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Presidenza Facoltà di Farmacia

Milano, 27 ottobre 2010

Cari studenti, care Famiglie,

l’Università pubblica italiana sta attraversando un periodo difficile, aggravato da una persistente
campagna denigratoria nei confronti delle persone che vi operano a tutti i livelli con passione e
dedizione.
In questi giorni si parla di mobilitazione dei ricercatori, di richiesta di sospensione delle lezioni, di
volontà di non tenere insegnamenti, di rivendicazioni; tutte azioni che sembrano ingiustificate,
condotte come sono da persone con un lavoro sicuro in un panorama di precarietà e di
disoccupazione soprattutto giovanile. In effetti le lezioni nella Facoltà di Farmacia sono iniziate
lunedì 25 ottobre ma quali sono le cause di questo ritardo? Ci viene proposto un Disegno di Legge
di riforma dell’Università, il cosiddetto Decreto Gelmini che, seppur necessario, accanto ad alcuni
elementi di novità presenta numerosi punti critici che si vanno a sommare al disagio generato
dalle manovre finanziarie, in particolare del giugno 2008 e giugno 2010. I tagli finanziari massicci
ed indiscriminati acuiscono una preesistente situazione di grave disagio; è necessario ricordare
che l’Italia spende per ogni studente mediamente 8.500 euro contro i 13.000 della media europea,
che l’Italia investe nell’Università meno dell’ 0.6 % del prodotto interno lordo contro una media
europea del 1.2 % e che in Italia il rapporto docenti/studenti è di 1 a 20 contro una media europea
di 1 a 15. In questo panorama di tagli, alla riduzione del fondo di finanziamento ordinario (FFO), si
somma la riduzione del corpo docente aggravata dalla drastica riduzione del turn-over imposta per
legge. Il corpo docente universitario è strutturato in tre livelli: professori ordinari e associati, ai quali
compete il titolo e l’onere della didattica, e ricercatori. Questa terza fascia nella Facoltà di
Farmacia rappresenta il 50 % del personale docente; è una fascia alla quale la legge istitutiva
assegna solo compiti integrativi della didattica ufficiale, ma che nel corso degli anni si è vista
investita del 40 % della didattica istituzionale. Tutto ciò è avvenuto anche perché la didattica della
facoltà di Farmacia presenta numerosi insegnamenti di laboratorio e specialistici tramite i quali gli
studenti vengono in contatto con le più avanzate tematiche di ricerca e completano la propria
professionalizzazione. Con un disegno di legge approvato nel 2005 il ruolo del ricercatore è posto
ad esaurimento dal prossimo 2013 senza prevedere reali possibilità di carriera per gli attuali
ricercatori. In un quadro di grande incertezza finanziaria, di fronte ad una radicale riduzione delle
risorse delle Università statali e di fronte ad un disegno di legge profondamente criticabile in molti
punti, i ricercatori della facoltà di Farmacia, con l’appoggio unanime delle altre componenti, hanno
gridato forte il loro disagio rifiutando di assumersi oneri didattici non di loro competenza. Il risultato
è stato l’impossibilità di cominciare l’anno accademico alla data stabilita. Tutti gli organi di
informazione hanno dato grande risalto alla decisione dell’esecutivo di affrontare il nodo della
riforma universitaria dopo il varo della finanziaria attualmente in discussione al parlamento. I
ricercatori universitari, con grande senso di responsabilità, hanno pertanto deciso di assumersi gli
oneri didattici del primo semestre, oneri didattici che hanno sempre sostenuto negli anni scorsi con
il pieno plauso della facoltà e degli studenti. Sono lieto di confermare quanto già comunicato, che
le lezioni sono cominciate regolarmente il giorno 25. Rimangono pochissimi problemi didattici
creati proprio dal collocamento a riposo di alcuni docenti e alla grande difficoltà di poterli
rimpiazzare con forze nuove.
Mi auguro che le prossime settimane possano portare notizie confortanti sul destino della nostra
Università.

Prof. Cesare Sirtori


Preside della Facoltà di Farmacia

Via Balzaretti, 9 20133 Milano Tel. 02 503 18402-18325 Fax 02 503 18266
presidenza.farmacia@unimi.it

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