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APPROFONDIMENTO Un modello per la resistenza al pitting degli ingranaggi Nella progettazione avanzata degli ingranaggi induriti superficialmente é sempre pit importante poter disporre di valori basati sugli effettivi limiti del materiale, uttosto che su quelli ricavati dalle normative che necessariamente lasciano un ampio margine di variabilita. In questo articolo viene proposto un modello che, tenendo conto del materiale, del trattamento termico superficiale, della lubrificazione e della finitura, consente una valutazione realistica della resistenza al pitting. ® Edoardo Conrado, Gabriella Tarantino Dpartnento ck Meccanica, Politecnico Miano liapprocei.a disposizio- ne per studiare e preve- dere il danneggiamen- to per pitting degli in- _granaggi possono essere distint in tre categorie: + modelli basati sulla meccanica della frat- tara; + modelli basati sulla meccanica del con- tinuo. I modelli ingegneristici, utilizzati princi- palmente nelle normative (ISO 6336, DIN 3990 e AGMA 2001), costituiscono uno strumento prevalentemente improntato sulla sperimentazione: la resistenza a pit- ting viene determinata mediante Tausilio di indagini sperimentali su trasmissioni con parametri geometrici e condizioni opera- tive differenti, Questi metodi, seppur con- solidati e molto utilizzati nella pratica indu- striale, forniscono scarse informazioni sul fenomeno fisico di danneggiamento. I modelli basati sulla meccanica della frat- tura descrivono completamente la fase di propagazione di un difetto preesistente o di tuna cricca nucleata in superficie o subsu- perficialmente (si vedano ad esempio [1] € (2}). Tali modelli oltre a quantificare la du- rata necessaria affinche¢ il difetto raggiun- Cngani i rasmissione-otobre 2008 = = ithe avs {eneirance areas} {ga una dimensione tale da compromettere il corretto funzionamento della trasmissio- ne, sono in grado di fornire, mediante Tau- silio di analisi ad elementifiniti, il percorso di propagazione della cricca. Nello studio del meccanismo di propagazione con Vap- proccio alla meccanica della frattura ven- gono considerate in generale influenza sia del lubrificante sia delle condizioni di attri- tosui modi di apertura della cricca: durante Tingranamento il film dotio che penetra nel- la cricca esercita un effetto “di pompaggio” alfinterno del difetto favorendo fapertura secondo il mods I, la sua presenza inoltre riduce il coefficiente di attrito tra le facce della cricca favorendo anche lavanzamen- to secondo il modo IL I modelli basati sulla meccanica del conti- rnuo (si vedano ad esempio [3] e[4]) si foca- lizzano sulla fase di nucleazione della cric- ca: essi sono in grado di localizzare il punto piit probabile diinnesco servendosi del con- fronto tra le caratteristiche di resistenza del materiale, incrementate grazie a trattamenti di indurimento superficial, e la risposta di questo, tradotta in termini di sforzo, al ciclo di sollecitazione esterno, I modell basati su questo approccio adottano come strumento di previsione un criterio di fatica multiassiale, che confronta uno sforzo scalare equivalente rappresentativo delle condizioni di sollecita- ione del materiale, la cui definizione costi- tuisce elemento di distinguo tra icriteri, con la resistenza di quest ultimo. Sebbene ciascuno dei modell sinteticamente descriti si focalizz, nella previsione della re- sistenza a pitting dellingranaggio, su aspetti di natura differente, tai modelli possono es- sere utilizati in modo complementare per lo studio del fenomeno, In questo articolo viene proposto un modello basato sulla meccanica del continuo. | modelli basati sulla meccanica del continuo Lo scopo di questo tipo di modell é quello di studiare la fase di nucleazione del danneggia- ‘mento, ottenendo una valutazione del limite a fatica da contatto degli ingranaggi e identi ficando la posizione dove il danneggiamen- to pud eventualmente innescarsi. Il primo asso per ottenere questo risultato & quello di identificare le azioni esterne che agiscono sulla dentatura durante Vingranamento. Per questo, Fingranamento delle dentature viene semplificato come una sequenza di contatti tra due cilindri equivalenti. Questi cilindri hanno raggi pari allinverso delle curvatu- re dei profil in contatto, velocita periferiche coincidenti con que dei profil, esono pre- ‘muti uno contro altro da forze pari a quelle scambiate dai denti in contatto. A partire di? questo tipo di modelloé possibile determina- re in ogni punto di contatto la distribuzione delle forze di superficie scambiate tra identi. E possibile cioe determinare la distribuzio- ne delle forze di superficie, che, viste aven- do come riferimento il dente, “viaggia” sulla sua superficie durante Fingranamento (fig. 1). re Questa distribuzione di forze e la sua azione ripetuta su ciascun dente genera una solle- citazione di fatica del materiale superficiale e subsuperficiale della dentatura. Tale solle- citazione ciclica, come avviene anche in altri component strutturali,é responsabile della rucleazione e propagazione del danneggia- ‘mento per fatica da contatto. Dunque per lo studio del fenomeno é di fondamentale im- portanza lo studio di tale sollectazione. Lo stato di sollecitazione del materiale Lo stato di sollecitazione che si genera nella

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