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Università degli studi di Firenze

Master
Teoria e Metodologia
dell’allenamento
Marella prof. Mario
Premesse

• Un soggetto che pratica sport viene


considerato nell’immaginario collettivo
come esempio di benessere e cultura
fisica, ma sappiamo invece che, secondo il
principio di adattamento, la pratica di una
attività sportiva in modo regolare e
continuativo per più di 5 anni (in uno
stesso sport) agisce sul nostro organismo
provocandone modificazioni strutturali e
organiche.
Laboratorio di Metodologia dell’allenamento e Biomeccanica applicata – Settore Tecnico - FIGC
Verchoshanskij 2001
• Sappiamo che l’allenamento porta allo sviluppo
della maestria sportiva caratterizzata da una
continua specializzazione intesa come
miglioramento stabile adattativo che viene
determinato dalla specificità motoria e dalle
caratteristiche della disciplina sportiva stessa.
• Questa specializzazione si esprime soprattutto
nelle caratteristiche qualitative e quantitative
delle trasformazioni morfofunzionali e nelle
trasformazioni adattative che dipendono da:
• specificità dei movimenti dell’esercizio di gara
• dalla specificità dei movimenti dell’allenamento
• dalla specificità degli effettori esterni che lo
accompagnano.
Laboratorio di Metodologia dell’allenamento e Biomeccanica applicata – Settore Tecnico - FIGC
Zotko 2000
• Se l’atleta viene considerato come un
“sistema biologico”, il compito si
riduce:
• alla verifica dello stato del sistema
• alla descrizione del modello dello
stato finale
• alla descrizione della sequenza di
obiettivi parziali ed intermedi per il
raggiungimento del modello finale

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Boiko 1997
• L’allenamento costituisce un processo che
dipende dallo sport praticato in cui l’atleta è un
“sistema motorio funzionale”, questo
“sistema” è diretto verso uno scopo: la
prestazione.
• Lo sviluppo del “sistema” dipende dalla
frequenza di applicazione di stimoli adeguati
che devono essere sempre costituiti da
parametri energetici, spaziali e temporali.
• Lo scopo degli stimoli indotti dall’allenamento
è quello di alterare l’omeostasi per indurre gli
adattamenti da parte dell’organismo.
Laboratorio di Metodologia dell’allenamento e Biomeccanica applicata – Settore Tecnico - FIGC
Premesse
Le tendenze della Metodologia dell’allenamento negli sport di
alta prestazione sottolineano che:

gli “artefici dello sport” non si possono considerare


“atleti che fanno i calciatori, pallavolisti ecc., ma
solamente calciatori, pallavolisti ecc.
La fisiologia, la biochimica, ma anche l’attenta osservazione delle risposte
da campo indicano che, nell’alta prestazione, siamo di fronte ad organismi
che si sono adattati ad un determinato sforzo diventando
strutture“morfofunzionali”. (Boiko,1997, Tschiene P. 1990)

L’organismo si è adattato a questo tipo di sforzo, il


range di possibilità fisiologiche sono diventate
tipiche dell’essere calciatore, pallavolista ecc.

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CHI E’ ALTA PRESTAZIONE

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Pool della forza degli arti inferiori
• forza generale degli arti inferiori
espressa nella spinta
concentrica verso l’alto senza
alcun contromovimento SJ 90°

• forza speciale degli arti inferiori


espressa nella spinta
eccentrica concentrica con
l’aiuto del movimento degli arti
superiori CMJL

• forza specifica degli arti inferiori


espressa nella spinta
eccentrica concentrica con l’uso
degli arti superiori secondo la
tecnica della presa alta frontale
CMJLs
ANALISI QUANTITATIVA
Se consideriamo la variabilità del gruppo:
non sempre chi esprime molta forza in un test standardizzato (CMJL) riesce
ad esprimere questo indice nel gesto specifico (CMJL specifico) e viceversa

Soggetto CMJ CMJL


0 Libero specifico

44 cm 38 cm

Soggetto CMJ CMJL


1 Libero specifico
41,5
cm 43,3 cm

Talvolta l’esecuzione di un gesto specifico è talmente strutturata


da renderlo, contrariamente alla logica, più efficace
Morfofunzionalità

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Parata alta Frontale ANALISI QUALITATIVA
DIFFERENZA TRA GESTO SPECIALE E
GESTO SPECIFICO
Ginocchio Busto Braccio

media 87,46° 82,91° 94,14°


CMJ L
dev st 10,33 6,87 24,63
109,44
Parata alta frontale media 100,96° 84,72°
°
CMJs dev st 15,51 6,87 19,15
CMJ L Parata alta frontale

Sbilanciato in avanti; il “parallelismo” ottimale il


rapporto Busto- rapporto busto-ginocchio
Ginocchio è di 0,94°. è di 108°.

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Il principale fattore che determina l’influenza di un’unità d’allenamento
sull’organismo dell’atleta è l’entità del carico (Platanov 2004).
Se si vuole migliorare la capacità di prestazione sportiva, sono necessari
stimoli di carico adeguati (Weineck).

Le citazioni dimostrano che una teoria specifica dell’allenamento si deve


basare sulle esigenze di gara:
“Il miglior maestro per l’allenamento è la gara” (Kramer 1987),
“Dalla gara capiamo che cosa dobbiamo allenare”
(Krauspe/Rauhut/Teschner 1990),
“Se la gara è il miglior allenamento è anche vero che un buon
allenamento deve per forza avere il carattere di una gara” (Northpoth
1988).

Da queste citazioni risulta che l’allenamento della condizione deve assimilarsi


alla pratica del gioco o possibilmente integrarsi in essa; tanto più con i bambini
che si impegnano e hanno i migliori risultati se l’esercizio ha in se una forte
componente ludica o che si avvicini il più possibile a ciò che li ha attirati al
calcio, ovvero la partita di calcio.
Le ricerche di Lussier, Buskirk, (1977) e di Mahon, Vaccaro
(1989) dimostrano che, grazie un allenamento regolare, che
preveda corsa su lunghe distanze o per periodi prolungati,
oppure in giochi sportivi in cui si corre molto come il
calcio, si ottiene un miglioramento notevole della capacità
di prestazione.

Armstrong nel 1990, ci indica che l’alta intensità durante


un incontro di calcio svolta da giovani calciatori, risulta
essere compresa in una target zone superiore a 170 battiti
al minuto.
La letteratura scientifica ci indica che, nonostante alcune
particolarità che sono legate all’età, i giovani mostrano gli stessi
meccanismi di adattamento degli adulti, per i quali però
aumentano non soltanto le prestazioni morfologiche e
cardiopolmonari, ma anche i parametri fisiologici come ad
esempio la soglia anaerobica.

In corrispondenza all’età biologica la capacità di prestazione di


resistenza è sviluppata diversamente; esistono soggetti
accelerati che manifestano una maggiore capacità di
prestazione, e soggetti ritardati che mostrano capacità minori.
Le analisi di alcuni autori, dimostrano che nei bambini un
allenamento calcistico settimanale, inclusa la partita, comporta già
un aumento della capacità di prestazione di resistenza e, di
conseguenza, un aumento della capacità di prestazione psico-
fisica.

L’effetto positivo di una esercitazione calcistica della resistenza


che rispetti le particolari esigenze infantili, viene dimostrato anche
dal fatto che soprattutto nell’età giovanile, a causa di un livello
iniziale molto ridotto dell’allenamento dei principianti, si verificano
miglioramenti persino di altre capacità fisiche come, ad esempio
della velocità, della forza istantanea, della resistenza di velocità,
della forza, della resistenza di forma e della capacità coordinative.
ALLENAMENTO E POTENZA AEROBICA

GUTIN ’76, LUSSIER 77, BAILEY ’84, MIRWALD ’84


GILLIMAN ’80, FREEDSON ‘80
L’ATTIVITA’ FISICA O L’ALLENAMENTO HANNO UN
EFFETTO RIDOTTO O LIMITATO SULLA MASSIMA POTENZA
AEROBICA PRIMA DELL’ADOLESCENZA.
L’ALLENAMENTO FISICO PUO’ PORTARE AD AUMENTI DI
EFFICIENZA FISICA AI LIVELLI SUBMASSIMALI CHE PERO’
SONO INDIPENDENTI DA QUELLI CHE SI VERIFICANO A
SFORZI MASSIMALI
LA MAGGIORANZA DEI RISULTATI SUGGERISCE CHE L’ALLENA
BILITA’ DELLA POTENZA AEROBICA NEI PREADOLESCENTI E’
INFERIORE ALLE ASPETTATIVE, MALGRADO LE MIGLIORATE
PRESTAZIONI ATLETICHE
ALLENAMENTO NELL’ETA’ PREPUBERALE
1) TENER PRESENTE DELLE CARATTERISTICHE DI
SVILUPPO (ACCELERATO – RITARDATO) PER CUI
L’ALLENAMENTO DEVE ESSERE INDIVIDUALIZZATO

2) KLIMT (1973) HA OSSERVATO CHE IN BAMBINI DI 8


–9 ANNI, IL TEST SUI 600 – 800 M. DOPO LA CORSA,
HANNO IL LATTATO MOLTO ELEVATO CHE
TORNA AL LIVELLO DI BASE DOPO UNA ORA.
RESISTENZA DI BREVE DURATA MASCHI E FEMMINE
ANNI 9
La
14
MASCHI
12
FEMMINE
10

INIZ. MAX RECU INIZ. MAX RECU


M.50 NUOTATORI CORSA M.200 NON
ALLENATI
Bormann, Pahlke, Peters (1981)
LA RESISTENZA NELL’INFANZIA
L’ALLENAMENTO INFANTILE DOVREBBE AVERE IL
COMPITO DI CREARE LE BASI DELLA RESISTENZA DI
BASE, MA NON QUELLE DELLE CAPACITA’ SPECIALI DI
RESISTENZA

CORRERE A LUNGO MA LENTAMENTE, CIO’ CHE


STRONCA NON E’ LA DURATA MA LA VELOCITA’
INCREMENTO ANNUALE
ETA’ CONOLOGICA E BIOLOGICA
numero
Kemper Verschuur 1971

70

60

50

40

30

20

10

9 10 11 12 13 14 15 16
Età cronologica Età biologica
MASCHI INCREMENTO
PESO/ALTEZZA
FEMMINE PESO/ALTEZZA
INCREMENTO
SCOSTAMENTI TRA ETA’CRONOLOGICA
E SCHELETRICA

(WUTSCHERK, SCHIMIDT, KOTHE 1985)


SCOSTAMENTO DELLA STATURA TRA SOGGETTI A
SVILUPPO ANTICIPATO O RITARDATO

WUTSCHERK, SCMIDT, KOTHE 1985


ETA’ CRONOLOGICA ETA’ DI
SVILUPPO BIOLOGICO
EQUILIBRIO E ETA’
CRONOLOGICA E OSSEA
LA FORZA

I test di forza per gli arti inferiori, che abbiamo scelto,


vogliono osservare questa importante capacità e
valutare la variazione negli anni.
L’interesse del salto in alto, come test della potenza
muscolare, è stata avallata da molti studi recenti; infatti i
soggetti che realizzano un salto molto elevato sono in
possesso anche di una maggiore percentuale di fibre
veloci.
Studi realizzati sulla piattaforma di forza (Davies e Yung,
1984) mostrano che l’altezza raggiunta in un salto
verticale è correlata con il picco di potenza prodotto
durante la fase di spinta. I
LA FORZA DEGLI ARTI
INFERIORI FEMMINE
Età media anni 10 2 mesi di allenamento e di inattività

35

30 Distensione panca

25 Estensione
delle gambe
20

15

10

0
Pre Post Decremento
ALLENAMENTO
Faigenbaum 1996
L'allenamento di forza I bambini non possono potenziare la forza
determina nei bambini danni muscolare perché essi non hanno sufficiente
alle loro cartilagini di testosterone.
accrescimento. Sebbene il testosterone sicuramente
Basandosi sui risultati delle intensifichi la forza muscolare, esso non è
ricerche mediche, negli studi essenziale per il raggiungimento dei risultati
condotti su bambini relativi di forza. Dopo tutto le donne e le persone
agli allenamenti di forza, non anziane mostrano miglioramenti
si sono mai verificati danni impressionanti nella forza muscolare sebbene
alle cartilagini di essi posseggano quantità molto piccole di
accrescimento. Anzi è proprio testosterone.
vero l'opposto. Nei Gli incrementi di forza in bambini di 10 anni al
preadolescenti gli esercizi di termine di un programma di allenamento
resistenza progressiva condotto per due mesi con frequenza
costituiscono il modo migliore bisettimanale. Il gruppo dei sedentari ha
per incrementare lo sviluppo mostrato un aumento del 13% di forza dovuto
muscoloscheletrico. al normale sviluppo auxologico. I coetanei che
si sono allenati hanno evidenziato aumenti
della forza 5 volte superiori ai coetanei del
gruppo di controllo, attestandosi al 74,3%.
RIPETIZIONI ALLENANTI
I BAMBINI E GLI ADOLESCENTI POSSONO COMPLETARE TRA
I 10 E I 15 RIPETIZIONI CON IL 70% DELLA RESISTENZA MASSIMA

Si raggiunge i più alti livelli di forza e resistenza muscolare


quando i ragazzi svolgono da 13 a 15 ripetizioni
con un carico moderato; a 6-8 ripetizioni con un
carico più alto (Esp età media 8 anni ) Faigenbaum 1996
Controllo Poche ripet. Alta Molte rip.
intensità bassa intensità
(6-8) (13-15)
Estensione delle gambe >13,6% >31% >40,9%
FORZA
Distensione su panca >4,2% >5,3% >16,3
FORZA
Estensione delle gambe >3,7 rip. > 8,7 rip > 13,1 rip.
RESISTENZA
Distensione su panca >1,7 >3,1 rip. >5,2 rip.
RESISTENZA
ANNI CRONOLOGICI 10
ANNI CRONOLOGICI 11
ANNI CRONOLOGICI 12
PROGRAMMA DIALLENAMENTO GIOVANISSIMI
SOTTOSITEMI
F. Rapida e coordinazione rapida VA15%
Cap. Coordinative
VA 12%

Rapidità
VA12%
Basi tecniche VA.50% Resistenza VA8%

Cap. di sostegno
e di flessibilità
Martin D. J. Nicolaus (1997) VA 8%
PERIODIZZAZIONE ALLENAMENTO
GIOVANILE (TSCHIENE 1977) (BLEY 1977))
GARE

100
90
80
70 A
A A A
60
50
40
30
20
10
0
NATALE PASQUA ESTIVO INVERNO
Partita: spazio 35x25m
5vs5
Percorso motorio: si basa
sulla conduzione e tiro in
porta con due momenti di
equilibrio monopodalico su
“medusa”

Esercitazione tecnico-
situativa: partita con meta, la
porta larga 10m deve essere
superata in guida della palla
per fare gol, unica eccezione
il gol di testa.

Esercitazione tecnica: in due quadrati di 20x20m le squadre 4vs1 ogni volta che la
squadra in possesso palla esegue 10 passaggi consecutivi o viene superato il tempo di
1 minuto viene cambiato il giocatore che deve intercettare il pallone; recupero 30s.
Relazione tra la quantità di tempo dell’allenamento passato a diverse fasce di
frequenza cardiaca diviso per ogni bambino esaminato.
La maggior parte del tempo la Fc è tra i 130-140 batt/min ai i 170-180 batt/min
Principio apparentemente senza dubbi: il lavoro muscolare è condizione
essenziale allo sviluppo, al potenziamento, al miglioramento in generale
della funzione motoria
QUESTA AFFERMAZIONE E’ SOLO PARZIALMENTE VERA

Se da questa affermazione discende che il lavoro fisico è il responsabile del


miglioramento della performance motoria, l’affermazione diviene sbagliata
Introduzione

Ancora oggi,la gran parte dell’allenamento si svolge solo


al motore: il muscolo

Se “costruire” un rilevante volume muscolare è oggi un problema


relativamente semplice, per costruire un campione serve la capacità di
gestire tali muscoli
( Handel ER, Schwartz JH, ecc. 1991) Principies of neural science

Ancora oggi sono sconosciute le possibilità di intervento


sul vero pilota ed artefice delle nostre prestazioni motorie:
Il Sistema Nervoso Centrale
Conseguenze operative
Si può affermare che la prestazione muscolare e più
ancora l’efficacia di un gesto atletico dipende da come
il nostro sistema nervoso gestisce la rete muscolare

Questa affermazione è verificabile ogni giorno, infatti si chiede all’atleta “ di metterci


la testa”

UN OTTIMALE SFRUTTAMENTO DEL MOTORE MUSCOLARE DA PARTE DEL


S.N.C IMPLICA UN’OTTIMIZZAZIONE DEI TEMPI DI CONTRAZIONE E
RILASCIAMENTO DEI MUSCOLI PRINCIPALI RISPETTO AGLI STABILIZZATORI
E AGLI ANTAGONISTI.

CONTEMPORANEAMENTE PER EVITARE DISPERSIONI DI FORZA E’ CRUCIALE


CONSERVARE IL PESO DEL CORPO BEN CENTRATO RISPETTO ALLA POSIZIONE
DEI NOSTRI PIEDI (CONTROLLO DEL CENTRO DI
MASSA
La possibilità di una corretta gestione delle procedure motorie dipende
sia
• da strutture nervose adeguate,
• da un’incessante raccolta di informazioni che il SN risece a
raccogliere dalla periferia e da come analizzarle

PER ESEMPLIFICARE POSSIAMO PARAGONARE LA MUSCOLATURA


DISPONIBILE AD UNA MACCHINA DI GRANDE POTENZA
SE L’AUTO è IMPEGNATA SU UN RETTILINEO, LA SUA
PRESTAZIONE SARA’ QUALSIASI INDIPENDENTEMENTE DAL
PILOTA
SE IL PERCORSO E’ MOLTO VARIATO, LA QUALITA’ DEL PILOTA
PUO’ STABILIRE IMPORTANTI DIFFERENZE DI RESA PER DIFFERENTI
CAPACITA’ NELGESTIRE LA POTENZ DISPONIBILE

AUMENTARE LA POTENZA DELLA MACCHINA NON NECESSARIAMENTE


MIGLIORERA’ LA PRESTAZIONE DEL PILOTA PIU’ MODESTO, ANZI
L’AUMENTATO PESO DELL’AUTO POTREBBE ULTERIORMENTE
ACCRESCERE IL DIVARIO DI PRESTAZIONE
La macchina sportiva

• E’ esperienza comune come negli atleti


masse muscolari non sono
necessariamente espressione di gesti
atletici migliori.
• La velocità di esecuzione, la potenza , la
precisione di un movimento, la resistenza
appaiono dipendere da qualcos’altro che
non il muscolo
1990 -2008 Physical 12-13 Km
per game is
Performance now
normal.

• Increased distances covered at high speed Æ


(50% more than 1965)
• Number of sprints per game in Premiership has
doubled since 2002.
• Average number of high intensity activities has
almost doubled since 2002.

Richard Bate, with permission


Activity profile during an elite
soccer game
km/h Running
Running speed
speed

Time
Total distance
Sprints
La fatica durante la partita
Fig. 5

160

140
Distance covered by sprinting (m)

120

100
*
¤
80 *
* *
60 *
40

20

0
0-15 15-30 30-45 45-60 60-75 75-90

Time (min)

Mohr et al., 2003


Performance delle ripetute di
sprint (5x30 m) nella gara
4.9 Before match
#
After first half #
After second half #
4.8
#
Time of 30-m sprints (s)

4.7
#
4.6

4.5

4.4

4.3

0.0
1 2 3 4 5
Number of sprints

Krustrup et al. 2006


Muscle glycogen before and after
the game
100
Empty (0)
Almost empty (1)
Partly full (2)
Full (3)
80
% of the fibers

60

40

20

0
Before After Before After Before After Before After
game game game game game game game game

ST fibers FTa fibers FTx fibers All fibers

Krustrup et al.,
2006
Distance (m)

0
50
100
150
200
250

0-5min

5-10min

10-15min

15-20min

20-25min

25-30min

30-35min

35-40min

40-45min

Time (min) 45-50min

50-55min

55-60min

60-65min

65-70min

70-75min
Fatica temporanea

75-80min

80-85min

85-90min

+
Ripetute di sprint m.30 prima e
dopo la partita Before match
After an intense period in first half #
5.0
After an intense period in second half #
#
Perfomance of 30-m sprints (s) 4.9

# *
4.8 *
*
#
4.7

4.6

4.5

4.4
1 2 3 4 5
Number of sprints

Krustrup et al., 2003


SPORT MOTORISTICI

Gli sport motoristici sono


tradizionalmente considerati tra le
attività sportive di destrezza, in cui
l’abilità tecnica e il mezzo
svolgono un ruolo preminente
rispetto alle doti atletiche.

Nella Classificazione Generale della Attività


Sportive (Dal Monte ’69 - Lubich ‘90) gli sport motoristici
sono inseriti fra le attività di destrezza:

•a NOTEVOLE (Motocross) o SCARSO


impegno muscolare
CLASSIFICAZIONE DEGLI SPORT IN BASE
ALL'IMPEGNO CARDIOVASCOLARE

ATTIVITA' SPORTIVE CON IMPEGNO


CARDIOVASCOLARE DI TIPO
NEUROGENO

caratterizzate da aumenti della frequenza e non della


portata cardiaca, dovuti, soprattutto nelle
competizioni ad importante impatto emotivo con
incrementi medi-elevati della FC
Protocolli cardiologici per il giudizio di idoneità allo sport agonistico 1995 -
(Comitato Organizzativo Cardiologico per l'Idoneità allo Sport)
Competizioni motociclistiche
Classe Motore
MONOCILINDRICO DA 80 A
Rispondono ad un ben preciso 125 125 CC
regolamento tecnico e 1 O 2 CILINDRI DA 175 A
sportivo edito dalla F.I.M. 250 250 CC

4 tempi sotto 800 cc


Moto GP
Da oltre 750 cc a 1000cc 2-
Moto derivate dalla SUPERBIKE (SBK) 3-4 cil Da oltre 850 cc a
1200cc 2 cil.
produzione di serie
Da oltre 400 cc a 600 cc 4
Superbike (campionato mondiale) SUPERSPORT (SS) cil.,Da oltre 500 cc a 675 cc
3 cil, Da oltre 600 cc a 750
Superstock (campionato europeo) cc 2 cil

Supersport (mondiale ed europeo) SUPERSTOCK (SST) Come supersport

C.I.V. campionato Italiano velocità


Superbike, Supersport, Superstock, 125 cc GP

• Coppa Italia (Superstock, 125 cc Sport)


• Altri trofei nazionali Premier Cup
(superstock,supersport)
I 4 CIRCUITI DELLA COPPA ITALIA Anno
costruzione
di
1972

Anno di costruzione 1951 MAGIONE – Circuito Lunghezza


circuito km 2.507
VALLELUNGA- Lunghezza
Internazionale
circuito km 4.085 (per le
moto km 4.110)
nazionale M.U. Internazionale

Campagnano di RM Lunghezza circuito Club km 1.746 Borzacchini (PG) Senso di marcia orario

Larghezza pista 10 metri


Senso di marcia orario
Larghezza
Larghezza pista 11 metri rettilineo 10 metri
partenza/arrivo
Larghezza rettilineo
14 metri
partenza/arrivo 7 a destra 4 a
curve
sinistra
9 a destra 5 a
Curve
sinistra

Anno di costruzione 1969


MISANO – (repubblica di
Lunghezza circuito
Internazionale
km 4226 m San marino) Anno di costruzione 1972

Lunghezza circuito
Senso di marcia orario 5.245 m
Internazionale

Larghezza pista 12 metri Senso di marcia orario

Larghezza pista 10 metri


Larghezza rettilineo
14 metri
partenza/arrivo Larghezza rettilineo
15 metri
partenza/arrivo
Curve 9 destra, 4 sinistra
Curve 9 a destra 6 a sinistra

CIRCUITO INTERNAZIONALE MUGELLO- Scarperia ( FI)

Le 15 curve del Mugello


La fatica nei piloti di moto

•FATTORE PSICHICO
• Attivazione massiccia del SNS (dovuta a componenti
psicogene
• Concentrazione e attenzione

FATTORI AMBIENTALI
• Temperatura esterna

FATTORI FISICI
• Impegno muscolare di tipo misto statico-dinamico
Allenamento 100% 10%
15%
30%
80%
30%
10%
60%
85% 30%
40%
60%
20% 30%
0%
Programmazione prep. prep. Speciale per.
Fondamentale Agonistico

• Periodo preparatorio ES. GENERALI ES. SPECIALI ES. SPECIFICHE GARE

• Periodo agonistico
• Periodo di transazione

Forza

Resistenza
Parametri presi in esame
•FCmedia
•FC media
•FCmax
•FC max

Impegno
cardiocircolatorio
Frequenza cardiaca in gara

Modificazioni Testmassimale
Test massimale
dasforzo
da sforzola
laFCU
FCU
stabilometriche
Max carico, FC iniziale,
FMU, FC 1’, FC 2’
•• DatiBaricentro
Dati Baricentrogenerale
generale
•• Velocitàdel
Velocità delCoP
CoP
•• Varianzadella
Varianza dellavelocità
velocità
•• Areadel
Area delGomitolo
Gomitolo
Coppa Italia – 600 Stock
Pilota 1
Frequenze 160-170 170-180 180-190
Minuti 2’05” 6’00” 10’25”
9 giri
FC media: 178,4 bpm
FC max: 188 bpm
56,3 %

Pilota 2
Frequenze 160-170 170-180 180-190 190-200
minuti 2’25” 040” 3’50” 14’50”

FC media: 192 bpm


FC max: 200 bpm 70,6 %

Pilota 3
Frequenze 160-170 170-180 180-190 190-200
Minuti 1’25” 2’30” 15’ 05” 1’00”

FC media: 182,7 bpm


FC max: 192 bpm 75,4 %
Trofeo Premier Cup 600 stock
Pilota 4
Frequenze 160-170 170-180 180-190
Minuti 3’ 00 12’ 00 5’10”

FC media: 175,6 bpm


FC max: 185 bpm 59,5 %

Trofeo Premier Cup 600 aperta


Pilota 5 Pilota 6

Frequenze 160-170 170-180 180-190 Frequenze 160-170 170-180 180-190


Minuti 0’35” 6’15” 5’35” Minuti 4’00” 9’ 35” 5’ 30”
FC media: 180 bpm 51 – 45,5 % FC media: 174 bpm
50 – 28,8 %
FC max: 187 bpm FC max: 186 bpm
Impegno
cardiocircolatorio
Età FC media FC Max FC min FMU FC Max
% FMU
26 ± 5,5 180,6 ± 6,6 189,6 ± 5,6 151,3 ± 5,3 172,5 ± 2,8 110,14%
Valutazione stabilometrica
PRIMA E DOPO LA GARA
1. Occhi aperti bocca aperta
2. Occhi chiusi bocca aperta
3. Occhi chiusi bocca aperta immaginando il percorso gara

POSIZIONE BARICENTRO MEDIO:


Durante le valutazioni post gara il baricentro
medio tende a spostarsi in avanti rispetto alla
posizione pre-gara.

AREA DEL GOMITOLO


I piloti di moto osservati presentano valori
inferiori alla normalità.
I giocatori di alto livello

Giocatori Altezza in Peso in Tensione Peso


cm kg corde racchetta
AGASSI André 180 76 30 360 g
BECKER Boris 193 84 29 358 g
BRUGERA Sergi 185 73 25 290 g
COURIER Jim 185 78 32 305 g
FORGET Guy 190 80 26 368 g
IVANISEVIC Goran 193 73 26 380 g
NOAHYannick 193 85 28 378 g
SAMPRAS Pete 185 72 26 440 g
STICH Michael 192 79 26 355 g
WILANDER Mats 182 77 26 345 g
Il processo aerobico
MATCH1 (DEVILLE STEPHANIE) 11/01/00
200 La potenza
180
160
140 - sforzi continui
120
80-90% della PMA
100
80 20-45 min.
60 - interval training lungo
40
20 PMA +3 km/h
0
0' 10' 20' 30' 40' 50' 60' 70' 80' 90' 3-5 min. 5-6 blocchi
- interval training breve
PMA +7 km/h
15 sec. recup. 45 sec. 12-15 blocchi
- il breve/breve
La capacità 15-30 sec. 6 ripet. per 5-10 blocchi

- sforzi continui di elevata intensità


85% della PMA 30 min.
- sforzi continui di media intensità
75% della PMA 45 min.
- resistenza di base
50-60% della PMA >1h
TEMPI di REAZIONE a
STIMOLI VISIVI
TEMPI di REAZIONE a
STIMOLI VISIVI
VARIAZIONI dell’INTERO
GRUPPO a SINISTRA
VARIAZIONI dell’INTERO
GRUPPO a destra
VARIAZIONI dell’INTERO
GRUPPO al CENTRO
Est-ang Est-ang
Velocità ed Angoli 2a Porta Cristian Mayer
Val Badia 2002
Velocitàangolare cav-sn cav-dx Velocitàangolare gino-dx gino-sn Velocitàangolare anca-dx anca-sn
200 200 200
150 150 150
100 100 100

ω [gradi/s]
ω [gradi/s]
ω [gradi/s]

50 50 50
0 0 0
t[s] t[s] t[s]
-501,00 1,50 2,00 2,50 3,00 3,50 4,00 -501,00 1,50 2,00 2,50 3,00 3,50 4,00
-501,00 1,50 2,00 2,50 3,00 3,50 4,00

-100 -100 -100


-150 -150 -150
-200 -200 -200

Angoli corporei 3D cav-sn cav-dx Angoli corporei 3D gino-dx gino-sn Angoli corporei 3D anca-dx anca-sn
180 180 180
160 160 160
140 140 140
120 120 120
[gradi]
[gradi]

[gradi]
100 100 100
80 80 80
60 60 60
40 40 40
20 20 20
0 0 0
1,00 1,50 2,00 2,50 3,00 3,50 4,00 1,00 1,50 2,00 2,50 3,00 3,50 4,00
1,00 1,50 2,00 2,50 3,00 3,50 4,00

t[s] t[s] t[s]

3a Porta
t=0,78 s t=1,36 s t=1,58 s t=2,18 s t=2,28 s

Cristian Mayer Angoli del


Val Badia 2002 Ginocchio

Pieg-ang Cambio Estens-angol Pieg-ang Cambio Estens-angol Pieg-ang

t=2,54 s t=2,84 s t=3,48 s t=3,64 s t=3,86 s


Torsione delle anche rispetto alle spalle e
angolo fra le anche e/o le spalle con gli sci

Angoli di rotazione sul piano anc-sci-dx spal-sci-dx spalle-anche-xz


della pista. Mayer
160
140
120
100
80
[degr]

60
40
20
0
-20 1 1,5 2 2,5 3 3,5 4

-40
-60
t [s]
t=0,78 s t=1,36 s t=1,58 s t=2,18 s t=2,28 s

Angoli di rotazione sul piano anc-sci-dx spal-sci-dx spalle-anche-xz


della pista. Mayer
160

Cristian Mayer 140


120
Val Badia 2002 100
80
[degr]

60
40
20
0
-20 1 1,5 2 2,5 3 3,5 4
-40
-60

Pieg-ang Cambio Estens-angol t [s]Cambio Estens-angol Pieg-ang


Pieg-ang

t=2,54 s t=2,84 s t=3,48 s t=3,64 s t=3,86 s


LE MODERNE METODOLOGIE PER
L’ANALISI DEL MOVIMENTO
NELLO SCI NORDICO

IL GESTO MOTORIO ANALIZZATO CON METODOLOGIE


CINEMATICHE E TRIDIMENSIONALI
Analisi tridimensionale

dello sci di fondo


I campi di misura

L
T. Classica T.Libera

Salita 15%
S.Caterina (I) S.Caterina (I)
10km WC ‘95 15 kmWC ‘95
11 soggetti 4 soggetti
Ramsau (A) S.Caterina (I)

Piano
10km WC ‘99 15 kmWC ‘95
11 soggetti 4 soggetti

Sciatori d’elite S.Caterina (I)


Ca b 15 kmWC ‘00
m in Coppa del Mondo Ca
m
10 soggetti
a
Fiemme (I) Fiemme (I)
Salita 7%
Piano

10km WC ‘03 50 kmWC ‘03


20 soggetti 20 soggetti
Trattamento delle immagini
Digitalizzazione di ogni
Camera 1
fotogramma Camera 2
calibrazione

3 D - Transformation

105
Tecnica classica in salita - immagini registrate

VideoCamera Frequenza = 50 Hz

Cam. a

Cam. b

WC S.Caterina Valfurva 1995 - 10 km TC


Immagini registrate

Cam 1 Cam 2
free panning free zooming
3D coordinates reconstruction

0 x
z
Volume Calibration by Rigid Poles
23 Points Model
Measure by Geodetic Theodolite

DLT - Parameters Coordinates (X,Y,Z)


Gli sciatori analizzati e i loro risultati
(Wordl Cup 15 km TL)
Rk Name NOC Time (mm.ss,d) Distance (s) Distance %

1 ELOFSSON, Per SWE 37.04,2 0,0 0,00%


2 VITTOZ, Vincent FRA 37.12,3 8,1 0,36%
3 HETLAND, Tor Arne NOR 37.18,8 14,6 0,66%
6 MUEHLEGG, Johann SPA 37.30,9 26,7 1,20%
7 VALBUSA, Fulvio ITA 37.32,5 28,3 1,27%
8 POZZI, Maurizio ITA 37.32,8 28,6 1,29%
11 MYLLYLAE, Mika FIN 37.42,6 38,4 1,73%
Esempio di modello a segmenti
Spostamento verticale di CoG

V2 SKATING - CG vertical displacement

0,30

Displacement (m)
0,25
0,20
0,15
0,10
0,05
0,00
CG Yave - flat CG Yave - uphill
Lunghezza del ciclo (CL)–
Piano

C y c le L e n g h t o f V 2 ( f la t t e r r a in )
7 ,0
Displacement (m)

6 ,0
5 ,0 CL = 5.88±0.35 m
4 ,0
FL
3 ,0
2 ,0 PL
1 ,0 CT = 0.91±0.06 s
0 ,0
n
er

ne

io

a
an
t

e
en

ik
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vi

riz

ag
Ar

oh

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LE
N
O

TT

LB

PO
LA

YL
EL

EH
VI

VA
ET

M
U
H

M
Lunghezza del ciclo – Salita (6° - 10%)
C y c le L e n g h t o f V 2 (u p h ill)
6 ,0
Displacement (m)

5 ,0
4 ,0
CL = 3.88±0.19 m
F L
3 ,0
2 ,0 P L
1 ,0
0 ,0
CT = 0.98±0.02 s

i)
a

io
io
n
ne
er

nt

z
ik
an

riz

oz
lv
ce
,P

Ar

M
Fu
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TT

LE
O

YL

PO
LA
EL

VA

e
VI

EH

ag
ET

er
H

Av
Velocità del CoG e
angolo del vettore velocità (VA)
C G V e lo c ity - v e c to r a n g le
fla t te r r a in
V X a v e C G a n g le V x V z
VA Flat terrain
velocity (m/s) - angle (°)

1 0 ,0
8 ,0
6 ,0 Vx = 6.48±0.27 m/s
4 ,0
2 ,0
0 ,0 VA = 7.7±0.09 °

a
io

e
o
n
e
er

t
en

ik

ag
vi
an
rn

iz
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M
ul

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N

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or

Av
Vi

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M
SO

SA
,T
Z,

L
I,
FS

LY
D

BU

ZZ
TO

G
N

LE
O

YL
PO
LA

L
T
EL

VA
VI

EH

M
ET

U
H

C G V e lo c ity - v e c to r a n g le
Uphill V Xav eC G a n g le V x V z
VA
velocity (m/s) - angle (°)

u p h ill (s lo p e 6 ° )
1 8 ,0
1 6 ,0
1 4 ,0
Vx = 3.968±0.27 m/s 1
1
2
0
,0
,0
8 ,0
6 ,0
4 ,0
VA = 15.1±1.7 ° 2 ,0
0 ,0

)
a

io
o
n
e

zi
er

t
en

ik
vi
an
rn

riz

oz
,P

M
ul
nc

oh

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Vi

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SO

ou
SA

LA
,T
Z,

I,

ith
FS

LY
D

ZZ
O

G
N

(w
LB
TT

LE
O

YL

PO
LA
EL

VA

e
VI

EH

ag
ET

er
H

Av
Angolo di spinta P u s h-o ff a ng le (F la t te rra in )
Left R ight

(Lindinger ’99) 110


105
100
95

Angle (°)
90
85
80
75
70
65
60
0 500 1000 1500 2000 2500 3000
T im e (m s)

CG
P u s h -o ff a n g le (U p h ill - s lo p e 6 °)
Left R ight

Fr 110
105
100
95

Angle (°)
90
85
80
75

Push-off angle 70
65
60
0 500 1000 1500 2000
T im e (m s)
Analisi biomeccanica della partenza di una
discesa di Coppa del Mondo
Definizione delle fasi fondamentali

Massimo arretramento
Apertura cancelletto
piedi (MIN-F)
(START)

Stacco dei bastoncini


(T-OFF)
Gli atleti analizzati
2 Trinkl
7 Alphand
8 Ortlieb
9 Mader
11 Vitalini
12 Kjus
14 Skaardal
16 Girardelli
18 Runggaldier
22 Krauss
23 Assinger
29 Mahrer
31 Knaus
Traiettorie di alcune articolazioni
3000
Curve Medie
Anche
2000 CG
Y Spalle
Y' [mm]

Caviglie
1000

0
0
-1000
X
-2000
-1000 0 1000 2000 3000 4000 X' [mm]
Analisi biomeccanica delle forze
esercitate in una curva di slalom
gigante
BIOVECTOR BIOVECTOR

in pianta di profilo
Le forze rilevate durante l’intera prova

PARTENZA Primo palo Secondo palo Derapata finale

Sci Sinistro Sci Destro


L’azione tra i due pali (sequenza delle posizioni)

Primo palo

Secondo palo
Analisi delle forze di una curva

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34

11 12 13 14 15 16 17 18 19 20

Sci Sinistro (Media mobile 15 punti) Sci Destro (Media mobile 15 punti)
La forza totale (sinistro + destro)

Forza totale (Media mobile 15 punti)

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34

Sci Sinistro (Media mobile 15 punti) Sci Destro (Media mobile 15 punti)
Studio del coefficiente aereodinamico
delle tute da discesa

Progetto F.I.S.I. – FILA Sport spa

Gallerie del vento Fiat di Orbassano


LE VALUTAZIONI FUNZIONALI
TEST PER LO SCI ALPINO
La valutazione funzionale come metodologia del
controllo della prestazione e dell'allenamento

Valutazione funzionale, controllo della prestazione


e pianificazione dell’allenamento sono componenti
del complesso dell’allenamento strettamente
collegate, che solo difficilmente possono essere
trattate isolatamente.
In sede di valutazione funzionale, per indagare le
qualità direttamente condizionanti la prestazione,
si utilizzano i test. I test sono esercizi che l’atleta
deve compiere e che vengono utilizzati per
misurare una caratteristica (test diretti) o un suo
indicatore (test indiretti). I test sono una
misurazione standardizzata che deve avvenire
attraverso il rispetto di alcuni criteri qualitativi,
descritti in: validità, riproducibilità (attendibilità e
obiettività), specificità.
La valutazione funzionale è l'elemento
che ci permette di ottenere una visione
di insieme delle condizioni dell'atleta;
rappresenta, quindi, un fattore ideale per
poter operare un controllo della
preparazione e costituisce il punto di
riferimento per l'elaborazione dei
programmi di allenamento
e degli obiettivi da raggiungere.
I TEST, IN SINTESI, DEVONO AVERE LO
SCOPO DI INDIVIDUARE LA BONTA’
DELLE METODOLOGIE DI ALLENAMENTO
USATE DALL’ATLETA PER MIGLIORARE
LE PROPRIE DOTI FISIOLOGICHE ED IL
RENDIMENTO TECNICO E, NELLO
STESSO TEMPO, POTER CORREGGERE
L’ALLENAMENTO PER OTTENERE I
RISULTATI PROGRAMMATI.
Inizialmente viene fatta una visita medico
sportiva al fine di valutare lo stato di salute
generale. Seguono poi, a seconda delle necessità,
visite chinesiologiche, posturali, dentistiche e
podaliche, nell’intento di valutare l’efficienza
corporea nel suo insieme e di riscontrare, quindi,
eventuali “interferenze” che agiscono
negativamente sulle capacità coordinative, in
modo specifico sulla coordinazione
neuromuscolare, che come abbiamo già ricordato
è di fondamentale importanza per atleti delle
discipline alpine.
Tali “interferenze”, generate principalmente
da imperfezioni muscolo scheletriche,
oculari, vestibolari, podaliche, o generate da
intolleranze alimentari, sono presenti
naturalmente o possono verificarsi in seguito
ad infortuni. Questi disturbi, che provocano
sintomatologia dolorosa e diminuizione
dell’efficienza neuromuscolare, vengono
contenuti e trattati attraverso una terapia
mirata al riallineamento o/e riequilibrio.
Materiali e metodi

Il presente lavoro ha coinvolto un gruppo di 26 atleti e 30 atlete (che


hanno eseguito almeno 2 dei 3 test estivi) appartenenti alle squadre
nazionali italiane di sci alpino della stagione 2001-2002.
Gli atleti, suddivisi nei due gruppi identificati dalla F.I.S.I. per livello
e specializzazione (squadre A di Discesa, A di Slalom e Gigante,
Squadre B e C Polivalenti), hanno effettuato, presso il Centro di
Medicina dello Sport-Azienda Ospedaliera Morelli di Sondalo,
coordinati dal Laboratorio Alta Prestazione di S.Caterina di Valfurva,
all'inizio del periodo di preparazione tutto il protocollo dei test di
valutazione funzionale, descritti nei capitoli precedenti e riportati
nella tabella A.
TABELLA A: protocollo valutazione funzionale (a partire dal mese di
maggio 2001) per le squadre nazionali italiane di sci alpino della
stagione 2001-2002
TABELLA A
PRIMO GIORNO SECONDO GIORNO
Analisi ematiche SJ-CMJ (Pedana dinamometrica)

Valutazione cardiologia Test di Bosco (SJ, CMJ, 5", 45" di


balzi continui)
Plicometria
Misurazione Forza Isometrica su Pressa
Test di potenza aerobica inclinata (30°)
al cicloergometro di 12'14'
Misurazione Forza dinamica, Potenza
Test isocinetico (CYBEX) e Velocità sul migliore di 5 balzi
continui su Pressa inclinata (30°)
Risultati e conclusioni

I test aerobici fatti nei sei mesi di preparazione estiva-autunnale hanno


fornito i seguenti risultati, come da tabella B1 e B2:
le medie dei consumi di ossigeno dei 26 atleti maschi e delle 30 femmine
appartenenti alle squadre nazionali di sci alpino non sono statisticamente
significativi. Si deduce che, per migliorare in modo significativo i consumi
di ossigeno, è necessario lavorare specificamente e senza soluzione di
continuità (come fanno gli atleti del sci nordico e quelli dell'atletica
leggera).
In sintesi, come asseriscono i tecnici che conoscono bene i soggetti, i
miglioramenti del metabolismo aerobio si osservano solamente in quegli
atleti che hanno ripreso gli allenamenti dopo una sosta prolungata dovuta
ad evento traumatico o dopo una vacanza troppo lunga che ha ridotto il
loro potenziale cardiocircolatorio e respiratorio. Ciò è verificabile con il
confronto dei valori di consumo di ossigeno degli stessi atleti negli anni
precedenti.
In sintesi si può affermare che la necessità di un allenamento
(specifico per lo sci alpino) del metabolismo aerobico è
importante per il mantenimento delle capacità cardio-circolatorie
e respiratorie, capaci di sostenere l'atleta durante il duro lavoro di
preparazione estivo-autunnale e per mantenere l'efficienza anche
durante il periodo agonistico. Questo valore fisiologico è stato
studiato dalle Commissioni Medica e Scientifica della F.I.S.I. che,
in base alle loro ricerche ed anche in base all'esperienza dei
tecnici, hanno fissato rispettivamente per le femmine ed i maschi
dello sci alpino un valore minimo di circa rispettivamente 45 e 50
millilitri di ossigeno. Questa soglia permette ai discesisti di potersi
allenare supportati da una base fisiologica ottimale. Valori inferiori
a detta soglia, impongono ai preparatori atletici delle squadre
nazionali di impostare una programmazione che tenga conto
anche della necessità di un lavoro supplementare della sfera
cardio-circolatoria e respiratoria.
TABELLA B1

TEST DI
CENTRO DI MEDICINA DELLO SPORT di Sondalo - Laboratorio Alta Prestazione F.I.S.I.
LABORATORIO

SETTORE MASCHILE I° TEST: MAGGIO 2001 II° TEST:LUGLIO 2001 III° TEST: SETTEMBRE 2001

ATLETA TEMPO TEMPO TEMPO VO2 MAX VO2 MAX VO2 MAX FC MAX FC MAX

I° II° III° I° II° III° I° II°


BE 16' 15'45'' 16'15'' 50,5 49,7 52 191 189
GH 16'50'' 16' 16'05'' 57,4 52,1 50 185 189
FA 14'40'' 16'10'' 16'10'' 50,1 57,2 54,2 173 166
N 17'20'' 17' 57,4 57,2 181 189
SU 14'30'' 17'30'' 18'08'' 42 50 50,4 185 196
SE 16'05'' 16'30'' 15'30'' 52,7 52,3 50,7 189 189
FI 17'10'' 18' 18'10'' 52,6 56,7 58,3 201 196
ST 15'20'' 16'17'' 45,5 50,8 185
RO 16'20'' 17'03'' 16'30'' 50,4 53,9 52 181 183
SI 15'10'' 14'04'' 15'40'' 55,9 60,8 56,7 189 193
RO 17' 16'30'' 17'15'' 59,2 62,5 57,5 185 181
PE 14' 15'15'' 16'15'' 52,7 54,3 53,4 181 184
BL 13'05'' 14'10'' 51,9 56,4 181 191
CA 15' 15'20'' 15'30'' 52 54,6 54,3 185 189
PL 15'40'' 17'15'' 54,6 52,5 185
SC 14' 15'28'' 15'40'' 52,3 57,6 54,6 193 189
CA 13' 15'40'' 15'20'' 48,7 51,7 55,9 185 191
DE 12'30'' 14'05'' 14'30'' 48,3 51,8 50,5 186 181
FI 14'15'' 14'10'' 14'06'' 49,3 49,3 49,2 204 191
GR 13'30'' 13' 12'50'' 53,2 48,3 47,1 186 181
DE 14' 15'10'' 15'09'' 46,2 48 47,2 190 185
CO 13' 12'20'' 13' 48,6 45,9 46,9 185 177
GU 14' 15'15'' 15' 49,8 50,3 47,9 194 194
C E N T R O D I M E D IC IN A D E L L O S P O R T d i
T E S T D I L AB O R AT O R IO
S o n d a lo - L a b o r a to r io Alta P r e s ta z io n e F .I.S .I.
I° T E S T : AP R IL E 2 0 0 0
II° T E S T : G IU G N O 2 0 0 1
III° T E S T : O T T O B R E 2 0 0 1

VO 2 VO 2 VO 2 FC FC F C W AT T S W AT T S W AT T S LA LA LA LA LA LA
AT L E T A TEM PO TEM PO TEM PO
M AX M AX M AX M AX M AX M AX TOT. TOT. TOT . STO P STO P STO P R .5 R .5 R .5
I° II° III° I° II° III° I° II° III° I° II° III° I° II° III° I° II° III°

BE 16' 15'45'' 16'15'' 5 0 ,5 4 9 ,7 52 191 189 185 425 425 450 1 4 ,6 1 6 ,6 14 1 4 ,2 16 1 2 ,7


GH 16'50'' 16' 16'05'' 5 7 ,4 5 2 ,1 50 185 189 185 450 425 450 1 3 ,4 1 6 ,4 1 4 ,5 1 4 ,4 18 1 5 ,6
FA 14'40'' 16'10'' 16'10'' 5 0 ,1 5 7 ,2 5 4 ,2 173 166 166 400 450 450 1 2 ,5 1 5 ,3 1 0 ,6 1 4 ,3 1 6 ,1 1 3 ,6
N 17'20'' 17' 5 7 ,4 5 7 ,2 181 189 475 450 1 1 ,9 1 3 ,1 1 1 ,5 1 3 ,1
SU 14'30'' 17'30'' 18'08'' 42 50 5 0 ,4 185 196 197 400 475 500 1 4 ,9 1 8 ,9 1 9 ,1 1 3 ,9 1 4 ,9 1 5 ,3
SE 16'05'' 16'30'' 15'30'' 5 2 ,7 5 2 ,3 5 0 ,7 189 189 185 450 450 425 1 3 ,6 1 4 ,2 1 0 ,2 1 0 ,4 1 3 ,2 9 ,6
FI 17'10'' 18' 18'10'' 5 2 ,6 5 6 ,7 5 8 ,3 201 196 193 475 475 500 1 6 ,7 1 8 ,9 1 5 ,8 1 8 ,2 1 4 ,9 1 4 ,7
ST 15'20'' 16'17'' 4 5 ,5 5 0 ,8 185 185 425 450 1 4 ,1 1 3 ,2 1 3 ,5 1 1 ,9
m e d ia 5 1 ,8 5 2 ,6 5 2 ,3 186 187 185 439 447 461 1 3 ,9 1 5 ,9 1 3 ,9 1 3 ,8 1 5 ,0 1 3 ,3
DS 5 ,2 4 ,2 3 ,0 8 ,7 9 ,4 9 ,7 3 1 ,8 2 0 ,9 2 8 ,3 1 ,6 2 ,2 3 ,1 2 ,5 1 ,7 2 ,1

V 0 2 m a x in t r e t e s t a e r o b ic i- s q u a d r a m a s c h ile a g o n is t ic a d i P o t e n z a m a x in t r e t e s t a e r o b ic i - s q u a d r a m a s c h ile
s c i a lp in o a g o n is t ic a d i s c i a lp in o

65 600
60
55
500
50
45 I° 400
40 II° I°
mml/kg

35 III° II°

W
300
30 III°
25
20 200
15
10 100
5
0 0
BE GH FA N SU SE FI ST m e d ia BE GH FA N SU SE FI ST m e d ia
PALLAVOLO

• DATA VOLLEY Permette di rilevare:


(battuta-ricezione-schiacciata-muro- difesa-
alzata)suddividendo in automatico l’attacco
su recezione dall’attacco su difesa,
ripartendo in fase su punto su battuta e
fase punto su recezione.
Tipi di valutazione
• Per ogni fondamentale:
• Tipi di palla alta: ALTA VELOCE TESA
MEDIA E SECONDA LINEA
• Valutazioni standard:EFFETTI “-”
POSITIVO “+” PERFETTO “#”
• Valutazioni jolly “/” “!” ADATTABILI ALLE
SPECIFICHE
CARATTERISTICHE DI OGNI
• FONDAMENTALE
NELL’ATTACCO colpo murato “/”
ATTACCO MURATO “!”
• IN BATTUTA /RECEZIONE : mezzo
punto“/” palla ricevuta che torna
direttamente nel campo avversario o è
utilizzabile in maniera personalizzata per i
fondamentali perciò non è stato assegnato
dal programma un significato specifico.
VALUTAZIONE PALLAVOLO
• Numero del giocatore
• Fondamentale: battuta (B) Ricezione ®
attacco (S) muro (M) difesa (D) alzata (A)
• Effetto del colpo
• Tipo di palla
• Zona di partenza
• Zona di arrivo
TOCCHI PER AZIONE PALLAVOLO
% 50
45

40

35

30

25

20

15

10

0
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 > 13

NUMERO
DURATA DELLE AZIONI

30
I SET
25
II SET
III SET
IV SET
20

15

10

0
>3 4 5 6 7 8 10 12 14 16 18 20 25 30
Fontani e Ciccarone(2001):Analisi di quattro gare di serie A 2000/01

• Notevole riduzione durata e numero delle fasi attive


• Aumentano le fasi passive di gioco
• Durata percentuale media delle fasi di gioco attivo: 28% del tempo totale
di gara
• Quasi il 50% delle azioni è costituito da tre tocchi ed il tempo medio di
queste è compreso tra 3 e 5 secondi mentre il 20% si concludono con la
sola battuta(aces od errore)
SCP(Beljaev RPS DIFFERENZA
’74)
Durata fasi attive(s) 8,7 5,23 3,47
Durata fasi passive(s) 7,1 13,77 -6,67
Durata gara di un set(min) 20,1 14,36 5,74
Durata gara di 3 set(min) 60,2 46,60 13,60
Durata gara di 5 set(min) 128,8 68,29 60,51
Numero fasi attive in un set 70,1 45,90 24,20
Tot. Fasi attive gara 3 set 193,2 149,00 44,20
Tot. Fasi attive gara 5 set 324,3 221,00 103,30
Tempo tot. Fasi attive 3 28,0 12,99 15,01
set(min)
Tempo tot fasi attive 5 47,0 19,26 27,74
set(min)
Pedata e Sgandurra: I salti nella pallavolo di alto livello( volley
ricerche 2001). Analisi di sei gare di serie A maschile anno agonistico
2000/01
Pallavolo
match analisys

PARAMETRO VECCHIE REGOLE NUOVE REGOLE


(Belijaev, 1974) (Fontani, 2000)
Fase attiva 8.7 sec 5.23 sec
Fase passiva 7.1 sec 13.77 sec
Durata set 20.1 min 14.36 min
Durata gara 3 set 60.2 min 46.6 min
Durata gara 5 set 128.8 min 68.29 min
N° fasi attive in un set 70.1 45.9

N° fasi attive gara da 3 193.3 149


set
N° fasi attive gara da 5 324 221
set
Pallavolo
LATTATO

• 3 mmol/l (Cameli ‘01)


• 3.8 mmol/l (Viitasalo 1997)
valore individuale più alto: palleggiatore
(5,6 mmol/l)
• 2.54 mM/L, con picchi di 3mM/L (solo in
particolari frangenti della gara)
(Dal Monte, Faina ‘00 e Kunstlinger,
Ludwig, Stegemann ‘87)
PALLAVOLO: BATTUTA

TEMPO: 1250mm/sec
VELOCITA’ 5.35 m/sec
ALTEZZA RAGGIUNTA SULLA PALLA m. 5.01
RICADUTA: MEDIA m 3.20 D.S m.0.8
PALLAVOLO BATTUTA
(Sgandurra P. Colli R.)

GRADI DI UCITA NELLA BATTUTA DA 44.17° A 50°


ALTEZZA DEL BARICENTRO DA 84 A 74 cm.
TEMPO DA O.28 A 0.52 SEC.
Pallacanestro
frequenza cardiaca
• il 75% del tempo di gioco al di sopra dell’85%
della frequenza cardiaca massima (McInnes
’95)

Castagna(’01)
Categoria Tempo
• FC elevate (> 95% FCmax) 12%
• FC medio-alte (95-75% FCmax) 77%
• FC basse (< 75% FCmax) 11%
VALUTAZIONE PALLACANESTRO
• PUNTI DI VALUTAZIONE
• TIRI DA 2 TIRI DA 3 PUNTI
• TOTALE TIRI LIBERI
• RIMBALZI OFFENSIVI DIFENSIVI TOTALE %
• PALLE PERSE RECUPERATE
• SCHIACCIATE STOPPATE
• ASSIST PERSI RIUSCITI
• CLASSIFICHE INDIVIDUALI PUNTI FALLI
• RIMBALZI OFFENSIVI DIFENSIVI TOTALE
• STOPPATE DATE SUBITE
• FALLI COMMESSI SUBITI
PROTOCOLLO PALLACANESTRO
• TC2-R tiro a canestro 2 punti
• TC_ 2-NR tiro a canestro 2 punti non riuscito
• TC_3 –R tiro a canestro 3 punti
• TC_3-NR tiro a canestro 3 punti non riuscito
• TL_R tiro libero realizzato
• TL_NR tiro libero non realizzato
• RIM_AT palloni guadagnati in attacco
• RIM_DIF palloni guadagnati in difesa
• ASS palloni passati che hanno permesso il canestro
• FAL falli fatti
• PP palloni persi in attacco
• PC palloni conquistati in difesa
GRAFICO PALLACANESTRO
VITTORIA
30 SCONFITTA

25

20

15

10

0
T T T T T T R R A F P P B
C C C C L L I I S A P C S
2 2 3 3 R N M M S L
R N R N R A D I
R R T I S
T F T
PALLACANESTRO MASCHI “A”
Pallacanestro
match analisys

• 997±183 cambi di attività per giocatore (range 756-


1220) (circa 1 ogni 2 secondi, McInnes ‘95)
• Tratti ad alta intensità (>15 Km/h) 7.51±0.75m
• Recupero tra una fase ad alta intensità e la
successiva 50.63±17.85 secondi.
• Rapporto azioni ad alta intensità/recupero 1:35
(considerando l’intera permanenza in gioco)
• Sequenze composte da 2 sino a 20 fasi nell’alta
intensità, prima di avere una pausa pari ad un minuto.
• In queste sequenze rapporto sforzo/recupero 1:9.7
Castagna (’02)
L’atleta della pallacanestro
deve essere in grado di:
• ”interpretare“ la
situazione ed in
funzione di ciò
iniziare,
interrompere,
modificare o
cambiare totalmente,
nel più breve tempo
possibile e nel modo
più corretto,qualsiasi
movimento.
Per essere in grado di trovare soluzioni
vincenti occorre raggiungere livelli di
assoluta eccellenza in alcuni aspetti delle
capacità fisiche:

„Forza (nelle sue espressioni),


„rapidità,
„velocità,
„coordinazione,
„resistenza specifica.
BIOMECCANICA DEL SALTO IN
LUNGO
BIOMECCANICA NEL NUOTO e
SOLLEVATORE DEI PESI

Componente
Verticale
Interazione
Atleta/peso
AXEL:
ANALISI BIOMECCANICA

INCLINAZIONE ANTERIORE TESTA PIEDE:


SALTI SEMPLICI: MASCHI 88°-90° FEMMINE 87° 90°
SALTI DOPPI: : MASCHI 82°- 89° FEMMINE 89° 90°
AXEL: ALTEZZA DEL SALTO

MASCHI FEMMINE
45
40
35
30
25
20
15
10
5
0
SOLLEVAMENTO NELLA
TIRATA AL PETTO
FASE DI ESECUZIONE STILE
LIBERO

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