Non illudiamoci, l’agonia del berlusconismo è solo all’inizio

Tra minacce, tattiche e giravolte chissà quando finirà y(7HC0D7*KSTKKQ( +"!=!?!"!%

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America, America,
no we can’tt
no we can’t Le speranze
deluse e le
di Noam prospettive
Chomsky della politica Usa
a
Edizioni Alegre,
pag. 400 18,00 euro

a
In libreria www.ilmegafonoquotidiano.it

Venerdì 3 dicembre 2010 – Anno 2 – n° 311 € 9,90 DVD + € 1,20 – Arretrati: € 2,00
Redazione: via Orazio n° 10 – 00193 Roma Spedizione abb. postale D.L. 353/03 (conv.in L. 27/02/2004 n. 46)
tel. +39 06 32818.1 – fax +39 06 32818.230 Art. 1 comma 1 Roma Aut. 114/2009

E LETTA CANTÒ TRE VOLTE Agente Zerozerotette

di Marco Travaglio

S
ilvio, te l’avevamo detto. I soli di cui puoi fidarti
siamo noi, che di te abbiamo già detto e scritto
Perfino il fido Gianni dice all’ambasciatore Usa: tutto quel che c’era da dire e da scrivere. Noi
che Wikileaks ci fa un baffo. Noi che
“Berlusconi è fisicamente e politicamente debole” seguiteremo a volerti bene anche quando l’ultimo
servo ti avrà voltato le spalle. Manca poco a quel
Wikileaks: contro i magistrati B. conta su Bersani giorno, ora che si scopre come il complotto di
Assange sia un penoso autocomplotto e persino Letta
(Gianni, s’intende) e Cantoni affiorano tra le fonti degli
Usa. Mentre lui passava il tempo a sventare i complotti
Svelata un’altra gola del Pd (figuriamoci), di Fini, delle toghe rosse e delle
profonda: penne giustizialiste, un esercito di serpi in seno
ingrassavano in casa sua, pronte a spifferare tutto
è Giampiero Cantoni appena girato l’angolo, mordendo la manina che le
il presidente della nutre. È vero che, circondandosi di certa gente, è il
commissione Difesa minimo che possa capitare. Giuliano Ferrara raccontò
che negli anni ‘80 faceva la spia a pagamento
del Senato. Anche lui spiattellando alla Cia tutto quel che sapeva del povero
dice agli americani: Craxi. Mettersi in casa gente così non è il massimo
dell’astuzia. Ma la generosità dell’ometto è nota:
“Il premier rovinato dimentica tutto, sperando che gli altri facciano
dai festini scatenati”. altrettanto con lui. È il caso di Letta-Letta, del quale
Sugli interessi non s’è mai saputo se sappia più cose di B. o se B.
sappia più cose di lui. Ma Cantoni? Nel '93 era un
del leader Pdl uomo finito. Arrestato per corruzione e bancarotta,
nei gasdotti bagarre dovette patteggiare la pena. In un altro paese sarebbe
scomparso dalla circolazione. Invece B. se lo portò in
alla Camera Senato e lo riempì di prebende, dalla presidenza della
pag. 2 - 3 - 4 - 5 z
commissione Difesa a quella della fondazione Fiera di
Milano. E quello per sdebitarsi – secondo le rivelazioni
Silvio Berlusconi, durante le di Wikileaks – spettegolava con l’ambasciata Usa sulle
dichiarazioni di voto al termine del
sue precarie condizioni psicofisiche. Ma non per
suo intervento al Senato, il 30
settembre 2010 (FOTO ANSA) averlo nominato senatore, bensì per i festini che lo
rintronano e lo portano a vedere complotti
dappertutto, persino dietro Noemi Letizia (la celebre

FINI VUOL DIRE SFIDUCIA

Agente Zerozerotette). Intanto Letta-Letta soffiava
all’orecchio dell’ambasciatore Thorne che B. è
“fisicamente e politicamente debole”, “senza energie”
e dopo l’attentato di piazza Duomo “era caduto in
depressione”. Non che Thorne non se ne fosse
accorto da sé: nel primo incontro dopo

Il Terzo polo con Casini e Rutelli vuole un nuovo governo l’insediamento, lo vide appisolarsi mentre gli parlava;
un’altra, visitandolo dopo il vile lancio della statuetta,
lo trovò “bendato e con abrasioni” in pieno delirio,
mentre vaneggiava di “un suo progetto per la
Preparata una formazione dei futuri leader del Paese” da affidare a
mozione congiunta. ngiù al nord UNIVERSITÀ x Gli docenti del calibro di Putin. E, a proposito di Silvio e
studenti ci scrivono
Di Pietro pronto Castelli, Gamma e Vladimir, un altro “contatto all’interno dell’ufficio del
premier” gli raccontò che “a ogni incontro si
a votarla. Bocchino:
con Pd e Idv siamo
la ‘ndrangheta che “Cos’abbiamo scambiano regali sontuosi” come fidanzatini di Peynet.
punta sulla Lega Così gli americani tentarono di guastare la love story
a 317 voti, cioè
la maggioranza
Vecchi pag. 12z fatto per con “un’offensiva diplomatica con figure chiave
dentro e fuori il governo italiano e il Pdl”. E subito
“alcuni esponenti Pdl in privato han cominciato ad
della Camera.
Anche Pisanu CATTIVERIE meritarci questi avvicinarsi, manifestando il loro interesse a calmare la
‘passione’ di Berlusconi con Putin”. Battaglioni di
badanti del Pdl si proponevano di far divorziare Silvio
e Montezemolo
favorevoli a una svolta
Gli studenti hanno scelto la fine
del mese per protestare. I poliziotti sputi in faccia? ” e Putin. Ora che il pover’ometto non può più fidarsi di
nessuno, comincerà a scrutare diffidente anche i più
sono più deboli se a digiuno
(www.spinoza.it) fedeli tra i fedelissimi. A partire da Cicchitto che, a
Telese pag. 4 z Perniconi pag. 11 z La protesta degli universitari (FOTO ANSA)
causa del cappuccio, è il primo dei sospetti. E Bondi?
Siamo sicuri che quelle sue poesie spaccamaroni non
nascondano cablogrammi in codice per una potenza
Udi Michele Boldrin Udi Furio Colombo Udi Vittorio Malagutti straniera? E quel Ghedini? Siamo certi che non vada a
cantarsela con la Boccassini? E gli acuti Al Fano,
CARI MIGRANTI EREDE, Calderoli e Gasparri? Come non temere che quegli
occhi pallati nascondano una microcamera della
RAGAZZI, UGUALE UN AVVOCATO NordCorea? E Giovanardi e Capezzone? Le loro
COSA VOLETE? BESTIE NEL MATTONE dichiarazioni in aramaico potrebbero celare messaggi
subliminali ai servizi mediorientali (escluso il Mossad,

Uporta)nagioritaria
fetta ampia (forse mag- olo una voce ha raccontato al hi l’ha detto che il mattone
forse no, non im- S mondo di una strage di esseri C non tira? A Milano, per esem-
dell’università italiana umani che si sta compiendo in pio, in queste settimane una pat-
troppo serio per conoscerli). Alla fine l’unico
insospettabile sarà Frattini Dry. Non per innata fedeltà,
ma perché il tradimento richiede comunque un
è scesa in piazza in veemente queste ore e minaccia di conti- tuglia di manager, avvocati e ban- minimo di consistenza. Gli americani lo considerano
protesta contro il ddl Gelmini nuare. Uccidono o lasciano mo- chieri è impegnata a dare gli ul- un fattorino, tant’è che “veniva a conoscenza dei
approvato dalla Camera. Ora rire nel deserto coloro che non timi ritocchi a un affare davvero colloqui tra Berlusconi e Putin solo dopo che hanno
è di ritorno al Senato per il via pagano un riscatto. Uomini ma promettente, almeno sulla carta. avuto luogo”. Sempre l’ultimo a sapere, come i
libera definitivo. pag. 22 z anche donne. pag. 22 z pag. 16 z cornuti. Dunque, anche volendo, incapace di tradire.
pagina 2
Come ti seziono
un governo
in agonia
Dal motore di Wikileaks, e attraverso la mediazione
dei siti internet di Nyt, El Paìs, The Guardian, Der
Spiegel e Le Monde, sono arrivate nei computer di
mezzo mondo le note riservate che ambasciatori e
diplomatici inviano al Dipartimento di Stato Usa. Ne è
uscita un’immagine non mediata di come gli
americani vedono il resto del mondo.
Sull’Italia il giudizio appare assai netto.
di Ferruccio Sansa
U
n uomo malato, solo. Un
leader che si sente abban-
donato dalla famiglia, che
teme le congiure e non si
fida di nessuno. Dai cablogram-
mi inviati dall’Italia a Washin-
gton emerge un ritratto inedito
di Berlusconi: un leader e una
persona deboli. Una descrizione
pesante perché a redigere i rap-
porti è David Thorne, ambascia-
tore Usa a Roma. Di più, nel loro
lavoro i diplomatici si avvalgono
delle testimonianze di figure vi-
cine al premier, addirittura il fido
Gianni Letta, e Giampiero Can-
toni, presidente della commis-
sione Difesa del Senato. La tem-
pesta Wikileaks non è finita. An-
zi, la seconda ondata è più pesan-
te per l’Italia: tutti i siti dei prin-
cipali quotidiani del mondo ieri
aprivano parlando del nostro
premier, dei party selvaggi e dei
rapporti con Putin. Ne emerge il
ritratto di una personalità “com-
plessa” che mostra una “schiac-
ciante fiducia in se stesso… che
lo ha reso sordo al dissenso”.
Berlusconi è uno dei leader og-
getto delle maggiori attenzioni
dell’intelligence americana. Il
suo nome compare 652 volte nei
cablogrammi di Wikileaks. A
preoccupare l’amministrazione
Obama anche le condizioni di sa-
lute del Caimano. I risultati degli
esami di Berlusconi sono stati un
“complete mess”, un disastro as-
soluto dicono i collaboratori di
B. Aggiungono: “Siamo molto
preoccupati della sua salute”.
UN RITRATTO lontano anni
luce dall’immagine di Berlusconi
cui siamo abituati. I funzionari di-
plomatici americani ricordano
che il premier è svenuto tre volte
in pubblico negli ultimi anni. So-
no gli uomini vicini a lui a indi-
care una possibile causa dei ma-
lori: “Significa che non ha avuto
sufficiente tempo per riposarsi
viste le notti in bianco e l’inclina-
zione per i party selvaggi”. Ma i
cablogrammi rivelano altri episo-
di ignoti. Così Thorne racconta la
sua prima telefonata a Berlusco-
ni: “Il premier per qualche istan-
te si addormentò”. Lo stesso Letta
ammette che gli scandali degli ul-
timi mesi hanno lasciato il Cava-
liere “fisicamente e politicamen-
te debole… privo di energie”.
In fondo Berlusconi ha 74 anni e
svolge un lavoro faticosissimo.
Ma i report americani non sem-
brano attribuire il cedimento fi-
I fedelissimi agli
Usa: ha l’incubo
di tradimenti
e ricatti
Ma apprezza
Bersani
e D’Alema
U n uomo fiaccato dalla vita dissoluta
che conduce, dalle notti insonni,
dagli appuntamenti con le donne. Un
uomo stanco, che si “appisola” durante
un incontro in Ambasciata. I suoi lo de-
scrivono anche “malato”.
SE QUESTO È UN PREMIER
Nei report di Wikileaks i giudizi di Letta e Cantoni:
“Berlusconi è debole, salute rovinata dai festini”
Prime pagine in tutto il mondo
Dal “Pais” al “Guardian”: la vicenda
di B. fa il giro del mondo
sico del Cavaliere agli impegni
istituzionali: “Berlusconi ha can-
cellato la sua partecipazione alla
visita di Stato al Re Abdullah di
Giordania, ha spiegato che era ri-
masto a Milano a causa del cattivo
tempo. Il premier… ha lasciato
l’impressione di aver scelto i di-
vertimenti privati amministran-
do le sue energie per i fiammeg-
gianti party nella dacia di Putin”.
Dal cablogramma di Thorne si ca-
pisce che sull’altra sponda dell’A-
tlantico sanno tutto, guai familia-
ri e politici: “Berlusconi accusa
Napolitano di lavorare contro di
lui”.
Emerge un Paese dilaniato da
congiure, tradimenti e faide. Se-
condo Cantoni, “Tremonti, Fini e
Pisanu stanno preparando le fon-
damenta per una battaglia di suc-
cessione post-berlusconiana”.
Il Cavaliere non si fida di nessuno:
“Berlusconi è convinto che i ser-
vizi italiani possano averlo inca-
strato nella presunta vicenda che
coinvolge minori”. E qui ecco un
IL CORPO DEL CAPO Radiografia di un leader
Crisi, svenimenti e notti calde: cliniche e misteri
di Eduardo Di Blasi
Ptatogliroblemi al cuore che hanno
richiesto un bypass (impian-
allo Heart Center di Cle-
veland, in Ohio, nel 2006), mal
di schiena, sciatica, problemi al
collo, asportazione di un fram-
mento di menisco del ginocchio
destro, choc anafilattico provo-
cato dalla puntura di un ragno,
tumore alla prostata, riduzione
di un’ernia inguinale, colica re-
nale con asportazione di calcoli,
una leggera forma di rosolia,
problemi al tendine di una ma-
no, una serie consistente di sve-
nimenti (indicati di volta in volta
con ipotensione, lipotimia, man-
canza di acqua, caldo intenso,
affaticamento da lavoro), il pri-
mo risalente al matrimonio di
Antonio Martusciello, nel feb-
braio del 1998, il più serio quel-
Salute e party
Fiaccato e stanco
episodio sconcertante: “Durante
la conversazione di Cantoni con
l’ufficiale politico dell’Ambascia-
ta, Berlusconi chiama il senatore
al telefono e gli confida che è im-
minente l’arresto di quattro cara-
binieri, avrebbero ricattato il Go-
vernatore del Lazio, Piero Mar-
razzo”. È lo stesso rapporto che
nota: “La storia esplose sui gior-
nali giorni dopo”. Ma se gli ame-
ricani dicono il vero, come face-
va Berlusconi a sapere in anticipo
degli arresti?
NEMICI DAPPERTUTTO a
sentire Berlusconi. “Il premier
identifica la magistratura come il
più grande problema da risolve-
re”, scrive Thorne riportando un
colloquio con il Cavaliere. Ma ec-
co la sorpresa: “Berlusconi dice
di essere pronto a creare un’al-
leanza con il centrosinistra per
realizzare la riforma della giusti-
zia. Dice che in questa materia ha
alleati anche nell’opposizione,
come Pier Luigi Bersani”. Possi-
bile? Non basta: “Berlusconi e
Letta manifestano grande rispet-
to per i leader dell’opposizione.
Il premier parla di Bersani, uomo
brillante che centra sempre l’o-
biettivo. Letta loda D’Alema, “the
smartest guy in the room”. Il più
intelligente, insomma.
Intanto l’America guarda all’Ita-
lia, a preoccuparla però sembra-
no i riflessi della nostra politica
su altre questioni più importanti:
“Il comportamento italiano ha
dato all’Iran l’impressione che la
comunità internazionale fosse di-
lo in diretta tv il 26 novembre
del 2006, durante un convegno
a Montecatini: episodi analoghi
si presentarono negli anni
1998, 1999, 2000, 2002,
2003, 2006 e 2007.
“Una persona che non sta be-
ne”, disse due anni fa Veronica
“Non sta
bene” disse
la moglie: ma
si riferiva alle
“vergini che
si offrono
al drago”
POTERI E BUGIE
Veronica e i figli
“Abbandonato dalla famiglia”
P reoccupato anche dalle sue vicende
familiari: “Senza rapporti dopo la ri-
chiesta di divorzio”. Il report cita anche
la richiesta di Veronica Lario di un asse-
gno annuale di 100 milioni per il man-
tenimento.
visa”. Già, l’Iran, come la Libia.
Ma soprattutto il vero macigno
sui rapporti tra Italia e Usa: l’ami-
cizia tra Berlusconi e Putin. Chis-
sà quindi che faccia ha fatto l’in-
quilino della Casa Bianca quando
ha letto un documento che par-
lava di “accordi commerciali non
trasparenti tra Berlusconi e il lea-
Lario, intendendo però parlare di
un’altra “malattia”, quella che
avrebbe portato Silvio Berlusco-
ni, il marito dal quale stava per
separarsi, a frequentare “figure
di vergini che si offrono al drago
per rincorrere il successo e la no-
toretà”.
Per essere un Superman, il set-
tantaquattrenne presidente del
Consiglio italiano non sembra
passarsela benissimo, ma come
è prassi del potere, la malattia,
vera o presunta, viene nascosta
o propagata a seconda che ciò
sia funzionale o meno alla bat-
taglia politica.
Attorno al morbo, frattanto, si
issano leggende o verità da te-
nere celate. Come quelle che
questa estate ruotarono intorno
alla residenza del castello di Tor
Crescenza, alla periferia di Ro-
ma, dimora riservata a due passi
Il caso della minorenne
“Teme una trappola dei Servizi”
“C antoni - è ancora spiegato nel cablo-
gramma - ci ha confidato che Berlu-
sconi crede che i servizi segreti possano
avergli deliberatamente teso una trappola
con la sua presunta relazione con una mino-
renne”.
der russo Putin”. Oppure quando scimenti a nostre figure pubbli-
ha letto: “L’ambasciatore georgia- che. Accade per Roberto Savia-
no a Roma ci ha detto che il suo no, ma nei dossier che riguarda-
governo ritiene che Putin abbia no la Spagna: “Lo scrittore ha
promesso a Berlusconi una per- commentato che il sistema giu-
centuale sui profitti sui gasdotti diziario spagnolo è così corrotto
sviluppati da Gazprom insieme che la criminalità non ha biso-
con Eni”. gno di corrompere i magistra-
Poche le note positive, i ricono- ti”.
dall’ospedale Sant’Andrea e dal lute personale e quella politica
suo reparto di oncologia, o ai da sempre finiscono per coinci-
viaggi in Russia, battezzati di vol-
ta in volta come appuntamenti
per affari, donne o cure medi-
dere .
È utile ricordare che nel Paese
governato da un uomo che la
che . pubblicistica della casa definisce
Nell’ultimo cablogramma filtrato indistruttibile (“tecnicamente
dall’imbuto di Wikileaks, la immor tale”, ebbe a dire uno dei
preoccupazione statunitense suoi medici curanti), si conosca-
per le sorti del primo ministro no i nomi dei suoi dottori per-
italiano, viene comunicata con la
formula “salute personale e po-
sonali. Da Umberto Scapagnini,
sessuologo e endocrinologo fatto
litica”. Questo perchè in Ame-
rica “un uomo che dorme tre ore
eleggere sindaco a Catania (che
all’Europarlamento “espor tò”
per notte”, ma anche uno che è
semplicemente fiaccato da una
una falsa penna stilografica con
micro siringa di prostaglandina
qualche malattia, non è consi- incorporata per provocare ere-
derato in grado di reggere le sorti zioni artificiali al bisogno), ad Al-
di una nazione, non è il candi- berto Zangrillo, primario di te-
dato su cui puntare: nel Paese rapia intensiva cardiovascolare
che ammirò la tempra di un del San Raffaele di Milano, il ca-
Franklin Delano Roosevelt, che ro ospedale di Don Verzé nel
per anni provò a nascondere la quale il premier è finito ricove-
propria disabilità motoria, la sa- rato quattro volte, l’ultima a se-

Il ricatto a Marrazzo
Carabinieri arrestati, B. sapeva
C antoni durante il colloquio con un diplo-
matico dell’ambasciata ricevette una te-
lefonata del premier in cui “Berlusconi con-
fidava che era imminente l’arresto di quattro
carabinieri che si riteneva ricattassero” Mar-
razzo con un videotape a sfondo sessuale.
I dossier “italiani” si chiudono
con un passaggio fulminante:
“Benché sia noto che gli italiani
sono portati al senso di cospira-
zione, la loro paranoia è storica-
mente ben fondata”. Alla fine,
per capire chi siamo, dobbiamo
leggere i rapporti dei diplomatici
americani.
guito della nota aggressione in
piazza Duomo, quando fu colpito
al volto da una statuetta che gli
fece saltare un dente e lo con-
segnò a venti giorni di prognosi.
Adesso la prognosi sembra più
grave, la malattia è diventata la
debolezza, le troppe feste, il poco
sonno che fa sì che Berlusconi si
“appisoli” durante un incontro uf-
ficiale in Ambasciata.
Le due “malattie”, ritornano ad
essere una sola, quella indicata
La confidenza di Bossi
“I clan dietro i sexy scandali”
“B ossi disse all’ambasciatore che
elementi del crimine organizzato
avevano probabilmente teso una trap-
pola a Berlusconi per alcuni degli scan-
dali sessuali, ma che nessuno può nega-
re ha abboccato di buon grado”.
Oggi il vertice a Soci
Summit tra Berlusconi e Putin nel
Caucaso del Nord, dove si terranno
le Olimpiadi invernali del 2014
di David H. Thorne
ebbene la maggioranza
S
parlamentare del primo
ministro Berlusconi sia so-
lida e nessuno al momento
sia in grado di prevedere la sua
fine politica, il crescente nume-
ro di scandali, le decisioni a lui
contrarie dei tribunali e i pro-
blemi di salute lo hanno indebo-
lito e hanno indotto alcuni ex al-
leati di Berlusconi a cominciare
a scommettere sulla sua longe-
vità politica. In un clima politi-
co esacerbato, parlare di com-
plotti spesso serve ad ostacola-
re il dibattito politico reale e a
distrarre il governo Berlusconi
dal perseguire o persino dall’e-
laborare una agenda politica
coerente.
Dopo una lunga stagione
2 calda, in primavera e in esta-
te, di scandali personali e pro-
fessionali, il primo ministro Ber-
lusconi tornando dal periodo di
vacanze concessosi nel mese di
agosto appariva ringiovanito
dal successo del vertice del G8 e
dalla confermata popolarità.
Tuttavia il 7 ottobre è arrivato il
primo di una serie di colpi. Un
tribunale civile ha sentenziato
che l’azienda di famiglia, la Fi-
ninvest, doveva pagare ad una
azienda rivale la somma di 750
milioni di euro a titolo di risar-
da Veronica Lario (rimarcata da
Repubblica nelle famose “dieci
domande”, ma anche da Famiglia
Cristiana), e quella di un corpo di
ultrasettantenne che non può più
tirar tardi in discoteca, come ac-
cadde al Lotus Club di Milano nel-
l’ottobre 2008, e vantarsi alle sei
e un quarto del mattino, mentre si
fa strada circondato da alcune ra-
gazze: “Se dormo tre ore, poi ho
ancora energia per fare l’amore
per altre tre”.
Caimano Usa e getta
“Isolato e ossessionato”
LA CONDANNA DELL’AMBASCIATORE
“NON È PIÙ IN GRADO DI DECIDERE”
cimento susseguente al fatto che
un avvocato della Fininvest ave-
va corrotto un giudice per orien-
tare la sentenza di una causa ci-
vile riguardante le due aziende.
Due giorni dopo la Corte Costi-
tuzionale ha dichiarato l’incosti-
tuzionalità del lodo Alfano (...).
Due esponenti politici per- Diversi contatti dell’Amba-
3 sonalmente e professional- 5 sciata hanno descritto un cli-
mente vicini a Berlusconi, nel ma politico dominato dalle teorie
corso di conversazioni separate
con l’Ambasciata, hanno recen-
temente descritto il primo mini-
stro in termini sorprendente-
mente simili. Il 23 ottobre Gian-
ni Letta, sottosegretario alla Pre-
sidenza del Consiglio, ha detto
all’ambasciatore che Berlusconi
è “fisicamente e politicamente
debole” descrivendo il primo
ministro, solitamente iperattivo,
come un uomo “privo di ener-
gie”. Il vecchio amico di Berlu-
sconi, Giampiero Cantoni, presi-
dente della Commissione Difesa
del Senato, ha detto ad un fun-
zionario dell’Ambasciata il 22 ot-
tobre che “siamo tutti preoccu-
pati per la sua salute” osservan-
do che Berlusconi è svenuto tre
volte in pubblico negli ultimi an-
ni e che le analisi cliniche sono
“un vero disastro”. Cantoni ha
detto che l’abitudine di Berlu-
sconi di fare tardi la notte e il suo
debole per le feste hanno come
conseguenza che non riposa ab-
bastanza. Il 27 ottobre la stampa
italiana ha scritto che Berlusconi
soffre di una leggera forma di
scarlattina che gli sarebbe stata
contagiata dal nipote (N.B.: a set-
tembre in occasione della ceri-
monia ufficiale di presentazione
del nuovo ambasciatore ameri-
cano, Berlusconi si è brevemen-
te appisolato e il 19 ottobre sem-
pre in presenza dell’ambasciato-
re è apparso distratto e stanco).
Cantoni ha detto che Berlu-
4 sconi era sopraffatto dalle
preoccupazioni personali. Ha
osservato che si sentiva allonta-
nato dalla famiglia da quando sua
moglie, Veronica Lario, aveva
messo a rumore l’opinione pub-
blica pubblicando la scorsa pri-
mavera una lettera aperta nella
quale annunciava la sua inten-
zione di chiedere il divorzio e ac-
cusava il 74enne primo ministro
di intrattenersi con minorenni.
(...) Al contempo, sempre se-
condo Cantoni, Berlusconi teme
di dover vendere importanti
pezzi del suo patrimonio per pa-
gare il risarcimento di 750 milio-
ni come da sentenza del tribuna-
POTERI E BUGIE
Giustizia
“La riforma? Il Pd alleato”
L a giustizia come il “problema maggio-
re” dell’Italia. B. all’ambasciatore si dice
pronto ad un patto con l’opposizione per la
riforma della giustizia. A riguardo “dice di
avere alleati nell’opposizione sulla necessi-
tà della riforma, compreso Bersani”.
le. Cantoni ha aggiunto che un
processo di mafia in corso da an-
ni a Palermo contro un altro al-
leato di vecchia data e consiglie-
re di Berlusconi, già condannato
in primo grado, poteva tradursi
in uno spettacolo pubblico
estremamente negativo per lui.
del complotto. Sulla scia di due
sentenze del tribunale, Berlusco-
ni ha accusato il presidente della
Repubblica, Giorgio Napolitano,
di lavorare contro di lui e si è sca-
gliato con toni emotivi e duri con-
tro la giustizia il genere. Gianni
Letta ha detto all’ambasciatore
che lo sfogo di Berlusconi aveva
determinato relazioni “gelide”
con Napolitano e ha aggiunto
che l’episodio lo aveva fatto ap-
parire debole. Diversi esponenti
politici del Pdl hanno oscura-
mente alluso al fatto che “forze
istituzionali” stanno tentando di
rovesciare Berlusconi (...)
Cantoni ha confidato che
6 Berlusconi è convinto che i
servizi segreti italiani potrebbe-
ro averlo volontariamente inca-
strato in una presunta storia che
coinvolge una minorenne. Du-
rante la conversazione tra Can-
toni e il funzionario dell’amba-
sciata americana, Berlusconi ha
telefonato al senatore per confi-
dargli che era imminente l’arre-
sto di quattro carabinieri sospet-
tati di aver ricattato il governa-
tore del Lazio con la registrazio-
ne di un incontro sessuale (...)
Cantoni ha detto al funzionario
dell’ambasciata che questa vi-
cenda aveva convinto Berlusco-
ni di non potersi fidare dei ser-
vizi segreti. Il 21 ottobre, il lea-
der della Lega Nord, Umberto
Bossi, commentando i guai di
Berlusconi, ha detto all’amba-
sciatore che probabilmente per-
sonaggi della criminalità orga-
nizzata avevano organizzato al-
cuni degli scandali sessuali per
far cadere in trappola Berlusco-
ni, ma che nessuno negava che
Berlusconi aveva abboccato al-
l’amo di sua spontanea volontà.
In una sorta di replay degli
7 scandali della scorsa prima-
vera e della scorsa estate indotti
dalla stampa estera, un articolo
del Times di Londra che accusa-
va le truppe italiane in Afghani-
stan di pagare gli insorti talebani
ha innescato tutta una serie di
ipotesi in seno al governo italia-
Il ministro degli Esteri
“Frattini è solo un fattorino”
C hi influenza Berlusconi sulla politi-
ca italiana in Russia? Di certo “non
si tratta delle istituzioni politiche estere
del governo italiano. Frattini è larga-
mente percepito come il fattorino della
politica estera del premier”.
Putin e il sospetto
di “affari sporchi”
“ Le relazioni
pericolose
con il leader
russo e le
preoccupazioni
sull’affidabilità
internazionale
”
no e non solo che ruotavano in-
torno ad una possibile fuga di no-
tizie orchestrata dal governo de-
gli Stati Uniti per screditare il go-
verno Berlusconi. Inoltre in que-
sti giorni non è insolito che espo-
nenti del Pdl ipotizzino – tramite
la stampa o parlando diretta-
mente con funzionari dell’Am-
basciata – che la nuova ammini-
strazione USA auspicherebbe la
caduta del governo Berlusconi
(...)
Uno dei presunti successori
8 di Berlusconi, il presidente
della Camera Gianfranco Fini, a
settembre ha dato vita ad uno dei
suoi periodici scontri con Berlu-
sconi, apparentemente sull’eu-
tanasia e sul testamento biologi-
co, ma in realtà sulla conduzione
non democratica del partito da
parte di Berlusconi e sul peso
crescente della Lega Nord. Più di
recente il potente ministro del-
l’Economia, Giulio Tremonti, ha
apertamente sfidato Berlusconi
sulla politica economica e di bi-
lancio con il risultato di dare vita,
contemporaneamente, a due
ipotesi di segno contrario: le sue
dimissioni e il desiderio di suc-
cedere a Berlusconi. Risponden-
do ad una domanda diretta del-
l’ambasciatore, Gianni Letta ha
Venerdì 3 dicembre 2010
L’autore del cablogramma
David Thorne, 65 anni, imprenditore
e bramino democratico di Boston, è
stato scelto dal governo di Barack
Obama come ambasciatore
americano a Roma il 26 luglio 2009.
Laureato a Yale, specializzato in
giornalismo alla Columbia
University, Thorne parla un perfetto
italiano e conosce molto bene
l’Italia. Ha vissuto a Roma da
bambino: il padre è stato editore di
“The Rome Daily American”, uno dei
quotidiani più letti nella comunità
americana in Europa.
detto che l’ipotesi di una caduta
del governo era minima e poco
probabile. Cantoni ci ha detto
che Tremonti, Fini e l’ex mini-
stro dell’Interno, Pisanu, stava-
no preparando il terreno per la
lotta alla successione di Berlu-
sconi, ma che ritenevano per il
momento stabile il governo.
Forse il magnate dei media
9 Berlusconi è incline a fare
delle gaffe quando parla in forma
ufficiosa, ma si è sempre mostra-
to astuto nell’inviare messaggi di
natura strategica. Questa abilità
non si è vista in occasione di un
fatto recente che ha sollevato
critiche e preoccupazioni sia tra
gli amici che tra i nemici di Ber-
lusconi. A metà ottobre, prima
di un viaggio di tre giorni in Rus-
sia per festeggiare il complean-
no di Putin, Berlusconi ha fatto
sapere alle agenzie che si tratta-
va di una visita “strettamente pri-
vata”. Questa dichiarazione è
stata accolta con scetticismo e
con un certo sarcasmo. A rende-
re le cose ancora più misteriose,
il giorno prima della partenza
Berlusconi ha cancellato l’in-
contro con il re di Giordania, Ab-
dullah, in visita ufficiale in Italia,
ed è rimasto a Milano dicendo
che era indisposto. Berlusconi,
che va fiero dei suoi rapporti per-
sonali con interlocutori chiave
del Medio Oriente, ha inevitabil-
mente dato l’impressione che,
scegliendo lo svago personale ai
doveri di statista, stava rispar-
miando le poche energie per po-
tersela spassare nella dacia pri-
vata di Putin.(...)
Scandali sessuali, indagi-
10 ni penali, problemi fami-
liari e preoccupazioni finanzia-
rie apparentemente pesano
moltissimo sullo stato di salute
personale e politico di Berlusco-
ni nonchè sulla sua capacità de-
cisionale. (...)
Traduzione di Carlo Antonio Biscotto
pagina 4

POTERI E BUGIE

Gianni Letta/1 Gianni Letta/2 Giampiero Cantoni

Incontri, messaggi
Scatto d’ira contro Napolitano
e report dentro
“B erlusconi ha accusato il capo dello Sta-
to di lavorare contro di lui e ha reagito
in modo emotivo contro il sistema giudizia-
l’ambasciata degli Usa rio”. Lo “scoppio d’ira” di Berlusconi ha por-
tato a relazioni “gelide” con Giorgio Napolita-
no, e “questo episodio lo fa apparire debole”
B. è debole e senza energie La salute disastrosa del premier
O ttobre del 2009, Gianni Letta, parla con
preoccupazione con l’ambasciata ame-
ricana sullo stato di salute del presidente del
Consiglio, Silvio Berlusconi e rivela:
“È fisicamente e politicamente debole
e senza energie”
C ome Letta, le rivelazioni di Giampiero
Cantoni sono dell’ottobre del 2009. L’e-
sponente del Pdl confida all’ambasciata
americana la sua “preoccupazione” per lo
stato di salute di Berlusconi e sui test medici
“disastrosi” del Cavaliere

Da sinistra a destra: Silvio Berlusconi con il capo dello

Stato, Giorgio Napolitano; il premier durante il voto di
fiducia alla Camera del 29 settembre scorso;
Berlusconi mentre esce dall’ospedale dopo
l’aggressione di Tartaglia a Milano; Berlusconi
assieme all’ex presidente degli Stati Uniti, George W.
Bush. E ancora il ministro dell’Economia, Giulio
Tremonti e la sede Fininvest

di Luca Telese
B. TREMA: IL TERZO POLO ESISTE
S
i scrive Wikileaks, ma si leg-
ge “Terzo polo”. E se è vero
che il battito d’ali di una far-
falla in un continente può
produrre un terremoto in un al-
ED È PRONTO A VOTARE LA SFIDUCIA
tro, è altrettanto vero che quan-
do all’ora di pranzo a Monteci-
Fini: il governo non esiste più. E si scatena contro il Pdl
torio si affacciano alla bouvette
del Transatlantico i sorrisi sma-
glianti dei finiani e quelli degli
altri leader reduci del vertice
dei cinque partiti centristi, nel-
lo strano cortocircuito fra l’im-
mensamente grande del villag-
gio globale e l’immensamente
piccolo del villaggio parlamen-
tare, tutti capiscono che, in que-
ste concitate ore, la crisi italiana
si sta alimentando anche delle
rivelazioni del sito americano,
che il processo di decomposi-
zione parlamentare del berlu-
sconismo trae forza (anche) dal-
la disgregazione a mezzo Inter-
net della sua immagine planeta-
ria.

Le 87 firme che
danno il la

È UN BOLLETTINO di guerra
tambureggiato in parallelo sulle
agenzie, quello che mette in col-
lisione due mondi apparente-
mente estranei – quello della
grande diplomazia, e quello della
piccola algebra di emiciclo –
scandendo la passione mediatica
del berlusconismo. Da un lato ci
sono le 87 firme apposte in calce
a una mozione di sfiducia al pre-
sidente del Consiglio, che di fatto
diventano l’atto di nascita di un
terzo schieramento nella politica
italiana. Dall’altro c’è il continuo
ping pong delle rivelazioni, che
produce capannelli e stupore tra
i deputati. Sì, certo, nulla è igno-
to, quando si parla del cerimonia-
le estetico del Cavaliere, della fe-
nomenologia di “Papi” dei suoi
riti e dei suoi festini: ma tutto di-
venta terribilmente contunden-
te quando la fonte che lo certifica
è l’apparato diplomatico della
prima potenza del pianeta. Tutto
si complica quando il verbo che
descrive il crepuscolo del leader
è “rovinare”, e l’ufficiale certifi-
catore di queste indiscrezioni si
scopre essere (malgrado le
smentite obbligate) il gentiluo-
mo di sua maestà Gianni Letta in
persona. C’è qualcosa di inquie-
tante e di mistico in questa epi-
fania rovesciata in cui il corpo del
re taumaturgo viene vagliato con
Fli, Udc, Api
e Mpa sono
pronti a votare
uniti
una mozione
contro
l’esecutivo
il canone feroce della politica an-
glosassone, impietosamente rac-
contato nelle sue defaillance, im-
mortalato in quegli abbandoni
soporiferi che l’Italia guardava
con bonaria ironia e la politica
americana giudica con spietata
TRA ROMA E MOSCA Il consigliere nelle carte di Wikileaks
Valentini, il potere del ministro ombra
di Stefano Feltri
Dsia èunireunche Valentino Valentini è
“mediatore” con la Rus-
po’ riduttivo. Nei file di
Wikileaks anche l’ambasciata
americana di Roma ammette
che “non è chiaro cosa faccia a
Mosca durante le sue frequenti
visite ma si dice che curi gli in-
teressi commerciali di Berlusco-
ni nel Paese”. Quello che è più
chiaro è che questo deputato
bolognese di 48 anni è consi-
derato una specie di ministro
degli Esteri ombra, qualifica che
stava per essere formalizzata
dopo le elezioni del 2008 quan-
do Valentini era pronto a diven-
tare sottosegretario alla Farne-
sina con delega all’Europa. Poi
la cosa è saltata, perché il mi-
nistero avrebbe percepito la no-
mina di Valentini come un com-
severità.
È come se la riunione che si tiene
a porte chiuse al primo piano del
Palazzo, di prima mattina, nel-
l’ufficio di Gianfranco Fini, caval-
casse e si alimentasse di questo
logoramento. I “traditori”, come
missariamento di fatto da parte
di Palazzo Chigi. Così Valentini
ha conservato quello status in-
formale di consigliere della Pre-
sidenza del Consiglio che gli
permette di avere maggiore au-
tonomia d’azione .
In cosa consista, nel concreto, il
lavoro di Valentini, lo ha spie-
gato lui stesso in una lettera al-
l’Espresso nel 2005, dovendo
giustificare la sua presenza su
un volo di Stato: “Si tratta di
un’opera di ‘moral suasion’ ad
adiuvandum dell’eccellente la-
voro della nostra ambasciata”.
All’epoca Valentini era “Tutor
delle imprese italiane in Rus-
sia”, cioè guidava le aziende
nell’esplorazione economica
dell’economia russa post-crisi,
proprio quando venivano lan-
ciate le Zes (Zone economiche
speciali) con agevolazioni per gli
direbbe il premier sono tonificati
e corroborati nel loro rito di pas-
saggio dalla fronda alle barricate:
ecco Pier Ferdinando Casini,
chioma argentea, sorriso rag-
giante, e la certezza di essere il
punto di passaggio fra le repub-
investitori stranieri.
Però nessuno, neanche alla Far-
nesina, ha chiarissimo come si
muova e chi incontri Valentini
quando scende dall’aereo che
ha condiviso con i diplomatici,
come ricorda anche l’onorevole
Roberto Antonione, che nel
2005 era sotto segretario agli
Esteri.
Da allora il ruolo di Valentini è
cresciuto ancora, confermando
che Antonio Tajani ci aveva visto
giusto, indicando questo (allora)
giovane funzionario europeo
come il profilo giusto per sosti-
tuire Nicolò Querci al fianco del
Cavaliere. Nel 1999 Querci, do-
po otto anni a fianco di Berlu-
sconi come capo segreteria,
passa a Mediaset. Per la sua
successione arrivano in due: De-
borah Bergamini, che poi finirà
in Rai e infine alla Camera, e
bliche (nonchè uno dei principa-
li candidati a gestire il dopo-Ber-
lusconi da uno dei Colli alti delle
istituzioni repubblicane). Ecco
Gianfranco Fini, sempre più de-
terminato, anche nelle dichiara-
zioni pubbliche: “La mozione
Valentino Valentini.
Valentini è il più portato agli af-
fari internazionali, nessuno sa
esattamente quante lingue par-
li, chi dice cinque, chi sette o
otto. Visto che Berlusconi se la
cava con il francese ma non è in
grado di usare neppure l’ingle-
se, Valentini si afferma come vo-
ce di Berlusconi in politica este-
ra, lo affianca nei viaggi e tratta
al telefono. Si dice che con Geor-
ge W. Bush avesse sviluppato
un rapporto diretto, vista la fre-
quenza dei contatti.
Oggi Valentini, da bravo diplo-
matico (di prassi, non di forma-
zione), minimizza il suo ruolo
ma non troppo. “Al di là di al-
cuni titoli maliziosi, basta leg-
gere per intero i rapporti filtrati
da Wikileaks per capire di che
cosa si tratti: chiacchiere di cor-
ridoio della politica e della di-
non è un atto irresponsabile. Il
voto anticipato lo escludo ma se
dovesse accadere Berlusconi
non vince”. Ecco il sorriso inef-
fabile di Raffaele Lombardo e del
suo Mpa, il profilo scultoreo di
Francesco Rutelli, miracolosa-
plomazia”. E subito precisa pe-
rò che lui è davvero uno con un
certo peso specifico: “Sui rap-
porti tra Italia e Russia non c'è
nulla di misterioso, come ho
avuto modo più volte di argo-
mentare direttamente all’am-
basciatore Spogli nel corso di
numerose colazioni nella sua re-
sidenza di Villa Taverna”. Ades-
so che il suo nome è finito sui
giornali di tutto il mondo, per
Valentini sarà però un po’ più
complesso muoversi con la di-
screzione a cui si era abituato
negli ultimi anni.

Berlusconi a Bush
Aiuto per le elezioni del 2006
B erlusconi, nell'ottobre del 2005,
chiese all’ambasciatore Usa a Roma
una riunione con Bush “e di poter par-
lare davanti al Congresso degli Usa per
migliorare le sua posizione in vista delle
elezioni di aprile 2006”
mente restituito ai fasti delle lea-
dership che danno l’impressio-
ne di determinare le sorti dei
conflitti; ecco persino il ciuffo
cotonato del lliberaldemocrati-
co Tannoni, che ostenta il sorriso
al fluoro delle grandi occasioni,
LE OPPOSIZIONI Di Pietro: pronti a farlo cadere
Ora le truppe di Bersani possono contare
di Sara Nicoli
bbiamo già perso troppo tem-
“A po”. Alla fine di una giornata
convulsa, Pier Luigi Bersani tira qua-
si un sospiro di sollievo: “Ormai è
chiaro: ci sono le condizioni perché
la crisi politica del governo Berlusco-
ni, che da mesi segnaliamo, abbia
finalmente una formalizzazione
parlamentare”. È l’ora, insomma, di
andare oltre i tatticismi, le trattative
a distanza, quelli che Berlusconi
chiamerebbe “i giochi di Palazzo” e
dare modo al Paese di vedere “con-
cretizzarsi – sono ancora parole del
segretario Pd – con chiarezza l’e-
mergenza italiana”. A parere di
Bersani “davvero a questo punto ci
vuole la determinazione di tutte le
forze politiche per uscire dall’insta-
bilità e dalla paralisi”. E in attesa di
presentare agli elettori “la strada
nuova” del Pd nella manifestazione
Spogli sul premier
È il magafono di Putin “Tremonti e Fini per il dopo-B”
“A bbiamo un primo ministro (Sil-
vio Berlusconi), che appare sem-
pre più essere il megafono, il portavoce,
di Putin”. Lo scrive Ronald Spogli, il 26
gennaio 2009, all’epoca ambasciatore
americano a Roma
Bocchino
fa i conti: con
i democratici
e l’Idv possiamo
contare
alla Camera
su 317 voti
insieme all’inseparabile Daniela
Melchiorre.
Il pallottoliere
del finiano
SI POTRÀ sorridere di questa
variopinta compagnia, ma anche
se Fabrizio Cicchetto scuote il ca-
po, i cinque apostoli del terzo po-
lo hanno dalla loro parte la forza
dei numeri, e il potere suggestivo
del pallottoliere che Italo Bocchi-
no esibisce con impassibilità chi-
rurgica di fronte ai giornalisti
stretti intorno a lui: “I conti –
spiega il capogruppo di Futuro e
libertà – sono presto fatti, e po-
tete verificarli voi stessi. Se som-
miamo le firme della nuova mo-
zione di sfiducia, alla mozione
già presentata da Pd e dipietristi
siamo già a quota 317. Un voto in
più della maggioranza richiesta”.
Possibile? Almeno sulla carta, sì,
perché il conteggio, in queste
che si terrà a Roma l’11 dicembre in
piazza San Giovanni, in contempo-
ranea con quella del Pdl a Milano, le
opposizioni stringono le fila, anche
se Dario Franceschini, alla fine, ri-
leva: “Se il Pd voterà o no il testo dei
centristi è adesso l’ultimo dei pro-
blemi”. Ma è comunque “un dato
positivo”. Senza dubbio, il fatto che
le opposizioni abbiano trovato unità
d’intenti attraverso mozioni di sfi-
ducia sostanzialmente similari, ren-
de più chiaro il percorso della crisi.
Anche se non la sua soluzione. “Ab-
biamo sempre detto – ecco l’opinio-
ne di Enrico Letta – che c’era un
passaggio dalle parole ai fatti, di isti-
tuzionalizzare la crisi”. Non solo.
“Questa è la dimostrazione – si
spinge in avanti Letta – che Fini e
Casini sono persone serie che fanno
seguire ai fatti le parole, come sa-
pevamo e come eravamo sicuri che
sarebbe accaduto”. È la fine natu-
Intrighi di Palazzo
“C
Beppe Pisanu, stanno preparando il
campo per la sfida per il dopo-Berlusco-
ni, anche se considerano ancora stabile
il governo”
ore si sta muovendo così: i depu-
tati di Futuro e Libertà (bisogna
escludere Fini, che da presidente
della Camera non vota) sono 36.
A loro si devono aggiungere i 35
voti dell'Udc, i 6 deputati attual-
mente collocati nell'Api di Fran-
cesco Rutelli, i 5 dell'Mpa e i 3 Li-
beraldemocratici di Italo Tanoni
(questi cinque movimenti rag-
giungono quota 85). Ma a loro
vanno sommati anche i due de-
putati ex Pdl del Gruppo misto
(Paolo Guzzanti e Giorgio La Mal-
fa), che hanno già dichiarato di
votare la sfiducia: si arriva così a
un totale di 87, più quattro asten-
sioni già dichiarate, quelle di Svp
e Union Valdotaine. Stando a
queste cifre il governo si ferme-
rebbe a 308. Tutto deciso quindi?
Nemmeno per sogno, visto che
gli uomini del Pdl, per tutta la se-
ra, hanno giocato le carte della
controinformazione annuncian-
do che i sei radicali potrebbero
votare per il sì (improbabile) e
che almeno quattro finiani sono
pronti a cambiare orientamento
il giorno del voto. In questo qua-
dro le parole di Fini sono di facile
interpretazione: “Le firme dimo-
strano che la fiducia non c'è, mi
auguro che non si arrivi al 14 di-
cembre”. Ovvero: se Berlusconi
vuole mantenere un ruolo politi-
co nella formazione del nuovo
governo deve dimettersi prima
del voto di fiducia. Ma il leader
del centrodestra non è intenzio-
nato a farlo, e Ignazio La Russa ie-
ri dava voce alla rabbia del Cava-
liere: “Non toglieremo le casta-
gne dal fuoco a nessuno. Il 14 è il
giorno della verità. Votino con-
tro il governo, se ne hanno il co-
raggio!”. Al termine di un enne-
simo Wiki-day, il corpo del capo,
i primi passi del Terzo polo e i
pronostici da pallottoliere scan-
discono il conto alla rovescia fino
al giorno della fiducia: la passio-
ne parlamentare diventa un capi-
tolo della passione del leader.
rale di un’epoca, in fondo. Chiosa
Luigi Zanda: “Se Berlusconi non fos-
se entrato in politica, sarebbe finito
sotto un ponte o in galera con l’ac-
cusa di mafia; e queste cose non le
dico io, ma Confalonieri. In fondo bi-
sogna ricordarsi, ogni tanto, dell’o-
rigine delle cose”. Dettagli storici
che Antonio Di Pietro ha sempre
avuto ben presenti e che ieri gli han-
no fatto abbandonare i consueti di-
stinguo. “Per il solo tempo del bat-
tito d’ali di una farfalla – ha poe-
ticamente spiegato – siamo pronti a
votare qualsiasi mozione di sfiducia
al governo”. “Nel Palazzo – ha av-
vertito il leader dell’Idv – sono par-
tite le trattative di coloro che voglio-
no mantenere una poltrona; vedre-
mo. Noi siamo pronti, vogliamo sta-
nare coloro che il sabato annuncia-
no il crollo dell’impero e lunedì se ne
dimenticano”.
La sostanziale formalizzazione
POTERI E BUGIE
antoni ci ha detto che Tremonti,
Fini e l’ex ministro degli Interni,
Chi “spiffera”
è l’eminenza grigia
LE CONFIDENZE DI GIANNI LETTA
E LE RIVELAZIONI DI CANTONI
di Carlo Tecce
iltrano spifferi tra la corte
F
del capo. Wikileaks svela
informazioni e indiscrezio-
ni che l’ambasciata Usa a
Roma carpiva tra i fedelissimi di
Silvio Berlusconi e trasmetteva a
Washington. Tutti preoccupati
per la salute del presidente del
Consiglio, i festini, le trappole, il
divorzio, i servizi segreti, la du-
rata della legislatura. Parla l’emi-
nenza grigia e sottosegretario
del governo, Gianni Letta. An-
notano gli americani: “Dice che
esiste una piccola ma improba-
bile possibilità che il governo
possa cadere”. E nemmeno il se-
natore Giampiero Cantoni, tra i
primi iscritti a Forza Italia, na-
sconde i suoi timori.
L'AMBASCIATORE David
Thorne, il 27 ottobre 2009, invia
negli Stati Uniti una nota allar-
mante: “Italia: gli scandali fanno
pagare un prezzo sulla salute
personale e politica di Berlusco-
ni". E argomenta: “Due persona-
lità personalmente e professio-
nalmente vicine a Berlusconi - è
scritto nel paragrafo 3 - in con-
versazioni separate con l’Amba-
sciata, hanno recentemente de-
scritto il primo ministro in ter-
mini simili”. Thorne riporta il
pensiero di Letta: “ Il sottosegre-
tario ha detto all’ambasciatore
parlamentare della crisi ha soddi-
sfatto anche la Cgil. “Il voto di sfi-
ducia al governo – ha detto Susan-
na Camusso, leader confederale – è
un risultato che non possiamo non
giudicare positivamente, perché co-
sì finalmente il governo la finirà di
fare danni”. Forse sarà così, ma
chissà. E comunque, visto che si
tratterà di un passaggio politico sto-
rico, Beppe Grillo ha voluto antici-
parne, a suo modo, quelli che po-
trebbero essere i contenuti. L’idea
richiama un po’ quella dei finiani
che hanno pubblicato un discorso
pronunciato nel ’94 da Bossi contro
Berlusconi, spacciandolo per presa
di posizione della loro area politica.
Grillo, invece, non ha nascosto l’in-
tento satirico e ha pubblicato sul
suo blog le “anticipazioni” del di-
scorso del Cavaliere del 13 dicem-
bre. Ma si tratta di una rivisitazione
del discorso con il quale Mussolini si
750 milioni per il Lodo Mondadori
“Fininvest condannata”
U no dei guai di Berlusconi si materializza
il 7 ottobre “quando Fininvest è condan-
nata a pagare 750 milioni di euro a un’azienda
rivale”: è appunto l’affare legato al Lodo Mon-
dadori. Il risarcimento a De Benedetti per il
danno causato dalla corruzione giudiziaria
che Berlusconi è 'fisicamente e
politicamente debole', descri-
vendo l'iperattivo Berlusconi
come 'non energetico'". Letta e
Cantoni condividono le stesse
ansie: “L'amico di lunga data -
prosegue il dispaccio che riguar-
da il senatore Pdl - ha detto a un
funzionario politico dell’amba-
sciata che 'siamo tutti preoccu-
pati per la sua salute', notando
che Berlusconi è svenuto tre vol-
te in pubblico in anni recenti, e
che i suoi test medici sono risul-
tati un macello completo". L'ex
socialista craxiano e attuale pre-
sidente della commissione Dife-
sa ha trovato il colpevole: le ce-
ne che finiscono all'alba. “Ha
detto che le frequenti nottate di
Berlusconi e la tendenza per fe-
ste scatenate non gli concedono
riposo a sufficienza”. Cantoni
vede scomparire i punti di rife-
rimento del presidente: “Ha
confermato che Berlusconi è do-
minato da preoccupazioni pri-
vate. Ha osservato che si è sen-
tito alienato dalla sua famiglia da
quando sua moglie Veronica La-
rio ha provocato un gran clamo-
re pubblico di una lettera aperta
la scorsa primavera chiedendo il
divorzio e accusando il premier
74enne di farsela con minoren-
ni”. Tra parentesi, l'Ambasciata
ricorda un appuntamento uffi-
ciale: “Berlusconi si è addor-
mentato brevemente durante
rivolse alla Camera dopo la lunga
crisi causata dall’omicidio Matteot-
ti. Era il 3 gennaio del 1925 e il Duce
parlava di secessione dell’Aventino,
al pari di come – a parere di Grillo –
Berlusconi parlerà “della secessio-
ne di Fini, secessione anticostituzio-
nale, nettamente rivoluzionaria!”.
Il capo del fascismo, poi, si scagliava
contro la questione morale? Lo farà
di certo anche il Caimano. “Ora io
oso dire – ecco le parole del Duce
che pronuncerà Silvio – che il pro-
blema sarà risolto, perché fasci-
smo, governo e partito sono in piena
efficienza!”.
Venerdì 3 dicembre 2010
una visita di cortesia di Thorne”.
Il commento riassume le opinio-
ni di Letta e Cantoni: “Gli scan-
dali sessuali, le indagini penali, i
problemi familiari e le preoccu-
pazioni finanziarie risultano star
pesando gravemente sulla salute
personale e politica di Berlusco-
ni così come sulla sua capacità di
prendere decisioni".
SEMPRE Thorne, il 27 ottobre,
aggiorna il governo sullo scontro
tra il governo e il Quirinale. L'au-
torevole fonte è Letta: “Berlusco-
ni ha accusato il presidente della
Repubblica di lavorare contro di
lui e ha reagito in modo emotivo
contro il sistema giudiziario in
generale”. Uno “scoppio d’ira”
che ha reso “gelide” le relazioni
tra le istituzioni. “Vari contatti -
scrive ancora Thorne - ci descri-
vono un ambiente politico domi-
nato dalle teorie del complotto”.
Poi c'è uno strano particolare ri-
velato nei cablogrammi tra i fun-
zionari americani a Roma e Wa-
shington: “Berlusconi crede che
i servizi segreti italiani potrebbe-
ro avergli deliberatamente teso
una trappola nel suo presunto
'affaire riguardante una mino-
renne (Noemi Letizia, ndr)”. L'en-
nesima “dritta” arriva da un
esponente vicino al premier.
E SUL CASO di Piero Marraz-
zo, l'ex governatore del Lazio,
torna il nome di Cantoni: “Berlu-
sconi chiamò il senatore per rife-
rirgli che era imminente l’arresto
di quattro Carabinieri sospettati
di ricattare il governatore con un
sex-tape”. E gli americani preci-
sano che gli arresti avvennero nei
giorni successivi. Cantoni riferì
al funzionario d’ambasciata che
il caso Marrazzo “ha convinto
Berlusconi che non si poteva fi-
dare della sua intelligence”. Letta
e Cantoni smentiscono. Il sena-
tore Cantoni, classe 1939, ha un
curriculum ampio e una folta fe-
dina penale: presidente dell’Ibi
(Cariplo) dall’83 all’89, consi-
gliere della Saipem (Eni) e vice-
presidente del Mediocredito
Centrale, dirige la Bnl (‘89) in
quota Psi. Inquisito e arrestato
per corruzione, bancarotta frau-
dolenta e altri reati, ha patteggia-
to 2 anni di reclusione per cor-
ruzione e concorso in bancarotta
e risarcito 800 milioni di lire.
Cantoni al Fatto fa un ragiona-
mento enigmatico: “Tutto falso,
io querelo. Le rivolgo una do-
mando: lei è sicuro che a cena ha
mai parlato della salute di Berlu-
sconi? Io non me lo ricordo...”
pagina 6

POTERI E BUGIE

Litvinenko L’ambasciatore georgiano Prima del vertice Usa-Italia

Un premier-portavoce
Il Cremlino era coinvolto
degli interessi
D ue settimane dopo la morte di Alexan-
der Litvinenko, nel 2006, la diploma-
zia americana lasciò intendere il coinvolgi-
di Putin (e suoi) mento del Cremlino nell'avvelenamento
dell'ex agente del Kgb inviso a Putin. E ci sa-
rebbe pure una pista italiana nell’omicidio.
“Soldi a B. per Gazprom”
“L’ ambasciatore georgiano a Roma ci ha
detto che il suo governo crede che Pu-
tin abbia promesso a Berlusconi una percen-
tuale dei profitti da ogni gasdotto costruito da
Gazprom, in collaborazione con l’Eni”. Lo
scrive l’ex ambasciatore americano Spogli.
“Attenti agli affari opachi”
A lla vigilia dell’incontro del 15 giugno
2009 tra Berlusconi e Obama, l’amba-
sciata Usa avverte il presidente degli “affa-
ri opachi” che intercorrono tra il premier
italiano e Putin. “Relazione personale che
ha distorto il punto di vista” di Berlusconi.

Dai cablogrammi dell’ambasciata statunitense a Roma

rilasciati da Wikileaks viene fuori il quadro delle relazioni
privilegiate tra Berlusconi e Putin in un intreccio di affari,
politica e amicizia personale: il premier è descritto come il
“portavoce di Putin”, ripagato con il gas per l’alleanza ai
tempi della guerra in Georgia, schierato con Mosca nel
tentativo di “danneggiare la Nato”, potenziale destinatario
di “percentuali” nel business energetico

La piccola guerra
e l’energia di B.
TRA RUSSIA, GEORGIA E USA
LA MEDIAZIONE INTERESSATA DELL’ITALIA
di Giampiero Gramaglia be lo spunto per liberarsi di stiano interessi d'affari perso-
Bruxelles qualche dissenziente. nali o aziendali – leggi Eni – o
Forse, nei giorni del conflit- magari anche nazionali.
ra Tbilisi e Washington, to tra Russia e Georgia, nel- E ci sono le voci, che forse di-

T Mosca può metterci i

suoi carriarmati, ma
Berlusconi e l’Eni non
possono metterci i loro ga-
sdotti. O rischiano il cartel-
lino rosso della diplomazia
americana. C’è da sapere,
ma lo sanno tutti, che l’at-
tuale presidente georgiano
Mikhail Saakashvili è più
americano che georgiano:
uno di quei “reduci” dall’A-
merica che, con alterna for-
tuna, hanno popolato il pa-
norama politico dell’Europa
orientale. Della Georgia di
Saakashvili, l’America di Bu-
sh fu fervente avvocata nel-
l'estate del 2007, Berlusconi
non misurò il fatto che, gio-
cando con Putin, magari a
fini di pace, si metteva con-
tro Saakashvili. Non è un ca-
so che le critiche alla posi-
zione di Berlusconi verso la
Russia non vengono dai do-
cumenti di Wikileaks firmati
da funzionari dell’Ammini-
strazione Obama, ma risal-
gano a documenti firmati
dall’ambasciatore Richard
Spogli, uomo di fiducia di
Bush in Italia, un imprendi-
tore della California che di
politica sapeva poco, ma
che di affari s’intendeva.
spiacciono al Cavaliere anco-
ra più delle critiche e dei giu-
dizi: è il caso della storia della
salute minata da feste e stravi-
zi. Per smentirlo, Mr B. mobi-
lita la crema dei fedelissimi, da
Letta a Ghedini.
L’ironia della situazione è che
le rivelazioni di Wikileaks che
mettono in discussione le
amicizie particolari di Berlu-
sconi con il premier russo Vla-
Attrazione fatale
L’attuale premier russo Vladimir
Il premier tutte le accuse: dalla Sirte, do-
ve c’era il Vertice Ue-Africa,
toriale.
Non c'è dubbio che il vertice
Putin e il presidente del Consiglio
Berlusconi; i due hanno più volte
appoggiò Mosca sotto la presidenza di Ghed-
dafi – pochi leader europei
di Soci (centro di vacanze già
ai tempi dell’Urss e prossima
trascorso le vacanze insieme

l’adesione all’Alleanza atlan-

tica. E quando, nel 2005, Bu-
sh compì una visita a Tbilisi
– la prima di sempre di un
presidente degli Usa nel Pae-
se di Stalin – venne accolto
in modo trionfale: balli e
danze per le strade, una fe-
sta “di Stato” a notte fonda e,
poi, al mattino applausi in
piazza.
Partito l’ospite Saakashvili
creò pure il pathos del fallito
attentato: sulla piazza, ven-
ne ritrovata una granata ine-
splosa. Bush fu grato e Saa-
kashvili, probabilmente, eb-
Saakashvili, creatura
americana
HA UN BEL DIRE il mini-
stro degli Esteri Frattini che il
rapporto tra Berlusconi e Pu-
tin, tra Italia e Russia, è “ogget-
to di invidia”. A scorrere i ca-
blo di Spogli e colleghi, è so-
prattutto oggetto di critiche
e, magari, di illazioni: ci sono
sospetti che Silvio abbia cer-
cato in Vladi sponde elettorali
e che dietro l'amicizia perso-
nale e le sintonie politiche ci
contro il
superalleato
americano,
provocando
rabbia e sospetti
dimir Putin e il dittatore libico
Muhammar Gheddafi, colgo-
no il premier italiano impe-
gnato in un periplo di incontri
che confermano e aggravano,
hanno ritenuto opportuno
farvisi vedere – ad Astana, do-
ve il Vertice dell’Osce s’è im-
pantanato, fra l’altro, proprio
sugli strascichi del conflitto
georgiano, al vertice Rus-
sia-Italia.
E ad Astana Mr B. ha ripetuto
con l’autocrate locale, Nazar-
bayev, la gag già riuscitagli
con il presidente bielorusso
Lukashenko: una testimo-
nianza di ammirazione, e qua-
si d’invidia, per avere “l’amo-
re del 92% dei suoi cittadini”,
confondendo il plebiscito
elettorale con il terrore ditta-
sede delle Olimpiadi inverna-
li, ndr) servirà a confermare,
magari pure platealmente, l'a-
micizia italo-russa, così come
quello di Astana è stato l'occa-
sione per un incontro di Mr B.
con Hillary Clinton, finito a ta-
rallucci e vino.
I vertici che non
ingannano più
MA, NELL'EPOCA di Wiki-
leaks, la diffidenza verso la di-
plomazia spettacolo, quella
pubblica delle dichiarazioni a
voce alta e degli abbracci
ostentata, lascia il pubblico
più interdetto che convinto.
Intanto, in Italia parlano tutti,
praticando l'ammoina del
polverone. E nel mondo del
perbenismo s'è scatenata la
caccia ad Assange, che sarà
pure un ladro di documenti,
ma che ha dato una scossa alle
ipocrisie politiche di mezzo
mondo. E se poi il Diparti-
mento di Stato lo bolla come
anarchico, quasi fosse un de-
litto e un'onta, speriamo che
la sua Lugano non sia treme-
bonda.

NEL MIRINO AMERICANO L’uomo di B. all’Eni

Scaroni, il trasversale a tutto gas

di Giorgio Meletti
desso Paolo Scaroni vuol fare
A l'americano. L'Eni, dice il nu-
mero uno, è "affidabile, molto af-
fidabile" per gli Stati Uniti. E per
dimostrarlo oggi non andrà con
B. al vertice italo-russo di Soci,
ma a Bagdad, a occuparsi della
partecipazione italiana alla rina-
scita petrolifera a stelle e strisce
dell'Iraq. Nel frattempo promet-
te intensità di impegno per aiu-
tare l’Afghanistan a sfruttare i
suoi giacimenti di gas.
Se si leggono bene i dispacci di
Wikileaks si vede che la politica
energetica dell’Eni, cioè dell’Ita-
lia, preoccupa al di là delle co-
lorite intemperanze berlusconia-
ne. Gli interessi privati del pre-
mier c’entrano poco con la gla-
ciale analisi dell’ex ambasciatore
a Roma Ronald Spogli: “La visio-
ne dell’Eni sulla situazione ener-
getica europea era in modo
preoccupante simile a quella di
Gazprom e del Cremlino e in al-
cuni casi allacciata con una re-
torica che platealmente ricorda
l’era Sovietica: secondo l’Eni, la
vera minaccia per la sicurezza
energetica europea non è la Rus-
sia ma l'Ucraina”. E infatti per
aggirare l’Ucraina il governo ita-
liano si accorda con quello russo
per un nuovo gasdotto che arri-
verà in Europa passando sul fon-
do del Mar Nero, il South
Stream. L’intesa è preparata e
firmata nel 2006-2007 dal pre-
sidente del Consiglio Romano
Prodi e dal ministro dello Svilup-
po economico Pierluigi Bersani.
Politica energetica filo-russa in
pieno accordo tra tutti gli schie-
ramenti politici, una costante
della storia italiana recente, pro-
prio quello che manda in bestia
l’America. E che in Italia trovava
allora una sola voce critica, quel-
la del radicale Daniele Capezzo-
ne, che paventava la “schiavitù
energetica”: “Certo, in questi an-
ni, sono state molto negative le
corrività di Berlusconi con l'ami-
co Vladimir, ma anche i silenzi di
Prodi pesano...”, diceva da giova-
ne l’attuale portavoce del Pdl.
In tutto questo Scaroni sguazza.
E’ di questa trasversalità che si
propone di essere l’interprete e il
custode .E’ stato nominato am-
ministratore delegato dell’Eni a
giugno del 2005 da Silvio Berlu-
sconi, che tre anni prima l’aveva
messo alla guida dell’Enel. Ven-
gono dallo stesso mondo, la Mi-
lano da bere (e da mangiare) de-
gli amici di Bettino Craxi. Scaroni
guidava la Techint, società im-
piantistica della famiglia Rocca.
Nel 1992 superò lo scoglio Mani
pulite con una notte di carcere e
una rapida confessione: “Dal
1985 a oggi ho versato al Partito
socialista circa 2 miliardi e mez-
zo, sempre su richiesta dell’ono-
revole Balzamo, consegnandogli
denaro a volte in contanti a volte
su conti esteri”. Chiuse i conti
patteggiando una condanna a
un anno e quattro mesi.
Eppure, fin dal primo giorno,
Scaroni (che rivendica di aver in-
contrato B. solo una volta in vita
sua prima della nomina all’Enel)
fa di tutto per dimostrarsi auto-
nomo dall’uomo che l’ha scelto.
La sua prima mossa è di smon-
tare l’affare appena avallato dal
suo predecessore Vittorio Minca-
to, che avrebbe consentito all’ex
proprietario dell’acqua San Pel-
legrino, Bruno Mentasti, amico di
vecchia data di Berlusconi, non-
ché suo socio ai tempi di Telepiù,
di vendere gas russo in Italia. Un
affare da almeno 200 milioni di
euro di guadagno ogni anno per
alcuni decenni. Scaroni manda le
carte ai sindaci revisori, e il con-
tratto salta. Berlusconi, apparen-
temente, abbozza.
Nel 2006 torna Prodi a palazzo
Chigi. Con Bersani fanno l’accor-
do con Putin per il Southstream. Il
giorno della firma, il 23 giugno
2007, Scaroni è quasi commos-
so: “Senza il governo non avrem-
mo mai fatto niente”. Intanto B.
continua a fare avanti e indietro
tra Arcore e la Russia: Putin vede
più spesso il capo dell’opposizio-
ne che il capo del governo ita-
liano. Ma Scaroni non ha proble-
mi. L’amicizia tra Italia e Russia
non la fanno gli eventuali affari
privati di Berlusconi ma la Storia.
Prodi infatti insegue B. sul terre-
L’ad Eni Paolo Scaroni (FOTO ANSA)
no dell’amicizia personale con
Putin: “Tra noi c'è sintonia e una
comune visione e modo di sen-
tire, le nostre conversazioni sono
profonde e vanno ben oltre la po-
litica”. E nel 2008, quando a pa-
lazzo Chigi torna B., è Putin in
persona a offrire a Prodi la pre-
sidenza di South Stream. Il pro-
fessore rifiuta con gentilezza:
“Preferisco tornare a insegnare”.
E Scaroni continua a fare il ma-
nager trasversale, pronto ad ac-
cordarsi con il prossimo governo
italiano.
 Venerdì 3 dicembre 2010

POTERI E BUGIE

B. è come Putin-Light Potenza Eni Ossessione complotto Visto dal Brasile

L’ex vicepremier Nemtsov Conta più dell’ambasciata “Italiani e soldi ai Taliban” “Anche gli Usa sono stupidi”

B erlusconi è una sorta di “Putin-light”, che

condivide con il premier russo “lo strano
business dell’energia”. L’ex vicepremier Boris
Nemtsov, ora uno dei leader dell’opposizione
russa, ricostruisce la relazione che traspare
dai files di Wikileaks.
S pogli riferisce: ambedue gli schieramenti
ci hanno detto che l’Eni non limita il suo
dialogo con il governo ai temi energetici. Un
membro del Pd ci ha detto che la presenza
dell’Eni in Russia supera quella dell’ambascia-
ta italiana a Mosca che è a corto di personale
N ella lunga nota dell’ottobre 2009 si cita
l’ossessione di Berlusconi di essere nel
mirino del discredito, anche a proposito
delle notizie dal giornale britannico Times
sui soldi pagati ai Taliban per evitare attac-
chi al contingente italiano in Afghanistan.
I l quasi ex presidente Lula, dopo aver
definito due giorni fa “insignificanti”
i contenuti dei cablo che riguardano il
Brasile, ha aggiunto che “hanno fatto ca-
dere il mito che gli Usa sono meglio de-
gli altri. Fanno stupidate come tutti”.

ASSANGE L’IMPRENDIBILE
L’Interpol lo vuole, qualcuno propone di assassinarlo
Lui è nel sud dell’Inghilterra con Scotland Yard alle calcagna
di Jerome Taylor ciati. Si è anche tinto i capelli per sere di dominio pubblico. In ogni Un’immagine recente di Julian Assange,
non essere riconosciuto. Ma la caso, a dispetto delle voci che lo 39 anni (FOTO OLYCOM) Sotto Vladimir Putin
altroieri l’Interpol ha invia- permanenza in Gran Bretagna ha

L’
to ai 188 paesi membri del-
l’Organizzazione – su sol-
lecitazione della polizia
svedese che ricerca Assange in
quanto accusato di violenza car-
nale – una cosiddetta “Red Noti-
ce” che invita chiunque sia in
possesso di informazioni sul
39enne australiano a “contattare
le forze di polizia”. Non si tratta
di un mandato di arresto interna-
zionale – l’Interpol non ha il po-
tere di spiccare un mandato di
cattura – ma certo è un’iniziativa
che complica di molto la situa-
zione di Julian Assange la cui lista
di nemici annovera, in ordine
cronologico, l’ex presidente del
Kenya Daniel Arap Moi, funzio-
nari di banche svizzere e islande-
si, Scientology, membri del Briti-
sh National Party e Sarah Palin. Ma
da quando Wikileaks ha dichia-
rato guerra a Washington, la lista
dei nemici si è parecchio allun-
gata. Nel giro di soli 6 mesi As-
sange, da ex hacker australiano
semi-sconosciuto è divenuto
uno dei personaggi più noti e
controversi del mondo.
LA NOTORIETÀ ha avuto un
pesante prezzo personale. Il de-
siderio dell’America di far chiu-
dere una volta per sempre il sito
Wikileaks e di far arrestare il suo
fondatore ha trasformato Assan-
ge in un latitante costretto a farsi
ospitare dagli amici, a cambiare
abitazione continuamente e a vi-
vere una vita da fuggiasco. In Au-
stralia è stato aperto dai magistra-
ti un fascicolo per verificare se ha
violato qualche legge mentre i
magistrati inquirenti americani si
apprestano a incriminarlo ai sen-
si dell’Espionage Act. “Confido che
la giustizia americana sappia co-
me incriminarlo”, ha detto al Wa-
shington Post Jeffrey Smith, già
consigliere generale della Cia.
Resta da capire in che modo uno
straniero possa essere processa-
to dinanzi a un tribunale ameri-
cano per aver violato le leggi in
materia di spionaggio in vigore
negli Usa. In Svezia, dove si tro-
vano molti dei server di Wikilea-
ks, è stato spiccato un mandato di
arresto per violenza carnale, ma
le autorità gli hanno rifiutato il
permesso di soggiorno. Assange
continua a professarsi innocente
e a ribadire che l’accusa di stupro
è stata fabbricata per intralciare
la sua attività su pressione del go-
verno americano.
Negli ultimi tre mesi Assange ha
vissuto per lo più in Gran Breta-
gna evitando gli alberghi, non uti-
lizzando le carte di credito e il cel-
lulare che possono essere rintrac-
darebbero in fuga, siamo venuti a durante l’intervista alla Cnn (FOTO LAPRESSE)
i giorni contati. Il visto scade alla sapere che Scotland Yard è in
fine dell’anno e, in caso di incri- contatto da oltre un mese con i
minazione a opera di un tribuna- suoi legali anche se attende ulte- Wikileaks si sono aggiunti il pri-
le americano, rischia di essere riori istruzioni prima di arrestar- mo ministro russo Putin e il pre-
estradato. Naturalmente una lo. Fonti della polizia ci hanno mier turco Erdogan. Gli amici di
eventuale procedura di estradi- confermato che Assange al suo Assange confermano che a Wiki-
zione comporterebbe il consen- arrivo in Gran Bretagna ha forni- leaks lavorano anche la notte per
so dell’Australia, consenso che to a Scotland Yard tutte le indica- proteggere il sito dagli attacchi
tutti danno per scontato. Tra i zioni necessarie e sa dove si trova degli hacker mentre Amazon, ce-
possibili rifugi di Assange, i paesi e può contattarlo telefonicamen- dendo alle pressioni di alcuni se-
latino-americani al momento go- te in qualunque momento. natori Usa, ha deciso di non
vernati da maggioranze di sini- Assange dovrebbe trovarsi nel “ospitare” più Wikileaks.
stra. Tre giorni fa l’Ecuador gli ha sud-est dell’Inghilterra e, almeno La madre di Julian, Cristine Assan-
teso la mano dichiarando che il fino a ieri, il Soca (Serious Organi- ge, dopo la “Red Notice” dell’Inter-
paese è pronto a fornirgli asilo zed Crime Agency) non ha autoriz- pol si è detta preoccupata per la
zato il suo arresto e senza l’auto- salute del figlio. “È mio figlio, lo
rizzazione del Soca, Scotland amo e naturalmente non voglio
Sulla sua testa, Yard deve limitarsi a controllare i
suoi spostamenti. Il ritardo sem-
che venga arrestato e finisca in
prigione”, ha detto alla tv austra-
due mandati brerebbe puramente tecnico in
quanto il Soca attende chiarimen-
liana. “Molte delle cose che sono
state scritte su Julian e me sono
d’arresto per ti dalla Svezia in merito al manda-
to di cattura e al rinvio a giudizio
false”, ha aggiunto.
Certo che i suoi nemici sembrano
per violenza carnale. sempre più aggressivi. Un ex con-
stupro e la Svezia sigliere del primo ministro cana-
NEL POMERIGGIO di ieri è dese, Stephen Harper, si è spinto
ha negato giunta un’altra brutta notizia per a dire che Assange dovrebbe es-
il fondatore di Wikileaks. L’Alta sere assassinato. Il Segretario di
la richiesta Corte svedese ha respinto la ri- Stato americano, Hillary Clinton,
chiesta degli avvocati di Assange ha dichiarato che il sito opera il-
d’appello volta a presentare appello contro legalmente e ha aggiunto che ver-
il mandato di arresto per violenza ranno prese “misure aggressive”
carnale. I legali avevano chiesto contro coloro che hanno diffuso
“incondizionatamente” (per poi to continuerà a pubblicare docu- attendere che si calmino le ac- di poter ricorrere contro il prov- le informazioni. In passato Assan-
ritrattare). Anche il Venezuela di menti riservati. Nell’ultimo mese que. Chi lo conosce dice che è un vedimento che ha portato alla ge ha detto più volte che inten-
Hugo Chavez non ha nascosto il il sito è stato sommerso da una va- uomo deciso, ossessivo e ostina- “Red Notice” dell’Interpol, ma l’Al- deva rifugiarsi in Svizzera. Ma
suo apprezzamento per il lavoro langa di documenti provenienti to. Assange è un “fondamentali- ta Corte ha confermato la decisio- ora, con l’Interpol alle calcagna,
di contro-informazione di Wiki- dagli informatori e dalle “gole sta della libertà di stampa” ed è ne della Corte di Appello. tutto è diventato più difficile.
leaks. Qualunque sia la decisione profonde” e quindi non c’è da motivato dalla convinzione che Sempre nella giornata di ieri, al Copyright The Independent;
di Assange, una cosa è certa: il si- aspettarsi che Assange decida di tutte le informazioni debbono es- coro di rabbiose proteste contro traduzione di Carlo Antonio Biscotto
INTERVISTA ALLA CNN
LO ZAR E IL RE: PUTIN A MUSO DURO CON LARRY KING
di Angela Vitaliano zioni di Robert Gates, segretario della dente). “Affermazioni che hanno co-
New York difesa americano, sul fatto che “la de- me obiettivo quello di insultare uno di
mocrazia russa si sia dileguata e che ora noi e spingerci a fare dei passi che po-
a serata a New York non è molto trebbero mettere a rischio la nostra
Lti fafredda ma il gelo che arriva dalla tv
venire voglia di metterti sotto le
a governare siano i servizi segreti”.
“Gates è un brav'uomo – dice Putin,
senza mai cambiare l'espressione del
collaborazione. Cosa che non succe-
derà. Quindi invito chi fa sforzi in tal
coperte. Vladimir Putin, per la secon- suo viso – ma se lo considerate uno dei senso a darsi una calmata”.
da volta, dopo dieci anni, concede maggiori esperti mondiali di democra-
un'intervista al “re” della Cnn, Larry zia, vi faccio le mie congratulazioni”. ANZI, I SUOI RAPPORTI con
King, alla sua ultima stagione con uno Tutte illazioni, dunque, le reiterate af- Medvedev sono talmente cordiali e proliferazione di armi di distruzione di
show che ha ospitato i leader politici fermazioni, provenienti da più parti se- ispirati alla massima collaborazione massa, in Iran come altrove – dice Pu-
di tutto il mondo. Putin, come dieci condo cui, in Russia ci sia un deficit di che è con lui che Putin deciderà, nel tin – concludendo, però, che l'Iran ha il
anni fa – quando alla domanda su cosa democrazia. “Quando esprimiamo nome del benessere del paese, se rican- pieno diritto di portare avanti i propri
fosse accaduto al sottomarino Kursk dubbi ai nostri colleghi americani circa didarsi alle elezioni del 2012. Massima programmi sul nucleare sotto la super-
nel 2000, rispose causticamente: “è le lacune del loro sistema elettorale – collaborazione con gli Stati Uniti e con visione di organizzazioni internaziona-
affondato” – quasi sibila le sue rispo- dice Putin – loro ci invitano sempre a gli altri paesi sulle questioni di politica li”. Nessuna domanda da parte di King,
ste, con un sorriso a tratti accennato e non mettere il naso nei loro affari. Noi li estera ma sempre sottolineando la po- sempre in relazione alle recenti vicen-
solo nei momenti in cui sta per dare invitiamo a fare lo stesso”. In qualche sizione di indipendenza fra Mosca e de di Wikileaks, circa i rapporti di Putin
una delle sue sferzate. modo lo stesso atteggiamento manife- Washington. Va bene, dunque, il dialo- con Silvio Berlusconi. Meglio parlare
stato quando King gli chiede un com- go allargato alla Cina per la crisi in Co- di calcio e del “sogno” della Russia di
COME QUELLA che arriva quasi su- mento sui suoi rapporti con Medvedev rea, ma “rispettando gli interessi di tut- ospitare la Coppa del Mondo nel 2018
bito a proposito della vicenda di Wiki- e sul fatto che nei dispacci Usa vengo- ti i coreani, sia quelli del Nord che quel- (che si è avverato ieri) o dell'impegno
leaks, che il leader sovietico non con- no paragonati a Batman e Robin (e que- li del Sud”. Stesso discorso per l'Iran. dell'ex presidente, preso con Leonar-
sidera una “catastrofe” e delle afferma- st'ultimo non sarebbe certo l'ex presi- “Siamo preoccupati dell’eventuale do DiCaprio, di salvare le tigri.
pagina 8 Venerdì 3 dicembre 2010

PERSECUZIONI

La tragedia dei profughi eritrei

qui non interessa a nessuno
IERI L’ULTIMATUM DEI RAPITORI:
“SE NON PAGANO IL RISCATTO LI UCCIDEREMO NELLE PROSSIME ORE”
di Chiara
Paolin ra?”. bia. Un accordo che Berlu-
e Corrado Giustiniani Sulla Commissione meglio sconi ha rilanciato solo qual-
non contare. Questa settima- che giorno fa durante la sua
ono molto occupa- visita a Tripoli, ma che sta

“S
na non lavora, la prossima è
to” e telefono sbat- già al completo. In ogni caso, causando problemi seri alla
tuto in faccia. Stefa- a spulciare l'attività parla- maggioranza: l’11 novembre
no Stefani, deputa- mentare del presidente Ste- il gruppo di Futuro e Libertà
to leghista, presidente della fani non si trova praticamen- mandò sotto per la prima vol-
commissione Affari esteri al- te nulla che abbia a che ve- ta il governo proprio su una
la Camera, ci mette esatta- dere coi migranti: dalle tar- mozione relativa al trattato.
mente quattro secondi per ghe auto al turismo subac- “L’immigrazione clandestina
liquidare i 250 profughi afri- queo c'è di tutto, ma niente è diventata materia di propa-
cani tenuti in ostaggio nel Si- diritti umani. Livia Turco, re- ganda elettorale per chi non
nai. Gente che ha tentato di sponsabile Pd per le temati- ha argomenti più seri – disse
fuggire dalla fame e dalla re- che dell'immigrazione, am- il finiano Benedetto Della Ve-
pressione, che ha sperato mette un forte senso di im- dova – Ma non possiamo ac-
nel sogno italiano sopra un potenza: “La situazione è im- cettare che la Libia ignori
barcone trovando l'inferno barazzante. L'intero sistema completamente la Conven-
dei respingimenti: prima il va riorganizzato, ma non in- zione di Ginevra, che non esi-
carcere in Libia, poi la fuga teressa a nessuno impegnarsi sta in loco almeno un ufficio
verso la Turchia nella rincor- su questo tema tanto com- Onu per i rifugiati a verificare
sa alla sopravvivenza. plesso: i respingimenti sono il rispetto dei diritti umani.
Camion di profughi nel deserto africano (FOTO LORENZO DI PIETRO) Sopra il presidente della Commissione Affari Esteri della Camera, Stefano Stefani (FOTO ANSA) Occorre stabilire relazioni se-
NEL MEZZO l'incontro rie con Tripoli, se abbiamo
con gli aguzzini del deserto
egiziano, che sequestrano i
sta, lì davanti a tutti, per far
capire che la pietà non esiste
gare o sarà la fine per voi,
hanno urlato i sequestratori.
dignità deve muoversi imme-
diatamente” dice don Mussié
Le istituzioni un po’ di schiena dritta”.

migranti fino a quando pa-

renti e amici non li riscattano
al confine tra Egitto e Israele,
dove l'indifferenza dell'Euro-
Sono state prese quattro per-
sone e gli è stato detto che gli
Zerai Yosif, sacerdote eritreo
che segue da mesi l'odissea di
italiane IERI LA Farnesina è stata a
lungo in contatto con le au-
con somme di denaro inar-
rivabili: 8 mila dollari a testa.
pa diventa condanna a morte
per gli africani. Clandestini o
verrà prelevato un rene in
cambio dei soldi che non san-
circa 80 connazionali, rifu-
giati politici finiti nelle grin-
insensibili torità libiche, perché l’enne-
simo peschereccio italiano di
Chi tenta di scappare viene rifugiati politici conta poco. no procurarsi. “Bisogna fare fie dei mercanti di uomini. Ie- Mazara del Vallo, il Daniela L.,
ammazzato subito: un colpo Ieri sera l'ennesima minac- qualcosa, ma subito. Se l’Ita- ri don Mussié è andato alla di fronte è stato sequestrato e ormeg-
di pistola, le sprangate in te- cia: entro tre ore dovete pa- lia ha ancora un briciolo di Camera dei deputati per in- giato a Bengasi. I sei marinai a
contrare l’onorevole Mar- all’emergenza bordo stanno bene, sono già
gherita Boniver, Pdl: “Abbia- iniziate le trattative per il ri-
mo parlato a lungo, mi ha umanitaria dei lascio: l’allarme è scattato im-
PIÙ DI 600 i prigionieri te aumentare le richieste dei
promesso che parlerà col mi-
nistro degli Esteri, Franco 250 immigrati mediato. Nessuna fretta inve-
ce per gli uomini, le donne e
criminali (8mila dollari a testa Frattini – dice – Bisogna as- i bambini tenuti in schiavitù
del Sinai il riscatto documentato da
don Mussiè): presto non
solutamente fare pressione
sull'Egitto: queste bande cri-
disumani e inefficaci, le so-
luzioni vanno trovate impo-
sotto le alture del Sinai. Rac-
conta Seth Frantzam, ricerca-
QUANTI SONO I PRIGIONIERI avranno più un business di massa da gestire. minali non possono conti- stando meccanismi virtuosi. tore alla Hebrew University
tra il nord dell'Egitto e il confine con Israe- Quanto al bilancio delle vittime, Human nuare ad agire così, indistur- Ma per l’emergenza del Sinai di Gerusalemme: “Vengono
le? Si stima almeno 600, divisi in gruppi da Rights Watch ha cercato di raccogliere bate. Anche il sottosegretario sono d'accordo: chiediamo appesi per le braccia agli al-
20-30. Di certo si sa che tra il 2006 e il 2007 qualche dato. Dall'inizio del 2010 si ha cer- Alfredo Mantica ha detto che subito l'intervento del gover- beri con catene di metallo,
ben 10 mila richiedenti asilo (soprattutto tezza di 12 vittime, cui si aggiungono le 6 vuole impegnarsi. Mi hanno no egiziano. Però ci vorrebbe un sacchetto di plastica rac-
eritrei e sudanesi) sono passati di lì. Per registrate tra lunedì e martedì scorso, invitato a spiegare la situazio- un esecutivo autorevole, cre- coglie le urine da bere quan-
questo Tel Aviv ha deciso di costruire un mentre negli ultimi tre anni risultano es- ne davanti alla Commissione dibile sullo scenario interna- do avranno sete. Rapiti da
muro lungo il confine, scelta resa più ur- sere 69 i morti accertati. Ma il governo Esteri, e io non chiedevo di zionale, e noi non l'abbia- bande criminali, torturati
gente dai respingimenti libici e dal conse- egiziano ha fornito un dato ben più dram- meglio. Venga a metà dicem- mo”. con la corrente elettrica, te-
guente blocco delle rotte marine verso la matico: nel 2008 il 2% dei migranti passati bre, mi dicevano. Ma qui Dopo la storiella sulla “nipo- nuti prigionieri nel deserto.
Sicilia. Ora la via che lega Egitto, Israele e dal Sinai avrebbero perso la vita, nel 2009 il stanno ammazzando la gente te di Mubarak” sarà però un Se scappano c’è chi gli spara
Turchia è diventata più ambita e l'imminen- 4%. ogni giorno, come si fa ad po' dura chiedere al presi- addosso: i rapitori beduini o i
te ostacolo del muro ha fatto probabilmen- C. P. aspettare tranquilli? È da tre dente egiziano di parare gli poliziotti egiziani. Dettagli
giorni che quelli non mangia- effetti collaterali del Trattato sgradevoli, che tutti noi cer-
no: che aspettiamo anco- di Amicizia italiano con la Li- chiamo di ignorare”.

Il veleno della morte viaggia dall’Italia agli Usa

ESPOSTO ALLA PROCURA DI MILANO PER FERMARE IL MERCATO DELLA SOSTANZA LETALE CHE UCCIDE I CONDANNATI AMERICANI
di Roberta Zunini tura del farmaco letale non prima di gen- pevoli di contribuire all’esercizio della pena

uò il governo, attraverso il ministro Frat-

Pcontro
tini da sempre attivamente schierato
la pena di morte, continuare a non
pronunciarsi sull’affaire “Pentotal ita-
lo-americano”? Può una fabbrica che lavora
in Italia, dove la Costituzione bandisce la
pena di morte e tutto ciò che concorre a
incentivarla, esportare un barbiturico, il So-
dio Pentotale, negli Stati Uniti dove viene usa-
to solo per giustiziare i condannati? Potreb-
bero i vertici della Hospira spa di Liscate, in
provincia di Milano – la succursale italiana
della multinazionale farmaceutica america-
na – essere indagati per concorso in omi-
cidio?
LO DOMANDANO pubblicamente da
ieri alle istituzioni italiane, anche attraverso
un esposto alla procura di Milano, le ong Re-
prieve e Nessuno tocchi Caino che la scorsa
settimana avevano reso nota l’intenzione
della Hospira italiana di destinare la produ-
zione di Pentotal anche al mercato america-
no. La risposta per essere efficace dovrà ar-
rivare entro un mese, altrimenti le esecuzio-
ni riprenderanno. La casa farmaceutica di Li-
scate dovrebbe riuscire ad attivare l’aumen-
to della produzione di fialette e l’etichetta-
naio. Una fialetta di Sodio Tiopentale o Pen-
total costa meno di 1 euro. Negli Stati Uniti
per giustiziare un condannato a morte, at-
traverso un’iniezione letale a base di questo
potente barbiturico, non servono dunque
grandi cifre. A pesare di più, paradossalmen-
te saranno le spese di spedizione e distribu-
zione nei penitenziari americani. Perché ne-
gli Usa questo farmaco non si produce più da
tempo, visto che non viene più utilizzato co-
me anestetico in quanto obsoleto. E poiché
businness is business, la Hospira non ha alcuna
intenzione di spendere denaro per rinnova-
re le linee di produzione, dovendolo realiz-
zare solo ed esclusivamente a fini letali. Non
sarebbe conveniente. Ma dall’altra parte del-
l’Atlantico, a Liscate in provincia di Milano,
la Hospira ha una succursale, con le linee di
produzione adatte per superare il controllo
della Food and Drug Administration, l’ente di
controllo dei farmaci . Ecco come l’Italia en-
tra nel viaggio del veleno letale. La Hospira
italiana si giustifica sottolineando che il Pen-
total in Europa viene ancora utilizzato come
anestetico e pertanto non contribuisce al
mercato della morte bensì a quello della cu-
ra. Ma le ong che hanno denunciato la fab-
brica della morte sostengono che i vertici
della Hospira non possono dirsi non consa-
di morte, poiché sanno che in America l’uso
del Pentotal non è a scopo terapeutico. Dal-
l’inchiesta realizzata dalla Reprieve emerge
infatti che ci sono stati colloqui telefonici tra
vari governatori americani e i vertici della
Hospira americana in cui veniva fatta espli-
cita richiesta di Pentotal per riprendere le
esecuzioni bloccate per mancanza di questo
barbiturico.
UN MERCATO che potrà essere dunque
interrotto solo dall’intervento del governo
italiano, come è già accaduto la scorsa set-
timana in Inghilterra dove il ministro degli
esteri e del commercio hanno sospeso l’e-
sportazione di Pentotal negli Usa. Ecco per-
ché l’Italia rimane l’unica nazione che potrà
fornire il mercato americano. Se il farmaco è
realizzato in Germania infatti in Italia viene
raffinato, confezionato, etichettato e quindi
esportato. L’unica carta di riserva per ferma-
re l’ingranaggio potrebbe essere la Corte Co-
stituzionale. Fu la Corte infatti a dare parere
contrario all’estradizione negli Stati Uniti di
un cittadino italiano, per scongiurare l’ipo-
tesi che potesse venire condannato a morte.
La Corte potrebbe, se non intervenisse il go-
verno, bloccare l’esportazione negli Stati
Uniti di Pentotal confezionato in Italia?
IL PENTOTAL non
uccide al primo colpo
IL PENTOTAL viene usato in associazione ad altri far-
maci letali o da solo. Quando viene usato da solo deve
essere iniettato in dose massiccia. Secondo le testimo-
nianze di medici e di avvocati che hanno più volte assistito
alle esecuzioni, il Pentotal provoca dolori fortissimi simili
a quelli innescati dall’angina pectoris e dall’infarto. Inol-
tre, quando viene utilizzato da solo, provoca spesso il
collasso della vena attraverso cui passa. Il dolore che pro-
va coscientemente il condannato è, anche in questo caso,
lancinante. Un bruciore molto intenso che provoca gon-
fiore al braccio utilizzato per la somministrazione.
Quando viene utilizzato in associazione il Pentotal do-
vrebbe portare all’incoscienza prima che il Bromuro pa-
ralizzi il corpo e il veleno letale fermi il cuore. Spesso la
procedura è ripetuta più volte perché il Pentotal, quando
entra, provoca la rottura della vena dopo qualche se-
condo di somministrazione. Sandra Babcock, un avvo-
cato americano che ha difeso alcuni condannati a morte,
ha sottolineato che ha assistito a un’esecuzione in cui la
procedura si è ripetuta due volte. La prima è durata 30
minuti. La seconda venti. La morte del condannato è ar-
rivata dopo 90 minuti. R. Z.
Venerdì 3 dicembre 2010 pagina 9

POLITICA E CASTE

LA “ROSSA” BOLOGNA
E LE TENTAZIONI
CENTRISTE Amelia Frascaroli Ex dirigente
della Caritas, sostenuta da
prodiani e vendoliani, è la
candidata più quotata alle
primarie del Pd. Concorrono anche

Il Terzo polo pensa a un candidato di peso: Benedetto Zacchiroli, ex leader dei

girotondini e e Virginio Merola, ex
assessore di Cofferati (FOTO ANSA)
Roversi Monaco Flavia e Romano Prodi (FOTO LAPRESSE)

di Silvia Truzzi stizia. la Bibbia conto i giorni”. L’al- L’Italia. Per Roversi, da sem- dovrebbe recuperare norma-
inviato a Bologna La linea Roma-Bologna fun- tro, sussurrato, è quello di Fa- pre non ostile al centrosini- lità”. Nessuna citazione di Bo-
ziona ad alta velocità: e men- bio Roversi Monaco. Il (po- stra (come qualunque vero logna, ma è facile pensare alla
a Bolognina vista dal fi- tre il trio della Balena bianca

L
tentissimo) presidente della potere da queste parti) il pro- Frascaroli, amica della ex first
nestrino è un quartie- 2.0 – Fini, Casini, Rutelli – Fondazione Cassa di Rispar- blema sarebbe presentarsi lady. Con l’aria che tira in que-
re-cantiere che ospita le annuncia la sfiducia prossi- mio di Bologna si dice non in- per una coalizione in cui è ste ore, la sinistra non resiste
ruspe della nuova sta- ma ventura, sotto le due Tor- teressato. Ma un paio di set- presente anche l’ex Alleanza alla forza centripeta. Ieri Me-
zione di Isozaky. È ancora so- ri si lavora con fiducia a una timane fa Francesco Rutelli, nazionale. Molto dipende dal- rola (candidato super partiti-
prattutto un simbolo, pur- lista civica che abbracci il in città per presentare l’Api lo scenario romano, ma i gio- co), intervistato da una radio
troppo anche un diminutivo: Grande centro, con sconfina- emiliano-romagnola, fece chi sono tutt’altro che fatti. Il locale, ha esordito: “Un buon
ora più che mai adatto all’ex mento a destra. una battuta su un candidato protagonismo del centro qui sindaco crea un brevetto ci-
roccaforte dell’ex Pci. Città civico “con il doppio cogno- è una vera novità: la Dc, in 45 vico, un progetto della città
in minore, dove il vento sof- DUE INCONTRI pubblici me”. Nessuno conferma, ma anni di onorate giunte di si- condiviso da tante persone”. Alfredo Cazzola L’ex patron del
fia a intermittenza indeciso ufficializzano la discesa in a smentire l’assenza di con- nistra o quasi, ha sempre coo- Aggiungendo poi: “Penso di Bologna è stato invitato da Filippo
tra due direzioni, il caos e la campo del terzo incomodo: tatti, ci sarebbe un tête-à-tête perato con discrezione. I cen- parlare a molti moderati. Ed è Berselli a ricandidarsi. Lui non è
depressione. Non a caso gli domani si riuniscono rutellia- al ristorante, la sera della vi- tristi hanno comunque biso- un fatto positivo che Futuro e per nulla convinto. In alternativa,
studenti martedì hanno oc- ni e Udc con il deputato fi- sita del leader di Alleanza per gno di un nome pesante per libertà sia presente a Bolo- si parla dell’economista Giuliano
cupato un municipio com- niano Enzo Raisi, che sabato avere qualche gna: cominceremo ad avere Cazzola.(FOTO LAPRESSE)
missariato, abbandonato dal- incontra anche, con l’ex mi- chance, altri- interlocutori credibili e capa-
la politica dopo le dimissioni
dell’ultimo sindaco “rosso”
nistro Urso, Gian Luca Gallet-
ti, parlamentare Udc. Si fanno
Il 23 gennaio ci menti saranno
solo disturbatori
ci di entrare nel merito dei
problemi della città, come
di passaggio. Flavio Delbo-
no, settimino prematura-
insistentemente due nomi.
Uno, pronunciato, è quello di
saranno le primarie sotto un cielo già
sufficientemente
Enzo Raisi”. Più che un com-
plimento, un corteggiamen-
mente oscurato da uno scan- Paolo Mengoli, presidente perturbato. to.
dalo giudiziario, stamattina è della Caritas, amico dell’ono- del Pd: corrono in tre I primaristi del
atteso in Tribunale per la pri- revole Api Bruno Tabacci che Pd in corsa per la NEI PARAGGI berlusco-
ma udienza del processo che però si sfila anche a ragione Per il Pdl potrebbe sfida del 23 gen- niani tutto tace in attesa delle
lo vede imputato di pecula- della non più verdissima età: naio sono tre: Be- avverse primarie. Il nome che
to, truffa e intralcio alla giu- “Ho settant’anni e come dice tornare Cazzola nedetto Zacchi- gira è uno, ma i personaggi
roli, non perve- sono due. Cazzola, Giuliano e
nutissimo ex lea- Alfredo, nemmeno parenti
der dei girotondini e consu- ma forse entrambi preten-
di Pino Corrias lente di Cofferati; Amelia Fra- denti. L’economista Giuliano
scaroli, ex dirigente della Ca- è un parlamentare griffato Fabio Roversi Monaco
I cattolici fanatici ritas sostenuta da un frullato
di prodiani e vendoliani; Vir-
Pdl, eppure il partito sembra
preferirgli l’omonimo ex pa-
A promuovere la candidatura del
presidente della Fondazione Cassa di
e il terrore della morte ginio Merola, ex assessore del
sindaco sindacalista. Martedì
tron del Bologna. Filippo Ber-
selli, senatore e coordinatore
Risparmio di Bologna (che
comunque si dice non interessato)
sera è andato in scena il de- regionale azzurro, ha aperta- sarebbe Francesco Rutelli (FOTO LAPRESSE)
dello Stato etico, quello che esige di butto in società, con il primo mente invitato Alfredo a ri-
Certi cattolici come Paola Binetti, migliorare l’uomo, ma finisce sempre per confronto aperto alla cittadi- candidarsi. Lui non è per nul-
membro numerario dell’Opus Dei, più si rinchiuderlo nei campi e poi crocefiggerlo. nanza, che non è accorsa pro- la convinto: vero che gli si de- re: “Pur conoscendo le regole
mostrano credenti, più vivono nel pieno Sono fanatici al punto da ignorare il dolore prio in massa. In sala più o ve la scoperta dell’affaire Del- ferree della comunicazione,
terrore della morte. Spaventati da un di vite come quella vissuta da Piergiorgio meno settanta cittadini, tanto bono, ma la sconfitta eletto- dove ogni smentita vale una
evento che dovrebbe per lo meno Welby al quale hanno l’ostinazione di che l’unica signora dopo rale pesa ancora. In mezzo al- doppia conferma, corro il ri-
pacificarli giacché liquidando le negare l’omaggio e la pietà di un funerale. E nemmeno un’ora ha abban- la politica però rotola il pal- schio ancora una volta e con-
imperfezioni terrene, ricongiunge lo condannano l’ultima libertà di Mario donato la sala, commentan- lone. Il Bologna calcio, che at- fermo la mia indisponibilità a
spirito al solo principio dal quale discende. Monicelli equivocando la sua scelta do: “I maschi parlano trop- traversa il campionato in un rientrare nella compagine so-
Viva la morte, e perciò anche la vita, volontaria in “un gesto di disperata po”. Poco o troppo, qualche mare di debiti, è stato messo cietaria del Bologna calcio”.
dovrebbero intonare. E invece niente. solitudine”. Fingendo di ignorare che volta lo fanno anche le fem- in vendita. Se ne occupa, tra- Sarà vero? Non sarebbe la pri-
Aggrappati come sono al mondo se ne esiste una solitudine peggiore, quella di un mine. Così Flavia Franzoni in mite la società Intermedia, ma volta che l’ex patron ros-
annettono il significato. Usano la religione corpo attaccato a una macchina quando è Prodi a Io donna, femminile Giovanni Consorte (non soblù torna sui suoi passi. Le
come un filo spinato che separa i sommersi quel corpo e quella macchina che del Corriere: “Basta con la cac- omonimo, proprio quello di due discese in campo, spor-
dai salvati. In suo nome benedicono gli imprigionano il cuore, o l’anima, o la cia al fenomeno, anche nella “abbiamo una banca”). Caz- tivo e politico, secondo molti
eserciti. Pretendono di essere l’architrave prostata. scelta dei sindaci. Non si pos- zola, indicato come uno dei sono legate a doppio filo. E
sono sempre cercare soluzio- probabili acquirenti, ieri ha comunque almeno per ora,
ni di emergenza. La politica smentito, sapendo di smenti- palla al centro.

L’EX TESORIERE Il Pd si spacca

La passione di Sposetti per i soldi ai partiti

di Wanda Marra
er parlare con Ugo Sposetti non basta
Pza. neanche chiedere formalmente udien-
L’ex tesoriere dei Ds - riassurto improv-
visamente ai dubbi onori della cronaca, do-
po aver indotto una parte del suo partito a
votare contro l’emendamento alla riforma
dell’università che toglieva 20 sui 100 mi-
lioni di rimborsi elettorali ai partiti per finan-
ziare i contratti di ricercatori a tempo inde-
terminato e così a spaccarsi in Aula - si rifiuta
categoricamente di parlare. “No, no”, si li-
mita ad articolare mercoledì, dopo aver sen-
tito nome, cognome e testata di riferimento
dell’interlocutrice. Per poi dichiarare: “Anda-
tevi a rileggere il mio intervento in Aula”. Ese-
guito e diligentemente riportato sul “Fatto”,
ci si riprova il giorno dopo. “Sono in riunione,
non ho tempo”, la risposta alla prima te-
lefonata. E alla seconda: “Leggete l’interven-
to in Aula”, ribadisce lui. Non serve a niente
citare il suddetto intervento (“Signor presi-
dente, la pregherei di rivolgere un appello al
collega Tabacci. Non so quanti veli lui abbia e
quale uso ne faccia, ma non può permettersi
di stendere veli sulle persone che si sono in-
teressate della vita dei partiti. Questo non è
consentito né all’onorevole Tabacci né ad al-
tri”) e provare a dire che non chiarisce pra-
ticamente nulla sulla posizione di Sposetti.
“Non ho nessuna intenzione di parlare. Non
ho parlato con nessuno. Non vedo perché
dovrei parlare con voi, che fate una battaglia
demagogica”. E su questo si chiude la co-
municazione. In realtà, quella di Sposetti per
il finanziamento pubblico ai partiti è una
battaglia lunga una vita. In un’intervista al
“Giornale” (a firma Luca Telese) del 19 ago-
sto 2007, Sposetti lo diceva senza mezzi
termini: “È giunto il momento di impegnarsi
in una battaglia democratica per reintrodur-
re il finanziamento pubblico ai partiti”. Mo-
tivandolo così: “È scritto nella Costituzione,
santa pazienza, articolo 49! In origine i pa-
dri costituenti lo avevano spiegato, ancora
meglio, impegnando alla trasparenza i par-
titi. Poi, siccome era il tempo della guerra
fredda, si affermò solo il principio sacrosan-
to, che la politica deve essere sostenuta dallo
Stato”. Per poi spingersi a dire, incurante an-
che del risultato schiacciante del referen-
dum del ‘93 per abolire tali finanziamenti
pubblici: “I costi della politica sono cresciuti
all’inverosimile. Non credo alle belle animel-
le che storcono il naso. O parlano per op-
portunismo, o sono in malafede”. Usciti dal-
la finestra, comunque, tali finanziamenti so-
no rientrati sotto forma di rimborsi elettorali
(grazie a una legge del 2002 di cui lo stesso
Sposetti si vantava di essere stato estenso-
re). E adesso l’onorevole piddino li difende
con le unghie e con i denti. Nello stesso modo
in cui difese, all’atto di nascita del Pd, il pa-
trimonio dei Ds. “Da me il Pd non avrà un
euro”, tuonò all’epoca. E così è stato, come
ribadisce Mauro Agostini, che è stato il pri-
mo tesoriere dei Democratici. Tale patrimo-
nio fu blindato in immobili per un valore di
circa mezzo miliardo di euro custoditi in ap-
posite fondazioni. E a nulla servì la battaglia
politica che voleva che alla nuova creatura
arrivassero in dote i tesori di Ds e Dl. San-
guigno e di certo convinto delle sue ragioni,
Sposetti ha portato avanti in Aula una bat-
taglia che in qualche modo non lo riguarda
più direttamente. Ma anche Agostini, che
non pochi contrasti ha avuto con l’ex teso-
riere, questa volta si è schierato con lui: “Si
trattava di un emendamento demagogico,
che voleva dire fare un regalo a Berlusconi e
a coloro che dispongono di risorse illimitate”.
Sulla stessa linea anche l’attuale tesoriere
Pd, Misiani, che dichiara senza mezzi ter-
mini di aver votato contro l’emendamento:
“I rimborsi elettorali sono stati già ridotti del
10% l’anno scorso. E sono una garanzia per
la trasparenza della politica e per la demo-
crazia”. A questo punto, però, l’obiezione
sorge spontanea: visto che di soldi si trattava
perché il gruppo del Pd aveva dato indica-
zioni di votare per e non contro l’emenda-
mento e il tesoriere non è riuscito a far valere
la sua opinione, evidentemente? “Siamo un
Partito democratico” e “non c’è stata una Ugo Sposetti, ex tesoriere
discussione interna”, le pur deboli risposte. dei Democratici di sinistra (FOTO DLM)
Venerdì 3 dicembre 2010 pagina 11

D-ISTRUZIONE

GENERAZIONE BLOCCATA
La lettera di una studentessa
apre il dibattito sul futuro
rancesca ha 21 anni, vive nella periferia di
FGiurisprudenza.
Roma, è iscritta al terzo anno di
Il padre è autista di autobus, la
madre operatrice ecologica, lei fa la cameriera
per mantenersi gli studi. Francesca fa parte di
una generazione a cui è stato “bloccato il
futuro”. Ci ha scritto questa lettera, e di seguito
pubblichiamo alcuni commenti arrivati sul
nostro sito.
Caro direttore,
sono una studentessa romana di 21 anni, iscritta al
terzo anno di Giurisprudenza. Scrivo al Fatto Quoti-
diano perché spero che possa dar voce a una gene-
razione ormai troppo spesso ignorata. Per farci ascol-
tare siamo dovuti scendere in piazza e bloccare le
città. E nonostante questo ci hanno dato dei falliti e
dei fannulloni. Io non sono una bambocciona, né so-
no fuori corso come dice il presidente del Consiglio.
Io sono l’orgoglio di una famiglia che spera ancora di
potermi dare una vita migliore di quella che hanno
avuto loro. Noi studenti non siamo scesi in piazza
solo per la riforma. Certo, quella è la punta dell’ice-
berg di una cultura che questo governo ha voluto
imporre: sei ricco? Potrai ancora studiare. Sei pove-
ro? Meglio se fai un istituto professionale e ti cerchi
un lavoro, perché l’università non te la potrai per-
mettere. Io fino a oggi posso garantirmi gli studi gra-
zie alla borsa di studio e al lavoro di cameriera. Se
dall’anno prossimo verrà a mancarmi la prima, il se-
condo non mi basterà più. Sono stata e tornerò in
piazza per far sentire la mia voce assieme a quella
degli altri ragazzi che non solo hanno paura di non
potersi laureare, ma soprattutto temono che quel fo-
glio di carta guadagnato con immensi sacrifici non
valga poi nulla nel nostro paese. Sono pronta ad an-
dare all’estero se necessario, ma perché non possia-
mo sognare di restare in Italia per valorizzarla con la
nostra cultura? Il rischio, restando, è una vita di sa-
crifici che non porti nemmeno a una pensione de-
corosa. Anzi, che non porti proprio alla pen-
sione, che forse non riceveremo
mai. L’applauso degli automobili-
sti romani bloccati nel traffico
martedì, ci ha detto che non siamo
soli. Anche loro sperano che i figli
possano avere un futuro migliore di
quello che questo governo ci sta di-
segnando. Ai politici la nostra cultu-
ra fa paura, preferiscono un popolo
ignorante. Ma noi, questa volta, non
ci fermeremo. Confidiamo in voi nel
darci voce.
Gli studenti a Napoli sotto la pioggia (FOTO ANSA) Sotto, gli scudi della cultura con cui si sono difesi

è NON POTRÒ PIÙ STUDIARE
Cara Francesca, ti sono immensamente
vicina. Anche io ho 21 anni e vengo da
una famiglia modesta. Livello di
scolarizzazione basso, fino a 40 anni fa
lavoravano nei campi. Nonostante ciò,
a una vita tranquilla in provincia col
lavoretto fisso, ho scelto una strada
diversa. Sono arrivata al terzo anno di
lingue solo grazie alle borse di studio. Il
mio progetto è di esser laureata tra un
anno, ma senza borsa di studio, devo
abbandonare alloggio da fuori sede,
mensa, tutto. Nessuna idea di quello
che sarà di me tra qualche mese. Mi
chiedo ancora cos’abbiamo fatto noi
ventenni per meritarci questi sputi in
faccia. Sarà che non portiamo voti?
Valentina
è SCUOLA SOLO PER RICCHI
Cara Francesca, ti capisco. Oggi il
sistema per accedere alla borsa di
studio richiede due criteri: merito e
reddito. Con il ddl Gelmini scompare il
parametro del reddito. L’attuale
sistema prevede che i meritevoli di
borsa di studio siano coloro che hanno
un reddito basso e che totalizzano un
determinato numero di crediti (e
quindi esami) all’anno
indipendentemente dai voti ottenuti.
Un giusto parametro perché è evidente
che se uno studente ha una situazione
economica disagiata spesso deve
lavorare per poter studiare. Ora
cambierà: indipendentemente dal
reddito, i vincitori di borsa saranno, cambiare e di perdere solo
per il 1° anno, i vincitori di un altro tempo, paura che
concorso nazionale, per i successivi, qualsiasi scelta faccia sia inutile,
coloro che conseguono determinati e che alla fine mi ritroverò con
risultati accademici. Io ho la media del un pugno di mosche. Scendo
26 e rischio di non rientrare in questi con gli studenti in piazza per dire
parametri. È evidente che l’accesso al basta a questo senso di
“livello più alto dell'istruzione” non disperazione e di ansia che ci
sarà più garantito a tutti. prende, basta alla paura che tutti i
Monica nostri anni di studio, di sacrifici,
siano inutili. Voglio tornare ad
è ALLORA SBLOCCATECI essere orgogliosa di ciò che faccio.
Cosa rispondere a Francesca? Niente. Denise
Ho 36 anni, e ho sempre sentito dire
della mia generazione, esattamente la è URLARE NON SERVE
stessa cosa: “Generazione Bloccata”. E Io credo che Francesca, come tutti
infatti, bloccato io sono rimasto. Ieri, gli studenti volenterosi debbano
mentre tornavo a casa dall’Università pensare a studiare con volontà,
ripercorrevo, in senso inverso, i miei orgoglio, laurearsi
passi, riportando a casa, il mio inutile con una bella
Cv, le mie inutili pubblicazioni, il mio media e poi piano
inutile Phd e tutto il resto, ho visto un piano i migliori
“vostro” manifesto. Lo slogan doveva riusciranno a
essere “Blocchiamo tutto”. Bello, ma inserirsi. La laurea
poi mi sono detto “Ancora?” e chi in giurisprudenza
altro possiamo bloccare? Sì, certo, ce lascia molte
ne sarebbero a “a piede libero” da opportunità di
bloccare ma… no, no, piuttosto, fatemi carriera. Andare in
un favore, fate il contrario. Invece di piazza a urlare
bloccare, sbloccatevi, sbloccateci tutti. contro la riforma
anzi, sbloccateci a tutti. Gelmini non serve a
Dante Cruciani niente, anzi serve a far
perdere tempo
è IO HO PAURA prezioso da dedicare
Cara Francesca, siamo tutti con te. allo studio. Da quanto
Sono una studentessa di Lingue, al scrive capisco che non
secondo anno, e ho tanta paura. Paura conosce la riforma e
di aver sbagliato scelta, paura di parla per frasi fatte.
Purtroppo la disoccupazione c’è in
Italia come in Europa e nulla ha a che
fare con la riforma dell’Università.
Germano
è I GENITORI VI APPOGGIANO
Cara Francesca, sono mamma di una
ragazza della tua età. Sai qual è la rabbia
che mi pervade da molto tempo: che a
Voi giovani hanno tolto la speranza.
Scusateci. Vi stiamo lasciando un Paese
allo sfascio. Dovete, dobbiamo
combattere, sento che sta maturando
una coscienza nuova. Forza! Siamo con
voi.
Anna59
è PEGGIO NON PUÒ ANDARE
Cara Francesca, solo voi potete essere
gli artefici del vostro futuro, non
mollate unitevi tutti senza distinzione
di colori. Voi avete il “Nulla”, questo
nulla può essere una forza
straordinaria domandatevi: “Se non
proviamo a cambiare, cosa ci perdiamo
?”. La risposta è Niente, quindi male
che vada non andrà peggio. Qualcuno
diceva che piu buio di mezzanotte non
può venire, cercate le prime luci di un
nuovo mattino e chiamatelo futuro
speranza. Abbiamo bisogno di voi, di
voi giovani.
Catilina01
è CORRERE ALL’ESTERO
Realismo Signorina! Se è brava, via,
immediatamente. Cordialmente
Umbe

Se Casa Pound sfila con la sinistra CONVITTO per Vip,

LA GELMINI È RIUSCITA NELL’IMPRESA DI UNIRE TUTTI NELLE PROTESTE CONTRO LA RIFORMA
di Caterina Perniconi tinuano la loro protesta. “Perché qualsiasi
e Federico Mello governo ci sarà, dovrà fare i conti con noi”.
E ieri, il conto, l’hanno chiesto anche gli
Asaràllafatta.
fine Mariastella Gelmini non ce l’ha
La sua riforma dell’Università non
votata dal Senato prima della fiducia
studenti di destra. A Roma, il Blocco Stu-
dentesco, organizzazione legata a Casa
Pound, ha occupato il rettorato di Tor Ver-
del 14 dicembre. gata. “Al termine di un’assemblea – ha spie-
La speranza del ministro dell’Istruzione era gato Noah Mancini, membro del Blocco
quella di non legare le sorti del ddl a quelle Studentesco – anche altre liste di sinistra si
dell’esecutivo e approvarlo con un blitz la sono unite a noi per chiedere al rettore Lau-
prossima settimana. Ma non le è riuscito. ro di prendere posizione nei confronti del-
Nonostante lo slittamento, gli studenti con- la riforma che prevede il taglio di 1,5 mi-
liardi di euro al Fondo di Finanziamento Or-
dinario e il processo di privatizzazione del-
La votazione l’Università che di fatto è stato avviato”.
Ieri si sono verificati scontri tra i manife-
al Senato slitta stanti e la polizia a Napoli e a Bologna. Nella
città campana gli studenti sono stati fermati
mentre provavano ad occupare il teatro San
a dopo la fiducia Carlo, mentre sotto le due Torri una ragazza
è rimasta ferita nella zona della fiera dove
Appoggio anche domani si aprirà il Motorshow.
E con le piazze e le strade infiammate dalla
dal Popolo Viola protesta degli studenti, torna a dire la sua
anche il Popolo Viola. Domenica prossima
5 dicembre, è il primo anniversario del No
Berlusconi Day che un anno fa, dopo una
convocazione su Facebook, riempì piazza
San Giovanni a Roma. “Dalle piazze di oggi
all’Italia di domani”: questo il titolo scelto
per i Viola per la loro convention che si svol-
gerà proprio domenica cinque a Roma al
Teatro Vittoria. “Diremo chiaramente che
quella della Gelmini non è una riforma ma
sono solo tagli” annunciano, ma l'obbietti-
vo rimane il premier: “Abbiamo prenotato
la piazza il 14 per festeggiare la caduta di
Berlusconi” fanno sapere con ottimismo.
Alla convention di domenica interverran-
no Dario Fo e Giorgio Bocca e numerosi pe-
si massimi dell’opposizione: Antonio Di
Pietro, Nichi Vendola, Vincenzo Vita del
Pd, Angelo Bonelli dei Verdi ma anche Oli-
viero Diliberto e Marco Pannella. L’incon-
tro si aprirà con un tributo a Mario Moni-
celli, vicino alle iniziative del Popolo Viola e
in piazza con i manifestanti durante ambe-
due i No B. Day.
nostalgici del Ventennio
e qui ci sono 1000 domande per 300 posti, ci sarà un
“S perché, no?” Il Convitto nazionale, ieri teatro di ma-
nifestazioni studentesche davanti ai cancelli, è stato pre-
sentato alle famiglie per le iscrizioni al prossimo anno.
Emilio Fatovic, rettore della scuola dei vip romani, fre-
quentata dai figli di Alfano, Alemanno e Storace, ha usato
toni da Ventennio, nell’Auditorium dove si accalcavano
più di 300 fra genitori e figli. “Non è una scuola pubblica
come le altre – si è accalorato il rettore – ha una legi-
slazione particolare, il regio decreto del 1925. Qui non
c’è un’iscrizione, ma un contratto privatistico. Ho ap-
pena emesso un decreto per decidere i criteri d’ammis-
sione”. Dopo una mezzora di concione un signore chie-
de di fare una domanda. E Fatovic: “Lei qui è mio ospite,
è a casa mia. Non ha un dialogo con me, questa è una mia
comunicazione”. Il signore insiste e il rettore: “Non sia-
mo in un luogo pubblico, è proprietà privata. Chiamo i
carabinieri e la faccio uscire...” Nel furore dell’orazione
gli è scappato un “ma però”, un “qualora è” e un “tentare
a”. Sottigliezze, prima di passare la parola ai singoli pro-
fessori, i quali per fortuna accettavano le domande. Per
poi lasciare il campo, salutando come un divo. (V.d’A.)
pagina 12 Venerdì 3 dicembre 2010

GIÙ AL NORD

CASTELLI DI PAGLIA
“GAMMA?
SEMBRO IO”
Un libro sul leghista “scelto” dalla
‘ndrangheta. Il viceministro: “Non c’entro”
di Davide Vecchi scono l’ascesa al potere della differenza è che “Metastasi è
criminalità organizzata in un’indagine compiuta in un
aviano ha rotto i Lombardia. E raccontano co- anno di lavoro” mentre “Sa-

“S Maroni”, titolava Li-

bero appena tre set-
timane fa riportan-
do le dichiarazioni dell’au-
tore di Gomorra, colpevole
me proprio la ‘ndrangheta
nel 1990 abbia scelto i cavalli
su cui scommettere tra gli
emergenti politici del Carroc-
cio, portandoli fino a “impor-
viano ha sigillato un assioma
televisivo”.
Sempre di fango si tratta, se-
condo gli esponenti del Car-
roccio. In particolare per il co. La città in cui, secondo
Il viceministro alle Infrastrutture, Roberto Castelli (FOTO EMBLEMA)

la Procura di Roma, che ieri circa un milione di euro. Se-

di aver denunciato che “la
‘ndrangheta al nord interlo-
quisce con la Lega”.
Adesso due giornalisti dello
stesso quotidiano pubblica-
no un libro in cui, attraverso
la testimonianza del pentito
Giuseppe Di Bella, ricostrui-
tanti incarichi di Governo”,
scrivono gli autori di Metasta-
si Claudio Antonelli e Gianlui-
gi Nuzzi.
Quest’ultimo ieri ha anticipa-
to le critiche: “Non è colpa
mia né di Libero se al Nord c’è
la malavita”. Spiegando che la
viceministro alle Infrastruttu-
re Roberto Castelli e Stefano
Galli, capogruppo in regione
Lombardia: “Tutte fando-
nie”.
I due si sono sentiti tirati in
ballo: sono entrambi nati e
politicamente cresciuti a Lec-
quanto ricostruito nel libro,
nel 1990 gli uomini del clan
di Franco Coco Trovato scel-
sero un anonimo uomo del-
l’emergente e ancora scono-
sciuto Carroccio trasforman-
dolo, negli anni e a sberle di
voti, in un politico di rango
ha annunciato l’apertura di
un fascicolo.
Se il racconto troverà riscon-
tri, la Lega celodurista della
caccia al “terrone mafioso”
ne uscirebbe con le ossa rot-
te.
In particolare Castelli. Che da
anni racconta la sua città co-
me una zona sana. “Nel 1993
condo il procuratore Guido
Patti, il ministro Castelli avreb-
be creato “la figura del consu-
lente personale a tempo pie-
no”.
Il Senato e il Tribunale dei mi-
nistri negarono l’autorizzazio-
ne a procedere, la Corte dei
Conti, nell’aprile 2009, lo ha
condannato al rimborso di

ARMI E COCAINA
IL COLONNELLO E IL PUPONE, BLITZ A CATANZARO
l colonnello e il “Pupone”. Il primo faceva
I il corriere della droga. Il secondo era il
finanziatore dell’organizzazione di
trafficanti stroncata ieri dalla Guardia di
Finanza e dalla Dda di Catanzaro. Entrambi
al soldo della ‘ndrangheta che, attraverso
l’ufficiale dei carabinieri Luigi Verde, in
servizio a Bolzano, e l’immobiliarista romano
intercettazioni in carcere tra il luogotenente
di Muto, Lido Franco Scornaienchi, e i suoi
figli. Da quei colloqui, i finanzieri del Goa
sono riusciti a ricostruire il percorso della
coca e i contatti tra i cosentini e i broker
Bruno Pizzata e Antonio Strangio di San
Luca. Una volta giunte in Italia, le partite di
cocaina venivano affidate ad alcuni corrieri,
Fu condannato il Comune sconfisse la fami-
glia Trovato”, ha detto ieri e,
33.100 euro a titolo di risarci-
mento erariale, definendo “ir-
a rimborsare intervistato da Enrico Menta- razionale e illegittima” una del-
33.100 euro
na al tg La7, ha invitato Nuzzi
“a fare il nome di questo po-
litico”, riconoscendo che “l'i-
le consulenze: quella affidata
alla società Global Brain. Socie-
tà di Alberto Uva, lo stesso fi-
per una dentikit si adatta perfetta-
mente a me”. E gli anni coin-
cidono: nel 1990 alle regio-
nito pochi giorni fa nel mirino
della procura milanese per cor-
ruzione nella vicenda Teleo-
consulenza nali la Lega registra il primo spedale.
boom (18,9%) e nel 1992 Ca-
“irrazionale stelli è eletto per la prima vol- Mazzette
ta alla Camera. “Ma io con Co-
e illegittima” co Trovato non ho mai par-
in salsa lombarda

Federico Marcaccini faceva arrivare in Italia
centinaia di chili di cocaina proveniente dal
Sudamerica. Nell’ambito dell’operazione
‘Overloading’, sono stati 77 i fermi eseguiti
all’alba dagli inquirenti che, nell’abitazione
del colonnello dell’Arma, hanno trovato un
vero e proprio arsenale: 13 granate, 2 bombe
a mano, una pistola, un mitra, 500 grammi di
plastico e altri campioni di esplosivo. Il
sodalizio criminale, guidato dalle cosche
Muto e Chirillo aveva base operativa a
Certaro, in provincia di Cosenza, regno del
boss Franco Muto, il “re del Pesce” che era in
contatto con alcune cosche della provincia di
Reggio. A dare il via alle indagini sono state le
come il colonnello Verde, che aveva
escogitato un sistema per eludere i controlli
all’aeroporto di Fiumicino. In passato Verde
prestava servizio al Nop di Bologna dove
conobbe l’ex collaboratore di giustizia Bruno
Fuduli, anche lui coinvolto nell’inchiesta in
cui ha avuto un ruolo centrale
l’immobiliarista Federico Marcaccini, il
“Pupone”, finanziatore delle cosche e
proprietario di numerosi immobili a Roma
che sono stati sequestrati contestualmente ai
provvedimenti di fermo. Sigilli a beni per
200milioni di euro. Tra questi anche
l’immobile che ospita il teatro “Ghione”.
Lucio Musolino
governativo. “Coco Trovato –
ricorda Di Bella – aveva scelto
il suo cavallo: è Gamma. Lo
dice a tutti. Votare Lega, vo-
tare Gamma”. Gli autori di
Metastasi nascondono il no-
me del politico con questo
pseudonimo: ‘Gamma’, “no-
me in codice di soggetto che
potrebbe essere sottoposto a
indagini – scrivono gli autori
– Gamma è una figura che ha
ricoperto importanti incari-
chi di governo”. Non a caso la
prima copia del libro è stata
consegnata al procuratore
Giancarlo Capaldo, capo del-
lato”. Nel 2006 “ho ricevuto
una lettera con 29 proiettili”
ha ricordato, sottolineando
che agli amici si inviano altri
messaggi. E di amici, l’inge-
gnere di Lecco, ne sa qualco-
sa.
Le consulenze
a tempo pieno
DA MINISTRO della Giusti-
zia nel secondo governo Berlu-
sconi distribuì talmente tante
consulenze, ritenute di dubbia
utilità, da finire indagato da
procura e Corte dei Conti ac-
cusato di un danno erariali di
UNA STORIA di mazzette
lombarde in salsa leghista-ciel-
lina, denunciata da Galli, capo-
gruppo del Carroccio in regio-
ne. A lui, Uva ha offerto una
tangente da 15mila euro in vi-
sta di una gara d’appalto per
l'assegnazione della gestione
del sistema tv da installare ne-
gli ospedali lombardi. Galli si è
rivolto prima ai magistrati, poi
al Corriere della Sera: “Io certe
persone le denuncio, altri dan-
no loro le consulenze”.
Anche Giuseppe Magni, amico
e braccio destro di Castelli al
ministero, è finito indagati dal-
la procura di Roma: è stato fil-
mato di nascosto negli uffici
dell'imprenditore romano An-

Coco Trovato, i clan comandano a Lecco gelo Capriotti a parlare di ap-

DA IMPRENDITORE ALLA POLITICA, UN BOSS CAPACE DI UCCIDERE SE QUALCUNO LO SALUTA STORTO
avaliere del lavoro e kil-
Cdroga
ler feroce. Trafficante di
e imprenditore ri-
spettato. Questo è Franco
Coco Trovato. Boss in dop-
piopetto che per oltre tren-
t’anni ha governato gli af-
fari della ‘ndrangheta tra
Milano e Lecco. Classe ‘47,
originario di Marcedusa
(Catanzaro), in Lombardia
ci arriva negli anni Sessan-
ta. “Ho conosciuto Franco
Coco nel 1969 – racconta il
Affari e politica:
le licenze
per la discoteca
all’Idroscalo?
In Provincia
“abbiamo
la possibilità”
pentito Antonio Zagari - ,
frequentava la casa di mio
padre a Buguggiate. Entrò
a far parte di un gruppo di
rapinatori legati alla
‘ndrangheta”. Pochi anni
dopo, Trovato è già un pez-
zo da novanta con entratu-
re privilegiate nel mondo
della malavita. A San Vitto-
re conosce boss di rispetto
come Angelo Epaminonda
e il catanese Jimmy Mia-
no.
QUANDO esce può per-
mettersi di sedersi ai tavoli
della politica locale, ma an-
che di uccidere a sangue
freddo. Lo racconta il pen-
tito Salvatore Annacondia,
detto manomozza: “Ciro da-
va del bugiardo a Coco. A
quel punto, si era imbestia-
lito e gli aveva esploso un
colpo di pistola alla testa.
Coco, ancora con rabbia,
mi descrisse come Ciro lo
aveva fatto imbestialire con
quel suo doppio taglio di
capelli”. La vittima è Ciro
Batti. Affiliato all’omonimo
clan di camorra, il suo è uno
dei quattordici omicidi che
dal giugno al dicembre del
1990 insanguinano le stra-
de di Milano. È guerra di ma-
fia a tutti gli effetti. La fa-
miglia Batti verrà stermina-
ta in pochi mesi. Coco, pe-
rò, non agisce da solo. Il suo
braccio destro è un calabre-
se guascone innamorato
delle giacche a quadretti e
delle armi. Si chiama Giu-
seppe Flachi. Ma tutti lo co-
noscono come don Pepè. Il
loro è un trust criminale na-
to ai tavoli del ristorante Il
Griso sul lago di Como. È il
primo luglio 1987. Data in
cui si celebrano le nozze di
Flachi. Padrino all’altare è
Trovato, il quale, durante il
ricevimento, ha un batti-
becco con un luogotenente
di don Pepè. Dirà: “Devi rin-
graziare a Gesù Cristo che è
la festa del mio compare al-
trimenti ti avrei ammazzato
come un cane”. L’altro ri-
sponde. La scena si conclu-
de con il duo Trovato-Flachi
in giro per le strade della
Comasina a bordo di una
Ferrari. Indossano abiti in
doppiopetto, ma sotto han-
no la pistola con il colpo in
canna. Cercano il tizio. Non
lo troveranno. Per lui, però,
l’esecuzione è solo riman-
data. La chiosa alla vicenda
la fa sempre Annacondia:
“Coco è un pazzo, capace
di uccidere solo perché
qualcuno lo saluta storto”.
LUI , in curriculum può
mettere anche il matrimo-
nio tra la figlia Giuseppina e
Carmine De Stefano, figlio
del defunto boss di Reggio
Calabria Paolino De Stefa-
no. Dopodiché ci sono gli
affari. Quelli passati, tutti
giocati nel campo della ri-
storazione, e quelli presen-
ti, nonostante il padrino si
trovi ergastolano al 41 bis.
Al boss imprenditore piace
investire nei locali. Negli
anni Ottanta erano bar e
pizzerie del lecchese, oggi,
nel borsino della sua cosca,
ci stanno i locali della mo-
vida milanese. Coco Trova-
to ordina, altri eseguono. E
tra gli altri c’è Vincenzo Fal-
zetta detto banana. Di lui si è
occupato la Guardia di fi-
nanza di Milano. Nel 2006 il
Gico, agli ordini del colon-
nello Domenico Grimaldi,
ha scoperto i suoi affari nei
locali di via Valtellina e del-
l’Idroscalo. Affari milionari
che incrociano la politica.
Capita nel 2004 quando la
cosca ha qualche problema
di licenza con la discoteca
dell’Idroscalo. Della cosa
viene informato in carcere
il fratello di Coco Trovato
che subito fa sapere: “Non
ci sono problemi” perché
“la Provincia ce l’ha in ma-
no la sinistra, prima c’era la
Colli che era di Berlusconi”,
ma ora “abbiamo la possi-
bilità”. (d.m.)
palti ed “esigenze” che, secon-
do i pm, altro non erano che
tangenti.
È poi toccato ad un altro uomo
di fiducia di Castelli: l’avvocato
Antonello Martinez sorpreso,
rivelò Marco Lillo su L’Espresso,
a chiedere soldi agli imprendi-
tori del settore carcerario in
cambio di una spintarella per
gli appalti. In ballo c’erano i 25
nuovi carceri che il Guardasi-
gilli voleva costruire.
Tutte vicende legate al periodo
in cui è stato ministro, venti an-
ni dopo quel 1990 quando la
‘ndrangheta scelse di sostene-
re Gamma e portarlo fino al go-
verno.
Retromarcia
di Libero: prima
titola contro
Saviano, poi due
suoi giornalisti
confermano
le sue tesi
Venerdì 3 dicembre 2010 pagina 13

GIÙ AL NORD

N
Legnano, tre giorni di agonia VALLETTOPOLI
Tentata estorsione,
17 mesi a Corona

Poliziotto indagato per omicidio P rima esulta sbattendo

i pugni sul banco
degli imputati credendo
di essere stato assolto,
poi, quando capisce che
la condanna c'è,
commenta: “Non sono
LA VICINA DI CASA AVVERTE IL 113 DEI LAMENTI contento per un c...”. La
Corte d'Appello di Milano
ha dimezzato la pena per
NESSUNO LE DÀ RETTA: TUNISINO RITROVATO INCAPRETTATO Fabrizio Corona rispetto
al primo grado, ma su di
lui pendono comunque 1
di Davide Milosa il 6 e il 7 maggio. Quando, la sua giorno dopo per chiarire. Non anno e 5 mesi di
vicina di casa italo-polacca sen- succederà mai. I giorni passano. reclusione per due tentate
l corpo sta lì in terra. Inca- te “un uomo straniero che ve- estorsioni. Una riguarda il

I
prettato. Proprio dietro alla
porta d’ingresso. Caviglie e
piedi stretti con alcuni rita-
gli di tela colorata. Un gamba,
poi, è legata al letto attraverso
un filo elettrico. A guardar bene
sembra proprio quello di un fer-
ro da stiro. Tutto attorno regna
il caos. Ci sono bottiglie di bir-
ra, mozziconi di sigaretta. E
quel puzzo tremendo che pun-
ge gli occhi. “In avanzato stato
di decomposizione” annote-
ranno, infatti, gli agenti della
volante che sono entrati nel-
l’appartamento al terzo piano
di via Garcia Lorca 5 a Legnano.
È il 19 agosto scorso. Il palaz-
zone grigio-rosa infiamma sotto
al sole e alla canicola che rimon-
ta dall’autostrada Milano-Vare-
se. Qui viene ritrovato il cada-
vere di Mohamed Ben Khalifa,
52enne tunisino. Il decesso pe-
rò risale a molte settimane pri-
ma. Il 10 maggio, sentenzierà il
medico legale. Quella di Moha-
med è una morte lenta. Un lun-
go tormento iniziato la notte tra
CONSIGLIERE PADOVANO
niva sbattuto contro qualcosa”
e i “rumori di alcuni vetri che si
infrangevano e sedie che cade-
vano”. La donna ascolta tutto.
Vede anche due uomini fuggi-
re. Chiama il 113. La telefonata
viene girata al commissariato di
Legnano. L’agente risponde,
annota, ma non capita nulla. Il 7
la vicina alza di nuovo la cornet-
ta. In via Garcia Lorca i muri so-
no di carta velina e lei sente dei
lamenti. L’agente di nuovo ri-
sponde, annota e ancora nien-
te. Due chiamate al 113, zero in-
terventi. Sentita dal magistrato,
racconta di una terza chiamata.
Tanto basta perché R.C., agente
in servizio al commissariato di
Legnano venga indagato per
omicidio colposo.
IL CASO finisce in mano al pm
Piero Basilone. L’inchiesta è de-
licata. Almeno questo si annusa
alla procura di Milano. Certa-
mente complicata. Difficile
orientarsi. Poche certezze
emergono dai giornali locali di
quei giorni. Ci sono solo scena-
ri: si ipotizza, addirittura, un re-
golamento di conti. La vittima
aveva precedenti e si mantene-
va facendo l’operaio nella ditta
di un costruttore edile della zo-
na. Ma sono solo buchi nell'ac-
qua. Si ritorna allora nella casa di
Mohamed. A tratteggiare il mo-
vente giusto è, infatti, la fotogra-
fia di quell’appartamento. Due
stanze e un bagno al terzo piano
di un anonimo palazzo piantato
quasi all'incrocio con via Ragaz-
zi del 1899. Oltre solo un prato-
ne. E poi l’autostrada. Il corpo
viene ritrovato con i pantaloni
calati fino alle ginocchia e gli
slip abbassati. Sta vicino all’in-
gresso. Pochi passi e si apre la
camera da letto. E qui un parti-
colare appare subito evidente: il
muro sopra la testata del letto è
imbrattato di sangue. Tutto at-
torno le pareti sono tappezzate
da poster maschili. Alcuni ap-
E i biglietti si accumulano. In
commissariato nessun sospet- calciatore Francesco
to. Qualche dubbio viene al vi- Coco, al quale Corona
cinato. Mohamed non si vede da avrebbe chiesto soldi per
giorni. Eppure la televisione è ritirare dal mercato foto
sempre accesa. Il particolare è che lo ritraevano assieme
decisivo: un agente chiama il ad alcuni amici a torso
118. I vigili entrano e trovano il nudo in un locale
cadavere. Dopodiché si avverte milanese; un’altra tentata
l’autoparco di Parabiago. Si rie- estorsione ai danni
suma l’auto. Saltano fuori le dell’ex attaccante
chiavi di casa. nerazzurro Adriano
fotografato in una festa
IL RITROVAMENTO casua- privata nel giardino della
le non scioglie i fatti. In casa del- sua casa.
la vittima il cellulare è sparito.
Bisognerà lavorarci sopra. Si cer-
cano due uomini stranieri. Na-
zionalità imprecisata. Intanto,
però, il racconto della vicina di
casa fissa un punto importante.
Qualcosa nel commissariato di
Legnano non ha funzionato. Il
pm Basilone acquisisce le tele-
fonate giunte alla centrale di Bu-
sto Arsizio. Emergono alcune
chiamate (si dice di un uomo in
difficoltà), proprio il 7 di mag-
gio, poi girate a Legnano. Cosa
N
sia successo dopo resta un mi- BOLOGNA
stero imbarazzante. Distrazio-
ne, superficialità o altro. Fatto è Operaio muore
che a fine agosto l’avviso di ga- nell’inceneritore
ranzia atterra sul tavolo del cen-

“ODIO I ROM E ME NE VANTO”

paiono strappati. In casa, gli
agenti trovano diverse filmini a
tema omosessuale. L’aria è tutta
tralinista della polizia. L’accusa
è gravissima: omicidio colposo. A veva 40 anni, sposato,
tre figli. Marco
Tarabusi è morto ieri
quella di un festino finito male. mattina nell'inceneritore
di Erminia Della Frattina cio o un fascista”?
In attesa di sciogliere l’arcano, Vittorio Mas- QUELLA NOTTE , però, ca-
La tragedia di rifiuti a Granarolo
Emilia, in provincia di

“N on mi pento: ho detto su Facebook che i

rom mi fanno vomitare e lo confermo.
Però subito dopo ho ricevuto 710 richieste di
amicizia. Ho avuto più richieste di amicizia da
quando ho detto quelle cose sui rom che negli
ultimi cinque anni”. Gongola come un bam-
bino Vittorio Aliprandi, consigliere comuna-
le di Padova vicino al Pdl ed ex deputato della
Lega Nord, un omone grande con magliette
variopinte (a volte piene di patacche) e uno
slalom di lavori sempre diversi e sempre ap-
pena conclusi. “Avrei voglia di prenderli a cal-
ci” scrive Aliprandi commentando sul social
network una mozione appena passata in con-
siglio che assegna delle casette ai rom. “Li
metterei nei campi di concentramento”, con-
tinua il consigliere padovano che tutti in città
chiamano Massimo ma nessuno ricorda per-
ché (“Forse per differenziarlo dal padre” dice
un ex amico ora nemico, e lui di nemici ne ha
molti anche dentro al Pdl). “Bisogna togliere i
bambini rom alle famiglie appena nati”.
I BAMBINI : ce n’è anche per loro. “Spie-
gate voi a mio figlio che i rom che erano nella
sua classe serviti e riveriti col pullmino che li
andava a prendere e venivano pure promos-
si!”. Non manca l’archetipo degli zingari ru-
ba-bambini (quelli padani naturalmente).
“Non ho mai conosciuto dei rom che volessero
integrarsi, se lo fanno è per fregarti i bambini”.
Quindi? “Chi non si vuole integrare, fuori”.
Ma Vittorio detto Massimo come giustifica
questo distillato di odio razziale? “Un cazzeg-
gio, poi i giornali ci montano le fantasie”. Cer-
to, non è lui che qualche tempo fa aveva ester-
nato il dubbio: “Non saprei se preferire un fro-
simo, 55 anni, due matrimoni, quattro figli
(tutti grandi, non vanno a scuola in pullmino
pita qualcos’altro. Due uomini,
usciti proprio dal civico 5 di via
ad agosto: Bologna. È rimasto
schiacciato in una griglia
da almeno 20 anni) e tanti impieghi precari,
difende la sua teoria. “Ho scritto solo che non
Garcia Lorca, salgono sull’auto
della vittima. Si schiantano cen-
Mohamed Ben mentre stava eseguendo un
intervento di
sopporto i rom che vedo in stazione la mattina to metri dopo. Un testimone li manutenzione alla
fare colazione e reggersi perfettamente in pie- vedrà allontanarsi a piedi. Quan- Khalifa aveva 52 macchina che gestisce
di, e poi andare a fare gli storpi in giro per la do arrivano, gli agenti della vo- l’avanzamento dei rifiuti
città per prendersi l’elemosina”. Butta dentro lante trovano solo l’auto. Che anni. Il delitto, verso il forno, Lavorava da
la cornetta le parole tutte d’un fiato, incredulo non risulta rubata. Recuperano anni in quella struttura, era
di avere attirato tanta attenzione, ma forse an- l’indirizzo e lasciano un bigliet- dopo un festino considerato molto esperto.
che a caccia di qualche sprazzo di popolarità. tino nella casella della posta di La linea 2 dell’inceneritore,
“Cosa c’è di male, lei li ama i rom?”. Mohamed. Dovrà presentarsi il gay finito male dove è avvenuto
l’incidente, è stata posta
IL TONO PACATO di chi non ha intenzione sotto sequestro dalla
di retrocedere, anzi si sente nel giusto. “Guardi Procura.
qui, la gente mi scrive: diamogli fuoco, prendi
una tanica io porto i cerini. Ricevo post da tut- PENTITI Protesta PALERMO
ta Italia e dalla Romania. Anche loro odiano gli
zingari sa?”. Ma ci sarà qualcuno che non è al Viminale: ci avete usati Spatuzza: perdono
d’accordo? “Una piccola parte mi scrive testa per Giuseppe
di c..ma non mi interessa, sono abituato”. An-
che il racconto della sua famiglia è pittoresco,
e sempre sul baratro del razzismo. “Mia moglie
DliziauealcheViminale,
testimoni di giustizia costretti a incatenarsi, davanti
per ottenere protezione dallo Stato. La po-
cerca di troncare le catene e i due che si ribellano L o hanno strangolato e
sciolto nell’acido, dopo
(la seconda) è tecnico informatico e si fa un minacciando il suicidio. Una scena drammatica e surreale averlo tenuto prigioniero
culo così, mio figlio (uno dei quattro) fa il cuo- che si riassume nelle parole di Ignazio Cutrò: “Lo Stato mi per 779 giorni. Ora, il
co, io lavoro nella mia azienda agricola dalle sei ha prima usato, per istruire un processo al gotha mafioso pentito Gaspare Spatuzza
del mattino. Nessuno ci regala casette a noi”. del bivonese e della bassa quisquina, e poi mi ha abban- chiede perdono alla
La verità è che l’azienda agricola è l’ultimo dei donato al mio destino”. Accanto a lui, un’imprenditrice di famiglia del piccolo
tanti lavori di Massimo. Il primo è il noleggia- Palermo, Valeria Grasso, che ha accusato davanti ai giudici Giuseppe Di Matteo,
tore di macchine con autista (lui). La storia, il clan Madonia: “Resteremo qui finché il ministero dell’In- colpevole solo di essere
raccontata vantandosi a una cena con amici, terno non risolverà i problemi. Problemi che, prima di figlio di un collaboratore di
vuole che nel ‘93 fosse l’autista di un parlamen- schierarci con lo Stato, non avevamo”. Il punto, spiega Cu- giustizia. Ma le scuse dell’ex
tare della Lega Nord. Una sera il parlamentare tró, è che da quando hanno denunciato Cosa Nostra niente braccio destro del boss
in piena campagna elettorale litiga con qual- è più come prima e per i due testimoni manca la tutela stragista Giuseppe
cuno al telefono, e quando mette giù si rivolge necessaria: “Resterò qui fino a quando non mi sarà resti- Graviano non convincono
al primo che capita: all’autista per esempio. tuito il mio lavoro, la mia sicurezza e la mia dignità di im- Franca Castellesi, la madre
“Vuoi candidarti? Dammi 10mila euro e ti fac- prenditore. Se la mafia non mi ha ancora ucciso allora mi di Giuseppe: “Non sono
cio onorevole”. Detto fatto: Aliprandi diventa lascerò morire di fronte all'indifferenza delle istituzioni”. Il disposta a perdonare
deputato nel 1994 per due anni e mezzo. È ve- Pd - per mano di Emanuele Fiano e Andrea Orlando - ha nessuno degli assassini di
ro che le hanno affidato la commissione sui scritto al procuratore nazionale antimafia, Piero Grasso, e mio figlio, un bambino
Balcani e stava a Tirana? “No a Tirana ci andavo al presidente della Commissione antimafia, Giuseppe Pi- innocente che è stato
per seguire i miei affari”. Quali? “L’azienda tes- sanu, per spingerli a trovare una soluzione. “I testimoni di sequestrato, torturato,
sile che poi ho chiuso nel 2000”. Segue una giustizia - ha commentato il senatore Pd Giuseppe Lumia, oltraggiato anche dopo la
cooperativa che gestiva l’aeroporto di Padova, componente della Commissione - sono una risorsa prezio- sua morte”. Il procuratore
il banconiere al bar dello stesso aeroporto, l’a- sa per la lotta alla mafia, ma questo governo si ostina a mor- nazionale Piero Grasso, il
zienda agricola. Il tutto condito da una bella tificarli. Lo Stato non può prima usarli e poi abbandonarli. primo magistrato con cui
pensione da ex parlamentare, un tesserino Abbiamo più volte proposto provvedimenti per dare loro il Spatuzza si è aperto, crede
(che lui dice di aver restituito) per andare al sostegno e la stabilità che le istituzioni devono garantire a alla sincerità di Spatuzza:
cinema e ai concerti gratis, e un budget cospi- coloro che denunciano il crimine. Il governo si è sempre “Ha fatto un percorso
cuo per fare viaggi per scopi istituzionali. rifiutato di prenderli in considerazione”. (Antonio Massari) religioso reale, vive le
“Non ne usufruisco mai, lo giuro: faccio solo avversità come tappe verso
viaggi di piacere”. l'espiazione”.
gioco legale e responsabile
Venerdì 3 dicembre 2010 pagina 15

ECONOMIA

L’Agenzia per il Nucleare perde pezzi:

la Camera boccia il candidato della Prestigiacomo
VOTI CONTRARI ANCHE DALLA MAGGIORANZA
di Stefano Feltri secutivo supererà il voto di fi-

Agenzia per la sicurezza

L’ del nucleare doveva esse-
re il primo passo prelimi-
nare per il ritorno dell’a-
tomo in Italia. E invece nasce
già monca: le commissioni
competenti della Camera han-
no bocciato la nomina di Mi-
chele Corradino, consigliere
di Stato e soprattutto capo di ga-
binetto proprio del ministero
dell’Ambiente che l’ha indica-
to.
Il via libera delle commissioni
Ambiente e Attività produttive
arriva soltanto per gli altri quat-
tro membri: il presidente Um-
berto Veronesi, due esperti di
nucleare (Maurizio Cumo e
Marco Enrico Ricotti) e il ma-
gistrato antiterrorismo Stefa-
no Dambruoso, anche lui in-
dicato dal ministero guidato da
Stefania Prestigiacomo.
“Non è una questione persona-
le con Corradino, ma un pro-
blema di adeguatezza per quel-
la specifica posizione. Lascia
perplessi che il ministero del-
l’Ambiente non abbia indicato
un esperto di valutazioni di im-
patto ambientale”, spiega il de-
putato Pd Andrea Lulli, capo-
gruppo in commissione Attivi-
tà produttive.
Corradino si occupa di diritto
amministrativo, non ha una
competenza specifica in cam-
po nucleare e il fatto che sia così
vicino alla Prestigiacomo che
Il presidente dell’Agenzia per il Nucleare, Umberto Veronesi (FOTO EMBLEMA)
l’ha nominato non deve essere
piaciuto anche dentro la mag-
gioranza: i voti contrari, 49, so-
no stati molto superiori al peso
dell’opposizione nelle due
commissioni. Nessun proble-
ma, assicura il sottosegretario
Stefano Saglia, che al ministe-
ro dello Sviluppo segue i dos-
sier energetici: “Come si evince
dalla Legge Sviluppo, l’Agenzia
è validamente costituita e può
funzionare anche in assenza o
mancata nomina di uno o più
membri”. Peccato che con soli
quattro membri, adesso si ri-
schi lo stallo.
L’Agenzia per il nucleare, co-
munque, nel breve periodo
non avrà molto da fare. E se l’e-
ducia del 14 dicembre, il mini-
stro Prestigiacomo avrà l tempo
di trovare un altro nome alter-
nativo a quello di Corradino.
Le prime centrali dovrebbero,
nei piani, essere operative a
partire dal 2020. Ma le scaden-
ze in campo energetico sono
molto flessibili, nel caso di ele-
zioni anticipate, poi, il proble-
ma dell’individuazione dei siti
dove costruirle (e dove stocca-
re le scorie) non potrà certo es-
L’organismo
guidato da
Veronesi parte
azzoppato,
con solo
quattro
componenti
sere affrontato in campagna
elettorale.
E la bocciatura di Corradino
conferma l’impossibilità del go-
verno di reggere alla prova del
voto segreto nelle commissio-
ni, cosa che complica parec-
chio il giro di nomine che l’e-
secutivo sperava di completare
prima di un’eventuale sciogli-
MIRAFIORI La Fiat
pone le sue condizioni
a trattativa Fiat sulle Carrozzerie di Mirafiori è al rush
Lin nottata
finale. Ieri c'era addirittura chi spingeva per chiudere
quando l'azienda si è ripresentata al tavolo con
una nuova bozza di accordo. La pausa si era imposta dopo
la fase pomeridiana in cui si sono registrate nuovamente
ampie distanze con la Fiom che pure ha gestito la trat-
tativa senza chiusure preconcette. La quale ha di fatto ri-
proposto la sostanza dell'accordo di Pomigliano: respon-
sabilità individuale dei lavoratori sullo sciopero, non pa-
gamento dei primi tre giorni di malattia, riduzione delle
pause da 40 a 30 minuti, pausa mensa a fine turno, ri-
disegno dei turni, straordinari a disposizione dell'azienda
a 120 ore e costituzione di una New.co con riassunzione
individuale dei lavoratori. Una nuova azienda che, ha
spiegato la Fiat, non applicherà il contratto nazionale
tranne che per il fondo pensioni Cometa, l'inquadramen-
to, i provvedimenti disciplinari, le ferie, i permessi retri-
buiti e le festività. La Fiom aveva detto di non avere pre-
clusioni sulla new.co ma come sempre si è opposta alla
non applicazione del contratto nazionale. Entro il wee-
kend al massimo, la trattativa sarà comunque chiusa.
Sal. Can.
mento delle camere. Una setti- segue le questioni atomiche –
mana fa Antonio Catricalà ha che tra due settimane sarà ace-
rinunciato a passare dall’Auto- fala (scadono presidente e l’u-
rità Antitrust a quella dell’Ener- nico commissario) e un’agen-
gia perché il pacchetto di nomi- zia del nucleare che parte nel
ne rischiava di non avere la peggiore dei modi, con la boc-
maggioranza dei due terzi ri- ciatura di Corradino e con po-
chiesta. Così adesso il governo chissime disponibilità finanzia-
si trova con un’autorità per l’E- re per costruirne l’apparato
nergia – l’altro organismo che amministrativo.

CONTI PUBBLICI

DEBITO, LA BCE IMPONE UNA FRAGILE TREGUA MA L’ITALIA RESTA A RISCHIO

di Superbonus Al di là dei tatticismi, i problemi Spagna rimarrà nelle prossime decentrata in paesi piccoli e pe-
COLOSSEO Della Valle I mercato ha concesso una
rimangono tutti sul tappeto. E le settimane il sorvegliato specia- riferici (Irlanda, Portogallo,
Grecia), si sposta quindi ora nel

resta solo per i restauri Iropei

tregua al debito degli Stati eu-
ma non c’è molto da illu-
banche spagnole continuano
ad avere gli stessi problemi di lu-
nedì, quando i mercati finanzia-
le: i dati sulla disoccupazione, al
di sopra del 20 per cento, e le
inquietanti notizie che si susse-
cuore dei debiti europei. E ogni
mossa dei governi, delle banche
dersi. Nella conferenza stampa ri erano nel panico. La Bce è l’e- guono sul mercato immobiliare e delle diplomazie, soprattutto
entre Pompei crolla, il ministero dei Beni culturali è a seguita alla riunione del consi- quivalente di un antidolorifico per quanto riguarda la Germa-
M corto di soldi anche per la salvaguardia degli altri te-
sori archeologici. Il sindaco di Roma, Gianni Alemanno,
glio della Banca centrale euro-
pea, il presidente Jean-Claude
ma certamente non è la cura ai
mali europei. L’ottimistico arti-
e sulle banche che lo hanno fi-
nanziato non sono state ridi-
mensionate dalla tregua di que-
nia, sarà passata al microscopio.
In Italia la chiusura della Camera
sta provando quindi un’alternativa: se lo Stato non ha Trichet ha promesso alle ban- colo apparso sul Financial Times sti giorni. Pur essendo diminui- fino al voto di fiducia del 14 di-
soldi, che vengano i privati. La scorsa primavera, da To- che liquidità illimitata. Ma non di mercoledì che descriveva to nelle ultime ore il differenzia- cembre garantisce una relativa
kyo, il primo cittadino di Roma annunciò l'ingresso del ha parlato di acquisto di titoli di una Banca centrale pronta a di- le di rendimento dei titoli di Sta- tranquillità ai mercati che non
padron della Tod's Diego Della Valle nel progetto di re- Stato dei paesi Ue. fendere ad ogni costo i paesi eu- to spagnoli rispetto a quelli te- rischiano di essere allarmati dal-
styling dell'Anfiteatro Flavio, meglio noto come Colos- ropei in difficoltà è stato smen- deschi, una misura del ri- le fibrillazioni politiche interne,
seo: “Ho parlato con Della Valle - disse Alemanno - sarà lui A PROPOSITO delle turbo- tito dalle dichiarazioni di ieri del schio-Paese, rimane abbondan- la preoccupazione rimane però
il capofila degli imprenditori italiani nel recupero del Co- lenze sul mercato obbligaziona- ministro dell’Economia tede- temente sopra il 2 per cento. E su quello che potrà accadere do-
losseo”. Un intervento che il sottosegretario ai Beni cul- rio che hanno riguardato anche sco, Rainer Bruederle, che non di investitori che abbiano un’o- po. L’ipotesi delle elezioni anti-
turali Francesco Giro quantificò in 23 milioni di euro. Spagna e Italia, si è limitato a di- ritiene necessarie nuove misure pinione positiva sulla Penisola cipate è la peggiore per gli in-
In otto mesi, però, molto può cambiare. La ricerca degli re: “Ci sono state delle tensioni di intervento sui mercati. L'ana- iberica se ne contano sempre vestitori che dovranno sotto-
sponsor, nazionali e internazionali, per il restauro del e non farò alcun ulteriore com- lisi che si può fare dopo queste meno. scrivere quasi 120 miliardi di ti-
simbolo di Roma, iniziata ad agosto, non ha dato i risultati mento su questo fatto”. Tutta- turbolente giornate è che l'Eu- toli nei primi 3 mesi del 2011.
sperati: i pochi candidati che si sotto fatti avanti sono via, mentre i giornalisti faceva- ropa sta camminando sull’orlo LA SPAGNA e l’Italia pur
risultati infatti inadeguati al compito. Secondo la Uil dei no le loro domande, la Bce ha di un burrone, con qualche sci- avendo economie così diverse ORMAI il principale parame-
Beni culturali, “la commissione che doveva esaminare le iniziato a comprare sul mercato volone dopo il quale per ora rie- fra loro sono accomunate dal tro per decidere un investimen-
domande del concorso internazionale, composta da 5 grosse quantità di titoli obbliga- sce a riprendersi con uno scatto debito. Entrambi i Paesi sono to in titoli sovrani è la credibilità
persone, non si è mai riunita. Ciò che meraviglia è il fatto zionari irlandesi e portoghesi. di reni. Un equilibrio sempre in- troppo grandi per fallire ma an- degli Stati e della loro classe di-
che il bando sia scaduto da un mese e non si proceda ad Gli investitori hanno interpreta- stabile, perché non supportato che per essere salvati. L’effetto rigente. I titoli di Stato italiani
alcuna comunicazione”. to questo come un segnale di di- dai fondamentali economici di un ulteriore aumento del co- per il momento hanno sofferto
L'unico rimasto in campo è quindi proprio Della Valle. Il fesa della moneta unica e dei che continuano ad essere ottimi sto del debito su questi due pae- meno di quelli spagnoli grazie
presidente della Fiorentina si è detto pronto a finanziare paesi che ne fanno parte. Ma fi- per la Germania e mediocri o si potrebbe essere devastante. ad un sistema creditizio solido,
il completo restauro del Colosseo, facendosi carico del- no a quando? pessimi per gli altri paesi. La La partita europea, fino ad ora il governo si è limitato a non au-
l'intero costo dell'operazione. In una nota si legge: “Ri- mentare la spesa pubblica ma
teniamo che per il gruppo Tod's che rappresenta una del- Il presidente della Bce, Jean-Claude Trichet (FOTO ANSA) non ha operato nessun inter-
le realtà significative del Made in Italy nel mondo sia un
dovere, oltre che un onore, dare un contributo al soste-
Gli investitori vento sul lato della riduzione de-
gli sprechi né su quello di inve-
gno dell'immagine e della credibilità del nostro Paese”.
Il progetto “salva-Colosseo” prevede la pulitura della fac-
scettici sulle stimenti per lo sviluppo. Presto
all’Italia verrà chiesta una svol-
ciata Nord, del prospetto Sud, degli ambulacri del primo
e del secondo ordine, nonché il recupero degli ipogei e la
prospettive della ta, che assicuri credibilità alla
politica e di riflesso alla tenuta
sostituzione della recinzione esterna. Unico ostacolo: del settore economico e credi-
l'imprenditore marchigiano sembra disponibile a regge- Spagna tizio. Alcuni settori di Confindu-
re l’impatto finanziario del progetto, ma non a farsi anche stria sembrano averlo capito e
carico direttamente della sua realizzazione e a garantire Ma salvarla sono già in marcia verso i Palazzi
la qualità degli interventi (come richiederebbe invece romani, ma gli occupanti attuali
dal bando di gara). sarebbe troppo resistono a oltranza. I mercati
Gianmaria Pica osservano con il distaccato inte-
costoso resse di chi sa di avere il dito sul-
l’interruttore della luce.
pagina 16
di Vittorio Malagutti
Milano
hi l'ha detto che il mat-
C
tone non tira, l'immobi-
liare è in crisi e gli im-
mobiliaristi pure? Di-
pende. A Milano, per esem-
pio, in queste settimane una
pattuglia assortita di manager,
avvocati e banchieri è impe-
gnata a dare gli ultimi ritocchi
a un affare davvero promet-
tente, almeno sulla carta. Il
progetto prevede palazzi per
quasi 100 mila metri quadrati,
con case, uffici, parcheggi
sotterranei per un migliaio di
auto e magari anche un alber-
go. Tutto da costruire ex novo
in un'area alla periferia sud
della città, tra le vie Ortles e
Ripamonti, dove abbondano
gli stabilimenti industriali di-
smessi.
Per passare dalle parole ai fatti
servono molti soldi, almeno
un centinaio di milioni. Non
c'è problema: le banche han-
no già assicurato il loro gene-
roso sostegno. Unicredit, In-
tesa, Popolare dell'Emilia
sono scese in campo con pre-
stiti per quasi 80 milioni. An-
che il comune di Milano ha da-
to via libera. Nel giugno scor-
so la giunta guidata da Letizia
Moratti ha approvato una
convenzione urbanistica ad
hoc.
L'OPERAZIONE nasce con
il marchio di Beni Stabili, un
grande gruppo immobiliare
quotato in Borsa con un secolo
di storia alle spalle. Beni Stabili
vuol dire Leonardo Del Vec-
chio, uno dei più noti (e più
ricchi) imprenditori italiani,
fondatore di Luxottica. Del
Vecchio però non corre da so-
lo. Una fetta della torta, circa
un terzo, è stata ceduta a un
noto avvocato milanese che si
chiama Sergio Erede. La scel-
ta non sembra proprio casua-
le. Erede, 67 anni, professio-
nista di grande peso nel mon-
do della finanza, è da almeno
un decennio il legale di fiducia
del patron di Luxottica, il suo
più autorevole consulente. Il
rapporto, a quanto pare, è di-
ventato tanto stretto che Del
Vecchio ha offerto al suo av-
vocato un posto a tavola nel
IL CEMENTO DI EREDE
Il più famoso avvocato della finanza italiana
ha strani soci negli affari immobiliari: i suoi clienti
grande affare immobiliare di
via Ripamonti.
Tutto bene, se non fosse che
Erede siede anche nel consi-
glio di amministrazione della
Fonciéres des Régions. Ov-
vero la società francese, anche
questa controllata da Del Vec-
chio e quotata in Borsa a Pa-
rigi, a cui fa capo Beni Stabili.
Dunque Erede assiste Del Vec-
chio, ma nel caso del grande
affare immobiliare milanese
gioca anche in proprio. E ha
finito per mettersi in affari con
un gruppo immobiliare (Fon-
ciéres des Régiones - Beni Sta-
bili)) di cui è amministratore.
Da una parte, quindi, Erede
dovrebbe difendere i suoi per-
sonali interessi di investitore.
Dall'altra il professionista mi-
lanese sarebbe anche chiama-
to a tutelare le ragioni dei pic-
coli azionisti delle società di
cui è consigliere di ammini-
strazione.
Districarsi in un simile grovi-
glio di interessi, spesso con-
trapposti tra loro, dev'essere
Un groviglio di
interessi con
Leonardo Del
Vecchio,
assistito dello
studio e partner
nel mattone
un'impresa davvero complica-
ta. E non mancano altre trap-
pole. Ecco un esempio con-
creto. Erede ha ricevuto un
prestito di 30 milioni di euro
da Intesa, la stessa banca che si
è più volte trovato di fronte co-
me controparte nella sua atti-
vità professionale. Conflitto
d'interessi? Non pervenuto.
Erede tira diritto. Il finanzia-
mento di Intesa, rinnovato giu-
sto poche settimane fa, servirà
a finanziare la sua partecipa-
zione al grande affare immo-
biliare.
Intanto, con una complessa
operazione societaria, è nata la
L’avvocato Sergio Erede. Sopra, Leonardo Del Vecchio (FOTO OLYCOM)
Sviluppo Ripamonti Srl che
tirerà le fila del progetto. Un
progetto che, a dire il vero, è
stato visto e rivisto più volte
negli ultimi anni. Adesso però
c’è l’ok del comune. E anche
quello dei banchieri. Bilanci al-
la mano, le aree di proprietà
della neonata Sviluppo Ripa-
monti sono state valutate 105
milioni. Beni Stabili controlla
il 70 per cento del capitale. Il
resto è targato Erede. Il quale,
a dire il vero, non è proprio
all'esordio nel business del
mattone. La sua finanziaria
personale, la Penteco, è una
holding che vanta proprietà di
ECONOMIA
gran pregio a Milano, due
gioielli nel centro storico di
Venezia come palazzo Zaguri e
palazzo Costa, e poi sviluppi
immobiliari a Murano e a Forte
dei Marmi (finanzia la Popo-
lare di Milano).
QUANTO vale l’impero? Dif-
ficile azzardare cifre precise.
La quota della Sviluppo Ripa-
monti vale, da sola, circa 40
milioni secondo una recente
perizia della società specializ-
zata Reag. Poi c’è tutto il resto.
E allora si viaggia verso i 200
milioni e più. Senza contare
che Erede è anche uno degli
Venerdì 3 dicembre 2010
FURBIZIE
Bernabè, l’amico
dei lavoratori
“L a ricostruzione del valore del lavoro è
una responsabilità civile e politica,
prima che imprenditoriale. Perché in fondo per
un’impresa le possibilità di riallocare le produ-
zioni a livello internazionale sono molto ampie.
Ma c’è una responsabilità nei confronti del pae-
se dove l’impresa è nata, si è insediata ed è cre-
sciuta”. Belle parole quelle dette dall’ammini-
stratore delegato di Telecom Italia a Repubblica
Tv. E per fortuna il mezzo televisivo ci garan-
tisce che era proprio lui, Franco Bernabè. Sen-
nò poteva venire qualche dubbio. Perché
questo sedicente anti-Marchionne è lo stes-
so che (per non riallocare?) ha portato in
Tunisia un pezzo pregiato dei call center di
Tim. Ed è anche lo stesso che, minacciando
migliaia di licenziamenti, ha imposto a 29
mila dipendenti un taglio di orario di lavoro
e salario, chiamato contratto di solidarietà,
per aumentare il dividendo agli azionisti.
Un secondo ghissimo elenco comprende
la scalata alla Telecom del
lavoro 1999 (quella di Roberto Co-
laninno e soci), l'acquisto di
molto Autostrade da parte dei Benet-
ton, l'espansione dell'Enel in
Spagna, la vendita di Alitalia al-
redditizio la cordata sponsorizzata da In-
tesa e Berlusconi.
che vale Erede, insomma, è qualcosa in
più di un avvocato. Con il tem-
oltre 200 po è diventato un'eminenza
grigia del capitalismo nostra-
milioni di euro no, custode di segreti, snodo
di interessi miliardari, profes-
sionista di fiducia per molti
azionisti principali della In- grandi imprenditori. Tra que-
terpump, un’azienda mecca- sti c'era anche Calisto Tanzi.
nica quotata in Borsa. Bastano Per via della sua lunga frequen-
questi dati per concludere che tazione con mister Parmalat,
Erede non è proprio un legale l’avvocato milanese è finito sul
qualsiasi. E non solo per via banco degli imputati al proces-
della passione per il mattone. so per la bancarotta del grup-
Il suo studio, con sede nel cen- po alimentare. Erede si è dife-
tro di Milano, fattura come una so dicendo che nel suo ruolo
media azienda (ben oltre 100 di amministratore non ha mai
milioni di euro l'anno), può avuto elementi per sospettare
contare su un esercito di circa della gigantesca truffa. Nel set-
300 professionisti e nell'ulti- tembre scorso il pm di Parma,
mo decennio ha seguito un nu- Gerardo Laguardia, ha chie-
mero impressionante di gran- sto per lui una condanna a due
di operazioni, alcune delle anni di reclusione. Il primo in-
quali hanno cambiato la storia fortunio per il grande immo-
della finanza nazionale. Il lun- biliarista. Pardon, avvocato.
Venerdì 3 dicembre 2010 pagina 17

DAL MONDO

NOBEL INGANNATORI
I premi per la Pace 2006 e 2007
USA

I
L’Esercito:
sì ai militari gay
l capo di Stato maggiore
americano, Michael
Mullen, ha detto ieri al
Congresso che i soldati
americani “sono pronti” a
sotto accusa per truffa di poveri ed ecologisti vedere gli omosessuali
prestare servizio militare
senza nascondere il loro
orientamento sessuale.
Muhammad Yunus Al Gore Uno studio del Pentagono
mostra che la maggioranza

LA SPERANZA UNA VERITÀ dei soldati è favorevole

all’abrogazione della legge
“Don't ask, don't tell” che

MESSA IN BANCA SCONVENIENTE consente ai gay di prestare

servizio solo omettendo la
propria omosessualità.

di Stefano Citati

el villaggio globale della finanza e

Nrinomati
dell’informazione sono i norvegesi,
per virtù, che annunciano di
aver smascherato l’imbroglio della ban-
ca del villaggio che ha incassato la spe-
ranza globale dei poveri della terra. La
Graamen bank (credito del villaggio, in
bengalese) avrebbe subito nel millen-
nio scorso operazioni poco limpide del
suo mentore e fondatore, Mohammed
Yunus, che per quell’invenzione del
microcredito ai diseredati - del suo pae-
se e poi del pianeta, c’è una filiale an-
che in Italia - ha ricevuto nel 2006 il pre-
mio Nobel per la Pace.
alla quale la rete di correntisti - quasi
sempre donne - hanno potuto impian-
tare mini-progetti di villaggi rurali in
molti paesi in via di sviluppo (e non so-
lo) per migliorare la loro vita e realizzare
i piccoli sogni privati del loro piccolo
mondo familiare.
Di tutti quei fondi la Norvegia ne avreb-
be riottenuti alla fine solo una ventina,
mentre l’ex professore di Economia che
dopo un’inondazione in Bangladesh ne-
gli anni ‘70 capì come le teorie econo-
miche astratte fossero irreali e inefficaci
e creò il microcredito con un primo pre-
stito di 27 dollari americani a un gruppo
di donne che costruivano mobili di bam-
L’2007.exre presidente americano Albert Go-
era stato l’uomo dell’anno, nel
Aveva fatto man bassa dei rico-
noscimenti internazionali più ambiti in
politica e negli spettacoli: premio No-
bel per la Pace e Oscar, per il suo im-
pegno ecologista tradotto nel film Una
scomoda verità. Ma l’idealismo premiato
è crollato l’altro giorno fragorosamen-
te frantumando l’idolo di chi crede che
un altro mondo è possibile: “Ho appog-
giato e spinto la rivoluzione dei biocar-
buranti puliti “perché prestai partico-
lare attenzione agli agricoltori del mio
Tennessee. E a quelli dell’Iowa: allora
correvo per la presidenza americana”,
e per questo si è reinventato con suc-
cesso e plauso una missione ecologi-
sta, ha avuto il coraggio di sferrare, e
che fa tornare alla ribalta le voci del pas-
sato sui suoi interessi, di famiglia, pe-
troliferi in Colombia, dove una fetta di
foresta amazzonica è da tempo sotto il
controllo della società Oxy, che minac-
cia l’esistenza della minoranza indio
degli U’wa, per estrarre quella che gli
indigeni chiamano “sangue della ter-
ra”. FRANCIA
IL 62ENNE AL GORE cosparsosi il Ai socialisti piace
capo di cenere ha però spiegato che la Strauss-Kahn
battaglia dei biocarburanti non è di per

IL DOCUMENTARIO
bù, liberandole dal circolo vizioso dei
fornitori di materia prima che le rende-
vano schiave di un siste-
ha confessato il vice di Bill Clinton spaz-
zando le speranze dei crociati ambien-
talisti con un brutale cal-
sé sbagliata: quelli di nuova generazio-
ne, prodotti dagli scarti della produzio-
ne agricola (e non dalla
I l direttore del Fondo
monetario
internazionale,
“Intrappolato nel micro- ma economico basato sul colo politico-finanziario. coltivazione di mais per il Dominique Strauss-Kahn,
credito” della tv norvege- ricatto. Nel 1976 Yunus Il fondatore di Current tv, bioetanolo, che ha però annienterebbe Segolene
se racconta che l'econo- fondò la “banca del villag- network di reportage ormai fatto schizzare il Royal e Martine Aubry,
mista, in un periodo tra il gio”; trentacinque anni - e umanitari che illuminano prezzo della coltura), è alle primarie del Partito
1996 e il 1998, girò segre- una ventina di premi in- le realtà meno conosciu- realmente efficace con- socialista francese.
tamente a una società ternazionali per il profeta te e più scomode ha can- tro l’inquinamento, e non Emerge da un sondaggio
operante nei servizi per la bengalese - dopo la som- cellato in poche frasi l’im- praticamente deleterio dell'emittente televisiva
salute 7 miliardi di taka ma che la banca ha elargi- pegno e la credibilità che come si è capito dopo an- Canal plus. Strauss-Kahn,
bengalesi, pari a 74,5 mi- to ha superato i 5 miliardi il mondo gli aveva tribu- ni di studi (e investimen- titolare dell’Economia
lioni di euro, donati dal di dollari di crediti, a oltre tato. ti) sui carburanti naturali, con Jospin, otterrebbe il
governo norvegese per fi- 5 milioni di persone. Nel- È un colpo autoinferto rivoluzione verde dell’e- 46% delle preferenze,
nanziare i prestiti a picco- le tasche del Nobel per la dall’uomo che non è riu- nergia che non ha porta- contro il 10% di Aubry e
li imprenditori attraverso Pace ne sarebbe rimasto scito a uscire dall’ombra to la pace nel mondo. l’8% di Royal. L’ex
la Grameen Bank, grazie qualcuno di troppo. del suo mentore, Clinton, (S. Ci.) ministro non ha
annunciato la sua
partecipazione alle
primarie, come del resto
I NEGOZIATI fermi? Prede facili l’attuale segretaria Aubry.
L’unica ad essersi

“Colpa di Israele” Gli anglosassoni scommettono candidata è la Royal.

sulla fine dell’Italia e dell’euro HAITI

entre un enorme incendio sul monte Carmelo, nel nord
M di Israele – non lontano da Haifa – ha ucciso ieri più di Colera: linciati
40 persone, i negoziati arrivano ad un nuovo punto morto. PAIONO I GIRI DEL CONDOR sull’animale che europeista. Dall’altro, “l’aspetto più positivo per stregoneria
Gli Stati Uniti hanno informato infatti l’Autorità palestinese agonizza: larghi all’inizio, poi più stretti fino a nasconde la verità più nera” cioè la paura del
che non sono riusciti a ottenere l’assenso di Israele a una
nuova moratoria degli insediamenti, condizione posta dai
palestinesi per il ritorno al tavolo dei negoziati di pace. ll
che il rapace può scendere a consumare il
pasto. La stampa economica internazionale,
specie quella Usa e quella britannica che con
contagio dopo la Grecia e l’Irlanda. Il New
York Times è in sintonia con il Wall Street
Journal, ma aggiunge il Belgio alla lista dei Paesi
A lmeno 14 persone,
accusate di
stregoneria per la
disappunto dei per la situazione è emerso nelle dichiara- l’euro ha un conto aperto, continua ad agitare a rischio (e c’è sempre il Portogallo in bilico), diffusione del colera
zioni del capo negoziatore per l’Anp, Saeb Erekat. “È l’ora foschi presagi sulla moneta europea e sull’Italia. mentre il Washington Post vede, nella crisi, un sono state linciate in
che l’amministrazione americana dica al mondo che Israele Il Wall Street Journal apre il suo sito test dell’attaccamento della Germania all’euro. varie località nel sud
ha la responsabilità del fallimento del processo di pace” ha affermando che il futuro dell’euro è nelle mani Ma, in realtà, il bersaglio lo centra Les Echos: ovest di Haiti. “Sono state
detto Erekat. Come non bastasse, proprio ieri la Commis- della Bce, che ieri s’è riunita senza fare “Il Governo Berlusconi fa la crisi dell’euro”, ammazzate a colpi di
sione per l'edilizia di Gerusalemme ha annunciato la co- sconquassi: “Spagna e Italia – scrive il giornale cioè l’Italia sconta, e fa scontare all’Eurozona, machete”, ha detto un
struzione di 625 nuovi alloggi nella zona est della città. – vogliono che la Bce agisca con maggiore le proprie fibrillazioni politiche e istituzionali. ufficiale della polizia
decisione”. Da un lato, il loro è un riflesso Giampiero Gramaglia locale. La polizia ha
aperto un’indagine.
pagina 18
CALCIO MINORE?
Forza cricca,
Anemone
in tribuna
Una domenica bestiale tra urla, insulti e atteggiamenti da (quasi) ultrà
di Luca Cardinalini
A
colpirti, d’impatto, è la forza
delle idee e le idee dette con for-
za: “A li mortacci tua! Bastar-
do!”. Mi volto. Il personaggio
scattato come una molla sulle
tribune del Salaria Sport Villa-
ge, ha fattezze non sconosciu-
te. Ma sì, è lui, Diego Anemone.
Non conoscendomi di perso-
na, mi siedo a qualche poltron-
cina di distanza. A sua insapu-
ta.
Lo stadio è bello, il campo è in
erba sintetica e il colpo d’oc-
chio non è male. In lontananza
brilla controluce il Tevere, vici-
nissimo, ma così vicino che a
un rinvio troppo lungo, la palla
va a far compagnia alle oche, e
così vicino che ancora c’è in
ballo un’inchiesta sullo sbanca-
mento massiccio effettuato del-
le rive per fare posto al maesto-
so centro sportivo, un tempo di
proprietà del Banco di Roma,
con campi di tennis, palestre,
centro di canottaggio, ristoran-
te e, appunto, un campo da cal-
cio.
OGGI LA proprietà è del grup-
po Anemone costruzioni, una
società nata qui a Settebagni –
dove mantiene la sede legale –
vissuta per anni di commesse e
lavori per parrocchie e privati,
fino all’impetuoso sviluppo im-
provviso in questo nuovo mil-
lennio: è passata dagli 8 milioni
di fatturato nel 2003, ai 34 nel
2008. Grazie al tanto sudore,
certo, ma anche agli appalti di
grandi eventi con il G8 alla Mad-
dalena, aeroporto di Perugia,
Mondiali di nuoto e cose così.
Secondo i magistrati era al cen-
tro della “cricca” legata al Prov-
veditore delle opere pubbliche
del Lazio, Angelo Balducci. Se è
vero, si saprà dai tribunali.
Lo scorso inverno, per quello
scandalo, Anemone venne arre-
stato e passò in carcere tre lun-
ghi mesi, a Rieti. Scarcerato di
mattina, lo stesso pomeriggio
era allo stadio a vedere il suo Fi-
SECONDOTEMPO
SPETTACOLI,SPORT,IDEE
Il costruttore vicino a Bertolaso
e la sua creatura, il Fidene, serie D.
dene – ne è il patron, lo sanno
tutti, pur non apparendo per
nulla nell’organigramma socie-
tario, presidente è un ex istrut-
tore di tennis, Stefano Morandi –
impegnato nello spareggio con
l’Anzio Lavinio per la promozio-
ne in Serie D. Spareggio vinto,
manco a dirlo. Seconda promo-
zione in soli tre anni, da quando
il gruppo ha rilevato la società,
ma l’ambizione è quella di tra-
ghettarla nel calcio professioni-
stico.
Tutte le partite in casa Anemo-
ne, siede in tribuna, come oggi
nella gara contro i sardi dell’Ar-
zachena, tredicesima del girone
H del campionato di Serie D, cir-
condato da fedelissimi: c’è il fra-
tello Daniele, nipoti, parenti va-
ri e alcuni amici, di tutte le età.
Indossa jeans e sneakers Hogan
marroni, giaccone di panno blu
e sciarpa di un azzurro più inten-
so, capelli corti con gel. Le cifre
cucite sulla camicia, servono
come certificazione anagrafica
ai più distratti. Peraltro inutile,
visto che chi arriva e si siede più
o meno vicino al “sole”, a secon-
da del grado di confidenza, lo
omaggia salutandolo: “Ciao
Die’”, “Come stai Diego?” Quin-
di, è lui, nessun dubbio. Che vi-
va la partita non come un tifoso
disinteressato, si vede lontano
dieci miglia.
Il Fidene è l’unica società in Se-
rie D che ha gli steward, dei bo-
dy guard in completo nero e oc-
chiali da sole e trasmittenti, che
stazionano all’ingresso e cam-
minano per novanta e passa mi-
nuti ai piedi della tribuna, anche
se il pericolo che debbono sven-
tare resta ignoto ai più.
Gli spettatori sono in tutto circa
un centinaio, molti hanno la ra-
diolina sintonizzata su “Tutto il
calcio minuto per minuto”.
Il primo tempo finisce 2-0 per il
Fidene, Anemone ha fumato
cinque sigarette, sei ne fumerà
nella ripresa, come si dice, avara
di emozioni. Se non fosse che
Polverino si mangia di testa un
goal già fatto, il centravanti Fi-
gos – o greco o sardo – colpisce
un palo e si fa annullare un goal,
ai più parso buono (anche ad
Anemone, che commenta giran-
dosi: “Meno male, me pareva
bono…”). Quando il mediano
dell’Arzachena, Bonacquisti,
entra duro sullo scatenato fanta-
sista del Fidene, Manganelli,
Anemone si rivolge all’arbitro
chiedendo la comminazione
della sanzione più severa previ-
sta dal regolamento. Concetto
che, più prosaicamente, tradu-
in & out
Borriello
La mia
Torino
Paolo Rossi
Nannini
Esce il nuovo
tensione con presenta il singolo di
i compagni? suo film sugli Gianna, si
Solo inutili operai di intitola:
bugie Pomigliano “Ogni tanto”
ce così: “A bastardo ma come en- Poi però non è arrivato e al suo
tri, e tu buttalo foriiiii ….”. E posto, anche se sempre dietro le
quando l’arbitro, il signor Bichi- quinte e sempre secondo le vo-
secchi di Livorno, estrae il car- ci, sembra operi Giuseppe Biful-
tellino rosso, Anemone non si co, già dirigente e osservatore
placa, urla verso il mediano sar- per la Roma. E sarebbe stato lui a
do con la mano a paletta che fa il portare il nuovo mister Mauro
verso di “sloggiare”: “E mo’ vat- Carboni, reduce appunto da tre
tene…” anni alle giovanili dei giallorossi
con le quali aveva vinto anche
ORA IL FIDENE è da solo al un campionato nazionale giova-
terzo posto in graduatoria, otti- nissimi. Uno dal dialetto roma-
mo piazzamento dopo un inizio no spiccatissimo, ma uno che di-
non esaltante. A fare da super- ce anche: “Un roster come quel-
visore, si diceva in giro, doveva lo del Fidene autorizza a pensare
arrivare l’ex centrocampista ad un salto di categoria”. Sem-
della Roma, Stefano Desideri. brano passati i giorni della bufe-
Corsa per il 2018, vince Putin salito sull’aereo pre-
sidenziale alla volta
RUSSIA E QATAR, di Zurigo: “Sto an-
dando a Zurigo. Ave-
I MONDIALI FANNO vo detto alla Fifa che
se la Russia avesse
RIMA CON PETROLIO vinto la candidatura
non sarei mancato.
Voglio ringraziare
personalmente i che sarà persino più dura di quella di
ince il petrolio, prima dello sport. membri del comitato esecutivo uno a
Ve 2022,
L’assegnazione dei Mondiali 2018
tocca due Paesi (Russia e Qa-
uno. Discuteremo già dei dettagli per
l'organizzazione dell'evento. Il Paese
tar) mai sfiorati dalla designazione farà tutto quello che ci sarà bisogno
prima d’ora. Contrariamente ai pro- per organizzare l'incontro tra tante
nostici, piange l’Inghilterra, favoritis- nazionalità a un alto livello. Non sarà
sima e seguita da altri rimpianti po- semplice. Ci sarà molto da fare, stadi,
liglotti in coppia (Belgio e Olanda, aeroporti, hotel e strade”. Il presi-
Spagna e Portogallo) e ride Putin. Se dente russo Dmitri Medvedev, sul
l’inviato del suo governo Shuvalov ha suo profilo Twitter, si unisce al coro:
toni aulici: “Faremo la storia insieme, “Evviva, vittoria! Ospiteremo i Mon-
ringrazio tutti e vi assicuro che non diali di calcio del 2018!”. Così le mo-
ve ne pentirete”, Lo Zar Vladimir è tivazioni economiche dell’Est Euro-
Venerdì 3 dicembre 2010
Bologna
Per il buco
sull’Irpef, un
punto in
meno in
classifica
ra, che ad Anemone regalarono
una notorietà di cui avrebbe fat-
to volentieri a meno. Salvo Simo-
na Ventura, che proprio in quei
giorni disse che non le sarebbe
dispiaciuto portarselo sull’isola
dei famosi, il costruttore roma-
no non gode certo di buona
stampa. Da allora un buco nero
sembra averlo inghiottito.
QUALCUNO dice gli Anemo-
ne passano più tempo in Um-
bria, nella tenuta di Monteleone
di Orvieto, ma lassù dicono di
non averli visti da mesi. Nella
borgata di Settebagni li cono-
scono tutti ma tutti giurano di
non averli visti più in giro da pa-
recchio. La sede legale è in una
viuzza periferica, via Sant’Anto-
nio da Padova, subito dopo uno
stretto sottopassaggio della fer-
rovia, due saracinesche, di una
piccola villetta famigliare. La pa-
rola d’ordine sembra sia, volare
basso, abbassare i toni. Finiti i
tempi delle “cose megagalatti-
che”, dei fuochi pirotecnici che
si vedevano da Rieti, delle feste
di ringraziamenti per genera-
li-onorevoli che “spigolavano”
nei tempi d’oro. A fine estate Ro-
ma era tappezzata dai manifesti
pubblicitari che annunciano la
ripresa delle attività sportive del
Village, come mille discipline,
lo slogan era: “Stiamo scaldando
i muscoli”, ma sui cartelloni non
c’è alcuna avvenente modella
brasiliana, ma una attempata si-
gnora di un’ottantina di anni.
Cambio di target, forse?
Sopra, Diego Anemone. Al centro,
un campo di periferia, sotto
Vladimir Putin (FOTO ANSA)
pa hanno avuto un completamento
in quelle di una nazione come il Qa-
tar, eletta sede Mondiale per il
2022.
Aspettavano Usa e Giappone, ha vin-
to la ricchezza (gas naturali e oro ne-
ro) preferita alle considerazioni geo-
grafiche (estati ben oltre i 40 gradi
all’ombra). In soccorso a un edizione
Usa ‘94, i denari, il motore del mon-
do. “Grazie per avere creduto nel Qa-
tar, per avere scelto una novità, per
avere allargato i confini del calcio,
per aver dato un'opportunità al Me-
dio Oriente” ha detto Mohammed
bin Hamad Al-Thani, presidente del
comitato della candidatura del pic-
colo Stato. Anche qui retorica a fiumi
e ingegneri all’opera: “Non ve ne
pentirete, siamo orgogliosi di essere
stati scelti e anche voi lo sarete di
noi”.
Venerdì 3 dicembre 2010
TOLSTOJ IN CAMERA DA LETTO
A 100 anni dalla morte dello scrittore,
un’analisi impietosa sul suo rapporto con la moglie Sofia
di Andrei Makine
el novembre del 1910,
N quando la sua vita volge al
termine, Tolstoj chiede al-
la figlia Alexandra di anno-
tare questi ultimi pensieri: “Dio
è il Tutto illimitato, l’uomo non è
che una manifestazione limitata
di Dio... Dio è amore e più c’è
amore, più l’uomo manifesta la
presenza di Dio e più vive nel ve-
ro senso della parola...”. Sarebbe
facile vedere in queste ultime ri-
flessioni il semplice riflesso ap-
pannato dalla vecchiaia, di tutte
le illuminazioni e redenzioni
che gli eroi dello scrittore vive-
vano all’apice delle loro passioni
o, come lo stesso Tolstoj, nel mo-
mento della morte. A tutto que-
sto non era estranea la morte
precoce dei suoi genitori. Né la
disperazione dei fratelli Dimitri
e Nicolas. Né la carneficina di Se-
bastopoli dove il passaggio ver-
so il nulla non aveva alcunché di
teorico... Seguendo il canovac-
cio del vissuto personale, la mor-
te e la rivolta dello spirito contro
la morte diventano il tessuto
stesso della creazione tolstoja-
na. “Ho ucciso degli uomini in
Tutta l’opera
del maestro
russo è il
tentativo di
“comprendere
ciò che non
si può capire”
guerra, ne ho sfidati altri a duello
per ucciderli; giocando a carte e
mangiando come un crapulone
ho dilapidato i frutti del lavoro
dei miei contadini; li ho morti-
ficati duramente, mi sono ab-
bandonato allo stupro, all’ingan-
no. Menzogne, furti, dissolutez-
ze di ogni genere, violenza, omi-
cidio... non c’è crimine che non
abbia commesso”.
PER ABITUDINE si sottoli-
neano l’esuberante vitalismo di
Tolstoj, la voracità dei suoi appe-
titi carnali, la sua statura di divi-
nita’ pagana, di patriarca biblico,
padre di tredici figli, che troneg-
giava nel mezzo di domini infini-
ti, di innumerevoli greggi. Guer-
riero senza macchia e senza pau-
ra, cacciatore audace che un
giorno si troverà con la testa tra le
fauci di un orso... Ma cosa sareb-
be questa debordante e squillan-
te vitalità senza i rintocchi gravi
della morte presenti nei momen-
ti più radiosi della sua esistenza?
Questo “pensiero incessante”
non è forse l’opera stessa di Tol-
stoj, l’estrema veridicità dei per-
sonaggi che popolano i suoi ro-
manzi, la vivacità del sangue tra-
sfuso in loro dallo scrittore, il lo-
ro respiro al cui ritmo, con tur-
bamento, adeguiamo il nostro?
La morte del principe Andrej, il
suicidio di Anna Karenina, i tra-
passi così diversi in “Tre morti”, il
lungo addio, funebre e luminoso,
di Ivan Illich... E ogni volta l’osti-
nata volontà di attraversare la li-
nea d’ombra, di intravedere l’al-
dilà, di sintetizzare l’assaggio del-
l’eternità, di plasmare in parole,
in immagini, il momento in cui
scivoliamo verso “ciò che non si
può comprendere”. Un uomo
spinto nel buio di un sacco o piut-
tosto un punto di chiarezza che si
dilata dinanzi allo sguardo di un
moribondo. Bisogna avere il co-
raggio di rovesciare la prospetti-
va. I momenti nei quali Tolstoj “fi-
losofeggia” hanno lo stesso sen-
so della sua opera puramente ar-
tistica. Tutto Tolstoj è il tentativo
sovrumano di “comprendere ciò
che non possiamo comprende-
re”, di dire nella nostra lingua di
Ne “La mia vita”,
la consorte
spiega i
tormenti
quotidiani patiti
con l’autore di
“Guerra e Pace”
poveri mortali l’allucinante pros-
simità al nulla che si cela dietro
ciascuna delle nostre azioni, l’in-
tima sensazione di eternità, il
pensiero del “dopo”, idea ridico-
lizzata, resa obsoleta, superata
dal rapido decadimento del cor-
po ed è per tutta questa carne vo-
tata alla decomposizione che Tol-
stoj evoca un realismo sorpren-
dente, l’idea pur sempre neces-
saria che, contrariamente a Na-
poleone ad Austerlitz, vediamo
non solo le carcasse putrefatte
dei soldati che giacciono ai nostri
piedi.
Nella sua autobiografia Sofia Tol-
stoj racconta la vita quotidiana di
una coppia fuori del normale. “È
lei, la vedo, è di lei che avevo bi-
sogno”. In queste parole di Tol-
LIBROINGOCCE
IBROIN
IBROIN
NGOC
Tra i villaggi e i
paesi messi a
ferro a fuoco
dai nordisti alla
conquista del
Sud.«Gli
oltraggi subiti
Soldi
“Nel mio primo libro [Perle ai
porci, ndr] scrivevo: ‘Di libri che
raccolgono le cazzate sparate dal
volgo studentesco in classe e agli
esami ce ne sono già troppi e io
non voglio scrivere più nulla a ri-
guardo”. È necessario allora chia-
rire fin da subito: L’ho fatto per
soldi”.
Classici
“Lucia fu rapita dall’Anonimato”;
“Le prime opere che Manzoni
scrive dopo la morte sono...”;
“Prima dei Promessi sposi Man-
zoni scrisse Immobile e Lucia”.
Varie 1 “Nel ’34 Pirandello ha
ricevuto l’Oscar”; “Carducci stu-
diò all’Anormale di Pisa”; “Martin
Lutero è stato il primo presiden-
te americano di colore”; “E così
Napoleone, in esilio sull’isola
BIOGR AFIE
stoj sulla moglie Sofia si ravvisa-
no la rassegnazione e una punta
di disprezzo. Lo scrive Sofia qual-
che tempo dopo aver promesso
al marito di cancellare dal suo dia-
rio tutte le parole crudeli dette da
Tolstoj su di lei. Peso tremendo
quant’altri mai. Sofia avrebbe
quasi preferito le percosse per-
ché queste, al contrario dell’in-
chiostro, non lasciano tracce nel-
la storia... È in parte per riabili-
tare il ritratto di donna debole, vi-
ziosa e spregevole fatto dal ma-
rito, che Sofia Tolstoj ha scritto le
migliaia di pagine di un diario e di
una autobiografia restata a lungo
inedita: “La mia vita”. Nei suoi
scritti troviamo le giustificazioni
di una sposa prostrata, ma anche
una sensibilità d’artista, senso
di Giorgio Dell’Arti
LA FINESTRA SUL PORCILE
d’Elba, telefonò ai suoi amici per-
ché lo andassero a liberare”;
“Colombo partì perché voleva
scoprire l’America”; “Gesù si è
fermato a Empoli”.
Figli “Il poeta Carducci aveva
dodici figli: sei nella terra fredda e
sei nella terra negra” (da Pianto
Antico: “... Tu de l’inutil vi-
ta,/Estremo unico fior,/Sei ne la
terra fredda,/Sei ne la terra ne-
gra”).
Povertà Karl Marx fu l’inven-
tore del comunismo e della po-
vertà.
Varie 2 “Il Re Sole si faceva
chiamare così perché quando go-
vernava non tramontava mai il so-
le”; “Come dice Dante, nell’emi-
sfero sud il sole sorge a ovest e
tramonta a est”; “Il famosissimo
P. Randello...” (in un tema); “Gio-
vanni Pascoli prima restò orfano
e poi gli morirono i genitori”;
“D’Annunzio era un bambino al-
SECONDO TEMPO
dell’umorismo, gelosia, tristezza
per aver tradito i suoi sogni di fan-
ciulla dedicando la sua vita al ser-
vizio di un genio. Cosa sarebbe
diventata se non avesse sposato
Lev Nikolaevic Tolstoj che, all’e-
poca, aveva quasi il doppio dei
suoi anni? Una scrittrice? Suo pa-
dre e i suoi professori glielo ave-
vano predetto perché Sofia ha
sempre scritto. Va fiera per aver
scritto da adolescente un breve
racconto sull’amore ideale. Tol-
stoj ne fu impressionato e, senza
dubbio alcuno, al racconto si
ispiro’ per costruire il personag-
gio di Natasha in Guerra e Pace. La
settimana del fidanzamento Sofia
diede alle fiamme tutti i suoi scrit-
ti, il suo racconto, il suo diario da
giovinetta. Un gesto che inaugu-
legro e felice. Poi crebbe”.
Veglie Giustificazione per non
aver potuto studiare: “Ieri ho par-
tecipato a un veglione funebre”.
Analisi Palazzo, nome comune
di cosa, derivato. Il prof: “Deri-
vato? Perché derivato?”. Lo stu-
dente: “Il palazzo non deriva dal
mattone?”.
Deduzioni “Il mercenario è
quello che vende merci a chiun-
que per guadagnarci”; “La tratta
degli schiavi era una compraven-
dita di schiavi africani, cioè un
mercato nero”; “E con l’Enel nac-
que l’illuminismo”.
Confusione “L’esercito russo
delle camicie rosse”; “Il muro di
Merlino”; “Aperta parentesi
grappa”; “La flotta intestinale”;
“Nell’Ottocento ci fu un arric-
chimento di culturismo”; “Il mie-
le da caccia”.
Giotto “Il Colosseo è stato co-
Lev e Sofia Tolstoj (FOTO OLYCOM)
ra una lunga negazione di se’ stes-
sa: soffoca in lei la luce creatrice
per non fare ombra al grande sole
di Tolstoj. “Tutti i miei sogni di un
avvenire brillante si sono infranti
contro gli affanni della vita fami-
liare”, scrive. Questa vita familia-
re tagliata fuori dal mondo, Sofia,
sfogandosi, la descrive nel suo
diario – “sogno di suicidarmi, di
fuggire no so dove, di innamorar-
mi non importa di chi” – e, con
più calma e distacco, nella sua au-
tobiografia. La sua vita: tredici fi-
gli messi al mondo, non si sa
quanti aborti spontanei, l’allatta-
mento, le malattie infantili che
così tanto disturbano Tolstoj. La
famiglia è tutta sulle spalle di So-
fia. Tolstoj? “Ha fatto pochissimo
per i figli maggiori e niente per gli
struito da Giotto che era bravis-
simo a fare cerchi, infatti è roton-
do”.
Scienze “Il principio della dina-
mica dice: ‘Prima che un corpo si
muova, sta fermo’ ”; “Le quattro fasi
della luna sono due”; “Il sole col-
pisce la terra con radiazioni ultra-
violente”; “La Terra è sferica per-
ché è schiacciata ai quattro poli”.
Riproduzione “Il fondamen-
to dell’evoluzione è che un orga-
nismo vivo ha più probabilità di
riprodursi di uno morto”.
Sesso “Il sottosuolo è pieno di
orgasmi microscopici”; “L’Utero
afflisse le sue 95 bolle sulla chie-
sa”; “Con alcune lavorazioni a
caldo, dai blumi di acciaio otte-
niamo i profilattici”; “La forza di
gravidanza”; “La genetica è la
scienza che studia gli organi ge-
nitali”; “Così parlò Kamasutra”.
Letto “Caesar, ventis secundis,
pagina 19
altri”, accusa Sofia. Più passa il
tempo, più Tolstoj si ritira dalla
vita reale che disprezza per chiu-
dersi a doppia mandata in quella
della mente. La sola ricompensa
di Sofia è l’accesso privilegiato al
mestiere di scrittore del marito.
Tutti i giorni trascrive i suoi ma-
noscritti.
Un compito che la affascina an-
che se deve riempire un cestino
sfondato: ogni mattino Tolstoj e’
stravolto per aver lavorato tutta
la notte.
Non si esagera nell’affermare che
Guerra e Pace e Anna Karenina sono
anche figli di Sofia. “Inviando il
Per stargli
accanto, sua
moglie gettò
la possibilità
di divenire una
letterata di
prima grandezza
tuo manoscritto a Mosca ho avu-
to come la sensazione di lasciar
partire un figlio e temo che possa
farsi del male”. A otto anni Sofia
legge “Infanzia” e si innamora dei
romanzi di Tolstoj. Di un amore
lucido, critico. Sofia e Tolstoj so-
no prigionieri l’una dell’altro.
“Dove sei tu, l’aria è contamina-
ta”, ripete Tolstoj. Questa vita pe-
sante, lacerata dai conflitti coniu-
gali, e’ talvolta attraversata da
momenti di frivolezza. È difficile
immaginare Tolstoj mascherato
da capra o che porta i doni nasco-
sti nelle maniche come Babbo
Natale. Ma è quanto ci racconta la
sua musa, assistente, prigioniera,
carceriera, anima-sorella: Sofia.
(c) Andrei Makine/Le Figaro/Volpe
Traduzione di Carlo Antonio Biscotto
in Lydae e litora pervenit”. Tra-
duzione: “Cesare, in venti secon-
di, pervenne nel letto di Lidia”
(Cesare, con venti favorevoli,
giunse alle spiagge di Lidia).
Storia “Gli Etruschi fondarono
la Fiorentina”; “All’Unità d’Italia
nel 1861 mancavano il Veneto, il
Lazio e la Roma”; “La guerra lam-
po fu così denominata perché fu
combattuta durante un tempo-
rale”; “La Corte costituzionale
giustizia i ministri”.
Interrogazione Lo studen-
te: “E quindi l’imperatore e il papa
si dividono la concessione delle
diocesi...”. E sai dirmi cos’è una
diocesi? Lo studente è in difficol-
tà. L’insegnante cerca di aiutarlo.
“Stiamo parlando del papa, siamo
quindi in ambito ecclesiastico...”.
Lo studente s’illumina: «Ma cer-
to! Dio c’è? Sì».
Notizie tratte da: Perle di Gianmar-
co Perboni. Rizzoli, Milano 2010,
euro 11,90.
pagina 20 Venerdì 3 dicembre 2010

SECONDO TEMPO

IL PEGGIO DELLA DIRETTA

TELE COMANDO
TG PAPI
+ tesa di una stracittadina: scon-
figgiamo lo special B. e man- di Luigi Galella
Giovane
vecchio premier
tamina fra i giovani, recla- me osserva Ilaria D’Amico,

Colpa diamolo in serie B. Destino

della seconda lettera dell’alfa-
beto.

g3
“P erché il giovane è bello,
ma il vecchio è gran-
de”, scriveva Victor Hugo.
Ammirato elogio dell’età se-
mando plauso e consenso.
Nell'ultima puntata
“Exit” (La7, mercoledì,
di

21.10), si è rivisto Silvio Ber-

dei poteri forti
di Paolo Ojetti
g1
T Non sta succedendo nul-
la, nulla di importante e tanto-
meno di rischioso per il “pre-
mier”. Ci pensiamo noi del
Tg1 a dirvi come stanno le co-
se, fidatevi. Susanna Petruni
esordisce: “Faccio solo gli in-
teressi del mio paese, dice il
premier”. Dal Kazakhstan ec-
co Sonia Sarno che confer-
ma: “Faccio solo gli interessi
dell’Italia, dice il premier”. La
salute di Berlusconi? Fanfalu-
che. Sta benissimo, lo dice
Frattini. Per dimostrare poi la
lungimiranza berlusconiana
in fatto di approvvigionamen-
ti petroliferi e di gas, il Tg1 sco-
moda la Storia: passano De Ga-
speri, Fanfani, Mattei. Ecco co-
me stanno le cose: come quei
giganti del passato, anche at-
torno a Berlusconi congiura-
no i “poteri forti”, forse le stes-
se “sette sorelle” che sabotaro-
no l’aereo del fondatore dell’E-
ni. Il signor B. un gigante (sen-
z’altro più alto di Fanfani) fra i
giganti.
g2
T Poche riserve, pochi an-
goli ombrosi sulle ultime vi-
cende di Berlusconi. Dalle pa-
gine del Tg2 si avverte che le
granitiche fiducie in Berlusco-
ni (persino quelle di Ida Co-
lucci) stanno crollando, come
le muraglie di Pompei. L’elen-
co delle crepe è lungo: Berlu-
sconi si mette in tasca le “maz-
zette” sui gasdotti tracciati
con Putin, come farebbe qual-
siasi sceicchetto arabo o
dittatorello caucasico; Berlu-
sconi si è ammazzato di notti
brave (lo avrebbe confidato
Giampiero Cantoni, che
smentisce: e cos’altro se no?),
ma Letta giura che è sempre
una vecchia quercia; Berlusco-
ni che pensa di avere in mano i
destini d’Italia a fronte di una
opposizione di sciagurati. Ci si
avvia al 14 dicembre con l’at-
T
Impietoso telegiornale,
impietosa Alessandra Carli
che dal lontano Kazakhstan ci
fa vedere Il Cavaliere mentre
tesse gli elogi del satrapo loca-
le che si fa erigere statue d’oro.
Gli elogi trasudano invidia: o
presidente – sintetizziamo –
beato te che sei tanto amato
dal popolo, ho visto i sondaggi
(kazaki o fatti ad Arcore?) e di-
cono che ti ama e ti stima l’82
per cento dei kazaki. Ancora
più impietoso il Tg3 quando
affronta il tema “salute del pre-
mier”. Le confidenze fioccano
come una straordinaria nevi-
cata: sta male, si addormenta,
non segue più, le sue analisi so-
no terrificanti, uno che si sta
dissolvendo con le escort. Fin
qui le rivelazioni di Wikileaks
che il Tg accompagna con le
immagini tremende di un rapi-
do declino fisico, concluden-
do la triste sequenza con una
festa dove il piccolo “premier”
si aggira in kaftano, bandana e
sguardo acquoso. In studio,
più prosaico, Rutelli chiede:
venga a spiegare se gli affari
con la Russia sono solo a van-
taggio del paese e non suoi
personali.
nile, di cui si esaltava saggez-
za e nobiltà, contro l’effime-
ra bellezza di quella giova-
nile.
Il presente tuttavia sembra
contraddire anche quest’ul-
tima idealizzazione romanti-
ca, esautorando la vecchiaia
della sua aurea di magnifica
senescenza e rivestendola
del belletto di un grottesco
giovanilismo. Non la saggez-
za, non la “grandezza” di cui
parlava Hugo, ma l’ansioge-
na, compulsiva rimozione
del tempo. La vecchiaia gio-
vane, quindi. Pentita di sé,
incattivita e tenace, decisa a
resistere e a invertire lo scor-
rere degli anni. E che viaggia
a ritroso con l'ausilio della
plastica, dei trapianti, dei
farmaci che promettono mi-
racoli. Le creme, il trucco,
l’inganno. La vecchiaia con
la calotta in testa, a foderare
la nudità del cranio, con l’el-
metto affumicato di vernice
impalpabile: ombra, speran-
za, parvenza di chioma. La
vecchiaia ipocrita, che si cir-
conda di specchi compia-
centi. La vecchiaia che si ca-
muffa, si immerge e si con-
lusconi, in compagnia sul
palco di Giorgia Meloni, al
raduno annuale dei militanti
della “Giovane Italia”.
Il nome della manifestazio-
ne, “Atreju”, è tratto da un
personaggio de “La storia in-
finita” di Michael Ende. Atre-
ju, “figlio di tutti”, è un bam-
bino di dieci anni, ma a suo
modo è un vecchio, perché
sa ragionare come un adul-
to. Un giovane-vecchio,
quindi. Al quale il presiden-
te del Consiglio dispensa
sagge idee sul futuro: “Una
ragazza molto carina mi ha
chiesto: lei che mi consiglia?
E io: cercati un uomo ricco”.
E giù risate. A “Giorgia”, suo
ministro della Gioventù,
aveva appena detto: “Come
fai ad abbracciare tutti i pre-
senti? Dividiamoci i compi-
ti, tu abbracci i ragazzi, io le
ragazze”. E giù risate e ap-
plausi dalla commossa e par-
tecipe platea.
Ma ci sono altri giovani, me-
no commossi, meno parte-
cipi. I quali hanno ormai, co-
Il ministro della Gioventù,
Giorgia Meloni,
ospite mercoledì a Exit su La7
dai diciotto ai quarant’anni –
questa l'età della felice e pre-
caria “giovinezza” – che di
recente protestano, manife-
stano, salgono sui tetti delle
facoltà. E dagli atenei occu-
pati chiedono il ritiro della
riforma Gelmini e le dimis-
sioni del governo. “Sono
vecchi”, dice di loro un sus-
siegoso Sallusti, direttore
del “Giornale”. “Vecchi nei
simboli, di mentalità e di
prospettive, vecchi nei ca-
schi e copricapo palestine-
si”. E sembra che dica una
brutta parola: vecchi. Come
se la vecchiaia fosse un di-
svalore, come se i simboli
avessero un tempo oltre il
quale scadono e muoiono.
Ai giovani-vecchi che recla-
mano la loro porzione di fu-
turo, si contrappone un vec-
chio-giovane, che fra una
battuta e una barzelletta di-
vora i suoi figli, come Crono.
Un simpaticone arzillo che
distribuisce “consigli per gli
acquisti”, come fossero ca-
ramelle per bambini da ren-
dere docili. Per descrivere il
quale, soccorre ancora una
massima di Victor Hugo: “La
vecchiaia è l’adolescenza
dell’infinito”. Con una pic-
cola variante, in cui la vec-
chiaia si trasforma in una tar-
diva, infinita adolescenza.

LA TV DI OGGI
11.00 NOTIZIARIO TG1
11.05 ATTUALITÀ Occhio
alla spesa
12.00 VARIETÀ La prova
del cuoco
13.30 NOTIZIARIO TG1
14.00 NOTIZIARIO TG1
Economia - TG1 Focus
14.10 ATTUALITÀ Bontà
loro
14.40 ATTUALITÀ Se... a
casa di Paola
16.10 ATTUALITÀ La vita
in diretta
18.50 GIOCO L’eredità
20.00 NOTIZIARIO TG1
20.30 GIOCO Soliti ignoti
21.10 VARIETÀ I migliori
anni
0.05 ATTUALITÀ TV7
1.05 RUBRICA L’Appun-
tamento
1.35 NOTIZIARIO TG1
Notte - TG1 Focus
2.05 PREVISIONI DEL TEM-
PO Che tempo fa
2.10 RUBRICA Appunta-
mento al cinema
14.00 ATTUALITÀ Pome-
riggio sul Due
16.10 TELEFILM La signora
in giallo
17.00 TELEFILM Numb3rs
17.45 NOTIZIARIO TG2
Flash L.I.S. - Meteo 2
17.50 NOTIZIARIO SPORTI-
VO Rai TG Sport
18.15 NOTIZIARIO TG2
18.45 TELEFILM Law &
Order
19.35 TELEFILM Squadra
Speciale Cobra 11
20.30 NOTIZIARIO TG2 -
20.30
21.05 TELEFILM N.C.I.S.:
Los Angeles "Risposte"
21.50 TELEFILM Criminal
Minds "Mosley Lane"
22.40 TELEFILM Persone
sconosciute "Il profumo
della libertà"
23.25 NOTIZIARIO TG2
23.40 ATTUALITÀ L’ultima
parola
1.10 ATTUALITÀ TG Par-
lamento
14.00 NOTIZIARIO TG
Regione - TG3 - Meteo 3
14.50 RUBRICA TGR Leo-
nardo
15.00 NOTIZIARIO TG3
Flash L.I.S.
15.05 TELEFILM La strada
per Avonlea
15.50 NOTIZIARIO TG3 GT
Ragazzi
16.00 DOCUMENTARIO
Cose dell’altro Geo
17.40 DOCUMENTARIO
Geo & Geo
19.00 NOTIZIARIO TG3 -
TG Regione - Meteo
20.00 VARIETÀ Blob
20.10 TELEFILM Seconde
chance
20.35 SOAP OPERA Un
posto al sole
21.05 FILM Colpo d’occhio
23.00 VARIETÀ Parla con
me
0.00 ATTUALITÀ TG3
Linea notte
1.00 RUBRICA Appunta-
mento al cinema
19.03 ATTUALITÀ Meridia-
na - Visto da Nord
19.13 RUBRICA Meridia-
na/Decoder
19.27 NOTIZIARIO Agrime-
teo
19.30 NOTIZIARIO TG3
(REPLICA)
20.00 RUBRICA Il caffé -
Altre voci (REPLICA)
20.30 ATTUALITÀ Inchiesta
20.57 NOTIZIARIO Agrime-
teo
21.00 NOTIZIARIO News
lunghe da 24
21.27 PREVISIONI DEL TEM-
PO Meteo
21.30 ATTUALITÀ Tempi
dispari supplementari
22.30 NOTIZIARIO News
lunghe da 24
22.57 PREVISIONI DEL TEM-
PO Meteo
23.00 RUBRICA Il punto
23.27 PREVISIONI DEL TEM-
PO Meteo
23.30 NOTIZIARIO News
brevi
11.00 REAL TV Forum
13.00 NOTIZIARIO TG5 -
Meteo 5
13.40 SOAP Beautiful
14.05 REALITY SHOW
Grande Fratello - Pillole
14.10 SOAP CentoVetrine
14.45 TALK SHOW Uomini
e Donne
16.15 REALITY Amici
16.55 ATTUALITÀ Pome-
riggio Cinque
18.50 GIOCO Chi vuol
essere milionario
20.00 NOTIZIARIO TG5 -
Meteo 5
20.30 VARIETÀ Striscia la
Notizia - La voce dell’im-
provvidenza
21.10 FILM Ti va di balla-
re?
23.45 ATTUALITÀ Matrix
Dossier
1.30 NOTIZIARIO TG5
Notte - Meteo 5 Notte
2.00 VARIETÀ Striscia la
Notizia - La voce dell’im-
provvidenza (REPLICA)
13.50 CARTONI ANIMATI
I Simpson
14.20 TELEFILM My name
is Earl
14.50 SIT COM Camera Cafè
15.30 SIT COM Camera
Cafè Ristretto
15.40 CARTONI ANIMATI
16.40 TELEFILM Il mondo
di Patty
17.35 TELEFILM Ugly Betty
18.30 NOTIZIARIO Studio
Aperto - Meteo
19.00 NOTIZIARIO SPORTI-
VO Studio Sport
19.30 CARTONI ANIMATI
I Simpson
19.55 TELEFILM Big Bang
Theory
20.30 GIOCO Trasformat
21.10 VARIETÀ The Call
0.00 SHOW Aldo, Gio-
vanni e Giacomo - Pur -
Purr - Rid!
1.20 RUBRICA SPORTIVA
Poker1mania
2.15 NOTIZIARIO Studio
Aperto - La Giornata
11.30 NOTIZIARIO TG4 -
Meteo - Vie d’Italia noti-
zie sul traffico
12.00 TELEFILM Wolff - Un
poliziotto a Berlino
12.55 TELEFILM Un detec-
tive in corsia
13.50 REAL TV Sessione
pomeridiana: il tribunale
di Forum
15.35 SOAP OPERA Sentieri
16.10 FILM Sangue e arena
18.55 NOTIZIARIO TG4 -
Meteo
19.35 SOAP OPERA Tempe-
sta d’amore
20.30 TELEFILM Walker
Texas Ranger
21.10 ATTUALITÀ Quarto
Grado
23.25 RUBRICA I bellissimi
di R4
23.30 FILM Out of Sight -
Gli opposti si attraggono
1.45 NOTIZIARIO TG4
Night News
2.10 FILM Gardenia, il
giustiziere della mala
11.30 TELEFILM Ultime dal
cielo
12.35 TELEFILM J.A.G. -
Avvocati in divisa
13.30 NOTIZIARIO TG La7
13.55 FILM Ester e il re
16.00 DOCUMENTARIO
Atlantide - Storie di uomi-
ni e di mondi
18.00 TELEFILM Adventure
Inc. "La maledizione della
Neptune"
19.00 TELEFILM The
District "Resurrezione"
20.00 NOTIZIARIO TG La7
20.30 ATTUALITÀ Otto e
mezzo
21.10 ATTUALITÀ Le inva-
sioni barbariche (DIRETTA)
0.15 NOTIZIARIO TG La7
0.25 ATTUALITÀ Prossima
Fermata
0.45 ATTUALITÀ La 25a
ora - Il cinema espanso
2.45 ATTUALITÀ Otto e
mezzo (REPLICA)
3.25 FILM A noi piace
freddo...!

TRAME DEI FILM PROGRAMMIDA NON PERDERE

/ Colpo d’occhio
La storia ruota attorno a tre personag-
gi:Adrian, giovane scultore di talento
giunto a Roma con grandi velleità e di-
sposto a più di un compromesso per
conquistare il successo, Gloria, esperta
d’arte e Pietro Lulli, a sua volta noto
critico d’arte, nonché compagno di Glo-
ria.Adrian e Gloria si incontrano a una
mostra.Tra i due è subito intesa, che
sfocia in una relazione che porterà Glo-
ria a lasciare Lulli.
Rai 3 21,05
/ Ti va di ballare?
Pierre Dulaine è un ballerino professio-
nista. Un giorno si propone come inse-
gnante di danza in una scuola pubblica
malfamata di New York. Gli studenti
sono inizialmente molto scettici nei
confronti di Dulaine. Gradualmente
però, vengono contagiati dall’entusia-
smo e dall’impegno di Pierre e si spin-
gono addirittura oltre ogni aspettativa,
mescolando lo stile classico con le più
moderne tendenze hip-hop.
Canale 5 21,10
 Le invasioni barbariche  Tv7
Daria Bignardi ospiterà in studio Mas- In questo numero: Nel profondo Nord-
simo Ponzellini, presidente di Banca Est le droghe tornano ad essere un pro-
Popolare di Milano, la giornalista Nata- blema.A Pordenone sono tuttora sei-
lia Aspesi e l’attore Pierfrancesco Favi- cento i tossicodipendenti in cura al
no. Dagli studenti che protestano sui Sert. Poi l’inviato di Tv7 a Brembate,
tetti nasce un nuovo osservatorio per piccolo centro della bergamasca dove la
vedere la realtà di oggi e immaginare scomparsa di Yara è un incubo che dura
un futuro per l’Italia. Ne parleranno da una settimana ma che non dà spet-
/ Out of Sight  Parla con me
all’interno del primo talk il giornalista tacolo. E ancora. i paesi del vesuviano
Diretto dall'amico Steven Soderbergh, Ospite di Serena Dandini, nella puntata
Oscar Giannino, Roberto Vecchioni, in lotta contro la discarica e la piana
George Clooney gigioneggia in una pel- di “Parla con me”, sarà lo scrittore Car-
Massimo Coppola e Elena Monticelli. del Sele devastata dalle inondazioni...
licola in bilico tra azione e commedia lo Lucarelli, per parlare di attualità e
sentimentale. L’affascinante Jack Foley
La7 21,10 del suo nuovo programma televisivo
Rai 1 0,05
è il classico “ladro gentiluomo”. La bel- “Lucarelliracconta”. Per la musica ci
la e sexy Karen è uno sceriffo federale saranno i Negramaro, in vetta alle clas-
più che mai agguerrita e mettere le sifiche con il loro ultimo album “Classe
manette al nostro eroe. Inutile dire che ‘69”, mentre per la satira tornano le
tra i due scocca la scintilla. Si inseguo- nuove interviste citofoniche di Andrea
no, si trovano, si amano e si odiano. Rivera. Un nuovo contributo dello
Cosa sceglierà la nostra Karen? scrittore Antonio Scurati.
Rete 4 23,30 Rai 3 23,00
Venerdì 3 dicembre 2010 pagina 21

SECONDO TEMPO

feedback$
MONDO
YOUTUBE ORCHESTRA E FABRI FIBRA
WEB
di Federico Mello
è LA GERMANIA PUNTA SULLA PRIVACY
PROFILI PERSONALI ONLINE SOLO CON CONSENSO
Il governo tedesco, sempre attento al tema della privacy,
ha presentato ieri un disegno di legge volto a rafforzare la
protezione dei dati personali su Internet. Per la
Germania, ha spiegato il ministro dell’Interno Thomas de
Maiziere, si tratta di cambiare approccio nei confronti
della Rete: non basta più concentrarsi su “singoli aspetti”
Commenti al post su
ilFattoQuotidiano.it:
“Api, Udc, Fli, mozione
di sfiducia al governo.
Fini: ‘Berlusconi non ha
la fiducia alla Camera’”
come Google Street View o altri servizi, piuttosto

La classifica è USA SEMPRE PIÙ A 4G

ANCHE VERIZON OFFRE IL SUO PIANO
Negli Usa, dopo T-mobile e At&t, anche
“bisogna avere una visione d’insieme, che
copra l’intero mondo di Internet”. Il governo,
apripista in Europa, punta anzitutto a limitare
la distribuzione online dei profili personali
che potranno circolare solo con il consenso
è OK PER liberarci di
Silvio!!!! Ma poi??? Cercate di
pensarci per favore perché
non si vede un granché per il
dopo...

di YouTube l’operatore telefonico Verizon ha annunciato

che, da domenica prossima, accetterà clienti
della nuova tecnologia dati mobile 4G.
Inizialmente la connessione sarà a
disposizione unicamente tramite “chiavetta”,
del diretto interessato o se la loro diffusione
è nell’interesse pubblico.
Adriana50

video più visti su YouTube
I1)Italia questa settimana. I Italia questa settimana.
Smosh: Harry Potter dele- 1) Paura di Volare
ted scenes
In prima posizione, la parodia di
un’inesistente “scena scompar-
sa” della saga di Harry Potter.
5.853.996 visualizzazioni.
2) The Godfather (Gaillard)
Un “video pericoloso e diver-
tente” del giocoliere e comico
francese Rémi Gaillard”. Fa par-
te di una serie che va in onda sul
sito www.nimportequi.com.
1.805.230 views.
3) YouTube Symphony Or-
chestra 2011: Final Call!
Musicisti della Philharmonic
Orchestra di Berlino e William
Barton, suonatore australiano di
didgeridoo, invitano gli utenti a
caricare la loro video-audizione
per entrare nella “YouTube
Symphony Orchestra” (termine
già scaduto) . 1.491.932 views.
4) Il vero Holly e Benji!!
Acrobazie calcistiche dall’O-
riente. 1.475.656 views.
5) Double Dose of Insanity
Spettacolari schiacciate a cane-
stro Usa. 1.257.729 views.
video più votati su YouTube
La nuova puntata di ironiche
gag con cui si cimenta il blogger
Daniele Doesn’t Matter (sem-
pre in vetta alle classifiche).
53.402 views.
2) Fabri Fibra - Tranne Te
Dopo il grande successo di “Vip
in Trip”, alto gradimento in Rete
per il “rap futuristico” dell’ulti-
mo singolo di Fabri Fibra.
250.258 views.
3) Makeup Tutorial - Trucco
da viaggio
L’immancabile “tutorial” per il
trucco: ClioMakeUp con “truc-
co da aereo”. 114.701 views.
4) I Trucchi delle Feste: Gold
Icon
Altro tutorial-trucco, questo è
di Makeupdelight2009. 37.450
views.
5) NanoWikileaks - Marco
Travaglio
L’ultima puntata di Passaparola,
la rubrica di Travaglio trasmessa
online da Beppe Grillo e altri
blog. 122.291 views.
f.mello@ilfattoquotidiano.it
è ORAMAI, se il caimano
non scende a patti negli
ultimi minuti, la zuppa e bella
con una velocità che dovrebbe essere circa GRILLO DOCET
dieci volte superiore al 3G. A sorpresa, il
costo della nuova connessione sarà più
LA STRAGE DI PIAZZA
DELLA LOGGIA
che cotta. Le trattative
sotterranee dell’UDC con gli
emissari di B. non è andata a
conveniente di quella 3G. Un piano tariffario, E IL SEGRETO DI STATO buon fine, lui non si vuole
ad esempio, prevede 50 dollari al mese per 5 Otto persone sono morte in dimettere e Casini e Fini lo
gigabyte di dati. In Italia la tecnologia 4G piazza della Loggia a Brescia vogliono buttare giù, in ogni
ancora non è disponibile. nel maggio del ‘74. Chi è caso. Il dopo però, lo vedo
stato? Nessuno. Non sono stati buio, o riescono a fare una
i fascisti manipolati da parti dello Stato, quelle nuova legge elettorale, o se
che per pudore o comodità sono dette “deviate”. Non si và a votare sarà un bel
sono stati i governi che non hanno indagato. Neppure i casino, il senato sarà
servizi segreti italiani e i loro collegamenti di oltreoceano. ingovernabile per qualsiasi
Non è stato nessuno. Andrà a finire che si è trattato di un “polo” senza alleanze, e finirà
suicidio collettivo, gli operai si sono ammazzati da soli. Il che il PD si allea con Casini,
segreto di Stato sui documenti relativi alla strage va tolto, Fini e Rutelli, il che non mi fà
Chi ha interesse a mantenerlo? Qualcuno che è ancora nelle certo gioire, sempre meglio
Istituzioni? Roberto Cucchini, testimone della strage nella che B., ma non sò poi
quale fu ferito, preso da un “senso di vuoto” (per citare le quanto.
sue parole) dopo l’assoluzione di tutti gli imputati, ha preso Massimo ‘66
la bicicletta e ha incollato sul monumento alle vittime in
piazza della Loggia un foglio con scritto: “In questo luogo il è COME’È che sono giorni
28 maggio del 1974 non è successo niente”. Immediata è che i padani non parlano?
scattata la solidarietà dei vigili urbani che lo hanno fermato Sono pronti a salire sul
e di una pattuglia della Polizia che ha provveduto alla sua carro!!!!!!!
identificazione. Su BeppeGrillo.it video-intervista a Roberto Superpincopall
Cucchini, testimone della strage di piazza della
Loggia a Brescia. è MI DISPIACE
disilludervi ma pare che
Berlusconi stia trattando con
Il singolo di Fabri Fibra; alcuni del Pd (Radicali più
il finto Harry Potter; altri) per farsi votare la
la schiacciata di Blake Griffin; fiducia.
la YouTube Orchestra Notizia fresca

I FILM LO SPORT è QUINDI AL mondo

abbiamo: Il polo Nord, il
SC1= Cinema 1
SCH=Cinema Hits
SCF=Cinema Family
SP1=Sport 1
SP2=Sport 2
DAGOSPIA polo Sud e... il Terzo Polo…
SCMa=Cinema Mania
SCM=Cinema Max
SP3=Sport 3
BRUNETTA il polo dei ‘Suord’
E IL FLOP DELLA PEC Moreno’s
17.40 Valzer con Bashir SCH 17.00 Rugby, Test Match 2010
Dopo le notizie apparse
17.40 Amore in linea SCF Italia - Isole Fiji (Sintesi) SP2
sulla stampa all’inizio di novembre è BRAVO Di Pietro!
17.55 L’arte della guerra 3 SCM 17.30 Calcio, Serie A 2010/2011
per bocca della escort Nadia Macrì Sfiducia... senza se e senza
19.15 Nine months SCMa Anticipo 15a giornata Lazio - che lo accusava di prestazioni ma e chiunque la presenti.
19.15 The Millionaire SCH Inter (Sintesi) SP1 sessuali a basso costo, il ministro Vai così.
19.20 Le mie grosse grasse 18.00 Basket, Serie A maschile Brunetta ha fatto le sue smentite e il Blisserobianella
vacanze greche SC1 2010/2011 7a giornata Cimberio sipario è sceso rapidamente. In questa fase
19.25 Verdetto finale SCM Varese - Canadian Solar Bolo- terminale del governo non ha più voglia di è LO SPUMANTE è in
19.35 Pet Therapy: un cane gna (Sintesi) SP2 agitarsi come all'inizio della legislatura quando frigo da circa un mese, ho
per amico SCF 18.30 Calcio, Liga 2010/2011 faceva fuochi d'artificio più belli del Carnevale di dato appuntamento a tutti i
21.00 Non aprite quella 13a giornata Barcellona - Real Venezia. Il silenzio è caduto anche sulla dipendenti dell’azienda per
porta SCM Madrid (Replica) SP3 “rivoluzione” della Pec, la Posta elettronica cui lavoro il 14 dicembre
21.00 Lontano dal paradiso SCMa 20.40 Calcio, Serie A 2010/2011 certificata che avrebbe dovuto telematizzare 50 nello sgabuzzino (dove c’è il
21.00 Boys & Girls SCF Anticipo 15a giornata Lazio - milioni di italiani. L’annuncio era stato dato in frigo) per festeggiare insieme
21.00 La rivincita delle Inter (Diretta) SP1 pompa magna verso la fine di aprile, ma a me la caduta del “Muro di
damigelle SC1 20.45 Tennis, ATP World Tour su questa straordinaria novità per Berlusconi”.
21.15 Nella morsa del ragno SCH Finals 2010 Finale: Roger Fede- velocizzare il mostro della Pubblica Jung
22.40 Stoffa da campioni SCF rer - Rafael Nadal (Replica) SP3 Amministrazione sembra calato il silenzio.
22.40 Trappola in fondo al 22.45 Calcio, Serie A 2010/2011 A parlarne sono rimasti in pochi perché è CHE alternativa c’è ai
mare 2 SC1 Anticipo 15a giornata Lazio - sembra che i cittadini abbiano grande partiti? Soprattutto a questi
22.45 Non Aprite Quella Por- Inter (Replica) SP3 difficoltà ad utilizzare la Posta elettronica partiti.
ta - L’inizio SCM 22.45 Basket, NBA 2010/2011 certificata. La colpa non è del povero _utopia_
22.55 The Hours SCMa Cleveland Cavs - Miami Heat Brunetta, ma dei call center comunali che
23.05 Infiltrato speciale SCH (Replica) SP2 attraverso i centralini pubblici non danno è MAI PIÙ Berlusconi
0.20 Equilibrium SCM 0.45 Calcio, Carling Cup indicazioni concrete. Un’inchiesta accurata è Premier. Mai più Berlusconi
0.20 Il cattivo tenente SC1 2010/2011 West Ham United - stata fatta dal “Corriere delle Comunicazioni” Deputato. Mai più Partito
0.30 Mimzy SCF Manchester United (Replica) SP3 dove si legge che mentre a Roma e Milano la delle Escort. Sì a presidente
Pec è delle Escort Italia.
conosciuta, a è ART. 21-BIS DELLA COSTITUZIONE Fallo futuro
Palermo, Bari RODOTÀ: “PER IL DIRITTO A INTERNET”

RADIO e Napoli non ne

sanno niente
Un articolo 21-bis della costituzione italiana
per il “diritto alla rete”. Lo ha proposto il
mentre al Comune giurista Stefano Rodotà che ora torna ad
è SI SBRIGHINO a farlo
cadere! C’è da chiedersi
comunque come un Api al
è RADIO DUE È “VINTAGE”
A “Radio2 Live” il concerto IL PRIMO “RUGGITO DEL CONIGLIO”
di Genova il
centralino non
approfondire l’argomento sul sito di
Articolo21: “Serve un’integrazione
2%? un Fli al 7%? e una Udc al
6%? (più o meno) possano
dei Kings of Leon Anche le vecchie puntate del ruggito
del coniglio – storica trasmissione
risponde. E dell’articolo21 della Costituzione in rappresentare il 3° polo. Ma
Brunetta soffre. relazione alla rete? – scrive nel suo editoriale si può andare avanti così? Il
in esclusiva a “Radio2 Live” , il concerto dei Kings Of mattutina di Radio2 – spopolano su
– Diversi paesi hanno già riconosciuto il Pd, l’IdV e speriamo Sel in
Leon, in diretta dal Futurshow Station di Casalecchio iTunes. Ieri la prima puntata della
diritto di accedere a Internet come diritto Italia sono la maggioranza
di Reno (Bologna). La serata, presentata da Gerardo trasmissione – risalente al 2
fondamentale della persona con una varietà relativa. Tutto il resto è
Panno, proporrà in esclusiva uno degli avvenimenti più Ottobre1995 – è stata pubblicata online nella neonata
di strumenti: costituzioni, decisioni di organi “percolato”.
attesi della stagione: l’unico appuntamento italiano del- sezione “Vintage” del sito di Radio2 ed è diventata in
costituzionali, legislazione ordinaria. Questo Max
la rock band americana che ha conquistato tutte le poche ore il file più scaricato tra i Podcast di iTunes. Nella
per smentire la tesi che l’iniziativa italiana sia
classifiche con l’ultimo album “Come Around Sun- sezione l’emittente intende di riproporre sul Web le
solo una operazione di facciata o di è MAGARI, Pd + Idv + Sel
down”. I tre fratelli Followill, cresciuti on the road primissime puntate dei programmi più noti del palinsesto.
marketing. È, invece, la via per connettere la fanno meno del 40%, 40%
seguendo il padre pastore in giro per il Sud degli Stati “Credo che vintage sia sinonimo di anziano – ha
discussione italiana con quella globale”. che è un traguardo
Uniti, formarono nel 2000, insieme al cugino Matthew, i commentato Marco Presta che con Antonello Dose
Articolo21 si dice d’accordo: raggiungibile da PDL + Lega.
Kings Of Leon. Nel 2001 uscì l’EP “Holy Roller Novo- conduce la trasmissione – vuol dire comunque che siamo
“Condividiamo la riflessione e l’iniziativa di Se cade il governo e si va
caineW, quindi l’album di esordio “Youth & Young Man- sopravvissuti”. “Speriamo solo di essere più solidi dei muri
Stefano Rodotà ed è per questo che nuovamente a votare con
hood”. Il quarto album “Only By Night”, uscito nel di Pompei”, gli ha risposto Dose, ammettendo che
abbiamo cominciato una raccolta di firme sul questa legge c’è il concreto
2008, fu quello della consacrazione mondiale: oltre 6 riascoltarsi nella prima puntata “fa proprio impressione”.
nostro giornale on line a sostegno della rischio che Berlusconi vinca
milioni di dischi venduti in tutto il mondo, quattro proposta” afferma in una nota il direttore di di nuovo, almeno alla
Grammy e due premi ai Brit Awards. Articolo21 Stefano Corradino. Chiunque Camera.
Radiodue 21,00 può dare la sua adesione. Paolo
pagina 22
PIAZZA GRANDE
Cari studenti, cosa volete davvero?
di Michele Boldrin*
na fetta ampia (forse mag-
U
gioritaria forse no, non
importa) dell’università
italiana è scesa in piazza
in veemente protesta contro il
ddl Gelmini approvato dalla Ca-
mera. Ora è di ritorno al Senato
per il via libera definitivo che, a
questo punto, mi auguro non
avvenga, vista la natura abortiva
dello sconnesso cumulo d’arti-
coli in questione.
Fossi io il ministro, non è questa
la riforma che proverei a fare:
nonostante molti (come Fran-
cesco Giavazzi, sul Corriere del
30 novembre) continuino a so-
stenere che “piuttosto di nien-
te, meglio piuttosto”, l’impres-
sione è che il “piuttosto” si ri-
duca questa volta a tre patetiche
manovre a corto raggio. Conte-
nere la spesa, perché Giulio Tre-
monti non sa dove altro tagliare;
creare dei consigli di ammini-
strazione dove dinosauri locali
di partiti e forze sociali possano
continuare a far danno camaril-
lando con i baroni cittadini; ri-
mandare per l’ennesima volta
alle calende greche qualsiasi
meccanismo meritocratico ge-
nerando, sottobanco, un
ope-legis-di-fatto per circa 15
mila ricercatori.
Le differenti opzioni
sull’Università
A QUELLI cui questi puzzolen-
ti “piuttosto” sembrano suffi-
cienti per metterci la faccia, non
so che dire. Evidentemente han-
no una nozione diversa dalla mia
del tipo di università di cui que-
sto Paese in via di sottosviluppo
avrebbe disperato bisogno.
Ma su questo torniamo un’altra
volta, che farlo ora sarebbe met-
tere il carro dinanzi ai buoi. Ve-
niamo dunque a quest’ultimi,
che sono un paio o forse persino
un trio. E hanno a che fare con la
protesta popolare in atto. Bue
numero uno: le piazze e le torri
d’Italia che oggi si riempiono
d’incazzatissimi e indignatissimi
rivoltosi erano vuote sei mesi fa,
un anno fa, due anni fa, eccetera.
Erano ancor più vuote quando,
tre o quattro anni fa, il preceden-
te ministro, tal Fabio Mussi, con-
tribuiva con la sua arrogante
ignavia al declino della nostra
università. Evidentemente, non
solo le masse che ora insorgono
ritengono che il ddl Gelmini peg-
giorerebbe di molto l’esistente –
cosa difficile da intendere per-
ché platealmente trattasi di more
of the same – ma soprattutto che
era ed è di loro gradimento quan-
to OGGI offre l’università italia-
na! Così non può non essere per-
ché, altrimenti, sull’antica torre e
sull’ancor più antica basilica. i ri-
cercatori e gli studenti universi-
tari ci sarebbero saliti da tempo, e
non lo hanno fatto. Perché?
Lo scempio della
riforma Berlinguer
BUE NUMERO DUE: come ha
documentato su NoiseFromAmeri-
ka.org Paola Potestio il 25 novem-
bre, la riforma Berlinguer (1999)
è stata usata dai professori uni-
versitari per aumentarsi lo sti-
pendio (attraverso valanghe di
promozioni interne) e per assu-
mere i propri fedeli “allievi’ (au-
mento di un quarto del loro nu-
mero a parità del numero di stu-
denti). Questo ha massacrato il
bilancio di un gran numero di
università e ingolfato il sistema
complessivo il quale, a causa del-
l’incetta di personale dalla dub-
bia competenza nel periodo
2000-2008, non ha oggi le risorse
e nemmeno la possibilità struttu-
rale di assorbire, men che meno
su base meritocratica, le nuove
generazioni di potenziali ricerca-
tori.
Mentre questo scempio avveni-
va (complici prima il ministro
Moratti con il suo troppo timido
avvio di un processo di valutazio-
ne che il letale Mussi paralizzò
poi completamente e la Gelmini
non ha riavviato) dov’erano le
masse che oggi insorgono? Men-
tre l’ennesimo sacco dell’univer-
sità avveniva, lento, inesorabile
ed evidente sotto i loro occhi,
perché nessuno s’arrampicava
sulla torre o la basilica per denun-
ciarlo e, magari, fermarlo?
Il male
e la cura
VENIAMOall’ultimo bue, quel-
lo più vicino al carro. Roberto Pe-
rotti l’ha descritto sul Sole 24 Ore
con parole semplici e chiare: “Il
problema di fondo dell’universi-
tà italiana è molto semplice, ac-
canto a migliaia di docenti che
fanno il loro lavoro con passione
e competenza, ve ne sono [alme-
no altrettante, ndr] migliaia che
non hanno né passione né com-
petenza, ma non vi è alcun modo
di prendere provvedimenti con-
tro di essi. Il motivo è altrettanto
semplice: tutto procede per an-
zianità, non c’è modo di premia-
re chi opera bene e penalizzare
chi opera male. Tutto qui.”
Appunto, tutto qui. Da questa
considerazione che, piaccia o
meno, è quella fondamentale,
Perotti prosegue individuando
lucidamente i limiti di fondo di
questa riforma democristiana
che sono, esattamente, i tre
“piuttosto” che elencavo all’ini-
zio. Il che mi permette d’arrivare
rapidamente al carro della que-
stione.
La nostra università è da decenni
in disfacimento, un disfacimento
che ha già prodotto abbondante
degrado e che è accelerato negli
ultimi anni. Ha quindi bisogno di
drastiche e decisive riforme e
non solo di risorse aggiuntive. Ha
bisogno anche di quelle, il che
rende i tagli tremontiani ancor
più insolenti e forieri d’ulteriore
L’agghiacciante
vicenda degli eritrei
e di Don Mussi è
diretta filiazione del
criminale trattato
tra Italia e Libia. Il
silenzio italiano
sulla vicenda sarà
solo l’ultimo delitto
da consumare
SECONDO TEMPO
degrado. Ma soprattutto serve un
ridisegno complessivo di come
le risorse vanno spese, di come
misurare e valutare socialmente
la qualità di ciò che esse produ-
cono e di come, soprattutto, al-
l’interno del sistema si premia il
merito e si punisce ed espelle il
demerito. A queste angoscianti
questioni il ddl Gelmini dà rispo-
ste distorte ed insufficienti, non
v’è dubbio alcuno. Ma né Gelmi-
ni né i suoi compari di governo
Cari ragazzi
e ragazze,
a favore di cosa
siete scesi
in piazza,
oltre che contro
il ddl Gelmini?
E se non state
difendendo
l’esistente, cosa
desiderate?
Migranti uguale
bestie
di Furio Colombo
olo una voce ha racconta-
S to al mondo di una strage
di essere umani che si sta
compiendo in queste ore
e minaccia di continuare. Uc-
cidono o lasciano morire nel
deserto coloro che non paga-
no un riscatto. Uomini ma an-
che donne. Anche donne in-
cinte. Chi uccide? “Predoni” o
“mercanti” che si muovono
con il loro carico umano da un
confine all'altro, complici le
polizie, trasportando, ogni vol-
ta, in cambio di soldi, un carico
di merce umana. Dove uccido-
no? A quanto pare nel deserto
del Sinai, dunque in Egitto,
fanno attenzione a ciò che si scri-
ve su Il Fatto, non è quindi a loro
che qui mi rivolgo.
Giù dai tetti,
dentro le aule
MI RIVOLGO, invece, alle mi-
gliaia di giovani studenti e ricer-
catori che, credo in buona fede e
spinti da una situazione ogni
giorno più angosciante, sono in
questi giorni insorti, con questo
giornale probabilmente sotto il
braccio. Cosa volete fare, ragazzi
e ragazze? A favore di cosa siete
scesi in piazza, oltre che contro il
Ddl Gelmini? Perché è questa,
non altra, la questione che dove-
te avere il coraggio d’affrontare.
Se non eravate mai stati contro
l’orribile istituzione in cui da de-
cenni lavorate e studiate, non sa-
rebbe forse il caso di fare un pas-
so indietro per iniziare un catto-
licissimo esame di coscienza,
chiedendosi: perché sto, di fatto,
difendendo l’esistente? E se non
è l’esistente che voglio, cosa dia-
volo voglio? È urgente che que-
sto movimento, se davvero ha a
cuore il futuro dell’università e
quindi della società italiana e
quindi il proprio, cominci a porsi
seriamente una tale domanda. È
tempo di scendere dai tetti e di
entrare nelle aule, per studiare e
capire come l’intelligenza diffu-
sa possa cambiare l’orrendo sta-
to di cose esistente. Forse le pa-
gine del Fatto Quotidiano potreb-
bero servire anche a questo.
*Washington University in St Louis
dunque non lontano dal confi-
ne di Israele, vicino a una spe-
ranza di salvezza. Ma quando la
salvezza è in vista, il prezzo vie-
ne improvvisamente moltipli-
cato. 8 – 10 mila dollari per uo-
mo o donna o bambino. Oppu-
re uccidono a bastonate, e la-
sciano i cadaveri accanto ai vi-
vi. Adesso, mentre ne parlia-
mo, adesso, qui vicino all'Euro-
pa, adesso mentre nessuno
muove un dito, adesso mentre
solo i preti, il Partito Radicale e
pochi senatori e deputati Pd si
occupano degli abbandonati al
massacro nel deserto, tutto ciò
sta accadendo. Chi ha parlato
per far sapere? E' un prete. Pa-
dre Mussi Zerai del Pontificio
Venerdì 3 dicembre 2010
Giustamente
É di Bruno Tinti
MORTE, CLERO
E LIBERTÀ
U n mio amico si è ucciso. Era stanco, aveva perso gioia e
interesse. Sono stato molto triste. Non per la sua
morte: era stata una sua scelta da rispettare. Ma per la mia
vita: perché mi sarebbe mancata la sua intelligenza e la sua
cultura. E soprattutto per la sua, di vita, per la tristezza e il
vuoto che l’avevano portato a decidere di liberarsene. Non
sono stato capace di stargli vicino, ho pensato. Comunque
sono andato a salutarlo. Lui non credeva, come me. Un laico
tollerante e silente, la vita poneva ben altri problemi. Ci
arrabbiavamo un po’ per l’approccio confessionale alle
miserie degli uomini; e molto di più per la loro
strumentalizzazione. Ma non se ne discuteva: quando la si
pensa nello stesso modo c’è poco da dire. E, per fortuna, noi
avevamo così tante idee diverse. Come ho detto sono
andato al cimitero; alla sala delle cremazioni, così aveva
deciso il mio amico. Niente cerimonia religiosa, il che mi
sembrava logico visto il suo suicidio: conservavo una vaga
memoria, forse errata, che ai suicidi non fosse consentito il
riposo in terra consacrata; che, per un credente stanco e
depresso, mi era sempre sembrato l’ultimo insulto. E poi
avevo saputo da un amico che c’era un biglietto: niente
cerimonie religiose, solo cremazione. All’ingresso del
cimitero c’era tanta gente; il mio amico era una persona
nota, molto stimato; e amato profondamente da molti,
anche se aveva una personalità complessa. Proprio questo
aveva attratto molti di noi. E lì siamo stati intercettati. Un
prete, che avevo già notato fermo all’ingresso, intento alla
predica per un funerale precedente, ha fermato la
macchina con la bara, ha fermato tutti noi che la seguivamo
e ha iniziato una nuova predica. Preghiamo per lui, uomo di
fede, buono, marito affettuoso, padre esemplare, Dio lo
accoglierà, la vera vita, ci sarà sempre vicino, insomma tutto
il repertorio. Sono rimasto perplesso, poi arrabbiato. Ho
chiesto a un altro amico (che era in condizione di saperlo)
“ma, non aveva lasciato un biglietto in cui aveva detto
niente preghiere …”. “Questa non è preghiera, è liturgia
della preghiera”, mi ha risposto. Naturalmente non ho
capito quale fosse la differenza e perché il mio amico, che
non voleva cerimonie religiose, avrebbe dovuto
dispiacersene di meno. Ma ho taciuto. C’era la sua famiglia
e non volevo aggiungere dolore a dolore. Poi ho parlato con
un altro amico e gli ho fatto la stessa domanda. Intelligente,
saggio, furbo come è sempre stato, mi ha detto “Sai, adesso
non gliene importa più nulla”. E io sono rimasto a chiedermi
se era giusto fare violenza ai morti; se era giusto non
rispettarli; se era giusto
lasciare una sentinella in
servizio permanente
all’ingresso dei cimiteri, per
intercettare bare e fare
propaganda; se era giusto
approfittare di un momento di
minorata difesa per sottoporre
tutti a una liturgia (eh, si, su
questo il primo amico aveva
ragione) che il morto e molti
suoi amici non condividevano e
non desideravano. Mi sono
chiesto soprattutto se questa
prevaricazione fosse coerente
con il messaggio di amore (ma
non di rispetto) che quel
sacerdote ossessivamente
ripeteva davanti a tutte le bare
che gli passavano davanti e che
contenevano ciò che restava di
un uomo e della sua libertà.
Collegio Etiopico. Lo ha fatto spingimenti in mare stabiliti
sul giornale “L'Avvenire” e poi
su “Il Fatto”. Don Mussi è eri-
treo, come le vittime. Ricorda-
dal Trattato di Parternariato
Italia-Libia che permette le
stragi di migranti fino a spon-
te le centinaia di eritrei in viag- sorizzarle con navi, armi e da-
gio disperato verso l'Italia, con
la legittima speranza di ottene-
re diritto di asilo come salvezza
naro italiano. Chi non muore
in mare senza neppure poter
dire il suo nome (nessuno sa
dal loro dittatore, dalla guerra quanti) viene portato in Libia,
senza fine che tormenta il loro ridotto a prigioniero comune
Paese? La polizia libica, incari- senza data di liberazione nel
cata e finanziata dalla Repub-
blica Italiana, li aveva fermati e
fatti scomparire in prigioni di
morte. Tutto quello che hanno
ottenuto le Nazioni Unite tra-
Paese che non ha sottoscritto
alcun trattato umanitario. Se ti
“liberano” e ti portano nel de-
serto, arrivano i predoni per
un altro viaggio di morte. Pa-
mite il governo italiano che pa- gano la polizia, scendono nel
ga la Libia è una finta liberazio- deserto verso il Sudan, risalgo-
ne. Ricordate la incivile fine di no l'Egitto verso il confine del
quella storia? Abbandonati Sinai, dopo aver compensato
senza documenti in un avam- varie polizie di frontiera, e ac-
posto del deserto libico. Per il catastano la merce umana in at-
passaporto rivolgersi alla am- tesa di pagamenti che aumen-
basciata eritrea, che vuol dire tano come le sofferenze. Il si-
sterminio immediato delle fa- lenzio europeo è il complice. Il
miglie rimaste in patria. Trattato Italia-Libia ha fatto
Lo vedono tutti. La macchina scattare il crimine. Il silenzio
della morte comincia con i re- italiano sarà l'ultimo delitto.
Venerdì 3 dicembre 2010
MAIL
I ragazzi, futuro
di questa Italia
Sono Francesca, una vostra ab-
bonata. Voglio raccontarvi qual-
cosa di bello: abito a Cresole di
Caldogno e la mia casa ha subito
l’alluvione. Io sono stata fortu-
nata perché abito al primo piano
ma la mia amica abita sotto di me
e l’acqua ha completamente di-
strutto il suo appartamento.
Dopo tre giorni di isolamento
(ma confortati dai caterpillar
che ci portavano attraverso il
terrazzo acqua potabile e altri
generi di conforto) l’acqua è de-
fluita e bisognava, come dice
Bersani, rimboccarsi le mani-
che. Mio figlio diciannovenne mi
rassicurava: “Non preoccuparti,
mamma, ho lanciato un appello
su facebook e domani arriveran-
no gli amici ad aiutarci!”. Io e
mio marito eravamo alquanto
perplessi, ma il mattino dopo
avevamo ragazzi armati di pale e
scope, stivaloni, guanti e sacchi
di plastica che continuavano ad
arrivare, e poi altri che nessuno
di noi conosceva che lavorava-
no, spalavano, ci portavano cibo
e chiedevano di cosa avessimo
bisogno e subito provvedevano.
Dopo molti giorni di lavoro so-
no stanca ma desidero proprio
raccontare al mondo quanta
gente generosa c’è e come in un
piccolo paese possa funzionare
tutto con apparente facilità. La
protezione civile ci ha procura-
to i panini perchè lavorando non
avevamo il tempo di cucinare, gli
scout arrivavano in squadre e si
dedicavano al loro lavoro finché
non era perfetto, e poi gli alpini e
i ragazzi di Intercultura... C’è
perfino un servizio di baby sit-
ting per lasciare i bambini men-
tre lavori! Poi vi voglio raccon-
tare di come gli operai dell’ac-
quedotto abbiano voluto ad
ogni costo darmi l’acqua: io non
ero allacciata ma ho un pozzo
artesiano. Sono venuti a chie-
dermi se avessi problemi con
l’acqua. Io ho detto di sì perché
senza corrente elettrica la pom-
pa non funziona e non mi manda
su l’acqua. Pensavo se ne andas-
sero perché non è un problema
loro, invece hanno voluto vede-
re se c’era la possibilità di allac-
ciarmi all’acquedotto che ha po-
tenza per mandarmi su l’acqua
senza pompa. È stato difficile e
hanno lavorato con le pile per
bucar la strada, ma io la sera ho
fatto una doccia veramente ri-
storatrice! Comunque vedere
questi ragazzi così giovani che si
impegnano giorni interi lavoran-
do duramente ma anche riden-
do e divertendosi riempie il
cuore di speranza per il futuro di
questa Italia.
Francesca Lioy, Caldogno
“Rottamazione”
in tutti i partiti
Egregio Direttore, a proposito
della “rottamazione” dei politici
nel Pd, le forze più giovani stan-
no mettendo in discussione la
troppa permanenza sulle pol-
trone dei loro esponenti fuori e
dentro al partito. Un esempio
concreto è il caso di Cofferati,
detto il “cinese” quando dirige-
va la Cgil. Dopo la sua uscita dal
sindacato voleva ritornare a la-
Abbonamenti
Queste sono le forme di abbonamento
previste per il Fatto Quotidiano.
Il giornale sarà in edicola 6 numeri
alla settimana (da martedì alla domenica).
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E' possibile pagare l'abbonamento annuale
postale ordinario anche con soluzione
rateale: 1ª rata alla sottoscrizione,
2ª rata entro il quinto mese.
pagina 23
SECONDO TEMPO
BOX
LA VIGNETTA
Furio Colombo
7 A DOMANDA RISPONDO
PORCELLUM,
IL POSTO DI BLOCCO
aro Furio Colombo, abbiano né trovato né proposto un filo
C ripassavo, l’altro giorno, gli
articoli della nostra Costituzione, e
comune di soluzione, una minima legge
decente che diminuisca l’attuale totale
leggendo gli artt. 56 e 58 ho fatto un isolamento degli elettori dai candidati e, poi,
salto sulla seggiola. In quegli articoli dagli eletti. L’argomento è diventato il primo
si impone, semplicemente, il di un elenco che si ripete sempre, a cui non si
suffragio universale e diretto sia per lavora mai. Eppure questo è il momento in
i deputati che per i senatori (avrei cui tutte le risorse di opinione pubblica, tutte
dovuto saperlo a memoria ma le capacità dell’informazione non asservita,
ammetto la mia marchiana quel che rimane della forza politica delle
ignoranza in materia opposizioni e in particolare del Pd,
costituzionale). La legge è del 21 dovrebbero concentrarsi sull’eliminazione di
Dicembre 2005, durante la una legge elettorale semi-fascista e quasi
presidenza di Ciampi. golpista, definita “porcata” dal suo stesso
L’impossibilità di indicare ideatore, il leghista Calderoli. Al momento degli amici ecc.). Ne deduco che
preferenze da parte degli elettori non c’è questione più importante per chi L’abbonato finisce a questo punto l’autogo-
rendeva il porcellum cerca di impedire che l’infezione verno dell’università, nel quale,
incostituzionale. O no? Come è berlusconiana resista e si estenda a tutto il del giorno è bene ammetterlo senza incer-
stato possibile che passasse? costume italiano. E diventi anzi tezze, ci sono stati anche gravi
Federico identificazione del paese Italia. Senza questa errori del corpo accademico, e
rimozione nessuna altra riforma è possibile, e PIERA E ALBERTO incomincia la presa di potere dei
SUL “Porcellum” e la sua qualunque strategia di contrasto in aula politici nella gestione dell’istitu-
incostituzionalità le discussioni più accese risulta inutile. È sorprendente che si discuta Siamo Piera da Viterbo e zione accademica. Siamo pro-
non sono mai mancate fin dal primo di possibili accostamenti di forze, di gruppi, e Alberto da Trieste, prio sicuri che sarà meglio?
momento. Tempi, modi, forma della legge ci si eserciti persino nell’immaginare alleanze innamorati e abbonati! Italo Michele Battafarano
elettorale che incombe oggi sull’Italia come senza mettere davanti a tutta la questione Grandi fan di Marco
un passaggio a livello chiuso. Ogni momento della legge elettorale da cui dipende o la Travaglio e di Voi tutti della Difesa della vita
ha il suo dramma nella rappresentazione continuazione (sicura) o la cancellazione redazione del Fatto!
caotica che è il governare di Berlusconi. Il (possibile) dell’attuale regime. Interventi Grazie (e della morte)
problema non è più se la legge sia come questo (la lettera a cui sto del A proposito di chi vuol replicare
incostituzionale. Ovviamente lo è. Il rispondendo) è importante non tanto come Vostro sulla vita a “Vieni via con me”,
problema, urgente, è come liberarsene in giudizio aspro (e fondato) sul passato quanto lavoro e penso ci sia un equivoco da sfa-
tempo, prima di votare di nuovo. È quasi come chiamata di tutti al lavoro per della tare: non esistono dei difensori
impossibile, perché ciò che resta del castello rimuovere il posto di blocco della democrazia speranza della vita e dei difensori della
berlusconiano può sbriciolarsi all’improvviso italiana. che ci morte. La morte è parte inse-
in qualunque momento. Preoccupa però che, date! parabile della vita, tant’è che
nonostante le lezioni e gli ammonimenti e le Furio Colombo - Il Fatto Quotidiano non esiste vita senza morte. Chi
estenuanti spiegazioni di costituzionalisti 00193 Roma, via Orazio n. 10 Raccontati e manda una foto a: si professa difensore della vita
come Giovanni Sartori, le opposizioni non lettere@ilfattoquotidiano.it abbonatodelgiorno@ dovrebbe ergersi anche a difen-
ilfattoquotidiano.it sore di quel segmento terminale
della vita che chiamiamo pro-
cesso do morte. Se c’è, come
c’è, un diritto di ognuno ad una
IL FATTO di ieri3 dicembre 1964 E io sarei versitari nazionali e ho cercato vita dignitosa esso deve essere
di essere responsabile ed equa- esteso anche a quell’ultimo seg-
Il “64”, un movimento di pensiero dal nome inoffensivo,
un barone? nime. Nei momenti di dubbio, mento. Ciò che è dignitoso per
un campus universitario tra i più belli d’America, davanti In occasione della proposta di vorrei essere davvero un barone me lo decido solo io in ogni fase
alla baia di San Francisco. Il “68” dei miracoli, in realtà, riforma dell’università è emersa universitario, così come viene della mia vita e chi voglia espro-
nacque quattro anni prima qui, nella spianata davanti a una critica unanime ai professo- descritto in questi giorni sia dai priarmi di questo diritto, ergen-
Barkeley, dove i ragazzi del “Free Speech Movement” ri ordinari, i quali, senza fare le propugnatori sia dai critici della dosi a difensore della mia vita,
dettero vita alla più grande protesta di massa mai vista opportune distinzioni, sono sta- riforma universitaria: temuto compie in realtà un sequestro di
all’interno di un’università. Erano in tanti, gridavano il ti tutti definiti, all’ingrosso, con per il suo potere, con molti persona, ciò che personalmente
loro diritto alla libertà di parola, chiedevano più metafora feudale, “baroni”. Essi mezzi finanziari a disposizione, non consento neanche al Padre-
partecipazione alle scelte didattiche, nuovi modelli del sono i veri colpevoli, dichiara la in grado di bloccare il nuovo che terno, figurarsi a chi si millanta
sapere, la fine del controllo ossessivo sulla vita degli ministra e il suo governo; lo avanza, circondato da valvassori suo portavoce.
studenti nel campus, retaggio buio degli anni del stesso ripetono i partiti dell’op- e valvassini che mi obbediscono. Giovan Sergio Benedetti, Capannori
maccartismo. Volevano essere studenti, non “clienti” posizione, gli studenti, i ricer- La novità davvero nefasta di que-
dell’Università o soggetti addestrati per il business del catori e i precari a vario titolo sta riforma è nel potere che as-
futuro. Sullo sfondo, poi, il Vietnam, l’apartheid, la che operano nell’università. Ci sume il nuovo Consiglio di Am-
segregazione razziale, i diritti dei neri. Nell’autunno manca soltanto che lo affermino ministrazione. In esso saranno
caldo di Barkeley ’64, la gioventù colta americana si anche il papa e il presidente della in maggioranza i membri di no- IL FATTO QUOTIDIANO
mobilitò con un’irruenza sconosciuta. A colpi di scioperi, repubblica. mina politica (politici trombati, via Orazio n. 10 - 00193 Roma
rivolte, sit-in. Una ventata di protesta che contagerà il Sono professore ordinario a sindacalisti da riciclare, amiche lettere@ilfattoquotidiano.it
mondo. Troppo, per gli uomini dell’establishment tempo pieno dal 1980 e attual-
politico che il 3 dicembre ’64, dopo giorni di mente insegno all’università di
occupazione, affiderà alla polizia il compito di reprimere. Trento. Non ho mai avuto as- Direttore responsabile
Una storica maxi-retata, con 800 studenti arrestati. sistenti né una segreteria per-
Giovanna Gabrielli sonale; devo fare tutto da solo, Antonio Padellaro
anche le pratiche amministrati- Vicedirettore Marco Travaglio
ve, ma non me ne lamento. Per
Caporedattori Nuccio Ciconte e Vitantonio Lopez
vorare alla Pirelli. Invece? Ha fat- collati alle poltrone e agli stipen- andare a fare ricerca in una bi-
to il Sindaco a Bologna. E dopo? di d’oro. Ma se vogliamo essere blioteca straniera, devo ricorre- Progetto grafico Paolo Residori
Invece di andare in pensione, è imparziali non possiamo esclu- re al mio stipendio; se compro Redazione
diventato europarlamentare. dere altri soggetti politici, dove i un libro o un computer per ne- 00193 Roma , Via Orazio n°10
Questo è solo un piccolo esem- vertici, e molti parlamentari, so- cessità di lavoro, non posso de- tel. +39 06 32818.1, fax +39 06 32818.230
pio rispetto a tutti gli altri po- no gli stessi degli anni ‘90. Se nel durlo dalle tasse. Di queste pago e-mail: segreteria@ilfattoquotidiano.it
sito: www.ilfattoquotidiano.it
litici che nel Pd occupano pol- Pd funzionerà la “rottamazione” alla fonte il 35,85 % del mio sti-
trone e incarichi istituzionali da anche gli altri partiti dovrebbero pendio, ma mi piacerebbe che Editoriale il Fatto S.p.A.
decenni. E se i democratici sono fare la stessa cosa per dare più fossero ridotte al 5 %, ricorren- Sede legale: 00193 Roma , Via Orazio n°10
“ingessati” da personaggi a tem- spazio ai giovani e a tutti quelli do allo scudo fiscale. Oltre lo Presidente e Amministratore delegato
po illimitato, il Pdl non scherza che vengono lasciati nell’ombra stipendio non ho altre fonti di Giorgio Poidomani
sul problema dei riciclati da altri dai loro partiti. reddito. Ho fatto due volte il Consiglio di Amministrazione
partiti, e dei politici d’assalto in- Marino Bertolino, Chivasso commissario nei concorsi uni- Luca D’Aprile, Lorenzo Fazio, Cinzia Monteverdi, Antonio Padellaro
Centri stampa: Litosud, 00156 Roma, via Carlo Pesenti n°130,
20060 Milano, Pessano con Bornago , via Aldo Moro n°4;
Centro Stampa Unione Sarda S. p. A., 09034 Elmas (Ca), via Omodeo;
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