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esperıenze

VITA 20 MAGGIO 2011 - NUMERO 19


Mauro Ferrari: «Per battere il tumore, copio dalla Nasa»
Patch Adams: «Con me anche i Marines fanno i pagliacci»

Chi si ama
Manu Lalli

mi segua Porta in scena Shakespeare e


le grandi tragedie del mito gre-
co. Ma il suo lavoro non è (solo)
fare la regista. È un qualcosa di molto più spettacolare: attraverso i laboratori e gli allesti-
menti organizzati dalla sua associazione, Venti Lucenti, da quasi vent’anni prende ragazzi
con storie famigliari difficili, oppure disabili, down, ciechi, in carrozzina, e usa il teatro
come percorso per portarli a ri-conoscere se stessi. Anche giù dal palco.
persone
20 MAGGIO 2011 VITA 2

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Manu Lalli

Ragazzi, se
volete imparare
la bellezza salite
su un palco

M
di Barbara Marini

ANU LALLI NON HA LA TELEVISIONE. È cresciuta tra qualcosa di sé e del mondo: i grandi temi li por-
Fiesole e Firenze, nei tempi in cui una certa tano a un livello più profondo; non sono io che
cultura pareva essere la salvezza. Era una li conduco, ma queste opere che hanno dentro
bimbetta quando un giorno, in classe, entrò già tutto l’umano grido, e che pur provenendo
un uomo coperto da passamontagna che ur- dal passato leggono il loro presente. Quando an-
lava: «Fermi tutti! questa è una rapina!». Era ni fa abbiamo messo in scena la Medea ci fu la
l’animatore teatrale, che divenne poi il suo strage dei bambini di Beslan, e lì certe domande
maestro e padre artistico, Alfredo Puccianti. si imponevano. Il testo teatrale era l’occasione
Ora è una donna e madre, dagli occhi azzurri per tirarle fuori e guardare a quei fatti insieme,
vitrei, che si infiammano solo quando parla dei dentro una relazione affettiva e costruttiva. Ora
suoi ragazzi. È così timida da non voler calcare stiamo preparando Sogno di una notte di mezza
le scene, e dopo anni di lavoro nei laboratori estate: l’amore, la follia di Puck irrompono come
tu
teatrali è da tempo direttore artistico e regista. un avvenimento che ti costringe a sentire l’urto
Il suo mondo è il della realtà. Puck cambia le cose, è il Destino, e
“teatro sociale”: lavora porta la luce con il suo amore. Questa creazione
Cosa puoi fare
infatti con le scuole e condivisa è ciò che desideriamo insegnare. Più
con i ragazzi in diffi- che la “prima” in sé, per i ragazzi è importante Facciamoci un’altra idea di teatro, approfittando
coltà fisiche e psichi- il percorso che compiono, queste domande, delle decine di iniziative, compagnie teatrali e festi-
che. Collabora con il questo paragone buono con la loro vita: io assi- val artistici che fanno dell’inclusione dei più deboli
Comune, con il Maggio sto ogni volta al loro cambiamento, alla loro af- la propria forza.
Musicale Fiorentino fezione, il percorso che facciamo è una forma
Da tenere d’occhio è il cartellone proposto dalla
(per insegnare ai bam- di amore. Shakeaspeare, come la tragedia greca,
compagnia del Teatro dell’Argine di San Lazzaro
bini ad amare l’opera) ti mettono in condizione di riflettere. di Savena (Bologna). Tante le produzioni e i proget-
e con le Asl del territo- Pare che ora vada di moda insegnare la giustizia, ti per le scuole, e molto attivo il laboratorio per i ra-
rio e soprattutto con le buone pratiche, la civile convivenza, la legalità. gazzi italiani di seconda generazione. Approfondi-
l’Istituto Elsa Morante È stata un po’ messa da parte l’educazione esteti- mento a pag. 14 di Cantieri. Info: www.argine.it
di Firenze, che è rivol- ca, in cui i ragazzi possano intravedere qualcosa
to a futuri operatori del di così bello da essere vero. Cosa ne pensa? Si muove sullo stesso fronte anche la Compagnia
L’identikit sociale, dove gli alunni “normali” vivono in clas- Sono assolutamente d’accordo. I ragazzi oggi Pippo Delbono, che ha portato sul palco, tra gli al-
tri, Bobò, un sordomuto che Delbono conobbe nel
se con quelli “disagiati”. Da quasi vent’anni, di- sono talmente disabituati ad una educazione manicomio di Anversa. Gli spettacoli e le tournée
Manu Lalli nasce per rige l’associazione Venti Lucenti che si occupa alla bellezza che se qualcuno non gliela insegna su www.pippodelbono.it.
caso a Viterbo (la data di diffusione della cultura teatrale attraverso non potranno mai pretendere che il mondo sia
non la confesserà mai), molteplici strumenti. Ultimo progetto portato bello. Insegnare l’arte costa fatica e necessita di Da vicino nessuno è normale è l’ormai celebre
cresce a Fiesole e vive in scena, il Sogno di una notte, tratto dal quasi tempo per conoscere. Anzi, direi che non esiste rassegna che per oltre un mese (dal 10 giugno al 24
a Firenze. È sposata, omonimo Sogno di William Shakespeare. Un al- conoscenza senza tempo. Ma nel teatro la bel- luglio) anima le strutture dell’ex ospedale psichia-
ha una figlia che vive a trico Palo Pini alle porte di Milano. Ad alternarsi sul
lestimento travolgente, emozionante. Sì, perché lezza è generata dalle relazioni, da quello che
palco, e nei nuovi spazi del TeatroLaCucina, rappre-
Londra. Alterna il lavo- gli spettacoli di Manu Lalli non hanno niente accade alle prove, dal testo, dalla vita che il tea- sentazioni teatrali, cabaret e tanta musica. Info:
ro di regista a quello di della recita scolastica di fine anno, ma sono ope- tro stesso è. www.olinda.org
animatrice culturale e re “da cartellone”, con scenografie e costumi Igor Strawinsky ci dice che nel mettersi al lavoro,
di docente teatrale. eccellenti su testi di riferimento tra i più “alti”. il limite delle sette note è l’unica strada di fronte Mirabilia, il Festival internazionale di teatro ur-
Collabora con l’Univer- E, sul suo palco, insieme agli attori professioni- alle infinite possibilità, all’abisso di libertà del “tut- bano di Fossano (Cuneo, dall’8 al 12 giugno) sarà
sità di Firenze, l’Une- sti, ci sono ragazzi in carrozzina, down e ciechi, to è permesso”, per vincere la vertigine. Il limite l’occasione per assistere a Complicités, spettacolo
sco, il Museo d’Arte in bilico tra teatro e arte circense. In scena, la belga
ma nessuno, tra il pubblico, nota la differenza. diventa insomma occasione di creazione, di li-
Banda dei matti: 11 artisti disabili mentali, dai 25 ai
contemporanea di Sa- «Non è un teatro per ragazzi speciali, è teatro e bertà. I disagi fisici del corpo, dello spirito dei ra- 57 anni, e sette professionisti tra cui un musicista,
rajevo e con il Centro basta», dice lei, portando sul giusto binario la gazzi che lavorano con voi, i limiti psichici, come un giocoliere e un break-dancer. Info: www.fossa-
di formazione teatrale nostra chiacchierata. vengono superati nel teatro? nomirabilia.com
Terre-du Ciel di Lione. Non le pare di osare un po’ troppo? Usare i testi Se cerchi di trattarli come persone “normali”,
Ha diretto molte pro- di William Shakespeare o la tragedia greca per ra- cioè se non guardi il loro limite, non lo vince- Twinkle, Festival internazionale delle abilità
duzioni di opere liriche gazzi con disagi psichici, o fisici, o con vicende fa- ranno mai. Ma perché questo accada, se gli differenti. Se ve lo siete perso è un appuntamento
da mettere in agenda per il prossimo anno: si svol-

‘‘
di repertorio e con- miliari drammatiche intorno?
temporanee, con l’Ac-
cademia di Santa Ceci-
lia e con la Fondazione
No, questo non è osare. Perché il con-
fronto con i grandi della letteratura
mette in moto dei meccanismi men-
Quando un ragazzo ti segue e supera
il suo disagio, in quel momento non
‘‘ ge infatti da 13 edizioni ogni anno tra Carpi, Correg-
gio, Modena e Bologna nella prima metà di maggio.
Teatro, danza, musica, ma anche convegni e work-
shop sul tema delle arti interpretate da disabili.
del Maggio musicale. tali che costringono i ragazzi a capire sta recitando, in quel momento lui “è”n Info: www.nazareno-coopsociale.it
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chiedi di buttarsi a terra, lo devi fare prima tu. teggiamento anti estetico, rispondere senza at- In queste pagine, bellezza. Provate a semplificare Dostoevskij: alla
Se non ti immedesimi con loro, loro non ti se- tendere la domanda è una manipolazione. La alcuni momenti del loro età, già capiranno quello che c’è da capire,
guiranno: gli puoi chiedere di essere sinceri se realtà culturale di oggi è una merendina pre- “Sogno di una notte”, poi da grandi lo rileggeranno e capiranno di più.
l’opera
tu sei sincero, sei vero con loro. Di amarsi per confezionata. Imparare a domandare invece fa Semplificare è rendere ridicolo. Un percorso at-
shakespeariana
come sono, se tu li ami per come sono. Se tu fai riscoprire il senso di quello che incontri. Secon- messa in scena tento e sincero è fondamentale, come cammi-
finta, loro se ne accorgono subito. Quando un do motivo: si semplifica tutto fino a ridurre i dall’associazione nare insieme sul sentiero per raggiungere la
ragazzo ti segue e supera il disagio che lo atta- contenuti. Un bambino può imparare Il Ratto Venti Lucenti con la montagna.
naglia, in quel momento non sta recitando, in del Serraglio in tedesco, l’ho visto con i miei oc- regia di Manu Lalli. La C’è un’approccio psicologico all’esperienza con i
quel momento lui “è”. Il pentagramma allora è chi, ma le agenzie culturali e la scuola stessa compagnia teatrale è ragazzi con disagi: il teatro come terapia, come
l’handicap: ci siamo inventati di tutto per ren- hanno talmente abbassato l’orizzonte che non composta da attori se non ci fosse la possibilità per loro di una cono-
professionisti e da
dere bella una carrozzina sul palco, non l’ab- si accorgono che i ragazzi sono vivi, possono scenza artistica. Lei vive questa contaminazione
ragazzi con vari tipi di
biamo mai nascosta. Abbiamo imparato a con- imparare tutto, senza che noi gli diamo la me- disabilità. nella metodologia che usa?
tare i passi con i ciechi, per capire i movimenti, rendina. Sanno perfettamente riconoscere la Io non ho mai avuto l’idea di fare la psicologa
abbiamo riso e abbiamo pianto con loro... In- con i miei ragazzi: ognuno deve fare il suo me-
somma, se tu li stimi, loro impareranno a sti- stiere, il teatro è relazione e non ho nessuna in-
mare i loro limiti, che nella creazione artistica Venti Lucenti, vent’anni di cultura libera tenzione di investigare in un ambiente che non
sono fondamentali. L’associazione Venti Lucenti nasce nel 1992 dall’esperienza di alcuni mi appartiene. Quando un ragazzo è incapace
In questo momento di culto della personalità, i la- professionisti del teatro, dell’educazione e della formazione. Fin dall’inizio, si è di relazione, gira intorno a sé, nella stanza per
boratori di teatro fatti per esempio a scuola ri- sempre occupata di teatro, educazione/formazione e di promozione socio- mesi, e poi un giorno ti chiede: «Mi vuoi bene?».
schiano di ridursi a puro narcisismo, a protagoni- culturale, collaborando con enti pubblici e privati. Il filo rosso che lega le È un fatto che travolge la mia esistenza. Il con-
diverse attività è l’attenzione rivolta alla promozione di una cultura di pace e
smo autonomo. Perché con i suoi ragazzi non è fronto con l’altro è sempre faticoso, e ci vuole
di tolleranza, basata sul riconoscimento delle diversità, ma anche delle grandi
così? potenzialità di espressione e di comunicazione di tutti. tempo. Il tempo è indispensabile per conoscersi
Il punto è questo: è il gruppo che produce l’e- davvero, per entrare in relazione arrivando in
vento, non la capacità di un singolo. Tutti de- Formazione continua profondità.
vono essere belli perché è solo dalla condivisio- I centri di formazione teatrale di Venti Lucenti vedono la partecipazione Perché fa tutto questo?
ne che nasce la bellezza e tutti devono dare il annuale di migliaia di utenti. Una bellissima esperienza, che permette a tutti di Io ho avuto un grande regalo dalla vita, un Mae-
massimo. L’emozione è come l’innesco perché calcare le scene e trasmette agli attori il senso di un lavoro epico, sempre teso stro. È questo dovere di gratitudine che mi fa
alla rappresentazione simbolica dei grandi archetipi dell’immaginario
questo accada. È lì che il ragazzo si espone, è vivere così.
collettivo.
lui che rischia, è lui che deve vedere il bello.
Quando un ragazzo si scopre bello - immagina Appuntamento il 17 maggio Questa è Manu Lalli, e il teatro con questi ragazzi
una ragazzina adolescente sulla sedia a rotelle Sogno di una notte, testo tratto da Sogno di una notte di mezza estate di è la sua vita. Il tempo è finito, discutiamo in li-
che pesa cento chili, come si sente - esce dal William Shakespeare sarà replicato martedì 17 maggio al Teatro Puccini di bertà, sulla definizione di “teatro sociale” e ci
teatro che è un gigante. Quando guardano le fo- Firenze. Il costo del biglietto (10 euro) servirà interamente a finanziare il pare, dopo quello che ci siamo dette, che qual-
to degli spettacoli non si riconoscono, e mi di- laboratorio per il prossimo anno. Belle le scenografie povere, dove la foresta siasi definizione sia riduttiva. Proviamo a rias-
diviene un luogo di incanto e di luce, dove i corpi degli attori danzano per le
cono: «Ma quello sono davvero io?». sumere: ci vuole un regalo, un maestro, ci vuole
speranze di un amore imprevisto, dove una sedia a rotelle è un trono divino e i
Perché la cultura sembra aver perso questo inne- sogni sono ideali a noi dimenticati, dove un sorriso non è mai derisione. fatica, ci vuole tempo, ci vuole un’amicizia che
sco, oggi? Perché è così ideologica? Quando si alza dal cuore della notte il Laudate Dominum di Mozart, ci si diventa un modo di amare l’altro, ci vuole un
Primo, perché vuole dare delle risposte, mentre arrende fino alla commozione al fatto che «niente è più reale dell’esperienza». grande che ti apra il cuore con le sue parole. E
dovrebbe suscitare domande. Questo è un at- poi ci vuole un palcoscenico.
persone
20 MAGGIO 2011 VITA 4

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‘‘
Mauro Ferrari Nanomedicina, ultima frontiera

Per battere Come


Strumento essenziale per la ricerca medica moderna, la

il tumore ho un’idea
che viene
‘‘ nanomedicina utilizza microstrumenti nanomolecolari in
grado di osservare le proteine della cellula e identificare tutte
le funzioni cellulari che vengono attivate o bloccate in
risposta a un qualsiasi cambiamento. Da qui lo sviluppo dei
nanofarmaci, che penetrano nelle cellule e si dirigono alle
proteine specificamente correlate all’insorgenza del cancro,
“consegnando” farmaci anticancro specifici ad ogni singola
cellula maligna, senza coinvolgere quelle sane.

Chi
Mauro Ferrari, tra i massimi luminari al mondo di questa

dallo spazio
disciplina, è stato protagonista a Milano, con il filosofo
Umberto Galimberti, del ciclo di incontri La scienza e l’altro,
organizzati dalla Fondazione Marino Golinelli e dalla
Fondazione Corriere della Sera, in collaborazione con La
Triennale di Milano, in occasione della mostra “HAPPY TECH.
Macchine dal volto umano”.

Q
di Marina Moioli Matematico, ingegnere e discreto giocatore di basket, maco vero e proprio, dotato di un
agente di riconoscimento per rag-
UALCUNO L’HA PARAGONATO a Zlatan
lavora da 25 anni negli Usa ed è uno dei luminari mondiali giungere la cellula tumorale. Si trat-
Ibrahimovic, un fuoriclasse senza delle nanotecnologie applicate alla medicina. ta di un progresso enorme per l’effi-
patria. Perché Mauro Ferrari, inge- Ora, sfruttando un concetto sviluppato dalla Nasa, cacia della cura e anche per la ridu-
gnere, matematico, medico e im- zione della sua tossicità». Ma quan-
prenditore, è nato a Udine, vive da ha aperto una nuova frontiera nella lotta ai tumori do saranno disponibili per tutti
25 anni in America, e la sua forza è questi avveniristici farmaci? «Quelli
sempre stata avere tanti interessi e basati sulle nanotecnologie di pri-
un unico stile: lo studio della ma- ma generazione, i liposomi, sono
tematica a Padova, il basket a Fi- già usati da molti anni nelle cliniche
renze, la specializzazione ingegne- oncologiche di tutto il mondo. Tra
ristica in California, la ricerca me- l’altro grazie alle scoperte di Gianni
dica a Columbus (Ohio), poi a Wa- Bonadonna dell’Istituto Mario Ne-
shington e infine a Houston. gri, dove hanno sviluppato i primi
Dovunque, lo stesso approccio di- concetti di chemioterapia».
namico e distaccato, la stessa capa-
cità di rapportarsi agli altri senza Nanotech in Magna Grecia
formalismi e con simpatia. Ha bre- «Noi adesso invece lavoriamo alle
vettato 50 sue “invenzioni”, colla- nanotecnologie di ultima genera-
bora con la Nasa, ma soprattutto è zione, quelle capaci di superare le
considerato il padre della nanome- barriere biologiche», annuncia Fer-
dicina, specializzato nella ricerca e rari e continua: «Il corpo è costruito
nella sperimentazione di tratta- come un castello medioevale: le
menti per la cura del cancro che mura sono le pareti del vaso san-
sfruttano le nanotecnologie, oltre guigno, poi ci sono i globuli bianchi
che dirigere il Methodist Hospital che fanno da barriera, gli enzimi e
Reasearch Institute (1.600 dipen- le parete della cellula. Il problema
denti) a Houston, nel Texas. Cer- è arrivare a tiro del bersaglio e per
vello in fuga? «Semmai», dice con farlo ci siamo ispirati al modello dei
una risata, «nel mio caso si tratta di razzi multistadio elaborati dalla Na-
fegato all’arrembaggio». sa. I primi nanofarmaci sono già uti-
lizzati da decine di migliaia di per-
O io, o lui sone, che magari nemmeno lo san-
La sua avventura è cominciata da no. I nuovi farmaci con capacità su-
una tragedia personale che dà al periore sono ancora sperimentali».
suo successo il senso di una mis- L’obiettivo ambizioso di tenere a ba-
sione. E non è certo un caso se fra da il tumore in permanenza con do-
L’identikit le immagini scientifiche che Ferrari ticelle grandi un milionesimo di si regolari di farmaci privi di effetti
Mauro Ferrari, classe si porta sempre dietro nel portatile millimetro, una dimensione infe- collaterali (grazie al rilascio in loco
per spiegare al mondo cosa sia la riore decine di migliaia di volte allo in dosi minime), senza mai dare sin-
1959, è nato a Udine
ma vive a Houston con nanomedicina c’è anche quella del-
la prima moglie, Marialuisa, morta
spessore di un capello umano»,
spiega Ferrari. Questo significa, per
tu tomi, senza produrre dolore e senza
provocare la morte a Ferrari appare
la seconda moglie Pao-
la e i cinque figli. Dopo per cancro nel 1994. Il senso di fru- esempio, che dispositivi miniatu- «del tutto realistico».
la laurea in Matematica strazione, di ingiustizia provato di rizzati potranno essere impiantati Intanto, per divulgare le sue sco-
a Padova, ottiene il fronte a quel nemico in apparenza nel corpo umano per la diagnosi perte e avvicinare sempre più per-
dottorato in Ingegneria impossibile da sconfiggere, lo ha precoce delle malattie, per la rige- Cosa puoi fare sone alla nanomedicina («che or-
Approfittando delle vacanze,
Meccanica a Berkeley spinto alla battaglia della sua vita. nerazione ossea o per migliorare la mai», avverte, «non è più fanta-
partecipare al “seminario pub-
dove dal 1996 è diret- Da ingegnere che era, si è rimesso biocompatibilità degli organi tra- blico” NanoGagliato, evento scienza»), ogni anno d’estate orga-
tore del Biomedical in gioco ricominciando a studiare piantati. che ogni estate Mauro Ferrari nizza un simposio aperto in un
Microdevices Center. medicina. Perché, non lo nasconde: «Le nanotecnologie stanno rivo- organizza a Gagliato (Cosenza) paesino della Calabria: Gagliato, in
Dal 1999 al 2005 è alla sconfiggere il male, per lui, «è un luzionando ogni campo: nuovi mo- per avvicinare anche i non ad- provincia di Cosenza. «L’ho scoper-
Ohio State University fatto personale». di per combattere il cancro, per pro- detti ai lavori ai temi delle nano- to qualche anno fa, invitato dal ret-
di Columbus dove diri- Ferrari non nasconde la sua fede, vare a ricostruire le ossa polveriz- medicine. Da questo appunta- tore dell’Università della Magna
mento, ormai consolidato, lo
ge il Biomedical Enge- parlando di «sorella morte e fratello zate da un incidente, per fare me- Grecia». Qui Ferrari ospita scienziati
scorso anno è nata l’associazio-
neering Center. Oggi dolore», ma preferisce di gran lunga dicina preventiva soprattutto ne non profit Academy of Ga- da tutto il mondo per il “NanoGa-
dirige il Methodist Ho- parlare di nuove frontiere della me- contro i tumori. Possono essere uti- gliato of Nanosciences gliato”, un incontro non ortodosso,
spital Research Institu- dicina e di nanotecnologie. Un set- lizzate come microsentinelle capaci (www.nanogagliato.org). in cui si discute di nanotecnologie
te di Houston ed è tore strategico, specie nella lotta di dare l’allarme appena la malattia Ferrari e la moglie Paola hanno godendosi il sole e il mare. «Gli
presidente della Allian- contro i tumori. «Con le nanoscien- comincia a svilupparsi e ci permet- anche pensato di creare la Ju- scienziati vengono alloggiati in case
ce for Nano-Health. ze siamo in grado di lavorare su par- tono di creare farmaci multistadio nior Academy per sviluppare private e invitati a portare le fami-
nei bambini e nei ragazzi l’inte-

‘‘
a rilascio controllato», continua Fer- glie», dice Ferrari, «e uno degli
Dispositivi miniaturizzati potranno
essere impiantati nel corpo umano
‘‘ rari. «Prima partono microcosmiche
avanguardie che infrangono le bar-
riere protettive del corpo, poi quan-
resse verso la nanotecnologia e
la nanomedicina, e stanno pre-
parando prodotti multimediali
da offrire su scala mondiale at-
eventi principali è l’incontro con la
gente del paese: tutti in piazza a
parlare di scienza. Per me è una in-
per la diagnosi precoce delle malattien do il varco è aperto si lancia il far- traverso il web. credibile festa di amore».
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5 VITA 20 MAGGIO 2011

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Dall’associazione...
La fondazione del villaggio di Ca’
Edimar, a Padova, ha un percorso
lungo e intenso. Nel 1996,
dall’incontro di alcune famiglie - tra cui
quelle di Mario Dupuis e di Riccardo
Dallavalle - e di gruppo di imprenditori
padovani desiderosi di impegnarsi in
un’esperienza di risposta ai bisogni
umani e sociali, nasce l’Associazione di
volontariato Edimar. Iniziano così le
prime esperienze di accoglienza.

...alla bottega
Nel 1999 viene chiesto all’associazione
di gestire una scuola di formazione al
lavoro denominata “Scuola bottega”.
Ma è solo nel 2001 che viene
inaugurata Ca’ Edimar. Qui vanno a
vivere due famiglie con un primo
gruppetto di adolescenti; oggi le
famiglie sono tre e ospitano 14 minori.
Ca’ Edimar diventa anche la sede di
nuove attività educative e formative
diurne, che nel tempo si allargheranno
fino a diventare una vera e propria
scuola professionale: una scuola
dentro una casa. Che, proprio

‘‘ quest’anno, festeggia il decennale.


Info: http://www.operaedimar.org

‘‘
Mario Dupuis Vecchiato, che tra l’altro è il presidente

I miei ragazzi sono


nazionale di Federpanificatori. È rima-
sto molto colpito per l’ impegno e la
serietà che la giovane dimostrava. Da
lì è nata l’attenzione di Vecchiato per

buoni come il pane


Ca’ Edimar e il desiderio di creare una
scuola. I panificatori, fin dall’inizio del
progetto, hanno messo a disposizione
della scuola di via Due Palazzi macchi-
nari del valore di oltre 500mila euro. Il
pane che viene prodotto ha una dupli-
ce valenza: la formazione e l’attenzione

U
di Elena Vascon Mario, con Riccardo e altri amici, ha dato vita al prossimo, attraverso l’iniziativa del
Pane della solidarietà. Questo progetto
NA GRANDE RETE DI SOLIDARIETÀ sostiene
a un’esperienza di accoglienza famigliare che si consente di donare a enti, comunità e
da dieci anni l’attività di Ca’ Edimar, il è trasformata in una vivace scuola-bottega. associazioni il pane fresco che quoti-
villaggio educativo padovano che coin- Dove i ragazzi imparano a sfornare pagnotte dianamente viene prodotto sia dagli
volge adolescenti e giovani in cerca di allievi della scuola di panificazione, sia
una nuova chance per inserirsi positi- e baguette con cui, ogni giorno, sfamano tanti da altri soggetti coinvolti nel laborato-
vamente nella vita attiva. La vera no- poveri del padovano rio Renato Fornasiero, inserito nel con-
vità dell’opera è l’accoglienza dei gio- testo di Ca’ Edimar.
vani in famiglia. Casa Fraternità e Casa singola famiglia, è più difficile rispetto Qual è il valore aggiunto di questa ini-
Anna ospitano minori, dai 12 ai 16 anni, ai bambini. Gli adolescenti sono com- ziativa?
che, per vari motivi, hanno necessità plessi, e purtroppo la società è sempre L’educazione. Il fatto che gli stessi lo-
di allontanarsi per un tempo limitato
dal nucleo familiare e dall’ambiente so-
più complice nel far sì che si perdano.
A loro si deve dedicare maggiore atten-
tu cali che alla mattina ospitano la scuola
di panificazione, al pomeriggio produ-
ciale di origine. Particolare attenzione zione, saranno gli adulti di domani. cano il pane per i più poveri ha un va-
viene riservata ai minori che si stanno Il modello educativo che propone Ca’ lore grandissimo per i ragazzi. Fare il
avvicinando alla maggiore età e che Edimar è quello della famiglia. Come lo pane per loro significa partecipare alla
imparano a inserirsi in modo consape- vivono questi ragazzi? Cosa puoi fare carità con la loro umanità. La carità
vole dentro la realtà sociale e lavorati- All’inizio ci guardano con sospetto per- Un mattone per crescere non è un gesto con cui ti senti buono,
In occasione dei suoi dieci an-
va, a usare in modo ordinato il tempo, ché non conoscono la famiglia. Il bello ma è un percorso di conoscenza di te
ni, Ca’ Edimar ha messo in
i primi stipendi e i beni personali. dell’accoglienza è proprio questo, far campo un progetto di amplia- stesso. Il cammino educativo con que-
Ca’ Edimar è nata da un’esperienza vivere un’esperienza familiare a questi mento delle sue strutture per sti ragazzi parte dal fatto che è possi-
personale di Mario Dupuis, fondatore, giovani. Non c’è differenza di tratta- rispondere a una domanda in bile un modo di impegnarsi con la
assieme a Riccardo Dallavalle, e presi- mento tra i nostri figli naturali e loro. crescita. Per il prossimo anno realtà, con la vita, che ha dentro una
dente del centro. «Nel 1995 è mancata Molti non hanno il desiderio di studiare, scolastico saranno ben 130 gli possibilità nuova di conoscenza di se
L’identikit Anna, mia figlia, una bambina cere- ma di imparare sì... allievi suddivisi in sei classi stessi. Il valore educativo del progetto
(tre di Scuola di cucina e tre
Laureato in Ingegne- brolesa», racconta Dupuis. «È stata Questa certezza ci ha spinti a creare è proprio il percorso che porta il ragaz-
di Scuola di panificazione).
ria elettronica, Mario un’esperienza decisiva per la mia fa- nuove opportunità formative che va- Per sostenere l’investimento zo a fare “quel” pane.
Dupuis per anni ha miglia: l’inizio di un cammino che, nel lorizzano la diversità delle caratteri- è stata lanciata l’iniziativa Un E a chi va “quel” pane?
insegnato negli istitu- tempo, ha coinvolto una rete di ami- stiche individuali, la diversa capacità mattone per Ca’ Edimar: Ogni giorno circa mezzo quintale di pa-
ti tecnici. Nel 1995, cizie che va ben oltre i confini della so- di apprendimento, le difficoltà a segui- ogni “mattone” corrisponde ne, impastato e cotto nel laboratorio in
forte dell’esperienza lidarietà. Anna ci ha insegnato che la re percorsi standard, l’attitudine ad ap- ad un contributo di 500 euro via Due Palazzi, viene caricato su un
familiare vissuta ac- persona non vale in ciò che appare: chi prendere attraverso il lavoro. Per que- versato a titolo personale o a furgoncino e consegnato agli enti di as-
nome di un gruppo di amici.
canto alla figlia Anna, la guardava con occhi di verità vedeva sto abbiamo pensato a modelli di in- sistenza. A beneficiare del pane “soli-
decide di dedicarsi al un’energia, un messaggio grande per tervento educativo e formativo dove dale” c’è l’Opera Il Pane dei poveri, la
mondo giovanile. Dal la vita». l’avventura della conoscenza sia a por- Mensa dei poveri San Leopoldo, l’Ope-
2001 segue e gesti- Perché ha scelto di accogliere i ragazzi tata di tutti, anche di chi non riusciva ra Magnificat-Casa mamma Romana e
sce, assieme ad altre adolescenti? a star seduto in classe per più di la Fondazione Banco alimentare. Ci so-
due famiglie, il villag- Sono colpito da giovani di questa età. mezz’ora. no varie altre richieste di comunità e
gio Ca’ Edimar. Per loro l’affido familiare, inteso come Nel villaggio è attivo il corso di panifi- cooperative che chiedono di usufruire

‘‘
cazione, come è nato il progetto? del progetto. Il nostro desiderio è di
È un modello di intervento educativo
alla portata anche di chi non riesce a star
‘‘ È stato un caso. Come molte cose che
avvengono qui. Durante un corso di
cucina abbiamo mandato una ragazza
aumentare quanto prima la quantità di
pane che ogni giorno esce dal labora-
torio. Cerchiamo di allargare questa re-
seduto in classe per più di mezz’oran a fare lo stage presso il panificio di Luca te di carità.
persone
20 MAGGIO 2011 VITA 6

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Luigi Bossio (2)


In quel drugstore che avrei dovuto fa-
re, scagliare colpi di karate? Non si può
colpire chi ti fa ridere e ti dona amore.
I cattivi si sentono spiazzati, gli viene
tolta la possibilità di reagire, di essere
spietati e cedono, sentono di cammi-
nare su di un terreno che non è il loro,
franano di fronte a gesti semplici come
uno scherzo, una battuta, un gioco di
un uomo vestito di tanti colori. Non
sanno proteggere la propria rabbia. La
vostra grande poetessa Alda Merini lo
aveva capito bene che cosa era l’amo-
re, come cantarlo e diffonderlo...
Lei ha portato i pagliacci anche in zone
di guerra, per vere e proprie azioni di
peacekeeping: come sta andando?
Noi ci finanziamo grazie agli aiuti più
diversi: il Comune di Roma, una fami-
glia italiana, l’attrice Angelina Jolie,
per fare alcuni esempi, ci hanno co-
perto le spese per andare in Iraq, Af-
ghanistan, Sri Lanka, Cambogia. È la
nostra love revolution: a Baghdad e Ka-
bul la reazione della gente è stata

‘‘ splendida, hanno capito che messag-


gio portavamo, vinta la diffidenza ini-
ziale, ci hanno come adottato. Siamo

‘‘
disposti a partire subito per la Libia se

Patch Adams qualcuno ci sta a sostenere questa

Con me anche i marines


operazione.
Tra i suoi clown, da qualche anno, ci so-
no anche ex soldati statunitensi reduci
da missioni militari all’estero. Perché?

fanno i pagliacci
Abbiamo attuato un programma con
gli ospedali che avevano in cura cen-
tinaia di soldati tornati malconci dal
fronte, sperimentando con grande
successo che, se impiegati nella nostra
missione di pace, se fanno i clown tra
i bambini afghani, incontrano meno

D
di Luca Bergamin È il papà della clownterapia, difficoltà a guarire le proprie ferite in-
teriori.
forma ogni anno centinaia di
A QUANDO HO 18 ANNI, mi tiro su i calzoni, Sono decine di migliaia i dottori che
così, mi metto un naso finto, in questo
modo, e provo a fare ridere le persone
volontari che, col naso rosso, tu adottano negli ospedali la clowntera-
pia, e altrettanti i volontari che nel tem-
portano un sorriso a chi soffre.
tristi, quelle malate o che litigano. La po libero si travestono per aiutare i ma-
prima volta accadde in un drugstore Ma non sono solo i bimbi i lati, grandi e piccoli, con i loro sorrisi a
americano dove madre e figlio si sta- grandi fan di Patch Adams: le vivere momenti spensierati anche nel
vano prendendo a botte... Funziona, Cosa puoi fare dolore, perché è provato scientifica-
non funziona? Generalmente sì, ma
sue “cure” sono efficaci anche Far ridere le persone in diffi-
mente che sorridere fa bene. Un film
coltà, bambini, malati, anziani.
comunque non importa: io sono pron- sui militari americani reduci Diventare clown a scopo di Hollywood l’ha elevata a star mon-
to anche ad umiliarmi pur di portare (con traumi psicologici) da benefico è un’esperienza uni- diale della solidarietà. Ecco, si sente
gioia e pace. Faccio così, guardate...». ca, oltre che utile. Il primo rife- soddisfatto? In fondo ha raggiunto il
Possiamo testimoniare che sì, Hun- Iraq e Afghanistan. Che ora rimento è la Federazione na- suo scopo...
ter Patch Adams, medico statunitense, zionale Clown Dottori, cui fan- Il film con Robin Williams mi romanza
tornano nelle zone di guerra no capo tutte le associazioni
fondatore del Gesundheit Institute, re- un po’ troppo, ma di sicuro è servito.
so famoso in tutto il mondo anche dal
per far ridere i bambini che in Italia si occupano di
Devo dire che non mi sento stanco di
clownterapia. Il sito www.fnc-
film interpretato da Robin Williams, italia.org elenca le associazioni essere un clown, lo sono dalle 9 del
ha una ilarità contagiosa. Non sembra impegnate su questo fronte; mattino fino a mezzanotte. Ho il naso
L’identikit finto né patetico con i capelli tinti di sulla solidarietà. Volevo divenire un qui si può approfondire la filo- finto sempre in tasca, non nego ab-
Hunter Patch blu e i pantaloni da clown indossati ponte tra le persone. Il mio essere sofia che accompagna questo bracci a nessuno, sono un portatore
Adams, nato a Wa- con baldanza anche a 66 anni. gioioso, donare un sorriso, trascende tipo di volontariato (che si spontaneo di gaiezza, mi viene natu-
Come è cominciata la bella commedia le fedi religiose e le condizioni econo- svolge soprattutto presso rale e lo farò sino a quando avrò vita.
shington nel 1945.
strutture ospedaliere) e trova-
Iscrittosi al Medical di Patch Adams? miche che, lo posso assicurare, sono Provate a sorridere, fa bene. Parola di
re indicazioni sui corsi di for-
College in Virginia, si Un’infanzia tristissime e infelice, sino ancora una barriera. mazione che periodicamente Patch Adams, parola di medico. Anche
è laureato in medici- alla morte di mio padre, reduce di Questo suo messaggio, e questo me- vengono organizzati per aspi- se con il naso rosso e i pantaloni da
na e ha esercitato guerra, per un tumore. Poi l’adole- todo, è stato subito recepito? ranti clown. clown.
nella clinica della scenza in un America scossa dai con-
Georgetown Univer- flitti razziali: provavo un tale senso di
sity. Nel 1971 ha fon- impotenza che tentai più volte di uc- Anche VITA col naso rosso
dato il Gesundheit! cidermi. Mi sentivo troppo vulnerabi-
Institute, “comunità le, incapace di adattarmi a vivere in Daniele Biella, giornalista di Vita, ha partecipato anni fa a un seminario di
per la libera assi- un mondo fatto di violenza e ingiusti- Patch Adams. Ecco la sua testimonianza.
stenza sanitaria”. Ha zia. E questo durò sino a quando capii
Quando l’ho visto per la prima volta di persona, nel 2001, gli sono
scritto Patch Adams, che avrei dovuto trasformare la mia spudoratamente saltato addosso. Avevo 22 anni, e quell’omone di due
Salute! Ovvero come vita in uno strumento vivente di pa- metri mi aveva appena stravolto la vita. Condividere il suo “essere clown”
un medico clown cu- ce. (ben diverso da “fare il clown”), il portare sorrisi nei luoghi più dolorosi del
ra gratuitamente i Si votò subito alla causa pacifista, ve- mondo, dalle baraccopoli a entrambi i fronti dei campi di battaglia, mi ha
pazienti con l’allegria stendosi da clown? catapultato dal mix di torpore e inquietudine post adolescenziale a una
e con l’amore, edito Mi resi conto che era necessario creare nuova dimensione. Lo sono diventato anch’io, un pagliaccio. Che, con il
naso rosso, porta un po’ di serenità laddove c’è sofferenza. E che, senza
da Apogeo. un sistema di valori che si fondasse
naso rosso, cerca sempre di mettere in pratica quella frase che una volta gli

‘‘ ‘‘ aveva sussurrato nell’orecchio quello stesso omone dai lunghi capelli blu e
A Baghdad e Kabul la reazione della grigi: «La rivoluzione sta nella gentilezza». Provare per credere: spiazzate il
burbero che vi ha appena “rubato” il parcheggio con il migliore dei vostri
gente è stata splendida: vinta la diffidenza sorrisi. Può capitare che ve lo restituisca, il posto. E che diventiate amici.
iniziale, ci hanno come adottaton
volontario
7 VITA 20 MAGGIO 2011

esperıenze
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O DEL VOL
Nicoletta Buratti - L’Albero della Vita OPE ON
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L’istinto materno?

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È una cosa da uomini

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di Marina Moioli Mamma per vocazione, quando i suoi due figli Incontri sul campo
ICOLETTA BURATTI, 41 ANNI, È UNA CASALINGA milanese
sono cresciuti si è messa a disposizione Se fai attività di volontariato
in un’associazione e vuoi
niente affatto disperata. Di “lavoro”, dopo gli stu- dei bimbi che, purtroppo, hanno perso il calore raccontare la tua esperienza
di di Giurisprudenza a Parma, si è dedicata ai
della famiglia. E ora, in una casa accoglienza e il tuo impegno, scrivici
suoi due figli, che oggi hanno 12 e 14 anni. Ma all’indirizzo: desk@vita.it
tanta era la nostalgia per quando erano piccoli, di Milano, ha 9 bimbi che la fanno divertire
che da qualche anno si è messa a disposizione
della comunità d’accoglienza Zerosei, allestita
otto anni fa dalla cooperativa L’Albero della Vita
in una palazzina nella periferia nord-ovest di Mi-
lano. Ad essere ospitati, bambini con situazioni
di abbandono, incuria, abusi fisici e grave degra-
do del nucleo familiare alle spalle. Zerosei è una
casa dove si sentono sicuri e protetti come in una
vera famiglia. Nicoletta racconta loro le fiabe, li
fa giocare, li coccola, li accompagna al parco.
Com’è arrivata a L’Albero della Vita?
Due anni fa un’amica che faceva l’animatrice mi
ha portato in questa comunità. Io ero alla ricerca
di qualcosa per impegnarmi, già prima di spo-
sarmi avevo fatto un’esperienza analoga in una
casa famiglia per adolescenti: aiutavo i ragazzi
con i compiti, ed era stata una bellissima espe-
rienza. Così, quando i miei figli sono cresciuti,
ho deciso di ripeterla.
Ricorda la sua “prima volta”?
È stato un giorno... commovente. Mi ricordo in
particolare di una bambina, Giovanna, che mi ha
sorriso e mi ha dato immediatamente la manina,
piena di fiducia. Con lei ho sempre avuto un le- il mercoledì mattina dalle 9,30 fino al momento impegno?
game particolare, fino a quando è stata data in in cui vanno a mangiare. Faccio giocare i bambini Amare i bambini, e avere pazienza. E poi occor-
adozione. Di casi come il suo ce ne sono stati tan- e quando il tempo è bello con le educatrici li por- rono la sensibilità e la capacità di saperli capire
ti: per fortuna a Zerosei siamo “collezionisti di tiamo fuori, per fare un giro al parco. L’altro per dare loro un po’ di serenità e allegria. Ma non
belle storie”. Questi bambini hanno così tanta aspetto del mio impegno è stato diventare “por- è necessario avere “l’istinto materno”; c’è anche
voglia di una mamma e di un papà che li “rico- tavoce dei diritti dei bambini”. Ho dato una mano un modo maschile, altrettanto importante, di far
noscono” subito al primo incontro. E anche se per raccogliere fondi e far passare il messaggio divertire i bambini: peccato però che su 25 vo-
noi volontari non conosciamo la provenienza e che occorre prendersi più cura dell’infanzia e dei lontari i maschi siano solo 4! Poi è indispensabile
le vicende di questi bimbi, siamo contenti quan- diritti dei più piccoli. L’anno scorso ho organiz- avere sensibilità di ascolto verso gli educatori,
do uno di loro viene dato in affido o in adozione: zato una festa estiva di beneficenza e un torneo per entrare in sintonia con lo stile educativo della
significa che ha trovato finalmente l’amore di di burraco, sono stati due eventi riuscitissimi; ho comunità. Ci vuole una linea educativa comune,
una vera famiglia. Ancor più felici se rientra nella coinvolto mia mamma, mia suocera, un giro di altrimenti si rischia di fare dei danni.
sua famiglia d’origine. amiche e alla fine c’erano un centinaio di perso- I principali ostacoli che ha dovuto superare?
Quanto tempo dedica al volontariato? ne. All’inizio, imparare quello che potevo o non po-
Sono presente una volta la settimana, Che qualità bisogna avere per prendersi questo tevo fare quando i bambini litigavano tra loro o
quando qualcuno piangeva.
Consiglierebbe a un’amica di diventare volontaria?
Mi sembra un dovere! L’autogratificazione nel
Un’attenzione costante ai bambini volontariato è abbastanza comune, ma per me è
anche un arricchimento: ho imparato molto dalle
Diventa volontario anche tu educatrici. I miei figli li ho sempre un po’ viziati.
Qui ho imparato le regole per far crescere meglio
Tre possibilità per impegnarsi con L’Albero della Vita,
secondo le caratteristiche di ciascuno. i bambini, per renderli più autonomi.
C’è un consiglio che darebbe al responsabile della
Portavoce dei diritti dei bambini. Si impegna per casa d’accoglienza?
realizzare eventi di sensibilizzazione, raccolta fondi e Consigli? No... Piuttosto, gli educatori portano i
iniziative di piazza per sostenere i progetti de L’Albero bambini a spasso, ma a volte capita, quando qual-
della Vita. A oggi sono circa 1.500 e possono essere un cuno di loro è malato, che devono stare a casa
singolo, un gruppo di amici o di colleghi, un’azienda,
per accudirli e quindi le uscite diminuiscono.
una scuola, un Comune....
Questo accade soprattutto quando la casa è pie-
Volontario specializzato. Presta la sua opera nei na: attualmente i bambini ospitati sono 9, la
centri, con i bambini: dall’aiuto nei compiti all’organiz- struttura è al completo e gli educatori, davvero,
zazione di attività per il tempo libero (gite, partite a danno il massimo. Io invece vorrei portarli fuori
calcetto, insegnamento dell’utilizzo del pc...). Ai volon- il più possibile, anche solo per andare a fare la
tari specializzati viene dedicato un corso di formazione spesa, come farebbe una mamma con il suo bam-
organizzato periodicamente. In cambio viene richiesta
bino. Cercherei insomma di fare tutte quelle sem-
una certa disponibilità di tempo, a cadenza settimana-
le, da concordare con i coordinatori e gli educatori dei plici cose che fanno parte della più normale quo-
Cos’è L’Albero della Vita diversi centri. tidianità. Se potessi mi porterei qualcuno di que-
Dal 1997 lavora per accogliere, proteggere e sostenere i bambini in difficoltà. sti bimbi a casa in campagna per un weekend...
Opera in tutta Italia e all’estero con progetti che assicurano accoglienza, pro- Servizio civile. L’Albero della Vita offre anche a giova- Poi ci sono le vacanze: l’anno scorso una volon-
tezione, cure ed educazione, programmi sanitari e alimentari. In ogni inter- ni interessati al settore della tutela dei minori la possi- taria ha offerto la sua casa al lago per una setti-
vento applica la Pedagogia per il Terzo Millennio, sistema educativo per il mi- bilità di svolgere il servizio civile volontario attraverso il
glioramento delle relazioni umane. Per inoltrare richieste di volontariato è ne- mana. Quest’anno i responsabili stanno lavoran-
progetto “Supporto educativo-assistenziale e accom-
cessario compilare il form presente nel sito www.alberodellavita.org. do per riuscire a organizzare due settimane al
pagnamento al reinserimento sociale dei minori” nei
Sul sito c’è anche una bacheca di annunci relativa alle necessità più urgenti. centri di accoglienza di Lombardia e Sardegna. mare. Piccole conquiste, che però per questi
bambini così sfortunati sono essenziali.
onlus files
20 MAGGIO 2011 VITA 8

esperıenze
Sentenza | condanna per “responsabilità oggettiva”

L’associazione deve stare attenta


a quel che fa il presidente
Ho sentito che a Milano un giudice ha multato un’asso- sciolta proprio in seguito all’inchiesta e che operava con utilizzato i fondi della organizzazione, provenienti dal-
ciazione per le malefatte di alcuni suoi rappresentanti. la pubblica amministrazione, offrendo prestazioni di l’incasso delle convenzioni sottoscritte e dalle conven-
Oltre il danno anche la beffa... Ma cosa cambia ora per natura socio-sanitaria. zioni pubbliche, per finalità prettamente personali.
la vita delle associazioni? Questa sentenza, senza ombra di dubbio, è impor- A seguito di tutto ciò il giudice per le indagini preli-
Carmen Girola, email tante perché impone alle stesse associazioni di essere minari ha condannato l’associazione per responsabilità
sempre più organizzate come imprese e non ritenersi oggettiva al pagamento di 26mila euro disponendo an-

E
gruppi di persone che, poiché agiscono per il bene altrui, che la confisca delle giacenze bancarie e di tutte le vet-
ffettivamente siamo di fronte a un caso ogget- sono immuni da qualunque provvedimento a proprio ture che erano state precedentemente oggetto di seque-
tivo di notevole gravità. Il giudice delle indagini carico. Per la prima volta gli amministratori di una as- stro preventivo, bloccando di fatto l’attività dell’asso-
preliminari del tribunale di Milano con la sen- sociazione di volontariato vengono infatti ad essere ciazione.
tenza n.11/820 ha condannato ad una sanzione equiparati a quella di una azienda profit, in termini di In definitiva il giudice, applicando quanto previsto
pecuniaria l’organizzazione di volontariato e onlus di responsabilità oggettiva, per cui in questo modo si im- dal decreto legislativo 231/2001, ha ritenuto che l’asso-
diritto Croce San Carlo onlus di Milano per reati com- pone alle associazioni di volontariato di strutturarsi al ciazione di volontariato è da ritenersi responsabile dei
messi dai suoi rappresentati legali. II giudice è interve- meglio in termini prettamente organizzativi. reati commessi nel suo interesse o a suo vantaggio da
nuto su alcuni fatti accertati dalla Guardia di finanza Infatti l’associazione di volontariato è stata condan- parte di persone che hanno funzioni di rappresentanza,
che hanno portato all’arresto del presidente dell’orga- nata per responsabilità oggettiva in quanto non si era amministrazione o direzione dell’ente o di una sua unità
nizzazione - Massimo Zuccotti, accusato di truffa ag- dotata di tutti quei modelli organizzativi tali da impedire organizzativa che ha una sua autonomia finanziaria, ol-
gravata (arresto avvenuto nel giugno 2010; Zuccotti ha reati amministrativi da parte dei propri dipendenti. Nel tre alle persone che ne hanno il controllo e la gestione
poi patteggiato tre anni di reclusione lo scorso aprile) -, caso specifico i rappresentanti dell’associazione avevano della stessa. [Giulio D’Imperio]

Usato sicuro | l’idea di Banco Building Le vostre domande


Mobili per la sede? C’è chi ve li trova Da che anno decorre l’obbligo di rendi-
contazione del 5 per mille per le asso-
ciazioni di volontariato?

U
Francesco Mail, email
N’ASSOCIAZIONE PIEMONTESE in procinto di ingran- L’obbligo per le associazioni beneficiarie del
dire la propria sede, ci scrive per sapere se ci contributo 5 per mille Irpef di predisporre
sono organizzazioni che forniscono in donazio- specifica rendicontazione è a decorrenza
ne materiali per l’arredo degli uffici: scrivanie, dell’anno finanziario 2008. Unica eccezione
sedie e scaffali... Possiamo segnalare in proposito l’attività riguarda le associazioni sportive dilettantisti-
di Banco Building, una onlus che si propone di raccogliere che, per le quali il decreto del ministro dell’E-
da un lato, le richieste di organizzazioni non profit e, dal- conomia e delle Finanze del 2 aprile 2009
l’altro, di ricercare aziende disposte a donare i beni di cui ha stabilito il vincolo di tale onere a partire
le organizzazioni non profit hanno bisogno. dall’anno finanziario 2006.
Il settore d’intervento di Banco Building è molto ampio
e comprende beni non deperibili come i mobili e com- Non ho trovato da nessuna parte qual è
plementi d’arredo. Le associazioni che vogliono accedere la scadenza per la rendicontazione del
al servizio devono iscriversi alla newsletter e/o lasciare 5 per mille. Ho avuto risposte contro-
un messaggio compilando l’apposito form direttamente verse. Mi potete essere d’aiuto?
sul sito. I progetti ritenuti di maggiore interesse vengono Severino Olgiati, email
pubblicizzati ai soci, agli amici, sostenitori tramite e-mail Bisogna predisporre la rendicontazione en-
o newsletter e messi “in vetrina” sul sito web. tro il termine di un anno dalla data di avve-
Per informazioni: info@bancobuilding.it nuta ricezione degli importi. Gli enti che
nell’anno 2008 hanno ricevuto un contribu-
to pari o superiore a 15mila euro e che negli
Nuovi canali per il non profit anni successivi hanno ricevuto un contribu-
se generali per questo paio di scarpe». Eppure to pari o superiore a 20mila euro dovranno

Per cambiare il mondo questo è esattamente quello che facciamo con


le non profit. Andiamo in giro, fieri di donare a
un’organizzazione che ha delle bassissime spese
inviare tale documentazione al ministero del
Lavoro e delle Politiche sociali entro il termi-
ne di trenta giorni. Il calcolo dei tempi dovrà

Google non basta. Però... generali senza sapere assolutamente nulla di


quell’organizzazione.
fare riferimento al mese di accreditamento
dell’importo registrato dalla competente Te-
Una via d’uscita è cambiare i metodi di rac- soreria. Ad esempio, se la somma è stata ac-

T
colta fondi. La grande sfida on line / off line è creditata sul conto corrente dell’ente nel
di Valerio Melandri ORNO A CASA DAL FESTIVAL DEL FUNDRAISING un’opportunità anche per il non profit. Oggi in mese di ottobre del 2010 il rendiconto do-
dedicato all’online con tante idee, ma Italia vengono spedite 300 milioni di lettere di vrà essere redatto entro il 31 ottobre 2011.
una mi è chiara più delle altre: il vero raccolta fondi all’anno. Ma quante raggiungono Se l’ente ha obbligo di invio del rendiconto al
obiettivo del non profit non deve essere il risultato di procurare una donazione? E quanto ministero di competenza, la ricezione della
quello di spendere poco, ma di risolvere proble- di questo impegno si potrebbe trasferire nell’uso documentazione da parte della citata ammi-
mi. Altrimenti si crea un circolo vizioso. Perché massiccio dell’on line? Si potrebbero ridurre i co- nistrazione dovrà avvenire entro il 30 no-
meno spese vuol dire meno investimenti e meno sti e aumentare la personalizzazione (mail), co- vembre 2011.
investimenti vuol dire meno crescita. E così si struire percorsi di gioco (Four Square) e di rico-
mina alla radice il non profit. noscimento qualificato (Facebook). Tutte cose Abbiamo l’opportunità di avere un’auto
Troppo spesso invece ci viene insegnato che che una semplice lettera non può fare. Oggi l’on in comodato d’uso. È possibile per una
le migliori non profit sono quelle che hanno bas- line non funziona, non è ancora efficiente e non associazione sfruttare questa opportu-
se spese generali, e se sono le migliori sono anche produce azioni in termini di raccolta fondi. Ma il nità?

FUN le più efficienti. Ma quando andate a comprare


una paio di scarpe da corsa non pensate «prima
problema è nel mezzo, o nella nostra voglia di
cambiare il mondo? Gandhi è riuscito a fare la
La Primula onlus, email
Non sussistono impedimenti né vincoli par-

DRE di andare a comprare le scarpe voglio sapere che


percentuale del prezzo di vendita va alle spese
rivoluzione con un microfono; oggi con Google
che potenza abbiamo in mano?
ticolari, se non la registrazione del contratto.
Nel contratto di comodato devono essere

AM
‘‘
generali», e di certo non uscirete definiti gli obblighi e i diritti delle parti tra cui,
dal negozio con un paio di nuo-
vissime scarpe piene di buchi di-
cendo ai vostri amici: «Non avete
Oggi in Italia vengono spedite 300
milioni di lettere di raccolta fondi all’anno.
‘‘ in particolare, i doveri del comodatario, a cui
possono essere attribuite le spese connesse
all’utilizzo e alla sua manutenzione in un cor-
idea di quanto basse siano le spe- Quante procurano una donazione?n retto stato di funzionamento.
community
9 VITA 20 MAGGIO 2011

esperıenze
Assemblea | l’Avis si riunisce a Bergamo Csv Palermo
Operativi
Nel sistema sangue il valore anche con
delle unità di raccolta associative poche risorse
di Antonietta Nembri ti, gestite dalle associazioni dei donatori volontari). di Carmen Morrone

G T
«I requisiti strutturali, tecnologici e organizzativi minimi
LI AVISINI SI SONO DATI APPUNTAMENTO A BERGAMO, guar- per le attività trasfusionali, approvati in Conferenza Stato- RE MILIONI DI ABITANTI sono il bacino
dando all’Europa. Al via nel weekend dal 20 al 22 Regioni lo scorso 16 dicembre, costituiscono uno strumento di persone a cui si rivolge il Centro
maggio la 75a assemblea generale di Avis che vedrà di riferimento importante per tutto il sistema sangue, in gra- servizi per il volontariato di Paler-
circa mille delegati presenti. Diversi i temi che sa- do di garantire la puntuale e costante attenzione al donatore, mo. «Un territorio pari, per dimen-
ranno trattati a partire dal titolo scelto Il dono del sangue per la miglior qualità della donazione e la massima sicurezza sioni, a metà Sicilia che riusciamo a rag-
un’Europa solidale, che fin dal manifesto, realizzato dai ra- della trasfusione», osserva Saturni. «La tavola rotonda servirà giungere grazie a 18 sportelli», afferma il
gazzi della Bottega grafica dell’Istituto penale minorile di a puntualizzare sia le caratteristiche dei requisiti richiesti sia presidente Ferdinando Siringo. «Ogni zona
Treviso, richiama il 150° dell’Unità d’Italia e il percorso previsto per l’accreditamento del- ha suoi bisogni,
l’Anno europeo del volontariato. le nostre Unità di raccolta». sue problematiche
Accanto al programma assembleare sono Identikit Inoltre, ricorda ancora Saturni: «L’attività specifiche. Paler-
stati predisposti gruppi di lavoro che puntano Avis di raccolta gestita da Avis è a pieno titolo in- mo ha i problemi
a temi portanti per la vita associativa di Avis. Nata nel 1927, l’associa- serita nella programmazione regionale del- propri di una città,
zione dei volontari del
Di particolare attualità è quello che vede come l’autosufficienza e, in quest’ottica, costituisce nel nisseno e nel
sangue è presente in tut-
direttore scientifico lo stesso presidente nazio- ta Italia favorendo il dono un indispensabile supporto alle strutture tra- trapanese c’è una
nale, Vincenzo Saturni, dedicato all’accredita- anonimo e periodico. sfusionali e ha contribuito e contribuisce al arretratezza econo-
mento delle Unità di raccolta (strutture incari- Info www.avis.it mantenimento dell’autosufficienza di sangue mica che crea sac-
cate del prelievo di sangue e di emocomponen- e dei suoi derivati». che di povertà, nel-
l’agrigentino l’e-
mergenza è quella dei clandestini».
Haiti L’Anno europeo è un’occasione...
Per portare in primo piano i valori. Abbia-
Parte il terzo mo scelto di unire il volontariato con le ce-
Villaggio Sos lebrazioni dell’Unità d’Italia e i valori pre-
senti nella Costituzione italiana. Tutte le
Nel programma di iniziative quindi vanno in questa direzio-
ricostruzione di Haiti Sos
ne. Su tutte la nostra partecipazione al vo-
Villaggi dei Bambini ha
avviato le procedure per un
lume sugli italiani che hanno fatto la storia
nuovo Villaggio Sos che della solidarietà.
andrà ad aggiungersi ai due Come fate fronte ai tagli delle risorse?
già esistenti a Santo e Cap Abbiamo adottato un modello operativo a
Haïtien. Nel programma, basso costo per convogliare tutte le risorse
come spiega Franco Muzio, per assicurare i servizi alle associazioni.
direttore di Sos Villaggi dei
Il volontariato siciliano è...
Bambini, «la costruzione di
10 nuove scuole, con
Molto volenteroso e desideroso di fare. Ma
copertura totale delle spese spesso non ha i mezzi per realizzare anche
di gestione per i primi piccoli progetti.
cinque anni. A Delmas, nelle La Sicilia accoglie molti migranti.
vicinanze di Les Cayes, Per coinvolgerli c’è un campionato di cal-
sorgerà la prima Scuola Sos cio fra un centinaio di squadre multietni-
che offrirà istruzione
che in cui sono coinvolti i giovani della
gratuita a più di 700
bambini». Il nuovo Villaggio
città di Palermo.
Sos potrà accogliere 135 Il suo incontro con il volontariato?
bambini. Ho iniziato durante il periodo dell’univer-
sosvillaggideibambini.it sità facevo servizio civile in una casa di
accoglienza per ragazze madri.

Comitato Editoriale
Hanno partecipato alla realizzazione di questo numero:
VITA
CONFARTIGIANATO PERSONE - ANAP - Associazione Nazionale Anziani e Pensionati - tel. 06.703741 - www.anap.it
ABIO - Fondazione ABIO Italia Onlus per il Bambino in Ospedale - tel. 02.45497494 - www.abio.org CONFEDERAZIONE NAZIONALE MISERICORDIE D’ITALIA - tel. 055.32611 - www.misericordie.org
ACLI - Associazioni cristiane lavoratori italiani - tel. 06.58401 - www.acli.it CONSOCIAZIONE NAZIONALE DEI GRUPPI DONATORI DI SANGUE FRATRES - tel. 055.3261700 - www.fratres.org
ACRA - Associazione di Cooperazione Rurale in Africa e America Latina - tel. 02.27000291 - www.acra.it COOPI - Cooperazione Internazionale - tel. 02.3085057 - www.coopi.org
ACTIONAID - tel. 02.742001 - www.actionaid.it CSI - Centro Sportivo Italiano - tel. 06.68404550 - www.csi-net.it
AGESCI - Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani tel. 06.681661 - www.agesci.org CSVNET - Coordinamento Nazionale dei Centri di Servizio per il Volontariato - tel. 06.45504989 - www.csvnet.it
AI.BI. - Associazione Amici dei Bambini - tel. 02.988221 - www.aibi.it FEDERAZIONE ALZHEIMER ITALIA - tel. 02.809767 - www.alzheimer.it
AIDO - Associazione Italiana per la Donazione di organi, Tessuti e Cellule -tel 06/97614975 - www.aido.it FEDERSOLIDARIETÀ CONFCOOPERATIVE - tel. 06.68000476 - www.federsolidarieta.confcooperative.it
AIL - Associazione Italiana contro le Leucemie-linfomi e mieloma ONLUS - tel. 06.7038601 - www.ail.it FESTIVAL DEL FUNDRAISING - Tel. 0543/374151 www.festivaldelfundraising.it
AIRC - Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro - tel. 02.77971 - www.airc.it FONDAZIONE AIUTARE I BAMBINI ONLUS - tel. 02.70603530 - www.aiutareibambini.it
A.I.S.AC - Associazione per l’Informazione e lo Studio dell’Acondroplasia - tel. 02.87388427 - www.aisac.it FONDAZIONE CITTÀITALIA - tel. 06.36006206 - www.fondazionecittaitalia.it
AISM - Associazione Italiana Sclerosi Multipla - tel. 010.27131 - www.aism.it FONDAZIONE DON GNOCCHI ONLUS - tel. 02.403081 - www.dongnocchi.it
AMNESTY INTERNATIONAL SEZIONE ITALIANA - tel. 06.44901 - www.amnesty.it FONDAZIONE EXODUS - tel. 02.210151 - www.exodus.fr.it
ANCC-COOP - Associazione Nazionale Cooperative di Consumatori - tel. 06.441811 - www.e-coop.it FONDAZIONE L’ALBERO DELLA VITA ONLUS - tel. 02.90751517 - www.alberodellavita.org
ANFFAS ONLUS - Ass. Naz. Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale - Tel. 06.3212391 - www.anffas.net FONDAZIONE LAUREUS - tel. 02.36577084 -www.fondazionelaureus.it
ANMIL - Associazione Nazionale fra Lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro - tel. 06.541961 - www.anmil.it FONDAZIONE PAIDEIA ONLUS - Telefono: 011.5520236 - www.fondazionepaideia.it
ARCHÉ ONLUS - tel. 02.603603 - www.arche.it FONDAZIONE SODALITAS - tel. 02.86460236 - www.sodalitas.it
ASSOCIAZIONE DYNAMO CAMP ONLUS - tel. 02.8062941 - www.dynamocamp.org FORUM NAZIONALE DEL TERZO SETTORE - tel. 06.68892460 - www.forumterzosettore.it
ASSOCIAZIONE ENZO B. ONLUS - tel. 011.3910370 - www.enzob.org FPRC- Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro Onlus - tel 011/9933380 www.fprconlus.it
ASSOCIAZIONE ISTITUTO CORTIVO - tel. 049.8901222 - www.cortivo.it INTERVITA ONLUS - tel. 02.55231193 - www.intervita.it
ASSOCIAZIONE MOSAICO - tel. 035.254140 - www.mosaico.org LEGACOOP SOCIALI - tel. 06.84439346 - www.legacoopsociali.it
ASSOCIAZIONE TRENTA ORE PER LA VITA ONLUS - tel. 06.39725783 - www.trentaore.org LEGA DEL FILO D’ORO ONLUS - tel. 071.72451 - www.legadelfilodoro.it
AUSER NAZIONALE - tel. 06.8440771 - www.auser.it MCL - Movimento Cristiano Lavoratori - tel. 06.7005110 - www.mcl.it
AVIS NAZIONALE - Associazione Volontari Italiani Sangue - tel. 02.70006786 - www.avis.it MOIGE - Movimento Italiano Genitori - tel. 06.3215669 - www.genitori.it
CAF - Centro di aiuto al bambino maltrattato e alla famiglia in crisi - tel. 02.8265051 - www.cafonlus.org MOVIMENTO CONSUMATORI - tel. 06.4880053 - www.movimentoconsumatori.it
CBM ITALIA ONLUS - Christian Blind Mission - tel. 02.72093670 - www.cbmitalia.org OSF - Opera San Francesco per i poveri onlus - tel. 02.77122400 - www.operasanfrancesco.it
CESVI - Cooperazione E Sviluppo - tel. 035.2058058 - www.cesvi.org PHILANTHROPY CENTRO STUDI - tel 0543/33958 www.philanthropy.it
CGM - Corsorzio Gino Mattarelli - tel. 02.36579650 - www.consorziocgm.org SAVE THE CHILDREN ITALIA ONLUS - tel. 06.4807001 - www.savethechildren.it
CIAI - Centro Italiano Aiuti all’Infanzia - tel. 02.848441 - www.ciai.it SOS IL TELEFONO AZZURRO ONLUS - tel. 051.225222 - www.azzurro.it
COMITATO ITALIANO PER L’UNICEF ONLUS - tel. 06.478091 - www.unicef.it SOS VILLAGGI dei BAMBINI ONLUS - tel. 0461.926262 - 02.55231564 - www.sositalia.it
COMITATO TELETHON FONDAZIONE ONLUS - tel. 06.440151 - www.telethon.it UILDM - Unione Italiana Lotta Distrofia Muscolare - tel. 049.757361 - www.uildm.org
CDO COMPAGNIA DELLE OPERE OPERE SOCIALI - tel. 02.36723900 - www.cdo.it/operesociali WWF ITALIA - World Wildlife Fund - tel. 06.844971 - www.wwf.it
oltreconfine
20 MAGGIO 2011 VITA 10

esperıenze
Finanza etica | il boom dei fondi ISR

Alla Francia piace


investire responsabilmente
di Joshua Massarenti considerate come un asset strategico -, con il rafforzamento

L’
dell’approccio Isr per l’analisi dei rischi o lo sviluppo dell’of-
INVESTIMENTO SOCIALMENTE RESPONSABILE (in sigla, Isr) ferta solidale nel quadro del risparmio.
in Francia ha il vento in poppa. Secondo un’inchie- Il peso degli investitori individuali è rimasto stabile (30%
sta realizzata e pubblicata dal sito d’informazione nel 2010 contro un 31% nel 2009), contro il 70% degli inve-
Novethic.fr, tra il 2009 e il 2010 i soldi in Isr detenuti stitori istituzionali. Per il secondo anno consecutivo, il ri-
Kelvin Cheung
da clienti francesi sono aumentati del 35%, e hanno raggiunto sparmio salariale investito in Isr è raddoppiato: con saldi vi-

‘‘
‘‘ Food Cycle:
una quota che si aggira intorno ai 68,3 miliardi di euro. Una cini ai 10 miliardi di euro, rappresenta quasi il 18% dell’in-
cifra record, che risulta ancora più clamorosa se la si paragona sieme dei risparmi salariali francesi. Una tendenza forte, do-
ai risultati negativi registrati nell’ultimo anno dal mercato vuta a una legge adottata all’inizio del 2010 che obbliga le
finanziario d’Oltralpe, con andamenti al ribasso come quasi
tutte le economie mondiali.
imprese a proporre almeno un fondo solidale per il risparmio
salariale.
lo spreco si batte
Il sito di analisi finanziarie Al di là della progressione cucinando

Flickr/Victor Tonelli/OECD
Boursorama (www.boursora- complessiva degli investimenti
ma.com) giustifica questi risul- socialmente responsabili, l’in-
tati con la riconversione di alcu- chiesta dimostra come vengano
ni grossi fondi d’investimento presi sempre più in considera- di Cristina Barbetta

K
nell’Isr e la scelta dei francesi zione i criteri ambientali, sociali
nell’orientare i loro risparmi con e di governance nella gestione ELVIN C HEUNG , 27 ANNI , nato ad
un occhio sempre più attento dei fondi d’investimento. «L’al- Hong Kong e cresciuto in Cana-
all’etica. Secondo la direttrice leanza delle politiche di conver- da, ha fondato nel 2008 a Londra
generale di Novethic.fr, Cathe- sione dei fondi esistenti nelle FoodCycle, un’impresa sociale
rine Husson-Traoré (nella foto), grandi imprese di gestione e di gestita da giovani volontari che aiuta chi
«la cultura dell’Isr è uscita dalla sviluppo e l’importanza strate- non si può permettere pasti sani. I ragazzi
sua nicchia», e la forte crescita gica dell’Isr dovrebbero quindi dell’organizzazione cucinano con cibi
registrata nel 2010 potrebbe pro- continuare a svilupparsi a un freschi provenienti dal surplus dei super-
lungarsi sotto l’effetto delle po- ritmo sostenuto», auspica la mercati, delle panettiere, dei mercati de-
litiche di conversione - spesso Husson-Traoré. gli agricoltori. Si servono di cucine pro-
fessionali prestate dai ristoranti nei gior-
ni di chiusura.
Estonia Finlandia Spagna «Valorizzando spazi vuoti e utilizzan-
A Tallin si festeggia Un intero Paese Per fare volontariato do cibo in eccedenza prepariamo pasti
nutrienti con pochissime risorse. Il no-
col teatro ecocompatibile spazzato in un giorno correte su Facebook
stro modello, a basso costo e collaudato,
È stato appena inaugurato a Tallin lo Pulire un’intera nazione in un giorno. È Facebook come strumento di attivazio- può essere replicato ovunque», spiega.
Straw Theatre, il teatro-installazione questa la sfida lanciata dal movimento in- ne alla solidarietà? Vista la diffusione a li- FoodCycle si rivolge non solo a chi ha
temporaneo, interamente in paglia, co- ternazionale Let’s Do it per la raccolta dei vello mondiale del social network, sareb- mancanza di mezzi, ma anche a chi non
struito in occasione delle celebrazioni rifiuti (www.suomipuhtaaksi.fi). Nato in be una bomba. La fondazione spagnola ha un’educazione alimentare sana. I be-
per la città Capitale della cultura euro- Estonia nel 2007, ha attecchito in Ucrai- Hazloposible sta raccogliendo fondi per neficiari dei pasti sono homeless, rifu-
pea 2011. L’idea è dell’artista estone na, Moldavia, Brasile e in Russia. E, il 6 sviluppare un’applicazione che renda giati, ma anche anziani, studenti e madri
Ene-Liis Semper, che da anni lavora e maggio, anche in Finlandia. Circa 750mila possibile l’aggiornamento in tempo reale single. Nel giro di tre anni FoodCycle da
crea approfondendo il tema dell’utilizzo volontari armati di guanti e sacchi della delle cause umanitarie tramite Face- Londra si è diffuso nel resto della Gran
alternativo degli spazi. Oltre a foyer, pal- spazzatura hanno lavorato una giornata book, dando la possibilità ai singoli uten- Bretagna, coinvolgendo 500 volontari
co e tribune per gli spettatori, sono rea- intera per rendere le strade, i parchi e le ti di contribuire alla loro realizzazione. La che operano in 14 centri in tutto il Paese.
lizzati in paglia, un materiale estrema- piazze delle città finlandesi più pulite. Per raccolta fondi sta avvenendo attraverso
mente economico oltre che eco-sosteni- definire le aree bisognose di intervento gli l’innovativo sistema di crowdfunding su Il cibo, che passione
bile, anche la caffetteria e l’annesso spa- organizzatori si sono serviti di una map- www.lanzanos.com/proyectos/solidari- Prima di fondare FoodCycle Kelvin
zio-giochi per bambini. patura realizzata attraverso Google Earth. za-facebook/ Cheung ha lavorato per sei mesi come
volontario presso MyBnk, la pluripremia-
ta charity inglese che insegna ai giovani
Foto: Eugene Richards

come gestire i loro soldi e a diventare im-


Scatti etici prenditori. Dalla sua fondazione FoodCy-
Tutti a Lodi cle ha servito 8mila pasti utilizzando più
Un appuntamento che si di 4mila chili di cibo in eccedenza.
svolge in Italia, a Lodi, ma A motivare Cheung è «un grande amo-
dall’ampio respiro re per il cibo, per i giovani e il desiderio
internazionale. Stiamo di aiutare le persone bisognose». Ha de-
parlando del Festival della
ciso di intraprendere questa strada per-
fotografia etica, che si
terrà dal 19 al 22 maggio ché «quello che conta nella vita è essere
nella cittadina lombarda. felici. Il mio lavoro mi ha reso felice, per-
Un’iniziativa lanciata l’anno ché lo amo moltissimo». Il suo interesse
scorso dal Gruppo per la cucina viene dall’essere cresciuto
fotografico Progetto «in una famiglia asiatica tradizionale, in
Immagine, unica nel suo cui il cibo era al centro di ogni occasione
genere e che, quest’anno,
sociale».
vede in cartellone incontri,
workshop e mostre di Cheung è anche un grande sportivo,
alcuni tra i più interessanti appassionato di mountain bike, oltre che
nomi della fotografia di istruttore part-time di fitness, quindi l’a-
reportage attenta al limentazione è per lui una priorità.
mondo del sociale, da FoodCycle ha collezionato importanti ri-
Stefano De Luigi - che terrà conoscimenti: l’ultimo, a gennaio, è il
anche un workshop
“Prime Minister’s Big Society Award“.
didattico - a Eugene
Richards. Due le mostre Cheung ha ricevuto il premio dal primo
organizzate da Medici ministro britannico David Cameron. Si
Senza Frontiere e dal tratta di un riconoscimento, istituito di
Cesvi. recente, per premiare i migliori esempi
di Big Society.
seconda g
11 VITA 20 MAGGIO 2011

esperıenze
L’iniziativa | A Tu per Tu: culture a confronto Neologismi

4.500 bambini in piazza


per colorare la nuova Italia refo-lutions
di Fatima Khachi è un ottimo strumento per far viaggiare l’immaginazione, sti- Anglo-arabo

C’
molare la creatività e incoraggiare le relazioni positive tra uo- Un nuovissimo termine inglese/arabo che fa
È BISOGNO DI UN TAPPETO VOLANTE per immaginarci un’I- mini e donne di diverse nazionalità», racconta una delle mae- la sintesi di quello che è successo in Tunisia,
talia multicolor e guardare finalmente la nostra so- stre. Mi hanno colpito le parole dell’assessore alla Cultura del in Egitto e ora anche in Siria. Per alcuni acca-
demici, giornalisti ed analisti, la primavera
cietà da altre prospettive? No. Bastava prendere un Comune di Brescia, Andrea Arcai, che ha detto: «Con questa
araba è stata una grande rivoluzione giova-
treno, come ho fatto io lo scorso 28 aprile, e andare iniziativa abbiamo consegnato la piazza alle future genera- nile. Per altri invece, si tratta solo di tentativi
in piazza della Loggia, a Brescia, a vedere come 500 bambini zioni». di riforme che hanno coinvolto le piazze. Il
dell’Istituto comprensivo Centro 3 (moltissimi dei quali figli termine “refo-lutions” mette tutti d’accordo.
di stranieri di tutti i Paesi del mondo) hanno dato colore, pen- Integrazione allo sportello La primavera araba è stata ed è tuttora un
nelli alla mano, al nostro Paese mettendolo su una tela. A Brescia sono diventata amica di Jabran Fazal, mediatore mix di riformismo (refo) e moti rivoluzionari
Colori frizzanti, armonia tra le tonalità e vitalità nell’ese- culturale presso Agenzia Tu dal 2007, che mi ha spiegato come (lutions), perché sono cambiati i leader
mentre i sistemi politici ed economici di quei
cuzione da parte dei bambini presenti. Ma que- questo cammino di integrazione sia alla base
Paesi sono rimasti intatti.
sta tela è proprio una rappresentazione onesta della filosofia del gruppo, a partire dall’atten-
dell’Italia e delle sue dinamiche immigratorie? Cos’è zione a certi dettagli come per esempio l’orario
Il neologismo è stato coniato per la prima
volta all’interno dell’articolo “Paradoxes of
Non lo so, ma di una cosa mi sono convinta: a Il progetto “A Tu per Tu: di servizio, prolungato fino alle 18:15. «Gli stra- the Arab refo-lutions” scritto dall’esperto di
volte bisogna inventarsi delle giornate partico- culture a confronto” è nieri in banca vengono fatti aspettare più del questione mediorientali Asef Bayat, che in-
promosso da Agenzia Tu, segna Sociology and Middle East Studies
lari e scomodare una piazza intera per fare un dovuto perché si pensa che non sapppiano la
la rete di UniCredit atten- presso l’University of Illinois.
tuffo nella realtà dei fatti che i media e la poli- ta alle necessità degli sra- lingua, e che quindi intralcino i “normali” clien-
tica ignorano o mal rappresentano. E così ha nieri in Italia. ti: nella rete tradizionale manca accoglienza,
fatto, con questa iniziativa, Agenzia Tu, la realtà Info www.agenziatu.it sorriso, e tutto questo provoca disagio nei nuo-
di Unicredit dedicata ai cittadini stranieri e ai vi clienti immigrati». Crocevia
lavoratori atipici, presente in dieci città italiane. a cura di Karim Bruneo
L’agenzia offre prodotti dedicati pensati per le

Marta Lavagnoli
esigenze degli stranieri come prestiti, mutui, Il seminario
conti correnti su misura, assicurazioni dedicate. Simm sottolinea
Nell’agenzia ci lavorano professionisti di se-
il dovere di accogliere
conda generazione e migranti che operano co-
me mediatori culturali per spiegare i servizi Il 19 maggio 2011 a Palermo (Palazzo
bancari ai clienti stranieri. Sturi, dalle 8.30 alle 14) saranno pre-
sentate le Linee guida per l’accoglien-
Nel cuore delle città za di richiedenti/titolari di protezione
L’esperienza vissuta a Brescia nasce nell’ambito internazionale, nell’ambito di un se-
del progetto “A Tu per Tu: culture a confronto”, minario dal titolo “Per un’accoglienza
realizzato da Agenzia Tu con il dipartimento e una relazione d’aiuto transculturali”.
Educazione del Castello di Rivoli - Museo d’Arte L’evento è collegato a due progetti, fi-
contemporanea. Quella di Brescia è la prima nanziati dal Fondo europeo rifugiati,
tappa italiana di un percorso di sollecitazioni miranti a migliorare le condizioni di
sul tema dell’integrazione culturale che toc- accoglienza di richiedenti asilo e rifu-
cherà anche le città di Modena, Bologna e Ge- giati e a rafforzare le competenze de-
nova, coinvolgendo un totale di oltre 4.500 gli operatori del settore. Tra i relatori
bambini. si annoverano Mario Affronti (presi-
«È molto importante catalizzare l’attenzione dente Simm - Società italiana di Medi-
della città, dei suoi abitanti, per formare un dia- cina delle migrazioni) e Gianfranco
logo. L’integrazione è convivere bene in un luo- Schiavone, di Asgi. La Simm ha voluto
go comune», sottolinea Cristina Proci, respon- In piazza della Loggia, a Brescia, 500 bambini italiani e stranieri dell’Istituto comprensivo ospitare questo seminario per sottoli-
sabile area Commerciale di Agenzia Tu. «L’arte Centro 3 hanno partecipato al progetto “A Tu per Tu: culture a confronto”. neare, in questo specifico momento
storico, l’importanza dell’accoglienza
e dell’integrazione che, con compe-
Permesso di soggiorno tenza, umanità e professionalità an-
na ricevuto il tanto desiderato permesso di sog- che in ambito sanitario, deve essere

Si diventa italiani giorno dovevano già presentare istanza di rin-


novo perché ormai quasi scaduto... un para-
dosso.
garantita a chi fugge dal proprio Pae-
se con la speranza di crearsi un futuro
migliore.
in coda sul marciapiede Durante quelle mattine di attesa mi sembra-
va di non vivere in Italia, ero in un mondo pa-
Info tel. 06.4454791

rallelo, fatto di facce, colori, profumi e sapori I focus itineranti

Q
diversissimi tra loro. Tutti lì, ammassati e tran- Dialogo interculturale
di Rania Ibrahim UANDO PARLO CON I RAGAZZI EGIZIANI o ma- sennati, gli uni addosso agli altri, sembrava qua-
a Terra Futura
rocchini, extracomunitari in genere, si che lo status di extracomunitario in quella
senza permesso di soggiorno, mi ren- circostanza non ti garantiva il minimo dei diritti Cospe, attiva dal 1983 in Italia nel dia-
do conto che tutto quello che uno dà più elementari. Bisognava rimanere lì, non fare logo interculturale, ha organizzato
per scontato, per altri rappresenta un obiettivo casino, sennò arrivava l’ufficiale “sempliciot- nella provincia fiorentina otto appun-
irragiungibile. Io stessa, prima di ottenere la to”, con il suo vocabolario monosillabico, che tamenti itineranti affrontando diversi
cittadinanza italiana, dai 18 ai 30 anni ho “subì- spaventava i più deboli con frasi del tipo: «Vuoi focus (Islam, rom, seconde genera-
to” lo stesso percorso umiliante, spesso insop- vedere che ti faccio tornare domani mattina, ti zioni) con l’aiuto di scrittori, esperti di
portabile, di migliaia di extracomunitari in at- metto in fondo alla fila?!». Una madre indiana media, giornalisti, rappresentanti di
tesa del fatico foglio azzurrino, oggi tessera ma- chiedeva di poter cambiare il pannolino al pro- associazioni di immigrati, per riflette-
gnetica. prio piccolo di un anno all’interno della caser- re sul ruolo dei mezzi di comunicazio-

YAL Di quel periodo mi ricordo la rabbia, ma an-


che il clima di solidarietà che, malgrado tutto,
ma: le fu negato l’ingresso. Era febbraio e la po-
vera donna dovette cambiare il suo bambino
ne nella rappresentazione della mo-
derna società multiculturale.

LA si instaurava fuori dalle questure, quando si


dovevano passare le nottate fuori dai portoni
sul cofano gelato di una macchina, fuori, in
mezzo alla strada. Anche questa è Italia.
Gli ultimi due incontri del ciclo si svol-
geranno nell’ambito di Terra Futura

ITA
‘‘
dei Commissariati di Polizia di (che si terrà a Firenze, dal 20 al 22

LIA
zona per prendere il numerino
della fila. Io, per ottenere il rin-
novo, ho dovuto attendere 14
Durante quelle mattine di attesa
ero in un mondo parallelo, fatto di facce,
‘‘ maggio), l’importante mostra-conve-
gno internazionale sulla pratiche re-
sponsabili e lo sviluppo sostenibile.
mesi; c’erano persone che appe- colori, profumi e sapori diversi tra loron Info tel. 055.473556
io scelgo
20 MAGGIO 2011 VITA 12

esperıenze

F.Esposito
Stili di vita | pranzo en plein air

La rivincita del pic nic


ecosostenibile nic e invita a preparate piatti veloci, risparmiosi, ma so-
prattutto buoni e facili da mangiare anche freddi. «Meglio
i prodotti freschi dei panini ripieni, perché all’inizio della
primavera il metabolismo è impegnato a fronteggiare nuovi
di Marina Moioli ritmi e, quindi, pretende cibi facilmente digeribili», avverte. Etnoricette

L’
Ma quali sono i menu più gettonati dagli italiani en plein I segreti di Chef Kumalé
IDEA PIÙ ORIGINALE È IL FAGOTTO ECOFRIENDLY furoshiki, il tradi- air? Il déjà vu prevede per tutti pizza a volontà, insalata di
Sapori dal mondo. È appena ar-
zionale foulard giapponese multiuso fatto con un telo di riso, affettati vari con focaccia, formaggi, biscotti e ciocco- rivato in libreria “Nuvole di drago e
lino grezzo dove riporre uova sode, pane, formaggi e dol- lato. Due gli evergreen: la frittata e la torta di mele. Ogni re- granelli di cous cous” (ed. Vallardi,
cetti. Ma c’è chi resta fedele alle capienti ceste della nonna gione, poi, ha le sue varianti. In Lazio, Umbria e Toscana 336 pagg, 14,90 euro), il nuovo libro
o chi opta per gli zaini più tecnici con i bicchieri di vetro non si rinuncia a fave e pecorino, in Veneto non possono del gastronomade Chef Kumalé,
infrangibile e moderne diavolerie per conservare il cibo. mancare i “vovi” (uova bollite con cipolla, malva o ortica) pseudonimo del giornalista Vittorio
Casual o romantico che sia, in un tripudio di tavolini pie- con gli “sparasi” (asparagi). In Sardegna regna il tradizio- Castellani. Un prezioso distillato di
200 ricette di 32 Paesi dei cinque
ghevoli e di barattoli sistemati come tante matriosche, il nale porceddu allo spiedo mentre in tutto il Sud una vera
continenti raccolte in 15 anni di viaggi
pic nic ha inaugurato ufficialmente la sua stagione d’oro festa all’aperto che si rispetti contempla la frittata di mac- intorno al mondo e frutto anche del-
con la prova generale del Primo maggio, quando sei italiani cheroni e una teglia di pasta al forno con polpettine, salame l’attività delle Officine Gastronomiche
su dieci hanno scelto la tipica scampagnata fuori porta. A e mozzarella. E se in Sicilia spopola il pane cunzato con di Torino. Ricette raccolte con passio-
rivelarlo è stato un sondaggio on line di Coldiretti che, in acciughe, olio, origano e pomodoro, in Romagna nessuno ne e grande curiosità, «piene di sug-
occasione della mostra “Come è cambiato il pic nic degli rinuncia alla piadina con formaggio squacquerone. gerimenti preziosi, talvolta appuntati
italiani negli ultimi 50 anni” al Mer- su fogliettini volanti, mai rubati o
estorti ma svelati e narrati da cuoche
cato di Campagna amica del Circo
amiche complici, semplici massaie
Massimo di Roma, ha anche pre- migranti o grandi chef».
sentato il primo decalogo ecososte- Info www.ilgastronomade.com
nibile. E non mancava nemmeno il
kit da 5 euro per scampagnate a km
zero con tanto di fave, pecorino, vi- Un weekend a...
no, acqua oltre a tovaglietta, bic- a cura di Marina Moioli
chieri e posate in plastica biodegra-
dabile. Già, perché non sono più i
tempi dei déjeneur sur l’herbe di
Manet e Monet ma neppure del
plaid a scacchi degli anni 60; il nuo-
vo stile abbina la ricerca della co-
modità a una maggiore attenzione
per la sostenibilità ambientale. L’e-
sperta di bon ton Csaba dalla Zorza
(l’equivalente europeo della mae-
stra di stile americana Martha Palermo
Stewart) però esorta: «Mai rinun- Coi Monsù attraverso
ciare a piccoli lussi, come dei veri
la cucina barocca
bicchieri e delle posate degne di
questo nome. Usate le borse termi- Nel Settecento a Palermo non
che per conservare a temperatura c’era aristocratico che non aves-
ideale le bevande... e guai a chi non se un “Monsù” in cucina. Il ter-
rispetta l’ambiente!». Anche lei ha mine deriva dal francese “mon-
stilato un decalogo del perfetto pic sieur “, divenuta idioma dialet-
tale per indicare il cuoco. Con
Il kit di Coldiretti per scampagnate l’arte di chi sa bene utilizzare l’e-
quilibrio dei sapori e degli odori,
a km zero prevede anche bicchieri i Monsù rielaborarono i prodotti
e posate in plastica biodegradabile siciliani e quello che la grande
tradizione isolana aveva saputo
Osterie mantovane conservare, inventando una cu-
del luogo. Qui vi sentirete come i viandanti di un cina straordinariamente varia,

Nelle terre dei Gonzaga tempo, coccolati dall’oste vero che vi spiegherà che
quei tortelli sono proprio originari del paese, con
l’orgoglio di quella che dovrebbe essere una deno-
di cui moltissimi piatti sono
giunti fino a noi: la caponata, la
pasta con la ricotta profumata
ogni paese è una sorpresa minazione comunale. Sarà clamoroso cenare alla
trattoria Le Grazie di Curtatone, proprio di fronte
di cannella, il gateau di ricotta
dolce o piccante e - udite udite -
al celebre santuario con le statue lignee. la cassata. Riscoprire le antiche

L
Dovete venire qui perché non è solo questione tradizioni gastronomiche della
di Paolo Massobrio A SERA DI UNA GIORNATA DI SOLE, A MAGGIO, è uno di gusto, di ricette, ma anche di sorrisi, di voglia di cucina barocca è la mission dei
dei momenti che più ti avvicinano alla te- vita. A me ad esempio piace attardarmi alla trattoria tour palermitani proposti dal
nerezza dell’esistenza. E la mia sera ideale della Martinella di San Benedetto Po, che è una ti- tour operator “Natural Voya-
è a Mantova, o in un qualunque paese di pica osteria di passaggio, spoglia ed essenziale. C’è ges”. Oltre alle “doverose” visite
questa provincia che ha mantenuto i tratti di un’a- la mamma in cucina che prepara gli agnoli in brodo, culturali a Palermo e Monreale,
gricoltura all’avanguardia, voluta dai Gonzaga. Se ma anche un coniglio al forno col pasticcio di patate il pacchetto weekend prevede
penso al riposo della mente, mi immagino davanti che forse solo qualche nonna vi avrà fatto una volta infatti una cena barocca e un
al complesso del Polirone a San Benedetto Po, men- nella vita. Quando uscirete, dopo aver bevuto co- corso di cucina dove, partendo
tre il gelato lo andrò a prendere a Marcaria, da Cen- piosi calici di Lambrusco mantovano, vi verrà la dalla scelta delle materie prime
trale Gelato. Alle sette della sera, tutti sono fuori a tentazione di non partire più. A me è venuta e allora al mercato, si prepara con le ri-
innaffiare l’orto, pensando che fra poco cresceranno ho chiamato Corte Bertoia, un bed&breakfast alle- cette dell’epoca un pranzo com-

GEN i meloni mantovani, le angurie e gli ortaggi di sta-


gione. E se maggio è il mese delle ciliegie, bisogna
stito in una vecchia cascina di fianco al fiume.
Quando il sole mi ha svegliato al mattino presto,
pleto, che sarà poi gustato tutti
insieme, per sentirsi Monsù per

TEDI andare allora a Ceresara, il paese che le utilizza nel-


l’impasto di tortelli straordinari. Ma questo, come
dalle fessure di quelle persiane, d’istinto ho aperto
le finestre. Ed è stato come una preghiera.
un giorno.
Info Natural Voyages propone

GU Viadana, è anche un paese dedicato


alla cultura del salame crudo. Il ri- Da queste parti ci si sente come i viandanti di un
il pacchetto 3 giorni/2 notti “Paler-
mo e la cucina barocca del ‘700”.

STO storante Nizzoli di Dosolo ha con-


cepito un menu interamente a base
tempo accolti dall’oste. Non è solo questione
di lumache, che è un’altra specialità di ricette, ma anche di sorrisi, di voglia di vita
Costo a persona, compresi trasferi-
menti e pernottamenti 4 stelle: 600
euro. www.naturalvoyages.com
io scelgo
13 VITA 20 MAGGIO 2011

esperıenze

Amministrative e nodi al pettine chiuse - una congestion tax molto forte, più
pesante dell’Ecopass, per limitare il traffico

Viabilità: un’agenda per Milano non indispensabile.


5. Premiare l’acquisto di auto elettriche e met-
tere tante colonnine di plug in. A oggi non c’è
(e per chi vuole respirare meglio) nulla, dopo due anni di pubblicità sfrenata
sulle vendite delle nuove auto elettriche.
6. Fare tante, tante piste ciclabili. Se ne vedo-

D
no alcune. Ma sono poche. Spesso malfatte.
di Diego Masi IFFICILE PENSARE, OGGI IN ITALIA, a una 1. Implorare governo, Regione e Provincia di Sempre pericolose. Con marciapiedi ad angolo
vera politica della viabilità. È l’ulti- riorganizzare il traffico pubblico da fuori Mi- retto. E poi sono senza sbocchi. Un esempio
ma delle priorità del governo nazio- lano verso la città. Tipo migliori treni di pen- tra tanti: la nuova pista di piazza della Repub-
nale, ma è un dibattito intenso con dolari etc. Questa è una condizione impre- blica dove sbocca? Nel traffico più intenso del-
le amministrazioni locali. La politica italiana scindibile e ad oggi non perseguita. la Stazione centrale. Servono per far vedere
della viabilità nelle grandi città è molto simile 2. Proseguire con la costruzione delle metro. che ci hanno pensato, non per spostarsi. E co-
a quella africana: lasciata al caso. E agli inte- 3. Chiudere molte zone alle auto, per esempio munque sono troppo poche. Una città piccola
ressi. Crescono le auto, cresce il traffico, lo tutto il centro. Con coraggio. Per dimostrare come Milano, se fosse attrezzata veramente
smog, le polveri. Cresce il livello di CO2. ai cittadini che è possibile vivere anche an- per le bici, avrebbe risolto i problemi.
Pensiamo a Milano. Dagli anni 80 sono sta- dando a piedi. Occorreranno consigli e atten- 7. In sintesi, occorre un vero cambio di passo:

GO ti fatti alcuni passi infrastrutturali: qualche


metropolitana, un po’ di parcheggi, l’Ecopass.
zione verso i cittadini per abituarli a un modo ci stiamo uccidendo con le auto non per gli
nuovo di vivere la città. Ma lo scopo è per incidenti ma per i gas. Quindi aumentiamo il

GRE Tutte cose buone, ma sempre in ritardo sul-


l’evoluzione urbanistica che ha visto in
stare meglio e vivere meglio. trasporto pubblico, mettiamo tantissime bici,
4. Mettere nelle zone centrali - quelle non chiudiamo la città alle auto. Così hanno fatto

EN vent’anni ridursi la popolazione da 1,8 a 1,2


milioni e aumentare le auto dei pendolari. I
numeri da fuori verso Milano sono sempre
Fare piste ciclabili, e farle bene. Quelle che
in tante città europee, più fred-
de e meno ospitali. E hanno vin-
to. Non ci credete? Basta fare un
più alti. E i risultati della viabilità sotto gli oc-
abbiamo oggi servono per far vedere viaggio a Stoccolma, è a un’ora
chi di tutti. Che fare? Alcuni suggerimenti: che ci hanno pensato, non per spostarsi e mezza di volo...

Riciclo energetico | il progetto Lybra

Una bella frenata alla rotonda


e si illumina una villetta
di Alberto Picci do un impianto composto da dieci moduli posizio- delle zone limitrofe: l’arrivo a una rotonda o a uno

I
nato su una strada in cui transitino 5mila auto al gior- stop o il passaggio pedonale davanti a una scuola o a
L PRINCIPIO È METTERE A PUNTO UN DISPOSITIVO che pro- no con un peso medio di 1,4 tonnellate per veicolo, il un centro commerciale». Con un altro vantaggio: un
duca energia elettrica in modo efficace e alterna- dosso arriva a produrre circa 40mila kWh in un anno, controllo reale della velocità.
tivo compensando in parte la CO2 prodotta dal che corrispondono al consumo medio di venti fami- Il costo finale è stimato in 5mila euro al metro
traffico». Andrea Pirisi è il cofondatore di UP - Un- glie. Grazie ai dati di Autostrade per l’Italia sappiamo tutto incluso e, secondo i calcoli fatti, per ripagare
derground Power, società che dal 2009 lavora a un che a Milano Est, per esempio, transitano quotidia- un dispositivo di dieci metri con un passaggio gior-
progetto originale: “Lybra”, un dosso stradale in gra- namente 100mila auto che porterebbero 800mila naliero di 5mila auto, ci vogliono 4 anni. Ovviamente
do di trasformare in elettricità l’energia cinetica pro- kWh annui». la durata dell’ammortamento è proporzionale al traf-
dotta dalle auto quando decelerano e passano sul fico viario.
dosso stesso. «L’idea è nata dalla mia tesi di dottorato Un problema di spessore L’unicità di Up sta nel fatto che nel mondo esisto-
al Politecnico di Milano sulla realizzazione di una boa I possibili scenari di installazione sono molteplici. no altre quattro aziende impegnate su questa idea
da piazzare in mare per produrre energia sfruttando «La sua “killer application” sono i caselli autostradali, ma nessuna riesce a scendere sotto la soglia dei 40
il moto ondoso». e gli obiettivi potrebbero essere l’illuminazione delle cm di spessore. Nessuna tranne UP, che con i suoi
Durante lo sviluppo Pirisi si confronta con quelli strade, dei caselli stessi, delle aree di servizio, ma in moduli alti 10 cm lascia all’utente la scelta se interrarli
che sarebbero diventati i suoi soci, oltre al professor generale il dispositivo è adatto a ogni tratto di dece- o meno e comunque con uno scavo non superiore a
Riccardo Zich: Andrea Corneo, esperto di finanza, e lerazione “forzata” con possibili ricadute sull’energia quello per le ordinarie operazioni di asfaltatura.
Massimiliano Nosenzo, imprenditore. Il neonato
team lavora per sperimentare in acqua la boa, per
verificarne la fattibilità tecnica e valutarne la soste-
nibilità economica, ma dopo due anni di sperimen- In prova
tazione si arriva alla conclusione che, seppure la tec- Per i pedoni
nologia sia buona, l’applicazione è troppo costosa.
Che fare? O buttare tutto, oppure provare a ria- Il progetto Lybra, il dosso
dattare in un dosso urbano le intuizioni sviluppate che sfruttando l’energia
per la boa. Viene così realizzato e testato con buoni rilasciata dalle auto in
risultati un modulo in scala 1:1 perfettamente fun- frenata produce elettricità
riutilizzabile, dopo due
zionante. E, entro l’autunno, verrà sperimentato su
anni di sperimentazione è
strada il modello pre-commerciale definitivo. stato presentato per la
prima volta ufficialmente lo
Reinvestire la benzina scorso giugno in occasione
Il meccanismo è apparentemente semplice: quando del Premio nazionale per
la vettura arriva a uno stop, a una rotonda o entra in l’innovazione, la più
una corsia di decelerazione, passando sopra il mo- significativa
manifestazione nazionale
dulo alto 10 cm, lungo un metro e largo come la car-
per la creazione di giovane
reggiata, viene rallentata. Oggi, l’energia spesa per impresa proveniente da
portare l’auto in movimento viene di fatto buttata attività di ricerca italiana,
via durante la fase di frenata che con questo dispo- che si è svolta a Palermo.
sitivo comporta una decelerazione pari ad almeno Nella foto, lo stand di UP -
15 km/h in 15 metri. Il segreto di Up sta proprio nella Underground Power,
conversione in energia elettrica di questo spreco, l’azienda (www.upgen.it)
che ha sviluppato il
però è necessario che i dossi siano posizionati non
progetto: qui era possibile
in modo casuale ma là dove le auto frenano: proble- fare una prova “pedonale”
ma facilmente risolvibile dato che le cartine con i del sistema, destinato poi
flussi di traffico giacciono negli archivi dei Comuni al traffico automobilistico
da decenni. urbano.
Ma quanta energia elettrica si ricava? «Ipotizzan-
il racconto
15 VITA 20 MAGGIO 2011

esperıenze

‘‘
Kakuma, Kibera: due facce della stessa Africa

Noi, i musungu swahili “da nessuna parte”, sento di non avere molta

arrivati proprio
a metà del compito
‘‘ scelta quando mi viene offerta una camera con vista. Non
posso neppure decidere di girare lo sguardo, quando,
accecata dal sole che riflette sui tetti di lamiera, mi
affaccio sul campo rifugiati...

*
Oggi sono stata a Kibera, la più grande baraccopoli di
Nairobi, per alcuni addirittura di tutta l’Africa. Per anni
studiosi, ricercatori o più semplicemente curiosi si sono
avvicendati in un valzer di numeri senza fine. Si parla di

in classe più di un milione di abitanti, un terzo della popolazione di


Nairobi. Vivono pigiati in quattro chilometri quadrati
d’immondizia, fango e lamiere.
Rifugio dei militari africani smobilitati alla fine della
Seconda guerra mondiale, Kibera si è popolata poi di
immigrati dalle zone rurali del Kenya, approdati in città
alla ricerca di nuove prospettive.
La comodità non esiste a Kibera, e neppure la privacy. La
vita si svolge nei vicoli, tra i binari liberi del treno che
quando passa travolge, cieco, sulle montagne di rifiuti cui
poggiano le baracche. I bambini ci rincorrono, siamo
di Mariangela Bizzarri musungu, bianchi. Dietro di noi altri musungu, passo
svelto. Camminano in fila indiana tenendo stretti i loro
Come vi sentireste se invece di affacciarvi su un panorama zaini, sembrano in visita. Forse uno di quei macabri giri
mozzafiato, magari anche solo una campagna desolata che si turistici attraverso gli inferi?
Anche noi camminiamo svelti. Dovrei fermarmi,
estende all’infinito, dove l’unico tratto a separare l’orizzonte è un ascoltare, sentire, respirare. Sì, respirare quell’odore che ti
investe da lontano, e che non sai distinguere. È un
cielo azzurro costellato di nubi di bambagia bianca che solo il insieme di sporco, sudore e vita. E invece non c’è tempo,
tocco di un pittore potrebbe rendere più bugiardo, vi ritrovaste a mentre tutto intorno è tanto, troppo. È facile perdersi a
Kibera. I vicoli diventano baracche, poi passaggi nascosti
godere dello spettacolo di migliaia di tetti di lamiera che su altri vicoli. E immondizia, immondizia ovunque. L’aria
ha il colore dello sporco e di chi ci vive. Una pelle densa
riflettono dolorosi i raggi del sole a mezzogiorno? che ogni tanto qua e là si spacca mostrando infinite
Non che mi aspettassi granché. Certo, non m’è mai montagne di rifiuti misti a persone.
capitato di visitare un campo rifugiati di fronte al mare, o Mi lascio guidare stordita da chi si sa districare nel
ai margini di una foresta lussureggiante. Non sono certo labirinto della baraccopoli. Poi una porta. Tante latte d’olio
questi i posti a cui un governo, qualsiasi esso sia, sarebbe meticolosamente schiacciate e annodate l’una all’altra
disposto a rinunciare per dare casa a un gruppo di fino a formare una trama fitta. Entriamo e il silenzio. Alle
disperati in fuga dal Paese vicino. Perché di questo si spalle l’odore, lo sporco e la vita.
tratta: di un pugno di disperati, che senza accorgersene Dentro i bambini nelle scuole-baracca. Difficile
diventano presto migliaia, che non sanno dove altro immaginare la vita tra le lamiere. Spazi troppo angusti e
riparare se non in una tendopoli ancora tutta da costruire. pareti troppo sottili e fragili che ospitano panche e banchi
A Kakuma, Nord-Ovest del Kenya, a un centinaio di di legno con appoggiate testoline senza corpo. Piccoli
chilometri dal confine con il Sudan, i disperati sono circa zaini sporchi appoggiati a pareti disegnate. Immagini di
73mila. strade sgombre e di case ordinate. Scritte stonate che
Non hanno certo grandi aspettative, loro. Di sicuro non inneggiano alla protezione dell’ambiente.
sognano il mare. Non vedono le nuvole bianche che Stanno facendo gli esami, ci dicono. Ecco spiegato il
anche quando coprono intere il cielo si riescono pur silenzio e la quiete. Ma i bambini sentono i nostri passi nel
sempre a contare, una per una. Troppo impegnati a fango. Ci spiano dalle grate di ferro delle pareti, si agitano.
camminare, loro. Con i loro cari, trascinano le poche cose Occhi vispi e visi che si
da cui non hanno voluto separarsi. Intenti a lasciarsi alle confondono con il buio delle
spalle qualcosa che non vale più la pena di essere vissuto, classi. Ci vedono camminare nel
perché costerebbe un sacrificio grande quanto la loro piccolo cortile. Siamo in tanti e
vita. La maggior parte di loro sono rifugiati somali in fuga siamo diversi. Non gli capita
da una guerra che dura dal 1991. spesso di ospitare così tanti
Poco importa se dove approdano la terra è così dura da musungu in una volta sola.
rompersi sotto i piedi, scalzi. Se non c’è acqua, né l’ombra Anche noi spiamo tra le grate. Non
ristoratrice degli alberi. Tanto, se anche si fosse ornata di mi capita spesso di vedere così
una foresta rigogliosa, non sarebbe sopravvissuta a L’autrice tante testoline stipate in una
vent’anni di sfruttamento da parte dei disperati che di Mariangela Bizzarri stanza buia. I più piccoli colorano
quella sopravvivono e a quella terra chiedono ogni giorno Sono una consulente l’abc, i grandi impegnati in cose
più di quanto sia in grado di dare e rigenerare. internazionale con più serie. Alcuni spaventati, altri
La scuola, una speranza E se anche gliene importasse qualcosa, non sarebbero di 12 anni di esperienza incuriositi e divertiti. Noi, una
La parete in terra e lamiera di una scuola-barac- comunque loro a decidere. Non sono liberi di muoversi in tra settore privato, ac- banda di extraterrestri che
ca nel cuore di Kibera, lo slum da un milione di terra straniera, né di decidere dove stabilire le loro poche cademia e attività uma- sorridono inteneriti e che non
abitanti alle porte di Nairobi. All’interno, panche cose e fermarsi. Non possono lavorare, uscire dal campo nitarie. Mi occupo in riescono a distogliere lo sguardo. Il
e banchi di legno, penombra, e occhi vispi di ra- particolare di temati-
nel quale sono ospitati, né spostarsi altrove. Possono solo tutto, un’immagine surreale. Lo
gazzini inevitabilmente distratti dall’arrivo di un che di genere, come la
sopravvivere. Qualcuno decide per loro, mai con loro. spaccato di un mondo speciale
gruppo di musungu, viaggiatori bianchi. All’e- violenza contro le don-
Mai io sì, io posso decidere. Posso decidere che lavoro ne. Collaboro con varie dove la vita si svolge in piccoli
sterno, le mura della scuola sono state dipinte
con murales che sembrano irreali: immagini di fare, dove andare e con chi voglio avere a che fare. Posso agenzie delle Onu, con spazi nascosti dove un pezzo in
strade sgombre e di case ordinate, scritte che decidere cosa vedere, mangiare, bere, e posso addirittura organizzazioni interna- più di lamiera significa speranza e
inneggiano alla protezione dell’ambiente, men- decidere di non guardare quello che non mi piace o zionali (Croce Rossa) e futuro per altre testoline. Felice di
tre tutto intorno è degrado. evitare ciò che mi fa soffrire. Una volta a Kakuma, in istituti accademici. avervi conosciuto.

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