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LABORATORIO DI
MODELLAZIONE GEOMETRICA
DELLE MACCHINE
PARAMETRIZZAZIONE
MESSA IN TAVOLA E
ASSEMBLAGGIO
DI UNA
POMPA CENTRIFUGA
CON
PALE A SEMPLICE CURVATURA
poli n k φ* ψ u2 D2 b2 NPSH η D1 D0
I 6 970 0.24 0.081 0.544 26.9 528.7 14 1.92 0.679 160.7 171
II 4 1450 0.36 0.095 0.52 27.4 361.2 16.9 3.37 0.747 140.6 149
III 2 2910 0.72 0.125 0.452 29.45 193.3 21.7 6.7 0.811 111.5 118
Partendo da questi dati si possono svolgere subito una importante considerazione: all’aumentare del
regime diminuiscono le dimensioni della girante e aumenta il rendimento, ma diminuisce
velocemente l’NPSH.
Possiamo da subito scartare la prima possibilità a causa delle dimensioni antieconomiche e del
troppo basso rendimento che prospetta.
Tra le restanti soluzioni la scelta appare meno facile avendo entrambe caratteristiche positive e
negative. Un metodo per stabilire una priorità di scelta è quello di farne dei veloci schizzi al fine di
fare un raffronto diretto delle due giranti. Se facessimo questi disegni intuitivi vedremmo subito due
cose: seppure la seconda soluzione è più ingombrante (maggiori costi per la materia prima) essa
presenta uno sviluppo fortemente radiale e il condotto interpalare meno spesso, ciò prelude ad una
struttura più semplice (minori costi di realizzazione); la terza soluzione è si più compatta, ma
proprio per questo ci attendiamo che il rendimento reale sia anche sensibilmente minore del
previsto.
In base a queste considerazioni riteniamo più adatta la seconda soluzione sopra prospettata.
Si noti che sopra, anziché il consueto φ, è riportato il valore ottenuto considerando l’ostruzione
Q
palare ed il rendimento volumetrico. Ovvero quello riportato è ϕ = ,
πD2 b2 u 2ξ 2η v
Q
mentre solitamente si fa riferimento al ϕ =
πD2 b2 u 2
Nel seguito, anche se non ulteriormente ricordato, utilizzeremo il valore fornito.
Bordo di uscita
Dalla conoscenza di ψ = gh / u 22 facilmente possiamo ricavarne u 2 = gh ψ = 27.45 m s e di
conseguenza D2 = 2u 2 ω = 0.3616m .
Approssimiamo quest’ultimo valore a D2=0.361m, questo ci porta a rivedere i valori
precedentemente trovati, otteniamo subito u2=27.408 m/s ed anche ψ=0.522.
Cerchiamo ora di approssimare β2c attraverso un processo iterativo che utilizza la conoscenza delle
seguenti formule:
∆u ∆u 2 sin β 2c
ψ t = 1 − 2 − ϕ cot β 2c =
u2 u2 z 0.7
A questo punto dobbiamo decidere due parametri importanti: z = 6 numero di pale, e s = 3 mm
sezione della singola pala in direzione normale al flusso.
Dopo diverse iterazioni otteniamo β2c = 24.9°, che approssimiamo a β2c = 25°.
z⋅s
Otteniamo ora l’ingombro palare ξ2 = 1− = 0.9613 dal quale
πD2 sin β 2 c
Q
b2 = = 17mm .
πD2ϕu 2ξ 2η v
2 M t 16 ⋅ P ⋅ 60
Abbiamo la formula τ max = = per lo sforzo torsionale massimo, se prendiamo
πRalb
3
πDalb
3
n 2π
Dalb=30mm otteniamo τmax=28.72 N/mm2 minore del massimo ammissibile τamm=30 N/mm2.
In definitiva prendiamo come valore di riferimento Dalb = 30 mm.
Per stabilire Dm ricorriamo ad una legge pratica: DM = 1,4 Dalb = 42 mm, ovvero il mozzo deve
essere il 40% maggiore dell’albero per sopportare il carico.
Condotto meridiano
La geometria del condotto meridiano della girante è un parametro che influenza fortemente le
caratteristiche della pompa. Un metodo per arrivare alla sua definizione è quello qui di seguito
riportato.
Supponiamo anzitutto che l’asse del condotto meridiano, che separa due tubi di flusso e che ha
inizialmente D0asse=110.2mm, sia descrivibile da un arco di circonferenza di raggio Rm il cui valore
si ricava dalla relazione Rm = Rt + b2 2 in cui Rt è un parametro di natura statistica linearmente
dipendente da k e desumibile da grafici noti.
Nel caso in esame otteniamo Rt/D2=0.11, Rt=39.71mm e dunque Rm=48.2 mm.
Supponiamo ancora che il passaggio dall’area di attraversamento iniziale
A0 =
π
4
(D 0
2
− DM
2
) = 16286mm 2
sia lineare nell’angolo θ. Ciò porta facilmente a definire le sezioni di attraversamento dei due tubi di
flusso al variare dell’angolo θ: si possono infatti ricavare dalle seguenti relazioni che esprimono
l’andamento lineare di A e la parità delle due superfici di attraversamento dei tubi di flusso al
variare dell’angolo.
A f − A0 A b
A = A0 + θ ; = 2π ⋅ (R0 asse + Rm ) − Rm + 1 cosθ b1
90 2 2
A b
= 2π ⋅ (R0 asse + Rm ) − Rm − 2 cosθ b2
2 2
Otteniamo la tabella qui riportata in cui θ è espresso in gradi, gli altri termini in mm2 e mm.
θ A b1 b2
0 16286 34,08 19,93
10 15702 30,72 19,15
20 15118 26,4 18,1
30 14534 22,3 16,81
40 13950 18,76 15,37
50 13366 15,83 13,86
60 12782 13,41 12,36
70 12198 11,44 10,91
80 11614 9,82 9,65
90 11030 8,5 8,5
e grazie ad essa possiamo costruire facilmente il condotto considerando che le pareti laterali
dovranno trovarsi a distanza b1 o b2 dalla linea media nelle sezioni descritte.
c m1 Q z⋅s
tgβ 1c = = ξ1 = 1 −
u1 πD1b1u1ξ 1η v πD1 sin β 1c
dalle quali ricaviamo iterativamente β1c = 20°, avendo ipotizzato anche un ingombro palare costante
s=3mm.
NPSH
Questo è uno dei parametri di maggior interesse, infatti ci permette di prevenire il deleterio
fenomeno della cavitazione.
Da studi precedenti abbiamo la formula
2 2
c m1 u
NPSH = (1 + λ m + λW ) + λm 1
2g 2g
in cui abbiamo i seguenti termini: λm = 0.3 (0.2-0.4) è un coefficiente dipendente dalla profilatura
del tronco di aspirazione che valuta le perdite di carico che vi si manifestano; similmente λw = 0.4
(0.1-0.5)è una costante dipendente dal disegno delle pale; u1=12.15 m/s e cm1=c1= u1 tgβ1c = 3.71
m/s velocità caratteristiche del bordo di ingresso in girante.
Risulta NPSH =3.88 m.
Possiamo determinare il battente massimo dove ubicare la macchina:
p B − pV
z≤ − hri − NPSH − x = 10.33 − 024 − 1 − 3.88 − 0.5 = 4.7 m
ρg
in cui abbiamo preso: pB uguale alla pressione atmosferica; hri = 1 m perdita di carico nel condotto
di aspirazione; x = 0.5 m coefficiente di sicurezza.
Il valore trovato è solo quello massimo possibile nelle condizioni di funzionamento ottimale, e
potrebbe risultare differente anche sensibilmente modificando qualcuno dei parametri vincolanti.
In definitiva prendiamo come indicativo per le seguenti computazioni il valore del battente z = 4.5
m.
Spinta assiale
Per valutare la componente della forza risultante in direzione dell’asse della macchina facciamo uso
della formula ricavata seguente, ricavata dall’approssimare la pressione premente nei meati in
corrispondenza del disco portapale e di quello di ricoprimento alla pressione di mandata p2:
(
Ra = ρ ⋅ Qci + pi Ai − p 2π r0 − ralb
2 2
)
in cui si fa uso dei seguenti dati:
per ci: ci = Q/π r02 = 2.52 m/s velocità in prossimità dell’ingresso nella pompa
per pi: pi=pB-ρg(hi-h0)–ρci2/2=44.243 kN/m2
per p2: in prima approssimazione gh=(p2 - pi)/ρ, e dunque p2 = 436.6 kN/m2
Risulta allora Ra=-6.42kN
Si può ricorrere ad una formula meno approssimata della forza: considerando che il fluido compreso
nei meati, in realtà, è posto in rotazione dalla girante e, quindi, subisce una perdita di carico
all’allontanarsi dalla mandata, si perviene alla seguente formula che stima con più correttezza la
forza cercata:
2 r0 2 − ralb 2
( 2 2
)
Ra = ρ ⋅ Qci + pi Ai − π r0 − ralb p 2 − ρ
ω2
8
r2 −
2
= −6.01kN
Questo risultato è sostanzialmente diminuibile agendo sulla pressione del fluido compreso tra
carcassa e disco portapale. Ciò è possibile in due modi: o forando il disco e prevedendo uno
spallamento che faccia perdere carico al fluido così da portarlo alla pressione di aspirazione; o
applicando al disco una speciale contropalettatura che ponga in rotazione il fluido facendogli
perdere pressione.
Verifiche fluidodinamiche
Della pala conosciamo ora solo l’angolo di ingresso e quello di uscita, ma della conformazione
intermedia non abbiamo detto ancora nulla.
Esistono diverse soluzioni: un arco di circonferenza, due o più archi di circonferenza, linearità
dell’angolo di pala in funzione della sua lunghezza l.
Tali soluzioni sono via via più complesse da studiare, ma consentono sostanziali miglioramenti per
quanto riguarda le perdite nella girante. Infatti, a causa della non linearità di β nelle soluzioni più
semplici, si facilita la ricircolazione del fluido, ovvero il passare della velocità relativa w a valori
negativi lungo il lato premente. Si tenga presente che in condizioni di ricircolazione incipiente del
fluido aviscoso, cui si riferiscono i nostri modelli matematici, sul lato opposto della pala si è già
verificato il distacco della vena fluida.
Unico arco di cerchio
Andiamo ora a stabilire se si verifica ricircolazione utilizzando pale ad un unico arco di cerchio.
Facendo uso del programma di calcolo “wpala” fornito, che risolve in modo approssimato
l’equazione della corrente relativa rot (w) = −2ω , troviamo i seguenti valori delle velocità relative
sul lato premente (wp) e su quello aspirante (wd).
l R b β cm w medio wp wd ∆w
0 80 25 20 4,25 12,42 12,42 12,42 4,74
25,4 90 21 25,96 4,31 9,85 6,01 13,68 7,68
46,92 100 17,3 29,15 4,63 9,5 4,62 14,38 9,57
66,87 110 17 30,86 4,24 8,26 2,36 14,17 11,81
86,12 120 17 31,61 3,86 7,36 0,577 14,15 13,57
105,1 130 17 31,67 3,55 6,76 -0,761 14,28 15,04
124,1 140 17 31,2 3,28 6,34 -1,76 14,44 16,2
143,8 150 17 30,27 3,06 6,07 -2,45 14,6 17,04
164 160 17 28,94 2,86 5,92 -2,85 14,7 17,53
183,3 170 17 27,23 2,7 5,89 -2,92 14,71 17,63
209,13 180,5 17 25 2,54 6,01 6,01 6,01 17,233
16
14
12
10
8
w (m/s)
wp
6
wd
4
0
0 50 100 150 200 250
-2
-4
l (m m )
Si nota che sul lato in depressione viene presto raggiunto l’inversione delle velocità
relativa:all’incirca per l = 90mm ovvero R = 123 mm.
Riportiamo infine il grafico dei β per rendere in maniera ancora più chiara la differenza con la
soluzione successiva.
35
30
25
20
β
15
10
0
0 20 40 60 80 100 120 140 160 180 200
R
16
14
12
10
8
w (m/s)
wp
6
wd
4
0
0 50 100 150 200 250 300
-2
-4
l (mm)
Si nota che sul lato in depressione viene raggiunta l’inversione delle velocità relative all’incirca per
l = 175mm ovvero R = 150 mm: questo dato è sostanzialmente migliorativo rispetto al caso
precedente, infatti, se pure non siamo riusciti ad evitare il distacco della vena fluida, esso è stato
spostato a valle.
Riportiamo infine il grafico dei β.
30
25
20
15 β
10
0
0 20 40 60 80 100 120 140 160 180 200
/* prevalenza [m]
h=40
/* DIMENSIONI DERIVATE
/*
/* velocità periferica uscita
u2=(9.81*h/PSI)^0.5
/* velocita angolare
OME=6.28*n/60
/* diametro esterno
R2=500*u2*60/(3.14*n)
/* ingombro palare uscita
J2=1-PALE*S_PALA/(6.28*R2*SIN(B2C))
/* rendimeto idraulico
mid=0.94-(13200*Q)^(-0.32)-0.29*(LOG(0.837/k))^2
/* rendimeto totale
m=1-(1-mid)/0.8
/* rendimento volumetrico
mv=1-(1-m)/20
/* passo palare
PASSO=360/P23
/* diametro interno
R1=500*4.79*(Q/n)^0.3333
/* potenza meccanica
Pm=r*Q*9.81*h/m
/* momento torcente
Mt=1000*Pm/OME
/* raggio albero
R_ALBERO=0.5*(16*Mt/(3.14*tau))^0.333
/* coefficiente
CO=Q*1000000/(u1*mv*6.28*R1*B1*J1)
/* spessore palare
S_PALA=B2/3
/* RELAZIONI
/*
D4=R1
D5=D6/2
D9=90
D11=PASSO
D12=0
D14=0
D15=0
D16=0
D17=0
D18=0
D19=0
D22=0
D294=R2+2
D295=D7
D297=B1
D298=B1+5
D299=B1
D300=B1
D301=R_MOZZO
D302=R1
D303=R2
D304=S_PALA*1.6
D305=R2/2
D0=30
D1=R2
D2=B2c
D3=B1c
D7=R1
D8=S_PALA
P23=PALE
D10=B1
D296=B2
D308=A_CHIAV
D307=L_CHIAV
D308=R_ALBERO
/*FINE
/*
PARAMETRIZZAZIONE GIRANTE
ADATTA PER FLUIDI SPORCHI:
Q=0.044 [m^3/s]
h=40 [m]
n=1450 [gir/min]
Pale=3 [numero]
OTTENGO:
MEDIA PREVALENZA:
Q=0.044 [m^3/s]
h=30 [m]
n=980 [gir/min]
Pale=5 [numero]
OTTENGO:
Q=0.0022 [m^3/s]
h=5 [m]
n=735 [gir/min]
Pale=7 [numero]
OTTENGO:
ESPLOSO:
-DISCO RICOPRIMENTO
-DISCO PORTAPALE
-CHIAVETTA
-ALBERO DI TRASMISSIONE
ASSEMBLATO:
MESSA IN TAVOLA