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COMPENDIO DI
TAROLOGIA
“INTRODUZIONE ALL’ARTE
DELL’INTERPRETAZIONE DEI
TAROCCHI”
2

Diritti di riproduzione, di traduzione, di


memorizzazione elettronica e di adattamento totale e
parziale con qualsiasi mezzo (compresi i microfilm e
le copie fotostatiche) sono riservati per tutti i paesi.
Le fotocopie per uso personale del lettore possono
essere effettuate nei limiti del 15% di ciascun
fascicolo. Le riproduzioni effettuate per finalità di
carattere professionale, economico commerciale o
comunque per uso diverso da quello personale
possono essere effettuate a seguito di una specifica
autorizzazione rilasciata da
davideurbani1993@gmail.com
I Tarocchi presentati in questo testo appartengono al
“CBD Tarot de Marseille” versione N.Conver
restaurata da Yoav Ben-Dov :
by Dr. Yoav Ben-Dov, www.cbdtarot.com
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INDICE

AUTORE
PREFAZIONE ALLA PRIMA EDIZIONE
1 INTRODUZIONE ALLA TAROLOGIA
1.1 Nozioni di Tarologia;
1.2 Differenze rispetto alla Cartomanzia;
1.3 Elementi di Etica;
1.4 Elementi di comunicazione;
1.5 Il Consulto;
2 STORIA ED ICONOGRAFIA DEI TAROCCHI
2.1 Storia dei Tarocchi;
2.2 Gli archetipi e Jung;
2.3 Il Tarot de Marseille;
3 SIMBOLISMO DEI TAROCCHI
3.1 Simbologia dei Tarocchi;
3.2 I 22 arcani maggiori;
3.3 I 56 arcani minori;
3.4 Principali codici;
3.5 I Colori;
3.6 I Numeri;
4

4 ANALISI DEGLI ARCANI MAGGIORI


4.1 Arcani Maggiori;
4.2 Il Matto;
4.3 Il Bagatto;
4.4 La Papessa;
4.5 L’Imperatrice;
4.6 L’Imperatore;
4.7 Il Papa;
4.8 L’Innamorato;
4.9 Il Carro;
4.10 La Giustizia;
4.11 L’Eremita;
4.12 La Ruota di Fortuna;
4.13 La Forza;
4.14 L’Appeso;
4.15 L’Arcano Numero XIII;
4.16 La Temperanza;
4.17 Il Diavolo;
4.18 La Casa Dio;
4.19 La Stella;
4.20 La Luna;
5

4.21 Il Sole;
4.22 Il Giudizio;
4.23 Il Mondo;
4.24 Esercizio con gli Arcani Maggiori;

5 ANALISI DELLE CARTE NUMERATE


5.1 Arcani Minori;
5.2 Gli Assi e le loro proprietà;
5.3 I Due;
5.4 I Tre;
5.5 I Quattro;
5.6 I Cinque;
5.7 I Sei;
5.8 I Sette;
5.9 Gli Otto;
5.10 I Nove;
5.11 I Dieci;
5.12 Esercizio con le carte numerate;
6 LE FIGURE DI CORTE
6.1 Il Valletto;
6.2 Il Cavaliere;
6.3 La Regina;
6

6.4 Il Re;
6.5 Esercizio con le figure di corte;
7 METODI TAROLOGICI CON 22 ARCANI
7.1 La Stesa a Tre Lineare;

8 METODI TAROLOGICI CON 78 ARCANI


8.1 Metodo delle Derivazioni;
9 CONSIDERAZIONI FINALI
7

AUTORE

Davide Urbani nasce il 15 Novembre 1993 a Schio in


provincia di Vicenza. Attualmente è uno studente
universitario, personalità ecclettica che spazia dalle
materie umanistiche a quelle scientifiche, nel tempo
libero si dedica al pianoforte e ai tarocchi. Lo studio
delle scienze occulte lo ha portato ad approfondire il
tema dei “Tarocchi” con grande criticità e passione. Ha
aperto nel 2014 una pagina Facebook, chiamata “Il
Tempio dei Tarocchi” che ha l’intento di divulgare il
simbolismo iniziatico dei Tarocchi, intesi non più
come strumenti divinatori ma come un modo per
esplorare l’interiorità dell’uomo. Il Tarot è per Davide
“Un insieme di informazioni che rappresentano lo
spirito e la psiche umana”. Tuttora è operativo grazie
ai gruppi studio da lui fondati (Telegram e Facebook).
8

Per ulteriori informazioni visitare la pagina Facebook


“Il Tempio dei Tarocchi” oppure consultare il Gruppo
Telegram a questo indirizzo:
https://t.me/gruppostudioiltempiodeitarocchi
9

PREFAZIONE ALLA PRIMA EDIZIONE

Il “Compendio di Tarologia” è il risultato di un attento


studio maturato nel corso degli anni e si propone di fare
chiarezza e dare un metodo sistematico di approccio
alla materia tarologica. Il testo è rivolto ai neofiti ma
anche a chi studia i Tarocchi da anni e vuole
approfondire il linguaggio degli arcani.
Ogni capitolo è composto da molteplici sezioni che
trattano l’argomento in maniera esaustiva. A fine di
ogni argomento sono proposti degli esercizi che si
possono effettuare quotidianamente e sono vivamente
consigliati ai neofiti.
Il “Compendio di Tarologia” lascia spazio allo
studioso guidandolo in un percorso completo e lineare
all’interno della disciplina tarologica cercando di non
tralasciare mai informazioni fondamentali per il
lettore.
Questo testo può essere utilizzato sia a fini didattici che
per una lettura, infatti nessuno obbliga il lettore a
seguire i capitoli trattati in maniera sequenziale, il libro
può essere consultato liberamente saltando da una
sezione all’altra.
Importante considerare che il “Compendio di
Tarologia” tratta la disciplina tarologica sotto il punto
di vista dell’autore e probabilmente molte
informazioni descritte possono risultare differenti
10

rispetto ad altri testi che trattano del medesimo


argomento.
Il mazzo scelto per l’analisi degli arcani è il “Tarot de
Marseille di Yoav Ben-Dov” questo perché il
“Tarocco di Marsiglia” rappresenta il mazzo più
studiato che contiene l’archetipo universale nella sua
forma più pura. I contenuti descritti possono essere
applicati anche a chi utilizza Tarocchi diversi tuttavia
bisogna considerare che la Tarologia si occupa
prevalentemente dello studio di quest’ultimo mazzo.
Auguro al lettore una buona lettura ed un buon studio

Davide Urbani 05/11/2014


11

Capitolo Primo
INTRODUZIONE
ALLA TAROLOGIA
12

PREMESSA

In questo capitolo verrà spiegato il significato del


termine “Tarologia” individuando i concetti generali
che permettono di distinguere questa materia dalla
Cartomanzia. Sono inoltre precisati alcuni aspetti di
etica che il tarologo deve mantenere nei rapporti con il
consultante per svolgere un consulto efficiente più
possibile finalizzato ad una risposta esaustiva. In
questa sezione inoltre sono presenti elementi
fondamentali per iniziare un consulto (mescolare il
mazzo, la domanda, la stesura ecc...). Alla fine di
questo capitolo il lettore avrà chiaro cosa si cela dietro
una lettura tarologica e quali sono gli aspetti importanti
da considerare in un consulto sia dal punto di vista
teorico che pratico.
13

1.1 Nozioni di Tarologia

Il termine “Tarologia” etimologicamente deriva


dall’unione di due vocaboli: “taro”(cioè tarocchi) e
“logia” (discorso).
L’introduzione del concetto di disciplina tarologica lo
abbiamo grazie ad A.Jodorowsky che attraverso il suo
libro “La Via dei Tarocchi” sperimenta una lettura dei
Tarocchi basata sull’indagine introspettiva dell’essere
umano.
L’innovazione che introduce Jodorowsky porta il
concetto di lettura dei Tarocchi ad un livello diverso
molto lontano dalla pura divinazione cartomantica, un
sistema evolutivo finalizzato alla comprensione
dell’individuo in tutti i suoi aspetti sia fisici che
spirituali.
Ritornando alla Tarologia possiamo definirla come una
disciplina esoterica ancora acerba dal punto di vista
metodologico che ingloba al suo interno concetti che
appartengono alle discipline umanistiche/scientifiche.
Studia inoltre il linguaggio ottico e simbolico dei
Tarocchi identificandone i codici, storia, iconografia e
simbolismo e ha lo scopo primario di indagine
psicologica per la conoscenza di se stessi e dell’altro.
La consapevolezza di se stessi è importante nella pura
disciplina tarologica dato che i Tarocchi (specialmente
quelli di Marsiglia) rappresentano un percorso
14

iniziatico che l’uomo deve compiere per il


raggiungimento dell’autorealizzazione personale.
La Tarologia riconosce delle regole di lettura e di
interpretazione ma non può essere considerata una
materia scientifica dato che è impossibile determinare
oggettività in una stesa. La bellezza dei Tarocchi
risiede in quest’ultimo concetto espresso, dato che
l’archetipo ed il simbolo mutano a seconda della nostra
esperienza e cultura di appartenenza.
Come espresso precedentemente non esiste un
“metodo tarologico” tuttavia si può delineare un
percorso di base che porti l’individuo ad osservare la
pura essenza degli arcani.
Svolgere il ruolo di lettore di Tarocchi richiede
responsabilità verso il consultante ed è importante
conoscere al meglio lo strumento che si va ad utilizzare
di conseguenza è necessario comprendere che gli
arcani non predicono il futuro ma sono semplicemente
una “medicina” per la mente e lo spirito. I Tarocchi
sono cartoncini colorati che non possiedono proprietà
magiche e siamo noi stessi responsabili del valore che
diamo ai simboli espressi negli arcani.
La materia tarologica non ama creare false
convinzioni, anzi, si concentra sul presente per
permettere alla persona che richiede un consulto di
agire nel migliore dei modi verso una determinata
situazione.
15

La Tarologia è il futuro della lettura dei Tarocchi e


come tutte le discipline tenderà ad evolversi e a trovare
il suo posto nel corso dei secoli.

Chi è il tarologo?

Il tarologo è un intermediario che attraverso la sua


conoscenza permette la decodifica delle immagini
espresse all’interno del sistema del “Tarocco”.
Egli deve avere una adeguata competenza sia
nell’interpretazione degli arcani, sia per quanto
riguarda la comunicazione verso il consultante.
La padronanza della relazione è un punto cruciale che
nei prossimi capitoli verrà spiegata in modo
approfondito. (vedi 1.4)
Il tarologo possiede un codice etico che gli permette di
agire nei confronti di chi consulta le carte. (vedi 1.3)

L’importanza della domanda

Le convinzioni errate verso lo strumento “Tarocchi” ha


portato l’uomo a credere che le carte possano
prevedere il futuro in qualche modo.
Importante sottolineare che la Tarologia non si occupa
di quello che avverrà inevitabilmente ma di quello che
potrà accadere in base alle azioni presenti del
consultante.
16

Non è possibile determinare infatti il “destino” è


possibile però parlare di scelte e di azioni finalizzate
ad aumentare la probabilità che si verifichi un evento
oppure no.
Spesso il tarologo avrà di fronte consultanti che
porranno domande del tipo:

 Lui/Lei mi ama?
 Troverò l’amore?
 Lui/Lei ritornerà da me?
 Troverò lavoro?

Questi esempi sono lampanti ed invitano alla falsa


illusione ed è facile cadere nel generico. L’avere già
una risposta quasi certa indurrà il consultante ad agire
passivamente nei confronti della vita. La bravura del
tarologo si misura in quanto deve riuscire a costruire
una domanda che possa essere incentrata nel presente
ma che possa aumentare le probabilità della verifica
dell’evento futuro. Ad esempio, costruiamo queste
quattro domande in forma tarologica:

 Come posso riavvicinarmi a Lui/Lei quale


atteggiamento devo mantenere?
 Perché non riesco a trovare una persona che mi
ami? Quali atteggiamenti devo correggere?
 E’ necessario aspettare Lui/Lei oppure vivo
nell’illusione di riaverlo/a?
17

 Come posso risultare efficiente nel mondo del


lavoro?

Questi sono esempi, eppure già il fatto di trasformare


la domanda amplia la risposta che non sarà mai
generica.

Esercizio: Il lettore provi a formulare una domanda


incentrata sul futuro e trasformarla come dimostrato
sopra. Si alleni la mente ad entrare nella logica
tarologica.

1.2 Tarologia e Cartomanzia

Nel precedente paragrafo dedicato alla Tarologia


abbiamo definito alcuni punti cardine da prendere in
considerazione. In questa sezione prendiamo in esame
due materie all’apparenza uguali ma completamente
diverse: Tarologia e Cartomanzia.
Per ogni aspetto delle due discipline vengono precisate
le differenze principali.

Significato del termine

Tarologia:
significa letteralmente studio/discorso sui Tarocchi.
Deriva da due vocaboli taro (tarocchi) e logia
(discorso)
18

Cartomanzia:
Il termine elude ad un metodo di divinazione (vedi
manzia) attraverso consultazione di carte (non
necessariamente Tarocchi).

Campo di Applicazione

Tarologia:
studia il linguaggio ottico/simbolico/storico dei
Tarocchi ,riscoprendo i codici contenuti al loro interno
(in particolare i Tarocchi di Marsiglia rivisitati). La
lettura è svolta sul presente del consultante. Le carte
non hanno un significato “statico” in base alla
posizione ma hanno possibilità di collegamento fra di
loro. Intuizione e studio hanno un ruolo importante
nella lettura

Cartomanzia:
studia prevalentemente il futuro del consultante
attraverso metodi di lettura a posizione statica (vedi
croce celtica). Non vi è la possibilità di determinare un
collegamento fra i vari arcani. La Cartomanzia non
studia l’iconografia ed utilizza molteplici mazzi. Si
basa prevalentemente sulla combinazione di più carte.
19

Nascita della disciplina

Tarologia:
Disciplina recente che trova la sua prima applicazione
nel libro “La Via dei Tarocchi” di A.Jodorowsky.
Nasce grazie alla lettura evolutiva.

Cartomanzia:
Disciplina antica che ha una tradizione diversa a
seconda della zona geografica di origine. La
Cartomanzia non è una disciplina uguale in tutto il
mondo ma differisce per usanze e metodi.

Al lettore: con questi punti sopra descritti non si vuole


in nessun caso screditare la disciplina cartomantica, la
Tarologia stessa, infatti, deriva dalla Cartomanzia.

Esercizio: Il lettore provi a identificare altre differenze


e similitudini fra Tarologia e Cartomanzia. Questo
esercizio servirà allo studente di Tarologia per entrare
nel meccanismo tarologico abbandonando
l’approccio cartomantico.
20

1.3 Elementi di Etica Tarologica

Il termine “etica” deriva dal greco antico èthos


(carattere, comportamento, costume, consuetudine).
L’etica è una branca della filosofia che studia i
fondamenti razionali che permettono di assegnare ai
comportamenti umani uno status deontologico, ovvero
distinguerli in buoni, giusti, leciti, rispetto ai
comportamenti ritenuti ingiusti, illeciti, sconvenienti o
cattivi secondo un ideale modello comportamentale.
La Tarologia ha bisogno dell’etica tanto che molti
autori hanno ritenuto opportuno stabilire dei
comportamenti di base da mantenere verso il
consultante, in conclusione non esiste tarologo senza
etica.
Carlo Bozzelli Tarologo e ideatore dell”Accademia dei
Tarocchi” ha infatti stabilito un codice deontologico
completo che si occupa di formare l’immagine del
tarologo. Tralasciando però il pensiero di quest’ultimo
ho ritenuto opportuno modificare tale “codice”
introducendo altri aspetti più significativi.
Sono identificati dei punti che permettono di guidare il
tarologo nell’approccio al consultante rendendo la
lettura dei Tarocchi completa , sotto l’aspetto umano.
21

 Giusto approccio al consultante: dimostrare serietà


e professionalità è il punto più importante che
determina il proseguimento del consulto.
 Giusto mazzo di Tarocchi: in commercio vengono
prodotti una miriade di tarocchi e spesso e
volentieri sono totalmente estranei alla
progressione tradizionale. E’ consigliato
vivamente specie nell’interpretazione tarologica il
“Tarot de Marseille” o un tarocco tradizionale (per
tarocco tradizionale si intende un mazzo storico
che rispetti la successione ed il simbolismo degli
arcani).
 Giusta interpretazione: porgere il messaggio dei
tarocchi senza alterarlo con personali
interpretazioni. Non predire il futuro ma guidare il
consultante nelle scelte. Evitare l’argomento salute
 Giusta domanda: le domande non devono essere
incentrate sul futuro bensì sul presente. Per
approfondimenti visionare il paragrafo 1.1.
 Giusto contesto: la lettura non deve essere svolta in
ambienti caotici. Preparare l’ambiente privo di
distrazioni e di disturbi. Evitare amuleti, candele o
ulteriori oggetti.
 Giusto metodo: imparare a seguire un metodo che
possa guidare il Tarologo nella risposta. I Tarocchi
non vanno letti in ordine sparso ma da sinistra
verso destra, dato che gli arcani formano una frase
completa. Utilizzare anche la legge degli sguardi
22

ed i codici imparati nella teoria. Evitare


l’interpretazione al rovescio dato che tale visione è
considerata errata. Rovesciare un arcano è privo di
senso, ad esempio è come se noi rovesciassimo un
quadro, il significato non cambia.
 Giuste parole: non usare parole trascendentali ma
semplici adeguate al livello di cultura della
persona.
 Giusta “consacrazione del mazzo”: utilizzare il
metodo di consacrazione più consono per noi
stessi. Non esiste la consacrazione standard
l’importante è continuare a mescolare i Tarocchi e
consultarli ogni giorno. Portare gli arcani con se è
un’ottima forma di “attivazione”.

1.4 Elementi di comunicazione

La comunicazione è un aspetto chiave nel rapporto fra


il consultante ed il tarologo e spesso non viene presa in
considerazione. Dato che nel paragrafo precedente si è
accennato agli elementi comunicativi ho ritenuto
opportuno introdurre nozioni di base che possono
consentire una efficacia accettabile della risposta
tarologica davanti al consultante.
23

La Comunicazione

Per comunicazione si intende il processo e le modalità


di trasmissione di un’informazione da una persona a
un’altra. Tutto ciò avviene grazie allo scambio di un
messaggio elaborato secondo le regole di un
determinato codice.
Il processo comunicativo si basa su alcuni elementi
fondamentali:
 Il sistema (uomo, animale, macchina) che trasmette
(l’emittente).
 Il canale di comunicazione, necessario per
trasferire l’informazione;
 Un contesto in cui si sviluppa il processo
comunicativo.
 Il contenuto della comunicazione ed il messaggio;
 Il destinatario del messaggio comunicato (il
ricevente)
 L’informazione;
 Un codice formale mediante il quale viene data una
forma linguistica all’informazione, cioè viene
significata.

Ovviamente l’efficacia della comunicazione tiene


conto (oltre ai punti sopra descritti) dello stato emotivo
delle due persone e del linguaggio verbale, non verbale
e paraverbale.
24

Le tre tipologie di messaggio hanno delle proprietà e si


modificano continuamente durante la comunicazione.
Il linguaggio verbale rappresenta una minima parte
della comunicazione e tiene conto prevalentemente
delle parole che l’emittente trasmette al ricevente.
Sono state individuate due strutture presenti
nell’espressione della parola, motivo per il quale non
riusciamo a trasmettere correttamente ciò che
realmente pensiamo:

 Struttura profonda: è legata al nostro pensiero, alla


cultura di appartenenza ed alle nostre emozioni in
quel determinato momento. Il soggetto pensa ad
una frase ma al tempo stesso la elabora
mentalmente.
 Struttura superficiale: tutto ciò che viene espresso
all’esterno è una minima parte di ciò che realmente
viene pensato. Formulazione di una frase di senso
compiuto.

Le due strutture subiscono assieme una trasformazione


dettata da:
distorsioni, generalizzazioni e cancellazioni.

Il linguaggio non verbale invece prende in


considerazione quello che avviene senza l’uso delle
parole, la mimica facciale, la postura per esempio.
25

La mimica facciale può risultare utile nel determinare


l’efficacia della comunicazione, il ricevente infatti può
interagire con l’emittente attraverso feedback che
implicano l’utilizzo del linguaggio corporeo.
Il linguaggio paraverbale infine riguarda il tono,
volume ed il ritmo della voce, pause ed espressioni
sonore e non.
Portando ciò che è stato espresso alla comunicazione
con il consultante possiamo affermare che è
impossibile non comunicare e la comunicazione stessa
determina l’efficacia del consulto e della risposta.
Ovviamente trattandosi soltanto di una sintesi
dobbiamo anche considerare che esiste un’altra forma
di linguaggio che si esprime attraverso l’archetipo e
che mette in comunicazione l’inconscio individuale e
collettivo. (Si veda il paragrafo dedicato a Carl Gustav
Jung).

1.5 Il Consulto

Il consulto si svolge all’interno di un contesto è


preferibile un ambiente calmo ed isolato, evitare per
esempio oggetti che possono distrarre il tarologo ed il
consultante.
L’utilizzo di amuleti, incensi oppure di candele è
permesso ma neanche consigliato totalmente.
26

L’importanza del contesto e dell’organizzazione

Il contesto gioca un ruolo chiave nel consulto dato che


imprime il nostro rapporto con il consultante e da
efficacia alla comunicazione. Un luogo rumoroso o
affollato infatti vanifica le parole del tarologo e
sicuramente non favorisce la concentrazione. Preferire
un luogo calmo ed accogliente che possa aumentare la
percezione dell’altro (si veda il paragrafo dedicato alla
comunicazione).
Per effettuare un consulto è necessario predisporre il
materiale necessario e mantenere un comportamento
adeguato, rispettare quindi i punti seguenti:

 Un tavolo preferibilmente di legno e non metallico;


 Un supporto come un telo per prevenire il
danneggiamento delle carte;
 Due sedie;
 Un ambiente luminoso ed areato;
 Un mazzo (i 22 arcani maggiori o il mazzo
completo);
 Lavare le mani prima di ogni consulto e tener cura
delle unghie per non sporcare inutilmente il mazzo
di sebo o di sudore. La presentazione del mazzo al
consultante è un aspetto importante da non
tralasciare. Nessuno infatti si farebbe leggere le
carte da una persona che presenta un mazzo
sporco*
27

 Non indossare anelli o collane (possono interferire


con l’energia trasmessa)
 Sedersi non accavallando le gambe
 Accogliere il consultante in base al rapporto che
abbiamo con lui. Rivolgersi in modo pacato e se la
persona appare ansiosa sospendere
momentaneamente il consulto.
 Mischiare molte volte il mazzo di Tarocchi durante
l’effettuazione della domanda;
 Disporre le carte davanti al consultante a
“ventaglio”;
 Far toccare i Tarocchi al consultante permette di
infondere energia al mazzo.

*il mazzo va pulito ogni qualvolta si presenti “sporco”


come mantenere quindi gli arcani? L’autore
suggerisce delle metodiche di conservazione del
mazzo. Per la pulizia delle carte si consiglia l’utilizzo
di talco oppure di farina.
Procedimento:
1) Procurarsi un panno umido ed un panno asciutto;
2) Procurarsi talco oppure farina di tipo 0 in una
bacinella;
3) Passare con il panno umido le 78 carte per
rimuovere l’eventuale sporco depositato sui bordi
delle carte;
4) Passare con il panno asciutto tutte le carte;
28

5) Immergere nel contenitore le carte e cospargerle


di talco o farina;
6) Svolto il procedimento, mischiare il mazzo più
volte;
7) Il mazzo risulterà così più pulito, conservarlo nella
sua confezione originale in un luogo non troppo
umido oppure troppo caldo;

Esercizio: Il lettore provi a guardarsi allo specchio


immaginando di essere davanti al consultante
provando a simulare un consulto individuando i propri
gesti ed atteggiamenti. Come ci comportiamo? Quale
impressione posso fare al consultante?. Il lettore di
tarocchi acquisirà così una sicurezza nella sua
espressione sia a livello verbale, paraverbale e non
verbale.
29

Capitolo Secondo
STORIA ED
ICONOGRAFIA DEI
TAROCCHI
30

PREMESSA

In questo capitolo verrà trattato il simbolismo e la


storia dei Tarocchi. L’autore ha ritenuto opportuno
soffermarsi sull’aspetto storico-grafico di queste opere
d’arte dando spazio alla loro trasformazione nel corso
del tempo.
La sezione storica contiene i passaggi essenziali per la
comprensione delle tappe evolutive che hanno
permesso la nascita dell’odierno modello iconografico
di Tarocchi.
Interessante è il paragrafo dedicato al pensiero di Carl
Gustav Jung, dove si precisa la definizione di archetipo
e l’applicazione della concezione Junghiana ai
Tarocchi.
L’ultimo paragrafo è una introduzione al “Tarot de
Marseille” dove si individua la struttura, la storia e
composizione di quest’ultimo.
Lascio al lettore il compito di meditare su quanto verrà
detto e precisato.
31

2.1 Storia dei Tarocchi

Figura 1.1 Palazzo Borromeo Milano "Giocatori di Tarocchi"

L’origine dei Tarocchi è incerta e nel corso dei secoli


si è tentato di delineare le tappe di sviluppo di questi
particolari mazzi di 78 carte usati inizialmente a scopo
ludico poi trasformati in oggetti divinatori. Si è certi
comunque che l’invenzione degli arcani minori
preceda di gran lunga l’invenzione degli arcani
maggiori. Se considerassimo gli arcani minori come
carte da gioco allora la prima apparizione di una forma
primitiva di “tarocchi” potremmo collocarla nella Cina
del VIII secolo. Arrivando in Europa nel 1371
troviamo il termine “naips” che definisce delle carte da
gioco di origine probabilmente araba. Il gioco approdò
in Italia nel 1379 con il nome di naibi ed ebbe un
32

discreto successo all’interno della popolazione. Non si


sa ancora comunque come erano questi mazzi (non si
sa ad esempio se presentavano i semi italiani: coppe,
denari, bastoni, spade) si sa soltanto che erano in totale
40 carte ( 10 per seme). Nel 1392 ritroviamo registrato
un pagamento a Jacquemin Gringonneur da parte del
re di Francia Carlo VI, per tre giochi di carte. Nel 1408
nell’inventario dei beni di Luigi di Valois, duca
d’Orleans e della moglie Valentina Visconti, compare
la prima testimonianza di carte lombarde. Nelle corti
dei Visconti il gioco di carte era di fondamentale
importanza tanto che possiamo definire la Lombardia
ed in particolare Milano il primo centro di produzione
di Tarocchi. Nel 1415 Filippo Maria Visconti
commissionò un mazzo innovativo dal punto di vista
simbolico. Il mazzo raffigurava 16 icone presenti
nell’antichità:

 GIUNONE
 PALLADE
 VENERE
 APOLLO
 NETTUNO
 DIANA
 BACCO
 MERCURIO
 MARTE
 VESTA
33

 CERERE
 ERCOLE
 EOLO
 DAFNE
 CUPIDO

Di queste carte non vi è più traccia e sono andate


perdute. Ci rimane soltanto il libretto scritto dall’autore
Marziano da Tortona. Sappiamo il nome del mazzo
“carte dei XVI Dei”. Questo mazzo potrebbe aver
ispirato il famoso Tarocco Visconti/Sforza che essendo
il più antico conosciuto, né farebbe il precursore di tutti
i Tarocchi. Pensiamo alla figura tradizionale di
Cupido, nei Tarocchi dei Visconti abbiamo un chiaro
riferimento a questo personaggio dell’antichità nel
trionfo VI del Matrimonio. Oppure pensiamo al trionfo
XI la Fortezza che rappresenta un uomo con una mazza
che sta sottomettendo un leone, possiamo chiaramente
scorgere la figura di Ercole. Al di la di queste
osservazioni che evocano sicuramente una origine
Milanese dei Tarocchi non vi sono prove a sufficienza
che attestino la paternità degli odierni trionfi ai
Visconti. Tuttavia dobbiamo considerare che il più
antico mazzo di Tarocchi appartiene a questa nobile
famiglia ed è conservato alla Yale University nel New
Heaven (da qui il nome Cary Yale). Il mazzo in
questione purtroppo non è completo: undici trionfi,
diciassette onori e trentotto carte numerali sono quello
34

che ne rimane. Caratteristica di questo Tarocco è le sue


dimensioni molto più grandi rispetto al normale e la
presenza di ulteriori carte rispetto alle 78. Ciò dimostra
l’intento dei Visconti di creare un nuovo gioco di carte.
Altro mazzo commissionato da Filippo Maria Visconti
è il “Brera-Brambilla” che differisce sia per le
dimensioni che nella struttura. Il mazzo antico più
completo fu commissionato probabilmente per il
matrimonio fra Bianca Maria Visconti e Francesco
Sforza avvenuto nel 1441 e prende il nome di
“Visconti-Sforza”. Si presume che questo Tarocco sia
la trasformazione definitiva della struttura a 78 carte.
Il mazzo fu dipinto da Bonifacio Bembo stesso autore
del “Brera-Brambilla”. Un altro mazzo storico diffuso
intorno al 1470 è quello del Mantegna che del pittore
ha soltanto il nome ma non la paternità. Alcuni studiosi
ritengono che questo mazzo sia stato ideato da Michele
Porrasio incisore ferrarese; altri ad una scuola di
seguaci del Mantegna. Il mazzo denominato
erroneamente “Tarocco” poiché diverso nella struttura,
rappresenta allegoricamente la vita tardo-medievale e
ha un carattere più educativo che ludico. Il modo con
cui sono classificate le carte infatti ricorda la struttura
del Convivio di Dante Alighieri. Nel XVI secolo la
diffusione dei Tarocchi in Francia fu immensa e
cominciarono a diffondersi particolari mazzi che
furono probabilmente di ispirazione milanese. Nel
XVII secolo la produzione risultò talmente vasta che
35

alcuni studiosi hanno ipotizzato che i Tarocchi


stampati in Francia in quel periodo raggiunsero il
milione. Alcuni di questi mazzi permangono sino ad
oggi. I “Tarocchi di Jacque Vieville” per esempio è un
mazzo particolare poiché presenta una sorta di poesia
scritta sull’asso di denari e sul due di denari vengono
citati alcuni Trionfi. Troviamo inoltre “ I Tarocchi di
Jean Noblet” interessanti per la ricerca storica del
simbolismo. Per la prima volta ci avviciniamo alla
struttura dei Tarocchi di Marsiglia così come è nota
oggi. Le figure si ispirano probabilmente al “Foglio
Cary” prototipo che fu di fondamentale importanza per
la creazione dei Tarocchi Milanesi. Nel 1999 la casa
Camoin ipotizzò l’assurda teoria che i Tarocchi di
Marsiglia fossero stati creati in origine intorno al I
secolo d.C. ipotesi subito smentita da queste evidenze
storiche. Ricordiamo che l’appellativo Marsigliese o di
Marsiglia venne introdotto nel 1930 da Paul Marteau,
direttore della ditta Grimaud che decise di rieditare un
mazzo del 1760 di Nicolas Conver. Sino ad allora
veniva chiamato “Tarocco Italiano”. Il mazzo di
Nicolas Conver è di fondamentale importanza poiché
risulta tutt’ora il Tarocco di Marsiglia per eccellenza.
Ritornando alla diffusione dei Tarocchi in Francia nel
XVIII secolo il massone francese Antoine Court de
Gebelin (1720-1784) diede vita all’interpretazione
divinatoria di questi mazzi. Gebelin era convinto che
ogni carta nascondesse un significato esoterico
36

all’interno del gioco stesso dei trionfi. Egli supportava


l’idea che i Tarocchi fossero niente altro che
l’espressione diretta delle credenze egizie in
particolare quelle magiche contenute nel “Libro di
Thoth”. Nel 1773 pubblicò l’enciclopedia “Le Monde
Primitif” basata sullo studio del simbolismo. Con
queste affermazioni da parte di Gebelin i Tarocchi
presero una strada che li portarono verso un utilizzo
non più ludico ma divinatorio, volto alla predizione
degli eventi. Sempre nel XVIII secolo, un indovino di
Parigi, Jean-Baptiste Alliette conosciuto con il nome di
Eteilla. Essendo uno studioso del sistema pitagorico
Eteilla cercò di adattare i Tarocchi alle pratiche
matematiche, inventando nozioni pseudo-scientifiche.
Il “parrucchiere” così definito da molti, divenne il
principale sostenitore delle teorie di Gebelin, tuttavia
nelle sue opere non ne fece mai menzione. Nel XIX
secolo Alphonse-Louis Constant (1810-1877) confutò
il lavoro di Eteilla. Eliphas Levi così chiamato con il
suo nome originario credette di trovare nei 22 arcani
maggiori le lettere dell’alfabeto ebraico. Convinto
delle affermazioni Eliphas Levi associò alla Cabala i
22 trionfi. Tra il 1855-1856 pubblicò “Dogme er Rituel
de la Haute Magie” in cui descrive concetti mistici,
astrologici ed alchemici. Levi credeva nell’esistenza di
un mazzo originario comune a tutti i popoli che
servisse come oggetto per la conoscenza delle scienze
occulte. L’abate non riuscì mai a realizzare questo
37

mazzo tuttavia esaltò altri esoteristi dopo di lui.


Successivamente a Levi, troviamo Jean Baptiste Pitois
(1811-1877) che ideò un mazzo particolare che
troviamo tutt’ora in produzione “I Tarocchi Egizi”. In
verità Pitois non riuscì a crearlo e a produrlo ma
venticinque anni dopo la sua morte un certo Renè
Falconnier fece illustrare “Les XXII Lames
hermètiques du Tarot divinatorie”. Sempre a Parigi
ritroviamo Gerard Encausse (1865-1917). Gerard
divenne famoso con il nome di Papus. Egli fu medico
e membro dell’ordine cabalistico della Croce Rosa.
Nel 1909 scrisse “Le Tarot divinatorie” dove
stigmatizzava l’uso separato degli Arcani maggiori da
quelli minori. Anche Papus disegnò il suo mazzo
ispirandosi all’antico Egitto però non ebbe il successo
sperato. In quegli anni ritroviamo il più grande
conoscitore di simboli dell’epoca Oswald Wirth (1860-
1943) che esaminò i Tarocchi nella loro completezza
simbolica collegando principi astrologici, alchemici e
cabalistici. L’occultista svizzero pubblicò un libro
destinato a rimanere nella storia dei Tarocchi “Le Tarot
des imagiers du Moyen Age”. Il libro però risente di
errori e di forzature collegate soprattutto alle credenze
di Wirth. Ad inizio secolo l’americano Arthur Edward
Waite (1857-1942) appartenente alla Golden Dawn e
successivamente alla massoneria pubblicò il “Tarocco
Rider Waite” insieme alla sua allieva Pamela Colman
Smith. Stilisticamente il mazzo apportò varie
38

modifiche non solo dal punto di vista iconografico (gli


arcani minori nel Rider Waite vengono raffigurati e vi
è l’inversione Forza Giustizia negli arcani maggiori)
ma anche dal punto di vista dell’accessibilità al mondo
dei Tarocchi. Il successo dei Tarocchi Rider Waite
divenne enorme e quasi la totalità degli esoteristi
cominciarono ad utilizzarlo. Nel 1910 Waite scrisse
“The Pictorial Key to The Tarot” dove prese le
distanze dagli autori francesi suoi predecessori. Altro
esoterista di quegli anni fu Aleister Crowley (1875-
1947). Occultista controverso denominato da molti “la
bestia” Crowley con l’aiuto di Frieda Harris compose
il “The Book Of Thoth” mazzo totalmente estraneo alla
struttura dei Tarocchi. Molti disegni di questo Tarocco
furono cominciati più volte tanto che la prima edizione
fu in bianco e nero. Il mazzo vero e proprio vide la luce
soltanto nel 1977. Con l’avvento della moda New Age
il numero di Tarocchi in commercio fu sempre più
vasta. Oggi i Tarocchi sono in continua trasformazione
e sempre più artisti producono mazzi che della parola
“Tarocchi” hanno soltanto la denominazione. I
Tarocchi sono un patrimonio da preservare poiché
rappresentano l’evoluzione della nostra cultura ed arte
in miniatura.
39

2.2 Gli Archetipi e Jung


Carl Gustav Jung (Kesswil, 26 Luglio 1875- Kusnacht,
6 Giugno 1961) è stato uno psichiatra, psicoanalista,
antropologo e filosofo svizzero. A Jung si deve
l’introduzione dei concetti di “Archetipo” e di
“Sincronicità”.
Questi due elementi (archetipo e sincronicità) sono
importanti e costituiscono la base per capire come i
Tarocchi sono in stretto rapporto con il nostro
inconscio. Le immagini illustrate negli arcani infatti
possono essere comparate ad una finestra sul mondo.
Le associazioni che compiamo sono gran parte
processi inconsci e costituiscono la base su cui poggia
l’interpretazione dei Tarocchi. Quante volte infatti ci
lasciamo trasportare dalle emozioni suggerite
attraverso le immagini? Siamo proprio convinti che
tutto ciò derivi dal caso? Oppure esiste un concetto
astratto per spiegare queste manifestazioni?
Il pensiero espresso da Jung si basa su alcune
concezioni introdotte da Freud (maestro di Jung)
tuttavia bisogna considerare che la filosofia junghiana
è ben lontana dalla classica definizione di inconscio e
di simbolo.
Jung infatti riteneva che esistesse un inconscio
collettivo che rappresenta un contenitore psichico
universale, vale a dire quella parte dell’inconscio
umano che è comune a quello di tutti gli altri esseri
umani. Esso contiene gli archetipi cioè le forme o i
40

simboli che si manifestano in tutti i popoli di tutte le


culture. Gli archetipi esistono prima dell’esperienza e
sono totalmente istintivi (gran parte dell’attività
psichica dipende da processi inconsci sia individuali
che collettivi). Possiamo riassumere l’inconscio
collettivo come una struttura dell’intera psiche umana
sviluppata nel corso del tempo mentre l’inconscio
individuale rappresenta ciò che non affiora alla
coscienza del soggetto e che non viene controllato
razionalmente (l’inconscio Freudiano). Le due forme
inconsce collaborano fra di loro per plasmare
l’individuo determinando un rapporto con l’ambiente
circostante.
La vita dell’individuo è vista come un percorso
chiamato processo di individuazione (avvicinamento
dell’io con il sé) a confronto con l’inconscio
individuale e collettivo.
Ritornando sul concetto di archetipo, possiamo
individuare alcuni esempi. Le immagini universali
come i Tarocchi rievocano infatti divinità oppure
particolari figure mistiche (Imperatrice-Grande Madre,
l’eremita-Cronos).
La sincronicità invece è un concetto introdotto nel
1950 definito come un principio di nessi acausali (cioè
che non dipendono dal caso). E’ un legame tra due
eventi che avvengono in contemporanea e questo
processo avviene nel tempo-spazio. Pur essendo un
termine coniato da Jung, l’origine è rintracciabile nella
41

tradizione filosofica del neoplatonismo. Platone


riteneva che esistesse una realtà intelligente, le idee,
che formano ed indirizzano quella materiale. L’evento
di sincronicità in un consulto ad esempio è l’estrazione
di una determinata carta da parte del consultante.
L’estrazione dell’arcano, riassumendo il concetto,
dipende non dal caso ma dall’insieme delle probabilità
e dalla sincronicità dell’evento.
Esercizio: il lettore provi a formulare l’associazione
fra i 22 arcani e l’archetipo corrispondente.
Esempio IMPERATRICE-GRANDE MADRE
42

2.3 Il Tarot de Marseille

Figura 2 Tarot de Marseille Jodorowsky Camoin

Il “Tarot de Marseille” comunemente conosciuto con


la denominazione italiana di Tarocchi di Marsiglia è
una tipologia di Tarocco a 78 carte che si riferisce a
molteplici varianti disseminate in tutta la Francia nel
corso del 1700. La peculiarità di questo mazzo è il fatto
che contiene l’archetipo universale. Il modello grafico
di questi Tarocchi è considerato il più longevo di tutti
e si rifà alla tradizione italiana. La denominazione “di
Marsiglia” venne introdotta grazie alla rivisitazione
compiuta da Paul Marteau nel 1930 (vedi storia dei
Tarocchi) prima venivano chiamati comunemente
“Tarocchi Italiani” o gioco dei trionfi. La popolarità
dei Tarocchi di Marsiglia ha raggiunto il culmine nel
43

1999 con la pubblicazione della Maison Camoin che


ha rivisitato l’antico mazzo di Conver introducendo
simbolismi presenti anche in altre varianti (Fig2).
Le varianti sono moltissime ed in un paragrafo
risulterebbe impossibile descrivere le caratteristiche di
tutte le tipologie marsigliesi, sono state individuate le
principali e le più importanti.
Tarocchi di Jean Noblet

Figura 3 Tarocchi Jean Noblet 1650 d.C

Tarocchi Jaques Vieville

Figura 4 Tarocchi Jaques Vieville 1650 d.C


44

I Tarocchi di Jaques Vieville e di Jean Noblet risalgono


al 1650 d.C. circa. Nella figura 3 possiamo verificare
come il prototipo italiano del foglio Cary abbia
influenzato il modello marsigliese. Nella figura 4
l’arcano XVI è rappresentato nella sua forma più
arcaica (Il Fulmine).
Tarocchi Jean Dodal

Figura 5 Tarocchi Jean Dodal 1701d.C

Tarocchi Pierre Madenie

Figura 6 Tarocchi Pierre Madenie 1709 d.C.


45

Nel 1700 già si stava delineando il modello standard


che poi successivamente avrebbe prodotto N.Conver
mastro cartaio del 1760. L’introduzione del
simbolismo esoterico comincia a essere di estrema
rilevanza ed importanza.
Tarocchi Claude Burdel

Figura 7 Tarocchi Claude Burdel 1751

I Tarocchi di Claude Burdel sono una variante


marsigliese svizzera stampata su matrice in legno. La
particolarità di questi tarocchi si deve all’insolita
raffigurazione del sole adornata di ghirlande. Gli
elementi costitutivi principali comunque rimangono
inalterati. Nella versione della figura 7 la ditta “Lo
Scarabeo” ha ritenuto opportuno rivisitare i colori.
46

Tarocchi di Nicolas Conver

Figura 8 Tarocchi Nicolas Conver 1760 d.C.

I Tarocchi di Nicolas Conver risalgono al 1760 d.C. e


rappresentano il modello per eccellenza dello stile
detto di “Marsiglia”. All’interno di questo tarocco sono
presenti riferimenti alle tradizioni cristiane, greche,
romane, egizie. Il modello di Conver ha influito sulle
successive generazioni di Tarocchi di Marsiglia dato
che la geometria sacra e il simbolismo sono
determinanti in questi disegni.
47

Antichi Tarocchi di Marsiglia Paul Marteau

Figura 9 Antichi Tarocchi di Marsiglia 1930 d.C.

Il modello grafico di Nicolas Conver fu fonte di


ispirazione per Paul Marteau che nel 1930 rivisitò i
Tarocchi Italiani successivamente denominati di
Marsiglia dallo stesso autore.
I Tarocchi di Marsiglia cominciarono a diffondersi
nella cartomanzia legata alla scuola francese ed
italiana. Non ebbero successo invece nei paesi
anglosassoni dato che il modello Rider Waite era
attaccato ad una concezione più accessibile ai non
iniziati.
48

Capitolo Terzo
SIMBOLISMO DEI
TAROCCHI
49

PREMESSA
Quando ci si avvicina ai Tarocchi si entra in contatto
con la vastità simbolica delle immagini. Spesso e
volentieri si inizia dagli arcani maggiori ma l’iniziato
deve ancora capire che il percorso è delineato partendo
dagli arcani minori. L’interpretazione di una stesa di
soli arcani maggiori infatti, risulta essere molto
complessa per la “concentrazione simbolica” richiesta.
Il capitolo seguente è dedicato alla familiarizzazione e
la memorizzazione di alcuni simboli che appaiono
all’interno degli arcani, il lettore verrà guidato alla
riscoperta dei principali codici presenti nel Tarot in
modo tale da poter utilizzare il collegamento simbolico
all’interno di una stesura. E’ consigliato vivamente lo
studio di questo capitolo poiché potrà facilitare la
lettura, rendendola più fluida e ricca di significato. La
ripetizione dei simboli è infatti una indicazione degli
arcani verso un dato atteggiamento o una data
situazione.
Il “segreto” dei Tarocchi è riservato a colui che avrà
voluto vedere. Buono studio.
50

3.1 Simbologia dei Tarocchi


I Tarocchi si esprimono attraverso i simboli ed il
simbolo stesso rappresenta la fonte attraverso il quale
noi evochiamo risposte dal nostro inconscio (vedi
paragrafo dedicato a Jung). Interpretare i Tarocchi
significa comprendere il linguaggio e saperlo collegare
ad una risposta esaustiva. L’errore più comune che si
possa fare è interpretare prevalentemente per
intuizione. Leggere utilizzando solamente la propria
intuizione vanifica la lettura poiché tale atteggiamento
di interpretazione ci porta a fantasticare inutilmente
dando risposte vaghe e molte volte prive di senso.
Il simbolo è un dato oggettivo e comprenderlo significa
entrare in connessione con lo strumento dei Tarocchi
in modo approfondito e mai banale.
I Tarocchi raccontano un percorso che l’uomo deve
compiere per raggiungere il proprio sé , tutto si
manifesta attraverso tappe che devono essere
soddisfatte. Il non soddisfacimento del significato di
un dato arcano porta la persona a ritornare indietro
all’arcano precedente (regola del contrappasso).
Gli elementi da prendere in esame sono molteplici
nella figura seguente sono evidenziati alcuni simboli
per poter prendere in analisi un arcano sia maggiore
che minore.
51

Analisi di un arcano
Per estrapolare il simbolo è importante imparare ad
osservare quotidianamente gli arcani comprendendo
che non sono entità statiche ma collegabili fra di loro.

Nella figura sono evidenziati alcuni elementi del


bagatto da osservare e comparare attraverso l’utilizzo
52

di altri arcani. E’ importante chiedersi quali sono le


azioni che il soggetto principale compie, il numero, i
colori (cambiano a seconda del mazzo). Man mano che
si osserva si scorgono sempre più simboli…Il
collegamento e la ripetizione di più simbolismi è detto
codice tarologico.
Attraverso l’unione dei simboli si ricostruisce quindi il
significato esoterico dell’arcano. Fondamentale è non
imparare a memoria il significato poiché si tenderà a
leggere i Tarocchi in modo statico. L’osservazione
infine è di fondamentale importanza. Ora, proviamo ad
analizzare l’arcano del Bagatto individuando i
simbolismi ed i collegamenti che si possono effettuare.
Esempio:
Prendiamo in esame il Bagatto e guardiamolo nella sua
totalità. Osserviamo in maniera generale senza
focalizzarci su un punto dell’immagine. Fatto ciò
dirigiamo il nostro sguardo dall’alto verso il basso.
Cosa osserviamo?
La numerazione: Il Bagatto è caratterizzato dal numero
uno nella successione dei Tarocchi. Dobbiamo
chiederci il perché di tale valore numerico. Il Bagatto
è forse un iniziato che sta cominciando a manipolare la
materia? Può rappresentare un inizio? Una attività?
Che significato attribuiamo al numero uno? Cosa ne
deduciamo?
53

Il cappello ad infinito: Perché ha il cappello a forma di


infinito? E’ in rapporto con quale arcano che ha la sua
stessa forma? Che differenze ci sono? Sono presenti
ornamenti?
La bacchetta: A quali arcani possiamo collegarla? Qual
è l’utilità per il bagatto? La bacchetta è rivolta verso
l’alto o verso il basso?
Colori: Quali colori predominano e perché? Come
sono distribuiti i colori? Esiste un colore che appare in
maniera minima? Qual è la distribuzione del colore
negli altri arcani?
La pianta: Qual è la motivazione di tale elemento?
Perché la pianta sembra così lontana dalla figura?
Le tre gambe: Perché non quattro gambe nel tavolo?
C’è una continuazione del tavolo nel riquadro?
Queste sono le domande fondamentali che il Tarologo
deve porsi ogni giorno. Le risposte arrivano ma la
persona deve essere consapevole che l’osservazione
richiede del tempo e della pazienza. Continuare ad
interrogarsi è la chiave per entrare all’interno del
meccanismo logico dei Tarocchi, una rete neuronale di
simboli e di collegamenti che permette all’uomo di
evolvere la sua coscienza e consapevolezza.
Esercizio:
l’iniziato provi ad osservare quotidianamente un
arcano seguendo le domande sopra descritte
54

nell’esempio cercando di estrapolare il significato.


L’esercizio è arduo ma solo la costanza permetterà
una evoluzione di lettura.
Per aiutare l’esercizio ho ritenuto opportuno catalogare
alcuni simboli che compaiono nel Tarocco. (La
catalogazione dei simboli si basa su una ricerca che
però è stata rivisitata dall’autore)

Bacchetta. Il bastone o bacchetta è uno strumento di


azione verso la materia, e come questo manifesta
l’elemento radiante o fuoco, equiparato anche alla
passione o amore (si ricordi che Eros è cieco),
necessario per qualunque produzione.

Barba. Virilità, decisione, autorità, presente per


55

esempio nell’Imperatore, i re di coppe e denari degli


arcani minori; indica anche Sapienza nel caso del Papa,
Ierofante o psicopompo e nel numero VIIII, L’Eremita.

Bastoni, bastone. Attivi, fallici, simboli del legame


verticale fra cielo–terra così come nella bacchetta il
bastone rappresenta un legame attivo con il mondo
circostante associato alla libido e sessualità. Nelle tribù
primitive indoamericane e africane, come il baculo, è
strumento cerimoniale proprio degli sciamani; segno
d’autorità.

Bene e male. Due cammini. Nell’arcano numero VI si


trova cabalisticamente mostrata la decisione di un
personaggio attratto da due forze ugualmente poderose
e importanti. Nel pitagorismo queste due energie erano
56

significate dalle biforcazioni della lettera Y, che nate


da una radice comune obbligano a prendere una
decisione in accordo con il cammino tracciato. Nel loro
aspetto morale queste forze opposte però latenti
nell’anima dell’Innamorato (Arcani Maggiori) non
sono altro che la costante congiunzione di opposti a cui
si vede costretta qualsiasi anima nel cammino della sua
liberazione. La concezione dualistica è presente in
maniera preponderante nei Tarocchi di Marsiglia se ne
parlerà nei capitoli seguenti.

Bilancia. La Bilancia rappresenta l’equilibrio terreno


e ciò che noi siamo all’interno di un contesto.
Rappresenta inoltre la legge terrena che rende giustizia
all’uomo. Immagine dell’equidistanza, è sensibile
tuttavia ai pro e contro che costantemente conformano
l’universo.

Borsa, sacchetto. La borsa o il sacco denotano la parte


più intima, l’appartenenza interna di ogni soggetto;
costituisce la parte inconscia dell’essere umano con
tutti i suoi contenuti rimossi. Tutti i nostri oggetti
57

necessari i nostri strumenti magici si trovano nella


borsa.

Cane, Lupo. È dubbio se nella carta 18, La Luna,


appaia una coppia di lupi o di cani, o se uno di loro sia
cane e l’altro lupo. Ciò che è certo è che entrambi gli
animali ululano in direzione dell’astro notturno,
chiamando i suoi effluvi che si spargono in forma di
gocce. Il cane è esempio di addomesticamento e
fedeltà, mentre il lupo resta selvaggio e molte volte
solitario.

Cappello. È segno di energie superiori, quelle che si


ubicano simbolicamente sulla testa, ed in questo senso
si pone in relazione con la corona e le corna. Così come
serve per proteggere dal sole, dall’aria e dall’acqua, è
58

simbolo di protezione. Nelle carte I e XI, Il Mago e La


Forza, osserviamo un cappello simile, con la forma di
un otto allungato, simbolo del movimento continuo.
Questo cappello appare anche in varie figure della
Corte.

Cavaliere. Esiste una associazione molto stretta fra


colui che monta il cavallo e il cavallo stesso, ovvero
del veicolo nel suo insieme, a tal punto che gli
autoctoni americani durante la invasione spagnola
credevano vedere in questo un solo animale favoloso.
I cavalieri del Tarocco appartengono all’antico ordine
medievale in cui l’autorità era esercitata dai saggi, i
quali concedevano il potere ai guerrieri e alle loro corti
come prosecuzione del loro mandato divino;
commercianti e borghesi e coloro che si dedicavano ai
lavori più semplici completavano lo schema
tradizionale. Gli ordini militari di tutti i popoli hanno
contribuito in modo diretto e attivo alla generazione
universale.

Colonne. Sono notevoli le due colonne che possiamo


osservare nelle carte II e V. Rappresentano i due
pilastri attivo e passivo, dell’Albero sefirotico; quelli
dell’amore e del rigore, della costruzione e della
distruzione, visibili nel simbolismo massonico nelle
colonne J e B, che provengono a loro volta dalle
colonne del Tempio di Salomone. I personaggi centrali
di queste carte, la Papessa ed il Papa, rappresentano la
59

terza colonna neutrale, quella dell’equilibrio. Stare fra


le colonne vuol dire avere un posto significativo nel
cosmo. Nella carta VII, le colonne sono quattro e
sostengono la costruzione cosmica. La struttura della
carrozza è quadrangolare, mentre il baldacchino che
serve da tetto mantiene una forma a boveda,
rappresentando entrambi, rispettivamente, la terra e il
cielo; questo stesso simbolo si può osservare in letti
medievali e rinascimentali. Anche qualunque porta che
segnali il passaggio da uno spazio all’altro è realizzata
sulla base d’un paio di colonne che sostengono la
costruzione.

Coppa, calice, recipiente, brocca. Ovviamente questi


elementi sono ricettivi tanto per i liquidi, i quali vi si
modellano, quanto per gli effluvi divini o acque
superiori, chiamate celestiali, equiparate all’elemento
aria.

Corna. Simbolo di difesa e di rifiuto di energie


malefiche.
Falce. Ciò che si semina si deve raccogliere, e così
succede con i venti e le tempeste. La mietitura avviene
in momenti precisi e periodici; questa forma di ottenere
il grano o alimento vitale è tanto imprescindibile per
l’uomo come per gli dei che la crearono. Mietere è
distruggere la pianta per raccogliere l’alimento che
sostenta. Nel suo senso iniziatico equivale a spezzare
tutte le nostre parti disperse per tornare a viverle
60

nell’unità originale. Lavoro per eccellenza, la mietitura


è la raccolta attuale e futura, d’accordo ai ritmi e cicli
della nostra gran madre nutritrice, la terra. Nella carta
XIII si vede uno scheletro falciatore che ha fatto a
pezzi diverse parti di organismi di per sé già divisi. La
terra nera dell’indifferenziazione finirà per generarli di
nuovo.

Gambero. Antico segno zodiacale del Cancro, con il


quale si associa per mezzo delle acque e la luna che li
governa. Il gambero abita lì così come si può osservare
nella carta XVIII. Un’altra delle sue caratteristiche è
camminare lateralmente e nascondersi con gran
rapidità.

Gemelli. Nella carta 19 la coppia di infanti identici


esprime l’unione del binario determinata dall’unità
dell’amore.
61

Giullare. Il giullare è colui che fra arguzie, scherzi e


riproduce in modo amabile i tranelli, gesti e paradossi
del suo Creatore. Il nostro personaggio canta mediante
trabocchetti la realtà del creato del quale lui solo vive
come un attore nell’indefinitezza dei gesti e delle
memorie che abitano il teatro del mondo. Il giullare è
un burattino che ripete, ricreandola, la creazione
originale della quale è uno strumento. Sempre
scherzando o in festa, quel giullare che tutti
possediamo ci rallegra a volte con una speranza che già
fu, o con un passato totalmente futuro. Personaggi
come quelli della carta senza numero, chiamata Il
Matto, e la I, Il Mago, percorsero (e percorrono),
secondo il Tarocco, i cammini d’Europa e del mondo.

Nudità. Il corpo nudo della donna è per l’estremo


oriente e altre tradizioni un’immagine del cosmo, la
madre universale, la sposa o amante sacra.

Tavolo. Questo oggetto si osserva specialmente nella


carta I, Il Mago, dove si distingue come un piano, così
come potrebbe essere il piano creazionale. Il tavolo
significa un mondo di oggetti che lo popolano e le
diverse relazioni che essi posseggono e tessono tra
loro.

Questi sono alcuni simboli che appaiono all’interno del


percorso degli arcani maggiori e minori. Si consiglia di
62

non basarsi solamente su questa lista ma di continuare


ad approfondire il linguaggio iniziatico tramite
ricerche.

3.2 I 22 Arcani Maggiori

Fino ad ora abbiamo parlato a livello generale dei


Tarocchi non siamo mai andati infatti nel dettaglio.
I 22 Arcani Maggiori dei Tarocchi di Marsiglia
rappresentano il percorso iniziatico dell’individuo
volto al raggiungimento della conoscenza del sé e
della propria autorealizzazione.
In queste 22 figure non è mai presente la simmetria (il
principio di asimmetria è un codice dei Tarocchi, si
veda il capitolo dedicato). Le 22 allegorie sono in
sostanza tappe evolutive che racchiudono tradizioni e
63

culture appartenenti alla storia dell’essere umano. Il


Tarot è impregnato di religiosità tanto che all’interno
di alcune immagini si può scorgere la parola di Dio, un
vangelo segreto. In una stesa costituiscono gli elementi
di supporto fondamentale per la risposta (motivo per il
quale si possono usare solamente i 22 senza gli arcani
minori)
Sono elencati gli arcani maggiori con il loro numero
corrispondente.
1. IL BAGATTO
2. LA PAPESSA
3. L’IMPERATRICE
4. L’IMPERATORE
5. IL PAPA
6. L’INNAMORATO
7. IL CARRO
8. LA GIUSTIZIA
9. L’EREMITA
10. LA RUOTA
11. LA FORZA
12. L’IMPICCATO (o L’APPESO)
13. ARCANO XIII
14. LA TEMPERANZA
15. IL DIAVOLO
16. LA TORRE
17. LE STELLE
18. LA LUNA
19. IL SOLE
20. IL GIUDIZIO
21. IL MONDO
Al matto vengono attribuiti erroneamente i valori 0 e
22 quando invece tale arcano presenta un valore
64

infinito (il matto non ha numero e come vedremo è in


collegamento simbolico con l’Arcano Senza Nome
XIII). Il matto in conclusione può essere posto a
qualsiasi valore all’interno del percorso iniziatico dei
maggiori e dei minori.
Il Tarocco è progressivo e per questo motivo non vi è
mai sottrazione (si veda per esempio IIII invece di IV
che risulta 1+1+1+1=4).
Arcano Scrittura Numerazione
Imperatore IIII IV
Eremita VIIII IX
Temperanza XIIII XIV
Sole XVIIII XIX

Ogni figura è connessa all’altra e possiamo dividere i


maggiori in tre elementi costitutivi.
 Prima decina detta “chiara” (Dal Bagatto-
Ruota di Fortuna).
 Seconda decina detta “scura” (Dalla Forza-
Giudizio).
 Elementi di supporto (Il Matto-Il Mondo)
Nella prima decina possiamo osservare come dal
numero I fino al X siano caratterizzate da azioni e gesti
quotidiani, personaggi che possiamo ritrovare
realmente e che sono strettamente connessi alla terra.
Nella decina detta “scura” invece abbiamo riferimenti
al mondo onirico, personaggi astratti che difficilmente
ritroviamo nella nostra quotidianità. Da notare inoltre
65

che a partire dalla Casa Dio abbiamo manifestazioni


celesti che sono tipiche di Stella, Luna, Sole e
Giudizio.
Gli elementi di supporto costituiscono infine la
struttura reggente del mandala (vedi La via dei
Tarocchi di Jodorowsky) perché entrambi i due arcani
rappresentano il “Caos” (Il Matto) e l “Ordine”
(Mondo) cosmico.
Questa divisione degli arcani maggiori è la più
semplicistica e sicuramente non connessa a teorie
ormai superate che possono risultare imbarazzanti al
giorno d’oggi.
Una divisione ulteriore che si può fare è rappresentata
dal diagramma chiamato 3x7 (entrambi i numeri tre e
7 rappresentano ciò che è definito sacro, gli arcani
rispettando il principio cristiano presentano una
struttura particolare).
Per comprendere però la numerologia dei maggiori si
consiglia vivamente di adottare un particolare schema
che rappresenta i gradi numerologici.
11 12 13 14 15 16 17 18 19 20
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

Seguendo questa particolare suddivisione, il neofita


riuscirà a collegare gli arcani maggiori comprendendo
le analogie simboliche. Si consiglia di appuntare gli
66

elementi ricorrenti nei 20 arcani, cercando di capire il


motivo di tale distribuzione.
Si prenda in considerazione che comunque la verità nei
Tarocchi non esiste ma ci possiamo comunque
avvicinare mediante queste tecniche.

3.3 I 56 Arcani Minori

Gli arcani minori sono la derivazione stessa degli


arcani maggiori tanto che condividono alcune
proprietà fondamentali. Un arcano minore non
rappresenta una risposta vera e propria dato che si
serve dell’arcano maggiore per dare una lettura
esaustiva.
Gli arcani detti minori possono essere suddivisi a loro
volta in due strutture principali le dieci carte numerali
e gli onori (fante, cavaliere, regina, re). Ogni seme
67

costituisce un centro che appartiene alla vita umana.


Tramite l’utilizzo dei semi possiamo risalire alla
problematica di base del consultante offrendo
soluzioni che una semplice lettura non da.
Le 56 carte dei minori sono strutturate in semi: Coppe,
Spade, Denari e Bastoni. Le Coppe ed i Denari sono
detti semi corti mentre le Spade ed i Bastoni sono detti
semi lunghi. Tale suddivisione non è l’unica per capire
come gli arcani minori sono strutturati si veda la figura
seguente che si basa sullo schema introdotto da
Jodorowsky. “Lo Schema del Mondo”
68

Lo schema del mondo è una rappresentazione avanzata


della struttura degli arcani minori e ci permette di
identificare i quattro centri con facilità.
Immaginiamo di tracciare una linea verticale
nell’arcano XXI ottenendo una divisione:
 Sinistra/Ricezione/Femminilità
 Destra/Azione/Maschilità
Distribuiamo l’immagine tracciando una linea
orizzontale:
 Alto rappresenta la sfera del cielo ciò che si
avvicina al percorso iniziatico degli arcani
maggiori
 Basso rappresenta la sfera terrestre associata alla
vita quotidiana
Ora, cerchiamo di associare i quattro semi alle quattro
immagini degli evangelisti:
 Angelo/Seme di Coppe
 Aquila/Seme di Spade
 Bue/Denari
 Leone/Bastoni
L’associazione delle figure degli evangelisti svolta da
Jodorowsky ha in sintesi la sua valenza poiché ci
permette di capire le caratteristiche di ogni seme.
69

Coppe Le Coppe è il seme che rappresenta le


emozioni, i rapporti sociali di amicizia ma anche
amorosi. Associate all’elemento dell’acqua le coppe
sono il seme ricettivo per eccellenza ed appartengono
alla sfera celeste.

Denari I Denari rappresentano le azioni, le attività


finanziarie, le entrate. Sono associati all’elemento terra
ed appartengono alla sfera terrestre.
70

Spade Le Spade sono associate all’elemento dell’aria


e rappresentano l’intelligenza creativa/logica e
matematica, indicano inoltre gli ostacoli e le
sofferenze. La Spada è il seme più nobile di tutti
caratterizzato dall’attività e dalla spiritualità.

Bastoni I Bastoni rappresentano la libido, l’energia


psichica sia distruttiva che creativa. Possono indicare
costruzione/lavoro e sono associati all’elemento del
fuoco. Simbolo attivo che appartiene alla sfera terrestre
rappresenta principalmente gli impulsi dell’uomo.
71

3.4 Principali Codici


Nei Tarocchi di Marsiglia possiamo constatare come le
figure entrino in rapporto fra di loro. La decodifica
permette al Tarologo di leggere il Tarot attraverso un
collegamento logico ed oggettivo mai banale e privo di
fondamento. Un codice è la forma più semplice di
connessione per la comunicazione di un linguaggio
iniziatico. La scuola Camoin è stata la prima che ha
attribuito la parola “codice” a queste connessioni che
non sono mai uguali fra di loro e rivelano un
insegnamento iniziatico presente sin dai tempi di
Nicolas Conver.
Il Codice Tarologico è quindi una connessione logica
fra simboli non casuali all’interno dei Tarocchi volto
a trasmettere una sapienza iniziatica insita nella
struttura del Tarot stesso.
In questo paragrafo vengono individuati i principali
codici che possiamo trovare all’interno delle 78 carte
del Tarot de Marseille.
I codici sotto descritti appartengono esclusivamente ai
Tarocchi detti di Marsiglia, ogni mazzo infatti ha un
suo codice che può essere associato all’insegnamento
stesso di quel Tarocco.
Non esiste Tarocco senza insegnamento ed ogni
creatore sviluppa un proprio approccio al simbolo ed
al disegno unico ed irripetibile.
72

Codice Appeso-Mondo
Questo codice tarologico è il più conosciuto presso gli
studiosi di Tarologia e si basa sugli arcani XII e XXI.
Per identificarlo si guardi il numero dell’appeso che
appare leggermente spostato a destra. Lo spostamento
insolito del numero ci deve far riflettere (l’appeso è
l’unica carta degli arcani maggiori che presenta il
corpo del personaggio invertito). Invertiamo quindi in
cifre arabe il numero 12 ed otteniamo il numero 21.
Notiamo come entrambi le carte presentino una
struttura opposta connessa però a livello simbolico.
Nell’appeso abbiamo un uomo vestito con le mani
presumibilmente legate (chiusura e attesa), un
rettangolo di legno chiuso legato a ciò che è materiale.
Nel mondo abbiamo invece una donna nuda con le
mani aperte (apertura e disponibilità), i quattro
evangelisti ed una ghirlanda che rievoca l’ovale
simbolo indicante il mondo e la realizzazione ciclica
spirituale. In conclusione entrambi gli arcani sono gli
opposti
73

Codice Matto-Arcano XIII

La particolarità di questo codice si


può definire simile al precedente. Si
tratta del rapporto fra Matto ed
Arcano XIII. L’arcano senza nome
rappresenta idealmente lo scheletro
del matto (si noti per esempio la
posizione simile dei due arcani). Il
matto inoltre è senza numero di
valore infinito mentre l’arcano XIII è
senza nome. Il pellegrino con questo
codice ha lasciato la materia pronto per rigenerarsi.

Codice della simmetria apparente


Nei Tarocchi di Marsiglia non esiste simmetria perché
considerata diabolica nel 1700. La giustizia presenta ad
esempio una sedia diversa sia a destra che a sinistra.
74

Codice del IIII


Si noti come nel Tarocco di Marsiglia tutti i numeri IV
presentino la scrittura arcaica con impostazione
1+1+1+1. Il IIII fa riferimento ai quattro
evangelisti/semi ed elementi. Il Tarot è progressivo e
rifiuta il principio di sottrazione.
Codice della postura a IIII
Sempre in riferimento a tale numero si può notare una
anomalia nei seguenti arcani: Re Denari, Imperatore,
Appeso, Mondo. La posizione delle gambe è simile
simbolo di solidità terrena e spirituale.
Le quattro figure non sono frutto del caso poiché
rievocano insieme lo stesso numero IIII

Codice del Contrappasso


Se non vengono rispettati i simbolismi raffigurati negli
arcani allora l’iniziato dovrà tornare all’arcano
precedente.
75

Codice della connessione simbolica


Questo codice tarologico è il più visibile ed immediato
e lo troviamo in molti arcani apparentemente distanti
fra di loro ma che condividono alcune proprietà
particolari. Si tratta della ripetizione del simbolo come
l’infinito per il Bagatto e La Forza (entrambi sono il
numero uno nella prima e seconda decina). Possiamo
trovare ad esempio anche l’esclusione del numero dai
denari rispetto gli altri semi (il bue associato ai denari
non ha l’aureola) oppure la ripetizione del fiore del
denaro nel dieci coppe come sotto riportato.
76

Codice della continuità simbolica per insiemi


Questa proprietà dei Tarocchi non è possibile
rappresentarla tramite gli arcani. Tale codice infatti ha
una valenza astratta che però condivide l’intera
struttura degli arcani. Ogni seme minore è ciclico
continua a ripetersi all’infinito, compresi gli arcani
maggiori che rappresentano l’insieme dei quattro
minori. In figura sotto è schematizzata la struttura
astratta del Tarot de Marseille. Ogni seme è compreso
all’interno del ciclo dei maggiori

BASTONI

DENARI
ARCANI MAGGIORI

SPADE

COPPE
77

Questi sono alcuni dei codici presenti all’interno dei


Tarocchi di Marsiglia. Si invita pertanto lo studente a
prendere in esame ulteriori simboli e codici tarologici
attraverso l’osservazione quotidiana di due carte
giornaliere.

3.5 I Colori
La caratteristica che forse tralasciamo perché attratti
dal simbolo è quella del colore. Sembrerà assurdo o di
poca rilevanza ma il colore nasconde un significato
iniziatico molto più profondo del simbolo presente in
una immagine.
L’utilizzo dei colori nel Tarocco di Marsiglia non è del
tutto casuale e rispetta dei principi logici.
Il lavoro che andiamo a fare con i colori è simile a
quello che siamo stati abituati a fare con i simboli.
Nel Tarot de Marseille troviamo undici colori (dipende
dalla rivisitazione effettuata).
Nero: Il nero è l’assenza di colore lo troviamo ad
esempio nell’arcano XIII. Rappresenta l’ignoto e
l’inconscio del consultante è associato al mistero ma
anche alla sofferenza. La necessità di rigenerazione per
elevarsi alla luce.
Bianco: Il bianco indica la purezza, la castità,
l’introversione ma anche la freddezza eccessiva,
debolezza e mancanza di autostima.
78

Rosso: Il rosso è un colore della materia, colore della


passione, dell’amore e dei rapporti affettivi per
eccellenza. Con questo colore siamo in relazione con
la materia stessa. Colore attivo
Verde: Il verde è il colore della madre terra, della
fertilità, fecondità ed azione. La rigenerazione umana
ed alchemica. Colore attivo
Blu: Il blu è un colore celeste associato al mondo
onirico ma anche all’inconscio personale. Il blu
rappresenta la ricezione, la passività.
Giallo: Il giallo è la trasmutazione alchemica in oro.
Rappresenta l’intelligenza e l’attività materiale non a
caso è prevalente nel seme di denari.
Viola: Il viola rappresenta solo una minoranza rispetto
agli altri colori. Rappresenta la saggezza e la
distruzione del proprio ego. La sensibilità assoluta.
Rosa: Il rosa è l’incontro fra gli opposti colore definito
ricettivo.
Arancione: L’arancione è l’espansione spirituale che
si interpone fra materia e spirito.
Azzurro: L’azzurro rappresenta la massima spinta
spirituale del soggetto. Colore derivante dal blu.
Esercizio: Lo studente provi a verificare il
cambiamento cromatico all’interno di una
combinazione di due o più carte.
79

3.6 I Numeri
Il numero rappresenta un linguaggio universale ed è
determinante nel ricavare il significato di ogni singolo
arcano. Applicando la numerologia infatti possiamo
risalire al comportamento di una determinata carta
all’interno della stesa.
Il sistema che viene adottato nel Tarocco di Marsiglia
è decimale pertanto abbiamo imparato (vedi sezioni
precedenti) come i 22 arcani maggiori seguano un
rapporto attraverso le due decine (1-11, 2-12…). Ogni
numero nel Tarot è ricettivo oppure attivo (secondo la
tradizione pitagorica i numeri pari sono femminili
quindi ricettivi mentre i numeri dispari sono attivi
quindi maschili).
I gradi della numerologia sono 10 nei tarocchi. Le
figure di corte tuttavia hanno un valore numerico a se
corrispondente a 11 (fante) 12 (cavaliere) 13(regina) e
14 (re). Le associazioni numeriche sopra descritte
riguardo alle figure di corte hanno un senso legato alle
proprietà di tali arcani. Il 14 per esempio che
corrisponde al Re condivide in parte caratteristiche del
numero IIII degli arcani maggiori l’Imperatore.
Il numero uno rappresenta l’inizio del cammino, la
forza che genera, l’unità e la sicurezza. Il due è la
dualità, la gestazione, la scissione dell’uno, l’accumulo
e la passività. Dopo la gestazione il tre indica la nascita
e l’esplosione energetica latente nel due, l’esplosione
creativa può essere però distruttiva poiché ancora non
80

sa dove dirigersi. La stabilità si ha con il numero


quattro che ci porta al quadrato e alla stabilità
materiale. La stabilità, razionalità, progettualità sono le
parole chiave del numero quattro. Il cinque è la
stagnazione ed il ripiegamento su se stessi l’instabilità
momentanea finalizzata all’azione. Il sei è la simmetria
la bellezza preponderante l’idealizzazione di un
concetto. Il sette è l’azione verso ciò che avevamo
idealizzato o pensato in quel determinato momento
situazione. L’otto è la sicurezza nel mondo
materiale/spirituale la proiezione positiva di tale
numero fa si che la persona sappia amministrare la sua
vita nel migliore dei modi. Il nove è un momento
temporaneo di crisi, una prova da affrontare
momentaneamente nella propria vita.
Il numero dieci infine è l’illuminazione e il
raggiungimento totale del proprio obiettivo
fisico/spirituale/emozionale/sessuale.

IL NUMERO E LA
DECRESCENZA/CRESCENZA
Il Tarocco di Marsiglia è un sistema organizzato di
numeri in stretta correlazione fra loro. Si consideri
infatti la numerazione dei trionfi che è totalmente in
progressione e comparabile ad un sistema che non può
possedere nessun errore logico/matematico. In
conclusione il Tarocco parla non solo attraverso le
81

immagini e i colori ma anche attraverso il numero che


è il principio elementare del creato.
Verifichiamo e riportiamo un esempio: In una lettura
lineare sono state estratte le seguenti carte

Arcano N XIII + Temperanza XIIII+Il Sole XVIIII


Se ne deduce che la risposta sarà affermativa dato che
la progressione è in crescenza e il consultante è quindi
in completa maturazione si ottiene infatti:
XIII<XIIII<XVIIII
Possiamo dedurre inoltre il carattere del postulante dal
numero in questo caso i numero pari rappresenteranno
la femminilità XIIII mentre i due numeri dispari XIII e
XVIIII la maschilità. La persona in questione agisce
attraverso un istinto maschile (agisce attraverso
determinate situazioni)
82

Possiamo sommare le tre carte ottenendo la risultante


K che in questo caso è la Ruota di Fortuna X che
rappresenta la situazione mentale del postulante in
questo momento
13+14+19=46 4+6= 10
Osserviamo un altro esempio con le stesse carte
coinvolte:

In questa disposizione le lame hanno una progressione


a sfavore del consultante. Si noti come Temperanza
miri verso il sole (quando una lama mira verso sinistra
ricorda il passato) probabilmente si avrà una risposta a
sfavore ma non sempre negativa. L’arcano n 13 ha
bisogno infatti di un chiarimento. Si estrae un’altra
carta di conseguenza e si rivaluta la progressione
XVIIII>XIIII>XIII ------ ?
L’esercizio sopra riportato ha finalità didattiche e non
rappresenta in nessun caso la verità assoluta.
83

Capitolo Quarto
ANALISI DEGLI
ARCANI MAGGIORI
84

PREMESSA
Prendere in esame tutte e 78 le immagini simboliche
degli arcani maggiori è stata una impresa ardua. Le
informazioni descritte non seguono in nessun modo il
classico libro dedicato all’analisi delle singole lame e
sono finalizzate ad uno studio meno mnemonico
possibile.
La vastità dei simbolismi tuttavia ha reso impossibile
spiegare in maniera approfondita (concetto impossibile
da esprimere) un dato arcano. La semplicità nella
descrizione di ogni arcano permette di avere un quadro
di insieme, il lettore non verrà mai invogliato ad
imparare a memoria il significato ma verrà stimolato al
collegamento. Sono stati tolti molti riferimenti
all’astrologia e alla cabala (non centrano nulla con i
Tarocchi) per lasciar posto alla spiegazione legata alla
storia e al significato. La denominazione che troverete
in questo capitolo risulta essere una italianizzazione
del francese arcaico espresso nei Tarocchi di
Marsiglia. A fine capitolo (vale anche per il 5)
troverete degli esercizi consigliati che aiuteranno
l’iniziato ai Tarocchi a comprendere la connessione del
significato. Ricordo che per affrontare questo capitolo
è necessario lo studio dei capitoli precedenti e costanza
negli esercizi trattati precedentemente.
Buono studio.
85

4.1 Gli Arcani Maggiori


Si rimanda il lettore al paragrafo 3.2 dedicato ai 22
arcani maggiori del capitolo terzo.
86

4.2 Il Matto
87

Rappresentazione Grafica: Il matto non ha numero


per questo motivo rappresenta il caos e l’infinito
(storicamente corrisponde al Jolly e può rappresentare
qualsiasi carta). In stretto rapporto con l’arcano XIII il
matto viene rappresentato come un giovane intento alla
ricerca di una strada. Possiamo immaginarlo
percorrere un sentiero che non esiste.
Il matto è un buffone ed è la spensieratezza che
caratterizza questa rappresentazione. Egli infatti
continua imperterrito a guardare avanti mentre un
animale (presumibilmente un cane) gli sta strappando
i vestiti. Il Bastone che possiede è l’attività la
proiezione energetica tipica di questa carta. Il sacchetto
del matto è ancora vuoto ma si riempirà durante il
cammino degli arcani maggiori.
Significato: Il matto è una carta mobile ed energetica
ciò vuol dire che apporta o toglie energia all’arcano che
lo segue in una stesa. La creatività e l’irruenza sono
due caratteristiche di questo arcano che rappresenta
l’illusione, la speranza, l’innocenza , l’immaginazione
ma anche nuove opportunità da cogliere. In un
consulto il matto ci parla di coraggio ottimismo ma
anche il saper superare i momenti difficili. Spesso
possiamo trovare nel matto un nuovo inizio che però
non ha delle basi solide (combinazione assieme
all’asso di denari per esempio). Il viaggio del matto ci
indica una via ancora difficile da percorrere
concretamente, eccessiva astrattezza, il non curarsi del
mondo circostante, infantilismo.
88

L’arcano del matto rappresenta infine il bisogno di


abbandonare un progetto precedentemente svolto per
iniziarne uno nuovo con tutti i suoi rischi e pericoli.
89

4.3 Il Bagatto
90

Rappresentazione Grafica: Il Bagatto viene


rappresentato come un mago o un alchimista che
plasma la materia attraverso i simboli presenti nel suo
tavolo. La pianta che nasce sotto alla sua postazione
indica una nascita un’apertura verso la realizzazione. Il
cappello a forma di infinito rievoca l’inizio di un
concetto stabile destinato a ripetersi ciclicamente.
Significato: Il numero uno indica un inizio solido e
concreto finalizzato al successo di una determinata
azione. Rappresenta non a caso un inizio sul piano
materiale. La carta a sinistra ci può indicare il tema del
bagatto anche senza domanda. Quando il mago appare
in una stesa alla fine è necessario infatti estrarre
un’altra carta. Questo arcano rappresenta l’astuzia,
l’intelligenza materiale, una persona alla quale però
manca l’azione nel mondo. Il Bagatto è un principiante
che deve fare esperienza all’interno del mondo
lavorativo/sessuale/emozionale/intellettuale. Altri
significati sono connessi al talento, volontà, autostima,
apprendimento, invenzione, capacità di persuasione.
Nel mago è presente un assioma ermetico “come in
cielo, così in terra” il potere spirituale può essere
ampliato grazie all’attività del consultante. L’invito del
Bagatto è quello di agire poiché abbiamo maturato dei
pensieri solidi e creativi, sappiamo dove muoverci e
questo ci può permettere di fare grandi passi avanti in
un contesto.
91

4.4 La Papessa
92

Rappresentazione Grafica: Figura controversa e


legata alla leggenda della Papessa Giovanna, la
Papessa viene rappresentata nei Tarocchi di Marsiglia
come una donna giovane che non lascia trasparire nulla
del suo corpo. Solo il viso e le mani sono scoperte. Il
libro che regge nelle sue mani e che sembra ignorare è
il testo sacro ebraico (La Torah). In molte rivisitazioni
è presente l’uovo alchemico che rappresenta la
gestazione dello spirito, l’attesa.
Significato: Il numero due è legato alla gestazione,
all’osservazione senza una azione concreta. La
Papessa rappresenta una situazione in cui il consultante
necessita di un periodo di osservazione e di attesa per
verificare e lanciarsi in una decisione. La pazienza e
passività possono però risultare dannose. Rappresenta
inoltre lo studio, la saggezza, la dedizione,
l’apprendimento ma anche la figura di una insegnante
non sempre di sesso femminile. Può indicare
sofferenza interiore, passività nei confronti della
propria vita, rassegnazione.
I talenti devono essere portati alla luce secondo il
numero due, l’idea creativa deve essere proposta, la
conoscenza appresa deve essere messa in pratica
altrimenti può risultare inutile ai fini di crescita
personale. Manifestare le proprie idee, l’azione attiva
sono alcuni dei principali consigli di questa carta.
93

4.5 L’Imperatrice
94

Rappresentazione Grafica: Nei Tarocchi di


Marsiglia l’imperatrice possiede il potere temporale
sulla materia e sulla natura. Non a caso lo scettro è una
intercessione fra il cielo e la terra. L’imperatrice
presenta lo scudo con all’interno una fenice simbolo di
rigenerazione e generazione. Lo sguardo sicuro ed i
capelli biondi rappresentano la madre terra che
possiede la capacità di procreare e regolare ciò che è
presente in natura.
Significato: L’imperatrice è una personalità attiva e di
spicco in un contesto. Può rappresentare una leader di
sesso femminile che prende sempre l’iniziativa. Forte
caratteristica di imposizione e di determinazione.
Rappresenta inoltre la sfera emotiva, la creatività
femminile, il benessere materiale, la fertilità ma anche
la sicurezza.
Se l’imperatrice viene seguita da una carta come il
diavolo può indicare prevalentemente un
atteggiamento troppo impulsivo ed immediato occorre
sempre pensare prima di agire. L’imperatrice chiede
sempre di ponderare bene le scelte e non agire
imponendosi, mantenere quindi un atteggiamento
adeguato in una situazione e non fermarsi al
pregiudizio, agli stereotipi.
95

4.6 L’ Imperatore
96

Rappresentazione Grafica: L’imperatore è detentore


del potere temporale e materiale. Viene rappresentato
nelle vesti di un condottiero possiamo collegarlo infatti
alla figura di Carlo Magno. Il potere dell’uomo si
manifesta attraverso lo scettro imperiale che presenta
una croce alla sua estremità simbolo della religiosità e
spiritualità. La fenice è un elemento che ritroviamo
anche nell’imperatrice e che come detto
precedentemente rappresenta la rinascita e la
rigenerazione.
Significato: Il numero quattro rievoca la solidità nella
materia i quattro elementi. Dal numero possiamo
ricavare il significato che questo arcano assume in una
stesa. L’imperatore rappresenta una solidità delle
proprie azioni, personalità eccentrica ed aperta a nuove
esperienze, apertura nel mondo, eccessiva concretezza,
autostima, leadership.
L’imperativo, il comando, il potere, l’uomo che lavora
per lo Stato e per le Istituzioni. Può indicare anche
fratelli e/o sorelle: in buona sostanza la famiglia.
Rivela anche la solidità degli immobili.

A livello “negativo” suggerisce eccessiva sicurezza di


se stessi ed egocentrismo. Difficoltà a comprendere gli
altri, l’imperatore indica una personalità chiusa che
forse ha bisogno di essere più aperta verso l’altro.
97

4.7 Il Papa
98

Rappresentazione Grafica: Un sacerdote sta


benedicendo due pellegrini.
Egli guarda verso il futuro con grande speranza.
Alle sue spalle si ritrovano le due colonne già viste
nella Papessa, ma prive del velo, ad indicare, dunque,
la possibilità di conoscere la verità. Con la mano destra
il Papa fa un cenno di monito per ricordare di guardarsi
dai falsi profeti. Nella mano sinistra tiene un bastone
(la pastorale) con tre piccole aste trasversali che
rappresentano la contemporaneità del potere sul
mondo fisico (potere temporale), animico e spirituale.
Sul capo porta una tiara a tre strati su uno dei quali è
inciso un pentagramma rivolto verso l’alto, ad indicare
il percorso di elevazione verso la dimensione divina.

Significato: Il Papa fa da ponte un intermediario degli


arcani maggiori e costituisce una fonte di saggezza che
va ascoltata.
Indica il discernimento tra il bene ed il male, il libero
arbitrio, la scelta . Suggerisce di ascoltare i consigli di
una persona matura. Indica la buona fede e la bontà.
Al “negativo” può rappresentare mala fede, errore nel
giudizio, nell’arbitrio e nella scelta, falsità della fede
seguita o della guida spirituale prescelta.
99

4.8 L’Innamorato
100

Rappresentazione Grafica: Un giovane rimane


indeciso fra due pretendenti.
Sopra le tre figure si scorge un cupido pronto a
scoccare la freccia in direzione della scelta più
comoda, ad indicarci la necessità di non sottovalutare
gli elementi e le forze esterne.
La struttura dell’immagine ricorda un triangolo
simbolo della trinità e della tetraktys pitagorica.
L’impostazione delle mani delle due pretendenti
ricorda la posizione dei due pellegrini con l’arcano
precedente.
Significato: L’innamorato è un arcano di scelta e può
rappresentare un accordo fra due o più persone. Può
indicare una società, una unione fra due o più soggetti.
La carta può indicare scelte affettive errate o compiute con
superficialità.
101

4.9 Il Carro
102

Rappresentazione Grafica: Un giovane condottiero


con una corona e scettro tiene le redini di un carro. La
figura si rifà al mito platonico della biga alata. I cavalli
rappresentano le polarità del mondo, le scelte ma anche
il bene ed il male. Nel vestiario della figura principale
appare l’arcano maggiore della luna.
Attorno al giovane vi sono 4 assi trasversali che
indicano gli elementi fondamentali (aria, acqua, terra e
fuoco) e i quattro semi dei tarocchi.

Significato: Il carro è l’azione nel mondo attraverso il


numero sette. Indica risoluzione, riuscita, vincita, la
firma di un nuovo contratto, nuove opportunità.
In amore indica solidità di unione e anche in ambito
innovativo indica una vincita o capacità di agire in
modo efficiente e produttivo per il consultante.
Al negativo può identificare una fase critica del
consultante.
103

4.10 La Giustizia
104

Rappresentazione Grafica: Una donna seduta su un


trono tiene una spada ed una bilancia. La Spada è un
simbolo attivo che rievoca il seme di spade mentre la
bilancia è l’equilibrio fra ciò che è male e bene. La
legge è imparziale e tiene conto di una serie di fattori
per determinare una sentenza. Il copricapo è d’oro con
al centro il simbolo del terzo occhio. Questo arcano
rappresenta l’arte della misura e della stabilità, il
corretto uso della logica da parte del consultante.

Significato: Come accennato prima la Giustizia indica


in misura un rapporto equilibrato verso la propria vita.
La capacità di mettere a nudo delle situazioni, buona
riuscita in campo lavorativo se l’impegno del
consultante è evidente, buona memoria ed intelligenza,
disciplina interiore, metodo, equilibrio, genialità,
scienza esatta.
Al “negativo” può rappresentare un eccesso di
razionalità come abbiamo visto nell’imperatore,
intolleranza, mancanza di fiducia nella propria parte
intellettiva, complesso di inferiorità e sottomissione.
Soppressione dei propri sentimenti ed emozioni.
105

4.11 L’Eremita
106

Rappresentazione Grafica: L’eremita in principio


rappresentava Cronos ed il tempo che scorre. L’uomo
rappresentato fa riferimento ad un pellegrino che con
la sua lanterna sta illuminando la via del passato alla
ricerca di ciò che è stato con il solo scopo di
comprendere ciò che avverrà in futuro. Possiamo
immaginare l’eremita indietreggiare ma anche
avanzare verso il passato cercando di illuminare i punti
salienti della sua vita. Il bastone è un simbolo che
condivide con il matto ma qui abbiamo un significato
di necessità ad essere sorretti. L’iniziato si sta
trasformando e sta progredendo dopo la crisi del
numero nove verso la seconda decina, saranno le sue
azioni a condurlo verso l’illuminazione.

Significato: L’eremita è una carta passiva che invita il


consultante a prendersi i propri spazi nel mondo.
Vedere ciò che non va nel passato può permettere di
agire nel modo corretto e di conseguenza risultare
efficienti nelle quattro sfere dell’esistenza umana. La
ricerca,la sapienza sono due parole fondamentali. La
saggezza ma anche la ricerca della verità. Aspettative
che possono dare soddisfazioni, lentezza, pensiero
lento, costanza, dedizione, conflittualità.
107

4.12 La Ruota di Fortuna


108

Rappresentazione Grafica: La ruota di fortuna viene


contrassegnata con il numero X. Rappresenta infatti la
fine del primo ciclo degli arcani maggiori. Possiamo
identificare tre elementi principali. La figura posta in
alto ricorda la sfinge che detiene l’equilibrio delle altre
due che viaggiano in sensi opposti. I due animali posti
sotto alla sfinge infatti vengono ricondotti alla
possibilità di retrocedere o di avanzare nel cammino
iniziatico dei trionfi. La ruota poggia su un perno
principale che rappresenta l’inizio del percorso
spirituale.

Significato: La ruota di fortuna in una stesa può


indicare l’inizio o la fine di un ciclo. E’ una carta detta
“mobile” che cambia significato in base alla posizione
assunta. Se la ruota di fortuna compare all'inizio di una
stesa a tre lineare può significare che il consultante ha
già visto i risultati (vedi carte che seguono) delle azioni
compiute. Se comprare alla fine invece è necessario
estrarre un’altra carta per verificare cosa può succedere
dopo la conclusione di un ciclo di vita. Può indicare la
capacità di non farsi coinvolgere dagli altri, buon uso
delle proprie energie fisiche e psichiche. Capacità di
trarre insegnamento dai problemi della vita. Può
indicare passività nei confronti del futuro. Il
consultante vede incertezza negli avvenimenti che
verranno.
109

4.13 La Forza
110

Rappresentazione Grafica: L’arcano numero undici


rappresenta una giovane intenta a tenere aperte le fauci
di un leone che fuoriesce dalle sue vesti. In testa ha
come nel Bagatto, un copricapo a forma di lemnisco.
La colorazione blu, insieme al colore rosso indica
equilibrio fra ciò che è considerato materialità e
spiritualità. Lo sguardo deciso della figura femminile
principale lascia trasparire come l’iniziato sia giunto
nella seconda decina degli arcani maggiori e sia
invitato a proseguire il suo cammino.
Significato: La forza indica grande energia pura legata
all’aspetto psichico e fisico, rappresenta una situazione
impegnativa che richiede una grande forza di volontà
e determinazione. Determinazione sull’ambito
lavorativo, emotivo, sessuale e concreto/materiale. Nel
caso “negativo” può rappresentare debolezza morale,
dispendio di energie e mancanza di forza, ristagno sia
affettivo che mentale.
111

4.14 L’Appeso
112

Rappresentazione Grafica: Un uomo è appeso a testa


in giù su di un ramo. Egli sembra meravigliato o
sorpreso. Se da un lato questa carta incute timore o
paura dall’altro può rappresentare una opportunità da
parte dell’iniziato di vedere ciò che con i nostri cinque
sensi è impossibile percepire. L’appeso è Giuda il
traditore oppure il principio alchemico del così sopra,
così sotto.
Significato: Nell’appeso si parla di una espansione
cosciente che si sta ampliando nel tempo. Il cambio di
prospettiva è una parola chiave ed una indicazione da
parte di questa carta. L’abbandonare ciò che è
materiale per dedicarsi ad un cammino di tipo
spirituale. Un cambio improvviso di posizione, la
capacità di vedere con chiarezza ed obiettività il
mondo della materia. Difficoltà momentanea ad agire
(il numero dodici è ricettivo). Crisi e stallo delle idee.
Possibilità di trovare situazioni che apparentemente
possono rivelarsi insoddisfacenti ma che in un secondo
momento saranno utili. Necessario un cambio di
prospettiva da parte del consultante.
113

4.15 L’Arcano Senza Nome


114

Rappresentazione Grafica: L’arcano numero tredici


può incutere timore e paura nel consultante, in verità è
una carta propositiva. La denominazione “Morte” è
stata tolta per pura superstizione (i Tarocchi di
Marsiglia risentono delle tradizioni popolari). Il
memento mori ricorda all’iniziato che deve morire per
poi rigenerarsi. Per la rigenerazione è necessario una
rimozione di ciò che è considerato fastidioso oppure
inutile. L’arcano tredici rappresenta proprio il matto
che ha abbandonato la materia per poi elevarsi
rimuovendo con la falce tutto ciò che ha visto oppure
sentito.
Significato: Il tredici rappresenta un cambiamento
radicale ed immediato. Indica di rimuovere tutto ciò
che rappresenta un peso per noi e di cercare la
proiezione futura finalizzata all’aumento della propria
consapevolezza ed autostima. La rigenerazione oppure
il cambiamento repentino sono le due parole chiave
che dobbiamo tenere a mente quando interpretiamo
questo tarocco.
115

4.16 Temperanza
116

Rappresentazione Grafica: Il numero quattordici


rappresenta un angelo intento a versare una sostanza
all’interno di due anfore. L’elemento travasato però
non rispetta nessun principio di gravita tanto da
formare una connessione fra i due recipienti che
rappresentano la parte ricettiva ed attiva dell’uomo.
Significato: Arcano strettamente legato all’equilibrio
ed all’emotività dell’elemento acqua e coppe.
Rappresenta una situazione dove è richiesta grande
dose di controllo dal punto di vista emozionale e
sessuale. Temperanza invita a riguardarsi e prendere in
esame la situazione e favorire la concentrazione in un
momento di studio. Possiamo anche scorgere un altro
consiglio come il prestare attenzione alle parole degli
altri, non farsi coinvolgere troppo. Può indicare anche
una questione amorosa o amicale.
117

4.17 Il Diavolo
118

Rappresentazione Grafica: Il diavolo è un’altra carta


che può incutere terrore nel consultante quando invece
il significato è tutt altro . Un demone su un piedistallo
sembra farsi beffe in modo diretto di chi lo guarda.
Nella mano destra tiene una torcia (in alcune varianti
marsigliesi tiene una spada), la postura sembra
ricordare Pazuzu demone mesopotamico. I due
diavoletti nudi riflettono l’immagine dell’innamorato,
In questa figura troviamo più elementi come le catene,
la geometria che rievoca il triangolo. Il diavolo è in
opposizione infatti con il numero V del Papa.
Significato: Il diavolo sono le pulsioni gli istinti che ci
tengono incatenati nella nostra quotidianità.
L’irruenza, l’ambizione e la falsità possono essere
considerate tre parole chiave di questa carta. Il diavolo
rappresenta il nostro ego che in un certo senso ci
impedisce di vedere oltre la materialità delle cose. Le
emozioni con questo arcano sono bloccate devono per
forza esprimersi. L’impulsività è un altro significato
del quindici che trova in questa caratteristica la
massima espressione.
119

4.18 La Casa Dio


120

Rappresentazione Grafica: Nominata erroneamente


come “La Torre” la Casa Dio rappresenta una torre che
viene abbattuta da un fulmine. Due personaggi stanno
cadendo da questa costruzione e nel frattempo nel cielo
appaiono delle sfere luminose che rappresentano gli
arcani precedenti. La Casa Dio è lo scheletro del
diavolo l’ego viene abbattuto dalla potenza spirituale.
L’uomo si sta preparando per l’autorealizzarsi
abbandonando il suo corpo fisico.
Significato: Tradizionalmente la Casa Dio viene
associata al crollo di ogni prospettiva, in parte questo
significato può essere condiviso anche se vi sono dei
significati positivi. Rappresenta la progettualità e la
costruzione del progetto che ci avevamo prefissato di
fare. Le iniziali difficoltà apparenti in una situazione o
nel campo lavorativo, processo di integrazione che
richiede del tempo. Forte sessualità (la torre è un
simbolo fallico). Carisma ed energia, controllo del
proprio ego.
121

4.19 La Stella
122

Rappresentazione Grafica: Una delle carte a mio


avviso più evocative. La Stella è la figura rievocano gli
arcani precedentemente visti (vedi temperanza). Una
donna sta versando il contenuto delle due anfore in un
fiume. In alto le pleiadi che rievocano tradizioni del
passato. L’ibis nel germoglio fa presagire l’evoluzione
dell’individuo il collegamento fra il cielo e la terra. La
donna nuda è la verità poiché bisogna essere sinceri per
elevarsi verso gli ultimi arcani. (Nessun arcano dopo la
stella sarà vestito).
Significato: La stella rievoca la speranza, programmi
brillanti, energia emozionale, incoraggiamento a
credere alle proprie virtù e desideri, fiducia in ciò che
si ha in mente.
123

4.20 La Luna
124

Rappresentazione Grafica: Nella luna appaiono due


cani ed un crostaceo che emerge dal mare. La luna è
simbolo della femminilità e della donna (ricezione
femminile). Tutte e quattro le figure sono in rapporto
fra di loro, i cani ululano ma possiedono colori
differenti che ci permettono sempre di distinguere la
parte attiva e ricettiva della carta. Vi è la ripetizione del
simbolismo della casa dia su entrambi i margini della
carta. Il crostaceo è la rinascita la rigenerazione
spirituale ed emozionale, l’occulto ed il nostro
inconscio.
Significato: Confusione, dubbi, incertezze, mondo
onirico ma anche magnetismo. Inconscio, femminilità,
ricettività sviluppata. In senso negativo può significare
ipersensibilità oppure troppa emotività nel consultante.
Difficoltà nella socializzazione, grande carisma e
magnetismo.
125

4.21 Il Sole
126

Rappresentazione Grafica: Il Sole viene


rappresentato come un grande disco solare che irradia
due gemelli che stanno probabilmente ballando (nei
Tarocchi di Marsiglia di C.Burdel la raffigurazione
risulta diversa). Le tre figure che occupano gran parte
dell’immagine costituiscono un triangolo simbolo
della trinità (padre, figlio e spirito santo). Il
collegamento ulteriore con l’innamorato e la torre è
evidente (vedi ad esempio il muro). I due ragazzi sono
nudi e l’iniziato deve superare una ulteriore prova per
poter accedere all’illuminazione.
Significato: Il sole è l’archetipo paterno per eccellenza
rappresenta una situazione armonica oppure un
accordo fra due amici, i rapporti con il padre, la
solarità, positività e forte coraggio. Amicizia e
sentimento duraturo sono due parole chiave importanti
per capire questa carta. Indica periodo positivo se
compare all’inizio della stesa, affermazione quasi
sempre una carta positiva. Assume una connotazione
negativa nel caso rappresentasse una fissazione verso
il padre.
127

4.22 Il Giudizio
128

Rappresentazione Grafica: La carta allude al


giudizio universale dell’apocalisse secondo Giovanni.
Un angelo avvolto in una nuvola suona una tromba per
richiamare i personaggi. I tre personaggi hanno
caratteristiche diverse. Il soggetto a sinistra
rappresenta una donna (ricettività) mentre il soggetto a
destra rappresenta un uomo (attività). Il soggetto
centrale è celeste poiché può essere considerato ciò che
si interpone fra le due parti una ascensione spirituale e
la spiritualizzazione totale della nostra coscienza. Il
tema principale di questa figura è l’ascesa divina in
preparazione per la visione celeste del mondo.
Significato: Il Giudizio rappresenta una svolta, una
chiamata, un desiderio, una vocazione che deve essere
ascoltata. Seguire la propria meta, generosità, il sentirsi
giudicati dagli altri, cambiamento lento ma efficiente
nella vita del consultante.
129

4.23 Il Mondo
130

Rappresentazione Grafica: Il mondo è l’ultimo


arcano dei Tarocchi contrassegnato dal numero
ventuno. Rappresenta una donna nuda che sembra
danzare circondata da una mandorla o corona (questo
elemento è un richiamo alla ciclicità e alla nascita della
vita). La posizione di questa donna richiama l’appeso
mentre nei quattro angoli abbiamo un richiamo alla
tradizione cristiana. Nelle estremità della carta
possiamo notare i simboli dei quattro evangelisti.
L’angelo è una figura ricettiva, l’aquila attiva partendo
dall’alto, mentre nel basso distinguiamo un bue
ricettivo e un leone attivo.
Significato: Il Mondo è una carta quasi sempre
positiva per il consultante che indica autorealizzazione
e raggiungimento dell’obiettivo prefissato. Quando
appare all’inizio di un tiraggio indica peggioramento
della situazione mentre quando appare alla fine indica
risoluzione efficiente. Ovviamente dato che il mondo
volge il suo sguardo verso il passato è importante
osservare le carte a sinistra.
131

4.24 Esercizio con gli arcani maggiori


Per capire sino in fondo come gli arcani maggiori
possano essere messi in relazione fra di loro è
necessario comprendere la connessione simbolica.
Spesso non bastano i significati ed il Tarologo deve
riuscire a dettare una risposta che va al di la del puro
concetto chiave imparato a memoria.
Svolgere quindi l’esercizio quotidianamente estraendo
due arcani maggiori ed osservando le caratteristiche
simboliche connesse fra di loro dando un significato
parziale nell’insieme. Sotto viene descritto in modalità
pratica come va svolto l’esercizio è importante aver
letto e studiato perlomeno alcuni significati espressi in
precedenza per svolgere l’esercitazione.
Estraiamo due carte dal mazzo di tarocchi
Il Bagatto-Forza

Entrambi le carte rappresentano l’inizio della prima e


seconda decina degli arcani maggiori. I personaggi non
si guardano poiché il bagatto agisce sul piano materiale
132

mentre la forza agisce sul piano spirituale. L’infinito è


il simbolismo in comune fra queste due carte ed
entrambe sono numeri dispari dunque ricettivi per
eccellenza.
In queste poche parole abbiamo posto le basi per poter
interpretare in modo approfondito un arcano. Il
fermarsi agli sguardi ed al numero per esempio sono
due buoni sistemi per fare un salto di qualità rispetto a
chi interpreta a pura sensazione. Ora cominciamo ad
interpretarle in modo approfondito ipotizzando una
domanda: A che punto del mio cammino sono
arrivato?
Il bagatto indica che dobbiamo rimboccarci le maniche
probabilmente stiamo attuando un progetto che si sta
rivelando solido e necessita di ulteriore lavoro. La
forza indica lancio ed esplosione di energie finalizzate
ad un buon raggiungimento della situazione. La
crescenza delle due carte da una risposta di proiezione
e di grande forza sia fisica che psichica. Equilibrio nel
consultante attenzione all’impulsività nel mondo del
lavoro.
Come descritto sopra abbiamo messo insieme le
informazioni ed organizzate secondo quanto letto nei
capitoli precedenti. Si svolga quotidianamente questo
esercizio finchè non verrà naturale e ci sentiremo
guidati dalle carte.
133

5 ANALISI DELLE CARTE NUMERATE


5.1 Gli Arcani Minori
Gli arcani minori sono già stati trattati nel paragrafo
3.3 dedicato alla simbologia dei tarocchi (capitolo
terzo).
134

5.2 Gli Assi

Come detto in precedenza gli arcani minori possono


dividersi in semi attivi e ricettivi (importante tenere a
mente questa proprietà compresa la numerologia per
capire gli arcani minori). Tutti gli assi devono essere
approfonditi se appaiono alla fine di una stesa come
una carta sguardo.
Asso di Bastoni: Connesso all’elemento fuoco l’asso
di bastoni rappresenta l’inizio di una costruzione, un
rapporto sessuale, una grande energia psichica ancora
primitiva, l’inizio di una attività lavorativa che può
sembrare inizialmente solida. Il fuoco che circonda il
bastone evidenzia le proprietà attive di questa carta.
Asso di Coppe: Carta ricettiva connessa all’elemento
dell’acqua indica un inizio di rapporto che sia di amore
ma anche di amicizia. Indica anche un sentimento
oppure una attività emotiva primitiva che ha però delle
solide basi. Può indicare l’innamoramento ed essere
connesso alla prima fase dell’amore umano.
135

Asso di Denari: L’asso di denari è simbolicamente


connesso all’elemento della terra. Viene rappresentato
come un disco dorato che emerge dal terreno. Indica
l’inizio di una attività di guadagno, l’inizio di una
azione concreta, materialità ed entrate, investimento.
Asso di Spade: L’asso di spade è un seme attivo
connesso all’elemento dell’aria, espressione della
spiritualità e della conoscenza. La spada rappresenta
una crisi ma anche un inizio di attività di studio, può
rappresentare un periodo buio nel consultante oppure
una fase di transizione.
5.3 I Due

Due di Bastoni: L’accumulo del due si manifesta


all’interno del seme di bastoni. In tarologia il due di
bastoni indica soprattutto la ricerca della bellezza e
della soddisfazione legata alla sfera sessuale. Il due di
bastoni è inoltre simbolo di unione.
Due di Coppe: Il due di coppe è la carta della passione
edipica e dell’unione. Nei vari mazzi sono espresse
delle iniziali che identificano l’autore. In tarologia
indica l’accumulo delle proprie emozioni.
136

Due di Denari: I denari sono caratterizzati dal simbolo


dell’infinito che riscontriamo nel bagatto e nella forza.
Può rappresentare momenti alterni nella vita del
consultante, fortuna ma anche equilibrio e gioco
d’azzardo, aspirazione alla spiritualizzazione della
materia.
Due di Spade. Il due di spade presenta un fiore centrale
tipico delle carte pari. Questo fiore è pronto a sbocciare
ma è ancora troppo immaturo per l’azione. Significa in
sintesi accumulo e desiderio di perfezione. Pensiero
creativo.
5.4 I Tre

Se nei due avevamo l’accumulo dei quattro centri nel


tre abbiamo l’azione dettata dal numero dispari.
Tre di Bastoni: Rappresentano le prime esperienze
carnali adolescenziali. C’è ancora immaturità in
ambito sessuale. La carta viene rappresentata
attraverso questi tre bastoni che si fondono assieme.
Tre di Coppe: Rappresentano i primi innamoramenti.
La coppa centrale assorbe tutta l’energia delle altre.
137

Tre di Denari: I tre denari formano un simbolo (il


triangolo) significa sostanzialmente un inizio molto
entusiasta di un affare con un investimento incerto. La
ricchezza può essere profiqua o andare perduta.
Tre di Spade: Rappresentano le false credenze e
soprattutto il pensiero adolescenziale ancora immaturo
sotto tutti i punti di vista. Nell’icona una spada centrale
trafigge le altre due.
5.5 I Quattro

Il quattro è il numero pari della forma geometrica del


quadrato che indica sicurezza nel nostro mondo
materiale.
Quattro di Bastoni: I quattro bastoni mettono in
evidenzia la sicurezza raggiunta dal punto di vista
sessuale ma attenzione alla routine di tutti i giorni!
Danneggerebbe l’individuo stesso.
Quattro di Coppe: Le quattro coppe indicano
aspirazione verso una forma di amore più profonda.
Amore e sentimenti incentrati su di se e non su di una
persona.
138

Quattro di Denari: Rappresentano la vita materiale e la


sicurezza delle proprie azioni concrete. Grande solidità
finanziaria.
Quattro di Spade: Intelligenza logico scientifica, in
grado di organizzare la propria vita materiale.
Attenzione a non essere troppo materialisti poiché si
può avere scarsa creatività
5.6 I Cinque

Il cinque apre la strada verso la conoscenza di se stessi


proponendo nuove idee brillanti. Possono
rappresentare anche la tentazione.
Cinque di Bastoni: Creatività ed apertura di un artista,
rappresenta tentazione ed una aspirazione.
Cinque di Coppe: Grazie ai collegamenti floreali
presenti nella figura il cinque coppe rappresenta l’aver
ritrovato una via decisiva e definitiva.
Cinque di Denari: Possibilità di arricchirsi in denaro.
Cinque di Spade: Si può collegare questa carta ad una
idea che potrà essere una strada definitiva di un
139

progetto. Il consultante con questo arcano va al di la


del materialismo.
5.7 I Sei

Nella Cabala il numero sei è la bellezza. Il sei è Tiferet


e si trova al centro delle dieci Sephirot. Negli arcani
minori del sei abbiamo l’apparente simmetria e la
ricerca della bellezza con tutte le sfacettature ed
illusioni.
Sei di Bastoni: Con questa carta si ha un’ulteriore
unione fra ciò che è femminile e maschile. Questo
arcano identifica un rapporto di tipo sessuale maturo
rispetto al due.
Sei di Coppe: Le coppe ed il sei rievocano il passato
del consultante, può indicare anche un amore
narcisistico per se stessi che tende ad isolarsi e
condividere soltanto in privato.
Sei di Denari: La carta ha una struttura secondo la
somma 4+2. I denari formano due triangoli tanto che
se li sovrapponiamo otteniamo la stella di Davide. Qui
140

si parla di una ricerca estetica verso la bellezza a partire


dalla materialità.
Sei di Spade: Il fiore al centro è tagliato, la bellezza
viene raggiunta tramite la meditazione e la solitudine
dell’individuo. Bisogna accettare la propria
individualità.
5.8 I Sette

Il sette è il numero dispari più attivo di tutti poiché


rappresenta una forma di azione nel mondo.
Sette di Bastoni: I bastoni formano un rombo
geometrico. E’ una carta che rappresenta una energia
sessuale sviluppata, la persona è capace di cogliere
qualsiasi occasione per metter in mostra la propria
sicurezza.
Sette di Coppe: La coppa centrale rappresenta
l’individuo che si sta aprendo verso gli altri può
indicare anche isolamento.
Sette di Denari: Nella carta sono presenti due forme
geometriche il triangolo ed il quadrato. Il quadrato è la
141

materia mentre il triangolo è pura espressione dello


spirito. La persona comincia a riflettere su di se e sulle
proprie azioni.
Sette di Spade: L’intero ovale indica lo spazio di
pensiero. La lama trafigge questo ovale per indicare
attività verso l’esterno. Rappresenta un individuo che
agisce ma non ancora in modo corretto, troppi pensieri.
5.9 Gli Otto

Nell’otto si assiste ad una ricezione che porta verso la


perfezione del numero dieci in tutti e quattro le sfere.
Otto di Bastoni: Nell’icona compaiono gran parte degli
elementi sin ora visti. Sublimazione della libido.
Otto di Coppe: Unione di coppia (eterosessuale o
omosessuale), amore maturo e molto forte.
Otto di Denari: Spiritualità e materia in equilibrio fra
di loro.
Otto di Spade: Il soggetto vuole cercare la perfezione
verso un progetto già iniziato e che possiede le basi per
142

essere completato. Il fiore al centro è l’individuo


stesso.
5.10 I Nove

Il nove possiede una caratteristica fondamentale è


divisibile per tre . E’ un numero androgino che
annuncia un cambiamento su tutti e quattro i semi. Le
proprietà ed i significati sono simili per questo ho
ritenuto opportuno non dividerli (questo vale anche per
il dieci). Il nove per tutte le sfere dell’uomo è un
momento di preparazione una crisi fondamentale per
raggiungere la fine di un ciclo. La crisi momentanea è
associata all’arcano maggiore dell’eremita cioè il saper
prendersi i propri spazi per dare il meglio di noi stessi.
Tutti i numeri nove sono connessi alla crisi della
persona, non vi sono ulteriori precisazioni.
143

5.11 I Dieci

Il numero dieci è l’equilibrio maturato e raggiunto.


Una sicurezza che nasce soprattutto dall’esperienza e
dalla maturità della persona. Il dieci rappresenta la
completezza dell’essere umano, l’unione di ciò che è
stato portato avanti con successo nel corso del tempo.
Esercizio: il neofita ai minori provi ad associare un
qualsiasi arcano maggiore. Lo studente con il tempo
vedrà un miglioramento poiché avrà imparato ad
associare il significato dell’arcano maggiore con
quello minore.
Esercizio: Immaginare una geometria secondo la
disposizione degli elementi è un buon modo per
associare il significato alla carta in una stesa.
Esercizio: per interpretare soffermarsi sul numero ed
il seme e dare la priorità a questi due elementi.
144

6 LE FIGURE DI CORTE
INTRODUZIONE
Le figure di corte sono quattro per seme: valletto,
cavaliere, regina e re per un totale di 16 carte. In
principio rappresentavano le classi sociali ed il rango
di appartenenza. In questa sezione verrà spiegato
l’utilizzo di ogni categoria nell’interpretazione
tarologica.
Ogni figura presenta una proprietà ed acquista
caratteristiche del seme di appartenenza. La funzione
prevalente delle figure è quella di supportare gli arcani
della stesa donando caratteristiche positive o negative.
6.1 Il Valletto

Il valletto è la figura “minore” delle quattro carte di


corte tuttavia ha una valenza molto positiva quando si
trova davanti a carte come il Bagatto oppure un dieci
(sia a livello di arcani maggiori che minori). La
funzione generale di queste carte è quindi di supportare
un qualsiasi arcano in una stesa offrendo indicazioni
145

sull’atteggiamento o situazione del consultante. In


particolare i Valletti rappresentano l’atteggiamento
immaturo e adolescenziale della persona. L’individuo
qui non è ancora al massimo delle proprie capacità.
Fante di Bastoni: Questa figura è prevalentemente
attiva ed indica un grande desiderio di crescere dal
punto di vista sessuale con il sesso opposto. L’azione
qui però è ancra acerba e necessita di ulteriore
sperimentazione. Può indicare anche un neofita oppure
un lavoratore con poca esperienza.
Fante di Coppe: Questo arcano indica immaturità dal
punto di vista affettivo e relazionale. Spesso il
consultante è troppo emotivo in certe situazioni e non
riesce a contenere le proprie emozioni. Tuttavia è una
personalità fantasiosa e creativa.
Fante di Denari: Il fante di denari rappresenta uno
studente, situazione immatura, la persona non ha
ancora esperienza in campo finanziario. Da notare la
scritta particolare di questa figura forse derivante da un
errore di stampa.
Fante di Spade: Intelligenza di base che necessita di
essere sviluppata. Il consultante si trova davanti ad un
blocco ma questa situazione potrà sbloccarsi grazie
alla determinazione della figura.
146

6.2 Il Cavaliere

Il cavaliere in genere è una situazione dinamica. Tutti


e quattro i cavalieri possono rappresentare una
situazione che può cambiare repentinamente. In base
alla loro direzione influenzano le carte vicine ed
apportano energia.
Cavaliere di Bastoni: Intraprendenza, sessualità
dirompente, successo nel mondo del lavoro, possibile
collega di lavoro, situazione sessuale in mutamento
attivo.
Cavaliere di Coppe: La direzione del cavaliere di
coppe è di tipo ricettivo verso sinistra. Grande talento
creativo, personalità passionale, desiderio di
avventure, può rappresentare però la necessità di
rivedere il passato per comprendere al meglio la
situazione emotiva attuale.
Cavaliere di Denari: Questa carta presenta anche il
seme di bastoni al suo interno perché nonostante i
denari siano di tipo ricettivo l’azione del cavaliere è di
147

tipo attivo. Possibilità di guadagno, intraprendenza


verso una attività, dinamicità, desiderio di
realizzazione personale, ricchezza materiale.
Cavaliere di Spade: Irruenza, impulsi derivanti dal
passato, personalità eccentrica, dinamismo, forza ed
esperienza, iperattività, egocentrismo spiccato.
148

6.3 La Regina

Le regine generalmente rappresentano figure


femminili (derivano tutte dall’imperatrice)oppure la
parte ricettiva della personalità del consultante. La
regina è essenziale per capire le caratteristiche del
consultante e come egli affronta una data situazione.
Come tutte le figure di Corte sono carte mobili che
funzionano in base all’arcano precedente e seguente.
Regina di Bastini: Donna attiva e carismatica/sensuale,
leader donna, datrice di lavoro, impulsività femminile,
libertà, coraggio, velocità d’azione, fecondità
Regina di Coppe: Donna sensibile, emotiva, chiusa in
se stessa. Madre affettuosa, amore verso il prossimo,
empatia e desiderio di perfezione.
Regina di Denari: Avidità, egocentrismo, voler attirare
l’attenzione verso il sesso opposto. Voyeurismo,
determinazione, forza di volontà, concretezza
apparente, sicurezza.
149

Regina di Spade: Donna di elevata creatività, probabile


disperazione, sofferenza, debolezza, costrizione. Forza
di intraprendenza, voler eccellere in qualsiasi ambito,
sviluppo delle proprie capacità.
150

6.4 Il Re

Tutti i re sono una derivazione di insieme


dell’imperatore infatti il loro valore numerico è 14
legato al numero quattro. Tutte queste figure sono
attive poiché rappresentano la massima espressione di
ogni seme.
Re di Bastoni: Uomo attivo, leader, carismatico,
sensuale, libertino, grande lavoratore, datore di lavoro,
progetto che si sta concretizzando, libertà, dinamicità,
volontà, passione.
Re di Coppe: Filosofo, emotività spiccata, maturità
emotiva, contenimento delle proprie emozioni ed
ottimizzazione per arrivare ad un determinato
obiettivo, capacità di ascolto, saggezza, figura di
consiglio nella vita del consultante.
Re di Denari: Personalità concreta può rappresentare
uno scienziato, un inventore, un blocco dal punto di
vista spirituale. Velocità decisionale, prontezza
all’azione, disponibilità all’ascolto.
151

Re di Spade: Conflittualità con se stessi, creatività,


apertura propositiva e chiusura di un progetto
intellettuale, persona che ostacola il proprio operato,
avidità, forte apertura verso l’altro, personalità forte
che non si lascia abbattere dagli ostacoli della propria
vita.

Esercizio: collocare affianco alle figure di corte un


arcano maggiore e provare a collegare il significato
del maggiore con la figura
Esempio

Queste due carte indicano un momento di sblocco


della situazione. Ragionare sul cambiamento degli
sguardi delle figure, il re è proiettato verso il futuro
quindi il blocco creativo non è più presente.
152

Capitolo Settimo ed
Ottavo
METODI
TAROLOGICI
153

PREMESSA
In questi capitoli si applicherà la metodologia fino ad
ora descritta in questo testo.
Ho ritenuto opportuno mettere assieme entrambi i
capitoli dedicati all’interpretazione dei 22 arcani
maggiori ed i restanti 56 minori per esaltare
l’importanza dell’utilizzo di tutti e 78 gli arcani.
Quando si avrà compreso che tutte le figure presentano
egual importanza nella stesa allora si avrà maturato una
interpretazione completa ed esaustiva.
Buono Studio
154

7.1 La Stesa a Tre Lineare


La lettura Tarologica
Come riportato nei capitoli precedenti la lettura
tarologica non è statica ma dinamica e prende in
considerazione una serie di variabili. Importante
dunque sviluppare l’intuito ma anche la conoscenza
del significato dei colori,numeri,simboli poiché la sola
intuizione non permette l’estrapolazione delle
informazioni. Per approfondire i metodi di lettura vi
rimando al “metodo delle derivazioni”.
Il concetto di frase tarologica
La frase tarologica è una indicazione da parte dei
tarocchi verso un dubbio che il consultante esprime
verso il tarologo. La risposta dei tarocchi è una sola,
pertanto porre la stessa domanda più volte rischia di
annullare la risposta degli arcani. Importante utilizzare
tutte e 78 le lame dei tarocchi poiché il tarocco è un
sistema ben definito.
La frase tarologica si esprime attraverso il soggetto,
verbo e complemento. La prima carta rappresenterà il
consultante, la seconda il verbo e la terza il
complemento. Durante la mischiata non è necessario
tagliare il mazzo poiché per il metodo tarologico il
taglio non ha nessun significato.
155

La frase tarologica (disposizione a tre carte non


statiche) permette di individuare le risposte che il
consultante cerca permettendo al tarologo di
estrapolare un consiglio. La metodologia descritta non
ammette l’uso della carta rovesciata dato che
rovesciare un arcano significherebbe distruggere e
negativizzare l’essenza stessa del percorso iniziatico
del tarot.

Quando si estrae in una stesa lineare a tre?


In una stesa lineare a tre tarocchi si estrae per diversi
motivi ad esempio per verificare una risposta oppure
per far valere la legge degli sguardi che nel tarocco di
Marsiglia è fondamentale.
Ci sono tarocchi che necessitano di un ulteriore
approfondimento se compaiono ai limiti della stesa e
volgono lo sguardo verso qualcosa. Vengono riportati
gli arcani più significativi dal punto di vista numerico

Il numero I indica l’inizio ed è palese che se


posizioniamo questo arcano si dovrà per forza estrarre
156

un’altra carta per far valere la legge degli sguardi ma


anche il significato che rappresenta. Inizio di cosa?
Questo esempio del n I è valido anche per gli assi che
non posso trattare dato che il paragrafo si riferisce ai
trionfi.
ALTRI ARCANI IMPORTANTI PER
DETERMINARE UNA CONFERMA IN UNA
STESA

L’eremita= Ricerca verso il Passato? Presente?


Futuro?
La ruota di fortuna= Nuovo ciclo in positivo o
negativo?
Arcano Senza Nome= Rinnovamento che porterà
frutti o no?
Il Giudizio= Svolta positiva o negativa?
L’implementazione dell’uso dei minori richiede al
Tarologo di far valere la legge degli sguardi anche
nelle figure di corte
Gli Assi hanno particolari proprietà e quando
vengono estratti alla fine di una stesa devono
157

essere approfonditi mediante l’estrazione di una


ulteriore carta.
L’utilizzo della somma degli arcani è consigliato
soltanto a fini didattici (vedi capitolo terzo).
8.1 Metodo delle Derivazioni
L’ultimo capitolo del “Compendio di Tarologia” è
dedicato al “Metodo delle Derivazioni” un gioco che
prevede l’utilizzo e la padronanza della lettura di base
con tutte e 78 le carte dei tarocchi (verranno utilizzati
i Tarocchi di Marsiglia). Questa metodologia richiede
costanza e si invita pertanto il lettore di tarocchi a non
scoraggiarsi dinanzi alle difficoltà incontrate (ogni
paragrafo permetterà di avere una visione sempre più
approfondita sul metodo in questione). Si eseguano
quindi giornalmente gli esercizi espressi in queste
pagine in modo tale da acquisire sicurezza
nell’interpretazione mediante la derivazione della
frase. La ripetizione e la pratica di questo metodo
permetterà al tarologo di maturare una visione critica e
sensibile del proprio mazzo. Le finalità della stesa sono
esclusivamente tarologiche infatti permette di sondare
a livello psicologico le tre istanze psichiche (Io, super-
io, Es). Si tratta di un’autoanalisi che deve essere
svolta in presenza del consultante e del lettore di
Tarocchi.
158

LA STRUTTURA DI UN ARCANO
Ogni arcano presente nei Tarocchi possiede molteplici
aspetti che possono essere capiti soltanto osservando
quotidianamente la carta. Applicando giornalmente
l’osservazione e la percezione focalizzandoci sui
simboli della carta possiamo dedurre che un arcano (sia
maggiore che minore) possiede una struttura che la
nostra mente assimila in diversi modi. Tale struttura è
dettata dall’esperienza del soggetto, dalla cultura e
dalle sue abitudini. Facciamo un esempio concreto: noi
possiamo cogliere nell’Imperatore la figura di nostro
padre. Non necessariamente però (al di la
dell’archetipo) siamo prestati tutti ad associare nostro
padre con l’Imperatore questo perché l’attribuzione
delle caratteristiche di una data figura cambia da
soggetto a soggetto secondo l’esperienza ed i rapporti
con la figura paterna. La percezione e l’attribuzione di
determinate caratteristiche fa si che il nostro cervello
possa (attraverso processi psichici) associare ogni carta
non solo ad una persona ma anche a delle situazioni
che probabilmente ci hanno colpito in passato (ricordi,
traumi, negazione di qualcosa, rimozione).
Il Tarocco quindi agisce attraverso dei livelli che
permettono al soggetto di cogliere e far emergere non
solo ciò che è manifesto ma anche ciò che si nasconde
in un determinato comportamento (situazione
eccetera).
159

I TRE LIVELLI DELL’ARCANO


Importante sottolineare quindi che ogni arcano agisce
su più piani e non solo in quello manifesto. A seguire
una piccola scomposizione immaginaria della figura
del Bagatto

si veda come nel bagatto vi siano tre istanze psichiche


immaginarie (Io,Super-Io,Es).
LE TRE ISTANZE PSICHICHE APPLICATE AI
TAROCCHI
Abbiamo visto l’importanza che ha ogni singolo
arcano nel processo di rielaborazione e percezione. Ora
applichiamo e definiamo esattamente le tre istanze
psichiche individuate nell’arcano precedente in un
breve riassunto:
160

IO Pensiero logico e razionale, si forma durante lo


sviluppo dell’individuo e permette l’adattamento alla
realtà, agisce secondo il processo secondario e
permette di rinviare il soddisfacimento.
SUPER-IO E’ considerata come la coscienza cioè il
nucleo di valori e norme morali a cui si riferisce
l’individuo nella scelta dei comportamenti e nei
desideri da soddisfare si forma durante lo sviluppo
attraverso l’educazione dei genitori.
ES Regno degli istinti e delle pulsioni presente fin dalla
nascita fonte di energia psichica agisce per la ricerca
del soddisfacimento immediato del piacere attraverso
il processo primario.
Sinteticamente possiamo affermare che l’inconscio è
cieco ed istintivo, il super io è automatico mentre il
conscio è intelligente e volontario.
Nell’esperienza psichica possiamo distinguere quindi
dei contenuti di coscienza cioè l’essere consapevole di
fare qualcosa.
Attività di coscienza dette funzioni psichiche cioè atti
o processi con cui osserviamo elaboriamo e associamo
i contenuti di coscienza.
Il conscio è la rappresentazione del mondo delle
esperienze coscienti ed è tutto ciò che è
immediatamente accessibile alla nostra
consapevolezza.
161

Il preconscio invece lavora sui fatti di coscienza


“rimossi” che in ogni momento se intervengono
particolari cause possono tornare di nuovo alla luce
cosciente. Moltissime attività fanno parte della nostra
psiche ma non sono presenti nella nostra coscienza,
molti processi sono automatici questa è la
dimostrazione che gran parte della nostra attività
psichica lavora automaticamente con il
coinvolgimento diretto della coscienza.
MA A COSA CI SERVONO QUESTI CONCETTI
NELLA LETTURA DEI TAROCCHI?
Queste informazioni permettono di comprendere che
ciò che noi vediamo nei Tarocchi non è che la minima
parte della realtà. Si prenda giornalmente un arcano e
si esegua una profonda meditazione su ciò che
rappresenta l’immagine. Importante visualizzare
l’arcano nella propria mente con costanza associandolo
ad eventi o persone del nostro passato. Se
visualizziamo gli arcani minori pensiamo ai colori
presenti e soprattutto l’attribuzione al significato
numerico, si vedrà che con il tempo aumenterà
l’intuizione e soprattutto ci permetterà di risalire al
significato stesso dell’archetipo senza imparare a
memoria i concetti.
162

METODO DELLE DERIVAZIONI


Il metodo permette di identificare le tre istanze
psichiche mediante l’utilizzo di tutti e 78 i Tarocchi
contando anche la legge degli sguardi(consigliabile
avere la padronanza dei significati prima di utilizzare
questa metodologia). Il gioco descritto è il seguente e
può essere riassunto in questo schema.

Per svolgere al meglio l’interpretazione è importante


considerare alcuni aspetti che fanno parte della lettura
tarologica.
In una frase tarologica semplice è importante prestare
attenzione a:
 Gli sguardi fra le varie figure
163

 L’estrazione di eventuali carte dopo l’Asso (indica


sempre inizio di qualcosa) in realtà il metodo delle
derivazioni non implica necessariamente tre carte
possono diventare anche cinque o quattro a
seconda degli sguardi;
 Verificare la presenza di semi ricorrenti;
 Utilizzare la correlazione logica fra i vari simboli e
le ripetizioni dei simboli;
 Utilizzare la crescenza e decrescenza compresa
l’interpretazione numerica del Tarocco;
 Disporre le carte a ventaglio davanti al consultante;
 Evitare il taglio del mazzo;
 Considerare la frase come un tutt’uno;
 Ogni derivazione è propria di quella funzione di
conseguenza non può essere collegata alla funzione
seguente ad esempio F’(A),F’(2A) non posso
collegarli con F’(B);
 Importante parlare al consultante;
 La lettura deve essere svolta da sinistra verso
destra;
 L’estrazione deve essere svolta da sinistra verso
destra secondo uno schema descritto a seguire.

“OGNI ARCANO E’ UNA FUNZIONE DA CUI


DERIVANO LE DERIVATE CONSIDERATE LE
SOTTOFRASI”.
164

La struttura della stesa (vedi immagine) lascia


trasparire che esistono tre insiemi. Tutti gli insiemi
hanno rapporti soltanto all’interno di quell’insiemi.
La frase tarologica semplice F rappresenta l’IO ed è ciò
che noi manifestiamo consciamente all’esterno ed agli
altri. L’IO è influenzato dalle nostre esperienze e ci
permette di avere una visione del mondo.
La frase tarologica F’ rappresenta la derivazione di F,
nella figura si fanno derivare F(A) che è associato al
passato . F’ rappresenta il super io cioè il motivo primo
del nostro atteggiamento manifestato verso l’esterno
La frase F’’ è ricavata da F’ e rappresenta l’ES cioè il
regno degli istinti e pulsioni.
Nell’ES è importante considerare la prevalenza dei
semi
Coppe= Energia psichica, emozioni;
Bastoni= Pulsioni libido, maturazione sessuale;
Spade= Contenuti rimossi o rielaborazioni;
Denari= meccanismi di difesa o esperienze non
riconosciute.
“IL METODO NON SI BASA SOLTANTO
NELL’INTERPRETAZIONE DI F(A) INFATTI E’
IMPORTANTE ANCHE SONDARE GLI ALTRI
ASPETTI DEL NOSTRO IO F(B) F(C). PER
165

COMODITA’ L’ESEMPIO FARA’ RIFERIMENTO


AD F(A).
SARA’ IL CONSULTANTE STESSO A
DETERMINARE LA SCELTA
DELL’APPROFONDIMENTO. E’ POSSIBILE
APPROFONDIRE ANCHE F’(2A) CON UNA
ULTERIORE SOTTOFRASE”.
ANALISI RIASSUNTIVA (E’ un esempio sintetico
per comprendere il funzionamento della stesa)
La signora X si presenta davanti al tarologo. X è molto
ansiosa e tende a cambiare idea facilmente e vuole a
tutti i costi sapere il perché ed a cosa è legato questo
problema.
Nell’insieme F sono posti i seguenti arcani F(A)= La
Force XI, F(B)=Le Diable XVI, F(C)= Le Soleil
permane quindi una crescenza nella stesa dal n XI a
XVIIII ed è un segno positivo poiché la persona sa
benissimo la sua condizione che si manifesta
improvvisamente e senza un motivo. Lo squilibrio è
evidente, però sta cercando di trovare una soluzione
anche domandando spiegazioni a chi è di competenza
(psicologi ecc) domandando inoltre ad i suoi amici.
Nel presente è collocato il diavolo, indice di un
autocontrollo ormai scarso. Nel passato invece
troviamo la forza che non a caso simboleggia il
controllo ed il dominio sulla situazione. Ne deduciamo
che prima X riusciva in qualche modo a controllare
166

questo suo problema, mentre adesso sta diventando un


vantaggio.
X vuole andare in fondo al problema e propone di
approfondire la Forza per ritornare a controllarsi e
gestirsi al meglio.
In F’ troviamo l’Innamorato, l’Appeso e la Maison
Diev. In passato X aveva creato una fortezza e riusciva
tranquillamente a scegliere la via che in qualche modo
potesse bloccare questi stimoli.
Nell’ES troviamo impulsi legati alla sfera sessuale ed
energetica. E’ possibile che questa persona abbia auto
una esperienza amorosa sgradevole nel passato? E che
questa esperienza sia stata in qualche modo rimossa e
sia il motivo di questa ansia e declino psicofisico?
167

9 Considerazioni Finali
RIASSUNTO DEL PENSIERO TAROLOGICO
 La Tarologia interpreta il presente per far si che il
consultante scelga la corretta via;
 Il tarologo studia i codici le leggi, la storia e il
linguaggio dei simboli;
 Il tarologo mette in atto un rapporto diretto con il
consultante;
 Il tarologo non è solo un consigliere ma anche una
guida per il consultante;
 L’interpretazione deve tener conto di più variabili
espresse dal consultante quali linguaggio, cultura
pensiero, linguaggio paraverbale e non verbale;
 La lettura tarologica non è statica e non è
consigliabile utilizzare i metodi a posizione poiché
gli arcani sono interconnessi fra di loro;
 Il tarologo non possiede la verità di conseguenza si
perfeziona giornalmente cercando di migliorare se
stesso;
 Non sono necessari metodi di consacrazione per
leggere i Tarocchi;
 La Tarologia è una materia umanistica e non
appartiene in alcun modo alle discipline
scientifiche;
 La Tarologia studia i Tarocchi tradizionali pertanto
sono esclusi i tarocchi che non seguono la
successione e l’iconografia tradizionale. E’
possibile tener conto delle variabili (gli sguardi
cambiano da mazzo a mazzo) tuttavia bisogna
168

considerare che ogni tarocco darà una risposta con


sfumature diverse pertanto il gioco degli sguardi è
sempre lecito utilizzarlo in qualsiasi caso.
Queste indicazioni sono soltanto una parte di ciò che è
la metodologia tarologica, tuttavia sono stati riportati i
punti più importanti per far capire al lettore la
complessità e la variabilità di tale materia per ulteriori
chiarimenti si rimanda al capitolo primo.
169

CONCLUSIONE
Ringrazio vivamente chi ha contribuito alla riuscita di
questo progetto.
Da anni mi sto impegnando per diffondere una corretta
informazione tarologica valorizzando lo strumento
Tarocchi.
Prendete questo libro come un manuale didattico per
imparare ad interpretare i tarocchi in modo sistematico
e con metodo non sostituisce assolutamente la pratica.

Davide Urbani 02/02/2018


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BIBLIOGRAFIA

S.B Kaplan, I Tarocchi, Mondadori, Milano;


J.C. Jung, Psicologia e alchimia, Boringhieri, Torino;
O.Wirth, I Tarocchi, Edizioni Mediterranee, Roma;
O.Wirth,Il Simbolismo Ermetico, E.M., Roma;
Papus,Les Tarots des Bohemiens, Dangles, Parigi;
C.Bozzelli, Il Codice dei Tarocchi, Ed. Mediterranee;
A.Jodorowsky e M.Costa, La via dei Tarocchi,
Milano;
P.Trotta, I Tarocchi la Voce dell’inconscio, Milano;
L.Tuan, Il linguaggio segreto dei Tarocchi, Ebook;
A.Jodorowsky, Io ed I Tarocchi, Mondadori;
F.Guarino, Il Tarocco tra ragione ed intuizione, TdM;
A.Vitali, Il Castello dei Tarocchi, LoScarabeoEd.

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