Você está na página 1de 4

Intervista a Paolo della Ventura 2 4 2011, L’Aquila manifestazione “Diritti e verità”

Partecipando alla manifestazione del popolo viola, e altre associazioni,


(www.aquiladirittieverita.it) a L'Aquila ho avuto il piacere di conoscere un cittadino attivo
nella ricostruzione della sua città, Paolo della Ventura, nonostante la situazione confusa,
che mi ha fatto una grandissima simpatia, per la sua dignità e l'uso di termini come Polis,
cioè città democratica, e mi ha fatto riflettere su cosa debbano essere i politici oggi, cioè
come dice l'etimologia della parola, membri attivi della Polis, non all'esterno di essa, presi
e indaffarati, agitati in altre questioni. Oggi nella litigata continua che ha avviluppato la
Camera dei Deputati, basti osservare uno dei tanti video usciti su youtube:
http://www.youtube.com/watch?v=RySLrm6Koi4; http://www.youtube.com/watch?
v=H2u3GlWWeJA&feature=related4; http://www.youtube.com/watch?v=N9Ajyyx-QS4

Da ieri notte, non è passata la deroga al processo breve per il caso dell'Aquila, e molti
costruttori che possono essere considerati i veri responsabili dei morti in edifici non
antisismici e costruiti male non pagheranno per la loro gravissima colpa.

Di conseguenza le famiglie oltre che il danno economico, il disagio, la perdita del lavoro,
hanno subito un grave lutto tra i loro cari, non potranno avere giustizia effettiva, perché il
processo andrebbe troppo sulle lunghe. Scherziamo tempo con i periti tecnici, le
testimonianze delle maestranze che hanno realizzato l'edificio, del progettista, di chi si
doveva occupare della manutenzione, ecc.? Dobbiamo sollevare dalla mole enorme di
lavoro il sistema giudiziario italiano, troppi processi in atto, poveri magistrati, lavorano
troppo, e poi, hai mai calcolato quanto si può risparmiare?

Rifletto sul problema del nucleare, su quello dell'acqua pubblica, possibile che il popolo
italiano per fare valere i propri diritti, debba affidarsi a un Referendum? Non dovrebbe
essere l'ultima spiaggia, cosa ci stanno a fare i “gentiluomini” dai colletti bianchi, nella
Camera e nei Deputati? Non dovrebbero essere collegati ai reali problemi della società? E
i ragazzi della casa dello studente, vittime della malagestione dello stabile, che non aveva
effettuato i controlli obbligatori e della malacostruzione, effettuata senza carotaggi
preventivi in una zona sismica come L'Aquila, non sono forse un problema?

L'urlo silenzioso di dolore delle loro madri, dei loro padri, amici, cosa è? Cosa sono
profughi libici sul suolo italiano? Cosa sono i l'aquilani, indiani nelle riserve, che dopo due
anni di esasperante attesa, vengono abbindolati dai trucchi da fiera della speculazione
edilizia?

Oggi forse si è dato il colpo di grazia alla democrazia in Italia, forse ancora annaspa,
perché era forte, ma decederà? Che diavolo facciamo noi italiani, guardiamo i”reality”, uh,
guarda c'è quello di ultimo tipo, dentro ci sono i professori!

Ieri su internet per caso non trovo l'atto di compravendita della famosa villetta a
Lampedusa del B. nazionalpopolare, sia vero o no, è una frase di propaganda delle
peggiori mai uscite, ha inventato bufalate peggiori, si vede che è un po' stanco, ma cosa
trovo?
Hanno messo in vendita non le case lesionate, c'è il piccolo dettaglio che devono
essere i legittimi proprietari, bensì i palazzi degli uffici pubblici lesionati del centro:
la sede dell'Impdap, la sede della Guardia di Finanza, e altri uffici, rispettivamente in via
Francesco Filomusi Guelfi, via delle Fiamme Gialle, Via Rendina.
http://www.fondoimmobilipubblici.it/immobili/scheda_immobile.php?
type=1&cod=AQB138201&num_regione=11

Tutti in zona rossa, cioè il centro, il cuore della città. Come mai? E i soldi che andranno al
fondo unico immobiliare italiano dove finiranno?A L'Aquila? Sono davvero perplessa.
Riflettete sul significato del termine fondo unico, anche se non siete avvezzi a giocare in
borsa, e poi su internet andate sull'organigramma della società.

Sono tutte questioni aperte che insieme alla notizia del processo breve, riforma “epocale”,
che mina alle basi il procedimento giudiziario, non si sa bene verso quale nuova forma di
legge, oggi mi fanno sentire veramente a lutto, non solo per quelle povere famiglie, che
hanno perso la speranza a ricevere giustizia, ma io sono a lutto per la giustizia stessa.
Oggi è stata massacrata la giustizia del nostro paese,e come un virus, hanno iniettato
l'inoculo direttamente nel sistema immunitario, minandolo all'interno. Ma inspiegabilmente
una luce di speranza mi alberga nel cuore, no, non ci credo che verranno buttati all'aria
tanti di secoli di civiltà italiana, una volta una delle prime in Europa, ora intenta a
mendicare aiuti economici, senza più rispettare le più elementari regole all'interno della
Comunità Europea. E' un fatto gravissimo che ha causato lo sdegno dello stesso
presidente della repubblica. Anche se in macerie, la democrazia è ovunque in Italia, siamo
noi, quando ci svegliamo, quanto ancora vogliamo subire? Questo non lo dico perché voi
lettori dobbiate forzatamente votare i Referendum, che ci saranno e meno male, e dare
una mano alla raccolta di firme, per L'Aquila, ma vi rendiate conto qui è in ballo tutto, il
futuro nostro e dei nostri figli: la salute, l'acqua, l'economia, la cultura, ecc. qua c'è il
rischio che con un altro éscamotage, trucco in francese, perderemo diritto allo stessa
istituzione dei Referendum, mentre in Europa è passato l'emendamento, che è possibile
richiedere qualcosa ed ottenerla, se sono un tot di cittadini europei su un ¼ degli Stati
membri, proprio tramite Referendum. Ecco, non stiamo uscendo fuori dall'Europa solo per
la questione degli immigrati, ma i problemi effettivi del paese, e la ferita aperta all'Aquila,
mal medicata e beante, è solo una di essi. Senza l'istituzione delle più elementari “regole”
alla base della democrazia, non potremmo più essere un vero paese europeo
democratico, e dico questo con immenso dolore, visto che l'idea di un'Europa unita è nata
qui, da noi, è NOSTRA. Certo problemi come la corruzione e la mala politica sono globali
e riguardano altri stati membri come la Francia, come la Germania, ecc., ma vedremo
forse paesi come la Romania sorpassarci, che finalmente sperimentano con passione la
democrazia, la desiderano, dopo avere cacciato anni fa Ciausescu e rialzata la testa dal
punto di vista economico. E me lo auguro, ma noi che facciamo, ancora sogniamo ad
occhi aperti il “miracolo italiano”, o almeno ci rendiamo conto che stiamo nel bel mezzo di
un incubo, solo che è reale, così brutto da essere vero?E non è un reality, ci stanno
davvero rapinando il futuro, a noi e ai nostri figli. Non volete reagire nemmeno per loro,
visto che non ce la fate per voi stessi-e.

Sei un politico?
Sono un cittadino attivo, un membro del Comitato promotore della proposta della legge di
iniziativa popolare sulla ricostruzione. Ci sono stati 14 presentatori in Corte di Cassazione,
io sono uno di loro.

Come avete fatto?

Abbiamo messo banchetti per la raccolta delle firme quasi in tutta Italia e ci hanno aiutato
diversi comitati, qualche partito di opposizione.

Appartenenti alla sinistra e a movimenti simili?

All'inizio abbiamo chiesto il supporto di tutti i partiti, ma solo qualcuno si è reso disponibile.
Hanno collaborato alla raccolta PD,Radicali, Sel, Fabbriche di Nichi, tra gli altri, tantissime
associazioni ed enti di "cittadinanza attiva", comunque le adesioni sono consultabili sul sito
http://www.anno1.org/home.
Il centro destra non ha risposto, ed anzi dice per bocca del Presidente/Commissario
Chiodi che è una iniziativa non utile. Anche se il 14 marzo scorso il presidente della
Commissione speciale regionale, Iampietri (pdl), ha detto che serve una legge speciale.
Ma la commissione continua a ripetere che la Legge per la ricostruzione non serve, che il
decreto Abruzzo del 2009 è sufficiente. Continuo a ribadire che la legge popolare speciale
per la ricostruzione è una necessità reale. L’ordinanza che è stata emessa appena si è
verificato il terremoto, e tutte quelle successive, e sono tante circa una sessantina, per la
loro stessa natura, sono dei provvedimenti temporanei, di comodo, che dovevano avere
vita breve per affrontare una emergenza, e dovevano essere inquadrati in un unico
programma e conseguente legge. Le ordinanze non sono state emesse dalla
commissione, ma dalla presidenza alla Consiglio dei ministri.

A quale quota siete arrivati nella raccolta delle firme?

La cosa più importante e che stanno arrivando firme e adesioni da tutta Italia, non soltanto

dagli stessi L’Aquilani, per quanto riguarda la quota di firme raccolte a Roma, Milano, ecc.,

basta andare su www.anno1.org.

Che ne pensa dell’operato di Chiodi, cioè del commissario preposto alla


ricostruzione? Si può coniare il termine che ha “inchiodato” la città?

No, la situazione è complessa. E’ questa una cosa gravissima, un danno enorme per tutta
la popolazione dell’Aquila e dei paesi vicini al cratere, ma per tutto l’Abruzzo. Questo è il
capoluogo della Regione, e perciò la situazione sta creando dei problemi organizzativi dal
punto di vista amministrativo, ecc, per l’intera regione. E una situazione difficile, che se
non viene affrontata, e porterà di sicuro ulteriori conseguenze negative.

Che ne pensi di quello che è successo in altre regioni italiane, dove si è verificata
un’emergenza simile?

Beh, sia in Veneto per l’alluvione, che in Molise, per il terremoto, sono stati gli stessi
presidenti della Regione ad interessarsi a una legge per la ricostruzione. Mi ricordo che in
Umbria arrivò dopo 8 mesi. Era un dovere per lo stesso Presidente della regione Chiodi ad
operare come i suoi colleghi nelle altre regioni. Qui ora sono trascorsi 24 mesi, manca
poco alla data del 6 aprile, e abbiamo assolutamente bisogno di certezze. Ci siamo uniti e
l’abbiamo scritta punto per punto da soli, visto che chi doveva prendersi la responsabilità e
occuparsene non lo ha fatto.

Che ne pensi di Bertolaso?

Ho scritto al direttore di Panorama proprio per segnalare la falsità di quando dichiarato da


Bertolaso, (inserire link) sull’entità delle cifre che dichiara, riguardo le macerie, le abitazioni
assegnate, il progetto C.A.S.E., i fondi messi a disposizione, ecc. I suoi “numeri” sono
totalmente diversi da quello che noi cittadini vediamo e viviamo.

In una parola Bertolaso ha dato i numeri?

Beh, i dati oggettivi, quelli relativi alla situazione reale, sono completamente diversi.

Per quanto riguarda i fondi, credo sia molto indicativo quanto il sindaco Cialente nel
marzo scorso ha dichiarato nel discorso delle dimissioni dichiarate, in un momento
di stanchezza e sconforto. Ha detto chiaramente che l’ospedale rischiava di
chiudere e che 200 lavoratori erano a rischio lavoro. Dopo aver ritirato le dimissioni,
è andato a Roma, cercando un accordo con il ministro Letta, che, però, gli ha
imposto sempre il commissariamento, con Chiodi, e il suo vice Cicchetti, che ha
piazzato delle ditte, e appalti, e nei vari uffici collegati tutti i suoi parenti e amici.

Si, i soldi non ci sono, per questo motivo vogliamo una Legge di ricostruzione che regoli in
maniera chiara e dettagliata per tutti i cittadini la loro amministrazione.

Quali società si occupano della loro gestione?

Per l'esame delle pratiche sulla ricostruzione, leggera è pesante, il decreto Abruzzo nel
2009 individuò la filiera Fintecna-Reluiss-Cineas; la prima sul controllo circa la
completezza delle pratiche, la seconda per la congruità tecnica, la terza per la congruità
economica dei progetti.

Allora non sei un politico del Partito Democratico?

Non sono un "politico di professione", faccio parte dell'Assemblea comunale del PD


aquilano; ma nella raccolta firme l'impegno è stato personale, quello cioè di qualcuno che
pensa alla ricostruzione della città e dei comuni colpiti; quello che dovrebbe cioè
interessare tutti: la politica cioè con il suo originario significato di amministrazione della
Polis, cioè della città.
Giulia Salfi

www.giuliasalfi.blogspot.com

Você também pode gostar