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ARCHEOLOGIA MISTERIOSA

IL MISTERO di Osvaldo Carigi e Stefania Tavanti

DELLA PIRAMIDE DI
FALICON

«A nord di Nizza, a un centinaio di metri a sinistra, dopo l’incrocio dell’Aire Saint


Michel, sul cammino per il piccolo villaggio di Falicon, una strada conduce alla fra-
zione di Gaines e, attraverso un sentiero segnalato, si giunge in un quarto d’ora a
un pozzo naturale dominato da una piramide alta da 7 a 8 metri, molto rovinata».

In apertura,

Q
uella di Falicon, zioni a causa dell’azione erosiva ricostruzione della piramide di Falicon, in
paesino del diparti- degli elementi e di quella, ugual- un’elaborazione in 3D di Alberto
mento delle Alpi mente deleteria, dei visitatori e cer- Forgione.
Marittime, è una catori di improbabili tesori che, di
vera e propria pira- anno in anno, contribuiscono a
mide in scala ridotta, realizzata diminuirne l’altezza. Fortunata-
con pietre calcaree e caratterizzata mente, dopo molteplici richieste
da un andamento geometrico irre- di intervento al fine di scongiurar-
golare, in quanto costruita lungo ne la sparizione, nel 2007 è stata
un ripido pendio vicino alla som- iscritta nella lista dei monumenti
mità di Mont Cou o Chauve storici. Nel corso delle nostre ri-
(Monte Calvo). È priva della parte cerche ci siamo imbattuti, come il
superiore e versa in cattive condi- lettore avrà modo di constatare, in

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lo e, dopo un’ascesa «per la riferita monta-
gna», raggiunge «il mentovato buco» alle die-
ci e mezza della mattina. Grande è il suo stu-
ti pore quando vede, illuminata da un raggio di
sole che penetra obliquamente il foro, «una
grossa colonna d’alabastro, candida al par del-
la neve, eretta in mezzo di una gran sala». Nel
1965 lo studioso francese Robert Charroux, in
visita alla cavità sotterranea in questione, ripor-
ta che «… basta recarsi al villaggio di Falicon,
che si trova a monte di Nizza e domina la
città dalla collina, per poter scorgere a non più
di duemila metri di distanza questa scono-
sciuta piramide» che doveva avere in origine gli
spigoli lunghi 9 metri. «Interamente costruita
in lastroni di pietra viva, legati con una malta
ancor più tenace di quella che impiegavano i
Romani, cela una voragine dall’imboccatura
simile a un pozzo di due o tre metri di diame-
tro». Charroux descrive poi lo stesso effetto di
luce osservato da Rossetti, specificando che è
l’orientamento del portale a consentire al sole
«alle dieci di ogni mattina d’estate, di penetra-
re nel pozzo fino a illuminare una bianca co-
lonna calcarea centrale, sulla quale poggia l’in-
tera volta di un tempio sotterraneo».
In un piccolo villaggio della Francia meridiona- La piramide invisibile
le una misteriosa costruzione diroccata è dive- Stranamente, nelle 115 pagine del suo poe-
metto La grotta di Monte-Calvo, edito a To-
nuta l’enigma archeologico su cui si formulano rino nel 1812, nel quale Rossetti descrive
varie, affascinanti teorie: una piramide, la cui minuziosamente fatti e luoghi inerenti alla
sua scoperta, non viene mai citata espressa-
apertura conduce a una grotta, una sorta di mente la presenza della piramide. Come
tempio con indizi egizi, templari, indiani, persi- spiegare questa omissione? Lo abbiamo
chiesto agli studiosi Javier Sierra e André
no mitraici. Si tratta delle vestigia di un’antica Douzet. «Una delle mie fonti principali –
cultura o di un falso storico? dice Sierra – è stata La mysterieuse pyrami-
de de Falicon, di Henri Broch. L’autore ci-
ta l’opera di Rossetti e non fa molto caso al
un vero e proprio rompicapo circa la datazione della fatto che la piramide non vi sia menzionata, poiché
piramide e la motivazione per cui essa venne eretta. Le ritiene che Rossetti fosse interessato solamente al-
contraddittorie descrizioni della stessa e della grotta la grotta». Per Douzet, Rossetti non ne avrebbe
sottostante, le documentazioni storiche acquisite e i parlato volontariamente: «Secondo voci sarebbe
pareri, spesso discordi, degli studiosi hanno avuto il stata sua intenzione riservare la notizia per un’ope-
pregio di confermare l’enigma che circonda la costru- ra successiva». Un’altra ipotesi circa l’assenza nel li-
zione, lo stesso che, istintivamente, ci ha intrigato co- bretto di ogni riferimento alla piramide vuole che
sì tanto da farci decidere di intraprendere questo viag- la stessa, al momento della scoperta della grotta, fos-
gio tra storia e mistero. Tutto ha inizio nel Marzo del se talmente confusa nel paesaggio da non essere sta-
1803, quando l’italiano Domenico Rossetti, di pas- ta notata da Rossetti, ma per confutare questa esile
saggio a Nizza per vedere «i diruti avanzi dell’antica possibilità basta leggere la sua biografia, dalla quale
Cameneleon, città capitale delle Alpi marittime nei estrapoliamo poche ma esaustive righe: «poeta
tempi della Repubblica Romana», viene a sapere che estemporaneo, filosofo, tragediografo, archeologo e
«verso la sommità della vicina montagna vedeasi un avvocato, incarnò pienamente lo spirito dell’intel-
buco profondissimo, dal quale all’imbrunir del gior- lettuale illuminista ed enciclopedista erudito», e
no uscivano a gruppi i pipistrelli, che in quel linguag- ancora «… si appassionò alla speleologia e all’ar-
gio sono detti “ratte pignate”». Rossetti, di professio- cheologia, compiendo diverse esplorazioni». A una
ne avvocato, ma profondo conoscitore della storia an- persona dotata di un così vasto bagaglio culturale
tica, «curioso di veder siffatto loco», decide di visitar- poteva sfuggire una struttura artificiale?

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IL MISTERO DELLA PIRAMIDE DI FALICON
tare la sua volontà di tenersi lon-
tano da ogni spirito di partito.
Secondo lo studioso Enrico Cal-
zolari: «Si potrebbe attribuire la
piramide di Falicon a un movi-
mento ideologico neo-templare,
di stampo massonico. Quando
però ho letto dell’allineamento
Falicon-Tarquinia-Argos è salta-
to fuori il tema dei campi morfi-
ci, delle linee di forza. Ho quin-
di inserito le coordinate di Fali-
con nella carta del Mediterraneo
(43o 45’ N - 07o 16’ E) scopren-
do che il punto viene a coincide-
re con la bisettrice del triangolo
isoscele che è formato dal trilite
sormontato da losanga rinvenuto
nel Lozère (Francia), dal trilite
sormontato da losanga di Niolu
(Corsica) e dal quadrilite sor-
In alto, I possibili costruttori montato da losanga di San Lo-
i resti attuali della Sul frontespizio del poema vi è renzo al Caprione (La Spezia).
piramide di uno strano disegno. Opera di Dopo di che ho tracciato in car-
Falicon. una certa Sophie Lederk, raffigu- ta la linea Falicon-Roma e ho
In basso a destra, ra il nostro eroe in primo piano e avuto la seconda sorpresa. Conti-
frontespizio sullo sfondo una piramide che nuando la tracciatura la linea ha
dell’opera di egli indica con un dito. Quale si- raggiunto Atene-Paphos-Sidone
Domenico Rossetti, gnificato cela questa immagine? (Tyro). Troppe coincidenze per u
La grotta di Monte Catherine Ungar, nel suo Nou- poter accettare che la piramide g
Calvo (1812), in cui veaux aperçus del 1983, afferma di Falicon sia stata costruita nel- n
l’autore è che la piramide fu costruita pro- l’Ottocento. Occorrerà ap- m
raffigurato nell’atto prio da Rossetti e dal suo amico profondire». L’allineamento Fali- d
di indicare una Giovan Giacomo Vinay, allora con-Tarquinia-Argos, citato da p
piramide sullo consigliere della Prefettura di To- Calzolari, è uno degli elementi u
sfondo. rino, nonché proprietario del ter- della più sorprendente tra le ipo- t
reno ove si trova la grotta, a mo’ tesi avanzate circa l’origine della t
di visibile segnale, oseremmo di- piramide, cioè quella che vuole e
re turistico, per meglio identifi- del Nilo, che aveva visto il fiorire gli Etruschi costruttori dell’enig- s
care la grotta di Monte Calvo. di monumenti in stile egizio, matico monumento. Ad affer- g
Douzet reputa però ridicolo che pregni di significati ermetici. È marlo è Charles Lebonhaume, il d
«Rossetti e Vinay si siano messi noto che la piramide figura tra i quale espone questa teoria nel
a costruire o finanziare un tale simboli della Massoneria, infatti suo Le grand livre des piramides, I
lavoro, in quanto degli operai sa- molte di queste bizzarre opere in con una serie di indizi che però D
rebbero stati obbligati a recarsi muratura furono progettate da non trovano riscontri storici, in q
sul posto e dei lavori svolti sareb- membri della società segreta, ce- quanto gli Etruschi ad esempio v
be dovuta rimanere traccia. Dire lando spesso delle cavità sotterra- non costruivano piramidi, edifi- t
che questa costruzione è del XIX nee, in cui probabilmente si cele- cavano a secco e orientavano i lo- d
secolo sarebbe come sostenere bravano riti iniziatici. Se Rossetti ro templi e monumenti verso e
che le piramidi egiziane sono fosse stato un massone come punti cardinali intermedi. «I siti i
state edificate da Napoleone, per molti suoi colleghi intellettuali, segnalati sembrano interessanti – o
esempio, per farne dei fari per le si giustificherebbe la sua scelta spiega l’etruscologo Giovanni n
sue truppe». Tuttavia, all’epoca simbolica di collocare una pira- Feo – potrebbe trattarsi di luo- a
della scoperta di Rossetti in mide sopra l’antro da lui scoper- ghi con particolari caratteristiche c
Francia era scoppiata l’egittoma- to ma, in mancanza di documen- territoriali, anticamente reputate p
nia, a seguito della spedizione tazione certa, attestante o meno importanti, forse anche sacre. s
militare di Napoleone nella terra tale affiliazione, ci limitiamo a ci- L’ipotesi proposta dall’autore, di s

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ARCHEOLOGIA MISTERIOSA
n- In questa pagina,
o. altre immagini
l- della piramide di
la Falicon. Le poche
i- testimonianze
e, storiche
o documentali
o riguardanti tale
a- struttura rendono
i- difficile la sua
n- datazione, nonché
i- le sue effettive
o funzioni.
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er un’origine etrusca della piramide, sembra che pog- leggiamo che potrebbero essere stati proprio i Jaini-
e gi solo su basi tecniche; mancano prove concrete, sti a edificare la piramide di Falicon, nel corso del-
l- non potendo reggersi l’ipotesi solo su un toponi- le loro migrazioni in epoche remote verso l’Europa
p- mo (Falicon = Falisci. I Falisci erano gli abitanti e l’America del Sud, dove avrebbero costruito altre
i- dell’etrusca Faleria, l’odierna Civita Castellana, in piramidi, anche se sarebbe più appropriato parlare
a provincia di Viterbo), peraltro molto comune, e su di stupa, monumenti religiosi tipici dell’Asia Sud-
ti un “allineamento” che andrebbe valutato e spiega- orientale, che presentano solitamente una torre a
o- to più approfonditamente. Certo gli Etruschi por- forma di cono. Enrico Calzolari evidenzia come la
a tarono anche nella Gallia celtica saperi, conoscenze presenza nella Lunigiana di molti elementi simbo-
e e scrittura, ma ancora non si sa nulla su di una pos- lici, tipici della cultura indiana, abbia rafforzato il
g- sibile presenza etrusca nella regione di Falicon. Il si-
r- gnificato e l’origine della piramide francese restano
il dunque ancora da svelare».
el
s, I Templari e il culto solare
ò Da accertare è anche la presenza fino al 1921,
n quando venne asportata a colpi di scalpello da un
o vandalo, di una svastica che avrebbe ornato il fron-
i- tone del portale, situato nella facciata rivolta a Est
o- della piramide. La svastica, presente in molte civiltà,
o era anche il simbolo di un antico popolo dell’India,
ti i Jain, nonché segno sacro di Manu (l’egizio Mina
– o Menes, il celtico Menw, il greco Minos e il roma-
ni no Numa), e l’attuale frazione di Gaina, il sito più
o- antico della zona ove sorge la piramide e il più vi-
e cino a essa, in passato era chiamata Jain o Jaina, to-
e ponimo che troviamo citato anche in uno studio
e. sui castelli di Falicon di Edmond Rossi, esperto di
di storia ed etnologia regionale. Nel libro di Charroux

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IL MISTERO DELLA PIRAMIDE DI FALICON

rono appositamente
ritoccate per far sì
In alto e in basso a che, illuminate in
destra, una certa maniera,
la piramide di potessero dar vita a
Falicon è priva particolari figure:
della punta, ciò farebbe propen-
presentando quindi dere per l’ipotesi
una cima piatta, da che nella grotta si
cui si domina il riunissero i seguaci
territorio nizzardo. di un culto solare,
In basso a sinistra, capaci di calcolare
schema con precisione
rappresentativo quando l’astro
delle possibili avrebbe proiettato i
connessioni propri raggi su de-
storiche tra gli terminate parti.
Etruschi, alcuni L’affermazione di
luoghi del Douzet circa la pre-
Mediterraneo e sunta natura artifi-
Falicon. ciale della succitata
nesso tra questa zona e l’India, presenza di segni incisi a una A figura umana si ricollega a un in-
un collegamento, in un certo visibile sul rivestimento della fac- trigante passo del saggio Il tesoro
senso, estendibile anche alla più ciata Sud della piramide, stron- dei templari. Le ricchezze nasco-
vasta area ligure che deborda dal- cando ogni congettura artificiale ste di Franjo Terhart: «Su una
l’attuale Liguria. riguardo croci, svastiche e addi- collina a Nord di Nizza, sorge in
Pierre Bodard, dell’IPAAM (Isti- rittura una presunta figura uma- un fondo privato un edificio al-
tuto di Preistoria e Archeologia na, identificata da alcuni con il quanto insolito. Gli abitanti lo-
delle Alpi Marittime) limita la Baphomet dei Templari, scolpita cali lo chiamano da secoli la pi-
nella grande stalagmite della grot- ramide di Falicon; di essa si dice
ta, definendole incrostazioni o che fu eretta dai Templari e sia
fessure naturali. Tesi, questa, con- collegata da un camminamento p
testata da Douzet, secondo il sotterraneo a un antico monaste- g
quale «non ci vuole una laurea ro dell’Ordine (...) Non è una pi- t
in archeologia» per constatare ramide molto alta; la cavità inter- q
che certe stalattiti e stalagmiti fu- na raggiunge però notevoli r
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ARCHEOLOGIA MISTERIOSA
te nata dai Templari o di affiliazione templare», ma le In alto a sinistra,
sì sue teorie vennero rigettate dal mondo scientifico. ingresso alla grotta
n Secondo Edmond Rossi «questa costruzione non è posta sotto la
a, opera dei Templari, benché durante il medioevo piramide.
a abbiano frequentato la regione», mentre per Pierre In basso,
e: Bodard non è storicamente dimostrabile che l’Or- scalini presenti
n- dine avesse dei possedimenti nella zona. Possibili- all’interno della stessa
si sta invece è Douzet, poiché «avendo proprietà tut- cavità. Essendo sette,
si to intorno, è impossibile che l’Ordine abbia igno- numero sacro
ci rato questo luogo, ma non posso dire formalmen- ricorrente in molti
e, te l’uso che esso ne fece». Cauto nell’avallare o me- culti, tra cui quello
re no l’ipotesi templare appare Javier Sierra: «non esi- mitraico, è stata
e stono prove certe che siano coinvolti i Templari. avanzata l’ipotesi che
o Non ancora almeno». Da segnalare, tuttavia, che la grotta sia stata un
i nell’ottocentesco Viaggio nella Liguria Marittima tempio dedicato al
e- viene ricordata una Fontana del Tempio posta «nel- dio Mitra.
i. l’indirizzamento medesimo» della grotta di Monte
di Calvo, che avrebbe preso il nome dai «... Templarj,
e- ossia Cavalieri del Tempio, i quali ebbero un ostel-
i- lo in questo delizioso recesso. Della chiesa loro ri-
ta mangono in una villa alcune vestige».
n-
o Culti mitraici
o- Ogni datazione della piramide impallidisce, però,
na di fronte a quella fornitaci da Etienne Gotteland,
n strano patriarca, occultista e fondatore della setta
l- Universitalità Pratica, stabilitosi a Falicon nel 1922.
o- Basandosi su dati tradizionali egli «misurò 60 gra-
i- di di differenza dovuti alla processione equinozia-
e le, in senso inverso alla rotazione terrestre. Ora, se
ia si calcola lo spostamento di un grado in 72 anni,
o profondità. Su uno dei suoi muri qualcuno dise- l’età della piramide dovrebbe essere di 4.335 anni».
e- gnò nel XIII secolo una testa di Bafometto, un vol- Una vetustità che Bodard, nel 1970, ringiovanisce
i- to barbuto e cornuto che somiglia per certi tratti a di molti secoli, in base al ritrovamento di alcune
r- quello di Saint Merri di Parigi. Le corna potrebbe- steli funerarie nell’area circostante il monumento e
li ro essere in realtà anche pian- al fatto che da lì partiva l’ac-
te o foglie: l’immagine è trop- quedotto che alimentava Ce-
po indistinta per poterlo af- menelum (Cimiez), ipotiz-
fermare con sicurezza». La zando che la piramide facesse
scoperta, nei pressi della Rata- parte di un più vasto comples-
pignata, di una galleria colle- so di origine gallo-romana.
gata a un pozzo viene citata Ma ancora più significativa è,
anche da Henri Brosch, il a nostro avviso, la notizia, ri-
quale suppone una frequenta- portata nello stesso anno dal
zione templare dei luoghi, ba- dottor Cheveneau, membro
sando la sua opinione su una eminente dell’IPAAM che, nel
leggenda che vuole i cavalieri IV secolo, a Cimiez fosse
rossocrociati, occupanti la vi- stanziata una legione prove-
cina bastia, essere stati a cono- niente da Alessandria d’Egit-
scenza del sotterraneo che to. Il rinvenimento tra Cimiez
conduceva a una sala, dove es- e Falicon di tombe e sarcofagi
si avrebbero sepolto un botti- romani decorati con teste di
no. Già nel 1970 Maurice toro e con il gladio e la croce,
Guinguand aveva ipotizzato simboli associati a Mitra, divi-
che la piramide fosse stata edi- nità solare e petrogenita (nata
ficata nel 1260 a opera di cioè dalla roccia) di origine
«un’organizzazione patroci- iranica, il cui culto iniziatico e

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IL MISTERO DELLA PIRAMIDE DI FALICON

molti siti web, blog e forum, che


vuole la piramide essere la tomba
di un antico condottiero di pro-
babile origine egizia, poiché trat-
tasi di uno scherzo candidamen-
te confessatoci dall’autore. Senza
dubbio si è fin troppo fantastica-
to su tale diruto monumento ma,
ammettiamolo, anche questo ha
contribuito al fascino particolare
che esso esercita da oltre duecen-
to anni, un fascino che «non può
non farci sognare su questa anti-
ca testimonianza smarrita, oggi
minacciata da molteplici degra-
dazioni». Da Il Mistero egizio di
misterico si era ampiamente dif- Napoleone di Javier Sierra: «Mi
In alto a sinistra, fuso nell’Impero Romano, so- tenete sulle spine, commissario.
ancora uno schema prattutto tra i soldati, ha fatto Cos’altro avete trovato durante le
inerente al legame supporre che i legionari di Ci- vostre ricerche, Monsieur?».
tra Falicon e alcune miez fossero adepti del dio. Que- «Un’altra piramide. Forse la più
culture sto porta a un’intrigante possibi- straordinaria di tutte». «Davve-
mediterranee, tra lità. I santuari in onore di Mitra dati di Cimiez potrebbero aver ro?». «L’abbiamo individuata su
cui quella etrusca e erano solitamente ricavati in am- adibito la vicina grotta di Monte una montagna vicino Nizza. O
quella romana. bienti sotterranei e, come specifi- Calvo a luogo di culto, conside- meglio proprio sopra la città».
In alto a destra, ca M. Vermaseren, specialista nel rando anche il clima particolar- «Perché vi ha colpito più delle
colonna calcarea campo del culto del dio Mitra: mente temperato all’interno della altre?». «Senza dubbio per la po-
presente all’interno «La grotta simboleggia la volta prima sala, e aver contrassegnato sizione privilegiata. La piramide
della grotta. celeste. L’idea dominante è quel- il tempio con il monumento più non è molto grande: in origine
In basso a sinistra, la di rappresentare il dio Mitra rappresentativo del loro paese di non doveva superare i nove metri
copertina del libro tauricida in una grotta. La cifra 7 provenienza, ovvero una pirami- d’altezza, però domina ancora la
di Javier Sierra trova nel culto di Mitra un signi- de, costruita, come afferma Ed- baia della città e gode di una vi-
dedicato a ficato dominante. Certi rilievi mond Rossi, da autentici egizia- sta invidiabile sul Mediterraneo.
Napoleone e ai delle regioni danubiane rappre- ni alquanto lontani dal loro pae- Se non fosse che si tratta indub-
suoi contatti con sentano 7 cipressi (alberi solari) se. Quest’ultima ipotesi, ci preme biamente di una piramide,
l’Egitto. alternati a 7 pugnali ricoperti da sottolinearlo, non ha nulla a che avrebbe potuto ospitare benissi-
In basso a destra, un berretto frigio. A Doura 7 spartire con quella, riportata in mo un faro per le nostre navi...».
veduta di Nizza e scalini portano alla nicchia ritua-
del Mont Chauve, le. Spesso il tempio era orientato
presso cui si trova verso Levante, per permettere ai
Falicon. primi raggi del sole di penetrare
da una finestra o da un’apertura
praticata nella volta e colpi-
re direttamente l’effige del
dio». Nella grotta di Ratapi-
gnata vi sono sette gradini,
corrispondenti ai sette gradi
dell’iniziazione mitraica,
che accedono a una piat-
taforma su cui il sacerdote
avrebbe potuto officiare e,
nella sala vicina, un rigagno-
lo d’acqua, elemento purifi-
catorio del rituale mitraico.
Inoltre, l’apertura meridio-
nale della grotta è orientata
verso il sole. Dunque i sol-

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