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a cura di Luisa Romboni

«Ecco, io sono con voi tutti i giorni,


fino alla fine del mondo» (Mt 28,20)

L’evangelista Matteo inizia il Vangelo ricordando vicinanza, la sua forza, il suo amore. Il Vangelo
che quel Gesù, di cui sta per narrare la storia, è il di Luca racconta che dopo averlo visto ascendere
Dio-con-noi, l’Emmanuele , e lo conclude ripor- al Cielo, i discepoli “tornarono a Gerusalemme
tando le parole citate, con le quali Gesù promet- con grande gioia”. Come poteva essere? Aveva-
te che rimarrà sempre con noi, anche dopo esse- no sperimentato la realtà di quelle sue parole.
re tornato al Cielo. Fino alla fine del mondo sarà Anche noi saremo pieni di gioia se crediamo ve-
il Dio-con-noi. Gesù rivolge queste parole ai di- ramente alla promessa di Gesù presente in mez-
scepoli dopo aver affidato loro il compito di an- zo a noi. Queste parole, le ultime che Gesù rivol-
dare nel mondo intero a portare il suo messag- ge ai discepoli, segnano la fine della sua vita ter-
gio. Era ben consapevole che li mandava come rena e, nello stesso tempo, l’inizio della vita della
pecore in mezzo ai Chiesa, nella quale è pre-
lupi e che avrebbe- sente in tanti modi: nell’-
ro subìto contrarie- Eucaristia, nella sua Paro-
tà e persecuzioni. la, nei suoi ministri (i ve-
Per questo non vo- scovi, i sacerdoti), nei po-
leva lasciarli soli veri, nei piccoli, negli e-
nella loro missione. marginati …, in tutti i
Così, proprio nel prossimi. A noi piace sot-
momento in cui se tolineare una presenza
ne va, promette di particolare di Gesù, quella
rimanere! Non lo che lui stesso, sempre nel
vedranno più con i Vangelo di Matteo, ci ha
loro occhi, non indicato: “Dove sono due
sentiranno più la sua voce, non potranno più toc- o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a
carlo, ma lui sarà presente in mezzo a loro, come loro”. Mediante questa presenza egli vuole poter-
prima, anzi più di prima. Se, infatti, fino ad allora si stabilire in ogni luogo. Se viviamo quanto lui
la sua presenza era localizzata in un luogo ben comanda, specialmente il suo comandamento
preciso, a Cafarnao, o sul lago, o sul monte, o a nuovo, possiamo sperimentare questa sua pre-
Gerusalemme, d’ora in poi egli sarà là dovunque senza anche fuori delle chiese, in mezzo alla
sono i suoi discepoli. Gesù aveva presenti anche gente, nei posti in cui essa vive, ovunque. Quello
tutti noi che avremmo dovuto vivere in mezzo che ci è chiesto è quell’amore vicendevole, di
alla vita complessa di ogni giorno. Perché Amore servizio, di comprensione, di partecipazione ai
incarnato, avrà pensato: io vorrei essere sempre dolori, alle ansie e alle gioie dei nostri fratelli;
con gli uomini, vorrei dividere con loro ogni pre- quell’amore che tutto copre, che tutto perdona,
occupazione, vorrei consigliarli, vorrei camminare tipico del cristianesimo. Viviamo così, perché tutti
con loro per le strade, entrare nelle case, ravvi- abbiano la possibilità di incontrarsi con Lui già su
vare con la mia presenza la loro gioia. Per questo questa terra.
ha voluto rimanere con noi e farci sentire la sua Chiara Lubich

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