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Questo elaborato ha come scopo l’esposizione di una serie di metodi che consentono di studiare la propagazione delle
onde di piena nei corsi d’acqua.
Si definisce flood routing lo studio della propagazione delle onda di piena nei corso d’acqua. La tecnica di routing può
essere applicata a canali e fiumi oppure a invasi naturali ed artificiali (storage routing).
I metodi di flood routing vengono classificati in:
Metodi idraulici: basati sulla risoluzione di equazioni differenziali per flussi non stazionari in canali aperti.
Data la complessità di tali equazione, sono stati introdotti dei metodi grafici che consentono di ottenere una
soluzione in modo semplice.
Metodi idrologici: approssimano i risultati delle equazioni differenziali utilizzate nei metodi idraulici, senza
utilizzarle direttamente. Questi sono più semplici da utilizzare da un punto di vista pratico, ma meno precisi.
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METODI IDRAULICI
Metodo delle caratteristiche
Metodo idraulico basato sulla soluzione di un set di equazioni differenziali non stazionarie. Tale set può essere scritto
in forma semplificata come:
dove:
Figura-1.
Per un intervallo di tempo finito , il punto di figura-1, rappresenta la posizione della sezione del canale, presa in
considerazione all’istante di tempo . I punti e rappresentano le posizioni, al tempo , di due sezioni del
canale poste rispettivamente a monte e a valle della sezione , alle quali un’onda di piena, che parte da arriverà
dopo . Perciò la velocità di propagazione dell’onda è rappresentata dalla pendenza dalle linee costruite sul piano
.
Quando la corrente è subcritica ( , come avviene nella maggior parte dei corsi d’acqua, la pendenza della linea
corrisponde a (quantità positiva, equazione-1), mentre la pendenza della linea (quantità negativa,
equazione-2) corrisponde a . Le linee e sono dette linee caratteristiche.
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La celerità dell’onda, al tempo , note le condizioni al tempo , di monte e valle indicate rispettivamente con i
pedici e , vale:
dove
con
con
dove:
raggio idraulico.
Per canali larghi abbiamo la velocità di propagazione dell’onda può essere calcolata tramite l’equazione:
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Calcoli Preliminari
Figura-2
.
Figura-3.
4
3. nel piano (figura-4) si costruiscono le linee di riferimento e , la cui pendenza rappresenta
rispettivamente e .
Figura-4.
4. si costruisce l’idrogramma in ingresso in termini di . Dato che l’idrogramma a disposizione è nella forma
di , è necessario calcolare utilizzando la relazione . (figura-5).
Figura-5.
5. dall'idrogramma costruito al passo precedente si ottengono vari valori di per vari istanti di tempo e si
vanno a plottare in un piano a . Si rappresentano anche i valori di in un piano a .
(rispettivamente figura-6 e figura-7). Questi grafici verrano poi aggiornati ad ogni iterazione.
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Figura-6.
Figura-7.
6
6. dato che i valori di e sono noti, si controlla la pendenza della caratteristica disegnata inizialmente. Questa
dove essere uguale alla media delle pendenze alle estremità del tratto considerato, oppure a . Se
ciò non viene ottenuto, si ripete l’operazione, tracciando una nuova caratteristica, fino a che la verifica non
risulta soddisfatta.
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METODO DELL’ANALOGIA DIFFUSIVA
Questo metodo si basa sulla teoria classica della diffusione. L’equazione base di questo metodo è:
dove:
: tempo.
: coefficiente di diffusività.
: distanza.
: profondità.
: pendenza del fondo.
coefficiente di convezione.
Una soluzione di tale equazione per la propagazione dell’onda di piena è:
dove:
: profondità in un punto posto a distanza dalla sezione finale di monte del tratto sotto esame.
: profondità prima dell’arrivo dell’onda nello stesso punto.
profondità nella sezione finale di monte.
: tempo.
: coefficiente di diffusività.
: è la velocità media.
: variabile.
Utilizzando l’equazione siamo in grado di determinare la propagazione di un’onda di piena unitaria che è definita
come un’onda fittizia avente profondità costante e durata pari ad un intervallo di tempo unitario.
L’onda di piena può essere vista come la somma di un certo numero di onde di piena unitarie, la cui propagazione può
essere calcolata utilizzando l’equazione .
Ne risulta perciò che l’idrogramma di piena può essere diviso in un certo numero di idrogrammi di piena unitari
(figura-8) in cui viene rappresentata la profondità in funzione del tempo. Per il principio di sovrapposizione, si ha che
l’altezza dell’onda di piena che si propaga nel canale è pari alla somma delle altezze delle onde singole di piena
unitarie.
Figura-8.
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METODI IDROLOGICI
Si dividono in due tipologie: analitici e strumentali.
Figura-9.
Le assunzioni che si fanno per questi metodi sono:
il canale viene diviso in un certo numero di tratte. Ogni tratta è relativamente breve e ha caratteristiche
fisiche costanti.
i dati relativi alle portate sono forniti ad intervalli regolari di tempo. In ogni intervallo di tempo si assume una
variazione lineare delle portate in ingresso ed in uscita.
la variazione tra flussi in ingresso e in uscita è rappresentativa del volume immagazzinato in quel tratto.
le portate in ingresso dovute a corsi d’acqua tributari, precipitazioni, acque sotterranee e le portate in uscita
dovute a evapotraspirazione o infiltrazione vengono trascurate se sono piccole. In caso contrario esse
vengono aggiunte o detratte dalla portata del corso d’acqua per il tratto in considerazione.
Si applica l’equazione di continuità:
Dove:
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I pedici e indicano rispettivamente l’inizio e la fine dell’intervallo di tempo.
I valori noti dell’equazione sono: , tramite l’idrogramma in ingresso, e , ottenuti all’inizio di ogni
intervallo temporale.
L’obbiettivo è quello di determinare e quindi di procedere all’intervallo successivo.
Riscrivendo l’equazione portando le incognite a sinistra, otteniamo l’equazione:
otteniamo:
Figura-10.
L’ascissa rappresenta l’immagazzinamento, l’ordinata la somma dell’immagazzinamento e del flusso in uscita. Le curve
caratteristiche possono essere costruite una volta dati due tra i tre seguenti valori:
flusso in ingresso
flusso in uscita
dati relativi al volume immagazzinato
Il terzo valore può essere calcolato a partire dagli altri due attraverso l’equazione:
Che descrive la variazione di volume immagazzinato nell’intervallo di tempo , in termini di differenza tra flussi
entranti ed uscenti.
1. per prima cosa si disegna una linea a a partire dall’origine nel piano .
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2. si disegna in funzione di ottenendo la curva che descrive l’immagazzinamento . Tale curva ha un
andamento circolare chiuso. Se l’apertura è troppo stretta si deve costruire una curva di -media (figura-11).
Nella figura-11 sottostante è riportato anche l’andamento di in funzione di .
Figura-11.
Per calcolare le -media vengono tracciate, su entrambi i lati dell’asse delle ordinate, delle linee verticali ad
una stessa ascissa corrispondente allo stesso valore . Queste linee verticali intersecano le curve chiuse nei
punti . I punti sono situati nei rami ascendenti della curva, mentre i punti sono
posizionati nei rami discendenti della curva.
Si disegnano le linee congiungenti i punti e . Queste si intersecano nel punto . Si traccia una
retta orizzontale da verso destra per incontrare l’intercetta verticale nel punto . Il punto
corrisponde al punto, sulla curva di media, per il quale si ha un immagazzinamento .
3. si costruisce la curva immagine di , la cui ascissa è uguale a . Questa è un’immagine della linea a
riflessa orizzontalmente sul lato destro della curva. La curva può essere costruita facilmente andando a
prendere l’intercetta orizzontale tra la curva e la curva di uguale all’intercetta orizzontale tra curva di e la
linea a .
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METODO DI MUSKINGUN
Se vogliamo determinare la portata di un fiume possiamo utilizzare l’equazione di continuità:
Il volume non sarà più determinato in maniera univoca attraverso il flusso in uscita.
Figura-12.
Il volume tra due sezioni, viene suddiviso in una parte a forma di cuneo, dipendente solamente dal flusso in uscita, ed
in una a forma di prisma che dipende dalla differenza (figura-12). Assumendo una relazione lineare otteniamo
l’equazione base del metodo Muskingum:
Dove:
: può essere interpretato in maniera molto vaga come il tempo che l’onda impiega a viaggiare lungo il
canale.
: coefficiente che serve a bilanciare il termine . Varia tra e .
In genere, i coefficienti e , sono trattati come parametri di calibrazione dell’equazione nei quali si vanno ad
inserire le caratteristiche del corso d’acqua. Possono essere determinati una volta noti gli idrogrammi d’ingresso e
d’uscita di un’onda di piena. Una volta ricavati, questi parametri rimangono costanti per tutte le onde di piena.
Le equazioni usate per determinare i parametri e sono:
dove:
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METODO ALLE DIFFERENZE FINITE
Le equazioni e possono essere risolte usando metodi alle differenze finite.
Assumendo un passo di discretizzazione temporale pari a , otteniamo per la :
con
Per quanto riguarda la , questa viene riscritta in termini di che sostituiti nella
danno la seguente equazione:
dove:
L’unica incognita dell’equazione è per ogni incremento temporale . è noto attraverso le condizioni iniziali,
mentre è noto dal passo temporale precedente. sono noti tramite l’idrogramma in ingresso.
Andando a risolvere iterativamente l’equazione, siamo in grado di determinare l’idrogramma d’uscita.
I limiti del metodo sono:
IL METODO DI MUSKINGUM-CUNGE
Questo metodo si differenzia dal precedente in quanto i parametri e sono espressi sulla base delle caratteristiche
fisiche del tratto di fiume esaminato. La portata viene espressa in funzione della superficie della sezione trasversale
attraverso la relazione:
I parametri ed sono costanti e possono essere ottenuti interpolando matematicamente l’equazione con la
curva di rating . In assenza di tali dati i due parametri vengono assunti pari a:
dove:
: coefficiente di scabrezza di Manning.
: pendenza del fondo.
: perimetro bagnato.
Dato che il perimetro bagnato varia da sezione a sezione, viene utilizzato un valore rappresentativo e costante.
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I valori di e vengono ricavati utilizzando le equazioni:
dove:
: portata di riferimento. Si può utilizzare la portata media in ingresso oppure la portata di picco.
: larghezza massima corrispondente alla portata di riferimento.
: velocità media sulla sezione trasversale corrispondente alla portata di riferimento.
larghezza del canale.
Il risultato fornito dal metodo di MUSKINGUM-CUNGE dipende dalla portata di riferimento che è stata adottata per
calcolare i parametri e . Per eliminare tale dipendenza si può andare a calcolare ad ogni intervallo temporale una
nuova portata di riferimento:
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