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COMPAGNI DI VOLO
Don Tonino Bello
Voglio ringraziarti, Signore per il dono della vita;
ho letto da qualche parte che gli uomini hanno un ala soltanto:
possono volare solo rimanendo abbracciati.
A volte, nei momenti di confidenza, oso pensare,
Signore, che tu abbia un ala soltanto, l altra la tieni nascosta,
forse per farmi capire che tu non vuoi volare senza di me;
per questo mi hai dato la vita:
perché io fossi tuo compagno di volo.
Insegnami, allora, a librarmi con Te,.
Perché vivere non è trascinare la vita,
non è strapparla, non è rosicchiarla,
vivere è abbandonarsi come un gabbiano all ebbrezza del vento.
Vivere è assaporare l avventura della libertà.
Vivere è stendere l ala, l unica ala, con la fiducia
Di chi sa di avere nel volo un partner grande come Te.
Ma non basta saper volare con Te, Signore.
Tu mi hai dato il compito
Di abbracciare anche il fratello e aiutarlo a volare.
Ti chiedo perdono, perciò, per tutte le ali che non ho aiutato a distendersi.
Non farmi più passare indifferente vicino al fratello che è rimasto con l ala ,
l unica ala inesorabilmente impigliata
nella rete della miseria e della solitudine
e si è ormai persuaso di non essere più degno di volare con Te;
soprattutto per questo fratello sfortunato,
dammi, o Signore, un ala di riserva.
CARO GESU'
Don Tonino Bello
Ho faticato non poco a trovarti. Ero persuaso che tu stessi laggiù, dove il Giorda
no rallenta la sua corsa
tra i canneti e i ciottoli, scintillando sotto il velo tremante dell'acqua, rend
endo più agevole il guado.
C'è tanta folla in questi giorni che si accalca lì, sulla ghiaia del greto, per asco
ltare Giovanni, il profeta di fuoco che
non si lascia spegnere neppure nel fiume. Immerso fino ai fianchi dove il letto
sprofonda e la corrente crea mulinelli di schiuma,
invita tutti a entrare nell'acqua, per rivivere i brividi di un esodo antico e m
antenere vive le promesse, gonfie di salvezza.
In un primo momento, conoscendo la tua ansia di convivere con la gente, e sapend
o che la tua delizia è stare con i figli dell'uomo,
pensavo di trovarti in quell'alveare di umanità brulicante sugli argini.
Qualcuno, però, che pure ti ha visto uscire dal Giordano, grondante di acqua e di
Spirito, e mescolarti tra la turba di pubblicani e peccatori, di leviti e farise
i, di soldati e prostitute, mi ha detto che da qualche giorno eri scomparso dall
a zona.
Ora, finalmente, ti ho trovato. Ed eccomi qui, accanto a te, non so bene se cond
otto anch'io dallo Spirito, in questo misterioso deserto di Giuda, tana di fiere
e landa di ululati solitari.
NON ANDARE VIA SIGNORE
di Rabondranath Tagore
Signore, se la porta del mio cuore dovesse restare chiusa un giorno,
abbattila ed entra, non andare via.
Se le corde del mio cuore, non dovessero cantare il tuo nome un giorno,
ti prego aspetta, non andare via.
Se non dovessi svegliarmi al tuo richiamo un giorno,
svegliami con la tua pena..non andare via.
Se un altro sul tuo trono io dovessi porre un giorno,
tu, mio Signore eterno, non andare via.
IL CORAGGIO DI OSARE
di Romano Guardini
Signore Gesù, fammi conoscere chi sei. Fa sentire al mio cuore la santità che è in te.
Fa' che io veda la gloria del tuo volto.
Dal tuo essere e dalla tua parola, dal tuo agire e dal tuo disegno, fammi deriva
re la certezza che la verità e l'amore sono a mia portata per salvarmi.
Tu sei la via, la verità e la vita. Tu sei il principio della nuova creazione.
Dammi il coraggio di osare. Fammi consapevole del mio bisogno di conversazione,
e permetti che con serietà lo compia, nella realtà della vita quotidiana.
E se mi riconosco, indegno e peccatore, dammi la tua misericordia. Donami la fed
eltà che persevera e la fiducia che comincia sempre, ogni volta che tutto sembra f
allire.
SO DI ESSERE AMATO
di Primo Mazzolari
Cristo, so di essere amato per quello che è propriamente mio: la mia povertà; e sent
o il bisogno di amare per quanto in proporzione mi venne e mi viene ogni giorno
perdonato.
Credo nell'inestimabile dono della libertà, che illumina ma non costringe. So di p
ortare dentro la presenza, il fermento di una speranza che va al di là della brevi
tà della nostra giornata.
Sento che la vita ha un ordine di sacrificio a cui non ci si può rifiutare, senza
sentirsi colpevoli; la vita è un dovere, la vita è un costo, la vita è un impegno, la
vita bisogna guadagnarsela.
MANDAMI QUALCUNO DA AMARE
Madre Teresa di Calcutta
PREGHIERA QUOTIDIANA
dei collaboratori di Madre Teresa
Rendici degni, Signore, di servire i nostri fratelli
in tutto il mondo che vivono e muoiono in povertà e fame.
Dà loro quest oggi, attraverso le nostre mani, il loro pane quotidiano, e, con il no
stro amore comprensivo, dà pace e gioia.
Signore, fa di me un canale della tua pace
così che dove c è odio, io possa portare amore;
che dove c è ingiustizia io possa portare lo spirito del perdono;
che dove c è discordia io possa portare armonia;
che dove c è errore, io possa portare verità;
che dove c è dubbio io possa portare fede;
che dove c è disperazione io possa portare speranza;
che dove ci sono ombre io possa portare luce;
che dove c è tristezza io possa portare gioia.
Signore fa che io possa piuttosto cercare
di confortare invece di essere confortato;
di capire invece di essere capito;
di amare invece di essere amato;
perché è col dimenticare se stessi che si trova;
è col perdonare che si è perdonati;
è col morire che ci si sveglia alla vita eterna. Amen.
LE MIE MANI
di Charles Singer
Le mie mani, coperte di cenere, segnate dal mio peccato e da fallimenti, davanti
a te, Signore, io le apro, perché ridiventino capaci di costruire e perché tu ne ca
ncelli la sporcizia.
Le mie mani, avvinghiate ai mie possessi e alle mie idee già assodate, davanti a t
e, o Signore, io le apro, perché lascino andare i miei tesori...
Le mie mani, pronte a lacerare e a ferire, davanti a te, o Signore, io le apro,
perché ridiventino capaci di accarezzare.
Le mie mani, chiuse come pugni di odio e di violenza, davanti a te,
o Signore, io le apro, deponi in loro la tua tenerezza.
Le mie mani, si separano da loro peccato, davanti a te, o Signore, io le apro: a
ttendo il tuo perdono.
SIGNORE NON SONO CAPACE...
di Michel Quoist
Credo, Signore, che sarei capace di compiere una volta,
qualche atto straordinario. Un'azione che impegnerebbe tutto me stesso, se fossi
sconvolto da una sventura, colpito
da un'ingiustizia, se uno dei mie cari fosse in pericolo...
Ma ciò che mi umilia e spesso mi scoraggia, e che non sono capace di donare la mia
vita pezzo a pezzo, giorno dopo giorno,
ora dopo ora, minuto dopo minuto,
donare, sempre donare... e darmi!
Questo non posso farlo e tuttavia
è certamente ciò che tu mi chiedi...
Ogni giorno mille frammenti di vita da donare,
in mille possibili gesti d'amore,
che più non si vedono tanto sono abituali,
e più non si notano tanto sono banali,
ma di cui tu mi dici di aver bisogno per mettere insieme un'offerta e perché un gi
orno
io possa dire in verità:
Ai miei fratelli io ho donato tutta la mia vita.
E ciò che desideri, Signore, ma non ne sono capace...
non posso farlo, lo so, ed ho paura.
Figliolo, io non ti chiedo di riuscire sempre, ma di provarci sempre.
E soprattutto ascoltami, ti chiedo di accettare i tuoi limiti, di riconoscere
la tua povertà e di farmene dono, perché donare
la propria vita non vuol dire donare soltanto le proprie ricchezze, ma anche la
propria povertà,
i propri peccati.Fa' questo, figliolo, e con i pezzi di vita sciupata,
da te sottratti a tutti coloro che aspettano,
colmerò i vuoti, dandoti in cambio la durata,
perché nelle mie mani la tua povertà offerta,
diventerà ricchezza per l'eternità.
Signore, mi senti?
Soffro tremendamente. Asseragliato in me stesso,
Prigioniero di me stesso. Non sento che la mia voce,
Non vedo che me stesso, E dietro di me non v'è che sofferenza.
Signore, mi senti?
Liberami dal mio corpo, che è tutto brama,
e tutto quello che tocca con i suoi innumerevoli grandi occhi,
con le sue mille mani tese, è solo per coglierlo e cercare di calmare la sua insaz
iabile fame.
Signore, mi senti?
Liberami dal mio cuore, tutto gonfio di amore,
ma, mentre credo di amare pazzamente, intravvedo rabbioso che ancora amo me stes
so nell'altro.
Signore, mi senti?
Liberami dal mio spirito, pieno di se stesso, delle sue idee,
dei suoi giudizi; non sa dialogare, perchè non lo colpisce altra parola fuorchè la s
ua.
Solo, mi annoio, mi detesto, mi disgusto,
E mi rigiro nella mia sudicia pelle come il malato nel suo letto bruciante da cu
i vorrebbe scappare.
Tutto mi sembra brutto, mostruoso, senza luce,
... perchè non posso veder nulla se non attraverso me.
Mi sento disposto ad odiare gli uomini ed il mondo intero,
... per dispetto, perchè non li posso amare.
Vorrei uscire,
Vorrei camminare, correre verso un altro paese.
So che esiste la GIOIA, l'ho vista raggiare sui volti.
So che brilla la LUCE, l'ho vista illuminare gli sguardi.
Ma Signore, non posso uscire,
insieme amo e odio la mia prigione,
Perchè la mia prigione sono io
Ed io mi amo,
Mi amo, o Signore, e mi faccio ribrezzo.
Signore, non trovo neppure più la porta di casa mia.
Mi trascino tastoni, accecato,
Urto nelle mie stesse pareti, nei miei propri limiti,
Mi ferisco.
Ho male, Ho troppo male, e nessuno lo sa, perchè nessuno è entrato in casa mia.
Sono solo, solo.
Signore, Signore, mi senti?
Signore, indicami la mia porta,
prendi la mia mano, Apri
Indicami la Via,
La via della GIOIA, della LUCE.
... Ma ...
Ma, o Signore, mi senti Tu?
Figliuolo, Io ti ho sentito.
Mi fai compassione.
Da tanto tempo spio le tue imposte chiuse, aprile,
la Mia luce ti rischiarerà.
Da tanto tempo Io sono davanti al tuo uscio sprangato, aprilo,
Mi troverai sulla soglia.
Io ti attendo, gli altri ti attendono,
Ma bisogna aprire,
Ma bisogna uscire da te.
Perchè rimanere prigioniero di te stesso?
Sei libero.
Non ho chiuso Io la tua porta,
Non posso riaprirla Io,
... perchè sei tu dall'interno a tenerla solidamente sprangata.
TELEFONO
Michel Quoist
Ho appena riagganciato;
Perché hai telefonato?
Ah! Sì, Signore... ci sono.
Fatto sta che ho parlato tanto e ascoltato ben poco.
Perdonami, Signore, ho fatto un monologo e non ho dialogato.
Ho imposto la mia idea e non ho scambiato.
Perché non ho ascoltato, non ho imparato nulla;
Perché non ho ascoltato, non ho portato nulla;
Perché non ho ascoltato, non ho comunicato.
Perdonami, Signore, perché ero in comunicazione,
Ed ora siamo tagliati.
DAMMI LA FEDE
Mio DIo, com'è assurda la mia vita senza il dono della fede!
Una candela fumigante è la mia intelligenza.
Un braciere colmo di cenere è il mio cuore.
Una fredda e breve giornata d'inverno è la mia esistenza.
Dammi la fede!
Una fede che dia senso al mio vivere, forza al mio cammino, significato al mio s
acrificio,
certezza ai miei dubbi, speranza alle mie delusioni, coraggio alle mie paure,
vigore alle mie stanchezze, sentieri ai mie smarrimenti, luce alle notti del mio
spirito,
riposo e pace alle ansie del cuore.
Serafino Falvo
SEMPRE PERDONI
Lode a te Signore. Tu che sempre perdoni, guarisci, e senza stancarti, ogni volt
a, ricostruisci.
Circondami sempre di tanto amore, anche se so di non meritarlo. Sai quanto sono
fragile!
Impotente creatura, incapace di resistere al male.
Mi abbandono a te, Signore Gesù, che sempre perdoni,
sempre guarisci, sempre ricostruisci.
NEL DESERTO
"Nel deserto fiorirai" mi hai detto un giorno,Signore.
Ora sono qui,tra la polvere che ti copre ai miei occhi,
sotto il sole che mi brucia,e ho sete di te.
Perchè non mi parli?
Perchè forse il tuo silenzio è il rumore di un tuono,
è lo scrosciare violento di una pioggia che dagli occhi miei vorrebbe scendere,
ma il mio non senso non glielo permette.
Non sono ne' caldo ne' freddo,Dio.
Magari fossi caldo o freddo,almeno sarei qualcosa.
Sono privo di senso perchè Tu Signore sei sulla montagna,ed io sono in questa Geru
salemme
abbandonata.
La tua gloria si è levata da me,ed io mi accorgo di essere nudo.
A nulla vale aprire la bocca per lodare il tuo nome,
a nulla vale inneggiarti con canti,perchè senza il tuo Spirito
è tutta opera umana.
"Ti darò un cuore nuovo",mi hai detto un giorno,Signore.
Allora vieni in me,riprendi possesso del tuo tempio,
secondo la Tua volontà,oppure accetta,ti prego,la povere parole che le mie
labbra riescono a pronunciare.
Io mi lascerò amare.
CHIESI A DIO
Kirk Kilgour
Chiesi a Dio di essere forte
per eseguire progetti grandiosi:
Egli mi rese debole per conservarmi nell'umiltà.
Domandai a Dio che mi desse la salute
per realizzare grandi imprese:
Egli mi ha dato il dolore per comprenderla meglio.
Gli domandai la ricchezza per possedere tutto:
Mi ha fatto povero per non essere egoista.
Gli domandai il potere
perché gli uomini avessero bisogno di me:
Egli mi ha dato l'umiliazione perché io avessi bisogno di loro.
Domandai a Dio tutto per godere la vita:
Mi ha lasciato la vita perché potessi apprezzare tutto.
Signore, non ho ricevuto niente di quello che chiedevo,
ma mi hai dato tutto quello di cui avevo bisogno
e quasi contro la mia volontà.
Le preghiere che non feci furono esaudite.
Sii lodato; o mio Signore, fra tutti gli uomini
nessuno possiede quello che ho io!".
HO CERCATO DIO
Angelus Silesiius
Ho cercato Dio
con la mia lampada così brillante
che tutti me la invidiavano.
Ho cercato Dio negli altri.
Ho cercato Dio
nelle piccolissime tane dei topi.
Ho cercato Dio nelle biblioteche.
Ho cercato Dio nelle università.
Ho cercato Dio
col telescopio e con microscopio.
Finchè mi accorsi che
avevo dimenticato quello che cercavo.
Allora, spegnendo la mia lampada,
gettai le chiavi, e mi misi a piangere...
e subito, la Sua Luce fu in me...
MOSTRATI SIGNORE
David Maria Turoldo
Mostrati, Signore;
a tutti i pellegrini dell'assoluto,
vieni incontro, Signore;
con quanti si mettono in cammino
e non sanno dove andare
cammina, Signore;
affiancati e cammina con tutti i disperati
sulle strade di Emmaus;
e non offenderti se essi non sanno
che sei tu ad andare con loro,
tu che li rendi inquieti
e incendi i loro cuori;
non sanno che ti portano dentro:
con loro fermati poiché si fa sera
e la notte è buia e lunga, Signore.