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MOTO IN UN FLUIDO VISCOSO

Analisi numerica mediante il metodo di Eulero

L’equazione fondamentale della dinamica, F = ma, permette di conoscere l’accelerazione del


sistema una volta nota la forza agente risultante, ma il problema dinamico è risolto solo quando si
conoscono la velocità e lo spazio percorso in funzione del tempo.
Studiando situazioni relativamente semplici, come a = 0 (moto rettilineo uniforme), a =
costante (moto uniformemente accelerato), a costante in modulo e diretta verso il centro (moto
circolare uniforme) è possibile ottenere analiticamente la soluzione del problema. In altri casi, con
strumenti matematici più avanzati è ugualmente possibile giungere alla soluzione in modo analitico,
come per il moto armonico.
Il metodo di Eulero permette di trovare numericamente la soluzione di problemi più
complessi, come ad esempio il moto in un fluido. Esso non permette di ottenere la velocità e la
posizione come funzioni del tempo, ma ne fornisce il valore in un numero finito di istanti di tempo.
E’ un metodo approssimato, ma con l’ausilio del computer è possibile ripetere il calcolo per un
numero molto grande di punti ed ottenere con ottima approssimazione i diagrammi orari.
L’approssimazione migliora aumentando il numero di punti.
Supponiamo di voler studiare il moto un corpo di massa m che viene lasciato cadere in un
fluido, che può essere aria, acqua, olio o altro. Sul corpo agisce oltre alla forza peso, diretta verso il
basso, anche una forza di attrito con l’aria diretta in senso opposto. Sperimentalmente si trova che la
forza di attrito con l’aria, forza di attrito viscoso, è direttamente proporzionale alla velocità
mediante una costante h che dipende dal mezzo in cui avviene la caduta e dalla forma del corpo.
L’equazione fondamentale della dinamica è
Fp - hv = ma
dato che il moto avviene su una retta, orientando l’asse x verso il basso, abbiamo scalarmente:
a = (mg - hv) / m
l’accelerazione dunque non è costante perchè se il corpo parte da fermo (v = 0) e l’accelerazione
iniziale sarà pari a g, ma man mano che il corpo acquista velocità l’accelerazione diminuisce e la
forza di attrito aumenta; ad un certo punto la forza di attrito viscoso sarà uguale in modulo alla forza
peso e la somma delle forze agenti sarà zero. Anche l’accelerazione sarà nulla e il corpo si muoverà
di moto rettilineo uniforme, la velocità in queste condizioni si chiama velocità limite.
Nel nostro studio saremo interessati alla fase iniziale del moto, quella con accelerazione
variabile. Scegliamo l'intervallo di tempo in cui vogliamo studiare il moto, e suddividiamo tale
intervallo in un numero N di intervallini di ampiezza ∆t, numerati da 1 a N e individuati dall'indice
i, un numero intero che assume valori da 1 ad N. Dunque x(i) e v(i) saranno posizione e velocità alla
fine dell’intervallo i, per esempio per i=3, x(3) e v(3) sono posizione e velocità del corpo alla fine
del terzo intervallo.
Iniziamo lo studio conoscendo posizione e velocità iniziali, nel nostro caso entrambe pari a
zero, abbiamo dunque x=0 e v=0, all'inizio del primo intervallo. Con questo valore della velocità
possiamo calcolare l'accelerazione iniziale. Facendo l'approssimazione di considerare costante
l’accelerazione nell'intervallo, possiamo calcolare, usando le equazioni del moto uniformemente
accelerato, la variazione di velocità ∆v(1) e lo spostamento ∆x(1) nel primo intervallo. Alla fine del
primo intervallo avremo una nuova velocità e una nuova posizione date rispettivamente da
v(1) = 0 + ∆v(1) e x(1) = 0 + ∆x(1)
A questo punto possiamo utilizzare il nuovo valore della velocità per calcolare l'accelerazione per il
secondo intervallo. Con questa accelerazione calcoleremo ∆v(2), ∆x(2) e anche v(2) e x(2).
Per il generico intervallo i avremo:
∆v(i)= a(i-1) * ∆t e v(i) = v(i-1) + ∆v(i-1)
∆x(i)= v(i-1) * ∆t + (1/2) * a(i-1) * ∆t2 e x(i) = x(i-1) + ∆x(i-1)
mentre l'accelerazione sarà
a(i) = (m*g - h*v(i-1))/m
A questo punti ripetiamo il calcolo per l’intervallo i+1, usando come valori iniziali quelli appena
calcolati.
Con il foglio di calcolo si costruisce una tabella in cui ciascuna riga rappresenta un
intervallo, la prima colonna della tabella contiene i valori di i da 1 ad N, le successive colonne
contengono i valori del tempo, della posizione, della velocità e dell’accelerazione corrispondenti a
ciascun intervallo.
Nelle prime righe del foglio di calcolo è opportuno inserire i dati costanti del problema,
come la massa, il coefficiente di attrito viscoso, il tempo totale, il numero di intervalli, il valore di
∆t (calcolato con TTOT/N)
L’approssimazione, che consiste nel considerare costante l’accelerazione in ogni intervallo,
migliora all'aumentare del numero di intervalli, è dunque opportuno scegliere un numero elevato di
intervalli, un centinaio circa.

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