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Il sale era uno degli ele- to, di un pizzico di prestigio tenue luce, un delicato sapo-
menti fondamentale ai tempi vendiamo la nostra dignità, re. Siamo chiamati ad essere
di Gesù: insaporiva i cibi, barattiamo i valori profondi luce e sale, uomini che vivo-
preservava dalla putrefazione che danno sapore, senso alla no nella libertà dei figli e non
e, in ambito propriamente nostra vita. I soldi svanisco- nella sudditanza dei servi. Se
religioso, veniva unito ai sa- no, la carriera viene meno e vendiamo, come Esaù, que-
crifici di oblazione (Lv 2,13; coloro a cui avevamo vendu- sta dignità per un piatto di
Ez 43,24). Nel caso in cui il to la nostra dignità ci calpe- lenticchie perderemo luce,
sale avesse perduto il proprio stano, ci gettano nel tetro sapore e saremo calpestati
sapore (eventualità plausibile, angolo del dimenticatoio. Di- dagli uomini. In questa otti-
dato che il sale veniva ricava- ventiamo nulla, polvere. Ge- ca diventa ancora più affasci-
to con tecniche imperfette sù non ci offre una manciata nante e dolce l’insegnamento
che ne compromettevano di soldi, un conto in banca, di Gesù: “Beati i poveri di
talvolta la qualità), non pote- una carriera folgorante, la spirito, perché di essi è il re-
va che esser «gettato via e sottile suggestione di un sub- gno dei Cieli”. Non può ri-
calpestato». Calpestato dagli dolo potere che ci fa spro- manere nascosta la dignità di
uomini: questo è il destino fondare nel baratro della figli, la sorprendente novità
del sale che perde il sapore. “propria ragione” da imporre di una nuova fratellanza.
Lo stesso discorso vale per ad ogni costo; egli ci riveste don Luciano
me, per te, tutte le volte che, di una nuova dignità, ci dona
in nome di un facile guada- gli abiti splendenti di una vita
gno, di un piccolo tornacon- semplice ma che irradia una
TO
Preghiamo la
Contemplo:
Parola
Noi crediamo
Padre buono, Tu sai
che sono terra e cene- L’annuncio è chiaro: l’uomo da Cristo. Egli stesso è Colui che
re, povero e peccatore.
Non ti stanchi di tor- solo non può niente; non può viene a farci vivere una vita
nare a plasmarmi co-
me hai fatto con il pri-
salvarsi, non può liberarsi dal nuova, egli ci pone in una nuova
mo uomo, ma sei peccato in cui si trova, non può condizione di esistenza.
pronto a scendere nel
segreto del mio cuore vivere la vita di Dio e diventare Noi crediamo che Cristo ha in-
per purificarlo. Te lo vero discepolo del Vangelo. Cri- trodotto questa novità assoluta
chiedo ancora, Signo-
re, vieni a accompa- sto è colui che viene a fargli nella storia e nella condizione
gnami in questo tem- questo dono. umana. E crediamo che egli la
po con te, per impara-
re ogni giorno a gioire Con Cristo l’uomo non appar- comunica ad ogni uomo che gli
con te, “perché da te tiene più al “vecchio tronco” si accosta. Non ci sono ombre
dipende la mia felici-
tà”. che ha la sua radice, il suo capo- di dubbio: senza Cristo non è
(Sant’Agostino, Le Con- stipite in Adamo, ma appartiene possibile una vita cristiana.
fessioni, XIII, 1,1)
al nuovo tronco, la cui radice è (C. Rocchetta, Chianati, pp.62-63)
TO
Preghiamo la Contemplo:
Parola
Rispettoso
O Signore,
prepara il mio cuore a Signore, liberami da ogni pre- ire a te, sempre, tutto il bene
riceverTi: crea in esso, sunzione, competizione, gelosia. che fai attraverso di me, e so-
con la tua grazia, spa-
zio e libertà affinché Fammi conoscere sempre me- prattutto per ringraziarti - no-
Tu possa portarci ciò
che Ti è gradito. De-
glio le mie debolezze, le mie in- nostante i miei peccati - per tutti
gnaTi di togliere in me fedeltà, perché sia vivo in me il gli aiuti che posso dare agli altri.
ciò che ti è di intralcio,
spezza ciò che frena o desiderio del tuo perdono, della Fa’ che nel mio attuale servizio,
trattiene completa in tua misericordia. questa mia profonda indegnità
me ciò che mi manca
e accresci sempre di Signore, tu chiami i peccatori e mi mantenga rispettoso verso
più ciò che mi guida a
Te, affinché la Tua scegli ciò che non conta agli oc- tutti, e debitore a te di tutto il
grazia sovrabbondante chi del mondo: che io non di- bene che può uscirne.
mi purifichi nella luce
della Tua venuta. mentichi mai la mia indegnità (G. Bini, Seme, pp.86-87)
Amen.
(Madre Julia Verhaeghe) per evitare ogni giudizio e con-
danna verso gli altri, per attribu-
TO
Contemplo:
Perdonami
Preghiamo la
Parola Perdonami Signore, ogni volta della tua grazia, della tua presen-
che ho disatteso o frustrato le za. Perdonami, soprattutto Si-
Quando ti invoco, tue aspettative, i tuoi piani, i gnore, se ho impedito o deviato
rispondimi, tuoi progetti, per paura o man- qualcuno che era incamminato
Dio della mia giu- canza di fiducia, per ripiega- verso di te; per gli scandali vo-
stizia! mento eccessivo su me stesso, lontari e involontari.
Nell'angoscia mi
per timore di rischiare, perché Perdonami, perdonami le tante
hai dato sollievo;
tutto non era chiaro o richiede- leggerezze, mancanze, superfi-
pietà di me, ascolta
la mia preghiera. va troppo”dono” di me stes- cialità, distrazioni che hanno ral-
(Salmo 4) so…. lentato, frenato o fermato il
Perdonami Signore, perché non cammino verso di te, in me e
ho lasciato brillare i tuoi doni e negli altri.
ho fatto del mio corpo più uno (G. Bini, Seme, pp.140-141)
Una donna straniera sento straniero, lontano acque della tua dimora,
chiede a Gesù un mira- dal tuo amore, solo nel al pozzo che nella casa
colo per la propria figlio- mio egoismo. Non ti del Padre disseta l’arsura
letta. Bastano poche bri- chiedo il pane della fra- dell’umana disperazione.
ciole della misericordia granza ma le briciole del- Donami le briciole che
divina per scacciare il la misericordia, lo sguar- cadono dal tuo Santo
male, per liberare l’uomo do del perdono, il tocco Altare e come la donna
dalle catene, per vincere della tua comprensione. potrò ascoltare la dolcez-
le seduzioni del maligno. Nella mia fragilità vago za della tua voce: “Va,
Basta uno sguardo che senza meta, ai margini torna alla casa di tuo Pa-
viene dall’Alto per ab- della strada. Sono stanco dre, la tua fede ti ha sal-
battere i muri di separa- di bere l’acqua sporca vato”.
zione, per cancellare i delle pozzanghere e di don Luciano
fallimenti di una vita, per rubare le ghiande ai por-
ridare dignità alle scarne ci. Come la donna ti
membra dell’umano chiedo: liberami Signore
mendicare. Anch’io mi e conducimi alle fresche
Preghiamo la
Parola Contemplo:
Io ci sto, Signore Gesù, In questo mondo
voglio osare cose grandi;
desidero raggiungere vette
alte. È così che immagino Dio attende da me ancora un si meno al nostro impegno di fon-
una vita vissuta per te,
fatta di scelte piccole e coraggioso. Da una parte, per il do.
grandi che puntino a far
nascere il tuo Regno di passato, diciamo a tutta voce: Non voglio misurare! Voglio
pace e di fraternità proprio
qui, dove troppo spesso Deo gratias! Dall’altra, per il futu- impegnarmi urgentemente, pro-
trionfa odio, arroganza,
vendetta, emarginazione.
ro, ripetiamo: Fiat voluntas tua! clamare questa attesa di Dio al
Io ci sto, Signore, a impa- Siamo stati collocati da Dio in nostro “si”, pur sapendo che il
rare le tue regole, a non
usare la forza, ma il cuore. questo mondo, liberi (non ob- male crescerà e si svilupperà.
Io ci sto: voglio che quag-
giù qualcosa cambi davve- bligati!) di generare, creare, con- Ma lo spirito mi fa partecipe
ro; desidero che la terra
impari le regole del cielo. cepire, partorire, formare, in- della sorte di Gesù!
Io ci sto, Signore Gesù:
insegnami ad essere terre- ventare, rendere felici...e questo (G. Bini, Seme, p.102)
no che fa germogliare i
tuoi frutti; fragile seme nonostante un si qualche volta
che impara a crescere per
accogliere e sostenere tutti. detto fra i denti, “come agnelli
Amen.
in mezzo ai lupi”, senza vedere
risultati. Ma non venendo mai
TO
Contemplo:
Preghiamo la Ascolto umile
Parola
Povertà come fiducia assoluta in come testimonianza evangelica,
Se con la fede ti ri-
Dio e grande libertà interiore ed concreta e storica; testimonian-
trovano coloro che
tornano a te, dam- esteriore. Povertà come ascolto za che è la parola del povero,
mi la fede; se con la umile di tutti, come bisogno di nella Chiesa e con la Chiesa.
virtù, dammi la vir- segni, di sacramenti attraverso i Povertà come gratitudine e lode
tù; se con il sapere, quali lo Spirito ci guida. Povertà perenne al Signore a cui tutto è
dammi il sapere. come esigenza di solidarietà e dovuto e nulla è trattenuto per
Aumenta in me la
come cammino di fraternità e di sé, in un canto di riconciliazione
fede, aumenta la
speranza, aumenta progressiva condivisione. e di comunione universale.
la carità. Povertà nel situarsi con gli ulti- (G. Bini, Seme, pag. 56)
TO
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versamento su POSTEPAY
N.5333171080666908
con la causale “contributo spese
stampa Non di Solo Pane”.
9 febbraio 2020 - 5^ domenica Tempo Ordinario -
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Settimanale di preghiera per la famiglia
Grafica e stampa
don Luciano Vitton Mea
Ideato da
don Luciano Vitton Mea