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CONDOMINIO
articolo

Diritto di sopraelevazione
e limiti sismici
L’art. 1127 cod. civ. qualifica la sopraelevazione come una facoltà attribuita
al condomino dell’ultimo piano dell’edificio o del lastrico solare.
Tale facoltà però è soggetta ad alcuni limiti indicati espressamente
nei commi 2 e 3 dell’articolo. L’esercizio di tale facoltà va anche coordinato
e interpretato con le norme antisismiche in relazione ai vari tipi di strutture
che si intendono costruire.

Ivan Meo, Alfredo e Angelo Pesce


Consulente in diritto condominiale; Consulenti tecnici

Il previgente codice civile del 1865, all’art. nuova opera solo alla presenza dei seguenti
564, aveva già previsto l’istituto della soprae- presupposti: l’esistenza di condizioni stati-
levazione attribuendo al proprietario dell’ul- che tali da poter consentire la sopraeleva-
timo piano dell’edificio il potere di costruire zione sia pur ricorrendo a preventive opere
salvo il caso in cui da tale attività non deri- di consolidamento; l’opera di sopraelevazio-
vasse una diminuzione del valore della pro- ne non deve pregiudicare l’utilizzo della ter-
prietà degli altri piani. Per cui il legislatore razza condominiale; il proprietario che ef-
aveva di fatto stabilito un “diritto in forma fettua la sopraelevazione deve corrisponde-
negativa” in quanto limitava l’esplicazione re un indennizzo agli altri condomini.
del medesimo solo in presenza del consenso
dei proprietari degli altri piani. Il diritto di
sopraelevazione era un diritto più teorico L’attuale disciplina del cod. civ.
che pratico.1
Successivamente, nel 1934 la disposizione Con l’entrata in vigore del nuovo codice del
codicistica fu integrata dall’art. 12 del R.D.L. 1942 il contenuto della norma analizzata è
56, che prevedeva una disciplina più concre- stata trasfusa nell’art. 1127 precisando che:
ta eliminando il consenso degli altri condo- – il diritto di sopraelevazione non è subordi-
mini per la sopraelevazione. Il legislatore, nato al consenso degli altri condomini;
però, subordinava la realizzazione della – non è consentita se le condizioni statiche

1
Troiano, “Il diritto di sopraelevazione”, in Bianca (a cura di), Il condominio, Torino, 2007, pagg. 291-292.

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dell’edificio non sono compatibili a tale ne che l’art. 1127 cod. civ. sottopone il diritto
opera; di sopraelevazione spettante al proprietario
– non sono consentite preventive opere di dell’ultimo piano dell’edificio a 3 limiti:
consolidamento; 1. condizioni statiche del fabbricato;
– vi è la possibilità di una opposizione da 2. pregiudizio del decoro architettonico;
parte dei condomini qualora la sopraele- 3. diminuzione notevole di aria e luce ai pia-
vazione possa pregiudicare un interesse ni sottostanti.
di carattere generale (si veda per esempio
la stabilità ma anche il decoro architetto-
nico), oppure possa pregiudicare gli inte- Idoneità statica dell’edificio
ressi del singolo condomino (diminuzione Come già accennato, l’art. 1127 cod. civ., ai
di aria o luce); commi 2 e 3, introduce alcuni limiti all’eser-
– il sopraelevando deve corrispondere una cizio del diritto di sopraelevazione,4 posti a
indennità agli altri condomini; tutela dell’interesse del condominio o dei
– non si deve pregiudicare la sussistenza e singoli condomini. La dottrina distingue i li-
l’utilizzo del lastrico solare a uso comune. miti assoluti, che possono essere superati so-
L’art. 1127 è stato ritenuto una norma inno- lo con il consenso unanime dei condomini e
vativa rispetto all’art. 12 del R.D.L. in quanto, i limiti relativi, per la cui attivazione è neces-
non accennando più a un accertamento del- saria l’opposizione di uno dei condomini.5
le condizioni statiche, né a opere di consoli- Più precisamente il comma 2 stabilisce che
damento, inibisce la sopraelevazione quan- la sopraelevazione non è ammessa se le con-
do la statica risulti inadeguata a sostenerla. dizioni statiche dell’edificio non lo consen-
All’interno di questa interpretazione, la dot- tono. La disposizione introduce un limite di
trina più risalente ha precisato che la norma carattere assoluto all’esercizio del diritto di
detta le condizioni oggettive per la liceità sopraelevazione (si veda Cass., sent. n. 2708
della costruzione e si lascia al proprietario il del 27 marzo 1996), tant’è che ai condomini
rischio della sua iniziativa, la quale può co- è accordato il diritto di opporsi alla soprae-
munque essere bloccata anche da un solo levazione che sia incompatibile con le con-
condomino attraverso l’azione di denuncia dizioni statiche, indipendentemente da ogni
di nuova opera, prima che il pericolo di dan- rafforzamento o consolidamento che il so-
no si trasformi in danno concreto.2 Altri, in- praelevante sia disposto a eseguire.
vece, parlano di “confini del diritto di soprae- Secondo la prevalente giurisprudenza l’ido-
levare”; i commi 2 e 3, infatti, si limitano a neità statica dell’edificio a sorreggere la so-
elencare i danni che normalmente possono praelevazione deve essere concepita «piut-
derivare dalle sopraelevazioni, ma ciò non tosto come un limite alla stessa esigenza ben
esclude l’illiceità del sopralzo quando dallo più che all’esercizio del diritto in questione».
stesso derivano danni diversi da quelli indi- Il divieto si giustifica perché è «nell’interesse
cati nella norma.3 generale che si impedisca la realizzazione di
In giurisprudenza, secondo una linea inter- edifici che possono crollare da un momento
pretativa consolidatasi nei decenni, si ritie- all’altro», sicché l’eventuale consenso dei

2
Peretti Griva, Il condominio di case divise in parti, Torino, 1960.
3
Branca, Comunione. Condominio negli edifici, in Comm. Scialoja, Branca, sub artt. 1100-1139, Bologna-Roma, 1968.
4
Alcuni affermano che l’indicazione di limiti alla facoltà di sopraelevazione deve considerarsi tassativa (Troiano, op.cit., pagg.
291-293); altri riconoscono l’esistenza di limiti ulteriori (Branca, op. cit., sub art. 1127, pag. 522) che discendano da norme di ca-
rattere generale (per esempio, quelle relative alle distanze fra edifici) .
5
Troiano, op. cit., pagg. 291-292.

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condomini non vale certo a rendere lecita vieto in caso di pericolo, si converta almeno
un’attività comportante pericolo di disastro in consenso all’adozione delle misure capaci
e minacci all’incolumità pubblica.6 di scongiurare il pericolo stesso.9
Coerentemente alla tesi secondo la quale l’i-
doneità statica dell’edificio rappresenta un li-
mite alla stessa esistenza del diritto di sopral- La sopraelevazione
zo, è stato più volte ribadito che è da ritener- nelle zone sismiche
si esclusa la legittimità di opere preventive di In questo contesto interpretativo, acquista-
rafforzamento delle strutture portanti in vi- no particolare rilievo le c.d. norme antisi-
sta di una sopraelevazione, specie quando ta- smiche che – in relazione ai vari tipi di strut-
li opere possano effettuarsi solo mediante ture10 – dettano delle norme tecniche aventi
l’invasione della sfera di godimento di uno o a oggetto i criteri generali tecnico-costrutti-
più condomini (Cass., sent. n. 1595 del 24 vi per la progettazione, esecuzione e collau-
maggio 1968 e n. 729 del 31 marzo 1967). do degli edifici in muratura e per il loro con-
La ratio di tale limite, quindi, è da individua- solidamento. In particolare, per quel che qui
re nella tutela dell’interesse generale alla si- interessa, il capo II della legge 64/1964
curezza e integrità fisica dei condomini, che (Provvedimenti per le costruzioni con parti-
non possono essere poste in pericolo dalla colari prescrizioni per le zone sismiche) sta-
realizzazione di costruzioni che le strutture bilisce all’art. 1411 che è consentita, nel ri-
dell’immobile non siano idonee a sorreggere. spetto degli strumenti urbanistici vigenti, la
Tale limite, infatti, può essere superato solo sopraelevazione di:
quando i condomini, con consenso unanime a. un piano negli edifici in muratura, purché
(Cass., sent. n. 1300 del 5 aprile 1977), auto- nel complesso la costruzione risponda alle
rizzino (Cass., sent. n. 3532 del 26 maggio prescrizioni di cui alla presente legge;
1986) il condomino a eseguire le opere di b. edifici in cemento armato normale e pre-
rafforzamento e consolidamento necessarie compresso, in acciaio o a pannelli portanti,
a rendere idoneo l’edificio a sopportare il pe- purché il complesso della struttura sia
so della nuova costruzione.7 Secondo un’iso- conforme alle norme della presente legge.
lata opinione dottrinale, il limite dovrebbe La sopraelevazione è consentita, ex comma
invece considerarsi rimosso, almeno sul pia- 2 dell’art. 90, previa certificazione preventiva
no dei rapporti fra privati, dal consenso dei dell’ufficio tecnico regionale competente
condomini contro interessati.8 In ogni caso, che attesti l’idoneità della struttura esisten-
anche avallando l’assunto della necessità del te a sopportare il nuovo carico e il numero
consenso degli altri condomini per l’esecu- massimo dei piani da realizzare.
zione delle opere idonee a consentire senza È evidente che essendo preclusa al sopraele-
pregiudizio la sopraelevazione, si deve am- vante la facoltà di eseguire preventive opere
mettere che il consenso manifestato a que- di rafforzamento e/o consolidamento, sen-
st’ultima, pur se inidoneo a rimuoverne il di- za il consenso unanime di tutti i condomini,

6
Cass., sent. n. 2996/1963, secondo la quale l’art. 1127 «prevede solo limiti al diritto, cioè il diritto alla sopraelevazione non è con-
sentito in ogni caso, sia pure sottoposto ad onere, ma è consentito solo se ristretto entro determinati limiti» che «ove siano su-
perati, viene meno del tutto il diritto e la sopraelevazione non può essere più eseguita». Cass., sent. n. 1300/1977.
7
Salis, “Sopraelevazione e opere di consolidamento”, in Riv. Giur. Ed., 1964, I, pag. 20.
8
Dogliotti, Comunione e condominio, Torino, 2006, pag. 25
9
Cfr. per tale opinione Gabrielli, “Facoltà di sopraelevazione dell’edificio condominiale e autonomia privata”, in Riv. Dir. Civ.,
2009, pag. 39 e segg.
10
Terzago, Il condominio, Milano, 1988, pag. 738.
11
Il contenuto del presente articolo è stato trasfuso dall’art. 90, comma 1, D.P.R. 380/2001.

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in pratica il diritto di sopraelevazione nelle sa la Corte, se le leggi speciali antisismiche


zone sismiche non potrà mai essere eserci- prescrivono particolari cautele tecniche da
tato, tranne nel caso di completamento di adottarsi nella sopraelevazione di edifici, es-
un edificio che il costruttore abbia realizza- se sono da considerarsi integrative dell’art.
to già idoneo a sostenere nuovi piani secon- 1127, comma 2, cod. civ., e vanno considerate
do progetto, presentato e autorizzato ex artt. al fine di accertare o escludere il limite, di na-
17 e 18, legge 64/1974.12 tura inderogabile, che tale comma pone al di-
La giurisprudenza ha, infatti, precisato che la ritto di sopraelevazione del condominio.
sopraelevazione realizzata dal proprietario A questo orientamento si è confermata an-
dell’ultimo piano di edificio condominiale in che la Sez. II della Corte di Cassazione che,
violazione delle prescrizioni e cautele tecni- con sent. n. 3196 dell’11 febbraio 2008,14 af-
che, fissate dalle norme speciali antisismiche, ferma che se vi sono leggi antisismiche pre-
è riconducibile nell’ambito della previsione scriventi particolari cautele tecniche da
dell’art. 1127, comma 2, cod. civ., in tema di so- adottarsi nella sopraelevazione di edifici, es-
praelevazioni non consentite dalle condizio- se sono da considerarsi integrative dell’art.
ni statiche del fabbricato e che, pertanto, a 1127, comma 2, e se ne deve tenere conto al
fronte di tali opere deve riconoscersi la facoltà fine di accertare o escludere il limite, di na-
del condominio di ottenere una condanna al- tura inderogabile, posto dalla norma codici-
la demolizione del manufatto, nonché la legit- stica al diritto del condomino.15 L’art. 1127,
timazione alla relativa azione dell’ammini- comma 2, continua la Corte, va interpretato
stratore, vertendosi in materia di atti conser- estensivamente, nel senso che il divieto a so-
vativi dei diritti inerenti alle parti comuni del- praelevare sussiste anche nel caso in cui le
l’edificio, ex artt. 1130, n. 3, e 1131 cod. civ. strutture dell’edificio siano tali che, una vol-
(Cass., Sez. Unite, sent. n. 1514/1987). ta elevata la nuova fabbrica, non consenta-
Con riferimento alle costruzioni situate in zo- no di sopportare l’urto di forze in movimen-
na sismica, è intervenuta anche la Cassazio- to quali le sollecitazioni di origine sismica.
ne, Sez. Unite, con la sent. n. 1552 dell’8 mar- In particolare, l’attualità del pericolo di dan-
zo 1986, stabilendo che l’art. 1127 cod. civ. va no deve valutarsi non già in riferimento allo
interpretato non nel senso che la sopraeleva- stato asismico, bensì in relazione alla possi-
zione è vietata soltanto se le strutture dell’e- bilità, sempre incombente nelle zone sismi-
dificio non consentono di sopportarne il pe- che, di un movimento tellurico, sicché dalla
so, bensì estensivamente nel senso che il di- inosservanza delle prescrizioni tecniche
vieto sussiste anche nel caso in cui le struttu- dettate per prevenire le conseguenze dan-
re dell’edificio sono tali che, una volta elevata nose del sisma deve desumersi una presun-
la nuova fabbrica, non consentono di soppor- zione di instabilità della costruzione realiz-
tare l’uso di forze in movimento quali le solle- zata (la sopraelevazione) e, quindi, una si-
citazioni di origine sismica.13 Pertanto, preci- tuazione di pericolo permanente, da rimuo-

12
Cocchiara, “La sopraelevazione degli edifici in condominio”, in Arch. Loc. Cond., 2000, pagg. 232 e segg.
13
È per l’anzidetta finalità che le prescrizioni tecniche antisismiche risultano dettate non solo per le costruzioni da eseguire nei
nuovi centri, ma anche per quelle da realizzare nei centri abitati esistenti.
14
«L’astratta inidoneità della struttura sottostante a resistere alle sollecitazioni di un eventuale evento tellurico preclude in ca-
po al condomino proprietario dell’ultimo piano dell’edificio o proprietario esclusivo del lastrico solare il sorgere del diritto di
sopraelevazione» (nella specie, la Cassazione ha precisato che la domanda di demolizione della nuova fabbrica poteva essere
paralizzata solo dalla prova che non solo la sopraelevazione, ma anche l’edificio sottostante erano adeguati a fronteggiare un
rischio sismico).
15
Rufo Spina, “Diritto di sopraelevazione e limiti sismici”, nota a Cass. civ., Sez. II, sent. n. 3196 dell’11 febbraio 2008, in Giur. It.,
2008, pagg. 2185-2187.

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vere senza indugio (riduzione in pristino) pubblica incolumità, da realizzarsi in zone


(Cass., sent. n. 4009 dell’11 giugno 1983). dichiarate sismiche.16
Per il fenomeno terremoto, il primo obietti-
vo da perseguire è quello di realizzare co-
La normativa tecnica struzioni sicure in grado di resistere alle
Qualsiasi costruzione, sia pubblica sia priva- scosse più intense prevedibili in una deter-
ta, deve essere realizzata in osservanza di minata area e adeguare gli edifici esistenti
con le norme antisismiche vigenti.
dettagliate norme tecniche riguardanti i va-
L’aspetto di maggiore innovazione nel contesto
ri elementi costruttivi. Dette norme tratte-
di questa problematica riguarda i nuovi criteri
ranno i seguenti argomenti:
di classificazione sismica, che vincoleranno
a. criteri generali tecnico-costruttivi per la
conseguentemente, in una seconda fase, la rea-
progettazione, esecuzione e collaudo degli edi- lizzazione nel rispetto delle norme tecniche
fici in muratura e per il loro consolidamento; per la progettazione (con il terremoto del Moli-
b. carichi e sovraccarichi e loro combinazio-
se, anno 2002, il comune di San Giuliano di Pu-
ni, anche in funzione del tipo e delle moda- glia, tristemente noto per il crollo della scuola
lità costruttive e della destinazione dell’ope- elementare e l’ingente perdita di vite umane, in
ra; criteri generali per la verifica di sicurezza base alla vecchia classificazione non era inclu-
delle costruzioni; so, per esempio, in zona sismica; lo è diventato
c. indagini sui terreni e sulle rocce, stabilità dopo l’Ord.P.C.M. n. 3274 del 20 marzo 2003).
dei pendii naturali e delle scarpate, criteri In definitiva, non esistono più zone “classifi-
generali e precisazioni tecniche per la pro- cate sismiche” e “non classificate”, ma zone
gettazione, esecuzione e collaudo delle ope- suddivise in quattro fasce di sismicità secon-
re di sostegno delle terre e delle opere di fon- do valori decrescenti di accelerazioni massi-
dazione; me al suolo (figura 1).
d. criteri generali e precisazioni tecniche per Come tutti i fenomeni di propagazione ener-
la progettazione, esecuzione e collaudo di getica, il sisma ha una propagazione territo-
opere speciali, quali ponti, dighe, serbatoi, riale vasta che parte dall’epicentro (zona 1) e
tubazioni, torri, costruzioni prefabbricate in si riduce via via allontanandosi (zona 4) (ta-
genere, acquedotti, fognature; bella 1). Ciascun comune, quindi, viene asse-
e. protezione delle costruzioni dagli incendi. gnato a una delle quattro zone. Spetta poi al-
Nello specifico, si deve far riferimento al Ti- le regioni formalizzare la classificazione del
tolo II della legge 64 del 2 febbraio 1974 “Nor- proprio territorio con facoltà di vincolare o
me tecniche per le costruzioni in zone sismi- meno la progettazione antisismica nella zona
che”, il quale disciplina tutte le costruzioni la 4. È auspicabile, inoltre, una previsione di sot-
cui sicurezza possa comunque interessare la tozone in comuni al confine tra più regioni.

16
La legge 64 del 2 febbraio 1974 attribuisce le funzioni in materia sismica al Ministero dei lavori pubblici (oggi Ministero delle
infrastrutture). Tuttavia, negli anni si sono aggiunti una serie di decreti specificamente orientati a categorie particolari di strut-
ture e una serie di circolari ministeriali. Il decreto fondamentale di riferimento è costituito dal D.M. lavori pubblici 16 gennaio
1996. Nell’ottobre 2001 è stato predisposto un testo definitivo di aggiornamento delle norme tecniche. A livello europeo è sta-
to predisposto da tutti i Paesi membri, inclusa l’Italia, un sistema integrato di norme per la progettazione antisismica di edifi-
ci, ponti, serbatoi, torri, fondazioni e opere geotecniche e per la valutazione della sicurezza e l’adeguamento di strutture esi-
stenti (Eurocodice 8). La differenza sostanziale con le tradizionali norme consiste nell’abbandono del carattere convenzionale
e puramente prescrittivi a favore di una impostazione più prestazionale, nella quale gli obiettivi della progettazione vengono
dichiarati e i metodi utilizzati allo scopo (analisi strutturale e dimensionamento degli elementi) vengono singolarmente giu-
stificati. L’EC8 si pone due obiettivi fondamentali per il conseguimento di una protezione “adeguata” nei confronti di due con-
dizioni limite: uno stato di danno strutturale accentuato che prelude al collasso, e uno stato di danno agli elementi non strut-
turali, le cui conseguenze sono di natura fondamentalmente economica.

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FIGURA 1 Classificazione sismica al 2006 (rece- siano le dimensioni del problema in Italia,
pimento a parte delle regioni e pro- guardando i dati riferiti ai danni provocati
vince autonome dell’Ord.P.C.M. n.
3274/2003. A cura della PCM – Dipar-
dai terremoti:
timento della Protezione Civile). – oltre il 45% del territorio italiano è a ri-
schio sismico di cui il 70% solo al sud;
– oltre 200 terremoti distruttivi (superiori
all’VIII MCS) a partire dall’anno 1000 a
oggi;
– oltre 120.000 vittime nell’ultimo secolo;
– oltre 60 miliardi di euro di danni negli ul-
timi 20 anni;
– oltre il 65% degli edifici è insicuro.
Per una corretta azione di prevenzione biso-
gna individuare su quali dei fattori che de-
terminano il rischio (pericolosità, vulnerabi-
lità ed esposizione) si può intervenire con i
mezzi e le tecniche a disposizione.
In definitiva, il rischio sismico assumerà va-
lori più bassi lì dove, anche in presenza di
una forte pericolosità, si è certi di vivere in
edifici progettati e realizzati con criteri anti-
sismici e quindi con ridotta vulnerabilità, e
dove in caso di emergenza ci si è organizza-
ti per far fronte al rischio tramite piani di
evacuazione, in modo da ridurre l’incidenza
dell’esposizione.
Meglio si comprendono le cause che posso-
A livello indicativo (tabella 2), le cause dei
no provocare eventi dannosi, più sono chia-
danni sismici sono classificabili in due
ri gli obiettivi per stabilire gli interventi
adatti per la mitigazione del rischio. Solo gruppi: fattori certi e fattori incerti.
così, nella fase in cui si deve attuare la pre-
venzione, si possono compiere le scelte più Terreno, fondazioni, struttura
opportune per conseguire quell’adeguato di elevazione
stato di sicurezza sia per l’uomo che per le
sue opere. Per capire come si può interveni- La prima e più seria incognita che incontra
re sui fattori che definiscono il rischio sismi- il costruttore, sia in fase di progettazione sia
co, bisogna che si abbia coscienza di quale in fase di esecuzione, è quella delle fondazio-
TABELLA 1 Criteri per l’individuazione delle zone sismiche.
Accelerazione orizzontale Accelerazione orizzontale
ZONA con probabilità di superamento di ancoraggio dello spettro
del 10% in 50 anni [ag/g] di risposta elastico [norme tecniche] [ag/g]
1 > 0,25 0,35
2 0,15-0,25 0,25
3 0,05-0.15 0,15
4 < 0,05 0,05

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TABELLA 2 Cause dei danni sismici.


Qualità del progetto (rispetto di norme tecniche e controlli procedurali)

Qualità della costruzione (esecuzione, controlli in opera e collaudi)

Qualità geotecnica della localizzazione e delle fondazioni

Irregolarità di configurazione strutturale aggravata da ristrutturazioni


FATTORI
CERTI Modifiche all’impianto originario (ampliamenti, sopraelevazioni, superfetazioni)

Effetti indotti da interazione con edifici contigui


Vulnerabilità sismica pregressa (in aree non ancora inserite in zona sismica o
per costruzioni realizzate prima della classificazione e non adeguate)

Parametri sismodinamici anomali (magnitudo, risonanza…)

FATTORI Vetustà edificio


INCERTI
Tecnica costruttiva
Fonte: Dossier “Terremoto Normativo” di Latina C., in Costruire, n. 245, ottobre 2003.

ni e pertanto esse costituiscono la parte più dalle caratteristiche elastiche del corpo di
delicata dell’organismo strutturale dell’ope- terra interessato e della fondazione e infine
ra architettonica. La problematica deriva dalla distribuzione dei carichi sulle sovra-
principalmente dalla natura incerta del sot- strutture.
tosuolo (per qualità fisiche, meccaniche e Le fondazioni vengono classificate attraver-
idrauliche). L’esame del terreno di fonda- so vari criteri in dipendenza o della natura
zione è indispensabile alla determinazione del terreno, o della struttura di elevazione
della sua resistenza all’azione dei carichi. Le del fabbricato: in “muratura continua” o a
prove di carico costituiscono un mezzo diret- “scheletro indipendente” (in tal caso, il pro-
to per determinare sperimentalmente la resi- blema è più complesso per la difficoltà di ri-
stenza unitaria di un terreno (σ) espressa in partire su una superficie estesa di terreno i
kg/cmq. Si definisce “resistenza naturale carichi concentrati alla base dei pilastri del-
del terreno”, il carico massimo verticale la struttura).
sotto il quale inizia il cedimento elasto-pla- In conclusione, le caratteristiche di interdi-
stico della fondazione. Esso corrisponde al pendenza reciproca fra la struttura dell’edi-
carico critico che segna il limite di propor- ficio, l’area di fondazione e il terreno sono di
zionalità dei cedimenti. Carico di sicurezza grande importanza e ci si deve abituare a
o ammissibile di un terreno è un’aliquota considerare i tre elementi inscindibili.
1/n del carico critico e rappresenta il mas- Nell’analizzare i carichi, si considera oltre il
simo carico a cui può essere assoggettato il peso proprio della costruzione (carico per-
terreno di fondazione affinché venga assi- manente), anche quello accidentale che
curata, entro i limiti di sicurezza, la stabi- dipende dalla destinazione d’uso degli edifi-
lità della fondazione.17 In definitiva, le rea- ci (abitazioni, uffici, scuole, magazzini ecc.).
zioni del terreno dipendono dalle dimensio- Poiché non tutti i carichi accidentali agisco-
ni e forma della superficie di fondazione, no simultaneamente, ma solo una loro per-

17
Cfr. Petrignani A., Tecnologie dell’architettura, Novara, 1992, pagg. 10-13.

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centuale, prendono il nome di carichi tem- resistenza. Il “calcolo strutturale” va esegui-


poranei. to con il metodo degli “stati limite”. Con tale
I principi statico-costruttivi delle strutture metodo, vengono definite esplicitamente le
in elevazione sono: prestazioni che la struttura deve garantire
– principio dell’architrave appoggiato sui nei confronti dei singoli eventi e in partico-
piedritti (trilite); lare verranno definite sia le prestazioni che
– principio della volta ( fusione fra l’elemen- garantiscono la sicurezza nei confronti del
to di sostegno e la copertura); collasso (stati limite ultimi), che le presta-
– principio dell’architrave solidale con i pie- zioni che dovranno garantire l’utilizzabilità
dritti (telaio; tecnica costruttiva che si e la durabilità (stati limite esercizio).18
identifica con il principio elastico della La resistenza di un edificio antisismico si ba-
continuità). sa su un giusto equilibrio tra la duttilità e la
In questa struttura a scheletro (architrave rigidezza: la duttilità è la capacità delle strut-
solidale con i piedritti), la gabbia è formata ture di assorbire le sollecitazioni nel campo
da pilastri e travi orizzontali. delle sue proprietà elastiche e plastiche, tale
I pilastri hanno la funzione di sostenere le da dissipare l’energia che producono le onde
travi che, a loro volta, servono a collegare in sismiche; la rigidezza è la capacità delle
ogni piano i ritti e a sorreggere i solai. Le tra- strutture di opporsi alle deformazioni pro-
vi orizzontali costituiscono l’elemento di so- dotte dalle sollecitazioni delle onde sismi-
stegno dei muri perimetrali (muri di tampo- che. Un’ottimale distribuzione tra gli elemen-
namento) e di quelli interni (tramezzi o divi- ti rigidi e duttili di un edificio è la base per ga-
sori) delimitanti i vani. La solidarietà che vin- rantire un buon grado di resistenza totale,
cola tutte le membrature fra loro, dalle fonda- garantendo così quello che viene chiamato
zioni ai solai, alle coperture, attraverso gli ele- “comportamento scatolare” (gli elementi
menti portanti, consente di ottenere un buon orizzontali, solai, e quelli verticali, pareti, de-
comportamento anche nei confronti delle vono essere ben collegati fra loro) (figura 2).
sollecitazioni esterne di carattere dinamico L’elevata resistenza alle varie sollecitazioni
da sisma (oltre che da vento, da vibrazioni di compressione, trazione, flessione e taglio
causate da macchine lavoro e dall’uomo possedute dai materiali elastici usati per le
ecc.), contro le quali male si comportano, in- costruzioni degli elementi della gabbia con-
vece, le strutture murarie tradizionali. sente di ridurre le sezioni di ingombro delle
Ai fini della progettazione, un criterio im- strutture resistenti degli edifici a scheletro
portante consiste nell’associare agli elemen- rispetto a quelle delle strutture murarie, a
ti strutturali (primari [travi, pilastri] e secon- vantaggio degli spazi d’uso.
dari [pareti, solai, tamponamenti]), resi-
stenze differenziate, tale che il cedimento di Se il rapporto tra l’area totale coperta e quella del-
le sezioni murari di un edificio in muratura è del
alcuni preceda e prevenga quello di altri. Al- 25%, negli edifici in cemento armato è solo del
tro criterio riguarda gli elementi non strut- 10%; in quelle in acciaio, ancora meno.
turali il cui cedimento da comportamento
elastico-plastico sia tollerato, così che le Gli edifici a scheletro presentano orizzontal-
deformazioni siano sostenute dagli elemen- mente una distribuzione puntiforme dei ca-
ti strutturali senza perdere la loro integrità e richi, concentrati alla base dei pilastri, men-

18
Accanto alle prestazioni, il metodo definisce gli eventi per cui tali prestazioni vanno garantite, per esempio nei confronti di
un sisma severo basterà garantire solo lo stato limite ultimo accettando che la struttura non risulti più utilizzabile; diversamen-
te su un solaio caricato da un livello di carico statisticamente frequente non si dovrà garantire solamente la resistenza, ma an-
che che la deformabilità e la fessurazione siano compatibili con la sua funzionalità.

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CONDOMINIO
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FIGURA 2 Variazione del comportamento strutturale indotta dal diverso grado di collegamento tra le parti
e dalla differente rigidezza dei solai.

(a) Pareti non vincolate o ammorsate


(b) Pareti ammorsate con orizzontamenti flessibili
(c) Pareti ammorsate con orizzontamenti rigidi

tre negli edifici in muratura la distribuzione praelevazione sia consentita (nel rispetto
dei carichi ha andamento continuo coinci- degli strumenti urbanistici vigenti) mag-
dente con le maglie della rete murale. giormente negli edifici a scheletro in cemen-
La proprietà eccezionale del cemento arma- to armato o in acciaio, laddove dovrebbe
to è che, nell’interno della massa cementizia presentarsi come una continuità del telaio
delle parti sollecitate a trazione, taglio e tor- multiplo, previa un’attenta analisi del di-
sione, è possibile disporre (prima del getto) mensionamento dei pilastri (con carichi gra-
delle barre di ferro allo scopo di assorbire vanti), armature, plinti di fondazione.
quelle sollecitazioni alle quali il cls di ce- Pertanto, a far data dal 30 aprile 2004, gli in-
mento, essendo lapideo, oppone una mini- terventi di sopraelevazione di edifici esisten-
ma resistenza. Nelle parti della struttura sol- ti, comprese le sopraelevazioni di parti dell’e-
lecitate a compressione (azioni verticali), in- dificio di altezza inferiore a quella massima,
vece, gli sforzi vengono interamente assorbi- sono soggetti ad autorizzazione sismica pre-
ti dal cls anelastico. Per cui la forte aderenza ventiva per l’inizio dei lavori, nell’ambito del-
consente la trasmissione delle sollecitazioni la quale è effettuata la certificazione prevista
dal ferro al cls e viceversa. dall’art. 90, comma 1, del D.P.R. 380/2001.
Per esempio, se si sottopongono un trilite È affermata la competenza del comune a ri-
(architrave appoggiata) e un telaio a un’azio- lasciare la certificazione dell’idoneità della
ne orizzontale R applicata al trasverso, si os- struttura esistente a sopportare il nuovo ca-
servano diverse deformazioni da comporta- rico e il numero massimo di piani che è pos-
mento statico, con maggiore resistenza op- sibile realizzare in conformità agli strumen-
posta dal telaio alla sollecitazione orizzonta- ti urbanistici e alle norme tecniche sismi-
le (figura 3). Più telai semplici uniti in succes- che, così come specificamente attestato e
sione generano un telaio multiplo unico, che documentato dal progettista incaricato dal
può essere orizzontale (in caso di capannoni committente. Essendo la certificazione per
o industrie) o verticale (in caso di palazzi).19 le sopraelevazioni una fase del procedimen-
Dal concetto di telaio, con relativa analisi dei to di autorizzazione, la stessa non sarà ri-
carichi, si evince come una eventuale so- chiesta per le sopraelevazioni ricadenti in

19
Cfr. Petrignani A., Tecnologie dell’architettura, cit., pagg. 107 e 108.

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CONDOMINIO
articolo

FIGURA 3 Comportamento statico di un trilite (a) e di un telaio (b) per effetto di una forza orizzontale.

zone dichiarate a bassa sismicità. nel rispetto dei regolamenti edilizi vigenti;
Considerando a parte gli interventi di so- b. altri interventi che, nel rispetto di quanto
praelevazione in edifici di rilevante interes- previsto dal punto C.2. e C.3. del D.M. 16 gen-
se pubblico, per i quali è previsto un control- naio 1996, prevedano – al di sopra dell’im-
lo sistematico (accertamenti in corso d’ope- palcato piano di copertura – la realizzazione
ra e di “conformità sismica” a lavori struttu- di un tetto leggero a falde inclinate con pen-
rali ultimati), in tutti gli altri casi alla certifi- denze minime e senza sostanziale variazio-
cazione, che si inserisce nel procedimento di ne della quota d’imposta e, quindi, senza
autorizzazione, non devono seguire da par- realizzazione di un piano in più.
te del comune controlli (in corso d’opera e fi- Inoltre, non si considerano soggetti ad auto-
nale) che restano comunque nella responsa- rizzazione e certificazione gli interventi di
bilità delle figure tecniche incaricate dal ristrutturazione con sopraelevazione conse-
committente. guenti a demolizione e ricostruzione com-
Stante il merito della norma statale, espres- pleta del fabbricato, nonché quegli interven-
samente riferito a «... numero massimo di ti con soluzioni progettuali che prevedano
piani che è possibile realizzare in sopraeleva- l’inserimento di una nuova struttura (per
zione e ... idoneità della struttura esistente a esempio in c.a. e/o acciaio in un edificio esi-
sopportare il nuovo carico» (comma 2, art. stente in muratura) alla quale risulti affidata
90, D.P.R. 380/2001), si ritiene che debbano per intero, dalle fondazioni alla copertura, la
essere soggetti ad autorizzazione e certifica- capacità di resistere alle azioni statiche e si-
zione solo gli interventi di sopraelevazione smiche di progetto.
che prevedano la realizzazione, anche par-
ziale, di un nuovo piano in elevazione. Con-
seguentemente, sono soggetti alla procedura
• Valutazione sismica
del deposito con controllo a campione:
e adeguamento dell’esistente
a. gli interventi di semplice innalzamento Alla luce delle nuove classificazioni sismi-
della quota d’imposta della copertura fina- che del territorio nazionale, delle esperienze
lizzati a obiettivi di miglioramento sismico innovative maturate in alcune regioni in te-
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ma di riqualificazione antisismica degli edi- alla ristrutturazione completa in chiave an-


ficati storici e delle aree di espansione, non- tisismica. Le tecniche di intervento più co-
ché i nuovi indirizzi in materia di pianifica- muni riguardano:
zione territoriale e urbanistica al fine di con- – inserimento di catene o cordoli in cemen-
trollare la compatibilità di tali scelte con il li- to armato, in modo tale da tenere legate
vello di vulnerabilità sismica delle diverse tra loro le murature portanti;
zone, possiamo affermare che la protezione – sostituzione dei solai fatiscenti o inter-
sismica del costruito in Italia assume di- venti di rinforzo per garantire una rigidez-
mensioni di particolare rilievo e priorità. za accettabile e un buon ancoraggio alle
Le attività di riqualificazione e riuso dell’esi- strutture verticali;
stente coprono da tempo una quota di mer- – eventuale rimozione delle falde dei tetti
cato superiore a quella delle nuove costru- troppo spingenti, per ridurre la spinta
zioni. La problematica è evitare che talune orizzontale su cui poggiano;
ristrutturazioni peggiorino le eventuali con- – consolidamento delle murature portanti,
dizioni di rischio sismico dell’edificio e valu- come il riempimento di quelle a sacco con
tare in che misura gli interventi sull’esisten- speciali malte cementizie; ripristino (dove
te costituiscono un modo per ridurlo con possibile) della tessitura della maglia mu-
misure di miglioramento e rinforzo20. Tra l’al- raria; chiusura di grosse bucature che po-
tro, le cose si complicano perché la loro resi- trebbero compromettere la rigidezza dei
stenza dipende sia dal sistema costruttivo muri; riparazione di profonde lesioni ecc.;
che dai materiali impiegati. – rinforzo delle fondazioni nei punti in cui
Tutto il patrimonio edilizio dei centri storici potrebbero cedere, sia per la natura del ter-
è costruito con sistemi e tecniche superati, reno, sia per l’indebolimento delle stesse.
per cui questi edifici necessitano di maggio- Ovviamente, soltanto una accurata perizia dei
ri interventi (tabella 3). tecnici può fornire la giusta valutazione delle
Ogni singolo edificio ha delle problematiche carenze e la necessità degli interventi necessa-
specifiche che richiedono l’applicazione di ri. L’insieme delle opere previste è tale da far
interventi diversi: si parte da un semplice conseguire all’edificio un maggior grado di si-
miglioramento antisismico fino ad arrivare curezza nei confronti delle azioni sismiche.
TABELLA 3 Valutazione di sicurezza e adeguamento sismico di edifici esistenti.
Procedura obbligatoria quando l’intervento prevede
– ampliamento o sopraelevazione dell’edificio (quest’ultima entro l’altezza massima consentita in
zona sismica)
– variazioni di destinazione d’uso che comportino incrementi dei carichi originari (permanenti e
accidentali) superiori al 20%
– effettuazione di interventi strutturali sistematici che modifichino l’impianto originario
dell’edificio
– effettuazione di un insieme di interventi strutturali di modifica o sostituzione quando questi
comportino una sostanziale modifica del comportamento globale dell’edificio

20
Il tutto in considerazione del fatto che la stragrande maggioranza delle costruzioni italiane è stata realizzata senza alcun cri-
terio antisismico ed è quindi da ritenere potenzialmente vulnerabile ai terremoti. Se a questo si aggiunge l’evidente bassa qua-
lità del costruito nei piani residenziali (pubblici e privati) realizzati nel periodo del boom edilizio, la scarsità dei controlli sulle
costruzioni, condoni e sanatorie, il dilagante fenomeno dell’abusivismo e una mancata attuazione di una vera politica di pre-
venzione, possiamo affermare che il grado di pericolosità è davvero allarmante. Cfr. Latina C., Dossier “Terremoto Normativo”,
in Costruire, n. 245, ottobre 2003.

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