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Audio Production Diploma

Modulo AP102

Elettrotecnica
Lezioni di elettrotecnica - AP102

AP102 – Microphone design & applications


Crediti: 25 (14% del voto complessivo) Livello: 1
Corso: BA (Hons.) Recording Arts Codice: AP102
Module leader: Filippo Gabbrielli
Module teacher:

Scopi
• Conoscenza dei principi fondamentali di elettricità e magnetismo
• Conoscenza dei componenti elettrici ed elettronici di base
• Conoscenza dei vari connettori e cavi audio
• Conoscenza dei modi di trasduzione con i quali operano i vari tipi di microfoni
• Conoscenza delle caratteristiche dei vari microfoni e loro utilizzi più comuni
• Conoscenza delle tecniche microfoniche basilari sia mono che stereo
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Struttura
Elettricità e Magnetismo
• Nozioni fondamentali
• I componenti elettrici passivi
• Impedenza ed adattamento
• I principali componenti attivi a stato solido e a vuoto

Cavi e connettori
• Cavi: monopolari, bipolari, multipolari e vari tipi di schermature
• I connettori in uso per l'audio

Microfoni
• I vari tipi di trasduzione acustico-elettrica
• Le varie tipolgie di microfoni
• Lettura delle specifiche tecniche di un microfono
Tecniche microfoniche
• Microfonaggio di prossimità, d'accento e di ambiente
• Influenza del diagramma polare sulla scelta della tecnica microfonica
• Le tecniche mono solitamente utilizzate sugli strumenti acustici più comuni
• Le tecniche microfoniche stereo
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Obiettivi di apprendimento
Conoscenza
Al termine di questo modulo lo studente sarà in grado di dimostrare conoscenza e comprensione di:
• Le leggi fondamentali dell'elettricità e del magnetismo
• Il comportamento dei principali componenti passivi ed attivi
• Il significato dell'impedenza di ingresso e di uscita
• I vari tipi di cavi e connettori utilizzati nell'audio
• I vari tipi di microfoni e le loro peculiarità
• Le tecniche microfoniche più comuni
Abilità
Al superamento di questo modulo lo studente sarà in grado di:
• Riconoscere a vista i microfoni più utilizzati e quelli presenti nella struttura
• Capire quale microfono a disposizione e quale tecnica utilizzare in base alla sorgente da
riprendere
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Materiale didattico
I seguenti libri sono consigliati a titolo di ulteriore approfondimento.
Approfondimenti
• J. Hechtman, K. Benshish: Audio wiring guide, Focal Press, 2008.
• S. Gibilisco: Elettrotecnica ed elettronica, Hoepli, 2008.
• U. Nicolao: Approfondimenti su diffusori acustici e cavi di collegamento, Il Rostro 2006.
• John Borwick, Microphones. Technolopgy and techniques, Focal Press, Oxford, 1990
• Bartlett Bruce, Stereo microphone techniques, Focal Press, Boston, 1991
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I fenomeni elettrici sono legati alla costituzione della materia in atomi, i quali contengono
particelle caricate elettricamente: i protoni con carica positiva e gli elettroni con carica
negativa.
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La prima formula fisica che stabilisce l’interazione fra cariche elettriche è la legge di
Coulomb.

Q 1* Q 2
F =k 2
F = forza che agisce tra le due cariche Q1 e Q2
d è la distanza fra le cariche
d
k è una costante di proporzionalità
Con Q1= Q2 = 1 e d = 1m, la forza è 9*109 Newton -> 1 COULOMB
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Il generatore elettrico è la prima macchina elettrica in grado di separare cariche. Lo fa


attraverso una forza elettro-motrice che viene misurata in Volt.

Fa

- +
- +
-
-
G + +
- -- +++

FEM

ENERGIA POTENZIALE= JOULE

POTENZIALE ELETTRICO= EP/Q=JOULE/COULOMB=VOLT


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Se connettiamo i morsetti di un generatore con un conduttore elettrico, c’è un passaggio di


cariche elettriche attraverso il conduttore ed il generatore stesso; tale passaggio prende il
nome di corrente elettrica, e si misura in Ampére (Coulomb/sec).

- +
G

intensità di corrente elettrica = I = Ampére = Coulomb / sec


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L’intensità della corrente elettrica e la tensione che la produce sono legate da un rapporto
costante. Il rapporto V/I prende il nome di resistenza elettrica e viene espresso dalla
legge di Ohm. La resistenza elettrica si misura appunto in Ohm (simbolo Ω).

V
+ -

V=R*I

R=V/I
I
I =V/R

R
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La resistenza elettrica di un certo materiale dipende dal materiale stesso, dalla sua lunghezza
e dall’area della sua sezione. Le resistenze che possono essere acquistate commercialmente
hanno una serie di caratteristiche, come il valore di resistenza in Ohm e la tolleranza,
espresse mediante anelli colorati secondo un codice che associa valori numerici a colori
diversi.

CODICI COLORE:
NERO = 0 ; MARRONE = 1 ; ROSSO = 2 ; ARANCIO = 3 ; GIALLO = 4
VERDE = 5 ; BLU = 6 ; VIOLA = 7 ; GRIGIO = 8 ; BIANCO = 9
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I materiali si dividono in conduttori ed isolanti. Nei primi le cariche elettriche possono


muoversi con relativa facilità, nei secondi il loro movimento è invece molto difficile.
Tutti i metalli sono conduttori: il miglior conduttore è l’argento, seguito dal rame e dall’oro

- ARGENTO

- RAME

- ORO
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Le resistenze elettriche possono essere unite in due modalità chiamate serie e parallelo.
Nel primo caso la resistenza totale è maggiore di ogni resistenza singola; nel secondo caso la
resistenza totale è minore di ogni resistenza singola.
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E’ molto diffuso in campo audio l’utilizzo di resistenze variabili, sotto forma di


potenziometri, fader, ecc.
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Quando c’è corrente elettrica si può parlare di energia e quindi di potenza elettrica. La
potenza viene misurata in Watt e, a cavallo di una resistenza, questa può essere espressa in
funzione della tensione o della corrente.

P = VI
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Cariche elettriche possono generare un campo elettrico, ossia un campo di forze che
influenza ogni carica elettrica presente in questo campo. Può essere considerato l’analogia
elettrica del campo gravitazionale che conferisce un peso a ciascun oggetto esistente sulla
terra. Il campo si identifica con delle linee di forza che hanno una direzione ed un verso.
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Due conduttori (armature) separati da un dielettrico fra i quali si possa stabilire un campo
elettrico prendono il nome di condensatore. Nel condensatore il rapporto fra carica sulle
armature e tensione fra loro è costante e prende il nome di capacità C. Nel condensatore
piano la capacità è funzione dell’area delle armature e della distanza fra di loro.

armatura

condensatore piano
Coulomb
C= = Farad
Volt
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Se consideriamo un circuito elettrico formato da un generatore di tensione costante, una


resistenza ed un condensatore, vediamo che il condensatore si carica in un tempo
proporzionale al prodotto di R*C. Tale prodotto è la costante di tempo del circuito.
Man mano che il condensatore si carica, la corrente nel circuito diminuisce.
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Anche per i condensatori si possono avere le classiche configurazioni serie o parallelo. La


capacità equivalente viene calcolata come in figura ed è simmetrica al caso delle resistenze.
Quindi, per aumentare la capacità totale, i condensatori vengono spesso usati nella
configurazione parallelo.

Parallelo di condensatori

Serie di condensatori
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MAGNETISMO ED ELETTROMAGNETISMO

Tipologie di magneti:

Permanenti
Naturali
Artificiali
Elettromagneti
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I magneti esercitano forze di attrazione o repulsione nei confronti di alcuni materiali,


dipendentemente dalla loro permeabilità magnetica. Un esempio sono i materiali detti
“ferromagnetici”.
Ogni magnete può essere descritto come dipolo, ovvero rappresentato da due poli,
identificati come “nord” e “sud” in base alla propria relazione con il campo geomagnetico.
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I fenomeni elettrici interagiscono frequentemente con quelli magnetici. Il fenomeno del


magnetismo, presente in natura su determinati materiali, ha molte analogie e qualche
fondamentale differenza con quello dell’elettricità.
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Generare campo magnetico da una corrente elettrica è automatico. Qualsiasi scorrimento di


corrente provoca la generazione di un campo magnetico; per un conduttore rettilineo il
campo magnetico è funzione della distanza dal conduttore. Per ottenere un campo
magnetico pressoché costante si usa il solenoide, un conduttore avvolto in più spire.

I
___ NI
___
H = 2πr H=
l
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Per generare elettricità dal magnetismo è necessario che ci sia una variazione rispetto al
tempo del flusso concatenato col circuito elettrico. Solo così si può avere generazione
di fenomeni elettrici. La legge che lo esprime è quella di Faraday-Neumann (talvolta nota
anche come legge di Neumann).

Δφ
V = c

V Δt
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Se una corrente variabile scorre in un circuito, genererà un campo magnetico variabile il


quale, a sua volta genererà una nuova corrente. Tale fenomeno prende il nome di
autoinduzione. Il rapporto fra il flusso concatenato col circuito e la corrente che lo genera è
una costante chiamata induttanza del circuito.

Фc
L= ___
I

Weber / Ampere = Henry


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Se consideriamo un circuito composto da un generatore di tensione costante, una resistenza


ed un’induttanza vediamo che l’evoluzione della corrente e della tensione ai capi
dell’induttanza è opposta a quella del caso del condensatore. Anche questo circuito è
caratterizzato da una costante di tempo pari a L/R.
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Il vettore B è la densità di flusso magnetico (o induzione magnetica). Dipende dal campo


magnetico H ma nei materiali ferromagnetici la relazione fra B e H non è lineare. Tali materiali
esibiscono una curva di prima magnetizzazione quando sono magneticamente vergini,
seguendo poi un ciclo di isteresi magnetica fra i due punti di saturazione.

Β = µΗ
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Consideriamo adesso tensioni e correnti variabili in maniera sinusoidale. Visto che dovremo
tenere conto delle relazioni di fase fra le due grandezze, sarà opportuno rappresentarle
come fasori, dei vettori che hanno una fase assoluta φ e una velocità angolare ω. Le
operazioni con i fasori possono essere visualizzate in maniera grafica analogamente ai vettori.

ø
φ
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In un circuito a grandezze variabili puramente resistivo, la tensione e la corrente sono in


fase. La resistenza perciò non introduce sfasamenti fra la tensione e la corrente ai suoi capi.
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In un circuito a grandezze variabili puramente capacitivo, la tensione è sfasata di 90° in
ritardo rispetto alla corrente. Inoltre, il legame fra la tensione e la corrente è una quantità
Xc legata alla frequenza in maniera inversamente proporzionale. Tale grandezza è chiamata
reattanza (di tipo capacitivo in questo caso). Da notare il fatto che un condensatore è un
naturale filtro passa-alto.

-1
____
Xc =
ωC
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In un circuito a grandezze variabili puramente induttivo, la tensione è sfasata di 90° in
anticipo rispetto alla corrente. Inoltre, il legame fra la tensione e la corrente è una quantità
XL legata alla frequenza in maniera direttamente proporzionale. Tale grandezza è chiamata
reattanza (di tipo induttivo in questo caso). Da notare il fatto che un’induttanza è un
naturale filtro passa-basso.

XL = ωL
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Se consideriamo componenti resistiva e reattiva insieme (in questo caso un circuito con
resistenza e condensatore) vediamo che la tensione è in ritardo rispetto alla corrente di un
angolo ø compreso fra 0° e 90°, dipendente da quanto una componente è prevalente
rispetto all’altra. Tensione e corrente sono legate da una grandezza Z = V/I che comprende
sia parte resistiva che reattiva e si chiama impedenza (in questo caso di tipo capacitivo).
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Se consideriamo componenti resistiva e reattiva insieme (in questo caso un circuito con
resistenza e induttanza) vediamo che la tensione è in anticipo rispetto alla corrente di un
angolo ø compreso fra 0° e 90°, dipendente da quanto una componente è prevalente
rispetto all’altra. Tensione e corrente sono legate da una grandezza Z = V/I che comprende
sia parte resistiva che reattiva e si chiama impedenza (in questo caso di tipo induttivo).
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Quando siano presenti tutti e tre i componenti (in questo caso in configurazione serie), la
parte reattiva dell’impedenza comprende sia quella capacitiva che quella induttiva. Per una
certa frequenza detta di risonanza, le due parti si elidono e l’impedenza e il circuito
divengono puramente resistivi. Alla frequenza di risonanza l’impedenza è perciò minima e la
corrente massima.

fR = ______
1
2π√LC
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Nel caso di un circuito risonante parallelo, il calcolo dell’impedenza e delle condizioni di
risonanza non è così semplice come nel caso serie. Bisogna infatti tenere conto che
l’impedenza è un vettore; di conseguenza calcoli con i rapporti fra vettori possono solo
essere fatti se si dispone degli strumenti matematici adeguati. In ogni caso possiamo dire che
alla frequenza di risonanza l’impedenza è massima e di conseguenza la corrente è minima.
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Usando resistenze e condensatori si possono realizzare dei semplici filtri (RC filters). In
figura è mostrato un filtro passa-basso del 1° ordine (6dB/oct). La frequenza di taglio è
funzione dei componenti R e C, mentre la pendenza non può variare se non si aggiungono
componenti.

VOUT XC
=
VIN 1
√ R2 + XC2 fT =
_____
2πRC
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Usando resistenze e condensatori si possono realizzare dei semplici filtri (RC filters). In
figura è mostrato un filtro passa-alto del 1° ordine (6dB/oct). La frequenza di taglio è
funzione dei componenti R e C, mentre la pendenza non può variare se non si aggiungono
componenti.

VOUT R
=
VIN 1
√ R2 + XC2 fT =
_____
2πRC
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Un elemento che fa uso della legge di Faraday-Neumann è il trasformatore. Si basa su un
nucleo di materiale ferromagnetico e due avvolgimenti, un primario e un secondario. La
corrente che scorre nel primario induce un campo magnetico che, se è variabile, induce a sua
volta una tensione e una corrente sul secondario. Tali tensione e corrente dipendono dal
rapporto fra il numero di spire del primario e del secondario.
Il trasformatore può essere usato anche come adattatore di impedenza.

VP = NVS N = NP/NS

IP =IS/N ZP = N2ZS
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Nel mondo audio in modo particolare è importante che il collegamento fra due macchine
avvenga rispettando quello che viene chiamato impedance bridging, in modo che il
segnale in tensione generato dalla sorgente arrivi a destinazione il più integro possibile.
Come si nota dalla figura, è necessario che l’impedenza d’uscita sia molto inferiore
all’impedenza d’ingresso.

ZLVS
VL = ZLI =
ZS + ZL

VL ZL
=
VS ZS + ZL
VL
≃ 1 se ZL ≫ ZS
VS
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Nell’audio pro i segnali possono essere a tre livelli differenti: microfonico, linea e potenza. Per
ciascuno dei tre livelli si usano impedenze d’uscita e d’ingresso di valori abbastanza differenti.

Z out Z in

Mic out 50 - 500 Ω 1,5 KΩ Mic in

Line out 600 Ω 10 - 20 KΩ Line in

Power out 0,5 - 0,01 Ω 4-8Ω Speaker in

Pick up out 50 KΩ 1 MΩ Hi Z in

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