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Stati generali per lo sviluppo dell’agricoltura biologica italiana

Gruppo tematico

Tecniche

Introduzione al forum

a cura di

Paolo Bàrberi
Scuola Superiore S.Anna di Pisa

www.inea.statigeneralibio
Stati generali bio 2009 Gruppo tematico Tecniche

Gruppo tematico tecniche

Introduzione al forum

I TEMI DA DISCUTERE
Qui trovate una traccia dei principali temi da discutere nell'ambito del GT. Questa lista non è
assolutamente esclusiva: se i partecipanti al GT ritengono che vi siano temi attualmente non elencati e
particolarmente rilevanti, sono caldamente invitati a segnalarli al coordinatore del GT,
accompagnandoli con una breve introduzione.

TEMA 1: VERSO UN VERO APPROCCIO AGROECOLOGICO


E' ormai consolidata la convinzione che esista un solo approccio possibile alla gestione degli
agroecosistemi biologici: quello "sistemico" (o "olistico"), che si basa sull'applicazione dei princìpi
dell'agroecologia. In questo contesto, è fondamentalmente errato gestire un agroecosistema biologico
secondo un approccio segmentato (o "riduzionista") e in un'ottica di causa-effetto (o "da ricettario"),
come quello tipico dell'agricoltura convenzionale ("applico tot kg/ha di concime azotato - ottengo tot
q/ha di prodotto").
• Quanti sono gli agricoltori biologici che a tutt'oggi applicano veramente l'approccio
agroecologico? Quanti quelli che si limitano ad un mero "approccio di sostituzione" (ad es.
concime minerale con fertilizzante organico)?
• Quali sono le limitazioni di ordine tecnico-agronomico all'adozione dell'approccio agro-
ecologico? Quali i costi aggiuntivi e da chi devono essere sostenuti? Quali le opportunità?
• Quali accorgimenti è opportuno adottare per l'applicazione dell'approccio agroecologico nei
diversi ordinamenti produttivi? Come considerare il caso delle colture protette bio? E quello
degli ordinamenti specializzati?
• E' opportuno un giro di vite al sistema delle deroghe (ad es. utilizzo di
varietà/mangimi/ammendanti convenzionali, trattamenti veterinari con prodotti allopatici)?
• E' opportuno che la normativa supporti e riconosca un plusvalore alle aziende (e ai prodotti) bio
che adottano in pieno l'approccio agroecologico? Se sì, come?
• Qual è il fabbisogno in ricerca per supportare una piena adozione dell'approccio agroecologico
nell'agricoltura bio? Quale il fabbisogno in assistenza tecnica?

TEMA 2: QUALI CULTIVAR PER IL BIO?


La scelta della varietà coltivata rappresenta un aspetto molto importante di qualsiasi itinerario tecnico,
ma nel bio assume una valenza particolare perché la normativa impone (al netto delle deroghe)
l'utilizzo di materiale di propagazione bio. Inoltre, le peculiarità dei sistemi bio (ad es. la rinuncia a
concimi ed agrofarmaci di sintesi e l'enfasi posta sulla qualità dei prodotti piuttosto che sulle rese) fa sì
che le cultivar utilizzate in bio debbano possedere caratteristiche diverse.

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• Quale approccio è opportuno seguire? Aumentare la disponibilità di germoplasma


convenzionale prodotto in bio oppure sviluppare ex novo cultivar adatte ai sistemi bio? Qual è
la situazione per i diversi ordinamenti produttivi?
• Quali caratteri sono indispensabili per le cultivar da utilizzare nei sistemi bio?
• Quali sono le migliori strategie di miglioramento genetico per il bio?
• E' opportuno fare ricorso alle biotecnologie non OGM nel miglioramento genetico per il bio?
• E' possibile migliorare la qualità delle produzioni bio attraverso un opportuna scelta varietale
e/o il miglioramento genetico?
• Di che cosa abbiamo bisogno (norme, ricerca, sperimentazione, assistenza tecnica) per
incrementare la disponibilità di varietà coltivate adatte al bio?

TEMA 3: FERTILITA' DEL SUOLO O FERTILIZZAZIONE DELLE COLTURE?


L'approccio agroecologico identifica nella conservazione (e, se possibile, nel miglioramento) della
fertilità del suolo il cardine per la produttività e la sostenibilità dei sistemi bio. Tuttavia, la rinuncia
volontaria all'utilizzo di concimi chimici di sintesi - obbligatoria nel bio - ha determinato lo sviluppo e
la commercializzazione di innumerevoli prodotti fertilizzanti autorizzati per l'utilizzazione nei sistemi
bio (approccio "di sostituzione").
• Come si può assicurare un'adeguata nutrizione alle colture? E' possibile e/o auspicabile
conciliare l'approccio agroecologico con quello di sostituzione?
• Come si può aumentare la fertilità del suolo negli ordinamenti produttivi mediterranei?
• Come si può migliorare l'affidabilità e/o la disponibilità dei fertilizzanti ammessi in bio? Quali
sono i requisiti di qualità che devono possedere?
• E' opportuno enfatizzare l'importanza della scelta dell'avvicendamento colturale, dei sovesci e
della policoltura (ad es. consociazioni) nei sistemi bio?
• E' opportuno rimarcare l'importanza dell'origine aziendale o comprensoriale degli ammendanti
utilizzati in bio?
• E' possibile migliorare la qualità dei prodotti attraverso l'ottimizzazione delle strategie di
fertilizzazione?
• Qual è il fabbisogno in ricerca per migliorare la fertilità del suolo e le strategie di fertilizzazione
delle colture? Quale il fabbisogno in assistenza tecnica?

TEMA 4: LA DIFESA DELLE COLTURE BIO


Uno dei problemi di ordine tecnico-agronomico che turba maggiormente i sonni degli agricoltori
biologici è la difesa delle colture da piante infestanti, insetti, patogeni e altri organismi nocivi. Tuttavia,
l'importanza relativa dei diversi agenti dannosi cambia a seconda dell'ordinamento produttivo. La
gestione della difesa delle colture in bio implica un cambiamento radicale di paradigma: dalla scelta del
miglior principio attivo o miscela (approccio "curativo", tipico dei sistemi convenzionali) allo sviluppo
di strategie integrate di gestione che privilegino la prevenzione del danno.
• Come si può migliorare la gestione della difesa delle colture bio? Quali sono le priorità?

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• Per quali problematiche fitopatologiche le tecniche ed i mezzi tecnici oggi a disposizione dei
produttori biologici non hanno adeguata efficacia?
• E' possibile ridurre il ricorso all'approccio "di sostituzione" (utilizzo di agrofarmaci di origine
naturale)?
• E' utopistico pensare di dover rinunciare definitivamente all'utilizzo di prodotti a base di rame?
• Qual è l'impatto ambientale degli agrofarmaci di origine naturale?
• Quale ruolo può avere la gestione dell'habitat non coltivato (ad es. infrastrutture ecologiche per
il controllo biologico conservativo) nelle strategie di difesa delle colture?
• Qual è la relazione tra la strategia di difesa delle colture e la qualità dei prodotti bio?
• Come può la normativa supportare lo sviluppo di strategie migliorate di gestione delle colture
bio?
• Quali innovazioni sono attese dalla ricerca? Qual è il fabbisogno in assistenza tecnica?

TEMA 5: LA GESTIONE DELL'ALLEVAMENTO BIO


L'agricoltura biologica (e ancor più quella biodinamica) pongono l'accento sull'importanza di
ricostituire il legame tra colture ed allevamenti praticati in azienda. L'obiettivo è di avvicinarsi il più
possibile ad un agroecosistema "a ciclo chiuso", che esalti il reimpiego della materia e dell'energia a
scala aziendale e quindi minimizzi il ricorso ad input esterni. Tuttavia, in Italia è pesante l'eredità di un
sistema zootecnico molto specializzato, che sovente si riflette nella difficoltà di gestire l'allevamento
secondo i princìpi e le indicazioni del metodo bio.
• Quali sono i requisiti essenziali delle razze animali allevate in bio? La rusticità è un parametro
sufficiente per la scelta dei genotipi?
• Qual è il miglior approccio alla gestione dell'alimentazione zootecnica? Come si può migliorare
la qualità delle razioni?
• E' possibile garantire mangimi bio OGM free?
• Quali sono gli elementi più importanti per un elevato benessere animale? L'alimentazione? Le
strutture per l'allevamento?
• E' possibile ottenere un adeguato stato sanitario dell'allevamento eliminando il ricorso a farmaci
allopatici?
• E' possibile sostenere che la qualità delle produzioni zootecniche è sempre migliore di quelle
convenzionali?
• E' possibile ridurre l'impatto ambientale dell'allevamento bio (ad es. produzione di liquami e gas
serra)?
• Quali innovazioni sono attese dalla ricerca? Qual è il fabbisogno in assistenza tecnica?

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