato neu-
ropsichico dipende dal grado di sviluppo (maturazione), catalizzato da appropriate prestazioni pa-
rentali; di strutture neuronali quali: lobi orbito-frontali, neuroni specchio; dalla dotazione umorale,
cioè di neurormoni quali: endorfine, dopamina, serotonina, ossitocina. In precedenti miei scritti, a
proposito di mele marce, si era affermato che il problema non si risolve eliminando le mele marce
(v. omonimo mio scritto su la pag. fb: ecologiapsicosociale e sul blog: movimentosalvemini.blog-
spot.com): tale assunto ha trovato conferma nella sentenza di Tiziano Terzani: "Il problema del
terrorismo non si risolve uccidendo i terroristi, ma eliminando le ragioni che li rendono tali". La
soluzione radicale, pienamente condivisa e sostenuta dalla ricerca eco-psico, appare indicata dal
monito di Pitagora: “Educa i bambini e non sarà necessario, poi, punire gli uomini”. In proposito
ribadisco che chi sta per punire un figlio o un allievo da lui "educato" dovrebbe, anzitutto, rive-
dere i metodi educativi che ha adottato.
Alcuni aspetti fenomenologici che si mostrano funzionali per la sopravvivenza ci offrono un qua-
dro del funzionamento della nostra popolazione in cui appaiono prevalenti comportamenti delle
prime fasi evolutive (tratti orali quali bulimia, anoressia, tossicodipendenze alcol e fumo compresi,
dipendenza simbiotica, cioè da una sola persona; egocentrismo, strumentalità, nel senso che l’altro
esiste per la soddisfazione immediata dei propri bisogni, possessività esclusiva per cui risulta in-
tollerabile il rapporto oltre quello duale, quindi gelosia e invidia, coatta tendenza all’appropriazione
e incapacità di godere di ciò che già si ha. Se l’impressione della prevalenza di fattori carenziali e
traumatici (attribuibile a inappropriatezza dei correnti metodi di allevamento di buona parte della
nostra popolazione in età evolutiva) corrisponde alla realtà, sarebbe pure alto il ri-
schio di una prevalenza del “modello Caino” anche negli operatori di giustizia.
Una tale pregiudizievole condizione spiegherebbe il prevalente orientamento
per la sicurezza dei cittadini fondata sulla logica della eliminazione delle co-
siddette “mele marce” con il ricorso a misure contentive carcerarie o, previa
medico-psichiatrizzazione del caso, ad equivalenti di tali misure, ossia a ”ca-
micia di forza farmacologica”. In definitiva, sarebbe auspicabile che di quanto
sopra esposto ne tenessero conto anche le istituzioni statuali. Purtroppo, poi-
ché una considerevole percentuale degli abitanti del mondo vive di lavoro sa-
lariato e le relative possibilità di impiego si trovano in settori in cui prevalgono
problemi, la motivazione per la prevenzione si mostra in pratica alquanto debole,
in quanto prevenire problemi fonte di guadagno risulterebbe controproducente. Pier Luigi Lando
EGOISMO, INDIFFERENZA, IRRESPONSABILITÀ,
CATTIVERIA, IN CHIAVE ECOPSICOSOCIALE
Ciò che sottende alcuni deprecabili fenomeni attualmente oggetto di severe lamentele, quali l’in-
differenza, l’egoismo, l’irresponsabilità, lo scarso interesse ad apprendere, ad applicarsi responsa-
bilmente ecc., pare trovino soddisfacente spiegazione da quel che emerge da ricerche di Paul
MacLean riguardo alle basi neuro. fisiologiche dell’altruismo. Al fascio di fibre da lui evidenziato
colleganti strutture del livello di organizzazione cerebrale filogeneticamente più ancestrale ad altre
più evolute, più di recente si è aggiunta la scoperta di altre strutture e di neurormoni che attivano
lo sviluppo di essenziali componenti neuronali e umorali per l’umanizzazione del nostro cervello
(v. su internet e sul sito www.pierluigilando.net : strutture e umori umanizzanti del cervello). In
mancanza della funzione di tali componenti, quando si parla a nostri simili che di adulto hanno sol-
tanto l’aspetto e l’età anagrafica, ogni sollecitazione circa il senso di responsabilità, di empatia
ecc. non ha alcuna risonanza, come se si pigiassero i tasti di un pianoforte che pur fornito di corde,
non producono alcun suono per mancato contatto con gli appositi martelletti.
Questa deludente evenienza non è eccezionale, giacché lo sviluppo e l’attivazione di tali componenti
non solo non viene favorito, ma pure disturbato dai comuni metodi tradizionalmente ritenuti edu-
cativi. Di conseguenza, il cervello degli educandi rischia di sovraccaricarsi di risentimenti che spin-
geranno a ricercare bersagli sostitutivi per la scariche delle connesse tensioni e di conseguenti
neurormoni da stress che alimenteranno, tra l’altro, reazioni disturbate e disturbanti che vanno da
quelle comportamentali a quelle psicosomatiche fino a patologie a carico di vari organi e apparati.
Almeno un cenno alle conseguenze di gravi cerebropatie che dalla neuropsichiatria tradizionale ve-
nivano etichettate come di “perversione del senso morale” attribuibili a eliminazione di strutture e
umori umanizzanti a causa, appunto del processo infiammatorio. Ad accrescere la “cattiveria”, ge-
stita, oltre che esplicitamente, per via transferale: conti da regolare, in particolare quelli nei confronti
della madre verso un’altra figura materna e del padre verso chi impersona l’autorità. Noi siamo po-
tenzialmente sapientes, ma, per un adeguato sviluppo delle nostre potenzialità evolutive, non vi
sono scorciatoie. In effetti, da madre natura, a differenza di specie molto lontane da noi, quali le
formiche che sono geneticamente informate anche per quanto riguarda l’organizzazione sociale, nel
nostro genoma, dopo l’appetenza ludica non è stata registrata alcuna informazione, come se Madre
Natura avesse detto: “Rien ne va plus!”. Pier Luigi Lando
UN RACCONTO FUORI TEMPO
Per diversi motivi gli artisti hanno timore ad utilizzare il bianco e nero. Pensano, che la loro arte
venga danneggiata dalla costrizione della scelta e la loro creatività venga guastata dal ricorso alla
“monocromia” in un mondo ricco di colori. Siamo stimolati, invece, da un mondo razionale a sca-
pito del nostro inconscio creativo che vede il coloro ovunque. Lo studio della massa del volume ha
portato alla padronanza delle tecniche e all’utilizzo delle scene pittoriche antiche se eseguite con
pennellate precise. L’aggettivo “monocromo” dalle due parole greche “mono” (uno) e chromo (su-
perficie o colore della pelle). Alcuni artisti ormai sono consapevoli dei media, dei critici d’arte e
della comunità artistica che spesso crea la teoria alla quale molti rispondono come visionari, piut-
tosto che conformarsi alla natura del dipinto. Certo, se si osserva l’estetica contemporanea, la quale
compie scelte molto alla moda, si nota che la pittura viene associata a colori vivaci; la consapevo-
lezza della scelta di colori aumenta la difficoltà di lavorare con una gamma di colori limitata. Anche
i sensi son costretti a compiere un salto per accettare le relative discussioni del valore estetico degli
effetti sociali dell’arte. L’opera o lo scopo dell’arte vengono caricate di significati per mostrare un
determinato dipinto di una particolare scuola o l’artista stesso che incarna il più recente sviluppo
della forma estetica. Recentemente l’opera di alcuni pittori ha convinto con successo i critici con-
temporanei della filosofia che considera la tela come elemento dell’opera stessa, un elemento di ri-
cerca e contemplazione. Una serie di opere applicate a fatti storici e personali collocano l’artista
sotto la scorza della tela. La tela fornisce molti suggerimenti sulla sua vita e sulla sua opera e non
è facile per il pubblico accettare questa estetica in quanto essa comporta la scoperta sulla tela stessa
di segni, riti e storie antiche. La pittura monocromatica crea con il gesto uno spazio autocontrollato
in vari modi, raccontando una storia principale connessa alla semplicità del senso comune. Un pit-
tore sa di dover mantenere la propria tonalità di colore e la saturazione del pigmento per conse-
guire la maggior luminosità e lucentezza possibile allo scopo di rafforzare l’effetto cromatico del
dipinto. La visione personale del pittore che abbraccia il monocromatico consiste nel distruggere
un simbolo per crearne uno nuovo; una visione particolare limitata da una scelta di colore. La pit-
tura monocromatica sottolinea i vantaggi di un attento ripensamento dell’assunto convenzionale
della pittura. È il potere del silenzio per darci la libertà della contemplazione. Una pittura che com-
pie una presentazione onnipresente di una sfida intellettuale all’avanguardia artistica nell’utilizzo,
che ci ricorda il tentativo di Goethe in opposizione a Newton per far rivivere le teorie di Aristo-
tele secondo cui i colori sono manifestazione di luce e buio; viene utilizzato l’approccio diretto in-
tervenendo sulla tela e trasformando i sogni in realtà. Molti artisti mettono in discussione la
superficialità dell’assioma. I pittori, ricorrendo alla monografia, sostengono che l’approccio origi-
nale consiste nella intenzione di esprimere la bellezza della natura, fra cui molti temi quali il volume,
il colore, la prospettiva, l’illusione, la magia e la costruzione. È spesso possibile identificare degli
oggetti: la monografia crea un’illusione di spazio profondo. Dobbiamo infatti considerare l’opera
d’arte come un elemento che dipende dalla migliore tradizione artistica: proprio come Kandinsky
che nelle sue opere pittoriche e letterarie cercava la magia nel punto in cui i sensi e l’anima si in-
contrano: tematiche e complessità che la creazione di un’opera d’arte comporta. Liliana Speranza
N. 10 - OTTOBRE 2018
IL CERVELLO UMANO
TRA ESPERIENZA ED ALIENAZIONE
Non sappiamo dal lato anatomico, strutturale quali modifiche potrà avere il cervello umano ma
sotto l'aspetto funzionale c'è una costante nel tempo che molto probabilmente si presenterà anche
nel prossimo e più lontano futuro: l'ambiguo,enigmatico rapporto con la morte: Facciamo un esem-
pio pratico per rendere comprensibile questa previsione. L'umanità ha sempre avuto paura della
morte per istinto di conservazione eppure nella sua storia innumerevoli sono stati gli scontri bellici
collettivi ed individuali. Venendo al nostro tempo quando mai si parla della morte nei comuni dia-
loghi e conversazioni, eppure la produzione cinematografica con tanto di notevole e costante seguito,
sforna, a più non posso, film dove la violenza e la morte sono quasi sempre i veri protagonisti ac-
clamati da una folta audience di sera quando di giorno non se ne fa alcun, volontario accenno.Di
fatto abbiamo sempre avuto con la morte un rapporto misterioso dal quale non riusciamo a svinco-
larci:un'enorme curiosità da una parte ed un costante terrore dall'altra. è quindi comprensibile che
nel futuro ci porteremo dentro questo marchio ambivalente, cronicamente acquisito, che non vedrà
l'ora di evidenziarsi non appena si presenti l'occasione a dispetto della più rivoluzionaria ed irrico-
noscible fisionomia ambientale e di look individuale. In altre parole, la massima mors tua vita mea
è ben radicata nel nostro codice genetico e convivenza tra simili. E non c'e da illudersi che la sco-
perta di alieni di altri mondi cambi le cose se non in peggio o conferma dello status quo. Dal mo-
mento che questa ambiguità di rapporto non accenna ad estinguersi dovranno intervenire altri fattori
pro o contro l'umanità per un'autodistruzione definitiva o rinascita alternativa dato che niente è
eterno a questo mondo.A questo punto ci piace concludere contemplando il sorriso di un bambino
la cui innocenza sa di eternità oltre qualunque ciarlatana previsione. Eugenio Morelli
PROMOZIONE DEGLI AUTORI LOCALI
DEL GREEN E DEL VERNACOLO
Marcellina – domenica 9 settembre. Felice-
mente aperto all’insegna dell’Aforisma “Le
parole sono vita e così come la vita va vissuta
insieme, anche le parole vanno condivise”, ed
alla presenza del Sindaco Alessandro Lundini
e della sua Giunta e del Primo Cittadino di Pa-
lombara Sabina Alessandro Palombi, il Con-
vegno ha centrato tutti gli obiettivi. Folto e
plaudente il pubblico che ha gremito il Salone
d’onore come nelle migliori occasioni. D’in-
torno i Dirigenti della Pro Loco, la Polizia Ur-
bana ed i “Festaroli” e, ovviamente, i cinque
ottimi scrittori locali con il seguito di amici e
famigliari. E non c’è stato momento che abbia
colto distratto alcuno. Spiker dell’evento, il di-
namico Simone Paoloni, Vice Presidente
della Pro-Loco di Marcellina. In vetrina, due gruppi di autori. Il primo costituito da marcellinesi,
ovvero, i bambini delle classi che hanno primeggiato nel concorso 2016 e 2017 per la prosa in dia-
letto e dalla loro insegnante, nonché i Poeti in vernacolo Loreto Giosi e Francesco Bruccoleri. Il se-
condo composto da scrittori, c.d. esterni alla comunità, autori di racconti e romanzi fantasy. “Tre
autori, questi ultimi, ci han detto le gentili Moderatrice Gioia De Bonis e Alessandra Paoloni,
con i quali abbiamo deciso di contaminarci vicendevolmente in una sorta di interscambio lettera-
rio e di racconti di esperienze, che poi, alla fine, non sono altro che declamazioni di vita vissuta, tra-
scorsa ed “eternata” in libri. I nostri ospiti - ha rilanciato Gioia - corrispondono a Monica Serra,
importante autrice e promoter del “Premio nazionale Cittadella” e curatrice della Biblioteca Co-
munale di Formello. Per i maschi sono stati invitati Gianluca Villano di Palombara Sabina, autore
da oltre quattro lustri di numerosi romanzi e racconti fantasy che hanno affascinato i suoi numerosi
lettori, ed i nostri Bruccoleri e Giosi. Dulcis in fundo, il c.d. “gioiellino” del nostro territorio Ales-
sia Molinari di Montelibretti, classe 2004, per cos’ dire: “scrittrice in erba” anche se ha già parte-
cipato e vinto alcuni importanti Premi internazionali”. Tutti ugualmente meritevoli di menzione, gli
Autori hanno declamato le loro Opere e, volentieri, risposto alla sfilza di domande con cui sono stati,
a turno, incalzati dalle argute belle Moderatrici. E veramente tanti, scroscianti e sinceri sono stati
gli applausi del pubblico che gremiva l’enclave consigliare. Al centro dell’attenzione di grandi e,
soprattutto, delle Insegnanti e dei più piccolini, la 14/enne Scrittrice Alessia Molinari. Una giovi-
netta dall’aspetto gentile, mite e priva di qualsiasi albagia, ma dalle idee chiare e dall’istinto e la
grinta da protagonista. Un esempio da sostenere; un talento da coltivare di cui la Sabina si vanta e
può andare fiera. E considerata la modalità e la scioltezza con cui ha risposto alle domande della
moderatrice, anche di facile parola. Meritatissimi, quindi, gli applausi a scena aperta che le sono stati
tributati. Al settimo cielo il fratellino Simone, genitori, nonni e zii e le sue tantissime amichette del
cuore che la seguono sempre con orgoglio. Studentessa -per dovere anagrafico- e scrittrice in erba
per passione, Alessia piuttosto che una sorpresa, è oramai una autentica conferma nel panorama
degli scrittori scaturiti dalla buona terra di Sabina reatina e romana. Alla talentuosa mini scrittrice,
infatti, che ha solamente quattordici anni, da mercoledì 12 settembre, arride anche la soddisfazione
di essere una delle Liceali del Lorenzo Rocci di Passo Corese. Un altro capitolo questo gagliardo e
stimolante per la monella che si è licenziata dalle Medie con una pagella costellata di una sfilza ( e
non poteva essere diversamente) di 10 - dieci. Brava. Forte anche a tennis ed a Pallavolo Una dote
naturale (lo scrivere) che la bimbetta coltiva fin dai primi anni della Scuola Elementare. Una mo-
dalità la sua di raccontare fluida, scorrevole e spontanea che, partendo dalla sua fervida fantasia fan-
ciulla, scaturisce spontaneamente come acqua di fonte, e stupisce. Già autrice di una mezza dozzina
di libricini infarciti di fantasy corredata di immaginazione e capriccio giovanile, sono talmente
scritti bene: in stampatello che, una volta presi in mano, li bruci tutto d’un fiato.
Alessia ha partecipato al Concorso internazionale di “Narrativa e Poesia - Città di Caserta”. Indetto
dall’Associazione culturale Mediterraneo, in collaborazione con l’omonima casa editrice e l’Ente
provinciale per il Turismo casertano, il Concorso prevedeva -caso più unico che raro- anche la ca-
tegoria di Narrativa per i minori. Cosa rarissima (sic !) trovare un certame riservato ai giovanissimi.
Aperto, cioè, ai minori di anni 18. Ebbene si ? la piccolina che all’ora aveva solamente 11 anni, con
il suo capolavoro: “Janin nel mondo di Wood Land” ha sbaragliato il campo dei concorrenti (anche
molto più avanti con gli anni) e meritato il Primo Premio assoluto. A cui, grazie al tan tan dei so-
cial, son seguiti altri riconoscimenti ed inviti. E noi, più di Lei, siamo certi di nuovi successi di cui
scriveremo ancora e ben volentieri. BOX - Delle qualità linguistiche di Alessia si sono accorti un
po’ tutti. In primis il Dirigente scolastico di Montelibretti - Boro Santa Maria, dottor Prisco Corvino
e le insegnanti che hanno letto i libricini di Alessia in classe, suscitando grande entusiasmo e, negli
alunni, voglia di emulazione. È a ragion di ciò, che si può affermare che la piccola scrittrice è una
autentica predestinata. Impostati su frasette corte e grammaticalmente giustificate, i suoi racconti
che vanno sempre ben oltre una cinquantina di pagine, sorprendono suscitando quel particolare in-
teresse che ti prende e ti proietta d’emblée nell’immaginario collettivo. Condivisibile la soddisfa-
zione per la famiglia e per la comunità non foss’altro perché Montelibretti nel 2009 è stata
proclamata “Città del Libro -Sez. Comunità”. Per Alessia il raccontare, così come è il suo sorriso
cristallino quando qualcuno la invita a parlare dei suoi racconti, è uno scroscio d’acqua che sgorga
e scivola armoniosamente dalla fonte all’estuario. Perché? Perché il desiderio di avventura e di
scrivere, nasce con l’uomo: basta saperlo ridestare e coltivare. Giancarlo G. Martini
AV V I S O “L’ATTUALITÀ”
è sinonimo di Libertà.
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culturale o commerciale né censure dalle lobby.
venga letto I lettori hanno il diritto
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N. 10 - OTTOBRE 2018 ARTI FIGURATIVE E VARIE L’ATTUALITÀ, pag. 9

BENEBIENNALE 2018 Liana Botticelli UN PITTORE DI SUCCESSO

A Benevento, presso Palazzo
Paolo V, si è conclusa la III
edizione della BeneBiennale
(25-30 agosto 2018), il cui
tema è stato “Eat and
Heart”, ossia “mangiare e
terra” in quanto il primo del
mese di agosto l’ umanità,
come avviene ormai da
tempo, ha consumato tutte le
risorse che la natura può rin-
novare in un anno e vive “a Lo staff della “BeneBiennale 2018”
credito”. Questa III edizione con l'opera del Maestro Nicola Pica
si è svolta nel contesto della
XXXIX edizione del Festi-
val “Benevento Città Spettacolo”, organizzato dal Direttore Ar-
tistico Renato Giordano e classificato in ambito nazionale come
uno dei cinque festival di maggior rilievo. Nella biennale inter-
nazionale di arte contemporanea di Benevento hanno esposto ben
70 artisti provenienti da tutto il mondo in un tripudio di opere d’
arte (ben 150) che ha fatto del capoluogo sannita il centro del-
l’arte mondiale. Il curatore Maurizio Caso Panza, con l’Asses-
sore alla Cultura del Comune di Benevento Oberdan Picucci e
con il direttore dell’ Accademia di Fotografia Julia Margaret
Cameron di Benevento Angelo Orsillo, il 30 agosto 2018 hanno
premiato gli artisti vincitori. Fotografia: 1 ) Mariachiara Vernillo;
2 ) Giovanni Saviano; 3 ) Angelo Masone. Scultura: 1 ) Graziella
Baseggio; 2 ) Domenico Magnifica; 3 ) Emilio Sorvillo.
Installazioni: 1 ) Emilio Iele; 2 ) Fabio Rafael Soto Ortiz; 3 ) An-
tonio Magnotta. Pittura: 1 ) Adriano Andrighetto; 2 ) Orazio Ca-
sbarra; 3 ) Emilio Russo; 3 ) Flavia Alexandra Grattacaso; 3 )
Leonardo Pappone.
Sono state premiate come opere vincitrici assolute, che hanno ca-
ratterizzato la manifestazione, quelle degli artisti: Nicola Pica,
Michela Camputaro, Maurizio Iazeolla, Rosario Tortorella, Pa-
trick Pioppi, Mail Boxes Benevento. Durante la premiazione è
stato conferito il premio alla carriera “il Calidonio d’ oro” all’
artista Antonio Del Donno, premio ritirato dalla figlia Annarita.
Il Direttore Artistico della BeneBiennale Chiara Massini ha di-
chiarato: “La mia volontà è stata quella di rendere sempre più in-
ternazionale la manifestazione, mantenendo nel contempo il forte
legame con il territorio che la caratterizza da sempre. L’ obiettivo
della BeneBiennale, a partire da questa edizione, è quello di di-
ventare un punto di riferimento per il sud della penisola come la
più importante manifestazione nell’ ambito dell’ arte contempo-
ranea. BeneBiennale è un prestigioso appuntamento capace di va-
lorizzare il patrimonio culturale attraverso la comunicazione dell’
attualità e dei valori legati all’ arte, desideroso di creare una nuova
identità artistica mediterranea capace, come in passato, di tra-
ghettarci verso un futuro positivo e ricco di nuova bellezza”.
Vincenzo Maio (cell. 347-3173288)
ORIGINALI PITTO-SCULTURE
DI TULLIO DALLAPICCOLA
“Il veliero”
Studio d’Arte:
Via Due Laghi, 338042 - Baselga di Pinè (TN)
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ARTE COME RIVELAZIONE
Arte come rivelazione è una mostra di arte contemporanea ad
opera di Luigi e Peppino Agrati, esposta alla Galleria d’Italia a
Milano. Il progetto è stato possibile grazie alla collaborazione tra
le Gallerie e Mariuccia Agrati, moglie del Cavaliere, Luigi Agrati.
Così come scritto nella brochure dedicata: “la raccolta creata
dagli industriali Luigi e Peppino Agrati costituisce un momento
particolarmente signicativo all’interno della storia del collezio-
nismo italiano della seconda metà del Novecento.
La collezione nasce alla fine degli anni Sessanta dalla passione
per l’arte di Peppino Agrati, che insieme a Luigi concepisce il col-
lezionare come una personale visione, slegata dalle mode e dalle
tendenze di mercato.” Tra le opere esposte troviamo: Triple
Elvis di Andy Warhol; e tra gli artisti annoveriamo: Jean-Michel
Basquiat e Fontana. Atanasia Fabbricatore
ALLA CÀ GRANDE L’ARTISTA NESHAT
Shirin Neshat è un’artista iraniana di arte visiva contemporanea. Il
suo lavoro artistico è prima di tutto un impegno sociale di denuncia
verso le condizioni sociali nella cultura islamica. Un’artista di rot-
tura che sdradica gli stereotipi legati alle rappresentazioni mediatiche
dell’islam. Shirin Neshat è famosa per i suoi ritratti di corpi di donne
interamente ricoperti da scritte persiane. Il Gruppo MilanoCard con
artache ha pensato di coinvolgere Shirin Neshat in un progetto affine
per le tematiche della sua produzione artistica. Il percorso prevede la
visita alla Cà Grande di Milano con l’installazione di Shirin Neshat:
l’opera video Pulse, all’interno degli spazi del Sepolcreto, una cap-
pella sotterranea dove tra il 1473 e il 1695 vennero disseppelliti i resti
dei ricoverati deceduti nell’Ospedale. Atanasia Fabbricatore
LA MOSTRA SU HARRY POTTER A MILANO
Dal 12 maggio al 9 settembre è possibile per tutti gli appassionati
della saga che ha come protagonista il mago più famoso dell’ultimo
secolo fruire della mostra Harry Potter, the exhibition. In via Pro-
caccini a Milano si trovano 1600 metri quadrati ispirati e che ripro-
ducono i luoghi del best seller: la sala comune dei Grifondoro, le aule
di pozioni e di erbologia. Scenografie originali, costumi e oggetti
Luca Pugliese (Avellino,
1973 – nella foto) è pit-
tore, musicista, cantautore
e architetto. Con una per-
sonale che ha il sapore di
una grande antologica,
dopo diciassette anni ha
esposto i suoi lavori in
uno dei complessi archi-
tettonici più importanti e
suggestivi del capoluogo
sannita. Lo scorso 25 ago-
sto è stata aperta al pub-
blico, presso il Chiostro di Santa Sofia a Benevento, la mostra “Un
mare di pittura”, personale dell’ artista irpino sul tema del mare, che
è durata fino al 27 agosto nell’ ambito della rassegna “Benevento
Città Spettacolo” (25-30 agosto 2018), organizzata dal Direttore Ar-
tistico Renato Giordano. Dalla “Zattera di Ulisse” (2005) all’attuale
ciclo “Pesci di montagna”, passando per gli eccentrici e psichedelici
paesaggi marini, nell’ interpretazione figurativa di Luca Pugliese il
tema del mare si dispiega attraverso un immaginario esuberante,
forte e vigoroso, che rivela una profondità simbolica e allegorica
anche quando la visione si fa fiabesca o giocosa. Il tutto improntato
a una versatilità tecnica e stilistica che è la cifra di una pittura poli-
morfa e iperattiva, capace di evolversi e rigenerarsi mantenendo ben
riconoscibile la mano dell’ artista. In questo excursus pittorico il
mare è il sogno, il rifugio, il paesaggio romantico per eccellenza.
Ma il mare è anche vita. E’ il paradigma della nostra vita, cioè del
nostro ulissiaco errare verso l’ agognata sponda, ed è il locus vitae
per eccellenza, perché è nel mare che Luca Pugliese, dopo aver
esplorato per anni le infinite vie del micro e del macro cosmo, in-
contra i nostri più antichi antenati, i pesci. Ironici, delicati, fiabe-
schi, evocativi, surreali, i “Pesci di montagna” di Luca Pugliese,
fuggenti sagome dall’ effetto tridimensionale che sbrillucciano tra
le venature di vecchie e pregiate tavole lignee, si pongono nel solco
della più autentica tradizione favolistica, con scene che rimandano
alla società umana trasfigurata in chiave animale.
Ma a un livello di lettura più profondo, grazie alla malleabilità che
solo le favole posseggono, i “Pesci di montagna” – ossia pesci che
nascono nell’ entroterra campano d’ Irpinia e che hanno per mare il
legno – ci portano ancora più lontano, ossia al perpetuarsi della vita
attraverso l’ incessante metamorfosi della materia. “Ai miei occhi”
dice Pugliese a proposito del legno “un albero non è altro che una
proboscide che sugge acqua per crescere e nutrirsi. E’ quindi acqua,
che da fluida diventa materica e, almeno al nostro tatto, impenetra-
bile”. Vincenzo Maio (cell. 347-3173288)
L’ARTE DI TAKAKO LIOT
È nata a Yokohama, Giappone, nel 1971. Inizia a studiare a Pa-
rigi, disegno e pittura e lì inizia la sua carriera artistica, con im-
portanti esposizioni, a Parigi e in Europa. I suoi quadri sono il
frutto di un astrattismo moderno, dai colori vividi e accesi. Qua-
dri di geometrie infinite, che danno all’occhio la meraviglia dei
capolavori dell’Artista. Il suo ispiratore è il grande pittore fran-
cese Thibaut Reimprè. Franco Pichi
IL PAESE DEI LAMA... TRA CINESI E TIBETANI
Albert Ettinger è l’autore di questo avvincente libro intitolato
“Tibet libero? Rapporti sociali e ideologia nel Paese del Lamaismo
reale” (pagine 270, Euro 25,00), pubblicato da Zambon Editore.
L’autore, lussemburghese, si interessa di Tibet da molti anni. In que-
sto libro, pur non negando le violenze e le atrocità commesse dai sol-
dati di Mao in Tibet, dopo l’occupazione del 1950, indaga a fondo su
cosa è ed è stato realmente il “lamaismo tibetano”, ponendo in ri-
lievo i tanti aspetti negativi di questa “teocrazia feudale” in cui i lama
e i bonzi angariavano la popolazione costringendola a lavorare du-
ramente per mantenere il numeroso clero lamaista, lasciandola nel-
l’ignoranza e nella superstizione… I Tibetani devoti al Dalai Lama
accusano i Cinesi maoisti di aver trasformato il Tibet in un “inferno”.
I Cinesi si difendono dicendo che il Tibet, prima dell’unificazione
con la Cina, era un “inferno” di crudeltà e superstizioni, dove i lama
governavano dispoticamente. Dove sta la verità? Per capirne di più
occorre fare come ha fatto l’Autore di questo libro (e qui ce lo
spiega), ovvero, chiedersi che cosa sono stati realmente, per i Tibe-
tani, il lamaismo e il maoismo. Ci sono molte persone che difendono
a spada tratta la causa del Dalai Lama e altre, invece, che difendono
l’operato di Mao. Secondo me, con molto buon senso e con molta co-
noscenza del Tibet, della sua storia, della sua religione e dei rapporti

OUTFIT A PALAZZO MORANDO

Palazzo Morando, a Milano, ospita la mostra Outfit ‘900. Un per-
corso che presenta abiti, accessori utilizzati dalle donne nelle
grandi occasioni. Una mostra che storia della moda, ma che è
anche un modo di comprendere l’evoluzione dei costumi e della
bellezza. L’allestimento, a cura di Gian Luca Bovenzi, Barbara
De Dominicis, Ilaria De Palma, include preziosi abiti degli anni
‘20 realizzati dalle case di moda Worth e Liberty. L’idea - dice
Ilaria De Palma - nasce dalla volontà di dare conto della prassi,
consolidata nel tempo, che ha portato alla formazione della ci-
vica collezione di abiti antichi e moderni.
Ad eccezione di alcuni acquisti mirati e di fondamentale impor-
tanza, la maggior parte del patrimonio vestimentario proviene
dalle donazioni liberali di cittadini, soprattutto milanesi. E ancora
- afferma la De Palma - quanto selezionato consente di raccontare
delle storie, degli abiti stessi e della formazione della nostra col-
lezione, ma anche di testimoniare che all’interno della raccolta,
ancora poco conosciuta, si celano grandi nomi della moda italiana
e internazionale. Atanasia Fabbricatore
usati durante le riprese da poter vedere non solo attraverso lo
schermo, creature da toccare non solo da immaginare.
I visitatori possono godere di momenti interattivi come il lancio della
pluffa nel campo di Quidditch. Un’esperienza a 360 gradi per rivivere
tra Tibetani e Cinesi, l’Autore riesce ad illuminarci e a fornici alcune
“chiavi di interpretazione” per tentare di capire, almeno in parte, la
spinosa questione tibetana, in cui convergono differenze ideologi-
che, etniche ma, soprattutto, geopolitiche ed economiche. La lettura
un viaggio fantasy, che riscalda il cuore in compagnia di scene, arte- di questo ottimo libro, corredato da un ampio apparato di illustra-
fatti e oggetti che hanno accompagnato bambini, adolescenti e gio- zioni e fotografie, può davvero aiutarci a schiarirci le idee su cosa si-
vani adulti per tutto il corso della saga: l’appuntamento è al binario gnifica, realmente, la “questione Tibet”, con tutti i suoi pro e tutti i
9 e 3/4. Atanasia Fabbricatore suoi contro. Il libro è in tutte le librerie. Fabrizio Legger
CHE LA SPERANZA NON DIVENTI ILLUSIONE!
Fino a qualche mese fa le principali decisioni della Politica italiana sono state prese da oligarchìe che nulla avevano a che fare con la Democrazia.
Sono stati stipulati accordi da leaders politici durante incontri segreti (basti citare il patto del Nazareno tra gli esponenti del Partito Democratico e
quelli di Forza Italia). Vale a dire, accordi stipulati tra “cerchi magici” che hanno escluso la partecipazione dei giornalisti, organi indispensabili per
informare l’opinione pubblica. Evidentemente si trattava di accordi il cui contenuto era talmente osceno che non poteva essere portato a conoscenza
del popolo, al quale pur appartiene la sovranità (art. 1 della Costituzione). Sarebbe opportuno ricordare che fin dal 1953 (appena cinque anni dopo
l’entrata in vigore della Costituzione) alcuni protagonisti dell’Assemblea costituente avevano manifestato la loro delusione affermando che il po-
polo era stato considerato dagli oligarchi dei partiti alla stregua di un “sovrano senza scettro”. In effetti, i sotterfugi attuati dai “rappresentanti” del
popolo nell’arco degli ultimi settant’anni hanno svuotato di contenuto la parola Democrazia (governo del popolo, nell’esclusivo interesse del po-
polo). Sia la prima che la seconda Repubblica (nata dopo Tangentopoli del 1992) sono naufragate per colpa di oligarchi arroganti e corrotti, che hanno
trattato il popolo come una massa di sudditi da tartassare spietatamente. Adesso, sembra che la maggioranza dei tartassati abbia colto l’occasione
delle elezioni politiche del 4 marzo u.s. per alzare la testa e porre fine alla perversa prassi dei “cerchi magici” (gruppi di potere al servizio di po-
tenti lobby finanziarie che tutelano solo i propri interessi).
Se questa svolta, attesa da settant’anni, si è realizzata (gli eventi futuri potranno accertarlo) si potrà dire che è nata la Terza Repubblica. Sembra
che si sia formato, finalmente, un Governo con le mani e con le facce pulite, che ha intenzione di tutelare gli interessi dell’intero popolo, di rendere

WHITE RADIO È UNA WEB RADIO

Si può ascoltare con un personal computer
collegandosi al sito: www.whiteradio.it -
http://www.whiteradio.it cliccando su “ON
AIR” oppure con il proprio smartphone sca-
ricando l’applicazione gratuita per Apple e
Android “White Radio”.
La trasmissione “TONI & motivi” è condotta
da Antonio Bartalotta e va in onda ogni lu-
nedì dalle 19,00 alle 21,00.
concreta quella Giustizia sociale invocata dalla gente onesta che ha sempre lavorato e pagato imposte vessatorie.
Dall’Unità d’Italia (17 marzo 1861) ad oggi il popolo italiano è stato maltrattato e umiliato da almeno quattro sistemi degenerativi della Democra-
zia: il giolittismo, il mussolinismo, il craxi-andreottismo e il berlusconismo. Questi “sistemi di Potere” hanno protetto solo interessi settoriali e pri-
vilegi inaccettabili, calpestando la dignità delle classi sociali disagiate. Per mantenere in vigore quei privilegi sono state tartassate le categorie sociali
più deboli, sono state erogate “pensioni d’oro” a danno di coloro che percepiscono “pensioni di fame”. Le sperequazioni sociali hanno raggiunto li-
velli scandalosi. Un ristretto manipolo di canaglie ha ridotto alla miseria una stragrande maggioranza di galantuomini.
Adesso, nei cuori di questi ultimi si è accesa la speranza di essere governati dai difensori del popolo, intenzionati a moralizzare la vita pubblica, de-
cisi a non farsi maltrattare dai vertici dell’Unione Europea, capaci di rinegoziare quegli accordi-capestro che hanno strangolato l’economia italiana.
E’ nata la speranza che sia caduto, finalmente, il contrasto secolare tra gli interessi dei governati e quelli dei governanti, tra le èlites dei privilegiati
e le moltitudini dei lavoratori onesti. E’ nata la speranza che venga abrogata quella famigerata legge che ha consegnato la Rai-Tv (azienda pubblica)
nelle mani degli oligarchi dei partiti che agiscono come propagandisti di interessi privati e che consentono la messa in onda di programmi-spazza-
tura al fine di far rimbecillire milioni di telespettatori. E’ nata la speranza che la Rai-Tv venga finalmente liberata da spocchiosi usurpatori, benefi-
ciari di contratti milionari non per competenza ma per “appartenenza”. Che l’Informazione sia realmente pluralista, dando spazio anche a quelle
formazioni sociali (tutelate dalla Carta costituzionale) che fino ad ora sono state imbavagliate. Lanciamo un accorato appello agli attuali Gover-
nanti: non deludete le aspettative di circa venti milioni di italiani che hanno votato per le forze politiche che vi sostengono in Parlamento e che in-
vocano quel Cambiamento “conditio sine qua non” della Democrazia autentica. C.G.S.S.
L’ATTUALITÀ, pag. 10
STEFANO REALI, L’INTERVISTA
Stefano Reali (nella
foto a destra con Mau-
rizio Mattioli e Renato
Giordano), regista,
musicista e produttore,
nasce nel 1957 a Fro-
sinone. Ottiene la ma-
turità scientifica e si
diploma al Conserva-
torio “Licinio Recife”,
assecondando la pas-
sione che ha sin da
piccolo per la musica.
Si trasferisce a Roma dove trova lavoro come insegnante di sol-
feggio al Laboratorio di Arti Sceniche di Gigi Proietti, e trova la
sua vera vocazione: fare il regista, iscrivendosi al Centro Speri-
mentale di Cinematografia, dove si diploma nel 1980. In occa-
sione della XXXIX Edizione del Festival “Benevento Città
Spettacolo” (25-30 agosto 2018), organizzata dal Direttore Arti-
stico Renato Giordano, Reali ci ha rilasciato la seguente intervi-
sta, al termine della proiezione del suo film “Il tramite”, nel
Cinema San Marco a Benevento, interpretato dall’ attore Mauri-
zio Mattioli. Nel film di stasera erano presenti le tre S dei ci-
neasti americani: Sesso, Soldi e Sangue. Questi temi sono
sempre presenti nei suoi film? No, mai. Questo è un film molto
diverso da qualunque altro.Come nasce in lei l’ idea di un film?
Diciamo che è la storia che mi piacerebbe vedere. Qual è il se-
greto per girare un buon film? Amare il cinema, amare la vita,
amare le persone e studiare. Studiare tanto. Un buon film deve
trasmettere sempre emozioni? Si. Il motivo per cui si va al ci-
nema è quello. La cosa più facile e difficile durante le riprese…
La cosa più facile è stata dirigere Mattioli, la cosa più difficile è
stata dirigere Mattioli. Qual è la situazione attuale del cinema
italiano? Lo frequento poco, perché faccio soprattutto televi-
sione, però a me non piace molto. Alcune cose mi piacciono
molto, ma molte non mi piacciono per niente. Qual è stata la più
grande soddisfazione della sua carriera? Forse essere riuscito
a fare questo film, anche se non lo ha visto nessuno, perché mi
rappresenta tanto. Programmi per il futuro… Sopravvivere.
Vincenzo Maio (cell. 347-3173288)
HANIA, UNA BAND DI SUCCESSO
Vito Iacoviello, voce della band, Gabriele Bertozzi compositore,
a settembre esce in digital store , “Spirito Guerriero”, (Angeli in
Vestito Nero – Cuore di Bandito – Fuggi Via – Mae) è il loro
primo lavoro ufficiale degli HANIA, band capitolina di stampo
pop rock. Una Moderna Favola Rock: Dal Cuore del Brasile al
Cuore Rock Italiano. I testi dei quattro inediti di questo EP rac-
contano tematiche sociali, attuali e autobiografiche. Il nome
della Band “Hania” (che significa Spirito Guerriero) rappresenta
appieno la favola vissuta dal cantante Iacoviello, questo è solo un
epilogo della sua favola che parte da lontano, dal Brasile alla
Lucania. Vito Bayerstedt arriva in Italia a pochi mesi, adottato e
voluto con grande amore da mamma Maria e babbo Michele, fa-
miglia lucana. La madre biologica, Sandra, non aveva la possibi-
lità di allevarlo ed ha scelto per il figlio una soluzione che potesse
permettergli una vita più serena.
I suoi genitori adottivi gli stanno vicino nelle sue scelte artisti-
che, lo seguono, lo incoraggiano, lo supportano sempre nella sua
scelta. Capiscono e incentivano il suo talento artistico nel canto.
Così il sogno per Vito diventa realtà. Con la Band “Kings” si clas-
sificano ai primi posti, ed hanno così la possibilità di suonare nel
mitico “Heineken Jammin Festival”. Si iscrive all’università
della Musica, a Roma. Entra a far parte della scuderia della pro-
moter romana Nadia Patti. I testi dei quattro inediti di questo
EP raccontano tematiche sociali, attuali e autobiografiche e gli
autori sono Gabriele Bertozzi e Vito Iacoviello. Gabriele Bertozzi:
chitarrista professionista, arrangiatore, compositore, ha calcato
numerosi palchi accompagnando artisti di fama nazionale come
Mango, Alex Baroni, Loredana Bertè, Ivana Spagna, con i quali
ha sviluppato progetti collaborando al fianco di Mogol. Ospite
all’evento Roma è Moda, patrocinio del comune di Roma inter-
pretando il medley Mina diventa Rock ed ha preso parte (vin-
cendo HardRockCafè di Firenze) al “Rock in 1000” tenutosi allo
stadio “Artemio Franchi” di Firenze. Anna Maria Ballarati
UN RESTAURATORE DI TALENTO
Aleandro Di Fani è nato a Civita Castellana (Viterbo), nel 1957.
Attualmente vive e lavora a Lanuvio, ma è sempre in giro per mo-
stre e per restauri. L’artista spazia in diversi settori. Dai paesaggi
e ritratti. Lui usa diverse tecniche con molta disinvoltura, dalla
china, acquarello, tempera, carboncino, etc. Ha frequentato a
Roma frequentato la scuola di restauro diretta dal noto Maestro
Pico Cellini. Pittore che nella sua carriera ha ricevuto sempre
molti premi e riconoscimenti, premio Accademia Thyrus di Terni,
premio Accademia “La Fucina” di Roma, l’U.N.E.S.C.O. lo an-
novera ufficialmente tra i propri artisti.Gli è stato riconosciuto il
Diploma in Arti figurative con il titolo di accademico del “Cena-
colo degli artisti d’Italia”.Le sue opere sono presso la galleria
“Rubens” di Maria Manfredonia a Bruxelles e nel Museo Civico
di Alatri (FR). Raffigura con molta maestria splendidi paesaggi,
stupendi tramonti. Le sue opere sono piene di colore Ama molto
Caravaggio, che rivisita con la sua abilità. Ha esposto in mostre
personali e rassegne in Italia, di particolare interesse nel suo per-
corso artistico una collettiva con i grandi maestri del ‘900: Puri-
ficato, Attardi fatta in Spagna presso il Rettorato della città di
Siviglia. L’artista ha effettuato importanti restauri, come la tomba
di Papa Gregorio XII e un affresco del XV secolo nella Cattedrale
di Recanati. Possiamo definirlo un artista contro corrente, mentre
tutti sono appassionati al mondo dell’irreale, lui si tuffa con tena-
cia nelle varie opere del passato e ce le ripropone con tenacia. Au-
guriamo all’artista tutto il successo che merita ed un buon
proseguimento di lavoro. Anna Maria Ballarati
Caro lettore, ricordati di rinnovare la quota associativa
a questo periodico che, essendo super partes,
intende restare un libero organo di stampa.
CINEMA, MODA E VARIE
MODA E… NON SOLO CINEMA COME SINTESI DELLE ARTI
(a cura di Lucilla Petrelli)
Lucille, style coach!
FASHION KIDS
Si torna a scuola! Anche la moda dedica ampio spazio ai tanti ra-
gazzini/e che si apprestano a ritornare sui banchi di scuola. Abi-
tini romantici, gilet effetto pelliccia e morbidissimi maglioni per
il guardaroba delle fanciulle in erba, con gonnelline trapuntate e
ricamate, stivaletti rosa con glitter per impreziosire un po’ e per
le giornate piovose un caldo parka con il collo in eco pelliccia.
Per i maschietti, scarponcini in nabuk con lacci a contrasto e la
zip laterale interna di linea sportiva, un antipioggia eccezionale
come la giacca a vento impermeabile con tasca a marsupio sul da-
vanti. I jeans sono un classico irrinunciabile. Felpe calde in tutte
le tinte. Nuovi zainetti unisex con le immagini stilizzate dei per-
sonaggi Disney tanto amati dai ragazzi. Una moda, sia per gli uni
che per gli altri, all’insegna di uno stile semplice e libero.
NEWS FASHION
Pinko-Invicta. Un anticipo sul freddo. La prima novità per la
prossima stagione invernale è firmata da Pinko per Invicta. I due
marchi hanno unito la creatività e lo stile di città del primo con
la tradizione sportiva degli anni ’80 del secondo per un risultato
contemporaneo e glam. Protagonisti i piumini in nylon lucido
nelle versioni corto, lungo, ampio e a cappa con l’abbinamento
degli zainetti jolly e minisac, dai colori forti e con maxi logo.
Borse Carpisa. Per l’autunno, Carpisa dedica una collezione di
borse al migliore amico dell’uomo, il cane! Si chiama “Funny
Puppy” ed è composta da 3 modelli: una shopping bag, uno
zaino e una tracolla, in quattro varianti di colori che ritraggono
con stampe fumetto un simpatico Carlino, un Labrador, un Bul-
ldog e un Chihuahua. I colori sono accesi per contrastare il gri-
giore della stagione. Persico-relaxing home.Per i primi freddi
autunnali, è pronta una collezione dedicata al relax in casa e per
il tempo libero. Si chiama “Flow” della Casa Persico ed è com-
posta da pigiami, felpe e T-shirt in cashmere e seta. C’è anche
un’ampia scelta di prodotti per la casa come i plaid, cuscini, sali
da bagno, candele e profumi per una calda atmosfera. Family
Shoes. Le “Desert Boot” le scarpe unisex più note del marchio
inglese Clarks, tornano di gran moda per tutta la famiglia. Il fa-
moso modello allacciato in pelle scamosciata nato 65 anni fa e di-
ventato subito un modello gettonatissimo da tante generazioni, è
ora disponibile in vari colori e per tutti, adulti e bambini. Quando
si dice, affrontare l’autunno con il piede giusto…
NEWS BEAUTY
Novità nel campo delle profumazioni. Grande lancio internazio-
nale a Londra per la fragranza “Man Wood Essence” della
Maison Bulgari, di cui è testimonial Nick Bateman, modello e
attore canadese, già campione del mondo di arti marziali . Una
collaborazione quella tra il brand e l’attore avvenuta in maniera
naturale vista la sua passione per i paesaggi incontaminati e i pro-
fumi. Lui stesso ha più volte sottolineato come le fragranze hanno
il potere straordinario di fare viaggiare nel tempo e riportare in
qualche modo al proprio vissuto. Note di cipresso, vetiver e cedro
sono il biglietto da visita di questo fantastico profumo maschile
che ricorda la freschezza dei boschi, un inno alla natura.
FASHION BOOK
Vent’anni di una grande Maison: Louis Vuitton. Vent’anni di
creatività con una carellata di 1.350 immagini di sfilate nel libro
“Louis Vuitton Catwalk”. La storia di questa Maison, famosa in
principio con i suoi bauli da viaggio e poi con la tela Monogram.
Due successi che nell’800 resero grande Louis Vuitton e dopo di
lui ha continuato Marc Jacobb col lancio della prima linea
donna del 1998 e continua a farlo Nicolas Ghesquire, attuale Di-
rettore artistico del womenswear. Interessante questa lettura che
ripercorre i look iconici della Maison e l’evoluzione della moda
donna.
SUMMER MEMORIES
Medievalis, XIV Edizione, 16-17-18-19 agosto ‘’2018 . Nella
splendida località di Pontremoli (MS), punto importante della
Via Francigena , si è svolta la storica manifestazione della Com-
pagnia del Piagnaro (costituita nel 2005), che dal Castello del
Piagnaro e per tutto il Centro Storico, si snoda il lungo corteo
che riunisce sbandieratori, musici, arcieri, armigeri, danzatori e
figuranti per far rivivere disfide, misteri, amori e paure alla Corte
di Federico II. L’imperatore nel 1226 proveniente da Parma e di-
retto a Roma dal Papa, passò da Pontremoli e concesse al Co-
mune il “Diploma di piena giurisdizione” su quello che fino al
‘700 fu chiamato il “Territorio Pontremolese”, come certifi-
cato dagli archivi e di questo soggiorno viene fatta memoria nella
rievocazione storica “Adventum Federici” su cui è incentrata
appunto la manifestazione Medievalis. Durante i quattro giorni
si svolgono una serie di giochi in onore dell’Imperatore, chia-
mati “Disfida della Cortina di Cazzaguerra” che vede prota-
goniste le Contrade del Centro Storico.
VETRINA
Esaurita la prima edizione di questi libri. È in corso di stampa la seconda edizione Per prenotazioni rivolgersi al cell. 347.0333846
N. 10 - OTTOBRE 2018
Uno dei seminari, organizzato dall’associazione culturale “Terra
d’arte” di cui io stesso faccio parte, si intitola “Sintesi delle arti”
(con riferimento a un piccolo, ma interessantissimo saggio di P.
Florenskij intitolato: “Il rito ortodosso come sintesi delle arti”) e
tra le altre cose si è occupato anche di cinema. Il nostro lavoro
parte dal superamento dell’ormai vetusta querelle sullo specifico
filmico per cui non ci interessa più indagare la presunta ‘essenza’
del cinema per poi stabilire se si tratti di una forma d’arte o meno.
Per noi il film è un insieme eterogeneo di codici o, se si vuole, di
linguaggi che mettono in opera e che vengono messi all’opera da
quella che con Pietro Montani potremmo chiamare una immagi-
nazione inter-mediale. Questo non vuol dire che si consideri il
film come una specie di opera multi-mediale. Quest’ultima dal
nostro punto di vista è solo una caricatura grottesca di quella che
Wagner chiamava “opera d’arte totale”. Invece nel cinema i vari
linguaggi non si sommano né devono sommarsi per costruire o
meglio per dare l’impressione (l’illusione) della realtà (si parla
appunto di ‘realtà virtuale’); bensì devono interagire ed interferire
tra loro così resistendo alla tentazione di chiudersi e costituirsi in
una specie di totalità omni-abbracciante, ma andando ad aprire
quello spazio estatico che vada a configurarsi come una sintesi
sempre aperta e perciò continuamente sospesa e continuamente
revocata capace di dischiudere e preparare un posto allo spetta-
tore, al suo sentire ed al suo pensare. Stefano Valente
“LA BANDA GROSSI”
Nel numero di aprile 2017 erano appena iniziate le riprese. Il 20
settembre scorso, invece, dopo quasi un anno e mezzo è uscito
nelle sale il film “La Banda Grossi”, lungometraggio scritto e di-
retto dal giovane sceneggiatore e regista Claudio Ripalti. Rea-
lizzato grazie al significativo contributo economico raccolto da
una piattaforma crowdfunding e del Mibact, “La Banda Grossi” è
una storia, quasi dimenticata, di grande coraggio e di altrettanta
violenza che vede protagonista un giovane bracciante insieme ad
un gruppo di persone, pronte ad abbandonare la vita nei campi
per combattere il nuovo Stato Piemontese.
Il film narra gli avvenimenti di una banda capitanata da Terenzio
Grossi, brigante italiano e capobanda dell’omonima organizza-
zione, che mise a ferro e fuoco il territorio fra il 1860 e il 1862,
all’alba dell’Unità d’Italia. Consigliato. Antonella Vecchiariello
#SIGNORNO SIGNORE!
Che con il presente governo si sarebbe tornati a parlare di leva
obbligatoria non è una novità. Nella sua lunga campagna eletto-
rale una parte della sua maggioranza ne aveva già parlato, ri-
scuotendo una certa approvazione da parti di alcuni dei propri
elettori. Gli stessi che si divertono a trovare possibili motivazioni
per la chiamata di leve novelle. Chi dice per saper manovrare
un’arma, chi dice per crescere e dimenticarsi del proprio smar-
tphone, altri ancora per far tornare a casa i migranti con una spe-
ciale bacchetta magica, per finire con quelli che vedrebbero bene
le nuove leve a pulire la sporcizia per le strade, a ricostruire in-
frastrutture dimenticate per troppo tempo. Di mansioni da ‘ap-
piccicare’ ai nuovi arrivati ce ne sarebbero tante. Le idee non
mancano. Nel caldo di agosto, prima della triste vicenda geno-
vese che ha catapultato tutti in Liguria, chi con il corpo e chi con
la mente, è tornato veemente sul tema il ministro Salvini. La ri-
sposta non si è lasciata attendere, tanto sui social quanto nelle
pubbliche piazze italiane. Tra queste un gruppo di studenti che a
Venezia ha manifestato la propria contrarietà alla proposta salvi-
niana con lo slogan “Signor no, Signore!”. Carissimo ministro
Salvini, Le parlo con lo slancio e la forza dei miei venticinque
anni. Le parlo senza inutili mezzi termini, senza insensate barri-
cate ideologiche. Lei ha proposto di reintrodurre la leva obbliga-
toria «per ricordare ai nostri ragazzi che, oltre ai diritti, esistono
anche i doveri». Anche io, come i ragazzi di Venezia e tanti altri
nostri connazionali, Le rispondo: «Signor no, Signore». Che oltre
ad avere diritti, ho anche doveri me lo ha insegnato mio nonno. Il
militare lo ha fatto nel ’49, ad Udine. Ma non mi ha insegnato a
rispettare i miei doveri con il servizio militare. Me lo ha insegnato
ogni giorno finché non è morto.
Me lo ha insegnato raccontandomi che c’era la guerra e bisognava
svegliarsi presto la mattina per portare il latte in centrale, magari
di nascosto e al buio; quando – mentre il fratello era prigioniero
di guerra – doveva sobbarcarsi compiti fin troppo gravosi per un
adolescente; quando la campagna non dava più i frutti sperati e lui
dovette andarsene, lasciando quella campagna che lo aveva visto
nascere, crescere e sposarsi; quando, dopo una violenta grandi-
nata, doveva rimettersi carponi sulla terra per seminare nuova-
mente quello che la calamità aveva distrutto. E questo è niente. Mi
ha insegnato a rispettare i miei doveri quando ogni mattina mi
mandava a scuola. Carissimo ministro, noi giovani abbiamo bi-
sogno di modelli quotidiani semplici e genuini, non di sterili slo-
gan, non di un’arma in casa, non di mesi di naja. Matteo Gentili
LIBRARIA
N. 10 - OTTOBRE 2018 L’ATTUALITÀ, pag. 11

mai dimenticare/ quella gioia diale/ alla sofferta, ma splendida

L’ANGOLO DELLA POESIA
ISOLA TIBERINA
Acque impetuose sotto i ponti/ at-
mosfere inebrianti piene di storia,/
il fruscio della cascata/ annuncia
nuovi presagi/ e lì sulla collina
come sul monte Olimpo/ gli Dei si
stabilirono per far mostra di sè/
dolci melodie inneggiano all’em-
blema del divino/ odori inebrianti
elevano l’animo/ luci che invitano
alla pace serotina/ e nel buio con-
fidenze d’amore/ si dischiudono
gli ultimi cirri/ e le ombre della
notte,/ e il core si accinge a vivere/
momenti poetici/ assorti nel ciclo
degli eventi della natura.
Florinda Battiloro
SEI LA MIA LUCE
La luce dei tuoi occhi / Guide-
ranno le tenebre / Dei miei./ Il ri-
cordo del tuo sorriso solare/
Scalderà il mio cuore,/ nelle bu-
fere della vita./ Gli occhi di sme-
raldo del nostro bimbo,/
tracceranno il sentiero/ del nostro
cammino,/ e tu mi prenderai la
mano,/ io camminerò con te / pago
del nostro amore./ Ringraziando
DIO/ Che io sia ancora in vita.
Liana Botticelli
SENTIMENTI COME
LE NUVOLE
Come le nuvole, i sentimenti, al
loro sorgere,/ hanno il roseo colore
dell’Aurora;/ come le nuvole, al
luminar del sole dell’amore /s'im-
biancano come velo di sposa
/Come le nuvole che, dopo il ruti-
ravvivati./ Noi vorremmo almeno
che gli affetti più cari/ fossero du-
raturi, ma ahimè,/ la quotidiana
esperienza ci avvisa che i nostri
affetti,/ come per le nuvole, i ven-
tosi moti sì rapidi e vari,/ son mu-
tevoli e precari.
Pier Luigi Lando
LA VITA
Stringi la tua vita,/ è come una fo-
glia leggera/ che va volteggiando
nell’aria, libera,/ è come un foglio
bianco da riempire./ Vivere è
come il girare di una giostra un
altro giorno, un’altra corsa,/ e poi
girare intorno al mondo/ fino a
quando capirai che giocare col
tempo non si può. Ride la vita,/
fugge via e non dà certezze./ Vivi
la tua vita, afferrala e non arren-
derti mai./ Scrivi la tua vita,/ e
forse ne uscirà un romanzo che ti
lascerà/ un segno indelebile.
Rita Amodio
IO SO’ CHILLO...
Io so chillo ca so’ sempe stato, sta
vita mia è nu libro apierto,/ so
cchiù pagine scritte d‘o passato e
chelle ca rimaneno: è certo!/
Quanta suonne, speranze, delu-
sioni, chiacchiere, promesse e giu-
ramente, quanta sperate e mancate
occasioni, quanta corse in affanno,
inutilmente./ Mò sò stanco, ma
nun conto fermarme, mò voglio
recuperà ‘o tiempo perso,/ cu vo-
lontà e azione da considerarme/
‘na furmica appietto all’universo./
E quanno l’uoglio mio sarrà fe-
muto se stutarrà sta lampa sempe
ardente, resta ‘o saluto a stu simu-
lacro muto:/ torna a Dio pe sempe
n”ommo ‘e niente!”
Gerardo Moscariello
CIRCO
È montato il tendone/ gli artisti
sono pronti,/ il pubblico pagante/
esulta/ intrigante,/ tra tigri e leoni
pagliacci beoni mimi incalzanti
acrobati ansimanti, lo spettacolo/
inizia/ è una delizia, adulti e pic-
cini incollati/ con gli occhi al
paese dei balocchi!
Francesca Pagano
vera/ quegli attimi d’amore/ che
infransero il mio cuore/ d’infinito
ardore./ Non senti le mie parole?
Vittorio Pesca
INDIFFERENZA
Attento a gridare con rabbia/ il tuo
dolore/ Ci sono anche strade de-
serte Attento a urlare a squarcia-
gola la tua paura/ Ci sono piazze
del tutto vuote/ Attento a chiedere/
aiuto/ La gente può essere sorda.
Grazia M.Tordi
ARCANA CONCHIGLIA
La musica del mare rapisce il mio
essere che si rifugia/ in un’arcana
conchiglia./ Il pensiero vaga verso
lidi lontani/ e un silenzio elo-
quente racconta la favola del
tempo./ Assorta, ascolto,/ mentre
figure, ora opache, ora sgargianti,/
danzano al suono/ d’un canto an-
tico e poi moderno,/ mentre sfo-
gliano pagine/ de1 libro della
vita.../ Ad un tratto/ una fiamma si
accende/ per illuminare quella
sponda/ ove l’ignoto trova la ri-
sposta/ al quesito dell’esistenza.
Marcella Croce de Grandis
L’ALBERO MORENTE
Le tue foglie gialle, albero antico,
sono più pallide delle foglie morte
che in autunno cadono/ e i tuoi
rami più non mettono germogli
mentre Primavera tutto rinverdisce
intorno./ Genuflesso, col capo
chino,/ più non sovrasti l’albero
tuo vicino./ Dov’è la tua linfa vi-
tale/ e il verde manto che in gran
pompa ombreggiava,/ gigante, tra
saporosi frutti,/ nidi d‘uccelli e il
dolce canto?/ Grate ti salutano,
con nostalgica malinconia ,/ le più
generazioni che hai visto/ crescere
in armonia./ All’ombra dei tuoi
frondosi rami, verdeggianti tra co-
lori di sole e alitar di venti, sole-
vamo discorrere contenti/ tra il
fruscio dei fringuelli/ e l’allegro
cinguettio assaporando, gli uccelli
e noi, i deliziosi frutti tuoi,/ dolci
come il miele delle api/ che con di-
letto si posavano sui selvaggi fiori/
del tuo odoroso letto./ Quale insi-
dioso male/ uccide, ora, il vigor
tuo privando noi dei generosi doni
tuoi?/ Addio! Addio! Anche tu sei
vittoria,/ che concluse l’ultima
guerra risorgimentale./ Nella se-
conda guerra mondiale/ da Capi-
tano fu alla floreale Rodi/ nella
Cavalleria, che lo rendeva cor-
diale./ Nei noti campi della morte
nazisti/ avrebbe certamente perso
la vita/ se non avesse aderito ai
neofascisti./ Fu padre affettuoso ed
esemplare,/ marito fedele, amo-
roso e laborioso, che mai si potrà
dimenticare. Mario Coletti
IL RITORNO DEI PAPAVERI
Vi rivedo cari papaveri, fiori della
mia infanzia,/ quando vi stringevo
tra le mani/ in piccoli mazzetti./
Mentre i vostri petali rossi, vellu-
tati come una carezza, morbidi,
delicati, appassivano/ e in brevi at-
timi, tornavano alla terra./ Anche
se fragili spuntate tra le pietre/ che
costeggiano i binari dei treni/ tra
lunghi e sottili fili d’erba/ creando
un chiaroscuro tra il rosso e il gri-
gio./ Attraete il viaggiatore del-
l’anima, intonando la melodia
della natura./ Colorate di vermi-
glio il tessuto aureo dei campi di
grano, nascosti tra le spighe./ Nella
prima chiara sera , quando il sole
diventa più gentile,/ vi specchiate
nel candore della nascente luna,
colorandola di rosso / come
l’amore, come il tramonto infuo-
cato,/ come il sangue che scorre
nelle vene, e fa battere il cuore./
Semplici, non chiedete nulla, se
non uno spazio breve di vita/ nella
stagione più calda dell’anno./ Te-
neri e cari papaveri della mia in-
fanzia/ La vostra vita è breve come
il sogno di una notte incantata./
Quando la sfera dei giorni roventi
e di luce intensa/ avrà terminato il
suo ennesimo giro,/ ritornerete di
nuovo/ per illuminare i miei occhi
tristi? Anna Senatore
CANTILENA TRISTE
Spesso piango e guardo te/ ormai
estraneo tu per me./ Sei lontano,
non mi guardi,/ non mi ascolti e
non mi parli/ neanche menti per
pietà./ Il tuo corpo è qui con me/
la tua anima non più…/ è lon-
tana… via…/ perché?/ E mi sento
sempre estranea/ anche quando a
VITERBO, SIGNORA MEDIOEVALE
Un giorno lontano placai il mio cuore; ti lasciai./ La tua terra an-
cora oggi mi appartiene/ perché tu mi regalasti il primo bacio del-
l’alba,/ la prima carezza del sole, giornate gioiose/ al mio cuore
bambino./ Le mie impronte sono qui in ogni angolo di via./ Oggi
perplessa soffermo il mio sguardo,/ la mia mente vagando rin-
corre lontani frammenti/ di dolci ricordi con nostalgia, che il
tempo/ frettoloso si porta via./ Ricordo che la
dolce Rosa/ un lontano giorno mi rese sposa.
Ero cresciuta con la sua devozione. Rimase
sempre nella mia mente/ in fondo al mio
cuore./ Vagando col pensiero ero sempre ac-
canto alla sua urna dorata/ e lei mi faceva su-
perare/ tutte le rocciose barriere della vita/
ridandomi fiducia e speranza./ Oggi sono qui
per festeggiarla in ogni stradina,/ mi appare
un giardino di fiori./ I balconcini antichi
hanno mille colori./ La città è in festa/ per
questa Rosa che il tempo/ ha fermato, i suoi
petali son sempre profumati./ Quando scende
la notte/ il Campanile abbagliante percorre la città...
Elena Andreoli Grasso
AI MIEI ANGELI
Con un pizzico di orgoglio compio novantasette anni di vita, fe-
steggiando il mio compleanno con carissimi amici di diversi
Paesi del/ mondo, ma molto vicini al mio cuore per il loro affetto
e generosità, dimostrandomi che in tutte le culture di ogni Paese,
il sentimento più nobile è quello dell’amore e dell’amicizia, per-
ché è il motore che serve a valorizzare e migliorare la nostra
vita. Ringrazio molto i due angeli, la mia dolce Bruna e suo ma-
rito Jean Marc per avermi dato la possibilità di conoscere così
speciali e deliziose persone. Nel ringraziare tutti voi vi dedico
la poesia,
LA VITA VA
La vita va. Ho attraversato la vita della gioia. Ho attraversato la
vita del dolore. Ho attraversato la vita dell’amore Ho attraver-
sato la vita della noia. Ho governato la barca della vita. Nelle bo-
nacce e nelle tempeste. E quando la rotta era smarrita L’ho
ritrovata con le vele gonfie e tese. Ora sono ancora in alto mare
e cercare nuove esperienze perché la vita serve a curiosare den-
tro le nostre esistenze. Sceglierò poi un porto durante la costa
dove lasciare la mia spoglia, poiché la mia anima con il vento
sale. Grazie a tutti. Marcella Marini

INNOCENZA, INGENUITÀ,
una pagina di vita, che il vento im-
petuoso/ trascina nella bufera/ e
che poi naufraga, come tutte le
volte c’è/ un po’ di sesso fra me e
te./ La tua mente è persa in lei/
chiudo gli occhi e vedo che/ ormai
è sempre li con te./ Mi torturo col
LA POESIA PROFETICA DI ROSA BARBIERI
lar del tramonto/s’imbrunano e
PUREZZA, SINCERITÀ ...
La vita e le opere di Rosa Barbieri sono caratterizzate dalla sof-
s’affievoliscono quando sta per cose, nello stesso mare... pensiero/ di doverti far scappare/ ferenza, da un intenso impegno culturale e da una visione inte-
svampare la passione;/ come le Cari bimbetti, crescendo non la- Virginia Di Filippo ma o ti uccido/ o è meglio che / or
sciatevi ingannare dal meccani- ti faccio allontanare. riore dell’impegno letterario. Al centro della sua interpretazione
nuvole, al soffiar dei venti che spi- esistenziale vi è il cuore. Ama citare Andrea Chenier:”L’arte fa
rano da diversi punti cardinali,/ smo contorto/ della società in cui QUADRETTI Marcella di Nallo Martino
mutano forma, colore e consi- viviamo./ Rimanete sempre voi DI PRIMAVERA i versi/ma solo il cuore è poeta”. Il suo pensiero è imperniato
stenza;/ come le nuvole, si dissol- stessi,/ un pò bambini e... sogna- In veste nuova e bella/ di fiori, FATIMA sulla costante citazione di autori (Eliade, Freud, Nietsche, Mari-
vono in vivificanti gocce di tori. Sognare non costa niente,/ canti e fiori odoranti, novellar- Un dolce nome per occhi scuri tain, Fromm) ricchi di vitalità e orientati verso la realizzazione di
pioggia,/ o in amare lacrime di no- non danneggia nessuno e rende nente torna primavera!/ I prati, come l’onice/ e innocenti nello un autentico umanesimo. Analizzando criticamente i vari autori
stalgico rimpianto, /o, ancora, in l’animo gioioso! dove calmo si posava/ il guardo sguardo./ Fianchi larghi di mater- riesce a penetrare in modo originale i valori e gli orientamenti
candida gelida neve oppure in de- Leda Panzone Natale mio fanciullo fin quando appariva nità,/ seni grandi/ per aver nutrito/ letterari. Illustra le personalità prese in esame in maniera appas-
vastanti grandinate / e, in fine, in la prima stella, sono verdeggianti;/ un’intera umanità./ Coperta da sionata ed efficace. Sa cogliere la Verità nascosta nel mito, nella
grigia nebbia si potranno tramu- PRIMO AMORE dagli alberi l’uccello in lieto tanti veli,/ come sudario in vita/
Tu magico potere tu che vivi an- stormo gorgheggia nella più pura che ti sarà tolto/ solo quando/ i tuoi fiaba e nella poesia, valori che l’uomo comune massificato non
tare/ ove da un caldo vento, pre- comprende. Tuttavia, non mostra mai distacco e superiorità ri-
gno di vivificante pioggia,/ i cora tu che mi addolori tu che mi armonia, nella stagion del cuore./ giorni saranno/ ormai finiti./ Fa-
fiacchi sentimenti non verranno consoli per una vita intera,/ senza Torna la primavera .../ ... si tra- tima, madre mia…/ per pietà ri- spetto alla gente, bensì un’umile e forte impegno di condurre tutti
monta ma vivo resta il cuore/ ad bellati/ a chi vuol predare/ la tua verso un cammino di conoscenza.
ogni rifiorir di gioventù!... Ride la libertà. Avvalendosi soltanto delle armi del pensiero, della parola e della
siepe folta e ingiovanita, con pu- Marcella di Nallo Martino penna dà battaglia contro il Potere, la menzogna e l’odierna bar-
ARGUZIE POETICHE dore di rosa nel roseto/ alla squilla
che all’Ave a sera invita.
Velio Cilano
VORTICE
Se penso/ a te/ a tutte le cose/ non
barie. Crede nella voglia di riscatto dell’umanità, auspica che la
scienza si avvicini alla filosofia e alla metafisica, spinge l’uomo
a cercare la trascendenza da cui da molto tempo si è allontanato,
dette/ non fatte/ intreccio il gioco/ con conseguenze disastrose. Non si perde nelle tenebre che ten-
TOSSICITÀ A FILOMENO FERRANTE d’un infinito/ impalpabile/ vortice
“Ma guàrdati, Signor, guàrdati, Dio, dal tossico mortal che fuori Uomo di piccola statura,/ ma di benessere/ che riempie/ l’uni- tano di avvolgerci. Per la Barbieri la poesia è una strada da per-
esala dai volumi famosi” (Parini).“Don Saverio, sentendo raccontare grande d’intelligenza/ e con vasta verso/ una con tanti soli. correre per cercare l’Assoluto e non uno sterile risuonare di
le prodezze del frate, masticava tossico” (Capuana).“A ognuno e varia cultura./ A piedi con amici Marina Giudicissi parole. Tra gli autori sui quali approfondisce la sua indagine ci
puzza questo barbaro dominio” (Machiavelli). “Com’è nei raggi che andava/ alla liriana città di Sora,/ sono U. Saba, E. Dickinson. E. Bishop, S. Weil, M. Curie, K:
discendono dai finestrini d’una cattedrale, nel sole danzava un pul- dove con entusiasmo studiava/ IO CHE NON SO Mansfield, Isabella d’Este, M. Montessori, B. Pasternak, S. Ale-
viscolo d’argento” (E. Cecchi). “Era un pulviscolo di neve e forse si presso l’unico Istituto Magistrale,/ Io che non so/ quanto di me/ ti è ramo. Con forza profetica sa congiungere la poesia al messaggio
scioglieva prima di toccare i tetti rossi degli alberghi” (Ojetti). conseguendo brillantemente il di- entrato/ nel sangue./ Io che non evangelico. Maria Luisa Marcilli
Samir Amin (Cairo 1931-Parigi 2017), potenziale maggior avver- ploma/ di Maestro Elementare, so/ di quanto amore ti amo./ Io che
sario della Triade imperialista U.S.A.-Europa-Giappone, nell’edito che fu paternale./ Non era ancora non so./ Solo il dolore del non ve-
“Lo sviluppo ineguale” (Ed. Einaudi 1973) a cui si affianca “Il bagno
di Tomoko” (1973) di Smith Minata, denunciante gli effetti dell’in-
quinamento industriale. Mariannina Sponzilli
diciottenne/ quando servì la Patria/
da ragazzo “novantanovenne”,/
contribuendo nella 1^ guerra mon-
derti misuro/ a forti tinte./ Io, Io,
Io,/ che ti amo. Marina Giudicissi
L’IMPORTANZA DELL’ANALISI S.W.A.T.
Per chi non ha sostenuto studi economici o giuridici, sentire par-
DIGNITÀ (Degnità) lare di analisi S.W.A.T. può, a prima vista, spaventare. In realtà
Leopold Senghor, Presidente del Senegal, con “La tratta dei negri” è un concetto molto semplice e, se ben applicato, può portare alle
(1906) si impose con gusto del concreto vivere, con senso dell’unità aziende innumerevoli benefici. Essa ha valenza, inoltre, per qual-
cosmica. Patrimonio culturale autonomo contro i tentativi di assimi- siasi processo decisionale; esatto: qualsiasi. Cominciamo co il
lazione della cultura europea. Negussita: Stato etiopico governato dire che questo studio prende in esami quattro fattori ben pre-
dal Negus. La rivoluzione socialista militare nel 1974 depose il so- cisi: le minacce che possono provinare dall’ambiente esterno, le
vrano dichiarando decaduta la monarchia. “Sì ad alto il negromante opportunità che si possono sfruttare, fino ad arrivare ai nostri
batte l’ale ch’a tanta altezza a pena aquila sale” (Ariosto). Situa- punti di debolezza e di forza. Come notiamo vengono analizzati
zioni consorziali …bloccate. “La Terra non può muoversi di sua na- sia i fattori esterni, su cui ci si può lavorare ben poco e sia sui fat-
tura di tre movimenti grandemente diversi, ovvero bisognerebbe tori interni, dove invece possiamo andare ad investire molte ri-
rifiutare molte D. manifeste” (Galilei). Mariannina Sponzilli
sorse per ottemperare alle mancanze o per spingere sulle
FERMARE GLI IMBROGLI TELEMATICI opportunità. Ad esempio, con questo strumento siamo in grado di
Il grande programma di posta elettronica continua ad essere prota- dare un primo giudizio sullla nuova apertura di un punto vendita
gonista mondiale negli investimenti industriali. E’ potere di ascolto- in una determinata location, oppure sull’inizio di un nuovo pro-
registrazione che aumenta il canone fatturale delle reti fisse non getto. Mai strumento fu così temuto e così semplice (in linea pu-
aziendali, come per segreti vaticanensi che, sospendendo le fattura- ramente teorica) allo stesso tempo. Bruno Bertucci
zioni e le linee nell’immediatezza di giudizio ambientale, gli opera-
tori hanno allargato le ricerche nel modo spigoloso di depravazione,
imbrogli, corruzione massificanti, a danno delle aziende e clienti pri-
vati. Gruppi precostituiti eterozigoti vogliono ascoltare e giudicare
decidendo con tempi sincronizzati d’impulso.
Mariannina Sponzilli
PSICOLOGIA…OLTRE
“Metta da canto ogni pretensione alla critica storica e psicologica”
(Carducci). “Certi presuntuosi novellieri di genere psicologistico si
danno delle grandi arie” (Gadda). “Una di quelle capsulette nuove
che il medico mi aveva consigliato e che si chiamavano psicoplegici
erano ottime, come del resto tutte le medicine di questo mondo
quando ci si crede” (G. Berto). “Un fatto, diremmo, di psicanaliti-
camente di narcisismo” (Bacchelli). Pseudo… oltre (menzogna).
Mariannina Sponzilli Opera della Prof. Mariannina Sponzilli, artisticamente Anna.
L’ATTUALITÀ, pag. 12 PROBLEMATICHE STORICHE E SOCIALI
ECCO I RISCHI DI UN INNAMORAMENTO BALLARE PUÒ RITARDARE
(Seconda parte) L’attuale crescente fenomeno di tante coppie co-
niugali che scoppiano pare sia, appunto, attribuibile al fatto che
si ritiene come criterio-valore assolutamente valido lo stato di in-
namorato/a. Lo stato di cotta, in cui “si perde la testa”, questo
“non dura minga”; ma, paradossalmente, proprio per la condi-
zione di esclusività (che dura quanto lo stato di cotta) porta a sen-
tirsi sinceramente fedeli per la vita, tanto da giurare, in buona
fede, all’altare, di essere fedeli nella buona e nella cattiva sorte.
Subdolamente inficianti le buone intenzioni per una scelta co-
niugale duratura potranno essere, oltre alla natura mutevole dei
sentimenti, i motivi (comunemente decisivi) connessi, in specie,
con le amene sembianze: potranno dar ragione al verdoniano ti-
tolo del film: “L’amore è eterno, finché dura”. Appare, dunque,
evidente come sia ingannevole la pretesa di fondare qualcosa di
duraturo, quale una propria famiglia, su ciò che sarà di più pre-
cario: le sembianze e i sentimenti. Per ovviare alla precarietà del
rapporto coniugale, meglio pensarci prima provvedendo a “cu-
rare” (disinquinare) le proprie valenze relazionali. Alla mancata
evoluzione, infatti del tipo di legame primario (rapporto simbio-
tico con la madre) sono attribuibili certe complicazioni del rap-
porto coniugale. In proposito ricordo quel che mi riferì una
moglie-mamma preoccupata che la sua posizione relazionale po-
tesse causare un catastrofe della famiglia, così com’era avvenuto
con ogni sua precedente storia con ragazzi: terminava appena lei
vi si affezionava, giacché “era stare a letto con mio fratello o con
mio padre”: evidente, che, la fragile valenza coniugale veniva so-
pravanzata da un tipo di legame proprio della famiglia di origine,
per cui il rapporto, vissuto come incestuoso, provocava una rea-
zione inibitoria (non sempre funzionante nella nostra specie),
nota agli etologi con la locuzione:”evitamento dell’incesto”. In
definitiva sarebbe auspicabile, almeno, la disponibilità di servizi
di counseling erritoriali. A proposito della precarietà dei senti-
menti, stralcio da un mio poemetto l’incipit: V’è stato un tempo
in cui la famiglia era al riparo d’ogni parapiglia...” Ed ecco la
composizione in versi che fa parte di questo poemetto;
SENTIMENTI COME LE NUVOLE
Come le nuvole, i sentimenti, al loro sorgere,/ hanno il roseo co-
lore dell’Aurora;/ come le nuvole, al luminar del sole dell’amore,/
s’imbiancano come velo di sposa/ Come le nuvole che, dopo il
rutilar del tramonto/ s’imbrunano e s’affievoliscono quando sta
per svampare la passione;/ come le nuvole, al soffiar dei venti che
spirano da diversi punti cardinali,/ mutano forma, colore e con-
sistenza;/ come le nuvole, si dissolvono in vivificanti gocce di
pioggia,/ o in amare lacrime di nostalgico rimpianto,/ o, ancora,
in candida gelida neve oppure in devastanti grandinate/ e, in fine,
in grigia nebbia si potranno tramutare/ ove da un caldo vento, pre-
gno di vivificante pioggia,/ i fiacchi sentimenti non verranno rav-
vivati. Noi vorremmo almeno che gli affetti più cari/ fossero
duraturi,/ ma, ahimè, la quotidiana esperienza ci avvisa che i no-
stri affetti,/ come per le nuvole, i ventosi moti sì rapidi e vari,/
son mutevoli e precari. Pier Luigi Lando
ANCORA STUPRI, ANCHE
DA PREGIUDICATI IN LIBERTÀ
“Siamo alle solite: stupri continui da parte anche di pregiudicati
per tale reato che non si comprende perché siano in libertà” af-
ferma Alessandro Mezzano. Perché è vero che una legge troppo
benevola verso i delinquenti può prevedere la libertà, ma i magi-
strati hanno la discrezionalità nella applicazione e non si capisce
perché quasi sempre siano così indulgenti a fronte della recrude-
scenza del reato di stupro.
Mezzano così continua “A nostro parere coloro che trascendono
in comportamenti così incivili e lesivi come stupratori e pedofili
dovrebbero essere resi innocui mediante castrazione chimica
anche perché in tal caso il deterrente sarebbe forse più idoneo a
limitare tali odiosi reati!”
E’ il problema della incongruità dei nostri codici dove le pene
non sono quasi mai proporzionate alla gravità dei reati commessi
ed il cui risultato è, per esempio, un diffusa corruzione dato che
il poco rischio e la pena la rendono conveniente. Mary Mazza
VETRINA LIBRARIA
Esaurita la prima edizione di questi libri. È in corso di stampa la seconda edizione Per prenotazioni rivolgersi al cell. 347.0333846
UN GIUDICE INFALLIBILE
Sarebbe opportuno dar conto delle nostre azioni quotidiane
davanti ad un giudice infallibile. Questo giudice è lo spec-
chio. Mostra il nostro vero volto e ci fa ascoltare, in asso-
luto silenzio, la voce della nostra coscienza. È la voce di un
Tribunale che emette verdetti senza attenuanti e che non si
avvale di semplici indizi ma di prove inconfutabili. Sono
verdetti definitivi perchè non consentono alcun ricorso in
appello. C.G.S.S.
L’INVECCHIAMENTO
Secondo un nuova ricerca, dare ritmo al corpo mantiene il cer-
vello più giovane e attivo. E’ stato già dimostrato che le persone
che ballano abitualmente possono ritardare i segni dell’ invec-
chiamento celebrale. Questa nuova ricerca infatti suggerisce che
la danza può essere una forma importante di allenamento. Una
serie di volontari con un’età media di 70 anni ha ricevuto diverse
esercizi da eseguire.
Mentre il tradizionale programma di ginnastica includeva princi-
palmente esercizi ripetitivi come il ciclismo o il nordic walking,
questo gruppo di danza ha affrontato, ogni settimana, la sfida di
qualcosa di nuovo. Sono state queste competizioni aggiuntive la
ragione del miglioramento mostrato dal gruppo di ballo. La
dott.ssa Kathrin Rehfeld, del centro tedesco per le malattie neu-
rodegenerative di Magdeburgo, è stata l’autrice principale dello
studio. Da questi risultati, si stanno ora testando nuovi programmi
di fitness che hanno il potenziale per massimizzare gli effetti anti-
invecchiamento nel cervello. Antonella Vecchiariello
ANCHE PER L’AMORE VALE
LA LEGGE DI LAVOISIER?
La nozione della cosiddetta legge della conservazione della massa
chimica, almeno per gli studenti delle scuole medie dei miei
tempi, comunemente nota come Legge di Lavoisier, è tra quelle
che maggiormente ha fatto parte del loro (nostro) bagaglio cul-
turale. Validità successivamente estesa anche per l’energia. In
questo articolo si cerca di rispondere alla questione di una ragio-
nevolmente possibile estensione anche ai sentimenti. Tale que-
stione mi viene sollecitata dalla comune “giustificazione” che
viene data per tante crisi coniugali, ossia: “perché l’amore è fi-
nito”, come se si trattasse di un propellente chimico. La similitu-
dine con la suddetta legge della conservazione della massa,
appare possibile giacché alle crisi di un rapporto cosiddetto di
amore sogliono seguire reazioni emotive che vanno da quelle più
rabbiose e depressive a quelle in cui il rapporto di coppia dà
luogo a una specie di pacifica coesistenza che si configura nella
famiglia allargata. Un’adeguata spiegazione si mostra mediante il
concetto di valenze relazionali, che da quelle coniugali si “tra-
sformerebbero” in quelle primarie, cioè del rapporto simbiotico
con la madre. In effetti, non sempre si tratta di una vera e pro-
pria trasformazione, giacché tale tipo di rapporto può essere pre-
sente o prevalere sin dall’inizio della formazione della coppia
coniugale specialmente se essa avviene in fase di cotta o avrà il
sopravvento in seguito, in coincidenza di gravidanze della par-
tner che evochi vissuti con stimoli chiave materni. In proposito si
rileva ancora una volta il più volte citato chief complaint della
moglie-madre: “appena mi affezionavo a un ragazzo o a un uomo,
era come stare a letto con un mio fratello o con mio padre per cui
dovevo cambiare partner”. Ricordo che il cosiddetto etologico
comportamento dell’“evitamento dell’incesto”, che spesso dà
luogo a problemi che vanno dall’impotenza relativa e della frigi-
dità, ma pure a rapporti extraconiugali, potrà trovare spiegazione
se considerato come “fuga da un rapporto con la partner vissuto
come incestuoso”, quindi per prevalenza di valenze relazionali
primarie. Per il fatto che il vissuto di incestuoso” non costituisce
una reazione assolutamente costante nella nostra specie, il nesso
tra causa ed effetto rimane di solito sconosciuto.
Tra le più gravi complicazioni per il rapporto coniugale si mo-
stra il trasferimento (transfert) di risentimenti nei confronti di fi-
gure, in specie della famiglia di origine, per cui i conti da regolare
nei confronti dei “responsabili” della sottrazione di cure parentali
(in primis la stessa madre che ha prodotto rivali, ma pure questi
rivali (fratelli sorelle), vengono riversati sui componenti della fa-
miglia attuale.
Inoltre, per un meccanismo di coazione a ripetere, chi ha subito
a suo tempo il trauma della su menzionata sottrazione potrà, come
in uno psicodramma, coattivamente desiderare figli a ogni costo,
appunto per scaricare, come all’insegna della verdiana invettiva:
“Sì vendetta, vendetta, vendetta di quest’anima solo desio”,’ su di
essi la rabbia repressa nei confronti dei fratelli, dando luogo alle
attuali sconvolgenti tragedie femminicide. Pier Luigi Lando
N. 10 - OTTOBRE 2018
Dialogo tra finanza e uomo:
il ruolo della consulenza
Rubrica a cura di Giovanni Barnini
TORNA LA PAURA: LA FINANZA
COMPORTAMENTALE PUÒ VENIRCI IN AIUTO
L’ estate ormai volge al termine ma la turbolenza sui mercati con-
tinua ad accompagnarci. Termini come spread, volatilità , rela-
zione rischio e rendimento continuano ad essere argomenti
gettonatissimi anche sotto l’ ombrellone del vicino. Se poi tecni-
camente a ribassarsi sono i titoli obbligazionari (da sempre con-
siderati gli strumenti più cauti) ed in particolare i nostri titoli di
Stato (per noi risparmiatori italiani da sempre considerati gli unici
titoli esenti da rischi) , la paura torna ad essere il sentimento più
diffuso. Eppure non è la prima estate rovente dal punto di vista fi-
nanziario. Ma l’ esperienza infatti non aiuta a controllare la paura
, perché si è consapevoli che le cose possono cambiare e per sem-
pre. Ci sono punti che segnano l’ inizio di un nuovo paradigma.
Per esempio la crisi di questi anni è stata affrontata con le Ban-
che centrali che hanno inondato masse di liquidità sul mercato te-
nendo azzerati i tassi di interesse, a tal punto da far scomparire la
tradizionale correlazione tra obbligazioni, azioni e beni immobi-
liari. Infatti mentre in passato la correlazione consigliava di di-
versificare tra questi strumenti , nell’ ultimo decennio un
portafoglio fortemente sbilanciato sulle azioni ha fatto meglio del
resto, decorrelandosi . E lo ha fatto per un lungo tempo. Ma le
cose non sempre sono andate così. Se si estende l’ esame dal 1926
al 1940 vediamo invece che le obbligazioni hanno fatto meglio
delle azioni e lo hanno fatto per il più lungo (finora) periodo fi-
nanziario. L’ esperienza passata quindi può influenzarci ed illu-
derci profondamente , soprattutto quando siamo convinti che le
cose vadano così perché personalmente le abbiamo viste andare
così. La finanza comportamentale che studia proprio gli errori
cognitivi che portano alle scelte finanziarie può aiutarci . E la
paura che si sta respirando nelle ultime settimane in relazione ai
nostri titoli di Stato deve farci riflettere in tal senso. Spesso i ri-
sparmiatori acquistano titoli di Stato italiani senza farsi troppe
domande o senza valutare possibili alternative : è un esempio di
ciò che la finanza comportamentale definisce Home Bias , la ten-
denza cioè ad investire nei titoli “familiari” perché percepiti
come non rischiosi o solo perché si crede di conoscerli meglio.
La trappola dell’ home bias è tipica di chi è affezionato ai titoli di
Stato domestici o ai titoli di quelle aziende considerate più “vi-
cine”. Ma questa è solo una scorciatoia del nostro cervello : per
non gestire razionalmente le numerose informazioni su tutte le
potenziali possibilità ed opzioni praticabili, scegliamo la solu-
zione per noi più facile, quella già conosciuta , a noi “familiare”.
Il risultato è la concentrazione del rischio finanziario , legando i
propri risparmi allo scenario locale, politico ed economico. Ma
imbatterci nell’attuale caos finanziario , dominato da rendimenti
in calo e da volatilità elevata ci dà l’ opportunità di una ulteriore
riflessione . Troppo spesso infatti si chiedono rendimenti senza
mai focalizzarsi invece sul concetto di obiettivo che dovrebbe es-
serci dietro ogni scelta finanziaria. Obiettivi legati al nostro ciclo
di vita, personale e familiare , che quindi necessita di un orizzonte
temporale medio- lungo. Lo scopo proprio della pianificazione
finanziaria. Ed invece troppo spesso si arriva a compiere delle
scelte finanziarie legate all’ emotività , all’ euforia o alla paura
del mercato, tralasciando gli obiettivi di investimento e snatu-
rando la vera natura del risparmio. E pensare agli obiettivi di
investimento significa pensare a lungo termine, non a breve ter-
mine, sfuggendo alla logica dei mercati. Per far ciò occorre in-
nalzare l’ educazione finanziaria dei risparmiatori, aiutandosi
anche con il prezioso contributo della finanza comportamentale ,
che può rendere i risparmiatori consapevoli dell’ insidia delle pro-
prie emozioni. Non ci dimentichiamo che Ottobre sarà finalmente
il mese dell’ “educazione finanziaria” . La prima di (speriamo)
una serie di iniziative volte a migliorare l’ educazione finanziaria
degli italiani, promosse dal Comitato per la programmazione ed
il coordinamento delle attività di educazione finanziaria presie-
duto da Annamaria Lusardi.
AVVISO UTILE PER FAMIGLIE E AZIENDE
* Ristrutturazione di appartamenti.
* Manutenzione straordinaria di edifici.
* Progetto e calcolo di strutture di nuova realizzazione.
* Valutazione della vulnerabilità di strutture esistenti.
* Progetto di impianti fotovoltaici (pannelli solari per produrre
energia elettrica a basso costo, usufruendo di incentivi statali)
* Certificazione energetica di edifici. Per informazioni:
Ing. Valentina Cerenza e-mail: vcerenza@unisa.it
Cell. 345. 8843131 - Tel.-fax: 089.2967454
N. 10 - OTTOBRE 2018 PROBLEMATICHE STORICHE E SOCIALI L’ATTUALITÀ, pag. 13

FRANCESCA ANASTASI, TESTIMONIAL DI BLA BLA WEB

Si chiama Francesca Anastasi la nuova testimonial presentatrice della web tivù nazionale Bla
Bla Bla tivù web di Gianni Testa e che coordina almeno altre quindici emittenti. All’appello del
regista - produttore Gianni Testa - Francesca ha risposto con entusiasmo, con un solido baga-
glio artistico culturale creativo. Ma è lei stessa a presentarsi. Ecco come si racconta: Nasco ad
Avellino il 10/02/82. A 14 anni inizio a fare i primi passi nella moda per prestigiosi stilisti fra
cui Valentino,Gai Mattiolo, Ego Von Füstemberg e molti altri.tutto ebbe inizio per caso. Fui
vista da un osservatore di moda mentre passeggiavo in spiaggia con una mia amica. Mi con-
vocarono per un casting che essendo minorenne andai accompagnata da mia madre e da lì a
poco inizio la mia carriera ma preferisco chiamarla avventura, in questo mondo pieno di luci
Shooting passerelle veloci cambi di abiti trucchi e viaggi... Così per un po’di anni ho viaggiato
ed ho avuto ruoli anche come attrice in diversi film come es in “che peccato sei” del grande
maestro Pierfrancesco Pingitore. Ho anche preso parte all’importante concorso di moda, Come
Stelle del Mediterraneo con Gigi Sabani per Mediaset. Ma ad un certo punto della mia vita de-
cido di fermarmi un attimo per godermi la mia famiglia Cioè nonna Marì. Perché vivo con lei,
la stessa che mi ha insegnato l’arte dell’uncinetto all’età di 3 anni ed ora a distanza di 33 anni
ho tirato fuori quel mestiere” quello delle nonne” e ne ho fatto una professione, creo capi unici
realizzati a mano. Ho 3 linee Argento, oro e Platino.
Tutte rifinite con la massima cura del dettaglio. Le mie clienti sono donne che amano sfoggiare capi non ripetibili
con certificazione di esclusività. Un altro sogno che avevo nel cassetto era quello di insegnare portamento ed ora
esercito in due centri fra cui l’accademia del ballerino delle dive Simone Ripa in zona Cassia per insegnare uno
dei mestieri più ambiti al mondo dalle teenager la “modella”. Ma credo che poi serva un po’ a tutte le donne per
avere grazia e sinuosità nei movimenti. La femminilità sposta il mondo. Ed in questo mondo dove fra feste e se-
rate incontri molti amici e per via di eventi e pubbliche relazioni trovi nuovi lavori e nuove prove di vita è grazie
al concorso arte 360 ho conosciuto Anna Silvia Angelini che mi ha proposto di presentare a Cinecittà world
l’evento Ferrari davanti a circa 2000 persone! Accettai senza esitare Ed ora la nuova esperienza con Bla Bla Bla
con il grande Gianni Testa. La cosa più bella della vita è imparare nuovi lavori per vedere dove dai il meglio. Per un
pubblico che ti segue e ti regala energia con i mille messaggi che arrivano e ti sostengono ogni giorno.
PER NON DIMENTICARE
(a cura di Vincenzo Calò)
✸ Capita o no di risultare eternamente irraggiungibili? Per
esempio, con vivacità, scaltrezza ed empatia va chiarita la que-
stione della produzione energetica; altrimenti le auto del futuro
non si distingueranno affatto in termini d’inquinamento dalle
più comuni che vengono tanto bistrattate, consapevoli che, a
fronte di cinquecento vetture a impatto zero per l’ambiente de-
stinate alla popolazione, attualmente una normale impresa au-
tomobilistica riscontra in definitiva di media un passivo pari a
20mila euro. Senza contare che l’immediatezza della capacità
produttiva non attiene alla figura dell’imprenditore, bensì a una
complessità di strutture da dimensionare correttamente. È stato
provato che in Italia su cinque consumatori due sono dediti a
sprecare denaro; che generalmente nessuno è esperto a tal punto
da gestire le proprie finanze per sborsare il giusto, preferendo se-
guire un consulto veloce per non dire informale, alla faccia di
chi la sa lunga e dovendo così dipendere praticamente da sog-
getti ambigui. Il desiderio di essere ritenuti null’altro che nor-
mali nelle zone periferiche caratterizza il principio per rinnovare
la società sotto molteplici aspetti e nonostante la legalità sembra
che non rientri nello scopo, cosicché l’Italia zoppica vistosa-
mente, incapace d’inquadrare la gente (roba da svuotarla inutil-
Mary Mazza mente, ovvero spiritualmente) per attuare un piano
rivoluzionario che metta in relazione soprattutto la richiesta con
la disponibilità a livello occupazionale. Una riforma sociale la

OPEN INNOVATION INTERVISTA SUL BULLISMO si stabilisce fissando dei paletti per l’accettazione, ma atten-
zione: continuando a indignarsi per ogni forma di discrimina-
zione, in particolare se ci si sente imprigionati nel genere

ED ESEMPI VIRTUOSI ALLA DOTT.ssa ANNA MARIA LE MOLI
Si parla sovente di open innovation, ma cosa si intende con que-
sta espressione? Con essa ci si riferisce innanzitutto ad un me-
todo operativo e culturale secondo cui le imprese, per ridurre i
costi ed aumentare la loro competitività in un mondo sempre più
globalizzato, adottano una strategia multicanale.
Detto diversamente, affiancano alle proprie innovazioni le idee
che provengono dal di fuori come quelle delle startup. Non si
tratta quindi di una semplice strategia per accrescere il valore del-
l’impresa, ma una differente modalità di gestire ed elaborare il
proprio modello di business che, in alcuni casi, diventa “dirom-
pente” se confrontato con quello di precedenza. Quanto detto
comporta che la conoscenza, grazie all’ausilio delle tecnologie, si
espande a raggiera. Senza dimenticare che l’accresciuta parteci-
pazione condivisa contribuisce ad una diffusione dei saperi mag-
giormente veloce, incisiva e valida.
Le considerazioni precedenti ispirano l’azione di uno dei più im-
portanti fondi di capitale di rischio italiani che investe in startup
digitali: la Lventure Group. Essa ha registrato di recente un altro
importante successo, nel relativo comunicato stampa si legge che
il Fondo “ha siglato una partnership con Hatcher+, fondo di Ven-
ture Capital internazionale, specializzato nell’utilizzo dei big data.
L’accordo prevede il co-investimento di Hatcher+ nelle startup
che parteciperanno al prossimo programma di accelerazione di
LUISS EnLabs – l’acceleratore d’impresa di LVenture Group – e
l’innalzamento sino a 145 mila euro delle risorse a loro disposi-
zione. LUISS EnLabs potrà inoltre accedere alla piattaforma di
Hatcher+, che utilizza l’Intelligenza Artificiale per monitorare e
valutare le performance delle startup.
Si tratta di un risultato di assoluto valore per LVenture Group, in
grado di rafforzare ulteriormente l’attrattività del programma di
accelerazione per startup internazionali: le risorse finanziarie in-
vestite grazie a questo accordo, tra le più alte riconosciute in fase
micro-seed a livello europeo, consentiranno infatti a LVenture
Group di poter accedere ad un deal flow ancor più qualificato e
alle startup selezionate di poter crescere ancora più rapidamente
e di entrare a far parte del network internazionale di Hatcher+.”
Tra le startup del portafoglio della Lventure Group si segnala “To-
ghether Price”, una piattaforma che consente agli utenti di con-
dividere abbonamenti a servizi digitali e di suddividere le relative
spese, risparmiando sino all’80% dei costi.
In considerazione delle positive prospettive di crescita la startup
ha avuto un aumento di capitale pari a 630.000 mila euro. Tale
cifra è stata versata da un team di investitori di cui il più impor-
tante è Samaipata Ventures. Fiorella Ialongo
Le posso chiedere Dott.ssa se il ceto sociale conta, oppure no?
Se guardiamo l’insieme del fenomeno sociale, i Bulli e le Vit-
time, hanno una provenienza trasversale, ovvero non sono espres-
sione di una specifica categoria sociale, quello che incide
fortemente è l’ambiente familiare. E come sappiamo forme di
violenza possono essere presenti in qualsiasi categoria sociale.
L’ambiente familiare è sicuramente il luogo in cui queste diffi-
coltà prendono forma, esse sono il risultato di quanto i bambini
vivano e respirino nel nucleo famigliare, ma il bullismo non è la
diretta conseguenza dell’appartenenza ad un categoria sociale,
come in prima istanza si potrebbe essere portati a pensare, ma è
espressione di un disagio che si esprime nella relazione insana
bullo/vittima, ovvero tra un individuo che usa la violenza e uno
debole, che la subisce senza ribellarsi e senza confidarsi con nes-
suno. In realtà possiamo parlare di due disagi che si incontrano,
quello del bullo e quello della vittima, poiché entrambi, con i
loro differenti comportamenti, hanno parecchie difficoltà nell’in-
staurare relazioni. Difficoltà che sono frutto di un bagaglio espe-
rienziale perlopiù acquisito in famiglia. Quindi è la qualità della
famiglia che genera Bulli? Generalmente il bullo proviene da
famiglie con genitori assenti, incoerenti, aggressivi verbalmente
e fisicamente, insomma, il bullo è un ragazzo che ha subito con-
tinue delusioni ed ha vissuto rapporti fortemente aggressivi e giu-
dicanti, divenuti normalità e che di conseguenza hanno generato
in lui un grande risentimento, rabbia e odio che tende a scaricare
all’esterno. Mentre per la vittima la situazione è differente, in que-
sto caso, il clima familiare ha portato il soggetto a sviluppare sen-
timenti di fragilità, inadeguatezza, insicurezza, facendo si che
questi bambini/ragazzi, diventino oggetto di attenzione da parte
dei bulli. Sostanzialmente perché in famiglia non hanno avuto la
possibilità di sviluppare la giusta dose di considerazione di sé.
Come ulteriore caratteristica, la vittima ha una forte sensibilità,
che spesso può essere oggetto di invidia da parte del bullo, che in-
vece l’ha persa a causa delle sue difficili esperienze. Secondo
Lei, come si diventa Bulli? Diciamo che, l’esperienza vissuta
dal Bullo in famiglia lo porta via, via a perdere la capacità di en-
trare in relazione empatica con gli altri. Il bullo non ha empatia,
questo è il punto fondamentale! Ma l’empatia si può sviluppare
e questi soggetti possono essere opportunamente sostenuti ed aiu-
tati in un percorso di cambiamento, agendo anche sul sistema fa-
miglia. Quindi anche il Bullo è una vittima, in quanto frutto di
famiglie disfunzionali e questo tipo di famiglie appartengono a
tutte le categorie sociali. Dunque a mio parere, l’origine del fe-
nomeno sociale “bullismo” è generato in gran parte in famiglia…
dove spesso si trovano genitori frustrati da difficoltà lavorative,
stanchi e demotivati o che in maniera del tutto superficiale, met-
tono in mano ai figli sin da piccoli apparecchi elettronici per farli
stare buoni, oppure li parcheggiano per ore davanti alla televi-
sione, tralasciando completamente un rapporto sano con il proprio
figlio, fatto di ascolto e dialogo, emozioni e sentimenti. Se siete
bulli significa che nella vostra famiglia ci sono dei problemi e
maschile come in quello femminile… e con l’attualità rileva-
bile oramai come una tendenza su cui sbavare, nella quale è ne-
cessario investire al fine di preparare al meglio il genere umano,
per intuire i casi di negligenza istituzionale e far aderire impor-
tanti decisioni alla natura specifica di un dato territorio, ridi-
stribuendo efficientemente la ricchezza e normalizzando le
ambizioni popolari, cioè senza sperare di galleggiare nell’indif-
ferenza. Dunque, se si vuol essere indipendenti, allora urge la
gestione del proprio tempo, con la tutela delle persone che va ac-
certata riaprendo spazi consoni per davvero a delle conoscenze
diverse dal solito. Lo Stato ha bruciato 160 milioni di euro elar-
giti dall’Ue, per non averli reinvestiti in sei anni (dal 2007 al
2013), anche se va detto che per il 70% di questo fondo dell’ir-
reperibilità n’è responsabile la regione Sicilia… e aldilà del-
l’automatismo occupazionale, di un fenomeno che genera ansia
a partire dagli Stati Uniti, implodendo lì in 2/3 della popola-
zione. Del resto nella descrizione caratteriale di un individuo
furoreggiano teoricamente inesauribili motivazioni. Serve della
creatività, cioè considerare l’operato dei nostri predecessori per
non alterare il valore posto in essere per una certa attività; evi-
tando così di annientarsi per un cambiamento paritario e siste-
matico ma volto all’indipendenza dell’individuo, quest’ultima
solo apparente se si ha in realtà di che sostenere una personale
opinione su di una questione cara allo Stato, sempre più appa-
riscente e condivisibile, roba da gonfiare quel malessere in seno
alla collettività che non sa cosa significa ribellarsi. Il cittadino
dovrebbe pagare un tributo prontamente con ottimismo, conscio
del servizio che si verrà a creare così facendo per il suo bene,
senza improvvisare all’ultimo momento o peggio ancora a di-
sastro avvenuto. E ciò accade oppure no mentre i macchinari
prendono il posto dell’umano operato in qualsiasi tipo di lavoro,
a costo di sottovalutare degli studi su di sé, alla fine di un per-
corso universitario non più determinante per interpretare il do-
mani, e da professionisti! Precisando che le azioni politiche
sarebbero ben lungi dal proclamare l’autonomia, come quando
ci si vuol distaccare dal tran tran lavorativo per 48 ore magari,
con lo stipendio inalterabile, volendo assolutamente alleviare le
pene di una bestiola, di una parte integrante di un nucleo fami-
liare… o dovendo addirittura andare in carcere al posto dei figli,
ossia di tanti palloni gonfiati fino a esplodere, come capita negli
States.
PAPA FRANCESCO PROPONE
UN NUOVO PARADIGMA ECONOMICO
Merita una riflessione l’intervista del 7 settembre scorso, rila-
sciata dal Santo Padre Francesco al “Sole 24 Ore”. Il Papa af-
fronta in una sintesi unitaria tutti i problemi che caratterizzano
l’attuale fase storica: economia, lavoro, bene comune, disoccu-
pazione, migrazioni, famiglia, buona impresa, profitto etico, fun-
zione sociale del denaro… Fin dall’inizio del suo pontificato, il

50 ANNI FA MORIVA PADRE PIO
Padre Pio è il Santo, cui si rivolgono milioni di fedeli per chie-
dere miracoli, cioè che sia un grande intermediario con Dio, e
moltissimi fedeli hanno ottenuto il miracolo desiderato. Padre Pio
era nato a Pietrelcina il 25 maggio 1887 e morì a S. Giovanni Ro-
tondo il 23 settembre 1968, aveva 81 anni. Padre Pio è il più
grande Santo del ventesimo e del ventunesimo secolo. Padre Pio
è stato giustamente proclamato Santo e tramite il suo intervento
moltissimi fedeli hanno ottenuto miracoli., come sopra detto. Po-
trei citare tanti miracoli, ma citerò alcuni episodi : fue giovanira-
gazze volevano andare da Padre Pio con alcune amiche, ma il loro
padre comuniata non voleva che vi andassero, ma dopo le insi-
stenze delle figlie il padre disse loro che le accontentava però non
dovevano avvicinarsi a lui. Le figlie assicurarono il padre e su-
bito partirono per S. Giovanni Rotondo. Le amiche delle due ra-
gazze quando si trovarono davanti a Padre Pio gli baciarono le
mani e così le due ragazze, prese dalla emozione, volevano anche
loro baciargli le mani, ma Padre Pio disse loro: “Non vi avvici-
nate, ubbidite al vostro genitore”. In altro episodio riguarda un
giovane tunisino che si trovava nei pressi delle sab-
bie mobili e perciò non sapendo dove precisa-
mente fossero era molto preoccupato, na ad un
tratto vide un monaco, che gli disse di seguirlo
così avrebbe evitato di sprofondare nelle sab-
bie. Alcuni giorni dopo quel giovane vide
quel monaco ed aprese che era Padre Pio. S.
Pio da Pietrelcina soffrì tanto per le stimmate
e per i vari controlli della Chiesa, che poi capì
che era un vero e grande Santo, perciò lo pro-
clamò Santo. Sono trascorsi cinquanta anni dalla sua morte, ma
Lui è vivo sempre nel cuore di ogni fedele. Mario Coletti
molto probabilmente se vi comportate da bulli lo fate, perché
forse non vi sentite ascoltati e compresi dai vostri genitori, troppo
impegnati in tante cose, ma poco impegnati a comunicare con
voi. Queste sue parole Dott.ssa Le Moli dovrebbero far riflet-
tere molto. In poche parole Lei consiglia, di fer-
marci un attimo, di stare più vicino ai ns figli,
di dedicare loro più tempo. “Fare i bulli non
paga, essere solidali con i propri compagni di
scuola o gli amici è bello. aiutare i compagni
di scuola ci rende felici”. Tutto questo aiuterà
senz’altro tutti a capire che la solidarietà,
l’amicizia, la correttezza è un bene comune…
ci sono diversi detti “quello che si fa ri-
torna”…“chi semina raccoglie”… quindi ritornerà
tutto il positivo fatto ai ns ragazzi se i genitori, i ragazzi e tutti
cambieranno il loro modo di comportarsi. Anna Maria Ballarati
UN SEVERO MONITO
RIMASTO INASCOLTATO
“La norma che maggiormente mi piace della Costituzione
è quella che consente la sua revisione”.
(Gaetano Salvemini, 1949)
pensiero economico di Francesco è stato costantemente ispirato
alla dottrina sociale della Chiesa, con una speciale attenzione ri-
volta ai poveri e al processo di impoverimento in atto nei Paesi
dell’Occidente avanzato. Da qui una serie di esortazioni e pro-
poste che riguardano un rinnovato rapporto tra l’etica e l’econo-
mia ed un recupero di centralità della persona umana,
marginalizzata dal dilagare dell’ideologia tecnocratica.
Per Papa Francesco bisogna «uscire dall’economia dello scarto
perché il lavoro crei lavoro e il denaro non sia un idolo». «Quando
la persona non è più al centro, quando fare soldi diventa l’obiet-
tivo primario e unico – precisa il Papa – siamo al di fuori del-
l’etica e si costruiscono strutture di povertà, di schiavitù e di
scarti». E ancora: «Manca la coscienza di un’origine comune, di
una appartenenza a una radice comune di umanità e di un futuro
da costruire insieme». Ricostruire questa consapevolezza di base
permetterebbe la creazione di un nuovo paradigma socio-econo-
mico, dove «la distribuzione e la partecipazione alla ricchezza
prodotta» sia equa, dove «l’attività finanziaria sia al servizio del-
l’economia reale e non viceversa», dove «lo sviluppo non si ri-
duca alla semplice crescita economica, ma sia volto alla
promozione di ogni uomo e di tutto l’uomo». Un punto di vista,
quello del Pontefice, che trova supporto nelle analisi di un nu-
mero crescente di economisti.
Tra questi il prof. Oreste Bazzichi, docente alla Pontificia Uni-
versità Seraphicum, il quale scrive: «Per uscire dalla crisi di un
modello ormai saturo, in quanto non più capace di rispondere alle
esigenze di un mercato globale sempre più selvaggio e sregolato,
serve un cambio di paradigma, fondato sullo sviluppo integrale e
sostenibile. Esistono forme economiche di ispirazione france-
scana, che sono transitate nella cosiddetta “economia civile” nel
Settecento, ma spazzate via troppo presto dalla prima rivoluzione
industriale. Sono tutte quelle forme economiche cosiddette non-
profit o cooperative, che lavorano per l’inclusione sociale e per
l’equa distribuzione dei risultati del lavoro». Silvia Iovine

L’ATTUALITÀ, pag. 14
RIFLESSIONI SUL DNA ESSERE GENITORI NELL’ERA TOUCH
Mi ha colpito un’intervista di Cher a sua madre che dice di aver
finalmente realizzato ciò che definiva il suo sogno, quello di fare
anche lei la cantante. Durante una premiazione la stessa Cher
aveva riportato la frase che si sentiva dire da lei: “voglio che di-
venti qualcuno”; una frase che a sua volta la madre si sentiva dire
dal proprio padre, il nonno di Cher. Il proprio sogno? Spesso ac-
cade che la propria vita venga spesa per realizzare i sogni degli
altri, di chi non c’è riuscito. Una, unica, irripetibile, vita consa-
crata per questo. Socrate diceva: conosci te stesso. Non parlo di
egoismo o egoismi, parlo di autenticità. La vita è una sola. Nel
caso ci fosse stata una vita dopo questa, si sarebbe stati premiati;
nel caso non ci fosse stata, il comportamento etico sarebbe stato
esso stesso il premio. Quando si sviluppa l’embrione dopo l’in-
contro del gamete femminile e quello maschile c’è un momento
in cui le cellule sono totipotenti, possono diventare tutto. Poi ini-
zia la fase di trasmigrazione, alcune cellule diventeranno pelle,
altre diventeranno neuroni, e così via, dipende da dove migre-
ranno. C’è un momento, però, in cui possono essere tutto. Esclu-
dendo in questo testo di parlare del ruolo del contesto storico e
culturale, diremo solo poche righe sul DNA ricordando che questa
mappa non è strettamente vincolante per determinare la felicità o
la realizzazione personale. C’è chi con la sindrome di down si è
laureato, mentre chi era dotato di un corredo genetico normodo-
tato si è perso. È limitativo parlare solo di DNA. Mendel con i
suoi esperimenti sui moscerini aveva visto il ruolo dell’ambiente.
Alcuni geni si possono attivare o meno a seconda delle caratteri-
stiche ambientali esterne. È tutto un insieme complesso, osmo-
tico. Quando nasce un bambino o bambina c’è un istante in cui
sono liberi. Potenzialmente, si può essere tutto, da santi a crimi-
nali, da presidenti a vagabondi, poi entrano molti fattori. Limi-
tiamo ora il discorso alle aspettative dei genitori. Alice Miller
quando parla di amore incondizionato non parla di quello della
madre verso il bambino, ma del bambino verso la madre, i care-
givers. Nasce un essere innocente pronto ad amare. Saranno le
prime esperienze a condizionarlo poi per tutta la vita. Molte ricer-
che cognitive e anche psicodinamiche lo dimostrano.
Gli studi di Bowlby e di Spitz dimostrano che il primo bisogno è
di attaccamento, di relazione, di cura; usando un termine non
scientifico possiamo dire di amore. La Miller parla di molti che
diventano artisti per sublimare un dolore inconfessabile anche a
se stessi. Non basta il successo. Molte star infatti si tolgono la
vita perché, quando l’hanno raggiunto, scoprono che non lenisce
un dolore profondo. È importante sostenere i genitori nel compito
di allevare i propri figli, liberi da fantasmi intergenerazionali, e
non solo. Per tutta la vita si fa conto con le nostre prime espe-
rienze e le prime persone che abbiamo amato. Quando si mette al
mondo dei figli si dovrebbe dare loro l’opportunità e la libertà di
scoprire la propria personale strada. Laura Cardia
RINNOVIAMO LO STUDIO DEL LATINO
L’insegnamento della lingua latina come disciplina obbligatoria
nelle scuole secondarie di primo grado (per intendersi, le scuole
medie) è un ricordo del passato. In linea di massima, oggi si pre-
ferisce inserire, nell’offerta didattica della scuola, il latino come
laboratorio pomeridiano a scelta dello studente e della sua fami-
glia. A scegliere tale laboratorio sono, per la maggioranza dei casi,
ragazzi e ragazze intenzionati a proseguire gli studi superiori in
un liceo, nel cui curricolo è presente l’insegnamento del latino.
Non mancano però eccezioni, allievi che sperimentano il latino
per vedere di cosa si tratta, se davvero è tanto difficile come si
dice nei corridoi o se l’insegnante è davvero tanto simpatico come
dice la bidella. I ragazzi arrivano in classe con un atteggiamento
diverso da quello mattutino, forse più rilassati ma anche più aperti
all’apprendimento, in un clima più leggero e meno formale. Im-
parare il latino diventa davvero più entusiasmante e, anche a di-
stanza di mesi, le poche e semplici nozioni sembrano rimanere
impresse nelle giovani menti. Personalmente, fresco di laurea, ho
iniziato tre anni fa ad insegnare latino in una scuola media del
maceratese, come esperto esterno, coadiuvato dalla fiducia, dal-
l’esperienza e dall’intraprendenza di una bravissima referente del
corso, docente curricolare di Lettere. Con l’esperienza e la soler-
zia di un dirigente scolastico dalle idee didattiche pionieristiche
in ambito di didattica innovativa, abbiamo strutturato il corso su
due anni: in seconda media i ragazzi vengono guidati nella civiltà
e nelle antichità romane e nei primi rudimenti di grammatica (l’al-
fabeto, la prima declinazione, il lessico, qualcosa sul verbo); in
terza media ci si concentra maggiormente sulla grammatica, por-
tando i ragazzi a tradurre dal latino e ad arricchire il loro vocabo-
lario elementare. Eppure, se si trattasse di un percorso meramente
scolastico, da vivere sui banchi, sarebbe qualcosa di destinato ad
annoiare, o comunque a destare un interesse limitato. La novità su
cui fa leva questo corso è rappresentata dalle tec-
nologie e-learning. Non impariamo solo a
scuola, anzi: le ore di didattica frontale in
aula sono davvero esigue. Possiamo assi-
stere alle videolezioni del magister e della
magistra – e quindi apprendere - in qualsiasi
luogo: a casa di un amico, in camera nostra,
nel parco. Il latino che è tanto antico, ben si
addice ad una didattica innovativa e alterna-
tiva. Si potrebbe sperimentare molto. Noi ci
stiamo provando e i ragazzi sono felici di esser parte di questo
‘esperimento vivente’. Matteo Gentili
,
EVENTI DI ATTUALITA
Alcune scuole della capitale ad inizio anno hanno sentito l’esi-
genza di organizzare degli incontri tra genitori e psicologi su
come affrontare l’educazione dei figli nell’era digitale. Sappiamo
che fin dai primissimi anni di vita prendono forma le strutture
psicosociali dell’individuo che saranno la base per una equilibrata
crescita mentale, orbene…la domanda che molte famiglie si
fanno è: come contenere i bambini difronte agli iper stimoli della
rete che invade le nostre vite? Innanzitutto è bene ricordare che
dietro le tecnologie si celano tanti rischi ma anche tante opportu-
nità che effettivamente portano benefici soltanto se si limitano i
rischi derivanti da un loro eccessivo utilizzo. Per aiutare i bimbi
a sviluppare fin da piccoli la capacità di fare un uso adeguato
delle tecnologie digitali e per proteggerli da una vera e propria
dipendenza, più che proibizioni bisogna proporre e condividere
con loro il piacere di fare altre attività, come stare all’aria aperta
e relazionarsi con gli altri, leggere insieme, ascoltare musica e
fare attività fisica.
Dare il buon esempio è l’inizio di tutto, limitando l’uso del cel-
lulare e della tv durante i pasti; il gioco e le attività ricreative fa-
voriscono lo sviluppo del cervello nel suo insieme e stimolano
funzioni quali l’attenzione, il linguaggio e la creatività molto più
di quanto possano fare i dispositivi digitali. Gli psicologi consi-
gliano di limitare il tempo passato davanti agli schermi, sia quelli
del cellulare che della tv evitandone l’uso fino ai due anni e non
più di due ore al giorno dai tre anni in su.
Esistono giochi e app di qualità che possono suscitare l’interesse
dei piccoli e sono utili a livello cognitivo e possono suscitare l’in-
teresse dei bambini, al contrario dei videogiochi violenti che sono
assolutamente da proibire. Per la selezione dei videogiochi e delle
applicazioni si possono seguire le indicazioni fornite dallo stan-
dard europeo PEGI (www.pegi.info.it). Arianna Paolucci
ANDROIDI SEMPRE PIÙ UMANI
E UOMINI SEMPRE PIÙ DI PLASTICA
Mi ha colpito un reportage sul Giappone dove facevano vedere
iperrealistiche bambole a grandezza naturale nate per fini ses-
suali, che oggi vengono vendute come fidanzate o “spose di pla-
stica”; ragazzi nipponici che passano il tempo con i videogiochi
e poi pagano per stare vicino ad una ragazza munita di cronome-
tro, che ha un menù dettagliato con relativo tariffario per ogni
azione: un abbraccio, posare la testa su di lei e così via. Non per
un rapporto sessuale, in questo caso, ma per un contatto umano.
Ragazze troppo timide o impegnate che affittano un fidanzato o
pagano per un “solo-wedding”, un matrimonio per single. Umani
sempre più vicini, connessi, ma lontani umanamente anni luce.
Realtà virtuale, amici virtuali, fidanzate virtuali o di plastica. Ma-
trimoni finti, fiori finti. Moglie perfetta, fidanzata o fidanzato per-
fetto, matrimonio perfetto. Non importa che sia vero, basta che sia
perfetto. Androidi sempre più veri, sia nei movimenti che nelle
fattezze. Dal film “L’uomo bicentenario” con lo stupefacente
Robin Williams sono passati quasi vent’anni e dalla fantasia si
è passati ad innovazioni incredibili. In “I’m Franky” una ragazza-
robot impara ad essere umana e sperimentare emozioni; mentre
nella realtà diversi studi dimostrano la diminuzione dell’empatia.
Esseri umani sempre più egocentrati e sempre meno disposti ad
assumersi le responsabilità, l’impegno e il rischio di una rela-
zione; dati i casi di femminicidio la parola rischio non è una scelta
stilistica. C’è incapacità generale e generica in aumento a gestire
le relazioni, le emozioni, a sapersi mettere nei panni dell’altro,
come accade nei casi di bullismo, cyberbullismo. Non solo i gio-
vani, però hanno problemi relazionali, anche gli adulti; anche loro
tendono ad avere più rapporti con il loro cellulare, pc, tablet che
con i propri simili. Se vedendo l’oriente siamo sconcertati, ri-
volgendo lo sguardo a occidente non va meglio.
Barbara Alberti si è scagliata più volte contro ciò che avviene
da noi nel suo libro “Donne riprendetevi la faccia”. Vi è capitato
di non vedere un Vip per diversi anni e poi ritrovarlo con il viso
e le labbra a canotto? In oriente acquistano bam-
bole di plastica; in occidente molti scelgono di
diventare di plastica. Ci stiamo de-umaniz-
zando e “plastificando” a forza di bere acqua
con micro-particelle di plastica? Quel che
possiamo riscontrare è che i nostri palinsesti
televisivi sembrano monotematici. I pro-
grammi tv parlano: della scelta dei vestiti da
sposa; di matrimoni come eventi mediatici; ma-
trimoni. Il matrimonio anche da noi sembra diven-
tato più un fine, un obiettivo a sé stante, piuttosto che un punto di
partenza di una coppia innamorata. Laura Cardia
IL MARCHESE CAMPANA AL LOUVRE
Avete già programmato qualche gita o qualche viaggio per l’in-
verno che verrà? Una bella scelta sarebbe quella di andarsene per
un po’ di giorni a Parigi, la romantica capitale francese, meravi-
gliosa da scoprire in coppia ma incantevole da vivere anche da
soli. A partire dal 7 novembre il Museo del Louvre ospiterà la
mostra «Un rêve d’Italie. La collection du marquis Campana»,
visitabile fino al 18 febbraio 2019. Giovanni Pietro Campana,
marchese di Cavelli, è noto nella storia del collezionismo per aver
messo insieme una delle più importanti collezioni artistiche
dell’Ottocento.
Pezzi di gioielleria dell’antichità, riproduzioni e statue dell’arte
greca e romana, opere del Rinascimento.
Per svariati motivi la collezione andò sparsa per l’Europa, soprat-
tutto in Russia e in Francia. La volontà dei curatori della mostra,
Françoise Gaultier e Laurent Haumesser, del Musée du Louvre,
e Anna Trofimova, dell’Ermitage di San Pietroburgo, è dunque
quella di far conoscere e valorizzare questa collezione, dando
nuovamente l’opportunità di poterla ammirare nel suo insieme (o
comunque nei pezzi più importanti) in un unico luogo. Confe-
renze collaterali all’apertura della mostra, dedicate al collezioni-
smo e alla Collezione del Marchese Campana.
«Collectionner les antiques dans la Rome du 19e siècle : le cas de
la collection Castellani» di Antonella Magagnini il 15 novem-
bre ; «Le “connoisseurship” entre musées et marché dans la deu-
xième moitié du 19e siècle» di Donata Levi il 13 dicembre ;
«Giovanni Pietro Campana» di Susanna Sarti il 10 gennaio ; poi
sarà il turno di due dei curatori, Laurent Haumesser e Françoise
Gaultier. La collezione è certamente interessante e attraente
anche per i ‘non addetti ai lavori’. Matteo Gentili
N. 10 - OTTOBRE 2018
IO E I PIANETI DELLO ZODIACO
(a cura di Isabella M. Affinito)
OROSCOPO ZODIACALE ESEMPLIFICATIVO
DI CASE E PIANETI, RELATIVO ALL’ATTRICE
AMERICANA GRACE KELLY
NATA IL 12-11-1929 A PHILADELPHIA, ORE 5,31.
La lettura del tema natale stavolta ri-
guarda la celebre interprete cinemato-
grafica statunitense, Grace Kelly
(1929-1982) (nella foto). Nel 1956 la-
sciò definitivamente la carriera del ci-
nema per sposarsi col principe Ranieri
III del Principato di Monaco. L’anno
prima nel 1955 era uscito il film Cac-
cia al ladro di Hitchcock, con lei pro-
tagonista assieme a Cary Grant, girato
proprio sulla Costa Azzurra dove lei si
stabilizzerà di lì a breve. Dal primo sguardo notiamo uno stellium di
pianeti situati dall’Ascendente in poi, quindi ammassati in Casa
Prima, quella della personalità, che in questo caso è in Scorpione.
Grace era già del Segno dello Scorpione e allora si amplificano le
caratteristiche del Segno con la presenza qui di Mercurio, Marte e il
Sole (della nascita). Per pochi gradi sarebbe rientrata in questo Segno
anche Venere, che invece sta in Bilancia e in congiunzione con
l’Ascendente lo stesso in Scorpione. La sua personalità, quindi, era
un mistero a lei stessa, giacché pervasa di fascino oltremodo pro-
nunciato, sensualità ambivalente, forse un po’ fredda di cuore, ego-
centrismo e comunque ‘incantatrice’ per via delle forti infiltrazioni
plutoniche. La presenza di Marte in Scorpione, probabilmente è stato
un ‘presagio’ di morte violenta (lei è morta d’incidente d’auto); il
pianeta per eccellenza del movimento, della temerarietà, della distru-
zione, dei ferimenti – Marte – in Prima Casa presumibilmente ha se-
gnato la sua breve esistenza, purtroppo. Poi riscontriamo Saturno,
che è già il governatore del Capricorno, nuovamente in Capricorno,
il quale costituisce ambizione e livello alquanto elevato professio-
nalmente: chissà dove sarebbe arrivata se non avesse interrotto la
professione d’attrice hollywoodiana. La Luna in Pesci le ha attribuito
un’eloquente femminilità ed una scelta a favore di qualcosa; una ri-
nuncia personale per una causa più importante, cioè la fine della sua
carriera cinematografica per stare nel ruolo della principessa di Mon-
tecarlo. E ancora, lei era una sognatrice romantica bisognosa di pro-
tezione, perciò desiderosa d’un compagno capace di sostenerla e di
risolvere i suoi problemi in generale. Giove in Gemelli sicuramente
le ha dato la ‘scontata’ notorietà, perché questa combinazione è evi-
dente nelle persone famose come in passato lo è diventata l’attrice
svedese Greta Garbo, Eleonora Duse, Barbra Streisand, ecc. Tro-
viamo il pianeta dell’estensione illimitata, Nettuno, nel Segno rigo-
roso della Vergine, il che ha voluto dire controllo della fantasia e
limitatezza dell’estrosità sotto ogni punto di vista. Una moderazione
all’espansione del proprio Io. In compenso Urano in Ariete in Casa
Sesta le ha conferito molto individualismo nella professione d’attrice,
insieme all’eccentricità, improvvisazione e bravura, ad esempio, nel
pilotare l’automobile. Ricordiamo che nel film Caccia al ladro,
Grace sapeva guidare bene l’auto ma purtroppo la sua fine è stata
segnata proprio da un incidente le cui cause non furono mai del tutto
chiarite.
I lettori possono scrivere al seguente indirizzo:
anastasia22n@libero.it
“I AM A WOMAN”
L’autunno arriva anche sulla costa romagnola. Rimini è sede dal
15 settembre al 28 ottobre 2018 della rassegna «Rimini. Foto
d’autunno 2018». In questo arco temporale sarà possibile visitare
la mostra fotografica «I am a woman. No more and no less». A
cura di EducAid, si tratta di venti scatti di Andrea e Magda pho-
tographer, vincitori del Premio Marco Pesaresi 2017. Andrea e
Magda sono due fotografi, l’uno italiano e l’altra francese, e con
i loro scatti vogliono raccontare la storia di donne palestinesi che,
grazie all’istruzione e all’impegno lavorativo, hanno potuto in-
traprendere una propria esperienza di emancipazione.
Un valore-caratteristica che segna gli scatti come denominatore
comune è la disabilità. Data la situazione in cui versa la terra pa-
lestinese, di cui periodicamente si torna a parlare, non è difficile
immaginare quale possa essere la condizione di chi vive quotidia-
namente con la propria disabilità. Andrea e Magda lavorano e vi-
vono in Medioriente da quasi dieci anni. La mostra è stata
presentata anche in altri contesti, anche internazionali, come La
Maison Européenne de la Photo di Parigi. Il nome della mostra ri-
prende il titolo di una poesia dello scrittore palestinese Mahmoud
Darwish, uno dei maggiori poeti di lingua araba della letteratura
contemporanea, purtroppo poco tradotto (e quindi non sufficien-
temente conosciuto) in lingua italiana. La location della mostra
sarà la Galleria dell’Immagine, presso la Biblioteca Gambalunga,
alle spalle di Piazza Cavour e a due passi dalla sempre affasci-
nante Domus del Chirurgo. Una occasione per riflettere ed ap-
profondire la nostra conoscenza – a volte davvero scarsa, se non
nulla – riguardo la storia della Palestina. Matteo Gentili
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N. 10 - OTTOBRE 2018 PROBLEMATICHE RELIGIOSE E DI ATTUALITA
DIALOGO ECUMENICO
(a cura di Aurora Simone Massimi)
PAPA FRANCESCO PREPARA
IL SINODO DEI GIOVANI 2018
l’11 agosto 2018 il Santo Padre ha incontrato 70 mila giovani
provenienti da tutta Italia al Circo Massimo. Tutti giovanissimi,
dai 16 ai 19 anni, pronti a partecipare ai due giorni di incontro con
Papa Francesco, in vista del Sinodo dei Giovani di ottobre p.v.
Sono state molte le domande dei ragazzi, a cui il Papa ha rispo-
sto esortandoli ad amare la vita e a perseguire continuamente i
propri sogni. A riguardo Papa Bergoglio ha iniziato il suo di-
scorso dicendo: «Sapete? I sogni dei giovani fanno un po’ paura
agli adulti. Forse perché hanno smesso di sognare e di rischiare,
forse perché i vostri sogni mettono in crisi le loro scelte di vita.
Ma voi non lasciatevi rubare i vostri sogni. Cercate maestri buoni
capaci di aiutarvi a comprenderli e a renderli concreti nella gra-
dualità e nella serenità. Siate a vostra volta maestri buoni, mae-
stri di speranza e di fiducia verso le nuove generazioni che vi
incalzano». Papa Francesco ha poi continuato la sua esortazione
ai giovani ricordandogli di: «Essere pellegrini sulla strada dei vo-
stri sogni. Rischiate su quella strada, non abbiate paura. Rischiate
perché sarete voi a trasformare in realtà i vostri sogni - ha prose-
guito -. La vita non è una lotteria in cui solo i fortunati possono
realizzare i loro sogni». Non è mancato, nelle numerose domande
dei giovani, il tema del discernimento nella vita e sull’idea di im-
pegno e responsabilità nei confronti del mondo. Ad un quesito, ri-
guardante il tema dell’amore e i giovani, il Santo Padre ha
risposto che non è pericoloso parlare ai giovani dell’amore: «Per-
ché i giovani sanno bene quando c’è l’amore e quando c’è il sem-
plice entusiasmo truccato da amore. L’amore non è una
professione. L’amore è la vita. Se l’amore viene oggi, perché
devo aspettare tre, quattro, cinque anni, di finire l’università, per
farlo crescere, per farlo stabile? Per questo io chiedo ai genitori
di aiutare i giovani a maturare. Quando c’è l’amore, che l’amore
maturi, non spostarlo sempre più avanti». Nella vita, ha poi insi-
stito Papa Francesco, «sempre prima l’amore, ma l’amore vero,
e lì dovete imparare a discernere quando c’è l’amore vero e
quando c’è l’entusiasmo solo. L’amore non tollera mezze misure.
O tutto o niente - ha proseguito -. E l’amore, per farlo crescere,
non vuole scappatoie: l’amore dev’essere sincero, aperto, corag-
gioso». Infine il Papa, in conclusione del suo discorso ai giovani
ha detto: «Non accontentatevi del passo prudente di chi si accoda
in fondo alla fila. Ci vuole il coraggio di rischiare un salto in
avanti, un balzo audace e temerario per sognare e realizzare come
Gesù il Regno di Dio, e impegnarvi per un’umanità più fraterna.
Abbiamo bisogno di fratellanza. Rischiate, andate avanti. La
Chiesa ha bisogno del vostro slancio, delle vostre intuizioni, della
vostra fede”. Si sono poi trasferiti dal Circo Massimo a Piazza
San Pietro, sostando in varie chiese di Roma per la Notte Bianca,
durante la quale hanno partecipato a diversi appuntamenti di spi-
ritualità, di arte e cultura, di spettacolo e animazione. Il giorno se-
guente, circa 90 mila giovani erano presenti in piazza San Pietro
per la seconda e ultima giornata di incontro con il Santo Padre.
Papa Francesco ha iniziato il suo discorso dicendo che: «Rinun-
ciare al male significa dire no alle tentazioni, al peccato, a sa-
tana. Più in concreto significa dire no a una cultura della morte,
che si manifesta nella fuga dal reale verso una felicità falsa che
si esprime nella menzogna, nella truffa, nell’ingiustizia, nel di-
sprezzo dell’altro. A tutto questo no». Affrontando il tema del
bene e del male, ha poi continuato dicendo: «Oggi vi esorto ad es-
sere protagonisti nel bene! Non sentitevi a posto quando non fate
il male; ognuno è colpevole del bene che poteva fare e non ha
fatto. Non basta non odiare, bisogna perdonare, non basta non
avere rancore, bisogna pregare per i nemici. Se non ci opponiamo
al male, lo alimentiamo in modo tacito».
UN “MAGISTERO DEI LUOGHI” NEI VIAGGI
PASTORALI DI PAPA FRANCESCO
Un “magistero dei luoghi”: così monsignor Vincenzo Bertolone, pre-
sidente della Conferenza Episcopale Calabra, ha definito il percorso
dei viaggi di Papa Francesco: a Bozzolo e Barbiana, per ricordare ri-
spettivamente don Primo Mazzolari e don Lorenzo Milani; ad Ales-
sano, sulla tomba di don Tonino Bello; alla comunità di Nomadelfia,
fondata da don Zeno Saltini: tutti sacerdoti che si sono distinti per l’im-
pegno sociale ed il fraterno slancio umanitario con cui hanno espresso
la loro vocazione. L’ultima tappa di questo “magistero dei luoghi” è
quella svoltasi a settembre, con il viaggio pastorale in Sicilia, terra del
beato Pino Puglisi, ucciso dalla mafia il 15 settembre 1993 nel giorno
del suo 56° compleanno. Don Puglisi costituì, già a suo tempo, un
chiaro esempio di quella “rivoluzione della tenerezza” che oggi Papa
Francesco promuove come tratto identificativo della missione della
Chiesa. Don Pino era un uomo buono, mite, generoso, sempre sorri-
dente e caritatevole. Don Pino non minacciava nessuno, si prendeva
cura di tutti e la sua umanità risvegliava le coscienze e liberava i cuori
dalla paura. E fu proprio la sua “rivoluzione della tenerezza” a inti-
morire la mafia: don Pino godeva di una forte credibilità presso i gio-
vani e li convinceva a non lasciarsi cooptare dalla mentalità e dal potere
mafioso. Per questo fu condannato a morte.
Ma anche nel morire, lasciò un alone di bene: il suo assassino, tor-
mentato dal ricordo di quell’uomo giusto, iniziò un processo di penti-
mento e conversione. La Chiesa ha elevato don Pino Puglisi agli altari
come primo martire di mafia, e il suo nome costituisce, ancora oggi, un
simbolo di giustizia e di riscatto sociale. Papa Francesco, nel suo di-
scorso in terra di Sicilia, ha lanciato un appello ai mafiosi: “Cambiate!
Smettete di pensare a voi stessi e ai vostri soldi, convertitevi al vero
Dio di Gesù Cristo! Altrimenti la vostra stessa vita andrà persa e sarà
la peggiore delle sconfitte…”.
Alle parole del Papa, hanno fatto eco le parole dell’arcivescovo di Pa-
lermo, monsignor Corrado Lorefice: «Oggi il nostro Santo Padre ha
trasmesso fiducia e forza a Palermo e alla Sicilia tutta! La Sicilia è una
terra incantevole e contraddittoria colma di potenzialità e bloccata in
un atavico immobilismo». Rivolgendosi soprattutto ai giovani, monsi-
gnor Lorefice li ha esortati a prendere in mano il loro destino, riba-
dendo che la Sicilia può essere un paradiso, e che la fede e la speranza
sono in grado di cambiare il mondo. Carmen Galoppo
LA VERA RICCHEZZA
La vera ricchezza è di natura morale, non pecuniaria.
Pertanto, meritano più stima i poveri Lazzari onesti
che i ricchi Epuloni disonesti.
GLI ANGELI ESISTONO!
SCOSSE LA TESTA E DISSE NO!
Un uomo d’affari di nome Bob scrive: “avevo 5 anni e stavo
giocando a palla con dei miei coetanei, quando quella usci dal
giardino e rimbalzò per strada, per poi finire in un canale. Io mi
precipitai a riprenderla senza pensarci troppo, ma un attimo
prima che finissi nel canale, vidi un angelo luminoso, alto e con
un vestito bianco, che sbarrandomi la strada e scuotendo la testa
con decisione, disse: “no!” Se non sono annegato, quelgiorno,
è perché ubbidii.
WES CHANDLER NON GUARDARE IN BASSO
All’età di 7 anni fece un vero e proprio volo planando cadendo
da un albero altissimo, evitando di rompersi l’osso del collo gra-
zie ad una visione Angelica. Racconta lui stesso “mi sono reso
conto che cadevo molto lentamente, poi davanti a me ho visto
una signora vestita di bianco con i capelli biondi, che mi ripe-
teva: non guardare in basso, se no ti fai male. E molto impor-
tante guarda me! Il bello che mi parve una eternità ero piccolo
e spaventato, ma non abbastanza da non rendermi conto di quel
che mi stava succedendo. Lei disse ancora:- va tutto bene, tutto
finirà bene, in quel momento toccai terra senza farmi alcun
male, fu come se il tempo avesse rallentato il suo corso, in nes-
sun modo riuscii mai a spiegarmelo.
GALLEGGIAVANO NELL’ARIA
SPLENDENTI COME TANTE LAMPADINE
16 Maggio 1986.A Cokeville, nel Wyoming (USA ) Un forsen-
nato si rinchiude in una piccola scuola prendendo in ostaggio
156 bambini. Epilogo tragico: una bomba esplode proprio in
mezzo agli allievi. La scuola crolla davanti agli sguardi incre-
duli dei poliziotti. I ragazzini però vengono estratti uno dopo
l’altro dalle macerie completamente illesi. Nessuno di loro è ri-
masto ferito. Un miracolo? Evidentemente almeno a giudicare
dai piccoli: “degli esseri luminosi galleggiavano sopra le nostre
teste. Erano vestiti di bianco e splendevano come lampadine
elettriche…” (Jovanovic Pierre -op. cit.) Liana Botticelli
ASCOLTARE LA VOCE DEL CUORE
San Giovanni della Croce ha scritto: “Alla sera della vita saremo
giudicati sull’amore”. E’ la verità espressa da Gesù sul Giudizio
finale, nel compimento dell’opera di Dio. Ma se la vita è eterna
come dobbiamo interpretare questa fine? Sarebbe forse la fine di
un ciclo? Nel Cantico spirituale di San Giovanni della Croce si af-
ferma che Cristo è come una miniera ricca di immensi tesori dei
quali, per quanto si vada al fondo, non si vede la fine. Anzi, in
ciascuna cavità si scoprono nuove vene di ricchezze. Dio parla
nella Storia dell’uomo che si rinnovella senza fine ma, in so-
stanza, l’uomo conserva in sé, attraverso il tempo, l’originale ma-
trice d’amore malgrado tutte le deviazioni che sperimenta
nell’illusione di trovare la felicità fuori dal grembo innocente
della Creazione. Le diverse filosofie hanno reso l’uomo roman-
tico, positivista, razionale fino all’ateismo. Bisogna esortare i gio-
vani ad ascoltare la voce del cuore, ad uscire dalle secche di una
modernità degenerata nella quale vivono male. Oggi non ascol-
tano la voce del cuore perché molti fattori malefici ne impedi-
scono l’ascolto. Cristo indicava coloro che “vedendo non vedono
e udendo non odono“. L’ascolto è necessario perché muove la vo-
lontà. Coloro che soffocano la voce del cuore (che è la voce di
Dio) finiscono con il restare imprigionati nel proprio egoismo. E’
giusto protestare contro le ingiustizie sociali ma bisogna evitare
il ricorso alla violenza. Come osservò Leone XIII “la medicina
potrebbe essere più pericolosa della malattia”. Bisogna stare in
guardia per non cadere negli errori che caratterizzano la Storia
umana. Bisogna imparare a separare il grano dal loglio. Dob-
biamo aiutare i giovani a non farsi abbindolare dalla propaganda
di un sistema sociale iniquo e pervertitore. Maria Luisa Marcilli
La lettera dei vescovi: «Basta abusi»
E nelle diocesi arrivano le sentinelle
ALCUNI LAICI SARANNO FORMATI PER PREVENIRE
O INDIVIDUARE MOLESTIE SUI MINORI
Bologna – Giro di vite per abusi sessuali all’interno della chiesa.
Non saranno più tollerate le infrazioni. Era il 20 agosto scorso,
quando Papa Francesco inviava al «Popolo di Dio» una lunga let-
tera sulle conseguenze degli abusi sessuali commessi su minori da
«un numero notevole di chierici e persone consacrate». Riparare
il danno causato e chiedere perdono, scriveva Bergoglio nella
missiva, «non sarà mai abbastanza», e contestualmente indicava
la strada per «sradicare questa cultura di morte», dando vita a
«una cultura capace di evitare che tali situazioni non solo non si
ripetano, ma non trovino spazio per essere coperte e perpetuarsi».
«Combattiamo gli abusi»
I vescovi dell’Emilia-Romagna con un’ulteriore lettera hanno
chiesto a parroci e fedeli della regione di divulgare la missiva del
Pontefice e di unirsi poi «nell’impegno a combattere gli abusi sui
minori e sulle persone vulnerabili da parte di chierici o di laici
nella Chiesa, nella società e nelle famiglie». Nessuno più — vi si
legge — deve «essere coperto o giustificato, qualsiasi ruolo
svolga». Il giro di vite arriva dopo la lettera di Papa Francesco, gli
ultimi casi emersi di molestie su minori da parte di sacerdoti
anche in Italia e l’attacco dell’ex nunzio apostolico Carlo Viganò,
che ha accusato il Pontefice di aver coperto gli abusi dell’ex ar-
civescovo di Washington, Theodore Edgar McCarrick. «Questo
comunicato — spiega il vescovo di Imola Tommaso Ghirelli, tra
i promotori dell’intervento — va a sostegno della lettera del
Papa».
I referenti per i minori
L’arcivescovo di Ravenna Lorenzo Ghizzoni, membro della com-
missione istituita dalla Cei per la tutela dei minori, giusto qualche
giorno fa in un’intervista all’Avvenire aveva annunciato l’arrivo
di “nuove linee guida sul tema della prevenzione e su quello della
formazione delle persone che nei nostri ambienti sono a contatto
con bambini, adolescenti e persone vulnerabili». Proprio a questo
scopo i vescovi della Regione hanno predisposto un percorso di
formazione «che permetterà di avere in ogni diocesi alcune per-
sone (quasi tutte laici e laiche) che potranno essere referenti e
promotori dei cammini diocesani”. Mary Mazza
,
L’ATTUALITÀ, pag. 15
LA RUBRICA DEL PADRE
(a cura di Pierluigi Vignola)
LA VERA RELIGIONE
Oggi ci vengono presentati due problemi: la questione della tra-
dizione che soppianta i comandamenti e la questione di ciò che
sporca l’uomo. La prima questione: la tradizione. Il Deuterono-
mio lega le prescrizioni alla prossimità di Dio e si parla di tutti i
comandamenti e le norme. Con questo non si designano soltanto
i comandamenti ma anche tutte le prescrizioni legali compreso
lavarsi le mani prima del pranzo; ciò che Gesù chiama “le tradi-
zioni degli antichi”. “Qual’è la grande nazione di cui Dio sia vi-
cino come il Signore?”. Le prescrizioni avevano lo scopo di
inserire la fede e il culto in tutti i dettagli della vita, anche i più
piccoli. Tutto è religioso per Israele, tutto è occasione per una re-
lazione con Dio. Questo non è affatto sorpassato: è vero che la
nostra fede, la nostra speranza e il nostro amore si giocano in
tutto, in tutte le cose. Tutto è compreso nell’Alleanza. Allora per-
ché Gesù critica queste tradizioni? Ecco allora il passaggio dalla
fede al rito. Tutta l’esistenza è dono vissuto da Israele come una
liturgia. Ogni liturgia ha le sue regole e le sue rubriche. Di colpo
lo spirito può fermarsi sul rito, la realizzazione dei gesti prescritti
e scontrarsi con la prossimità di Dio, la fede e l’amore che questi
riti sono destinati ad esprimere e incarnare. Si hanno davanti “le
tradizioni degli antichi” e non Dio stesso. Ciò avviene inevitabil-
mente quando i gesti significativi sono prescritti e codificati.
Anche i sacramenti non sfuggono a questa degradazione. Ma
Gesù nell’atteggiamento dei farisei rileva qualcosa di più pro-
fondo: mette in opposizione il comandamento di Dio con i gesti
inventati dagli uomini per rendere il culto a Dio. La vera religione
è accoglienza di una parola che viene da Dio. La paura di questa
intrusione spinge gli uomini ad occupare spazi della relazione con
Dio con dei riti che non esprimono ciò che è in essi, falsando ciò
che Dio dice di sé stesso e degli uomini. Una novità molto an-
tica: la religione è “di venire in aiuto agli orfani, alle vedove nella
loro sofferenza e di conservarsi in mezzo al mondo” Guardarsi è
tenersi lontano da ciò che sporca l’uomo e che Gesù enumera ai
suoi discepoli. Guardando la lista da vicino ci si rende conto che
la lista non fa che enumerare il contrario dell’amore. La tradi-
zione giudaica vuole manifestare Dio presente in tutte le cose.
“Ciò che esce dall’uomo è ciò che sporca l’uomo”. Questo pas-
saggio è capitale: Gesù indica l’origine del male umano: non c’è
da cercarlo al di fuori del desiderio dell’uomo; in uno “slitta-
mento” della libertà. Ciò che viene dal di fuori non può niente
contro di noi: o è la Parola di Dio (opposta alle tradizioni che ven-
gono dagli uomini), parola creatrice o ci sono le ferite portate
dagli elementi o dagli altri uomini.
GESÙ; DONO DEL PADRE
Nel primo discorso di Gesù sul pane, ci dice chiaramente che ri-
cevere il pane venuto dal Padre significava “Credere in Colui che
ha mandato”. Si tratta di lasciarsi guidare dalla Parola e lasciarsi
creare da essa. Oggi il paesaggio cambia: si tratta di “mangiare il
corpo e bere il sangue”. Questo non vuol dire semplicemente di
“andare alla Messa e far la Comunione”: Sarebbe ridurre consi-
derevolmente la portata delle parole di Gesù e di ridurre tutto ad
un rito da compiere, ad una celebrazione. Non si tratta di svalo-
rizzare l’Eucarestia ma di far apparire ciò che si nasconde sotto
il rito, ciò che significa. Bisogna dire che il secondo discorso non
è separabile dal primo; mangiare e bere non sono una cosa di-
versa dal credere. Nel primo discorso si tratta di rispondere al
problema dell’origine: “Da dove viene il Cristo?”. Nel secondo
discorso la fede si fa movimento: si tratta di seguirlo “Là dove
Egli va”: al Padre attraverso la Pasqua. Ci offre il suo corpo. Il
Corpo che si tratta di mangiare è un corpo offerto, il sangue che
si tratta di bere è un sangue versato. Non basta, quindi, dire che
il Cristo offre il suo Corpo e versa il suo Sangue come se fossimo
dei destinatari passivi del dono che Egli fa e che Dio ci fa attra-
verso di Lui. Noi siamo attivi perché siamo noi che mettiamo Cri-
sto a morte. È illusorio dire: “sono i farisei, i Giudei, e Pilato”.
Bisogna capire che questi attori del dramma non fanno che ma-
nifestare ciò che avviene nel grande giorno della storia, ciò che
avviene in tutte le vite e nell’umanità: “Siamo noi che consu-
miamo l’uomo, che viviamo della sostanza degli altri”. E quando
l’uomo è consumato, beffato, ignorato, espropriato è Dio che
viene escluso, messo a morte. Mangiare la carne offerta di Cristo
e bere il suo sangue versato è una confessione. È riconoscere il
nostro male, la nostra nocività. E non diciamo che colpevoliz-
ziamo ingiustamente gli uomini: si mistifica quando si vuol far
credere ad una umanità innocente. Noi mettiamo Dio, la vita a
morte. Lo allontaniamo dalle nostre città dai nostri ambienti, dalle
nostre attività. Ma dove regna l’amore? Dalla confessione quindi
alla salvezza. Mangiare il corpo e il sangue di Cristo è dunque ri-
conoscere che ingiustamente è stato messo a morte e che, conse-
guentemente, l’uomo è colpevole. Giovanni ci dice “Si volsero
verso Colui che avevano trafitto”. Questo riconoscerlo come può
essere per noi resurrezione, vita eterna? Mangiando e bevendo il
corpo e il suo sangue non riconosciamo soltanto la nostra colpe-
volezza ma riconosciamo anche il dono di Dio. Confessiamo che
è Lui il dono della vita. Così rinunciamo alle nostre idolatrie, ri-
conosciamo che solo Dio è la nostra vera origine, e per conse-
guenza il nostro solo fine. Così il corpo e il sangue di Cristo sono
il vero nutrimento e la vera bevanda: alimenti della vita. Noi ac-
cettiamo questa rivelazione dell’amore quando nel rispetto infi-
nito della libertà mangiamo il corpo e beviamo il sangue. E lo
accettiamo come nostra propria legge: non resta che un “coman-
damento”: “amare come Lui (il Cristo) ha amato”.
PAX CHRISTI
Quando l’uomo ignora il suo Creatore, o quando ne riconosce
l’esistenza violando però i suoi comandamenti, finisce con il
cedere alle subdole sobillazioni del malefico Tentatore e com-
mette orrendi crimini: omicidi, genocidi, guerre. Bisogna, in-
vece, ricordare ciò che l’Uomo-Dio disse più di duemila anni
fa: “Beati gli operatori di pace perché saranno chiamati figli
di Dio…Beati gli assetati di giustizia perché saranno sa-
ziati…” e disse anche “Chi crede in me vivrà, anche dopo la
morte fisica”. Ai miscredenti rivolgiamo un accorato invito:
abbiate fede; la stessa fede del centurione citato nel Vangelo.
Sarete salvati
L’ATTUALITÀ, pag. 16 N. 10 - OTTOBRE 2018

L’ATTUALITÁ Comitato d’Onore LA JUVENTUS

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Campania: Florinda Battiloro.
Abruzzo: Maria Assunta dé Frassine.
Molise: Leda Panzone Natale
Puglia:Mariannina Sponzilli.
Basilicata: Giustino Setteducati.
Calabria:Antonio Bartalotta, Michele Biafora.
Sicilia: Giuseppe Canale.
Sardegna: Annamaria Chirigoni.
CORRISPONDENTI DALL’ESTERO
Albania: Aubert Cecchini
Argentina: Rosa Cecconi
Belgio:Francis e Richard Dessart, Francoise Vercruysse
Canada: Susan Ye
Costarica: Olga Coll
Croazia: Sania Mihalina
Federazione Russa e C.S.I.: Franco Pichi
Francia: Franco Pichi, Jean Claude Leroy
Germania: Giancarlo Sordon
Gran Bretagna: E. Caprarella, C. Di Massimo
Moldavia: Aubert Cecchini
Olanda: Teresa Van Der Hallen, Tosca Poggialini
Portogallo: Maria Rego
Romania: Giovanni Maggi
Serbia: Dubravka Stegnjaic
Spagna: Maria Josè Vidal Vidal
Thailandia:Alessandro Marmello
Ucraina: Nataliya Kudryk
Usa: Teresinka Pereira
Stampa:
digitaledigitale srl
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Attività editoriale di natura
non commerciale
(art. 4, D.P.R. 26/10/72,
n 633 e successive modifiche)
Gli articoli firmati e le foto, inediti ed esenti
da vincoli editoriali, esprimono le opinioni
personali degli autori che ne assumono diret-
tamente la responsabilità. La Direzione, in
base agli spazi disponibili, si riserva la facoltà
di selezionare ed abbreviare gli articoli perve-
nuti. In linea di massima la collaborazione è a
titolo gratuito. È prevista una retribuzione
solo per i praticanti pubblicisti e per i corri-
spondenti dall’estero.
Tiratura programmata:
100.000 copie
del periodico “L’Attualità”
(in ordine alfabetico)
DI NUOVO IN FUGA?
Neanche il tempo di ricomin-
Dott. Antonietta Anzalone (pubblicista); On. Alfredo Arpaia (Pre- ciare a giocare al gioco britan-
sidente Lega Italiana Diritti dell’Uomo); Prof. Giuseppe Bellisa- nico (speriamo che i fiorentini
rio (cardiologo); Prof. Giorgio Bosco (Ambasciatore); Dott. Liana non se la prendano) più seguito
Botticelli (Dama Comm. S. Sepolcro); Dott. Filippo Chillemi nel Bel Paese che già si parla di
(Dir. “Nuova Impronta”); Prof. Ferruccio Ciavatta (Docente uni-
versitario); Conte Prof. Fernando Crociani Baglioni; Prof. Fran- una Juventus campione di Ita-
cesco D’Episcopo (Doc. Università Federico II, Napoli); Prof. lia. L’acquisto di Cristiano Ro-
Claudio De Rose (Presidente Emerito Corte dei Conti); Prof. naldo, considerato uno dei
Francesca Ferragine (psichiatra-psicoterapeuta); Prof. Franco Fer- giocatori più forti di sempre, è
rarotti (sociologo); Sen. Pietro Fratantaro (Governatore del- andato a rafforzare una rosa
l’U.M.S.); Sen. Diego Gattuccio; Don Riccardo Giordani (Duca che negli ultimi anni non ha
di Willemburg); Prof. Pierluigi Lando (psichiatra); Amm. Stefano avuto rivali (se non Roma e
Madonna; Prof. Alessandro Massimi (Doc. Dottrine giuridico- Napoli in sporadiche occa-
economiche); Sen. Col. Giancarlo Martini; Dott. Carmelo Mo- sioni). E’ quindi già tutto fi-
nello di Borsod (pubblicista); Dott. Eugenio Morelli (scrittore);
Sen. Gen. Prof. Stefano Murace (Marchese di Costaviola della nito? Niente di più sbagliato,
Magna Grecia); Gen. Enrico Muzi (Guardia di Finanza); Gen. C. perché seppur i piemontesi
A. Rocco Panunzi; Comm. Dott. Rodolfo Ricottini (medico chi- vantano il palmares più ampio
rurgo); Prof. Tito Lucrezio Rizzo (Consigliere Capo Servizi del all’interno della penisola ita-
Quirinale); Prof. Natale Santucci (neurochirurgo); Comm. Gian- lica, non dobbiamo dimenti-
carlo Serafini (Lions Roma Palatinum); Sen. Prof. Giustino Set- carci che la frase “il pallone è
teducati (U.M.S.); Gen. C.A. Bruno Simeone; Prof. Aurora rotondo” è vero. Questo con-
Simone Massimi (Cavaliere O.M.R.I. e giornalista); Prof. Giulio cetto si riferisce al fatto che,
Tarro (Scienziato, PhD-Md); Gen. CC. Raffaele Vacca; Dott. Sal-
vatore Veltri (Direttore Attualita.it). nonostante una compagine
possa avere gli atleti più forti e
possa essere nettamente supe-
LA RUBRICA DELLA SALUTE riori ai suoi avversari, alla fine
si deve sempre scendere in
campo e dimostrare il reale va-
lore di queste valutazioni.
L’OLIO DI MOLY Serie A 2019: Juve in fuga?
Ai tempi della nonna tante medicine non si conoscevano e si an- Può darsi, ma che le altre ini-
dava avanti con le erbe. Per abbassare la pressione si usava molto zino a correre per cercare di
aglio ma non tutti lo digerivano, poi, qualcuno inventò l’olio di raggiungerla e, magari supe-
moly che era sempre estratto dall’aglio unito al succo di cipolla. rarla, è un auspicio ed un do-
Tuttora oggi lo troviamo nei supermercati. Un medicamento vere. Bruno Bertucci
molto utile per abbassare la pressione si ottiene facendo un de-
cotto di foglie d’ulivo, bollire in 500 gr. di acqua una manciata di
foglie d’ulivo per alcuni minuti e berlo a digiuno per parecchie
settimane. COMUNITÀ ALLOGGIO PER ANZIANI
UN APERITIVO E DIGESTIVO FATTO IN CASA Villa composta di tre piani di mq. 200 circa ciascuno, piano terra. Struttura per Comunità Alloggio
Ecco un digestivo o aperitivo eccellente fatto in casa, (250 gr. di per 12 anziani parzialmente autosufficienti, che necessitano di reciproca solidarietà e di vita in com-
uva sultanina in 700 gr. di maraschino e 50 gr di grappa, messi pagnia, completamente autonoma rispetto al resto del fabbricato. L’immobile è sito nel Comune di
Scandriglia (Ri), zona residenziale Poggio Corese, Via dei Tigli n.9, circondata da numerosi alberi
a macerare per un mese. Si ottiene un ottimo digestivo o aperi-
tivo. (magnolie, cipressi, pini, ecc.), ed è raggiungibile da Roma in circa 40 minuti percorrendo la Via
Salaria. La retta mensile è di € 1.300,00 (euro milletrecento/00), che comprende tutte le esigenze
dell’anziano con alloggio, vitto, assistenza medica e compagnia.
LA PROPRIETÀ DEI CAPPERI
I capperi usati nelle salse e nei sughi, sono un ottimo stimolante Di fronte all’immobile esiste un ampio parcheggio per le autovetture dei parenti, che intendono far
dell’appetito. Lavati dal sale, inseriti in un sugo di tonno con visita ai propri cari in qualsiasi momento. La struttura è gestita dalla famiglia Lisena, che vanta
olive, trasformeranno il sapore del vostro sugo in qualcosa di spe- una grande competenza in materia. Per ulteriori informazioni rivolgersi telefonicamente: alla Sig.ra
ciale. Non dovrete salare. Insieme, all’acciuga aggiunta nel sof- Nina Lisena cell. 339-6157099, oppure alla Sig.ra Silvia Lisena cell. 338-5029150, oppure al pro-
fritto dell’aglio, a cottura ultimata tritate sui vostri spaghetti del prietario, avv. Francesco Oliveti cell. 348-4411269.
prezzemolo. Una salsa di capperi per il vostro pesce al micro-
onde, dissalate una manciata di capperi, metteteli nel
frullatore con una manciata di prezzemolo e
mezzo spicchio di aglio per chi lo può digerire,
SUPERARE BUON COMPLEANNO, VERGINE !
aggiungete dal tubetto la crema di alici 3 o 4
cucchiai di olio. Frullate il tutto e aggiungete il
I LIMITI La Bilancia è un segno d’aria, maschile, cardinale. I nativi di questo
Segno sono attratti da tutto ciò che è bello e armonioso ed hanno un forte
succo di mezzo limone. Questa salsa la potete
anche usare per condire anche le patate lessate, DELLA COSCIENZA desiderio di equilibrio, sia interiore sia esteriore. Anche l’amore è prer
costoro una questione di buon gusto di gentilezza nel comportamento
con il prossimo di altruismo, non è mai abbandono istintivo alla passione
il lesso del brodo e tante altre pietanze, come il Il rapporto tra la coscienza e l’in- o alla sensualità, è sempre alla ricerca della delicatezza nelle
baccalà lesso, ed anche i carciofi tagliati a metà e conscio dovrà ripristinarsi per- espressioni e nei gesti e il rifiuto per ogni accenno di la-
cotti nel microonde, per pochissimi minuti, e buon appetito. chè la prima non potrà vivere scivia o brutalità. Per costoro l’amore si identifica in
Liana Botticelli senza un profondo contatto con un rapporto di coppia legalizzato e tendono a sposarsi
il centro da cui si è staccata, nè abbastanza presto. Il matrimonio è infatti per loro in-
senza il nutrimento che può arri- dispensabile. Anche il sesso, per la Bilancia è essen-
zialmente una questione di stile e di armonia:dunque
vare da questa parte della spiche. metterà al bando ogni aspetto animalesco del rapporto
I tre pianeti trans personali, per cercarne, invece, la perfezione. I nativi del segno
urano, nettuno e plutone rappre- hanno spesso un accentuato senso artistico che tendono
sentano le forze che cercheranno a trasferire in ogni loro comportamento anche nel sesso ri-
in ogni modo di entrare all’in- tengono che si debba agire come se si stesse creando un’opera d’arte o
terno della coscienza per libe- gustando una bella sinfonia. Marina Giudicissi
rarla, trasformarla, ampliarla e
renderla autentica.
Marina Giudicissi
LA RIVINCITA DEI “PELLEROSSA”
Il titolo non può che essere provocatorio. Come si può parlare di rivin-
INSONNIA cita quando ci si occupa di una storia dove l’80% della popolazione na-
tiva dell’America è stata spazzata via. Le cifre si aggirano intorno ai 100
milioni di morti, per questo si sente il termine di genocidio quando se ne
parla. A volte raccontando alcune storie si cita la frase “ironia della
Senza un adeguato riposo not- sorte”. Inizieremo proprio da questo punto. I nativi Americani non erano
turno il sistema immunitario un popolo unico, erano circa 250 tribù; disprezzati per il colore della
viene progressivamente debili-
pelle venivano chiamati senza distinzione pellerossa. Un tempo tra i co-
tato e il corpo è piùfacilmente lonizzatori i nobili occidentali si distinguevano dai plebei e i contadini
attaccabile da fattori esterni. per il colore della pelle che doveva essere liscia e bianca come la por-
Un buon riposo notturno è fon- cellana. I contadini che zappavano la terra lavorandola erano abbronzati
damentale per depurarci ade- dal sole cocente. Al giorno d’oggi nonostante ci si possa abbronzare fa-
guatamente dalle tossine cilmente in un centro estetico, sia essendo operai, impiegati o altro, l’ab-
ANCHE SERVIZIO A DOMICILIO assimilate durante la giornata e
ricaricare la nostra energia. Le
bronzatura è divenuta un elemento cruciale, un obiettivo da raggiungere
a dimostrazione dell’avvenuta vacanza. Il cambiamento culturale è ve-
rificabile dalla nascita come funghi di centri estetici per l’abbronzatura
geopatie sono sono particolar- che non sembrano risentire di crisi economiche. Se non si è informati ri-
Punto di distribuzione del periodico mente subdole perchè non ci si guardo ai vari personaggi televisivi o “Vips”, li si può riconoscere facil-
accorge subito della loro pre- mente perché il loro colorito è così estremo che sembrano loro i veri
L’Attualità senza. Marina Giudicissi pellerossa. Ironia, nel nostro secolo essere pellerossa è di moda, è Vip;
un tempo si era sterminati e disprezzati per questo. Un altro punto che
vorrei porre all’attenzione è il cambiamento avvenuto nelle riserve, ter-
ritori troppo aridi o freddi per interessare ai “bianchi” sono stati i luoghi

LEZIONI
PRIVATE
Paola Lamonica laureata, in
lettere (indirizzo Archeolo-
gia vicino Oriente) da oltre
trent'anni si occupa d'arte,è
iscritta all'albo per l'exper-
tice,che esegue da anni su
quadri, sculture e oggetti sia
antichi che moderni .Orga-
nizza mostre, corsi e semi-
nari,insegna privatamente
materie letterarie per ra-
gazzi; aiuto compiti per i
più piccoli. Scrive articoli
culturali.
Per contatti 340/ 8909257
RICETTA DEL MESE
RISOTTO ALLE VERDURE
Far appassire la cipolla in burro
e olio. Aggiungete poco a poco
le verdure tagliate a pezzetti,
salare e cuocere a fuoco basso
per circa 6- 10 minuti. Aggiun-
gere il riso, coprite d’acqua e
cuocete il tutto coprto per circa
15-20 minuti. All’occorrenza
aggiungere ancora acqua. A
cottura quasi ultimata mesco-
lare con prezzemolo tritato e un
pezzetto di burro.
Marina Giudicissi
dove i nativi americani sopraffatti sono stati relegati. I “pellerossa”, al-
cuni di essi corrotti dagli invasori con l’alcool e il gioco d’azzardo, pro-
prio in quelle terre hanno creato dei casinò che fatturano miliardi.
Circa il 40% delle tribù oggi gestisce dei casinò, in una condizione di
“sovranità limitata”, proprio in quegli spazi ostili. Ancora oggi vige una
visione perlopiù etnocentrica occidentale che vede loro come dei sel-
vaggi; c’è anche una versione paternalistica che richiama Rousseau e il
“buon selvaggio”. Sia in questa versione, che in quella “dispregiativa”,
il concetto di sviluppo tecnologico è unito in modo univoco a quello di
progresso. L’essere nomadi viene inteso come indice di sottosviluppo. Mi
chiedo se sia sottosviluppo il fatto che i nativi americani non combatte-
vano per la terra, perché loro consideravano la terra un bene di tutti. La
loro religione considera sacra ogni cosa, dagli uomini alle piante. Ogni
tribù ha un suo totem raffigurato con due ali perché gli indiani conside-
rano loro stessi come “angeli che hanno un corpo”. Sacra è per loro la
vita in ogni sua forma. Toro Seduto diceva: “solo dopo che l’ultimo al-
bero sarà abbattuto, solo dopo che l’ultimo lago sarà inquinato, solo dopo
che l’ultimo pesce sarà pescato, voi vi accorgerete che il denaro non può
essere mangiato”. Penso che sia importante riflettere sul concetto di pro-
gresso. Secondo Einstein non esistono grandi scoperte, né reale pro-
gresso finchè sulla terra c’è un bambino infelice. Laura Cardia