ea
PRELUDIO IN MI BEMOLLE MINORE
Jaffetto .
L compito forse pill importante dell’interprete consiste ne] ticonosce,
e
P“affetto” (per usare un termine dell’epoca bachiana) di un’opera, nel Tiviverly
e nel trasmetterlo all’ascoltatore. Che nel far questo si debbano Ticonoscere e
rappresentare' contemporaneamente anche gli aspetty Strufturali dell’ operadaltey.
tanto ovvio quanto la necessita da parte dell’interprete di tendere alla Maestrig
musicale e alla padronanza tecnica dello strumento. Lastruttura “porta” j] mes.
saggioe lespressione. Tuttavia, fintantoché il messaggio risulta comprensibile
Pinterprete non ha alcun motivo di sottolineare nella sua esecuzione Paspetto
formale individuato mediante l’analisi. Un paragone con la lingua Potra chiarire
questa affermazione: benché le premesse irrinunciabili di una comunicazione
linguisticamente perfetta siano, oltre alla conoscenza del patrimonio di vocaboli,
anche delle solide regole grammaticali, nel discorso non si pensa praticamente
mai alla grammatica, a meno che non si stia parlando in una lingua straniera di
cui non si sia del tutto padroni. E anche dove la lingua diventa arte - nell’ epos,
nella poesia - gli aspetti strutturali agiscono su di noi del tutto inconsciamente,
E improbabile che prima di leggere una poesia di Goethe venga in mente di
analizzame il metro o la rima per poterla “meglio” comprendere. Nella musica
tuttavia si tenta di farlo in continuazione: ma allo stesso modo in cui sarebbe
sbagliato voler far comprendere all’ascoltatore il ritmo del verso di una poesia
attraverso accentazioni raziocinate, cosi nella musica non bisogna cadere nel-
Verrore di voler far toccare “con mano” all’ascoltatore determinate strutture,
mettendo per esempio in risalto esageratamente le entrate delle fughe. Proprio
nel caso delle fughe, quello che generalmente é sentito come un difetto mecca-
nico del clavicembalo o dell’ organo rispetto al clavicordo 0 allo Hammerfliigel,
il non potersi servire di accenti dinamici, risulta invece un vantaggio.
Un po’ diversa si presenta naturalmente la situazione in quei passaggi in cuila
struttura diventa essa stessa veicolo di elocuzione ed espressione, per esempio
negli stretti delle fughe, dove il sovrapporsi di diverse voci provoca una situazio-
ne di contrasto che deve essere udita e percepita. Lo stesso vale, se pur in misura' “a
pela? in
Mi pemolle Minore 251
imitazioni ei canoni. L’interprete dunque, come chi studia una
ott Pet et ae mprimersitemporaneamente nella memoria anche lestrut-
mi strane“ ni, irapporti di tensione etc.; @ inoltre necessario che conosca
li ine nificato delle figure e dei simboli®”, ma in seguito deve “di-
a ators il an matica e in genere tutto cid che @ tecnico e strutturale, per
mentica care completamente allatrasmissione del contenuto.
me sided 9 di quest0 Preludio non vi sono dubbi: un dolore appassionato
gull’ offer are si esprime con una veemenza rara in Bach: il patetico
sprigion fo, Ja melodia “frastagliata”, all’inizio, formata solo di salti, l’armo-
i untal a te espressiva piena di dissonanze, con i suoi innumerevoli accor-
iaestrenam inore e diminuita, tutto contribuisce a sottolineare il carattere
adi settima a di questo Preludio. Possiamo solo tentare di immaginare quale
tras jo avesse dato origine a questo brano singolare. Nelle sue confe-
not Bach Wilhelm Fischer avanzo l’ipotesi che momento occasionale di
esta composizione potesse essere stata la morte della prima moglie Maria
; ra, che lo doveva aver profondamente turbato (Maria Barbara Bach mori
Bato camente il 7 luglio 1720, dopo tredici anni di vita matrimoniale; in quel
is a Bach si trovava assente perun v iaggio di lavoro piuttosto lungo, diretto
wrarisbad in qualita di accompagnatore del duca di Cothen e la moglie era stata
seelita ancor prima del suo ritorno a Céthen.™*) Neppure nella musica com-
posta da Bach per le Passioni si trova l’espressione di un tale disperato dolore.
Naturalmente ipotesi di questo tipo, originate da una visuale romantica, richie-
dono la massima prudenza.
Partendo dalla considerazione dell’ affetto si deduce che non si tratta affatto di
unbrano malinconico, da eseguirsi lento, morbido, legato; al contrario, i tocchi
accordali vanno eseguiti con rigore ritmico, devono essere come “sferzate”,
percid il tempo non va preso lento e la melodia non va eseguita sottovoce.
Soprattutto sarebbe assolutamente errato eseguire le prime frasi in legato, come
ee
2*Chr a proposito Eggebrecht, Bachs «Kunst der Fuge», p. 76 e 86 seg.
Nell autografo del Klavierbiichlein fiir Wilhelm Friedemann Bach (iniziato il 22 gennaio 1720),
‘ellacopia di Friedemann questo Preludio si trovaa pag. 51 segg. esi interrompe alla battuta 35, seguito
Pee dal Preludio in fa minore (p. 54). La spiegazione pitt plausibile di questa brusca
denote Pi essere che il Preludio in fa minore fosse presente gia prima, che il Preludio in mi
ae mares fosse stato introdotto posteriormente e che lo spazio previsto di tre pagine non fosse
compton ne guesto reperto il Preludio in mi bemolle minore potrebbe essere stato
(np. estate 1720, Tuttavia Alfred Durr ritiene posteriori le annotazioni nel Klavierbiichlein
Prin ea oe versione degli ultimi quattro preludi corrisponde a quella finale e non allaX. I Preludio e Fuga in Mi Bemolle/Re Diesis Minore, WK 1, BWv953
2 a
252 7
i mandazione di Czerny:
purtroppo ancora avviene su Taccol ;
2 a
Lento a ‘ ad d F ca
7 (riprodotto dall’edizione Czerny) =
Perché non bisogna eseguire cosi? Perché si tratta di un modelig Te
derivato decisamente da quel campo vocale (arioso, recitativo) in cy; Ogni sn
cortisponde ad una sillaba ben articolata. Gli esempi sono numerosi eta ha
Tan sae marae getoarr es Gott”: tali parole Pott, Sj
essere applicate senz’altro alla melodia principale del Preludio 5
f in esame
A questo proposito Pinterprete incontra un nuovo problema: benché
puntato appaia come battuta iniziale, il Preludio comincia gia due cee
prima. I] movimento in battere, sentito apparentemente come battuta dj inizio
che contiene la nota do bemolle come punto di arrivo del motivo in levare in
realta gia la battuta numero 2. Ma probabilmente Bach compose un ini 5
anacrusico
a) per iniziare in mi bemolle minore (tutti i preludi del WK iniziano sulla
tonica),
b) per avere un punto di partenza per il periodare che si svolge inizialmente in
gruppi di quattro battute.
Per l’interprete tuttavia il problema é di soluzione relativamente facile se al
testo immaginario, “Welch grofe Qual”, anteponiamo la sillaba “Seht!”.
SSeS
Amio avviso questo Preludio ha il carattere di un’aria drammatica di soprano
con violino solo e violoncello solo come accompagnamento obbligato. Come ho
detto altrove (p. 73), note di un ottavo in levare di questo tipo possono essere
leggermente abbreviate in accordo con Vaffetto (per esempio di un ottavo di
quintina), non perd di un sedicesimo, altrimenti non si capirebbe pit il “testo”.
Con Vaiuto fornito all’interpretazione dall’aggiunta di un testo declamato,
eae ene teeeealle dat cin AEC a
>*Troviamo brani vocal affni per espressione al Preludio in mi bemolle minore nonsolo in Bach
anche in Mozart, per esempio nell’aria di Donna Anna “Or sai, che onore”, il cui affetto- 8°
profondamenteoffeso - si avvicina molto a quello del Preludio di Bach.
poms , "
*Molto simile la situazione nel Preludio indo diesis minore del WK Ul, nel quale la prima ba
della melodia suona quasi uguale,