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mi chiamo Stefano Rimoli e sono il direttore dell’Istituzione Scientifica Centro per la salvaguardia
dei colibrì riconosciuta in Italia dal Governo Italiano Decreto Ministeriale 165-A1/2005, dai
Governi di Germania, Ecuador e Perù e gode del sostegno e delle referenze di personaggi
importanti: prof. Margherita Hack, Beppe Grillo, prof Karl Ludwig Schuchmann, Laura Pausini, il
Rettore Domenico Romeo, prof. Giacomo Rossi, ecc.
Ho curato per conto del Ministero dell’Ambiente italiano, peruviano ed ecuadoregno, un progetto di
cooperazione internazionale che prevedeva anche l’apertura di riserve naturali in Sud America.
Queste oasi rappresentano un’alternativa concreta allo sfruttamento indegno dei ceti
economicamente svantaggiati e dell’ambiente, in quanto sostenibili dalle stesse popolazioni
autoctone. Il Governo del Perù, all’interno di questo progetto sociale e ambientale, ha donato al
Governo Italiano un bene VIVO (!!) di inestimabile valore e Patrimonio dell’Umanità: dei rari e
protetti colibrì diplomatici. È noto che da questi uccelli dipende la vita sul nostro pianeta in quanto
impollinatori dell’85% delle foreste sudamericane. Considerato però che sono minacciati di
estinzione e che non esiste ancora un protocollo di allevamento, ci hanno affidato l’incarico di
ospitarli, studiarli, riprodurli e reintrodurli. L’accordo prevede infatti che i nipoti dei colibrì saranno
reintrodotti nelle riserve e aree protette aperte in Sud America. Quindi le nostre missioni sono 3:
aprire riserve naturali gestite dalle popolazioni autoctone per creare ricchezza sul territorio, allevare
e quindi preservare dall’estinzione i colibrì reintroducendoli nell’ambiente naturale e (il più
importante) creare per la prima volta al mondo un protocollo di allevamento e di studio della
fisiologia, alimentazione, comportamento di questi uccelli. Il protocollo d’allevamento è il primo
indispensabile passo per preservarli dall’estinzione.
La cosa assurda è che per salvare gli animali basta la semplice firma del dott. Aldo Cosentino
(direttore generale) su un documento già pronto e stampato. Basta solo una firma, neanche di un
Ministro, ma di un semplice direttore generale, e i colibrì si salvano.
Ricordo inoltre che anche se il Governo è caduto gli ex Ministri continuano a gestire i Ministeri in
ordinaria amministrazione finché i nuovi Ministri non si insediano. Quindi basta che il Ministro
Pecoraro Scanio faccia una semplice telefonata a Aldo Cosentino (o gli manda una mail) dicendogli
espressamente di firmare l’erogazione del contributo già promesso e approvato per iscritto nel 2005.