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Marco Fringuellino -
Sorgenti
Composizione in frequenza
Curve di pesatura
Fonometri
Dott. Marco Fringuellino -
p Sorgenti sonore:
• Le sorgenti di suono reali si presentano in genere molto complesse e
difficili da descrivere analiticamente in modo dettagliato;
• nella maggior parte dei casi pratici è possibile ricorrere a sostanziali
semplificazioni;
• la più drastica consiste nel trattare come infinitamente piccola
(puntiforme) una sorgente reale le cui dimensioni siano molto minori
della lunghezza d’onda dei suoni che produce (monopolo);
• altre sorgenti ideali più complesse, come il dipolo, multipoli di ordine
superiori, sorgenti lineari possono ancora meglio rendere conto delle
proprietà di una sorgente reale, o almeno metterne in evidenza le
caratteristiche di emissione più salienti.
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p Monopolo:
Sorgenti sonore e direttività
• La sorgente più semplice possibile è la sorgente puntiforme,
rappresentabile come una sfera pulsante il cui raggio tenda a zero;
• si supponga che la piccola sfera di raggio a pulsi armonicamente con
frequenza angolare ω; la velocità di volume di fluido U0 (in inglese
source strength), in m3/s, spostato dalla sfera è:
U0 = 4πa 2u
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Dipolo:
Ripple simulation
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Iθ ,φ
Qθ ,φ =
I
p Indice di direttività ID
• In termini logaritmici, si può definire un indice di direttività IDθ,φ espresso
dalla relazione:
IDθ ,φ = 10logQθ ,φ dB
• Come per i livelli, vale naturalmente la relazione inversa:
( IDθ ,φ /10)
Qθ ,φ = 10 .
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Direttività in
funzione della
frequenza
LBC 3253/10
Intellivox della
BOSCH
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Composizione in frequenza
Composizione in frequenza
• il suono risultante è un suono periodico la cui frequenza è uguale al massimo
comune divisore tra le due frequenze componenti. Se la frequenza dei due
suoni è f1 = 600 Hz e f2 = 400 Hz, il suono derivante dall’interferenza ha una
frequenza di 200 Hz;
• l’ampiezza della pressione sonora ha una forma più o meno complicata (che
dipende anche dalla relazione di fase tra i due suoni componenti), ma che si
ripete regolarmente nel tempo con periodo T = (1/200) = 5 ·10-3 s = 5 ms.
Caso particolare in cui f1 = 2f2 e i due suoni componenti sono in fase tra loro all’istante t = 0.
Se, per esempio, f1 = 1 kHz e quindi f2 = 500 Hz, il suono periodico risultante ha una frequenza ancora di
500 Hz, cui corrisponde un periodo di 2 ms.
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Composizione in frequenza
• Per mezzo di un potente teorema, il teorema di Fourier, è possibile
scomporre un suono periodico complesso, in una serie discreta di componenti
in frequenza;
• qualunque funzione periodica f(t) di pulsazione ω = 2π/T, può essere
espressa come somma di semplici termini armonici del tipo cos(ω+ϕ), le cui
frequenze sono multipli interi di ω , ciascuna con una propria fase ϕ:
f (t ) = A0 + A1cos (ωt + ϕ1 ) + A2cos (2ωt + ϕ 2 ) + ....
• le An sono le ampiezze (costanti) di ciascuna componente e indicano quanto
ogni armonica concorre al suono complesso:
• A0 è l’ampiezza del termine di frequenza zero, e costituisce
semplicemente uno spostamento in continua dell’ampiezza della pressione
sonora;
• A1 è l’ampiezza della cosiddetta fondamentale, cioè l’armonica di
frequenza f = ω/2π;
• A2 quella della seconda armonica, di frequenza 2f; A3 quella della terza
armonica, ecc.
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Composizione in frequenza
• E’ consuetudine rappresentare il
risultato dell’analisi di Fourier sotto
forma di grafico, definito anche
spettro di frequenza del suono, in cui
sull’asse dell’ascissa è riportata la
frequenza e su quello delle ordinate il
quadrato dell’ampiezza,
proporzionale all’intensità di ogni
singola componente.
Bande di frequenza
• Nell’analisi in frequenza sono usati filtri in cui la larghezza della banda
passante dipende dalla frequenza centrale del filtro e le frequenze centrali
sono legate da relazioni non lineari.
fm
• Bande di ottava: f1 = , f 2 = 2 fm , f2 = 2 f1, f m = f1 f2
2
• Bande di terzi d’ottava: f = f m , f = 6 2 f , f = 3 2 f , f m = f1 f 2 .
1 6 2 m 2 1
2
dove si sono indicate le frequenze centrali con fm , le frequenze di taglio
inferiore con f1 e superiore con f2 .
• Bande in terzi d’ottava e di ottava (in grassetto) nominali fm (Hz):
250 315 400 500 630 800 1000 1250 1600 2000
2500 3150 4000 5000 6300 8000 10000 12500 16000 20000
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• Salendo lungo la serie, verso armonici più lontani dalla fondamentale, gli intervalli musicali (e
di frequenza) fra due armonici successivi divengono più piccoli.
• I rapporti fra le frequenze sono riconducibili ai rapporti fra i numeri ordinali della serie:
8a giusta = 2:1 2a Maggiore = 9:8
5a giusta = 3:2 2a minore = 16:15
4a giusta = 4:3 6a Maggiore = 5:3
3a Maggiore = 5:4 6a minore = 8:5
3a minore = 6:5 7a minore = 9:5
7a Maggiore = 15:8
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Consonanza e dissonanza
F 8a 5a 8a 3aM 5a 7am 8a 2aM 3aM 4a# 3aM 6a 7am 7aM 8a
(11a#) (13a)
Intonazione naturale
Gli armonici 4:5:6 di una
fondamentale creano la triade
maggiore, accordo privo di
battimenti, tipicamente e
storicamente consonante.
• L’intonazione naturale nasce dall’unione di tre di queste triadi successive,
riducendo le note ottenute nell’intervallo di una ottava. Ad esempio la scala di Do
Maggiore ad intonazione naturale (con LA3 = 440 Hz) risulta:
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Intonazione pitagorica
La percezione sonora
La percezione sonora
• L’intervallo di valori di frequenza udibili varia considerevolmente da un
individuo all’altro, estendendosi approssimativamente tra 16-20 Hz e 16-
20 kHz, con sensibilità molto attenuata a bassi valori di frequenza.
La sensazione sonora
• Sensazione sonora (loudness): caratteristica di un suono in base alla quale
esso viene giudicato più o meno intenso da un ascoltatore.
• I primi tentativi di misurare la sensazione sonora hanno portato:
• al concetto di livello di sensazione sonora, ottenuto variando il livello di
intensità di un suono rispetto ad un altro di riferimento;
• alla determinazione di una famiglia di curve di ugual livello di sensazione,
solitamente indicate come “isofoniche”.
• Il livello di sensazione sonora è una grandezza soggettiva, in quanto legata
alla sensibilità uditiva dell’individuo, relativa, essendo ottenuto dal confronto con
un tono puro a 1000 Hz e fortemente influenzata dalle condizioni di ascolto (per
suoni presentati in cuffia, con ascolto monoaurale o binaurale, o attraverso un
altoparlante, in campo libero o diffuso).
• Si misura in “son”: per definizione, 1 son è la sensazione prodotta da un
suono puro di frequenza 1000 Hz e livello di pressione sonora 40 dB.
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• Curve isofoniche della normativa attuale La sensazione sonora
(Norma ISO 226) determinate da
Robinson e Dadson, utilizzando suoni puri
riprodotti da un altoparlante, in campo
libero.
• Punti di una stessa curva identificano
suoni con la stessa intensità soggettiva.
• A bassi valori di frequenza le curve sono
piuttosto ravvicinate: la sensazione
sonora aumenta rapidamente
all’aumentare del livello di pressione
sonora; ad alti valori di frequenza le
isofoniche sono quasi parallele e la
sensazione aumenta meno rapidamente.
• Il livello di sensazione sonora, espresso
in “phon”, è numericamente uguale al
livello di pressione sonora del suono di La curva isofonica a 4,2 phon, indicata con MAF
(Minimum Audible Field), rappresenta, per ogni
riferimento ad 1 kHz che causa la stessa frequenza, il minimo livello di pressione sonora per
sensazione sonora a tutte le frequenze. cui un suono è udibile (soglia uditiva).
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Le curve di ponderazione
• L’esame delle curve isofoniche ha suggerito l’idea di inserire reti di
ponderazione elettroniche negli strumenti per la misura del rumore;
• esse alterando la risposta in frequenza dello strumento in modo da adattarla
alla diversa sensibilità dell’apparato uditivo alle diverse frequenze, fornissero un
dato oggettivo direttamente correlato alla sensazione sonora.
• In linea di principio, le reti di ponderazione dovrebbero avere leggi di
variazione con la frequenza diverse, in relazione al livello di pressione sonora
del rumore in esame.
• Poiché la realizzazione pratica di uno strumento con queste caratteristiche
sarebbe stata piuttosto complessa, sono state normalizzate tre sole curve di
ponderazione in frequenza, denominate A, B, C, corrispondenti all’incirca alle
tre isofoniche a 40, 70 e 100 phon rispettivamente.
• Successivamente, a queste è stata aggiunta la curva D, corrispondente alla
curva a 1 noy della famiglia di curve di ugual fastidio (in inglese noiseness)
determinate da Kryter, rete di ponderazione che è prevalentemente utilizzata
nella valutazione semplificata del disturbo arrecato dal rumore aeronautico.
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Le curve di ponderazione
• L’uso di tre curve A, B e C per diversi
valori di livello di pressione sonora ha
comportato alcuni inconvenienti, in
particolare nel caso di valori di livello
compresi nelle zone di confine tra due
curve.
• Ciò ha portato ad un crescente e
pressoché generalizzato utilizzo della
curva di ponderazione A per la misura del
rumore al fine della valutazione dei suoi
effetti sull’uomo, per qualsiasi valore del
livello di pressione sonora.
• In sintesi, l’uso della curva A, nella
valutazione di uno specifico rumore,
comporta una progressiva
sottovalutazione del suo contenuto di
energia alle basse e alle alte frequenze.
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Le curve di
ponderazione
Esempio di una
misura reale
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• Le norme prevedono quattro classi di precisione, dalla zero alla tre in ordine
decrescente di precisione; tuttavia la quasi totalità degli strumenti appartiene a
due sole classi:
qconvertitore logaritmico;
qvisualizzatore.
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