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un tentativo d’introduzione
prima parte
• dall’esperienza immediata
• dal senso comune
• dai concetti della fisica classica
• dal linguaggio della scienza classica
• dal metalinguaggio
• dalla visualizzazione
• dalla tradizione filosofica
Lontananza dall’esperienza immediata
• sistemi discontinui
• sistemi continui
• teoria cinetica dei gas
• termodinamica statistica
• luce = ondulazioni dell’etere
boltzmann
boltzmann
Cinetica gas
I limiti della meccanica
• campo elettromagnetico
• inconsistenza dell’etere
• invarianza di Lorentz
• isotropia del tempo
Origine di nuove teorie
Planck
La via di Planck
Planck non accettava l'idea che la sola probabilità
potesse determinare lo sviluppo di un sistema.
“Credo di dover riconoscere come processo
unidirezionale costituito da effetti del tutto
conservativi l'influenza di un risonatore che vibri
senza attrito o resistenza sull'onda che lo eccita.
Il mio suggerimento che l'oscillatore fosse capace di
esercitare un effetto unilaterale, e irreversibile,
sull'energia del campo circostante, scatenò una
vigorosa protesta da parte di Boltzmann, il quale, con
la sua maggiore esperienza in questo campo, dimostrò
che, secondo le leggi della dinamica classica, ciascuno
dei processi che io consideravo poteva aver luogo
nella direzione opposta.”
Legge Wien
Questa distribuzione normale dell'energia spettrale
[del corpo nero] rappresenta qualcosa di assoluto; e
poiché io avevo sempre considerato la ricerca di
qualcosa di assoluto come lo scopo più elevato di tutte
le attività scientifiche, mi misi attivamente al lavoro.
Planck
Si trovò che la relazione fra entropia ed energia data
dalla funzione caratteristica R era proporzionale
all'energia nel caso della legge di Wien, risultava
proporzionale al quadrato dell'energia per alte
energie. Quindi il passo ovvio per il caso generale era
di porre R eguale alla somma di un termine
proporzionale all'energia e di un altro termine
proporzionale al quadrato dell'energia, in modo che il
primo termine diventasse decisivo per piccoli valori
dell'energia e il secondo per grandi valori.
In questo modo ottenni una nuova formula per la
radiazione, e la presentai all'esame della Società di
Fisica di Berlino, alla riunione del 19 ottobre 1900.
Planck
Corpo nero class
Leggi corpo nero
lo stesso giorno in cui formulai questa legge mi
dedicai al compito di conferirle un vero significato
fisico. Questo problema mi condusse allo studio delle
relazioni fra entropia e probabilità; postulai
semplicemente che S = k log W, con k una costante
universale, la costante assoluta dei gas riferita alle
vere molecole...
Per quel che riguarda la grandezza di W, trovai che,
per interpretarla come una probabilità, era necessario
introdurre una costante universale, che chiamai h.
Poiché aveva le dimensioni di un'azione (energia X
tempo), le diedi il nome di “quanto elementare di
azione”
Planck
Mentre il significato del quanto di azione nella
correlazione fra entropia e probabilità era stabilito
definitivamente, il ruolo di questa nuova costante
nell'evoluzione dei processi fisici rimaneva ancora una
questione aperta. Tentai di collocare il quanto
elementare di azione h in qualche modo entro lo
schema della teoria classica. Ma di fronte a ognuno di
questi tentativi, questa costante si dimostrò
irriducibile. Finchè si poteva considerarla
infinitamente piccola, come nel caso di alte energie e
di intervalli di tempo piuttosto lunghi, tutto andava
perfettamente; ma nel caso generale sorgevano
difficoltà in un punto o in un altro, difficoltà che
diventavano vieppiù notevoli col crescere delle
frequenze considerate.
Il fallimento di ogni tentativo volto a superare
questo ostacolo rese subito evidente che il
quanto elementare di azione aveva una parte
fondamentale nella fisica atomica, e che la sua
introduzione apriva una nuova era nella
scienza.
Essa annunciava l'avvento di qualcosa senza
precedenti, ed era destinata a rimodellare
sostanzialmente le concezioni fisiche e il
pensiero dell'uomo, che, da quando Leibniz e
Newton posero le basi del calcolo
infinitesimale, erano fondati sull'ipotesi che
tutte le interazioni causali erano continue.
corpo nero
legge di Planck del corpo nero
I(ν)=2 h ν/ {c 2 [exp(hν/kT)-1]}
Einstein
Einstein vuole dare un senso fisico preciso
alla quantizzazione dell’interazione fra
radiazione luminosa e corpo nero:
- parte dai dati sperimentali
(legge di Wien)
- si basa sulla termodinamica statistica
di Boltzmann
- ignora 300 anni di tradizione
Dobbiamo riconoscere come
fondamentale per la teoria della
radiazione di Planck la seguente
posizione:
l’energia di un risonatore elementare può
assumere soltanto valori multipli interi di
(R/N) βν.
Durante l’assorbimento e l’emissione
l’energia di un risonatore varia in modo
discontinuo per un multiplo intero di
(R/N) βν.
Einstein
artein
La radiazione monocromatica di bassa
densità si comporta rispetto ai fenomeni
termici come se fosse composta da quanti
di energia indipendenti di energia
E=(R/N) βν.
∫p dq = n h/2π
con probabilità
P(2,0)= 1/3; P(0,2)= 1/3; P(1,1)=1/3.
Statistica di Fermi-Dirac
(fermioni):
con probabilità:
- struttura atomica
- tavola periodica degli elementi
- legami chimici
- molecole
- spettroscopia
- raggi X
- assorbimento ed emissione della
radiazione
- legge dello spostamento radioattivo
- radioattività alfa
mendeleev
gamow
tunnel alfa
problemi insoluti: