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I LED per illuminazione pubblica: possibili danni per la salute.


scritto da bmp
martedì 09 novembre 2010 21:55

Il 25 Ottobre 2010 l’ANSES (l’Agenzia francese per l’Alimentazione, l’Ambiente, la Salute e la Sicurezza sul Lavoro) ha pubblicato
uno studio riguardante i rischi per la salute connessi all’uso di illuminazione a LED. E’ la prima volta che viene realizzato uno studio
del genere. Le ricerche sono state eseguite da un gruppo di esperti costituito da oftalmologi, dermatologi, esperti di illuminazione e
di fisica delle radiazioni visibili. I ricercatori hanno investigato le interazioni della luce con i sistemi biologici e i possibili rischi
dell’uso dei LED per la pubblica illuminazione.

Clicca qui per scaricare il documento originale in francese (pdf 310 pagine) o qui per la presentazione dei risultati in inglese
(pdf 12 pagine).I documenti sono disponibili anche sul sito di CieloBuio: francese - inglese

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I LED per illuminazione pubblica: possibili danni per la salute. http://cielobuio.org/index.php?option=com_content&view=article&id=3181:i-led-per-illuminaz...

I principali fattori di rischio emersi sono l’elevata presenza di componente blu nello spettro delle lampade a LED usate
per illuminazione e l’elevata luminanza che può produrre abbagliamento. Riguardo alla componente blu è stato appurato che
il livello di rischio dipende dalla dose cumulata di luce alla quale la persona è esposta. Questo significa che non esiste una dose
minima tollerabile e che l’effetto negativo è particolarmente evidente nei soggetti sensibili (bambini, persone fotosensibili, persone
esposte per lunghi periodi ad illuminazione a LED). Si è riscontrata una particolare tossicità per le cellule della retina che
subiscono un vistoso stress ossidativo in presenza di componente blu. Per queste ragioni l’ANSES consiglia di:
menu principale
• evitare l’uso dei LED a luce fredda in luoghi frequentati dai bambini e negli oggetti da loro utilizzati (per
Home
esempio i giocattoli);
CieloBuio • informare i pazienti con particolari malattie o che utilizzano farmaci che aumentano la fotosensibilità, sui
Approfondimenti rischi dell’esposizione alla luce con componente blu;
• realizzare appropriati dispositivi di sicurezza per i lavoratori che sono esposti per lunghi periodi ad
Risorse Tecniche
illuminazione a LED.
Documentazione
Divulgazione Per la luminanza ed il rischio di abbagliamento, si è visto che singole sorgenti LED possono superare anche di 1000 volte la soglia
Didattica di comfort visivo sia a causa dell’errato design dei corpi illuminanti che per l’eccessiva direzionalità degli stessi. E’ quindi necessario
realizzare lampade LED dal design (dal punto di vista della performance ottica) migliore e con caratteristiche ottiche in grado di
Documenti scientifici
rendere più diffusa la luce prodotta.
Documenti Tecnici Inoltre sono stati eseguiti studi basandosi sullo Standard Europeo per la Sicurezza Fotobiologica (NF EN 62471) che considera tutti
Tesi di Laurea i rischi (termici e fotochimici) che possono riguardare l’occhio esposto ad una radiazione luminosa. Secondo questo standard,
esistono 4 classi di rischio (nullo, basso, moderato ed elevato). E’ stata evidenziata la presenza sul mercato di dispositivi a LED con
Tecnologia
un fattore di rischio superiore ad alcuni dispositivi tradizionali ancora in commercio. Per questi l’ANSES raccomanda che vengano
Catalogo Prodotti tolti dal mercato e che rimangano a disposizione soltanto per uso professionale o medico. A causa della scarsità delle informazioni
Notizie ed Eventi e della confusione riguardante i sistemi LED presenti sul mercato, l’ANSES suggerisce la realizzazione di sistemi di controllo della
Contatti qualità ed etichettatura che assicurino la qualità e la sicurezza del prodotto per l’utente finale. In particolare, secondo l’ANSES,
risulta necessario realizzare un’etichetta chiara che riporti tutte le caratteristiche tecniche, la classe di rischio fotobiologico ed ogni
Download
altro potenziale rischio per la salute, riguardo ai LED e ad ogni altra fonte di illuminazione.
Cerca Grazie a questo lavoro, l’ANSES ha iniziato a colmare un vuoto informativo del quale, finora, hanno approfittato venditori senza
scrupoli per promuovere dei prodotti di scarsa qualità e pericolosi per la salute. La strada del LED per illuminazione pubblica
sembra ben avviata ma è necessario correggere il tiro e tornare con i piedi per terra, non facendosi trascinare dai falsi entusiasmi
concetti chiave ma analizzando in maniera obiettiva le reali possibilità che la tecnologia offre. L’ANSES conclude il lavoro suggerendo una serie di
tematiche di studio che dovrebbero essere sviluppate per comprendere al meglio la tecnologia LED e i suoi impatti. Grazie a lavori
Illuminotecnica di questo tipo, anche la ricerca tecnologica potrà svilupparsi nella giusta direzione, correggendo quei problemi che oggi rendono
gran parte dei LED per illuminazione pubblica pericolosi per la salute e per l’ambiente e quindi altamente sconsigliabili.
eco-compatibile
Applicazione di Leggi, Francesco Giubbilini (BMP) – 9 Novembre 2010
Regolamenti e Sentenze
"Q"Light - luce e qualità Ultimo aggiornamento Giovedì 11 Novembre 2010 15:35

della luce
Formazione
sull'inquinamento luminoso
Formazione illuminotecnica
Catalogo On-line Prodotti
Galleria: I mostri del cielo
Galleria: Impianti "Q"Light
Galleria Google Map

contro luce

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Luce blu: effetti sull'uomo e l'ambiente


scritto da administrator
sabato 21 novembre 2009 21:55

Nell’ultimo secolo abbiamo creato quello che possiamo chiamare il giorno (inteso come dì) di 24 ore. La vita sulla Terra si è
evoluta nel corso dei milioni di anni con l’alternarsi della luce e del buio. L’introduzione della luce artificiale nell’ambiente notturno
ha portato ad evidenziare serie conseguenze negative sulla salute umana e sull’ambiente.

L’impatto dell’inquinamento luminoso sul cielo è stato approfonditamente studiato nel primo atlante mondiale della brillanza
artificiale del cielo notturno, pubblicato dalla Royal Astronomical Society nel 2001 (Cinzano, Falchi, Elvidge 2001). Nell’atlante si
mostra come il 60% della popolazione mondiale viva sotto cieli considerati inquinati (99% nel caso delle popolazioni dei paesi
sviluppati del Nord America, Europa ed estremo oriente).
Gli effetti dell’inquinamento luminoso sulla salute dell’uomo sono dovuti principalmente all’alterazione dei ritmi circadiani.
L’esposizione alla luce di notte, anche a bassi livelli (fino a 1,5 lux), ha effetti sull’andamento dei ritmi circadiani (Wright et al.
2001).
Queste alterazioni possono provocare effetti di varia natura come disturbi del sonno e della veglia e disordini metabolici. Uno dei
più importanti ormoni che regolano i ritmi circadiani è la melatonina e l’esposizione alla luce ne sopprime o ne diminuisce la
produzione. Il picco di efficacia nel sopprimere la produzione di melatonina si ha nel blu, attorno a 460 nm, come si vede in figura
(cortesia, Dr. Jan Hollan, Brno Observatory).

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Illuminotecnica
eco-compatibile
Applicazione di Leggi,
Un fotorecettore presente nel nostro occhio, ma che non svolge una funzione visiva è stato recentemente scoperto e pare
Regolamenti e Sentenze
responsabile della sensibilità del nostro corpo alla luce blu, per quanto riguarda gli effetti sui ritmi circadiani e la produzione di
"Q"Light - luce e qualità melatonina (Thapan et al. 2001, Brainard et al. 2001, Hankins e Lucas 2002, Shigang et al. 2003, Berman e Clear 2008). E’ stato
della luce anche trovato che bloccando la luce di lunghezza d’onda minore di 530 nm la produzione di melatonina notturna continua
normalmente (Leonid et al. 2005).
Formazione
La melatonina è un oncostatico e di conseguenza abbassare il suo livello nel sangue può far accelerare la crescita di alcuni tipi di
sull'inquinamento luminoso
cancro (Glickman et al. 2002, Stevens et al.2007, Kloog et al. 2008, Bullough et al., 2006).
Formazione illuminotecnica
Catalogo On-line Prodotti
Galleria: I mostri del cielo
Galleria: Impianti "Q"Light
Galleria Google Map

contro luce

L’ormone della melatonina sembra anche avere influenze su disturbi coronarici (Brugger et al.1995). A queste azioni dirette dovute
alla diminuzione della melatonina nel sangue si possono aggiungere anche altre conseguenze dovute a disordini del sonno o alla
Osservatorio di libero sua privazione come diabete, obesità ed altri (Haus e Smolensky 2006, Bass e Turek 2005)
pensiero illuminotecnico, di Navara e Nelson (2007) approfondiscono vari aspetti che in questo articolo per brevità vengono omessi.
scienza e di cultura Come può la luce artificiale, essendo così debole rispetto a quella solare, avere effetti così grandi sulla fisiologia dell’uomo e degli
animali? Il problema è che la luce artificiale è si molto più debole di quella solare, ma è anche centinaia di migliaia di volte più
intensa di quella che normalmente si avrebbe di notte, in un ambiente pre-lampadina, per così dire. Per la maggior parte del tempo
adesivi e brochures notturno l’illuminamento dovuto alle sorgenti naturali di luce è di circa un decimillesimo di lux (o meno, quando il cielo è coperto).
illustrati

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Solo nelle notti centrate attorno alla Luna piena si possono avere illuminamenti fino a circa 0,3 lux.
Non stupisce affatto quindi che siano state dimostrate molte conseguenze della luce artificiale sull’ambiente notturno e sugli
ecosistemi (nel foraggiamento, predazione, accoppiamento, migrazione, comunicazione, competizione, ecc.). Longcore e Rich
(2004 e 2006) approfondiscono le conseguenze ecologiche della luce artificiale di notte.

Nella figura, tratta dal comunicato stampa dell’International Dark-Sky Association (http://docs.darksky.org
/PR/PR_Blue_White_Light.pdf ) si vede come il picco di emissione nel blu dei LED usati per illuminazione esterna coincida
proprio con la sensibilità massima del nostro corpo (‘circadian sensitivity’). E’ evidente quindi che l’uso dei LED di questo tipo va
regolato immediatamente e per il futuro sarà necessario ripensare alla tecnologia LED in maniera più ecocompatibile e salute-
compatibile. Le lampade a scarica al sodio ad alta pressione e ancora di più a bassa pressione hanno, al contrario dei LED bianchi,
un bassissimo contenuto di luce blu e anche per questo sono dunque da preferire per le applicazioni di illuminazione esterna.

Bibliografia:

Bass J, Turek FW. (2005) Sleepless in America: a pathway to obesity


and the metabolic syndrome? Arch Intern Med; 165:15–16

Berman, S.M. and Clear R.D., (2008), Past visual studies can support a novel human photoreceptor. Light and Engineering, v. 16,
no. 2, p. 88-94

Brainard GC, Hanifin JP, Greeson JM, Byrne B, Glickman G, Gerner G., et al., (2001) Action spectrum for melatonin regulation in
humans: evidence for a novel circadian photoreceptor, Journal of Neuroscience, 21(16), 6405-6412.

Brugger P, Marktl W, Herold M. (1995) Impaired nocturnal secretion of melatonin in coronary heart disease. Lancet; 345:1408

Bullough JD, Rea MS, Figueiro MG. (2006) Of mice and women: light as a circadian stimulus in breast cancer research. Cancer
Causes Control; 17:375–383

Cinzano P., Falchi F., Elvidge C.D. (2001) The first world atlas of the artificial night sky brightness, Monthly Notices of the Royal
Astronomical Society, 328, 689-707 (ISSN: 0035-8711)

Glickman, G., Levin, R., Brainard, G. C., (2002) Ocular Input for Human Melatonin Regulation: Relevance to Breast Cancer,
Neuroendocrinology Letters, 23 (suppl 2):17-22

Hankins MW, Lucas RJ, (2002) The Primary Visual Pathway in Humans Is Regulated According to Long-Term Light Exposure
through the Action of a Nonclassical Photopigment, Current Biology,12(3), 191–198

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Con i LED non si risparmia…anzi! Un anno dopo. http://cielobuio.org/index.php?option=com_content&view=article&id=3180:con-i-led-non-si-ri...

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notizie flash

Dal 21 febbraio al 6 marzo


prossimi si terrà l'edizione 2011
di 'Globe at Night'. Si tratta di
un programma internazionale
che coinvolge tutti quanti
vogliano dare un contributo
osservando il cielo per valutarne
lo stato di inquinamento.

Con i LED non si risparmia…anzi! Un anno dopo.


scritto da bmp
sabato 30 ottobre 2010 18:56

Quasi un anno fa (nel Novembre 2009), Cielobuio pubblicava l’articolo: “Con i LED non si risparmia…anzi” (clicca qui per
leggere l’articolo). Nel testo era riportato un confronto tra i costi degli apparecchi LED e quelli tradizionali. A Settembre 2010 il
NLPIP (National Lighting Product Information Program) ha pubblicato un nuovo articolo sull’argomento dal titolo “Specifier
Reports: Streetlight for collector roads” (clicca qui per scaricare l’articolo) che giunge esattamente alle stesse
conclusioni pubblicate da Cielobuio un anno fa, cioè che: comparando il costo del ciclo di vita degli impianti a tecnologia
emergente (LED ed induzione) con quelli tradizionali (sodio ad alta pressione e alogenuri metallici), risulta che il costo degli
impianti tradizionali è nettamente inferiore.

Lo studio eseguito dal NLPIP consiste in un’approfondita analisi di costo del ciclo di vita di 14 differenti
tipologie di impianti per l’illuminazione di un tratto di strada urbana di 1,6 km.
In seguito a questa pubblicazione, il NLPIP ha ricevuto una risposta critica da parte del Pacific Northwest
National Laboratory (PNNL). Il PNNL gestisce il programma GATEWAY per conto del US Department of
Energy (DOE). Il programma GATEWAY prevede la realizzazione di impianti pilota di illuminazione a

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Con i LED non si risparmia…anzi! Un anno dopo. http://cielobuio.org/index.php?option=com_content&view=article&id=3180:con-i-led-non-si-ri...

LED al fine di testare ed esporre la tecnologia. I risultati dei “case studies” analizzati dal PNNL sono tutti
più o meno favorevoli alla tecnologia LED. Nella risposta inviata al PNNL (che è possibile scaricare qui)
il NLPIP scrive in maniera molto precisa e circostanziata, elencando punto per punto tutti i motivi per cui
ritiene che i risultati conseguiti dal PNNL siano poco attendibili o errati. Ad esempio, si legge nella risposta,
non è stato tenuto conto della luce ambiente già presente nell’area di studio, sono stati paragonati impianti
menu principale LED che illuminano la metà degli impianti al sodio che andavano a sostituire (e di conseguenza il costo
degli impianti LED è risultato inferiore), in alcuni casi è stata utilizzata un’analisi matematica non
Home appropriata ai dati proposti.
CieloBuio
Approfondimenti
E’ interessante notare che il NLPIP è un programma amministrato dal LRC (Lighting Research Center -
uno fra i più autorevoli organismi mondiali su questa tematica) e che per assicurare la propria obiettività,
Risorse Tecniche
non accetta finanziamenti dai costruttori di impianti di illuminazione. Ha alcuni sponsor, fra questi LRC e la
Documentazione US EPA (l’agenzia governativa degli Stati Uniti per la protezione dell’ambiente).
Divulgazione
Didattica
Per l’analisi in oggetto, il NLPIP ha acquistato, tra il Luglio e l’Ottobre del 2009, 4 impianti al sodio ad alta
pressione (High Pressure Sodium - HPS), uno ad induzione, 8 a LED (Light Emitting Diode) ed uno ad
Documenti scientifici
idruri metallici (PSMH – Pulse Start Metal Halide). In base alle caratteristiche di ogni impianto, ha
Documenti Tecnici determinato quanti lampioni servissero ad illuminare un dato tratto di strada rispettando dei valori indicati
Tesi di Laurea di illuminazione.
Tecnologia
La strada scelta per la simulazione è una via urbana di medio traffico, con negozi e rischio medio di
Catalogo Prodotti
conflitto con i pedoni. La via in esame ha una larghezza di 14,6 metri. Si tratta di una tipica via cittadina, di
Notizie ed Eventi collegamento tra le zone residenziali locali e le grandi arterie di comunicazione (tangenziali, autostrade).
Contatti
Download
Per scegliere quali impianti di illuminazione acquistare, il NLPIP ha sottoposto un questionario agli addetti
ai lavori per capire quali fossero gli impianti più utilizzati o di maggior interesse, sia tra quelli tradizionali
Cerca
che tra quelli emergenti. In base ai risultati del questionario ed alle norme di illuminazione per il tipo di
strada scelto, sono state individuate le marche ed i modelli da acquistare. Tutti i modelli acquistati sono
(almeno sulla carta): full cutoff, classe laterale di tipo III e classe verticale media secondo la classificazione
concetti chiave
IES (Illuminating Engineering Society). Sempre attraverso un questionario, sottoposto agli addetti ai lavori,
Illuminotecnica il NLPIP ha individuato le principali caratteristiche che deve avere l’illuminazione della strada presa in
eco-compatibile
esame. I criteri di attenzione principali risultanti dall’indagine sono stati la sicurezza e l’abbagliamento. In
base a queste analisi, il NLPIP ha stabilito che l’illuminazione avrebbe dovuto rispondere ai criteri dello
Applicazione di Leggi,
standard ANSI/IESNA RP-8-00 (R2005): American National Standard Practice for Roadway Lighting (fra
Regolamenti e Sentenze
gli altri, 9,7 lux di illuminazione media a terra e 0,6 cd/m2 di luminanza media a terra).
"Q"Light - luce e qualità
della luce Il NLPIP ha fatto eseguire da un laboratorio indipendente dei test fotometrici su tutti e 14 gli impianti in
Formazione esame. Dai risultati è emerso, fra l’altro, che non tutti gli impianti rispondevano in pieno ai requisiti ottici
richiesti (solo uno era full cutoff, classe verticale media, tipo III). Analizzando le curve fotometriche con un
sull'inquinamento luminoso
software appropriato (AGi32 ver.2.04) è stato in fine calcolato il numero di lampioni necessari per
Formazione illuminotecnica
illuminare rispettando i criteri dello standard RP-8. E’ stata considerata un’altezza dei pali pari a 8,2 m e
Catalogo On-line Prodotti sono stati analizzati due differenti layout: uno con i lampioni posti solo su un lato della strada, l’altro
Galleria: I mostri del cielo sfalsato con lampioni su entrambi i lati della strada. Per la simulazione non è stata considerata la luce di
Galleria: Impianti "Q"Light fondo tipicamente presente in un ambiente urbano ma difficilmente ripetibile durante un test. Data la
Galleria Google Map presenza di luce parassita che fuoriesce dagli impianti non perfettamente full cutoff, questa è stata eliminata
dall’analisi per non alterare i risultati.
Passiamo dunque ai risultati. Per quanto riguarda le distanze, si vede che in media gli impianti a LED e
contro luce
quello ad induzione devono essere installati ad interdistanze pari alla metà rispetto agli impianti
tradizionali (cioè bisogna installare un numero doppio di pali!), sia nella configurazione singola che in

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quella sfalsata a quinconce (si veda la tabella a pag.12 del documento originale). Dal punto di vista del
consumo energetico, solo due impianti a LED su otto risultano consumare meno del migliore al sodio.
In generale, i migliori (energeticamente parlando) impianti a LED e al sodio si equivalgono. C'è però una
grande variabilità dei valori di consumo degli impianti a LED: quello più energivoro consuma più del
doppio di quello più efficiente.
I risultati più interessanti però, sono quelli dell’analisi economica. E’ stato considerato un tempo di vita
dell’impianto di 27 anni e 4200 ore di accensione all’anno (per un totale di 113400 ore). Analizzando i dati
(si veda la tabella a pag.16 del documento originale) appare subito evidente che sono i costi iniziali
dell’impianto a giocare un ruolo decisivo. Anche considerando l’ipotesi che gli impianti a LED non
necessitino, in 27 anni, di sostituzione delle lampade, il loro costo rimane comunque sempre più elevato
degli impianti HPS (in alcuni casi è il doppio). Se i LED necessitassero anche solo una sostituzione delle
lampade in 27 anni, il loro costo arriverebbe, in alcuni casi, a superare il triplo degli impianti
tradizionali. Da notare, come ovvio, che anche negli impianti a LED sono stati considerati i costi di
manutenzione ordinaria (pulizia delle ottiche o dei vetri).
A titolo di esempio, nelle due immagini che seguono, è possibile vedere un tratto di strada illuminato in
modo uniforme con impianti al sodio ed un tratto di strada illuminato con impianti a LED. Anche se il
confronto è solo indicativo, si vede subito la differenza tra un impianto ben realizzato che illumina in
maniera uniforme ed uno che illumina in modo non uniforme. Per avere lo stesso tipo di uniformità del
sodio, si sarebbe dovuto, quantomeno, raddoppiare il numero dei lampioni LED.

Figura 1: illuminazione uniforme al sodio ad alta pressione.

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Figura 2: illuminazione a "macchia di leopardo" di un impianto a LED.

Le analisi svolte da Cielobuio e dal NLPIP riportano inequivocabilmente come la tecnologia LED sia
ancora troppo immatura per sostituire gli impianti tradizionali. Costi iniziali, tipo di emissione luminosa e
qualità dell’ottica sono i principali aspetti che devono essere migliorati per rendere l’illuminazione allo stato
solido una reale alternativa agli impianti tradizionali.
Francesco Giubbilini (BMP) – 21/10/2010

Ultimo aggiornamento Domenica 31 Ottobre 2010 14:50

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Con i led non si risparmia ... anzi


scritto da administrator
sabato 21 novembre 2009 20:11

Per dimostrare questo aspetto faremo un esempio pratico con apparecchi reali ma che non potremo chiamare con il loro nome,
useremo quindi dei nomi inventati. E' evidente che tutti gli apparecchi a LED che conseguono risultati superiori a quelli di seguito
illustrati in termini di interdistanza e potenza installata, riducono il divario finale che c'è ancora fra il 99% dei prodotti a led e gli
apparecchi tradizionali.

RIFERIMENTI APPPARECCHIO A LED

- Apparecchio a LED REALE ED ESISTENTE che chiameremo PIPPO LED, con sorgenti a LED da 6000°K di 120 W (139 W
comprese le perdite), da circa 8050 lm.
- Prezzo di riferimento apparecchio: 700 €
- Durata di vita garantita: 50.000 ore
- Apparecchio che dopo almeno 40 confronti è risultato fra i 3 apparecchi con i risultati migliori: è conforme alle leggi regionali
sull'inquinamento luminoso, alle norme UNI11248 e EN13201, e permette di conseguire rapporti interdistanze-altezze superiori a
3,7. Quest'ultimo punto è fondamentale in quanto apparecchi che permettono rapporti inferiori non solo non sono conformi alle
leggi regionali, ma incrementano i costi di primo impianto, energetici e manutentivi rispetto ai risultati di seguito riportati.

1 di 3 13/03/2011 11.07
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RIFERIMENTI APPARECCHI TRADIZIONALI (conformi a leggi e norme)

- Apparecchio 1: stradale di basso costo (190-200€ a listino, 110-120€ scontati, 200-250€ in opera da capitolato), di medie
performances stradali, sorgente 70 W Sodio AP, 6500 lm
- Apparecchio 2: arredo di medio costo (550€ a listino, 350€ scontati, 430-450€ in opera da capitolato) di elevate performance,
menu principale sorgente 70 W Sodio AP, 6500 lm

PARAMETRI DI CALCOLO
Home
CieloBuio Funzionamento annuo: 4200 ore
Approfondimenti Costo al kWh/anno: 0,1224 €
Potenza assobita sodio 70W: 83W
Risorse Tecniche
Potenza assobita sodio 100W: 118W
Documentazione Potenza assorbita apparecchio a led: 139-140W (tratto dai files Eulumdat)
Divulgazione Costo manutentivo a punto luce all’anno: 25 €
Costo in opera Apparecchio 1 (compreso sostegno, scavo, cavidotto, pozzetto, plinto, etc.) = 1.500 €
Didattica
Costo in opera Apparecchio 2 (compreso sostegno, scavo, cavidotto, pozzetto, plinto, etc.) = 1.800 €
Documenti scientifici Costo in opera PIPPO LED (compreso sostegno, scavo, cavidotto, pozzetto, plinto, etc.) = 2.100 €
Documenti Tecnici
SITUAZIONE DI CONFRONTO
Tesi di Laurea
Riferimenti: Il confronto verrà fatto sull'80% della strade, che sono di categoria ME5
Tecnologia Progetto:
Catalogo Prodotti - Larghezza 7 m (tradizionali 3.5m per corsia per 2 sensi di marcia)
- Parametri di progetto (ME5 – UNI11248 – EN13201): Lm=0.5cd/m2 – Uo=35% - Ul=40%
Notizie ed Eventi
- Apparecchi installati SEMPRE orizzontali (per conformità alla L.r.17/00 e s.m.i. e similari)
Contatti
Download RISULTATI MASSIMI CONSEGUIBILI DA CIASCUN PRODOTTO:
1- PIPPO LED - (A)ltezza sostegno =9,9.5,10,10.5m - (I)nterdistanza = 38m - (I)/(A) = rispettivamente 4.2, 4, 3.8, 3.6
Cerca
- Costo impianto al km: 56.700 €
- Costo energetico al km: 1.930 €/anno
- Costo manutentivo al km: 0 €/anno
concetti chiave
2- APPARECCHIO 1 - (A)ltezza Sostegno = 7m - (I)nterdistanza = 36m - (I)/(A) = 5,1
Illuminotecnica - Risparmio al km rispetto a PIPPO LED: 39.5% di potenza installata
eco-compatibile - Costo impianto al km: 42.000 €
- Costo energetico al km: 1.195 €/anno
Applicazione di Leggi,
- Costo manutentivo al km: 700 €/anno
Regolamenti e Sentenze
"Q"Light - luce e qualità 3- APPARECCHIO 2 - (A)ltezza Sostegno = 8m - (I)nterdistanza = 38m - (I)/(A) = 4,75
della luce - Risparmio al km rispetto a PIPPO LED: 41.7% di potenza installata
- Costo impianto al km: 48.600 €
Formazione
- Costo energetico al km: 1.152 €/anno
sull'inquinamento luminoso - Costo manutentivo al km: 675 €/anno
Formazione illuminotecnica
CONCLUSIONE:
Catalogo On-line Prodotti
In 12 anni di vita garantita dell'apparecchio PIPPO LED (50.000 ore / 4200 ore anno), l’impianto tradizionale permette il
Galleria: I mostri del cielo seguente risparmio:
Galleria: Impianti "Q"Light Apparecchio 1
Galleria Google Map - Realizzazione: 8.100 € (complessivi calcolati su 12 anni)
- Energetico + manutentivo: 103 €/anno e 1.236 € su 12 anni
Apparecchio 2
- Realizzazione: 14.700 € (complessivi su 12 anni)
contro luce - Energetico + manutentivo: 35 €/anno e 420 € su 12 anni

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Con i led non si risparmia ... anzi http://cielobuio.org/index.php?option=com_content&view=article&id=3138&Itemid=65

In 25 anni (che è la vita di un impianto tradizionale), tenendo conto dei costi manutentivi annui con impianto tradizionale e della
sostituzione dell'apparecchio di tipo a led (per esaurimento), l’impianto tradizionale permette il seguente risparmio:
Apparecchio 2 - Costo manutentivo su 25 anni: 16.875 €
Apparecchio 1 - Costo manutentivo su 25 anni: 17.500 €
PIPPO LED - Costo manutentivo su 25 anni: 20.250 € + 1.350 € (considerando il costo dell’ apparecchio di 750 € e il costo
installativo minimo di 50-70€ ad apparecchio per 27 apparecchi in 1 km)
Il costo manutentivo è superiore anche se spalmato su 25 anni: 32 €/ anno per punto luce per PIPPO LED contro i 25€/anno per
l'Apparecchio 1 e 2.

In 25 anni di vita dell’impianto, il COSTO COMPLESSIVO al km (realizzazione+energia+manutenzione) risulta:


- PIPPO LED: 126.550 €
- Apparecchio 1: costo 89.375 €,
- Apparecchio 2: costo 94.274 €,

Per finire, a scanso di equivoci ... l'impianto PIPPO LED HA DEI COSTI MANUTENTIVI in quanto non si può pensare che in 12.5
anni non abbiano mai bisogno almeno di una pulizia delle ottiche o del vetro di protezione (richiesto anche dalla UNI11248)...
altrimenti il coefficiente di manutenzione precipita. Normalmente si prevede un intervento almeno ogni 3 anni. Per comodità di
calcolo ed analogia con gli apparecchi tradizionali, facciamo 4 anni.
Con apparecchi tradizionali questo costo si fa coincidere con il cambio lampada, ma per PIPPO LED vuol dire almeno 3 interventi
manutentivi dell'installatore che hanno un costo minimo per apparecchio di 50 € ad intervento, che equivale su 12 anni a 150 €.
Ulteriore costo a sfavore degli apparecchi a led che quindi hanno COSTI manutentivi pari a circa la metà della manutenzione di
apparecchi tradizionali.

Un apparecchio a led, per essere competitivo a parità di installazione ma con consumi energetici superiori del 41%,
dovrebbe avere un costo non superiore a 350 € (per essere conservativi).
Se da qualche parte esistono apparecchi a led che permettono questi passi installativi, ma con potenze paragonabili alle lampade al
sodio (83-85W compreso le perdite) allora sarebbero competitivi solo per costi compresi fra 250 e 350 €.

GENERALIZZANDO:

Abbiamo fatto gli stessi confronti anche per impianti con luminanze di progetto 0.75 e 1cd/m2 il risultato sostanzialmente non
cambia.

Ultimo aggiornamento Domenica 22 Novembre 2009 00:03

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