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(1) La struttura tridimensionale o le strutture assunte da una proteina sono determinate dalla sua
sequenza amminoacidica;
(2) La funzione di una proteina dipende dalla sua stesa struttura;
(3) La maggior parte delle proteine isolate presenta un’unica o poche conformazioni stabili;
(4) Le forze più importanti che stabilizzano la specifica struttura di una data proteina sono interazioni
non covalenti;
(5) Tra le numerosissime strutture delle diverse proteine, si possono individuare alcuni modelli;
strutturali comuni che ci consentono di classificare le varie strutture proteiche;
(6) Le strutture delle proteine non sono statiche.
Nella conformazione β lo scheletro della catena polipeptidica si estende in una conformazione a zig-zag,
anziché in una conformazione a spirale. (foglietto β) o legami idrogeno si formano tra regioni adiacenti
delle catene polipeptidiche all’interno del foglietto. I gruppi R di amminoacidi adiacenti sporgono dalla
struttura a zig-zag in direzioni opposte, creando un’alternanza “sopra-sotto”.
Le catene polipeptidiche adiacenti di un foglietto-β possono essere parallele o antiparallele.
La disposizione antiparallela offre dei vantaggi in quanto i legami idrogeni sono meglio allineati.
Le proteine fibrose hanno catene polipeptidiche disposte in lunghi fasci o in foglietti; Sono costituite in
gran parte da un unico tipo di struttura secondaria e la struttura terziaria è relativamente semplice; Di
solito determinano resistenza, la forma e la protezione esterna delle cellule dei vertebrati.
Le proteine globulari hanno invece catene polipeptidiche ripiegate e assumono forme globulari o sferiche.
Contengono più tipi di struttura secondaria. Sono di solito gli enzimi e le proteine regolatrici.