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IL MAGAZZINO DELL’ANIMA

I. INTRO:
Nel tesoro di sapienza orientale c’è un racconto interessante: tanto tempo fa, c’era un monaco famoso
che viveva accanto a un fiume. Che bella scena! Tutto il giorno, meditava e pregava. A mezzogiorno si alzava e
camminava nel villaggio per chiedere qualche cibo. Poi una benefattrice gli ha donato una mucca affinché
avesse più tempo per pregare. Purtroppo dunque ogni giorno doveva cercare le erbe per la mucca. Così, aveva
meno tempo per meditare! E la mucca fece nascere le mucche. Dunque, doveva assumere degli operai. Dopo
un lungo tempo, non si poteva vedere nessun monaco sulla riva del fiume; invece si vide una grande fattoria il
cui padrone era esattamente il monaco!
Il monaco ha perso di vista la sua ultima fine della vita. Le sue occupazioni materiali hanno cambiato la
sua identità, esattamente come il caso dell’uomo ricco nel Vangelo oggi.

II. CONTENUTO:
1. Una domanda del magazzino dell’anima:
Ma quale tipo è l’uomo ricco nella parabola di Gesù? Forse è un giudeo. Per costui è obbligatorio
venerare ed amare Dio prima di tutto! Lo fa con tutto il cuore suo e con tutta l’anima sua e con tutta
la forza sua. È il primo comandamento del Decalogo giudaico. Dio è la sua vita e la sua speranza da
cui dipende per forza! Però siccome diventa più ricco, adesso la sua sicurezza si trova nella sua
possessione: «Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; riposati, mangia, bevi e divertiti!» (Lc
12, 19)
Dicendo questa parabola, Gesù vuole chiedere ai suoi ascoltatori, e soprattutto ai suoi discepoli:
«Da che cosa dipendete nella vostra vita? Occupatevi di Dio o delle altre cose?

2. L’invito di Gesù:
Dimenticare Dio e dipendere dal mondo era la tentazione perpetua per Israele, il popolo della
Promessa. Perciò Qoèlet l’ha ricordata: «Vanità delle vanità … tutto è vanità.» (Qo 1, 1) e il salmista dice:
«[A]ttenda il Signore» (Sal 130, 7)
Gesù invita i suoi seguaci a fidarsi di Dio Padre che sempre cura i suoi figli, cioè di riempire il loro
magazzino dell’anima non con le cose materiali ma con l’amore e la fiducia in Dio. La domanda di
Gesù mira non solo agli apostoli ma anche a noi, i suoi discepoli moderni. Però, per abitare tale
fiducia e amore, il nostro magazzino dell’anima dovrebbe esser costruito di che cosa?

3. Una fiducia vivente:


L’anno scorso quando ero ancora responsabile di una comunità dei preseminaristi diocesani,
cercavo di sostenerla. Non era mai un facile lavoro! Per caso avevo un’occasione di parlare con una
benefattrice. È molto generosa. Ma c’è qualcosa di lei che mi interessava di più! Infatti ho sentito che
spendeva tanti suoi soldi soltanto per aiutare le comunità religiose o per la carità. Gliene ho chiesto,
e mi ha risposto: «Padre, grazia a Dio, posso guadagnare molto. Comunque, ogni mese spendo almeno
più di novanta per cento del mio guadagno per aiutare gli altri. I miei vicini e i miei parenti mi
suggeriscono: «Perché non usi i soldi per comprare le cose che ti piacciono o per divertiti o almeno
per risparmiare qualcosa in caso di una urgenza?» Gli rispondo: «Io dipendo da Dio. Lui mi sostiene
sempre.»» In quel momento, per dire la verità, mi sono sentito in vergona di me stesso. Essendo un
sacerdote e sapendo la teologia, non potevo avere una fede e una fiducia in Dio abbastanza grande
come la sua! Inoltre, la storia mi da la risposta per la domanda appena posta. Il nostro magazzino
dell’anima dovrebbe esser edificato dall’amore, cioè costruito con mattoni di tolleranza, attaccatosi
del cemento di generosità e fondatosi sulla pietra di fiducia del miglioramento degli altri. Chi è il
nostro modello? Gesù Cristo stesso, colui pieno della fiducia nel Padre e colui che ci ama sempre
anche se noi siamo imperfetti.

III. CONCLUSIONE:
Un filosofo ha detto: «La via più lunga è la via tra la bocca e le mani.» È simile la professione della
nostra fiducia in Dio e il nostro comportamento quotidiano! Che lo Spirito Santo ci ravvivi la nostra
fiducia in Dio, nostro Padre misericordioso, e ci aiuti a costruire il nostro magazzino dell’anima!
Amen.

INIZIO DELLA SANTA MESSA

Nel vangelo di oggi Gesù racconta la parabola dell’uomo ricco che costruisce dei grandi magazzini
per immagazzinare il suo grano e i suoi beni affinché possa “riposarsi, mangiare, bere, divertirsi.”
Preghiamo a Dio la sua misericordia per le volte quando costruiamo i magazzini più grandi per
immagazzinare ciò che non è Dio …

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