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Rapporto AMB Ambiente Approvato Pag. 1/32

Cliente APAT Agenzia per la Protezione dell’Ambiente e per i Servizi Tecnici


via Vitaliano Brancati 48 – 00144 ROMA

Oggetto Descrizione della metodologia informatica, basata su tecnologie GIS, per l’individuazione
dei punti critici (scuole, ospedali, aree ricreative, ecc.) e dei livelli di campo magnetico
previsti all’interno di aree urbanizzate attraversate da elettrodotti AT e risultati
dell’applicazione di tale metodologia ad un caso campione.

Ordine Rif. Cliente: 28020 del 17/08/2004


Prot. CESI A4510266

Note Contratto “Esposizione ai campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici”


Attività 2. - Relazione 1/1
Lavoro: L18039Q
PUBBLICATO A6027163 (PAD - 865203)

Commessa Nexus: M-19488L

La parziale riproduzione di questo documento è permessa solo con l'


autorizzazione scritta del CESI.

N. pagine 32 N. pagine fuori testo

Data 30/11/2006

Elaborato
Elaborato AMB – Linea
Capra DavideATM Davide
(CESI-AMB), Perotti Maurizio
A6027163 3293 AUT Capra
(CESI-AMB), Lamberti Marco (CESI-AMB)
A6027163 3711 AUT A6027163 3728 AUT

AMB – Linea GEI Marco Lamberti, Maurizio Perotti


Mod. RAPP v. 01

Verificato
Verificato AMB – Linea
Fiore ATM
Antonio (CESI-AMB) Antonio Fiore
A6027163 3743 VER

Approvato AMB – Linea ATM Antonio Fiore


Approvato Fiore Antonio (CESI-AMB)
A6027163 3743 APP

CESI Via R. Rubattino 54 Capitale sociale 8 550 000 Euro Registro Imprese di Milano
Centro Elettrotecnico 20134 Milano - Italia interamente versato Sezione Ordinaria
Sperimentale Italiano Telefono +39 022125.1 Codice fiscale e numero N. R.E.A. 429222
Giacinto Motta SpA Fax +39 0221255440 iscrizione CCIAA 00793580150 P.I. IT00793580150
www.cesi.it
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Rapporto AMB Ambiente Approvato Pag. 2/32

Indice

EXECUTIVE SUMMARY...................................................................................................................... 3

1 INTRODUZIONE ............................................................................................................................ 3

2 FASE A - PROCEDURA INFORMATICA PER OPERAZIONI DI INTERSEZIONE,


UNIONE E RICERCA SU DATI RIGUARDANTI LE FASCE DI RISPETTO DEGLI
ELETTRODOTTI ALL’INTERNO DI AREE URBANIZZATE CON PRESENZA DI PUNTI
SENSIBILI (SCUOLE, OSPEDALI, AREE RICREATIVE, ECC.)................................................... 4
2.1 Indagini preliminari alla scala vasta ........................................................................................... 5
2.2 Determinazione delle aree sensibili alla scala di dettaglio ......................................................... 6
2.3 Applicazione delle normative sui campi elettromagnetici ......................................................... 6
3 FASE B - INDIVIDUAZIONE, A LIVELLO DI ‘SCREENING’ PRELIMINARE, DI
COMUNI CHE PRESENTANO COESISTENZA TRA LINEE AT E TERRITORIO
URBANIZZATO ED IN QUALI DI QUESTI SIANO PRESENTI PUNTI SENSIBILI
(APPLICAZIONE ALLA REGIONE LOMBARDIA) ........................................................................ 8

4 FASE C - VALUTAZIONE, IN CORRISPONDENZA DELLA SINGOLA POTENZIALE


INTERFERENZA INDIVIDUATA, DEL LIVELLO DI CAMPO MAGNETICO ATTRAVERSO
LA RAPPRESENTAZIONE DI UNA FASCIA DI RISPETTO IN CORRISPONDENZA DI
PREDEFINITI VALORI DI CAMPO MAGNETICO E, IN PARTICOLARE, DEI VALORI DI
ATTENZIONE E DEGLI OBIETTIVI DI QUALITÀ. ..................................................................... 14
4.1 Le indagini di dettaglio............................................................................................................. 15
4.1.1 Verifica delle normative sui campi elettromagnetici, realizzazione e modellizzazione del
catasto delle sorgenti. ....................................................................................................................... 15
4.2 Verifica del grado di dettaglio necessario per l’applicazione della metodologia..................... 23
5 CONCLUSIONI ............................................................................................................................. 26

6 BIBLIOGRAFIA ............................................................................................................................ 26

© Copyright 2006 by CESI. All rights reserved - Activity code M-19488L


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STORIA DELLE REVISIONI

Numero Data Protocollo Lista delle modifiche e/o dei paragrafi modificati
revisione
0 30/11/2006 A6027163 Prima emissione

EXECUTIVE SUMMARY

Il presente rapporto riguarda l’Attività 2 [Metodologia informatica per la determinazione


dell’intersezione tra la rete elettrica ad alta tensione ed il territorio e per l’individuazione dei punti
sensibili di particolare interesse (aree di gioco per l’infanzia, scuole, ecc.)] del contratto di ricerca tra
APAT e CESI dal titolo: “Esposizione ai campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici” – Tema 1.
Esso si articola sostanzialmente nelle seguenti tre parti:
• Descrizione della procedura informatica finalizzata ad individuare le interferenze tra il territorio
urbanizzato, con particolare riferimento ai suoi punti sensibili, e la rete elettrica ad alta tensione
(Fase A). Ciò è ottenuto attraverso la rappresentazione di fasce (o corridoi) che attraversano le aree
urbanizzate in corrispondenza delle linee elettriche e la cui larghezza è funzione dei limiti di campo
magnetico vigenti in Italia e delle caratteristiche tecniche delle linee stesse. Tale procedura, basata
su tecnologie GIS (Geographic Information System), dopo aver rappresentato quegli elementi del
territorio ritenuti significativi alla luce delle finalità dello studio, li utilizza in operazioni di
intersezione, unione e ricerca del tutto simili a quelle compiute in un normale database relazionale
che, nel caso dei GIS, è corredato di un importante attributo, ovvero la rappresentazione geografica
del dato.
A titolo di esempio di applicazione delle tecniche di elaborazione GIS nella fase di “screening”,
vengono verificate, con riferimento alla Provincia di Bologna, le procedure di individuazione dei
comuni in cui è rilevabile una coesistenza tra linee elettriche AT e aree mediante l'
utilizzo di diversi
data base geografici informativii .
• Individuazione di un’area comunale che si è prestata particolarmente bene per la conduzione di tests
della procedura sviluppata nella fase A (Fase B).
• Analisi dettagliata delle criticità individuate nell’area di test scelta (Bologna e comuni contermini)
(Fase C).

1 INTRODUZIONE

Obiettivo del presente lavoro è la messa a punto di una metodologia, sviluppata in ambiente GIS1,
finalizzata all’individuazione delle interferenze tra la rete elettrica ad alta tensione ed i punti sensibili
presenti sul territorio.
Le problematiche relative alle interferenze tra rete elettrica e “territorio” in senso lato sono ormai datate
in quanto risalgono agli albori dello sviluppo industriale nel nostro Paese. Esse nascono prevalentemente
da una mancata “comunicazione” tra la pianificazione territoriale urbana e quella elettrica, quest’ultima

1
Le tecnologie GIS (Geographic Information System), sono composte da software applicativi che associano un
database relazionale alla rappresentazione geografica del dato. Attraverso l’utilizzo di questi strumenti è così
possibile attribuire a precise porzioni di territorio alcune caratteristiche specifiche (es. la popolazione presente in
una certa area) ed operare su di esse con operazioni di tipo insiemistico come l’unione l’intersezione, ecc.
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spesso costretta ad “inseguire” le esigenze della prima o a proporre soluzioni non coerenti con gli
obiettivi di salvaguardia dell’ambiente e del territorio.
In sostanza, le carenze nelle normative urbanistiche hanno prodotto un’espansione urbana spesso
incontrollata con la conseguenze necessità di realizzare una rete infrastrutturale elettrica anche
ridondante alla ”rincorsa” delle aree di nuova espansione urbana.
La crescita della consapevolezza delle problematiche connesse alla interazione dei campi
elettromagnetici a frequenza industriale sulla popolazione locale e la conseguente realizzazione di
normative di settore, pongono ora il problema dell’individuazione delle aree sensibili ai fini
dell’individuazione delle situazioni di maggiore criticità sulle quali proporre gli interventi di
risanamento. Questo obiettivo finale è oggi facilitato dalla presenza, presso gli Enti Locali, di Sistemi
Informativi Territoriali informatizzati che permettono, attraverso opportune metodologie,
l’individuazione delle situazioni di maggiore criticità.
I limiti alla realizzazione di metodologie di questo tipo è prevalentemente legato al diverso grado di
sviluppo dei Sistemi Informativi Territoriali disponibili presso gli Enti Locali2. Di conseguenza,
operando nelle diverse aree del territorio nazionale, la metodologia per l’individuazione delle Aree
Sensibili va parzialmente riorganizzata in funzione della disponibilità dei dati presso gli Uffici Tecnici.
Ciò nondimeno, è in ogni caso possibile definire una traccia metodologica di carattere generale, che
nelle sue linee essenziali, sia in grado di delineare i passi operativi utili ai nostri scopi.
La scelta effettuata è stata quella dell’individuazione di un metodo direttamente applicabile ad una
precisa porzione del territorio nazionale in modo da poterne verificare concretamente i risultati.
Sono quindi state individuate due tipologie di area: la Regione Lombardia per le analisi preliminari alla
scala vasta e la zona, a forte densità abitativa, compresa nei limiti amministrativi del comune di Bologna
e dei 14 comuni contermini.
Questa scelta è legata a diversi elementi. Per quel che riguarda la scala vasta, la disponibilità di
informazioni cartografiche dettagliate e recenti, mentre per l’area di Bologna i criteri principali di scelta
hanno riguardato essenzialmente la rapida espansione urbana subita negli ultimi decenni e la
disponibilità di un’ampia quantità di dati territoriali su supporto informatico, il che facilita la compiuta
realizzazione della metodologia proposta.

2 FASE A - PROCEDURA INFORMATICA PER OPERAZIONI DI


INTERSEZIONE, UNIONE E RICERCA SU DATI RIGUARDANTI LE FASCE
DI RISPETTO DEGLI ELETTRODOTTI ALL’INTERNO DI AREE
URBANIZZATE CON PRESENZA DI PUNTI SENSIBILI (SCUOLE,
OSPEDALI, AREE RICREATIVE, ECC.).

Il processo logico che porta all’individuazione delle aree sensibili alle interazioni con i campi
elettromagnetici a frequenza industriale si può sviluppare attraverso successivi affinamenti rappresentati
da tre fasi distinte:

- Indagini preliminari alla scala vasta.


- Determinazione delle aree sensibili alla scala di dettaglio
- Applicazione delle normative sui campi elettromagnetici

2
Lo sviluppo dei Sistemi Informativi Territoriali è demandato, nei diversi gradi di sviluppo, alle Amministrazioni
pubbliche Regionali e Provinciali.
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2.1 Indagini preliminari alla scala vasta


Questa fase ha la scopo di individuare sull’intera porzione di territorio preso in esame (in genere un
territorio regionale, provinciale o sub-provinciale), definito come “Area Vasta”, le sub-aree
potenzialmente interessate alle interazioni tra rete elettrica AT e le aree sensibili.
Questa prima parte del metodo si può sviluppare secondo queste successive fasi operative:
a) Individuazione dei recettori sensibili su base cartografica numerica;
b) Individuazione delle sub-aree da sottoporre ad ulteriori indagini.

2.1.1 Individuazione dei recettori sensibili su base cartografica numerica


Attraverso questa operazione si vogliono individuare le zone urbanizzate e, più genericamente,
antropizzate presenti nell’area di indagine. L’individuazione della cartografia numerica da utilizzare allo
scopo è legata alla disponibilità di coperture di “uso del suolo” informatizzate presso gli Uffici
cartografici della Provincia dove si conduce l’indagine. Il “tematismo - Uso del Suolo” deve essere,
ovviamente, relativamente recente. Questo tipo di informazione è in genere presente nella cartografia
numerica relativa ai Piani Territoriali di Coordinamento Provinciale (PTCP)3.
Nel caso che per l’area in esame non siano disponibili cartografie opportune si può, in ogni caso, operare
attraverso l’utilizzo della Cartografia CORINE Land Cover, anno 2000 che individua le aree
antropizzate nelle due voci:

- Tessuto Urbano continuo


- Tessuto Urbano discontinuo.

2.1.2 Individuazione delle sub-aree da sottoporre ad ulteriori indagini


Per l’individuazione delle aree Sensibili è necessario, a questo punto, disporre di una banca dati
georeferenziata delle linee elettriche AT. Una copertura numerica con queste informazioni (Atlante
Italiano delle Linee Elettriche AT) è disponibile presso TERNA SpA. La copertura, aggiornata con
scadenza annuale, è stata redatta alla scala 1:250.000 su Base Cartografica De Agostini.
Con un criterio conservativo, onde evitare errori interpretativi dovuti all’ampiezza della scala di
riferimento, si ritiene opportuno attribuire ad ognuna delle linee elettriche AT presenti nell’area una
fascia di potenziale influenza (buffer).
Il layer così realizzato può essere sovrapposto alla copertura dell’uso del suolo (vedi punto precedente)
e, attraverso una operazione di intersezione, si può ottenere una copertura delle potenziali interferenze
delle linee elettriche AT sulle aree urbanizzate.
Questo tipo di informazione può essere ulteriormente arricchito attraverso la sovrapposizione con lo
strato informativo dei limiti comunali disponibile su tutto il territorio nazionale (fonte: ISTAT).
Alla fine di queste operazioni è cosi possibile quantificare, per ogni comune, le porzioni di territorio
urbanizzato potenzialmente soggette alle interferenze con le linee elettriche AT. Questa selezione
iniziale permette quindi di individuare le porzioni di territorio sulle quali approfondire le indagini nella
fase successiva di lavoro.

3
Il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) considera la totalità del territorio provinciale ed è lo
strumento di pianificazione che definisce l' assetto del territorio con riferimento agli interessi sovra - comunali,
articolando sul territorio le linee di azione della programmazione regionale.
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2.2 Determinazione delle aree sensibili alla scala di dettaglio


2.2.1 Realizzazione e modellizzazione del catasto delle sorgenti.
Un elemento indispensabile per il proseguimento delle indagini sta nella realizzazione di un catasto (di
dettaglio) delle sorgenti (linee elettriche AT). Una copertura con queste caratteristiche è già disponibile
presso alcune realtà urbane italiane ma non ha ancora sufficiente diffusione su tutto il territorio
nazionale. La sua realizzazione comporta, in ogni caso, l’utilizzo di cartografie coerenti con l’obiettivo
che si vuole realizzare. Nel caso dell’individuazione di massima delle aree sensibili nel caso da
campagne di misura in sito, è sufficiente costruire un catasto sulla base delle carte tecniche regionali
(scala 1:5.000 – 1:10.000). Se invece si vuole operare attraverso l’utilizzo di software di modellazione
spaziale o comunque nei casi particolarmente complessi, occorre operare sulla base di carte catastali
(1:500 – 1:2.000).
Individuato il tracciato delle linee alla scala di dettaglio occorre procedere all’individuazione di una
fascia di possibile interazione con le aree sensibili. L’ampiezza delle fascia di rispetto sarà determinata
dagli obiettivi dell’indagine.
Per quanto riguarda l’individuazione delle aree sensibili, la cartografia che fornisce maggiori garanzie
per l’individuazione perimetrale di quest’ultime è data dagli elaborati dei Piani Regolatori Comunali.
Anche in questo caso, i Sistemi Informativi Territoriali di alcune Province o Regioni Italiane
dispongono di coperture semplificate dei Piani Regolatori Comunali (Mosaico dei Piani) utili allo scopo.
La sovrapposizione in ambiente GIS di queste coperture permette quindi di quantificare, per ogni linea
esaminata, l’interferenza con le diverse tipologie di aree sensibili.

2.3 Applicazione delle normative sui campi elettromagnetici


Come è noto, la legge 36/2001 [3] ha introdotto, in via cautelativa, una serie di prescrizioni mirate alla
tutela sanitaria nei confronti di ipotizzati (ma non provati, allo stato attuale) effetti attribuiti ad
esposizioni prolungate a campi magnetici di bassa intensità (i cosiddetti effetti a lungo termine). La
formula scelta per attuare tale approccio precauzionale è stata quella di definire, accanto al concetto
canonico di limite di esposizione (che esprime la misura di protezione contro gli effetti accertati e che,
per questo motivo, non deve essere superato in alcuna condizione di esposizione della popolazione e dei
lavoratori), due misure più restrittive definite, rispettivamente, come “valore di attenzione”4 ed
“obiettivi di qualità”5.
L'iter per arrivare all’emanazione di una prima parte dei decreti attuativi6 è stato tuttavia molto lungo e
tormentato [7] e solo l' 8 luglio 2003 il Consiglio dei Ministri ha approvato due decreti riguardanti la
protezione della popolazione: un decreto dedicato agli elettrodotti [1] ed un analogo decreto relativo ai
campi elettromagnetici generati da sorgenti fisse con frequenza compresa tra 100 kHz e 300 GHz.
Nel caso del DPCM sugli elettrodotti, i limiti di esposizione ai campi elettrici e magnetici coincidono
con i livelli di riferimento suggeriti dall'
International Commission on Non-Ionizing Radiation Protection
(ICNIRP) [2] e dalla Raccomandazione Europea del luglio 1999 [8] (campo elettrico: 5 kV/m; induzione
magnetica: 100 µT). Il valore d’attenzione e l’obiettivo di qualità vengono invece fissati solo per

4
“Valore di campo elettrico, magnetico ed elettromagnetico, considerato come valore di immissione, che non deve
essere superato negli ambienti abitativi, scolastici e nei luoghi adibiti a permanenze prolungate (…) Esso
costituisce misura di cautela ai fini della protezione da possibili effetti a lungo termine (…)”.
5
“Obiettivi di qualità sono: 1) i criteri localizzativi, gli standard urbanistici, le prescrizioni e le incentivazioni per
l’utilizzo delle migliori tecnologie disponibili, indicati dalle leggi regionali secondo le competenze definite
dall’articolo 8; 2) i valori di campo elettrico, magnetico ed elettromagnetico, definiti dallo Stato secondo le
previsioni di cui all’articolo 4, comma 1, lettera a), ai fini della progressiva minimizzazione dell’esposizione ai
campi medesimi.”.
6
Per la fissazione dei valori numerici dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualità
sia per il pubblico che per i lavoratori nonché per stabilire le tecniche di misurazione e rilevamento dei campi ed i
parametri per la previsione di fasce di rispetto per gli elettrodotti.
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l’induzione magnetica prodotta dagli elettrodotti a, rispettivamente, 10 µT e 3 µT. Il decreto suddetto


stabilisce inoltre che sia il valore di attenzione che l’obiettivo di qualità “devono intendersi come
mediana dei valori nell' arco delle 24 ore nelle normali condizioni di esercizio”. Lo stesso decreto ha poi
demandato al sistema agenziale APAT-ARPA la determinazione delle tecniche di misurazione e di
determinazione dei livelli d' esposizione nonché la definizione dei parametri per la determinazione delle
fasce di rispetto per gli elettrodotti7. Tali aspetti, tuttavia, rientrano ancora nella sfera dei problemi
aperti, la cui soluzione appare per altro particolarmente urgente per poter concretamente ed
univocamente applicare le prescrizioni del DPCM del luglio 2003. Si pensi, ad esempio, all’importanza
che assume la definizione delle fasce di rispetto nella gestione del territorio, soprattutto laddove si stia
pianificando la realizzazione di nuovi insediamenti abitativi vicino ad elettrodotti esistenti. Per questo
aspetto, in particolare, con l’abrogazione delle disposizioni dei decreti del Presidente del Consiglio dei
Ministri 23 aprile 1992 e 28 settembre 1995, il DPCM in questione ha prodotto un vero e proprio vuoto
normativo (si ricorda che il DPCM 23/4/92 fissava rispettivamente a 10, 18 e 27 m le distanze di rispetto
dai conduttori di linee a 132, 220 e 380 kV).
Alla luce delle considerazioni sopra riportate, ed in mancanza di precise indicazioni ministeriali al
riguardo, nel presente lavoro si è fatto riferimento alla guida CEI 106-11 [5] di recente pubblicazione.
Tale guida CEI si basa sostanzialmente sull’osservazione che, salvo situazioni particolari, i conduttori
aerei o in cavo interrato si mantengono tra di loro paralleli; allora lo spazio comprendente tutti i punti
caratterizzati da un’induzione magnetica di intensità maggiore o uguale ad un determinato valore
definiscono attorno ai conduttori un volume, la cui sezione trasversale ha forma e dimensione
dipendenti dalla geometria della linea, dall’intensità della corrente e dal valore limite dell’induzione
magnetica prescelto.

Figura 1 – Esempio di volume comprendente tutti i punti dello spazio circostante i conduttori di
una linea elettrica caratterizzati da un’induzione magnetica di intensità maggiore o
uguale ad un determinato valore.
Si noti inoltre che, anche per effetto della disposizione dei conduttori secondo una catenaria, la
proiezione al suolo lungo tutta la linea elettrica della superficie isolivello di induzione magnetica pari a 3
T (cioè la fascia di ingombro massima) delimita una striscia di terreno (o corridoio) che presenta al suo
interno, non solo zone interessate da valori di induzione magnetica superiori all’obiettivo di qualità di 3
T, ma anche aree, più o meno estese a seconda dell’altezza da terra dei conduttori, in cui l’induzione
magnetica è inferiore a tale valore. A titolo esemplificativo, in Figura 2 si riporta il calcolo delle curve

7
La legge 36/2001 precisa che (art. 4, par.1, comma h): “all' interno di tali fasce di rispetto non è consentita alcuna
destinazione di edifici ad uso residenziale, scolastico, sanitario ovvero ad uso che comporti una permanenza non
inferiore a quattro ore.”.
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isolivello in una sezione verticale di una tipica configurazione a doppia terna con indicazione della
fascia di ingombro risultante a 3 µT e delle aree interne a tale fascia caratterizzate da livelli di induzione
inferiore.

Figura 2 - Esempio di curve isolivello di induzione magnetica in una sezione verticale di una tipica
configurazione a doppia terna, con indicazione della fascia di ingombro a 3 µT
Risulterebbe quindi evidentemente arbitraria ed ingiustificata l’adozione della fascia di ingombro
massima come fascia di rispetto a cui applicare i conseguenti vincoli urbanistici.
Questo aspetto va tenuto presente qualora si volesse, per motivi di praticità ed in via preliminare (ad
esempio per individuare più semplicemente e rapidamente le possibili situazioni critiche), calcolare
l’ampiezza di tale striscia di terreno quale indice conservativo della fascia di rispetto. Sul piano pratico-
applicativo viene suggerito un approccio a due livelli che consenta da un lato di utilizzare il calcolo della
suddetta striscia di terreno (larghezza costante, ecc.) in sede di pianificazione e dall’altro di evitare
misure eccessivamente ed ingiustificatamente penalizzanti l’uso del territorio, demandando la verifica
precisa delle fasce (volumi) di rispetto ad una successiva, più accurata, valutazione.
La guida CEI fornisce delle formule analitiche approssimate per una rapida valutazione delle fasce
d’ingombro di elettrodotti aerei ed interrati in funzione dell’intensità delle correnti di fase (supposte
simmetriche) e della distanza mutua tra i conduttori (disposti secondo particolari simmetrie), nell’ipotesi
che il valore di induzione magnetica sia costante a parità di distanza dal baricentro della linea8.
Un calcolo più accurato può essere effettuato applicando il modello di calcolo dell’induzione magnetica
descritto nella Norma CEI 211-4 [6], il quale assume che i conduttori della linea siano di lunghezza
infinita e paralleli tra loro in modo da utilizzare la legge di Biot-Savart. Tale modello fornisce risultati
del tutto accettabili per la maggior parte delle situazioni riscontrabili per linee aeree ed in cavo.

3 FASE B - INDIVIDUAZIONE, A LIVELLO DI ‘SCREENING’ PRELIMINARE,


DI COMUNI CHE PRESENTANO COESISTENZA TRA LINEE AT E
TERRITORIO URBANIZZATO ED IN QUALI DI QUESTI SIANO PRESENTI
PUNTI SENSIBILI (APPLICAZIONE ALLA REGIONE LOMBARDIA)

In questo paragrafo viene illustrato, a puro titolo di esempio applicato alla regione Lombardia, uno dei
possibili approcci per effettuare, come primo passo della procedura descritta al punto precedente, uno
screening iniziale del territorio allo studio al fine di identificare i comuni che presentano una coesistenza
8
Il calcolo delle curve di livello dell’induzione magnetica eseguito con il modello normalizzato mostra come tali
curve tendano a diventare delle circonferenze all’aumentare della distanza dalla linea.
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di linee AT ed aree urbanizzate. Per la determinazione del territorio urbanizzato della Lombardia sono
state utilizzate immagini satellitari (scala 1:100.000).
La foto-interpretazione delle immagini (CLC = Corine Land Cover) relative all’area allo studio ha
permesso di evidenziare in Figura 3 le varie tipologie di territorio che compongono l’intera regione
(territori modellati artificialmente, territori agricoli, territori boscati e ambienti semi-naturali, zone
umide, corpi idrici).

Figura 3 - Interpretazione grafica delle varie tipologie di territorio che compongono la Regione
Lombardia.

In particolare, dalla Figura 3, è stato selezionato il territorio “urbanizzato” che, per definizione,
comprende:
• Tessuto urbano continuo: Spazi strutturati dagli edifici e dalla viabilità. Gli edifici, la viabilità e le
superfici ricoperte artificialmente occupano più dell’80% della superficie totale.
• Tessuto urbano discontinuo: Spazi caratterizzati dalla presenza degli edifici. Gli edifici, la viabilità
e le superfici a copertura artificiale (che coprono dal 50% all’80% della superficie totale)
coesistono con superfici coperte da vegetazione e con il suolo nudo, che occupano in maniera
discontinua aree non trascurabili. Questa voce non comprende le abitazioni agricole sparse delle
periferie delle città o nelle zone di coltura estensiva e le residenze secondarie disperse negli spazi
naturali.
• Aree industriali o commerciali: Aree a copertura artificiale senza vegetazione di rilievo che
occupano la maggior parte del terreno (più del 50% della superficie).
• Aree verdi urbane: Spazi ricoperti di vegetazione compresi nel tessuto urbano.
Dopo aver determinato il territorio urbanizzato dell’intera Regione Lombardia definito come sopra e
riportato in Figura 4, è stata predisposta la cartina di Figura 5 che riporta i tracciati georeferenziati di
tutte le linee elettriche aeree AT di ENEL presenti in Lombardia (situazione all’anno 2001).
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Figura 4 - Interpretazione grafica del territorio urbanizzato della Regione Lombardia.

Figura 5 - Tracciati delle linee elettriche AT della Regione Lombardia.


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Elaborando poi i dati delle Figure 4 e 5, è stata ottenuta l’immagine dei tracciati delle sole linee
elettriche AT che insistono sul territorio urbanizzato (vedi Figura 6). Infine, per collegare i dati riferiti al
territorio con l’anagrafica dei punti sensibili (scuole, ospedali, ecc.), si è proceduto a sovrapporre i
confini comunali ai dati precedentemente ottenuti e, quindi, attraverso una elaborazione GIS, si sono
individuati quei comuni il cui territorio urbanizzato è attraversato da linee elettriche AT (riportati in
rosso nella Figura 7). L’elenco dei Comuni della Regione Lombardia che presentano interferenza tra
territorio urbanizzato e linee AT è fornito nell’allegata Tabella A.

Figura 6 - Rappresentazione dei tracciati delle linee elettriche AT che insistono sul territorio
urbanizzato e confini comunali
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Figura 7 - – Rappresentazione dei comuni il cui territorio urbanizzato è interessato dal passaggio di
linee elettriche aeree AT.
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Per completare l’operazione di intersezione del territorio urbanizzato con la rete elettrica ad alta
tensione, non rimarrebbe quindi altro che incrociare le informazioni riportate nella Figura 7 con i dati
dell’anagrafica dei punti sensibili, al fine di poter poi passare alla rappresentazione grafica dei punti
sensibili sulle carte tematiche di quei comuni per i quali è disponibile il dato georeferenziato dei punti
sensibili. Tale genere di dati deve tuttavia essere raccolto da opportuni data base dedicati la cui ricerca
esula dal presente lavoro. La Figura 8 mostra comunque, a titolo dimostrativo, il risultato che si può
ottenere attraverso le operazioni sopra citate considerando ad esempio le scuole del territorio comunale
di Brescia. Le scuole georeferenziate sono rappresentate sulla cartografia come elementi puntiformi
rendendo possibile la loro elaborazione con strumenti GIS.

Legenda

Figura 8 – Cartografia del territorio del Comune di Brescia con il tracciato delle linee elettriche AT
e la localizzazione delle scuole
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4 FASE C - VALUTAZIONE, IN CORRISPONDENZA DELLA SINGOLA


POTENZIALE INTERFERENZA INDIVIDUATA, DEL LIVELLO DI CAMPO
MAGNETICO ATTRAVERSO LA RAPPRESENTAZIONE DI UNA FASCIA DI
RISPETTO IN CORRISPONDENZA DI PREDEFINITI VALORI DI CAMPO
MAGNETICO E, IN PARTICOLARE, DEI VALORI DI ATTENZIONE E
DEGLI OBIETTIVI DI QUALITÀ.
Per quanto riguarda la fase C, come si è anticipato nei punti precedenti, la procedura di cui all’oggetto
della presente relazione richiede di aumentare ulteriormente il livello di precisione dell’analisi andando
a riportare, in corrispondenza della potenziale interferenza individuata nello “screening”, il livello di
campo magnetico attraverso la rappresentazione di una fascia ricavata da un calcolo compiuto con
l’ausilio di adeguate modellazioni matematiche, in corrispondenza di predefiniti valori di campo
magnetico e, in particolare, dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualità stabiliti dalla normativa
vigente in Italia di cui si è già fatto cenno.
In questo modo è possibile individuare in maniera puntuale eventuali interferenze tra campo
elettromagnetico e punti sensibili (in questo caso anche porzioni del territorio) e mettere in luce i livelli
di criticità che il territorio urbanizzato raggiunge.
Le banche dati di cui si rende indispensabile l’acquisizione sono di seguito elencate:
• Carta topografica CTR in scala 1:10.000 in formato raster o vettoriale
• Carta tecnica comunale o simile con dettaglio 1:2.000
• Tracciati delle linee elettriche AT in scala 1:10.000
• Rappresentazione vettoriale dei limiti amministrativi
• Banca dati contenente l’anagrafica dei siti sensibili da sottoporre ad analisi e loro
identificazione geografica (es. PRG , PSC etc.)
La quantità dei dati necessari per compiere le operazioni descritte è quindi consistente e la loro non
sempre immediata reperibilità spesso rappresenta un fondamentale limite, se non un ostacolo, al
raggiungimento degli obiettivi prefissati.
Per questo motivo, è stata identificata come area test sulla quale verificare la metodologia la zona
compresa nei limiti amministrativi del comune di Bologna e dei 14 comuni contermini (Figura 9).
Infatti, si tratta di un’area sottoposta negli ultimi decenni ad una rapida espansione urbana, sia
nell’agglomerato urbano che lungo i principali assi viari di comunicazione e, di conseguenza, le
interazioni tra rete elettrica AT e popolazione residente hanno ampia possibilità di verificarsi. Inoltre,
sempre per questa zona, si ha la possibilità di disporre di un’ampia quantità di dati territoriali su
supporto informatico, il che facilita la piena applicazione della metodologia proposta.
Questa fase è stata comunque integrata da una verifica della fase B, approfittando della disponibilità,
situazione non frequente, di diversi livelli di dettaglio (scale) della cartografia numerica di uso del
territorio:
- uso del suolo CLC2000 scala 1:100.000,
- uso del suolo Regione scala 1:25.000 (edizione 2000),
- PSC (mosaico dei PSC relativi al comune di Bologna e ai comini contermini) scala 1:5.000 ÷
1:2.000
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Figura 9 - Limiti amministrativi del comune di Bologna e dei 14 comuni limitrofi

4.1 Le indagini di dettaglio


4.1.1 Verifica delle normative sui campi elettromagnetici, realizzazione e modellizzazione del
catasto delle sorgenti.
L’applicazione della metodologia richiede che siano considerati tutti i vincoli che insistono sull’area in
esame comprese le normative statali di tutela sanitaria. La considerazione delle norme di tutela sanitaria
consente di individuare, per ogni linea considerata, le distanze di rispetto oltre le quali i vincoli sanitari
sono sicuramente rispettati.
Le linee prese in considerazione sono quelle che, dal catasto realizzato dalla Regione Emilia Romagna,
interessano l’area in esame (vedi Figura 10):

ID PROPRIETARIO TENSIONE DA A Lunghezza (km)


1 TERNA 380 COLUNGA FORLI'VIA ORAZIANA 5.8
2 TERNA 380 COLUNGA MARTIGNONE 27.5
3 TERNA 380 BARGI STAZIONE MARTIGNONE 0.7
4 TERNA 380 MARTIGNONE S.DAMASO 0.7
5 TERNA 380 MARTIGNONE SERMIDE ST 9.1
6 TERNA 220 COLUNGA CASELLINA 14.8
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7 TERNA 220 COLUNGA BUSSOL. SS 20.7


8 220 COLUNGA D 7.1
9 ENEL-DISTRIBUZIONE 132 COLUNGA CP QUERCETO 17.2
10 TERNA-RFI 132 MONZUNO AL SASSO MARCONI 4.9
11 ENEL-DISTRIBUZIONE 132 MARZABOTTO SEZ.TO SASSO MARCONI 4.2
12 TERNA-RFI 132 SASSO MARCONI S.VIOLA AL 11.0
13 ENEL-DISTRIBUZIONE 132 COLUNGA RASTIGNANO 10.7
14 ENEL-DISTRIBUZIONE 132 CASALECCHIO RASTIGNANO 9.4
15 ENEL-DISTRIBUZIONE 132 MORAZZO RIALE 15.6
16 ENEL-DISTRIBUZIONE 132 CASALECCHIO TRE MADONNE 7.0
17 FERROVIE 132 GRIZZANA FS S.RUFFILLO FS AL 17.8
18 ENEL-DISTRIBUZIONE 132 MORAZZO S.LAZZARO CP 3.4
19 ENEL-DISTRIBUZIONE 132 COLUNGA S.LAZZARO CP 4.4
20 FERROVIE 132 S.RUFFILLO FS S.RUFFILLO FS AL 3.1
21 FERROVIE 132 S.VIOLA FS IMOLA FS 22.9
22 TERNA 132 COLUNGA COLUNGA CP 0.9
23 TERNA 132 COLUNGA RAVENNA CANALA 6.7
24 ENEL-DISTRIBUZIONE 132 COLUNGA CASTEL S.PIETRO 6.7
25 ENEL-DISTRIBUZIONE 132 COLUNGA QUARTO INFERIORE 5.8
26 ENEL-DISTRIBUZIONE 132 COLUNGA S.DONATO 6.6
27 ENEL-DISTRIBUZIONE 132 COLUNGA S.DONATO 6.5
28 ENEL-DISTRIBUZIONE 132 MARTIGNONE TRE MADONNE 11.6
29 RFI 132 S.VIOLA FS S.VIOLA AL 3.6
30 ENEL-DISTRIBUZIONE 132 COLUNGA MEZZOLARA 6.1
31 TERNA 132 MARTIGNONE S.VIOLA AL 9.3
32 FERROVIE 132 BEVERARA FS S.RUFFILLO FS AL 20.4
33 ENEL-DISTRIBUZIONE 132 BOLOGNA NORD S.DONATO 3.7
34 ENEL-DISTRIBUZIONE 132 BATTIFERRO S.DONATO 5.8
35 ENEL-DISTRIBUZIONE 132 MARTIGNONE S.VIOLA FS 11.2
36 FERROVIE 132 BEVERARA FS S.VIOLA FS 4.7
37 FERROVIE 132 CASTELFRANCO FS AL S.VIOLA FS 13.1
38 ENEL-DISTRIBUZIONE/FERROVIE 132 CALDERARA S.VIOLA FS 11.5
39 FERROVIE 132 CREVALCORE FS S.VIOLA FS 13.2
40 ENEL-DISTRIBUZIONE 132 MARTIGNONE RIALE 5.5
41 ENEL-DISTRIBUZIONE 132 BATTIFERRO MARTIGNONE 13.9
42 ENEL-DISTRIBUZIONE 132 BATTIFERRO BOLOGNA NORD 2.2
43 ENEL-DISTRIBUZIONE 132 QUARTO INFERIORE FRULLO IMP.CONS. 0.2
44 ENEL-DISTRIBUZIONE 132 MONTEVEGLIO MARTIGNONE 0.4
45 TERNA 132 MARTIGNONE S.DAMASO 0.3
46 TERNA 132 CREVALCORE MARTIGNONE CP 8.3
47 ENEL-DISTRIBUZIONE 132 MARTIGNONE FORER AL 8.3
48 ENEL-DISTRIBUZIONE 132 CASTELFRANCO EMILIA MARTIGNONE 0.1
49 TERNA 132 MARTIGNONE MARTIGNONE CP 0.1
50 TERNA 132 ALTEDO COLUNGA 6.9
51 ENEL-DISTRIBUZIONE/FERROVIE 132 CALDERARA CREVALCORE FS 8.1
52 ENEL-DISTRIBUZIONE 132 CASTELMAGGIORE QUARTO INFERIORE 7.0
53 ENEL-DISTRIBUZIONE 132 CASTELMAGGIORE S.PIETRO IN CASALE 12.9
54 ENEL-DISTRIBUZIONE 132 CASTELMAGGIORE FORER AL 6.3
55 380 cavo A CONTACAVALLI 1.5
56 380 cavo CONTACAVALLI S.DONATO 3.7
57 380 cavo BATTIFERRO A 2.0
58 ENEL-DISTRIBUZIONE 132 cavo PONTEVECCHIO RASTIGNANO 4.4
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59 ENEL-DISTRIBUZIONE 132 cavo CONTAVALLI GIARDINI MARGHERITA 2.1


60 ENEL-DISTRIBUZIONE 132 cavo GIARDINI MARGHERITA PONTEVECCHIO 3.5
61 132 cavo CONTACAVALLI C 1.8
62 ENEL-DISTRIBUZIONE 132 cavo BATTIFERRO CONTAVALLI 3.6

Figura 10 – Rappresentazione delle linee elettriche aeree nell’area di studio (DT in legenda indica la
Doppia Terna)
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L’interferenza con il territorio urbanizzato è stata quindi realizzata con l’utilizzo della copertura relativa
al mosaico degli strumenti urbanistici comunali (Piani Strutturali Comunali -PSC) disponibile nel
Sistema Informativo Territoriale della Provincia di Bologna.
Le zone sensibili prese in considerazione sono alcune di quelle previste dall’Art.13 della LR 30/2000 [4]
ed esattamente (vedi Figura 11):

Fonte Tipologia

PSC Zone per istruzione superiore all’obbligo pubbliche


PSC Zone per parchi pubblici urbani
PSC Zone per strutture sanitarie ospedaliere pubbliche
PSC Zone per spazi pubblici attrezzati a parco, gioco
PSC Zone pubbliche per attrezzature sportive
Zone pubbliche per l’istruzione dell’obbligo, asili nido, scuole
PSC
materne
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Figura 11 – Poligoni delle zone scelte per lo studio nell’area in esame


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Per quanto riguarda le interferenze dovute ai campi elettromagnetici l’area di interferenza può essere
individuata, in modo semplificato, in ambiente GIS attraverso l’individuazione di fasce di rispetto
(buffer) dall’asse delle linee elettriche in esame. La dimensione dei buffer è riportata nella tabella
seguente nella quale i valori indicano l’ampiezza delle fasce di rispetto per il rispetto dell’obiettivo di
qualità (3 µT).

tipologie conduttori
Linee Tensione doppia terna non
Terna singola
ottimizzata
Rete trasmissione

Linee AT 380 kV 36 54

Linee AT 220 kV 19 28

Rete di distribuzione primaria

Linee AT 132 kV 13.2 20.2

In realtà, l’analisi dell’esistente dovrebbe riferirsi al livello di attenzione (10 µT) da intendersi come
mediana dei valori nell' arco delle 24 ore nelle normali condizioni di esercizio. La scelta dell’obiettivo di
qualità per la determinazione del buffer risulta quindi cautelativa conducendo all’individuazione di un
numero maggiore di interferenze tra il territorio urbanizzato e le linee elettriche rispetto alle reali
interferenze individuate sulla base del confronto con il livello di attenzione.
Il concetto di livello di attenzione richiede la conoscenza dei livelli storici di corrente per il calcolo della
mediana nelle 24 ore e quindi presuppone la disponibilità dei dati di portata di ogni elettrodotto. Invece
il calcolo della fascia di rispetto degli elettrodotti AT viene effettuato a partire dalla portata in corrente
in servizio normale. Per questo motivo, in maniera semplificata ed ulteriormente cautelativa, nella
tabella precedente si è assunto che le fasce di rispetto dipendano dalla tensione e dalla tipologia della
linea.
L’analisi effettuata ha consentito di individuare le potenziali situazioni critiche che si verificano sul
territorio considerato con riferimento alle zone sopra citate (vedi Figura 12). Per mostrare il grado di
dettaglio ottenibile dal tipo di analisi effettuata, in Figura 13 viene riportata una zumata su una zona
specifica.
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Figura 12 – Intersezione tra le linee elettriche e le zone scelte per l’individuazione delle interferenze
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Figura 13 – Esempio di analisi di dettaglio per l’individuazione delle interferenze

Le singole interferenze potenziali dovranno quindi essere analizzate nel dettaglio con lo scopo di
valutare con precisione i livelli di induzione magnetica presenti o attesi. Per tale tipo di analisi sarà
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quindi necessario disporre delle informazioni dettagliate sull’andamento della portata dell’elettrodotto
coinvolto per il calcolo della valore mediano nelle 24 ore dell’induzione magnetica. Dovranno inoltre
essere rilevate con precisione le distanze tra i singoli conduttori e gli ambienti in esame al fine di potere
effettuare una modellizzazione puntuale, 2D o 3D, dell’induzione magnetica generata dall’elettrodotto.
In alternativa, le singole interferenze potenziali potranno essere analizzate sperimentalmente in accordo
con quanto previsto dall’art. 5 del DPCM 8/7/2003 [1].

4.2 Verifica del grado di dettaglio necessario per l’applicazione della metodologia
Come accennato alla sezione precedente, per l’area costituita dal comune di Bologna e dai 14 comuni
contermini, è disponibile un’ampia quantità di dati territoriali su supporto informatico. Ciò consente di
valutare il grado dettaglio necessario per l’applicazione del metodo proposto.
A tal fine, in Figura 14 sono presentati i risultati del confronto tra le zone critiche individuate attraverso
il mosaico degli strumenti urbanistici comunali (PSC) e quelle individuate dalla carta dell’uso del suolo
1:25.000 selezionando, in analogia con quanto fatto per i PSC, le zone urbanizzate, le zone industriali, le
zone verdi urbane e gli impianti sportivi. Nell’area in esame sono presenti 432 poligoni della carta
dell’uso del suolo e 1894 poligoni dei PSC. Di questi ultimi, 1687 intersecano o sono contenuti in un
poligono della carta dell’uso del suolo, mentre 207 non intersecano o non sono contenuti in nessun
poligono della carta dell’uso del suolo, risultando, così, potenzialmente non identificabili in una
procedura di screening effettuata con l'utilizzo della banca dati di uso del suolo al 1:25.000 .
Discorso analogo può essere fatto con la carta Corine Land Cover 2000 1:100.000 (vedi Figura 15) di
cui, nell’area in esame, sono presenti 99 poligoni riferiti alle zone industriali o commerciali, alle zone
sportive e ricreative, alle zone verdi urbane, al tessuto urbano continuo ed al tessuto urbano discontinuo.
Dei 1894 poligoni dei PRG, 1538 intersecano o sono contenuti un poligono CLC, mentre 356 non
appartengono a nessun poligono CLC e quindi, come nel caso precedente, risultano non indentificabil da
uno screening effettuato con questo data base geografico a piccola scala (CLC 2000).
I dati riportati nelle figure 14 e 15 consentono quindi di affermare che, affinché la metodologia proposta
fornisca risultati affidabili, non è sufficiente il grado di dettaglio della cartografia di relativamente facile
reperimento quali le carte di uso del suolo o il Corine Land Cover, ma è necessario il dettaglio contenuto
nei documenti di pianificazione territoriale alla scala 1:2.000 ÷ 1:5.000.
Poiché spesso i dati disponibili su supporto informatico non raggiungono il grado di dettaglio
necessario, l’applicazione della metodologia dovrà necessariamente passare attraverso la
digitalizzazione dei PRG almeno per le aree interessate dalla presenza di elettrodotti.
Un' operazione preliminare consigliabile, in caso di strumenti urbanistici cartacei, è quella di operare la
sola digitalizzazione dei limiti spaziali di rappresentazione delle tavole dello strumento urbanistico
disponibile; questa informazione consente di eseguire un' intersezione linee AT - tavole, al fine di
estrarre le sole tavole, interessate dal passaggio di lineee AT, il cui contenuto dovrà essere integralmente
digitalizzato.
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Figura 14 – Intersezione tra i poligoni del mosaico dei PRG e della carta dell’uso del suolo 1:25.000
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Figura 15 – Intersezione tra i poligoni del mosaico dei PRG e della carta dell’uso del suolo Corine
Land Cover 1:100.000
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5 CONCLUSIONI
È stato studiato, e verificato su scala ridotta, un possibile metodo per l’individuazione, attraverso l’uso
di dati informatici territoriali, della presenza di punti sensibili nelle vicinanze di linee AT.
Il metodo suggerito individua le interferenze tra punti sensibili e linee AT con un livello di precisione
più che sufficiente per l’effettuazione di un primo utilissimo screening delle possibili situazioni su cui
focalizzare ulteriori indagini. Il metodo consente, infatti, di eliminare rapidamente tutte le situazioni che
non rientrano nella casistica desiderata (conservando però nel database le informazioni relative) e di
trarre indicazioni utili per la definizione di una graduatoria di tutte le situazioni da prendere in
considerazione per un approfondimento modellistica e/o sperimentale puntuale.
Inoltre, la verifica dell'
utilizzo di banche dati geografiche di uso del suolo a media (1.25.000) e piccola
scala (1:100.000) per screening preliminari, aventi lo scopo di ridimensionare la quantità di dati di
dettaglio da utilizzare, ha evidenziato che in alcuni casi (area bolognese) si rischia di eliminare porzioni
di territorio contenenti zone di interesse.
Infine, i risultati dello studio dimostrano come, attraverso un approccio del tipo descritto, sarà possibile
effettuare stime della consistenza del problema a livello regionale e nazionale.

6 BIBLIOGRAFIA
[1] Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 8 Luglio 2003: “Fissazione dei limiti di
esposizione, dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualità per la protezione della popolazione
dalle esposizioni ai campi elettrici e magnetici alla frequenza di rete (50 Hz) generati dagli
elettrodotti” (pubblicato su GU n. 200 del 29-8-2003).
[2] ICNIRP: “Guidelines for limiting exposure to time-varying electric, magnetic, and electromagnetic
fields (up to 300 GHz)”. Health Physics, n. 4, 1998. www.icnirp.org.
[3] Legge 22 febbraio 2001, n. 36 "Legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici,
magnetici ed elettromagnetici" - Gazzetta Ufficiale n. 55 del 7 marzo 2001.
[4] Legge regionale Emilia Romagna n. 30 del 31/10/2000 "Norme per la tutela della salute e la
salvaguardia dell'ambiente dall'inquinamento elettromagnetico"
[5] Norma CEI 106-11 (2006) “Guida per la determinazione delle fasce di rispetto per gli elettrodotti
secondo le disposizioni del DPCM 8 luglio 2003 (Art. 6), Parte I – Linee elettriche aeree e in cavo”.
[6] Norma CEI 211- 4, fascicolo 2840 (Luglio 1996) “Guida ai metodi di calcolo dei campi elettrici e
magnetici generati da linee elettriche”.
[7] R. Conti, A. Silvestri: "Effetti sanitari dei CEM a frequenza industriale - Quadro di riferimento
normativo". La Termotecnica, Dicembre 2004.
[8] Raccomandazione del Consiglio del 12 luglio 1999 relativa alla limitazione dell’esposizione della
popolazione ai campi elettromagnetici da 0 Hz a 300 GHz, Gazzetta ufficiale delle Comunità
europee, 30 luglio 1999.
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Tabella A

Elenco dei Comuni della Regione Lombardia che presentano interferenza tra territorio urbanizzato e
linee elettriche AT

COMUNE PROV COMUNE PROV


ALBANO S. ALESSANDRO BG GRUMELLO DEL MONTE BG
ALMENNO S. BARTOLOMEO BG ISOLA DI FONDRA BG
ALZANO LOMBARDO BG LALLIO BG
AMBIVERE BG LENNA BG
ARCENE BG LEVATE BG
ARDESIO BG LOVERE BG
BERGAMO BG MAPELLO BG
BERZO S. FERMO BG MONTELLO BG
BOLGARE BG MOZZO BG
BOLTIERE BG NEMBRO BG
BONATE SOPRA BG OLMO AL BREMBO BG
BOTTANUCO BG OSIO SOPRA BG
BRANZI BG OSIO SOTTO BG
BREMBATE BG PARRE BG
CAMERATA CORNELLO BG PARZANICA BG
CANONICA D'ADDA BG PEDRENGO BG
CAPRIATE S. GERVASIO BG PIANICO BG
CARAVAGGIO BG PONTE NOSSA BG
CAROBBIO DEGLI ANGELI BG PONTE S. PIETRO BG
CARVICO BG PONTIDA BG
CASAZZA BG PRADALUNGA BG
CASNIGO BG PRESEZZO BG
CASTELLI CALEPIO BG RIVA DI SOLTO BG
CASTRO (BG) BG ROGNO BG
CENATE SOTTO BG ROMANO DI LOMBARDIA BG
CHIGNOLO D'ISOLA BG RONCOLA BG
CISANO BERGAMASCO BG S. PAOLO D'ARGON BG
CISERANO BG SCANZOROSCIATE BG
COLZATE BG SEDRINA BG
COMUN NUOVO BG SERIATE BG
CORTENOVA (BG) BG SOLTO COLLINA BG
COSTA DI MEZZATE BG SOLZA BG
COSTA VOLPINO BG SOVERE BG
CREDARO BG SPINONE AL LAGO BG
CURNO BG STROZZA BG
DALMINE BG SUISIO BG
ENDINE GAIANO BG TELGATE BG
ENTRATICO BG TRESCORE BALNEARIO BG
FILAGO BG TREVIGLIO BG
FONTENO BG TREVIOLO BG
GANDELLINO BG URGNANO BG
GORLAGO BG VALSECCA BG
GORLE BG VERDELLINO BG
GRASSOBBIO BG VERDELLO BG
GROMO BG VILLA D'ADDA BG
GRONE BG VILLA D'OGNA BG
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COMUNE PROV COMUNE PROV


VILLONGO BG NAVE BS
ZANICA BG NIARDO BS
ZOGNO BG NUVOLENTO BS
ADRO BS NUVOLERA BS
AGNOSINE BS ODOLO BS
ARTOGNE BS OFFLAGA BS
BAGNOLO MELLA BS OME BS
BAGOLINO BS OSPITALETTO BS
BEDIZZOLE BS PASSIRANO BS
BERZO DEMO BS PIAN CAMUNO BS
BERZO INFERIORE BS PISOGNE BS
BIONE BS POLAVENO BS
BORGOSATOLLO BS PONTE DI LEGNO BS
BOTTICINO BS PONTEVICO BS
BOVEZZO BS PROVAGLIO D'ISEO BS
BRAONE BS QUINZANO D'OGLIO BS
BRENO BS REZZATO BS
BRESCIA BS ROE' VOLCIANO BS
CALCINATO BS RONCADELLE BS
CALVISANO BS S. ZENO NAVIGLIO BS
CAPO DI PONTE BS SAREZZO BS
CAPRIOLO BS SELLERO BS
CARPENEDOLO BS SERLE BS
CASTEGNATO BS SONICO BS
CASTEL MELLA BS TORBOLE CASAGLIA BS
CASTO BS TOSCOLANO-MADERNO BS
CERVENO BS TRAVAGLIATO BS
CETO BS VESTONE BS
CHIARI BS VEZZA D'OGLIO BS
CIVIDATE CAMUNO BS VILLA-CARCINA BS
COLLEBEATO BS VILLANUOVA SUL CLISI BS
COLLIO BS VISANO BS
CONCESIO BS VOBARNO BS
CORTE FRANCA BS ALBAVILLA CO
DARFO BOARIO TERME BS ALZATE BRIANZA CO
DESENZANO DEL GARDA BS AROSIO CO
EDOLO BS BREGNANO CO
ESINE BS CABIATE CO
FLERO BS CAGNO CO
GAVARDO BS CANTU' CO
GHEDI BS CAPIAGO INTIMIANO CO
GIANICO BS CARBONATE CO
GUSSAGO BS CARIMATE CO
IDRO BS CARUGO CO
ISORELLA BS CASNATE CON BERNATE CO
LONATO BS CASSINA RIZZARDI CO
LUMEZZANE BS CERMENATE CO
MALEGNO BS CERNOBBIO CO
MALONNO BS COMO CO
MANERBIO BS CONSIGLIO DI RUMO CO
MAZZANO BS CUCCIAGO CO
MONTICHIARI BS DIZZASCO CO
MONTIRONE BS DONGO CO
MURA BS ERBA CO
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COMUNE PROV COMUNE PROV


EUPILIO CO AIRUNO LC
FENEGRO' CO BARZAGO LC
FIGINO SERENZA CO BARZANO' LC
GERA LARIO CO BELLANO LC
GRANDATE CO BOSISIO PARINI LC
GRANDOLA ED UNITI CO BRIVIO LC
GRAVEDONA CO BULCIAGO LC
GUANZATE CO CALOLZIOCORTE LC
INVERIGO CO CASATENOVO LC
LENNO CO CASSAGO BRIANZA LC
LUISAGO CO CASTELLO DI BRIANZA LC
MARIANO COMENSE CO CERNUSCO LOMBARDONE LC
MENAGGIO CO CESANA BRIANZA LC
MERONE CO CIVATE LC
MEZZEGRA CO COLLE BRIANZA LC
MONTANO LUCINO CO CORTENOVA (LC) LC
MOZZATE CO COSTA MASNAGA LC
NOVEDRATE CO CREMELLA LC
ORSENIGO CO CREMENO LC
OSSUCCIO CO DERVIO LC
PLESIO CO DOLZAGO LC
PUSIANO CO ELLO LC
ROVELLO PORRO CO GALBIATE LC
S. FERMO DELLA BATTAGLIA CO INTROBIO LC
SENNA COMASCO CO LECCO LC
SOLBIATE CO LIERNA LC
SORICO CO LOMAGNA LC
TREMEZZO CO MERATE LC
TREZZONE CO MISSAGLIA LC
TURATE CO MOLTENO LC
VILLA GUARDIA CO MONTEVECCHIA LC
ACQUANEGRA CREMONESE CR MONTICELLO BRIANZA LC
CASALMAGGIORE CR OGGIONO LC
CASTELLEONE CR OLGINATE LC
CICOGNOLO CR OSNAGO LC
CINGIA DE' BOTTI CR PASTURO LC
CREMA CR PERLEDO LC
CREMONA CR PESCATE LC
DOVERA CR PRIMALUNA LC
FIESCO CR SIRONE LC
OLMENETA CR SIRTORI LC
PANDINO CR SUELLO LC
PERSICO DOSIMO CR TORRE DE' BUSI LC
PIADENA CR VALGREGHENTINO LC
PIEVE D'OLMI CR VALMADRERA LC
PIZZIGHETTONE CR VENDROGNO LC
POZZAGLIO ED UNITI CR VERCURAGO LC
RIPALTA CREMASCA CR VERDERIO INFERIORE LC
RIVAROLO DEL RE ED UNITI CR VIGANO' LC
RIVOLTA D'ADDA CR CAVENAGO D'ADDA LO
S. MARTINO DEL LAGO CR CODOGNO LO
SOSPIRO CR CORNEGLIANO LAUDENSE LO
VESCOVATO CR CORNO GIOVINE LO
ABBADIA LARIANA LC FOMBIO LO
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Rapporto AMB Ambiente Approvato Pag. 30/32

COMUNE PROV COMUNE PROV


GUARDAMIGLIO LO CESANO MADERNO MI
LODI LO CESATE MI
LODI VECCHIO LO CINISELLO BALSAMO MI
MELETI LO COGLIATE MI
MERLINO LO COLOGNO MONZESE MI
MONTANASO LOMBARDO LO CONCOREZZO MI
MULAZZANO LO CORBETTA MI
OSSAGO LODIGIANO LO CORMANO MI
S. ANGELO LODIGIANO LO CORNAREDO MI
S. ROCCO AL PORTO LO CORNATE D'ADDA MI
S. STEFANO LODIGIANO LO CORREZZANA MI
SALERANO SUL LAMBRO LO CORSICO MI
SENNA LODIGIANA LO CUGGIONO MI
SOMAGLIA LO CUSAGO MI
TAVAZZANO CON VILLAVESCO LO DAIRAGO MI
ZELO BUON PERSICO LO DESIO MI
ABBIATEGRASSO MI GAGGIANO MI
AGRATE BRIANZA MI GARBAGNATE MILANESE MI
AICURZIO MI GESSATE MI
ALBAIRATE MI GIUSSANO MI
ALBIATE MI GREZZAGO MI
ARCONATE MI GUDO VISCONTI MI
ARCORE MI INVERUNO MI
ARESE MI INZAGO MI
ARLUNO MI LACCHIARELLA MI
ASSAGO MI LAINATE MI
BASIANO MI LAZZATE MI
BERNAREGGIO MI LEGNANO MI
BERNATE TICINO MI LENTATE SUL SEVESO MI
BESANA IN BRIANZA MI LESMO MI
BIASSONO MI LIMBIATE MI
BOFFALORA SOPRA TICINO MI LISCATE MI
BOLLATE MI LISSONE MI
BOVISIO-MASCIAGO MI LOCATE DI TRIULZI MI
BRESSO MI MACHERIO MI
BRIOSCO MI MAGENTA MI
BRUGHERIO MI MARCALLO CON CASONE MI
BUCCINASCO MI MEDA MI
BUSCATE MI MELEGNANO MI
BUSNAGO MI MELZO MI
BUSTO GAROLFO MI MEZZAGO MI
CAMBIAGO MI MILANO MI
CANEGRATE MI MISINTO MI
CAPONAGO MI MONZA MI
CARUGATE MI MUGGIO' MI
CASARILE MI NERVIANO MI
CASOREZZO MI NOVA MILANESE MI
CASSANO D'ADDA MI NOVATE MILANESE MI
CASSINA DE' PECCHI MI NOVIGLIO MI
CERIANO LAGHETTO MI OPERA MI
CERNUSCO SUL NAVIGLIO MI OZZERO MI
CERRO AL LAMBRO MI PADERNO DUGNANO MI
CERRO MAGGIORE MI PARABIAGO MI
CESANO BOSCONE MI PERO MI
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Rapporto AMB Ambiente Approvato Pag. 31/32

COMUNE PROV COMUNE PROV


PESCHIERA BORROMEO MI GUIDIZZOLO MN
PIEVE EMANUELE MI MANTOVA MN
PIOLTELLO MI MARMIROLO MN
POGLIANO MILANESE MI OSTIGLIA MN
POZZO D'ADDA MI PEGOGNAGA MN
POZZUOLO MARTESANA MI POGGIO RUSCO MN
RESCALDINA MI POMPONESCO MN
RHO MI PORTO MANTOVANO MN
ROBECCHETTO CON INDUNO MI RONCOFERRARO MN
RODANO MI ROVERBELLA MN
RONCELLO MI S. BENEDETTO PO MN
RONCO BRIANTINO MI S. GIORGIO DI MANTOVA MN
ROSATE MI VIADANA MN
S. DONATO MILANESE MI VILLA POMA MN
S. GIULIANO MILANESE MI ALAGNA PV
S. STEFANO TICINO MI CASSOLNOVO PV
S. VITTORE OLONA MI CASTELLO D'AGOGNA PV
S. ZENONE AL LAMBRO MI CHIGNOLO PO PV
SEGRATE MI GROPELLO CAIROLI PV
SENAGO MI MEDE PV
SEREGNO MI MEZZANA BIGLI PV
SESTO S. GIOVANNI MI MIRADOLO TERME PV
SETTALA MI MORTARA PV
SETTIMO MILANESE MI PAVIA PV
SEVESO MI PIEVE ALBIGNOLA PV
SOLARO MI PIEVE DEL CAIRO PV
SOVICO MI ROBBIO PV
SULBIATE MI SANNAZZARO DE' BURGONDI PV
TREZZANO ROSA MI VARZI PV
TREZZO SULL'ADDA MI VELLEZZO BELLINI PV
TRIUGGIO MI VIGEVANO PV
TRUCCAZZANO MI VOGHERA PV
TURBIGO MI ARDENNO SO
VANZAGHELLO MI BERBENNO DI VALTELLINA SO
VANZAGO MI BIANZONE SO
VAREDO MI BORMIO SO
VEDUGGIO CON COLZANO MI CAMPODOLCINO SO
VERANO BRIANZA MI CASTIONE ANDEVENNO SO
VERMEZZO MI GORDONA SO
VERNATE MI LOVERO SO
VIGNATE MI MAZZO DI VALTELLINA SO
VILLA CORTESE MI MESE SO
VIMERCATE MI MONTAGNA IN VALTELLINA SO
VIMODRONE MI SAMOLACO SO
VITTUONE MI SONDRIO SO
ZIBIDO S. GIACOMO MI TALAMONA SO
ASOLA MN TIRANO SO
BAGNOLO S. VITO MN VALDIDENTRO SO
BIGARELLO MN VILLA DI TIRANO SO
BORGOFORTE MN ALBIZZATE VA
CASTIGLIONE DELLE STIVIERE MN ARCISATE VA
CURTATONE MN AZZIO VA
GAZOLDO DEGLI IPPOLITI MN BESOZZO VA
GOITO MN BISUSCHIO VA
A6027163
Rapporto AMB Ambiente Approvato Pag. 32/32

COMUNE PROV COMUNE PROV


BREGANO VA COCQUIO-TREVISAGO VA
BRISSAGO-VALTRAVAGLIA VA COMABBIO VA
BUSTO ARSIZIO VA COMERIO VA
CADREZZATE VA CUASSO AL MONTE VA
CAIRATE VA CUNARDO VA
CANTELLO VA CUVIO VA
CARAVATE VA DUMENZA VA
CARONNO PERTUSELLA VA FERNO VA
CARONNO VARESINO VA FERRERA DI VARESE VA
CASALZUIGNO VA GALLARATE VA
CASCIAGO VA GAVIRATE VA
CASORATE SEMPIONE VA GAZZADA SCHIANNO VA
CASSANO MAGNAGO VA GEMONIO VA
CASTELLANZA VA GERENZANO VA
CASTIGLIONE OLONA VA GERMIGNAGA VA
CASTRONNO VA GOLASECCA VA
CAVARIA CON PREMEZZO VA GORLA MAGGIORE VA
CISLAGO VA GORLA MINORE VA
CITTIGLIO VA

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