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immesso in rete il 9 maggio 1996
10
I l c u r a t o r e
20 commedietta
25 a cura
di
DONATA PATERNA
30
5
10
15 Vincenzio |
> giovanetti
Alessandro |
Dianora fanciulla
20
M(adonna) Agnoletta zia
25
La favola, ancor che breve e senza alcun viluppo, si divide in tre
atti per dar cagione di allungarla col canto e col suono drento1
fra atto e atto e2 per render<la>3 più piacevole.
IL PROLOGO
10
1 La più difficil cosa che si faccia [18r]
qual credete, voi donne, ch'ella sia?
Molte di voi diran ch'è 'l condur l'accia
prima ch'ordita al tessitor si dia.
15 Gli uomin che vivo(n) p(er) forza di braccia
tutti risponderan: l'è l'arte mia.
Io per me credo ch'appostar cervelli
ogn(i) altra passi e 'l voler giugner quelli.
10
SCENA PRIMA
20 MESSER LATTANZIO
VINCENZIO
MESSER LATTANZIO
10
Tu che di', Alessandro?
ALESSANDRO
15
Et io volendo
sfuggirle non saprei.
20 MESSER LATTANZIO
Io vi accarezzo
e vi lodo e vi celebro e commendo
più che per altro per quest'osservanza;
25 ma per or non ci ha luogo tal creanza.
40 SCENA SECONDA
Vincenzio e Alessandro
45
VINCENZIO
ALESSANDRO
5
Soldato?
VINCENZIO
10
Sì.
ALESSANDRO
15
Credei che tu volessi9
studiar per venir poi al dottorato.
20 VINCENZIO
ALESSANDRO
VINCENZIO
45 ALESSANDRO
Poveretto!
50 VINCENZIO
10 ALESSANDRO
15 VINCENZIO
20 ALESSANDRO
VINCENZIO
30
Orsù, che tu staresti ben tra ' frati!
ALESSANDRO
35
5 E frate mi vo' fare, e questo è 'l mio
pensier, se ben né io nol palesai,
facendo appunto come te anch'io,
ché dirlo al curator non m'arristiai.
40
VINCENZIO
Frate, eh?
45
ALESSANDRO
Ben sai.
50
VINCENZIO
Sia 'n nome d'Iddio!
Orsù, tu star rinchiuso eleggerai,
e io di travagliar e ir attorno.
5 Noi ci riparlerem [...]orno,10
ALESSANDRO
15
Immagina(n)do
mi vo ch'egli abbia a far di te romore,
ché gli sarà la tua risoluzione
interamente fuor d'espettazione.
20
7 Ma la mia, perch'e' m'ha veduto spesso
volentier pe' conventi a spasso andare,
forse manco improvvisa udirà adesso, [21r]
sentendo ch'io mi voglia frate fare.
25
VINCENZIO
ALESSANDRO
45
9 Giucar non mi diletto, e tu lo sai.
VINCENZIO
10 [...]orno] due parole illeggibili
11 un < il
12 [...]bbattemmo] l'inizio del verso è illeggibile
Basta. I' vo' dir che per ir pe' conventi
non si fan gli uomin frati sempre mai.
5
ALESSANDRO
VINCENZIO
20
SCENA TERZA
25
15
10
SCENA PRIMA
20 MESSER LATTANZIO
50 VINCENZIO
5
MESSER LATTANZIO
VINCENZIO
MESSER LATTANZIO
20
Io no(n) sapeva
questa conclusion, ch'ho sol saputo
che fra i parenti se ne discorreva.
25
VINCENZIO
ALESSANDRO
MESSER LATTANZIO
VINCENZIO
45
11 Sarà ben di cercar di rincontrarla,
perch'ell'andò con la zia alla messa,
acciocché voi possiate interrogarla [24r]
e 'l suo concetto saper da lei stessa.
50
MESSER LATTANZIO
Andiam. Quella Agnolella ha una gran ciarla:
vo' giucar ch'ell'è quella che l'ha messa
in questo umor.
5
VINCENZIO
MESSER LATTANZIO
VINCENZIO
MESSER LATTANZIO
Poco importa.
25
VINCENZIO
MESSER LATTANZIO
VINCENZIO
45 MESSER LATTANZIO
50
DIANORA
10
1 Poiché si porge questa occasione
che da' nostri signor,20 p(er) lor mercede,
pigliar volendo di me protezione,
luogo al servizio lor mi si concede,
15 essendo ciò mia gran riputazione,
vo' acconsentir di porre in corte il piede,
né vo' abusare una sì fatta grazia,
per cui molto da me Dio si ringrazia.
20
MONA AGNOLELLA
[24v]
2 L'ha sciolta oggi la lingua! Entrando in corte
ti converrà d'avere assai cervello,
25 perché chi passa dentro a quelle porte
oro esser vuol che ben regga a martello
e le scale vi son ripide e torte
e a salir dure; e poi beato21 a quello
che giù per esse può la pinta darti.
30 Pensaci prima e non voler legarti.
DIANORA
50 MONA AGNOLELLA
20 signor < padroni
21 beato] è preceduto da una cancellatura (si direbbe della stessa parola)
Mettiten'una sola in fantasia:
ch'elle son prive della libertate.
5
DIANORA
MONA AGNOLELLA
20
Or qui l'intoppo dassi,24
ché chi più merta acquista più favore
(sebben non sempre) e qui nasce il romore.
35 DIANORA
30
DIANORA
MONA AGNOLELLA
10
MONA AGNOLELLA
DIANORA
MONA AGNOLELLA
35
Appunto! Tu la intendi a rovescio. Anzi
nel vestir non conviene andar ardita,
ma sempre umíl, com'io diceva dianzi.
E 'l fare una sì fatta comparita
40 sarebbe un dar a creder che tu sia
superba e altiera e io sciocca tua zia.
DIANORA
45
15 Debb'io andar a palazzo in tal maniera
com'una berghinella affatto affatto
e vestita così alla leggera
con un po' di zimarra di buratto?
50 Di vesti io no(n) ho altra ch'una nera,
la qual voi mi faceste far con patto,
5 MONA AGNOLELLA
DIANORA
MONA AGNOLELLA
DIANORA
MONA AGNOLELLA
50
29 Io mi contento... <sovr>ana] la lettura dell'ottava, inserita in un secondo
tempo nel margine esterno, è compromessa dall'usura della carta
30 Mi] su correzione
O tu sei giunta dov'io volev'ora.
D'abiti e d'ornamenti una donzella
troppo pomposa meno assai s'onora
da padrona magnanima, ch'apprezza
5 solo modestia e sol costumatezza.
DIANORA
MONA AGNOLELLA
25
Rispetto non sare', ma villania
e segno che saresti poco grata.
Non t'entri nel pensier tal frenesia,
ché tal rispetto, se ben mente poni,
30 farebbe diventar servi i padroni.
35
DIANORA
45
MONA AGNOLELLA
DIANORA
10
Ecco messer Lattanzio che 'n qua viene.
15
FINE DELL'ATTO SECONDO
5
ATTO TERZO
10
SCENA PRIMA
15 M(esser) Latt(anzi)o,
Mona Agnolella e la Dianora
20
MESSER LATTANZIO
30
MONA AGNOLELLA
35
MESSER LATTANZIO
40
MONA AGNOLELLA
MESSER LATTANZIO
Ella vuole
50 infin pur cortigiana diventare?
DIANORA
Sig(no)rsì.
5
MESSER LATTANZIO
15 MONA AGNOLELLA
20 MESSER LATTANZIO
25 MONA AGNOLELLA
Signorsì.
30 MESSER LATTANZIO
Alessandro si fa frate.
35 MONA AGNOLELLA
Frate?
40 MESSER LATTANZIO
45
MONA AGNOLELLA
50
MESSER LATTANZIO
E Vincenzio soldato o capitano.
MONA AGNOLELLA
5
Oh, quel fu sempre un cervellaccio strano!
MESSER LATTANZIO
10
4 A me pareva giovan di timore.
MONA AGNOLELLA
15
Io so ben, io, che fu sempre un cattivo,
ma stando presso a voi, suo curatore,
non si dava a conoscer, ma gli è vivo.
20
MESSER LATTANZIO
MONA AGNOLELLA
30
Gli è appunto tale.
MESSER LATTANZIO
35
5 Entriamo in casa, dove interamente
intenderete le loro intenzioni.
40 MONA AGNOLELLA
DIANORA
50 Né leva né poni:
dico quel ch'io ho detto a voi appunto.
MESSER LATTANZIO
MONA AGNOLELLA
In questo punto
10 6 mi nasce in mente un certo mio pensiero,
restando sola senza la Dianora. [29r]
MESSER LATTANZIO
15
Mon'Agnolella, entrate.
MONA AGNOLELLA
20
Egli è ancor nero,
non è canuto affatto.
25
SCENA SECONDA
30
M(esser) Lattanzio solo
35 Che fo ora?
S'io vo al paese, io non son più chi io v'ero,
non v'ho parenti, son avvezzo fuora.
Questa donna sarebbe il caso mio
per un po' di governo. Chieggol'io?
40
7 Chieggol'io? S'io la chieggo, torramm'ella?
Ella m'arebbe a tor. S'ella pensasse32
ch'ell'è una tapina vedovella
l'arebbe a chieder me. S'ell'ammalasse,
45 sebben gli è ver ch'ell'ha quella sorella,
non cre' che come me la governasse.
Altra cosa è un uomo. Ardiscom'io?
La non può dir di no, al parer mio.
9 E se la gente se ne maraviglia
ch'al gennaio fiorir voglia far le rose,
10 ognuno inarchi a sua posta le ciglia.
L'occasioni hanno le man viscose:
bisogna andarne, s'alcuna ti piglia
e ti tira e ti sforza. E fra le cose
lodate, come insegnan mille esempi,
15 è 'l sapersi acconciar secondo i tempi.
5
LICENZA
10
1 Son quel che dianzi il prologo vi feci,
che son or qui per farvi la licenza,
replicando ch'almen nove de' dieci
uomin che son di senno e intellige(n)za
15 riescon poi solenni lavaceci.
Se far voi ne vorreste esperienza,
poffare 'l ciel, chi are' mai pensato
veder colui 'n un punto sì mutato?
30
IL FINE
35 *