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Il punto. L'offensiva di Primavera di Berlusconi.

Dato mille volte per finito e fin qui sempre in grado di rialzare la testa, Berl
usconi mette in campo la propria strategia di primavera per fronteggiare l'indeb
olimento seguito alla scissione finiana e allo scandalo Ruby e delle notti del b
unga bunga.
Il primo risultato è stato conseguito respingendo la mozione di sfiducia del 14 di
cembre e con la riconquista della maggioranza alla Camera grazie al terrore dei
parlamentari delle elezioni anticipate ed alla propria capacità di 'comprare' voti
(attraverso favori, leggine, poltrone).
Ora per reagire al calo di consensi e di fiducia di cui parlano tutti i sondaggi
, si utilizzano le solite e collaudatissime armi:
si rinsalda l'alleanza con la Lega (alla quale si lascia sostanzialmente la guid
a del governo) e con il Vaticano (dove la voce prevalente è quella di chi distingu
e tra i comportamenti personali del Presidente del Consiglio, criticabili come q
uelli di un qualunque cittadino, e l'effettiva azione del suo governo conforme a
i valori cattolici);
si fa il giro dei convegni e dei congressi dei micro partiti della destra per pa
rlare alla pancia dell'elettore reazionario: sui gay, sulla famiglia, sulla scuo
la privata, sui giudici comunisti, sulle tasse e l'impresa privata, si nega il p
agamento di prostitute ma si rivendica la 'gioiosità' del proprio stile di vita;
se non basta la compagnia di giro delle Santanché, delle Zanicchi, dei La Russa, d
ei Lupi – sguinzagliata nei salotti televisivi - a convincere l'opinione pubblica,
bisogna far tacere o almeno depotenziare le trasmissioni televisive ostili, più o
meno libere o più o meno espressione dell'opposizione (Ballarò, Annozero) e dare sp
azio ai fidati megafoni Ferrara e Sgarbi (ma quanto saranno efficaci?);
si deve rintuzzare il procedimento giudiziario sul caso Ruby (l'unico che verame
nte teme, non tanto per la possibile condanna quanto per gli effetti mediatici)
dichiarando da un lato di voler affrontare il processo (Ghedini) e dall'altro di
spiegando tutte le possibili mosse ostruzionistiche per ostacolarlo e impedirlo
(legittimo impedimento, conflitto di attribuzione della Camera per affermare la
competenza del Tribunale dei Ministri rispetto al giudice ordinario, proposte di
leggine ad hoc (riduzione dei tempi di prescrizione dei reati, intercettazioni
e altro) nel quadro di una riforma complessiva della giustizia, un vero e propri
o golpe, dalla realizzazione improbabile e comunque non in tempi brevi ma che se
rve a dare una patina di 'progetto organico' (ed acquisire eventuali alleanze es
terne alla propria maggioranza: leggi Pannella e i radicali) a ciò che ha il solo
scopo di garantirne l'impunità e l'improcessabilità).
Se anche l'amico Gheddafi riuscisse a sventare la rivolta libica e a restare al
potere, un altro punto a suo favore si realizzerebbe.
Insomma Berlusconi lavora per allontanare le elezioni e nel contempo per arrivar
ci preparato in qualunque momento si svolgano e tenendo in tasca il possibile co
lpo di scena: la figlia Marina Berlusconi candidata premier. Una proposta che av
rebbe la forza, nel suo elettorato, di mettere insieme il nome Berlusconi con il
suo essere donna e relativamente giovane. Insomma la peggiore prospettiva futur
a possibile è Berlusconi (padre) Presidente della Repubblica, Berlusconi (figlia)
Presidente del Consiglio, Bossi senatore a vita e l'Italia del nord completament
e nelle mani della Lega.
E le opposizioni? Caduta l'ipotesi di un rovesciamento parlamentare del governo
Lega-PDL e di un'alleanza del PD con il centro destra conquistato da Fini e Casi
ni, non esiste ancora una strategia chiara e definita di programmi, di alleanze,
di leadership della coalizione alternativa.
E Veltroni invoca la mobilitazione in aiuto dei ribelli libici. Forse siamo noi
che dovremmo chiedere aiuto a loro ….
6 marzo 2011 - Maurizio Zaffarano

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