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11 - Sport come attività fisica

Definizione importante qualsiasi forma di attività fisica mediante una partecipazione realizzata o
meno abbia come obiettivo il miglioramento delle condizioni fisiche e psichiche sviluppo di relazioni
sociali e conseguimento dei risultati nel corso di competizione a tutti i livelli.
in questa definizione ci sono i cardini degli obiettivi dell'attività motoria cioè :

 Miglioramento della salute psicofisica - C'è l’accrescimento del benessere individuale e


la lotta contro malattie ( obiettivo del OMS) come cancro diabete obesità cardiopatia
pressione alta ,colesterolo alto, sindrome metabolica.
 Dimensione sociale dello Sport - cioè importanza del piano valoriale il di ricerca di valori
positivi.
 Aspetto della competizione - che deve diventare sana ,Quest'aspetto interessa tutti gli
attori del mondo sportivo ( sponsor sedi di competizione, prestigio dello Sport etc…)

Frase di Pierre de Coubertin : “ Lo sport e parte del patrimonio di ogni uomo e di ogni donna è la
sua assenza non potrà mai essere compensata” . Ricordiamo che Coubertin fù fondatore dei
Giochi Olimpici moderni. Egli si concentrò nell'affermazione del movimento a qualsiasi livello e per
tutti ( anziani, adulti e bambini), comprendendo prima di tutti le immense risorse che esso contiene
in termini di salute, divertimento, formazione.
Avere accesso allo sport significa anche avere accesso alla cultura, poiché Il benessere psicofisico
è un requisito fondamentale di tutte le attività della vita dell'uomo.

Pierre de Coubertin visse a cavallo tra ‘’800 e ‘’900, compilò tra le 12 mila e 15.000 pagine
raccolte in 1.400 libri brochure e articoli.
Il suo obiettivo principale su quello di mettere insieme in un modo accessibile concetti metodi e
punti di riferimento e relativi alla dimensione del movimento fisico.

Ricordiamo che la frase “l'importante non è vincere pensi partecipare” non è sua, il suo spirito si
evidenzia piuttosto nella frase “La cosa importante nella vita non è la vittoria bensì la battaglia
l'essenziale non è aver vinto ma aver combattuto bene”.
Ricordiamo ancora che il suo motto , basato su sport e libertà, è alla base di un comunicato a
favore del Congresso di atletica Internazionale di Parigi che aveva come obiettivo ripristinare i
giochi olimpici basati sui bisogni della vita moderna unendo internazionalismo e competizioni
pacifiche e cavalleresche.
Questo messaggio non fù inizialmente accolto bene ma, grazie alla sua forza, il 16 giugno del
1894 migliaia di persone furono presenti alla cerimonia inaugurale presso l'anfiteatro della Sorbona
Con ben 12 paesi partecipanti. Questa manifestazione adottava un ciclo di 4 anni, esclusione di
bambini, una commissione internazionale composta da 14 membri, e sport moderni. Egli
disegnò la bandiera olimpica con 5 anelli simbolo delle cinque parti del mondo Unite.

Nel 1918 durante la Grande Guerra Pierre de Coubertin affermava che l'accesso alla pratica delle
attività sportive e al campo della conoscenza doveva essere garantito ad ogni essere umano.
Inoltre afferma che l'educazione fisica non è una questione puramente fisica.
L’OLIMPISMO diventa così un sistema filosofico , uno stato mentale universale nato dal
doppio volto dello sforzo e della euritmia, unione perfetta per la natura umana, culto
che riesce a coniugare l'amore per l'eccesso e l'amore per l'armonia.

Nel 1906 elabora i nuovi programmi per l'insegnamento scolastico e introdusse lo sport nelle
scuole secondarie.
Nel 1886, dopo un soggiorno in Inghilterra, egli si convince che la formazione sportiva conducesse
ad un piano totale per l'addestramento morale e sociale sotto l'egida delle scuole sportive.
Nel 1912 per via di queste spinte andrà ad analizzare i problemi radicali del sistema di istruzione e
formazione.
Nel 1918 introduce il tema dell'importanza della storia, secondo lui, suprema scuola di saggezza
per le democrazie .
Nel 1919 in una serie di lezioni a Losanna affermo che la storia universale dovesse occupare nel
moderno ginnasio lo stesso posto della filosofia nell'antica Grecia, poiché l'ignoranza storica era
per lui la maggior causa di guerre pur essendo la storia accessibile a tutti. Propone quindi di
epurarla da inutili concetti è nozionismo per renderla più pratica.
Da questi capisaldi nascono le seguenti considerazioni :

- Lo sport non è una cosa naturale per l'uomo


- Il carattere sportivo deve essere presente in tutti gli esercizi muscolari
- Lo sport ha molto a che vedere con la psicologia e la fisiologia e poi influenzare
comprensione carattere e coscienza, divenendo un agente di perfezione morale e sociale.

Nel 1925 PdC annuncia la creazione dell' Unione pedagogica universale e l'immagine della
torcia a dieci braccia evidenzia i suoi principi (Astronomia, geologia, storia, biologia
,matematica, estetica, filosofia, economia, legge, etnologia, linguistica. ).

In quegli anni all' Accademia di Atene si sintetizza il suo pensiero sulla diffusione dei miei studi
storici ,ovvero che Chiunque apprende dalla storia capisce che :

- l'umanità compie passi piccoli per una vita migliore


- tutto ciò che è acquisito dall'umanità è delicato e fragile
- continuità e coordinamento degli sforzi da una generazione all'altra sono l'unica
garanzia per migliorare la propria esistenza.

Caratteristiche del Olimpismo :

 Religiosità ( Poichè avviene l’esecuzione di un rito cerimoniale come prima cosi oggi)
 Appartenenza ad un aristocrazia che si fonda sulle pari opportunità ( potere fisico e
mentale )
 Idea del tempo di tregua, Quindi senso di bellezza, ricerca estetica. per risvegliarla nei
giovani occorre lavorare sul come rendere belle le loro vite.. quindi lo sport diviene un
produttore di arte e bellezza.
 Non dimenticare il valore della musica.

Tutte queste nozioni finirono nel 1930 nella carta della riforma sportiva che propose una chiara
distinzione tra educazione sportiva ed educazione fisica e tra formazione sportiva e competizione.
In definitiva i temi di Coubertin furono molti, nell'ambito sportivo ricordiamo principalmente :
rispetto delle regole, stanno spirito competitivo, pari opportunità, appartenenza al gruppo,
gestione del proprio corpo del proprio tempo, autocontrollo, etc…
e quindi lo sport inteso come piattaforma pedagogica a disposizione dell'uomo per rifinire
l'apprendimento.
12 - La storia magistra Vitae
-Pierre de Coubertin identifica la storia come disciplina privilegiata per comprendere il mondo.
Essa diviene suprema scuola di saggezza per le democrazie e chiave di volta per il futuro. Questo
perchè gli uomini cambiano ma la conoscenza del passato ci è indispensabile, ma perchè ?
Perchè per inserirsi effettivamente nel cambiamento , occorre saper tradurre e decodificare la
realtà che ci circonda. Per farlo abbiamo bisogno di idee già pensate e fatti già accaduti ( la storia).
Infatti ogni elemento rimanda ad un altro in un sistema dove tutto è interconnesso ed ha un suo
preciso valore.

-Per Edgar Morin l’essere coincide con il conoscere, ed entrambi si condizionano a vicenda.
Quindi la storia diviene il tipo di conoscenza più efficace per ‘’conoscere ‘’ la natura umana , e da
qui comprenderla .

-Così per de Coubertin l’unica strada per convivere in pace non è amarsi , bensì iniziare a
conoscere la” storia universale” che ci accomuna, al fine di giungere a conoscenza e rispetto
reciproco.

-Per Gousdorf il continuo frammentarsi del sapere contribuisce alla sua disgregazione ,
rendendo gli individui inadatti a leggere l’intero sapere esistente. E’ quindi solo il dialogo tra
elementi diversi della conoscenza che permette di superare questa avversità.

- Per Morin è necessario sviluppare la normale attitudine a situare tutte le informazioni in un


contesto. Nel libro Una testa ben fatta parla del problema della compartimentazione del
sapere che porta ad atrofizzare la contestualizzazione degli argomenti e la capacità di articolarli
tra di loro. La sua metafora è : ‘’ Navigare in un oceano di incertezze attraverso arcipelaghi di
certezze “. Per Lui la storia può seguire 2 corsi : o un ritorno allo stato barbarico o ad un nuovo
principio per la civiltà umana. Quindi solo la conoscenza della storia universale permette
all’umanità i superare i propri limiti , l’arroganza, l’autocritica, l’incertezza, il disprezzo…

-Gusdorf scese invece un’antropologia che studia il fatto umano totale : la Filosofia.

In effetti nè la storia nè la filosofia sono sufficienti a questi indagini perchè il quadro totale è
cambiato. Il dinamismo e la varietà dei saperi dell’epoca moderna ha portato la cultura a ricercare
una finalità più concreta e meno astratta rispetto agli antichi fasti. Quindi la cultura si è
‘’mantenuta’’ essenzialmente come capacità di relazionalità, per comprendere meglio la collettività
e poter ridurre tutti gli eventuali attriti tra le parti (emotività, sentimenti, pensiero critico ).
Perciò essendo questa relazionalità la chiave di tutto, aveva ragione Coubertin che la storia fosse
la grande madre del sapere per l’umanità.

La storia avanza non in maniera frontale come un fiume ma con deviazioni che dipendono da
innovazioni o creazioni interne, o da eventi o cause esterni.( segue pappone immenso sulla
storia…)

- 2 AFFRONTARE LE INCERTEZZE

A seguito dei numerosi confronti in genere umano e trascinato in un senso di profonda


incertezza. E’ necessario quindi sapere come affrontarla. I tipi di incertezza sono :
cerebro/mentale, logica, razionale e psicologica ( inconsapevolezza di ciò che accade nella
nostra mente e relativa assenza di un'auto esame critico).
- 3 L’INCERTEZZA DELLA CONOSCENZA
La conoscenza è un cammino che contiene il rischio permanente di illusione e di errore. Le
certezze dogmatiche nascondono le peggiori delusioni. bisogna ricercare la continua definizione
adeguarla e rettificarla continuamente. Accade però di Incontrare,durante la nostra vita , casi con
false definizioni ed un quadro generale chiuso. Comprendiamo ,quindi ,che possiamo giungere a
delle certezze solo se abbiamo elementi classificabili.
Inoltre non essendo leggibile la realtà in modo certo è importante non essere realisti in senso
banale né in realisti Benzina comprendere l'incertezza del reale e sapere che è reale comprende
un possibile ancora invisibile. cioè che questa sera cose. Però questo sarebbe il disco corre
Nonino che qui carta di credito personalizzare

- 4 LE INCERTEZZE E L’ECOLOGIA DELL’AZIONE

Talvolta si ha l’impressione che l’azione semplifichi, poiché, all’interno di un’alternativa, si decide,


si sceglie. In effetti, l’azione è decisione, scelta, ma è anche scommessa. E nel concetto di
scommessa vi è la coscienza del rischio e dell’incertezza.Interviene qui l’ecologia dell’azione. Dal
momento in cui un individuo intraprende un’azione, quale che sia, questa comincia a sfuggire alle
sue intenzioni. L’azione ritornerà come un boomerang sulla nostra testa. Questo ci obbliga a
controllare l’azione, a cercare di correggerla – se si è ancora in tempo – e talvolta a silurarla, come
i responsabili della Nasa che, se un razzo devia dalla sua traiettoria, lo fanno esplodere. L’ecologia
dell’azione significa dunque tener conto della complessità che essa comporta, con i suoi rischi, con
i suoi casi, con le sue iniziative, con le sue decisioni, con i suoi imprevisti, e richiede inoltre la
coscienza delle derive e delle trasformazioni. Infine, l’ecologia dell’azione comporta quattro principi
di incertezza :

- 5 L’anello rischio/precauzione
Per ogni azione intrapresa in ambiente incerto, vi è contraddizione fra il principio di rischio e il
principio di precauzione, essendo sia l’uno sia l’altro necessari; si tratta di poterli connettere
malgrado la loro opposizione.

- 6 L’anello fini/mezzi.
Poiché i mezzi e fini inter-retro-agiscono gli uni sugli altri, è pressoché inevitabile che mezzi ignobili
al servizio di fini nobili pervertano questi ultimi e finiscano per sostituirsi ai fini. I mezzi che
assoggettano, impiegati per fini liberatori possono non solo contaminare questi fini, ma anche
autofinalizzarsi ( la CEKA/KGB che ha pervertito il socialismo in russia )

- 7 L’anello azione/contesto

Ogni azione sfugge alla volontà del suo autore entrando nel gioco delle inter-retro-azioni
dell’ambiente in cui essa interviene. Questo è il principio caratteristico dell’ecologia dell’azione.
L’azione rischia non solo l’insuccesso ma anche la deviazione o la perversione rispetto al senso
iniziale, e può anche rivoltarsi contro i suoi iniziatori. Così, l’innesco della rivoluzione d’Ottobre, nel
1917, ha suscitato non una dittatura del proletariato, ma una dittatura sul proletariato. Perciò
l’azione può avere tre tipi di conseguenze inopinate, come argomenta Hirschmann: - l’effetto
perverso (l’effetto nefasto inatteso è più importante dell’effetto benefico sperato); - l’inanità
dell’innovazione (più cambia, più rimane uguale); - la messa a rischio delle acquisizioni raggiunte
(si è voluto migliorare la società, ma si è riusciti solo a sopprimere libertà o sicurezze).

 8 L’imprevedibilità a lungo termine


Si possono certamente considerare o prevedere gli effetti a breve termine di un’azione, ma i suoi
effetti a lungo termine sono imprevedibili. Così, non è mei certo che un’azione operi nel senso
dell’intenzione da cui è nata. L’ecologia dell’azione ci invita tuttavia non all’inazione ma alla
scommessa che riconosce i rischi e alla strategia che permette di modificare se non di annullare
l’azione intrapresa.

 9 La scommessa e la strategia

Vi sono effettivamente due viatici per affrontare l’incertezza dell’azione. Il primo è la piena
coscienza della scommessa che la decisione comporta, il secondo è il ricorso alla strategia.
Una volta stabilita la scelta meditata di una decisione, la piena coscienza dell’incertezza diventa
piena coscienza di una scommessa. Pascal aveva riconosciuto che la sua fede derivava da una
scommessa. La nozione di scommessa deve essere generalizzata a ogni fede – in un mondo
migliore, nella fraternità o nella giustizia – così come deve essere generalizzata a ogni decisione
etica. La strategia deve prevalere sul programma. Il programma stabilisce una sequenza di azioni
che devono essere eseguite senza variazione in un ambiente stabile, ma, dal momento che vi è
una modifica delle condizioni esterne, il programma è bloccato. La strategia, per contro, elabora
uno scenario d’azione esaminando le certezze e le incertezze della situazione, le probabilità, le
improbabilità. Lo scenario può e deve essere modificato secondo le informazioni raccolte, i casi, i
contrattempi o le sorti favorevoli incontrate strada facendo. Possiamo, nelle nostre strategie,
utilizzare piccole sequenze programmate, ma, in un ambiente instabile e incerto, si impone la
strategia.Questa deve talvolta privilegiare la prudenza, talvolta l’audacia e, se possibile, entrambe
insieme. La strategia può e deve effettuare compromessi. È nella strategia che si pone sempre in
modo singolare, in funzione del contesto e in virtù del suo sviluppo, il problema della dialogica tra
fini e mezzi. Infine, dobbiamo prendere in considerazione le difficoltà di una strategia al servizio di
una finalità complessa come quella indicata dalla massima “libertà uguaglianza fraternità”. Questi
tre termini complementari sono nello stesso tempo antagonisti; la libertà tende a distruggere
l’uguaglianza; questa, se è imposta, tende a distruggere la libertà; infine la fraternità non può
essere né decretata, né imposta, ma incoraggiata. Secondo le condizioni storiche, una strategia
dovrà favorire o la libertà o l’uguaglianza o la fraternità, ma senza mai opporsi davvero agli altri
due termini.

- 1 Libro bianco sullo sport, bruxelles luglio 2007


L’ideale olimpico, tanto caro a de Coubertin, legato allo sviluppo delle attività fisiche, in grado di
promuovere cultura e pace, è come sappiamo nato in Europa ed ancora oggi tanti soggetti
istituzionali e non, si fanno carico di promuovere i valori dell’Olimpismo.
Lo sport costituisce un forte attrattore per i cittadini dell’Unione. La Commissione affida allo sport
una funzione ineludibile nell’ambito di tutta la società europea, in particolare in questo periodo in
cui la crisi economica fa vacillare gli equilibri sociali.
Oggi il mondo dello Sport si trova confrontarsi con delle sfide come le enormi pressioni
economiche connesse le gare, lo sfruttamento dei giovanissimi, il fenomeno del doping, il razzismo
verso gli atleti del terzo mondo, la mancata accettazione delle donne, correzione degli
arbitri, riciclaggio di denaro.

Con il Libro bianco l'Unione Europea intende affrontare tutti questi problemi il raccogliere tutto un
mondo riconducibile allo sport per incoraggiarli il dibattito sul contributo che si può dare alla società
europea.
Nel 2000 il Consiglio europeo riconobbe allo sport un ruolo di primo piano nell'ambito della
Società. In quell'occasione Furono definite le responsabilità degli Stati membri e attivate
consultazioni on line per seguire l'evoluzione del mondo sportivo. Secondo un sondaggio del 2004
circa il 60% dei cittadini europei svolge attività sportiva.
Numerose campagne di informazione stanno evidenziando la connessione tra varie patologie è la
mancanza di attività fisica. Un’importante ricerca congiunta tra ISTAT e OCSE, rivela che un
aumento del 10% della spesa sanitaria aumenterebbe l'aspettativa di vita di soli ¾ mesi .
Però i progressi della medicina sono tali per cui stando ai dati di questa ricerca, la salute dei
cittadini europei è in netto miglioramento indipendentemente dal sistema sanitario adottato.
Questo significa che abbiamo un bisogno enorme di ricerca e di fondi da destinare ai vari settori
medico scientifici affinché contribuiscano a produrre innovazione scientifica. Lo sport, secondo
l’Unione Europea è un fenomeno di estrema rilevanza e di grande impatto sotto numerosi punti di
vista. A livello di fondi comunitari vi è oggi una forte volontà di investimento , con quasi 17 milioni di
Euro per la strategia Europa 2020 nel quadro di innovazione per la gioventù.

Lo sport è un forte attrattore per i giovani. Incentiva un innovazione continua. Ne è esempio


lampante le Running Crew a New York , ragazzi che si riuniscono per correre , ma anche per
socializzare e fare baldoria.
Citiamo queste esperienze perchè una delle sfide della nostra società è senz’altro il benessere
individuale: senza questa condizione, che ovviamente costituisce un prerequisito in ingresso, e
minacciata di continuo da globalizzazione e incertezza di varia natura, noi non andremo lontani ed
ecco il motivo per il quale l’Unione Europea concentra un budget importantissimo su un obiettivo
che ritiene strategico, quello dell’ampliamento su tutto il territorio transnazionale della dimensione
dello sport di base.

1 Vita attiva sul territorio dell’unione europea


Ha già quasi un anno il lancio del più ambizioso e cruciale programma dell’Unione e pertanto è
necessario cominciare ad orientarsi sulle novità introdotte dal programma quadro di ricerca e
innovazione Horizon 2020, ricordando che il contesto storico nel quale ci muoviamo è quello della
“società della conoscenza”, della “società complessa”, della “information economy”. Bisogna
ricordare che i cambiamenti strutturali vengono preceduti sempre da quelli culturali, così si
inserisce la ricerca effettuata in Usa e voluta fortemente da Obama , sul comprendere il perchè gli
studenti asiatici avessero migliori risultati in termini scolastici.
Si concluse che il tempo trascorso in scuola da parte degli ultimi, fosse di un 30 % in più. Questo è
solo un esempio, come la riforma del sistema d’istruzione effettuato dalla Cina 15 anni fà
attraverso il pedagogista Howard Gardner, che ha portato il paese ad una crescita mostruosa del
PIL. Così come la teoria secondo cui , a maggiori livelli culturali , corrispondano maggiore
benessere economico, fortemente voluta dall’OCSE, che evidenzia inoltre il notevole ritorno
economico su qualsiasi investimento in cultura ( 1 euro e 67 per ogni euro speso).
Dunque, per fronteggiare una realtà complessa, particolarmente sotto il profilo culturale, occorrono
nuove armi pacifiche per la Commissione Europea: scienza d’eccellenza, leadership industriale e
sfide della società.Per questi motivi, la ricerca e l’innovazione si collocano al centro della strategia
Europa 2020 per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva.
Le proposte di Orizzonte 2000 sono :
 Stabilire gli obiettivi generali, la giustificazione e il valore aggiunto unionale , la dotazione
finanziaria e le disposizioni in materia di controllo,sorveglianza, valutazione.
 Una proposta di programma unito per l’attuazione di Orizzonte 2000.
 Stabilire modalità di finanziamento e rimborso spese,i criteri di selezione e assegnazione e
le regole in materia di proprietà, sfruttamento e diffusione dei risultati;
 Una maggiore semplificazione attraverso un’architettura più semplice del programma
 L’integrazione della ricerca e dell’innovazione grazie a un’offerta di finanziamenti coerenti
 Più sostegno all’innovazione e alle attività pre-commerciali
 Più possibilità per i nuovi partecipanti e per gli scienziati giovani.

Le priorità di Orizzonte 2020 saranno :


 1) Scienza di eccellenza: Sostenere gli individui più talentuosi e creativi ,Finanziare la
ricerca collaborativa, offrire ai ricercatori eccellenti opportunità di formazione (“azioni Marie
Curie”).
 2) Leadership industriale. Porterà grandi investimento in tecnologie industriali essenziali
,consentendo di : A) Consolidare la leadership nelle tecnologie abilitanti e industriali,B)
Facilitare l’accesso ai finanziamenti con capitale di rischio C) Fornire in tutta l’Unione un
sostegno all’innovazione nelle PMI.
 3) Sfide della società. Un approccio incentrato sulle sfide riunirà risorse e conoscenze
provenienti da una molteplicità di settori, tecnologie e discipline, fra cui le scienze sociali e
umanistiche. I finanziamenti si concentreranno sulle seguenti problematiche: a. Sanità
(sport), cambiamenti demografici e benessere (sport); b. Energia da fonti sicure (sport),
pulita (sport) ed efficiente (sport); c. Società inclusive (sport), innovative (sport) e sicure.

Si prevede che il 35% circa del bilancio di Orizzonte 2020 sarà costituito da spese connesse con il
clima.
La semplificazione nell’ambito di Orizzonte 2020 riguarderà tre obiettivi generali: la riduzione dei
costi amministrativi per i partecipanti; l’accelerazione di tutti i processi di gestione delle
proposte e delle sovvenzioni; la diminuzione del tasso di errore finanziario.
La modalità di consultare on line i cittadini ad esempio, costituisce un grande esercizio di
democrazia e di partecipazione popolare, che è teso a intercettare suggerimenti utili ma anche le
istanze inespresse o imprecisate della popolazione.
Un altro elemento ostativo alla progettualità individuale sul territorio dell’Unione e da rimuovere, è
l’attesa tra la consegna dei progetti, l’approvazione e l’autorizzazione a cominciare le attività. Ad
oggi, la Commissione ritiene che sia possibile ridurre di 100 giorni, rispetto alla situazione attuale, il
tempo medio necessario per l’ottenimento di una sovvenzione nell’ambito di Orizzonte 2020.
Orizzonte 2020 adotta un approccio ampio all’innovazione che non si limita all’ammissione di nuovi
prodotti sul mercato ma copre anche processi, sistemi e altri approcci, anche attraverso il
riconoscimento dei punti di forza dell’Europa in materia di design, creatività, servizi e
dell’importanza dell’innovazione sociale. ( per il resto consulta le schede ..troppi dati )
CAP. 15
1 Par. Contributo degli apprendimenti informali
In virtù dei numerosi contesti non formali ed informali in cui si pratica sport, esso
rafforza il capitale umano del vecchio continente. I valori veicolati dallo sport
aiutano ad aumentare il livello delle conoscenze, e il conseguente livello delle
qualifiche, il grado di motivazione e l’esercizio della volontà; producono
importanti benefici sanitari ed educativi, specialmente nell’apprendimento
permanente.
- Ovvero sono valori che se affrontati in astratto conducono a comportamenti
demagogici , se invece TESTIMONIATI DA COMPOTAMENTI, CONDUCONO A
PIANI VALORIALI SUPERIORI SPESSO DI DIFFICILE IDENTIFICAZIONE. ( esempio dei
mussulmani che hanno voluto abbandonare il credo jihadista grazie
all’integrazione e al cambiamento avvenuto in essi su valori testimoniati in
europa, cioè che hanno evidenza reale e non solo astratta).
- Relativamente al mondo delle competenze e conoscenze ricordiamo che gli
apprendimenti informali costituiscono un modello sul quale si stanno
cimentando numerose commissioni europee, poiché nei nuovi contesti di
apprendimento maturano esiti che hanno bisogno di essere accertati perché se
no non si traducono in qualifiche utili al mondo del lavoro.
• Aumentare l’attività fisica costituisce un obiettivo enorme per l’Organizzazione
Mondiale della Sanità per aumentare e preservare la salute e il benessere ma il
mondo dello sport viene di continuo minacciato dal doping, che mina alla radice lo
spirito delle competizioni, minaccia la salute degli atleti e nuoce all’immagine del
settore.
• Sport e valori: un binomio indissolubile e prezioso che materia le competizioni
leali e che genera una pressione insostenibile sugli atleti professionisti. La
Commissione Europea considera le sostanze dopanti al pari della droga e avverte
anche gli sportivi di fare attenzione anche ai medicinali su ricetta che tali sostanze
potrebbero contenere.
- La pressione sugli atleti è determinata dalla coesione di due elementi, ovvero
essere vettore di valori positivi e allo stesso tempo centro di un indotto
economico importante. Essi infatti si trovano sotto pressione per poter variare i
risultati delle gare che disputano.
Quali sono gli attuali Programmi dell’UE 2014/2020 che possono costituire una
fonte di finanziamento?
- E’ molto importante le modalità con cui vengono intraprese le richieste per i foni
Eu. Regione cardine in Italia è il Trentino. Fanalino di coda troviamo regioni
Vettori di convergenza, cioè più distanti dagli standard europei ( requisiti).
- In merito ai nuovi finanziamenti( Orizzonte 2020)( Europe for citizens, che
conterrà molti bandi per lo sport) ( Creative Europe con scadenza a ottobre
2015). Una scadenza interessante da ricordare ,in ambito culturale, e riguarda è
l’ambito nelle traduzioni (nel febbraio 2015).
- Erasmus Plus ,ovvero mobilità di studenti e docenti nel passato, ora riguarda
scambio di qualifiche e comparto sport per studenti e lavoratori.
- Tutti questi bandi sono fondi diretti, ovvero possono essere richiesti da tutti i
comuni cittadini. Gli indiretti vengono invece distribuiti prima dall’Eu alle regioni ,
poi dalle regioni agli utenti finali.

Quali sono le principali problematiche connesse all’utilizzo dei fondi


comunitari
- In italia ci si lamenta del fatto che esistano regioni che hanno problemi ad
accedere ai fondi comunitari. La polonia per esempio ha un esplosione di Pil
grazie al buon utilizzo dei fondi e della banca europea ( JUSPER solo per i paesi
non fondatori ). Noi non riusciamo ad accedere a questi fondi per vari motivi :
1)Essendo paesi fondatori non possiamo accedere a JUSPER 2) Non abbiamo
fondi per accedere al superamento del patto di stabilità (cofinanziamento dei
progetti europei).

• 2 Par. Sport e inclusione

• Lo sport è un potente fattore di coesione sociale, poiché coinvolge tutti,


anche i soggetti a rischio esclusione quali disabili, anziani, stranieri. Come la
cucina, la musica, la danza, l’arte e la letteratura, favorisce il dialogo e lo
rafforza. Può essere a buon diritto considerato uno dei principali strumenti
delle politiche europee per l’inclusione e l’integrazione.
- Ricordiamo che la riflessione in sede europea è avvenuto tardi , nel 2006, per gli
indotti dei diritti di trasmissione. Ci si è resi conto che lo sport è la più grande
piattaforma umana per fare esperienza di se stessi e degli altri, UN PODEROSO
VOLANO di integrazione , dialogo sociale e convergenza di parti.
• Erasmus è stato il grande investimento dell’UE, dato che gli altri
programmi producono scambi, lavoro, fatturati, mentre Erasmus ha
prodotto e produce Europei. Politicamente, idealmente e culturalmente.
• In questo prossimo settennio, la Commissione si focalizzerà sulle questioni di
genere legate al mondo dello sport, delle pratiche sportive delle donne e delle
immigrate e si occuperà di garantire sia la copertura mediatica alle stesse che di
favorire la loro collocazione in ruoli decisionali.
- Poiché tutto è nato dai diritti televisivi, la Ue a compreso che ci devono essere
più donne in presenza televisiva che testimoniano il loro sforzo nell’integrazione
con i nuovi modelli , anche nei ruoli decisionali del mondo sportivo.
• La Commissione promuoverà l’adozione di strumenti paneuropei (pensiamo alla
digitalizzazione) e di strumenti giuridici nuovi per governare il complesso mondo
dello sport e si muoverà in un’ottica multidisciplinare per affrontare i problemi
legati a questo mondo, in particolare sui tifosi
- Il problema della digitalizzazzione è che non ci sono standard condivisi a livello
Eu, quindi se un azienda italiana decide di digitalizzare il proprio materiale , non
ci sarà l’utilizzazione posteriore.
- -La commissione europea ha bisogno di muoversi in un ottica multidisciplinare,
nonché una formazione e informazione nel mondo dei tifosi per evitare tragedie
come nel passato.
• Lo sport viene inoltre considerato un potente fattore di dialogo con i paesi
partner e di fatto si comporta spesso come una sorta di diplomazia parallela.
- Già successe nell’intenzione di Cubertain, facendo appello per i giochi olimpici a
tutti i paesi. Così scrisse a mano moltissime missive ai regnanti d’europa. Grazie a
questa azione ottenne lo sponsor per la realizzazione dei nuovi giochi sotto
l’egidia europea. Oggi quasi tutti i giochi europei sono integrati grazie alla rete
che impone la collaborazione reciproca.
• Lo sport è un volano di sviluppo per varie dimensioni: psico-fisica, formativa,
sociale, economica.
- La psico fisica viene sviluppata e preservata
- Formazione per formare giocatori, allenatori, arbitri con precise metodologie e
analisi,
- Sociale cosi come la musica la danza la letteratura sono catalizzatori
- Economico perché resta tutto un mondo di persone che si occupano di sport che
resta sconosciuto alla commissione europea.
• Vi saranno pertanto numerose campagne di sensibilizzazione sul tema sport ma
pensiamo a quella che vediamo in tv dal titolo «Di Europa si deve parlare».
- Perché molte cose non si conoscono, si è visto come si è scelto Edgar Morèn che
si è occupato della società europea a fondo.
• Ricordiamo il discorso sostenibilità relativamente ai paesi ospitanti eventi
sportivi di grande rilievo e pensiamo al recente caso Brasile. Certi appuntamenti
sportivi di richiamo possono costituire un modo per aumentare la credibilità di
governi e organizzazioni coinvolte per aumentare le occasioni di un dialogo
strutturato con l’UE.

LEZIONE 16
• La base per una crescita passa certamente per un dialogo strutturato, che evita
la frammentazione degli interventi e aiuta a sistematizzare le iniziative.
- Bisogna rimuovere i fattori che limitano la crescita. Evitare il duplicarsi di
iniziative che replicano le stesse azioni, Evitare troppe micro manifestazione
bensì accoppiarle, creare degli obiettivi temporali e specifici che riguardano la
crescita economica attraverso una programmazione.
• L’attività fisica costituisce un driver poderoso per l’auto-determinazione
individuale ma anche uno strumento per raggiungere gli obiettivi di Lisbona
di crescita, anche in termini occupazionali, sviluppando zone, infrastrutture,
riqualificando aree. Ma perché esso funzioni davvero, occorre ripristinare un
clima di fiducia.
- Noi attraverso l’attività fisica facciamo esperienza di noi stessi
- Fiducia citata da Draghi a Napoli, evidenziando il clima di rinnovata fiducia tra
cittadini, banche , istituzioni al fine di realizzare una crescita economica.

• In ordine alla questione salute connessa e prodotta dall’attività fisica, va


rilevato i costi fisici dell’inattività o della sedentarietà, vanno ad aggiungersi
ai costi legati alla carenza di qualità nei processi di invecchiamento della
popolazione, che come quella europea, allungando le prospettive di vita, si
trova a dover accrescere anche la qualità della vita in vecchiaia.
• Nel 2006, uno studio europeo ha rilevato che lo sport, in senso ampio, ha
generato un valore aggiunto di 407 miliardi di euro, che corrispondono a
circa il 4% del PIL dell’intera Unione, occupazione per 15 milioni di persone.
Questo contributo dello sport dovrebbe essere reso molto più visibile.
- Significa che bisogna lavorare per far integrare tutti i campi che lavorano nello
sport.

• Una parte sempre più cospicua degli introit generati dal mondo sportivo è
connessa con i diritti di proprietà intellettuale, diritti d’autore,
comunicazioni commerciali, registrazione di marchi, diritti d’immagine e di
trasmissione. Anche in campo sportivo dunque, va promossa un’efficace
applicazione dei diritti di proprietà intellettuale.

• E nonostante tutto ciò che abbiamo sostenuto, dobbiamo riflettere sul


fatto che la maggior parte dell’attività fisica sul territorio dell’Unione, si
svolge in autonomia, senza scopo di lucro e dà luogo ad un mondo
sommerso che andrebbe meglio indagato.
- Come si indaga ? Oltre ai forum, c’è l’eurobarometro per capire meglio lo stato
d’animo politico e sociale dei cittadini dell’unione.

• Per serie indagini mirate agli Europei, occorrono dati di qualità e comparabilità
degli stessi e soprattutto occorre catalogare i vari ambiti su cui lo sport agisce, a
fini statistici. I numeri non dicono tutto naturalmente, ma aiutano ad avere
un’idea precisa dei fenomeni.
- Non è detto che i dati per un paese valgano anche per gli altri perché tantissimi
sono i fattori che agevolano o ostacolano l’attività sportiva.

• Andrebbe sviluppato un «modello europeo dello sport» che ci consentirebbe di


preservare le tradizioni locali e far emergere nuovi soggetti e nuove situazioni di
attività fisica. Un modello certamente molto attuale è legato alla dimensione
individuale.
• Democrazia, trasparenza, responsabilità, rappresentanza costituiscono il
caposaldo per la gestione e lo sviluppo di un mondo in evoluzione.
- Cioè creare un territorio fertile per maggiore coesione sociale
Questo è il motivo per cui in Orizon 2000 sono state incluse le donne nei ruoli
cardini ( rappresentanza delle minoranze e dei gruppi deboli).
• Lo sport è garantito da aspetti importanti del diritto dell’Unione Europea quali
ad esempio divieto di discriminazione, parità uomodonna, però poi esistono delle
specificità di cui bisogna tener conto: gare distinte per uomini e donne, limitazione
del numero di partecipanti alle competizioni, necessità di assicurare un risultato
non prevedibile.
• Ed ancora: organizzazione dello sport su base nazionale, principio di una
federazione unica per ogni singolo sport, regole del gioco come la lunghezza delle
partite o il numero di giocatori in campo, gare in casa e fuori casa, regole sulla
composizione delle squadre nazionali. Per tutti i principi e le norme generali, l’UE
aprirà procedure d’infrazione.
• La Commissione garantisce però agli Stati Membri il diritto di scegliere atleti
nazionali per le gare cui partecipano squadre nazionali, la necessità di limitare il
numero di partecipanti a una stessa gara, la fissazione dei termini per i
trasferimenti di giocatori negli sport di squadra, la tutela dell’istruzione scolastica
dei giocatori minorenni.

• Esistono cattive pratiche di alcuni agenti con cui bisogna fare i conti, che hanno
dato luogo a corruzione, riciclaggio di denaro sporco, sfruttamento di giocatori
minorenni. Rimarchiamo la necessità di proteggere la salute e la sicurezza degli
atleti, in particolare dei minorenni.
LEZIONE 17

Lezione “Sport e mezzi di comunicazione”

Le questioni legate a sport e mezzi di comunicazioni sono diventate davvero


importanti, sia perché tutte investono aspetti transfrontalieri, sia perché
tutte assumono spesso rilevanza penale. Sul versante economico, il motivo è
legato ai diritti televisivi di trasmissione degli eventi sportivi e alla mole di
contenuti che molti operatori dei media gestiscono.
• Torna la questione etica che, tra le altre cose, deve farci soffermare sulle
piccole realtà amatoriali e sulla necessità di dialogare sempre tra i diversi
soggetti coinvolti nel mondo dello sport. Grandi e crescenti sono le tutele
che la UE predispone ma di queste bisogna sempre parlare, attraverso un
dialogo strutturato come un Forum che può anche raccontare realtà
sconosciute.
-Dialogo con limitato numero di partecipanti, poiché per tematiche
scientifiche si ha la possibilità di essere più costruttivi.
-L’egida di un ente locale può fare da propulsore per qualsiasi iniziativa
-Nuovi sviluppi con capitali europee dello sport

• Utile è stato e sarà il cosiddetto Piano di Azione Pierre de Coubertin,


specialmente il meccanismo adottato dell’ordine del giorno ricorrente. In
ogni caso, la Commissione guarda con favore a tutti gli sforzi che portano
alla creazione di comitati europei di dialogo in campo sportivo, sostenendo
tutte le iniziative in tal senso, anche attraverso l’uso del FSE per le regioni
obiettivo di convergenza .
-Il meccanismo dell’ordine del giorno ricorrente serve per non far deragliare
gli argomentatori fuori dagli obiettivi della riunione.
-Utilizzare EF6, fondi di sviluppo europeo ( fondo sociale europeo per lo sport)
significa creare posti di lavoro e innalzamento delle qualifiche.

• Il Libro Bianco sullo Sport come una legge quadro, teso a sensibilizzare
l’opinione pubblica sul bisogno imprescindibile di attività fisica e
sull’importanza di tutte le funzioni connesse allo sport, funzione educativa,
culturale, sociale, economica. Il Libro serve a integrare le attività mirate allo
sviluppo dello sport, integrando fondi, programmi e iniziative.
• Importante e decisiva è stata la suddivisione del Libro in 3 aree: ruolo
sociale dello sport, dimensione economica e organizzazione del comparto
sport, articolazione che ha aiutato sia l’elaborazione di attività che la
quantità e la qualità dei dibattiti accesi.
-E’ importantissima la Governance, che assumono la funzione di
coordinamento, cioè deve riuscire a riassumere tutte le altre funzioni per
ottimizzarle.

• Dalle consultazioni con gli Stati Membri, sono emerse le seguenti priorità:
innanzitutto, promozione dell’attività fisica a vantaggio della salute, lotta al
doping, istruzione e formazione qualificate, volontariato, inclusione sociale
nello sport e attraverso lo sport, finanziamento sostenibile, buona
governance.

• Il settore dello sport non governativo ha inoltre menzionato i temi: livelli


di partecipazione allo sport, disponibilità di attività fisiche a tutti i livelli di
istruzione, riconoscimento del volontariato, stabilità dei finanziamenti,
necessità di sostenere la creazione di reti, scambio di buone pratiche.

• Concetto di rete nell’apprendimento e nella governance - sostegno alle


reti transnazionali.
-Per esempio la realtà delle scuole che hanno bisogno di mettere in rete le
loro risorse, la UE dà sostegno a reti transnazionali (interUE).

• In campo sportivo, necessità di un personale più qualificato, necessità di


certificare competenze e apprendimenti maturati in ambiti informali.

• Questione sicurezza durante gli eventi sportivi: maggiore cooperazione tra


tutti i soggetti interessati.
- Sinergia tra attori partecipanti agli eventi sportivi ( polizia, giocatori,tifosi…)

• Esigenza di elaborare una strategia destinata ad aumentare i livelli di


attività fisica e per farlo occorre raccordare sport con sanità, istruzione,
trasporti, urbanistica, sicurezza pubblica. In particolare nel campo della
formazione, si avverte la necessità di elaborare orientamenti europei sulla
formazione degli sportivi, sulla formazione degli allenatori e dei manager.
• Sviluppare standard atti a garantire ai disabili, l’accessibilità alle sedi
sportive e alla manifestazioni, anche mediante la ricerca sulle attrezzature
sportive destinate ai disabili.

- LEZIONE 18
• 1 Par. Contributo dello sport alla crescita economica
• Oltre ai benefici al capitale umano, il dato che colpisce è che lo
sport genera circa il 2% del PIL mondiale. Tra l’altro va rilevato
che al netto di tutti i fattori che concorrono all’indotto
economico generato dallo sport, un ruolo considerevole viene
svolto dal turismo collegato ai grandi eventi sportivi.

• La Commissione Europea, per misurare il reale peso


economico dello sport, sta creando un conto satellite dedicato.
Cos’è un conto satellite? È un quadro statistico che serve a
misurare l’importanza economica di un’industria specifica (in
questo caso il settore dello sport) per l’economia nazionale. In
questo modo si evidenzia tutto il valore aggiunto annesso al
comparto.
-In effetti molto indotto economico viene effettuato dal mondo del volontariato.

• Altro provvedimento da intraprendere: una maggiore collaborazione finalizzata


ad approfondire la conoscenza del settore sportivo, tra mondo accademico,
industria dello sport, istituzioni pubbliche nazionali e transnazionali. Ciascuno, per
le proprie competenze e la propria mission, possiede certamente un angolo visuale
particolare.
-Un lavoro lungo e oneroso e che ha numerose difficoltà, per infrastrutture
inadeguate, anche perché la ricerca ha bisogno di tempi lunghi.

• La questione «partenariato» nei progetti europei.


-Un altro problema importante è il partenariato, perché una cosa è coinvolgere
partner su territorio nazionale, un'altra farla con partner stranieri, che
chiaramente hanno una loro visione della vita completamente differente nell’agire
didattico, sociale. La forte diffidenza verso il nostro paese aiuta queste
problematiche.
• Lo sfruttamento dei diritti di proprietà intellettuale nel settore dello sport, quali
per esempio, la concessione di licenze per la ritrasmissione degli eventi sportivi o il
merchandising, sono fonti importanti per gli sport professionistici e sono fonti che
vanno garantite per assicurare un finanziamento indipendente delle attività
sportive in Europa.
• Anche i giochi d’azzardo, comprese le scommesse e le lotterie (cosa molto
discutibile!), gestiti da privati o dallo Stato (non fa alcuna differenza!),
contribuiscono a finanziare lo sport in tutti gli Stati Membri. Ovviamente il gettito
proveniente da queste fonti, non può essere continuo ed assicurato stabilmente.
Occorrono pertanto trovare nuove fonti di finanziamento.
• I fondi comunitari impiegati per lo sviluppo locale e regionale, per la
rivitalizzazione urbana, per lo sviluppo rurale, per l’occupabilità, di fatto vanno a
finanziare il settore sportivo.

• Paragrafo 3: • Azioni da intraprendere


• Secondo la Commissione, tra le azioni da intraprendere, vi è certamente la
costituzione e il sostegno ad una rete di università per promuovere politiche in
materia sportiva, basate su dati scientifici. Allo scopo, andrebbe studiata la
fattibilità per un piano di monitoraggio dell’attività fisica e sportiva in UE per
analizzare tendenze, creare statistiche, lanciare sondaggi, scambiare informazioni.
-Si soffre in accademia il problema dei tagli, è viene preferita la ricerca applicata che
può essere effettuata solo da grandi gruppi industriali che ottengono grandi capitali
perché le loro ricerche producono subito risultati economici.
- La parte più onerosa riguarda il monitoraggio.
• La Commissione ha anche lanciato uno studio per valutare le implicazioni delle
disposizioni sulla «non discriminazione» fondata sulla nazionalità dei singoli sport.
Orientamenti sulla libera circolazione sono forniti nella comunicazione dal titolo
«Ribadire la libera circolazione dei lavoratori: diritti e principali sviluppi» adottata
nel 2010.
• L’etica dell’impresa sportiva e le prospettive verso i paesi cosiddetti terzi (
candidati a entrare nell’Ue o candidati potenziali come la turchia ), paesi candidati
e paesi candidati potenziali, sottolineando che le violazioni dell’etica o
dell’integrità dello sport (partite truccate o forme di corruzione) , vengono punite
dal diritto penale nazionale, anche se spesso, vista la natura transfrontaliera degli
illeciti, i problemi trascendono la sfera di competenza nazionale.
• Lo sport può e deve essere oggetto delle garanzie poste dal diritto europeo e la
Corta di Giustizia CE, è riuscita spesso ad inserirsi nelle strette maglie del principio
delle competenze di attribuzione per arrivare a pronunciarsi ripetutamente in
materia di sport.
• Su impulso del rapporto “Arnaut”, che faceva emergere la necessità di uno
strumento esterno alla Comunità, richiesta che di per sé è indice del notevole
grado di incertezza giuridica in cui si trova lo sport. La situazione attuale rimane
piuttosto critica, poiché ogni parte interessata, sia a livello europeo che a livello
internazionale, rivendica competenze in un mare magnum di norme e soggetti.

CAP. 19
• 1 Par. Obiettivo: approfondire il comparto calcio italiano
• Aumentare la cultura sportiva nel nostro paese attraverso concrete indicazioni
sui percorsi da seguire e trovando nuovi meccanismi di finanziamento per
promuovere l’attività fisica della popolazione, indirizzando a stili di vita più sani e
belli.
- Dobbiamo affidarci ai soggetti che si occupano di sport per istillare la molla del
cambiamento
- Bisogna ottenere i fondi necessari e soprattutto, nell’ottica della spesa del
comparto sanità, bisogna concentrare gli sforzi per incentivare l’esecuzione di
attività fisica per un più corretto stile di vita. Il problema attuale è assenza di
fondi e l’ottimizazzione, cioè puntare in maniera visionaria dato che mancano
dati statistici fondamentali .
• Partiamo dal fatto che i principali elementi costitutivi di un sistema nazionale
sportivo sono: i praticanti e le attività praticate, gli operatori sportivi e le società
sportive, gli ambienti naturali per l’attività fisica e gli impianti sportivi, gli
spettatori, gli stakeholders.
-Molte cose di questi dati ci sono sconosciuti : Chi sono i praticanti? Quali sono i
gusti ? etc…
• L’attività fisica è un fenomeno sociale trasversale che coinvolge a vario titolo
Stato ed Enti locali nel doppio ruolo di amministratori dello sport e della salute; i
cittadini, nel ruolo di praticanti e di spettatori, le aziende private, nel ruolo di
produttori e distributori di una serie fondamentale di cose.
-Per i cittadini conosciamo solo i praticanti, mentre conosciamo quali sono le
aziiende. Quindi l’attività fisica non è solo trasversale, ma vede in diversa veste tutti
gli attori partecipanti.

• Aziende private: attrezzature e abbigliamento sportivo, realizzazione di impianti


sportivi (caso recente di una scuola napoletana), aziende di broadcasting che
acquistano diritti sportivi, sponsor.

- Parte 2

• Le ricerche europee ci fanno sapere che l’80% della popolazione svolge attività
fisica e circa il 60% pratica attività sportiva. I numeri però si abbassano in Italia e ci
restituiscono l’immagine di un paese a macchia di leopardo.

• La principale distinzione che dobbiamo operare è tra attività ricreativa e attività


competitiva e anche qui dobbiamo considerare che le stesse persone possono
appartenere a più di una classificazione contemporaneamente ed in modo diverso
a seconda delle fasi della vita.
- Cioè non riusciamo a tirare fuori un dato valido. Però certamente è in aumento
l’attività fisica spontanea
• Ovviamente l’eco e la risonanza dei grandi appuntamenti sportivi, fungono da
traino al comparto, sia ricreativo che competitivo, estendendo il numero dei
simpatizzanti e dei partecipanti. I formatori non trascurino il valore degli «assaggi»
sportivi: il loro impatto sui soggetti in età evolutiva, è sempre forte!
-Assaggi - Cioè lo stimolo di far provare ad un bambino un nuovo sport

• Altro suggerimento per i formatori: raccontare la vita di atleti di successo, come


si fa con lo studio di caso. Dettagli biografici ed entusiasmo riescono sempre a
colpire dritto al cuore.
- Per poter identificarsi nella figura dell’atleta. La poesia nel mondo degli atleti, la
loro vita. Diventa una narrazione epica moderna, uno strumento di marketing,
capace di muovere i consensi verso una disciplina piuttosto che un’altra.
• Questa funzione è sempre stata silenziosamente svolta dalla società sportive,
circa 168.000 in Francia, circa 70.000 in Italia, 10.000 in Polonia, per dare qualche
parametro; esse costituiscono una rete estremamente capillare su tutto il
territorio europeo e assicurano il raccordo tra domanda sportiva e offerta.
• Le società sportive si suddividono in professionistiche e dilettantistiche, erogano
alcuni servizi: addestramento, allenamento, pratica, competizioni e, nel contempo,
trasmette i valori classici legati allo sport, quali tolleranza, correttezza, rispetto
delle regole, rispetto degli avversari, uguaglianza tra persone, spirito di squadra,
convivialità.
• Le società sportive soddisfano l’esigenza dei cittadini di socializzare, sentirsi in
forma, competere confrontandosi, divertirsi insieme; d’altro canto anche tanti
soggetti, non strutturati, si occupano di sport a vario titolo e agevolano la pratica
dell’attività fisica col loro operato volontario e quindi con le loro energie e la loro
passione.
• Non sottovalutiamo il fatto che la pratica sportiva è un poderoso veicolo di sani
valori, tra cui ricordiamo rispetto delle gerarchie e dei giudici e, soprattutto,
meritocrazia, per cui sia attività competitiva che attività ricreativa pervengono ad
obiettivi con forti ricadute sul sociale e questo spiega il crescente interesse
pubblico nel comparto.
• Relativamente al discorso sport e scuola, ricordiamo che ai diversi segmenti
scolastici (infanzia, primaria, secondaria di I e II grado), corrispondono un certo
numero di ore settimanali di attività motoria (da elevare!), la disponibilità e lo
stato di strutture e spazi in cui svolgere le attività (questione sicurezza e decoro),
disponibilità di docenti qualificati e aggiornati, partecipazione ad eventi.

- Capitolo 20
• 1 Par. Il ruolo degli individui e delle famiglie nell’affermazione dell’attività
sportiva
• La spesa sostenuta direttamente dalle famiglie per la pratica sportiva è la
principale fonte di finanziamento per il comparto e ciò accade in quasi tutti i paesi
europei. Una recente indagine internazionale ha stimato che il totale dei costi
sostenuti dalle persone fisiche per lo sport è pari a 100 miliardi di euro annui.
Ovviamente esiste una forte correlazione tra PIL e spesa pro capite per lo sport.
• Al costo sostenuto a livello individuale, va aggiunto il valore economico del
Volontariato che si attesta intorno ai 28 miliardi di euro, anche se a mio avviso, la
cifra è sottostimata in virtù del fatto che i volontari, non dovendo percepire un
compenso, non rendicontano le ore prestate, che in realtà sono certamente tante.
• La stima si basa sul fatto che i volontari sono circa 15 milioni che si impegnano
per circa 4 ore settimanali ad una tariffa oraria riconducibile ad una media
europea. Ma questa stima è certamente al ribasso!
• E’ l’Olanda a detenere il più alto numero di volontari censiti, seguita dalla Francia
e dalla Svezia, mentre l’Italia si posiziona al centro e fanalino di coda è a sorpresa,
la Spagna.

• 2 Par. Sport e sponsor


• Le aziende private che sponsorizzano il mondo dello sport, assorbono circa il 90%
del mercato delle sponsorizzazioni, perché certamente si incrementano le vendite,
si aumenta la diffusione e l’affermazione del brand, si sviluppano partnership
commerciali, si costruiscono relazioni personali, si raggiungono specifici target, si
trattengono i vecchi clienti e se ne trovano di nuovi.
• Da non sottovalutare l’acquisto delle aziende private ai fini della
sponsorizzazione, di spazi pubblicitari, più o meno permanenti.
• Le aziende private che portano avanti campagne di marketing attraverso le
sponsorizzazioni, si sono rese conto dell’allargamento delle fasce d’età interessate
alla pratica sportiva e dell’importanza di sostenere anche iniziative sociali o a
sostegno dell’ambiente, che rappresentano comunque un’occasione di
investimento commerciale legate comunque a filo doppio allo sport.
• Le aziende private che portano avanti campagne di marketing attraverso le
sponsorizzazioni, si sono rese conto dell’allargamento delle fasce d’età interessate
alla pratica sportiva e dell’importanza di sostenere anche iniziative sociali o a
sostegno dell’ambiente, che rappresentano comunque un’occasione di
investimento commerciale legate comunque a filo doppio allo sport.
• Il soggetto nazionale responsabile del governo dello sport in Italia è il CONI, che
deve occuparsi sia dei normodotati che dei diversamente abili, e che è preposto
all’organizzazione ed al potenziamento dello sport nazionale, a tutti i livelli e
all’adozione di misure di prevenzione e repressione dell’uso di sostanze che
alterano le prestazioni degli atleti.

• Terzo paragrafo: il ruolo del coni


• Il braccio operativo del CONI, finalizzato allo svolgimento delle attività quali
gestione dei centri di preparazione olimpica, attività amministrative (contabilità e
gestione del personale) e commerciali (valorizzazione del marchio CONI), è la CONI
SpA, con cui il CONI stipula annualmente un contratto di servizio.
• Ottimi i risultati ottenuti dalla collaborazione CONI-MIUR, anche se essi
dipendono molto dall’ammontare dei contributi pubblici (statali e locali) che si
vanno progressivamente contraendo. In Italia, i praticanti attività sportiva censiti
sono 13 milioni ma potrebbero essere molti di più.
• Il CONI NON è in grado di presidiare adeguatamente il territorio nazionale,
seppur presente in tutte le regioni italiane e ha difficoltà a reperire ed analizzare i
dati provenienti dal mondo dello sport (necessità di ricercatori e modelli
scientifico-matematici); inoltre intraprende un numero davvero limitato di
iniziative per lo sviluppo e il supporto dell’attività fisica generica.
• Al CONI non vengono assegnate particolari risorse per la diffusione della cultura
sportiva oltre che della pratica di base, e anche questo determina differenze con il
resto d’Europa.
• Le risorse finanziarie del CONI per il 2012 sono state pari 428 milioni di euro
(preparazione olimpica, attività di base, progetti a scuola e progetti di promozione
sul territorio, impiantistica sportiva) di cui il 95% provenienti da contributi statali.
La CONI SERVIZI SpA riceve circa 117 milioni dal CONI (personale, locazioni,
gestione sedi territoriali e supporto alla preparazione olimpica).

- CAPITOLO 21
• 1 Par. Lo sport e la situazione delle scuole italiane

• Nella scuola dell’infanzia non sono previste ore di attività motoria;


in 30 comuni italiani però è cominciata un’esperienza in tal senso che
certamente andrà estesa, sempre che vi sarà copertura finanziaria.
Ricordiamo per inciso che la scuola dell’infanzia non è obbligatoria.

• Nella scuola primaria sono suggerite 2 ore di attività motoria, se ne


garantisce almeno una fatta con docenti senza un titolo specifico.La
scuola primaria sin dagli Novanta, ha introdotto su impulso del CONI
il progetto Giocosport e dal 2006 ha aderito al progetto
Alfabetizzazione Motoria.

• Nella scuola secondaria di I grado sono previste 2 ore di attività


motoria e docenti col titolo specifico. Gli alunni partecipano ai Giochi
della Gioventù e ai Giochi Sportivi Studenteschi in orario
extracurricolare. Stesso discorso per la secondaria di II grado, 2 ore
di attività motoria con docenti in possesso di titolo specifico e la
partecipazione in orario extracurricolare ai Giochi Studenteschi.
• Educare attraverso il gioco, sviluppare una corretta postura e
coordinazione, socializzare, rispettare le regole, apprendere corretti
stili di vita, alimentarsi in modo bilanciato, partecipazione per classi,
sono questi i principali comuni obiettivi dei progetti partecipati dal
CONI.

• Alfabetizzazione motoria è un progetto finalizzato ad un corretto


sviluppo della persona e della personalità e ad acquisire competenze
motorie. Giocosport mira ad un pieno sviluppo fisico mediante
l’approccio allo sport come gioco educativo. I giochi della gioventù
sono tesi ad educare al movimento e al gioco attivo attraverso
l’abitudine all’attività motoria.

• 2 Paragrafo: Un po’ di numeri

• Per Alfabetizzazione Motoria, i fondi sono stati 8 milioni di euro e le


attività hanno coinvolto 300.000 alunni, il 10% del totale. Per
Giocosport i fondi assegnati sono stati 5 milioni di euro, gli alunni
impegnati 700.000, il 25%del totale. Per i Giochi della Gioventù i
fondi spesi ammontano a 1,5 milioni di euro per 390.000 alunni cioè il
23% del totale.

• Deduzioni: il progetto che ha visto più alunni impegnati e il minor


costo è Giochi della Gioventù. La situazione italiana è eterogenea nel
senso che Toscana, Marche e Molise hanno la più alta partecipazione
(65% della popolazione studentesca) ad Alfabetizzazione Motoria e a
Giocosport. In Campania solo il 17% degli alunni è stato raggiunto.
Perché?
• Scarsa affezione allo sport. Uno dei motivi è che fare sport, costa!
Spese direttamente sostenute dalle famiglie: iscrizione a palestre e
impianti sportivi, spese per lezioni e corsi, abbigliamento e
attrezzatura sportiva, trasporti (spese per benzina, pedaggi
autostradali per raggiungere luoghi in cui si pratica attività sportiva),
bar, ristoranti e alberghi, alimentari e bevande.

• Spese per assistere ad eventi sportivi: biglietti di ingresso, spese di


viaggio e soggiorno, abbonamenti televisivi a canali tematici sportivi,
acquisto di prodotti mediatici a tema sportivo (giornali, libri, cd, dvd),
scommesse sportive. Importante voce quella del turismo sportivo.

• Andiamo anche ad analizzare un altro elemento legato a prodotti


ad uso sportivo. Nel 2010 l’Italia esportava 1.834 milioni di euro di
prodotti e ne importava 1.593. Il saldo è dunque 241 milioni di euro,
ma nel 2000 era di 650 milioni di euro e nel 2008 di 468.

• Altro elemento da acquisire: le nuove icone di bellezza sono gli


atleti, che costituiscono modelli per la rinascita. Nuovi protagonisti
dunque gli sportivi, dai canoni di riferimento forti per corpo e mente,
che evidenziano il progressivo rifiuto verso ciò che è troppo costruito.
Insomma c’è voglia di autenticità nella gente, voglia di un’armonia
naturale e di comunicazione orizzontale.

• Afferma Alex Giorgetti, campione di pallanuoto: Il corpo è un dono,


come l’anima e come l’anima, insieme alla mente, va curato e
coltivato: ci vogliono pazienza, sacrificio e costanza ma un è impegno
faticoso e necessario per ottenere quell’equilibrio tra aspetto fisico e
spirituale che deve diventare l’obiettivo da perseguire per essere in
pace con sé stessi ma anche per spingersi più in là.
• Le risorse finanziarie del CONI per il 2012 sono state pari 428
milioni di euro (preparazione olimpica, attività di base, progetti a
scuola e progetti di promozione sul territorio, impiantistica sportiva)
di cui il 95% provenienti da contributi statali. La CONI SERVIZI SpA
riceve circa 117 milioni dal CONI (personale, locazioni, gestione sedi
territoriali e supporto alla preparazione olimpica).

22 Lezione Ricerca Innovativa


• 1 Par. Impatti economici dello sport: risparmi sulla spesa
sanitaria
• Per la prima volta in Italia si sta svolgendo una ricerca per cercare di stimare il
valore economico dell’attività sportiva in termini di costi evitati per il sistema
sanitario nazionale. L’obiettivo è quello di misurare quanto può risparmiare il
paese in spesa sanitaria, se la gente fa attività sportiva. Esigenza di promuovere
uno stile di vita più sano e più «bello».

• Importanza della metodologia, cuore della mediazione didattica e culturale.


Riguarda la capacità di classificare le info, ovvero non si può pensare di sapere
tutto, perciò è necessario , per orientarsi in questa società, pensare di sapere dove
poter cercare queste informazioni ( mappe concettuali, ricerca di linguaggi, chiavi
procedurali piuttosto che concettuali…). Il tutto per far divenire il nostro cervello
divergente, quindi saper avere un pensiero critico per potersi orientare in un
mondo in rapido cambiamento.
• In ordine alla questione salute connessa e prodotta dall’attività fisica, va rilevato
i costi fisici dell’inattività o della sedentarietà, vanno ad aggiungersi ai costi legati
alla carenza di qualità nei processi di invecchiamento della popolazione, che come
quella europea, allungando le prospettive di vita, si trova a dover accrescere anche
la qualità della vita in vecchiaia.
• Metodologia: stima della spesa sanitaria e della spesa per le attività motorie a
livello regionale (si partirà dall’attività agonistica per arrivare alle attività fisiche
condotte con regolarità); stima di come l’attività sportiva incida positivamente nel
ridurre alcune patologie cardiovascolari, respiratorie, nutrizionali.
• Elaborazione di una matrice di variazioni del rischio associato a diverse patologie
in conseguenza della pratica sportiva; individuazione dei costi medi per patologia
sostenuti dal servizio sanitario ed infine, stima del risparmio complessivo.

• 2 Paragrafo: Innovazione e Ricerca

• Ricordiamo che se vogliamo riutilizzare in sede europea i risultati ottenuti


mediante processi di digitalizzazione, occorrono una serie di standard che rendano
compatibili italiani, francesi, tedeschi, spagnoli e inglesi nel dialogo tra le
macchine. La sfida più grande è far dialogare il cuore elettronico di
apparecchiature diverse e il cuore elettronico di diversi sistemi digitali.

• Per serie indagini mirate agli Europei, agli Italiani occorrono dati di qualità e
comparabilità degli stessi; in questo modo si può aggregare un dato relativo al
numero di patologie evitabili con la pratica sportiva, moltiplicarlo per costo medio
per patologia ed ottenere una stima del valore economico delle cure mediche
risparmiate in conseguenza di un valore speso per la pratica fisica.

• Diverse fonti europee ci dicono che a causa dell’aumento dell’invecchiamento


della popolazione e a causa dell’aumento dell’incidenza di malattie croniche, la
crescita della spesa sanitaria avrà un valore intorno all’1 – 2.5 del PIL per il 2030.

• Dobbiamo portare avanti il discorso sulla pratica sportiva, individuando progetti


organici in grado di aumentare la diffusione del fenomeno sport nel tempo;
bisogna quindi analizzare dettagliatamente i praticanti a livello nazionale, per
comprendere le loro esigenze, legate ad età, genere, distribuzione geografica ed
anche la domanda inespressa.

• Valore assoluto dell’orientamento e della consulenza per dare uno sfondo


integratore e una prospettiva al tema che si sta trattando. ( Cioè si possono
convincere le persone che l’attività fisica può realmente produrre benefici in
termini di salute ).
• In Italia soltanto il 22% della popolazione dichiara di praticare uno o più sport nel
tempo libero con carattere di continuità; il 28% svolge nel tempo libero qualche
attività fisica; il 10% pratica qualche sport con carattere di saltuarietà mentre il
40% non pratica né attività fisica né attività sportiva.

• Tra l’altro va ricordato anche un altro dato significativo: nel campo


dell’impiantistica sportiva, esiste una pressione regionale eterogenea, cioè la
popolazione per spazio di attività fisica e sportiva nella media nazionale, vede
circa 420 cittadini per «spazio». Esistono significative criticità in tutto il sud e nelle
isole, dove troviamo ben 800 cittadini per spazio. Il dato migliore è a nord con 234
c.p.s.

• Da un’indagine multiscopo ISTAT, viene però fuori un dato preciso su cui bisogna
lavorare: in un arco temporale di 10 anni, si è registrato un aumento di oltre 2
milioni di cittadini che dichiarano di praticare uno o più sport continuativamente.
Questo trend va rafforzato!
Lezione 23 “Sport e donne”

• 1 Par. Diritti delle donne nello sport

• 30 anni fa le donne vivevano in media 6 anni più degli uomini, ora il margine si è
ridotto a 3 anni e 8 mesi: colpa dello stress del multitasking, della gestione
congiunta di lavoro e famiglia; i demografi parlano di cambiamento epocale. La
distanza tra i due sessi si sta riducendo ovunque e potrebbe finire con lo
scomparire del tutto.

• Mentre le donne sempre più affaticate, hanno preso le peggiori abitudini


maschili di una volta, come fumare e bere alcolici, gli uomini hanno cominciato a
prendersi più cura della propria salute. Il gap di longevità fra donne e uomini è in
calo dappertutto. In Italia le donne hanno un’aspettativa di vita di quasi 85 anni (la
5° più alta al mondo), gli uomini di 80 (la 7° più alta al mondo).

• Le donne hanno assunto ruoli che erano quasi esclusivamente maschili, sono
andate a lavorare e al lavoro hanno aggiunto la fatica di occuparsi della casa, dei
figli e dei genitori anziani (vd recentissimo provvedimento tedesco). Il mutamento
deriva dal lifestyle! Oggi gli uomini si possono occupare della cura del proprio
corpo a tutto tondo senza sentirsi ridicoli e su questo binario si deve proseguire.

• 2 Paragr. La Carta Europea dei Diritti delle donne nello sport

• La Carta del 1985 evidenzia un grande numero di diseguaglianze tra donne e


uomini in campo sportivo e sottolinea l’importanza di rimuovere le forti barriere
culturali che impediscono il reale coinvolgimento delle donne nella pratica
sportiva. La qualità di una società dipende inesorabilmente dai pari diritti per tutte
le persone.
• Bisogna cominciare dalle infrastrutture: nell’ambito degli impianti sportivi,
attrezzare una zona women friendly, allocare le risorse finanziarie in maniera equa
a tutti i gruppi presenti all’interno delle società sportive, per dare a tutti una reale
occasione, sviluppare opportunità sportive nelle zone più deprivate, trasformare le
organizzazioni sportive, inserendo le donne in varie aree e ruoli.

• Predisporre attività per diverse agenzie formative come scuole, centri giovanili,
centri sportivi, parrocchie, associazioni, incoraggiando le bambine e le ragazze a
fare sport. Introdurre una maggiore flessibilità nelle strutture per consentire di
conciliare i tempi del lavoro e della gestione domestica con quelli della pratica
sportiva.

• Creare programmi e progetti per lo sviluppo della pratica sportiva femminile,


cercando forma di collaborazione con altri soggetti, quali ministeri con compiti
diversi. Includere chiare clausole antisessiste negli statuti. Diffondere corrette
informazioni per combinare sport e maternità.

• Insistere sulla divulgazione delle opportunità in materia di sport e sulla


diffusione di informazioni scientificamente fondate: le donne sono sempre state
più recettive e sensibili alle indicazioni della scienza nel campo della salute e del
benessere psico-fisico ed hanno sempre svolto il primo forte ruolo educativo con
cui i bambini si confrontano.

• 3 Paragr. Donne e posizioni di leadership

• Introdurre un sistema di quote o di altre misure di inclusione per assicurare


un’equa rappresentatività delle donne nelle posizioni di leadership. Creare reti di
supporto di donne dirigenti, che possono costituire un forte gruppo di pressione.
Stimolare la consapevolezza del pubblico,sull’ineguaglianza di genere,
incrementando la formazione.
• Se presenti e riscontrate, dare un’informativa costante e corretta, in primis ai
soci, di discriminazioni in atto, anche attraverso un sistema di news letter, opuscoli
o seminari. Usare donne di successo (vd. il caso HUB DOT) per raccontare difficoltà
divenute poi successi. Incoraggiare le studentesse a fare sport e attività fisica
lungo tutto l’arco della vita. Informare le famiglie sui benefici dello sport.

• Spingere per la creazioni di membri femminili delle comunità scientifiche, in


modo da influenzare teorie, metodi e temi di ricerca. Occorre sempre tenere
presente le capacità delle donne nel campo della formazione e dell’educazione.
Valorizzare il lavoro delle ricercatrici attraverso speciali premi o anche siti o profili
sui social network.
• Creare una piattaforma in rete dove sia possibile scaricare reportage, storie,
biografie di atlete. Sostenere la pubblicazione di una rivista femminile nello sport
a tutti i livelli (da quello amatoriale a quello professionistico), al fine di dare più
visibilità e maggiore risalto allo sport femminile. Le statistiche dell’Eurobarometro
ci dicono che dagli anni Ottanta, lo sport femminile è cresciuto poco.
• Nei percorsi scolastici, fornire tutti gli strumenti necessari all’autogestione della
propria fisicità e corporeità, che restino come patrimonio delle persone per la
costruzione di un sano stile di vita attivo. Occorre una formazione specifica per i
docenti che debbono utilizzare comportamenti, linguaggi, competenze e
procedure che approccino la sfera «attività fisica» in un’ottica positiva.

LEZIONE 24
LA BUONA SCUOLA IN 12 PUNTI
Dal 15 settembre scorso e per 60 giorni, partito il più grande dibattito on line e
pubblico sulla scuola italiana, poiché il governo è consapevole che non esistono
soluzioni semplici per problemi complessi e per questo un paese intero è chiamato
a portare il proprio contributo al rinnovamento del mondo della scuola.
Molte sono state le polemiche legate alla modalità consultazione on line; va
ricordata in tal senso, la necessità di distinguere e valorizzare gli apprendimenti
non formali ed informali.
Mai più precari nella scuola grazie ad un piano straordinario di assunzioni per
150.000 persone per chiudere definitivamente le GAE.
Dal 2016 si entrerà a scuola solo mediante concorsi, come previsto dalla
Costituzione e potranno partecipare alle procedure concorsuali soltanto i docenti
abilitati.
D’ora in avanti, non si assisterà più allo stillicidio dell’avvicendarsi di docenti per
supplenze brevi o lunghe. Con questa riforma, si cercherà di dare stabilità agli
organici delle scuole, garantendo così la continuità didattica, cui gli studenti hanno
diritto.
«La scuola fa carriera» grazie a 3 fattori: qualità, merito, valutazione.

Formazione continua obbligatoria, nella considerazione che si può innovare


aggiornandosi e ricercando.
La scuola di vetro si appresta a mettere in chiaro bilanci, dati, profili,
programmazioni, progettualità.
Sblocca scuola : una modalità davvero inedita di avvalersi delle competenze di
dirigenti, docenti, amministrativi, studenti per cancellare le 100 procedure
burocratiche più onerose e meno proficue per la scuola , abolendole una volta per
tutte.

LEZIONE LA BUONA SCUOLA, PARTE II


 1 Paragrafo – Innovare i contenuti e le metodologie
 La Scuola Digitale non deve essere più solo un auspicio bensì deve tradursi in
realtà su tutto il territorio nazionale. Il governo sta facendo piani di investimento,
anche usufruendo dei fondi comunitari per portare la banda larga veloce e il wi-fi
in tutte le scuole.
 Perché è di fondamentale importanza realizzare i compiti inseriti nell’Agenda
Digitale. Un nuovo mondo è in embrione e la sfida della formazione sarà «educare
allo sconosciuto e non più al conosciuto».
 Il mondo sta cambiando e non è possibile pensare di non cambiare assieme a lui! Social network, crow-
funding, start-up, incubatori, reti intelligenti, velocità, globalizzazione, connessioni, saperi reticolari e
circolazione agevolata, piattaforme, e-book.

 Cultura in corpore sano, portando musica e sport nella scuola primaria e più storia dell’arte nelle
secondarie, scommettendo sui punti di forza del nostro paese.
 2 Paragrafo – I must contemporanei
 Le nuove alfabetizzazioni: lingue straniere, competenze digitali, coding e pensiero
computazionale già nella scuola primaria.
 Piano per i Digital Makers nella scuola secondaria e per lo studio degli elementi di
economia in tutte le secondarie. A tale scopo, stampanti in 3d, frese laser e
componenti robotici a supporto di una maggiore attività laboratoriale.
 Paragrafo 3:  Scuola e lavoro ,un binomio indissolubile
 Necessità di agganciare la scuola al mondo del lavoro e dunque necessità di
aggiornare tutti i docenti sulle novità richieste da quel mondo. Impensabile
proseguire su strade parallele che non si incontrano mai. Ricordiamo ad esempio il
gap «tecnici» e l’eccellenza italiana nel campo artigianato-manifattura.
L’esperienza di una stilista napoletana!
 Alternanza scuola-lavoro obbligatoria negli ultimi 3 anni degli istituti tecnici e
professionali per almeno 200 ore annue; potenziamento delle esperienze di
apprendistato sperimentale e realizzazione ed estensione dell’impresa didattica.
 Stabilizzare il Fondo del MOF, attraverso i risparmi provenienti da una più
efficace getsione del personale, legando il MOF al reale miglioramento delle
scuole, sburocratizzando attraverso lo sblocca scuola (pensiamo a tutte le
difficoltà legate alla realizzazione di progetti finanziati con fondi europei).
 Attrarre risorse private, chiedendosi quale interesse può avere un privato
nell’investire propri quattrini nel mondo della scuola; anche qui occorrerà
facilitare la ricezione e la gestione dei soldi che arrivano da privati (ricordiamo ad
esempio la responsabilità contabile e le difficoltà dei docenti legate alla semplice
raccolta di soldi per una gita).
 Attrarre gli interessi della comunità all’interno della scuola, anche consentendo ai
privati di affittare locali della scuola per altri scopi. Questo significa fare entrare
davvero nella scuola, la comunità che vive su quel territorio; significa dare le ali a
relazioni non formali, intrecciare destini, creare senso di appartenenza ma il tutto
può e deve realizzarsi con la flessibilità, che già caratterizza le scelte di molti
coordinatori e dirigenti in materia di progetti aperti.
 Una scuola per tutti non può che essere una scuola meno burocrate, più aderente
al reale, un centro di umanità che vive, agisce e spera insieme. È questa
un’intuizione del governo, forse la più importante perché coinvolge direttamente
tutte le componenti del tessuto sociale ed è questo certamente un elemento
avvertito come di criticità dal personale in servizio.

Capitolo 26 - LEZIONE FACCIAMO CRESCERE IL PAESE.


1 Paragrafo – Assumere tutti i docenti di cui la scuola ha bisogno
 L’istruzione è l’unica risorsa strutturale alla disoccupazione e all’innovazione. Lo
sostiene da sempre l’OCSE ma guardiamo anche fuori dalle frontiere europee, alla
commissione tecnica di Obama, alla riforma della scuola cinese e alla nascita del
calcolo di probabilità in Europa.
- Ci fù in america Obama che analizzò i risultati degli studenti americani e scoprì
che gli asiatici stavano più tempo a scuola rispetto agli americani, quindi
maggior esposizione agli insegnamenti forali e informali.
- Circa un decennio fa la Cina si affidò a Howen Garden le ricerche sui modelli
educativi, ottenendo risultati pazzeschi.
- Anni fà, grazie ad un calcolo delle probabilità, in un dialogo tra un aristocratico
e uno studioso in merito al rischio di incendi in un gruppo di abituazioni,
nacque il calcolo delle probabilità e le assicurazioni ( xvii sec.)

Occorre smontare quell’adagio, ben stigmatizzato da una


matematica del nostro tempo, che recita: «Abbiamo sempre fatto
così». Non c’è nulla di male a cambiare, non c’è nulla di male ad
accettare una strada più agevole, soprattutto considerando il fatto
che non si può sapere tutto ma bisogna sapere dove e come andare a
cercare e, sempre per sfruttare un convincimento che ci viene dal
mondo scientifico: «Se non capisci una cosa, comincia a catalogarla».

Così a settembre 2015, il governo che è convinto che occorra una


scossa proveniente dalla professionalità docente, assumerà quasi
150.000 docenti, azzerando le graduatorie ad esaurimento e,
contemporaneamente, lanciando un nuovo concorso che consentirà
ai soli abilitati, di entrare nel mondo dell’insegnamento.
- La scuola deve diventare l’avamposto del rilancio del Made in Italy (sapere,
saper fare, saper essere) e deve aprirsi alla comunità su cui insiste, anche dopo
l’orario delle lezioni (dando però un senso e un significato a ciò che si fa ed è
scientificamente dimostrato che nessun elemento del personale in servizio, si
tira indietro) ed anche per quanti non sono studenti di quella scuola

Così a settembre 2015, il governo che è convinto che occorra una scossa
proveniente dalla professionalità docente, assumerà quasi 150.000 docenti,
azzerando le graduatorie ad esaurimento e, contemporaneamente, lanciando
un nuovo concorso che consentirà ai soli abilitati, di entrare nel mondo
dell’insegnamento.

La scuola deve diventare l’avamposto del rilancio del Made in Italy (sapere,
saper fare, saper essere) e deve aprirsi alla comunità su cui insiste, anche dopo
l’orario delle lezioni (dando però un senso e un significato a ciò che si fa ed è
scientificamente dimostrato che nessun elemento del personale in servizio, si
tira indietro) ed anche per quanti non sono studenti di quella scuola.

Organico di diritto, calcolato sul numero degli alunni iscritti, organico di fatto
che fotografa la situazione reale della scuola e il suo fabbisogno concreto al
termine dell’anno scolastico e organico dell’autonomia, di fatto già previsto in
via sperimentale dal 1999 al 2012, cioè un team di docenti che aiuti la scuola ad
auto-gestirsi, a garantire le eccellenze e recuperare i ragazzi in difficoltà,
all’ampliamento dell’offerta formativa.

Assumere i docenti idonei del concorso tenutosi nel 2012!

Nelle GAE, a seguito dell’ultimo aggiornamento avvenuto nel luglio 2014,


risultano iscritte 154.561 persone, molti dei quali in più di una provincia e in più
di una classe di concorso, con un’età media di 41 anni. La loro assunzione
comporterà un sensibile ringiovanimento nel corpo docente, in cui l’età media
è di 51 anni, con un picco di presenza in servizio a 59 anni d’età.
2 Paragrafo Composizione del corpo docente

Scuola dell’Infanzia 51.012 unità, scuola Primaria 50.376, e subito


dopo la classe di concorso A043, italiano, storia ed educazione civica,
geografia nella scuola media, 11.414.Fanalino di coda A059 scienze
matematiche, chimiche, fisiche e naturali nella scuola media 2.426,
classe superata persino da A029, educazione fisica negli istituti e
nelle scuole di istruzione secondaria di II grado con ben 5.340.
Guardiamoli bene questi dati!

Scuola dell’Infanzia 51.012 unità, scuola Primaria 50.376, e subito


dopo la classe di concorso A043, italiano, storia ed educazione civica,
geografia nella scuola media, 11.414.Fanalino di coda A059 scienze
matematiche, chimiche, fisiche e naturali nella scuola media 2.426,
classe superata persino da A029, educazione fisica negli istituti e
nelle scuole di istruzione secondaria di II grado con ben 5.340.
Guardiamoli bene questi dati!

Numero di iscritti nelle GAE: al 1° posto figura la Lombardia con


20.144 persone in attesa, al 2° posto la Sicilia con 18.819, al 3° la
Campania con 18.654, al 4° il Lazio con 16.795. L’ultimo posto per
numero di iscritti spetta al Molise con 1.324 unità in attesa. Anche
qui possiamo fare importanti considerazioni.

Il Governo si impegna ad assumere, tra GAE e concorso del 2012,


circa 148.100 contemporaneamente! Solo in questo modo si potrà
verificare una significativa inversione di tendenza, a partire dal 1°
settembre 2015
Circa 50.000 docenti verranno impiegati per coprire le cattedre
attualmente scoperte, cattedre intere o spezzoni di cattedre, 18.800
docenti, afferenti alle classi di concorso di musica, sport, storia
dell’arte, contribuiranno a rafforzare l’offerta formativa e circa
80.000 docenti iscritti nelle GAE per primaria e infanzia, verranno
utilizzati come segue: 20.000 per coprire le cattedre scoperte, 60.000
verranno utilizzati come organico funzionale in questi segmenti, per
la sostituzione di colleghi assenti e per rendere possibile il tempo
prolungato e il tempo pieno.

La ripartizione finale delle assunzioni sarà dunque: 80.904 unità tra


infanzia, primaria e personale educativo, 77.596 per la secondaria di I
e II grado. Un enorme potenziamento di tutto il sistema scuola,
perché la questione risorse umane/forza lavoro/professionalità è
centrale in tutti i settori in cui si presta un servizio al pubblico. Tagli al
personale indicano sempre minore qualità!

Di questo totale, circa 20.000 docenti saranno assunti per una


funzione strategica: realizzare, come abbiamo detto, l’organico
dell’autonomia, oggi organico funzionale, una miniera per le
organizzazioni in agonia. Pensiamo solo al problema supplenze: il
75% delle supplenze fino a 15 giorni, avviene nelle scuole primarie,
percentuale che sale fino al 90% per le supplenze sino a 3 giorni. Ed
ancora nei mesi invernali, si registrano picchi di 90.000 supplenti che
coprono docenti per malattia e che però non riguardano tutte le
regioni allo stesso modo.

L’organico funzionale, oltre a risolvere la partita delle supplenze,


garantirà maggiore continuità didattica, perché i docenti che entrano
in campo sono già docenti dell’istituto e minore spaesamento degli
studenti, poiché questi hanno familiarità con chi sostituirà gli
insegnanti assenti.
Lezione 26
I DOCENTI COME CAPOSALDO DEL NUOVO IMPIANTO SCOLASTICO

L’organico funzionale, definito in precedenza «organico


dell’autonomia», nelle scuole secondarie di I e II grado, realizzerà
concretamente l’autonomia scolastica: si tratterà di docenti a
disposizione delle scuole o di reti di scuole, che svolgeranno compiti
legati all’autonomia, all’ampliamento dell’offerta formativa
(insegnamenti extracurricolari, elaborazione di contenuti innovativi
per la didattica, progettualità a tutto campo, affiancamento ai
tirocinanti), alla copertura delle supplenze brevi.

Le graduatorie di istituto verranno comunque mantenute ma con una


sola fascia, riservata a tutti gli abilitati, che potrebbero essere
chiamati nei pochi casi in cui, nonostante la nuova assegnazione dei
docenti dell’autonomia alle scuole, non si riuscisse a coprire tutte le
supplenze con tutto il corpo docente di ruolo. Abolendo la vecchia
struttura della graduatoria d’istituto, ovviamente perderanno il
diritto di accedere alla graduatoria e di lavorare, tutti coloro che,
dichiarandosi precari della scuola, hanno insegnato per una sola
settimana o un solo giorno di supplenza.

Dopo questa mastodontica operazione di reclutamento, mai vista


prima nella storia del nostro paese, le assunzioni torneranno
finalmente ad avvenire soltanto con personale proveniente da
concorsi, laureato e abilitato all’insegnamento. Ovviamente per
collocare tutti questi docenti contemporaneamente, sarà necessaria
una maggiore mobilità ai fini dell’immissione in ruolo, rispetto
all’attuale vincolo di destinazione all’interno della provincia, o
rispetto alla classe di concorso a cui il futuro docente di ruolo risulta
iscritto nella GAE (materie affini o organico dell’autonomia).
L’esigenza di mobilità potrebbe riguardare anche lo spostamento da
cattedra ad organico funzionale; potrebbe accadere che ci troveremo
davanti a candidature spontanee di docenti, con una certa anzianità
di servizio, che chiederanno di uscire dalla classe per andare
sull’organico funzionale, che liberanno cattedre per i neo-assunti.

8.900 laureati in scienze formazione primaria v.o. che si sono laureati


dopo l’a.a.2010/11; 55.000 diplomati (!!) che hanno visto
riconosciuto il loro titolo come abilitante dal Consiglio di Stato; 500
congelati SISS per vari motivi ( dottorato, maternità etc); 69.000 PAS
con almeno 3 anni di servizio; 10.500 TFA I ciclo anno 2012-13; 22.500
TFA II ciclo che si abiliteranno entro luglio 2015. Un esercito di
166.400 persone, cui vanno sommati altre 30.000 laureati entro
l’a.a.200102, che hanno diritto a partecipare al primo concorso utile
dopo la L.124/.

Questo piano straordinario di assunzioni funzionerà soltanto se sarà


concentrato in un solo anno, perché poi subito dopo, sarà bandito un
concorso nel 2015 per il triennio 2016/2019, che offrirà una reale
opportunità a tutti gli abilitati all’insegnamento, visto che si stima
che il turno over nella scuola è di circa 13.000/14.000 docenti
all’anno.

Coloro che oggi, a fine 2014, stanno per cominciare il loro percorso di
abilitazione, TFA, termineranno in tempo utile i corsi e gli esami, per
poter essere ammessi al concorso con riserva. Nel prossimo concorso,
sarà diminuito sensibilmente il valore dei titoli, sarà rivisto l’elenco
dei titoli ammessi e sarà dato maggior peso alla valutazione delle
capacità pratiche dell’insegnante. Inoltre tutti i futuri concorsi
produrranno graduatorie di merito nazionali, con possibilità di
esprimere preferenze locali, rispondendo così concretamente al
fabbisogno dei territori.
Si stima che al prossimo concorso potranno partecipare circa 200.000
persone! Ad aprile 2015, pubblicazione del bando, settembre
predisposizione, verifica e pubblicazione dei test per la prova
preselettiva computer based. Tra fine settembre e dicembre 2015,
svolgimento delle prove preselettive; tra gennaio e maggio 2016,
correzione degli scritti e nello stesso periodo, prove pratiche e orali;
giugno e luglio, valutazione dei titoli e pubblicazione delle
graduatorie; agosto 2016 nomina dei vincitori prima tranche, agosto
2017, seconda tranche, agosto 2018, terza tranche.

Grazie a questo piano straordinario di assunzioni, si stima che, in


virtù dell’abolizione delle supplenze, il risparmio totale potrebbe
arrivare a 300-350 milioni di euro annui, a fronte di un costo
complessivo attuale di oltre 500 milioni di euro annui!! La funzione
docente si articolerà in attività individuali (18-25 ore settimanali, cui
si aggiungeranno le ore recuperate dalle giornate di sospensione
didattica deliberate dal Consiglio d’istituto), attività collegiali, di
aggiornamento e formazione in servizio, che contribuiranno a far
maturare crediti didattici, formativi, professionali.

Tutti i crediti confluiranno nel portfolio docente in formato


elettronico e pubblico e sarà vagliato dal Nucleo di Valutazione
interno ad ogni scuola, a cui partecipa anche un membro esterno. Gli
scatti di retribuzione sono previsti ogni 3 anni i docenti potranno
maturare «scatti di competenza», legati all’impegno e alla qualità del
proprio lavoro. Si potrà anche integrare lo stipendio base,
annualmente grazie allo svolgimento di ore, attività aggiuntive,
funzioni obiettivo o a BES, POF, valutazione, innovazione tecnologica.
Ogni 3 anni, due terzi di tutti i docenti avranno uno scatto di
retribuzione.

Con il sistema attuale un docente deve aspettare 9 anni per avere 140
euro netti in più al mese – il più bravo come il peggiore d’Italia. Con la
riforma, il valore di ogni scatto triennale sarà di circa 60 euro netti al
mese e nella propria carriera, ciascun docente potrà maturare fino a
12 scatti di competenza, pari al doppio di quelli previsti. A fine
carriera, i docenti migliori potranno arrivare a circa 9.000 euro netti
in più all’anno rispetto al loro stipendio base e circa 2.000 euro netti
in più di quanto guadagnerebbero a fine carriera con il sistema
attuale.

Il ruolo dei docenti, l’agire didattico è in rapida evoluzione: classi


multiculturali, studenti con bisogni speciali, nuove tecnologie,
coinvolgimento dei genitori, valutazione dei docenti. Ci si aspetta che
non insegnino solo un sapere storicamente codificato bensì modi di
pensare, metodi di lavoro, competenze per la vita, una nuova
concezione di stare al mondo. Per fare ciò, occorre che avanzi il
merito, grazie a una formazione obbligatoria costante, in presenza e a
distanza. Verrà disegnato un sistema di crediti formativi da
raggiungere ogni anno per l’aggiornamento (anche tecnologico!) e la
carriera.

Si valorizzerà la formazione esperienziale tra colleghi e si


cancelleranno le carriere fondate sull’anzianità di servizio. Bisogna
elaborare un nuovo status giuridico dei docenti, cui può fungere
come base già il nuovo sistema di reclutamento.

Capitolo 28 LA SCUOLA FA CARRIERA

Il primo scatto sarà attribuito alla fine del 2018 e dal 1° settembre 2015 si
procederà all’eliminazione degli scatti stipendiali automatici (questione blocco
degli scatti e sblocco scatti magistrati). Questo meccanismo non si applicherà a
coloro che sono arrivati al 33esimo anno di servizio e a cui mancano meno di 3
anni per il pensionamento. Si ribadisce che due terzi di docenti avranno gli
scatti…riflettiamo!
Il docente mentor, che vedremo nel 2024, (solo il 10% dei docenti in servizio), in
carica per 3 anni, soggetto a riconferma, seguirà per la scuola la valutazione,
coordinerà le attività di formazione degli altri docenti, accompagnerà il
percorso dei tirocinanti ed in generale, aiuterà il dirigente scolastico (nel testo
ministeriale preside!) a valorizzare le risorse umane. Scelto dal Nucleo di
Valutazione interno tra i docenti che per 3 anni di seguito hanno conseguito
scatti di competenza, verrà retribuito con un’indennità di posizione (non
definita!).

Per avere più possibilità di maturare lo scatto, i docenti potrebbero volersi


spostare in scuole (non prima di 3 anni di permanenza nella loro scuola), dove
vi sono pochi crediti maturati, poiché la qualità dell’insegnamento è più bassa,
aiutando così ad invertire la tendenza. Questo certamente scatenerà una ridda
di polemiche!

Occorre realizzare davvero pienamente l’autonomia scolastica, poiché le scuole


già dispongono di tutte le norme necessarie per camminare autonomamente.
Non c’è vera autonomia senza responsabilità, e non c’è responsabilità senza
valutazione. Questo è indubitabile!

Autonomia significa buona governance della scuola e organi collegiali rivisitati,


aperti, agili ed efficaci. Autonomia è l’esatto contrario di autoreferenzialità:
nessuna scuola può credersi superiore alle altre, senza confrontarsi realmente
con le altre. La valutazione è il punto di partenza: la scuola è il primo luogo in
cui i giovani incrociano momenti valutativi. Per quale motivo non dovrebbe
essere valutata per prima proprio la scuola in tutte le sue componenti? Un
buon modello di valutazione è anche un buon strumento di lettura, per chi è
esterno alla scuola.

Il Sistema Nazionale di Valutazione SNV, previsto dal Decreto del Presidente


della Repubblica n.80 del 2013, sarà reso operativo dal prossimo anno
scolastico per tutte le scuole. Dentro allo strumento di autovalutazione si
troveranno indicatori su contesto e risorse, esiti e processi della scuola. Il
sistema sarà esteso anche alle scuole paritarie e tutto il processo sarà
controllato anche dagli ispettori: ogni scuola svilupperà un piano triennale di
miglioramento per individuare punti di forza e debolezza di un percorso che
vedrà al centro il successo formativo degli studenti.
La scuola di vetro: tutti i dati verranno pubblicati sulla piattaforma «Scuola in
Chiaro 2.0», saranno navigabili e un prototipo è già on line, anche se la nuova
versione sarà frutto di una gara aperta per trovare la migliore soluzione
tecnologica (Ricordiamo la sonda Rosetta e Horizon 2020). A partire dal
settembre 2015 saranno pubblicati per ogni scuola tutti i dati
sull’organizzazione, i rapporti di autovalutazione e i relativi piani di
miglioramento, i bilanci, i progetti, una mappatura delle interazioni delle scuole
con il territorio.

Verrà attivato un Registro Nazionale dei docenti della scuola (a.s.2015/2016) e


conterrà il portfolio ragionato per illustrare tutte le informazioni sulle
professionalità della scuola, su tutto il personale in servizio e sarà uno
strumento per individuare i mentor e i migliori docenti. Anche questo, almeno
in una prima fase, sarà un passaggio oggetto di critiche importanti.

I dirigenti scolastici oggi sono spesso ridotti a burocrati e vengono distratti dai
loro compiti per cimentarsi con oscure circolari ministeriali. Hanno la titolarità
delle azioni sindacali, la rappresentanza legale, sono datori di lavoro e stazione
appaltante. Sono responsabili di quasi tutto ma non hanno nelle loro mani le
leve di governo per assumere al meglio tali responsabilità (responsabilità di
risultato!). Si punta, dopo anni di accento sul management, a sviluppare le
competenze professionali dei D.S. connesse alla promozione della didattica e
alla qualificazione dell’offerta formativa.

Il prossimo sarà un corso-concorso tenuto tramite la Scuola Nazionale


dell’Amministrazione e il recente Decreto Legge 58, consentirà di bandirlo
prima della fine dell’anno e sarà molto centrato su cosa vuol dire governare
una scuola e sviluppare un progetto formativo e sarà molto più aderente
all’esperienza di docenti e dirigenti che non all’esperienza dell’amministrazione
centrale dello Stato. Si diventerà ispettori dopo essere divenuti D.S., poiché
verrà valorizzata la professionalità maturata in servizio, che potrà essere
supportata da esperti reclutati su iter iper-semplificati (esperto in valutazione,
BES).

Per attrarre docenti motivati, le scuole dovranno stabilire un sistema di


incentivi di natura reputazionale (i troppo qualificati si deprimono se non
valorizzati) ed economica. Occorre dare visibilità e ruolo e remunerazione
economica a chi è bravo, che deve essere premiato! Innanzitutto al mentor,
anche perché se i docenti devono divenire più protagonisti e se i genitori
devono essere maggiormente coinvolti, occorrono professionalità solide ed
aggiornate, autorevoli. Gli Organi Collegiali potrebbero diventare il Consiglio
dell’Istituzione Scolastica, il D.S., il Consiglio dei docenti, il Nucleo di
Valutazione.

 Sblocca-scuola: individuare ed abolire le 100 cose più fastidiose che assillano e


rallentano l’amministrazione scolastica ed abrogarle tutte insieme in un unico
provvedimento! Ciò consentirà di migliorare il clima di fiducia tra
amministrazione centrale e IISS e certamente rilancerà una dimensione
collaborativa, assente da tempo, prigionieri come si era di provvedimenti e
procedure calate dall’alto. Quante volte i D.S., dinanzi ad una critica fondata,
hanno dovuto rispondere: «Purtroppo, è giusto quello che lei dice, ma
dobbiamo procedere in direzione opposta!».

Abolire le norme più assurde per riscrivere il Testo Unico sulla Scuola che
oramai risale a 20 anni fa. Occorre dotarci di una normativa chiara, semplice,
univoca (caso di aspettativa per lavoro) ed entro un anno rielaborare un nuovo
testo unico che metta ordine e costituisca un punto di riferimento che non
mette angoscia. Ed ancora, per liberare la scuola occorre più connessione, in
tutti i sensi e digitale, perché è inaccettabile che in una scuola su due (46%) la
connessione non raggiunga le classi. No alle LIM, troppo pesanti. La tecnologia
deve essere leggera e flessibile.

Edilizia scolastica: nuovo piano per scuole sicure, scuole nuove, scuole belle! In
questa piano, una dichiarazione di intenti. La scuola è come la casa: deve essere
accogliente. Ancora: ridurre i costi dell’editoria, prevedere l’apertura oltre
l’orario curricolare, facilitare esperienze di apprendimento informale, allargare
la progettualità educativa al territorio, avvicinare il MIUR ai cittadini, facendoli
penetrare virtualmente nelle stanze del ministero. Si lancerà un hackathlon per
una nuova piattaforma che dia accesso ai dati in possesso del MIUR per una
Opening up education.
Capitolo 29

DIGITALIZZARE PER DIVENTARE EFFICIENTI


La digitalizzazione, che sembra un processo intangibile, produrrà invece un
risultato molto apprezzabile: un grande impatto/cambiamento organizzativo ed
economico, tant’è che la digitalizzazione è una delle principali leve per fare una
intelligente spending review. Essa non si traduce in smaterializzazione di
processi e cartaceo, ma, quando funzione, rende l’amministrazione un
facilitatore dei rapporti scuola/scuola, scuola/esterno, basato su un’ipotesi di
radicale fiducia tra erogatore del servizio e utenti.

The digital shift: a chi ci rivolgevamo b.G.? Quanto conta FB? Cosa significa
digital economy (il 47% dei lavori sarà automatizzato e domineranno i mercati
pochi enormi operatori)? E cosa ha prodotto la formazione online (la scorsa
estate 4 milioni di americani e 5 milioni di europei)? E quanto hanno contato i
MOOC, nati nel 2008?

Molte università chiuderanno e molte città legheranno la loro vocazione alle


università. Si accentueranno le ineguaglianze tra studenti e studenti (il caso
MIT) e tra docenti e docenti (il caso Michael Sandel, superstar lecturer di
Harvard online.

Oxford e Cambridge e il Parlamento in erba. Ma quell’interazione in presenza,


coltivata con tanta ostinazione, va affermata ancor di più nella didattica a
distanza e rappresenta la vera svolta del sistema di formazione telematico, che
dovrà sempre più fondarsi su didattica erogativa e didattica interattiva, che
produce feed back più precisi ai fini di una più adeguata gestione del processo
insegnamento/apprendimento, soprattutto per spostare gli studenti lì dove
non arrivano.

Le università telematiche e i MOOC, in misura molto minore, in America hanno


prodotto: mendo debiti universitari, aggiornamento di lavoratori, adulti
laureati, aumento di stipendio, complessivo innalzamento culturale di fasce
deboli e a rischio emarginazione, inclusione di stranieri, collegamento con zone
isolate del paese.

Il digital shift potrà dirsi compiuto probabilmente in Europa, dove il sistema,


basato sui CFU, consente la segmentazione dei percorsi universitari e post
universitari e però si prepara ad accogliere e certificare quei crediti che si
maturano in contesti di apprendimento non formali ed informali.

Aprire la scuola nel suo potenziale di patrimonio informativo pubblico; se ci


pensiamo, le scuole costituiscono la più grande rete di conoscenza, di tutto il
paese, per cui va aumentata la comprensione e l’utilizzo dei dati che ad esse
appartengono, anche mediante l’implementazione dal basso della piattaforma.
Man mano che la digitalizzazione avanzerà, si ridurrà il carico di lavoro degli
amministrativi (pagamento TARSU, servizio mensa, visite fiscali, gestione del
trattamento accessorio e portale NoiPA, supplenze brevi) e il risparmio che ne
deriverà, potrà essere reinvestito in altri servizi scolastici.

Non esistono soluzioni semplici a problemi complessi. Importanza della


squadra, delle reti, della visione olistica, del contributo di tutti. 250.000 i
contatti nei primi 15 giorni di consultazione online della proposta del governo
sulla buona scuola.

Storia dell’arte e disegno per continuare a produrre bellezza, elemento


costitutivo del patrimonio genetico dell’Italia e degli italiani. Importanza della
contaminazione con i mestieri del digitale. Educazione motoria e sport a scuola:
1 ora a settimana in più per le classi della scuola primaria II/V. Sport di classe e
OMS? Più lingue straniere, fin dalla scuola dell’infanzia, più CLIL, forse e-CLIL,
metodologia e format di attività. Introduzione del coding, la programmazione,
l’introduzione del paradigma informatico, digital makers, analfabetismo
finanziario e elementi di economia, accessibili ai quindicenni.

 700.000 disoccupati tra i 15-24enni, 4 milioni 355 mila ragazzi che non
studiano né lavorano, NEET, prodotti da una dispersione scolastica pari al
17.6%. Raccordare meglio la scuola al mondo del lavoro per evitare il
mismatching; insistere di più sul saper fare, il dato sulla disoccupazione (40%)
non dipende dal ciclo economico bensì è un dato strutturale..

 Alternanza obbligatoria, impresa didattica, bottega scuola, apprendistato


sperimentale, più laboratori e meglio attrezzati in tutti i gradi dell’istruzione,
stampanti in 3D, frese laser, robotica, made in Italy, più laureati in materie
scientifiche, cosiddette STEM , science, technology, engineering, maths, utilizzo
di circa 800 milioni nel prossimo settennio, nell’ambito del PON Istruzione per
attività didattiche aggiuntive o integrative, rispetto a quelle previste dai
percorsi curricolari.

 Attrarre sulla scuola risorse private, aumentando il legame concreto delle


scuole con il territorio, mediante il cosiddetto School Bonus, un bonus fiscale
per investimenti privati nelle scuole; mediante la School Guarantee, per
premiare gli investimenti privati nella scuola, che creano occupazione giovanile,
che porterà agli investitori, incentivi aggiuntivi rispetto allo School Bonus e ai
ragazzi, successo formativo e occupazione. Infine crowfunding, fundraising,
peopleraising, il vero salto di adesione al progetto formativo di un’istituzione
scolastica.

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