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Verticalizzazione cervicale:

cos’è?
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• Anatomia della cervicale


• Le curvature fisiologiche e la gravità

• Verticalizzazione cervicale: è sempre patologica?
• I sintomi di una verticalizzazione cervicale
• Le cause di una Verticalizzazione cervicale
• I rimedi per la verticalizzazione cervicale
• Esercizi per la verticalizzazione cervicale

Anatomia della cervicale


Prima di parlare di cosa è una verticalizzazione cervicale è bene
eseguire un breve riepilogo su come è fatto il rachide cervicale e quali
movimenti esegue.

Infatti la zona cervicale è composta da 7 vertebre (dette appunto “ver-


tebre cervicali“) cioè delle ossa corte che si localizzano nella zona del
collo e che risultano essere impilate una sull’altra. Queste ossa sono
formate internamente da tessuto trabecolare ed esternamente da tes-
suto più duro detto “osso lamellare”. La vertebra poi è composta in
alcuni parti molto importanti che si relazionano l’una con l’altra e che
gli conferiscono la particolare forma anatomica; è infatti possibile
distinguere:

Corpo Vertebrale: una larga massa cilindrica formata


internamente da osso trabecolare con però osso corticale
che lo circonda. Ha la funzione primaria di sopportare il
peso delle strutture di ogni vertebra
• Peduncolo:proiezione di tessuto osso denso che si origina
dalla parte media verso la parte superiore del corpo
vertebrale. Connette il corpo vertebrale con gli elementi
posteriori della vertebra.
• Lamina: stretta parte di osso che collega la base del
processo spinoso verso i rispettivi processi trasversi; questa
parte protegge il midollo spinale nella sua porzione
posteriore
• Processo trasverso:proiezione laterale di osso situato tra
la giunzione tra la lamina ed il peduncolo; dal processo
trasverso si originano o si inserzionano muscoli, legamenti e
coste.
• Processo spinoso: processo osseo posteriore posto al
centro e la cui funzione è di essere un origine di muscoli o
legamenti.
• Disco intervertebrale: Un denso anello posto tra una
vertebra e l’altra, all’interno del quale è posto il nucleo
polposo che è una sorta di “biglia” gelatinosa. Il disco ha
una importante funzione di assorbimento e distribuzione
della pressione assiale e svolge l’azione di interposizione tra
una vertebra e l’altra.
• Processo articolare: coppia di processi articolari
accoppiati superiormente ed inferiormente che hanno la
funzione di collegare per via articolare le rispettive
superiori ed inferiori vertebre; sono legate dall’articolazione
“zigoapofisarie” e hanno la funzione di guidare
l’orientamento della vertebra nelle rispettive direzioni di
movimento.

La colonna vertebrale presenta 3 caratteristiche curve che sono la lor-


dosi lombare, la cifosi dorsale e la lordosi cervicale; la lordosi
infatti è una Curvatura della colonna vertebrale, in senso antero-po-
steriore, con concavità posteriore mentre la cifosi è una curvatura con
concavità anteriore. Per spiegare al meglio cosa si intende per curve
della colonna vi posto questo simpatico video in inglese dove si spie-
gano molto bene le varie curve dello scheletro assiale.
Le curvature fisiologiche e la gravità
Come abbiamo detto, sulla colonna vertebrale possono esser ricono-
sciute delle curvature fisiologiche che anatomicamente risultano
essere molto importanti. Infatti nell’area lombare e nella zona cervi-
cale è presente una curvatura con una convessità anteriore che è chia-
mata Lordosi mentre sia a livello toracico che a livello dell’osso
sacro è presente una Cifosi cioè una curvatura con convessità poste-
riore.
Queste curvature naturali non sono statiche ma dinamiche e cam-
biano la loro forma durante i movimenti e gli aggiustamenti postu-
rali: questa situazione non è però sempre presente nell’uomo, in
quanto nei bambini è presente nel momenti in cui sono feti una sola e
grande cifosi della colonna. Avviene però che durante la maturazione
motoria e la conquista della posizione eretta, i piccoli bambini pos-
sano modificare l’assetto in quanto i muscoli estensori della colonna
cervicale per esempio, iniziano ad elevare ed ad estendere il capo in
modo tale da permettere al piccolino di guardare e interagire con
l’ambiente circostante.

La gravità invece ha un ruolo molto importante nella gestione della


postura eretta in quanto permette, in condizioni ideali, di agevolare il
mantenimento della postura con il minimo sforzo muscolare; per que-
sto motivo è importante andare a guardare la linea della gravità che
in

Condizioni perfette dovrebbe passare:

• attraverso il processo mastoideo


• anteriormente alla seconda vertebra sacrale
• poco posteriormente all’articolazione dell’anca
• anteriormente al ginocchio
• anteriormente alla caviglia

Questo schema è importante da andare a valutare quando si esegue


una valutazione fisioterapica, andando quindi ad analizzare quali
distretti anatomici sono in disfunzione, come per esempio nella situa-
zione come una verticalizzazione cervicale.

Verticalizzazione cervicale: cos’è?

Come abbiamo spiegato, il rachide cervicale dovrebbe avere una cur-


vatura specifica che però viene a mancare quando è presente questa
verticalizzazione.
Molto spesso infatti è possibile leggere sui referti radiografici “verti-
calizzazione cervicale” oppure “rettilineizzazione cervicale”
che risultano essere sinonimi dello stesso problema, cioè la PERDITA
DELLA FISIOLOGICA LORDOSI CERVICALE.

Questa perdita o riduzione della curvatura necessita non solo di un


accurato intervento fisioterapico e da parte del paziente, ma anche di
una particolare attenzione clinica in quanto, come vedremo, questa
condizione predispone ad una serie di importanti problemi che pos-
sono minare in maniera seria la salute del paziente.
I miei pazienti si rivolgono a me in quanto avendo una condizione di
disfunzione a livello del rachide cervicale, capiscono l’importanza di
affrontare in maniera adeguata questo dismorfismo e porvi rimedio.

Verticalizzazione cervicale: è sempre


patologica?
Molti mi chiedono: “ma quando si ha una verticalizzazione cervi-
cale, si hanno automaticamente i problemi?”

La mia risposta è NO! Infatti questo “raddrizzamento” della colonna


cervicale è anche un fenomeno che può avvenire in maniera completa-
mente spontanea senza dare nel corso della vita a eventi patologici o
ad esser accusato dal paziente. Infatti dobbiamo ricordarci come l’es-
sere umano, tranne quando è sdraiato nel suo letto, è sottoposto per
molte ore durante la giornata alla forza di gravità che comunque agi-
sce dall’alto verso il basso. Questa forza comunque genera nel sistema
muscolo-scheletrico una serie di cambiamenti e di modificazioni che,
in alcuni soggetti, vengono ad esemplificarsi con una riduzione della
lordosi cervicale. Il problema è che sicuramente quello che capiamo
da questa condizione è che comunque importante intervenire affinchè
la postura e i carichi non gravino in maniera negativa sulle strutture
molli. Questo tipo di atteggiamento infatti è predisponente alla for-
mazione di alcune patologie, ma non c’è evidenza scientifica come sia
sempre associata una determinata sintomatologia in presenza di ridu-
zione della curvatura: questo perchè comunque il corpo umano ha una
grandissima capacità di adattarsi e, come dico spesso io, di “mettere
la polvere sotto al tappeto” ma non è detto quindi che possano compa-
rire i vari sintomi che andiamo ad analizzare nel paragrafo succes-
sivo.

I sintomi di una verticalizzazione


cervicale
Quando si parla di verticalizzazione cervicale è bene chiarire
quali possono essere anche i sintomi che il paziente può avere e quali
disturbi andrà ad incorrere se non vi pone il giusto rimedio.

Infatti questo tipo di deformità incide sul rachide cervicale andando a


generare:

Le vertigini

Mal di testa: Il mal di testa in questione viene indotto non


solo da una iperattivazione muscolare che genera dolore
proprio alla testa, ma anche al rachide cervicale (spesso la
seconda vertebra) che entra in disfunzione e invia, per una
serie di collegamenti neurologici, un segnale al trigemino
emanando anche un forte mal di testa.

• Nausea: la nausea come il vomito sono uno dei segnali


classici della verticalizzazione cervicale in quanto c’è
non solo una compressione sui vasi arteriosi che portano il
sangue al cervello, ma anche uno stimolo neurovegetativo
molto importante.
• Artrosi: La degenerazione delle cartilagini a livello del
rachide cervicale sulle sue superfici articolari spesso è
indotto proprio da una situazione di rettilineizzazione
cervicale. Questa perdita della curvatura al collo genera
quindi un posizionamento errato delle vertebre in maniera
reciproca, andando quindi non solo a determinare una più
semplice usura delle cartilagini, ma anche una diminuzione
dei movimenti con limitazione funzionale. Oltre a questo
tipo di disturbo poi, in maniera associata, possono
comparire fastidi come la comparsa di osteofiti cervicali.
• Vertigini: Questo tipo di vertigini viene anch’esso da una
ridotta perfusione sanguigna al cervello e da un errato
controllo motorio che si esplica con un iperlavoro a carico
dei muscoli. Anche l’orecchio interno indirettamente viene
ad esser inficiato da un’alterata postura cervicale.
Il disturbo vertiginoso classico per questo tipo di sensazione
è proprio da definire come delle vertigini da cervicale, cioè
una componente multifattoriale nella quale è bene
intervenire sul rachide per correggere eventuali anomalie.
• Discopatie: sia che esse si tramutino in ernie o protrusioni
discali , il disco intervertebrale con una simile morfologia
del collo sono logicamente in sofferenza, andando a creare
condizioni non solo di deterioramente, ma anche di
compressione delle radici nervose con dolore al braccio e al
collo (in quel caso si parlerà di cervicobrachialgia).
• Cambiamenti alla schiena: Elaborando un’attenta
valutazione di carattere posturale, è semplice vedere e
capire come spesso il distretto cervicale sia quello che tende
più a compensare rispetto alle altre parti anatomiche di un
eventuale cambio: le vertebre del collo infatti tendono molto
frequentemente ad andare verso una verticalizzazione
cervicale per compensare un eventuale aumento della
curvatura a livello lombare oppure rispetto ad un aumento
della rigidità del rachide dorsale (con
conseguente dorsalgia e dolore tra le scapole). Non è raro
infatti trovare pazienti che hanno non solo una cervicale
dritta, ma anche un aumento della lordosi lombare o un
appianamento della cifosi dorsale. Ricordiamoci sempre che
il sistema muscolo-scheletrico è un sistema complesso che è
tensionabile anche a distanza, motivo per il quale una
qualche deformità anche in distretti lontano dalla cervicale
possono generare delle disfunzioni al collo.
• Dolori ai muscoli del collo: Ovviamente questo iperlavoro
che alcuni gruppi muscolari sono costretti a fare per
compensare uno squilibrio posturale, genera anche una
forte dolenzia e irrigidimento della muscolatura del collo.
Generalmente i pazienti che giungono nel mio studio
lamentano quasi tutti un grande senso di rigidità muscolare,
dove anche i movimenti sono limitati e dolenti (proprio per
questa contrazione spasmodica dei muscoli).

Le cause di una Verticalizzazione


cervicale
É molto importante poter affrontare con cura quali sono le possibili
cause di una verticalizzazione cervicale in modo da potervi porre
rimedio ove possibile e in modo da capire quali sono le situazioni che
portano a questa modificazione della curva.
Vari sono appunto le possibile cause come:


Posture errate: mantenere per lungo tempo alcune posizioni
con il collo durante la giornata lavorativa risulta essere
molto problematico, in quanto costringe ad un iperlavoro i
vari muscoli anteriori e posteriori che comunque devono
mantenere un orizzontalizzazione dello sguardo, andando
quindi ad inficiare nella normale curva lordotica cervicale.
Stare seduti ore e ore davanti ad un computer in una
posizione errata può essere estremamente deleterio
andando a determinare una serie di problemi che vedremo
fra poco.
Per questo motivo io vi consiglio alcuni accorgimenti da
poter utilizzare nella vostra pratica quotidiana in modo da
correggere questa cattiva abitudine. Questo supporto per il
monitor acquistabile su Amazon è perfetto proprio
percorreggere la posizione del monitor e permettere di
avere una visuale più centrale dello schermo.
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• Incidenti al rachide cervicale: Quando si parla di incidenti al
rachide cervicale, il primo pensiero va sicuramente verso il
classico incidente automobilistico da tamponamento
chiamato ” Colpo di frusta“. Generalmente questo tipo di
incidente da velocità rappresenta un motivo di grande
coinvolgimento della muscolatura cervicale che tende a
bloccarsi ed ad andare in spasmo, generando quindi una
condizione di rigidità e di verticalizzazione cervicale. In
questa condizione il collo risulta avere una
rettilineizzazione a causa del trauma, motivo per il quale
generalmente al pronto soccorso viene indicato l’utilizzo di
un collare rigido per i primi giorni per poi utilizzare in
accoppiata alla fisioterapia cervicale un collare più morbido.
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• Stati d’animo: Grande coinvolgimento c’è tra rachide
cervicale e psiche: infatti la mente ed il collo sono molto
legati e una postura alterata del collo spesso è
accompagnata da un carattere e da uno stato d’animo di
introversione. Infatti la chiusura non solo del capo che
risulta essere anteposto ma anche del rachide dorsale
spesso vengono accompagnati da caratteri molto chiusi,
introspettivi e che tendono a somatizzare nella cervicale
questi stati d’animo. Anche situazioni come l’ansia e la
depressione si riscontrano in soggetti con fenomeni
di verticalizzazione cervicale.
• Fisiologico invecchiamento: dobbiamo anche esser chiari
che c’è anche una componente fisiologica nel decadimento e
nella trasformazione del rachide cervicale. Infatti è bene
sempre ricordare come l’uomo è soggetto costantemente
alla forza di gravità che agisce dall’alto verso il basso e che
quindi genera una modificazione del corpo che comunque
deve interagire con essa. Uno dei fenomeni adattativi è
proprio la modificazione del rachide cervicale e della sua
curvatura.

Smartphone: I cellulari di ultima generazione stanno


creando una nuova schiera di “futuri pazienti” in quanto
sempre più tempo si passa a controllare lo schermo. Basti
pensare che stare con il collo completamente piegato a
scrivere sullo smartphone o a vedere un video equivale a
sopportare un peso di 18 kilogrammi; l’equivalente di due
casse di acqua in bottiglia impilate l’una sull’altra. Volete
davvero questo con il vostro collo???
Per avere una panoramica più ampia vi posto questo
meraviglioso video per quello che il mondo anglosassone
chiama “Text Neck”.

I rimedi per la verticalizzazione cervicale


Quando mi si chiede quale è il miglior rimedio per una verticalizza-
zione cervicale la mia risposta è sempre: DIPENDE!

Sì perchè dipende da molti fattori la rieducazione di questo tipo di


disturbo: molti sono gli aspetti che bisogna considerare per prendere
in carico un paziente con questa situazione.

Innanzitutto il mio consiglio è quello di affidarsi ad un fisioterapista


esperto in questo tipo di problema: questo vi mette al riparo non solo
da eventuali problemi secondari, ma anche quello di risolvere effica-
cemente ed in fretta. Non tutti i fisioterapisti sono uguali, come è
diversa la manualità e il tipo di approccio che si viene ad utilizzare.
Io presso il mio studio mi adopero affinchè possa iniziare ad avere
inizialmente una valutazione globale non solo della postura, ma
andando a controllare quale sia la condizione del paziente, l’anamnesi
del soggetto ed eventuali interventi chirurgici. Di notevole impor-
tanza poi sono le abitudini con il quale il paziente tende a relazionarsi
durante la giornata, in base ai vari tipi di lavoro o di sforzi che deve
eseguire.

Dopo una prima valutazione, esistono numerosi approcci per


una verticalizzazione cervicale: io nel mio studio applico con suc-
cesso molte tecniche di terapia manuale come per esempio:

L’approccio attraverso la fibrolisi meccanica


permette un trattamento sicuro e molto efficace.

Fibrolisi meccanica: Attraverso questo approccio con


alcuni strumenti IASTM ho la possibilità di essere molto
performante eseguendo un rilascio della muscolatura con-
tratta cercando di ridare respiro alle fasce muscolari e rie-
quilibrare i vari distretti.

• Pompage articolare e muscolare: tecnica di origine


francese che consiste in una trazione molto dolce e
piacevole per il paziente in modo da recuperare non solo
l’appropriato spazio tra i vari dischi intervertebrali ma
anche per dare uno stimolo di rilascio muscolare.
• Rieducazione dello schema motorio: questo tipo di
approccio si basa su di una serie di test a cui seguono, nel
caso questi siano positivi, un trattamento in modo tale da
“negativizzare” tutti i test e riequilibrare il tessuto fasciale.
• Rieducazione posturale Mezieres Roma: questo
approccio terapeutico è una “Ferrari” della riabilitazione in
quanto permette un allungamento globale ed un
riposizionamento dei vari segmenti articolari nella loro più
fisiologica e completa posizione. Attraverso una messa in
tensione associata ad una respirazione ad hoc, è possibile
riequilibrare tutta la muscolatura permettendo un ritorno
ad una più normale situazione.

Esercizi per la verticalizzazione cervicale


Vari possono essere gli esercizi per una verticalizzazione cervi-
cale; il tutto però deve essere sotto stretta osservazione di un fisiote-
rapista che saprà consigliarvi per un’adeguata posologia degli esercizi
e per una corretta esecuzione.

Sicuramente mi sento di consigliare per questo tipo di problema un


approccio chiamato McKenzie (dal nome del terapista Neozelandese
creatore del metodo) il quale ha come obiettivo proprio il recupero
del movimento e di una centralizzazione del problema per risolvere il
dolore al collo.
Nel video quì sotto vi mostro un esempio di tecnica McKenzie.

Sicuramente anche una postura durante la notte è importante affi-


darla ad un cuscino adeguato: per questo motivo mi sento di consi-
gliare questo favoloso cuscino in Memory acquistabile su Amazon che
fornisce il giusto sostegno durante la notte. Ho inoltre scritto questa
guida sulla scelta del cuscino per la cervicale così da poter scegliere in
maniera più personale il vostro cuscino per la notte.

Per maggiori informazioni, potete leggere il mio articolo su come dor-


mire con il dolore cervicale.
Sempre seguendo i dettami della metodica McKenzie, vi suggerisco
questo altro supporto da utilizzare sia la mattina che la sera per aiu-
tare il vostro collo a riavere quella curvatura fisiologica e abbattere
quella tensione che si genera a livello della testa e della cervicale.

Nel video quì sotto vi mostro come utilizzare efficacemente questo


dispositivo nato proprio per combattere la verticalizzazione cer-
vicale.

Se invece il vostro problema nasce da un irrigidimento della colonna


toracica e conseguentemente si viene a creare un problema legato al
rachide cervicale, sicuramente è molto utile l’utilizzo di un Foam Rol-
ler per mobilizzare il rachide dorsale e per creare un Self release con
questo strumento.
Il Foam Roller è acquistabile su Amazon cliccando sul pulsante quì
sotto.
Per utilizzare al meglio il foam roller vi consiglio questo video dedi-
cato al rachide dorsale.

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