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Krishna dell’India

Le similitudini tra il personaggio Cristiano ed il messia Indiano Krishna sono nell’ordine


delle centinaia, particolarmente quando vengono inclusi i testi dei primi Cristiani ora considerati
apocrifi. Si dovrebbe notare che uno spelling Inglese iniziale di Krishna era “Christna”, che
rivela la sua relazione con “Cristo”. Ancora, nel Bengala, Krishna viene riputato “Christos”, che
è lo stesso che “Cristo” in Greco come i soldati di Alessandro il Grande chiamavano Krishna. Si
dovrebbe notare anche che, come per Gesù, Budda e Osiride, molti hanno creduto e continuano a
credere in un Krishna storico. La seguente è una lista parziale delle corrispondenze tra Gesù e
Krishna:
• Krishna nacque dalla Vergine Devaki (“La Divina”) il 25 Dicembre.64
• Suo padre terrestre era un falegname65, che era fuori di città a pagare la tassa quando nacque
Krishna.66
• La sua nascita fu segnalata da una stella nell’est e con la presenza di angeli e pastori, nel
qual tempo gli fu fatto dono di spezie.
• Gli eserciti celesti danzarono e cantarono alla sua nascita.67
• Egli fu perseguitato da un tiranno che ordinò il massacro di migliaia di infanti.
• Krishna fu unto sul capo con olio da una donna che egli guarì.68
• Egli viene raffigurato con il piede sulla testa di un serpente.
• Egli operò miracoli e meraviglie, risuscitando i morti e guarendo lebbrosi, sordi e ciechi.
• Krishna utilizzò le parabole per insegnare al popolo sulla carità e l’amore, ed egli “visse
povero e amava i poveri”.69
• Egli fustigò il clero, accusandoli di “ambizione ed ipocrisia… La tradizione dice che cadde
vittima della loro vendetta”.70
• Il “discepolo amato” di Krishna fu Arjuna o Ar-jouan (Giovanni).
• Egli fu trasfigurato davanti ai suoi discepoli
• Egli diede ai suoi discepoli la capacità di fare miracoli.71
• Il suo cammino fu “cosparso di rami”.72
• In alcune tradizioni egli morì su una pianta o fu crocifisso tra due ladri.
• Krishna fu ucciso intorno all’età di 30 anni73, ed il sole si oscurò alla sua morte.74
• Egli sorse dai morti e salì al cielo “alla vista di tutti gli uomini”.75
• Egli fu raffigurato su una croce con i buchi dei chiodi sui suoi piedi, come anche con un
emblema di un cuore sulle sue vesti.76
• Krishna è il “leone della tribù di Saki”77
• Egli fu chiamato il “Pastore di Dio” e considerato il “Redentore”, “Primo Nato”, il
“Portatore di Peccato”, “Liberatore”, “Parola (Verbo) Universale”.78
• Egli era ritenuto il “Figlio di Dio” e il “nostro Signore e Salvatore”, che venne sulla terra per
morire per la salvezza dell’uomo.79
• Egli era la seconda persona della Trinità
• Si sostiene che i suoi discepoli attribuirono a lui il titolo di “Jezeus”, o “Jeseus”, che
significa ”essenza pura”.80
• Krishna dovrà tornare per giudicare i morti, cavalcando un cavallo bianco, e a condurre la
battaglia contro il “Principe del Male”, che desolerà la terra.81
La storia di Krishna come registrata nelle antiche leggende Indiane e nei testi penetrò
l’Occidente in varie occasioni. Una teoria sostiene che l’adorazione di Krishna sia giunta fino in
Europa così anticamente che l’800 A.C., probabilmente portata dai Fenici. Higgins asserisce che
il culto di Krishna in Irlanda va anche più indietro (nel tempo), e indica molta evidenza
linguistica ed archeologica di questa antica migrazione. Krishna fu reinserito nella cultura
Occidentale in varie occasioni, incluso da Alessandro il Grande dopo l’espansione del suo
impero ed il suo soggiorno in India. Si sostiene anche che il suo culto fu reintrodotto durante il
primo secolo D.C. da Apollonio di Tiana, che portò in Occidente una copia fresca della storia di
Krishna per iscritto, ove raggiunse Alessandria, in Egitto. Graham riferisce il racconto:
L’argomento si svolge in questo modo: Nell’antica India c’era un saggio molto grande
chiamato Deva Bodhisatoua. Tra altre cose egli scrisse un racconto mitologico di Krishna, a
volte scritto Chrishna. Intorno al 38 o 40 DC., Apollonio mentre viaggiava all’Est trovò
questa storia a Singapore. Egli la considerò così importante che la tradusse nella sua lingua,
cioè, Samaritano. In questa (traduzione) egli fece diversi cambiamenti secondo la sua
comprensione e filosofia. Al suo ritorno la portò ad Antiochia, ed ivi morì. Circa trenta anni
dopo la trovò un altro Samaritano, Marcione. Anch’egli fece una copia con ancora più
modifiche. Portò questa a Roma intorno al 130 DC., ove egli la tradusse in Greco e Latino.82

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