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Urbino
•• MERCOLEDÌ 26 GENNAIO 2011

ARTE SGARBI: «LA BIENNALE AD ANCONA? NO, LA PORTERO’ AD URBINO»


«LA Biennale ad Ancona? No, la porterò a sensibilità artistica. «Penso proprio che
Urbino». Lo ha affermato ieri Vittorio Sgarbi, porterò la Biennale a Urbino, altroché alla
durante la visita nel capoluogo di regione in Mole Vanvitelliana dove vogliono portarci il
occasione del restauro del portico della museo Omero, e da che mondo è mondo i
cattedrale di San Ciriaco. Sgarbi non ha musei sono fatti per essere visti». Sgarbi è
risparmiato stoccate ad Ancona e agli stato recentemente nominato curatore del
anconetani «per capire i quali ci vorrebbe lo padiglione italiano alla Biennale di Venezia
psicologo», ha detto riferendosi alla scarsa 2011.

«Ateneo, i giorni della svolta»


Il rettore Pivato: «Nei prossimi mesi incontri con studenti, ricercatori e rettori»
UN “NUOVO modello” di Uni- smissione. E’ in crisi l’arte, il cine-
versità è in arrivo, una sfida impe- ma, sono allo sfascio i nostri mu-
gnativa, in un periodo complesso LAVORI RIAPRE (PARZIALMENTE ) IL CONVENTO
sei e stanno morendo i teatri. Den-
per l’Università italiana: mai pri-
ma d’ora l’amministrazione
tro questa crisi complessiva ci sta
anche, anzi primariamente, quel-
I frati tornano a san Bernardino
dell’Ateneo urbinate era stata così la dell’Università». L’intervento I FRATI possono rientrare in volta del corridoio immediata-
sottoposta a provocazioni, richie- di Salvatore Settis della Scuola convento, riapre anche la mente sotto la capriata crolla-
ste e colpi di scena da una parte Normale di Pisa su “Tutela del pa- chiesa di San Bernardino, ma ta per un danno di circa 6 me-
degli studenti, perché forse mai trimonio culturale e identità na- ci sono circa 70 metri quadri tri quadrati. Non appena si sa-
prima d’ora c’era stata una così di- zionale” del 28 gennaio è stata stu- di tetto da riparare al più pre- rà sciolta la neve, la proprietà,
sponibile apertura ora associata al- diata proprio «come l’incipit di sto. Il sopralluogo effettuato ovvero i frati, dovranno prov-
la preoccupante instabilità un dibattito che prende le mosse ieri mattina al convento dei vedere a coprire con elementi
dell’istruzione e della cultura nel frati minori di San Bernardi- provvisori la parte del tetto
dal patrimonio culturale e sul suo no per controllare il crollo di danneggiata, in modo da evita-
Paese. Dalle mobilitazioni alle oc- cattivo (anzi pessimo) stato di sa- sabato scorso, ha dato buon re infiltrazioni. Poi dovrà esse-
cupazioni, fino all’organizzazione lute. Il mio invito alla riflessione esito ma anche qualche preoc- re fatto un intervento definiti-
degli eventi per ricordare Carlo è quello di iniziare a discutere del- cupazione per l’estensione
Bo, destinatario di note e critiche le prospettive della cultura a tutto del danno: presenti per il Co-
è stato il Rettore Pivato: «In un NUOVE SFIDE Stefano Pivato, tondo. La scelta di Settis non è ca- mune di Urbino Carlo Gio-
periodo come questo c’è molto su rettore dell’Università suale: l’appuntamento è nel luogo vannini per l’Ufficio Urbani-
cui riflettere, sul presente ed an- per farsi ascoltare e più attenzio- più significativo della città, Palaz- stica, Lazzaro Spadoni e l’ar-
che sul passato dell’Ateneo — zo Ducale, a rimarcare la “non se- chitetto Gianluca Gostoli,
ne. «Rifletteremo anche sul passa- per la Soprintendenza ai Beni
spiega il Magnifico rettore Stefa- to. Ricordare Carlo Bo, a comin- paratezza” dell’Università dal suo
no Pivato —: nei prossimi mesi Culturali, Architettonici e Pa-
ciare dalla conferenza del Cardina- territorio e per iniziare una rifles- esaggistici Biagio De Marti-
avremo molte occasioni ed appun- le Ravasi (ndr, di ieri pomerig- sione che non sia solo di carattere nis, per la proprietà l’architet-
tamenti in cui dare spazio alle ri- gio), è un appuntamento che va ol- “interno”. L’Università come to Iole Montanari e per i Vigi-
flessioni degli studenti, dei ricer- tre la celebrazione del centenario «luogo del sapere» deve farsi cari- li del Fuoco l’ingegnere Stefa-
catori, fino al momento culminan- della nascita del Rettore per anto- co anche di ciò che avviene su un no Cecchini, insieme a frate vo. I frati possono tornare nel-
te della Conferenza di Ateneo. Il 2 nomasia. Sarà un’occasione per ri- piano più complessivo. E Settis Gianluca Cesaroni. Il danno la loro sede, tenendosi lonta-
febbraio, inoltre, ci sarà una riu- flettere sulla nascita del “model- — conclude Pivato — proprio al convento è limitato alla ca- ni dall’area del crollo, transen-
nione molto allargata sulla Rifor- lo” Urbino fra gli anni Sessanta e per la sua storia personale e cultu- priata crollata sabato, alle due nata e inagibile. Nessun dan-
ma Gelmini alla quale prenderan- Settanta. E ovviamente su come rale, mi è sembrata la figura di stu- capriate adiacenti: nel sotto- no al Mausoleo dei Duchi e
no parte rettori di altre universi- dioso più adatta, oltre tutto den- tetto è stata confermata la rot- neppure altre zone del con-
siamo obbligati a ripensare a quel tura di una trave corrente a vento: durante il sopralluogo
tà, membri del Cun e rappresen- modello alla luce della crisi econo- tro le celebrazioni per i 150 anni in tutto il complesso i tecnici
causa di una infiltrazione d’ac-
tanti del Ministero. E’ una riunio- mica in atto o alle svolte legislati- di storia unitaria, caratterizzata qua, le cui tracce si vedono an- non hanno rilevato anomalie.
ne “aperta” e dunque ci saranno ve recenti — continua Pivato —. dalla cultura come patrimonio che nella copertura nell’ala Il sindaco emetterà una nuo-
momenti di discussione». Il Retto- La nascita di un “nuovo” model- più prezioso. E allora comincia- ovest (lato chiesa di San Do- va ordinanza circoscrivendo
re ritiene in questo modo che le lo di Università sta all’interno di mo a riflettere proprio sullo “sta- nato). Il tetto è interessato per la non agibilità alle sole zone
tante voci provenienti dal mondo una discussione complessiva sul to dell’arte”». circa 70 metri quadrati e la indicate dai tecnici.
universitario avranno più tempo ruolo della cultura e della sua tra- l.o.

CENTENARIO DELLA NASCITA IERI CONFERENZA DEL PRESIDENTE DEL PONTIFICIO CONSIGLIO DELLA CULTURA

Ravasi racconta il «suo» Carlo Bo: fede, cultura e silenzi


UN PERCORSO essenziale sulla temperamento: gli «omerici soluzione di continuità nelle sua In conclusione Ravasi è tornato su
figura di Carlo Bo. Il cardinale silenzi» e la «profonda religiosità vita e nelle sue riflessioni, ma che altre peculiarità che lo stesso Carlo
Gianfranco Ravasi, presidente del senza colore e senza sapore», hanno avuto un orizzonte comune Bo in alcuni casi si era attribuito:
Pontificio Consiglio della Cultura segnata però dal «tormento del nella continua ricerca del «senso quello di essere stato una
e delle Pontificie Commissioni per passaggio della voce di Dio nella trascendente delle cose». «coscienza critica» della Chiesa, di
i Beni culturali della Chiesa e di coscienza e nelle strutture «Il suo concetto di cultura — ha aver sempre mantenuto un
Archeologia sacra, ha definito così affermato il cardinal Ravasi — era atteggiamento inquieto nei
il suo intervento di apertura di ieri un concetto vitale, esistenziale e confronti della fede (amava
al Teatro Sanzio in occasione delle definirsi infatti «un aspirante
IL GIUDIZIO antropologico. Per Carlo Bo la
cattolico») ed infine il fatto di
celebrazioni del centenario dalla «Non un direttore spirituale cultura non era un mera intuizione
nascita del grande studioso. Dopo allontanare da sé il ‘titolo’ di
estetica ma si impolverava «direttore spirituale».
il saluto del Magnifico Rettore ma una coscienza critica all’interno delle vicende caduche
e un aspirante cattolico» Dopo i ringraziamenti di
Stefano Pivato, che ha ricordato il del mondo». Sul tema centrale del Vincenzo Bo, che ha definito le
legame del porporato con la città e suo intervento, intitolato proprio parole degli intervenuti e le
l’Università di Urbino, Ravasi ha ecclesiastiche talvolta indifferenti». «Spiritualità e scrittura di Carlo celebrazioni del centenario motivo
quindi tratteggiato tre aspetti della Bo», si è inserito anche il ruolo che di orgoglio per la famiglia, il
Nei passi successivi ha ripreso
personalità di Bo. Il primo, quello la letteratura aveva per il grande Rettore Stefano Pivato ha
autobiografico, memore dei diversi invece il rapporto complesso fra studioso, cioè quello di intrecciarsi consegnato al cardinale Ravasi una
incontri avvenuti tra i due nella fede e cultura e fra fede e storia con la vita e «apportare un lume targhetta con il sigillo originale
città di Milano ha ripercorso le all’interno delle opere di Bo. Due Stefano Pivato, il cardinale sulle questioni fondamentali dell’Università.
caratteristiche più salienti del suo dimensioni che non hanno trovato Gianfranco Ravasi e Vincenzo Bo dell’esistenza». Emanuele Maffei

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