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Anno XIX. Luglio-Agosto-Settembre 1916, 211-212 213 ATENE » ROMA BULLETTINO DELLA SOCIETA ITALIANA PER LA DIFPUSIONE E L’INCORAGGIAMENTO DEGLI STUDI CLASSICI Sede centrale: FIRENZE, Plaza S, Marco, 2 Abbonamento annuale. . Le 8— Amministrazione Un fasetoolo separate. . > 1 —| Yiale Principe Bugenio 29, Firenze Direzione del Bullettino | Firenre — 9, Piatra §, arco. | L’ ORIGINE DEL “NURAGHE’ SARDO BE LE RELAZIONI DELLA SARDEGNA CON L’ORIENTE I lettori di questo Bullettino non ayranno certo dimenticato il bel’articolo di G. G. Porro intorno ag! Influssi dell’oriente preellenico sulla civilta primitiva della Sardegna *), Caduto gloriosamente per la patria, lautore non pote vederlo pubblicato, ne io ebbi la consolazione di poter manifestare al giovane collega il mio compiacimento pel suo ellente lavoro, e insieme di poter richiamare la sua attenzione so- pra qualche punto che aveva bisogno di essere approfondito e chia- rito. B il mio compiacimento per lo seritto del Porro era ‘ed 8 tut- altro che impersonale; poiché io vedevo in quello fruttificare per gran parte la semienza d’idee da me gettata (specialmente nella me- moria su Nora) intorno ai pit ardui problemi della preistoria sarda ed ai rapporti dell’ isola con Voriente; e vedevo un giovane, che pur non era stato alla mia seuola, dopo avere coscenziosamente studiato Vargomento, trovare che « ancor oggi » dopo tanti anni, le soluzioni da me proposte si presentano come « le pit giuste ». Lealtd ignota ag? invidiosi @ogni etd ed a taluni ‘ arrivisti’ modernissimi, Non del tutto esatto & perd il posto assegnatomi dal Porro tra i fautori della tesi che i Sharda «non fossero altri che i Proto- sardi >. Senza dubbio, io ammetto che alla spedizione contro I’ Bgitto prendessero parte gli abitanti dell’isola di Sardegna, che gid dove- vano avere syiluppata una civiltd con caratteri propri; ma ammetto pure che a costituire questa civilid contribnissero elementi etnici venuti dalVoriente; anzi ammetto perfino che questi clementi etnici ») Of. 4. e it, XVUL, 1918, pag. 145. sgg. Atne ¢ Roma, 146 G. Patroni (che non ® necessario credere numerosi, né arrivati tutti in una volta, cosi come né Yuna cosa ne Valtra sono necessarie per gli Htruschi) portassero exsi daloriente il nome di Shardana, lasciando tracce di 8% nei paesi Worigine e lungo la via, e formando un parallelo, 0 se si vuol meglio un precedente, dei Tirreni-Htruschi'). Siecome poi tale infiltrazione, affatto preistorica, avrebbe avuto Inogo prima delle guerre contro PEgitto (sec. XIILXII a. ©.) ¢ con esse non ayrebbe il minimo rapporto, cosi questo fatto storico non ha per me in al- cun modo la importanza che ha per i sostenitori di altre tesi, p. es. per coloro che fanno arrivare i Shardana in Sardegna dopo le guerre egizie, ovvero per quegli altri, i quali delle probabiliti, che i Shar dana combattenti in Bgitto fossero appunto i Sardi isolani, si_val- gono per aecentuare il carattere occidentale della civiltd di Sardegna. Sebbene, quindi, nel valutare i rapporti tra la Sardegna e Van- tico oriente, io adoperassi, come riconosce il Porro, parole , tuttavia quelle relazioni io credevo e eredo pitt intense e pit fonda- mentali per le origini stesse della singolare civiltd dei nuraghi, che il Porro medesimo non abbia ammesso. Credo anzi che lo stesso edi- ficio nuragico sia @origine orientale, e che la spiegazione della ge- nesi del nuraghe, sostituita oggi, dopo la Ince apportata dai benemeriti ricereatori Taramelli ¢ Nissardi, a quella erronea del Pinza, sia da dichiarare essa medesima oltrepassata ed inesatta. Dimostrare cid, & lo scopo di questo seritto. as La genesi del nuraghe @ oggi spiegata, come diceva il Porro, mediante Pipotesi della diseendenza di esso « dalla capanna cireolare neolitica, coperta di rami e di frasche ». Qui perd il valente giovane si espresse poco chiaramente, come aceade spesso a chi riassume ma- teria a Ini nota, ed ® tratto a supporre in altri egual notizia delle cose, si che possano bastare cenni anche imperfetti. Ma i lettori non archeologi 0 non versati nella materia avranno anehe potuto credere che la eapanna madre del nuraghe sia supposta gia con pareti di pietra, cilindriche, @ soltanto coperta di rami ¢ di frasche; siechd tutta la novita del tipo si ridurrebbe alla sostituzione della copertura, alla trasformazione di un tetto rotondo in una enpola ottennta per aggetto progressivo dei filari di pietre soprapposti. Una tal capanna non esiste, 0 non & quella del neolitico europeo ¢ mediterraneo; me- 1) Nora, colonia fenicia in Sardegna, in’ Mon. dei Lincel, XIV, col. 150, in nota. Trorigine del « Nuraghe’ Sardo ¢ le relazioni della Sardegna con Voriente 147 glio sarebbe stato dire « costruita > anzich® « coperta ». Ma perche la cosa sia pid chiara, sara utile esporre pit ampiamente, con le pa- role del Taramelli, cui il Porro rimandaya in nota, la teoria che qui mi propongo di mostrare errata. « [I] nuraghe] nasce direttamente dalla eapanna di frasehe e di «fango, dalla eapanna di pali rotonda, tipica delle popolazioni primi- «tive, rotonda perché ha per centro il focolare, con alta copertura, «forata nel centro, con volta ottennta dal graduale restringersi del «fraseame. Da questo motivo fondamentale ha nascita il nuraghe, «che ne @ la trasformazione diretta ed 8 prova di ardimento costrul « tivo, oltre che della coesione disciplinata della famiglia che lo ha « costrutto. A questo stadio architettonico la gente di Sardegna ginnse «prima, giunse forse sola fra le genti del Mediterraneo, mentre in- « yece presso le genti preistoriche della Grecia, di Creta ¢ della Si «cilia si continnarono le costruzioni delle capanne modeste.... » ‘) (ciod di pali © frasche). Heeo ora, di contro a questa teoria, Ia mia tesi il nuraghe sardo non deriva dalla capanna preistorica (neoli- tien) enropeo-mediterranea di pali e frasche, bens) dalla eapanna co- nica di mattoni crudi, @origine asiana (caldea), trasferita in Sar- degna dalle spiagge dell’ Bgeo, ove essa @ rappresentata in strati premicenei. Non @ necessario spendere molte parole nella confutazione della teoria che deriva il nuraghe sardo dalla eapanna di pali © frasche. Potrei anzi entrare direttamente nella dimostrazione della mia tesi. Tuttavia non credo del tutto inutile accennare brevemente che, an- che senza la mia nuova teoria, ed anche se non fosse possibile arr yare oggi ad una teoria fondata, non mancano difficolta intrinseche, le quali costringerebbero ad andar molto ma molto adagio nell’accet- tare la derivazione suggerita dal Taramelli. Si potrebbe anzitutto domandare perch? mai la sola Sardegna ayrebbe data della eapanna di pali e frasche wna cosi esageratamente ingrandita e appesantita traduzione lapidea, com’é il nuraghe. Che altro & conservare @ svi- Iuppare un tipo ricevuto, altro & crearlo. B facile, o non difticile, in- dicare le ragioni per eui la Sardegna si attenne sostanzialmente al 4) AL TaRAMEDET e F. NISsARDr, £7 altipiano delta Giara at Gesturl, im Mon. dei Lineei, XVIIT, col. 114, 11 corsivo non & dell’antore.

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