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Tempo di Quaresima

DOMENICA
DELLE
PALME

A cura dell'Ing. Luigi Lazzaro


con la collaborazione di Angelo Cannata

Il presente libretto è divulgato a soli fini liturgici


è vietata ogni forma di commercializzazione
Cristo va incontro alla morte con libertà di figlio

Tutto l’impegno quaresimale di penitenza e di conversione in questa domenica viene focalizzato attorno al
momento cruciale del mistero di Cristo e della vita cristiana: la croce come obbedienza al Padre e
solidarietà con gli uomini, la sofferenza del Servo del Signore (cf prima lettura) inseparabilmente
congiunta alla gloria (seconda lettura). La strada che Gesù intraprende per salvare (= per regnare) si pone
in contrasto con ogni più ragionevole attesa perché egli sceglie non la forza e la ricchezza, ma la
debolezza e la povertà. Il compendio della celebrazione odierna è offerto già nella monizione che
introduce la processione delle Palme: «Questa assemblea liturgica è preludio alla Pasqua del Signore...
Gesù entra in Gerusalemme per dare compimento al mistero della sua morte e risurrezione... Chiediamo la
grazia di seguirlo fino alla croce per essere partecipi della sua risurrezione».

Il mistero della croce


Vertice della liturgia della Parola è la lettura della Passione: è a questo centro che occorre volgere
l’attenzione, più che alla processione delle palme. I ramoscelli d’olivo non sono un talismano contro
possibili disgrazie; al contrario, sono il segno di un popolo che acclama al suo Re e lo riconosce come
Signore che salva e che libera. Ma la sua regalità si manifesterà in modo sconcertante sulla croce. Proprio
in questo misterioso scandalo di umiliazione, di sofferenza, di abbandono totale si compie il disegno
salvifico di Dio. Nell’impatto con la croce la fede vacilla: il peso di una forca schiaccia il Giusto per
eccellenza e sembra dar ragione alla potenza dell’ingiustizia, della violenza e della malvagità. Sale
inquietante la domanda del «perché» di questo cumulo insopportabile di sofferenza e di dolore che investe
Gesù, il Crocifisso, e con lui tutti i crocifissi della storia. Sulla croce muoiono tutte le false immagini di
Dio che la mente umana ha partorito e che noi, forse, continuiamo inconsciamente ad alimentare. Dov’è
l’onnipotenza di Dio, la sua perfezione, la sua giustizia? Perché Dio non interviene in certe situazioni
intollerabili?

« Portò il peso dei nostri peccati »


Solo la fede è capace di leggere l’onnipotenza di Dio nell’impotenza di una croce. E’ l’impotenza
dell’Amore. Gesù ha talmente amato il Padre («obbediente fino alla morte e alla morte di croce»: seconda
lettura) da accogliere liberamente il suo progetto «per noi uomini e per la nostra salvezza». Gesù non
muore perché lo uccidono, ma perché egli stesso «si consegna» (cf Gal 2,20) con libertà sovrana, per
amore. Questo amore supremo che egli dona perdendo se stesso e diventando solidale con tutte le
umiliazioni, i dolori, i rifiuti patiti dall’uomo, dà la misura dell’annientamento (cf seconda lettura) di Gesù
e manifesta il rovesciamento delle situazioni umane: la vera grandezza dell’uomo non sta nel potere, nella
ricchezza, nella considerazione sociale, ma nell’amore che condivide, che è solidale, che è vicino ai
fratelli, che si fa servizio. Dio vince il dolore e la morte non togliendoli dal cammino dell’uomo, ma
assumendoli in sé. Il Dio giusto si sottrae ai nostri schemi di giustizia, che reclamerebbero la vendetta
immediata sui cattivi e sugli accusatori dell’Innocente: la sua giustizia si rivela perdonando e togliendo
all’omicida anche il peso del proprio peccato. Il vinto che perdona il vincitore lo libera dalla sua
aggressività mortale mostrandogli come l’amore vinca l’odio.

Dio regna dal legno


Nel legno della croce le prime generazioni cristiane hanno saputo scorgere il segno della regalità di Cristo.
Gli evangelisti non hanno bisogno di attendere la risurrezione di Gesù per proclamare l’inizio del mondo
nuovo. Già la croce è carica di novità, è l’inizio di un nuovo ordine di cose. Anche se tutto è
apparentemente finito e le forze del male sembrano avere prevalso su Gesù, i segni che ne accompagnano
la morte (cf Mc 15,37-39; Mt 27,51) lasciano filtrare la novità: il velo del tempio si squarcia indicando
che l’antico tempio con i suoi ordinamenti e le sue attese è finito. Il Tempio nuovo è il corpo di Cristo che
Dio ricostruirà con la risurrezione; e il primo ad entrare in questo Tempio sarà un pagano, il centurione,
per la sua professione di fede (Mc 15,38; Mt 27,54). Nell’annientamento del Figlio di Dio nasce una
nuova umanità. Il mistero della morte diventa mistero di vita e di trionfo.
In questa domenica di Passione, la Croce è al centro della contemplazione della comunità cristiana che in
essa legge il progetto misterioso di Dio e adora la regalità di Cristo. Una regalità che rinuncia a schemi di
potenza umana, che indica per quali strade umanamente illogiche passi la «gloria», che diventa misura di
confronto e di verifica net servizio dei fratelli.

www.maranatha.it
3

INDICE:

Commemorazione dell'ingresso di Gesù in Gerusalemme ........................ pag. 5

Antifona ..................................................................................................... 5

Processione in onore di Cristo Re ............................................................. 6

Antifona 1 (mel. gregoriana) .................................................... 6

Antifona 2 (mel. gregoriana) .................................................... 8

Canto Processionale .................................................................. 10

Inno a Cristo Re ........................................................................ 12

Ingresso in Chiesa ............................................................................................. 14

Salmo Responsoriale (I. Sgarlata) .................................................................... 15

Canto al Vangelo (I. Sgarlata) .......................................................................... 17

Preghiera dei fedeli ........................................................................................... 18

Canto alla presentazione dei doni (G. Liberto) ................................................. 19

Santo (G. Liberto) ............................................................................................. 22

Anamnesi (G. Liberto)........................................................................................ 24

Agnello di Dio (G. Liberto) ............................................................................... 25

Canto di Comunione (G. Liberto) ..................................................................... 26


4
5

COMMEMORAZIONE DELL'
INGRESSO DI GESU' IN GERUSALEMME
BENEDIZIONE DEI RAMI

I fedeli sono radunati in una chiesa succursale o in altro luogo; portano in mano i rami
di ulivo o di palma.
All'arrivo del sacerdote si canta l'antifona

Antifona
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Processione in onore di Cristo Re


ANTIFONA 1

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Le fol - le de - gliIE-bre - i por - tan - do ra - mi d'u - li - vo,

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an - da - va - noIin - con - troIal Si - gno - re e ac - cla - ma - va - noIa gran vo - ce:

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O - san - na nel - l'al - to dei cie - li.

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Del Signore è la terra e quan - to con - tie - ne, l'uni - ver - soIeIi suo -iIa - bi - tan - ti.

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Salmo 23,

Del Signore è la terra e quanto contiene,


l'universo e i suoi abitanti.
E' lui che l'ha fondata sui mari,
e sui fiumi l'ha stabilita.

Chi salirà il monte del Signore,


chi starà nel suo luogo santo?
Chi ha mani innocenti e cuore puro,
chi non pronunzia menzogna,
chi non giura a danno del suo prossimo.

Egli otterrà benedizione dal Signore,


giustizia da Dio sua salvezza.
Ecco la generazione che lo cerca,
che cerca il tuo volto, Dio di Giacobbe.

Sollevate, porte, i vostri frontali,


alzatevi, porte antiche,
ed entri il re della gloria.
Chi è questo re della gloria?
Il Signore forte e potente,
il Signore potente in battaglia.

Sollevate, porte, i vostri frontali,


alzatevi, porte antiche,
ed entri il re della gloria.
Chi è questo re della gloria?
Il Signore degli eserciti è il re della gloria.
8
ANTIFONA 2

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Le fol - le de - gliIE-bre - i lun-go la stra - da sten-de - va - noIi man-tel - li

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eIac - cla - ma - va - noIa gran vo - ce: "O - san - naIal Fi - glio di Da - vid!

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Applaudite po - po - li tut - ti, acclamate Di - o con vo - ci di gio - ia

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Salmo 46,

Applaudite, popoli tutti,


acclamate Dio con voci di gioia;
perché terribile è il Signore, l'Altissimo,
re grande su tutta la terra.

Egli ci ha assoggettati i popoli,


ha messo le nazioni sotto i nostri piedi.
La nostra eredità ha scelto per noi,
vanto di Giacobbe suo prediletto.
Ascende Dio tra le acclamazioni,
il Signore al suono di tromba.

Cantate inni a Dio, cantate inni;


cantate inni al nostro re, cantate inni;
perché Dio è re di tutta la terra,
cantate inni con arte.

Dio regna sui popoli,


Dio siede sul suo trono santo.
I capi dei popoli si sono raccolti
con il popolo del Dio di Abramo,
perché di Dio sono i potenti della terra:
egli è l'Altissimo.
10

CANTO PROCESSIONALE

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Ge - ru - sa - lem - me, lo - daIil Si - gnor, lo - daIil tuo

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san - na O - san - naIal Fi - glio di Da - vid.

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E - sal - ta il Signore, Gerusa - lem - me, loda il tu - o Di - o, Si - on.

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Perchè ha rinforzato le sbarre delle tue por - te, in mezzo a te ha benedet - toIi tuo-i fi - gli.

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Esalta il Signore, Gerusalemme,


loda il tuo Dio, Sion,
perché ha rinforzato le sbarre delle tue porte,
in mezzo a te ha benedetto i tuoi figli.

Egli ha messo pace nei tuoi confini


e ti sazia con fiore di frumento.
Manda sulla terra la sua parola:
il suo messaggio corre veloce.

Gloria al Padre e al Figlio


e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre
nei secoli dei secoli. Amen.
12

INNO A CRISTO RE

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Glo - riaIa Te lo - de in e - ter - no, Cri - sto

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re, sal -va - to - re co - meIi fan - ciul - liIun tem - po dis - se - roIin

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1. Tu se - iIil re d'I - sra - e - le, di Da - vi - de l'in - cli - ta pro-le,
2. Tut- ti gli an - ge - liIin co - ro ti lo - dan nel - l'al - to dei cie - li,
3. Tut - to il po - po - loIe - bre - o re - ca - vaIa teIin-con - tro le pal - me,
4. A te cheIanda - vi a mor - te le - va - va - noIil can - to di lo - de,

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5. Ti fu - ro - noIaccet - ti, tuIaccet - ta le no - stre pre-ghiere,

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1. che,Iinno - me del Si - gno - re, re be - ne - det - to vie - ni.
2. te lo - dan sul - la ter - ra uo - mi - ni e co - seIin - sie - me.
3. or con pre - ghie-reIe vo - ti, can - ti e - le - via - moIa te.
4. or te no - stro re, tut - ti can-tia - moIin coro.
5. re buo - no, re cle - men - te, cu - i o- gni be - ne pia - ce.

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Gloria a te, lode in eterno, Cristo re, salvatore,


come i fanciulli un tempo dissero in coro: Osanna.

1. Tu sei il re di Israele, di Davide l'inclita prole,


che, in nome del Signore, re benedetto vieni.

2. Tutti gli angeli in coro ti lodan nell'alto dei cieli,


lodan te sulla terra uomini e cose insieme.

3. Tutto il popolo ebreo recava a te incontro le palme,


or con preghiere e voti, canti eleviamo a te.

4. A te che andavi a morte levavano il canto di lode,


ora te nostro re, tutti cantiamo in coro.

5. Ti furono accetti, tu accetta le nostre preghiere,


re buono, re clemente, cui ogni bene piace.
14

Mentre la processione entra in chiesa:

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Chri- stus, vin - cit! Chri -stus re - gnat! Chri-stus, Christus im - pe - rat!

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MentreIil Cri - stoIentra - va nel - la cit - tà santa, la fol -la de - gliIEbre - i

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preannunziando la ri - sur-re - zio-ne del Si - gno-re del-la vi - ta, a - gi - ta - va ra - mi di pal - ma e

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Tutti: "Christus vincit..."

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Quando fuIannunziato
- che Gesù veni - vaIa Ge - rusa
- -lemme il po - po - loIuscì per an - dar -gliIin-

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con-tro e a - gi-tan-do ra - mi di pal - ma ac - cla-ma - va: O - san-na nel - l'al - to dei cie - li.

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Tutti: "Christus vincit..."


16

Salmo Responsoriale
Ignazio Sgarlata

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Lentissimo q = 20

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Mi - o Di - o, mi - o Di - o, per - ché mi hai ab - ban - do - na - to?

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Segue il tempo della Parola

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Si fanno beffe di me quelli che mi ve - do - no, storcono le labbra, scuo - to - no il ca - po:

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«Si rivolga al Signore; lui lo li - be - ri, lo porti in salvo, se dav
ve - ro lo a - ma!».

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Si fanno beffe di me quelli che mi vedono,
storcono le labbra, scuotono il capo:
«Si rivolga al Signore; lui lo liberi,
lo porti in salvo, se davvero lo ama!».

Un branco di cani mi circonda,


mi accerchia una banda di malfattori;
hanno scavato le mie mani e i miei piedi.
Posso contare tutte le mie ossa.

Si dividono le mie vesti,


sulla mia tunica gettano la sorte.
Ma tu, Signore, non stare lontano,
mia forza, vieni prestoIin mio aiuto.

Annuncerò il tuo nome ai miei fratelli,


ti loderò in mezzo all’assemblea.
Lodate il Signore, voi suoi fedeli, †
gli dia gloria tutta la discendenza di Giacobbe,
lo tema tutta la discendenza d’Israele.
17
Canto al Vangelo
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Ignazio Sgarlata

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Glo - riaIe lo - deIa Te Glo - riaIe lo - deIa

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Te, o Cri - - - sto.
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Per no - i Cristo s'è fatto obbediente fino alla mor - te
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Per questo Dio l'ha esal - - - - - - - ta - to
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e alla mor - te di cro - - - ce.
e gli ha dato il nome che è sopra o - gni al - tro no - - - me.
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Preghiera dei Fedeli

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Per la passione del tuo Fi - glio

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(Tutti)

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ti pre - ghia - moIa - scol - ta - ci.

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19

Canto alla presentazione dei doni

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Giuseppe Liberto

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Co - me vir - gul - ti d'u - li - vo co - sì i fi - gli del - la

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Chie - sa in - tor - no al - la men - sa del Si - gno - re.

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Salmo 127 (128)

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(Solo)

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1. Beato l'uomo che temeIil Si - gno - re e cammina nelle sue vi - e.

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Vivrai del lavoro delle tu - e ma - ni, sarai fe - li - ce e go - dra- i d'o - gni be - ne.

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2. La tua spo - sa co - me vi - te fe - con - da nel - l'in - ti - mi -

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Tutti:"Come virgulti..."

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3. Così sarà benedetto l'uomo che teme il Si - gno - re. Ti benedica il Si - gnore da Si - on!

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Salmo 111(112) Tutti:"Come virgulti..."

Beato l'uomo che teme il Signore Felice l'uomo pietoso che dà in prestito,
Trova grande gioia nei suoi comandamenti. amministra i suoi beni con giustizia.
Potente sulla terra sarà la sua stirpe, Egli non vacillerà in eterno:
La discendenza dei giusti sarà benedetta. il giusto sarà sempre ricordato.

Onore e ricchezza nella sua casa, Non temerà annunzio di sventura,


la sua giustizia rimane per sempre. saldo è il suo cuore, confida nel Signore.
Spunta nelle tenebre come luce per i giusti, Sicuro è il suo cuore, non teme,
buono, misericordioso e giusto. finché trionferà dei suoi nemici.
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Santo

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Giuseppe Liberto

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Andante festoso e solenne

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San - to, san - to, san - to il Si - gno - re

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l'al - to dei cie - li. Be - ne - det - to co - lui che vie - ne nel

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Anamnesi
Giuseppe Liberto

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Mi - ste - ro del - la fe - de.

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Tu ciIhaire - den - ti con la tu - a cro - ce e la tua ri - sur - re - zio - ne.

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Agnello di Dio
Giuseppe Liberto

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do - na a noi la pa - ce.

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Canto di Comunione

Lentissimo Giuseppe Liberto

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Pa - dre, se que - sto ca - li - ce non può pas - sa - re

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Dio mio, invoco di giorno e non ri - spondi grido di not-teIe non tro - vo ri - po - so.

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Eppure tu abiti la santa dimora


tu, Signore, lode d'Israele

In te hanno sperato i nostri padri,


hanno sperato e tu li hai liberati.
A te gridarono e furono salvati,
sperando in te non rimasero delusi.

Da me, Signore non stare lontano,


mia forza accorri in mio aiuto.
Sei tu la mia lode nella grande assemblea;
scioglierò i miei voti davanti ai suoi fedeli.

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