Você está na página 1de 15

FABIO CIRACÌ

Il dolciastro apostolo della verginità.


Nietzsche lettore della Phifosophie der Erliìsung di Philipp fviainliinder

Esiste una vasta letteratura filosolica cosiddclta "111inore", 111ollo


spesso trascurata dagli studiosi, che tuttavia 1ncritcrebbc 1naggiorc at-
tenzione, poiché il suo studio pennellerebbe di co111prcndcre pìù a fondo
la storia della filosofia dei grandi pensatori. Questo è, per l'appunto, il
caso dell'opera di un interessante n1a scn1isconosciL1to seguace di Scho-
penhauer, Philipp MainHindcr, e della sua opera intito!uta Die Phi/oso-
phie der Er!iisung, che fu tra le letture del grande Fricdrich Nietzsche
durante quasi dodici anni della sua operosità filosofica.
Il presente studio, pertanto, surà incentrato sulla Philosophie dcr
Erl6su11g di Mainltindcr, in relazione alla lettura che ne l'ecc Nietzsche, e
tenterà di indagare quali influssi quest'opera abbia avuto sul pensiero di
Nietzsche e quali critiche cd obiezioni questi abbia rivolto contro di essa.

1'1ainliinder: bre1 e biograjìa di 1111 'esistcn::.a d((jìcile


1

Il 5 ottobre 184 I, nella città di Offcnbach sul Nleno, nacque Phillpp


Batz, più tardi noto sotto lo pseudonin10 di ìvlain!ander (cioè "abitatore
del ìvleno"), col quale finncrà la sua opera. Egli era l 'ultin10 dci cinque
figli nati da Georg Batz, fabbricante d'argento, e da Lui se Sei b. Coinc lo
stesso MainHinder raccontò, quello dei genitori era un n1atrin1onio
;.co1nbinato" e loro figli erano ({nati dalla violenza coniugalcl) 1• Sin da
piccolo Philipp Batz voleva arruolarsi nell'esercito per servire !u patria.
ma la sua aspirazione si scontrò con i desideri cd i progetti dcl pudre, il
quale desiderava che egli intraprendesse la carrieru corn111crciale. Fuco-
sì che dal 1848 al 1856 frequentò la Realschule ad Offcnhach, una scuo-
la inedia primaria ad indirizzo tecnico, indotto anche da un ainico di fa-
n1iglia, il noto poetu e giornalista Karl Gutzko\v. T1 31 marzo dcl 1856 si
recò a Dresda per frequentare la Handelschule (Istitulo con1n1crcialc),

Cfr. \VALTER RAUSCl!ENBEltGER, Phi!ipp Aiai111ii11dr!I', (!Schopcnhaui:r Jnhrbudv>


N. !8,Jahr !931,S. 227-245: 229.

"111'«,L.•~<'r:!><. ,, XXXIV. goun"i"-~'"-"'" ,1111<>. <!""""'"''o.<'- 7. i'P· 1(15·1 JI 105


Phtllpp JjUll. lUlill"'" u ••~y-·~ r. •
dove per la prima volta si interessò aJia letteratura. Sempre per consiglio frattempo lo raggiunse la notizia inaspettata del suicidio di suo rra1euu
del poeta Gutzkow, ma soprattutto sotto l'influsso di un certo prof. Hel- Daniel, che allora si trovava a Messina. Quest'evento segnò fataln1ente
big, maturò più tardi l'intenzione di abbandonare la carriera commer- il declino familiare e cagionò nel 1865 la 1norte della amata madre: «li
ciale per gli studi classici. Secondo quanto l'autore stesso scrisse nella suo ricordo è il mio matrimonio - scriverà il filosofo - un 1natrilnonio
sua autobiografia, riuscì a leggere di nascosto il Tractatus di Spinoza e indissolubileì). La situazione della famiglia Batz mutò radicalmente: il
ne rimase fortemente colpito. Nuovamente oppresso dal padre e dai vin- padre, dopo mille vicissitudini finanziarie, nel 1868 vendette la fabbri-
coli familiari, fu obbligato a lavorare come contabile per la ditta patema ca d'argento per bancarotta. Da quel momento in poi si susseguirono
e, pur rinunciando all'università, proseguì i suoi studi letterari e filosofi- altre sciagurate imprese economiche. Philipp Batz allora fu libero da
ci da autodidatta. ogni vincolo paterno e poté lavorare a Berlino presso la Martin Magnus
Nel 1858, a soli diciasette anni, grazie ad un impiego procacciatosi Bank e successivamente per la Deutsche Bank. Nella capitale tedesca
carne contabile presso una banca commerciale, Philipp Batz si recò in condusse una vita ritirata e si dedicò quasi totalmente alla lettura dei
Italia alla volta di Napoli. Da Napoli ebbe l'occasione di spostarsi fre- classici della filosofia: Platone, Aristotele, Scolo Eriugena, Hobbes,
quentemente per l'Europa, conducendo una vita apparentemente vivace Locke, Berkeley, Hume, Condillac, Helvetìus, Kant, Fichte, llegel,
e partecipando anche al movimento intellettuale della città partenopea.
Fu in quel tempo che si appassionò alla cultura italiana e alla poesia di llerbart.
Tra il giugno ed il settembre dcl 1874 scrisse la sua Philosopliie der
Leopardi. Nel 1860, a diciannove anni, acquistò per caso il 1'1ando di Erliisung. Subito dopo aver terminato l'opera, si recò sulla tomba della
Schopenhauer. Come già per gli schopenhaueriani Frauenstfidt e Bahn- madre e giurò, in conformità al suo credo filosofico e per arnor di lei, di
sen e per lo stesso Nietzsche, si trattò di una vera e propria folgorazione:
rimanere vergine per tutta la vita:
«Nel febbraio dcl 1860 giunse il più grande e importante giorno della «Verginità sino alla morte-Questo avevo compreso e questo anche
mia vita. Entrai in una libreria e cominciai a sfogliare alcuni libri ani- 3
vati da poco da Lipsia. Trovai// mondo come volontà e rappresenta- nella vita volli praticare)) .
zione di Schopenhauer. Ma, chi era questo Schopcnhauer? Non ne
Nell'ottobre dello stesso anno fu finalmente accettata la sua ennesi-
avevo mai sentito il nome. Sfogliai l'opera, lessi della negazione della
volontà di vita, trovai numerose citazioni nel testo a me note, che mi rna richiesta di entrare come volontario nell'esercito. Egli fu così arruo-
fecero trasognare. Mi dimenticai di tutto ciò che mi circondava e mi lato all'età di trentuno anni come corazziere semplice a Halberstadt.11
sprofondai nella lettura. In fine dissi «Quanto costa il libro?)), «Sei du- servizio militare si presentò duro, anche a causa della sua gracile ed
cati», «Ecco il soldo!». Afferrai il mio tesoro e mi precipitai come un inadatta costituzione fisica, ma soprattutto, egli non poté fare opera di
pazzo da quel luogo verso casa, dove con febbrile fretta tagliai il primo proselitismo politico e filosofico come aveva desiderato. Nello stesso
volume e cominciai a leggerlo dall'inizio. Era già giorno pieno, quan- periodo cominciò a scrivere la sua autobiografia: Aus mei11e111 Lebe11.
do fini di leggerlo. Avevo letto l'intera notte senza sosta. - tvfi alzai e La stanchezza e la delusione per la vita militare lo spinsero i11fine a la-
mi sentì rinato. [ ... ] Avrei adon1to per molto tempo quell'opera con
sciare l'esercito.
pura ammirazione. Mi sentii in un'insolita situazione. Presentii che Non appena la Philosophie der Erliisung fu pronta per essere stam-
nella mia vita era accaduto qualcosa di smisurato significato. - Era so- pata, Philipp Batz lasciò alla sorella una missiva perii suo editore, nella
lo un puro caso che avessi fatto la sua conoscenza? E se fossi entrato quale egli espresse quella che fu poi la sua ultima volontà:
solo un quarto d'ora più tardi in quella libreria, così da non imbattenni
nel libro, cosa mai sarei divenuto? Rabbrividisco se mi figuro le conse- (<lo appartengo a coloro dei quali il n1istico Tauler disse: loro si na-
guenze di ciò, se immagino che in quel tempo, in cui il mio giovane scondono alle altre creature, nessuno può parlare di loro nC bene nC
cervello apprendeva ogni impressione così fedelmente, avrei studiato male. Nessun altra sentenza mi impressionò cosi profondmnente
Hegel al posto di Schopenhauer. Ed il pericolo era presente; già ad un quanto quella che si trova scritta sulle lapidi nelle catacombe di Napo-
caro amico, entusiasta seguace di Hegel, avevo promesso che avrei li: Votum solvimus nos quorum nomina Deus scit. Dovrei perciò chic-
comprato per me La fenomenologia dello spirito [ ... ] Durante il mio derLe cortesemente di darmi la Sua garanzia di non nominarmi mai
viaggio lessi per due volte l'opera. Era la mia Pallade Athena ed io come l'autoredellu Plzilosoplzie der Er/Osung. Naturalmente Le rivol-
avevo reso con essa prezioso il mio viaggio. Quante cose di valore go la stessa cortesia, nel caso in cui Lei dovesse respingere ledizione
avrei tralasciato senza di essa e in quali trappole, che avevo considera-
to per l'intera vita come le Eumenidi, sarei mai caduto senza di lei)) 1.
3 PHILIPP r..iAINLlNDER, Die AfacltC der Aiolivein Schriften, hcrm1s. von \V .H.
Miil\er-Seyfarth, Blinde IV, Georg Olms Verlag, Hi\dcsheim-Ziirich- New York
2 \VALTER RAUCITENBERGER, Dìe Familie Bat=-Alainliinder, ,~Schopcnhauer Jahr-
budm, N. 31, folir 1944, S. 130~144: 13 !. 2001, Bd. IV, S. 372.

107

rn~
Fabio Cirad
fl!Jolcia.1·[ro apo!i!_olo della 1•crr'.~1i1à
dell'opera. Per questo lavoro io sono Philipp ìvlainliinder e voglio che
ciò sia sino alla morte e per h1tto il te1npo a venireiJ 4• 11[\eJ attività spirituali dell'umanità, che si frovano in relazione con le
idee, si possono chiamare esperienza estetica, e poiché non solo essa è
madre dell'arte, ma é anche della scienza, ciò significa conoscenza
Fu cosi che il 3 l 1nart:o del 1876, Phi!ipp Mainliinder ricevette la pri- obiettiva e geniale della iniglior specie>/'.
n1a copia, fresca di stampa, della P!ti/osophie der Er/6s1111g. Il fllosofO
sentì di non avere più alcun altro fine: alla giovane età di 34 anni si tolse
la vita, emne estre1na applicazione del suo pensiero, con1e messa in pra- Di rilevante importanza sono soprattuito l'Etica c In Politica, stretta-
tica dell 'insegnainento della sua Phi!osophie der Erliisung. n1cnte legate fra loro.L'Etica è definita co1ne la dottrina dcl!afe!icità e,
seguendo la lezione schopenhaueriana dell'i1Tazionalitù della vo!ontù e
dell'ineluttabilità del dolore, Ivlainl5.ndcr propone una filosofia pratica
che potremmo definire della "solidarietà'', nella quale il valore n1oralc
L'opera: La fìlosq/ìa della redenzione e la dottrina .1·ociàlù;ta dell'azione è deciso kantianmnente dal\'i11te11zio11e, cioè, per !vlaln-
lti.nder, dall'agire non solo in confOrn1ità col n1ovin1ento dall'essere al
La Philosophie der Erl6sung, ovvero la Fi!osofìa della redenzione, è non-essere dcl inondo, ma anche con il piacere. Il fine ulti1110 dcll\:tica
uno scritto filosofico sìsten1atico ripartito nei classici capitoli: .Analitica è quindi apertamente euùen1onologico, cioè esso è la pace dcl cuore. La
della Jlicoltà conoscitil'a, Fisica, Estetica, Etica, Politica e 1\1etajìsica, sofferenza costitutiva della vita deriva, con1c per Schopenhnucr, dnlla
a quali si aggiunge un '.Appendice sulla Critica alla do/trina di Kant e di "lotta per l'esistenza".
Schope11/ta11e1·.
Sebbene la teoria della conoscenza non occupi grande spazio della tvlainliindcr indica nella "ruota delle nascite" e nella "reincarnazione
totalità dell'opera (solo 47 pp.) essa è un'interessante rilettura critica nei figli" un ottimo deterrente ali' egoismo i11divid11ale di 1nemoria hob-
della gnoseologia schopenhaueriana. A differenza di Schopenhauer, bcsiana. Ivla è solo nello Stato, inteso co1ne fn1tto della ragione uinana,
però, in !vfainliìnder la Volontà generale è soppiantata dalla volontà cin- che l'uomo può agire 1nora!n1ente in senso proprio, perché attraverso di
pirica ed individuale. Ed è proprio questa volontà individuale ad impo- esso ha luogo quella dedizione al bene comune che è a fondmnento del-
stare una tendenza verso il "realismo trascendentale", come !o definirà l'azione morale. La moralità, allora, non è il frutto del libero arbitrio,
lo stesso filosofo, ed una rivalutazione della lezione dell'en1piris1110. che !v1ain\5.nder come Schopcnhaucr nega, ma di un egoismo rischiara-
Nella Fisica il filosofo utilizza il metodo "genetico" di Schopenhauer, to dalla nuova conoscenza, cioè dn quella del movi1nento verso il nulla
attraverso i! quale si dimostra che la volontà si manifesta in tutto la natu- assolulo, nel quale decorso ha luogo anche, con tono ficbtciano, la mis-
ra e..\'. gradu, dagli elementi chirnici (in cui è latente) sino agli organis1ni sione della propria patria, cioè, secondo Mainliìnder, In conforn1itù a
viventi (in cui è più 1nanifesta). Ed è proprio in questo capitolo, in con-
quel movimento verso lo Stato ideale.
forntità al dichiarato immanentisn10, che !v1ainliìndcr affenna che il Nella Politica, la proposta di un socialis1no den1ocratico ispirato a
inondo è stato generato dal suicidio cosmico di Dio.
Lassalle, ovvero un socialis1no congiunto al nazionalisn10 prussiano, si
L'Estetica, cui l'autore dedica poco spazio, differisce significativa- incontra con l'esigenza di spiegare storican1ente il 1novi111e11Lo entropi-
1nente da quella di Schopenhauer. La differenza principale si manifesta
proprio nella negazione dell'esistenza di idee gener~lì, sulle quali Scho-
co del mondo: Tvlainliinder interpreta la legge dcl progressivo indeboli-
n1ento delle forze (Hl legge del!a termodinainica ùi Clausius) come leg-
penhauer aveva basato la contemplazione estetica. E, invece, l'annonia
ge dcl dolore uinano. In questo senso le civiltù si susseguono perdendo
dcl moto interno di ogni volontà, contemplata nella sua manifesta o la-
continuamente la forza originaria e au1nentando invece l'ele1nento spi-
tente bellezza, a generare un'estasi estetica. Ed è sempre nell'Estetica rituale, descrivendo in questo modo un n1ovin1cnto regressivo, dalla
che Mainliìnder indica fra i tipi dei "caratteri sublimi'', cioè coloro che originaria f(ultur verso la futura Zivilisatio11. Lo Stato ideale, allora, non
hanno conquistato la verità, quello dell'eroe saggio. Tuttavia, per Main- è né più nC meno che lo stadio che precede la fine del 111ovimcnto ciel-
liìnder, l'arte non detiene scbopenhauerianamente alcun primato gnoseo-
i 'essere verso il nulla assoluto, cioè, nei termini del!a Politica, una for-
logico sulla vita, essa ({prepara il cuore dell'uomo alla redenzione, 111a ma di socialismo utopico che potretnmo definire "regressivo", in cui C
solo la scienza può redimere» 5• Per Mainliinder l'estetica si riferisce avvenuto il livellmnento totale di tutti gli individui, attraverso la conci-
sempre al mondo dell'esperienza empirica:
liazione fra lavoro e capitale.
--
4 PHIU['p /VlAJNLANDER, Die A/ac/11 der Afotfre, op. cit., S. 367. Cfr \V. Rm1schenber-
Infine, nella i\1etajisica, Mainllindcr descrive, al traverso il ricorso ad
una con1plessa cosmogonia, la genesi de\ln volontà individuale. In bre-
ger, Plii!ipp 1\Iaù1/iìnder, op. cit., S. 233, Aufiner!mng 3. ve: il nostro mondo, composto solo da entità individuali, sarebbe !a con-
S~\\ìl\P~ 1'\An~LÀNDE!l, Dir! Philosophie der Erliisimg (K6nitzer Verlag, Frankfurt a.
M. 1876) in Schriflen, op. cit., Bd. I, HAesthetilrn, § 36, S. 166.
6 Ibidem.

108
109
Il dolciastro apostolo d~lla iTrginirù
Fabio Cirncì
seguenza della autocadaverìzzazione di Dio, che è l'Essere ovvero Sem-
Niet::.sche legge i\1ainliinder
plice Unità ovvero Volontà originaria. Dio cmnpie l'unica scelta possi- Come abbiamo già detto, quando il 31 marzo del 1876 tvtainHindcr ri-
bile a se stesso, cioè sceglie di non-essere, di divenire e quindi di morire. ceve il primo esemplare de\la sua Philosophie der Er!Osu11g, si toglie la
Autodistruggendosi, l'essenza primigenia dì Dio dù vita alla pluralità vita con1e estrema applicazione del suo pensiero.1125 aprile 1876, quin-
delle singole entità, che sono dei suoi frmnn1enti, singole volontà empi- di solo venticinque giorni dopo la morte di Mainl\inder, Nietzsche ac-
riche, che !vJainllinder chimnerà a loro volta individui. quista la P/lilosophie der Er/Osung9 , che però leggerà solo alcuni n1csi
dopo a Sorrento. La tempestività dell'acquisto di Nietzsche non deve
((Dio è morto-dirà il filosofo di Offenbnch- e la sua morte fu la vita meravigliare. Nietzsche aveva l'abitudine di farsi inviare dalla sua li-
dcl mondml 7• breria di. fiducia, quella di Felix Schneidcr di Basilea, i libri appena pub-
blicati. E anche pensabile che l'evento della morte violenta del filosofo
di Offenbach sia stata segnalata su qualche quotidiano e che Nietzsche
Questo processo entropico, allora, ha come destino necessario e suo
ne abbia lelta la notizia incuriosendosene, 1na di ciò non abbiaino alcun
compimento "l'assoluto Nulla", al quale l'umanità può essere preparata
solamente dallo Stato socialista, idealizzato dal filosofo nello stato documento probante.
Ma quando viene citato per la prin1a volta il nome di ìvlainllinder ne*
prussiano. gli appunti di Nietzsche? In uno schetna ad una lettera di risposta dcl
La verginità, in questa prospettiva, si definisce come il mezzo per an-
ticipare la morte della specie, spezzando così la catena delle nascite e
1876, indirizzata a Cosima \Vagner, si legge:
quindi della vita. II suicidio, a sua volta, è inteso carne il mezzo per anti- <Basilea 21~2.3 maggio 1876>
cipare la morte dell'individuo e della sua volontà individuale, ovvero
co1ne la realizzazione di quella distinta volontà singola, che agisce se-
condo la propria volontà di morte. «Signora \Vagner
Con1e si evince già dalla struttura dell'opera, nella quale quasi due Libro Nleysenbug
terzi sono dedicali ad Etica e Politica, Mainlandcr si comporta da filo- Schi\ling sig. v. Senger
sofo mor.lie, più che da filosofo teoretico. La sua filosofia è interamen- :rvtanzoni Sterne.
te intesa ad una rivalutazione in senso socialistico del ruolo dell 'indivi- MainHinder.
duo nella società. Il nichilismo metafisico di Mainli:inder, colorato ora Contessa Agoult\
di misticismo buddhistico, ora di schopenhauerismo, è chiaramente K6selitz.
teorizzato per sostenere l'intera struttura della filosofia pratica e si ri- Ehrlich
Miss Zimmem.
collega pienamente al pessimismo tedesco dell'Ottocento. Per Main-
traduzione della Baumgartner.
lii.nder infatti Roman=o di Rohdc))rn.
<dl non-Essere è meglio dell'essere, oppure la conoscenza, che la vita Dopo aver assistito al primo festival di Bayrcuth e dopo una breve
è un inferno e che la dolce quieta notte della morte assoluta è !'anni- vacanza a Bex con Paul R6e, il 22 ottobre Nietzsche è a Genova. Si i1n-
chilimento di tale infemo,,3 • barca per Napoli e finalmente il 27 ottobre è a Sorrento con lo stesso
Rée, ospite di ìviahvida von Ì\tleyscnbug. ìvta che Nietzsche si sia intc-
Dieci anni più tardi dalla morte di Mainliinder, nel 1886, uscì po-
stumo un secondo volume, Die Philosophie der Er!i:is1111g II, che racco~
g!ieva dodici "Saggi", cui il filosofo probabilmente non aveva dato
9 LaPhi!osophie der Er!Osung di !vlainliinder fu acquistata dal libraio di Basi-
lea Felix Schneidcr per conto di Nietzsche ìl 25 aprile del 1876, rilegata nel
una redazione definitiva. L'edizione uscì per i tipi della flofinann Ver- luglio dcl 187(1, pagata nd novembre dcl 1877. Cfr. Niet::.sches persiinliche
lag di Berlino, a cura del giornalista Otto I-I6rth e della sorella di Main- Bibliothek, herausg. G. Campioni, P. D'Iorio, !vl.C. Fomari, F. Fronterottu
liinder, Minna Batz, la quale, subito dopo la pubblicazione del volume, und A. Orsucci, \Valter de Gruyter, Berlin-New York, 2003, S. 375.
si uccise. 1O Lellera di Nietzsche a Cosima \Vugner: schema di una lettera non conservata
indirizzata a Bayreuth. Risponde i~la lettera di Cosima \Vag:ncrdel 4 maggio
1876 in FRJEDlUC!-! NIETZSCHE, Epistolario /875*/879, cdii.ione itu\iann
7 PHJL!Pl' lvfAINLÀNDER, Die Philosophie der Erliis1111g, op. cit., <!Phisik», § 3B, condotta su testo critico stabilito da G. Colli e Jvl. Montanari, voi. lii, Add-
s_ 108. phi, Milano 1995, lettera n. 527a. Cfr. Briefiveclrsel, Kriti_schc Gesam~ausga­
be, hcraus. von G. Colli und NI. lvlontinari, \Val!er dc Gniyter, Berlm*New
~ ~HILIPP l\..{AJNLÀNDE!t, Die Philosophie dcr Er/0.mng, op. cit., ((Ethibl , 9 26, York, 1980, Bd. li, N. 322, S. 6.
s. 2!6.
11 I
1 IO
Fabio Cirnci
Il dolciastro apostolo della ~·e.rginità
ressato di Mainlander ancora prima di partire per Sorrento lo prova una
nell'inverno del 1876-77. La Philosophie der Er/Osung, secondo questa
lettera che il giovane Adolf Baun1gartner gli inviò il 25 ottobre 1876,
mentre il filosofo era ancora in viaggio: versione, gli era stata prestata da Franz Overbeck. Il tnnatologo Mill-
ler-Seyfarth15 è anch'egli dell'opinione che Nietzsche abbia conosciuto
«Caro professore, Mainliinder tramite Overbeck e Baumgartner. Noi invece sappiamo,
ho ricevuto il suo indirizzo proprio ora tramite il professor Overbeck, e dalla ricevuta di pagamento della Philosophie der Erliisung intestata a
voglio subito utilizzarlo per annunciarle che mi va tutto molto bene. [. _.] Nietzsche, che il filosofo l'ha acquistata già il 25 aprile l 876, fatto, que-
Ho resistito anche al libro di lvfainHindcr, vorrei quasi dire. A parte un sto, confermato anche dai curatori dell'Epistolario di Nietzsche 16 • Nelle
paio di dozzine di paragoni espressi con molta grazia e delicatezza e opere di Fran.z Overbeck, del resto, non si trova mai citato il nome di
qualche immagine, non saprei proprio a cosa possa servire il libro. 1vii MainHindcr. E più pensabile quindi che sia stato Nietzsche a far cono-
sembra che la cosa peggiore siu che non rimanga nessun luogo, per col- scere ad Overbeck il filosofo di Offenbach, e non viceversa.
pa o per ingiustizia, appena se ne ha una qualche concezione: l'intero A distanza di circa due mesi dalla lettera di Baumgartner, Nietzsche
mondo sarebbe in qualche modo la vita peccaminosa di un grande plato- scrive a Overbeck:
nico Eros del mondo -sia pure concesso - ed il libro dì lvlainliinder agi-
r:i, io credo, solo attraverso la simpatia, che può generare ogni suicidio, e <Sorrento>, 6 dicembre 1876.
che qui vivamente diviene sempre maggiore.
«Caro e fedele amico, dopo un barlume di miglioramento sono stato
A. Baumgartnen; 11 di nuovo così male, continuamente male, che non oso proprio più spe~
Figlio di quella Marìe Baumgartner 12 che aveva tradotto in francese la rare. Le condizioni esterne per guarire ci sono tutte, e qualche risulta-
Seconda inattuale di Nietzsche, AdolfBaumgartner era stato giù studen- to si deve avere, no? Ma ci vuole pazienza. Ti ringrazio di cuore per le
tue lettere, anche se posso risponderti assai poco. A Wolzogen ho da-
te del filosofo, quando Nietzsche insegnava ancora filologia a Basilea D.
to assicurazione, condizionata dalla mia salute, che un giorno riceverà
È possibile che Nietzsche, che frequentava la casa dei Baumgartner a
LOrrach, abbia consigliato personalmente al giovane Adolfla lettura del- qualcosa. Il senso della sua iniziativa però non è il nostro; noi davvero
non possiamo mescolarci e confonderci con i signori P!Uddemann e
l'opera di Mainltinder, o che Io abbia fatto indirettamente, magari tramite
consorti. -
Overbeck, con il quale Bau1ngartner aveva dei con talli. In ogni caso, dal
La famiglia Finocchietti accetta la domanda di Gersdorff. - Il denaro
tono della missiva si evince che AdolfBaumgartncr parla di 1viainHìnder
come di un autore noto al destinatario della lettera. lo vorrei per vaglia postale, come avevamo detto. Non so quanto nii
spetta; spediscimene intanto 1000 franchi.
Baumgartner esprime tuttavia un giudizio malto severo nei confronti Non voglio il listino di Kaufmann. - Cosa dice del successore di
dell'opera del filosofo di Offenbach, circoscrivendone il valore a qual-
Gerlach?
che «dozzina di paragoni ben riusciti e a qualche bella immagine». Una Abbiamo molto letto Voltaire; ora è la volta di Main!iinder 17 •
critica che senza dubbio rende troppo poco merito a !viainHinder e che li-
quida Io scritto molto sbrigativamente. La lettera risulta di rilevante im- A te e alla tua cara consorte
portanza soprattutto perché nelle ultime due righe vi è un esplicito rife- i saluti della più affettuosa amicizia
rimento al suicidio del filosofo di Offenbach. Solo a partire da questa F.N.r>
lettera, quindi, abbiamo testimonianza diretta che lo stesso Nietzsche
era a conoscenza del suicidio di :tvlainlànder, almeno per via del giovane La frase «Abbiamo molto letto Vollairc; ora è la volta di Main-
Baumgartner.
Hinden) rimanda all'abitudine della comitiva di intellettuali sorrentini,
Anche
1 da quanto affennato dai curatori dell'edizione critica delle denominata "il quadrifoglio di Sorrento", di trascorrere le serate a Villa
Opere 4, Nietzsche ha letto a Sorrento l'opera di Philipp MainHinder Rubinacci, dedicandole alla lettura di classici o di autori di interesse.

l 1 Brief un Nietzsche in Italico von AdolfBnurngartner - Basel 25/10/1876 in 15 WINFRIED H. MDLLER-SEYFARTJ-l, NEin Aposte/ der 1111bedingten Ke11-
F. NIETZSCHE, inBriefi1'echsel, op. cit., Briefn. 834, Bd.11/6/1, S. 427-428. schl1eill! Pejoration 1111d Re::eption durch Friedrich Niet=sche in Afetaphysik
12 CURT PAUL JANZ, Vita di Niet::sc/le, 3 voli., Lntcrzu, 1980 Bnri, voi. I, Parte der Entropie, Hrsg. \V.H. Miiller-Seyfarth, VanBrernen Verlagsbuchlmn-
II Hl dicci anni di Basiieall, p. 559. dlung, Berlin 2000, S. 137-148: 137.
13 CURTPAUL JANZ, Vita di Nietzsche, op. cìt., p. 532: ((dall'autunno de! 1883 16 Cfr. anche FRIEDRICH NIETZSCHE, Epistolario 1875-1879, op. cit., voi. Ill,
eg!ì coni~ tra i s.uoi a!lìcvi Adolf Baumgartner (allievo anche di Jakob Bur~ Milano 1995, noia n. 527a, p. 489.
K!Jafdt e\Il Se~U\\Q professore di gtoc>a all'U,,ivmitè di a,,,;tco)n. 17 FRIEDRTCH NIETZSCHE, Epistolario 1875-1879, voi. III, p. 184, Lettera
n. 573, p. 184. Cfr. ID., Briefwechsel, op. ciL, Bricf von Nietzsche nn Fmnz
14 fRJEDRICH NIETZSCHE, Opere, op. cii., voi. V, t. Il, nota 357, p. 556. Overbeck in Basilea, 6 Dezernber 1876, BricfN. 573, III/3, S. 61.

112
113
Fabio Ciracì
Il dolciastro apostolo della l'C_!,' 0 inild
Paul Rée leggeva ad alta voce alla comitiva i testi scelti, affinché ascol-
scienza, cosi come i concetti "anima", "Dio'', "forza vitale", ecc.
tasse anche Nietzsche, che per i suoi dolori agli occhi non poteva affati-
Anche la riduzione di questo concetto a molte "volontà di vita" indivi-
carsi nella lettura. Mahvida von Meysenbug ha descritto quelle serate
con queste parole: duali, operato da Mainltinder, non ci porta gnm che lontano. Invece di
una forza vitale universale riceviamo così (si ricordi che questa forza
vitale deve essere in pari te1npo pensata sia al di ii.tori, che sopra eden-
«Quando la sera sedevamo così insieme, Nietzsche comodamente se- tro le cose!) forze vit:ili individuali, per le quali valgono le stesse obie-
duto in poltrona con gli occhi protetti dalla sua visiera, il dottor Rée, il zioni che per quella universale. Giacché, prima che l'uomo sia, non
nostro bravo lettore, al tnvolo dove ardeva la lampada, il giovane esiste la sua volontà individuale: o che cosa dovrebbe essere tnlc vo-
Brcnner a! caminetto di fronte a me, che mi aiutava sbucciare le aran- lontà? Esprimendosi però nella vita medesima: e poi vo!ontù lu vita?
ce per la cena; spesso io dicevo scherzando:-Ruppresentìamo davve- Tuttavia è volontà di rimanere nella vita. dun~1ue, per scegliere !'e-
ro una famig!la idealel> 111.
spressione più nota, istinto di conservazione. E vero che, se l'uomo
guarda nella sua interiorità, percepisce se stesso come istinto di co11-
La Philosophie der ErlOsung era stata letta dunque, forse in parte, a sen'azio11e? Piuttosto, egli percepisce solo di sentire ;:;emprc, più csat-
tutta la comitiva sorrentina nell'inverno 1876-77. Di quella lettura e for- ta1nente di avere sensazioni. di piacere e dispiacere in un qualche orgu-
se de!ic discussioni che ne erano scaturite, restò una traccia in un fram- no. che sono di solito assolutmnentc insignificanti; il movimento del
n1ento di Nietzsche dell'inverno 1876: sangue, dello stomaco, degli intestini esercita in qualche modo unn
pressione sui nervi; egli sente sempre, e sempre questo sentimento
<<Aristotele ritiene che l'eccesso dì compassione e di ti1nori si scarichi cambia. Il sogno tradisce questa continua trasfom1azionc interna dcl
mediante tragedia, che lo spettatore tomi a casapì1Ìfi·eddo. Platone ri- sentin1cnto e la interpreta in modo fantastico. Le posizioni che !e
tiene invece che Io spettatore diventi più emotivo e pauroso che nmi. men1bra assun1ono nel sonno richiedono una nuova disposizione dci
Il problema platonico dei significato morale dell'arte non è ancora muscoli e influiscono sui nervi, e questi a !oro volm sul cervello. Il no-
stato risposrn, L'artista ha bisogno di una passione scatenata. Ma le stro nervo ottico, il nostro orecchio, il nostro tatto sono sempre in qual-
passioni che il commcdio!,'Tafo ateniese vuole scaricare nei suoi spet- che 111odo sollecitati. tvia questo fatto, di una continua sollccituzione e
tatori (cupidigia, insolenza, sconcezza, ecc.) noi non le possiamo più osservabilità del sentimento, non ha nulla a che fare con l'istinto di
tollerare. In realtà Atene si è rammollita.L'arte non può passare come conservazione. L'istinto di conservazione o l'amore per la vita è o
un surrogato della religione: infatti, per colui che ne è venuto a capo qualcosa di interamente cosciente o una parola oscura che induce in
essa è superflua e, per chi ancora lotta, l'arte non è un surrogato ma errore e che tiene luogo di qualcos'altro: che cioè vogliamo sfuggire in
tutt'al più un sussidio di religione. - Forse essa ha il posto che rvtain- tutti i modi il dispiacere e invece aspiriamo al piacere. Questo fatto
liinder le attribuisce come sussidio di conoscenza; essa fa intravedere universale di tutti gli esseri animati, però, non C in ogni caso il fatto
da !ontano, come azzurre montagne, la pace e un grande successo. prin10 e originario, come Scbopenhaucr suppone per la volontà di vi la:
Surrogato de!la religione non è l'arte, bensì la conosccnzm> 19 . sfuggire il dispiacere, cercare il piacere, presuppone l'esperienza e
questa a sua volta !'intelletto. L 'intensitò. della voluttà non ditnostra la
volontà di vita, bensì !a volontà di provare piacere. La grande paura
In un successivo fram1nento dell'estate ùel 1877 il nome dì Ivlain- della morte, che per Schopcnhauer è parin1enti un argomento a favore
Hi.nder ritorna a proposito della critica che Nietzsche rivolge contro il dcl In sua ipotesi della volontà, è stata coltivatn per un lungo periodo da
concetto schopenhaueriano di «volontà di vitaJ>:
certe religioni che considerano !a morte come l'ora decisiva: essa è di-
ventata così grande in certi casi. i\1a, se è considerata indipendente-
«Fu una trovata assai felice di Schopenhauer, quando egli parlò di mente da ciò, allora non è altro che paura di morire, cioè di una so_ffe-
"volontà di vita"; non vogliamo farci togliere di nuovo questa espres- ren=a (quella della morte), non n1ai provata e forse troppo grande nella
sione e dobbiamo esserne grati all'autore, in nome della lingua tede- rappresentazione, poi delle perdite che si subiscono 111orendo. Non è
sca. Ivla ciò non deve impedirci dì capire che il concetto "volontà di vi- vero che si vuole l'esistenza ad ogni costo, per esempio nemmeno co-
ta" non si è ancora conquistato il diritto di ciuadinanza agli occhi della me l'animale, al quale Schopcnhauer si richiaina così volentieri per
consunare la pote11za imn1anc della universale volontà di vital> 20.

18 Triangolo di lettere, Carteggio di Friedrich 1Viet::sche, Lou van Salo111J e


Paul Rée, a cura di E. Pfeiffer, tr. il a cura di Ivi. Carpitella, I'Vlì!ano 1999, 20 FRIEDRICH NiETZSCHE, Frammenti Postumi 1876-1878, op. cit., voi. !V, L Il,
pp. 370-371. Cfr. PAUL RÉE, Ossen azionì Psicologiche, a cura di D.M. Fa-
1
24 [6], p. 431, estate 1877. La numerazione indicata si rilCrisce all'edizione
zio, Editori Riuniti, Roma 2000 p. 18.
1 italiana delle Opere; questa numerazione differisce da quella dell'edizione te-
\9 'PRll!DRlCH NIETZSCHE, Frammenti postumi 1876-1878, in Opere, op. cit., desca delle H1erke (F. NIETZSCHE, IVerke, Kritische Gesamtuusgabe, hrsg.
voL IV, L Il, 19 [99], p. 363, ottobre-dicembre 1876. von G. Colli und M. tvtontanari, \Valter de Gruyter, Berlin-Ncw York 1967),
che è invece 23 [12].

114
115
Fabio Ciracì
li dolciastro O{!_osrolo della verginità
La citazione che Nietzsche fa di Mainlllnder si riferisce allaA1etafisi-
La contessa tvfahvida si cruccia dunque del fatto che il filosofo
ca della Philosophie der Er!Osung, nella quale il filosofo di Offenbach
delle Osservazioni psicologiche non abbia fatto visita alla sorella di
fa derivare la volontà empirica dal suicidio cosmico di Dio. Ciò signifi- Mainllinder. I due corrispondenti sono quindi a conoscenza dell'esi-
ca innanzi tutto che Nietzsche aveva letto anche l'ultima sezione della
Filosofia della redenzione. stenza di !\.linna Batz, in quegli anni ancora viva. Era stato forse
Nietzsche che gliene aveva parlato? Ciò potrebbe significare che Nietz-
Per Nietzsche, la volontà individuale di Mainltinder è criticabile al
sche conosceva anche le vicende della famiglia MainUinder? Di ceno
pari della volontà di Schopenhauer: la volontà «non è il fatto primo e
originario», cioè non è assimilabile alla misteriosa "cosa in sé'', ma an- Minna Batz viveva ancora ad Offcnbach, da sola ed in un rigidissimo
cora una volta è un fenomeno, o come aveva già detto in Umano troppo lutto, 1notivo per il quale non riceveva alcuna visita. Quindi anche se
umano, è semplicemente una «metafora poetica». Inoltre la volontà em- Rée si fosse prodigato per parlarle, probabihnente Minna non lo avreb-
pirica del filosofo di Offenbach è incoerente con la stesso precetto scho- be neanche ricevuto 25 •
penhaueriano del principio di ragion Sl!ffìciente, per il quale le entità Sino ad ora il nome di tvlainltinder con1pare solo in lettere cd appunti
empiriche sono tali solo come fenomeni e non già come noumeni. di Nietzsche. Successivamente, però, il filosofo di Offenbach e la sua
Come ha di recente ribadito Sossio Giametta 2 l, teoria trovano posto in un testo pubblicato, nell'aforisma 357 dc la
gaia scienza:
<(MainHinder [ ... ] tentò di ridurre la volontà di vivere universale a
molte volontà di vivere individuali, ma contro questo tentativo e' è J'e- ({Per il vecchio problema: "che cos'è tedesco?".[ ... ] Un quarto pro-
nunciazione inequivocabile del maestro: la volontà è il "nucleo di blema sarebbe se anche Sclwpe11ha11er, col suo pcssi1nismo, cioè con
ogni cosa particolare altrettanto che del tutto"12 ; "la volontà stessa i! problema del 1 alore defl 'esisten:::a, dovesse essere stato proprio un
1

[... J è una in tutti i fenomeni, com'essa è una in tutti i corpi"»B. tedesco. Non lo credo. L'avvenimento, dopo il quale queslo esperi-
111ento era da aspettarsi con tale sicurezza che un astronomo dell 'ani-
È proprio per questo che Nietzsche esclama: <1si ricordi che questa ma avrebbe potuto calcolarne giorno e ora, il tramonto della fede del
forza vitale deve essere in pari ten1po pensata sia nl di fuori, che sopra e Dio crisliano, In vittoria dell'meismo scientifico, è un avvenin1ento
dentro le cose!)). Le volontà individuali di MainHinder, invece, sono tota\n1ente europeo al quale tutte le stirpi devono avere il loro contrì-
sempre determinate, mai "al di sopra delle cose" e èjuindi in contraddi- buto di merito e di onore. Inversamente sarebbe da ascriversi proprio
zione con il pri11cipiu111 individuationis. ai Tedeschi - quei Tedeschi al tempo dei quali visse Schopenhauer-
In una lettera scritta diversi anni più tardi, Malwida van Meysen- di aver ritardato assai a lungo e con grandissi1no pericolo questa vit-
bug attribuisce erroneamente a Paul Rée il nlerito della "scoperta" di toria dell'ateismo;[ ... ] Il fatto che dopo Schopenhauer anche in Ger-
Main!ander: mania - del resto piuttosto tardi - si sia pensato e pubblicato riguardo
al problema da lui posto, non è certamente sufficiente per risolversi a
«La Sua [di Rèe] scoperta di Maìnliinder mi ha seriamente interessato. favore di questa più stretta adesione; si potrebbe far valere, al contra-
Quale destino! Il poveretto! Quale più triste dolore per venire a sapere rio, la peculiare inettitudine di questo pessin1ismo post-schopcnhaue-
che l'umanità non ne vuole sapere delle opere dì bene che noi voglia- riano:-i Tedeschi, evidentemente, non si trovavano in esso come nel
mo portarle. Se avesse almeno posseduto la tragica filosofia del Naza- loro elemento. Con ciò non alludo affatto a Eduard van Harltnann; è
reno, avrebbe detto forse "perdona loro perché non sanno quel che invece un mio vecchio sospetto, ancor oggi non del tutto dissipato,
fanno" -Ma era troppo giovane per sapere che l'umanità rimane sem- che egli sia per noi troppo abile, voglio dire che, da quel furbone ma-
pre la stessa e si fa sempre il segno della croce abbastanza stoltamen- tricolato par suo, non solo si sia forse sin da principio fatto beffe del
te. Peccato che Lei non faccia visita alla sorellm>14 . pessitnismo tedesco, ma che anzi, alla fine, potesse eventuahnente
"legare" per testamento ai Tedeschi l'ese1npio di come fosse possibi-
le canzonarli al tempo delle speculazioni dopo la fondazione dcl
21 SOSSJO GJAMEITA, li mondo di Scl10penlw11er. Verità ed errori, in A. SCHO- Reich. Io però domando: deve forse ascriversi ad onore dei tedeschi
PENHAUER,I/ mondo comevolontd e rappresenta;;ione, op. cit., § l, p. XXIII,
nota 21. In vecchia trottola Bahnsen, che per tutta la vita si è deliziato nel ro-
teare introno alla sua realistico-dialettica n1iserin e alla sua "sfortuna
22 ARTHUR SCHOPENHAUER, Il mondo come volontti e rappresenta::io11e, trn-
dottn e a cura di S. Giametta, BUR, Milano 2002, voi. I, p. 279. personale" - sarebbe caso mai questo quel che è precisamente tede-
sco? (Raccomando inoltre i suoi scritti, di cui io stesso ho fatto uso,
23 ARTHUR SCHOPENHAUER, Il mondo come volontà e rappresentazione, op.
cit., voi. II, p. 436. di nutri1nento contro il pessin1ismo, specialmente a cagione delle sue
24 Lettera di Malwidn van l'vleysenbug a Paul Rée del 17 agosto 1879, Canton de
Vnud Schweiz1in Rum BTUMMANN BO\VERT, Ma/wìda vo11 Meyse11b11g - 25 Cfr. OTTO H6RTH, Die Familie Bat:::-Afai11/ii,11der, in (\Frankfurter Zcitung)),
Paul Rée. Briefe an einem Fre1md, KOnigslrnusen & Neumann Vcrlag, Wiirz- II. fl.1orgenblatl von 22.V.1891, Nr. 142; 17 Juni 1891, ((Fnmkfurt Didaska-
burg 1998, BriefNr. 67, S. 194. lia)). S. 1- 4: 2.

116 117
rer~i11ità
FabioC~i·~·"~''~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~ Il dolciastro apos1olo della

elegantire psycologica!, con le quali, mi pare, si può, anche nel corpo teofania negativa. Mainlilnder, infatti, riprende i te1ni plotiniani del!' e-
e nell'anin1a meglio sprangati, trovare il punto debole). Oppure si do- 1nanazionisn10, ai quali dedicò molti riferi1nenti nella stessa Philo-
vrebbe annoverare, tra i veri Tedeschi, tali dilettanti e vecchie zitelle, sophie der Er!Osung.
si1nili al dolciastro apostolo della verginità, MainHinder? In fin dei Nietzsche credeva che il filosofo dellaPhilosophie der Er!Osu11g fos-
conti sarà stato un ebreo (tutti gli Ebrei diventano dolciastri quando se ebreo. Ciò era dovuto al fatto che il non1e "Mainltinder", cioè "abita-
fanno i moralisti). Né Bahnsen, né I\/lainHinder''\ e neppure Eduard tore del 1vleno" 30 , suonò co1nc un non1e ebraico, poiché i semiti prende-
27
von Hartmann dànno un appiglio sicuro di quanto al problema se il vano il nome del luogo in cui dimoravano. Ivla, come già detto, il vero
pessimismo di Schopenhauer, il suo sguardo terrorizzato in un nome di MainHinder era Philipp Batz; lo pseudonimo che l'autore si era
mondo divinizzato, e diventato stolto, cieco folle e problematico, il dato sottolineava la 1natrice fortemente nazionalista della sua filosofia.
suo onesto terrore ... non sia stato soltanto un caso eccezionale tra i Tutto ciò, evidentemente, al tempo non era noto a Nietzsche.
Tedeschi, bensì un avvenimento tedesco: 1nentre tutto quello che
Ad ogni modo, è proprio Nietzsche che, attraverso la sua critica, ren-
del resto sta in primo piano, la nostra valorosa politica, il nostro
de noto al grande pubblico il non1e di I\1ainltindcr. Senza Nietzsche, in-
giocondo spirito patriottardo che considera sufficientemente risolte
fatti, Mainlander sarebbe rimasto probabihnente uno sconosciuto. Una
tutte le cose, basandosi sopra un principio filosofico ("Deutschland,
Deutschland ilber alles"), dunque sub ~pecie specici, segnatamente prova di ciò è data dalla stessa letteratura filosofica su Ivlainltinder, che
della species tedesca, testimonia invece con grande chiarezza il con- nel tentativo di divulgarne il nome, lo associa sempre alla citazione de
trario. No, i Tedeschi di oggi non sono pessimisti! E Schopenlrnuer La gaia Scienza, nella quale paradossalmente viene rin1arcata proprio la
fu pcssi111ista- sia detto ancora una volta- come buon europeo e 11011 li1nitatezza del suo sisten1a filosofico.
con1e tedescmt 28 . In un successivo framn1ento nietzscheano, risalente al l 883, si trovn
la seguente nota:
rviainHinder "dolciastro apostolo della verginità"! È una critica sen-
za possibilità di replica. Nietzsche lancia un'accusa precisa; gli scho- d\-Io!denhauer
penhaueriani sono incapaci di abbanùonare totalmente e definitiva- Niain\i:inden131 ,
mente il concetto di Dio. Schopenhauer è l'unico che abbia veramente
portato a compimento il suo ateismo, «il primo ateo dichiarato e irre- F. Theodor Nloldenhauer, il cui non1e ricorre anche in alcuni appunti
movibile che noi tedeschi abbiamo avuloH 29 • Infatti Schopenhaucr è successivi3 2 , sebbene non associato a quello dcl nome di ìviainHinder, è
<ipessimista come buon europeo, non carne tedesco)), alla maniera dei l'autore di uno Studio sulla teoria cos111ologica. Quale nesso associativo
francesi, che Nietzsche ammirava molto di più e che in qual periodo possa esservi tra i due autori è difficile da stabilire. Forse Nietzsche us-
studiò con particolare attenzione. Tedeschi, al contrario, sono "la trot- socia la metafisica della teofania nerrativa di Mainliinder alla cosinolo~
tola" Bahnsen ed "il troppo abile" Hartmann, nella filosofia del quale si gia di Ivf oldenhauer. O forse sia la nletafisica di Nf ainUinder, sia g_li studi
trovano ancora fonne di teofania sotto le più 1nodeme vesti hegeliane. cosn1ologici di ìvloldenhauer rientrarono negli studi di Nietzsche su!\a
Nia soprattutto, fu tedesco Mainlilnder, il quale aveva sì parlato di "atei- religione in generale. O ancora, più scn1plicen1ente, Nietzsche pensò ùi
smo scientifico" e dì in1n1anentismo, ma aveva fondato l'intera 1netafi- accostare i due autori, perché entra111bi i loro nomi erano con1posti da
sica sul processo di autocadaverizzazlone di Dio. Questo processo en- quello di un fiu111e (Main = 1vleno; Moldau = ìvioldava).
tropico non n1ette fine al concetto di Dio, ma si rivela una vera e propria All'estate del 1883 risale un ulteriore framn1ento, che di1nostra il
perdurante interesse di Nietzsche nei confronti dcl pensiero tli Mnin-
liindcr e contiene dei veri e propri excerpta dalla Pfl)'sik de!la Philo-
26 FIUED!l!Cl-1 NIETZSCHE, La gaia scie11::a, in Opere, op. cit., voi. V, t. II, libro sophie der Er!Osw1g:
V, aforisma n. 357, pp. 226-231: Nella sua biblioteca Nietzsche possedeva:
Juuus BAHNSEN, De /Vide1:1pruch im rl'isse111111d /Vesen der TVelt Prin=ip
und Ein=elbewiihnmg der Realdialektik, Leipzig 1882; cfr. Niet::sches per- 30 In tedesco "lv!ain", il fiume Meno, "Liindcr", abitatore.
s011liche Bibliothek, op. cit., S. 130. Di Philipp Mainliinder egli aveva letto
nell'inverno 1876-77 a Sorrento laPhilosophie der Erliisw1g. Cfr. le lettere di 31 FIUEDJUCH NIETZSCHE, Frammenti Postumi 1882-188./, op. cit.. voi. VII.
Nietzsche ad Overbeck del 6 dicembre 1876 e del 2 luglio 1885. t. l, parte I, 4[J18] p. 138, primaveni-estate 1883.
27 Dì Hartmann, Nietzsche possedeva diversi testi, fra i guaii In famosa Pl1ilo- 32 Cfr. 9 [57}, v. Vll, t. I, parie II, p. 20, novembre 1882-febbraio l 883: i1Danicl
sophie des U11bew11sste11. Versuch einer TVeltanschawmg, Ber!ln, C. Dunker, Dare, bréviaire du Parisen (Ollcndorf éditur) I Brheml ~folde11lm11en;; cfr.
1869. Cfr. Niet::.sches pers011lic/1e Bibliotltek, op. cii., S. 276 ff. I 5 [8], v. Vll, t. l, purte II, p. 142, estatc-autunnol883: \'-f.fo/de11fw11cr /Scolt.
Nionastero-Abate. / Hallcr altspan. I Pindaro I Co!eridge1); cfr. 15 [60}, v. Vll,
28 FJUEDRICH NIETZSCHE, La gaia scienza) op. cit.i libro V, aforisma n. 357, t. l, parte II, p. 154, estate-autunno J883: ((Hartrnann: scritti vari/ Ranke: i pa-
~~.116-rn. pi/ fVellha11se11/ von der Golt=I Drherl ilfoldcnhaucrl Zin::c11do1:fl Bcntfwm -
29 Ibidem. Bcneckel li buddhismo di Kerril Lipsia Otto Sdrnlzell.

118 119
«L'espansione nella condizione del piacere (in Mainliinder, p. 64). Infamia Unoratezza
Vuole <cmostrare la propria condizione e rivelarla ad altri - se fosse Vanità Santità
possibile al mondo intero». Abbracciare, saltellare, danzare, spiccare
balzi, ridere, gridare, esultare, cantare, parlare.-Io vedo una forza ec- "Stati d'animo"
cedente che vuole riversarsi. Condizioni della volo11tà
Nel dispiacerepress'a poco così: "lo splendore degli occhi si spegne, i
sembianti scolorano, le membra restano immote o si contraggono. La "Molto sentili"
pelle della fronte si raggrinza, gli occhi si chiudono, la bocca diviene Sentimento della vita (imperturbabilità) - sue modificazioni:
muta, le mani si serrano, la persona si accoccola, si raccoglie in se Gioia
stessa.
Coraggio
La temperatura varia: le estremità si raffreddano; nel piacere e nella Speranza
collera diventano più calde")) 33 •
Amore
Odio
In questo passo è discussa l'origine dei temperamenti e degli stati Disperazione
d'animo. Ma vi sono anche altri estratti dalla Philosophie der Er/Osung, Paura
in cui si parla delle JVillensqualitiiten, riportati fedelmente sottoforma Afflizione.
di appunti da Nietzsche: Afovimenti doppi

«Questioni cardinali; è possibile misurare i te1nperamenti? Collera, furore (la volontà dapprima riaffluisce, si concentra (odio) e
33) Le qualità del volere sono "da paragonarsi a scanalature in cui la poi si riversa improvvisamente verso la periferia per distruggere)">> 35 .
volontà affluisce in seguito ad un minimo impulso: si sono allargate
fino a diventare canali". "Ma già il lattante mostra, sotto semplici sca- In questi passi Mainliinder sottolinea il valore dell'esperienza per la
nalature, profondi infossamenti: il carattere (la sua/orma dei tempe- volontà, mettendo in risalto così, salto l'influsso di Locke, la sua rivalu-
ramentì)"3'1. tazione del lato empirico: per il filosofo gli stessi organi fisici3 6 sono già
obiettivazioni della volontà. Per Schopenhauer invece il corpo è sì con-
"Invidia Benevolenza dizionato dalla volontà e strutturato in base ad essa, n1a solo le idee sono
Avidità Generosità obìettivazioni dirette della volontà. Mainlilnder affenna inoltre che la
Crudeltà Misericordia conoscenza del proprio carattere e delle qualità della propria volontà è
Avarizia Prodigalità possibile gradualmente attraverso l'esperienza dei vari "Zustlinde des
Falsità Lealtà Willens'', cioè degli stati della volontà, poiché essi sono i vari n1ovi-
Superbia Umiltà menti "sentiti"37 dalla volontà. In polemica con Schopenhauer, Main-
Arroganza Timidezza ltinder sostiene che gli stati della volontà sono diversi dai sentimenti.
Avidità di dominio Mitezza Per Mainl:inder, infatti, i sentimenti sono prodotti della ragione, affin-
Immodestia Modestia ché essa possa esercitare il suo influsso sulla volontà, in inodo tale che è
Volgarità Nobiltà d'animo proprio la ragione ad essere "dispensatrice di dolore e di piacere"3H. Se
Ostinatezza Malleabilità
Viltà invece i sentimenti fossero un prodotto della volontà, come vuole Scho-
Audacia
Ingiustizia Giustizia
Dissimulazione Franchezza 35 FJUEDRICH NIETZSCHE, Frammenti postumi 1882-1884, op. cit., 7 [136], p.
Malizia Lealtà 273, primavera-estate 1883, estratto da P. MArNLÀNDER, Die Philosophie
Spudoratezza Pudore der Erliis1111g, op. cit., S. 57-61.
Dissolutezza Moderazione 36 PHJLIPP MATNLÀNDER, Die Pliilosapltic der Erliisimg, op. cit., S. 64: ((Così
il cervello è un'obiettivazione della slancio della volontà, per conoscere, sen-
tire e pensare il mondo esterno; cosi gli organi della digestione e della ripro-
33 FRIEDRJCH NIETZSCHE, Frammenti postumi 1882-1884, op. cit., 7 [134], duzione sono l'obiettivazione dcl suo impulso [Streben], per ritenersi come
p. 272, primavera-estate 1883, estratto da P. MAINLÀNDER, Die Philosophie essercil>.
der Er!Osung, op. cit., S. 64-65. 37 PHILJPP MArNLÀNDER, Die Philosophie der Erliis1mg, op. cit., S. 58.
34 FRIEDRlCH NIETZSCHE, Frammenti postumi 1882-1884, op. ciL, 7 [135], 38 Cfr. PHILJPP MAINLÀNDER, Die Philosophie der Er!Osung, op. cit., (tKritik
p. 273, primavera-estate 1883, estratto da P. Mainliinder, Die Philosophieder der Lehren Kunis und Schopcnhauen), S. 474, in cui la ragione è definita co-
Erliisung, op. cit., S. 58. me t<Schmerz-und Lustspendeni.

\1G 121
Fab~
li dolciastro apostolo della verginità
pennauer, allora, a detta di MainHindcr, bisognerebbe assurdamente at-
tribuire dei sentimenti anche agli esseri inanimati, poiché anche in loro me un uomo che diventa tutto occhi cd orecchi: la bellezza ha qualco·
la volontà si rivela 39• sa da dirci, per questo facciamo silenzio e non pensian10 a 11ie11te di
Secondo il filosofo di Offenbach, il prin10 stato della volontà è il sen-
tutto ciò a cui di solito pensiamo. Il silenzio, quell'atieggiamento as-
sorto e paziente è dunque una preparazione, nient'altro! Così vanno le
tùnento del vitale, ovvero il Lebensgefiihl (la percezione del!a vita), pre-
cose in ogni fonna di contemplazione.
sente «quando la volontà è interamente soddisfatta>) fino al punto da non
40 Ivla la calma che è in essa, il se11timento di benessere, la libera=ione
provare né gioia né dolore • Gli stati della volontà sono determinati in
dalla tensione? Evidentemente qui ha luogo un deflusso petfettamen-
rapporto a questoLebensgefiiltl, che funge da centro, rispetto al quale gli te uniforme della nostra forza: noi ci adeguiamo, per così dire, agli al-
altri stati sono movimenti e modificazioni. Lo stesso amore viene consi- ti colonnati che percorriamo cd imprimiamo alla nostra anima 1novì-
derato come un 'energia esplosiva che allarga la sfera della attività indi- menti cahni ed eleganti che sono ìmita=ioni di ciò che vediamo. Così
viduale e che ha come opposto l'odio, ovvero il ripiegamento dell'indi- come una eletta compagnia c'ispira gesti eletti11 43 •
viduo in se stesso·H.
Un altro degli estratti di Nietzsche dalla Pltysik dellaPhilosophie der La teoria della conoscenza di Ivlain!iinder si nutre più di critiche alla
Erl6sung riguarda appunto questa teoria dcll'mnore e della fisiologia: filosofia di Schopenhauer, che non di autonoma visione e trova il suo
ancoraggio metafisico nella "morte di Dio". Per Ivlainliinder il mondo è
(<1, 'amore: il più forte riversarsi a! di fuori, la volontà vorrebbe infran- stato creato perché Dio ha scelto di non essere, e la sua scelta era l'unica
gere la sua sfera, diventare tutto i! mondo.
possibile. Il mondo, quindi, è un movimento dispersivo del Dio-Essere
Amore fondato sulla qualita del volere "avidità di dominio", verso il Nulla assoluto. Proprio come sostenuto già nell'aforisma de La
fondato sul cuore,
gaia scienza, questa "cosmogonia del nulla", tipicamente tedesca, è in-
fondato sulla qualità "desiderio di fama" (come sentimento dì piacere
per la superiorità spirituale), terpretata da Nietzsche come l'ennesima impossibilità di liberarsi dal
fondato sulla realtà (come amicizia))) 42 • concet10 di Dio, un'interpretazione rifom1ulata come «un effetto postu-
mo del vecchio DioH. Nei quaderni di Nietzsche:

Secondo i curatori dell'edizione critica delle Opere di Nietzsche, ((Ejfètti postumi del vecchio dio i)
Giorgio Colli e lVJazzino Montanari, anche il passo che segue sarebbe da Per quanto io sia poco al corrente di ciò che oggi si filosofeggia tra i te-
porsi in relazione con gli studi condolti da Nietzsche sull'Estetica di deschi: alcune circostanze fortunate mi banno fatto scoprire che oggi
Mainliinder:
in Gennania è dì moda pensare, se non alla creazione, almeno n un ini-
zio del mondo: ci si ribella all'idea di una "infinità all'indietro": penso
«Ii diventar silenziosi di fronte al bello è un profondo stare in attesa, che Lei capisca la mia formula abbreviata? Qui si trovano d'accordo
un voler ascoltare le note più sottili e più remote -ci comportiamo co- Mainliinder, Hartmann, Diihring, ecc. La formulazione più indecente
per l'opinione opposta, che cioè il mondo sia eterno, l'ha trovata Main-
liinder, un apostolo della castità assoluta, come Richard Wagner.
39 Cfr. PHJLIPP !vfA[NLANDER, Die Philosophie der Er!Os1111g, op. cii., <dCritik Effetti postumi del vecchio dio II) eternamente nuovm1 44 •
der Lehren Kants und Schopenhauen\, S. 473 ff.
59. MAtNLANDER, Die Phi!osophie der Er!Osung, op. cit., «Aesthetik»,
40 PHILIPP
s. Quell"'etemamente nuovo", suona un po' come "ancora una volta
Dio". In realtà, la cosmogonia della Philosophie der ErlOsung non è
41 Seeondo Giuseppe Invemizzi, <!Sono evidenti qui le difficoltà che !vfam.
fondata su di una dimensione temporale, ma è intesa come condizione
!ùnder incontra nell'applicare nell'ambito della psicologia la sua interpreta-
zione dcll'attivita delJa volonta in termini di movimento. Ad esempio è diffi- logica della creazione e del divenire. Inoltre Dio, in quanto causa, è tut-
cile comprendere come l'amore per l'um[Jnità possa essere spiegato - se non
metaforicamente - come tendenza della volontà ad ampliare all'infinito !a
propria sfera di attività: se si pensa che da quanto si è detto riguardo alla ten- 43 FRIEDR!Cll NIETZSCHE, Frammenti postumi 1882-1884, op. cìt., 7 (l92]
denza espansiva dei gas, risulta che una tale tendenza, se realizzata, dovrebbe p. 287, primavera-estate 1883. Secondo quanto affem1ato in nota all'edizione
avere come conseguenze la distruzione - o quanto meno l'assimilazione - di critica Colii·Montinari, questo frammento sarebbe stato ((Scritto forse in con-
tutti gli altri esseri a quella determinata volontà)), G. INVERNIZZI, Il pessimi- nessione con la lettura delle argomentazioni sulla condizione estetica conte·
snw tedesco del! 'Ottocento, La Nuova Italia Editrice, Firenze, 1994, p. 293, nute nella Philm;ophie der Er!Os1111g dì Phìlipp Main\5.nder, p. 115 SS)).
nota 6, in riferimento alle pp. 61-63 della Pltilosophie der Er!Dszmg. 44 F. NIETZSCHE, Frammenti postumi 1882-1884, op. cit., 26 [383], voi. VII, t. Il,
42 FRIEDRICH NIETZSCHE, Frammenti postumi 1882·1884, op. cit., 7 [140] p. 229, estate-autunno 1884. Probabilmente questo frammento, come il prece-
p. 275, primavera.estate 1883, estratto da P. Mainliinder, Die Phìlosophie der dente 26 [382], si riferisce alle conversazioni avute da Nietzsche con Henrich
Er!Osung, op. cit., «Physilo> S. 60-62. von Steìn, su Dilhring, durante la visita del 26-28 agosto 1884, a Sils-ìvforia
(luogo in cui Nietzsche si fermò dal 16 luglio al 24 settembre 1884).
122
123
Fabio Cìracì Il dolciastro apostolo della t•erginitò

t'altro dal mondo, che ne è effetto. Questo per IviainHinder non solo non Si è fatto il disgustoso tentativo di mettere \Vagner e Schopenhaucr tr<1
è Dio, ma è l'opposto di Dio. Non c'è possibilità di nessun panteismo. i malati di mente: ciò che invece corrispondeva a verità era sottolineare
48
Dio sta all'Essere come il mondo al non-Essere. la netta accentuazione della decadenza fisiologica nel loro tipo ... il •
Cosa significavano questi appunti di Nietzsche sulla Filosofia della
redenzione, saltuariamente annotati nei quaden1i? Sicuramente che Si tratta di un frnmmento importante. La lettura della Philosophie
Nietzsche non aveva terminato di riflettere sul pensiero del filosofo di der Erliisung per Nietzsche ha un valore significativo. MainHinder rien-
Offenabach. tra a pieno titolo nella schiera dci "pessimisti e decadenti", gli stessi che
Nel luglio del 1885 Nietzsche scrive una lettera ad Overbeck: Nietzsche critica e si propone di superare. Ma chi sono costoro per
Nietzsche? Partendo da Bourget, già nel 1883-85, Nietzsche aveva ar-
«Caro vecchio amico Overbeck, [.,. J ricchito la sua analisi del nichilismo attraverso la categoria della deca-
AI contrario invece ho qui, dalla tua lista di libri, il Mainliinder. Anco- denza49, secondo la quale, <da parte impera sul tutto, la frase sulla melo-
ra molte grazie per aver inviato il Dilrer ai miei familiari» 45 • dia, l'attimo sul tempo (anche sul tempo musicale), il pathos sull'ethos
(carattere o stile come lo si voglia chiamare), e finalmente l'esprit sul
Secondo lo studioso di Mainliinder Milllcr-Seyfarth pensieron50 • La filosofia di Mainlftnderè totalmente riconducibile a que-
sto schema e la sua stessa cosmogonia filosofica ne dà conferma: le sin-
{(Qui Nietzsche risponde ad una richiesta di Overbeck e nega il ritro- gole volontà individuali stabiliscono il primato dell'individuo (la parte)
vamento dì un libro cercalo da Overbeck, ma confenna che ha ancora sul tutto. E forse non è un caso che nel frammento in questione non siano
dalla lista dei libri il "Mainliinder"))46• citati i più famosi discepoli di Schopenhauer, Hartrnann e Bahnsen - che
Nietzsche conosceva, ai quali questa logica invece non si può applicare.
Noi crediamo che questa interpretazione dei fatti però sia erronea. Nietzsche forse interpreta la Philosophie der Erliis1111g già alla luce del-
Ovcrbeck di solito conservava in delle casse, in casa sua, i libri di la sua riflessione sulla decadenza51 , alla quale la filosofia di MainH:inder
Nietzsche e questi, quando ne aveva bisogno, se li faceva spedire do- appartiene totalmente, se è vero come è vero che «un motivo, in partico-
vunque si trovasse. E pensabìle che di questi libri, suddivisi in sezioni lare, sembra aver toccato Nietzsche: quello secondo il quale la décaden-
intitolate significativamente "Réealia" o "K6selitziana"47 esistesse una ce è caratterizzata dalla dissoluzione fisiologica dell'organismo e dalla
lista che era nelle mani di Overbeck. E forse Overbeck, non trovando la disgregazione delle parti che si staccano dal tutto c se ne rendono indi-
copia di Nietzsche della Philosoplzie der Erliisung, che forse era com- pendenth>52, così come accade appunto nella filosofia della "volontà di
presa nella lista, può aver chiesto notizie all'amico. Nietzsche rispose morte" di MainHinder.
allora che il libro cc l'aveva lui. Che la Filosofia della redenzione di MainHi.nder sia ancora presente
La lettera però conferma ancora una volta che, nonostante Nietzsche nello studio che Nietzsche dedica all'analisi del fenomeno della deca-
avesse espresso da tempo e palesemente il suo disaccordo con il pensie- denza è riscontrabile, ancora una volta indirettamente, attraverso la let-
ro del filosofo di Offenbach, abbia poi continuato a studiarlo e a tura della Genealogia della morale, pubblicata dn Nietzsche nel 1887:
leggerlo a lungo.
Troviamo un altro preciso riferimento alla Plzilosoplzie der Er/iisung
in un frammento del NachlafJ nietzscheano, risalente addirittura al 1888: 48 FRIEDRICH NIETZSCHE, Frammenti postumi 1888-1889, in Opere, op. cit.,.
val. VIII, t. III, 14 [222], p. 184, primavera 1888.
{(I pessimisti moderni come decadenti: 49 Successivamente Nietzsche dcfinini la decadenza come (da logica del nichili-
Schopenhaucr smo>), F. NIETZSCHE, Frammenti postumi 1888-1889, op. cit., 14(86], prima-
Leopardi, Baudelaire vera 1888, p. 55.
Mainliinder, Goncourt 50 Lettera di Nietzsche indirizzata a K Fuks, nell'inverno 1884-85 da Nizza, in
Dostoevskij F. NIETZSCHE, Epistolario 1865-1900, a cura di B. Alason, Einaudi, Torino
1962, p. 223. Cfr. P. BDURGET, Essai de psychologie contemporaine, ( J 883 ),
prefazione di A. Guyaux, Gallimard, Paris 1993, p. 14 «Uno stile decadente è
quello in cui l'unità del libro si decompone per far posto all'indipendenza del-
45 FRIEDRICH NIETZSCHE, Brief van Nietzsche an Overbeck - 2 Julì 1885, la pagina, la pagina si decompone per far posto all'indipendenza della frase
Sils-Maria, Oberengandin, Briefn. 609 ìnBriefwechsel, op. cit., IIVJ, S. 61. per far posto all'indipendenza della parolm).
46 \VINFRIED H. MOLLER SEYFARTH, IVir haben vie! Voltaire gelesen: Jetzt ist 51 Cfr. FRANCO VOLPl,Sullafort1ma del concetto di !iDi!cadence!! nello cultura
Afainliinder a11 der Reihe (1876) Friedrich Nietzsche liest Philipp Afain- francese: Niet=sche e les11efo11tifrancesi, in «Filosofia politikm1, voi. IX, n. l
liinder, in <<Was Phìlipp ivfainlànder ausrnacht}), Ki:inigshausen & Neumann, aprile 1995, p. 64.
WUrzburg, 2002, S. 79-88.
52 FRANCO VOLPI, li nichilismo, Cap. VII \(Nichilismo e decadenza in Nietz-
47 FRIEDRICH NfETZSCHE, Epistolario, op. cit., p. 343 e p. 4 IO. sche)), Laterza, Roma-Bari, 1999, pp. 35~52: 41.

124 125
',,~

Fabio Cirnci ]/dolciastro apostolo della l'erginìtà

«A forza di andare verso !"'angelo" (per non usare qui una parola più Ma chi era dunque questo dirigente della LOscher, «seguace di
forte), l'uomo si è buscato quello stomaco guasto e quella lingua im- Iv1ainHindet)), del quale Nietzsche fa menzione? A questo quesito ri-
pastata, per cui non soltanto la gioia e l'innocenza dell'animale gli so- sponde Anacleto Verrccchia, nel suo saggio su La tragedia di Niet:::-
no divenute ripugnanti, mn addirittura la vita gli è diventata insipida- sche a Torino:
sicché si fenna talvolta dì fronte a se stesso turandosi il naso e, in tono
di condanna, fa con papa Innocenzo III l'elenco delle sue schifezze «Il Clausen era nato a Schwleswig, in Gennania, il 22 gennaio 1838.
("sozzo concepimento, alimentazione nauseabonda nel corpo mater- Dopo un periodo di apprendistato come libraio, soprattutto presso la
no, miserabilità della materia da cui l'uomo si sviluppa, orribile feto-
ditta Bruhns, si era trasferito a Torino, diventando collaboratore dì
re, secrezione di saliva, urina e stcrco")»53.
Ennanno L6scher. Questi nel 1861 aveva fondato la casa editrice che
porta ancora il suo nome. [ ... ]Nel 1888, dunque, la libreria di via Po
Nietzsche non citerà pili quest'opera, né ci risulta che abbia mai pos-
si chiamava "Libreria Ermanno L6scher di Carlo CJausen". [ ... ] Era
seduto copia di questo testo o che lo abbia mai letto; inoltre, non no1ni-
anche un seguace della filosofia del Jv[ainHinder e si interessava in
nerd più nemmeno, nelle proprie opere come ncì suoi appunti, il nome di nlodo particolare del pensiero orientale. [ ... ]Ecco, dunque, l'uomo
In11ocenzo III. Tutto questo ci lascia supporre che Nietzsche abbia tratto col quale amava intrattenersi Nietzsche a Torinm) •
57
questa brano proprio dal capitolo dell'Etica della Philosophie der Er/6-
sung, in cui questa citazione è presente5\ proprio a proposito di quel di-
All'epoca Clauscn era già dirigente della libreria e attivissi1no stu-
sprez::o della vita e dei suoi mali, che cosi tanto deve aver colpilo
Nietzsche. Questa considerazione si accorderebbe, fra l'altro, con la va- dioso di filosofia buddista. Nietzsche, però, cambierà la sua buona opi-
lutazione che Nietzsche ha espresso nei confronti di l\ilain!iìnder, con1e nione su di lui di lì a poco e deciderà di non andare più nella sua libreria.
unfìlosqfo decadente. L'opera di l\ilainliinder rientrerebbe, allora, nel- Quest'ultima lettera conferma che, a distanza di dodici anni, anche
l'analisi di quell' <<avvelenamento dei sangue» e di quella Schadenfi-eu- se senza un vero e proprio studio sistematico, Nietzsche continuava ad
de che sono nel programma della Genealogia della 111orale, contro i interessarsi allaPhilosophie der Er/6sung. Tuttavia, nella sua biblioteca
quali Nietzsche proporrà il proprio rovescian1ento dei valori5 5• personale non si è trovata copia del secondo volume dell'opera, apparso
Un'ultima citazione di Mainl5.nder si trova in una tarda lettera del postumo nel 1888 a Berlino, copia che Nietzsche non avrebbe avuto dìfM
1888 scritta da Nietzsche al fedele allievo Peter J(Oselitz (Gast): ficoltà a reperire, se lo avesse voluto.
Nella biblioteca di Nietzsche si trovano invece due volun1i di grande
i1Caro amico, i1nportanza per lo studio del pensiero di Mainlander. 11 primo, che oltre
il prìrno dirigente della ditta L6scher mi Cmolto disponibile in ogni ti- ad un breve studio sullo stesso Nietzsche contiene un saggio su Ivfain~
po di cose pratiche e necessità della vita, nelle quali io slcsso saprei so- Jander, Der Pessimisn111s in Vergangenheit ttnd Gegenwart. Geschi-
lo consigliarmi nrnle. Costui è un uomo taciturno e riservato, buddista, chtliches 11nd Kritisches di Olga Plilmacher5 8, è sottolineato e glossato.
quasi un se,guace di Mainliinder, entusiasta vegetariano (-ha importato Il secondo,llfainliinder, ein neuer .1,\fessia. Einefrohe Borse/tafi inmitten
qui il pane Grahm e ne ha fissato il prezzo i Kg= 30 centesimi). Ieri mi der herrsche11de11 Geistesverwin1111g5 9 , è uno scritto divulgativo proprio
ha detto, spontaneamente, che egli è giudeo ... non è stato mai battez~
zato! - Ivfi ha dimostrato che Mainliinder non era giudeo [ ... ]»55 •
57 ANACLETO VERRECCIHA, La tragedia di Niet;;sche a Torino, Bompiani, lvfi-
lano 1977,p. IOI.
53 FRJEDRJCH NIETZSCHE, Genealogia della morale, tr. it. di f. l\1asini, in ID 58 OLGA PLÙMACllER,Der Pessimisnws in Vergangenheit und Gegenl\'arl. Gc-
Opere, cit., voi. Vl, t. II, p. 256-266. schichtliches 1111d Krilisches, G. \Veiss, Heidelberg 1884. Cfr. Nietzsches per-
54 In questo scritto, Papalnnoncenzo Ill mostrava quell'esigenza dip11rifìca::io- sOnliche Bibliothek, op. cit., S. 467. Delta stessa O. PIGmachcr, seguace della
11e del mondo, clic a suo dire era stato infettnto dal male. Una tale premessa filosofia di Schopenbauer e allieva di Hartmann, Nietzsche non acquistò in-
diede origine al trattato dal titolo emblematico De miseria humanae conditio- vece il saggio su Schopenhaner e MainHinder. ID., Zwei Jndividualisten dcr
nis, più noto con il nome De contemptu mundi, "li disprezzo del mondo". Main- Schope11ha11er'sche11 Scl11tlc, \Vien 1881, ora in \V .H. Iv10LLER SEYFARTII,
!iinder cita il brano in questione proprio a proposito di quegli innumerevoli 1<Die 111oden1e11 Pessimisten als décadc11fSi) - Von Nietzsche ;;11 11orstma1111.
mali minori della vita, che papa Innocenzo descrive meticolosamente, nei Te..cte zur Rezeptio11sgeschichte 1•on Philipp A!ainliinders Phi!osophie der
quali mali non intende, invece, dilungarsi, occupandosi invece solo di quelli Er!Osung, Verlag KOnigshmrsen & Neumann, Wiirzburg 1993.
maggiori, quali In vecchiaia, In malauia, il sonno, la noia e la morte. 59 MAX SEILING,A.fai11liinder, ein 11e11er Alessia. Einefrohe Botsclwft inmitte11
55 Cfr. SOSSIO GIA.\1ETTA, lntrod11zione in F. NIETZSCHE, Genealogia della der herrscltende11 Geistesvent>irnmg, T. Aclcennann, !vfilnchen 1888. Cfr.
morale, in ID., Opere filosofiche di Friedrich TVilhelm Nietzsche, a cuni di Nìetzsches pers011liche Bibliothek, op. cit, S. 54 7. Cfr. \VrNFRlED H. ìvlOLLER
S. Giametta, voli. Il, UTET, Torino, 2002, VOI. li, p. 233. SEYFARTH,Afainliinder 1111tl Nietzsche. Ein Nachtrag ZII i\fax. Seilings Replik
56 Brief von Nietzsche nn Heinrich Kiiselitz in Venedig- 17 fvlai 1888 1 Turin, in auf eine derzmiiberlegteslen Boutaden '' Nietzschcs, in «Nietzschc-Studicm1,
F. NIETZSCHE, Briefwechsel, op. c;t., Bricf n. 1035, B<l. IV, S. 315-316. Bd. 28, Jahr 1999, S. 323-335.

127
126
Fabio Cirnci
Il dolciastro apostolo della verginitò
della Filosofia della redenzione di Mainliinder, che a detta dell'autore, «Nietzsche vede in ìvlainliinder come \'annuncio della morte di Dio
Max Seiling, uscirebbe vincitrice dal confronto con la filosofia nietz- porti con sC sin dall'inizio la necessità della morte dell'uomo. Lo sta-
schiana. Anche in questo testo si trovano alcune sottolineature. dio finale della società, che lvtainUinder aveva postulato, si avvicina
all'ultimo uomo di Nietzsche. Entrambi sono il risultato di un proces-
so di ri1npicciolimento e sono caratterizzati dall'uguaglianza, dalla
giustizia e dall'amore per il prossimml 65 •
Nietzsche e 1llainliinder: r<Gott ist tot». Le successive letture sul tema
Delle letture nietzscheane su Mainliinder non ci rimangono quindi Con ciò Campioni sottolinea la definizione di "pessimista" che
che pochi appunti e menzioni indirette, una sola citazione ne La gaia Nietzsche aveva dato di MainH:inder e sottolinea la profondn diversiià
scienza e qualche altra annotazione nella sua corrispondenza, il tutto che intercorre fra i due pensatori. Ca1npione asserisce che «per il pessi-
disseminato nel lungo periodo di più di un decennio. Non è quindi sem- tnista Mainliinder questo stato è però altro che per\ 'ullirno uomo dello
plice delineare un'interpretazione esaustiva degli studi che Nietzsche Zarathustra, non è una "invenzione della fortuna" in piccole virtù, ben.sì
effettuò sulla Philosophie der Erliis1111g. volontà di nulla nella sua pura fom1a, nichilismo)).
60 In un frammento della primavera del 1870, pensando al pcssimis1no,
Secondo Franco
61
Volpi , Nietzsche aveva già conosciuto il tema del-
la n1orte di Dio , filosofema fondamentale della Philosophie der Erl6- Nietzsche aveva scritto che 1da volontà che muore (il dio morente) si
sung, attraverso la lettura giovanile (1870) di Plutarco ("ll dio Pan è sminuzza nelle individualità. La sua premura è sempre l'unità perduta, il
morto") ~ e lo aveva già fatto proprio soprattutto sotto l'influsso della fi-
6
suo telos sempre di nuovo la distruzione)) 66 • Niiiller-Seyfarth rileva co-
losofia di Schopenhauer: me questo frammento si accordi alLeit111otiv della Philosophie der ErlO-
s1111[f'7, sottolineando come Nietzsche avesse giù considerato le conse-
<ilo credo nell'antica sentenza gennanica: tutti gli dei devono mo- guenze che sarebbero seguite all'ipotesi di una volontà individuale, che
rire»6J. prendesse il posto della volontà generale di Schopenhauer, unticipando
in questa maniera il filosofema fondamentale della Filosofia della re-
Secondo Volpi, Nietzsche considera valida la definizione di "nichili- denzione, di Mainliinder.
smo passivo", sia per Schopenhauer, che A questa considerazione si aggiunge il fatto che il 1ìlosofe1na della
morte di Dio di Nietzsche iù chiaramente fonnulato per la prin1a volta
«per la filosofia del! 'inconscio di Eduard von Hartmann, per il pessi- dal filosofo in un appunto dell'autunno 1881 611 , cioè posterionncntc alla
mismo della contraddi:::ione dì Julius Bahnsen (... ]e per la metafisica lettura dell'opera di Mainliinder. Il filosofen1a nìetzscheuno ha, però,
de/I 'entropia di Maìnliinder ~che intende la creazione dcl mondo e una relazione più profonda e proficua direttainente con la lettura dì
l'evoluzione come una sorta di "autocadaverizzazione di Dio". Sono, Schopenhauer e di Dostoevskij, del quale scrittore russo, speciahnente,
questi, tutti motivi e riferimenti che confluiscono nell'esperienza in- trovian10 già un chiaro e testimoniabile influsso negli studi per La gaia
tellettuale nella quale Nietzsche fonnò la propria comprensione del scienza (1881-1882). La riflessione sullaPhilosophie dcr Er/Osung rien-
nichilismo>1&1• tra, quindi, in uno studio generale sul pessimismo e sugli schopenhauc-
riani, studio che Nietzsche aveva giil iniziato e che condusse per lungo
Giuliano Campioni mette in evidenza che tempo. Pertanto non possimno affcnnare in alcun 1nodo che Nietzsche

60 FRANCO VOLPI, il nichilismo, op. cit., p. 30. 65 GIULIANO CAMPIONI, Der hLJher i\Iensch 11ach dem Tod Gottes. in <(Nietz-
61 Va puntuulizzato che la sentenza ((Dio è morto)) compnre pubblicato per la sche-Studien)), Bd. 28, Jahr 1999, S. 336-355.
prima volta nella opere della maturità in F. NIETZSCHE, La gaia scienza, op. 66 FRIEDRIC!-l NIETZSCHE, Fra111me11li postumi, op. cit., voi. III, t. Ili, parte I.
cit., aforisma n. I 08, p. 117 ed aforisma n. 125, pp. 129~ 130. p. 69, 3 [51], p., autunno 1869-1872.
62 Probabilmente attraverso la lettura dei Pensieri di Pascal. Cfr. BLAISE PA. 67 \\IINFRIED H. I'v10LLER SEYFARTH, /lfetaphysik der E111ropie, VunBremen
SCAL, Pensée, n. 695: <<Le gran Pan est mortH. Verlag., Berlin 2000, S. 136.
63 FRJEDIUCH NIETZSCHE, La nascita della lì·agedia, in Opere, op. ciL, voi. Hl, 68 FR!EDJUCl-INIETZSCI-IE,Framme11ti posfumi 188111881, op. cit., voi. V, t. Il,
L I, p. 121. Cfr. F. Volpi, op. cit., cap. VJI Nichilismo e decaden=a in 12 [155], p. 412, uutunno 1881: «Dio è morto~ chi l'lrn ucciso?/ ll senso di
Niet::sche, p. 44. Cfr. MARTIN HEJDEGGER, «La sentenza di Nietzsche 'Dio è aver ucciso il santissimo e I'o1111ipolente deve nncora nascere 11egli indivi-
morto'», in Seniìeri inten-olti (ffolzwege), a cura di P. Chiodi, Lo Nuova Ita- dui -per ora è troppo presto! Troppo debole! L'assilssinio degli assassinii!
lia. Firenze 1999. Ci risveglieremo come assa5sini! Come consolarsi? Comepurilicarsi? Un si-
mile assassino 11011 dnvril diventare egli stesso il più santo e il più potente dci
64 FRANCO VOLPI, Il nichilismo, op. cit., p. 30. pocti?ll.

128 1:29
Il rlolciastro apostolo della yerginità
Fnbio Ciracì
ha ripreso l'idea della "morte dì Dio" da MainHinder, ma tutt'al più che
e
na: una giustificazione necessaria al buon europeo, «all'inettitudine
73
quell'espressione è suonata familiare all'orecchio di Nietzsche 69 • che caratterizza questo pessimismo post-schopcnhaucrianoH •
Si può allora affermare che Nietzsche, nell'ambito di uno studio del
Il filosofema della morte di Dio, formulato da Nielzsche, ha un valo-
pessimismo e dello schopenhauerismo, si occupò di MainHi.nder, per il
re eminentemente deontologico. Dio è inteso alla luce della pura esigen-
lungo periodo di dodici anni, nell'ambito dei suoi studi sul pessimismo.
za metafisica che l'uomo ha di giustificare il non-senso dell'esistente:
Tuttavia non si può fare di MainHinder un precursore di Nietzsche, ma
((Per la gente che non sa pensare - scrive Nietzsche - occorrono una occorre invece sottolineare la profonda differenza concethiale fra la
filosofia e una morale sommarie: Dio. Specie quando vengono mo- morte di Dio così come l'ha intesaMainHinder- ovvero come presuppo-
menti cattivib~ 70 . sto di una metafisica e di una morale fondata sul processo entropico del·
la divinità - dalla morte di Dio proclamata dall'uomo folle ne La gaia
Secondo il filosofo dello Zarathustra, Dio è per la religione la neces- scienza di Nietzsche, attraverso la quale egli intese dare la prima formu-
sità di una giustificazione della realtà, di una giustificazione del bene e lazione paradigmatica del suo nichilismo.
del male, il presupposto della morale platonico-cristiana. Nella Philo- Ma prima, usando le categorie di Nietzsche, l'ateismo scientifico dì
sophie der Erl6sung invece la morte di Dio è il principio stesso, metafi- MainHinder può essere definito come una forma di nichilismo passivo e
sico, della creazione del mondo e dell'ordine morale, che da questo decadente, che è precisamente quello che Nietzsche, con il suo nichili-
processo scaturisce. smo attivo, vuol superare. Il primo è un nichilismo della debolezza,
Diversamente, il pessimismo di Mainliinder è fondato sul processo quello di Nietzsche è, o pretende d'essere, un nichilismo della fbrza.
d'autoannichilimento di Dio stesso, cosicché l'intera storia dei singoli Perciò la posizione di Mainliinder, il dolciastro apostolo della verginità,
uomini è necessaria ed è direttamente determinata dalla volontà di 1nor- non sfugge alla critica che Nietzsche le rivolse: quella di essere un
te. In Mainliinder, quindi, "l'ateismo scientifico'', fondato sul suicidio esponente dcl moderno pessimismo della decadenza.
cosmico di Dio, è il presupposto metafisico sia del necessario avvento
dell'Assoluto Nulla nel mondo in quanto Spirito Santo, sia della volontà
di morte di ogni singolo individuo. Come ha opportunamente osservato
Lfltkehaus,

<da metafisica di Mainliinder non conosce in prima cd ultima ist.anza


alcuna differenza fra il progetto dì suicidio divino e quello umano, poi-
ché il mondo, con i suoi individui reali, non è nient'altro che Dio che
cade in pezzi»71 .

Se per 1vfainliinder Dio è il principio stesso necessario alla fondazio-


ne metafisica del nichilismo, per Nietzsche, invece, Dio è «Un 'ipotesi
troppo estrema})72 , che è intesa a giustificare la morale platonico-cristia-

69 L'espressione tedesca in Mainliinder C uGott ist gcstorben ... Jl, quella oietz-
scheana C «Gott ist !Otl>.
70 FRIEDRJCH NIETZSCHE, Frammenti postumi 1881-1882, op. cit., voi. V, to-
mo II, aforisma n" 12[181], p. 416.
71 LUDGER LOTKEHAUS, Nichts, Haffrnnns Veriag, Ziirich 1999, VI Kapitel,
S.241-262: 261.
72 FRIEDRICH NIETZSCHE, Frammenti postumi 1887-1888, op. cii., voi. VIIT,
t. li, n° 11[150], p. 279, nov. 1887/marzo J 888: «Sez. III./ In realtà noi non ab-
biamo ormai molto bisogno di un rime.dio contro il primo nichilismo: nella
nostra Europn, la vita non è più a tal segno incerta, casuale, insensata. Un tale
enorme poten=iamento del valore dell'uomo, del valore del male, eccetera,
non è ora più necessario, noi sopportiamo una notevole ridu=.ione di questo
volorel possi•mo ummcncrc molla insensatezza ecaso: In p_ote11za rnggÌunln 73 FRIEDRJCH NIETZSCHE, La gaìa scienza, op, cii., libro V, aforisma n° 357,
<lall'uomo consente oggi_ di ridwTe i mezzi di disciplina, dl CUI l'interpreta·
zione morale era il più forte. Dio è un'ipotesi troppo estremm>. pp. 226-231.

131
130

Você também pode gostar