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Nuove tecnologie per il miglioramento

sismico degli edifici esistenti

Prof. Giovanni Plizzari


Università degli Studi di Brescia
giovanni.plizzari@unbs.it
Terremoto nell’Italia Centrale
Terremoto nell’Italia Centrale
Terremoto nell’Italia Centrale
La scuola di Gualdo
La vita deve continuare
La vita deve continuare
TERREMOTO 24 AGOSTO 2016 - Mw6.0
TERREMOTO 24 AGOSTO 2016 - Mw6.0

• 24 Agosto 2016: terremoto di Mw 6.0 - 6.2


• Classificazione sismica: “II Categoria” Amatrice 1927; Norcia 1962

Prof. Gaetano Manfredi Brescia 28 Ottobre 2016


TERREMOTO 24 AGOSTO 2016 - Mw6.0

• 24 Agosto 2016: terremoto di Mw 6.0 - 6.2


• Classificazione sismica: “II Categoria” Amatrice 1927; Norcia 1962

Prof. Gaetano Manfredi Brescia 28 Ottobre 2016


TERREMOTO 24 AGOSTO 2016 - Mw6.0

• PEAK GROUND ACCELERATION – PGA [cm/s2]


(max componente orizzontale)

Source: Preliminary study of Rieti Earthquake ground data V5, DIST, INGV, CNR/ITC, Reluis
Prof. Gaetano Manfredi Brescia 28 Ottobre 2016
TERREMOTO 24 AGOSTO 2016 - Mw6.0
• PEAK GROUND VELOCITY – PGV [cm/s]
(max componente orizzontale)

Source: Preliminary study of Rieti Earthquake ground data V5, DIST, INGV, CNR/ITC, Reluis
Prof. Gaetano Manfredi Brescia 28 Ottobre 2016
TERREMOTO 24 AGOSTO 2016 - Mw6.0

PECULIARITA’ DEL COMUNE DI AMATRICE

Stazione
RAN -
AMT
Differenza
altimetrica/geometric
a

Prof. Gaetano Manfredi Brescia 28 Ottobre 2016


TERREMOTO 24 AGOSTO 2016 - Mw6.0
• GROUND MOTION DATA/ PULSE-LIKE
AMATRICE (distance: 8,9 km)

Source: Courtesy of Iunio Iervolino, Dist

Prof. Gaetano Manfredi Brescia 28 Ottobre 2016


TERREMOTO 24 AGOSTO 2016 - Mw6.0
• DANNI OSSERVATI NEL COMUNE DI AMATRICE

Prof. Gaetano Manfredi Brescia 28 Ottobre 2016


MAIN FEATURES OF AMATRICE MUNICIPALITY
Parallel and normal direction with reference to Corso Umberto I
Station
c
Civic Tower
RAN AMT

Hotel Roma

Altitude gap

School Romolo
Capranica

RC building

RC building.

Prof. Gaetano Manfredi Brescia 28 Ottobre 2016


TERREMOTO 24 AGOSTO 2016 - Mw6.0
• DANNI OSSERVATI NEL COMUNE DI AMATRICE
Danni alla cinta muraria
Danni alla strada
Stazione c Torre Civica
RAN AMT

Hotel Roma

Scuola
Romolo
Capranica

Edificio in c.a. Edificio in c.a.

Prof. Gaetano Manfredi Brescia 28 Ottobre 2016


TERREMOTO 24 AGOSTO 2016 - Mw6.0
• DANNI OSSERVATI NEL COMUNE DI AMATRICE

Stazione c
RAN AMT

SCUOLA ROMOLO CAPRANICA

Scuola Romolo
Capranica

• PRIMA Amatrice (2016)

Prof. Gaetano Manfredi Brescia 28 Ottobre 2016


TERREMOTO 24 AGOSTO 2016 - Mw6.0
• DANNI OSSERVATI NEL COMUNE DI AMATRICE
SCUOLA ROMOLO CAPRANICA

• DOPO Amatrice (2016)


TERREMOTO 24 AGOSTO 2016 - Mw6.0
• DANNI OSSERVATI NEL COMUNE DI AMATRICE
SCUOLA ROMOLO CAPRANICA

• DOPO

Amatrice (2016)
TERREMOTO 24 AGOSTO 2016 - Mw6.0
• DANNI OSSERVATI NEL COMUNE DI AMATRICE
SCUOLA ROMOLO CAPRANICA
• PRIMA DI Amatrice (2016)

PORZIONE EDIFICIO IN C.A.

• AFTER Amatrice (2016)

PORZIONE EDIFICIO
IN MURATURA
TERREMOTO 24 AGOSTO 2016 - Mw6.0
• DANNI OSSERVATI NEL COMUNE DI AMATRICE
Accelerogramma per direzioni parallela e ortogonale al Corso Umberto I
(T = 0,23 seconds, picco di accelerazione)

DIREZIONE PARALLELA– C.so DIREZIONE ORTOGONALE– C.so


Umberto Umberto
Elementi di vulnerabilità sismica degli edifici in muratura
Difforme presenza di murature resistenti nelle due direzioni principali
COMPORTAMENTO DEGLI EDIFICI IN MURATURA
IN ZONA SISMICA

Setto resistente e rigido nel


piano
MECCANISMI NEL PIANO

Maschio murario non resistente


e non rigido fuori piano
MECCANISMI FUORI
PIANO
(da Touliatos)
Sismicità storica
Sismicità in Lombardia
OSSERVAZIONI in merito ai dati strumentali

Accelerazioni molto alte prossime allo stato limite ultimo per


costruzioni in zona I.

Terremoto superficiale con componente verticale di accelerazione


particolarmente significativa  dannosa per gli edifici in muratura!

Accelerazioni alte anche per periodi crescenti  effetto negativo


sugli edifici danneggiati

Importanti effetti di amplificazione locale dovuta alla natura del


suolo.
Evoluzione del quadro normativo
Fino al 2003:
Normative italiane erano rinnovate ogni 15-20 anni circa
Esempio:
Strutture in c.a., c.a.p. e acciaio ( 1971 - > 1996)
Normative sismiche ( 1974 - 1996)
Normative sulle costruzioni in muratura (1987 -> 2003 )

Oggi:
Marzo 2003: Ordinanza 3274 Prot Civile (Costruzioni in zona sismica)
Marzo 2005: Ordinanza 3431 Prot Civile (Costruzioni in zona sismica)
Sett. 2005: Testo Unico – Norme tecniche per le costruzioni

NORMATIVE EUROPEE
Eurocodici
EC1 – Basi del metodo

EC8 – Verifiche strutture in zona sismica
Materiali - Certificazione CE

D.M. 14-1-2008 (Normativa attualmente vigente)


Richieste prestazionali
La sicurezza strutturale
La sicurezza strutturale
LA SICUREZZA DELLE STRUTTURE IN
ZONA SISMICA
Comportamento di un edificio durante il sisma
I diaframmi di piano
Elementi strutturali sismoresistenti
Posizione degli elementi sismoresistenti
Come aumentare la sicurezza sismica?
Vulnerabilità sismica e consistenza del patrimonio edilizio

Totale edifici per data di costruzione -


Italia
31%
19% Prima del 1945
Dal 1945 al 1981
Dopo il 1981

50%
La maggior parte degli edifici ad uso abitativo è stata costruita
tra gli anni ‘50 e ‘80.

Edifici in c.a. per data di costruzione -


Italia

37% 60%
Prima del 1945
Dal 1945 al 1981
Dopo il 1981

Considerando soltanto gli edifici in c.a., il 61% (pari a circa Classificazione sismica del territorio italiano da NTC 2008
1.670.000 unità risale al periodo 1950-1980.

Circa 9 milioni di edifici non sono progettati per resistere ai carichi orizzontali e di questi,
circa 1,8 milioni sono in c.a.
Vulnerabilità sismica e consistenza del patrimonio edilizio

Edifici per epoca di costruzione - Lombardia


8% Prima del 1919
19%
10% Dal 1919 al 1945
Il 36% degli edifici ad uso abitativo in
11% Dal 1946 al 1961 Lombardia risale agli anni del II
dopoguerra.
Dal 1962 al 1971
17%
Dal 1972 al 1981

15% Dal 1982 al 1991

20% Dopo il 1991

Edifici per epoca di costruzione - BRESCIA


60000

50000 47727
41149
40000
38789 Il 37% degli edifici ad uso abitativo
(pari a 79.938 unità) risale agli anni
30000 26784 ‘60 e ’70.
21346 20072
20000 17953 In tali abitazioni vivono circa 180.000
famiglie.
10000

0
Prima del Dal 1919 al Dal 1946 al Dal 1962 al Dal 1972 al Dal 1982 al Dopo il
1919 1945 1961 1971 1981 1991 1991
Fonte: Prof. Mauro Dolce – Protezione Civile
Come procedere per gli interventi sul costruito

• Raccolta di tutta la documentazione tecnica


disponibile, inclusi l’evoluzione storica dell’edificio
• Eventuali rilievi geometrici in situ
• Progetto di massima dell’intervento di riabilitazione
• Indagini diagnostiche per verificare le caratteristiche
meccaniche dei materiali in situ.
• Progetto preliminare, definitivo ed esecutivo
• Direzione lavori
Criteri per la scelta dell’intervento

• Tipo, tecnica, entità e urgenza dell’intervento


dipendono dall’esito della valutazione, tenendo
inoltre conto degli aspetti seguenti:
– Errori grossolani devono essere eliminati
– Per edifici fortemente irregolari (in resistenza e/o
rigidezza) l’intervento deve correggere tale sfavorevole
situazione
• ad es., tramite il rinforzo di un ridotto numero di elementi o con
l’inserimento di elementi aggiuntivi
– Sono sempre opportuni interventi volti a migliorare la
duttilità locale
– E’ necessario verificare che l’introduzione di rinforzi locali
non riduca la duttilità globale della struttura
Tipo di intervento
• Sono previsti due tipi di intervento
– Miglioramento
– Adeguamento

• Miglioramento
– l’esecuzione di una o più opere riguardanti singoli elementi
strutturali dell’edificio allo scopo di conseguire un maggior
grado di sicurezza
• Adeguamento
– l’esecuzione di un complesso di opere che risultino
necessarie per rendere l’edificio atto a resistere alle azioni
sismiche normative
8.4 Classificazione degli interventi

Categorie di intervento:

 Adeguamento: conseguimento dei livelli di sicurezza previsti dalle norme;


 Miglioramento: incremento della sicurezza strutturale senza
necessariamente raggiungere i livelli richiesti dalle norme;
Riparazione: intervento locale su elementi isolati che comporta un
miglioramento delle condizioni di sicurezza preesistenti.

44
8.4.1 Intervento di adeguamento

Obbligatorio procedere alla valutazione della sicurezza e all’adeguamento


della costruzione nei casi di:

 sopraelevazione;
 ampliamento mediante opere connesse;
 variazione di classe e/o destinazione d’uso e/o geometria della struttura.

45
8.4.2 Intervento di miglioramento

Il progetto si riferisce all’intera costruzione e deve riportare le verifiche


dell’intera struttura post-intervento.
La valutazione della sicurezza, nel caso di intervento di adeguamento, è
finalizzata a stabilire se la struttura, a seguito dell’intervento, è in grado di
resistere alle combinazioni delle azioni di progetto contenute nelle NTC, con il
grado di sicurezza richiesto dalle stesse.

Si parla di miglioramento per tutti quegli interventi finalizzati ad accrescere le


capacità di resistenza delle strutture esistenti alle azioni considerate.
Il progetto e la valutazione della sicurezza devono essere estesi a tutte le
parti della struttura interessate dalle modifiche, nonché alla struttura nel suo
insieme.
Nel caso di intervento di miglioramento sismico, la valutazione della sicurezza
riguarderà, necessariamente, la struttura nel suo insieme, oltre che i possibili
meccanismi locali.

46
8.4.3 Riparazione

Gli interventi di questo tipo riguardano singole parti e/o elementi della
struttura e interesseranno porzioni limitate della costruzione (travi, architravi,
porzioni di solaio, pilastri, pannelli murari o parti di essi, non adeguati alla
funzione strutturale che debbono svolgere).
Il progetto e la valutazione della sicurezza possono essere riferiti alle sole
parti e/o elementi interessati.
Si documenta che, rispetto alla configurazione precedente, non siano
prodotte sostanziali modifiche al comportamento delle altre parti e della
struttura nel suo insieme e che gli interventi comportino un miglioramento
delle condizioni di sicurezza preesistenti.

47
8.5 Procedure per la valutazione della sicurezza
I LIVELLI DI CONOSCENZA

Ai fini della scelta del tipo di analisi e dei valori dei fattori di confidenza
vengono definiti i tre livelli di conoscenza seguenti:
 LC1: Conoscenza Limitata;
 LC2: Conoscenza Adeguata;
 LC3: Conoscenza Accurata.

Gli aspetti che definiscono i livelli di conoscenza sono:


 geometria, ovvero le caratteristiche geometriche degli elementi strutturali;
 dettagli strutturali, ovvero quantità e disposizione delle armature;
 materiali, ossia le proprietà meccaniche dei materiali.
8.5 Procedure per la valutazione della sicurezza
I LIVELLI DI CONOSCENZA

Livello di Dettagli Proprietà dei Metodi di


Geometria FC
conoscenza strutturali materiali analisi
Progetto
Da disegni di Valori usuali per
simulato in
carpenteria la
accordo alle
originali con pratica
norme Analisi lineare
rilievo visivo a costruttiva
LC1 dell’epoca statica o 1.35
campione dell’epoca
e dinamica.
oppure e
limitate
rilievo ex-novo limitate prove in
verifiche in
completo. situ.
situ.
Geometria: dai disegni originali o da un rilievo visivo di verifica dell’effettiva corrispondenza
del costruito ai disegni;
Dettagli costruttivi: ricavati sulla base di un progetto simulato secondo la pratica dell’epoca di
costruzione;
Proprietà dei materiali: non disponibili informazioni sulle caratteristiche meccaniche dei
materiali. Si adottano valori usuali della pratica costruttiva dell’epoca e da limitate prove sugli
elementi più importanti.
8.5 Procedure per la valutazione della sicurezza
I LIVELLI DI CONOSCENZA

Livello di Dettagli Proprietà dei Metodi


Geometria FC
conoscenza strutturali materiali di analisi
Disegni costruttivi
Da disegni di Dalle specifiche
incompleti
carpenteria originali di progetto o
con
originali con dai certificati di prova
limitate verifiche
rilievo visivo a originali
LC2 in Tutti 1.20
campione con
situ
oppure limitate prove in situ
oppure
rilievo ex-novo oppure
estese verifiche
completo. estese prove in situ.
in situ.
Geometria: dai disegni originali o da un rilievo visivo a campione di verifica dell’effettiva
corrispondenza del costruito ai disegni;
Dettagli costruttivi: ricavati sulla base di un’estesa verifica in situ. Limitata verifica in situ delle
armature negli elementi più importanti;
Proprietà dei materiali: dai disegni costruttivi o dai certificati originali comunque validati da
limitate prove in situ, in alternativa estese verifiche in situ.
8.5 Procedure per la valutazione della sicurezza
I LIVELLI DI CONOSCENZA

Livello di Dettagli Proprietà dei Metodi


Geometria FC
conoscenza strutturali materiali di analisi
Disegni costruttivi Dai certificati di prova
Da disegni di
completi originali o dalle
carpenteria
con specifiche originali di
originali con
limitate verifiche progetto
rilievo visivo a
LC3 in con Tutti 1.00
campione
situ estese prove in situ
oppure
oppure oppure
rilievo ex-novo
esaustive esaustive prove in
completo.
verifiche in situ. situ
Geometria: dai disegni originali o da un rilievo visivo a campione di verifica dell’effettiva
corrispondenza del costruito ai disegni;
Dettagli costruttivi: ricavati sulla base di un’esaustiva verifica in situ oppure dai disegni
costruttivi originali; è comunque richiesta una verifica delle armature negli elementi più
importanti;
Proprietà dei materiali: dai disegni costruttivi o dai certificati originali comunque validati da
estese prove in situ, in alternativa esaustive verifiche in situ.
Tipo di intervento
• Intervento locale su componenti strutturali
La capacità di deformazione degli elementi
strutturali può essere incrementata passando da
modi di rottura fragili a modi di rottura duttili

• Intervento globale sul sistema strutturale


L’intervento tende a limitare la domanda di
deformazione nei componenti fragili aumentando la
rigidezza laterale, riducendo la massa,
introducendo isolatori o dissipatori
RINFORZO DI EDIFICI IN
CALCESTRUZZO ARMATO
Intervento globale
STRUTTURE IN C.A.
TELAI SISMORESISTENTI SETTI SISMORESISTENTI

- ORGANIZZAZIONE SPAZIALE DEL


TELAIO
- GERARCHIA DELLE RESISTENZE
- INTERAZIONE TELAIO PARETI
PERIMETRALI: DUPLICE EFFETTO
- VANI ASCENSORE
Intervento diffuso

• Nuove pareti in c.a.

• Controventi in acciaio
Tipo di intervento

– Modifica organismo strutturale


• aggiunta di nuovi elementi resistenti:
– ad es., pareti in c.a., pareti di controvento in acciaio…
• saldatura di giunti tra corpi fabbrica
• ampliamento dei giunti
• eliminazione di elementi particolarmente vulnerabili
• eliminazione di eventuali piani “deboli”…

– Introduzione di un sistema strutturale aggiuntivo che


resista per intero all’azione sismica di progetto
Tipo di intervento

– Trasformazione di elementi non strutturali in elementi


strutturali
• ad es., con incamiciatura in c.a. di pareti in laterizio
– Introduzione di una protezione passiva
• ad es., strutture di controvento dissipative e/o isolamento alla
base
– Diminuzione delle masse
– Limitazione/cambiamento della destinazione d’uso
dell’edificio
– Demolizione parziale
Criteri di intervento

• L’edificio non è pensato per i carichi orizzontali


• Telaio spesso solo bidimensionali
• I nodi non sono organizzati
• No capacity design
Criteri di intervento

• L’edificio subisce notevoli deformazioni orizzontali


• Danneggiamenti localizzati ai nodi
• Possibile collasso dei pilastri (no capacity design)
• Il rinforzo degli elementi spesso non è sufficiente
• Spesso non è possibile organizzare telai tridimensionali
Criteri di intervento

• Occorre introdurre dei vincoli per gli spostamenti orizzontali


• Una volta bloccati gli spostamenti al telaio sono affidati i soli
carichi verticali
Criteri di intervento

Il vincolo è ottenuto con l’introduzione di elementi più rigidi


Criteri di intervento

Rinforzo di elementi esistenti e/o introduzione di nuovi elementi

CRITERI DI INTERVENTO
Criteri di intervento
Controventamento in acciaio
Sistemi di controventamento

Inserimento di controventi diagonali

• Installazione meno distruttiva dell’inserimento


delle pareti
• Problema dell’evacuazione dell’edificio meno
probabile
• Interventi in fondazione minimi o assenti
Criteri di intervento
Intervento locale:
riparazione e rinforzo
• Ripristino della capacità di resistenza e
deformazione di un elemento in c.a.
danneggiato:

– Riparazione dell’elemento
• in caso di danno leggero o moderato
– fessurazione o espulsione del copriferro
– Riparazione e rinforzo
• in caso di danno grave o severo
– disgregazione del nucleo di calcestruzzo o svergolamento e/o
rottura delle armature
Isolatori
RINFORZO DI EDIFICI IN MURATURA
COMPORTAMENTO DEGLI EDIFICI IN MURATURA
IN ZONA SISMICA

MECCANISMI FUORI PIANO Le fessure


dipendono dal
grado di
ammorsamento
delle murature

Vulnerabilità degli edifici  Meccanismi fuori piano.


Mitigazione del rischio sismico:
 prevenire o ritardare i meccanismi fuori piano
 Catene e diaframmi di piano e di falda.

Disorganizzazione
totale
della scatola
COMPORTAMENTO DEGLI EDIFICI IN MURATURA
IN ZONA SISMICA

ORGANIZZAZIONE SISMICA DEGLI EDIFICI STORICI


INCATENAMENTI

L x t min 10

Lx t min
COMPORTAMENTO DEGLI EDIFICI IN MURATURA
IN ZONA SISMICA

L x t min 10

Lx t min
tmin

Catene perimetrali
Lx inefficaci per
Lx/tmin > 10
COMPORTAMENTO DEGLI EDIFICI IN MURATURA
IN ZONA SISMICA

Meccanismo
attivabile dopo
l’intervento:
Flessione fuori
piano.

Wc' Wc'
CW2
Wm W2
Diaframmi di piano Diaframmi di falda
H CW1
h
W1

Comportamento
b
scatolare
Fig. 6.1.5 - Ribaltamento della parete
DIAFRAMMI DI PIANO

Meccanismo
attivabile dopo
l’intervento:
Flessione fuori
piano.

Wc' Wc'
CW2
Wm W2

H CW1
h
W1

b
Fig. 6.1.5 - Ribaltamento della parete
DIAFRAMMI DI PIANO

Meccanismo
attivabile dopo
l’intervento:
Flessione fuori
piano.

Wc' Wc'
CW2
Wm W2

H CW1
h
W1

b
Fig. 6.1.5 - Ribaltamento della parete
Esempi applicativi
Adeguamento sismico di una scuola
Adeguamento sismico di una scuola
Adeguamento sismico di una scuola
Adeguamento sismico di un muncipio
Prima dell’intervento
Prima dell’intervento
Dopo l’intervento
Opere di fondazione
Collegamenti dei nuovi setti
Dopo l’intervento
Dopo l’intervento
89/203
Disposizioni normative per le strutture prefabbricate
CONNESSIONI

TIPOLOGIA 1 TIPOLOGIA 2
Connessione trave-solaio e trave-tegoli 90/203

Esempio di collegamento trave – solaio di piano

Esempio di collegamento trave – solaio di piano Connessione trave – tegolo mediante bulloni
(Dassori, 2001)
Connessioni pannello-struttura 91/203

Esempio di collegamento pannello – struttura


mediante “anchor channel”(Dassori, 2001)

CONNESSIONI PARTICOLARMENTE CRITICHE


Stato dell’Arte: risoluzione di problemi contingenti e isolati

Inserimento di setti
sismoresistenti:
compatibilità?

Pescara, scuola comunale Ancona, scuola Gentile Fermi di Fabriano


di Largo Madonna
Rinforzo dei nodi:
invasività?

Obiettivo: aumentare la
capacità di deformazione
degli elem. strutturali per
passare da modi di
rottura fragili a duttili
Il rinforzo dei
nodi è raramente
Pescara, scuola comunale di Largo
percorribile
Madonna
Uno sguardo al futuro
Edifici in c.a. - Il patrimonio edilizio post - bellico

a)
Figure 1. a) Aerial view of a typical district build in the 1950-1970. The build
considered to constitute more of the 50% of the total building stock in Europe. b

94
94
Efficienza energetica

Energia impiegata per usi civili


39%
61%

Residenziale
Terziario

Costruzione e ristrutturazione degli edifici 11,1 Mtep


Gestione degli edifici 70,1 Mtep
Consumo totale energia primaria 81,2 Mtep

La sola gestione corrisponde al 38% del consumo totale


annuo di energia.
I consumi per fonte nel RESIDENZIALE

9% 6%
57%
6%
Gas
Energia elettrica
GPL
22%
Gasolio
Legna
Efficienza energetica

L’uso dell’energia nel settore RESIDENZIALE Costo complessivo fornitura energetica per
riscaldamento ed elettricità
9%
5%
31,1 ml di euro
18% =
Riscaldamento 1.060 euro /abitazione
Usi elettrici obbligati =
Usi cucina 11,3 euro/mq
Acqua calda
68%
Consumo medio delle abitazioni occupate

155 kWh/m2a

emissione nell’atmosfera di 81 milioni di tonnellate di CO2 dovute al solo


settore residenziale e terziario
Principali problematiche legate al patrimonio edilizio esistente

STRUTTURA
MIGLIORAMENTO
- Edifici spesso non verificati ai carichi VERTICALI SISMICO
+
-Struttura non organizzata per resistere ai carichi STATICO
ORIZZONTALI

- Vita Utile (50 anni): esaurita

ASPETTI FORMALI RIQUALIFICAZIONE


ARCHITETTONICA
- Edifici privi di pregio architettonico +
QUALITA’ CONTESTO
- Distribuzione interna alloggi non più URBANO
rispondente agli attuali standard abitativi

-Degrado urbano DOPPIA PELLE SOLO


ENERGETICA ED
ARCHITETTONICA
ASPETTI ENERGETICI
SOSTENIBILITA’
- Involucro tipicamente non coibentato +
FATTIBILITA’
- Presenza di ponti termici significativi +
QUALITA’
- Impianti tecnologici vetusti
Doppia pelle solo energetica ed architettonica

Lessingstrasse, Leinefelde, Germany 2004, LACATON & VASSAL, France


Riqualificazione del patrimonio edilizio post-bellico
Proposta di una soluzione integrata: IL DOPPIO INVOLUCRO
STRUTTURALE

Riqualificazione sostenibile del


patrimonio edilizio mediante
soluzioni a doppio involucro,
finalizzate alla soluzione
integrata di tutte
le problematiche

Soluzione alternativa alla


demolizione e ricostruzione
Demolizione e ricostruzione VS Riqualificazione

DEMOLIZIONE E - SMALTIMENTO
RICOSTRUZIONE RIFIUTI E IMPIEGO
MATERIALI

- NECESSITA’ DI
TRASFERIRE GLI
VITA UTILE
50 ABITANTI
0
ANNI
+ 50 ANNI

INTERVENTI DI
SOLA
RIQUALIFICAZIONE
ENERGETICA
NON GARANTITA LA
SICUREZZA STRUTTURALE
VITA UTILE
0 50
ANNI

DOPPIA PELLE
- RIDOTTO VOLUME DI
INGEGNERIZZATA
RIFIUTI DA SMALTIRE
– STRUTTURALE
ED ENERGETICA
-RIDOTTO CONSUMO
MATERIALI
- NON NECESSARIO
TRASFERIRE GLI ABITANTI
VITA UTILE
0
Miglioramento sismico

Sisma in direzione Y

Sisma in direzione X

TREFOLI PROFILI PANNELLO CALASTRELLI C.A.


QUALCHE ESEMPIO

 Nuovo involucro strutturale con


controventi esterni

 Restyling architettonico

 Risoluzioneproblematiche
energetiche – comfort per gli
abitanti
a)
BUILDING RENEWAL BY EXTERNAL ADAPTIVE-ENGINEERED DOUBLE INVOLUCRES a)
 Intervento dall’esterno: in BUILDING RENEWAL BY EXTERNAL ADAPTIVE-ENGINEERED DOUBLE INVOLUCRES
aderenza o come esoscheletro con
incremento volumetrico in
relazione ai vincoli urbanistici

 Soluzioni tecnologiche sostenibili

 Minimo disturbo per gli abitanti

 NO smaltimento rifiuti di
demolizione b)
b)
QUALCHE ESEMPIO

PRIMA DOPO INTERVENTO

Tesi Feroldi & Vezzoli


QUALCHE ESEMPIO

PRIMA DOPO INTERVENTO

Tesi Feroldi & Vezzoli


BUILDING RENEWAL BY EXTERNAL ADAPTIVE-ENGINEERED DOUBLE INVOLUCRES
QUALCHE ESEMPIO

EDIFICIO
DOPO
L’INTERVENTO

EDIFICIO
PRIMA b)
DELL’INTERVENTO
EDIFICIO
DOPO
L’INTERVENTO

a)
BUILDING RENEWAL BY EXTERNAL ADAPTIVE-ENGINEERED DOUBLE INVOLUCRES Tesi Foti
QUALCHE ESEMPIO

EDIFICIO
DOPO
L’INTERVENTO

EDIFICIO
PRIMA
DELL’INTERVENTO

Tesi Sgotti, Albini


Edifici in muratura: rinforzo delle pareti portanti
mediante intonaci fibrorinforzati

Edificio in muratura soggetto ad azione sismica

Accelerazione sismica
Edifici in muratura: rinforzo delle pareti portanti
mediante intonaci fibrorinforzati

Edificio in muratura soggetto ad azione sismica

Riparazione con
intonaco Fessure
fibrorinforzato diagonali negli
elementi
(Bioglob) portanti

Accelerazione sismica
Innovazione tecnologica come strumento del costruire sicuro, Brescia, 19 marzo 2013
Prove cicliche su pareti in scala reale: descrizione del
banco di prova

250kN

Innovazione tecnologica come strumento del costruire sicuro, Brescia, 19 marzo 2013
Caratteristiche della malta fibrorinforzata

MALTA AD ALTE PRESTAZIONI BASSISSIMO VALORE DI ASSORBIMENTO


FIBRORINFORZATA A BASE DI ALLUMINA D’ACQUA A PRESSIONE ATMOSFERICA
+ ELEVATO VALORE DI PERMEABILITÀ AL VAPOR
FIBRE METALLICHE (Vf = 0,82%)
D’ACQUA

LUNGHEZZA Lf DIAMETRO F f
RAPPORTO RESISTENZA A Lf , Ff
D'ASPETTO Lf / Ff TRAZIONE FORMA
[mm] [mm]
[-] [MPa]

15 0,40 38 > 2400 Uncinate

Resistenza a trazione per flessione media


(a) (EN 1015-11,2007) 6MPa
Resistenza a compressione media 48,3MPa
(b) (EN 1015-11,2007)
(a) (b)
Valore medio modulo elastico 33600MPa
(EN 12390-1)

Resistenza a trazione (EC2) 3,85MPa

Innovazione tecnologica come strumento del costruire sicuro, Brescia, 19 marzo 2013
Rinforzo di edifici in muratura mediante intonaci
fibrorinforzati

Caso oggetto di studio: prova sperimentale su un edificio in scala reale, realizzato in


muratura di pietra doppio paramento e testato su tavola vibrante presso l’EUCENTRE
(G. Magenes et al.)

Interventi preliminari di rinforzo: incatenamento e irrigidimento impalcato con doppio assito


Connessione assito alla muratura Copertura Primo solaio
Risultati del test sperimentale condotto sull’edificio senza intonaco

Taglio alla base vs. spostamento in sommità Inviluppo della curva sperimentale
Curva sperimentale
V=383kN

Quadro fessurativo sperimentale rilevato al termine della prova

Rottura per
Rottura per
taglio
taglio

Collasso
flessionale +
scorrimento
Simulazione numerica non lineare dell’edificio in muratura
rinforzato con intonaco firbrorinforzato

Analisi “pushover” con programma ad elementi finite Diana 9.4

Elemento finito shell

Interno edificio Esterno edificio

Spessore muratura =
320mm
Spessore intonaco =
25mm

Elementi finiti tipo shell ‘layered’ Intonaco: malta nanocomposita rinforzata con
fibre d’acciaio ad elevata resistenza
Risultati della simulazione numerica

Confronto tra la curva di capacità sperimentale dell’edificio senza intonaco e quella


numerica relativa all’edificio rinforzato con intonaco fibrorinforzato

Incremento di capacità
laterale (+50%)
V=582kN dell’edificio

+52%
V=383kN

Base shear
Risultati della simulazione numerica

Confronto del quadro fessurativo sperimentale e numerico


Quadro fessurativo sperimentale
Il confronto mette in evidenza come
l’impiego dell’intonaco abbia consentito di
minimizzare i danneggiamenti per taglio
Rottura per originariamente osservati nei sopraporta e
taglio Rottura per nei maschi murari ‘tozzi’ dell’edificio;
taglio

Collasso oltre ai benefici legati al miglioramento


flessionale + della resistenza nel piano della muratura, è
scorrimento importante ricordare come l’intonaco
consenta di migliorare sensibilmente il
comportamento fuori piano dei maschi
murari
Quadro fessurativo numerico
No fessure di
taglio

Collasso
flessionale +
scorrimento
Stato dell’Arte: risoluzione di problemi contingenti e isolati

INSTALLAZIONE PANNELLI FOTOVOLTAICI SENZA VERIFICA DELLA SICUREZZA STRUTTURALE

SOSTENIBILITA’ ECONOMICA?

Terremoto Emilia, 2012


Vulnerabilità sismica e consistenza del patrimonio edilizio

“Strategie di prevenzione più efficaci


farebbero non solo risparmiare decine di
miliardi di dollari ma salverebbero decine
dimigliaia di vite.

Costruire una cultura di prevenzione non è


facile.
Mentre i costi della prevenzione debbono
essere pagati nel presente,
i suoi benefici si avvertono
in un futuro distante.

Per di più, i benefici non sono tangibili:

SONO I DISASTRI NON AVVENUTI”

Kofi Annan, WSSD 2002


RINGRAZIAMENTI

Si ringraziano i Colleghi del gruppo di Tecnica delle Costruzioni


per avere fornito parte del materiale utilizzato in questa
presentazione
Thank you for your kind
attention!

University of Brescia, Italy

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