Escolar Documentos
Profissional Documentos
Cultura Documentos
1
e hai illuminato l’universo, perché esso glorifichi in
te, o Salvatore, l’illuminazione delle nostre anime.
Ingresso col vangelo.
Luce gioiosa. Quindi le letture.
Lettura dalla Genesi. (1, 1-13).
2
figli d’Israele entreranno in mezzo al mare sulla
terra asciutta. Quanto a me, io indurirò il cuore de-
gli Egiziani e anch’essi entreranno dietro di loro; io
sarò glorificato nel faraone e in tutto il suo esercito,
nei suoi carri e nei suoi cavalieri. Gli Egiziani sa-
pranno che io sono il Signore, quando sarò glorifica-
to nel faraone, nei suoi carri e nei suoi cavalieri. Al-
lora Mosè stese la sua mano sul mare e il Signore fe-
ce ritirare il mare con un forte vento orientale, dura-
to tutta la notte e lo ridusse in terra asciutta. Le ac-
que si divisero e i figli d’Israele entrarono in mezzo
al mare sulla terra asciutta; e le acque formavano
come un muro alla loro destra e alla loro sinistra. Gli
Egiziani li inseguirono e tutti i cavalli del faraone, i
suoi carri, i suoi cavalieri, entrarono dietro a loro in
mezzo al mare. Mosè stese la sua mano sul mare e il
mare, sul far della mattina, riprese la sua forza,
mentre gli Egiziani, fuggendo, gli andavano incon-
tro. Il Signore precipitò così gli Egiziani in mezzo al
mare. Le acque ritornarono e ricoprirono i carri, i
cavalieri e tutto l’esercito del faraone che erano en-
trati nel mare dietro agli Israeliti. Non ne scampò
neppure uno. I figli d’Israele invece camminarono
sull’asciutto in mezzo al mare e le acque formavano
come un muro alla loro destra e alla loro sinistra.
Lettura dall’Esodo (15, 22-16,1).
3
gettò nell’acqua e l’acqua divenne dolce. È lì che il
Signore diede al popolo una legge e una prescrizio-
ne e lo mise alla prova, dicendo: Se tu ascolti atten-
tamente la voce del Signore, che è il tuo Dio e fai ciò
che è giusto agli occhi suoi, porgi orecchio ai suoi
comandamenti e osservi tutte le sue leggi, io non ti
infliggerò nessuna delle infermità che ho inflitte agli
Egiziani, perché io sono il Signore, colui che ti gua-
risce. Poi giunsero a Elim, dov’erano dodici sorgenti
d’acqua e settanta palme; e si accamparono lì presso
le acque. Tutta la comunità dei figli d’Israele partì
da Elim e giunse al deserto di Sin, che è tra Elim e il
Sinai, il quindicesimo giorno del secondo mese do-
po la loro partenza dal paese d’Egitto.
Tropario. Tono pl. 1.
4
Lettura da Gesù di Nave (3, 7-8 e 15-17).
5
doppio del tuo spirito venga su di me. Quegli sog-
giunse: Sei stato esigente nel domandare. Tuttavia,
se mi vedrai quando sarò rapito lontano da te, ciò ti
sarà concesso; in caso contrario non ti sarà concesso.
Mentre camminavano conversando, ecco un carro di
fuoco e cavalli di fuoco si interposero fra loro due.
Elia salì nel turbine verso il cielo. Eliseo guardava e
gridava: Padre mio, padre mio, cocchio d’Israele e
suo cocchiere. E non lo vide più. Allora afferrò le
proprie vesti e le lacerò in due pezzi. Quindi raccol-
se il mantello, che era caduto a Elia e tornò indietro,
fermandosi sulla riva del Giordano. Prese il mantel-
lo, che era caduto a Elia e colpì con esso le acque, di-
cendo: Dove è il Signore, Dio di Elia? Quando ebbe
percosso le acque, queste si separarono di qua e di
là; così Eliseo passò dall’altra parte.
Lettura dal IV Libro dei Re (IV Re 5, 9-14).
6
carne di un giovinetto; egli era guarito.
Tropario. Tono pl. 2.
7
diventeranno come lana. Se sarete docili e ascolte-
rete, mangerete i frutti della terra. Ma se vi ostinate
e vi ribellate, sarete divorati dalla spada, perché la
bocca del Signore ha parlato.
Lettura dalla Genesi (32, 2-11).
8
Lettura dall’Esodo (Es 2, 5-10).
9
Lettura dal Terzo Libro dei Re (III Re 18, 30-39).
10
nunziando queste parole: Dice il Signore: Rendo sa-
ne queste acque; da esse non si diffonderanno più
morte e sterilità. Le acque rimasero sane fino ad oggi,
secondo la parola pronunziata da Eliseo.
Lettura dalla Profezia di Isaia (Is 49, 8-15).
11
Lettura della prima epistola
di Paolo ai Corinzi (9, 19-27)
12
Vangelo secondo Luca (3, 1-18).
13
denunciate falsamente nessuno; contentatevi delle
vostre paghe. Il popolo era in attesa e in cuor loro si
chiedevano se Giovanni fosse il Cristo. Giovanni ri-
spose a tutti dicendo: Io vi battezzo nell’acqua, ma
viene colui che è più forte di me, al quale non sono
degno di sciogliere i lacci dei sandali. Egli vi battez-
zerà in Spirito Santo e fuoco. Egli ha in mano il ven-
tilabro per purificare la sua aia e raccogliere il grano
nel suo granaio; ma brucerà la pula nel fuoco ine-
stinguibile.
Viene celebrata la Divina Liturgia di san Basilio
Alla Comunione. Lodate il Signore ai cieli.
Dopo la preghiera dell’ambone veniamo alla colinvitra,
il sacerdote è preceduto da portatori di lampade e incenso
e noi cantiamo questi idiòmeli sul tono pl. 4.
Di Sofronio, patriarca di Gerusalemme.
14
ed ebbero paura; fu preso da timore il Precursore
ed esclamò dicendo: come la lucerna potrà illumina-
re la Luce? Come potrà il servo imporre la mano sul
suo Signore? Santifica me e le acque, o Salvatore, tu
che togli i peccati del mondo.
E subito le letture.
Lettura dalla profezia di Isaia (Isaia 35, 1-10).
15
gaudio e la letizia che avranno conseguito; ed il do-
lore e il pianto saranno svaniti.
Lettura dalla profezia di Isaia (Isaia 55, 1-13).
16
rete ricondotti; i monti e i colli festeggeranno il vo-
stro apparire con cantici e tutte le piante della cam-
pagna applaudiranno. In luogo delle spine crescerà
l’abete e invece dell’ortica spunterà il mirto: e il Si-
gnore renderà il suo nome eternamente glorioso e
perpetuo, che non scomparirà mai.
Lettura dalla profezia di Isaia (Isaia 12, 3-6).
17
Lettura del santo vangelo
secondo Marco (Marco 1, 9-11).
18
Perché discenda su queste acque l’azione purifi-
catrice della Trinità sovrasostanziale, preghiamo il
Signore.
Perché siano donate ad esse la grazia della reden-
zione e la benedizione del Giordano, preghiamo il
Signore.
Perché noi possiamo essere illuminati con la luce
della conoscenza e della pietà per la venuta del San-
to Spirito, preghiamo il Signore.
Perché quest’acqua diventi dono di santificazio-
ne, lavacro dei peccati per la guarigione dell’anima e
del corpo ed idonea per ogni utilità, preghiamo il
Signore.
Perché quest’acqua diventi fonte di vita eterna,
preghiamo il Signore.
Perché si manifesti riparo contro tutte le insidie
dei nemici visibili e invisibili, preghiamo il Signore.
Per coloro che ne attingono e ne prendono per la
benedizione delle loro case, preghiamo il Signore.
Perché possa servire per la purificazione delle a-
nime e dei corpi di tutti quelli che la prendono e la
usano con fede, preghiamo il Signore.
Perché siamo resi degni di essere ripieni di santi-
ficazione per la partecipazione di queste acque
all’invisibile manifestazione del Santo Spirito, pre-
ghiamo il Signore.
Perché il Signore Dio esaudisca la voce della pre-
ghiera di noi peccatori ed abbia misericordia di noi,
preghiamo il Signore.
Perché ci liberi da ogni afflizione, ira, pericolo e
necessità, preghiamo il Signore.
19
Soccorrici, salvaci, abbi pietà di noi e custodisci-
ci, o Dio, con la tua grazia.
Facendo memoria della tutta santa, intemerata,
benedetta sopra ogni creatura e gloriosa Signora no-
stra, la Madre di Dio e sempre-vergine Maria, con
tutti i santi, noi stessi gli uni gli altri affidiamo e tut-
ta la nostra vita a Cristo Dio.
Il sacerdote recita segretamente la preghiera:
20
buono e vivificante tuo Spirito, ora e sempre e nei
secoli dei secoli. Amìn.
Dopo aver risposto da se stesso Amìn, terminate le in-
tercessioni del diacono, il sacerdote recita ad alta voce
questa preghiera.
Opera di Sofronio, patriarca di Gerusalemme.
21
Oggi le nuvole dall’alto dei cieli fanno piovere
all’umanità la rugiada della giustizia. Oggi
l’increato per suo volere viene toccato dalle mani
dalla sua creatura. Oggi il profeta e precursore si
avvicina al Signore, ma si arresta tremante, vedendo
la condiscendenza di Dio verso di noi. Oggi le rive
del Giordano vengono tramutate in farmaco per la
presenza del Signore. Oggi tutto il creato è irrigato
da mistiche correnti. Oggi le colpe degli uomini
vengono cancellate con le acque del Giordano. Oggi
si apre agli uomini il paradiso e il sole della giustizia
ci inonda di splendore. Oggi, con la venuta del Si-
gnore, viene trasformata in dolcezza, per il popolo,
l’acqua che era amara sotto la guida di Mosè. Oggi
veniamo liberati dal vecchio lutto e siamo salvati
come nuovo Israele. Oggi siamo riscattati dalla te-
nebra e veniamo resi sfavillanti dalla luce della di-
vina conoscenza. Oggi la tenebra del mondo viene
fugata con la manifestazione del nostro Dio. Oggi
risplende tutto il creato. Oggi l’errore viene dissolto
e la venuta del Signore ci prepara la via della sal-
vezza. Oggi le creature celesti festeggiano con le ter-
rene e le terrene ragionano con le celesti. Oggi esulta
la sacra e sublime assemblea degli ortodossi. Oggi il
Signore si accosta al battesimo per sollevare in alto
l’umanità. Oggi colui che non si è curvato si inchina
al proprio servo per liberarci dalla schiavitù. Oggi
abbiamo acquistato il regno dei cieli e il regno del
Signore non avrà fine. Oggi la terra e il mare parte-
cipano alla gioia del mondo e il mondo è colmo di
letizia. Ti videro le acque, o Dio, ti videro le acque
ed ebbero timore. Il Giordano si volse indietro, ve-
dendo il fuoco della Divinità che discendeva corpo-
ralmente ed entrava in esso. Il Giordano si volse in-
22
dietro vedendo il santo Spirito disceso in forma di
colomba che ti aleggiava attorno. Il Giordano si vol-
se indietro vedendo l’invisibile fatto visibile, il Crea-
tore incarnato, il padrone in forma di servo. Il Gior-
dano si volse indietro e i monti trepidarono guar-
dando Dio nella carne; e le nubi emisero una voce,
ammirando colui che veniva, luce da luce, Dio vero
da Dio vero. Contempliamo oggi la solennità del Si-
gnore nel Giordano: Egli infatti vi sommerge la mor-
te della trasgressione, il pungolo dell’errore, il colle-
gamento con l’inferno e da al mondo il battesimo di
salvezza. Per cui anch’io, peccatore ed indegno ser-
vo, narrando le grandezze dei tuoi prodigi, preso da
timore, con compunzione a te esclamo:
Il celebrante, ad alta voce, levando le mani in alto e vol-
gendosi al centro, poi a destra e a sinistra, dice tre volte:
23
adorano; i cherubini tutti ricoperti d’occhi e i sera-
fini dalle sei ali, che ti attorniano, si velano per timo-
re della tua gloria inaccessibile. Perché Dio, inde-
scrivibile, eterno, inesprimibile, tu sei venuto sulla
terra, dopo aver preso forma di uno schiavo e ti sei
fatto simile agli uomini, perché a causa della tua mi-
sericordia, Signore, non sopportasti vedere la stirpe
umana tormentata dal demonio, ma sei venuto e ci
hai salvato. Noi confessiamo questa grazia, procla-
miamo questa misericordia e rendiamo manifesto
questo beneficio. Tu hai liberato le radici della no-
stra natura, hai santificato il grembo verginale con la
tua nascita. Tutto il creato ti cantò quando apparisti.
Perché tu, nostro Dio, sei nato sulla terra e sei vissu-
to tra gli uomini; tu hai santificato le acque del
Giordano inviando dall’alto del cielo il tuo santo
Spirito e sei tu che hai schiacciato le teste dei demo-
ni che vi si tenevano nascoste.
Il celebrante, ad alta voce, ripete per tre volte:
24
Noè. Tu sei il nostro Dio, che attraverso il mare li-
berasti per mezzo di Mosè il popolo ebraico. Tu sei
il nostro Dio, che spaccasti la roccia nel deserto e ne
sgorgarono le acque e si riempirono i torrenti e hai
soddisfatto il tuo popolo assetato. Tu sei il nostro
Dio, che con l’acqua e col fuoco, per mezzo di Elia,
liberasti Israele dall’errore di Baal.
25
cipazione e fà che diventi per noi, Signore, guari-
gione dell’anima e del corpo.
Ekfònisis:
Perché tu sei la santificazione delle nostre anime
e dei nostri corpi e a te rivolgiamo la gloria, il rin-
graziamento e l’adorazione, con il Padre tuo senza
principio e il santissimo, buono e vivificante tuo
Spirito, ora e sempre e nei secoli dei secoli. Amìn.
E subito il sacerdote benedicendo le acque a forma di
croce, immerge la preziosa croce tenendola ritta nelle ac-
que cantando il seguente tropario nel tono 1, tre volte.
26
Alla Litì.
Cantiamo gli stichirà idiòmela.
Tono 4. Del monaco Cosmàs.
27
come Creatore, non dovrò anch’io temere? Ma tu,
Signore amico degli uomini, manifestandoti, hai
compiuto tutta l’economia salvifica per il mondo.
Gloria. Tono pl. 4. Del monaco Giovanni.
28
di nella tua gloria, né guardarla i serafini; in tua
presenza, pieni di timore, gli uni ti portano, gli altri
glorificano la tua potenza; con loro anche noi, o be-
nefattore, proclamiamo la tua lode esultando: O Si-
gnore, che ti sei manifestato, abbi pietà di noi.
Stico. Che hai, o mare, che sei fuggito e tu, Gior-
dano, perché ti sei volto indietro?
Oggi si dirige nel corpo verso il Giordano, a chie-
dere il battesimo, il Creatore del cielo e della terra
senza peccato per purificare il mondo dall’inganno
del nemico; viene battezzato da un servo il Signore
di ogni cosa e dona alla stirpe umana di esser purifi-
cato dall’acqua; a lui cantiamo: O Signore, che ti sei
manifestato, abbi pietà di noi.
Gloria. E ora. Tono pl. 4.
29
Al Mattutino.
Dopo la prima sticologia, kàthisma.
Tono 3. Attonito di fronte.
30
Stico. Che hai, o mare, che sei fuggito e tu Gior-
dano, che ti sei volto indietro?
Ogni spirito e il vangelo secondo Marco (1, 9-11).
31
Nei flutti del Giordano riplasma Adamo che si
era corrotto e spezza le teste dei draghi ivi annidati,
il Signore Re dei secoli, poiché egli si è glorificato.
Con la carne materiale rivestita dell’immateriale
fuoco della divinità, si avvolge nelle onde del Gior-
dano il Signore incarnato dalla Vergine: poiché egli
si e glorificato.
Il Signore che lava la sozzura degli uomini, purifi-
candosi nel Giordano per loro, a cui si è volontaria-
mente assimilato pur restando ciò che era, illumina
quanti sono nella tenebra: poiché egli si è glorificato.
Canone giambico, poema di san Giovanni Damasceno.
Acròstico in distici eroelegiaci: L’eccellente servo del
Sovrano dell’universo, battezzando oggi il fuoco spi-
rituale annega nelle acque le iniquità della nostra
stirpe; ci doni dunque la grazia per questi nostri inni.
Ode 1. Tono 2. Irmòs.
32
Ode 3. Irmòs.
33
Ypakoí. Tono pl. 1.
34
Irmòs giambico.
35
L’agricoltore e artefice, stando in mezzo alla folla
come uno dei tanti, penetra nei cuori: mettendo ma-
no al ventilabro purificatore, sapientemente vaglia
l’aia dell’universo, bruciando la sterilità e conce-
dendo la vita eterna a chi porta buon frutto.
Irmòs giambico.
36
Nel fuoco dell’ultimo giorno Cristo battezza
quanti non gli ubbidiscono e non lo credono Dio;
ma con la grazia rinnova nello Spirito, mediante
l’acqua, quanti riconoscono la sua divinità, riscat-
tandoli dalle loro colpe.
Irmòs giambico.
37
Venite, figli di Adamo rimasti nudi, venite tutti, ri-
vestiamoci di lui per esserne riscaldati: poiché, come
riparo per gli ignudi, come luce per gli ottenebrati, tu
sei venuto, sei apparso, o luce inaccessibile.
Sinassario.
Il 6 di questo mese, le Sante Teofanie del Signore,
Dio e Salvatore nostro Gesù Cristo.
Stichi. Il battesimo di Cristo aprì i cieli, facendo
entrare per questo varco tutti coloro che han custo-
dito la loro veste nuova. Il sei il precursore battezza
Cristo nelle acque.
A lui gloria e potenza nei secoli dei secoli. Amìn.
Ode 7. Irmòs.
38
santo, Trinità consustanziale nelle ipòstasi e Dio
uno. A lui cantiamo: benedetto sei tu, Signore, Dio
dei nostri padri.
Irmòs giambico.
39
tezza colui che è disceso e che i popoli benedicono
e sovraesaltano per tutti i secoli.
Come il battista ebbe udito le parole del Sovrano,
tese tremante la mano, ma ponendola sul capo del
suo Creatore, gridava a colui che veniva battezzato:
Santificami, perché tu sei il mio Dio, che i popoli be-
nedicono e sovraesaltano per tutti i secoli.
Al Giordano avvenne la manifestazione della
Trinità; è questa infatti la natura più che divina. Il
Padre emise la sua voce: Colui che viene battezzato
è il mio Figlio diletto; lo Spirito si rese presente al
suo simile, che i popoli benedicono e sovraesaltano
per tutti i secoli.
Irmòs giambico.
40
l’intelletto ultramondano nel cantarti. Ma tu che sei
buona, accetta la fede, ben conoscendo l’amore che
Dio ci ispira per te: perché tu sei l’avvocata dei cri-
stiani e noi ti magnifichiamo.
Magnifica, anima mia, colui che è venuto per es-
ser battezzato nel Giordano.
Vieni in spirito, o Davide, presso quanti vengono
illuminati e dì loro col canto: Accostatevi dunque a
Dio con fede e siate illuminati; questo povero ha
gridato, l’Adamo caduto e il Signore l’ha esaudito,
poiché è venuto e ha rinnovato nei flutti del Giorda-
no colui che si era corrotto.
Magnifica, anima mia, colui che dal precursore ha
ricevuto il battesimo.
Dice Isaia: Lavatevi, purificatevi, togliete le mal-
vagità dal cospetto del Signore; voi che avete sete,
venite all’acqua viva, perchè Cristo aspergerà di ac-
qua rinnovatrice quanti si accostano a lui con fede; e
per la vita che non invecchia, battezza con lo Spirito.
Magnifica, anima mia, colui che dalla voce del
Padre ha ricevuto testimonianza.
Lasciamoci custodire, fedeli, dalla grazia e dal di-
vino sigillo: come un tempo sfuggirono gli ebrei alla
distruzione grazie al sangue sullo stipite delle loro
porte, così questo divino lavacro di rigenerazione
sarà anche per noi la via dell’esodo, per cui giungere
a vedere la luce senza tramonto della Trinità.
Irmòs giambico.
Oggi il Sovrano piega il collo sotto la mano del
precursore.
41
noi che per te abbiamo ottenuto perfetta salvezza,
come benefattrice ti acclamiamo, recando quale do-
no un degno inno di grazie.
Oggi Giovanni battezza il Sovrano tra i flutti del
Giordano.
Oh, le meraviglie del tuo parto (come sopra).
Gloria.
Magnifica, anima mia, la forza della Divinità tri-
sipostatica e indivisibile.
Noi sappiamo che ciò che fu mostrato a Mosè nel
roveto, qui si è compiuto per singolari decreti: così
infatti venne preservata la Vergine che portò il fuo-
co, partorendo il benefattore portatore di luce e così
i flutti del Giordano che lo accolsero.
E ora.
Magnifica, anima mia, colei che ci ha riscattati
dalla maledizione.
Con la comunione dello Spirito consacrasti la so-
stanza mortale perfezionandola, o eterno principe;
con onde immacolate la purificasti, sconfiggendo la
forza superba delle tenebre e ora la fai passare alla
vita senza fine.
Katavasìe. I due irmì.
Exapostilarion. Ci ha visitati dall’alto.
42
Tono 1. Del patriarca Germano.
43
E ora. Tono 2. Di Anatolio.
Oggi Cristo è venuto al Giordano per essere bat-
tezzato; oggi Giovanni tocca il capo del Sovrano; le
potenze dei cieli sbigottiscono vedendo lo straordina-
rio mistero; il mare vide e fuggì, il Giordano a quella
vista si volse indietro, ma noi che siamo stati illumi-
nati acclamiamo: Gloria al Dio che si è manifestato,
che è apparso sulla terra e ha illuminato il mondo.
Grande dossologia, apolytìkion e congedo.
Alla Liturgia cantiamo invece dei typikà le antifone.
Antifona I
Stico 1. Nell’esodo di Israele uscì dall’Egitto, della
casa di Giacobbe da un popolo barbaro.
Per le preghiere…
Stico. 2. Giuda divenne il suo santuario.
Per le preghiere.
Stico 3. Il mare vide e fuggì, il Giordano si volse
indietro.
Per le preghiere…
Stico 4. Che hai, mare, perché fuggi e tu, Giorda-
no, perché ti volgi indietro?
Per le preghiere…
Gloria. E ora.
Per le preghiere…
Antifona II
Stico 1. Ho amato il Signore, perché ascolta la vo-
ce della mia supplica.
Salva, Figlio di Dio, battezzato da Giovanni nel
Giordano, noi che a te cantiamo: Alliluia.
Stico 2. Poiché ha chi nato il suo orecchio su di me
e nei miei giorni lo invocherò.
Sala , Figlio di Dio...
44
Stico 3. Mi hanno avvolto angosce di morte e pe-
ricoli d’inferno mi hanno preso.
Salva, Figlio di Dio…
Stico 4. Misericordioso il Signore e giusto, il no-
stro Dio è compassionevole.
Salva, Figlio di Dio…
Gloria. E ora.
O Unigenito Figlio e Verbo di Dio…
Antifona III
Stico 1. Lodate il Signore perché è buono, poiché
la sua misericordia è in eterno.
Al tuo battesimo nel Giordano, Signore, si è ma-
nifestata l’adorazione della Trinità: la voce del Padre
ti testimoniava infatti, chiamandoti figlio diletto e lo
Spirito in forma di colomba confermava la sicura
verità di questa parola. Cristo Dio, che ti sei manife-
stato e hai illuminato il mondo, gloria a te.
Stico 2. Lo dica la casa di Giacobbe, poiché in e-
terno è la sua misericordia.
Al tuo battesimo nel Giordano...
Stico 3. Lo dica la casa dio Aronne, poiché in eter-
no è la sua misericordia.
Al tuo battesimo nel Giordano…
Stico 4. Lo dicano dunque tutti quelli che temono
il Signore, poiché in eterno è la sua misericordia.
Al tuo battesimo nel Giordano…
Issodikòn. Benedetto colui che viene nel nome del
Signore, il Signore è Dio ed è apparso a noi. Salva,
Figlio di Dio, battezzato da Giovanni nel Giordano,
noi che a te cantiamo: Alliluia.
Apolytìkion. Tono 1.
45
Padre ti testimoniava infatti, chiamandoti figlio di-
letto e lo Spirito in forma di colomba confermava la
sicura verità di questa parola. Cristo Dio, che ti sei
manifestato e hai illuminato il mondo, gloria a te.
Gloria. E ora. Kontàkion. Tono 4.
46