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Dan Greenburg

Manuale della mamma ebrea

Illustrazioni di Gerry Gersten


Design ed elaborazione letteraria di John Lipari e Dan Greenburg
Fotografie di Sam Greenburg
Assistenza tecnica della signora Leah Greenburg
La sorella minore dell’autore è interpretata da Naomi Greenburg
© Dan Greenburg
Traduzione di Marilì Cammarata

Che cosa ti insegna questo libro

Premessa della mamma dell’autore

I Le tecniche base per una maternità ebraica


A. La teoria di base
B. La filosofia di base
C. Fare opera di colpevolizzazione
D. La tecnica della sofferenza fondamentale
E. Esercizi pratici

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F. I sette principali sacrifici per tuo figlio

II Guida della mamma ebrea alla distribuzione di cibo


A. La strategia dell’ora dei pasti: la porzione principale e quella supplementare
B. Pane con tutto
C. Come somministrare la terza porzione
D. Attenzione allo spuntino tra i pasti
E. Un test appropriato

III Guida della mamma ebrea al trattenimento degli ospiti


A. Come raccontare una barzelletta
B. Come parlare di attualità
C. Come fare un complimento
D. Come accettare un complimento
E. Problema

IV Guida della mamma ebrea agli svaghi


A. Come divertirsi se ci sono altre persone in casa
B. Come divertirsi se in casa non c’è nessuno
C. Come divertirsi se in casa non c’è nessuno eccetto tuo marito
D. Come divertirsi a casa di qualcun altro
E. Come divertirsi in spiaggia
F. Come uscire di casa se un impegno mondano inizia alle 8
G. Problema

V Guida della mamma ebrea al risparmio


A. I saldi costano meno
B. Pianificare il futuro conservando ora
C. Sostituire i vestiti vecchi
D. Come comprare vestiti nuovi
E. Quiz

VI Guida della mamma ebrea all’educazione


A. Il figlio maschio
B. Esercizi pratici
C. Problema

VII Guida della mamma ebrea all’uscita di casa del figlio


A. Calcolo della massima distanza permessa
B. La prima visita
C. Problema

VIII Guida della mamma ebrea al sesso e al matrimonio


A. Il maschio
1. I primi anni
2. Il primo incontro
3. La fase della scuola media
4. La fase del liceo
5. A pranzo con la sua ragazza
6. Il periodo postlaurea
7. Come comportarsi quando finalmente decide di fidanzarsi
8. Problema

B. La femmina
1. Che cosa fare prima dell’appuntamento (fase della scuola media e del liceo)

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2. La fase postlaurea
3. A pranzo con il suo ragazzo
4. Come comportarsi quando sorprendi tua figlia a pomiciare in salotto
5. L’ultima risorsa
6. Problema

IX Come essere una nonna ebrea


A. L’ultima indagine
B. Esercizio finale

Glossario

L’ultima parola alla mamma dell’autore

Premessa della mamma dell’autore


Voglio solo dirvi che questo libro è stato scritto da mio figlio, che è davvero un giovanotto
competente. Sembrerà strano ma non ho letto le cose che ha detto qui, però sono sicura che se le ha
scritte sono molto piacevoli. Penserete che non sarebbe così grave per un ragazzo che scrive così bene
se scrivesse ogni tanto una lettera a sua madre che lo ama, ma a quanto pare in questi giorni per un
ragazzo ci sono cose molto più importanti di sua madre. Vabbè, non importa. Spero solo che questo
libro vi piacerà e mi auguro che tutta questa avventura gli abbia insegnato qualcosa.

Le tecniche base per una maternità ebraica

La teoria di base

È più importante essere una mamma ebrea che essere ebrea e mamma.[1] Praticata correttamente, la
maternità ebraica è un’arte, una complessa rete di tecniche sottili e altamente sofisticate.
Impadronisciti di queste tecniche e avrai un incredibile successo: sarai l’invidia dei tuoi amici e il
puntello della tua famiglia.
Se non riesci a impadronirti di queste tecniche presto si avvicinerà il brutto giorno in cui scoprirai che
tuo figlio se la cava anche senza di te.

Filosofia di base

Farai appello alla tua funzione di filosofo in due distinti generi di occasioni:
1) Ogni volta che succede qualcosa di brutto
2) Ogni volta che succede qualcosa di bello.
Ogni volta che succede qualcosa di brutto devi far notare gli aspetti positivi della situazione:
— Mamma, mamma! —
— Cos’è tutto questo chiasso? —
— Quel bambino cattivo è scappato con il mio cappello! —
— Quel bambino cattivo è scappato con il tuo cappello? Ringrazia il Cielo che non ti ha tagliato anche
la gola.—
Inoltre fagli notare che una cattiva esperienza è la migliore maestra:

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— Forse la prossima volta imparerai a non giocare con i teppisti.[2] Credimi, è la cosa migliore che
abbia potuto succederti. —
Ogni volta che succede qualcosa di bello devi, naturalmente, far notare gli aspetti spiacevoli della
situazione (ciò è necessario affinché il Diavolo non sospetti che le cose stanno andando troppo bene):
— Mamma, mamma! —
— Qual è il problema adesso? —
— La lotteria della nostra associazione! Ho vinto una Mercedes decappottabile! —
— Hai vinto una Mercedes decappottabile alla lotteria dell’associazione? Splendido. La sola
assicurazione ci manderà in malora. —

Fare opera di colpevolizzazione

Alla base di tutte le tecniche di maternità ebraica c’è la capacità di piantare, coltivare e mietere colpa.
Controlla la colpa e controllerai il figlio.
Un vecchio proverbio popolare dice: “Picchiate un bambino ogni giorno: anche se non sapete che cosa
abbia fatto per meritare le botte, lui lo sa”. Una leggera modifica ci porta al ruolo cardine della mamma
ebrea: fai in modo che ogni giorno tuo figlio ti senta sospirare: se non sai che cosa ha fatto per farti
soffrire, lui lo sa.

LA POSIZIONE DELLE MANI PIÙ ADATTA DURANTE IL QUOTIDIANO ESERCIZIO DI


SOSPIRI
A Sovrapporre strettamente la mano destra sul polso sinistro; B Far sporgere un comune fazzoletto di
lino arrotolato sul pollice per facilitare l’asciugatura delle lacrime

La tecnica della sofferenza di base

Impadronisciti della Tecnica della Sofferenza di Base con un intenso studio dello spot pubblicitario

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Dash in tv. Presta particolare attenzione alla faccia dell’attrice che non ha ancora comprato Dash. Nota
gli occhi strizzati, la ruga sulla fronte, la curva all’ingiù delle labbra: questa è l’espressione di
sofferenza che può essere provocata soltanto da otto sinusiti o da una potente gastrite.
È l’Espressione di Base della Faccia. Imparala bene facendo pratica davanti a uno specchio molte
volte al giorno. Se qualcuno dovesse sorprenderti e chiederti che cosa stai facendo, di’: — Sto bene,
non è niente, adesso mi passa. —
Queste parole dovranno essere pronunciate a bassa voce ma in maniera udibile e dovranno suggerire
una sofferenza non espressa apertamente. Se fatto bene, questo è il Tono Base di Voce.

Esercizi pratici

1) Regala a tuo figlio Marvin due t-shirt. La prima volta che ne indossa una guardalo mestamente e di’
con il tuo Tono Base di Voce: — L’altra non ti piace? —.
2) Fatti prestare un registratore ed esercitati con le seguenti frasi-chiave fino a quando potrai
pronunciarle insieme a una perfetta secrezione oculare:
a) Va’ e goditela
b) Ma sta’ attento
c) Non preoccuparti per me
d) Non mi dispiace restare a casa da sola
c) Sono contenta che sia successo a me e non a te.
3) Ricorda che il bambino è una creatura non ancora formata, instabile dal punto di vista emotivo e
ignorante. Per farlo sentire sicuro devi continuamente rammentargli le cose a cui hai rinunciato per il
suo bene, in particolare quando sono presenti altre persone.

I sette principali sacrifici per tuo figlio:


1) Star su tutta la notte per preparargli una megacolazione.
2) Restare senza pranzo per poter mettere una mela in più nel suo portavivande.
3) Rinunciare a una serata di lavoro per un’istituzione di beneficenza affinché possa avere la macchina
per un appuntamento.
4) Tollerare la ragazza con cui esce
5) Non fargli sapere che due volte ti sei sentita male per la fatica al supermarket, ma assicurati che lui
sappia che non volevi farglielo sapere.
6) Quando torna a casa dal dentista sopportare il mal di denti per lui
7) Spalancare la finestra della sua camera affinché possa avere più aria fresca e chiudere la tua per non
consumare la provvista.

Ora che ti sei familiarizzata con le tecniche di base, puoi procedere ad applicare questa conoscenza
all’importante area della distribuzione del cibo.

Guida della mamma ebrea alla distribuzione di cibo

Proprio come madre natura ha orrore del vuoto, così la mamma ebrea ha orrore di una bocca vuota. Il
tuo scopo in quanto mamma ebrea sarà dunque riempire con cibo nutriente ogni bocca alla quale puoi
arrivare.

La strategia dell’ora dei pasti: la prima e la seconda porzione

All’ora dei pasti assicurati che vi sia un continuo flusso di cibo dal fornello-al piatto di portata-al
piatto-alla bocca. Se ci sarà qualcuno abbastanza pazzo da rifiutare una particolare pietanza (per
esempio le patate) fai così:
1) Scopri se c’è qualche ragionevole ostacolo:
— Che cosa vuoi dire con “niente patate”, Irving? Credi che sia cercando di avvelenarti?

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2) Suggeriscigli un compromesso:
— Prendine solo un pochino, allora. —
— Vabbè, ma ricorda, solo un pochino. —
3) Ora puoi cominciare a riempire di patate il suo piatto. Nell’istante in cui ha inghiottito l’ultimo
boccone devi essere pronta a
4) offrirgliene una seconda porzione:
— Vedi, te l’avevo detto io che se lo assaggiavi ti sarebbe piaciuto. Bene, adesso sei pronto per un
altro? —
— Dio mio, no! —

Diagramma indicante la giusta interpretazione del termine “un pochino”.

A questo punto devi essere davvero rapida. Tra la tua domanda e la sua risposta passerà meno di un
microsecondo. Nello spazio di questo microsecondo devi scodellare tutto il resto delle patate nel suo
piatto e tornare in cucina. Se lo fai troppo presto o troppo tardi rischi seriamente una mancanza di
tempestività. L’atto dello scodellamento deve avvenire esattamente tra il tuo “pronto per un altro?” e il
suo “Dio mio, no”. Con qualche ora di allenamento con un cronografo nel chiuso della tua cucina
metterai a punto risultati sorprendentemente buoni.[3]

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Lo schema giusto per somministrare la seconda porzione.


1) La fase preparatoria: la mano destra (A) afferra strettamente la pentola (B) mentre la sinistra (C)
impugna il mestolo (D) con una presa salda ma comoda. 2) La fase di precontatto: notate il colpo
deciso del polso e l’angolo di atterraggio del bordo del mestolo. 3) La fase postcontatto: tra questa e la
precedente si situa il momento della verità che arriva esattamente tra il vostro “... un altro?” e il “Dio
mio, no” del destinatario. 4) La fase della missione compiuta: lo schema descritto viene completato
sollevando energicamente il mestolo e riportandolo nella pentola per la terza porzione.

Pane con tutto

Mai dimenticare l’importanza del pane nella dieta. Insisti perché venga mangiato con tutti i cibi, anche
con la merenda:
— Irving, aspetta. Insieme a questo prendi un po’ di pane. —
— Pane??? Col gelato alla fragola ??? —
— Solo un pezzettino. Per aiutarti a mandarlo giù. —

Come somministrare la terza porzione

Quando l’ultima briciola è stata spazzata da tutti i piatti grazie a vaghi riferimenti alle privazioni
sofferte nel Terzo Mondo, sei pronta per la vera prova delle tue arti. Inizia con un avvertimento
generale onnicomprensivo:
— Adesso posso cominciare a fare il terzo giro. —
Passa immediatamente dal generico allo specifico. Scegli la tua preda e dai un colpo d’artiglio:
— Eddie, direi che sei pronto per la terza porzione di pollo. —
— Silvia, credimi: se prendo un altro pezzo di pollo mi spuntano le penne. —
Il successivo gradino del cerimoniale richiede una spiegazione sulla tua preda indirizzata agli
spettatori:
— A Eddie non piace come cucino il pollo. —
—Vado matto per il tuo modo di cucinare il pollo, Silvia. Semplicemente, non posso mangiarne
un’altra briciola, altrimenti scoppio. —
— Sapete, sono felice di sapere che il pollo è il piatto preferito di Eddie. L’ho fatto soprattutto per lui,

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ma credete che gliene importi? —


Notare che in questo dialogo le tue osservazioni non sono per Eddie ma su Eddie.[4] Adesso sei pronta
ad avvicinarti al momento della verità:
— Eddie, dimmi, ti piace il pollo? —
— Sì. —
— Ti piace il mio pollo? —
— Massì. —
— E sei troppo pieno per mangiarne ancora un po’? —
— Sì sì sì. —
— Va bene, posso capirlo. Uno mi dice “sono troppo pieno”, e questo posso capirlo. Non è come dire
che mi stai chiedendo di buttarlo via, dopo tutto. Va bene. (PAUSA) Te lo metto nella carta oleata e
te lo porti via per dopo. —

Attenzione allo spuntino tra i pasti

Tra un pasto e l’altro segui per tutta la casa gli ospiti con vassoi di frutta, noci, canditi, biscotti, dolci e
sottaceti. Mangiare non dovrebbe mai essere una cosa limitata solo alla tavola, soprattutto se vi è
connesso qualche problema di salute:
— Marvin, che ne dici di un po’ di questo spuntino? Una menta o forse una fetta di salame? —
— Non ora, mamma. —
— Un po’ di uva, una buona anguria? Vuoi che ti tagli una fetta di anguria? —
— Ho detto non ora, mamma! —
— Sentitelo, come mi risponde. C’è da credere che gli stia facendo qualcosa di orribile perché gli
taglio una fetta di anguria. Vedete com’è magro? Uno spaventapasseri. Guardatelo: c’è da credere che
non gli abbia dato un pasto decente in tutta la sua vita. Tubercolosi, ecco cosa gli verrà. Allora poi
mangerà. Lo nutriranno con un tubo. —
— Aspetta, accidenti. Su, dammi l’anguria. —
— Ecco qua. Buon appetito. Un giorno imparerai come si mangia, ma quella volta — Dio non voglia
— sarà troppo tardi.[5]

Un test appropriato

Accoppia i primi piatti della colonna n° 1 con un contorno appropriato della colonna n° 2.
I
1) Punta di manzo arrosto
2) Pollo lesso
3) Pollo fritto
4) Tacchino
5) Pastasciutta
6) Braciola di vitello
7) Fettina
8) Cotoletta di agnello
9) Stufato
10) Carne in scatola

II
a) Sedano
b) Pomodoro
c) Lattuga
d) Fagiolini
e) Carote
f) Piselli
g) Barbabietole
h) Spinaci

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i) Pane
l) Mais

Risposte
1) i
2) i
3) i
4) i
5) i
6) i
7) i
8) i
9) i
10) i

Adesso sai come suddividere efficacemente il cibo.


La prossima volta imparerai come dare un ricevimento.

Guida della mamma ebrea all’intrattenimento degli ospiti

Le tue fatiche di padrona di casa non finiscono quando gli ospiti sono stati nutriti: devi anche
assicurarti che si divertano. Eccoti alcuni eccellenti suggerimenti per un dopocena:
20,30: tuo figlio suona il violino
21: tua figlia suona il piano
21,30: tua figlia dà una dimostrazione di che cosa ha imparato al corso di tip tap
21,45: tua figlio legge il tema che gli avrebbe fatto ricevere il voto più alto
22: racconta una barzelletta.

Come raccontare una barzelletta

Familiari e amici si aspetteranno che tu sia capace di raccontare storielle divertenti che hai sentito dal
macellaio, alla riunione dell’Adei[6] o che ha raccontato tuo marito in una precedente riunione con
quelle stesse persone. Impratichisciti con il seguente schema per dire storie di successo e in men che
non si dica ti farai una notevole reputazione di buona narratrice. Per cominciare a raccontare una
qualsiasi storia
1) chiedere se qualcuno l’ha già sentita.
— Sentite, la sapete quella del vecchio ebreo? —
È importante che questa domanda iniziale sia il più generica possibile, così che tutti quelli che hanno
già sentito la storia non la riconosceranno e perciò non te la potranno rovinare. Il passo successivo è
2) chiedere a qualcun altro di raccontarla.
— Sentite, è una splendida barzelletta su un vecchio ebreo. Al, raccontala tu. —
— Silvia, non conosco la storia di cui parli. —
— Ma certo che la conosci, vero? Quella del vecchio ebreo. Dai, raccontala tu, Al. Lo sai che io non
so raccontarla bene. —
Questa modestia è un ottimo inizio per un attore e sicuramente verrai contestata con sincere
esclamazioni di diniego dall’uditorio. Adesso sei pronta a
3) spiegare dove hai sentito la storiella.
— E va bene. Questa storia l’ho sentita per la prima volta da Rose Melnick. La conoscete tutti, no?
Suo marito è commerciante di utensili. Melnick, lo conoscete? Bene, la cosa non riguarda la storia,
credetemi. Insomma, Rose Melnick l’ha sentita da suo genero, Seymour, un ragazzo simpatico,
veramente. Un otorinolaringoiatra, Seymour Rosen. Il nome vi dice qualcosa? —
Adesso l’uditorio è stato preparato a sufficienza per ascoltare la storia e sarà ansioso che tu cominci.

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Vai avanti e raccontala, ma assicurati di


4) iniziare la storia dalla fine.
I comici di professione chiamano la fine della storia “il momento della stoccata”. Poiché di solito
questa è la parte più divertente del racconto, ovviamente è il punto migliore da cui partire.
— Insomma, c’era questo vecchio ebreo che tentava di entrare in sinagoga durate la funzione religiosa
di Yom Kippur[7] e alla fine il custode gli dice: ‘Va bene, entra ma che non ti sorprenda a pregare’.
(PAUSA) Oddio, forse non vi ho detto che il vecchio voleva solo entrare e dare un messaggio a uno
che era nella sinagoga. Vedete, in quel momento non voleva entrare nella sinagoga e pregare.
(PAUSA. AGGROTTAMENTO DI SOPRACCIGLIA). Aspettate un attimo. Non so se vi ho detto
che il vecchio non aveva il biglietto per la funzione.[8] Sapete com’è sempre affollata per Yom Kippur,
e il vecchio non aveva il biglietto e spiega al custode che deve entrare nella sinagoga per dire una cosa
a una persona, ma il guardiano non lo lascia entrare senza un biglietto. Allora il vecchio gli spiega che
è questione di vita o di morte, e allora il custode ci pensa su e dice al vecchio: “Va bene, entra, ma che
non ti sorprenda a pregare’. (PAUSA. OCCHIATA DI DISAPPROVAZIONE. ALZATI E
COMINCIA A VUOTARE I PORTACENERE) Accidenti, non credo di averla detta bene. Al, dilla
tu.. —

Lo schema giusto per vuotare i portacenere durante il ricevimento.


Importante: Appena l’ospite (1) comincia a scuotere la cenere (2) nel portacenere (3), la mano destra
(4) deve allontanare il portacenere dalla linea di caduta della cenere (5), così che la cenere rimossa
cada nella sinistra messa a coppa. Le fasi dell’allontanamento con la destra A, B e C corrispondono
alle fasi dell’avvicinamento della sinistra A’, B’ e C’. (N.B.: quando la cenere rimossa viene afferrata
con successo dalla mano a coppa di’: — Va tutto bene, non ti preoccupare —).

Come parlare di attualità

Eccetto la Riunione dei Parenti,[9] quando è assolutamente indicato limitare la discussione a quei
membri della famiglia che non saranno intervenuti alla riunione, probabilmente spererai di parlare degli
avvenimenti del giorno, soprattutto quando sono presenti uomini. Gli uomini non fanno rientrare fra gli
avvenimenti del giorno il prezzo normale delle cotolette o le ultime notizie sulla gravidanza di tua
nipote Edith, perciò impara a parlare il loro linguaggio. Impara a memoria la seguente lista di

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argomenti e di risposte accettate e ti farai una buona reputazione di padrona di casa bene informata.

Fidel Castro: Un uomo che non si prende la briga di farsi la barba, pettinarsi e mettersi un abito e una
camicia puliti non avrà mai il mio voto, ve lo dico chiaramente.

Mao-Tze-Dong: Un mucchio di verdure e Dio sa che diavolo di carne mal cotto. Noi ordiniamo solo
riso in bianco con un po’ di salsa.

Mubarak: Non mi parlate di Mubarak.

Operazione Alba: Qualcosa per la bocca, credo. A dire la verità non ne so molto.

Astronauti: Un modo per guadagnarsi da vivere, questo? Un giovane che spreca tutto il suo tempo
rinchiuso in uno spazio ristrettissimo senza aria fresca, senza un po’ di moto, senza un pasto caldo e
nutriente? Puah!

Allunaggio: Che cosa sono andati a cercare lì che non avrebbero potuto trovare qui?

Yuri Gagarin: Bellissimo. L’ho visto con il Bolshoj l’ultima volta. Balla bene, non come una
donnicciola.

Bill Clinton: Sarebbe meglio che facesse l’avvocato. Però la moglie è simpatica.

Gianni Agnelli: Un uomo così ricco non ha bisogno di diventare presidente.

Il Mercato Comune Europeo: Io in genere vado alla Coop.

La guerra nucleare: Puah! Chi ne ha bisogno?

Il latte agli ormoni: Per prima cosa lo pastorizzano. Poi lo omogeneizzano. Poi gli aggiungono
vitamina D. Poi ho perso il conto. Che cosa c’era di sbagliato nel buon normale vecchio latte che
veniva fuori dalla mucca?

Le percezioni extrasensoriali: Bellissime.

Missili intercontinentali: Mi hanno appena detto che si mette una scheda perforata in una macchina e
questa vi cucina una pietanza. Vi rammenda anche i calzini?

Sammy Davis jr: Mi consta che sia diventato ebreo. Sentite, ho molta fiducia nell’uomo. Per quanto mi
riguarda, io non avrei il coraggio di fregarmene e diventare una di colore.

Frank Sinatra: Un tempo era magro come uno spaventapasseri. Guardate quanto è diventato bravo,
adesso.

Audrey Hepburn: Se fosse stata un po’ più grassa sarebbe stata una brava ragazza.

Glenn Miller: Mi piace soprattutto “Morte di un commesso viaggiatore”.[10] Non capisco le altre sue
cose.

Nilla Pizzi: L’ho vista qualche tempo fa che parlava di saponette. Credo che la paghino per farlo.

Tonino Di Pietro: parla come un buzzurro ma è un buon ragazzo. Dicono che il suo nome fosse
Antonio ma di recente ho sentito che lo aveva cambiato con un altro.

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Il dottor Spock:[11] Spock, shock, non parlatemi di queste cose! Un uomo non può sapere come si
alleva un bambino finché non diventa mamma.

Gad Lerner: Ah, quel ragazzo è un gentiluomo! Capite subito da che famiglia proviene.

Puoi bollare come “un mucchio di idiozie” tutte le cose che non sono elencate qui sopra e che non
sono direttamente collegate a una professione, alla quotidianità o alla cura della famiglia.

PROGETTO DELLA MAMMA EBREA PER UNA CAPSULA SPAZIALE PERFEZIONATA


(A) Una piccola tv per passare il tempo. (B) Finestre per prendere un po’ d’aria fresca. (C) Tendine
per evitare il sole accecante. (D) un bel frigorifero pieno di carne fredda, latte e frutta. 4E) Una
poltrona comoda che non faccia incurvare la schiena. (F) Qualche rivista utile. (G) Tappezzeria
imbottita per ridurre il colpo dell’allunaggio.

Ovviamente, se riuscirai a fare ogni tipo di intrattenimento arriverai a saper fare o ricevere i
complimenti.

Come fare un complimento

Le persone che fanno i complimenti sono davvero molto stupide perché ciò mette a disagio gli altri o li
fa insuperbire. Tuttavia è permesso fare un complimento in una situazione di emergenza:
— Florence, che cosa hai fatto ai capelli? Sembra che tu abbia una parrucca! —
— Ce l’ho: mi sono caduti tutti capelli. —
— Toh, guarda, sembrano così veri che non lo avrei mai detto. —

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Come accettare un complimento

Mai accettare un complimento:


— Irving, dimmi, come sono i carciofi alla romana[12] —
— Mmmmm, Silvia, deliziosi! —
— Ne dubito. Prima i carciofi che mi ha dato il nuovo verduraio erano vecchi e duri, poi il timer del
fornello non funzionava, poi, all’ultimo momento, mi sono trovata senza aglio. Come fai a dire che
sono buoni? —

Problema

Come indurre tuo figlio a suonare il violino per gli ospiti ricorrendo esclusivamente al senso di colpa?

Soluzione

Davanti ai tuoi ospiti ricordagli soltanto tutti i soldi che hai speso per le lezioni affinché fosse contento
e facesse contenti gli altri grazie a una buona musica.

Hai imparato come si distribuisce il cibo e come si intrattengono gli ospiti. Adesso devi imparare a
riposarti.

Guida della mamma ebrea agli svaghi e al riposo

Il fatto che tu sia una mamma ebrea non significa necessariamente che tu non debba riposarti mai. Al
contrario, se non ti prendi deliberatamente un po’ di tempo per un regolare riposo, non potrai prenderti
buona cura della tua famiglia. Pertanto prevedi di riposarti almeno un’ora e mezza ogni quindici anni.

Come divertirsi se ci sono altre persone in casa

1) Bevi un bicchiere di acqua minerale e guarda “Harem”, oppure


2) ascolta un disco di Claudio Villa, oppure
3) prendi un pezzo di dolce, oppure
4) togliti le scarpe.

Come divertirsi se in casa non c’è nessuno

Togliti il busto.

Come divertirsi se in casa non c’è nessuno eccetto tuo marito

1) Metti su un disco di Claudio Villa


2) Sistemalo con un bicchiere di acqua minerale e un pezzo di dolce
3) Fallo distendere e accomodati sul divano
4) Dagli un bacino sulla testa
5) Abbraccialo dolcemente
6) Togliti il busto
7) Aiutalo a spogliarsi
8) Rifai la piega ai suoi pantaloni.

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Come divertirsi a casa di qualcun altro

Porta la famiglia a cena a casa di un amico. Stai a guardare e rilassati mentre, tanto per cambiare, c’è
qualcun altro che cucina (ma porta con te qualcosa in una pentola e insisti per servire in tavola,
sparecchiare la tavola, lavare e asciugare i piatti).

Come divertirsi in spiaggia

Riempi un cestino con pollo, spinaci, arrosto, insalata di patate, pomodori, pane, pan di Spagna,
carote, un thermos di acqua gassata, sedano, polpettone, biscotti, patatine fritte, sottaceti, ciambelle,
sandwich con insalata di tonno, il tutto incartato in carta di alluminio. Dalli a tutti i membri della
famiglia,[13] spiana il foglio di alluminio con il quale avevi incartato il cibo e infilalo in un pezzo di
cartone per farne un attrezzo che rifletta il sole. Poni questo riflettore sulle ginocchia in modo da
ottenere un’abbronzatura regolare sotto il mento.
Porta con te molta crema abbronzante. Assicurati che tutti abbiano gli occhiali scuri, con un pezzetto di
giornale tra le lenti per proteggere il naso e ogni sorta di cappello per proteggere la testa, maniche
lunghe e pantaloni per proteggere braccia e gambe dalle scottature.

Il giusto abbigliamento per prendere un po’ di sole in spiaggia.


(A) Qualcosa in testa per prevenire insolazioni. (B) Qualcosa per il naso per prevenire le spellature.
(C) Occhiali scuri per prevenire la cecità. (D) Giacca con le maniche lunghe per proteggere le braccia.
(E) Scialle per proteggere la giacca. (F) Ombrello per proteggere lo scialle. (G) Burro di cacao. (H)
Tovaglia per proteggere le gambe dalle correnti. (I) Zoccoli per evitare che i piedi tirino su dalla

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sabbia qualche infezione da fungo.

Fa’ in modo che nessuno entri in acqua prima che siano trascorse quattro ore da quando ha mangiato.
Avvertilo di non stare in acqua fino al momento in cui le labbra diventano blu (chiamalo fuori
dall’acqua abbastanza spesso da potergli controllare il colore delle labbra) e digli di non andare troppo
al largo. (Se l’acqua arriva sopra la cintola è troppo lontano: potrebbe inciampare per caso in una
roccia e annegare.)
Dopo essere stata un po’ incoraggiata dalla famiglia, annuncia che stai per “fare il bagno”, buttati in
acqua fino alla caviglia, strilla che è troppo fredda, bagnati un po’ con una saponetta, gettati qualche
goccia d’acqua sul seno ed esclama: — Ah, che goduria! —

Livello 1: profondità ottimale per rinfrescarsi. Livello 2: profondità ottimale per schizzare intorno.
Livello 3: profondità ottimale per camminare nell’acqua. Livello 4: massima profondità permessa per
nuotare. Livello 5 Profondità per annegare sicuramente.

Come uscire di casa se un impegno mondano inizia alle 8

19,55: prima di cominciare a prepararti aspetta finché tutta la famiglia sarà vestita e pronta per uscire.
20,05: di’ a tutti che la ragione per cui tu non sei pronta è che hai dovuto controllare se loro erano
pronti.
20,40: Qualcuno deve chiuderti la lampo mentre lavi gli ultimi piatti nell’acquaio.
20, 57: telefona alla padrona di casa per dire che arriverete con qualche minuto di ritardo perché hai
dovuto controllare che tutti fossero in ordine e perché, come al solito, nessuno ti ha aiutato a lavare i
piatti.
21,05: Va’ in giro per la casa spegnendo tutte le luci.

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21,13: Torna indietro e accendi qualche luce sul retrocasa e qualche altra davanti per far credere ai
ladri che c’è qualcuno in casa.
21,20: Spingi tutti fuori di casa, chiudi la porta alle spalle con un doppio giro di chiave e incomincia a
scendere le scale, facendo notare com’è tardi.
21,21 Torna precipitosamente indietro a controllare se l’acqua della vasca da bagno è stata chiusa.
21,27: Chiudi di nuovo la porta con un doppio giro di chiave e questa volta arriva fino alla macchina
21, 30: Risali a controllare se tutti i rubinetti del gas sono stati chiusi.
21,36: Ridiscendi e dirigiti alla macchina
21,38: Chiediti se questa volta ti sei ricordata di chiudere la porta a doppia mandata.
21,40: Torna su e controlla la porta.
21,45: Torna giù, appoggiati alla macchina, assumi la tua Espressione Base della Faccia e di’ con il
tuo Tono Base di Voce: — Sentite, perché voi ragazzi non andate avanti senza di me? Tutto questo
trafficare mi ha un po’ stancato. —

Problema

Pensa in che modo far sì che tuo figlio ti aiuti in cucina affinché tu possa sederti per cinque minuti.

Soluzione

Digli, in presenza di almeno altre tre persone:


— Come mai il figlio di Rachele non solo prepara la tavola senza che glielo si dica, ma anche per
mangiare aspetta che sua madre torni dalla spesa? —

Questa è conosciuta come la “mossa del figlio modello della porta accanto”.

Una volta che conosci a fondo l’arte di riposarti puoi spingerti fino alla faticosa ma vitale area del
risparmio.

Guida della mamma ebrea al risparmio

I saldi costano meno

Il risparmio è così importante che non devi badare a spese per ottenerlo. Ricorda però questi due
importanti principi:
1) Mai comprare qualcosa che non sia in svendita
2) Mai fare a meno di comprare qualcosa che è in svendita.
Inutile dire che non devi mai sacrificare la qualità a vantaggio del risparmio. Un buon metodo per
controllare la qualità dei saldi è chiedere al negoziante:
— Scusi, questo è un buon pezzo di manzo? —
— Sissignora. —
N.B.: se dice che la cosa non è buona non comprarla.

Pianificare il futuro risparmiando ora

Non buttare mai via niente che potrebbe tornare utile più avanti, come:
1) Il nastrino e la carta del regalo che hai ricevuto
2) La borsa di carta della Coop
3) La carta di alluminio usata
4) Il cartone ondulato messo come imballaggio in un pacco.
5) I trucioli di polistirolo per imballaggio
6) Gli stracci.

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7) Le bottiglie dei succhi di frutta.


8) Le scatole della minestra.
9) I tubi di cartone per gli invii postali.
10) Qualunque tipo di spago.

Riponi per un uso futuro queste cose in borse o scatole convenientemente contrassegnate. Poi, più o
meno ogni sei mesi, fai una radicale pulizia della casa, di’ a te stessa che è più economico comprare
cose nuove che occupare spazio prezioso per conservare quelle usate e butta via tutto, compreso un
mucchio di carte importanti di tuo marito Al.

Continuare a usare un vestito vecchio

Ogni volta che è possibile i vestiti vecchi devono essere usati come se fossero nuovi. In ogni caso i
vestiti vecchi sono molto più resistenti dei nuovi perché una volta le cose erano fatte per durare. In
questo campo devi essere un esempio per la tua famiglia. Assicurati, naturalmente, che sappiano dei
tuoi sacrifici:
— Bene, sono felice di comunicarvi che dopo tutto quest’anno non ho bisogno di un cappotto nuovo.

— Davvero, Silvia? E come mai? —
— Ho attaccato l’inserto del giornale del sabato riservato alle donne dentro la fodera di quello vecchio
ed è diventato caldissimo. —

Se ciò non ha prodotto l’effetto sperato riprendi qualche giorno più tardi con un’apparente
contraddizione:
— Bene, alla fine ho ceduto e l’ho fatto. Mi sono comperata una cosa. —
— Ottimo. Che cosa ti sei comperata, Silvia? —
— Credetemi, odio spendere soldi ma oggi mi sono comperata un rotolino di nastro adesivo per tenere
insieme le calze. —

Fai una lista di tutti i nipoti e i cugini più vecchi dei tuoi figli e che sono propensi a disfarsi dei loro
vestiti prima di consumarli. Se i tuoi figli fossero restii a indossare questi vestiti usati — se, per
esempio, tuo figlio mostrerà scarso entusiasmo per il golf o i guanti della cugina Sofia — fa’ loro
notare quanto sarebbe felice di indossare una cosa così bella un bambino del Terzo Mondo.

Come comprare vestiti nuovi

Se non fossero disponibili vestiti usati, dovrai cominciare a pensare a comprare dei vestiti nuovi in un
normale negozio. Se nessuno della tua famiglia commercia in abbigliamento chiedi al tuo farmacista o
al verduraio di darti il nome di un negozio di cui hanno sentito parlare. È assurdo andare in un negozio
che non è stato fortemente raccomandato.
Quando porti tuo figlio in negozio rammenta questi importantissimi punti:
1) Mai scegliere un colore che non nasconde lo sporco
2) Mai scegliere un tessuto che si consuma
3) Mai scegliere uno stile che potrebbe passare di moda
4) Mai scegliere un abito che sta bene: dovrà essere sempre più grande di due o tre taglie così che il
ragazzo possa crescerci dentro.[14]
Il modo migliore per acquistare vestiti per ogni figlio al di sotto dei 22 anni è usarlo semplicemente
come manichino da sarto e rivolgere tutte le domande riguardanti il sentircisi bene dentro o l’aspetto
dell’abito direttamente al commesso:[15]
— Mi dica, gli sta bene di cavallo? —
— Da qui sembra che gli stia molto bene, signora. —
Se il ragazzo avrà delle obiezioni su tutti i vestiti che sono stati scelti per lui, chiedi al commesso se lui
parlava così a sua madre quando era ragazzo. Niente paura: il commesso non ti deluderà.

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LA TECNICA GIUSTA PER COMPRARE VESTITI NUOVI A UN FIGLIO TRA I 7 E I 22


ANNI.
(A) Maniche abbastanza lunghe da coprire la seconda falange. (B) Abbastanza spazio all’altezza del
petto per poter portare due maglioni o ingrassare un po’. (C) Abbastanza spazio in testa per far
crescere i capelli. (D) Mano ferma per impedire che i vestiti nuovi cadano e si sporchino.

Quiz

Quale dei seguenti articoli dovrebbero essere conservati e quali buttati? Barrare la casella giusta.
1) Vecchi torsoli di mela
​ Conservare
​ Buttare

2) Flaconi vuoti di cachet


​ Conservare
​ Buttare

3) Scatole vuote di aspirina


​ Conservare
​ Buttare

4) Tovagliolini di carta usati


​ Conservare
​ Buttare

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5) Filo dentale usato


​ Conservare
​ Buttare

Risposte
1) Conservare: potresti farne succo di mela.
2) Conservare: un giorno potrai comprare i cachet quando non ci saranno più i flaconi.
3) Conservare: potresti metterci dentro pezzi di vecchi orologi.
4) Conservare: potresti lavarli e riutilizzarli.
5) Conservare: potresti usarlo per attaccare i bottoni.

Quando senti che ti muovi bene nel campo del risparmio puoi andare al prossimo capitolo,
sull’educazione.

Guida della mamma ebrea all’educazione

Il figlio maschio

Quando tuo figlio sta quasi per fare la maturità va da lui, mettigli le mani sulle spalle, sorridigli
orgogliosamente e digli quanto segue:
— Marvin? —
— Sì? —
— Tuo padre e io abbiamo parlato. —
— Sì? —
— Abbiamo preso una decisione molto importante. —
— Sì? —
— Abbiamo deciso che non sei più un bambino. Insomma, voglio dire che stai per fare l’esame di
maturità e tra poco dovrai decidere che cosa vorrai fare nella vita. —
— Sì? —
— Volevo solo dirti che tuo padre e io abbiamo deciso di non interferire. Abbiamo deciso di lasciarti
fare quello che vuoi, se veramente vuoi fare qualcosa. Qualunque cosa tu voglia fare per noi va
benissimo, l’importante è che tu sia felice. Puoi fare anche il fabbro, se questo ti fa piacere. La sola
cosa che c’importa, insomma, è che tu faccia quello che ti rende felice. —
— OK. —
— Tuo padre e io crediamo però che saresti più felice se facessi il medico o l’avvocato o il
commercialista. —

Esercizi pratici

Fai finta che una poltrona del salotto sia tuo figlio il giorno che si laurea in legge. Gira dietro la
poltrona metti le mani sui braccioli e di con il tuo Tono Base di Voce:
— Marvin, vogliamo che tu sappia che siamo molto fieri di te. Molto fieri. C’è un solo problema, ho
pensato di dirti che papà è molto dispiaciuto che tu non voglia entrare nel commercio dei bottoni con
lui. —

Problema

Se tuo figlio volesse studiare medicina, legge o contabilità, cosa studierebbe tua figlia?

Risposta

Balletto, francese, tip tap, pianoforte e qualunque altra cosa le permetta di conoscere un bel ragazzo.

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Adesso che sai come tener testa ai problemi dell’educazione sei pronta ad affrontare il figlio che vuole
andarsene di casa.

Guida della mamma ebrea all’uscita di casa del figlio

Prima o poi, perché ha fatto una buona università o perché ha accettato un interessante incarico per
una ditta fuori città, uno dei tuoi figli chiederà di andarsene di casa.

Calcolare la massima distanza consentita

A quanti chilometri di distanza consentiresti a tuo figlio di andare? Per calcolare la massima distanza
consentita (MDC) moltiplica la velocità in chilometri orari dell’autobus che possa portarti al nuovo
indirizzo per il totale del tempo in ore che occorre alla cotoletta d’agnello per scongelarsi nella tua
borsa; cioè:
DISTANZA = KM/H ∞ TEMPO DI SCONGELAMENTO DELL’AGNELLO.

La prima visita

Il primo momento possibile dopo che tuo figlio si è installato nel nuovo appartamento vai a trovarlo e
fa’ quanto segue:
1) Portagli da mangiare. Probabilmente non sa dove comprare qualcosa in una città straniera e sta
morendo di fame. Digli che ti sembra dimagrito.
2) Tira via tutto dagli scaffali e dai cassetti e foderali con la carta cerata.
3) Lava i pavimenti.
4) Rimetti in ordine gli armadi e compra fodere lavabili di plastica per ogni cosa.
5) Esci e compragli un maglione pesante, un paio di galosce, un paio di guanti, un cappello e — se lì
la temperatura va sempre sotto i 10°C — i paraorecchie.
6) Se per mangiare adopera i piatti di plastica digli che ha bisogno di qualcosa di più elegante e
compragli quelli di porcellana. Se ha quelli di porcellana digli che ha bisogno di qualcosa di più
pratico e compragli quelli di plastica.
Una volta tornata a casa, telefona al suo professore o al suo datore di lavoro, presentati, digli come ti
sembra stanco tuo figlio quando vai a trovarlo e pregalo che non lo faccia lavorare così tanto.

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Il completo adatto a un tempo da polmonite (sotto i 10°C).

Problema

A tuo figlio è stato offerto un lavoro in un’agenzia di pubblicità milanese. Milano è a 220 km di
distanza. Il treno per Milano viaggia a 110 km/h. Una cotoletta d’agnello si scongela completamente in
una normale borsa in 2 ore. Consentiresti a tuo figlio di accettare quel lavoro?

Soluzione

No. Che razza di vita è, lavorare in un’agenzia di pubblicità? Puah!

Adesso che sei pratica di un figlio che vuole andarsene di casa puoi cominciare a studiare il sesso e il
matrimonio.

Guida della mamma ebrea al sesso e al matrimonio

Ci sono due cose che una mamma ebrea deve sapere sul sesso e sul matrimonio:
1) Chi fa sesso?
2) Perché non si sposano?
Poiché per ora è chiaro che tutti a questo mondo vogliono fare un qualche tipo di sesso, sarà dunque
tuo dovere assicurarti che tutti a questo mondo si sposino. E quale luogo più logico per cominciare che
casa tua?

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Il maschio
I primi anni

Non è mai troppo presto per cominciare a preparare tuo figlio al matrimonio. A 8 o 9 anni comincia a
sviluppare in lui un apprezzamento per le buone abitudini alla pulizia che lo aiuteranno a ottenere la
mano di una brava ragazza:
— Puah! Guardati le orecchie: quale ragazza di buon senso sposerebbe mai un ragazzo con il cerume
nelle orecchie? —
Sviluppa il suo equilibrio in maniera analoga:
— Stai dritto e cammina in maniera composta: quale ragazza di buon senso sposerebbe un gobbo?[16]

La giusta reazione al comando “Non camminare storto!”.


Legenda: -------- Linea storta
______ Portamento corretto

Il primo incontro

A partire dai 12-13 anni il bambino è pronto per il primo incontro ufficiale con l’altro sesso. Organizza
una festa per giovani a casa tua o accompagnalo a un ballo.

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Se mostra di essere incerto nell’incontrare le ragazze indirizzalo verso più di una di loro e, parlandogli
a voce bassa o con un sussurro appena percettibile a pochi passi di distanza, spingilo a presentarsi. Se
recalcitra spiana la strada di questi primi piccoli momenti d’imbarazzo presentandolo tu stessa:
— Questo è mio figlio Marvin che cammina come un gobbo. —

LA GIUSTA POSIZIONE DI CONTROLLO DURANTE IL PRIMO INCONTRO UFFICIALE


DI TUO FIGLIO CON L’ALTRO SESSO.
N.B.: Per ottenere la massima efficacia nel controllo e suggerirgli il comportamento la tua testa (A)
deve formare un triangolo rettangolo come questo con le teste del figlio (B) e della bambina (C).

La fase della scuola media

Quando tuo figlio andrà alle medie uscirà per normali appuntamenti e molto probabilmente insisterà
per scegliersi da solo le ragazze fra le compagne di classe. Non scoraggiarlo ma cerca di sapere
qualcosa di queste ragazze per il suo stesso bene. Chiedigli:
1) Questa ragazza è ebrea?
2) Come si chiama la famiglia?
3) Come si chiamava prima?[17]

La fase del liceo

Ora tuo figlio è al liceo[18] e ha appuntamenti abbastanza seri. Se non vive molto a casa il tuo compito
sarà certamente più difficile ma non impossibile: farai ancora in modo di organizzare delle vacanze
insieme e avrai ancora il telefono e la posta a portata di mano.
Tuo figlio avrà probabilmente un’amichetta che ammira in particolar modo. Come una volta, assicurati
dell’origine della sua famiglia, anche se ora le domande saranno di livello più raffinato:
1) Questa ragazza è ebrea?
2) A scuola ha buoni voti?

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3) Fuma sigarette con moderazione?


4) Beve alcolici con moderazione?
5) Che genere di ragazza è, una che fuma sigarette e beve alcolici?

A pranzo con la sua ragazza

Invita a pranzo la ragazza di tuo figlio: avrai così un’opportunità per capire se ha la stoffa della buona
nuora. Per poter fare una valutazione assolutamente oggettiva non parlare alla giovane direttamente
ma usa tuo figlio come intermediario:
— Le piace il purè di patate? —
Questa formula è conosciuta anche come “La terza persona invisibile”. Se mai tuo figlio decidesse di
sposare la ragazza, questo è lo stratagemma che si adatta a meraviglia alla “Tecnica Base della Nuora”,
altrimenti nota come “Mossa del non ricordo come si chiama”:
— Quella come-si-chiama, voglio dire tua moglie, viene anche lì? —
Un consiglio: se per qualsiasi motivo trovi da ridire su questa giovane, abbi grande cura di nascondere
la cosa a tuo figlio. Molti giovani oggi considerano la disapprovazione dei genitori una base sufficiente
del matrimonio.

Il periodo postlaurea

Se, dopo che è uscito dal liceo, tuo figlio non si è ancora sposato e, Dio guardi, non è omosessuale,
devi cominciare a fare qualche passo.
Parla con quei tuoi amici che hanno figlie della sua età o anche un po’ più giovani o un po’ più
vecchie e cerca di fare incontrare i ragazzi. Fa’ circolare la voce che tuo figlio, sebbene sia un giovane
pieno di talento, intelligente e capace, non è capace di trovare una ragazza che voglia uscire con lui.
Fa’ che i tuoi amici gli chiedano regolarmente perché un bel ragazzo come lui non è sposato. Parla
della cosa anche con tuo figlio. Forse l’idea del matrimonio non lo ha mai minimamente sfiorato.
Ricordaglielo. E spesso.
Scherza su questo in pubblico per dimostrare che non state prendendo la cosa troppo sul serio:
— Scusi, signore. —
— Parla con me, signora? —
— Questo è mio figlio Marvin. —
— E allora? —
— Ha 25 anni, è specializzato in lingue romanze[19] e guida prudentemente. Ditemi una cosa, in
confidenza. —
— Sì? —
— Quale ragazza non darebbe il suo braccio destro per avere per marito un meraviglioso ragazzo
come questo? —
— Non saprei, signora. —
— Sì o no? —
— Suppongo di sì. —
— Marvin, hai sentito? Ascolta che cosa ti sta dicendo il signore. —

Come comportarsi quando finalmente decide di fidanzarsi

Un giorno, all’improvviso, tuo figlio porta a casa un’estranea e la presenta come fidanzata. Che cosa
fai?
La saluti, le chiedi che tempo fa fuori e di scusarti un momento, porti tuo figlio in un angolo della
stanza, cominci a cucirgli un bottone della manica della giacca che indossa e gli dici:
— Marvin, intendi sposare questa ragazza? —

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— Sì. Non così forte, mamma. —


— È molto carina, Marvin. —
— Sììì. Guarda non sta bene che... —
— Forse anche un po’ troppo carina, capisci che cosa voglio dire? —
— Mamma, insomma... —
— Davvero non so cosa dirti. (PAUSA. FINISCI DI CUCIRE IL BOTTONE, TAGLIA IL FILO
CON I DENTI, FERMATI, OSSERVA IL FILO E GUARDALO IN FACCIA) Guarda, sei ancora
così giovane. Capisci che cosa intendo? Che cos’è tutta questa improvvisa voglia di matrimonio?

La giusta posizione per attaccare un bottone sulla manica del figlio che ti ha appena annunciato la sua
intenzione di sposarsi.
(A) Testa nascosta alla vista della fidanzata del figlio per non far sentire le osservazioni fatte a bassa
voce. (B) Insieme alla manica stringere anche il braccio. (C) Il filo deve reggere come minimo 90
chili.

Problema

Come convinci tuo figlio a sposarsi, usando la “mossa del figlio modello della porta accanto”?

Soluzione

Digli:
— Come mai il figlio di Rachele è già sposato e ha tre anni meno di te? —

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Adesso hai fatto per tuo figlio tutto quanto ci si aspettava. È arrivato il momento di fare qualcosa per
tua figlia.

La femmina

Che cosa fare prima dell’appuntamento (fase della scuola media e del liceo)

Se hai una figlia sei fortunata: potrai incontrare e valutare di persona tutti i giovanotti che vengono a
casa a per portarla fuori.
Assicurati che tuo marito abbia la camicia[20] quando il giovanotto suona alla porta. Salutalo sull’uscio
e squadralo dalla testa ai piedi. Chiedigli:
1) Sei ebreo?
2) Come si chiama la tua famiglia?
3) Come si chiamava prima?[21]
Se il giovanotto ha la macchina fagli per sicurezza anche queste domande:
1) Sai guidare?
2) Hai la patente?
3) Quanto corri?
4) Tuo padre sa che sei fuori casa?

Anche se il giovanotto ha risposto a tutte le domande in maniera soddisfacente, non è una cattiva idea
aggrottare le ciglia, girare la testa e sospirare:
— Ach, questo non mi piace, te lo confesso. Voi giovani guidate tutti come pazzi. Stasera finirete in
un fossato, ricordatevi quello che ti dico. (PAUSA. SORRISO A CIGLIA AGGROTTATE). Vabbè,
vabbè... vai, guida piano e divertiti. Sarò molto preoccupata per voi, ve lo assicuro.
Come stanno per oltrepassare la porta, rivolgiti a tua figlia e sussurrale nell’orecchio ad alta voce:
— Se sai come comportarti stai per tutta la strada sul sedile di dietro.—

La fase postlaurea

Se tua figlia non sarà sposata dopo la laurea metti in atto con lei le stesse tattiche usate per il maschio,
con queste sottili varianti.
Scova un giovanotto a una festa o a un’altra riunione di società e comincia a offrirgli tua figlia. Parla
del suo ottimo carattere e fagli notare i suoi molti requisiti fisici:
— Un viso come quello di un Vermeer. Tu conosci Vermeer? —
— Sì, il pittore. —
— A cinque anni ha vinto un premio di bellezza. —
— Veramente? —
— Ha i capelli naturalmente ricci, te ne sei accorto? —
— Sì, certo... —
— E i denti? Hai visto che denti dritti ha?
— Beh, infatti... —
— Ho speso cinque milioni per farle raddrizzare i denti. Quattro anni dall’ortodontista perché la bocca
chiudesse. —
— Guardi, io veramente dovrei... —
— Una bella ragazza. Bella. (PAUSA). L’unica cosa è che ha forse il petto un tantino robusto.
(SORRISO) Eredità di famiglia. —
Richiamando l’attenzione su un lieve difetto spesso conferisci proprio la giusta nota di credibilità alla
tua strategia di vendita. In ogni caso non usare perifrasi: il giovanotto apprezzerà la tua sincerità. Sii
diretta. Pregalo di invitare tua figlia a uscire:

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— Il frappè lo pagherò io. —


Se effettivamente il giovane verrà a prendere tua figlia per portarla fuori continua a rassicurarlo:
— Non ti stai sbagliando, credimi: rifiuta quaranta inviti alla settimana. —

Lista delle doti della figlia.


(A) Parla disinvoltamente francese. (B) Ha i capelli naturalmente ricci. (C) I denti naturalmente storti
sono stati raddrizzati. (D) Ha vinto il primo premio di un concorso di bellezza. (E) Ha forse il petto un
tantino robusto (eredità di famiglia). (F) Ha mani forti e capaci per cucinare, fare le pulizie e cucire.
(G) Danza dall’età di 3 anni come la Fracci.

A pranzo con il suo ragazzo

Invita più presto che puoi il giovanotto a cena a casa tua. Mettici tutta la giornata per prepararla, ma a
tua figlia permetti solo di partecipare con lavoretti quali il pelare le cipolle.
A tavola fai continuamente riferimento alla bontà e alla qualità del cibo e assicurati che venga messo in
risalto chi l’ha preparato:
— Voglio che tu sappia che tutte queste cose le ha cucinate mia figlia: non mi ha neppure lasciato
entrare in cucina. —
Questa è un’occasione ideale per parlare delle basi culturali di tua figlia:
— Le abbiamo fatto dare lezioni di pianoforte, di danza, di tip tap, di biodanza, di majorette. Disegna,
dipinge, scolpisce, parla un ottimo francese. Di’ qualcosa in francese, in via del tutto eccezionale,
tesoro. (PAUSA). Cosa? L’hai già dimenticato? —
Fai notare che una buona base culturale assicura la compatibilità, che in un matrimonio è più
importante della poesia:
— Sentite, in questa maniera, quando scenderete dalle nuvole, avrete una base. Parlerete in francese
tra di voi, suonerete il piano insieme, farete dei balletti insieme... insomma, avrete una base.

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Come comportarsi quando sorprendi tua figlia a pomiciare in salotto

Aspetta finché il giovanotto è tornato a casa sua, vai nella stanza di tua figlia e dille:
— Miriam. —
— Ciao, mamma! —
— Miriam, ho visto tutto. Ho visto cosa stavi facendo giù in salotto. —
— Ah. —
— Miriam, chi te l’ha insegnato? —
— Per l’amor del Cielo, mamma. Adesso sono grande. —
— Miriam, noi siamo persone perbene. Abbiamo sempre cercato di insegnarti a fare la cosa giusta.
Come puoi farci questo? —
— Per l’amor del Cielo, mamma, lo stavo solo baciando... —
— Lo sai che cosa farà tuo padre quando glielo dirò? Lo sai? —
— No, ma... —
— Gli verrà un infarto, ecco cosa farà. Te lo garantisco. —
— Guarda, mamma, che non sei obbligata a dirglielo... —
— E non basta. Pensa solo a che cosa direbbero i vicini se lo sapessero. —
— Guarda... —
— Per questo ti ho fatto raddrizzare i denti? Per questo ti ho comperato le lenti a contatto? Per questo
ho pagato un sacco di soldi affinché imparassi a parlare francese? —
— Mamma... —
— Ach, non so cosa fare con te. (PAUSA). Mia figlia, una donna di strada. (PAUSA) Se tu in fondo
avessi un po’ di considerazione per i tuoi genitori faresti la sola cosa possibile.—
— Cioè? —
— Lasceresti questa casa e non torneresti fino a quando non ridiventassi vergine. —

La giusta visualizzazione di una figlia dopo che è stata sorpresa a pomiciare in salotto.

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L’ultima risorsa

Tua figlia ha fatto infruttuose vacanze in un villaggio turistico molto frequentato da ebrei, ha più di
venticinque anni e — Dio guardi — non ha ancora serie prospettive di matrimonio. Che cosa devi
fare?
1) Riflettici su con calma.
2) Vedi la cosa da tutte le angolazioni.
3) Soppesa tutte le alternative.
4) Fatti prendere dal panico.
Vai da tua figlia, assumi l’Espressione Base della Faccia e il Tono Base di Voce e pronuncia questo
decisivo discorso che hai imparato a memoria:
— Devo dirti una cosa molto importante. —
— Che cosa? —
— Ho cercato di essere una buona madre per te, ma credo di avere sbagliato. —
— Oddio... —
— Dio sa quanto ho sofferto per tirarti su in maniera giusta, per insegnarti a badare a te stessa, a stare
dritta — non incurvare la schiena quando ti parlo — per darti bei vestiti, per darti una buona
educazione. Che cosa chiedo in cambio: gratitudine? Senti, della gratitudine posso fare a meno, e in
ogni caso non ne avrei, lo sai, e quindi ne faccio a meno. —
— Mamma, per l’amor del Cielo... —
— OK, OK, non mi sto compatendo. Questo è tutto quello che ho da dirti: non sto ringiovanendo. Mi
piacerebbe sapere prima di morire che sei sposata e felice e non sola al mondo. Credimi, andrei
sottoterra sorridendo per aver visto e tenuto sulle ginocchia un paio di nipotini. ​—
— Che cosa ti fa supporre che... —
— Va bene, guarda. Lo so che ci hai provato. Non dico di no. Il fatto è che forse sono stata troppo
critica nei confronti dei giovanotti che uscivano con te. (CON GLI OCCHI AL SOFFITTO) È un
delitto volere solo il meglio per la propria figlia? (RIVOLTA ALLA FIGLIA) Ti dico solo questo:
forse non è così importante che tu sposi soltanto un professionista. Dopo tutto, tuo padre era
commerciante di bottoni da donna. Allora guardati intorno e se incontri un buon ragazzo e te ne
innamori, e se anche lui si innamora di te, e se — che il Signore mi strappi la lingua dalla bocca per
quello che sto per dire — se questo giovanotto non sarà laureato... va bene, dico che va bene, vai e
sposalo. (PAUSA. DOLCEMENTE). Per quella volta, comunque, tuo padre e io saremo
probabilmente già morti. —

Problema

Come potresti convincere tua figlia a sposarsi, usando la “mossa della figlia modello della porta
accanto”?

Soluzione

Dille:
— Come mai la figlia di Rachele che ha tre anni meno di te e, credimi, non è una bellezza, non solo è
già sposata ma ha due figli e una station wagon? —

Se hai riportato molti successi in tema di sesso e matrimonio, troverai molto utile il prossimo
capitoletto.

Come essere una nonna ebrea

L’ultima indagine

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È attualmente in corso uno studio esauriente su questo argomento. Fino a quando tutte le ricerche
saranno state completate e le scoperte catalogate, ci sono poche note di base su “la visita del bambino”
che ti aiutino a superare i primi pochi mesi critici della nonnità:
1) Non gli danno abbastanza da mangiare.
2) È tutta Miriam quando era bambina.
3) Non gli danno abbastanza aria fresca.
4) Assomiglia proprio a zia Gertrude.
5) Non lo fanno dormire a sufficienza
6) Assomiglia tutto al vecchio Finklestein
7) Non gli prestano sufficiente attenzione.
8) Mi ero formalmente ripromessa di non interferire nell’educazione di quel bambino. Dopo tutto, è
figlio loro, ed essi sono ragazzi intelligenti. D’accordo, anche loro faranno un po’ di errori, ma
impareranno. (PAUSA) Spero solo che non sarà troppo tardi.

Esercizio finale

Appena il tesorino è capace di capirti, comincia a integrare le tecniche di addestramento di sua madre
adattando le cose che hai imparato nei capitoli precedenti. Se, per esempio, il bambino si mostra
assolutamente riluttante a mangiare la sua pappa, sappi che puoi essere molto geniale improvvisando la
“mossa del nipote modello del vicino”.

N.B.: Per una migliore comprensione di alcuni dei termini tecnici usati in questo libro puoi consultare
l’esauriente Glossario alle pagine seguenti.

Glossario

Attacco di cuore: l’occlusione coronarica della piccola borghesia.

Base: (della serie “Con lei avrai una buona base per il matrimonio”): fa sculture ma è brutta.

Bel ragazzo (un): un giovanotto che possiede l’automobile.

Brava: (della serie “È una ragazza molto brava”): è una cuoca eccellente ma è brutta.

Bravo ragazzo (un): un giovanotto che possiede l’automobile, porta una scatola di dolci alla madre
della sua ragazza e studia medicina.

Buon ragazzo (un): un giovanotto che possiede l’automobile e porta una scatola di dolci alla madre
della sua ragazza.

Buzzurro: mascalzone, ruffiano, reprobo; farabutto (della serie “teppista”).

Chirurgo scapolo: la risposta alle preghiere di una mamma.

Correttamente: proprio come ti viene detto.

Costruirsi una vita: lui dovrà mantenere una moglie e un paio di bambini.

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10/7/12 Dan Greenburg

Cultura (in senso attivo): suonare uno strumento, dipingere un quadro, scrivere una commedia,
parlare una lingua straniera oltre all’yiddish; (in senso passivo): conoscere qualcuno che suona uno
strumento, dipinge quadri, scrive commedie, parla una lingua straniera oltre all’yiddish.

Disposizione (della serie “Lei ha un’ottima disposizione”): non morde ma è ancora brutta.

Esterno (l’): il Grande Ignoto; tutto quello che non è in casa.

Fannullone: un giovanotto che non passa a prendere la ragazza ma fa in modo di incontrarla da


qualche parte.

Fare il bagno: nuotare.

Fare una buona impressione: lui indossa un completo doppiopetto.

Feh!: puah!

Gobbo: chiunque non stia dritto impalato come un corazziere.

Gratitudine: quella che la mamma ebrea non si aspetta.

Lamentarsi: quello che una mamma ebrea non deve fare.

Maiale (un): chiunque non mangi a piccoli bocconi.

Malocchio (il): ciò che non dovresti conoscere

Mandare giù (della serie “Prendi un pezzetto di pane per mandare giù il dolce”): per tenergli
compagnia nello stomaco.

Nuotare: fare il bagno.

Nutrire: ingrassare

Occlusione coronarica: l’attacco di cuore dell’alta borghesia.

Per dopo (della serie “Prendi un pezzetto di dolce per dopo”): da mangiare a casa per le due prossime
settimane.

Più giovane: quello che una mamma ebrea non sarà più.

Pochino (un): qualsiasi porzione di cibo un po’ più piccola del portapane.

Poco di buono: qualunque ragazza si trucchi troppo.

Pratico: fuori moda.

Riunione dei Parenti: tutti questi parenti che si riuniscono la domenica sera, fumano sigari, giocano a
scala quaranta e si lamentano.

Sciocchezza: qualunque cosa non riguardi direttamente la cura della famiglia, della casa o di una
professione.

Sgualdrina: femminile di fannullone (vedi): la ragazza che permette a un ragazzo di baciarla sulla
bocca.

Spaventapasseri (uno): chiunque pesi meno di 120 chili.

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Spreco vergognoso (uno): buttare via una bustina di tè usata una sola volta.

Teppista: chiunque risponda male a sua madre o non si lavi bene dietro le orecchie.

Tubo: quello che ti faranno provare se non mangi correttamente.

Ubriacone: chiunque accetti la tua offerta di una bevanda alcolica.

Veleno: quello che la mamma ebrea non sta cercando di darti.

Per favore, volta la pagina per il messaggio finale di una persona che ha reso possibile tutto questo
lavoro.L’ultima parola alla mamma dell’autore

Così, avete letto il suo libro e, se Dio vuole, vi siete divertiti.[22] Dovrei proprio dirvi che una madre
sarebbe orgogliosa di un simile figlio? No. Adesso forse rinuncerà a queste stupidaggini e si troverà un
lavoro utile.

Biografia annessa alla prima edizione (1964)

Dan Greenburg è cresciuto a Chicago, ha studiato arte all’Università dell’Illinois si è specializzato in


Design industriale alla UCLA (University of California, Los Angeles) e poi ha buttato dalla finestra
un’ottima educazione ed è diventato scrittore. Da allora i suoi scritti compaiono su Playboy, Esquire,
Monocle, Eros (per il quale lavora come editor), XX° Century Parody e American and British.
Una versione cinematografica del suo romanzo “Bacia le mie sode ma compiacenti labbra” (presto in
distribuzione), e un ellepì di “Come essere una mamma ebrea” con Gertrude Berg nel ruolo della
protagonista (subito esaurito) sono gli ultimi sforzi creativi di Dan Greenburg. A oltre 29 anni è
ancora scapolo, non sa stare dritto e mangiare bene.

[1] D’altra parte, non dovete neppure essere ebree o mamme per essere una mamma ebrea: anche una cameriera irlandese o un
barbiere italiano potrebbero essere una mamma ebrea.
[2] Vedi Glossario.
[3] Fino a quando la tua sincronizzazione non sarà perfetta è preferibile disporre lo scodellamento molto prima che il suo “Dio mio,
no” ti colga con le patate a mezza strada.
[4] Cfr. La terza persona invisibile, a p. OO.
[5] Se tuo figlio dovesse andarsene di casa temporaneamente o per sempre, non lasciarlo andare senza avergli dato un sacchetto di
sandwich. Corre voce che in periferia ci siano ancora negozi alimentari, ma potrebbero chiudere da un momento all’altro. E,
d’altronde, sarebbero buoni?
[6] Associazione Donne Ebree Italiane: si occupa di tenere viva la cultura ebraica della casalinghitudine (per esempio le norme
del kasherut) e di beneficenza (ndt).
[7] Lett.: Giorno dell’Espiazione. Festa ebraica che si celebra dieci giorni dopo il Capodanno ed è caratterizzata dal digiuno,
dalla confessione dei peccati e dal pentimento (ndt).

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10/7/12 Dan Greenburg

[8] Yom Kippur è l’unica festa dell’anno alla quale partecipano anche gli ebrei più “tiepidi” e pertanto le sinagoghe sono
generalmente affollatissime. Per questo motivo in America bisogna prenotare un posto a sedere e pagare il relativo biglietto. In
caso contrario si rischia di non poter entrare o di seguire tutta la cerimonia in piedi (ndt).
[9] Vedi Glossario.
[10] La vera mamma ebrea confonde il musicista Glenn Miller con lo scrittore Arthur Miller (ndt).
[11] Noto medico pediatra americano che ha “rivoluzionato” la pedagogia infantile, con risultati oggi finalmente messi in
discussione (ndt).
[12] Conosciuti anche come “carciofi alla giudia” in quanto molto in uso nelle famiglie ebree romane (ndt).
[13] Per le corrette tecniche di distribuzione del cibo cfr. il cap. 2.
[14] Al ragazzo non sarà mai permesso di provare la sensazione di essere vestito bene.
[15] Cfr. La terza persona invisibile.
[16] Non devi necessariamente limitare queste osservazioni solo a tuo figlio. Un bambino che incontri per la strada verrà
controllato con la stessa affettuosa premura che manifesti per il tuo: — Bambino mio, non camminare storto. Vuoi diventare un
handicappato? —.
[17] Molti ebrei approdati in America a causa dei pogrom o delle persecuzioni naziste “anglicizzarono” il proprio cognome
anche per non essere immediatamente identificabili come tali. Probabilmente il nome originario dell’autore, Greenburg, era
Grünberg (ndt).
[18] In America il college, che equivale pressappoco al nostro liceo, si fa di solito in un posto più o meno lontano dalla propria
famiglia, affinché i ragazzi imparino a diventare indipendenti (ndt).
[19] Ulteriore eventuale commento: “ Peccato che non possa usare questa romantica lingua per trovarsi una moglie”.
[20] È uno di quelli che guardano la televisione in canottiera.
[21] Cfr. nota 2 (ndt).
[22] Credetemi, non vorrei per un attimo rovinarvi il divertimento, ma se non aveste speso soldi per questo libro e li aveste
mandati nel Terzo Mondo, un bambino povero avrebbe avuto sei pasti nutrienti.

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