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2014 - Posteitaliane
Anno XIX - n° 200 Giugno 2019
L’Editoriale
di Enrico Dello Sbarba
L’Europa
enricodellosbarba@virgilio.it
che tiene duro
Buona di Francesco Butini
er no
all’int
Enrico Dello Sbarba e Fabio Del Nista con Luca Salvetti nella sede de Il
Centro durante la campagna elettorale del candidato a sindaco di Livorno.
Enrico Dello Sbarba
dalla prima pagina muni, ha aperto prospettive un po’ più governo non è una maggioranza politi-
rosee per il risveglio e la ripresa del cen- ca, ma solo numerica e “contrattuale”.
Buona ripresa tro-sinistra. E dunque contano di più i rapporti di
per il centro-sinistra Ed è proprio questo importante recu- forza tra i due partiti contraenti il “con-
pero che apre le porte alla speranza tratto” piuttosto che la solidità eletto-
durare; dall’altra il centro-sinistra che per bloccare, impedire e sconfiggere rale della maggioranza nel suo comples-
sta dando confortanti segni di ripresa. l’emergente pericolo rappresentato so, come se entrambi fossero in qual-
Resta l’emergenza dell’attuale gover- dall’attuale governo. che modo destinati a un futuro che non
no gialloverde che sembra voler “so- li vedrà insieme. Ecco perché il voto
europeo contiene un potenziale scon-
pravvivere” malgrado l’emergere di una
crisi finanziaria, sociale ed economica,
L’Europa volgente per il governo: ribaltando com-
dalle prospettive sempre più inquietanti che tiene duro pletamente il rapporto di forza, si po-
e, sulla cui sopravvivenza, si stanno trebbe incoraggiare una prospettiva
addensando nubi sempre più nere. È sempre azzardato prevedere i com- piuttosto di un’altra.
Non sappiamo quale potrà essere la “re- portamenti dei propri elettori, figurar- In Europa l’immaginata ondata euro-
sistenza” dei 5 Stelle, la cui débâcle sia si declamare profezie dal sapore mil- scettica non c’è stata. Sulla base delle
nell’europeee che nelle amministrative, lenaristico basandosi sulla certezza as- elaborazioni del portale web
ha assunto dimensioni sempre più am- soluta dei comportamenti degli eletto- politico.com, nel parlamento europeo
pie, destinati a svolgere il ruolo “secon- ri degli altri paesi. eletto nel 2014 vi sedevano 213 parla-
dario e supino” analogo a quello della Alla fine, né in Italia né in Europa è mentari euroscettici e in quello eletto
pattuglia di Angelino Alfano durante la andata così. O per meglio dire, il ter- nel 2019 ce ne sono 235. Sono appena
passata legislatura. Un ruolo, cioè, mal- remoto politico che avrebbe dovuto 22 parlamentari in più su 751: altro che
sconvolgere il governo delle istitu- ondata! E l’aumento è tutto concen-
grado le declamazioni di Di Maio, sem-
zioni europee, rischia invece di trato in Italia: in molti paesi europei i
pre più secondarie di fronte all’arrogan-
sconvolgere il governo italiano. Tan- parlamentari euroscettici sono addirit-
za del “Capitano”.
to da indurre il presidente del consi- tura diminuiti: in Austria, in Danimar-
Il centro-sinistra, invece, dopo i discreti
glio a convocare una conferenza ca, in Grecia, in Irlanda, in Lituania, in
risultati alle europee, ha ottenuto signi-
stampa il 3 giugno per concludere: Olanda, in Slovenia, in Svezia. Sono
ficative affermazioni nei ballottaggi di
«Se non ci fosse una chiara assun- addirittura diminuiti in Ungheria e nel
domenica 9 giugno. Il recupero di Li-
zione di responsabilità come da me Regno Unito, a un passo dalla Brexit.
vorno, con il nostro caro amico Luca
richiesto, e attenzione, se i compor- Questo significa che si sono redistri-
Salvetti, dopo il disastro dell’esperien-
tamenti non fossero coerenti e con- buiti i rapporti di forza tra i grandi par-
za grillina di Filippo Nogarin, la confer-
seguenti, molto semplicemente con titi europei, ma non si sono erose le
ma di Firenze, Prato e di tanti altri co-
la trasparenza e con la lealtà della mia basi del consenso europeista. È vero
azione e nel rispetto delle procedure che sono calati i Popolari europei, ma
costituzionali, rimetterò il mio man- al tempo stesso sono cresciuti i Libe-
dato nelle mani del Presidente della ral-democratici europei. Calano i So-
Repubblica». cialisti europei, ma crescono i Verdi
Ma cosa è successo in Italia e in Eu- europei.
Mensile del Circolo Culturale “Il Centro” ropa alle elezioni europee del 26 mag- Il paradosso è che, almeno in Italia, non
Aut.ne Tribunale Livorno n° 683 del 2/3/2005 gio? si sia fatta una valutazione che sorge
La consegna del titolo socia In Italia i rapporti di forza elettorale lampante da questi dati. Abbagliati dal-
Redazione ed Amministrazione: tra i due partiti di governo si sono in-
onoraria a Giovanna Alari
Via Trieste 7 - 57124 Livorno
l’idea di una impetuosa avanzata degli
e.mail: ilcentro.livorno@gmail.com vertiti. Alle elezioni politiche del mar- euroscettici che non c’è stata, non si
www.circoloilcentro-livorno.it zo 2018 i voti per il Movimento Cin- vede come si sia comunque consolida-
DIRETTORE RESPONSABILE:
que Stelle erano quasi il doppio dei voti ta in cinque anni una base di “resisten-
Enrico Dello Sbarba per la Lega, alle elezioni europee del za” anti-europeista con cui dobbiamo
maggio 2019 i voti dei Cinque Stelle fare i conti. Insomma, l’euroscettici-
COMITATO DI REDAZIONE: sono la metà dei voti della Lega. Un smo non cresce ma si conferma, non
Massimo Cappelli,
Laura Conforti Benvenuti, terremoto. In appena un anno. vince ma non è effimero. Un 30% del-
Sergio Cini, Valeria Grillo, Ma il paradosso è che nessun espo- l’elettorato europeo rimane deluso di
Luca Lischi, Mario Lorenzini, nente del governo italiano abbia fatto
Mauro Paoletti, Angela Simini,
questa Europa.
Marisa Speranza, Franco Spugnesi. notare come la maggioranza parlamen- Esaurita la paura della disgregazione
tare sia rimasta comunque maggioran- delle istituzioni europee, per gli euro-
Grafica e impaginazione: Editrice “Il Quadrifoglio” za anche nel voto popolare, con una
sas di Palandri Giulia & c., Livorno - Tel. 05861732178.
peisti come noi rimane la sfida politica
Stampa: Tipografia Sagittario - Bibione (VE) percentuale più o meno uguale a quel- di erodere questo zoccolo duro di eu-
Giornale chiuso in tipografia il 10/6/2019
la di un anno fa. Il che dimostra una roscettici che si è comunque confer-
cosa semplicissima: la maggioranza di mato il 26 maggio scorso.
politica 3
Cattolici Adulti, crocifissi baciati, grandi delle politiche e delle europee da una l’anno, un’associazione che si chiama
rivendicazioni e niente risultati. “Zero parte, e delle amministrative dall’al- “Politica Insieme”. Vuole essere il fo-
tituli”, diceva Mourinho sbarcando tra, è proprio questa: quando si tratta rum (secondo la definizione del cardi-
alì’Inter, tanti anni fa, per ricordare che delle amministrazioni comunali la gente nal Bassetti) in cui ci si ritrova, dopo
molti soldi spesi e prosopopee senza tende sempre più a sfuggire dagli sche- anni di indotta diaspora, per riscoprire
costrutto non portano a risultati. Per mi – vuoti – dei partiti attualmente in che le cose che ci uniscono sono più
ottenerne esiste solo un modo: allenar- auge. Il numero delle affermazioni di quelle che ci dividono. E pensare ad
si, faticare, studiare le tecniche e gli delle liste civiche, negli ultimi cinque azioni comuni, ad iniziare magari dalla
avversari, e soprattutto buttare la palla anni, è letteralmente raddoppiato. Il difesa di un Terzo Settore messo in
in rete. Fu così che arrivò il Triplete, Pd, spesso, si è appoggiato in modo sofferenza da legislazioni sbagliate o
onore e gloria a tutt’oggi di quel club. determinante alle liste civiche in più di inattuate. Non un partito, ma un luogo
Il fatto è – lo si ammetta – che le ulti- un’occasione. Altrettanto spesso liste di convergenza di sentimenti e deside-
me elezioni (intendendo le politiche, le civiche sono state determinanti nello ri, impegno e riflessione. Azione e
europee, le amministrative) hanno ria- stabilire l’esito finale del voto, come a meditazione, per ritrovare il gusto del
perto il dibattito sull’inconsistenza del- Firenze. C’è un mondo, insomma, che bene comune.
la presenza dei cattolici in politica. Non vuole rimettersi in moto, ed al quale Insomma, palla lunga e pedalare, altri-
poteva essere altrimenti, a meno che sarà necessario prima o poi dare una menti la Champions non la vinci con il
non si prendano per un successo per- risposta. Per essere precisi una dop- top player venuto da fuori. Nemmeno
centuali che vanno dall’1,46 allo 0,42 pia risposta: al desiderio di unità da se l’Inter compra Ronaldo, o la Juven-
percento. Si guardi la realtà: la politica parte dei cattolici, ed a quello di buon tus uno che non solo è Ronaldo, ma è
della dispersione, magari nel nome della governo da parte di tutta la società anche Cristiano. Le etichette, in politi-
presunzione di essere il sale della poli- civile. ca, contano poco. Come i crocifissi
tica altrui, non ha funzionato. Annota Non a caso è nata, nei primi mesi del- baciati e le giaculatorie sbiascicate.
Stefano Zamagni: con il 3 percento in
un partito non conti un bel nulla. Fac-
ciamocene una ragione e ripartiamo.
Eppure ora più che mai di una presen-
za organizzata e pensante ce ne sa-
rebbe bisogno. Non per noi, ma per
tutti: il bene comune non lo si costrui-
sce nel solipsismo, ma mettendo insie-
me le persone grazie ad un richiamo ai
valori autentici della Costituzione.
Di certo c’è molto meno bisogno della
convegnistica fine a se stessa. La po-
litica è unità di azione e ragionamento,
e quando vi è una sovrabbondanza del-
l’una rispetto all’altro, e viceversa, le
cose non funzionano. E di parole a fiu-
mi sui cattolici e la politica ne abbiamo
sentito financo troppe.
Del resto se c’è una piccola, piccolis-
sima differenza tra gli insegnamenti Cardinale Gualtiero Bassetti, presidente Cei.
4 politica
da pag. 4
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speciale Politica
200 numeri
un ‘grande’ traguardo alle scelte del caro amico Bruno Damari della Editrice Il
Quadrifoglio, è divenuto una costante realtà non solo a
Livorno e Rosignano, località nelle quali viene larga-
mente diffusa l’edizione cartacea, oltre a quella via in-
Allorché festeggiammo il 100° numero de Il Centro ternet.
parlammo e scrivemmo di “piccolo traguardo” metten- Gli elogi e gli attestati di stima che continuiamo a ricevere
do, pudicamente, tra parentesi l’aggettivo “grande”. da parte dei nostri lettori rappresentano una puntuale te-
Con questo numero, il “200°”, possiamo tranquillamente stimonianza della validità e della credibilità del periodico.
affermare di aver raggiunto veramente un “grande tra- Il nostro primo vivissimo ringraziamento dobbiamo e
guardo”. vogliamo rivolgerlo ai preziosi ed indispensabili inser-
Certamente, quando abbiamo deciso di continuare que- zionisti che hanno, fino ad oggi, consentito e permesso
sta “avventura” lo abbiamo fatto anche per riempire i che questa realtà prendesse forza e sostanza fino a di-
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venire un appuntamento fisso dei lettori che puntual- così priva di valori e senza serie e concrete prospettive:
mente ogni mese lo trovano in edicola e sempre in for- una politica che stiamo drammaticamente vivendo “alla
ma gratuita. giornata”, priva completamente del senso delle respon-
Una vicenda, una nobile storia, la nostra, che ci ripro- sabilità e di quello della ragionevolezza.
mettiamo di continuare fino a che gli amici inserzionisti, Ma non vogliamo proseguire nella mesta elencazione
e la nostra età avanzata (hainoi), consentiranno. dei malesseri morali, sociali e politici che l’Italia sta at-
Ed è attraverso Il Centro che giovani e meno giovani traversando, speriamo nel buon Dio che protegga que-
hanno potuto ottenere l’iscrizione all’Albo dei Pubbli- sto nostro paese la cui inclinazione verso il “baratro” si
cisti: un traguardo, anche questo, che ci riempie di or- sta facendo sempre più pericolosa.
goglio. E’ giusto pensare e sperare che la classe politica che ci
Nell’editoriale del 100° accennavamo alle vicende po- governa faccia prevalere il buon senso e che abbia fine
litiche che Il Centro dal 2003 e, sotto altro titolo, negli questa esasperata ricerca del voto legata solo al lancio
anni precedenti, aveva attentamente seguito. Auspica- di traguardi trionfalisti, di progetti velleitari e non persegui-
vamo che quel “centro” che si stava perdendo, riuscis- bili a fronte della fragilità strutturale del nostro paese.
se a “risorgere” dalle ceneri nelle quali era finito per Uno slogan elettorale della Democrazia Cristiana del
l’insipienza della classe dirigente politica di quei tempi. 1979, che ebbe largo successo, fu quello di “Pro-
Purtroppo questo progetto che doveva far leva sul buon gresso senza avventure”: sarebbe utile ed opportu-
senso, sulla moderazione, sull’equilibrio responsabile no che questa “sbrindellata maggioranza” che oggi
delle scelte nella gestione difficile e complessa del no- guida il paese lo facesse “proprio” ed abbandonasse
stro paese, non è riemerso dalle nebbie nelle quali si l’incosciente leggerezza con la quale oggi governa.
era confuso il panorama partitico in Italia. Noi de Il Centro, sia come circolo culturale che attra-
E, cari amici lettori, la realtà di oggi ci offre ancora un verso il periodico, abbiamo continuato a combattere “la
quadro denso di nubi e incertezze le cui conseguenze nostra buona battaglia” e forti di questa convinzione, la
negative stiamo subendo e vivendo con crescente pre- continueremo fino a che il buon Dio ce lo permetterà.
occupazione.
Non sappiamo proprio dove ci porterà questa politica Enrico Dello Sbarba
200 numeri
dal Maggio 2001 ad oggi
dal Maggio 2001 ad oggi
una costante realtà diffusa
sul territorio di Livorno, Rosignano
e in larga parte della Toscana
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Il contributo,
gli interventi,
gli auguri
delle autorità,
dei politici,
dei giornalisti
e di tanti,
tantissimi amici
(in ordine alfabetico) I numeri 1, 100 e 200 de Il Centro.
teria di infrastrutture ed innalzamento circolo ad alcune delle quali ingiustizie quotidiane, operare per mi-
competitivo, educazione e formazio- ho avuto il privilegio di essere invitato. gliorare l’esistente. Non per spirito ri-
ne professionale, innovazione nella “Il Centro” tiene alta la cifra del di- belle, ma per curiosità scientifica.
manifattura, nell’agricoltura, nei ser- battito in una città, Livorno, che è un Amo affrontare l’ignoto. In altre pa-
vizi. Nulla ormai può sfuggire, della simbolo nella storia della forza crea- role: rispetto le affermazioni di chi è
dimensione locale, ad un approccio trice della politica. In un territorio, autorevole, ma preferisco vivere se-
strategico e a una visione connessi con quello costiero, che è stato motore di condo lo spirito galileiano. In que-
lo spazio sovranazionale, che a diffe- benessere ed emancipazione ma che sto modo, prima di tanti altri, negli
renza di quanto sostenuto da alcune oggi ha un gran bisogno di ripensarsi anni ’70, sono arrivato a concepire
narrazioni deboli oggi à la page è intorno ai paradigmi della contempo- l’ipotesi, risultata poi giusta, che il
l’orizzonte necessario dell’immaginar- raneità. Nella produzione e nella con- nostro Paese si stava inoltrando in
si nel futuro. Non esiste un’idea dello vivenza, nella sostenibilità e nella ri- una fase storica declinante.
sviluppo economico ed umano che generazione delle opportunità. Il la- Queste le cause di fondo del decli-
possa esaurirsi nella nobile dimensio- voro generoso, competente e appas- no: a) la mancanza diffusa di uno spi-
ne municipale e anche la più rilevante sionato di Enrico Dello Sbarba e dei rito manageriale; b) un insufficiente
progettualità locale va iscritta nella fun- suoi collaboratori ci aiuta e ci stimola, capitale umano; c) l’assenza di ade-
zione che un comune svolge in un ter- in fondo, ad assolvere alla missione che guati investimenti in infrastrutture, in
ritorio più ampio che con esso condi- la storia ci ha assegnato: contribuire de- ricerca, sviluppo, innovazione.
vide tratti e opportunità di fondo, e cisivamente alle sorti dell’Italia e non Tutto ciò potrà condurre, se la no-
nella collocazione che quel territorio solo. A sentirsene parte e a non stra classe politica non vorrà assu-
ha nella regione di appartenenza e nel rinunciare all’altezza di questa sfida. E mersi le responsabilità storiche del
Paese. Ciò richiede un pensiero e una di questo credo si debba essere grati. caso, ad una diffusa riduzione del
cultura all’altezza delle complessità di benessere complessivo del Paese,
questo tempo, dalle quali non ci è dato alla sua maggiore subordinazione al-
fuggire ripiegando in una concezione l’influenza di potenze straniere, ad
celebrativa e asfittica dell’identità vis- una non improbabile formale frattura
suta come clausura autoreferenziale. dell’unità nazionale (quella sostanziale
Le specificità e i vantaggi competitivi è già in atto). Il tutto accompagnato
di cui siamo portatori valgono se spesi da una profonda crisi morale com-
verso il mondo, che è il teatro inevita- plessiva, caratterizzata dal venir meno
bile di un cimento che nel Novecento della fiducia tra i membri della co-
aveva beneficiato di connotati dome- munità e tra costoro e le istituzioni.
stici e non insidiati. Una forte e nitida L’inizio di questo triste processo di
coscienza di sé è il paradigma per disgregazione del tessuto nazionale
misurarsi con l’incontro, le differen- del nostro Paese risale a molto tem-
ze, la competizione con gli altri e l’ac- po fa. Quando si rifiuta, per como-
coglienza nelle regole. dità e/o convenienza (oltre, talvolta,
Per questo servono idee forti nei ter- Marcello Battini per limiti personali che non voglia-
ritori e un’Europa in grado di gover- economista mo riconoscere), d’allontanarsi da
nare i fenomeni complessi e inediti del qualsiasi pensiero unico, di qualun-
nostro tempo. Senza questi ingredienti In occasione della ricorrenza del que provenienza, è impossibile poi
di fondo ad indebolirsi sarà l’idea di 200° numero della rivista “Il Cen- riconoscere i variegati aspetti che
società libera e aperta che ha ingag- tro”, su cortese invito dall’amico contraddistinguono ogni questione
giato i sogni e l’impegno di genera- Enrico, mi è cosa grata, dopo es- sociale e che, probabilmente, oltre
zioni di progressisti. sermi felicitato con lui per il suo la- ad evidenziarne la complessità, po-
È a queste riflessioni, mai mortificate voro e per i risultati conseguiti, di trebbero consentire d’individuarne
nei rivoli della banalità ma condotte scrivere questa breve nota. anche le possibili soluzioni alternati-
con analisi di rango e spessore ade- C’è chi è più propenso ad accetta- ve, in luogo dell’unica aprioristica-
guato, che “Il Centro” ha contribuito re, nonostante le accertate iniquità, mente accettata che, forse farà co-
in questi anni, con le sue pubblicazioni quello esistente come il migliore dei modo a qualcuno, ma non è detto
che già da sindaco ricevevo e seguivo mondi possibile. Io preferisco, al con- che sia la migliore per l’oggi ed il
e con le interessanti riunioni presso il trario, partendo dall’osservazione delle domani della collettività.
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Ecco, nel corso della mia vita, ri- specie di più o meno esplicita con- tura" ad affermarsi come voce indi-
tengo d’avere commesso molti er- dizione. Le poche e forse anche in- pendente nel panorama politico e cul-
rori, ma ho la presunzione d’avere significanti idee che scrivo le scrivo turale della città labronica.
evitato quello sopra descritto che da UOMO LIBERO. E questo va a Infatti questa pubblicazione, fin dal-
invece è comune a molti altri, i quali onore e gloria dei responsabili. l'inizio, ha focalizzato la sua attenzione
oltretutto (e questa è la cosa più Sento di far parte di un gruppo di sulle trasformazioni politiche e sociali
grave) stentano a riconoscerlo amici che ha ancora il gusto irresi- del Paese, con particolare riguardo per
come tale. stibile di PENSARE e di offrire a le vicende legate alla realtà economi-
chi lo desidera il frutto a volte anche ca del territorio in generale , ed in par-
faticoso del PENSARE. ticolare alla portualità di Livorno.
Servizio prezioso per la nostra gen- E tutto questo finora è stato possibile
te, popolo a cui apparteniamo e la grazie all'entusiasmo sempre dimostra-
cui capacità di riflettere da uomini to dall' amico Enrico, che in questi 19
liberi ci è cara come la nostra. anni non si é mai sottratto all' impe-
Questo è la Rivista IL CENTRO, e gno di tenere acceso nei livornesi l'in-
questa è la forza cha la sostiene nel teresse per gli avvenimenti salienti del-
tempo oltre alla tenacia degli amici la politica nazionale , in nome soprat-
che hanno come caratteristica uma- tutto del rispetto per i valori di demo-
na e culturale quella di continuare a crazia, di antifascismo, di legalità.
sperare in un mondo migliore, in E per concludere, ricordo con sim-
un’Italia migliore e in una città mi- patia Enrico che una volta al mese si
gliore. presentava in Comune, per distribui-
Don Ordesio Bellini Omaggio dunque e ringraziamento re ai consiglieri comunali la sua pub-
già parroco a quanti sfidando il futuro e anche i blicazione, ma il sindaco e la Giunta
Chiesa Sette Santi - Livorno tempi ci hanno creduto e vedono uscente preclusero l' ingresso...
oggi uscire il 200° numero della loro Con l'augurio per tutti noi che tale con-
Ultimo o uno degli ultimi in ordine creatura. GRAZIE! suetudine possa essere ripresa a bre-
cronologico ospitati in questa rivista vissimo!
IL CENTRO devo innanzitutto rin- Grazie Direttore, da parte di un amico.
graziare per l’invito a scrivere qual-
cosa. Ringrazio soprattutto perché
arrivati a una tarda età posso anco-
ra esprimere le mie tante inquietudi-
ni e conseguenti riflessioni. E’ un
modo generoso che mi è stato of-
ferto per sentirmi ancora in qualche
modo vivo e libero.
In quei pochi articoli da me scritti in-
fatti, eccetto forse il primo (ma si
comprende) non mi sono mai posto
la domanda se quello che scrivevo
era in linea con qualche logica poli-
Enrico Bianchi
tica o culturale propria della rivista e medico di famiglia Massimo Bianchi
dei suoi responsabili. Scrivo LIBE- e già presidente già vice sindaco e assessore
RAMENTE e SERENAMENTE, e Consiglio Comunale di Livorno al Comune di Livorno
di questo sono ulteriormente grato.
E’ evidente che la stima e l’amicizia Duecento. Un bel traguardo. Tanti Il Circolo “Il Centro” costituisce da
che mi lega a molti dei responsabili infatti sono i numeri finora usciti de alcuni anni uno dei rari luoghi di in-
e fondatori della rivista garantisce "Il centro", il periodico che, nell'am- contro e di discussione, quasi un so-
una comune visione condivisa, ma bito dell' omonimo circolo culturale, pravvissuto in una stagione asfittica,
non avrei mai accettato l’invito a scri- nasce per volontà di Enrico Dello dove ciascuno dei soggetti politici
vere se questo avesse significato una Sbarba, che ha portato la sua "crea- parla per se e al più alla pancia dei
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rispettivi fans. La mia generazione, realizzare il duecentesimo numero del- proclamato “cambiamento” intriso
quella che ha attraversata la secon- la rivista, Il Centro, nata in contro- di rabbia, di miopia, di egoismo e
da parte del secolo scorso aveva una tendenza con il corso degli eventi e di falsità.
consuetudine con le tavole rotonde,i con le elucubrazioni politologiche che Il Centro non ha dunque terminato il
dibattiti a più voci, un pluralismo di schematizzavano la struttura politica suo compito ricostruttivo e il mio au-
cui si è persa traccia. Quel mondo e partitica dell’Italia in “Destra e Si- gurio è che il Periodico continui a
aiutava la crescita di una classe diri- nistra”. svolgere, come scrive il suo diretto-
gente politica e amministrativa, oggi Il Centro “ce l’ha fatta” ed è riuscito re, il caro amico Enrico Dello Sbar-
quasi scomparsa sull'onda dell’anti- nell’intento di difendere una cultura ba, la sua “nobile storia”, stimolando
politica innestata dalla criminalizza- essenziale per una buona politica che anche una ripresa di coscienza politi-
zione dei Partiti, che spesso aveva- è appunto quella dell’equilibrio e della ca del mondo cattolico, nella consa-
no anche una ritualità negativa, ma misura, esattamente il contrario del- pevolezza che senza questo fonda-
creavano nelle sezioni, nei consessi l’immobilismo. Richiede, infatti, una mentale contributo la politica italiana
elettivi tanti cittadini che in diversa continua calibratura delle scelte e delle è destinata sempre più a impoverirsi,
misura si occupavano della cosa pub- prospettive. perdendo l’ancoraggio a decisivi va-
blica. La Rivista ha saputo, peraltro, man- lori cristiani che vanno vissuti con
A quel mondo è stata sostituita l’im- tenersi fedele alla grande tradizione apertura mentale e generosità e non
permeabilità verso le altrui idee, nel- storica del popolarismo democristia- volgarmente e strumentalmente ma-
la granitica convinzione di essere gli no, con i suoi numeri e con i conve- nipolati.
esclusivi depositari della verità. Oggi gni organizzati in questi lunghi anni. Nella speranza che nel ventennale del-
una progressiva verticalizzazione ha Il compito storico-culturale, assolto la Rivista la cultura del “centro” ab-
ridotto gli spazi della partecipazione da Il Centro è stato, inoltre, parti- bia ripreso vigore nella prassi politica
del cittadino e sminuito il ruolo dei colarmente prezioso, poiché si trat- dell’Italia, invio al Direttore, ai colla-
consessi elettivi. tava di mantenere viva la memoria boratori, con il mio rinnovato augu-
Dunque “Il Centro” e l’omonimo pe- di una tradizione politica di altissi- rio, l’invito a non desistere dal fare
riodico sono rimasti un’oasi di libertà,in mo profilo come quella toscana, che “cosa buona e giusta” oltre la due-
cui il pluralismo delle idee ha ancora si- ha avuto illustri protagonisti, da centesima volta.
gnificato. Poiché all’orizzonte non mi Gronchi a Fanfani, a La Pira, a Bar-
appare l’alba di una nuova stagione mi tolomei, a Merli, a Pistelli, a Gra-
auguro che il Circolo possa continua- ziani, a Butini, a Speranza, e l’elen-
re a lungo, consentendoci così di ri- co potrebbe continuare a lungo, fino
trovarci periodicamente. Ad Enrico e alle sciagurate scissioni del biennio
ai dirigenti un ringraziamento e un saluto. 1994-1995 e poi alla insensata co-
struzione di improbabili contenitori
politici senza storia.
È appunto questo il ruolo delle testi-
monianze che sembrano appartate,
ma che invece giocano un ruolo im-
portante nel mantenere viva la me-
moria, diffondendo messaggi positivi
che prima o poi penetrano nella co- Pinella Bombaci
scienza collettiva, liberandola dai ve- coordinatrice Europea
leni che la intossicano. F.I.D.A.P.A.
Mi pare indubbio che Il Centro Business and Professional Women
abbia saputo svolgere questo ruolo
anche in un tempo di vento con- Rispondo volentieri all’invito rivolto-
Gerardo Bianco trario, contrastando ogni deriva mi da Enrico Dello Sbarba, Direttore
già ministro Pubblica Istruzione reazionaria o populista. Questa del Periodico Il Centro, di esprimere
e segretario del PPI funzione è quantomai preziosa per una qualche parola di apprezzamen-
riprendere il filo di Arianna di to, all’inglese un endorsement, in oc-
Non era semplice raggiungere il tra- un’autentica rinascita dell’Italia casione della celebrazione del 200°
guardo di quasi venti anni di vita e di che non è certo quella dell’attuale numero del Periodico.
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Arriva puntualmente nelle nostre case scena di un vecchio film cinemato- Ma sempre conservando libertà e co-
in forma cartacea o più velocemente grafico nella quale il passaggio della erenza. Perché vivere vuol dire rico-
online il Giornalino di Enrico, come guerra aveva distrutto la chiesa di un struire ciò che si è perduto.
noi affettuosamente lo definiamo e lo villaggio. Sono stato molto contento di poter
leggiamo volentieri perché non solo I cittadini erano avviliti davanti alle scrivere ogni mese per Il Centro, una
parla degli avvenimenti e delle realtà rovine della loro parrocchia: la chie- volta che mio padre non ha potuto
della nostra città di Livorno ma non sa era il simbolo del villaggio, il luogo continuare la sua collaborazione, tor-
manca mai di riflettere e di farci riflet- di ritrovo, il senso della sicurezza co- nato infine alla casa di Dio. Ne sono
tere sui temi della nostra Italia, dalla mune. E ora tutto sembrava irrime- stato contento perché continuavo una
politica all’economia, alla cultura; ri- diabilmente distrutto, non solo sul pia- storia iniziata da mio padre, perché
flessioni sui valori, quelli veri, quelli no materiale, ma anche se non so- continuavo a coltivare l'amicizia di
essenziali, quelli che danno a una so- prattutto sul piano spirituale. Il par- Enrico Dello Sbarba, e perché ho ri-
cietà, a una civiltà, a un Paese dignità roco volle allora consolare la popo- trovato un comune sentire verso la
e autorevolezza, valori che prescin- lazione rassicurando tutti che non do- cosa pubblica.
dono dagli orientamenti di partito, vevano smarrire le loro coscienze, non Questi appuntamenti sono occasioni
valori nei quali sicuramente ci rico- dovevano perdersi d'animo, perché di ricordi e propositi di azione.
nosciamo. la chiesa sarebbe stata ricostruita. I ricordi sono molti, e il proposito è
E poi, quasi sempre, c’è l’angolo de- Perché vivere vuol dire ricostruire ciò sempre lo stesso: continuare a far vi-
dicato ai Circoli, ai Club, alle Asso- che si è perduto. vere e a far leggere Il Centro. Perché
ciazioni, vero motore di azioni positi- Qual’è il significato di 200 numeri del le nostre speranze di oggi siano la vita
ve nel territorio, tratto di unione tra i Centro dell’amico Enrico Dello di domani. Raccontata ancora su que-
cittadini e le Istituzioni; ciò, nella mi- Sbarba? ste pagine, con libertà e con coeren-
sura in cui queste associazioni favori- La vita di una rivista è fatta dai suoi za.
scono la diffusione di una cultura de- pubblicisti e dai suoi lettori, dai suoi
mocratica, dei valori della solidarietà sostenitori e dai suoi amici. La rivista
sociale, la consapevolezza della gran- vive in ciascuno di loro, e attraverso
de forza del volontariato e, più in ge- ciascuno di loro diffonde il proprio
nerale, di quello che oggi viene defi- slancio presso il pubblico di riferi-
nito il capitale sociale. mento.
Grazie per questa attenzione, caro Ma la rivista è soprattutto passione.
Direttore: a Te e a tutti i tuoi collabo- Passione civile per la propria città,
ratori…. Avanti tutta, a vele spiegate per il proprio territorio, per il pro-
!!!! prio Paese. Una passione che si chia-
ma politica.
Di questa passione erano animati Del-
lo Sbarba e i suoi amici quando ini-
ziarono questa avventura, e da que-
sta passione continuano ad essere
mossi ancora oggi che orgogliosa-
Massimo Cappelli
mente pubblicano il duecentesimo ex dirigente Eni
numero della rivista. e direttore generale
E se le rovine della politica possono dell’Ass. Sind. Unione Petrolif.
legittimamente avvilire i cittadini,
come i parrocchiani del film davanti La mia collaborazione al periodi-
alle macerie della loro chiesa, si può co IL CENTRO data ormai da più
dire senza timore di smentita che con di dieci anni. E’ infatti dal 2008 che
Francesco Butini Il Centro si è cercato di vivere il tem- ogni mese mi cimento nella scrittu-
politologo po che ci è stato assegnato, mante- ra di un articolo per il giornale di
nendo una coerenza di altri tempi. Si Enrico. Mi piace chiamarlo così
Mio padre, nelle circostanze più com- è vissuto il tempo della politica scri- perché in effetti Enrico Dello Sbar-
plesse o contrassegnate dalla delusio- vendo e analizzando, raccontando e ba, oltre che Direttore Responsa-
ne di una sconfitta, mi ricordava la (qualche volta) anche polemizzando. bile de IL CENTRO, ne è il fon-
14 speciale 200 numeri
Centro” è stato ed è una voce libera dici anni fa), raccontando tre
e autorevole, un esempio da soste- “storiette”, come lui le definiva,
nere, una bandiera da non ammaina- una delle quali ritengo esemplare
re. per aiutarci a meglio comprende-
Il 200° numero è uno straordinario re quanto quotidianamente ci as-
risultato, ma da considerare una tap- sale dai mezzi di comunicazione.
pa per una grande e feconda ripar- La seconda “storietta” narrata
tenza. dal prof. Perniola riguardava in-
fatti la performance di un ipoteti-
co capo partito. Questi fece
un’affermazione pubblica provo-
catoria e aggressiva nei confronti
Hubert Corsi di un gruppo socio-professiona-
già parlamentare DC le, cosa che suscitò in molti scan-
dalo e indignazione. Dopo poche
In questi giorni si sono moltiplicate le ore ritornò sull’argomento ritrat-
riflessioni di politologi e commenta- tando parzialmente la propria di-
tori sulla necessità di un “centro poli- chiarazione. Il giorno dopo so-
tico”, il centro che non c’è. Già, rie- stenne che la frase incriminata era
merge proprio quel desiderio di cen- scherzosa e del tutto priva di in-
tro sopravvissuto a sistemi elettorali tenzioni offensive. In serata affer-
che, pur di seppellirlo, applicavano mò che essa conteneva in ogni
premi di maggioranza spropositati con Sergio Costalli caso una parte di verità. Il terzo
il risultato di ottenere governi la cui già presidente giorno disse che era stato inter-
fiducia parlamentare non corrispon- Camera Commercio di Livorno pretato male. Nel pomeriggio ag-
deva ai numeri del consenso popo- giunse infine che era stato soltan-
lare. E dunque sempre più lontani dal Duecento numeri di una rivista to portavoce di un’opinione mol-
popolo. mensile sono veramente tanti per to diffusa, che non condivideva.
Di qui una situazione, ormai conse- una realtà locale che ha avuto, ne- Tuttavia fu per tre giorni alla ri-
gnata al passato, di formule quali cen- gli anni, un’evoluzione più sussul- balta dei mass media.
trosinistra senza o con trattino, cen- toria che ondulatoria avendo per- A ben vedere la ritrattazione, da
trodestra a trazione forzista o leghi- duto per strada qualsiasi connes- fattore di debolezza, si trasforma-
sta, vocazione maggioritaria e altro sione con il suo illustre passato. va in prova di forza e sostituiva
dove la politica si è smarrita per ap- Tutto si sta smaterializzando, dal- la politica e l’informazione con
prodare nel labirinto dell'attuale go- la comunicazione ai legami affet- l’informazione spettacolo. Tra
verno del cambiamento che evoca tivi, pertanto onore al merito alla l’altro, nel suo rivolgersi diretta-
“vaffa” e sovranismo ricchi di pro- redazione e al direttore della no- mente al pubblico, la questione
grammi vocianti a prospettiva gior- stra rivista per averne garantito, assumeva anche una parvenza as-
naliera. migliorandola, la presenza carta- sai democratica.
In questo quadro mi pare bello e con- cea mensile in edicola. Infatti di tutte le mistificazioni oggi
fortante ricordare “Il Centro” che c’è, “Il Centro” rappresenta un pun- insite nel dominio incontrastato
il periodico e il Circolo culturale che to di riferimento e un ancoraggio della comunicazione globale la più
Enrico Dello Sbarba, politico di raz- sicuro per la cultura e per la po- grande è stata proprio quella di
za, lucido commentatore, infaticabile litica livornese; festeggiamone presentarsi sotto le insegne del
direttore, insieme ai suoi collabora- quindi il duecentesimo numero progressismo democratico men-
tori è riuscito a tenere in piedi, con- continuando ad apportare il no- tre costituisce, in gran parte, la
trocorrente, per questi lunghissimi stro modestissimo contributo al- configurazione compiuta del-
anni. Coltivando con vigore e pas- l’opera sua. l’oscurantismo populistico.
sione idee ricostruttive, mantenendo Il professor Mario Perniola ini- Come del resto abbiamo avuto
l’ordito culturale della migliore tradi- ziava un suo piccolo saggio sulla modo di verificare quotidianamen-
zione democristiana, dibattendo effi- comunicazione, pubblicato da Ei- te anche in queste ultime settima-
cacemente i problemi del territorio “Il naudi nel 2004 (sì, proprio quin- ne, più del solito.
16 speciale 200 numeri
ze odierne apparentemente irresisti- mune” – che è la cifra della lezione di glia di capire, passione per il bene co-
bili. Va poi detto che il terreno labro- La Pira, Sindaco di Firenze e tessi- mune: non deve temere il confronto
nico su cui Il Centro lavora non è cer- tore di relazioni su scala globale. con forme nuove, stili e linguaggi di-
to facile o ricettivo, ed anzi il panora- Ora, Il Centro prova a “spiegare versi.
ma editoriale e culturale cittadino non bene le cose” ed anche in questo è Per partecipare in modo incisivo al
vive una fase di effervescenza e vita- controcorrente rispetto all’informa- dibattito pubblico, anche solo a livel-
lità. zione destrutturata e disintermediata lo locale, vale a dire per “concorrere
Ricordo bene quando celebrammo il che ci assale dal web. Il Centro, nel con metodo democratico a determi-
centesimo numero nel 2010; il nostro suo piccolo, vuole contribuire a ri- nare la politica nazionale” (art. 49
Enrico Dello Sbarba diceva a tutti: “Di definire ruolo e statuto del giornali- Cost.) bisogna resistere all’insofferen-
sicuro a duecento non s’arriva!”. In- smo ai tempi dell’Internet: metterci la za crescente verso il ragionamento, il
vece Il Centro c’è! firma, assumersi la responsabilità, confronto, la politica e soprattutto,
Qual è il segreto? Non so. Certo, la verificare le notizie, proporre analisi. ancora e sempre, bisogna fare lo sfor-
passione del Direttore e l’attenzione Rispetto a quasi 10 anni fa, quando zo di “esaminare ogni cosa, tenere ciò
degli sponsor; ma anche la vivacità festeggiammo i primi cento numeri, che è buono”.
del Circolo culturale che propone ogni la situazione politica ed i suoi prota-
mese incontri, conferenze, iniziative gonisti sono radicalmente mutati; le
che aggregano attorno al periodico pagine de Il Centro propugnavano,
tante persone. Un piccolo miracolo con la verve da polemista propria di
della volontà. Enrico, il superamento del “bipolari-
Fin dalla fondazione Il Centro non è smo forzato” del sistema politico in
organico ad alcun partito o movimen- direzione della ri-costituzione di un
to, ma esprime con nettezza opinioni centro plurale aggregatore, di un
sull’attualità politica ed un orientamen- “partito della nazione” (formula che
to di fondo certo non neutrale, che fa molti hanno assai impropriamente
riferimento esplicito all’eredità popo- cercato di intestarsi).
lare e democristiana. Questa prospettiva, più che contrad-
Ci sono alcuni temi che rendono ri- detta, è superata dagli eventi: non il
conoscibile Il Centro: l’attenzione al- consolidamento del “bipolarismo mu-
l’attualità politica del Paese e alle tor- scolare”, ma una completa trasfor- Giovanni Di Capua
nate elettorali che tra comuni, regio- mazione del quadro, con forze poli- politologo
ni, europee, referendum, politiche de- tiche nuove, inintelligibili con i canoni
terminano una campagna elettorale usati, e partiti che hanno mutato ra- Duecento numeri di un mensile sono
continua. dicalmente il loro DNA. Allora que- un traguardo di cui è lecito menar van-
Poi la presenza della dimensione lo- sta è la sfida per i prossimi cento nu- to giacché, anche soltanto la quantità
cale dei problemi – a Livorno, a Ro- meri de Il Centro: interpretare que- d’impegno profuso nell’idearlo e
signano e su tutta la Costa Toscana sta complessità, con le preziose chiavi compilarlo è segno di tenacia e di
martoriata da una crisi di cui non si di lettura offerte dalle culture politi- amore per una creatura che, a ben
intravedono segni concreti d’uscita - che tradizionali, ma aperti a cogliere guardare, quando fu concepita aveva
unita ad un’apertura a quel che acce- tendenze e ragioni fuori da schemati- un Dna complicato, essendo partita
de nel mondo, come nell’editoriale sul smi e riflessi condizionati. Su questa in sordina, non per destare clamore
Venezuela del marzo scorso, o nei base, che è culturale e politica al tem- ma, piuttosto, un tentativo di riflessio-
commenti al nuovo corso aperto ne- po stesso, Il Centro potrà fare, come ne sul gran sconquasso causato dalla
gli U.S.A. dall’inaspettata elezione di ha sempre fatto, proposte costrutti- implosione della gloriosa Democrazia
Trump. Si intravede qui, per così dire, ve, non distruttive o tese a esacerba- cristiana.
un duplice portato “democristiano”: re la faziosità, le opposte tifoserie, Diciamo la verità. Non la caduta in sé
innanzitutto, l’attenzione alla dimen- quel “guelfo-ghibellinismo” italico de- di quello che era stato, per oltre un
sione internazionale, alla politica este- nunciato già da De Gasperi che, nel quarantennio, la chiave di volta del si-
ra come elemento non accessorio, mutare delle circostanze, sembra l’at- stema politico nazionale, ma il modo
ma costitutivo dell’orientamento po- teggiamento prevalente nella storia con cui la magistratura militante era
litico. Poi il metodo dialettico - dalle politica del Paese. ricorsa a delegittimarlo e sostanzial-
“piccole patrie” al mondo “casa co- Il Centro ha bagaglio culturale, vo- mente creato le condizioni d’un rin-
18 speciale 200 numeri
volgimento generale, non era sembrato te una generazione politica secondo Che un mensile free press abbia su-
democratico a quei non pochi quadri la scienza politologica, a svolgere la perato abbondantemente la maggio-
periferici della balena bianca di esse- politica democratica, complessa, da re età, in un’epoca i cui la carta stam-
re cancellati dalla Storia del Paese con conquistarsi giorno per giorno. Pur pata è considerata un mezzo di infor-
la violenza e la perfidia, tipiche di chi conoscendo tale limite oggettivo, col- mazione in via di estinzione, è un suc-
ha poche idee ma risolute, anche se laboratori e lettori di «Il Centro» non cesso più che lusinghiero. Il merito è
faziose e intolleranti. disarmarono e non impugnarono la della passione e dell’impegno del suo
Ma «Il Centro» non nacque, e non realtà negativa; portarono avanti le instancabile direttore, Enrico Dello
proseguì nel segno della nostalgia e loro riflessioni, non sempre coinci- Sbarba, e dei suoi preziosi e compe-
tanto meno del rancore. Cercò di an- denti l’un l’altra, ma generose. Si era tenti collaboratori. Se il giornale è
dare avanti alla meno peggio per ten- involontariamente crollati in un mon- l’immagine esterna del circolo cultu-
tare, lentamente, anche disorganica- do - quello della cosiddetta «società rale “Il Centro”, il Circolo, nella sua
mente, le antiche vestigia politiche de- liquida» -, in cui la politica del Paese minuscola sede, sempre gremita di
mocratiche, che l’ondata manipulista continuò a declinare progressivamen- ascoltatori, svolge una intensa attività
aveva oltraggiato inesorabilmente. A te: sino ad essere cancellata e sosti- politica con incontri, dibattiti, serrati
processi avviati e conclusi, si accertò tuita da velleitarismi senz’anima e in- confronti di alto contenuto socio-cul-
che i mariuoli erano molto, parecchio solidali. turali con ospiti illustri. E non solo…
meno degli indagati; e che, a guada- «Il Centro», ammettiamolo, non si Spesso l’importanza, il livello delle
gnarne era stato l’assenza della cultu- propose mai con una proposta poli- iniziative e il valore dei conferenzieri
ra garantista che, invece, la Dc non tica propria; non sempre propese porta la sua voce, fuori dall’angusta
aveva mai abbandonato, ma vissuto verso politiche coerenti; ma si limitò sede, per aprirsi all’intera città. Que-
senza ansie. a valutare le formazioni politiche che sta sua presenza attiva nella vita cit-
Solo che i venti impetuosi del morali- si avvicendavano nella politica nazio- tadina merita apprezzamento e un
smo elevato a quoziente centrale del- nale per le loro insufficienze culturali, augurio di lunga vita.
la politica avevano disvelto tanta par- ma senza farsene coinvolgere. Pre-
te delle radici democratiche che lo ferì una funzione propedeutica, civi-
scudocrociato aveva seminato. E al- le, sana, costruttiva. Non trascuran-
cuni ex democristiani, cancellati do mai, va riconosciuto, di salvare
sprovvedutamente dalla violenza di dalla demonizzazione gli ideali demo-
una magistratura ingiusta e dall’oppor- cristiani, sempre più rimpianti nella
tunismo di tanti beneficiari della sua società del Terzo Millennio.
cultura fondante, ritennero di non ar-
rendersi, pur nella consapevolezza di
non possedere più il valore della per-
suasione.
L’implosione di questi eredi del parti-
to plurale degasperiano, non si spri-
gionò in rivoluzionarismi di provincia, Fabio Figara
municipalisti, impropositivi; e si con- pubblicista
centrò piuttosto sui valori distrutti o
modificati dal giustizialismo militante Una ricorrenza importante per una
e insidioso ponendosi a riflettere: sia rivista unica nel panorama livornese
sulle ragioni generali del loro rapido (e non solo), magistralmente gestita
declino; sia sulle eventuali possibilità da Enrico Dello Sbarba e dai suoi
di risanare il tessuto democratico del numerosi e fidati collaboratori, esperti
Paese, lacerato da un’ondata di pres- Marcello Faralli e profondi conoscitori di temi di at-
sapochismo e di ambizioni di incom- scrittore tualità e di politica, locale e naziona-
petenti. le. L’uscita del periodico è senza dub-
Solo che un giornaletto poteva esse- Caro Enrico è con piacere che rispon- bio un appuntamento atteso, ogni
re un rifugio alle proprie coscienze in- do al tuo invito e dedico due parole mese, per conoscere, capire e con-
dividuali di quanti concorsero, in du- davvero sincere, al ventesimo anniver- frontarsi sulla complessa realtà terri-
ecento numeri del periodico marcan- sario di vita del “Il centro”.” toriale in cui viviamo: ormai da anni,
speciale 200 numeri 19
anzi, da ben 200 numeri, sempre fe- senza del periodico anche in questo
dele alla sua “vocazione”, Il Centro importante centro commerciale della
non finisce mai di stupire per la ric- provincia.
chezza culturale offerta, con il pregio Se si guarda al logo del mensile vie-
di caratterizzarsi come spunto di ri- ne in mente il centro di un bersaglio e
flessione e prodotto editoriale capa- un obiettivo da raggiungere, che mi
ce di rinnovarsi continuamente. piace immaginare dentro una lunga
Un caro augurio al Direttore e a tutti tradizione culturale da Aristotele alla
coloro che partecipano, e hanno par- Scolastica.
tecipato, al raggiungimento di questo Nell’Etica Nicomachea il pensatore
meritato traguardo. greco dà fondamento teorico alla re-
gola morale del ‘giusto mezzo’ cioè
alla ricerca dell’equilibrio tra gli ec- Alessandro Franchi
cessi dei due estremi. I Romani espri-
già sindaco di Rosignano M.mo
mevano il concetto con le parole “in
medio stat virtus” di facile tradu-
zione o “est modus in rebus” Duecento numeri sono un traguardo
espressione di Orazio che significa importante per un giornale, tanto più
“c’è una misura nelle cose”. Nel per un periodico locale come “Il Cen-
Medioevo questo pensiero si trova tro”. In tempi di crisi dell’editoria e
in San Tommaso che è certamente il dell’evoluzione digitale di molte testa-
maggior pensatore cattolico; poiché te, è sempre rassicurante ricevere ogni
il filosofo collega la politica alla mo- mese articoli con notizie e approfon-
rale pur distinguendola, il concetto si dimenti dal territorio, in città come nei
ritrova anche in questa sfera con la centri di provincia.
preferenza data ad una costituzione Cronaca, politica, manifestazioni e
Giuseppe Franceschi mista in cui una particolare divisione spunti per l‘attualità sono sempre af-
ex preside Licei di Cecina dei poteri impedisce allo Stato di di- frontati con grande competenza, cor-
ventare assoluto assorbendo in sé la rettezza e passione.
Il periodico del Circolo Culturale è persona umana che lo trascende. Merito di Enrico Dello Sbarba e di un
arrivato al duecentesimo numero: una Mi sono un po’ dilungato nel traccia- gruppo di collaboratori appassionati
bella soddisfazione per il suo Diret- re le linee essenziali di questa tradi- come lui alle vicende della politica,
tore e per tutti noi. zione culturale, perché il periodico animati dal desiderio di contribuire al
Nasce quasi 20 anni fa prevalente- fondato dall’amico Dello Sbarba, dibattito locale e civile.
mente come rivista d’informazione come ho già scritto, mette in primo La presenza per quasi due decenni de
politica che, messa in primo piano, oc- piano la politica e certamente un gran- “Il Centro” sul nostro territorio è un
cupa sempre la parte maggiore, ma è de merito che gli deve essere rico- traguardo importante per loro, cui va
presentata fuori dallo scontro della nosciuto è quello – mi sia consentito il nostro riconoscimento come ammi-
competizione diretta, soprattutto dirlo -di aver tenuto viva a lungo e in nistrazione comunale e il mio perso-
come riflessione di carattere cultura- tempi, a dir poco, difficili la luminosa nale ringraziamento.
le. tradizione moderata del Centro. In dieci anni da sindaco di Rosignano
La cultura infatti è la nota più eviden- Non sono stato un assiduo lettore del e di presidente della Provincia dal
te del periodico, che può estendersi mensile e da poco ho cominciato a 2014 al 2018 ho avuto modo tante
dal politico al socio-economico di li- scrivere qualche pezzo, ma si fa pre- volte di apprezzare la preparazione di
vello nazionale e provinciale con rife- sto a capire quanta ricchezza di dati Enrico, la sua presenza nelle vicende
rimento anche alle attività pastorali e contiene, frammenti di una intensa vita e nei momenti cruciali di sviluppo del
a quelle delle associazioni nei vari set- che gli gira intorno. territorio, le tante iniziative promosse
tori delle realtà locali di Livorno, Ro- e le sue posizioni nette, che hanno
signano e Piombino. Manca forse un contribuito ad animare il dibattito po-
po’ Cecina, ma credo che in futuro, litico e culturale.
istituendovi almeno un punto di divul- Vorrei infatti sottolineare come que-
gazione, si potrà potenziare la pre- sto lavoro tenace e faticoso, che ha
20 speciale 200 numeri
sempre assicurato l’uscita del giorna- ratori, un sincero ringraziamento e i Il suo è un contributo che reputo es-
le, sia anche una conquista per tutti i migliori auguri. senziale perché scevro da interessi
cittadini di questo territorio, che han- personali e soprattutto attento a tut-
no potuto beneficiare di un’informa- to ciò che si muove nelle nostre co-
zione accurata e corretta, partecipan- munità.
do alla vita civile. La presenza di una Il garbo, lo stile ed al tempo stesso
libera informazione e del pluralismo la franchezza e l’onestà intellettuale
favoriscono infatti la formazione del- rendono poi quella de “Il Centro”,
l’opinione pubblica e del pensiero cri- grazie ad Enrico ed alla sua reda-
tico, e sono quindi indici di democra- zione, un'esperienza unica e vera-
zia e di responsabilità nelle scelte del- mente preziosa. Sfogliando queste
la collettività. pagine si possono, infatti, trovare
A Enrico e alla redazione de “Il Cen- importanti spunti utili “leggere” i fat-
tro” auguriamo di accompagnarci an- ti internazionali e nazionali intrec-
cora per molti anni, e di festeggiare ciandoli, con appropriatezza e luci-
insieme altri importanti centenari. dità, alle dinamiche dei nostri terri-
tori.
Francesco Gazzetti Tutto questo unito ad un’attività di
consigliere regionale PD incontri e confronti che rappresen-
ta, anch'essa, un unicum nel pano-
Quando l’amico Dello Sbarba mi ha rama livornese e regionale.
chiesto un saluto per festeggiare Ecco perché sono davvero felice per
l'importantissimo traguardo dei questo importantissimo traguardo
200 numeri de “Il Centro” mi è raggiunto da “Il Centro” e sono or-
subito venuta in mente una frase. goglioso di poter portare anche il
Parole che avevo letto in un luogo mio saluto in questa occasione così
unico al Mondo, incise nel legno speciale.
di un vero e proprio simbolo “Non chi comincia ma quel che
del’'Italia e dell’italianità e, per di persevera” dicevamo. E questo è
più, intrise di salmastro del nostro anche il mio auspicio ed il mio spro-
Claudio Frontera mare. Il luogo è il ponte dell'Ame- ne che faccio sia da giornalista che,
gia Presidente Provincia Livorno rigo Vespucci, la frase è “Non chi attualmente, da consigliere regiona-
comincia ma quel che perseve- le. Una perseveranza che Enrico ha
“Il Centro” ha svolto e svolge una fun- ra”. Ecco, per me, è proprio que- nel suo DNA e che per tutti noi rap-
zione importante nel dibattito pubbli- sta la forza della pubblicazione che presenta un insostituibile compagno
co a livello locale, su temi culturali, state stringendo tra le mani o di cui di viaggio.
politici, sociali, caratterizzandosi per state sfogliando la versione web: A “Il Centro” va dunque tutto il mio
apertura, pluralismo, volontà e capa- la perseveranza. apprezzamento e le mie felicitazioni
cità di dialogo tra opinioni e visioni Iniziare a pubblicare, infatti, è diffi- per il traguardo raggiunto mentre ad
diverse, comunque appartenenti al- cile ma non impossibile. Arrivare a Enrico vanno anche la mia gratitu-
l’arco democratico. 200 numeri è invece un traguardo dine e riconoscenza. Da lui ho sem-
Di questi tempi una tale presenza è straordinario che in pochi possono pre ricevuto attenzione e stima e
particolarmente importante e lodevole: raggiungere e vantare. Il merito è di questo ben prima che iniziasse la mia
il bisogno di spazio per un confronto una persona sola, Enrico Dello esperienza politico amministrativa.
di opinioni libero e rispettoso aumen- Sbarba. Un amico personale ed un Sentimenti che ricambio e che, an-
ta, infatti, di fronte alla crescente fa- uomo a cui la Politica, quella con la che in questa occasione, voglio evi-
ziosità, alla dilagante aggressività, alla p maiuscola, deve molto. denziare con orgoglio perché sono
pericolosa circolazione di notizie fal- In un mondo nel quale la velocità ha alla base di un’amicizia che per me
se. lasciato spazio alla riflessione Enri- è davvero importante e preziosa.
A Enrico dello Sbarba, che ha ani- co, con “Il Centro”, ci offre spazi di Un abbraccio dunque ad Enrico e
mato e anima “Il Centro”, giunto al approfondimento ed occasioni per viva “Il Centro” per altri 100, 200,
numero 200, e a tutti ii suoi collabo- capire e decifrare fatti e dinamiche. 1000 numeri.
speciale 200 numeri 21
ne, per una città aperta al futuro e i suoi pregi apprezzati dalla gente
alla sua rinascita. Sono convinto che che lo ha votato. Non si può pensa-
festeggeremo senz'altro anche il 300° re che vi sia un modo ottimale per
numero! fare il Sindaco o il Consigliere Re-
gionale non rispettando il fatto che
l’amministratore pubblico svolge il
suo servizio con le sue priorità con
il suo personale modo di fare legato
alle esperienze di vita.
Enrico Dello Sbarba, che ora non
ricordo dove ho incontrato per la
prima volta, non appartiene a que-
ste categorie di persone.
Gianni Giovangiacomo Sono rimasto legato a lui anche lon-
ex collaboratore Centri Studi tano dagli incarichi istituzionali, per-
A.De Gasperi alla Camilluccia - Roma ché l’ho sempre sentito come una
persona che ti rispetta pienamente,
In questo mese di Giugno la rivista ti stima nei tuoi pregi e difetti, ti
“Il Centro” è arrivata al suo duecen- Olivo Ghilarducci ascolta per capire se c’è una occa-
tesimo numero! E’ un risultato signi- già sindaco di Capannori sione per essere di aiuto per agevo-
ficativo che premia lettori e collabo- e capogruppo PPI Cons. Reg. larti nel tuo impegno pubblico e pos-
ratori, ma premia soprattutto il suo sibilmente ti è amico anche nel tuo
Direttore, Enrico Dello Sbarba, che Nella attività di pubblico amministra- privato. Il suo sguardo sempre ca-
in questi anni si è dedicato, con spiri- tore, ai vari livelli (Comune, Provin- rico di attese positive e di entusia-
to di sacrificio e grande determina- cia, Regione) ho incontrato tante per- smo è fondamentalmente quello di
zione, alla sua realizzazione con i suoi sone che posso includere in diverse una persona ottimista che esige
articoli, con la ricerca di collabora- categorie. l’onestà che crede al grande valore
tori anche di livello nazionale, e cosa Spesso queste hanno chiesto nel mio del pubblico servizio. E’ di certo
non facile, di sponsor. servizio pubblico di risolvere alcuni convinto che alla fine delle cose la
Ma chiediamoci: cosa tiene in vita una problemi attinenti alla realtà che am- coerenza intransigente con i dettami
rivista per un periodo così lungo? ministravo e il più delle volte proble- della propria coscienza paga sem-
Certamente l'apprezzamento dei let- mi personali che si pensa possono es- pre umanamente, anche se questa
tori per un periodico che sa coniuga- sere agevolati da chi copre in deter- può non pagare politicamente.
re la politica con la cultura e la città minato incarico politico. Certo Enrico anche da giovane è
con la sua provincia. A volte sono venuti ad incontrarmi sempre stato un “vecchio” conser-
Le problematiche di Livorno, il suo persone che mi hanno chiesto, data vatore non nel senso dell’età ma nel
porto e le attività portuali, la “fame di la loro professionalità, di essere indi- senso dei principi.
lavoro” (per dirla con una espressio- cati in un consiglio di amministrazio- I conservatori di ora sono sempre
ne tanto cara al già direttore de “Il ne, nella direzione di un ente a nomi- un po’ fascisti, irrispettosi della li-
Tirreno” Luigi Vicinanza e al capo- na politica. Più alta è la realtà che bertà altrui, delle naturali diversità. Vo-
cronaca Alessandro Guarducci) sono amministri più appetibili sono le pos- gliono omologare tutto e tutti alle loro
due aspetti che il periodico ha sem- sibili designazioni, più ampio è il po- idee e esigenze che spesso corrispon-
pre portato in evidenza ai suoi letto- tere collegato a queste. dono ai loro personali interessi.
ri. Ho esperienza poi di una categoria A Capannori si direbbe che Enrico
E non dobbiamo sottacere che le di persone che vengono a trovarti e “non trenna”, cioè non si smuove dai
molte critiche portate alle decisioni darti consigli su come devi operare suoi principi di serietà e onestà, le mode
dell’ultima Amministrazione Comu- nella gestione politica e amministra- e gli obbiettivi delle cosiddette moder-
nale sono state sempre ben centrate. tiva. Questa è la categoria di per- nità proprio non lo interessano.
E ora? Sempre “Avanti!”, come di- sone più “buffa”. Non si rendono Senza dubbio a lui fa piacere sen-
ceva il Vescovo Ablondi, dobbiamo conto che un amministratore è una tirsi dire che soprattutto lui rimane
perciò continuare le nostre battaglie persona con il suo modo di fare, a un “democristiano”, anche se da
per la democrazia e la partecipazio- volte con i sui difetti, ma anche con tempo quel partito politicamente è
22 speciale 200 numeri speciale 200 numeri
corso di tutti questi lunghissimi anni, ticato in una città incapace di ren-
a circondarsi di un gruppo di vali- dere il giusto onore ai suoi figli. Lo
dissimi collaboratori e ottenere pre- ricordiamo per le sue pungenti dis-
stigiosi contributi da personaggi che sertazioni sui temi economici e por-
hanno inciso nella nostra storia re- tuali. Ci mancano le sue profonde
cente. riflessioni, la sua spiccata capaci-
Fa piacere constatare che esiste una tà di analisi, anche avveniristica, il
così ampia passione civica, una vo- suo pensiero diretto e profondo,
glia di confrontarsi, da parte di tan- la sua compagnia sempre affabile
ti, in maniera documentata, su tutti i e anche goliardica come si addice
principali problemi politici e non a un livornese di scoglio.
solo, dell'Italia e del nostro territo- Oggi siamo in una fase storica
rio. complessa e critica pervasa da
La sua presenza in edicola ed in re- Luca Lischi pressapochismo, da conflittualità e
tei in così tanti anni è, per me, un responsabile segreteria da sfiducia (quasi la metà degli
vero miracolo ed ho già individuato ass.to Istruzione, Formazione elettori diserta le urne!). Lui ne
il principale artefice. e Lavoro al Consiglio Reg.le avrebbe comunque parlato a suo
Del Giornale ne ho sempre apprez- modo facendo emergere “luci e
zato l'obiettività della linea editoria- Una voce che ha raggiunto duecen- ombre”, ma siamo certi che ne
le e quell'aspetto, da me profonda- to numeri. Un risultato grandioso avrebbe fatto prevalere le luci
mente condiviso, di voler difendere che premia l’impegno, la passione mettendo al centro le potenzialità
i valori ed i principi della nostra Co- e la perspicacia del direttore Enri- di un territorio straordinario per le
stituzione. Una voce libera e spes- co Dello Sbarba, creatore e anima sue bellezze e per la sua vocazio-
so fuori dal coro. vitale del mensile “Il Centro”. ne legata al mare.
Il Centro ha svolto, inoltre, una me- Siamo in un periodo in cui la carta Anche noi, nonostante tutto, per-
ritoria azione di memoria storica di stampata non ha più l'appettibilità severiamo nell’intravedere luci che
momenti fondamentali delle nostre di un tempo. I lettori sono sempre siano un faro per intraprendere la
istituzioni quando leaders veramen- meno e dirottati verso il web. Ma giusta rotta di un rinascimento della
te autorevoli le guidavano. anche i giornali on line non se la città e di una intera provincia. Ter-
Ma l'azione del Centro non si è li- passano bene nonostante la loro ritori che meritano molto di più di
mitata ad una, sia pur pregevole, massiccia presenza sui social. quanto hanno espresso fin ora.
operazione "nostalgica" ma ha guar- Il Centro rappresenta una picco-
dato, sempre, al futuro, indicando lissima voce che ha sempre valo-
proposte e soluzioni per i problemi rizzato il confronto dialogico mo-
della nostra società. derato e costruttivo e ha il suo si-
Un'opera veramente meritoria che gnificativo e affezionato bacino di
mi auguro possa continuare per al- lettori.
tre centinaia di numeri e il cui meri- Fin dalla sua nascita ha offerto spa-
to va ascritto, come ho già detto, zio e ospitalità a molti giovani che
ad Enrico Dello Sbarba. si sono formati scrivendo sul pe-
riodico fino ad arrivare ad essere
“giornalisti pubblicisti”. Una espe-
rienza che li ha arricchiti professio-
nalmente e ha permesso loro di ac-
crescere le loro competenze nel la-
voro. Mario Lorenzini
Molti i nomi autorevoli che vi han- scrittore
no scritto. Tra questi, vogliamo ri-
cordare, in occasione di questo Nella mia ormai lunga vita la DC è
anniversario importante, il profes- stata presente fin da quando nel
sor Massimo Paoli scomparso nel 1960-65 fui Consigliere nel Comune
dicembre 2011 e purtroppo dimen- di San Vincenzo e ricordo benissimo
speciale 200 numeri 25
la firma dell'on.Togni sulla mia tesse- guirlo con una certa competenza. E solo) per la quale si dannava per-
ra. Una presenza attiva in un Comu- da allora ogni mese IL CENTRO ha ché, e scuoteva il capo, non era
ne che stava per nascere sotto pubblicato i miei articoli che spesso più quella di una volta.
l'aspetto turistico. Insieme all'avv. hanno dato luogo a discussioni. Nei sei anni in cui ho diretto il “Tir-
Gabba presidente dell'Ente Provin- Oggi, raggiunto il 200 numero, vo- reno”, di incontri così con Enrico
ciale del Turismo concordammo la glio citare alcuni titoli che sono stati Dello Sbarba ne avrò avuti centi-
denominazione RIVIERA ETRU- al centro di tali discussioni: “La Scuo- naia. Senza dimenticare tavole ro-
SCA al posto di Costa Etrusca. Dopo la, oggi”, “C’era una volta la Giorna- tonde, discussioni, dibattiti e le sue
San Vincenzo Livorno. ta Europea della Scuola”, “La Scuo- immancabili lettere al giornale, il
Fui uno dei presenti alla riunione di la di Mario Lorenzini”. modo scelto per marcare quasi
una delle correnti DC più progressi- Grazie Enrico. quotidianamente la sua presenza
ste ma preferii le ACLI che allora in- tenace di democristiano minorita-
cominciavano a essere presenti nel rio in terra rossa e in un mondo in
mondo del lavoro. Ero un segretario frenetica evoluzione. Un po’ poli-
della scuola e avevo tutta la possibili- tico, un po’ giornalista, un po’ po-
tà di conoscere i problemi che allora lemista. Comunque armato di una
la scuola aveva specialmente quella grande passione politica, e forte di
dell'obbligo ovvero la Scuola Media una memoria storica mai solo no-
mentre in città erano in via esaurimen- stalgica.
to gli Avviamenti professionali. Ecco, se dovessi riassumere in po-
L’Istituzione degli Organi Collegiali che parole la sua “mission impos-
della Scuola dal Consiglio di Istituto al sible” sottolinerei proprio questo:
Consiglio Distrettuale al Consiglio Pro- lo sforzo costante di illuminare la
vinciale mi videro presente sia come vicende del presente attingendo
consigliere che come Presidente. La agli insegnamenti e ai valori di
Presidenza del Distretto di Livorno è un’altra epoca, quella della Dc to-
stata una scuola di formazione e di co- Bruno Manfellotto scana di Amintore Fanfani e di Ivo
noscenza eccezionale. La difesa della già direttore de Il Tirreno Butini, il Maestro. E naturalmente
Scuola nel piccolo centro mi videro pre- e dell’Espresso di un altro cavallo di razza, Giulio
sente e sempre vincente con grande Andreotti, al quale Dello Sbarba
soddisfazione da parte dell’utenza. Piombava puntuale nel tardo po- si è sempre sentito altrettanto vi-
Mentre la DC a Livorno si era tra- meriggio attraversando il corrido- cino, se non altro per la comune
sformata in Partito Popolare Italiano io come un furetto, quasi di corsa, manìa per pizzini, corrispondenza,
(anno 1997) il segretario dr. Lorenzo sempre trafelato. Con un pacco di diari, archivi (se ne trova affettuo-
Mannelli mi affidò la responsabilità del giornali sotto il braccio e qualche sa testimonianza nel libro autobio-
settore scuola che mi permise di an- foglio sparso nella mano, si dirige- grafico “La mia Dc”).
dare spesso a ROMA alla sede cen- va verso lo stanzone della Crona- Legata a questo, l’indefettibile co-
trale della DC partecipando a incontri ca dove depositava sui tavoli co- erenza, l’esaltazione caparbia del
e conoscendo Onorevoli e Ministri. municati, documenti e spifferava mitico “centro” del sistema (che ha
Quando la DC terminò la sua pre- qualche retroscena. dato nome a questa rivista che oggi
senza attiva un giorno in piazza Gran- Solo sulla strada del ritorno si fer- celebra diciott’anni e i suoi primi
de incontrai l’amico Dello Sbarba che mava nella mia stanza dopo aver duecento numeri con una nuova
mi chiese di collaborare a IL CEN- indugiato un po’ sulla soglia, ap- veste grafica: auguri!), sogno po-
TRO, che ogni mese veniva pubbli- pena qualche minuto, come per litico prima cancellato dall’ubria-
cato, era la testimonianza di una linea non disturbare, quanto gli bastava catura maggioritaria, poi evapora-
politica che non doveva cessare di esi- per annunciare un convegno, to in questo nuovo tempo propor-
stere in una città piena di problemi e un’iniziativa, una denuncia. Per zionale segnato da protagonisti
la Scuola aveva bisogno di essere al consegnarmi l’ultimo numero della dall’estremismo caciarone, più
centro delle attenzioni cittadine. sua rivista (che mi arriva ancora propensi ai contratti che alle alle-
All’amico ello Sbarba dissi subito di oggi, puntuale come una cambiale, anze.
si perché ero rimasto senza un com- nel mio ufficio di Roma). O per una Le stagioni cambiano, Enrico no.
pito e quello della Scuola era da se- battuta sulla politica locale (e non E noi per questo lo festeggiamo.
26 speciale 200 numeri
partiti e nei partiti: Soprattutto nel- e nei lettori, la passione politica che è evoluto.
la DC, ove prosperò anche dopo spinge alla analisi della realtà, al ra- Un giornale dai spiccati contenuti di
il tentativo, addirittura di De Ga- gionamento sulle prospettive, al politica sociale e civica volti a cele-
speri, di sostituire “la Discussione” tentativo di contribuire a costruire brare i valori di una società democra-
a tutti gli organi delle correnti inter- una visione, cose estranee alla po- tica, dando voce a quanti anche di di-
ne che oggi vivono dimenticate ne- litica, di oggi, delle invettive, degli versa fede lo hanno richiesto.
gli archivi storici di chi conserva le slogan, della fedeltà al leader mo- Il periodico di Dello Sbarba trasmet-
memorie del tempo andato. mentaneamente sugli altari. te al lettore la sua passione nella trat-
Ma ripensarle quelle testate, tutte, Una esperienza singolare che non tazione dei problemi sociali e istitu-
da destra a sinistra (già!, allora esi- poteva che nascere a Livorno un zionali del nostro paese tracciando
steva, ed era anche in grande con- autentico “porto di mare”, che idee e proposte, con l’ausilio di va-
siderazione, questa distinzione oggi come tale respira l’aria che viene lenti collaboratori, per una democra-
quanto meno considerata “obsole- da lontano, e che è spinto a pensa- zia sempre più rispondente alle neces-
ta”) significa rivivere un dibattito re oltre l’orizzonte fisico ed anche sità del paese.
politico, forse qualche volta inge- oltre quello politico. Al Direttore del “ Centro” e al suo
nuo, ma sempre intriso di una pas- Ci sono tutte le motivazione per for- giornale vita lunga.
sione politica da cui non si poteva mulare gli auguri migliori per, alme-
prescindere. Era l’età dell’oro? Si- no, i prossimi duecento numeri
curamente no! Ma l’esistenza del
dibattito e per di più scritto ( e sul-
la carta!) costringeva anche i fur-
betti a tentare un ragionamento
politico, altrimenti ne subivano le
conseguenze, gli slogan allora po-
tevano riassumerla, ma non sosti-
tuire una tesi politica.
Per combattere la nostalgia occor-
re affidarsi alla ragione e conside-
rare che la drastica (e per certi
aspetti drammatica) sostituzione
del mezzo di comunicazione supe-
rerà questa fase di trapasso e le tesi Ruggero Morelli
politiche torneranno a confrontarsi
avvvocato,
anche con i nuovi mezzi telematici. Paolo Mirenda già assessore alla cultura
Ma per crederci occorre una fede
nella ragione che non ha nulla da
libero docente di semeiotica del Comune di Livorno
invidiare ai più ingenui, infantili e
medica c/o Università di Pisa,
primitivi fideismi. già membro del Consiglio Da alcuni anni il mensile cartaceo di
Fra le riviste di un tempo, accanto Superiore di Sanità Livorno, Il Centro, mi accompagna si-
a quelle specializzate, è sopravvis- lenzioso e carico di sguardi sulla at-
suta anche quella livornese di Enri- Sono lieto di balbettare qualche pa- tualità politica nazionale e locale.
co Dello Sbarba: “Il Centro” che è rola per la lieta ricorrenza del perio- La costanza della presenza sui nostri
arrivato regolarmente a celebrare la dico “ Il Centro” abilmente diretto tavoli di lavoro con gli annunci degli
sua duecentesima uscita, e merita dall’amico Enrico. incontri con i responsabili della eco-
sicuramente i complimenti e gli au- Che dire! nomia regionale e cittadina, con i com-
guri più consapevoli, ma che indu- Non è scontato che un periodico lo- ponenti delle istituzioni pubbliche e
ce anche a qualche considerazione cale viva e riscuota sempre maggiore delle associazioni di categoria, è indi-
sul significato di quella sopravviven- successo. ce di una determinazione a non lascia-
za. Maturato, credo all’inizio, dalla cul- re nulla di intentato per rendere par-
I duecento numeri de “Il Centro” tura di una appassionata militanza po- tecipi delle vicende della comunità.
dimostrano che Enrico Dello Sbar- litica del Direttore in un settore della Un servizio agli altri ed alla partecipa-
ba si è ostinato ad alimentare, in sé D.C. moderato nella sua compagine, zione che soltanto chi ha vissuto tem-
28 speciale 200 numeri
pi bui può rendere perchè si manten- svolto contribuendo a portare con la Grazie a “Il Centro” ho potuto iscri-
gano le conquiste recenti della libertà rivista il Centro un grande contributo vermi all’Ordine dei Giornalisti Pub-
di opinine, di voto di contestazione. culturale, politico, e di informazione blicisti.
E cade a pallino una citazione che un istituzionale. Che dire... Grazie e lunga vita a que-
giovanissimo candidato ha fatto pro- Tutto questo grazie alla sensibilità sto realtà importante di Livorno!
prio ieri: “colui che fa politica deve e alla grande attenzione dei processi
essere un Ministro. Ministro è la stessa che interessano la vita politica,
parola di minestra, perciò è uno che l’economia, la cultura della nostra
deve servire nel senso letterale del ter- provincia.
mine. Fare politica significa mettere a Non pochi amici, mi hanno riferito
disposizione le proprie capacità - pic- di apprezzare la rivista, per come
cole o tante che siano - per realizzare in modo serio e attento affronta i
qualcosa che si ritiene utile ai propri temi di interesse delle nostre comu-
cittadini”. nità
Così hanno operato Enrico Dello Congratulazioni, per il risultato e l'ot-
Sbarba e molti suoi collaboratori, co- timo lavoro svolto, auspico che la ri-
stanti, attenti, a servizio dell'informa- vista continui ad ottenere grandi ri- Piero Pizzi
zione e delle idee critiche nuove. Eti- sultati anche in futuro.
già consigliere regionale D.C.
ca della informazione scrive Luciano Tanti auguri.
Floridi. Più prosaico ricordo le ‘goc- Un bel traguardo quello raggiunto da
ce che scavano la pietra’, come si suol “ Il Centro” , interessante pubblica-
dire. zione voluta da un gruppo di amici li-
vornesi guidato dal caro amico Enri-
co Dello Sbarba. Complimenti a tutti
loro.
Leggo sempre con interesse il gior-
nale i cui contenuti non sono mai ba-
nali .
Colpisce in primo luogo la capacità
di analizzare con grande apertura tutte
le opinioni , con chiarezza ma con gar-
bo e rispetto e di promuovere even-
ti tutti interessanti.
Oggi c’è bisogno di “voci” di infor-
Matteo Pieracci mazione corretta e sapiente che sap-
pubblicista pia guardare al futuro.
Aggiungo che non siamo più abituati
Esprimere quello che è stato per me ad opinioni corrette e rispettose delle
Paolo Pacini “Il Centro” e racchiudere ciò in po- idee altrui . Mi si consenta di rim-
già sindaco di Cecina che parole non è semplice. piangere i tempi nei quali come se-
Ricordo con piacere la presentazio- gno di maturità i nostri maestri in po-
Fa sempre piacere scrivere un saluto ne del libro del Dott. Borghini litica ci insegnavano ad ascoltare le
a un direttore di una rivista per il pre- “Caro amici miei”, in cui svolsi il ruo- ragioni degli altri . Magari per criti-
stigioso risultato della duecentesima lo di relatore, le mostre itineranti carle e combatterle ma con rispetto .
uscita. dedicate al compianto Alcide De Non era di moda neppure la ricerca
Rivista molto apprezzata per il ruolo Gasperi, ma anche l’opportunità di del consenso attraverso slogans ad
di comunicazione e di informazione aver conosciuto persone di inesti- effetto, battute triviali, aggressioni degli
per il nostro territorio. mabile valore come il nostro Presi- avversari politici come accade oggi .
Desidero congratularmi personalmen- dente Enrico Dello Sbarba, Luca Li- Neppure era consentito promettere
te con l’amico Enrico Dello Sbarba e schi, Francescalberto De Bari, Sil- cose impossibili per guadagnare voti
suoi stretti collaboratori, per la pro- via Menicagli e tante altre persone nella campagne elettorali.
fessionalità e per il lavoro che hanno splendide. La politica era confronto fra opzioni
speciale 200 numeri 29
l’equilibrio del suo infaticabile diret- tenze industriali del mondo, oltre a tutti e due - pur su sponde un po’ di-
tore e di tutti i collaboratori che negli fare commenti e proposte sulle real- verse - siamo riusciti a mantenere il
anni gli sono stati vicino, ma anche, tà del momento. nostro impegno sociale e politico ba-
nell’avvicendarsi degli scenari politici In quell’epoca ero ancora Sindaco sato sul rispetto ed il dialogo con l’av-
che hanno segnato quest’ultimo ven- del nostro paese, tra l’altro primo Sin- versario ed a continuare ad operare
tennio, alla capacità di interpretare ed daco democristiano del Comune con- per cercare il bene delle nostre rispet-
attualizzare ogni volta il messaggio quistato per primo in Toscana dai tive comunità.
impegnativo, implicito nel suo nome, socialisti nel 1895, quando c’era an- Oggi il mondo è completamente cam-
diventando anche una associazione cora la miniera di rame e da poco vi biato ed è divenuto molto difficile par-
presente e attiva nella vita della no- era stata costituita la Società “Mon- lare di politica in maniera seria e co-
stra comunità. tecatini” ed escluso il ventennio fa- struttiva in una società in continua evo-
Mi sento perciò di ringraziarli per scista, era sempre stato amministra- luzione in cui hanno preso il soprav-
questa fedeltà alla propria identità, to dai partiti di sinistra che, nell’Alta vento modalità “becere” alle quali non
per il loro essere stimolatori intelligenti Val di Cecina, dal dopoguerra ave- eravamo certo abituati, che ritengo
di confronto democratico, sul piano vano il dominio assoluto nella zona. molto peggiori degli anni difficili del
politico e culturale, ed auspico che “Il Lo sono stato per tre mandati dal dopoguerra dove con la solidarietà e
Centro” resti una voce “forte e libe- 1990 al 2004, poi sono stato “rotta- la fiducia nelle istituzioni riuscimmo a
ra” ancora per molti anni. Con since- mato” con la nuova Legge per l’ele- superare momenti davvero dramma-
ra amicizia. zione dei Sindaci. tici.
Mi sembra di ricordare che la nostra Ora si rigetta tutto, persino quanto ha
conoscenza deve essere avvenuta significato l’Unione dell’Europa, nata
nell’estate del 1941, io ero arrivato nel 1950, guarda caso, per volere e
a Montecatini alla fine del 1940, quan- l’impegno di tre democristiani: Ade-
do mio babbo ritornò a Montecatini nauer, De Gasperi e Schuman, che ha
quale titolare nella gestione dell’Uffi- consentito a questo continente, per la
cio Postale dove, in anni passati, era prima volta nella sua storia, di trascor-
stato anche il Tuo. Per anni hai tra- rere oltre settanta anni di pace. Pur-
scorso in questo paese le vacanze troppo oggi è arrivata l’epoca della
estive ospite di Tua zia Rita Zannotti prepotenza e del capitalismo selvag-
nella sua casa in Via San Michele. gio con i Trump, i Putin, gli Xi Jinping
Nello scriverTi in occasione della pub- e da noi quella di Salvini e soci.
blicazione del 200° numero, di cui mi In questi vent’anni non Ti ho mai ac-
debbo complimentare vivamente, contentato quando mi chiedevi di scri-
Renzo Rossi chiedo scusa ai Tuoi collaboratori, ma vere un mio pensiero su “Il Centro”,
già sindaco “Il Centro” l’ho sempre identificato prima mi giustificavo con gli impegni
Montecatini Val di Cecina con la Tua persona, perché ne sei sta- per il Comune e poi, purtroppo, i fatti
to l’anima vitale. Con l’andare del della vita me lo hanno impedito, ma in
Caro Enrico, sembra ieri quando ve- tempo sei riuscito a spaziare, oltre che questa occasione che considero ec-
nendo a Montecatini Val di Cecina tuo sulla situazione politica, purtroppo cezionale ci sono riuscito. Con quan-
paese d’origine, come spesso eri so- sempre precipitata più in basso, sulle to ho scritto ho inteso evidenziare l’im-
lito fare, in un lontano giorno di venti problematiche e le attività della zona pegno che avete profuso per tenere
anni fa mi portaste il primo numero livornese-pisana e non ti sei nemme- in vita sia la stampa de’ “Il Centro”,
de’ “Il Centro” spiegandomi le finali- no dimenticato di pubblicare notizie sia le attività di confronto e dialogo
tà di questa pubblicazione mensile di su Montecatini. con il “Circolo Culturale” reso parti-
fronte al vuoto politico e ideale veri- Caro Enrico, ho parlato poco del colarmente attivo con incontri e con-
ficatosi dopo tangentopoli. Sono giornale, ma per lo più dei ricordi che ferenze sui problemi politici, econo-
quindi trascorsi due decenni nel cor- ho di noi da quando eravamo ragazzi mici e sociali della società in cui ci ri-
so dei quali sei riuscito a tenere vivi e poi, seppur lontani, ci siamo ritro- troviamo a vivere.
ricordi di idee, persone e fatti che ri- vati ad avere la stessa fede politica. Termino queste mie modeste righe con
sollevarono l’Italia dal baratro in cui Dal 1994 tutto è cambiato politica- un grazie a Te, caro Enrico, ed insie-
era caduta dopo l’ultima grande guer- mente e quelli che erano i nostri ide- me a Te ringrazio gli amici e collabo-
ra portandola tra le prime otto po- ali sono stati ridotti a “brandelli”, ma ratori di questo viaggio politico-cul-
32 speciale 200 numeri
turale con cui negli anni avete contri- vato ai Club cittadini con i quali col-
buito a tenere viva questa voce a di- labora nell’organizzazione di eventi di
fesa dei valori civili e morali su cui si cultura e di valenza sociale.
basa la nostra Costituzione e conclu- “ Ti ospito volentieri nelle mie pa-
do con il ricordo di quanto ebbe a gine” questo è il garbo con cui Enri-
dire, in un momento difficile della vita co mi propose di scrivere per il suo
nazionale, Aldo Moro: “Questo Pae- giornale, un modo affabile, che diffi-
se non si salverà, la stagione dei diritti cilmente si riscontra … non solo nel-
e delle libertà si rivelerà effimera, se in la vita, ma soprattutto nel mondo del
Italia non nascerà un altro senso del giornalismo. La collaborazione col
dovere”. Centro è stata per me una grande
Un abbraccio affettuoso. opportunità di incontri con studiosi e
personaggi come lo storico Franco
Angela Simini Cardini, i giornalisti Stefano Polli, Giu-
presidente Fidapa Livorno seppe Mascambruno, Luigi Vicinan-
za, Mario Lancisi, il costituzionalista
“Il Centro”, mensile diretto da Enri- Emanuele Rossi …. l’elenco è lungo
co Dello Sbarba che ne è anche il e molto nutrito. Importanti i convegni
fondatore, con l’edizione odierna toc- sulla grande figura di Don Lorenzo
ca la straordinaria quota di 200 Milani, su Amedeo Modigliani con
uscite! Buon compleanno dunque, la presenza del critico Carlo Pepi,
con le candeline e con le bollicine! sull’Acquedotto Leopoldino, questi
Meritate e conquistate in vent’anni due ultimi presentati in collaborazio-
di attività ! ne con la Fidapa, per non parlare
Ossia in venti anni della vita di un delle presentazioni di libri a Livorno,
giornalista come Enrico Dello Sbar- a Castiglioncello, a Rosignano...E c’è
Giulia Russo ba, che ne ha fatto la sua bandiera, anche la pagina riservata al Teatro
laureata con la cura particolare che ha riser- Goldoni, degli spettacoli ai quali Del-
vato al giornale, all’omonima Asso- lo Sbarba assiste personalmente, sen-
A Dicembre 2018 ho conseguito gli
ciazione Culturale “Il Centro” che lo za trascurare altre sale, agli artisti.
ultimi esami di Comunicazione Gior-
sottende, alla sua diffusione con la Gli sono particolarmente grata per il
nalistica presso la Facoltà di Scienze
quale entra in contatto con la città e lavoro che mi ha consentito di fare,
della Comunicazione dell’Ateneo di
ne sonda l’umore. La tenuta per venti per le esperienze che ho maturato, per
Pisa. La mia preparazione in materia
anni di un giornale, che si stampa in l’organizzazione di eventi in collabo-
era per lo più teorica.
gradevole veste grafica e che si di- razione con la Fidapa BPW e per lo
Il Centro, mi ha accolta, e formata.
stribuisce gratuitamente, parla da sola spazio che ha riservato sul Centro a
In breve tempo, mi è stata affidata la
della sua valenza, della fiducia che gli questa Associazione di cui faccio par-
sezione dedicata al turismo di Livor-
sponsor gli prestano e della stima dei te.
no, e successivamente, mi ha avviata
lettori. E dunque “ Forza Enrico e Avanti
all’arte dell’intervista. In occasione del
Dello Sbarba ha una fede politica, Tutta !”
duecentesimo anniversario, un caldo
vissuta con serenità e nobiltà d’ani-
ringraziamento va al Centro, ed in
mo, aperto all’incontro e al dialogo,
particolar modo al Direttore Enrico
saggiamente capace di intervistare
Dello Sbarba, per aver creduto nelle
chiunque senza faziosità. Il Centro è
mie capacità, ed avermi permesso di
un mensile completo, con l’ apertura
crescere professionalmente.
all’ Europa, alla politica italiana, ai
fatti del momento, alla vita della cit-
tà, del porto, della scuola e dei pro-
tagonisti degli eventi dei quali leggia-
mo le interviste. E non mancano la
pagina dell’ironia, della cultura (e si
intende alta cultura), lo spazio riser-
speciale 200 numeri 33
partito del Papa e dei vescovi, ma tro” per rendersi conto dei progressi
di cattolici convinti e liberi, che in- ottenuti in ambedue le direzioni. Il pe-
tendono servire la presenza cristia- riodico del Circolo culturale omoni-
na anche nella difficile realtà politi- mo è diventato “più bello”, con una
ca. Saluti. veste editoriale di tutto rispetto. Che
invita a sfogliarlo, per soffermarci su
quanto, all’interno, accende la curio-
sità: non solo politica stimolante, ma
anche rubriche di approfondimento e
cultura. Il mestiere di scrivere, con la
passione ha molto a che vedere : met-
+ Gastone Simoni tersi a tavolino, e dimenticare tutto il
già vescovo di Prato resto, è un atto di puro piacere, che si
rinnova quando entri in sintonia con
Caro Enrico, arrivo fuori tempo mas- un lettore. Al “Centro”, nel duecente-
simo a inviarti questo semplicissimo simo numero della sua “nobile” storia
biglietto per l'anniversario del tuo pe- , l’augurio di una sua felice diffusione
riodico “Il Centro”. Un biglietto che che possa toccare la mente e il cuore
forse non potrai neppure pubblicare Marisa Speranza di altri numerosi lettori.
nel numero speciale, ma che almeno pubblicista
potrai conservare nel tuo archivio.
Sì, considera anche me sebbene ri- L’invito di Enrico Dello Sbarba a rin-
tardatario tra quanti hanno parteci- verdire il ricordo di tanti anni di mia
pato a questa giusta memoria di un presenza in questo giornale, mi ha
foglio valoroso com’è il tuo. svegliato da un recente letargo che
Ma sai, Enrico, qual è il motivo for- ha private motivazioni. Perché “il
se maggiore del mio ritardo? Mi per- Centro” ha contato (e conta) molto
metto di scriverlo perché sia più fa- per me.
cile per te e gli amici perdonare la
mia inadempienza. Te lo posso assi- E’ stato il mio appuntamento mensile
curare: una delle ragioni del mio ri- con una platea di lettori di ogni età.
tardo è stato il fatto che spesso, an- Un finestra aperta sui fatti e misfatti
che negli ultimi tempi, da quando mi che hanno scosso la vita livornese,
chiedesti un contributo scritto, sono ma con lo sguardo rivolto all’Italia
stato impegnato molti giorni a segui- intera. La molla della curiosità mi ha
re non da politico ma da pastore un spinto in tante direzioni, come osser- Franco Spugnesi
notevole gruppo di persone che, gra- vatrice attenta che vuole capire. Un già rappresentante sindacale
zie a Dio, sta crescendo, che sono bisogno, questo, che il giornale con- dei bancari Cisl
all’opera per far risorgere in Italia un tinua a testimoniare. Che esista an-
partito di chiara ispirazione cristia- cora “il Centro” mi sembra una pro- Mentre redigo queste righe la politica
na. So bene che anche tu sei un ope- va di coraggio e passione editoriale: livornese si trova in una “terra di mez-
raio di questa impresa che sembra del suo Direttore e dei numerosi col- zo”, con il ballottaggio a candidati sin-
impossibile. E' bene che quanti ver- laboratori. Credo sia rimasto l’unico daco tra Luca Salvetti per il centro
ranno a sapere di questa avventura mensile esistente in città, ancora ca- sinistra e Andrea Romiti per il centro
in cui anche un vescovo è impegna- pace di dare una scossa invitando alla destra, che ci darà una definizione
to ne saranno contenti. Tanto ti vo- discussione e al confronto. Dare vita della prossima Amministrazione co-
levo dire. a un giornale, e mantenerlo in buona munale.
Auguri per “Il Centro”. Preghiamo salute, non è cosa da poco: richiede Questo mese è anche un mese spe-
lo Spirito Santo che ci aiuti in un impegno costante e faticoso. Bi- ciale per Il Centro, il nostro periodi-
un’opera che intende essere coeren- sogna crederci ed essere ostinati nella co raggiunge a giugno il numero 200,
te con l’inevitabile compito politico ricerca del meglio. Che è sostanza ma cioè più di 18 anni di ininterrotte pub-
dei fedeli laici. Se verrà, non sarà un anche forma. Basta sfogliare “il Cen- blicazioni, di attenzione ai temi sociali
34 speciale 200 numeri
del territorio sempre nel rispetto di Promuovere un confronto sano e ci- viata. Da un lato, c’è da capirlo. Il Cen-
tutte le opinioni e le posizioni ragio- vile sulle cose da fare, svelenire po- tro (non solo la rivista ma anche il circo-
nevoli. lemiche spesso montate ad arte, re- lo) è un luogo di discussione aperto, mo-
Allora ci sentiamo particolarmente stituire ai cittadini la possibilità e la derato, democratico. In questo, proprio
gratificati e caldamente ringraziamo voglia di interessarsi con responsa- all’opposto del mondo a cinque stelle.
l’amico Luca Salvetti, che abbiamo bilità alla vita della città, questo ab- Però se a causa della scelta dell’ex
sostenuto ed incoraggiato durante tut- biamo cercato di fare in tanti anni. Sindaco per un breve periodo il Cen-
ta la campagna elettorale, per come Speriamo di continuare per molti anni tro ha perso il Comune, anche il Co-
si è comportato nel corso degli in- ancora. mune ha perso il Centro. Infatti, to-
contri con le altre forze politiche in gliendo i circoli dei partiti o movimenti
vista del ballottaggio. Luca si è ri- politici che per definizione sono por-
cordato cioè che esiste il “centro”, tatori di istanze proprie, a Livorno i
chiaramente non riferendosi al no- luoghi di discussione politica aperta e
stro giornale ma del centro come senza preconcetti non sono molti e la
area politica (che unisce moderazio- particolarità de “Il Centro” è riassun-
ne e progresso, innovazione e ragio- ta dal suo nome.
nevolezza) quel “centro” che con Il centro è il punto da cui è più facile
facilità sinistra e destra associano alle osservare tutta l’area politica. E’ il
denominazioni elettorali (con il trat- punto dove non si è condizionati da
tino quando va bene) per poi dimen- visioni ideologiche che imbrigliano il
ticarsene completamente nei loro ragionamento guidandolo in solchi
comportamenti. tracciati da altri e che in genere por-
Luca invece, di fronte alle richieste tano a schiantarsi da qualche parte.
delle forze collocate alla sinistra del Graziano Toncelli E’ anche un punto di equidistanza,
Partito democratico ne ha tenuto di già vice sindaco di Livorno cosa che consente di provare a capi-
conto, ha tenuto di conto dei voti ri- re punti di vista diversi.
cevuti da quest’area, ha respinto di Si narra che l’ex Sindaco pentastella- In una città che ha la caratteristica di
apparentamento con Buongiorno Li- to di Livorno avesse chiesto esplicita- essere spesso dogmatica, il Centro è
vorno, proponendo invece, con vero mente di non rendere disponibili co- una forza tranquilla che si muove in
spirito civico, un chiaro accordo non pie de “Il Centro” all’interno del Co- direzione ostinata e contraria per dare
sulle ideologie ma sulle cose da fare. mune, cosa che fino a quel momento un punto di vista diverso.
Vedremo come andrà a finire. era avvenuta senza problemi, eviden- Dopo tutto, quando entriamo in una stan-
Ma è chiaro che anche Il Centro è temente temendo che la macchina co- za dove si trova in genere la lampadi-
servito con i suoi 18 anni di lavoro a munale (sia politica che tecnica) ne na? Al centro. E quindi, Tanti Auguri
qualcosa! potesse essere pericolosamente tra- al Centro e... 200 di questi giorni!
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