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ROMA
INCONTRO TECNICO
Norme e applicazioni
di illuminazione d’emergenza
e segnalazione di sicurezza
SILVANO SALA
Responsabile formazione tecnica ova
Cell: 335 65 50 473
Norme e applicazioni di
illuminazione
d’emergenza
e
segnalazione di sicurezza.
Norme tecniche di riferimento
Applicazioni dell’illuminotecnica
UNI EN 1838 ILLUMINAZIONE DI EMERGENZA
(Marzo 2000)
ILLUMINAZIONE D’EMERGENZA
ILLUMINAZIONE ILLUMINAZIONE
ILLUMINAZIONE
DI SICUREZZA DI AREA
ANTIPANICO
PER L’ESODO AD ALTO RISCHIO
Classificazione dell’illuminazione d’emergenza
UNI EN 1838 – CEI EN 50172
ILLUMINAZIONE D’EMERGENZA
ILLUMINAZIONE DI RISERVA
ILLUMINAZIONE DI RISERVA
UNI EN 1838 - CEI EN 50172
ILLUMINAZIONE D’EMERGENZA
ILLUMINAZIONE DI SICUREZZA
Perché installare l’illuminazione DI SICUREZZA
Perché installare l’illuminazione DI SICUREZZA
Mettiamone
Il meno possibile !
Se non la metto
Non mi passano
Il collaudo !
La pretende
I vigili del fuoco !
Inutile farlo…ci sarà
La proroga…!!!
EVENTI CATASTROFICI
Perché installare l’illuminazione DI SICUREZZA
PANICO
ISTERISMO
REAZIONI IRRAZIONALI
REAZIONI INCONTROLLATE
DIFFICOLTA DI RESPIRAZIONE
PERDITA DI CONTROLLO DEI MOVIMENTI
PERDITA DELLA FACOLTA’ DI RAGIONARE
Perché installare l’illuminazione DI SICUREZZA
PANICO =
DIFFICOLTA PER LE
PERSONE DI PORSI
IN SALVO AUTONOMAMENTE
Perché installare l’illuminazione DI SICUREZZA
ILLUMINAZIONE DI SICUREZZA
PROGETTATI
COLLAUDATI
PANICO
Controllati e verificati
periodicamente
Illuminazione
ILLUMINAZIONE Illuminazione
Ordinaria
O
artificiale sistema
di sicurezza antincendio
Vie di esodo ecc
Progetto
Impianto per la sicurezza
e
Impiantistica
progettazione
tecnologica
ordinaria separata
Dalla normale impiantistica tecnologica
D. lgs. 9 aprile 2008, n. 81
integrato con il Decreto legislativo n.106/2009
TESTO UNICO SULLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO
Art. 2. Definizioni
q) «valutazione dei rischi»:
valutazione globale e documentata
di
tutti i rischi
per la salute e sicurezza dei lavoratori presenti nell'ambito
dell'organizzazione in cui essi prestano la propria attivita', finalizzata ad
individuare le adeguate misure di prevenzione e di protezione e ad elaborare
il programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo dei
livelli di salute e sicurezza;
Decreto del Ministro dell’interno 9 maggio 2007 (G.U. n. 117 del 22/05/2007)
Direttive per l’attuazione dell’approccio
ingegneristico alla sicurezza antincendio
SUPPLEMENTO ORDINARIO N. 66/L
DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 21 dicembre 1999, n.554
CAPO II
La progettazione
Sezione terza: Progetto definitivo
Art. 5.
Progettazione degli impianti
Omiss
4. I progetti contengono almeno gli schemi
dell'impianto e i disegni planimetrici nonche'
una relazione tecnica
sulla consistenza e sulla tipologia
dell'installazione, della trasformazione o
dell'ampliamento dell'impianto stesso
D.M. 22/01/08 N°37 (art. 1, comma II):
pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 245 del 20 ottobre 2001 - Supplemento Ordinario n. 239
(Rettifica G.U. n. 47 del 25 febbraio 2002)
DICHIARAZIONI DI CONFORMITÀ
La dichiarazione
L’impresa installatrice è tenuta a rilasciare la dichiarazione
di conformità degli impianti realizzati.
Della dichiarazione di conformità fanno parte integrante
la relazione contenente la tipologia dei materiali utilizzati e
il progetto dell'impianto.
La dichiarazione va compilata in ogni sua parte
e ogni copia deve essere firmata in originale sia dal titolare (o legale rappresentante) che
dal responsabile tecnico (se persona diversa) dell’impresa installatrice.
Come progettare
un’ impianto
d’Illuminazione di sicurezza
a regola d’arte ed efficace
Come progettare un’impianto d’Illuminazione di sicurezza
a regola d’arte ed efficace
L'obiettivo
dell’illuminazione di sicurezza
è consentire
l'esodo sicuro
Come progettare un’impianto d’Illuminazione di sicurezza
a regola d’arte ed efficace
L'obiettivo
dell‘illuminazione di sicurezza
ILLUMINAZIONE D’EMERGENZA
ILLUMINAZIONE ILLUMINAZIONE
ILLUMINAZIONE
DI SICUREZZA DI AREA
ANTIPANICO
AD ALTO RISCHIO
PER L’ESODO
Come progettare un’impianto d’Illuminazione di sicurezza
a regola d’arte ed efficace
Scopo
dell'illuminazione delle
vie di esodo
è consentire un esodo sicuro agli occupanti, fornendo appropriate
condizioni di
visibilità e indicazioni
adeguate
sulle vie di esodo
condizioni di visibilità e indicazioni
adeguate sulle vie di esodo
•ILLUMINARE
• Per la rapida evacuazione
in caso di eventi catastrofici DI QUI
DI SOTTO
ILLUMINAZIONE DI SICUREZZA
DI LA
•SEGNALARE
•Per INDIVIDUARE
immediatamente
l’uscita in ambienti
poco conosciuti.
Come progettare un’impianto d’Illuminazione di sicurezza a regola d’arte ed efficace
CEI EN 50172
5 Progetto dell’impianto di illuminazione di sicurezza
5.1 Mappa dei locali
Al fine di garantire che l’impianto di illuminazione di emergenza sia progettato in
conformità con la Norma EN 1838,
prima di iniziare il progetto dell’impianto
devono essere fornite le mappe
che illustrano la disposizione dell’edificio e
di tutte le vie di fuga esistenti o proposte,
dei punti di segnalazione in caso di incendio
e dell’apparecchiatura antincendio,
e che indichino le posizioni di tutti gli elementi strutturali
che possano presentare ostacoli alla fuga.
D. lgs. 9 aprile 2008, n. 81
integrato con il Decreto legislativo n.106/2009
TESTO UNICO SULLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO
ALLEGATO I
GRAVI VIOLAZIONI AI FINI DELL’ADOZIONE DEL
PROVVEDIMENTO DI SOSPENSIONE
DELL’ATTIVITA’ IMPRENDITORIALE
Violazioni che espongono a rischi di carattere generale
omiss
• Mancata elaborazione del Piano di
Emergenza ed Evacuazione;
Come progettare
un’impianto d’Illuminazione di
Sicurezza
a regola d’arte ed efficace ?
CEI EN 50172
Mappa dei locali Individuazione delle vie di esodo
Come progettare
un’impianto d’Illuminazione
di Sicurezza
a regola d’arte ed efficace
?
Le uscite
devono essere
mantenute sgombre !
ARTICOLO 64
Allegato IV
1.5 vie ed uscite d’
d’emergenza
Caratteristiche delle Vie di esodo
N.B. il DM 27/11/65 é stato sostituito dal DM 16/2/1982, per cui il punto 97 del primo
corrisponde al punto 87 del secondo
Scopo
dell'illuminazione delle vie di esodo:
assicurare l'agevole
localizzazione e/o l'impiego
dei dispositivi di
sicurezza e antincendio.
Localizzazione dei dispositivi di sicurezza ed antincendio
ILLUMINAZIONE D’EMERGENZA
ILLUMINAZIONE
DI SICUREZZA
ILLUMINAZIONE ILLUMINAZIONE
DI AREA
PER L’ESODO ANTIPANICO AD ALTO RISCHIO
Come progettare un’impianto d’Illuminazione di sicurezza a regola d’arte ed efficace
3.5 illuminazione
Via di esodo
Via di esodo
Via di esodo
Area antipanico
Area antipanico
Identificazione ed illuminazione antipanico di aree estese
Via di esodo
Area antipanico
illuminazione antipanico di aree estese
Area antipanico
Area antipanico
Via di esodo
illuminazione antipanico di aree estese
Area antipanico
Area antipanico
Area antipanico
Come progettare un’impianto d’Illuminazione di sicurezza
a regola d’arte ed efficace
ILLUMINAZIONE D’EMERGENZA
ILLUMINAZIONE ILLUMINAZIONE
DI SICUREZZA ILLUMINAZIONE
ANTIPANICO DI AREA
PER L’ESODO
AD ALTO RISCHIO
ILLUMINAZIONE DI AREA AD ALTO RISCHIO
in processi di lavorazione
O situazioni potenzialmente pericolose
e a consentire procedure di arresto adeguate alla
sicurezza dell'operatore e degli occupanti dei locali.
locali
situazione
processo
Carro ponte
ILLUMINAZIONE DI AREA AD ALTO RISCHIO
situazione
processo
ILLUMINAZIONE DI AREA AD ALTO RISCHIO
situazione
processo
ILLUMINAZIONE DI AREA AD ALTO RISCHIO
processo
ILLUMINAZIONE DI AREA AD ALTO RISCHIO
processo
situazione
Come progettare un’impianto d’Illuminazione di sicurezza
a regola d’arte ed efficace
ILLUMINAZIONE D’EMERGENZA
ILLUMINAZIONE
DI SICUREZZA ILLUMINAZIONE ILLUMINAZIONE ILLUMINAZIONE
ANTIPANICO DI AREA
PER L’ESODO AD ALTO RISCHIO sussidiaria
D. lgs. 9 aprile 2008, n. 81 integrato con il Decreto legislativo n.106/2009 TESTO UNICO SULLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO
ILLUMINAZIONE D’EMERGENZA
ILLUMINAZIONE DI SICUREZZA
Cosa illuminare ?
Come progettare un’impianto d’Illuminazione di sicurezza
a regola d’arte ed efficace ?
UBICAZIONE APPARECCHI di
illuminazione
PUNTI OBBLIGATI
UBICAZIONE APPARECCHI di illuminazione
PUNTI OBBLIGATI
ad ogni
porta di uscita
prevista
per l’uso in
emergenza
e di sicurezza
UBICAZIONE APPARECCHI di illuminazione
PUNTI OBBLIGATI
ad ogni
porta di uscita
prevista
per l’uso in
emergenza
e di sicurezza
UBICAZIONE APPARECCHI di illuminazione
PUNTI OBBLIGATI
Vicino
alle scale
in modo ,che
ogni rampa
riceva luce diretta.
Vicino
alle scale
in modo ,che
2m
ogni rampa
riceva luce diretta.
PUNTI OBBLIGATI
Vicino
alle scale
in modo ,che
ogni rampa
riceva luce diretta.
PUNTI OBBLIGATI
Vicino ad ogni
cambio di livello
del pavimento
PUNTI OBBLIGATI
Vicino
ad ogni
cambio di livello
del pavimento
PUNTI OBBLIGATI
ad ogni
Cambio
di direzione
PUNTI OBBLIGATI
alle
diramazioni
dei corridoi
UBICAZIONE APPARECCHI di illuminazione
PUNTI OBBLIGATI
VICINO
ED
IMMEDIATAMENTE
ALL’ESTERNO
DI OGNI USCITA.
PUNTI OBBLIGATI
VICINO
ED IMMEDIATAMENTE
ALL’ESTERNO
DI OGNI USCITA
FINO AL LUOGO SICURO.
PUNTI OBBLIGATI
ALLEGATO III
3.13 - Indicazione ed illuminazione delle vie di uscita
PUNTI OBBLIGATI
vicino
- ad ogni punto di
pronto soccorso;
- ad ogni
-dispositivo antincendio
e punto di chiamata
PUNTI OBBLIGATI
vicino
- ad ogni punto di
pronto soccorso;
- ad ogni
-dispositivo antincendio
e punto di chiamata
PUNTI OBBLIGATI
vicino
- ad ogni punto di pronto soccorso;
- ad ogni dispositivo antincendio
e punto di chiamata
PUNTI OBBLIGATI
vicino
- ad ogni punto di pronto soccorso;
-dispositivo antincendio e punto di chiamata
UNI EN 1838
4.1 Qualora i punti obbligati
non si trovino lungo una via di esodo
o in un’area estesa ,
essi devono essere illuminati
Con un livello di illuminamento
minimo pari a 5 lux
Perché tanti estintori
A cosa
servono
gli estintori
se non si
possono
usare
perch
perchéé
non si
vedono ??
In caso di
black out
A cosa servono
gli estintori
se non si
possono
usare
perch é
perché
non si
vedono
In caso di
black out
UBICAZIONE APPARECCHI di illuminazione
Segnali di salvataggio
Segnale di prescrizione
UBICAZIONE APPARECCHI di illuminazione
PUNTI OBBLIGATI
PUNTI OBBLIGATI
CEI EN 50172
5.4.2 Ascensore
Gli ascensori presentano un problema in quanto
l’esperienza di essere confinati al buio in un
piccolo spazio per un periodo indefinito non è
solo spiacevole, ma può provocare danni alle
persone nervose o che soffrono di claufostrobia.
Negli ascensori in cui possono viaggiare
persone deve quindi essere predisposta
l’illuminazione di emergenza specificata per
un’area aperta (anti-panico) della Norma EN 1838.
L’illuminazione di emergenza può essere
autonoma
UBICAZIONE APPARECCHI di illuminazione
PUNTI OBBLIGATI
ALLEGATO XVIII
VIABILITA’ NEI CANTIERI,
PONTEGGI E TRASPORTO DEI MATERIALI
1. Viabilità nei cantieri
“1.9 Le vie e le uscite di emergenza che necessitano di illuminazione devono
essere dotate di una
illuminazione di emergenza
di intensità sufficiente
in caso di guasto all’impianto”.
DM 16 MAGGIO 1987 n° 246
NORME DI SICUREZZA ANTINCENDI PER GLI EDIFICI DI CIVILE ABITAZIONE
Art 45
illuminazione
di
emergenza
ART 44
illuminazione di sicurezza
Edifici destinati al culto
POSIZIONAMENTO
TRASVERSALE POSIZIONAMENTO
LONGITUDINALE
SI
- C’E ATTIVITA’ NOTTURNA
NO
- NON C’E ATTIVITA’ SERALE
- VIENE BUIO PRESTO - VEDONO TUTTI I GIORNI
- C’E’ CONSIGLIO ALLA SERA LA PORTA
- LA SCUOLA E’ GRANDE
- NON CI SONO RISCHI
MA … Il DM
CHE SA’ NON E’ CHIARO !!!
DA’ FA’ ???
Parere del comandante
Provinciale
Di MODENA
Parere
dell’ispettore regionale
EMILIA ROMAGNA
Risposta
del
ministero
un’impianto d’illuminazione d’emergenza
a regola d’arte ed efficace
( durante le situazioni di panico)
UNI EN 1838
CEI EN 50172
PUNTI OBBLIGATI
vicino a:
ogni punto di pronto soccorso
ogni dispositivo antincendio e
punto di chiamata.
PUNTI OBBLIGATI
ad ogni intersezione di
corridoi
PUNTI OBBLIGATI
vicino ed immediatamente
all’esterno di ogni uscita;
( fino al luogo sicuro)
PUNTI OBBLIGATI
vicino
ad ogni cambio di livello;
PUNTI OBBLIGATI
In corrispondenza
dei
segnali
di sicurezza
il livello di illuminamento minimo è uniforme
QUANTI LUX
UNI EN 1838 par 4.2.2 - 4.3.2
illuminamenti uniformi
ILLUMINAZIONE ILLUMINAZIONE
ILLUMINAZIONE
DI SICUREZZA DI AREA
ANTIPANICO
PER L’ESODO AD ALTO RISCHIO
Quanti lux dare per avere un impianto
adeguato ed efficace
20 lux
10 lux
2
lux
u x
5 l
0 ,
l ux
1 5 lux
D.lgs 9 aprile 2008, n. 81
D.lgs n.106/2009
tutela della salute e della
sicurezza nei luoghi di lavoro.
Allegato IV
Requisiti dei luoghi di lavoro
intensità sufficiente
D.M. 10 marzo 1998 N°64
sicurezza antincendio nei luoghi di lavoro
ALLEGATO III
3.13 ILLUMINAZIONE DELLE VIE DI USCITA
Tutte le vie di uscita , inclusi anche i percorsi
esterni devono essere
adeguatamente illuminati
per consentire la loro percorribilità in sicurezza
fino all’ uscita su luogo sicuro.
MA COSA DOBBIAMO FARE
Adeguato illuminamento !?
Intensità sufficiente !? DOVE
Illuminazione sussidiaria !? POSSIAMO TROVARE
ALCUNE INDICAZIONI
PER REALIZZARE
UN IMPIANTO DI
Illuminazione di
SICUREZZA
EFFICACE
In situazioni di panico
Eseguito A
REGOLA D’ARTE
D.lgs 9 aprile 2008, n. 81 - D.lgs n.106/2009
tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.
ALLEGATO lX
Ai fini del presente capo, si considerano norme di buona tecnica ,le
specifiche tecniche emanate dai seguenti organismi nazionali ed
internazionali:
te !
UNI ( ente nazionale di unificazione)
e n
CEI ( comitato elettrotecnico italiano )
t al m
CEN ( comitato europeo di normalizzazione) to
n a to
CENELEC ( comitato europeo per la standardizzazione elettrotecnica)
i m i
IEC ( commissione internazionale elettrotecnica)
E l
ISO (organizzazione internazionale per la standardizzazione )
Art. 2
I materiali, le apparecchiature, i
macchinari, le installazioni e gli
impianti elettrici ed elettronici
realizzati secondo le norme del
comitato elettrotecnico italiano
si considerano costruiti a regola
d'arte.
Quanti lux dare per avere un impianto
adeguato ed efficace
ILLUMINAZIONE D’EMERGENZA
ILLUMINAZIONE ILLUMINAZIONE
ILLUMINAZIONE
DI AREA
DI SICUREZZA ANTIPANICO
AD ALTO RISCHIO
PER L’ESODO
UNI EN 1838 – CEI EN 50172
Î4.2 Illuminazione vie di esodo
MA OCCORRE CONSIDERARE :
DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 21 dicembre 1999, n.554
Regolamento di attuazione della legge quadro in materia di lavori pubblici 11 febbraio 1994, n. 109, e successive modificazioni.
CAPO II
Progettazione
Art. 213 (Attività di progettazione per i beni culturali)
requisiti minimi
da utilizzarsi in fase di progetto
e sono calcolati sull’intero periodo di autonomia
e fino alla condizione di fine vita degli apparati.
CONSIDERAZIONI DA FARE :
UNI EN 1838 INTRODUZIONE
Generalmente le
persone anziane
necessitano di maggior luce
e richiedono tempi maggiori
per adattarsi ai bassi illuminamenti
in caso di pericolo o
lungo le vie di esodo.
Illuminazione vie di esodo
CONSIDERAZIONI DA FARE :
Persone anziane difficoltà di adattamento da alto
a basso illuminamento
Coefficiente di riflessione = 0
ILLUMINAZIONE D’EMERGENZA
ILLUMINAZIONE
DI SICUREZZA
ILLUMINAZIONE ILLUMINAZIONE
DI AREA
PER L’ESODO ANTIPANICO AD ALTO RISCHIO
UNI EN 1838 “Illuminazione D’emergenza”
Coefficiente di riflessione = 0
Sono sufficienti
Sono adeguati a garantire il tempo massimo di
evacuazione come richiesto dal
DM 10\03\98 N°64
PAR 3.3 CRITERI GENERALI DI SICUREZZA PER LE VIE DI USCITE
C) dove e’ prevista più di una uscita , la lunghezza del percorso
per raggiungere la più vicina uscita di piano non dovrebbe
essere superiore ai valori sottoriportati
ILLUMINAZIONE D’EMERGENZA
ILLUMINAZIONE ILLUMINAZIONE
DI SICUREZZA ILLUMINAZIONE DI AREA
PER L’ESODO ANTIPANICO
AD ALTO RISCHIO
D.lgs 9 aprile 2008, n. 81
D.lgs n.106/2009 QUANTI LUX MINIMI DARE
tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.
Illuminazione di sicurezza per le
o almeno 15 lux...
Î 100% dell’ Illuminamento entro 0,5 sec
IL LIVELLO DI
ILLUMINAMENTO
NORMALE DEVE ESSERE IN
CONFORMITA’ A
UNI EN 12640
ZONE DI LAVORO AD ALTO RISCHIO
10 % 15 LUX
dell’illuminamento
ordinario Limite della visione
FOTOPICA
Alterazione della (percezione dei colori
VELOCITA’ DI PERCEZIONE e di acuita visiva)
(BLACK-OUT TEMPORANEO)
Caratteristiche dell’illuminazione
zone ad alto rischio
UNI –EN 1838
Zona
Alto
Zona
rischio
antipanico
10%
(15 lux) 2 lux
Vie di esodo 5 lux
Zona Alto
rischio
10%
(15 lux)
QUANTI LUX MINIMI DARE ?
DELIBERA GIUNTA REGIONE VENETO DEL 27/05/97 - No 1887
ALLEGATO lX
Ai fini del presente capo, si considerano norme di buona tecnica
tecnica ,le specifiche tecniche
emanate dai seguenti organismi nazionali ed internazionali:
CEI EN 50172
Sistemi di illuminazione d’emergenza (da leggersi congiuntamente a
UNI EN 1838) 1/6/2006
UNI 11222
Impianti di illuminazione di sicurezza negli edifici
Procedure per la verifica periodica ,
la manutenzione La revisione il collaudo
Dicembre 2006
LEGGE 186/68
Disposizioni concernenti la produzione di materiali,
apparecchiature, macchinari,
installazioni e impianti elettrici ed elettronici.
1 marzo 1968, n° 186
Art. 1
Tutti i materiali, le apparecchiature, i macchinari, le installazioni
e gli impianti elettrici ed elettronici
devono essere realizzati e costruiti a
regola d'arte.
Art. 2
I materiali, le apparecchiature, i macchinari,
le installazioni e gli impianti elettrici ed elettronici
realizzati secondo le norme del
Chiunque
cagiona danno
ad altri nello svolgimento di una attività pericolosa, per sua natura o
per la natura dei mezzi adoperati,
è tenuto al risarcimento ,
se non prova
di avere adottato
tutte le misure
idonee ad evitare il danno. omiss
R.D. del 19/10/30 n.1398 Codice Penale Art. 451
Omissione colposa di cautele o difese contro i
disastri o infortuni sul lavoro
Chiunque,
per colpa,
omette di collocare,
ovvero rimuove o rende inservibili
apparecchi o altri mezzi destinati alla
estinzione di un incendio,
o al salvataggio al soccorso
disastri o infortuni sul lavoro, omiss
R.D. del 19/10/30 n.1398 Codice Penale Art. 437
Rimozione od omissione dolosa di cautele contro infortuni sul lavoro
Chiunque
omette di collocare
impianti, apparecchi o segnali
destinati a prevenire
disastri o infortuni sul lavoro,
ovvero li rimuove o li danneggia,
è punito con la reclusione da sei mesi a cinque anni.
Se dal fatto deriva un disastro o un infortunio,
la pena è della reclusione da tre a dieci anni. OMISS.
D. lgs. 9 aprile 2008, n. 81
integrato con il Decreto legislativo n. 106/2009
TESTO UNICO SULLA SALUTE E
SICUREZZA SUL LAVORO
La Cassazione
è costantemente orientata nel senso di ritenere
che la sicurezza
non può essere subordinata
a criteri di fattibilità
economica o produttiva;
la tutela dell'integrità fisica del lavoratore
(art. 32 Cost. e art. 2087 c.c.)
non tollera
alcun condizionamento
economico . omiss
Irrilevanza della fattibilità economica
La Cassazione
è costantemente orientata nel senso di ritenere
il datore di lavoro
non può invocare a sua discolpa
l'impossibilità pratica di realizzare
tale dispositivo,
nè l'onerosità
delle modifiche necessarie
per la sua applicazione”
(Cass. sez. IV pen., 2 gennaio 1990, n. 4, Tontini).
Obbligo di ricorrere ad esperti competenti
Correlato a questi obblighi
facendo eventualmente
ricorso ad esperti
qualora sia privo della necessaria competenza.
Come afferma la Suprema Corte:
“In materia di sicurezza del lavoro
(Cass. sez. IV pen. 16 giugno 1995 n. 6944, Vescovi
ed altri, in Diritto e Pratica del lav., n. 32, 1995, p. 2120).
Obbligo di ricorrere ad esperti competenti
il datore di lavoro
è tenuto
ad uniformarsi alla
migliore scienza ed esperienza
del momento storico in quello specifico settore;
e, nel caso in cui per i suoi limiti individuali
non sia in grado di conoscere la miglior scienza ed esperienza,
esperienza
consapevole di tali limiti,
deve avere l'accortezza
di far risolvere da altri i
problemi tecnici
che non è in grado di affrontare personalmente”
(Cass. sez. IV pen. 16 giugno 1995 n. 6944, Vescovi
ed altri, in Diritto e Pratica del lav., n. 32, 1995, p. 2120).
SENTENZA DELLA CORTE DI CASSAZIONE
n° 389 \97 DEL 16\1\ 97
Tempo di
RICARICA AUTONOMIA
D. M. 26 agosto 1992
“SCUOLE” 12 ore 30’
D. M. 09 aprile 1994
“ALBERGHI”
12 ore 1h
D. M. 18 marzo 1996
“IMPIANTI SPORTIVI” 12 ore 1h
D. M. 19 agosto 1996
Norma CEI 64- 8 III Ed. 12 ore 1h
“PUBBLICO SPETTACOLO”
metropolitane 2h
D.M. 2 marzo 2006 n°51
“EDIFICI e/o LOCALI
DESTINATI AD UFFICI”
QUANTI LUMEN
IP 40 ? SERVONO?
IP 65 ?
CHE LAMPADA
SCEGLIERE ?
Come si interpreta
Il catalogo?
Descrizione prezzi informativi ufficiali
Descrizione capitolati tecnici
LE NORME
COSA RICHIEDONO
watt
O
lux
watt – lumen – lux
Potenza del tubo = watt
230 Vca
In EMERGENZA a parità di :
11 w
potenza nominale del tubo e di autonomia :
Pochi o tanti lumen
Poca o Molta
corrente
Poca o tanta emissione
ultravioletta
COSTO
MAGGIORE
Batterie grosse = 6Vcc 1,2Ah
molti lumen = alto rendimento = 20 %
COSTO
MINORE
Batterie piccole = 3,6 Vcc 1,2 Ah
pochi lumen = basso rendimento = 10 %
DECRETO 22 gennaio 2008 - , n. 37
Regolamento concernente l'attuazione dell'articolo 11-quaterdecies, comma 13, lettera a) della legge n.
248 del 2 dicembre 2005, recante riordino delle disposizioni in materia di attivita' di installazione
degli impianti all'interno degli edifici.
(GU n. 61 del 12-3-2008 )
Art. 6.
Realizzazione ed installazione degli impianti
1. Le imprese realizzano gli impianti secondo la
regola dell'arte, in conformita‘
alla normativa vigente
e sono responsabili della corretta
esecuzione degli stessi.
Gli impianti realizzati in conformita' alla vigente normativa e
alle norme dell'UNI, del CEI o di altri Enti di
normalizzazione appartenenti agli Stati membri dell'Unione
europea o che sono parti contraenti dell'accordo sullo
spazio economico europeo, si considerano eseguiti
secondo la regola dell'arte.
DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 6 giugno 2001, n. 380
"Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia. (Testo A)"
pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 245 del 20 ottobre 2001 - Supplemento Ordinario n. 239(Rettifica
G.U. n. 47 del 25 febbraio 2002)
pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 245 del 20 ottobre 2001 - Supplemento Ordinario n. 239
(Rettifica G.U. n. 47 del 25 febbraio 2002)
DICHIARAZIONI DI CONFORMITÀ
La dichiarazione
L’impresa installatrice è tenuta a rilasciare la dichiarazione di
conformità degli impianti realizzati. Della dichiarazione di
conformità fanno parte integrante la relazione contenente la
tipologia dei materiali utilizzati e il progetto dell'impianto.
La dichiarazione va compilata in ogni sua parte e ogni copia deve
essere firmata in originale sia dal titolare (o legale rappresentante)
che dal responsabile tecnico (se persona diversa) dell’impresa
installatrice.
R.D. del 16/03/42 n.262 Codice Civile Art. 2050
Responsabilità per l'esercizio di attività pericolose
Chiunque
cagiona danno
ad altri nello svolgimento di una attività pericolosa, per sua natura o per
la natura dei mezzi adoperati, è tenuto al risarcimento ,
se non prova
di avere adottato
tutte le misure
idonee ad evitare il danno. omiss
DECRETO 22 gennaio 2008 - , n. 37
Regolamento concernente l'attuazione dell'articolo 11-quaterdecies, comma 13, lettera a) della legge n.
248 del 2 dicembre 2005, recante riordino delle disposizioni in materia di attivita' di installazione
degli impianti all'interno degli edifici.
(GU n. 61 del 12-3-2008 )
Art. 15.
Sanzioni
1. Alle violazioni degli obblighi derivanti dall'articolo
7 del presente decreto si applicano le sanzioni
amministrative
da euro 100,00 ad euro 1.000,00
con riferimento all'entita' e complessita'
dell'impianto, al grado di pericolosita' ed alle altre
circostanze obiettive e soggettive della violazione.
Omiss
DECRETO 22 gennaio 2008 - , n. 37
Art. 15.Sanzioni
3. Le violazioni comunque accertate, anche attraverso verifica, a
carico delle imprese installatrici sono comunicate alla Camera di
commercio, industria, artigianato e agricoltura competente per
territorio, che provvede all'annotazione nell'albo provinciale delle imprese
artigiane o nel registro delle imprese in cui l'impresa
inadempiente risulta iscritta, mediante apposito verbale.
4. La violazione reiterata tre volte delle norme relative alla
sicurezza degli impianti da parte delle imprese abilitate comporta
altresi', in casi di particolare gravita', la sospensione temporanea
dell'iscrizione delle medesime imprese dal registro delle imprese o
dall'albo provinciale delle imprese artigiane, su proposta dei
soggetti accertatori e su giudizio delle commissioni che
sovrintendono alla tenuta dei registri e degli albi.
5. Alla terza violazione delle norme riguardanti la progettazione
ed i collaudi, i soggetti accertatori propongono agli ordini
professionali provvedimenti disciplinari a carico dei professionisti
iscritti nei rispettivi albi.
watt – lumen – lux
11 w
230 v = 900 lumen
COSTO
MAGGIORE
Batterie grosse = 6Vcc 1,2Ah
molti lumen = alto rendimento = 20 %
COSTO
MINORE
Batterie piccole = 3,6 Vcc 1,2 Ah
pochi lumen = basso rendimento = 10 %
A parità di accumulatori
IL
FLUSSO LUMINOSO ( lumen)
E’ UGUALE
11 W 24 W
Non servono apparecchi grandi,
con tubi grandi,
ma apparecchi che facciano
la luce necessaria per ogni esigenza!
FLUSSO LUMIOSO (lumen )
SUPPLEMENTO ORDINARIO N. 66/L
DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 21 dicembre 1999, n.554
Regolamento di attuazione della legge quadro in materia di lavori pubblici 11 febbraio
1994, n. 109, e successive modificazioni
11 W Molti lumen
Costo maggiore
Pochi lumen
costo minore
DECRETO PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 12 AGOSTO 1982, N. 802
Attuazione della direttiva CEE n.80/181 relativa alle unità di misura.
(Gazzetta Ufficiale 3-11-1982, n. 302 - suppl.) coordinato con L. 12/10/1988, n. 473 e D.M. 30/12/198
Art. 1.
[1] Le unità di misura legali da utilizzare per esprimere
grandezze sono quelle riportate nel capitolo I dell'allegato al
presente decreto.
[2] Sono ritenute legali fino al 31 dicembre 1985 le unità di misura destinate ad esprimere
grandezze riportate nel capitolo II dell'allegato al presente decreto.
Art. 2.
[1] Le prescrizioni di cui all'articolo precedente si applicano, nelle
attività economiche, nei settori della sanità e della sicurezza
pubblica e nelle operazioni di carattere amministrativo,
amministrativo agli
strumenti di misura impiegati, alle misurazioni effettuate e alle
indicazioni di grandezza espresse in unità di misura.
Art. 4. [1] Chiunque contravviene alle disposizioni del presente decreto è soggetto
alla sanzione amministrativa pecuniaria da L. 500.000 a L. 1.500.000.
= Dati certi lumen
LE
SOLUZIONI
per
ILLUMINAZIONE
di
SICUREZZA
ILLUMINAZIONE DI SICUREZZA
ENERGIA DI SICUREZZA
ENERGIA ENERGIA
DISTRIBUITA CENTRALIZZATA
Le soluzioni
LAMPADE SOCCORRITORI UPS
AUTONOME
ILLUMINAZIONE DI SICUREZZA
ENERGIA DI SICUREZZA
ENERGIA DISTRIBUITA
Le soluzioni
LAMPADE
AUTONOME
PER UNA SCELTA A REGOLA D’ARTE
UN GRANDE VANTAGGIO
Un solo formato per più flussi luminosi.
Non servono apparecchi grandi, con tubi grandi,
ma apparecchi che facciano
la luce necessaria per ogni esigenza!
IN PRATICA:
FLUSSO LUMIOSO E NON DIMENSIONI
Una sola dimensione Più flussi luminosi
70 600
lumen lumen
400
lumen
140
200
lumen
65
IP
Il nuovo sistema di
carica ad induzione
permette un supporto
completamente stagno!
SICUREZZA E FACILITA’ DI
MONTAGGIO
RISPARMIO DI TEMPO
NELL’INSTALLAZIONE
Sicurezza nelle manutenzioni
(possibilità di lavorare con tensione nell’impianto grazie al sistema di
ricarica ad induzione)
5
IP6
Carica ad induzione
SEMPLICITA’ DI SOSTITUZIONE
Sistema
di ricarica
a induzione
unico per tutti
I flussi
luminosi
FACILE
70 140 INTERCAMBIALITA’
DEI FLUSSI LUMINOSI
200 400 600 Per correggere punti
Rimasti poco illuminati
ILLUMINAZIONE DI SICUREZZA
ENERGIA DI SICUREZZA
ENERGIA
CENTRALIZZATA
SOCCORRITORI UPS
POWERSIN
ENERGIA D’EMERGENZA CENTRALIZZATA
SOCCORRITORI - UPS
230 vca
POWERSIN
IMPIANTI CON ENERGIA
CENTRALIZZATA
( SOCCORRITORE - UPS)
UPS
ENERGIA D’EMERGENZA CENTRALIZZATA
- ALTEZZE
di installazione elevate;
ENERGIA D’EMERGENZA CENTRALIZZATA
VANTAGGI economici
in grandi aree antipanico
UTILIZZANDO I CORPI
ILLUMINANTI ESISTENTI
ENERGIA D’EMERGENZA CENTRALIZZATA
SOSTITUZIONE
DEL TUBO
CON MINOR FREQUENZA
Il tubo non
annerisce
riduzione costi
in ambienti di grandi dimensioni
per l’ installazione e manutenzione;
( SOCCORRITORE - UPS)
UPS
POWERSIN
Caratteristiche necessarie dei soccorritori
per impianti di illuminazione di sicurezza
POWERSIN
PANNELLO REMOTO
(accessorio)
Energia d’emergenza intelligente
SISTEMA di COMUNICAZIONE “POWERMANAGER”
COMANDO E SEGNALAZIONE A DISTANZA
POWERSIN
POWERSIN SOCCORRITORI - UPS
230 V ca
Norma CEI 64 – 8
A.C.L
LA PROTEZIONE DEVE ESSERE SELETTIVA
Norma CEI 64 –8 PROTEZIONI SELETTIVE
CAP. 56 - CIRCUITI DI ALIMENTAZIONE DEI SERVIZI DI SICUREZZA
Parte 563.3: La protezione contro i sovraccarichi,
prescritta in 473.1, può essere omessa
Curva D Im 10 - 14 In
Im 2,4 - 3,6 In
Curva Z
Norma CEI 64 –8
A.C.L
PROTEZIONI
SELETTIVE