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non dovete credere solo perchè questa è la fede del vostro paese,
non dovete credere solo perchè siete stati indotti a farlo dai vostri
pavidi genitori e dai vostri maestri, ma ragionate sulla verità delle cose,
e se dopo averle analizzate ritenete che possano essere buone, allora credeteci pure e
vivete in armonia con esse.
Evitate però di costringere gli altri a farlo.
ALATEUS
IL BREVIARIO DEGLI
ATEI
(Testo aggiornato, riveduto e corretto al: 10/02/2011)
Questo testo è in regime di COPYLEFT. Pubblicazioni e riproduzioni sono libere purchè il testo sia riprodotto in versione
integrale, con lo stesso titolo, citando il nome dell'autore e riportando questa scritta.
INDICE
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PREFAZIONE - Dimenticare Dio
L'ateismo non è una "fede" e non si propone di fare opera di de-conversione, di de-cristianizzazione, di
de-islamizzazione o di altro. Semplicemente l'ateismo ignora il concetto di dio e rifiuta tutte le falsità che
sul suo conto, nel corso di millenni, sono state astutamente ed ingannevolmente diffuse da gruppi di
furbi parassiti che, in suo nome, si sono attribuiti titoli quali: padre, iman, rabbi, guru ed altre vuote
qualificazioni del genere.
L'ateismo è una forma di ragionamento razionale che si oppone, da millenni, alla truffa perpetrata dai
"furbi" ai danni di chi non è in grado, o non vuole, ragionare.
L'unico dio, se così si può chiamare, è la vostra innata coscienza; è la vostra capacità di vivere in seno
alla società alla quale appartenete, rispettando ed evitando di danneggiare il vostro prossimo.
Tutto qui!
L'incontrastabile ed assoluto potere della morte e la conseguente paura che essa genera in tutti gli
esseri animati (istinto di conservazione) è stato la fonte di tutte le religioni.
L'idea, insidiosamente indotta dai preti, sulla esistenza e sull'immortalità dell'anima ha resistito e si è
diffusa solo perchè sopiva, in parte, il timore (istintivo) della morte e soddisfaceva, artatamente, ad una
illusione molto potente coltivata dalla presunzione stessa degli uomini: un desiderio assurdo di
immortalità:
il desiderio di essere "ricordati".
Ricordati da chi e perchè?
Mettiamocelo bene in testa: solo pochi uomini che hanno lottato per il trionfo della scienza, del
razionalismo e l'affermazione delle arti (Newton, Copernico, Galileo, Shakespeare, Lavoisier, Einstein,
Mozart, ecc.) hanno conquistato il meritato diritto di essere ricordati. Solo loro e purtroppo ...alcuni altri
brutti ceffi che si sono distinti negativamente per le loro opere devastanti e per i loro comportamenti che
hanno oscurato le pagine della storia: da Attila a Gengis Khan, a Carlo Magno, a Hitler, Stalin, Costantino
I ...ed altri gentiluomini di questa risma.
Noi esistiamo in questo mondo come qualsiasi altra specie animale. Il caso ci ha generati dal nulla ad al
nulla siamo destinati a ritornare senza lasciare qualsiasi particolare memoria che non sia quella, breve e
limitata, dei nostri eventuali discendenti.
Dobbiamo abituarci a pensare che la morte non è niente per noi, perchè il bene ed il male risiedono nei
sensi e la morte è la privazione dei sensi. Perciò la giusta consapevolezza che la morte non è niente
per noi ci rende apprezzabile la caducità della vita, non prolungandone il tempo all'infinito ma
togliendoci il desiderio dell'immortalità. (Epicuro)
Come si può credere seriamente, tranquillamente ad un "aldilà" di cui non si conosce nulla?
I riti funerari, secondo Voltaire, sono solo dei gesti consolatori. Un modo di onorare il defunto (che non
sempre lo merita) e, nel contempo, di sbarazzarsi del suo ingombrante cadavere, secondo modalità,
rituali e costose abitudini che i vostri vicini di casa e una "interessata, ricca industria funeraria" si
aspettano da voi.
Domandatevi: perchè gli uomini dovrebbero avere un'anima e il vostro cane, o il vostro gatto, no!
Chi sono i furbi che l'hanno deciso per voi?
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Si è persino cercato astutamente di "dimostrare" l'esistenza dell'anima, basandosi sul fatto che, qualche
volta, una persona defunta possa apparire in sogno!!
Esiste una ben orchestrata confusione tra il concetto di anima e quello di una "difficoltosa digestione
notturna"!
Diciamolo ancora e più chiaramente: dio non esiste, non è mai esistito e non esisterà mai; non è luce,
non è ispirazione, non è regola sacra; non esistono regole dettate ed allineate ad una sua presunta ed
imposta condotta di vita e di comportamenti.
"La natura basta a sè stessa" e quindi non ha bisogno di queste regole assurde.
Dio è solo una favola; è il mostruoso caos intellettuale che i preti vi hanno scaricato addosso insidiando
il vostro pensiero con capziose, quanto inutili domande: chi siamo, perchè siamo, da dove veniamo,
perchè esiste il mondo ..., ben sapendo che nessun intelletto umano
può dare loro risposta e quindi facilmente riducibile in fertile terreno per il loro parassitismo.
Nella storia dell'umanità dio è solo un grande imbroglio, uno strumento di comodo, una nozione affiorata
e maturata dagli imbroglioni in tempi relativamente recenti,
In fondo dio è un grande ritardatario se vogliamo dare un peso all'incerto ed ingannevole concetto di
tempo, legato al breve scorrere della vita umana, ma privo di significato se rivolto alla realtà
dell'universo. Pensateci: eternità non significa tempo infinito che scorre su una linea retta, dal passato al
futuro. Siamo noi che abbiamo inventato il concetto di tempo per adattarlo alle nostre precarie idee
storiche e cronologiche di "passato", sul quale ci crogioliamo e, in parte, ci consoliamo.
L'idea del dio unico ( forma singolare di "dei") è nata da un naturale, quasi impercettibile, passaggio da
primitive forme di magia spicciola, esorcizzante (coltivata da sciamani-stregoni) a forme più evolute, ma
non meno bugiarde di pensiero, indotte dai furbi e poi riprese da "astuti ebrei" che sono disinvoltamente
passati dagli Elohim (spiriti), ad El (demiurgo?), ad Eloi, ad Adonai per poi accomodarsi definitivamente e
altrettanto disinvoltamente su Yhwh.
Provate dunque a chiedervi dov'era dio, prima del III millennio a.e.v.; prima che fosse inventato 5000 anni
or sono! ( o cosa abbia fatto per i miliardi di individui - homo sapiens sapiens - vissuti a partire da
160.000 anni or sono.)
Durante la sua esistenza l'uomo segue determinate regole che nascono dal fatto stesso di dover
convivere con i proprii simili, di collaborare con loro facendo attenzione a non crearsi troppi problemi di
convivenza. In fin dei conti l'uomo è un animale sociale che deve confrontarsi con il suo prossimo
evitando particolari motivi di attrito; gli eventuali attriti vengono risolti mediante le leggi e le norme di
comportamento che l'uomo stesso si è date, senza scomodare nessun dio. Già intorno al 1770 a.C., ci
aveva pensato Hammurabi che, tenuto conto delle esigenze sociali dei suoi tempi, formulò il primo
codice della storia dell'umanità.
Quando il fantomatico Mosè (o chi per lui) disse, nel primo comandamento:
"Non avrai altro dio al di fuori di me"
era perfettamente cosciente di gettare le basi per la più grandiosa truffa mai operata ai danni del genere
umano del mondo occidentale.
Affermare: "non avrai altro dio al di fuori di me" è una regola che affonda le sue radici nella paura dei
sempliciotti e, quindi, una legge fatta da scaltri individui, che sfruttano questa paura, e perciò non è
attribuibile a nessuna particolare divinità.
Thomas Jefferson, a suo tempo, affermava: Parlare di esistenze immateriali significa parlare di nulla.
Dire che l'anima umana, gli angeli, dio sono immateriali significa dire che non sono nulla e che non ci
Constatazione che dovrebbe essere abbastanza ovvia, ma che non ha impedito, nel corso dei millenni, a
capziosi parassiti, ammantati di falsa saggezza e di prosopopea, di elaborare quella enorme sciocchezza
nota come teologia, non scienza, non disciplina e non filosofia che è servita a dare una base falsa ed
inconsistente sulla quale perpetrare l'inganno a danno di poveretti succubi di ancestrali paure e della
loro ignoranza.
Alcuni chierici, o pseudo filosofi, si sono affannati anche a dimostrare, con tortuosi giri di parole,
l'esistenza dell'inesistente.
Dopo essersi inutilmente affaticati su argomentazioni speciose quali quella cosmologica, quella
ontologica, quella teleologica o quella di natura morale e sulla nozione assai relativa e inconsistente di
bene e di male, alla fine si sono resi conto della loro impotenza e hanno cercato di ribaltare il problema:
se è vero che l'esistenza di dio non è dimostrabile, allora è anche vero che non è dimostrabile la sua
inesistenza.
Argomentazione di comodo; una trappola nella quale sono caduti parecchi studiosi scettici i quali non
hanno tenuto conto che, razionalmente parlando, la dimostrazione compete a chi afferma qualcosa e non
a chi la nega.
Già ai suoi tempi Euclide aveva messo in chiaro che "Ciò che è affermato senza prova, può essere
negato senza prova".
La premessa, falsa, che dio esiste è la base fondamentale per l'esistenza di diverse forme di religione.
Ma se questa premessa viene a mancare, che altro resta? Per fortuna, già dal XVIII secolo, il Barone
d'Holbach, con la sua opera "Il Buon Senso" ha posto fine a queste assurde affermazioni. Ma bisogna
purtroppo constatare che il buon senso è di pochi.
Ricordatevi sempre di Seneca: la religione è vera per la plebe, falsa per il saggio e redditizia per quelli
che ne fanno un mestiere.
Perciò mangiate, bevete, fumate, fate all'amore nei limiti di un responsabile comportamento ma,
soprattutto, non versate soldi alle chiese ingorde e parassite che chiedono continuamente il vostro
supporto. A tutte le vostre azioni c'è un limite ragionevole che dovete razionalmente percepire, al di fuori
della insidiosa e "interessata" morale del prete sfruttatore e, ormai troppo sovente, corrotto e pedofilo.
Godetevi al meglio questa vita che la natura vi ha casualmente assegnato. Non dovete aspettarvi nulla
dopo la morte; il vostro spirito vitale non andrà da nessuna parte esattamente come quello di un topo, di
un cane, di un bue o di qualsiasi altro essere animato.
Dopo il movimento illuminista del '700, dopo il comunismo, il liberalismo ed il positivismo scientifico dell'
'800, s'è affermato, dall'inizio degli anni '60 del secolo scorso, il grandioso, anche se ancor confuso,
movimento della "New Age", dando vita ad una estesa forma di controcultura che si è (finalmente!)
opposta allo stagnante e melmoso immobilismo culturale imposto, da sempre, da una fradicia casta
sacerdotale che ha preteso, per millenni, di porsi come unico tramite tra l'uomo ed il "divino". Soprattutto
è stata ampiamente rigettata l'dea balzana del dio creatore dal nulla. Oggi l'uomo tende finalmente ad
accorgersi che è stato lui a "creare l'idea di dio e non dio l'uomo" (Feuerbach) ed a considerare se
stesso e il suo intelletto come il solo e vero aspetto "divino" della vita e "sacralizzare" la propria unica,
inimitabile e insostituibile personalità.
E dobbiamo anche dire che Internet, pur con tutti i suoi difetti e le sue inevitabili storture, ha dato un
significativo contributo nel far colloquiare gli uomini tra loro senza l'ingannevole e occhiuta
interpretazione del prete. La corrosione delle cariatidi religiose del passato, operata da Internet, è
imponente.
Ad ogni modo non è questa la sede per rinfocolare un dibattito di questa natura. Lo scritto che segue si
propone solo di analizzare e criticare, nei limiti del possibile, uno dei prodotti più nefasti derivato da
questi concetti:
la religione cristiana e tutte le sue infinite storture.
Questo non significa che le altre credenze (islam, ebraismo, ecc.) siano meno corrotte, perverse o
criticabili del cristianesimo; indagare sulla loro natura è solo una questione di tempo, di studio e di
Ogni religione porta in sé i germi della propria dissoluzione; quante religioni del passato si sono dissolte
nel nulla per questo salutare effetto di autodistruzione? Ed anche qui è solo questione di tempo.
In questi ultimi anni abiamo assistito alla nascita di nuove strane credenze come quella del dio "Cargo" (il dio
Aeroplano) accaduto nell'isola di Tana (Oceano Pacifico), ma quello che oggi appare ancora più divertente e
sintomatico è la nascita (almeno in Europa) di un nuovo culto:
quello del dio Pallone
Non è uno scherzo! La chiesa ha già manifestato segni di insofferenza, (con Giovanni Paolo II) verso i (tiepidi) fedeli
che disertano il Tempio a favore dello Stadio (sottraendo indirettamente quattrini alla chiesa). D'altro canto abbiamo
chiare manifestazioni che questi nuovi adepti (i tifosi) si comportano con la stessa furia devastatrice, la stessa
insofferenza che ha caratterizzato i primi giudeo-cristiani e poi la chiesa stessa nel corso dei secoli.
L'intrallazzo finanziario è comunque sempre lo stesso ed imponente; pare che l'iniqua ripartizionesi della rapina
dell'otto per mille non basti ancora per spennare i polli.
Occorre però tenere nel debito conto che le attuali religioni, in generale, ed il cristianesimo in particolare,
sono istituzioni ancora troppo radicate e ricche per poter pensare di eliminarle in un tempo
relativamente breve.
Resta il fatto che l'ebraismo, il cristianesimo e l'islam saranno nel tempo destinati a dissolversi quasi
contemporaneamente essendo, tutti e tre, basati sulle stesse assurde menzogne del "Libro".
Fino a quando esisterà gente, incapace di ragionare, che crederà in un qualche comodo dio, anche dio
continuerà ad esistere.
Il bisogno di credere nel fantastico (qualsiasi cosa di tipo consolatorio, proposta con una certa enfasi) è
una delle peggiori tare del genere umano che preclude, nella mente di molti, la capacità elementare di
formulare un qualsiasi pensiero razionale.
Le religioni, come il comune raffreddore, sono ormai diffuse in tutto il mondo. (D.Dennet)
questo però non impedisce di curarci, di prendere l'aspirina, in attesa che qualche potente vaccino
riesca a debellare definitivamente il vibrione della stupidità umana.
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Oggi, non sono in pochi a sostenere che Gesù Nazareno non sia mai realmente esistito ma che egli sia
soltanto una figura mitica e carismatica estrapolata da:
concetti politico-religiosi non sempre in accordo tra di loro
esposti in maniera più o meno credibile
scritti in luoghi e circostanze non sempre chiari (ambiente greco- romano?)
scritti in tempi alquanto lontani dalla presunta morte del soggetto
scritti su supporti originali definitivamente perduti
scritti da autori di dubbia identità e credibilità.
Accantonando i molti dubbi ed ipotizzando una
reale (ma non dimostrata) presenza terrena di questo Cristo
lo scopo del lavoro, almeno nella prima parte, è dunque quello di raccogliere e catalogare, in forma
cronologica e nei limiti del possibile, tutte le notizie riguardanti fatti ed eventi relativi alla vita di Gesù
Nazareno e di altri personaggi ad esso collegati.
Una precisazione si rende subito necessaria:
sono stati elencati fatti ed eventi ma non le implicazioni dottrinarie e teologiche che da esse possono
derivare.
Un esempio per tutti: interessa a questo testo rilevare il fatto che, in determinate circostanze, Gesù
possa aver pronunciato un discorso noto come "Discorso della Montagna o delle Beatitudini", mentre
non interessa minimamente al testo vagliare o esprimere giudizi di natura dottrinaria, teologica o
fideistica sul contenuto del discorso stesso.
Questo è solo una RACCOLTA di eventi, che si ritiene siano, o possano essere accaduti, ed entro tali
limiti vuole, possibilmente, restare.
§ 2 - LE FONTI
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Qualsiasi fonte è accettabile se aiuta ad aggiungere qualcosa di più, o di nuovo, rispetto a ciò che si sa o
si crede di sapere.
Grosso modo si possono distinguere, per la loro natura, due tipi di fonti:
a. gli scritti di tutti coloro che, credenti, espongono i fatti in chiave dottrinaria, esaltandone questo
ultimo aspetto a scapito, quasi sempre, della precisione e della verità;
b. gli scritti degli storici e di tutti coloro che, non credenti, risalgono ai fatti per darne una valutazione
storica, a volte anche ipotetica e del tutto agnostica.
Entrambe le fonti sono state prese in considerazione, nella misura in cui sono state in grado di arricchire
il contenuto del testo.
Tra le fonti di tipo a), oltre agli inevitabili vangeli canonici, sono stati considerati anche quelli non
canonici, tollerati, ignorati o, a volte, giudicati eretici dalla dottrina ortodossa. Tutto è utile e anche
necessario per evitare di accettare, supinamente, determinate tesi, generalmente false, consolidate nel
tempo.
Precisazioni sui V A N G E L I
(I fondamenti del mito e della leggenda)
Ammettendo, solo per ipotesi, che Gesù sia esistito allora doveva essere noto solo ai suoi parenti e ad
un ristretto, quanto discutibile, gruppo di beduini della Giudea.
Tutto ciò che si sa di lui è stato scritto qualche secolo dopo la sua presunta esistenza, facendo man
bassa su tutti i miti allora esistenti e noti nell'ambito dell'Impero Romano (e non solo), con una fantasiosa
costruzione a tavolino resa poi "ufficiale" e "credibile" dagli interventi autoritari di Costantino nel quadro
del Concilio di Nicea.
Pertanto si può ritenere tutte le fonti che seguono artatamente false e prive di fondamento.
Ciò premesso, tutti i fatti, gli eventi, e quant'altro riportato come "Mito o Leggenda", pur essendo
necessariamente inattendibili, sono stati ricavati dalle seguenti fonti che restano comunque le uniche
disponibili per addentrarci nella favola:
A. FONTI CANONICHE
Vangelo secondo Matteo
Vangelo secondo Marco
Vangelo secondo Luca
Vangelo secondo Giovanni
Atti degli apostoli di Luca
Lettere apostoliche di Paolo
Apocalisse di Giovanni
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B. VANGELI APOCRIFI
Proto vangelo di Giacomo
Vangelo dello pseudo Tommaso
Vangelo dello pseudo Matteo
Vangelo dell'infanzia arabo-siriaco
Vangelo dell'infanzia armeno
Libro sulla natività di Maria
Storia di Giuseppe il falegname
Vangelo degli ebioniti
Vangelo dei nazarei
Vangelo delle Toledoth (Vangelo degli ebrei)
Vangelo di Pietro (ritrovato nel 1886?)
Vangelo di Nicodemo
Vangelo di Maria (ritrovato nel 1896?)
Ciclo di Pilato (anafora, paradosis e morte)
Dichiarazione di Giuseppe d'Arimatea
La vendetta del Salvatore
Vangelo di Bartolomeo
Dormizione della S.Madre di Dio, di Giovanni il Teologo
Transito della Beata Vergine, dello pseudo Giuseppe d'Arimatea
Atti di Giovanni il Teologo
Atti di Tommaso
La Didachè (Dottrina dei 12 Apostoli)
Il Vangelo di Giuda
D. VANGELI DUALISTICI
Libro di Giovanni Evangelista
ATTENDIBILITA' E COMMENTI
Per quanto concerne i vangeli in generale occorre quindi ricordare:
a. che si tratta di opere di fede, finalizzate alla diffusione di un credo, chiuse nel loro contesto e quasi
sempre in disaccordo con gli eventi storici;
b. di nessun vangelo, canonico od altro, esiste lo scritto originale; oggi disponiamo solo di copie
di....copie, ecc. che durante i secoli hanno subito innumerevoli manipolazioni e modifiche per
adattare i loro contenuti alle esigenze ad agli interessi del clero;
c. i testi originali della maggior parte dei vangeli sarebbero stati scritti in ambiente greco/romano ed in
lingua greca. Essi erano rivolti a fruitori non ebrei e per essere tollerati a Roma, e nei paesi sotto il
suo dominio, dovevano eliminare qualsiasi riferimento circa l'attività politica svolta dal presunto
Gesù. La massima preoccupazione degli autori è stata quella di addossare la colpa della condanna
di Gesù agli ebrei anzichè a Roma, fomentando cosi un odio bestiale ed implacabile verso l'ebraismo
"deicida", destinato a durare due millenni;
d. per quello che oggi si conosce, o si può arguire, nessun vangelo è stato scritto prima della
distruzione di Gerusalemme (70 e.v.); è molto probabile che i più antichi risalgano alla fine del II
secolo, duecento anni dopo la nascita di Gesù;
e. i vangeli, in generale, non sono d'accordo su nessuno dei fatti più importanti della vita di Gesù.
Nessuno degli autori ha mai conosciuto Gesù ed ascoltato le parole che vengono trascritte con tanta
enfasi; i vangeli sono stati redatti su voci, racconti e miti ripresi, in maggior parte, da altri culti.
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Jerome Neyrey: la cosa più importante è che noi realisticamente non sappiamo chi abbia scritto i
vangeli.
(Rif. 344)
Rudolf Bultman: i racconti dei vangeli sono tali che noi non possiamo sapere nulla su ciò che concerne
la vita e la personalità di Gesù.
(Rif. 346)
Thomas Paine: quando i mitologisti della chiesa fondarono il loro sistema, essi raccolsero tutti gli
scritti che poterono trovare e li rielaborarono a loro piacimento.
(Rif. 342)
C.Denni Mc Kinsey: Gesù è una figura mitica aderente alle tradizioni della mitologia pagana; chiunque
voglia credere che Gesù visse e camminò come un essere umano lo fa a dispetto delle evidenze e non
per causa loro.
(Rif. 348)
Voltaire: E' una questione grossa individuare i primi Evangeli. Quel che risulta [.....] è che nessuno dei
primi padri della chiesa, fino ad Ireneo incluso, cita mai nessun passo dei quattro Evangeli che noi
conosciamo.
(Rif. 410)
U. Ranke-Heinemann: I vangeli altro non sono che un tessuto di favole dannose e di "kitsch" di cattivo
gusto.
(Rif. ***)
Infine ricordiamoci di J.P. Goebbels, ministro responsabile della propaganda nazista, che 2000 anni dopo
soleva dire ai suoi collaboratori: Non importa quanto sia grande la bugia che volete raccontare.
L'importante è che la raccontiate con ferma determinazione e soprattutto che la ripetiate infinite volte e
con convinzione; alla lunga la gente finirà col crederci.
Si tramanda anche che, durante il concilio di Nicea, tutti i vangeli allora conosciuti (canonici ed apocrifi)
siano stati messi alla rinfusa su di un altare. L'intervento dello spirito santo fece cadere a terra i vangeli
"non autentici" risparmiando naturalmente quelli canonici a noi noti.
(Rif. 410)
E' certo che gli evangelisti non furono apostoli di Gesù; primo perchè sono sovente in dissonanza (se
non disaccordo) tra di loro; secondo perchè avrebbero dovuto raggiungere una età alquanto inconsueta
per quei tempi. Ad esempio: Giovanni avrebbe dovuto vivere sino a 110 anni, Matteo almeno 70 anni.
Cosa poco probabile visto che, a quei tempi, la vita media era di circa 30 anni.
In questi ultimi anni è stata avanzata una nuova ipotesi: secondo l'Università di Tubinga, i vangeli di
Matteo, Marco e Luca sarebbero derivati da un precedente documento detto "Q" (dal tedesco: quelle =
fonte) del quale però poco si sa. Qualcuno ipotizza trattarsi di un proto-vangelo, utilizzato dalla Nuova
Chiesa di Gerusalemme, per memorizzare fatti ed eventi riguardanti questo singolare messia (cosidetti
Loghia).
In particolare:
- Vangelo di Marco sarebbe stato scritto a Roma dopo la distruzione del Tempio di Gerusalemme. E'
ritenuto il più antico dei tre vangeli sinottici.
Altri sostengono sia stato scritto in oriente (Siria?) forse in lingua aramaica.
- Vangelo di Matteo decisamente derivato da quello di Marco mentre dovrebbe essere il contrario se è
vero che Matteo (Levi) era l'apostolo di Gesù.
A parte le solite falsità inventate dai preti, su Matteo Evangelista non si sa praticamente nulla; da come
scrive si può ipotizzare che non fose ebreo, mai vissuto in Palestina ignorando persino l'ubicazione dei
suoi principali luoghi.
(Rif. 875)
- Vangelo di Giovanni non sinottico, va decisamente contro corrente e descrive un Gesù del tutto
particolare rispetto agli altri tre vangeli.
Le differenze rispetto agli altri tre risultano sostanziali:
diversità nella identificazione degli apostoli
la resurrezione di Lazzaro è soltanto sua
Gesù NON è stato processato e condannato a morte dagli ebrei.
Se è vero che era l'apostolo di Gesù (Giovanni figlio di Zebedeo) allora era un pescatore ebreo
analfabeta che avrebbe scritto questo vangelo all'eta' di 100 anni circa. In precedenza avrebbe scritto
l'Apocalisse.
Circola l'ipotesi che l'autore di questo vangelo e dell'Apocalisse sia stato un certo Cerinto, un discepolo
gnostico, che avrebbe sfruttato il nome di Giovanni per attribuire una certa credibilità(?) ai suoi scritti.
Per quanto riguarda l'Apocalisse è evidente che i motivi sono tratti da precedenti apocalissi contenuti nel
Vecchio Testamento e redatti da Daniele, Enoch, Baruc, Esdra ed Elia; altre analogie si incontrano anche
Una ipotesi recente è quella di P.Benvenuto (Rif. 444), il quale sostiene che i compilatori dei vangeli
canonici si siano basati su precedenti documenti (pseudo vangeli?) quali:
a. Vangelo dei dodici (Gerusalemme): una raccolta di materiale evangelico a cura della Nuova Chiesa
di Gerusalemme, in ebraico e antecedente l'anno 36 e.v. (forse: la Didache' ??)
b. Vangelo ellenista (Antiochia): traduzione in greco della raccolta a).
c. Vangelo paolino (Efeso/Filippi): traduzione in greco del materiale a) corredato con concetti espressi
da Paolo. Portato ad Efeso da Sila.
d. Vangelo dei timorati di dio (Cesarea): traduzione in greco del materiale a) con aggiunta di passi
catechistici, a cura di Filippo. E quindi:
Marco, a Roma, avrebbe derivato il suo vangelo da b+c.
Matteo, ad Antiochia, dopo la caduta di Gerusalemme, avrebbe derivato il suo vangelo da b+d.
Luca, in Grecia, intorno al 62 e.v., avrebbe derivato il suo vangelo da c.
Giovanni, ad Efeso, intorno al 90-100 e.v., avrebbe compilato il suo vangelo in maniera
autonoma.
Una ulteriore ipotesi (da comprovare) sostiene che la prima forma scritta dei vangeli sia derivata da una
fonte primitiva detta Ur-Markus.
In particolare, per quanto riguarda il "Vangelo dei dodici" (a) occorre precisare:
sino ad oggi nessuno ne ha rilevata l'esistenza certa
se anche esisteva e se i vangeli sinottici fossero derivati da questo documento, allora bisognerebbe
ammettere che la Nuova Chiesa di Gerusalemme abbia, a suo tempo, recepito le idee di Paolo,
contrariamente a quanto si può arguire dagli Atti di Luca.
Per quanto poi concerne La Didachè (greco = insegnamento, dottrina, dottrina dei dodici apostoli), si
tratta di un documento, redatto in greco, ritrovato a Costantinopoli nel 1056 e rimasto sepolto sino al
1873 nell'archivio della Chiesa Metropolita di Gerusalemme. Non si conosce l'autore di questo
documento, probabilmente scritto in Siria; l'ipotesi più probabile è che sia di scuola e di origine ebraica.
Riportato alla luce nel 1873 dal metropolita Filoteo Bryennios, venne indicato come un "manuale
primitivo di diritto canonico", di istruzioni liturgiche e di catechesi. Qualcuno lo ritiene di origine
antichissima e suppone sia stato la fonte di ispirazione dei tre vangeli sinottici.
D'altro canto la chiesa non l'ha mai incluso nel Canone e cerca, quanto meno, di minimizzarne l'esistenza
anche se un brano dello stesso è riportato negli attuali breviari (Liturgia delle Ore).
- Atti degli Apostoli testo attribuito a Luca, narra quanto accaduto nel periodo che va dalla morte di Gesù
alla misteriosa scomparsa di Paolo. La chiesa ritiene sia stato composto verso la fine del primo secolo.
Le fonti di tipo b) FONTI STORICHE sono in realtà abbastanza scarne e poco illuminanti.
Nel corso dei secoli la chiesa ha fatto di tutto per eliminare qualsiasi riferimento storico contrario alle sue
idee. L'ultimo, maldestro tentativo risale agli ultimi anni del '900 con il tentato occultamento dei reperti di
Qumran.
Gli storici, almeno nei primi secoli del dopo Gesù, pare abbiano completamente ignorato l'esistenza e
l'attività del nostro soggetto. Gli altri, moderni, lavorano su ipotesi, sovente logiche e ragionevoli, quali
oggi si possono formulare, alla luce delle recenti scoperte archeologiche.
A - STORICI EBRAICI -
In generale gli storici ebraici, contemporanei di Gesù o di generazione immediatamente
seguente, ignorano completamente la sua esistenza e le sue vicende. I casi sono due:
- la chiesa, nel corso dei secoli, ha sistematicamente revisionato i loro scritti e le successive
traduzioni, in quanto contenenti notizie non positive e contrarie ai dogmi teologici della chiesa
stessa;
- oppure si deve ammettere che il personaggio non era poi tanto rilevante da finire sugli annali
storici o, addirittura, era inesistente.
Tra questi autori ricordiamo:
PHILO JUDAEUS (Filone Alessandrino), nato nel 734 a.u.c.(20 a.C.) e morto nell'803 a.u.c.(50
e.v.), era a tutti gli effetti un contemporaneo di Gesù, vissuto nei dintorni di Gerusalemme.
Ha scritto note dettagliate sugli eventi accaduti in Palestina in quegli anni; di Gesù neanche
una parola.
GIUSEPPE FLAVIO nato a Gerusalemme presumibilmente nel 791 a.u.c.(38 e.v.) e morto a
Roma nell'853 a.u.c.(100 e.v.).
E' una delle fonti più citate anche se non mancano dubbi sulla genuina autenticità dei suoi
scritti. Dei testi originali di questo autore praticamente non esiste più nulla. Circola una
ipotesi, o il sospetto, che i suoi scritti sulla guerra giudaica siano stati manomessi e falsati
dalla chiesa e poi rimessi in circolazione sotto il nome di Esegippo.
Si dice anche che, recentemente, sia stata scoperta una versione della sua opera "Guerra
Giudaica" in lingua slava, risalente a vari secoli or sono, che pare sia fortunatamente
sfuggita alle manipolazioni del clero. La notizia non è comunque comprovata.
Il personaggio è peraltro singolare. Riporiamo quì, fuori testo, una breve biografia di questo
storico.
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Trasferito a Roma, si fa notare per intelligenza e preparazione, tanto che viene adottato da
Vespasiano, assumendo il nome della famiglia Flavia. Viene nominato storico di corte con
appannaggio e casa in Roma. Resta comunque attaccato alla religione ebraica e ad essa educa i suoi
figli.
In realtà, dopo l'adozione nella famiglia Flavia, cerca di far dimenticare i suoi trascorsi di integralista
giudaico, assumendo posizioni pesantemente critiche nei confronti del movimento in questione.
Ha scritto (in aramaico e in greco) due opere corpose: Guerra Giudaica (7 libri) e Antichità Giudaiche
(20 libri). Il breve cenno (abbastanza accattivante) che scrive su Gesù, nel volume XVIII di Antichità
Giudaiche, sa di falso, inserito ad arte a posteriori. Considerata la sua posizione a Roma, se lo avesse
veramente scritto, avrebbe quanto meno..... perso il posto.
Parecchi eruditi si sono mostrati sorpresi di non trovare nello storico ebreo Giosefo [Giuseppe]
nessuna traccia di Gesù il Cristo; poichè tutti gli studiosi seri ammettono oggi che quel breve passo
che ne fa menzione nella sua "Storia", è interpolato. Eppure il padre di questo storico avrebbe dovuto
essere fra i testimoni di tutti i miracoli di Gesù. Giosefo era di famiglia sacerdotale, parente della regina
Mariamne, moglie di Erode: egli si diffonde in particolari minuti su tutti gli atti di quel principe; tuttavia
non dice una parola nè della vita nè della morte di Gesù; e, mentre non dissimula nessuna delle
crudeltà di Erode, non parla della famosa strage di tutti i bambini da lui ordinata, in conseguenza della
notizia che era nato un re dei Giudei. Il calendario greco cristiano ci parla di quattordicimila bambini
sgozzati in tale occasione; e sarebbe, di tutte le azioni di tutti i tiranni del mondo, la più mostruosa che
non trova esempio nella storia.
Eppure il più serio scrittore che mai abbiano avuto gli Ebrei, il solo stimato anche dai Romani e dai
Greci, non fa menzione di questo avvenimento tanto singolare quanto spaventoso. Non parla neppure
di quella nuova stella che comparve ad Oriente dopo la nascita del Salvatore: fenomeno
impressionante che non doveva sfuggire ad uno storico così bene informato; e così tace di quelle
tenebre che coprirono tutta la terra, in pieno giorno, e per la durata di tre ore, quando il Salvatore morì,
di tutti quei sepolcri che in quel momento si aprirono e della folla dei giusti che risuscitarono.
(Rif. 410)
Questo è ciò che comunemente si pensa di Giuseppe Flavio.
La realtà però sembra essere ben altra. Intuita l'inutilità degli sforzi per abbattere l'agguerrito esercito
romano decide di abbandonare i suoi compagni e di vendersi all'impero in cambio dell'impunità ed
altri concreti compensi; la nomea di opportunista e di traditore, che i giudei gli attribuiranno, lo
perseguiterà per tutta la vita.
Saltato quindi sul carro del vincitore e agli ordini di Tito, metterà a disposizione di quest'ultimo la sua
esperienza e le sue conoscenze su fatti, strategie e comportamenti del movimento ribelle,
collaborando alla sua sistematica distruzione ed alla caduta di Gerusalemme.
Trasferito a Roma, con un bagaglio di numerosi testi ( Atti del Sinedrio e documenti sottratti dagli
Archivi Pubblici) sfuggiti alla distruzione, con l'adozione/premio della famiglia Flavia, acquisisce tutti i
diritti di cittadino romano (che lo protegge da eventuali tardive vendette) e darà corso alla
compilazione delle opere che lo renderanno famoso, sull'attendibilità delle quali torneremo in seguito.
B - STORICI LATINI -
Anche gli storici latini non rammentano Gesù e le sue vicende. Solo alcuni citano, quasi per
caso, i termini Cristo e cristiani. Ad esempio:
SVETONIO - 69/140(e.v.) - nella sua opera biografica sugli imperatori romani, scrivendo di
Claudio dice: ....l'imperatore Claudio scacciò da Roma i giudei che istigati da Cresto
(Cristo), erano continuamente in lotta.
A proposito di Nerone scrive ancora: ....furono puniti i cristiani, un gruppo di persone
dedite ad una superstizione nuova e malefica....
TACITO - 55/120(e.v.) - parlando di Nerone cosi si esprime: ....mise avanti come rei
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dell'incendio gente odiata per i suoi mali costumi, che il volgo chiama cristiani, e infine
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Eppure il mitico Gesù avrebbe dovuto, con le sue gesta e i suoi miracoli, creare un notevole
scalpore ed essere, di conseguenza, annotato negli annali storici del mondo allora noto.
§ 3 - IL CALENDARIO
Il calendario è una nota dolente. Catalogare cronologicamente eventi di natura storica presuppone
l'esistenza di un metodo di scansione del tempo (calendario) non opinabile.
Purtroppo non è così; nel nostro mondo occidentale è invalso l'uso, indiscusso, del calendario
gregoriano, che è assai meno preciso di quanto si possa immaginare. Quale valore si può attribuire ad
a.C. e d.C. quando l'anno 1 di riferimento è messo in dubbio?
In questo testo si e' comunque scelto di fare riferimento al calendario gregoriano (e.v. = era volgare)
integrandolo, a volte e quando necessario, con quello romano (a.u.c. = ab urbe condita).
Nell'inserto che segue, sono riportati alcuni indispensabili chiarimenti sui calendari, evitando però
qualsiasi riferimento al fenomeno della Precessione degli Equinozi, scarsamente significativo data la
brevità del periodo storico preso in esame (circa 7000 anni).
- CALENDARIO GIULIANO
Il calendario, istituito da Giulio Cesare, è andato a regime nel 45-46 a.e.v. (ante era volgare) ed è
attualmente in ritardo di 13 giorni rispetto al calendario gregoriano. Anche questo calendario
considera come inizio anno il Primo Gennaio.
Secondo i suggerimenti del matematico alessandrino Sosigene, venne introdotto l'anno bisestile.
Ogni 4 anni, tra il 23 e il 24 febbraio, viene inserito un giorno detto "Bis Sextus".
- CALENDARIO GREGORIANO
Studiato a Roma dall'astronomo Clavio, istituito da Gregorio XIII ed imposto, in tutti gli stati cattolici, a
partire dal 15 Ottobre 1582 e.v. sopprimendo 10 giorni dal precedente calendario giuliano (dal 5 al 14
Ottobre compresi).
Considera come anno 1 (non zero) il presunto anno di nascita di Gesù (754 a.u.c.), come era stato
erroneamente determinato nel 540 e.v., dall'abate russo ed astronomo Dionigi Il Piccolo (Dionysius
Exiguus) ed in seguito adottato dal monaco Beda, nel 725 a.u.c., come anno iniziale dell'era cristiana.
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L'errore è evidente; se, secondo Matteo, Gesù è nato durante il regno di Erode il Grande, visto che
questi è morto nel 750 a.u.c., allora Gesù è certamente nato prima di questo evento. Ma quanto prima?
Questo testo ritiene che possa essere nato nel 747 a.u.c.; è solo una ipotesi, condivisa da altri, che ci
permette di conciliare l'evento con altri fatti storici concomitanti.
Questo calendario fu imposto con la forza (e con il massacro di centinaia di persone) in quei paesi
cattolici dove la chiesa era particolarmente forte. La chiesa giustificò i massacri sostenendo si
trattasse di sprovveduti facinorosi i quali temevano di essere stati defraudati di 10 giorni di vita (!). I
motivi erano ben altri; in questa occasione nobiltà e clero (voraci ed ingordi come sempre), pretesero
il pagamento delle loro rendite parassitarie per l'intero mese di ottobre, mentre coloro che tali rendite
dovevano procurare dovettero provvedere con il 30 per cento di giornate lavorative in meno.
Le rivolte che seguirono furono dovute al fatto che la maggior parte dei lavoratori erano pagati a
giornata mentre i proprietari di immobili riscuotevano le rendite mensilmente.
(Hans Rancke-University of Copenhagen).
Il calendario gregoriano si diffuse in Europa molto lentamente; nel primo ventennio del 1900 molti
paesi europei utilizzavano ancora il calendario giuliano.
- CALENDARIO EBRAICO
E' un calendario lunare (anno di 354 giorni) allineato al calendario solare mediante un ciclo di
compensazione (ciclo di Metone) di 19 anni. Il mese può essere di 29-30 giorni. L'anno 1 (non zero)
corrisponde all'anno della creazione del mondo(?) 3760 a.e.v.
Corrispondenza mesi
Nisan (Abib) Marzo-Aprile
Ijjar (Ziv) Aprile-Maggio
Sivan Maggio-Giugno
Tammuz Giugno-Luglio
Ab Luglio-Agosto
Elul Agosto-Settembre
Tisri (Etanim) Settembre-Ottobre
Marchesvan (Bul) Ottobre-Novembre
Kisleu Novembre-Dicembre
Tebet Dicembre-Gennaio
Sebat Gennaio-Febbraio
Adar Febbraio-Marzo
- CALENDARIO ASTRONOMICO
E' il più corretto in senso assoluto ed il meno pratico per le cronologie storiche. Infatti tiene conto
dell'anno zero, inserito tra l'uno a.e.v. e l'uno dell'e.v..
Inizia dall' 1 Gennaio del 4713 a.e.v. enumerando tutti i giorni seguenti senza tenere conto dei mesi e
degli anni.
ALTRE PRECISAZIONI
- Un anno solare ha la durata di 365 giorni, 5 ore, 48 minuti e 6 secondi. A questo proposito il
calendario gregoriano eccede, ogni anno di 24 secondi sull'anno tropico; fra 3500 anni occorrerà
eliminare un giorno.
- Un anno lunare (ciclo di 12 lunazioni) ha la durata di 354 giorni, 6 ore, 48 minuti e 48 secondi.
- Il terzo millenio è iniziato nel 1993 e.v. se si considera che Gesù è nato nel 7 a.e.v. oppure, tenuta
ferma l'ipotesi di Dionigi, inizierà il Primo Gennaio 2001 e.v. e non il Primo Gennaio del 2000 e.v.;
questa è stata una licenza festaiola e commerciale alla quale la chiesa ha dovuto "abbozzare" per
non perdere la faccia.
- Secondo il rev. J. Lightfoot, Dio ha dato inizio alla creazione del mondo Mercoledi 23 Ottobre
dell'anno 4004 (a.e.v.), alle ore 9.00 antimeridiane. Se i calcoli del reverendo sono ...(?) esatti, dio si
sarebbe riposato il Martedi della settimana seguente in barba ai precetti sul riposo al Venerdi, al
Sabato o alla Domenica.
- Secondo l'arcivescovo inglese J. Ussher di Armagh-(La Creazione dell'uomo), la terra sarebbe stata
creata esattamente Sabato, 22 Ottobre del 4004 (a.e.v.), alle ore 6 pomeridiane
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- Secondo Beda la creazione è avvenuta nell'anno 3592 (a.e.v.)
- Secondo Eusebio la creazione è avvenuta nell'anno 5198 (a.e.v.)
- La ricorrenza del Natale è stata fissata al 25 Dicembre all'inizio del IV secolo su sollecitazione di
Costantino il Grande e per eliminare la festa pagana dei Saturnali.
- L'anno gregoriano 2000 e.v. corrisponde quindi a:
- Ma quanto è vecchio questo mondo? Con riferimento all'anno 2000 e.v., eccovi alcune "dotte"
valutazioni:
Eusebio anni 7198
Genebrard anni 6900
Husser anni 6004
Lightfoot anni 6004
Pico della Mir. anni 5958
Scaligero anni 5948
Metone anni 5761
Beda anni 5592
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783 30 Morte di Gesù .
784 31 Inizio attività apostoli .
789 36 . Ponzio Pilato lascia la Giudea
802 49 Morte di Maria .
815 62 Morte di Giacomo .
817 64 Morte di Paolo Incendio di Roma
818 65 Morte di Pietro .
819 66 . Moti di ribellione in Palestina
820 67 . Distruzione di Gamla
823 70 . Distruzione di Gerusalemme
826 73 . Caduta di Masada
869 116 . Moti di ribellione in Palestina
886 133 . Sconfitta di Bar-Kosba
888 135 . Fine delle rivolte in Palestina
Sulle date di nascita e di morte di Gesù Nazareno ci sono decine di "dotte opinioni", allo stesso tempo
tutte valide e tutte criticabili che, indirettamente, avvalorano la tesi che si tratti di un personaggio mitico e
quindi difficilmente databile.
Quello che ci mette seriamente in imbarazzo è Luca, il quale afferma che Maria ha avuto l'Annunciazione
(cioè è rimasta in cinta) sotto Erode il Grande (morto il 4 a.e.v.) ed ha partorito durante il censimento di
Quirino (anno 6-7 e.v.)(!!!!)
In effetti stabilire la data di nascita di Gesù è praticamente impossibile.
L'unico documento che potrebbe dare delle indicazioni utili è il Vangelo secondo Luca il quale però, come sostenuto,
malgrado le affermazioni rassicuranti dell'autore, sbaglia in maniera veramente eclatante.
A complicare le cose ci si mette poi anche Dionigi il Piccolo il quale, aggiungendo errore ad errore, ci porta
completamente fuori strada.
A conti fatti, sulla base della tabella che segue, ricavata da Luca, dalla data del concepimento (annunciazione) a
quella del parto, sarebbero trascorsi 11/12 anni. Se per il fedele questo potrebbe non essere un problema, è
innegabile però il discredito che viene gettato sulla storicità della figura di Gesù.
1 - PROEMIO (Luca)
.....Tuttavia, anch'io, dopo aver indagato
accuratamente ogni cosa fin dall'origine, mi
sono deciso a scrivere con ordine, egregio
Da quello che segue non si direbbe abbia
Teofilo, affinchè tu abbia esatta conoscenza
indagato molto.
di quelle cose intorno alle quali sei stato
catechizzato.
..........
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una vergine sposa di un uomo di nome Giovanni Battista. Quanto a Nazaret era un
Giuseppe, della casa di Davide ...... indirizzo difficilmente reperibile, visto che a
.......... quei tempi non esisteva.
2 - NASCITA DI GESU'
In quei giorni uscì un editto di Cesare
Augusto che ordinava il censimento di tutta la
terra. Questo censimento fu fatto da Quirino
Il censimento della Palestina è stato ordinato
che era governatore della Siria........
ed eseguito negli anni 6/7(e.v.)
.......Mentre si trovavano là, [Betlemme] giunse
per lei [Maria] il tempo di partorire.......
..........
3 - LA PREDICAZIONE DI GIOVANNI
BATTISTA
Questo riferimento corrisponde all'anno
Era l'anno quindicesimo del regno di Tiberio
27/28(e.v.) circa. E' uno dei riferimenti base su
Cesare; Ponzio Pilato governava la Giudea,
cui Dionigi il Piccolo si è servito per calcolare,
Erode era tetrarca della Galilea e suo fratello
sbagliando, l'anno di nascita di Gesù.
Filippo dell'Idumea e della Traconitide;.........
Dovendo comunque iniziare da qualche parte, sono state scelte, per questo lavoro, due date
fondamentali:
e non c'è nulla che possa far ritenere queste date peggiori o migliori di tante altre che vengono
continuamente proposte. La data di nascita ha comunque il pregio, se così si può dire, di avvicinarsi
molto alle ipotesi formulate, in proposito e in questi ultimi anni, dalla chiesa, presumibilmente basate
sulle deduzioni a suo tempo fatte da Giovanni Keplero.
(Rif. 130,131)
Inoltre, queste due date si accordano, abbastanza bene, con quelle di concomitanti eventi storici, databili
con un certo grado di sicurezza. Questo, comunque, non vuol dire che siano esatte: come si può dire
quando è nato un individuo che probabilmente non è ...mai nato!
Ad ogni modo, ammettendone l'esistenza, il Gesù sarebbe vissuto su questa terra per 36 anni.
In fondo, però, la cosa non ha molta importanza; quello che realmente importa è di non dimenticare i fatti
e gli eventi che si tramanda siano accaduti.
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Fra tutte le opere dettate da questo loro accecamento, [degli ebrei] nessuna è così odiosa e stravagante come l'antico
libro intitolato: Sepher Toldos Jeschut, rimesso alla luce da Wagenseil, nel II tomo della sua opera intitolata: Tela
Ignea, ecc.
In questo libello si può leggere una storia mostruosa della vita del nostro Salvatore, forgiata con tutta la passione e la
malafede possibili. Così, per esempio, vi si trova che un certo Panther o Pandera, abitante di Betlemme, essendosi
innamorato di una giovine donna sposata a Jochanan, ebbe da questo commercio impuro un figlio che fu chiamato
Jesua o Jesu. Poi il padre di questo bambino fu obbligato a fuggire, e si ritirò a Babilonia. Il piccolo Jesu da parte sua
fu mandato a scuola; ma, aggiunge l'autore, ebbe l'insolenza di star a testa alta e scoperta davanti ai sacrificatori,
invece di presentarsi davanti a loro a testa bassa e col viso coperto come era costume: atto che destò grande
riprovazione, e attirò l'attenzione sulla sua nascita spuria, esponendolo così all'ignominia.
Questo Sepher Toldos Jeschut era conosciuto fin dal secondo secolo: Celso lo cita dandogli fede, e Origene lo confuta
nel suo IX capitolo.
Un altro libro anch'esso intitolato Toldos Jeschut, pubblicato l'anno 1705 dallo Huldrich, segue più da presso
l'Evangelo dell'infanzia, ma formicola di anacronismi e di grossolani errori. Fra l'altro fa nascere e morire Gesù sotto il
regno di Erode il Grande, e vuole che davanti a questo principe sia stata mossa la causa dell'adulterio di Panther e di
Maria madre di Gesù. L'autore, che prende il nome di Jonathan e si dice contemporaneo di Gesù e abitante di
Gerusalemme, dice che Erode consultò a questo proposito i senatori di una città della terra di Cesarea.
(Rif. 410)
E' probabile che questa interpretazione sia stata tratta dal libro "Contro i Cristani" di Celso (II-III sec.) il
quale recita:
.....tu t'inventasti la nascita da una vergine: in realtà tu sei originario da un villaggio della Giudea e figlio
di una donna di quel villaggio, che viveva in povertà filando a giornata. Inoltre costei, convinta di
adulterio, fu cacciata dallo sposo, falegname di mestiere. Ripudiata dal marito e vergognosamente
randagia, essa ti generò quale figlio furtivo. ........Tua madre dunque fu scacciata dal falegname che
l'aveva chiesta in moglie, perchè convinta di adulterio e fu resa incinta da un soldato di nome Pantera.
Un'altra interpretazione molto fantasiosa (forse troppo!) sostiene che Maria sia stata sedotta niente meno
che da Tiberio (futuro imperatore) che da giovane si trovava in Giudea. Questo giustificherebbe le
ambizioni di Gesù ad essere proclamato re dei giudei.
Una nuova versione dei fatti viene fornita da Luigi Cascioli, prelevata dal Vangelo delle Toledoth (Vangelo
degli Ebrei).
(Rif. 760)
Ai tempi del secondo santuario, essendo imperatore Tiberio, e ai tempi di Erode II d'Israele, responsabile di azioni
malvagie, come è raccontato nello Josippon, in quei tempi c'era un uomo della stirpe di David, chiamato Giuseppe, che
aveva una moglie di nome Maria; egli era timoroso di Dio ed era discepolo del Rabbino Schimon ben Shatach. Abitava
vicino a lui un malvagio, di nome Jochannan, trasgressore delle leggi ed adultero. Maria era una donna di bell'aspetto,
ed il malvagio Jochannan aveva posto gli occhi su di lei, voleva possederla. Così seguiva sempre la donna ma in modo
che lei non si accorgesse di nulla.
Il fatto avvenne nel mese di Nissan, alla fine della Pasqua, nel giorno di Sabato, a mezzanotte.
Poichè Giuseppe doveva recarsi al tempio per le cerimonie, questo malvagio si alzò di nottetempo e si appiattò vicino
alla porta della casa. Quando Giuseppe uscì, Jochannan entrò in silenzio e giacque con Maria, mentre lei gridava,
pensando che fosse il marito:
- Mio signore, mio signore, perchè ti accoppii con me? Non lo sai che ho le mestruazioni e sono impura? Allontanati da
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me, e non fare questa orribile azione, non suscitare l'ira divina. -
Ma il nalvagio giacque con lei e lei rimase incinta di lui. Jochannan se ne andò via ma poco dopo ritornò per ripetere la
stessa azione. Maria si ribellò ancora e, sempre convinta che fosse il marito, gli ripetè:
- Non ti è bastato offendere Dio una volta? Ora ritorni ancora? -
Il malvagio, dopo averla posseduta una seconda volta, se ne andò via dalla casa. La donna era addolorata e piangeva,
e si colpiva forte il volto per il peccato commesso.
All'alba Giuseppe ritornò a casa e trovò la moglie che piangeva e si lamentava. Le chiese cosa avesse e lei gli rispose:
- Guai a noi e guai a mia madre che mi ha generato, e guai a te che hai commesso una così grave trasgressione,
sapendo che ero mestruata sei venuto da me due volte questa notte senza timore di Dio! Cosa sarà di te il giorno del
giudizio? -
Giuseppe così le rispose:
- Sei matta, forse hai fatto un sogno e hai pensato che fossi io! -
Ma Giuseppe aveva capito che il responsabile era il suo vicino ma non disse nulla alla moglie. Lo stesso giorno andò
dal rabbino Shimon ben Shatach suo maestro il quale, dopo averlo ascoltato, gli disse:
- So che non hai testimoni, per cui la sola cosa che puoi fare per controllare se il figlio che nascerà sarà di Jochannan il
malvagio, è di segnarti il giorno. -
Giuseppe, però, pensando che se fosse rimasto a Gerusalemme gli sarebbe venuta grande vergogna e disprezzo per
ciò che era avvenuto a sua moglie, la quale sarebbe rimasta incinta non certo di lui che tutti sapevano non aver mai
avuto contatti con lei, decise di partire per trasferirsi in Babilonia lasciando la moglie nella sua casa.
Dopo nove mesi avvenne che Maria partorì un figlio a cui dette il nome di Giosuè che era il nome di suo zio, fratello di
sua madre. Lo circoncisero a otto giorni.
Maria non avendo mai saputo ciò che era veramente successo, rimase nella convinzione che Giosuè fosse il figlio di
suo marito Giuseppe anche se tutti sapevano la verità perchè Jochannan il malvagio lo aveva raccontato alla gente del
paese. Tutti parlavano di questo fatto, mentre lei non ne sapeva nulla.
Quando il ragazzo crebbe lo mise in una scuola per studiare la Torah e quel bastardo era intelligente tanto che in un
giorno imparava ciò che agli altri non bastava un anno. Per questo che da quel giorno i rabbini dissero:
- I bastardi sono intelligenti ma lo sono di più se figli di una mestruata. -
Giuseppe, marito di Maria, stava in Babilonia lontano da Gerusalemme due mesi di viaggio. Mai chiese di lei nè fece
sapere ad alcuno la sua questione e colà rimase per tutta la vita.
Un giorno, durante una lite con i compagni, Giosuè venne a sapere da questi che era un bastardo figlio di una
mestruata. Ritornato a casa raccontò tutto alla madre, la quale, dopo essersi accertata che il fatto fosse vero, rimase
così sconvolta che gli tolse il nome Giosuè, suo zio, e lo chiamò Gesù.
§ 6 - DEMOGRAFIA E NUMERI
Acune cifre strabilianti ed assai poco realistiche che, ogni tanto ci vengono prospettate dagli storici
dell'antichità, possono avere due possibili giustificazioni:
la difficoltà di comunicare, di accedere ad informazioni di prima mano ed una visione,
necessariamente parziale, del mondo in cui vivevano, può averli indotti in errore, tanto da alterare
determinati valori sino all'inverosimile;
oppure la necessità di compiacere i loro mecenati, dei quali descrivevano le gesta, esaltando le loro
imprese a volte con cifre decisamente esagerate.
Pertanto, prima di procedere nella lettura delle cronologie riportate in questo testo, occorre prendere
visione di quanto contenuto nel seguente Inserto 03; aiuterà a ridimensionare ed a rendere più
comprensibili ed accettabili determinati eventi.
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ANNO POPOLAZ.MONDIALE DETTAGLI
e.v. (Milioni) (Milioni)
- 10000 (?) Primi tentativi di agricoltura
- 8000 (10) Primi insediamenti agricoli permanenti
- 5000 (100) Messa a coltura della Valle del Nilo
- 4000 (125) Messa a coltura della Valle dell'Indo
- 2500 (175) Prime applicazioni dell'uso dei metalli
- 1000 (190) .
- 600 (200) .
- 300 (220) Di cui: Cina=50
Inizio dell'Era Volgare
Di cui:
Europa=35 di cui: Italia=4
1 (250)
India=45
Cina=58 (Primo censimento cinese)
Impero Romano=26
Di cui:
Europa=38
200 (255)
Vicino Oriente=18
Impero Romano=35 / 50(?)
400 (260) Di cui: Europa=32
600 (300) Di cui: Europa=30
Di cui:
800 (330)
Europa=35
Di cui:
1000 (365)
Europa=40 di cui: Italia=5
1200 (400) .
Di cui:
1300 (420)
Europa=70 di cui: Italia=12
1400 (435) .
1500 (450) Di cui: Europa=85
Di cui:
1600 (470)
Europa=89 di cui: Italia=13
1650 500 .
1700 (650) Di cui: Europa=125
Di cui: Europa=140
1760 (780)
(Cristiani=50)
Di cui:
1800 (820)
Europa=146 di cui Italia=18
1830 1000 .
Di cui:
1900 (1700)
Europa=295 di cui Italia=33
1950 2500 .
1976 4000 .
1989 5240 .
Di cui:
2000 6000
Europa=510 di cui Italia 57
Di cui:
2010 (6890)
Terzo Mondo=5670
2020 (7500) .
Di cui:
2025 (8000)
Terzo Mondo=6800
Occorre sempre tenere presente che, all'inizio dell'Era Volgare, la vita media di un individuo è stata
stimata in 30 anni.
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(Secondo Deevey Edward - The Human Population - vi è invece ragione di ritenere che fra l'8000 e il
4000 (a.e.v.), come conseguenza della rivoluzione agricola, l'umanità sia aumentata di circa 16 volte.)
Tenuto conto della tabella, si possono fare alcune osservazioni sulla Palestina, anche se mancano
molti elementi per un calcolo preciso:
a. - nell'anno 754(a.u.c.), anno 1(e.v.), la popolazione dei territori conquistati e facenti parte
dell'Impero Romano era di circa 26 milioni di individui;
b. - la superficie dei territori conquistati poteva essere di circa 6 milioni di Kmq;
c. - la Palestina entro i suoi confini, come allora definiti, aveva una superficie di circa 20.000 Kmq,
una parte estremamente modesta dell'impero;
d. - parte del territorio palestinese era di natura desertica e, quindi, più adatto alla pastorizia che a
consistenti insediamenti agricoli; si può perciò supporre una densità di popolazione, per Kmq,
molto modesta.
e. - tutto il territorio palestinese era stato conquistato, ed era tenuto sotto dominazione, con un
impiego di truppe decisamente ridotto. Infatti l'esercito di occupazione era composto da 3 coorti
di legionari, pari a 1800 uomini, più altri 1200 militi facenti parte della cavalleria o appartenenti a
gruppi ausiliari composti da soldati greci, siriani e arabi.
(Rif. 130)
Vagliando tutti gli elementi disponibili e tenuto conto di una miriade di fattori, qui non elencati, si può,
molto grossolanamente, stimare una popolazione palestinese residente compresa tra 160.000 e
240.000 persone. L'incertezza è grande ma qualche conferma, indiretta, ci può venire dall'esame di un
altro aspetto: superficie e popolazione di Gerusalemme.
La città, a quell'epoca, affidandoci alle mappe contenute in Rif. 130, poteva avere, entro le mura, una
superficie di 1.500.000 mq. in proiezione orizzontale. A questo occorre togliere 135.000 mq. per lo
spazio occupato dal Tempio ed almeno altri 200.000 mq. per spazi destinati ad edifici pubblici, palazzi
residenziali, fortificazioni ecc.; restano perciò 1.165.000 mq. destinati a vie di comunicazione cittadine
e case di abitazione, senza dimenticare che la città non è in piano (si eleva sino a 750 metri s.l.m.) e,
quindi, la superficie non è perfettamente godibile. Anche se conti precisi non se ne possono fare, si
può però ragionevolmente pensare che l'area entro le mura e gli agglomerati fuori porta potessero
ospitare dai 30.000 ai 35.000 abitanti.
R. Laurentin (Rif. 378) ritiene che gli abitanti di Gerusalemme potesse essere circa 25000.
Durante particolari festività religiose era probabile che tale popolazione raddoppiasse.
Un riferimento improprio ma orientativo: nel 424 (a.e.v.) Alessandro il Grande parte, per raggiungere
l'India, con un esercito di soli "23000 uomini".
(Rif. 250)
Alle soglie del terzo millenio i cristiani nel mondo sono circa un miliardo. Di questi circa 600 milioni
appartengono alla setta cattolica; gli altri appartengono alle altre numerose sette quali: protestanti,
ortodossi, pentecostali, anglicani, ecc. Nella sola America del nord sono state contate oltre 500
distinte forme di cristianesimo.
A questo punto è inutile continuare ad ignorare il fatto che l'argomento trattato (anche il modo di esporlo
e gli inevitabili commenti) potrebbe essere recepito, da taluni lettori, come dissacrante, irriverente ed
anticlericale.
Trattandosi di una esposizione atea e razionale: anticlericale lo è per forza di cose!
Anche se il recepire o meno certi messaggi, dipende molto dalla conoscenza, dalla formazione e dal
substrato culturale di chi legge.
Al di là di qualsiasi spunto polemico, si può affermare che esistono due possibili chiavi di lettura per il
contenuto di questo testo.
La prima può essere quella suggerita, indirettamente, da S.Ignazio di Loyola (1491-1556 e.v.) che, ai suoi
tempi, affermava:
- Noi dobbiamo essere pronti a credere che ciò che vediamo è bianco,
quando invece è nero, se la gerarchia della chiesa ha deciso così.
L'altra chiave la suggerisce Voltaire il quale, malgrado tutto ciò che si è detto di lui, non era affatto ateo
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Questa parte della nostra cronologia intende ricordare, e dare il dovuto rilievo, ai numerosi culti e alle
credenze che si sono sviluppate, (e hanno influenzato il primo impianto del cristianesimo) nel corso dei
millenni, a partire dalle primordiali manifestazioni di "fede" derivate dal culto naturale e primigenio del
"sole" e da quello della "dea madre" (i cosidetti culti della fertilità).
PERIODO: Preistorico
"Qualche decina di migliaia di anni or sono, un primate della famiglia delle grandi scimmie, l'Homo
Sapiens Sapiens, prese coscienza di sè e cominciò ad utilizzare la straordinaria capacità di poter
"opporre il pollice alle altre dita della mano"; questo gli consentì di costruirsi strumenti ed utensili, più
sofisticati del semplice primitivo randello, atti a rendere più agevole e meno precaria la sua esistenza.
Quasi contemporaneamente, sempre in questo periodo, l'uomo sviluppò la capacità di comunicare,
articolando un certo numero di fonemi in sequenze logiche e coordinate.
La possibilità di poter trasmettere messaggi e di riceverli permise all'uomo di sviluppare la cooperazione
con i suoi simili, rendendo più efficaci le sue azioni, costruendo oggetti sempre più complessi, grazie allo
scambio di reciproche esperienze.
Il linguaggio articolato permise, ben presto, di andare oltre la comunicazione delle banali e quotidiane
esperienze, ma consentì di esprimere anche quelle fantasie, quei fantasmi e quelle angosce che
animavano la mente di questi primi uomini.
Ben presto gli uomini cominciarono a chiedersi il perchè della loro esistenza e come intervenire contro
le forze di una natura sovente ostile ed, infine, la maggior parte di essi si convinse della esistenza di
cose impossibili da spiegare e con le quali era necessario convivere.
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E' stata una delle idee più nefaste del genere umano: erano nati gli spiriti, gli dei, ma era anche nata la
convinzione di poterli in qualche modo influenzare con implorazioni, doni e sacrifici.
L'invenzione degli dei e la convinzione di poterli ammansire con regalie di cibi e di animali sacrificali
suggerì a qualcuno, più scaltro degli altri, di porsi come intermediario tra gli uomini e gli dei, vantando
qualità e poteri che esistevano solo nella sua fantasia ma che gli altri, per ignoranza o per oscuri
timori, non erano comunque in grado di contestare.
Questo diede luogo alla seconda e più funesta invenzione dell'umanità: lo sciamano, lo stregone, il
sacerdote, il prete, o altro che dir si voglia.
All'inizio gli sciamani-stregoni si limitarono ad esercitare forme di magia primitiva atte ad esorcizzare la
cattiva sorte nella caccia, nella malattia (prime forme di medicina che davano credibilità a chi le
praticava), nella disgrazia ma, in particolare combattere quel senso di stupefatto terrore che colpiva i
nostri antenati quando sognavano apparizioni di persone, a loro care, già defunte. Stava nascendo il
concetto di "anima".
le nuove frottole sull'anima, su chi governa il mondo, sull'aldilà, sul dopo la morte, sulla vita eterna,
ecc.
Il concetto di "magia" si stava lentamente evolvendo in quello più complesso di "religione". Religione
che, a detta di Spinosa, per la maggior parte della gente significa solamente professare il massimo
rispetto per il prete ingannatore e profittatore che si vanta di avere rapporti con un dio misterioso e
incomprensibile che solo lui conosce.
Occorreranno millenni prima che il concetto di religione venga a sua volta purificato e ricondotto a
quello di "scienza", destinata ad estirparlo.
(Rif.710,752,***)
PERIODO: Protostorico
Nascono in questo periodo (alcuni sostengono tra il 15000 ed il 13000 a.C.) i "culti solari", diffusi
praticamente in tutto il mondo, con gerarchie sacerdotali e riti ben organizzati.
Secondo alcuni autori anche la Massoneria risalirebbe a questo primitivo e indefinibile periodo, ma si
tratta evidentemente di un mito. Sempre secondo questo mito, la rete sovrannazionale delle confraternite
massoniche sarebbe il più antico e mai interrotto culto/credenza del mondo, risalente a migliaia di anni
or sono, al tempo in cui gli uomini cominciarono a costruire i primi edifici in pietra.
La religione cristiana e la massoneria avrebbero, in fondo, una origine comune: entrambe derivano,
direttamente o indirettamente, dagli antichissimi culti solari. La differenza sostanziale tra i due culti è che
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Nel corso dei millenni, numerose credenze sono apparse e scomparse per soddisfare a determinate
esigenze sociali, economiche, e politiche. In certe circostanze l'essere umano
è stato costretto a credere, come a respirare,
per poter soppravvivere.
L'esistenza terrena, è stata posta come una forma di passaggio, che invita ad adeguarsi alla realtà e
all'accettazione del destino e delle norme della tribù, predicando che la ricompensa, che si trova sempre
nell'aldilà, promette un paradiso ricolmo di delizie e di rivalse. La dottrina diventa così un un elemento di
controllo e di battaglia politica.
Il motivo per cui tutti i racconti mitici sono così simili tra di loro come, ad esempio, l'uomo-dio crocifisso e risorto, che
opera miracoli e che ha 12 apostoli, dipende dal fatto che tutte queste narrazioni sono ispirate al moto del sole
attraverso il cielo, e quindi su uno sviluppo millenario di idee astro-teologiche, avvenute in ogni parte del mondo, in
quanto i 12 segni dello zodiaco possono essere osservati ovunque.
In altre parole, Gesù e tutti gli altri miti di analoga struttura, sono soltanto personificazioni dell'entità solare e, tra questi,
la favola evangelica è soltanto una piatta ripetizione di una comune ricetta mitologica, basata sul creduto movimento
del sole intorno alla terra.
Molti degli uomini-dio crocifissi, in ogni parte del mondo, hanno in comune la data di nascita fissata al 25 Dicembre.
Questo è dovuto al fatto che i nostri antenati, attenti osservatori del cielo, avevano notato (da una prospettiva
geocentrica) che il sole si abbassa annualmente verso l'orizzonte, sino alle date del 21/22 Dicembre, solstizio d'inverno,
dove sembra restare fermo per circa tre giorni, per poi riprendere nuovamente il suo percorso ascendente sino allo
zenit del solstizio d'estate. Durante questo periodo gli antenati credevano che il sole morisse (allegoricamente), per tre
giorni, per poi risuscitare il 25 Dicembre.
In sintesi:
Il sole muore per tre giorni a partire dal 22 Dicembre, solstizio d'inverno, quando arresta il suo movimento
discendente, per poi tornare a nascere, o risuscitare, il 25 Dicembre, riprendendo il suo movimento ascendente.
In alcune zone della terra, il calendario, in origine, iniziava nella costellazione della Vergine e quindi il sole
risulterebbe partorito da una Vergine. (N.B.: La precessione degli equinozi ha modificato questo concetto).
Il sole è la "Luce del Mondo".
Il sole cammina sopra le nubi e tutti lo possono osservare.
Il sole che sorge al mattino è il "salvatore" del genere umano.
Il sole porta una corona o aureola: la "corona di spine".
Il sole cammina sulle acque (come riflesso).
I seguaci del sole, "apostoli o discepoli" sono i 12 mesi dell'anno, o anche i 12 segni delle costellazioni (zodiaco)
attraverso i quali il sole stesso dovrà passare.
Il sole a mezzogiorno, quando raggiunge lo zenit, si trova nella casa, o tempio dell'Altissimo.
Il sole entra in ciascun segno dello zodiaco ogni 30 gradi sull'orizzonte; quindi il sole (figlio di dio) inizia il suo
ministero al trentesimo anno.
Il sole è appeso ad una croce (crocifisso) e questo simboleggia il suo passaggio attraverso gli equinozi e,
cadendo a Pasqua l'equinozio di primavera, a quel tempo risorge.
(Rif.710)
Secondo alcuni gruppi di archeologi e di antropologi, in periodo preistorico, si sarebbero anche sviluppati culti
dedicati alla "DEA MADRE", simbolo della fertilità. In questo periodo si sarebbe costituita una civiltà a carattere
tipicamente matriarcale (isola di Malta?).
Si tratta per ora di tesi piuttosto incerte che attendono ulteriori conferme.
In effetti il culto della Dea Madre si potrebbe far risalire almeno al 35.000 (a.e.v.), pertanto si potrebbe affermare che
costituisca la religione più antica del mondo, la cui storia e la cui eredità si perdono nelle nebbie del tempo.
Con la comparsa dell'uomo di Cro-Magnon, la prima specie riconoscibile come umana, intorno al 35.000 (a.e.v.) si
cominciano a vedere immagini e materiale iconografico che sembrano rappresentare la figura della dea.
(Rif. 725)
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Uno o più furbastri, non si sa bene chi, come, dove e quando (probabilmente nell'antichissima India),
hanno inventato i concetti di "primo uomo", di "peccato originale" e ne hanno derivato il "bisogno di
redenzione", ponendo le basi per lo sviluppo dei primitivi culti di stampo cristiano, che si sono
susseguiti nel tempo sino ai nostri giorni, consentendo a noi di godere della versione più aggiornata, o
almeno quella più sfacciatamente perversa. Nei tempi andati la chiesa è sempre stata alleata del potere,
sino a diventare essa stessa un potere dal ventre sempre più insaziabile.
A proposito di peccato originale un autore ha dato una interpretazione un po' scanzonata di come sono
andate le cose; d'altro canto riesce difficile mantenere una parvenza di serietà su di un argomento del
genere. E poi, scusatelo, si è dimenticato del serpente!!
In uno di quei caldi e pigri pomeriggi d'estate, durante i quali la gente sonnecchia, si tedia e si
fa venire strane idee, due sbrindellati primitivi, (lui si chiamava Adamo, lei Eva), rubano una
mela nell'orto del loro Grande Vicino e se la mangiano.
L'avessero mai fatto!!
Il Grande Vicino si chiamava Dio, un tipo estremamente bizzoso, permaloso e vendicativo.
Seduta stante il Grande Vicino chiama il funzionario addetto agli sfratti, un certo Arcangelo
Michele, il quale, senza tanti complimenti, caccia i due ladruncoli dalla loro comoda
sistemazione in località Eden. Ma non basta: il Grande Vicino è talmente offeso che condanna
anche alla eterna dannazione tutti i discendenti a venire dei due poveri bamba.
Tutto per una mela! E' vero che, come è stato poi detto, si trattava di una mela che aveva lo
strano potere di infondere, per via gastro-intestinale, particolari conoscenze sulla natura del
bene e del male, ma la reazione del Grande Vicino è stata, ad ogni modo, estremamente
esagerata. E poi se ci teneva tanto, e conoscendo bene i suoi vicini (li aveva creati lui), non
poteva recintare il suo orto?
Comunque inutile piangere sul latte versato; sta di fatto che le due disgraziatissime creature
vengono così costrette a vivacchiare al meglio pascolando pecore. E tra un pascolo e l'altro
fanno figli.
Considerati i genitori, anche i figli non potevano essere granchè. Infatti il primo, l'Abele, era un
piccolo leccapiedi, un ruffianello che non perdeva mai occasione di insaponare il Grande
Vicino, forse nella segreta speranza di indurlo a far rientrare la famiglia nell'Eden. Il secondo,
Caino, era invece di tutt'altra pasta; molto irascibile e sempre pronto a farsi saltare la mosca al
naso, tanto che un giorno, in cui gli zebedei gli giravano più del solito, stende secco il mite
Abele con una randellata sul cranio.
Beh! Cosa credete sia successo? Niente di niente. Il Grande Vicino, con uno strano senso della
giustizia, che per una mela aveva condannato all'eterna dannazione miriadi di nuove
generazioni, di fronte ad un omicidio (anzi un fratricidio) si limita a dare un gran cicchettone al
Caino e poi lo abbandona al suo destino.
Del terzo figlio, Set, non c'è molto da dire: non era nè carne nè pesce.
................
................
(Rif.***)
Le figure di Caino e Abele sono una piatta ripetizione dell'analoga vicenda avestica di Manu e Yima mentre l'evento
del diluvio ha il suo preciso riscontro nei fatti narrati nel "Poema di Gilgamesh".
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Anche Noe fa bella mostra di sé nel mito babilonese di Ut-Napishtim.
A proposito del frutto proibito, chi ha detto che si trattasse di una mela? Solo i cattolici. Gli ebrei sostengono che
fosse un fico, gli ortodossi un'arancia, gli islamici un grappolo d'uva o un calice di vino. In effetti la mela è un frutto
nordico, portata in oriente solo a partire da tempi abbastanza recenti.
Secondo alcuni Adamo, creato ad immagine e somiglianza di dio, sarebbe nato già circonciso. Questo crea qualche
perplessità perchè, posto che il riscontro di immagine e somiglianza sia in perfetta aderenza con il suo creatore, allora
si deve supporre che anche dio sia circonciso. Per quale arcano motivo?
C'è anche chi ha stabilito che Eva si sia tolta lo sfizio all'età di 80 anni, due mesi e 17 giorni.
(Rif.755)
Ora, è sulla base di questa colossale stupidaggine (peraltro, in parte, derivata dalla più antica leggenda
del "Giardino delle Esperidi" e delle mele d'oro) che una moltitudine di furfanti, scansafatiche,
autoproclamatosi ministri di Dio ed operando nel contesto di molteplici religioni e culture, hanno per
millenni assurdamente terrorizzati, colpevolizzati ed asserviti al loro bieco potere miliardi di individui.
Nella versione ebraica la donna diviene inferiore ed assoggettata all'uomo e considerata come la
maggior colpevole del peccato originale.
Origene, 1700 anni fa, a proposito del mito del Giardino dell'Eden scriveva: "Nessuno può essere "tanto
folle" da ritenere questa allegoria come la descrizione di un fatto reale.". Dichiarazione incauta; infatti
Origene venne in seguito scomunicato e milioni di persone si dimostrarono esattamente "tanto folli".
Benchè assurdo questo mito ha ancora molto potere su di un gran numero di individui di mente ristretta,
deliberatamente mantenuti nella ignoranza da obsoleti fondamentalismi. Anche adulti educati, a volte
insistono sul fatto che un Dio onnisciente, onnipotente e inconsistente abbia creato il mondo (dal
nulla!!!) per scopi suoi propri, incomprensibili e imperscrutabili.
In barba a Pitagora il quale, già ai suoi tempi, affermava che la religione è la cultura dei poveri di spirito.
(Rif.520)
In questo periodo nasce e si sviluppa in Egitto il culto di Iside, di Osiride e successivamente quello di
Horo.
Le leggende di Iside e di Osiride e Horo risalgono a migliaia di anni addietro e molti popoli, per millenni, hanno
creduto che Osiride fosse una persona reale, vissuta fisicamente, secondo alcuni, ben 22.000 anni or sono(!)
Il culto di Iside di Osiride e di Horo era comunque largamente diffuso in tutto il mondo antico, compresa Roma.
Secondo le più comuni credenze egiziane Osiride ed il suo figlio Horo erano personaggi fondamentalmente
intercambiabili:
Io e mio Padre siamo Uno.
Tra tutti gli dei "salvatori" adorati all'inizio dell'era cristiana, Osiride ha contribuito con molti particolari alla definizione
della figura del Cristo. Già molto vecchio in Egitto, Osiride fu poi identificato con altri dei egiziani a lui vicini e, poco
alla volta, finì per assorbirli tutti; gli sono state attribuite oltre 200 definizioni divine ereditate dagli altri dei.
Il culto di Osiride contribuì con numerose idee e concetti alla stesura della prima Bibbia ebraica. Il Salmo 23 è la copia
di un testo egiziano che nomina Osiride come il "Buon Pastore" che conduce i defunti verso i verdi pascoli e le fresche
acque della terra di Nefer-Nefer, che ristora i corpi e le anime e dà loro protezione nella valle delle Ombre della Morte.
Anche la nota preghiera del Padre Nostro ha le sue ancestrali origini in un inno dedicato ad Osiride/Amon: Oh Amon,
Amon che sei nei cieli...
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La creazione del mondo, secondo quanto concepito dalla teologia egizia, ha dei risvolti quanto meno singolari. Sentite
questa: all'inizio c'era il caos; poi sul caos comparve RA (il dio sole) il quale "tenendo il fallo in mano ed eiaculando sul
caos" diede origine a due gemelli: l'aria e l'acqua. Questi due gemelli successivamente diedero origine a Osiride e Iside
ed infine questi generarono Horo e Set.
A Luxor, nella Valle dei Templi, su alcuni edifici risalenti a circa il 1500 a.C., si possono vedere immagini relative
all'Annuciazione, all'Immacolata Concezione di Iside ed ai Magi che offrono doni ad Horo. Nelle catacombe di Roma
ci sono invece dei dipinti che rappresentano la vergine Iside con in braccio Horo bambino. Questi prototipi della
Madonna col Bambino sarebbero opera di seguaci gnostici.
Nelle chiese cattoliche più antiche è facile vedere sopra l'altare maggiore un triangolo equilatero che racchiude un
occhio; è un simbolo del culto egiziano che simboleggia l'onnipresenza dell'occhio di Osiride.
(Rif. 710,761,520,***)
Gerolamo, uno dei primi padri della chiesa, sosteneva che Betlemme era stata, in origine un luogo sacro dedicato al
dio-salvatore Adonis, divinità solare della fertilità.
Adonis sarebbe nato centinaia di anni prima dell'era cristiana nella stessa grotta che, più tardi, si suppose fosse il
luogo di nascita di Gesù.
Adonis è stato uno degli dei favoriti dei semiti e degli ebrei in genere ed, ogni anno, durante la sua "passione", nel
Tempio di Gerusalemme, le donne lamentavano la morte del "salvatore" rappresentato con una corona di spine in
capo e sacrificato nelle sembianze di un agnello. Nello stesso Tempio la dea Ishtar era adorata nelle sembianze di
Maria, Regina del Cielo (Ezec.8:14). Adonis/Tammuz fu importato da Babilonia dagli ebrei tornati dall'esilio ma questa
divinità pare fosse molto più antica. Il culto era stato derivato da quello del dio-salvatore dei sumeri Dumusi, (Dumu-
si-absu) il "figlio del sangue", il "signore dell'abisso". Tammuz conduceva al pascolo le greggi celesti che si riteneva
fossero le anime dei morti salite in cielo.
Il culto di Tammuz occupava una posizione centrale tra i sacri miti di Gerusalemme; il Nuovo Testamento lo ha ridotto
di rango e lo ha trasformato in un semplice apostolo di nome Tommaso.
Nella sua veste di dio della fertilità, Adonis era rappresentativo dello "spirito del grano". Betlemme significava Casa
del Pane, Casa del Grano o anche Casa del Pane di Grano. Questi significati si sono persi nel mito cristiano facendo
dire a Gesù, come al suo predecessore Horo, "Io sono il pane della vita".(Gv 6:48)
(Rif.710,520)
Baal era un dio di origine fenicia il cui culto era molto seguito anche in Palestina, sino ai tempi della distruzione di
Gerusalemme. La "passione" di Baal è ben descritta su tavolette vecchie di 4000 anni, oggi conservate al British
Museum di Londra.
(Rif.710)
Per la precisione Baal non è il nome di un dio. In cananeo significa "signore" e veniva usato come attributo
ricorrente, o titolo, per le divinità ed infatti Yahve era anche chiamato Baal.
Il Baal qui menzionato ha un suo nome specifico: ALEIAN-BAAL.
Nella demonologia medievale esso divenne un diavolo, re dell'inferno, insegnante di ogni genere di conoscenza e
comandante di 66 legioni demoniache. Cristianesimo ed ebraismo, infatti, hanno sempre assimilato gli dei altrui a
demoni inviati dall'inferno per essere adorati dagli altri popoli (sulla scia dei ragionamenti del Deuteronomio); niente
da stupirsi quindi che le divinità cananee venissero considerate esseri demoniaci dai rabbini e che i Crociati e, più
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tardi, i Padri Pellegrini, per naturale imitazione, considerassero i musulmani e gli indiani "adoratori del diavolo".
(Rif.725)
E' assodato che in questo periodo il culto di Mitra sia nato in India e si sia diffuso rapidamente anche in
Persia.
Mitra è una divinità molto antica, (sicuramente attestata nel 1400 a.e.v.), il cui culto era diffuso sia in Persia che in India
(Mitra-Varuna), ed ha anticipato il "salvatore" cristiano di parecchi secoli. Il mitraismo è uno dei sistemi religiosi più
vecchi della terra e le sue origini risalgono all'epoca storica delle primitive razze persiane. Resta comunque difficile
dire quando questo culto sia nato; si hanno testimonianze di un culto similare su uno dei libri induisti R_gveda: Il
Libro Della Lode, dove viene individuato come Mitra-Varuna; unitamente ad Ahura-Mazda e ad Anahita avrebbe fatto
parte di una "Trinità Solare".
In effetti il culto di Mitra era, nei decenni che precedettero l'era cristiana, il più popolare ed il più diffuso dei culti
pagani.
Nel 65-63 (a.e.v.) le armate di Pompeo si convertirono in massa a questa fede e la introdussero in tutto l'Impero
Romano dando origine ai Misteri Mitraici di Roma. Il mitraismo si sviluppò con grande rapidità attraverso tutto
l'Impero e fu adottato, sostenuto e protetto dai numerosi imperatori che precedettero Costantino.
Il mitraismo ha rappresentato il più grande ostacolo alla diffusione del nuovo cristianesimo e quest'ultimo ebbe la
meglio, di stretta misura e per motivazioni del tutto politiche.
Alcuni dei sotterranei del Vaticano risalgono a prima del 376 (e.v.) e sono quelli del precedente tempio di Mitra. In
quell'anno, il 25 Dicembre, il prefetto di Roma, su ordine dell'Imperatore, soppresse il culto di Mitra e consegnò il
santuario al nuovo culto rivale. L'attuale complesso del Vaticano è costruito sopra l'antico papato di Mitra e la
gerarchia della chiesa è oggi del tutto identica a quella mitraica originale; esistevano infatti dei "padri" che guidavano
i fedeli; il capo dei padri, una specie di papa, che era sempre vissuto a Roma, era chiamato "Pater Patratus" o anche
Papa o Pontefice Massimo.
La collina del Vaticano a Roma, considerata come sacra a Pietro, la "roccia" del cristianesimo, in origine era
consacrata a Mitra e a questo proposito sono stati rinvenuti parecchi reperti. Alcuni autori sostengono che anche la
improbabile casa di Paolo a Roma fosse anch'essa un sito di culto mitraico.
I cristiani copiarono molti particolari della religione misterica di Mitra, come ad esempio:
- la struttura dell'altare
- l'ostia
- l'uso dell'acqua santa
- il segnarsi in fronte con le dita
- ecc.
A chi faceva notare queste coincidenze, i primi cristiani rispondevano che era stato il Diavolo a creare questo stato di
cose per confondere i fedeli!
Nei primi secoli dell'era cristiana, la mescolanza delle credenze di Attis con quelle di Mitra e, più tardi, con quelle di
Gesù avvenne lentamente nel tempo e senza soluzione di continuità.
Inoltre la sua influenza nella formulazione del credo zoroastriano è innegabile.
Il culto di Mitra era diffuso anche in Cina dove era conosciuto come "L'Amico" e rappresentato nelle vesti di un
Generale difensore dell'uomo in questa vita e protettore dal male nella vita post-mortem.
I resti e le rovine dei templi mitraici sono reperibili ovunque: dalla Palestina al Nord Africa, dai territori dell'ex impero
romano sino all'Europa centro/settentrionale ed in Inghilterra.
(Rif.710,520,530,***)
Le analogie tra il personaggio cristiano ed il messia indiano Krishna sono centinaia soprattutto se si prendono in
considerazione i primi testi cristiani che attualmente sono considerati apocrifi. Ma non è il caso di spingersi tanto
oltre.
Il culto di Krishna era ben noto ai soldati greci al seguito di Alessandro Magno.
E' interessante notare che, come accaduto per Gesù, Budda ed Osiride, molti popoli hanno creduto e credono ancora
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E' interessante notare che, come accaduto per Gesù, Budda ed Osiride, molti popoli hanno creduto e credono ancora
che Krishna sia stato un personaggio storico, anche se niente lo può dimostrare.
La storia di Krishna, come è ricordata nelle antiche leggende e nei testi indiani, pervenne in Occidente in parecchie
occasioni e in tempi diversi.
Una teoria sostiene che il culto di Krishna prese la via per l'Europa all'inizio dell'800(a.e.v.), probabilmente portato dai
fenici. Altri sostengono che questo culto fosse gia presente in Irlanda molto prima di questa data esibendo prove
etimologiche, linguistiche ed archeologiche a sostegno di questa primitiva migrazione. Resta comunque il fatto che il
mito di Krishna fu reintrodotto nella cultura occidentale in parecchie e diverse circostanze, non ultima quella fornita
da Alessandro Magno dopo l'espansione del suo impero ed il suo soggiorno in India.
Si sostiene anche che questo culto sia stato nuovamente riportato in Occidente durante il I secolo (a.e.v.) da
Apollonio di Tiana il quale, al ritorno da uno dei suoi viaggi, avrebbe recato con sè una copia della storia di Krishna (il
Diegesis) depositandola ad Alessandria. Quella che segue è una versione di come si sarebbero svolti i fatti:
Era vissuto, nella antica India, un grande saggio, chiamato Deva Bodhisattva (= "divino destinato all'illuminazione"), di
datazione incerta, il quale tra le altre cose ebbe a scrivere un racconto mitologico su Krishna, a volte chiamato
Chrishna: il DIEGESIS. Nel 38-40(e.v.) Apollonio, mentre viaggiava in Oriente, trovo' tale storia a Singapore. Egli la
considerò tanto importante da tradurla immediatamente nella propria lingua madre. Nel fare questo egli apportò al testo
parecchi mutamenti, secondo la propria personale comprensione e la propria percezione filosofica della cosa. Al suo
ritorno lasciò il manoscritto originale ad Alessandria e portò con se la sua traduzione ad Antiochia.
Circa 30 anni più tardi un altro teologo, Marcione, ritrovò la traduzione; a sua volta egli ne fece una copia,
introducendo inevitabilmente altri cambiamenti. Questa copia fu portata a Roma, intorno al 139-142(e.v.), dove venne
ancora tradotta in greco ed in latino dando una presumibile origine a quello che divenne il Vangelo del Signore di
Marcione, successivamente attribuito, impropriamente, all'apostolo Paolo e, in seguito a Luca.
Taylor, (Rif.712) "Il primo abbozzo delle mistiche avventure di Krishna fu portato dall'India in Egitto e fu il Diegesis; la
prima versione del Diegesis fu il Vangelo secondo gli Egizi (i Terapeuti); la prima traduzione dalla lingua egizia a quella
greca, allo scopo di diffonderlo alla nazioni d'Europa, furono i Vangeli Apocrifi; infine le versioni corrette, castigate ed
autorizzate di queste compilazioni apocrife, furono i Vangeli dei quattro evangelisti.
(Rif.710, 711, 230, 712, ***)
Appaiono in questo periodo i primi libri che verranno successivamente raccolti, in varia misura, nel
corpo letterario noto come Bibbia. Sono libri (39+7) di composizione non omogenea che rivelano generi
letterari molto diversi e che presentano, a volte, delle marcate somiglianze con altri testi e testimonianze
culturali di quel pentolone di ideologie e di divinità che era il Vicino Oriente, nella stessa epoca. Sono
stati redatti in momenti e da autori diversi con il supposto scopo di fornire una base storica alle vicende
del popolo ebraico e della sua alleanza con il suo Dio (YHWH = Io Sono).
Tutte le opere ed i loro autori rappresentano differenti scuole di pensiero e di intendimenti atti a
dimostrare come tutti i culti del passato, sorti nel Levante, fossero falliti per volontà e a favore del Dio
unico degli ebrei: EL (= "dio"), Eloah o Yhwh; in seguito: Adonai (= "signore").
E' possibile individuare nell'insieme quattro fonti, o provenienze narrative, quali:
Jahvista(J)
Elohista(E)
Sacerdotale(P)
Deuteronomista(D)
Si sostiene che i primi cinque libri, la TORAH, (Pentateuco, Profeti, Scritti) siano stati scritti, in parte, da
Mosè, personaggio di dubbia esistenza e collocazione storica; gli originali sarebbero andati perduti e
ritrovati dopo 600 anni(!) nel 622 a.e.v. Gli ultimi due libri (Maccabei I e II) sono stati aggiunti molto tardi,
tra il 100 e il 200 e.v.; naturalmente non fanno altro che aggiungere bugie alle tante altre sciocchezze già
in circolazione.
In effetti la Bibbia è una raccolta di tradizioni orali, trasmesse nei secoli, accorpate in una caotica miscela
di ingenuità, di crudeltà, di perversioni e di stupidaggini destinate a suscitare nei lettori istinti sadici e
morbosi.
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Avrai un luogo fuori dall'accampamento e uscirai la fuori. Avrai un piolo nel tuo bagaglio e con esso scaverai quando ti
accovaccerai fuori, quindi ti volgerai a ricoprire i tuoi escrementi. Poichè il Signore tuo Dio si muove in mezzo al tuo
accampamento.........ed egli non deve vedere presso di te alcuna indecenza;
Quanto alla circoncisione sembra sia stata più volte imposta secondo una tradizione cultuale adottata dai popoli
semitici. Stando al marchese di Sade (Le 120 giornate di Sodoma) la circoncisione aumenterebbe il piacere dell'atto
sessuale.
Non esiste il minimo riscontro storico sulla esistenza di personaggi come Abramo, Isacco, Mosè, Davide
o su eventi quali l'Esodo o il crollo delle mura di Gerico. Il Corano (Sura xxxvii) ignora la figura di Isacco
e indica, come sacrificando Ismaele.
La versione ufficiale adottata dalla chiesa è la Vulgata, tradotta da S. Gerolamo, tra il 390 e il 405(e.v.) e
successivamente "riscritta" dal papa Sisto V nel 1590. Edizione che avrebbe dovuto essere ritenuta
come vera, legittima, autentica, inquestionabile e approvata "con l'autorità conferitaci da Dio". Però,
appena morto Sisto V, l'edizione venne ritirata e sostituita con l'altra, sempre ispirata da Dio, di Clemente
VIII (1592-1605).
Malgrado le varie interpretazioni "divine" la chiesa ha osteggiato per secoli la lettura autonoma e libera
della Bibbia, senza la mistificante interpretazione di un prete. Questo atteggiamento si è protratto, in
misura più o meno severa, sino all'inizio del XIX secolo. Leggere liberamente la Bibbia era una cosa
considerata alla stregua di una eresia.
Davide e Salomone forse sono esistiti veramente, ma le loro figure bibliche sono quelle di due re-eroi mitici (come
Agamennone o re Artù) che non hanno ormai quasi più niente dei personaggi originari.
Questa tesi è stata sostenuta, sin dal'antichità, dal filosofo greco Evemero (IV-III sec. a.e.v.), il quale affermava che il
mito è, nella sua essenza, un personaggio/evento storico che la fantasia della gente ha successivamente
idealizzato/dilatato e trasformato in leggenda (evemerismo).
Dobbiamo comunque liberarci dall'idea che il dio delle parti più vecchie dell'Antico Testamento fosse un dio buono ed
onnipotente.
Non era buono se non con chi fra gli ebrei l'adorava come suo nume tutelare; non era onnipotente in quanto il suo
potere era limitato alla Palestina (la sua "giurisdizione") mentre quando se ne usciva si doveva sacrificare agli dei
stranieri (a proposito vedasi II RE, cap.29,9 sgg. dove un re pagano salva il suo paese sacrificando il figlio a Moloch, dio
locale. (Vulgata-Ante 1545))
In effetti, agli inizi, gli dei delle religioni naturali non sono onnipotenti, perchè nascono come personificazioni di
determinate forze naturali: il dio del cielo ha quindi un potere su fulmini e pioggia, ma non certo sulla terra o sul mare.
(Rif.725)
Resta comunque il fatto che quest'opera sarà la base per lo sviluppo delle tre grandi religioni
monoteistiche ("religioni del libro") del Mediterraneo e del Vicino-Medio Oriente. La qual cosa non
depone certo a favore di questi culti.
Esiste infine un'altro libro, importante per gli ebrei: si tratta del TALMUD. Diviso in due parti: Mishnah e
Ghemara: è una raccolta di materiale giuridico e di rituali che regolano ogni aspetto della vita del fedele
ebraico.
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Come è avvenuto per i fondatori di altre antiche religioni, molta gente ha creduto che Zoroastro (nome grecizzato per
Zarathushtra ovvero "il Vecchio Cammelliere") fosse una reale persona fisica che diede origine alla religione persiana
nel corso del 600 (a.e.v.) Al contrario, alcuni studiosi asseriscono che il culto di Zoroastro sia esistito da almeno
10.000 anni prima (!) e che in questo periodo si siano avvicendati almeno sette Zoroastri prima di giungere all'ultimo
che prendiamo in considerazione.
(Rif. 190, 761)
E' ovvio che Zoroastro non è mai esistito e che si attribuisce a questo nome una summa di concetti, di credenze e di
miti provenienti da differenti etnie e per ciò si ipotizza che questo nuovo credo (mazdeismo) sia stato imposto in Iran
dal mitico Istaspe (per gli zoroastriani d'India il padre del re Dario il Grande, quello di Maratona, per intenderci, e per la
tradizione il mecenate di Zoroastro) nel tentativo di ricondurre sotto "un solo dio" tutta una congerie di credenze e di
idolatrie presenti nel regno persiano. (E' quello che poi farà in seguito anche Costantino I con il cristianesimo).
(Rif. 850)
Alcuni autori, che invece sostengono la reale esistenza di Zoroastro, hanno ipotizzato che fosse un appartenente al
casato di Deioce, antico re della dinasia di Media e che abbia avuto notevole influenza sulle decisioni politiche
dell'imperatore persiano Ciro.
Il nome Zoroastro viene generalmente inteso anche come "Figlio della Stella" o anche "Figlio dell'Astro", una
attribuzione mitica assai comune e che deriverebbe dal nome di un antico saggio indiano, Zuryastara, un legislatore
politico-religioso, ricordato per aver introdotto in India il culto del sole.
E' noto che il culto di Zoroastro ha permeato tutto il Medio Oriente, assai prima dell'era cristiana e la sua influenza sul
giudaismo e sul cristianesimo è stata rilevante. Similmente alla prima forma del giudaismo, Zoroastro predicava il
monoteismo dualista (se così si può definire) ed aveva proibito il culto delle immagini degli dei.
E' opinione diffusa che il culto di Zoroastro sia un rifacimento del precedente culto mitraico e che la divinità di Mitra
sia stata conferita al nuovo dio Ahura-Mazda, continuando a ritenere però Mitra come "figlio solare" dello stesso
Ahura-Mazda, figlio destinato ad incarnarsi e ad essere sacrificato per la salvezza dell'umanità.
Nella sua essenza la teologia di Zoroastro è di tipo dualista e poggia sull'eterno conflitto tra il dio del bene (AHURA-
MAZDA, in medio persiano ORMUZD) e il dio del male (Angra Mainyu, in medio persiano AHRIMAN).
Questa dottrina non è esente da pesanti intolleranze di natura religiosa verso altri culti.
Gli appartenenti alla classe sacerdotale di questa religione erano chiamati MAGI.
La leggenda narra che Zoroastro abbia vissuto per qualche tempo, come un eremita, in una grotta in cima ad un
monte. Durante questo soggiorno ricevette, in stato di trance, dal dio Mitra, i fondamenti del suo culto e li avrebbe
trascritti dando origine ai cinque libri fondamentali del suo credo, denominati AVESTA ("Ciò che è stabilito"):
- Yasna
- Visprat
- Yasht
- Vendidad
- Xorda Avesta.
(L'Avesta è poi integrata con libri scritti in medio persiano fra i quali il più importante è il Bundahishn).
I 5 libri originali dell'Avesta sarebbero stati da lui stesso stampigliati a fuoco su 21 pelli di bue che, per qualche tempo,
vennero conservate dalle parti di Persepoli, sino a quando, nel 329(a.e.v.), caddero nelle mani di Alessandro Magno
che, secondo discordi opinioni:
dopo averli letti, sdegnato da ciò che contenevano, ordinò di bruciarli (??)
dopo averli letti, entusiasta del loro contenuto, promosse la diffusione della nuova dottrina nei territori ellenici.
(??)
In realtà Zoroastro, dopo essersene servito, ha spogliato la figura di Mitra ed ha conferito la sua sovranità ed i suoi
poteri al dio che gli faceva più comodo: Aura-Mazda.
I concetti contenuti nell'Avesta furono tramandati, per via orale, per quasi 900 anni, e poi, nel 600 (a.e.v.), vennero
ritrascritti assumendo il nome di ZEND-AVESTA ("Commento a ciò che è stabilito").
E' probabile che l'idea del Messia giudaico, quale evento futuro, sia stata mutuata da quella di Saoshyant ed
introdotta in Palestina dopo il ritorno degli ebrei dall'esilio di Babilonia.
(Rif.710,***)
Oggi i seguaci di Zoroastro ( detti Parsi) ammontano a circa 100.000, di cui 25.000 dislocati in Iran e gli altri sparsi tra
India e Pakistan. (Le torri del silenzio)
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#8 - ANNI: 600-500 (a.e.v.)
Nasce in India una "particolare espressione" del buddismo destinata a diffondersi anche nel bacino del
Mediterraneo.
Al termine Buddismo si attribuiscono, oggi, molte specificazioni, come d'altra parte succede anche per il
cristianesimo. In realtà esistono vari livelli di esperienze mistiche classificate come Buddismo.
(N.B.- Questa versione del buddismo oggi può essere ritenuta apocrifa/eretica da alcuni gruppi di buddisti aderenti a
numerose sette di culto moderne.)
Budda è il nome italianizzato del sanscrito "Buddha" che vuol dire "illuminato".
La maggior parte della gente pensa che il Budda sia stato un personaggio nato intorno al 550-566 a.e.v. a Kapilavastu
(India) e morto nel 486 a.e.v., ma il personaggio comunemente raffigurato come tale è, in realtà, una compilazione di
leggende di uomini-dei e di pensieri di diversi santoni che hanno preceduto e seguito il periodo attribuito al Budda
generalmente inteso e cioè:
Gotama fu soltanto uno di una lunga serie di Budda, nati ad intervalli di tempo diversi, e che tutti predicavano la
stessa dottrina. Si conoscono i nomi di almeno 24 di tali Budda apparsi prima che l'attuale Gotama fosse conosciuto.
Era comunemente ritenuto che, dopo la morte di ciascun Budda, la sua predicazione fiorisse per un certo tempo per
poi decadere. Dopo che ciò era accaduto un nuovo Budda rinasceva e ricominciava a predicare la verità perduta
(Dharma). Sembra molto probabile, alla luce di questi concetti, che gli insegnamenti attribuiti all'ultimo Budda fossero
già esistiti prima del tempo in cui si crede che Gotama abbia vissuto.
E' generalmente ammesso che un altro Gotama, conosciuto come il primo dei buddisti, abbia fondato un ordine
antichissimo. Se questa circostanza fosse dimostrata vera, i detti e le azioni dei differenti Gotama non potrebbero
essere attribuiti a nessuna particolare persona.
A causa di questa mancanza di storicità e delle seguenti caratteristiche del mito buddista, che non sono
generalmente note, ma che hanno le loro antiche origini nei miti del passato, si può con certezza ritenere che il
Budda è un'altra personificazione di antiche ed universali leggende.
In aggiunta alle caratteristiche di "maestro e salvatore", come sopra riportato, l'influenza del buddismo sul
cristianesimo comprende:
- la rinuncia (cristiani: solo come idea!) al mondo ed alle sue ricchezze, incluso il sesso e la famiglia;
- la fratellanza tra gli uomini; (cristiani: si fa solo per dire)
- la virtù della carità e della sopportazione; (cristiani: imposta agli altri)
- la conversione (cristiani: imposta a tutti).
Che il buddismo abbia preceduto la cristianità è innegabile come lo è anche la sua influenza sul mondo prima dell'era
cristiana. Affermatosi 500 anni prima del cristianesimo e largamente diffuso nel Medio Oriente, il buddismo ha
esercitato la sua influenza sul primitivo giudeo-cristianesimo più di quanto i padri della chiesa vogliano ammettere.
Storie sul Budda e sulle sue molte reincarnazioni circolavano incessantemente nel mondo antico ad opera dei
monaci buddisti che viaggiavano in Egitto, in Grecia, in Asia Minore e nel Secondo Impero Persiano, quattro secoli
prima di Gesù, per diffondere le loro dottrine. La Palestina deve essere stata permeata dalla ideologia buddista
durante il primo secolo (e.v.).
A ben vedere è anche vero che le cerimonie e gli ornamenti delle religioni buddista e cristiana sono più simili di
quanto generalmente si ritenga.
Sembra che un certo numero delle parabole attribuite a Gesù siano state tratte direttamente dal buddismo; per
esempio quella del "figliol prodigo".
L'esistenza del buddismo nel Medio Oriente è stata confermata dagli stessi apologisti cristiani quali Cirillo e Clemente
di Alessandria i quali si riferivano ai buddisti come ai "preti di Persia".
Infine, alcuni studiosi insistono sul fatto che il primitivo buddismo sia molto più antico della stessa leggenda del
Budda; in alcuni templi indiani, molto antichi e di molto precedenti l'era del Gotama, ci sono delle pitture di un Budda
rappresentato come appartenente alla razza negra, sia per il colore della pelle che per i tratti somatici del viso.
(Rif.710, 761, 770, 785, 230, 280, 781, 790, 520)
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Marco Polo descrive la figura del Budda nel Cap. CLV del "Milione", chiamandolo SERGAMO e dicendo di lui: "...s'egli
fosse istato cristiano battezzato, egli sarebbe istato un gran santo appo Dio".
Ercole è ben noto per le sue 12 "fatiche" che indicano come questo mito derivi direttamente da precedenti culti solari.
Le sue dodici fatiche simboleggiano il passaggio del Sole attraverso le 12 case dello zodiaco. E' in fondo lo stesso
Sole salutato giornalmente dai persiani e dagli esseni con la frase rituale Egli è risorto; la stessa formula che
annuncia il ritorno di Gesù dall'oltre tomba in Marco 16:6.
Ercole è nato nel solstizio d'inverno quando il sole raggiunge il suo nadir e la costellazione della Vergine sorgeva, a
quei tempi, ad oriente; viene sacrificato nell'equinozio di primavera (Pasqua) durante la Festa dell'Anno Nuovo,
secondo il computo di antichi calendari, e sale all'Olimpo per sedersi alla destra del padre Zeus.
La madre di Ercole era Alcmena. Il nome, derivato dall'ebraico Almah, significa "forza della luna", secondo il culto di
Gerusalemme, generatrice di sacri regnanti; questo titolo fu in seguito attribuito anche alla Vergine Maria (Alma
Mater).
Malgrado fosse sposata Alcmena aveva conservato la sua verginità in quanto il di lei marito terrestre si sarebbe
astenuto da rapporti sessuali, per volere di Zeus, accettando di buon grado le sacre corna. Qualcosa di analogo al
rapporto tra Giuseppe e Maria.
A Tarso (presunta città natale di Paolo) si celebrava regolarmente il dramma sacro della morte sul fuoco di Ercole e si
sosteneva essere opera di grande virtù e saggezza l'offrire un corpo sacrificale alle fiamme. Qualcosa di questo
traspare anche in Paolo (1 Corinzi 13:3).
Si potrebbe dire che se Gesù non fosse stato inventato, Ercole avrebbe potuto benissimo prendere il suo posto.
(Rif.710,520)
In Egitto si sviluppa il culto di Serapide, naturale e scontata evoluzione dei precedenti miti di
Osiride/Horo.
E' un'altra divinità la cui storia e' molto simile a quella di Gesù. Era chiamato il "Pastore di Dio" e considerato un
grande guaritore.
Serapide venne adorato in Egitto come una divinità suprema a partire dal V secolo(a.e.v.). Il culto di Serapide, molto
popolare, usava bardature, ornamenti e rituali che piu' tardi vennero in buona parte assimilati dal cristianesimo: canti,
luci, campane, vestiari, processioni e musiche.
Serapide rappresentava la trasformazione finale del salvatore Osiride in una figura monoteistica, virtualmente
identica al Dio degli ebrei e dei cristiani. Questo strano dio tolemaico era una combinazione dei caratteri proprii del
dio Osiride con quelli del bue Api. Così come Gesù era un agnello sacrificale, Serapide era il "toro" sacrificale ed allo
stesso tempo un dio in forma umana. Egli veniva annualmente sacrificato per l'espiazione corale dei peccati d'Egitto.
Come si può intuire l'immagine di Serapide che, a suo tempo si ergeva nel Serapeo di Alessandria, fu poi adottata dai
cristiani come immagine di Gesù ed il culto di Serapide fu considerato come quello professato in origine dai cristiani.
Stando ad una lettera inviata dall'Imperatore Adriano a Serviano (134 e.v.) si rileva che:
"Quelli che adorano Serapide sono parimenti cristiani;...e quelli che sono devoti di Serapide chiamano se stessi vicari
di Cristo.
(Rif.710,761,520)
Importanti ritrovamenti su questo culto sono dovuti all'egittologo francese Auguste Mariette, fatti a Saqqara (Cairo), il
5/9/1852.
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Su questo culto i riferimenti sono piuttosto scarsi. Si ritiene trattarsi di un mito migrato dall'Egitto in Grecia anche se
le vicende del dramma di Prometeo si svolgono sulle montagne del Caucaso.
Dioniso, come prototipo di Gesù, ebbe un centro di culto anche a Gerusalemme dove, durante tutto il primo secolo
(a.e.v.), fu adorato dai Giudei.
Le lettere simboliche di Dioniso erano IHS o anche IES, ancora oggi presenti nella liturgia e nella iconografia
cattolica; successivamente vennero trasformate in IESUS o JESUS. All'inizio IES era il nome fenicio del Bacco o del
Sole personificato e la sua etimologia dice che "I" va intesa come l'UNO ed "ES" come FUOCO o LUCE ed in
definitiva il significato è: l'Unica Luce; qualcosa che si ritrova poi nel Vangelo di Giovanni.
A Creta Dioniso era chiamato Iasius, un altro nome equivalente a Iesus.
Durante le sacre funzioni dionisiache il sangue di Bacco era rappresentato dal vino ed il suo corpo dal pane; questa
iconografia (Eucaristia), proveniente dal paganesimo è stata, in seguito adottata dal primo cristianesimo.
In tempi pre-cristiani, i preti trasformavano correntemente l'acqua in vino per indurre le masse più sprovvedute a
credere che essi possedessero dei poteri miracolosi.
A Corinto, dove si suppone che Paolo abbia predicato, esisteva un marchingegno nel quale si versava acqua, che poi
veniva nascostamente incanalata in altra direzione e sostituita da vino che veniva fatto entrare da un altro condotto
ben nascosto. Un altro apparecchio del genere era in uso anche ad Alessandria.
(Rif.710, 280, 771, 510, 520)
Antioco III, il Grande, si impossessa della Palestina; il suo successore, Antioco IV Epifane, provocherà
una rottura con il potere sacerdotale di Gerusalemme (voleva carpirne il tesoro) ed inizierà una
persecuzione antigiudaica. Secondo lo studioso A. Caquot, sarà da questo episodio che inizieranno a
manifestarsi le prime attese messianiche di un liberatore di Israele. Sopite durante la dinastia
Asmonea, tali attese ritorneranno prepotentemente alla ribalta sotto il dominio romano.
(Rif.725)
La storia di ATTIS, il figlio di un dio frigio, crocifisso e resuscitato, anticipa di secoli la storia del salvatore cristiano e si
è praticamente sviluppata nella stessa area che vedrà poi la nascita della favola evangelica.
Venerato dai Frigi (una delle più antiche genti dell'Asia Minore) veniva rappresentato come un uomo legato ad un
albero (o inchiodato ad un palo) ai piedi del quale giaceva un agnello.
Lattanzio dice che "egli era un dio fattosi uomo, dedito a miracolosi interventi; ma in seguito venne arrestato dalle
guardie, per ordine dei giudici caldei, ed egli soffrì e morì amaramente con chiodi e pali".
Il culto di Attis si affermò anche in quella regione nota come Galazia, e furono i seguaci di Attis quelli ai quali Paolo
"avrebbe" indirizzato la sua Epistola ai Galati.
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Attis fu popolare non solo in Frigia e nella Galazia ma anche a Roma dove egli e la dea Cibele, la grande madre degli
dei, ebbero per secoli un tempio dedicato e condiviso, che sorgeva sulla collina del Vaticano.
Il dramma di Attis, celebrato ogni anno in primavera, era inteso come una ricorrente espiazione di sangue per
redimere i peccati del mondo. In questa ricorrenza, il 22 marzo, veniva abbattuto un albero di pino ed una immagine
del dio era affissa ad esso, come quella di un morto inchiodato ad un albero. Nel corso della cerimonia i sacerdoti si
recavano ad una tomba illuminata, contenente solo un lenzuolo mortuario (sindone!), perchè il terzo giorno dalla
morte Attis era risorto dal sepolcro.
La somiglianza tra il mito di Attis e la favola cristiana è tale che i primi cristiani, per giustificarsi, furono costretti a
ragionamenti speciosi come quello di sostenere, anche in questo caso, che era stato il Diavolo a creare il mito di Attis
per sviare i cristiani più beoti dalla vera fede.
(Rif.710,190,240)
Come utile complemento alla necessariamente sommaria struttura di questo testo e per quanto riguarda: storia ebraica, bibbia, contestazioni e le
molteplici falsità messe in atto dalla chiesa per proteggere se stessa e le sue redditizie superstizioni, si consiglia la lettura di quanto pubblicato su
questo sito da:
LUIGI CASCIOLI - Le prove della non esistenza di Gesù Cristo.
QUALCHE CHIARIMENTO
Prima di addentrarci nel dettaglio, affatto semplice, degli eventi che hanno generato e costituito la base
della leggenda di Gesù il Cristo, è necessario soffermarci su alcune importanti considerazioni.
Come abbiamo visto nella precedente Parte II, nel corso dei millenni innumerevoli religioni sono nate, si
sono sviluppate ed alla fine hanno dovuto cedere il passo a nuove credenze che sono cresciute sulla
carcassa di quelle che l'hanno preceduta.
Se si osserva la storia delle religioni, tutte le volte che una religione rivelata s'è estinta, lo ha fatto di
fronte all'incalzare di un altro culto:
lo zoroastrismo di fronte all'islam
il cattolicesimo ridimensionato dal luteranesimo
ecc.
ma solo il cristianesimo occidentale è regredito a favore dell'agnosticismo, cosa spiegabile con due
ordini di motivazioni:
1. Il cristianesimo occidentale, distinguendo fra lo stato laico e lo stato religioso, fra cesare e papa, è
stato, di conseguenza, lungamente travagliato dalla lotta fra papi e cesari, finendo con l'indebolirsi,
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dapprima di fronte a varie sette di nuova formazione, gli eretici prima e i protestanti dopo; in seguito,
nel discredito generato dalle lotte fra cattolici e protestanti, s'è fatto spazio l'ateismo.
2. Il cristianesimo e' una religione sui generis, con libri sacri (specie l'Antico Testamento) che non
c'entrano nulla con gli interessi organizzativi-repressivi della Chiesa; con scarse capacità di
controllo dell'intellighenzia, cui sono state concesse (o non si sono potute negare) pericolose
libertà nelle università del medioevo - fondate dalla Chiesa stessa - donde sono usciti i vari Hus,
Wyclif, Lutero, Calvino: in effetti l'amore per la filosofia e la cultura è stato sempre uno dei talloni
d'Achille del cattolicesimo e ben diceva Gregorio Magno:
Senonchè, sempre a proposito di vergogna, A. Gramsci affermava, dal carcere, che dovrebbe
essere il cristianesimo a vergognarsi di sè stesso.
Non c'è stato nessun Copernico, nessun Ockham fra i bramini o i musulmani; il giainismo ed il buddismo
sono stati fondati da appartenenti alla casta dei guerrieri.
(Rif. 725)
UNA COSTRUZIONE
Il cristianesimo non si è sviluppato di colpo a seguito della presunta venuta di Gesù ma da un concetto
che esisteva da millenni, espresso in altri termini.
In effetti, come si puo' constatare dalla Tavola delle Analogie riportata a fine volume, la religione cristiana
è stata costruita su numerosi dei, religioni, sette, culti e riti misterici che erano presenti sulla terra assai
prima dell'attuale era cristiana, compreso il mondo ebraico, assai meno monoteista di quanto si voglia
far credere, dove gli israeliti adoravano numerosi dei, inclusi il sole, la luna, le stelle e tanti altri presunti
ospiti del "cielo".
La base fondamentale di tutti i miti (e quindi del cristianesimo) si ritrova dunque negli antichissimi culti
solari. Non è un caso che si siano enumerati 12 patriarchi, 12 tribù d'Israele e 12 apostoli, essendo 12 il
numero dei segni dello zodiaco, parte fondamentale dei culti solari, in quanto questi segni identificavano
le 12 "case" attraverso le quali il sole passa ogni giorno e le 12 ore del del giorno e della notte.
Indubbiamente anche le 12 fatiche di Ercole, i 12 aiutanti di Horus, i 12 generali di Ahura-Mazda ed i 12
apostoli di Gesù sono simboli dei segni zodiacali e non corrispondono a nessun particolare interprete
del dramma che si sarebbe svolto sulla terra nell'anno 30 (e.v.).
Il fatto che alcuni popoli avessero un trio ed altri una coppia (senza il padre), avvenne perchè nella
società in cui il maschio aveva maggior predominanza si affiancò in seguito alla madre, dea della
natura, ed al figlio, dio della vegetazione, un dio maschio che facesse da capofamiglia. Addirittura in
alcuni popoli il dio paredro (= compagno) della dea da figlio divenne marito perdendo così ogni alone
di inferiorità o subalternanza: è il caso dei palestinesi (Asera ed Aleian-Baal), degli hurriti ("Ma" ed il
dio delle tempeste), e forse anche dei paleomaltesi. Nella mitologia indiana post-vedica, infine, le tre
divinità trinitarie erano tutte maschili: Brama, Visnù e Sciva.
La Dea Madre, o Grande Madre, è stata probabilmente la prima divinità immaginata dallo spirito
umano; ma anche se ciò non fosse, il suo simbolismo è tuttavia una caratteristica predominante nei
reperti archeologici del mondo antico, dalle Veneri gravettiane ....alle iscrizioni del
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Mediterraneo orientale, dell'Asia occidentale, della valle dell'Indo e dell'Egeo. Il culto si
concentrò dapprima sul mistero della nascita, e perciò si mettevano in particolare risalto le
funzioni della donna ....gli attributi sessuali erano esagerati e suggerivano l'idea della
gravidanza e talvolta anche del parto. Il loro scopo era di stimolare la vita con
un'abbondanza sempre maggiore, sia nel genere umano che negli animali e nella natura,
sicchè la nascita e la generazione erano fuse in uno con la conservazione delle risorse
alimentari da cui dipendeva l'esistenza.
Con lo sviluppo dell'agricoltura e della pastorizia e man mano che il culto progrediva, specialmente nel
Vicino Oriente, si andò facendo sempre più chiaramente definita la figura di una dea che personificasse
le funzioni materne. In un primo tempo fu la dea vergine che fece sentire la sua influenza predominante
dall'India al Mediterraneo. In Mesopotamia ....le forze produttrici della terra avevano fornito nei tempi
preistorici (quando la donna aiutava l'uomo a coltivare con zappe e vanghe, prima che venisse
inventato l'aratro ed essa sostituita dalle bestie atte a tirarlo) una classe divina in cui predominava
l'elemento femminile.
(E.O.James, Antichi dei mediterranei, cap. La dea Madre e le nozze sacre).
(Rif. 245)
Ora, il cristianesimo con il trio Dio-Spirito Santo-Figlio ricopre la posizione mitologica del trio post-
maschilistico mentre colla copia Madre-Figlio ricopre la posizione mitologica della coppia pre-
maschilista.
Il dio supremo d'Israele, il cui nome fu "Geova" (finchè non ci si accorse che era una lettura sbagliata
delle consonanti di "Iahve'" colle vocali di "Adonai"), non era singolo (come sostengono i copti
monofisiti) ma composto da più persone (cosa che ritroviamo nelle mitologie irlandese ed indiana) ed
era nominalmente quello degli ebrei, cioè quello dell'antico Testamento.
Il dio di Israele era inizialmente un dio delle colline, delle montagne e del cielo (cioè delle cose alte
come il fulmine, le nubi od il monte Libano, che svettando da lontano sul piatto Israele doveva
suggerire un senso di superiorità e di potenza, come l'Olimpo sui Greci, l'Eta sui Cretesi, lo Jotunheim
sugli Scandinavi, ecc.) ed era il patrono di Gerusalemme - uno dei rilievi maggiori della Giudea - e della
sua casa regnante, nonchè ovviamente dei suoi sacerdoti i quali, durante il periodo dell'esilio
babilonese lo trasformarono in divinità unica ed onnipotente, sotto l'influsso delle idee zoroastriane
portate lì dai conquistatori persiani. A sua volta il zoroastrianesimo iranico nacque su influsso del
pensiero indiano: i popoli dell'altopiano iranico pare avessero maggiori rapporti cogli indiani che coi
mesopotamici; probabilmente perchè venivano dall'Iran gli hariia (anche noti come ariani, od arya,
parola che significa "puri" o "nobili" e dalla quale deriva il termine "Iran") che invasero l'India
sottomettendo i popoli lì precedentemente stanziati. Notare l'assonanza fra "Iran" ed "Hariia".
(Rif.725)
Per questi motivi e per quasi 2000 anni centinaia di milioni di persone, prive di atteggiamenti razionali,
hanno creduto alla esistenza "storica" di un Figlio di Dio, chiamato Gesù il Cristo, che sarebbe vissuto,
avrebbe fatto miracoli, sofferto e morto per una speciale espiazione di sangue, stabilita una volta e per
sempre da Dio stesso, creatore dell'intero cosmo.
La favola di Gesù è servita solo ad amalgamare le numerose religioni, i culti e le sette dell'Impero
Romano ed a creare una "religione di stato", istituita ed imposta con la frode, l'inganno e la forza da parte
dell'imperatore Costantino I.
Per due millenni una favola spuria ha così condizionato la mente e lo spirito dell'umanità occidentale.
Intanto occorre rammentare che l'esistenza terrena di Gesù era già stata messa in dubbio e negata, sin
dai primi tempi del cristianesimo, da alcuni "padri e dottori" della chiesa stessa, come si può dedurre da
certe parziali ammissioni:
Agostino: "Tutto ciò che è conosciuto come religione cristiana esisteva tra gli antichi.....dall'inizio della
razza umana sino al tempo in cui il Cristo si fece carne...."
Eusebio: "I nostri modi di comportamento unitamente ai nostri principi religiosi, non sono stati
inventati recentemente da noi, ma la maggior parte degli umani principi fu costruita sui naturali
concetti di coloro che amavano Dio nel remoto passato..."
(Rif.710,740)
Il gruppo dei primi critici-contestatori comprendeva molti gnostici, che si opponevano fermamente alla
fisicità del Cristo ed alla giudaizzazione dei loro testi allegorici e dei personaggi in essi contenuti.
Malgrado, nei secoli successivi, la chiesa abbia brutalmente costretto al silenzio studiosi ed esegeti del
mito cristiano, gli studi sono continuati in sordina sino alla prima metà del '700 quando, grazie al
movimento innovatore degli Enciclopedisti francesi e poi, verso la fine dello stesso secolo, alla politica di
decristianizzazione della Rivoluzione Francese, molti scritti poterono essere resi pubblici.
Nel secolo seguente altri scrittori, specie di origine anglosassone (lontani dalle grinfie del Vaticano),
poterono esprimere le loro opinioni dando vita ad una scuola di pensiero ormai agguerrita ed
inarrestabile. Uno dei capostipite di questa rinnovata corrente è stato Robert Taylor (un prete anglicano!),
che scontò parecchi anni di carcere per "blasfemia", accusato di aver offeso, con le sue prediche, il
"senso morale" della pudibonda e bigotta società vittoriana.
Ai nostri giorni lo stuolo di studiosi che contestano l'esistenza fisica del Gesù e' talmente numeroso da
non poter essere enumerato.
Queste note sono pertanto dovute, in gran parte, ai loro studi, anche se i frettolosi ed incerti riferimenti
non sempre rendono giustizia al loro contributo nella ricerca di una verità troppo a lungo occultata.
Buon ultimo, ma non meno importante, è lo studioso Luigi Cascioli (Rif. 760) con la pubblicazione del
suo libro/denuncia
"La Favola di Cristo - Inconfutabile dimostrazione della non esistenza di Gesù".
Il 18 Marzo 2006 l'Autore ha fatto ricorso al Tribunale dei Diritti dell'Uomo di Strasburgo (pratica n.
14910/6) per denunciare l'inesistenza del Cristo e l'uso strumentale ed ingannevole che la chiesa fa di
questo personaggio. In precedenza il Cascioli aveva promosso analoga denuncia presso Il Tribunale di
Viterbo che si è affrettato ad ..."archiviare" la pratica.
Secondo Cascioli la figura mitica di Gesù sarebbe stata derivata dalla persona di Giovanni, figlio
primogenito di Giuda il Galileo, capo di una banda di rivoluzionari indipendentisti palestinesi, originari di
Gamala.
Quello che è difficile da comprendere è l'accanimento (ultima spiaggia?) con il quale la chiesa ha
sempre voluto sostenere l'esistenza fisica del personaggio Gesù, intrecciando la sua leggenda con la
reale esistenza di personaggi storici dell'epoca quali Tiberio, Erode, Quirino ed altri.
Nessuno degli antichi che credevano ad Apollo, a Venere Afrodite, ad Attis, ad Osiride si è mai sognato di
ricercare i "certificati di nascita" di questi dei.
Allora perchè questo accanimento? Forse per prevalere su altre credenze, eliminare la concorrenza e
dare una parvenza di credibilità ad un mucchio di frottole. Però quando mai credibilita' e fede hanno
Probabilmente i primi predicatori dovevano cercare di far sembrare la vita del Cristo come realmente vissuta, per dare
quella garanzia di veridicità che avevano le altre divinità, anch'esse prive di "certificato di nascita" ma convalidate come
buone da secoli di adorazione. Questa necessità di verosimiglianza spinse i primi cristiani a mischiare la storia ed il
mito.
(Rif.725)
La sequenza temporale che segue e completa questa parte non ha certo la pretesa di essere corretta.
Serve solo a focalizzare l'attenzione di chi legge sull'alternarsi di determinati eventi che hanno
attraversato il corso della storia.
Anche le date, in particolare quelle riferite alle epoche più remote, sono del tutto opinabili. Esistono
numerose cronologie come questa anch'esse egualmente criticabili e quella che viene proposta è solo
una delle tante e descrive una sequenza
Per evitare fraintendimenti nel corso della lettura, si rendono ancora necessarie alcune puntualizzazioni.
Analizzando la natura e le caratteristiche delle varie religioni, passate e presenti, si può tentare una
classificazione delle stesse che, per quanto grossolana ed imprecisa, è comunque utile per seguire un
determinato filo logico del discorso:
A. Culti di tipo astro-teologico
Assai diffusi nel remoto passato, consideravano quali divinità il Sole, la Luna ed altri Astri. I culti
solari, largamente diffusi su tutta la terra, avevano una loro ragion d'essere basata sulla primordiale
banale constatazione che il sole è la fonte primaria della vita sul pianeta.
B. Culti politeistici
Erano basati sulla credenza nella esistenza di Dei immanenti preposti ad intervenire e ad esercitare
la loro influenza sul particolare quotidiano dell'individuo; ad es. l'Olimpo degli Dei greci.
Occorre ancora considerare alcune particolari Religioni Misteriche: esse sono quelle seguite da sette
che, pur appartenendo ad una delle classificazioni precedenti e seguendone i principi, per altro verso se
ne discostano trasmettendo ai loro membri insegnamenti di tipo esoterico. Ad esempio:
- Drusi (che diversamente dagli altri musulmani, credono nella metempsicosi)
- Ismailiti
- Ahmaditi
- Sufi
- ecc.
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Ed infine, in estrema sintesi, ecco alcune caratteristiche essenziali che un culto deve avere per essere
definito di "tipo cristiano":
a. La credenza nella esistenza di un Dio unico antropomorfo che per sua imperscrutabile volontà ha
voluto, reso e stabilito che il genere umano, da lui stesso creato, è "colpevole" (peccato originale) e
perciò destinato alla dannazione eterna, salvo (onerose pratiche di) redenzione.
b. In una determinata epoca "pseudo-proto storica" Dio ha un ripensamento e manda sulla terra un
"Salvatore" (figlio di Dio, figlio dell'uomo, un profeta, un Cristo) predestinato a diffondere la parola
divina, che tutti gli uomini devono seguire, e con il compito di riscattare e redimere, con il sacrificio
della propria vita, i peccati del mondo, indicando agli uomini stessi, la via della salvezza e della vita
eterna.
c. La credenza che esista un termine alla vita di questo cosmo, all'avverarsi del quale, dopo una
grande baraonda (apocalisse), il Cristo ritornerà sulla Terra (parusia prevista anche per altri
"salvatori": Zoroastro, Krisna, ...), tutti i morti risorgeranno, ritroveranno i loro corpi (quale corpo:
giovane, vecchio, sano, malato?) e verranno definitivamente giudicati e destinati alla dannazione
eterna o alla eterna salvezza. Nel frattempo, in attesa di questo "giudizio universale", le anime dei
morti sono provvisoriamente sistemate in aree di parcheggio comunemente note come: paradiso,
purgatorio, inferno o altre simili, mentre i loro corpi marciscono e si polverizzano sotto terra.
Posto che per soffrire occorre avere un corpo sensibile al dolore e, visto che tali corpi verranno riassegnati nel corso di
questo fantomatico "giudizio", non è chiaro che cosa ci facciano ora le "anime" dei defunti relegate all'inferno. Anche le
anime possono essere arrostite dalle fiamme infernali? E poi perchè due giudizi? Non ne basta uno?
Infine, a confondere le idee, esiste una corrente di pensiero la quale afferma che l'inferno non sarà eterno ma verrà
abolito alla fine del mondo (apocatastasi) e tutte le anime verranno "redente" (indulto universale) e andranno ad affollare
il paradiso; altre sette cristiane invece sostengono che solo 144.000 anime saranno ospiti definitivi del paradiso, mentre
tutti gli altri (migliaia di miliardi) se la vedranno brutta.
A tutto questo si collega un insano, mortificante e deprimente culto della morte e dei trapassati, nonchè
l'adorazione di strumenti di morte (croce) e immagini di atroci torture.
Alcuni scienziati (Hoyle?) hanno definito l'inizio del cosmo "Big Bang" (circa 14 miliardi di anni or sono) e la sua
presunta fine come il "Big Crunch" (entro circa 5 miliardi di anni, la grande contrazione, la grande "strizzata", la morte
termica, conseguente al continuo e costante incremento dell'entropia universale ed al raffreddamento del sole). Ciò
che la chiesa ha cercato di interpretare con l'allegra "canzoncina" Dies irae.......
Questi sono i tre punti fondamentali ai quali un individuo deve credere per potersi definire cristiano,
indipendentemente dal nome terreno assunto dal cristo sacrificale, di cui al punto b): GESU', MITRA,
KRISHNA o altro.
Infine, per quei particolari cristiani che aderiscono alla setta cattolica è ancora necessario "credere",
senza alcuna possibilità di discussione, in alcuni importanti princìpi (i dogmi: protervi e palesi insulti
all'intelligenza umana) quali:
la trinità: coesistenza di tre persone in un dio unico (anni 325, 385 e.v.)
presenza di una duplice natura e di una duplice volontà nel Gesù (anni 451, 680 e.v.)
la perpetua verginità di Maria: ante partum, in parto, post partum (anno 649 e.v.)
esistenza di particolari luoghi di permanenza eterna delle anime quali Paradiso, Inferno e, dal 1439
e.v., di un nuovo luogo di permanenza temporanea detto Purgatorio.
transustanziazione del pane e del vino nel corpo del Cristo (anno 1563 e.v.)
immacolato concepimento di Maria, da parte di Anna, o anche preservazione di Maria dal peccato
originale al momento del suo concepimento (anno 1854 e.v.)
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La religione cristiana si basa quindi su concetti e dogmi ridicoli che vengono definiti dal clero sacrosanti.
Sono idee che non si possono minimamente criticare o discutere.
E' così e tanto vi basti!!
E' il famigerato "principio di autorità" inventato ed imposto dalla chiesa: è così perchè ciò è scritto
sulla Bibbia, nei vangeli, ecc., e perchè ...lo diciamo noi che abbiamo ancora il potere politico,
economico e mediatico per farlo.
Il benchè minimo dubbio su qualcuna di queste "sacre verità" getta, inesorabilmente, l'anima del
cattolico nelle braccia di ...Satana, nelle quali sono già finiti, certamente, i papi che hanno eleborato le
precedenti follie dogmatiche.
E' sempre un fatto positivo (per l'unanità intera) quando i preti, con le loro trovate, si impiccano da soli.
L'affermazione lasciò tutti di stucco generando gravi imbarazzi. Non si sa come la prese il presunto
Gesù che in vita sua terrena aveva molto insistito sulla fine che avrebbero fatto i peccatori,
condannati ad essere precipitati nella Gheenna del Fuoco; d'altro canto anche Dante si deve essere
rivoltato nella tomba, proprio lui che dell'inferno aveva minuziosamente descritto organizzazione e
struttura!!
Per inciso la "Gheenna" era la discarica di immondizie di Gerusalemme, periodicamente incendiata per
evitare il puzzo atroce che emanava.
Il risvolto pratico fu una percettibile riduzione degli introiti di bottega in quanto molti si chiesero se
valeva ancora la pena di pagare la tangente al prete per evitare di finire arrosto, ora che le fiamme
dell'inferno erano state dichiarate estinte. E' vero che restava sempre l'opportunità di tentare la
conquista del paradiso ma questo pare non sia mai stato un grande incentivo per le masse di fedeli.
Se chiedete a molti cattolici praticanti di darvi una definizione sulla natura e sul significato di paradiso
rischiate di ricevere le risposte più strane.
Tertulliano, a suo tempo, aveva definito il paradiso come "il luogo dove i beati possono eternamente
contemplare e godere delle torture inflitte ai dannati".
Boh!! Chi si contenta gode!
Qualche tempo dopo, il papa successivo, Paolo VI, appena preso possesso della sua carica, si
affrettò a ribadire con molta energia che "l'inferno esiste, eccome!!"
La domanda che ora viene naturale è questa: cosa deve fare un fedele praticante di fronte a due
affermazioni fatte da due INFALLIBILI in netto contrasto tra di loro?
Forse non troverete nessun riferimento a tutto ciò negli atti ufficiali del Concilio Vaticano II, ma li
troverete sicuramente sulle pagine di quei giornali che all'epoca pubblicavano quotidianamente
cronaca e resoconti dei lavori conciliari.
Comunque sia, a parte le esternazioni di Giovanni XXIII, è interessante notare come quasi tutte le
religioni siano concordi nel definire i loro "inferni" come luoghi di atroci sofferenze che solo la mente
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perversa e corrotta del prete riesce ad immaginare.
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perversa e corrotta del prete riesce ad immaginare.
Viceversa sulla definizione di "paradiso" le incertezze dominano; per alcune religioni il paradiso
nemmeno esiste. Per altre le idee sono confuse ed incerte. Nell'ebraismo solo determinate correnti lo
prendono in considerazione. L'unica religione con idee apparentemente abbastanza concrete è
l'Islam.
Il musulmano che muore in grazia di Allah deve comunque sostenere un'ulteriore prova che consiste
nell'attraversare il "Ponte di Sirat", (Corano 30,66) più sottile di un capello, più affilato di un rasoio,
che attraversa il baratro dell'inferno. Superato tale ostacolo, accede ad un giardino di delizie dove
viene nutrito con latte, miele, vini prelibati (non alcolici naturalmente) e deliziato da vezzose fanciulle,
sempre vergini: le uri dai seni di alabastro. Alcuni ne assegnano 12, altri 40 oppure 70, altri ancora
affermano che il numero delle fichette assegnate corrisponde al numero dei Ramadan che il fedele ha
devotamente osservato durante la sua vita terrena. Il paradiso di Allah dovrebbe dunque essere un
posto dove tutti copulano alla grande, come conigli! Però anche quì non mancano le incertezze:
alcuni sostengono che le uri siano in realtà solo dei grappoli di "uva bianca".
Resta comunque incerta la sorte delle donne che muoiono in grazia di Allah e dei fedeli pederasti.
Dopo quello che è successo in questi ultimi anni, è sempre più difficile definire la teologia cristiana come
"monoteista". La religione induista (certo non monoteista) annovera 3306 divinità maggiori e minori. Il
cristianesimo ne contava, anni fa, circa 1350 (santi, beati ed altre entità in grado di compiere interventi di
natura divina).
Per l'esattezza a questi ne vanno aggiunti altri 465 proclamati dal solo papa Wojtyla, nei suoi 27 anni di
pontificato. Quindi, salvo errori ed omissioni, il totale ammonterebbe, per ora (17/6/2002), a 1815.
Molti di questi personaggi sono futili e le loro gesta (in virtù delle le quali sono stati elevati alla gloria
degli altari) sono ridicole e a volte oscene. Ogni tanto la chiesa sgombera gli scaffali della propria
bottega dai prodotti più desueti - ultimamente è toccato a san Giorgio, san Gennaro, santa Filomena,
santa Elena, santa Veronica, san Cristoforo e molti, molti altri - ma ne restano comunque ancora un
sacco per la gioia adorante dei più incalliti imbecilli.
(Rif. 440)
E' quindi sotto gli occhi di tutti come la religione cristiana abbia perso, da tempo, le sue caratteristiche di
religione dell'unico vero dio.
Essa è oggi una religione politeistica, di stampo neopagano, basata su una scala verticistica (come
quella greco-romana facente capo all'Olimpo) che va dai beati, ai santi, ai padri della chiesa sino alle alte
gerarchie e alla trinità.
La cosa è ancora più evidente se si considerano i nove cori dell'angiologia "ufficiale" che comprende, in
ordine ascendente: angeli, arcangeli, principati, potesta', virtù, dominazioni, troni, cherubini e serafini.
Nel corso del Medioevo gruppi di dotti clerical/citrulli hanno discusso, sino alla nausea, sul:
- sesso degli angeli
- sulla misura delle loro ali
- su quanti di essi potessero contemporaneamente danzare sulla capocchia di uno spillo.
Si pensi, ancora, allo sterminato numero di santi, ognuno dei quali è abilitato a particolari protezioni e/o
interventi a favore di: viaggiatori, naviganti, militari, commessi, carcerati, prostitute, animali e con
particolari competenze su: mal di pancia, anoressia, commercio di armi, fratture ossee e via dicendo.
Occorre poi rammentare che, mentre le religioni pagane o naturali si collocavano all'interno della società
ed i sacerdoti si inserivano, come i magistrati o i mercanti, all'interno del tessuto sociale, al contrario i
preti delle religioni rivelate - eccetto i musulmani sunniti - tendono a formare una classe a sè separata
dagli altri, poichè appartenenti ad una istituzione nuova ed artificiale (in quanto formata sull'elaborazione
di idee correnti ma non condivise da tutti) introducendo così la distinzione tra potere temporale e potere
spirituale.
Il loro dio deve imporsi dal nulla sui creduloni e quindi le sue caratteristiche devono garantire:
di essere un dio rassicurante, quindi onnipotente e buono. Quando qualcosa va storto, la colpa è, o
della poca fede dei credenti, o del diavolo, una creatura sua nemica, naturalmente malvagia, creata
da dio stesso (!!).
di essere un dio più potente degli altri e quindi si inventano su di lui un sacco di fandonie, tipo quella
che ha creato il mondo, che domina il cielo e dal cielo, che giudicherà le anime, ecc.;
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di essere un dio incomprensibile, di modo da giustificare col mistero divino l'autorità dei sacerdoti e
la loro incontrollabilità.
Applicando una tecnica, collaudata da secoli di prevaricazioni, il condizionamento comincia molto
presto, con un rito di iniziazione (battesimo, circoncisione) imposto a pochi giorni dalla nascita, complici
i genitori pavidi, timorosi, accecati dalla stessa superstizione e supini al conformismo; prosegue poi
nella prima infanzia (con una ulteriore confermazione: cresima, bar-mitzwah) e nella giovinezza,
fornendo risposte assurde alle prime domande sull'origine del mondo, sulla vita e sulla morte, sul bene e
sul male, tali da distruggere sul nascere i primi tentativi di pensiero logico e razionale.
Non per nulla J. de Maistre predicava: Dateceli dai cinque ai dieci anni e saranno nostri per tutta la vita.
Non sempre è vero! Chi scrive è stato espulso, all'età di 10 anni, dalla chiesa cattolica, mediante un poderoso calcio nel sedere,
di un certo insofferente Don Manubrio, titolare della parrocchia di S. Alessandro di Alessandria (IT).
Motivazioni ed ...escoriazioni a parte, ringrazio vivamente don Manubrio per avermi salvato!
Il cristianesimo (come d'altra parte anche l'islam) insegna ai bambini che occorre credere senza
discutere e che questo atteggiamento "bovino" è una grande virtù: non bisogna mai argomentare sul
perchè si crede!
La razionalità del giovane viene così mortificata sul nascere e l'individuo reso schiavo da credenze
irrazionali che ne fanno un ilota devoto al clero.
Molti, alla fine, si aggrappano alla religione non perchè sia consolante, ma perchè sono vittime di un
sistema educativo che non ha offerto loro la possibilità di una visione laica della vita.
(Rif. 800)
Titillando quindi l'ignoranza del prossimo, si perviene al successo e miriadi di poveracci fuggono dalla
realtà (a volte scomoda per chi non vuole ragionare) affidandosi alla nuova religione. E' da notare che
più un popolo è civilizzato ed oppresso, più sfornerà movimenti mistico-religiosi. India, Cina, Medio
Oriente, Egitto, Europa Medioevale, Indiani d'America fine anni '80, ne sono la conferma.
Poichè i preti sono separati dal resto della società, essi sono inizialmente visti, dai potenti, come una
minaccia e poi, o accettando il fatto che la maggioranza s'è data alla nuova fede, o sub-odorando l'affare,
o perchè finalmente i preti vincono e prendono il potere (spesso per breve tempo essendo più uomini di
cervello e di ventre che di azione), i regnanti li accettano all'interno della propria struttura di potere.
Scelta criticabile e pericolosa perchè quando il potere politico è debole, i preti si fanno avanti per
dominare: per tutto il medio evo nel mondo cristiano ci saranno scontri di potere fra regnanti e preti.
Come pure in Cina e nella Giudea monarchica.
Alla fine i poteri politici prevalgono ed i preti o vengono integrati nella società perdendo il loro status
separato e privilegiato (ebrei, protestanti), o diventano una docile sezione dell'amministrazione, limitata
al potere spirituale (regni cristiani, regno di Giuda, ecc.), ad essa legata per combattere le nuove
tendenze innovatrici, che comunque non riescono o non vogliono scalzarla dalla sfera spirituale, dove si
è autolimitata.
Comunque, la cosa peggiore che possa capitare è quando si crea il connubio "dio e patria". A questo
punto non c'è più limite al terrore, alla sopraffazione, all'intolleranza più miope ed a mostruosi bagni di
sangue.
(Rif.725)
Dilungarci sulle fonti mitiche che hanno contribuito all'impianto teorico del cristianesimo sarebbe oltre
modo lungo e tedioso. Rammentiamo solo le principali; quanto basta per affermare che gli autori dei testi
fondamentali del cristianesimo non hanno dovuto lavorare molto di fantasia per infiorare i loro scritti di
motivazioni sovrannaturali, ad uso e meraviglia (e consolazione) di quanti disposti a crederci. Come
forse si è già intuito, essi hanno attinto, a piene mani, da leggende orientali, all'epoca ben note a Roma
che, con grande condiscendenza, ospitava e tollerava sette e riti di svariata natura e provenienza. Uno
dei punti di merito dei conquistatori romani è sempre stato quello di rispettare i culti praticati nei paesi
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E' del tutto evidente che la maggior parte dell'impianto mitico cristiano si basa su diverse credenze,
specialmente per ciò che concerne i concetti di trinità, spirito santo, apostoli e seguaci, ecc. Il concetto di
trinità, come già detto, ha anche degli innegabili ed inequivocabili agganci con la trimurti induista.
Nella Trimurti induista Brama, Visnù e Sciva rappresentano rispettivamente il Creatore, il Preservatore e il Distruttore.
Essi identificano, in definitiva, le tre forme di un unico brahman.
Non si può ignorare che tutti gli dei del sole pre-cristiani hanno, quasi tutti, in comune:
un dio come padre;
una vergine sposata(?) come madre;
la loro nascita è stata annunciata da una stella;
sono nati intorno al solstizio d'inverno;
hanno avuto dei tiranni che hanno cercato di ucciderli;
hanno cercato di ucciderli con estesi infanticidi;
hanno avuto una morte violenta;
sono risorti dalla morte;
quasi tutti sono stati visti dopo la risurrezione;
si sono trattenuti sulla terra per 40 giorni dopo la risurrezione.
ed altre significative coincidenze e similitudini
Il tutto in buona parte confermato da San Giustino Martire in una sua lettera ai pagani.
P.Campbell (Rif. 160)
Una osservazione curiosa: sembra che pur di attribuire una nascita miracolosa alle loro divinità, i profeti non
s'accorgano di adorare degli dei adulterini ...bastardi. La cosa è palesemente assurda se si considera che, presso
quasi tutte le religioni, l'adulterio è sempre malvisto e perseguitato.
Il mito degli angeli cristiani deriva da precedenti credenze zoroastriane, mentre il mito dei diavoli trova
la sua origine nei Deva induisti.
Lo scienziato tedesco Max Muller (Oxford University), autore di un'opera nel campo della mitologia
comparata, sostiene che tutti gli antichi miti delle culture protoindoeuropee, o ariane, come quelli
zoroastriani, indiani, greci derivano in sostanza da miti primitivi imperniati sul culto del sole.
(Rif. 446)
Un mito, di per sè, non e' necessariamente una cosa malvagia. Ha un potere allegorico e metaforico. Può accrescere il
godimento del credente. Può essere essenziale per i risultati. Fu utile, per esempio, il mito del diritto divino dei re. E
sono utili i miti del Natale, della Pasqua e quelli di altre religioni.
Ma c'è una regola, non scritta, che separa il professionista dal dilettante; l'adepto dal profano. Solo il secondo è
ingannato dai miti. Il primo no.
(R.Hersh)
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MITRA (Persia)
OSIRIDE (Egitto)
TAMMUZ (Mesopotamia)
ADONE (Siria)
ATTIS (Frigia)
DIONISO-BACCO (Grecia)
ERCOLE (Grecia)
SAMHEIN (Irlanda)
BALDUR (Scandinavia: dopo 40 gg.)
Ercole, in particolare, figlio del dio Zeus e della fanciulla Alcmene, dopo la risurrezione, sale direttamente
all'Olimpo con le prerogative di un dio tra gli dei.
Ed ancora ATALIDE, figlio/a(?) di Mercurio, che moriva e resuscitava tutte le volte che gli faceva comodo.
Occorre ricordare che questa data (solstizio d'inverno!) coincide, almeno nell'emisfero settentrionale,
con la fine della caduta del sole sull'orizzonte e con l'inizio della sua rinascita. Questa data è sempre
stata considerata, presso tutte le civiltà primitive, come un giorno fausto che preludeva al ritorno della
buona stagione. Un giorno ideale per far nascere un dio, compreso l'ultimo arrivato, quello cristiano! Si
ritiene che in questo fatidico giorno siano nati anche:
ADONE Siria
ALBAN-ARTHUAN Celti
AMATERASU Giappone
AMON-RA Egitto
ATTIS Frigia
ATUM-ATUN Egitto
BACAB Yucatan
BALDUR Scandinavia
BEL-MARDUK Babilonia
DAZHBOG Slavonia
DIONISO-BACCO Grecia-Roma
DUMUSI (Tammuz) Sumeri
DUPLJAJA Illiria
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DUSARES Nabatei
ELABABALUS Siria
FREYR Scandinavia
GEOLA Sassoni
HELIOS Grecia
HORO Egitto
HUITZILOPOCHTLI Centro America
INTI-RAYMI Incas
ITZAMNA Yucatan
KRISHNA India
MITRA Persia
OSIRIDE Egitto
QUETZALCOATL Messico
SAMHEIN Irlanda
SCING-SHIN Cina
SERAPIDE Egitto
SHAMASH Babilonia
SOLE-APOLLO Troia
SURYA India
TAMMUZ Mesopotamia
TRUNDHOLM Danimarca
UTU BABBA Sumeri
YULE Germania
ZOROASTRO Persia
La data di nascita di Gesù è stata fissata tra il 24/25 Dicembre del 753 a.u.c. (anno: 1 e.v.) dal papa(?)
Giulio I, intorno al 337 e.v., su imposizione di Costantino I, per eliminare la festa pagana dei Saturnali
(anche: festa del sole, rinascita del sole, natale del sole invincibile, Dies Natalis Solis Invicti).
Ovviamente non tutti sono d'accordo; alcune sette cristiane di matrice ortodossa celebrano questa
ricorrenza il 6 Gennaio.
Sul giorno e sul mese di nascita di Gesù sono state formulate, nel corso dei secoli, oltre 136 ipotesi che
proponevano, di volta in volta, date come:
Gennaio 6 (Clemente Alessandrino)
Gennaio 6 (Epifanio vescovo di Salamina)
Gennaio 10 (id. Clemente Alessandrino)
Marzo 28 (S.Cipriano in disputa con S.Ippolito)
Aprile 23 (S.Ippolito in disputa con S.Cipriano)
Maggio 20 (id. Clemente Alessandrino)
Aprile/Settembre (Rev. Jack Barr)
Agosto xx (Rev. H. Browne)
Settembre 15 (Rev. Lightfoot)
Settembre 20/30 (R.T. Beckwith)
ecc. ecc.
Il natale è diventato una ricorrenza festiva a partire dal:
354(e.v.) a Roma
375(e.v.) ad Antiochia
430(e.v.) ad Alessandria d'Egitto
ecc. ecc.
Sulle manifestazioni astrali:
anche ZOROASTRO sarebbe nato mentre era in corso una congiunzione di pianeti; il vecchio
cammelliere sarebbe nato a Battra (nord-est della Persia) nel -630(e.v.). Filosofo e profeta ha fondato una
religione dualistica (quella dei Parsi, Mazdeismo) basata sul testo sacro Avesta.
Sulla risurrezione:
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gli iniziati ad antichissimi culti, sorti in Persia, Mesopotamia ed Egitto, ritenevano di poter prendere
contatto con l'aldilà facendosi seppellire vivi, in stato di sonno ipnotico, in una cripta ed a volte in
compagnia di altri morti, per tre o quattro giorni. Alcuni, che si risvegliavano in anticipo, ne uscivano
completamente pazzi di angoscia e di terrore.
Gesù non è stato il solo ad essere inviato sulla terra come salvatore del mondo. Prima di lui se ne
contano almeno altri 26, tra i quali Krishna, Mitra, Zoroastro ecc.
Lo studioso Kersey Graves ne esamina 16 nel suo libro "I sedici salvatori crocifissi nel mondo."
(Rif. 220)
Occorre inoltre ricordare che KRISHNA (incarnazione terrena di VISNU'), come salvatore è apparso
almeno 1200 anni prima che i vangeli fossero concepiti:
La volontà dei Deva fu compiuta; tu concepisti nella purezza del cuore e dell'amore divino.
Vergine e madre salve! Nascerà da te un figlio e sarà il salvatore del mondo. Ma fuggi, poichè il
re Kansa ti cerca per farti morire col tenero frutto che rechi nel seno. I nostri fratelli ti
guideranno dai pastori, che stanno alle falde del monte Meru....ivi darai al mondo il figlio
divino....
(Rif. 165,345)
L'Unzione:
anche questo è un rito molto antico con significato di "immersione purificatrice". Era praticato, presso
molti popoli, dai sacerdoti a favore degli iniziati ai diversi culti:
in Egitto = culto di Iside
in Frigia = culto di Attis
in Babilonia = culto di Marduk
in Grecia = culto di Dioniso e Demetra
in Persia = culto di Mitra
..............
Gli induisti praticano qualcosa di analogo, nel fiume Gange, da tempo immemorabile.
E' forse il caso di ricordare che a Nauplia (Grecia meridionale) esisteva una fonte detta "Canato" nella
quale si credeva che Era, bagnandosi ogni anno, ridiventasse vergine. (Pausania, Periegesi, libro II,
cap.38). Questa fonte è stata poi identificata con una sorgente che si trova nel monastero di Santa Monì,
presso il borgo di Pronia.
Per inciso, dal leggendario ciclo dei Cavalieri della Tavola Rotonda risulta che anche Re Artù ebbe una
nascita "fuori dal normale" a seguito di operazioni magiche e conseguenti corna al marito della di lui
madre. Alla Tavola Rotonda sedevano "12" seguaci (apostoli) e come Gesù anche Artù morì in seguito ad
un tradimento. Ora si attende il suo ritorno in terra, insieme ai suoi seguaci, dal regno di Avalon, una
"dimensione parallela" controllata dalle divinità pagane.
(Rif. 725)
TAVOLA RIEPILOGATIVA degli dei mitici che hanno influito sulle origini delle credenze cristiane
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(escluso ovviamente quelli americani):
Resurr.
Divinità Area Paternità Maternità Nascita
3 GG.
. . . Nome Vergine Luogo Anno 25/12 .
Adone Siria . Ishtar Si . . Si Si
Atalide Grecia Mercurio . . . . . (Si)
Attis Frigia . Nana Si . -200 Si Si
Bacab America . Chiribirias . . . Si .
Baldur Scandinavia . . . . . Si (40gg.)
Dioniso-Bacco Grecia . . Si Stalla . Si Si
Ercole Grecia Zeus Alcmene . . . . Si
Freyr Scandinavia Odino Freya . . . Si .
Horo Egitto Osiride Iside Si . . Si .
Huitzilopochtli America . . . . . Si .
Indra Tibet . . Si . -700 . .
Isacco Palestina Jhwh Sara No . . . .
Krishna India (Visnù) Devaki Si . -1200 Si Si
Mitra Persia . . Si Stalla -600 Si Si
Osiride Egitto . . . . . Si Si
Perseo Caucaso . Danae Si . . . .
Quetzalcoatl America . . . . . Si .
Samhein Irlanda . . Si . . Si Si
Sansone Palestina Jhwh . No . . . .
Shamash Palestina . . . . . Si .
Tammuz Mesopotamia . Militta Si . . Si Si
Zoroastro Persia . . Si . -630 Si .
Il testo riporta una mappa della "Palestina" mediante la quale potete avere un'idea (stimata) di come
fosse il territorio ai tempi della nostra cronologia. (Anno 750 a.u.c.)
Dopo tutte le necessarie (a volte tediose) premesse siamo ora pronti ad addentrarci, cronologicamente,
in quegli anni cruciali che descrivono nascita, vita, miracoli e morte del presunto e sconosciuto Gesù,
ispiratore, ma non fondatore, del cristianesimo.
E' una cronologia folle, aberrante, farneticante nella quale è difficile separare le presunte verità dagli
atteggiamenti più deliranti e offensivi del buon senso comune.
Il testo è ricco di riferimenti storici che aiutano, ogni tanto, a ritornare con ...i piedi per terra. Gli altri
richiami (Rif.) servono soprattutto ad individuare gli autori di tutte le sciocchezze qui elencate.
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LA FAMIGLIA DI GIUSEPPE (Secondo il mito)
Nato a Betlemme nel 656(a.u.c.)
Morto a Nazaret il 20 luglio del 767(a.u.c.) all'età di 111 anni (secondo i copti: nel giorno 26 del mese di Epep).
Appartenente alla tribù di Giuda, secondo dottrina, era figlio di Giacobbe a sua volta discendente di Davide.
Esercitava l'attività di falegname, carpentiere, artigiano edile ma qualcuno sostiene fosse anche investito di qualche
prerogativa sacerdotale presso il Tempio di Gerusalemme; cosa poco probabile non essendo un levita.
Si sposa, in prime nozze, all'età di 40 anni e mette al mondo 6-8 figli:
- Giuda (Tommaso, Taddeo)
- Joseto
- Simeone (Simone)
- Giacomo (detto il Minore)
- Lidia
- Lisia (Assia)
- (Tamara?)
- (Ester?)
Resta vedovo a 89 anni (nel 745 a.u.c.), dopo 49 anni di matrimonio, quando Giacomo il Minore è ancora in tenera età.
A 90 anni (746 a.u.c.) il sommo sacerdote del tempio gli affida in custodia Maria, con regolare contratto di
fidanzamento, in attesa delle previste nozze.
All'eta' di 109 anni, passato indenne attraverso gli eventi messianici che hanno coinvolto la famiglia, si ritira a vivere
con Maria e con i figli Giacomo il Minore e Giuda, essendo tutti gli altri figli ormai sposati.
A 110 anni (766 a.u.c.) un angelo lo avvisa che dovrà morire entro un anno. Dopo la sua morte, gli angeli avvolgono la
sua anima in un panno di seta e la portano in cielo. Il corpo invece viene sepolto nella stessa tomba del padre
Giacobbe.
Una supposta genealogia mitica:
Davide
|
|
|
(....?) Giacobbe
| |
|______________|
|
|
Giuseppe
_____________________|__________________
| |
+ +
(....?) (Maria)
| |
Simeone Gesù
: ?
Giuda [Giovanni(?)]
:
Joseto
:
Giacomo Min.
:
(Tamara?)
:
(Ester?)
:
Lisia(Assia)
:
Lidia
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- una parte veniva versata al clero
- il rimanente era dedicato alle esigenze dei familiari e dei dipendenti.
Si era sposato a vent'anni con:
. ANNA , la madre
figlia del sacerdote Isachar, originaria di Betlemme, tribù di Levi. Per i primi venti anni di matrimonio non ebbe figli, per
infecondità del marito. Come donna era ritenuta molto avvenente, tanto che dopo la nascita di Maria e la morte di
Gioacchino, si sposa altre tre (?) volte e ricupera il tempo perduto, generando altri otto figli.
(Rif. 025,035,050)
Dopo la morte di Gioacchino, Maria (figlia unica) avrebbe quindi ereditato una immensa fortuna; fatto alquanto
stridente con il racconto della vita di privazioni, che si ricava dagli autori, canonici e non. E poi perchè avrebbe
dovuto sposare un presunto nullatenente (di 90 anni) con tutto ciò che le sue ricchezze potevano permetterle in fatto
di matrimonio?
Infine, a rincarare la dose dei dubbi, abbiamo Maometto, che nel suo Corano, identifica Maria come discendente della
famiglia di AMRAM.
(Rif. 135)
La genealogia che segue è ricavata da quanto - vero o fantasioso - gli autori riportano nei loro vari testi ed è tutta da
verificare.
Occorre ricordare sempre la naturale e necessaria propensione della chiesa ad alterare, travisare e falsificare fatti, nomi
e circostanze nell'intento di attribuirsi una certa "credibilità" ormai da molti messa in dubbio.
Isachar
+
(....?)
|
|
_____________________|_________________
| |
| |
Anna Emerina
| +
| (.....?)
_________________|____________________________ |
| | | | |
+ + + + |
(Gioacchino) (Salome) (Cleofa) (.....) |
| | | | |
| | | (?) |
Maria (a) Maria (b) Maria (c) Elisabetta
Verg. di Salome di Cleofa +
+ + + (Zaccaria)
(Giuseppe) (Zebedeo) (Alfeo) |
| | | GIOVANNI
GESU' | | BATTISTA
Giacomo Giacomo
Il Maggiore Il Minore
: :
Giovanni Giuseppe
Evangelista Il Giusto
:
Filippo
:
Giuda
Taddeo
:
Simone
:
Cleofa J.
Secondo alcuni autori, a)-b)-c) dovrebbero essere le Tre Marie canoniche; secondo altri invece il gruppo dovrebbe
comprendere Maria Maddalena ed escludere Maria di Salome.
Buona parte degli affreschi di Giotto, nella cappella degli Scrovegni di Padova, dedicati alla vita di Maria, sembra ispirata
ai racconti dei vangeli apocrifi.
Anche Maometto (Corano, Sura XIX) narrando di Maria e della nascita di Gesù, si riferisce a fonti contenute in vangeli
apocrifi.
(Rif.725)
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Riferimenti Storici:
ARRIVANO I ROMANI
Pompeo, conquistata la Siria, conclude anche la conquista della Palestina e l'annette all'Impero quale Protettorato.
ELEZIONE DI IRCANO II
Pompeo risolve in Palestina il conflitto sorto tra Aristobulo II e Ircano II, entrambi Asmonei pretendenti al trono di
Gerusalemme. Viene scelto Ircano II.
Riferimento Storico:
TUMULTI IN PALESTINA
L'esclusione di Aristobulo II provoca disordini in Palestina. Per sostenere Ircano II Pompeo interviene e presidia
militarmente il paese. Ircano II resta sul trono affiancato dal controllore di fiducia dei romani: Antipatro.
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Riferimento Storico:
EZECHIA
Ezechia (medico, zelota originario di Gamala), un galileo pretendente al trono di Gerusalemme, scende in campo per
estromettere Ircano II. Il proconsole di Siria Gabinio interviene con le sue truppe, riportando l'ordine sul territorio.
Riferimento Storico:
CLEOPATRA
In questo anno Cleopatra VII diventa regina d'Egitto.
Riferimento Storico:
ANTIPATRO
Antipatro, controllore di Ircano II, in assenza di quest'ultimo, impegnato in una guerra contro i Parti, viene nominato
amministratore della Giudea.
Riferimento Storico:
ERODE ANTIPATRO
Erode Antipatro, figlio di Antipatro, amministratore della Giudea, nel corso di un ennesimo scontro, sconfigge ed uccide
in battaglia Ezechia.
Il posto di Ezechia viene preso dal figlio Giuda detto il Galileo.
[Nell'inserto che segue potete trovare chiarimenti sui brevi ma intricati sviluppi della Dinastia Erodiana.]
.>
. A + B = C + D = E + F = G
ERODE
1 + Cipro(A) = Fasael + Salampsio = Antipatro + . = .
Antipatro
2 . . . . . . . = Alessandro . . . .
3 . . . . . . . = Erode . . . .
4 . . . . . . . = Alessandra . . . .
Agrippa
5 . . . . . . . = Cipro(B) + Agrippa I =
II
6 . . . . . . . . . . . = Berenice
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7 . . . . . . . . . . . = Drusilla
8 . . . = Giuseppe + Olimpia = Mariamne(C) . . . .
9 . . . = Ferora + ignoto = tre figli . . . .
10 . . . = Salome + Giuseppe = Antipatro + Cipro(C) = ???
11 . . . . . + Costobaro = Berenice + Aristobulo = ???
12 . . . . . . . . . + Teudione = ???
13 + . . . . + Alessia = ??? . . . .
ERODE IL
14 . . . = . . . . . . . .
GRANDE
. A + B = C + D = E + F = G
ERODE IL Anti-
15 + Doris = + (ignota) = Div.figli . . . .
GRANDE patro
Mariamne Ales- Ales-
16 . + = + Glafira = . . . .
(A) sandro sandro
Tigrane IV
17 . . . . . . . = . . . .
(Armenia)
Aristo- Erode di Mariamne
18 . . . = + Berenice(1) = + = ???
bulo Calcide (C)
Agrippa
19 . . . . . . . = Agrippa I + Cipro(B) =
II
Bere-
20 . . . . . . . . . . . =
nice
21 . . . . . . . . . . . = Drusilla
Aristo-
22 . . . . . . . = + Iotape = ???
bulo
Erode
23 . . . . . . . = Erodiade + = Salome
Filippo
Erode
24 . . . . . . . . . + = ???
Antipa
Mariamne
25 . . . . . . . = . . . .
(D)
26 . . . = Salampsio + Fasael = ??? . . . .
Anti-
27 . . . = Cipro(C) + = ??? . . . .
patro
Mariamne Erode
28 . + = + Erodiade = Salome + Filippo = ???
(B) Filippo
29 . . . . . . . . . + Aristobulo = ???
Erode
30 . + Maltace = + Mariamne(E) = ??? . . . .
Archelao
31 . . . . . + Glafira = ??? . . . .
Erode (Figlia di
32 . . . = + = ??? . . . .
Antipa Areta IV)
33 . . . . . + Erodiade = ??? . . . .
Mariamne
34 . . . = Olimpia + Giuseppe = . . . .
(C)
35 . + Cleopatra = Filippo + Salome = ??? . . . .
36 . . . = Erode . . . . . . . .
37 . + Pallade = Fasael . . . . . . . .
38 . + Fedra = Rossana . . . . . . . .
39 . + Elpide = Salome . . . . . . . .
40 . + cugina(?) . . . . . . . . . .
41 . + nipote(?) . . . . . . . . . .
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- ERODE ANTIPATRO - Si considerava un discendente diretto del profeta Esaù ed era originario
dell'Idumea (regione a sud della Giudea). Aveva sposato Cipro(A), una principessa araba della tribù dei
Nabatei.
Nel 705(a.u.c) viene nominato amministratore della Giudea; manterrà questo incarico sino al 711(a.u.c.)
quando verrà assassinato. Sposato una sola volta, ha avuto 5 figli uno dei quali è Erode Il Grande.
- ERODE il GRANDE - Nato nel 680 e morto nel 750(a.u.c) all'età di 70 anni. E' una delle figure piu'
controverse della dinastia erodiana. Ben deciso a mantenere saldamente in pugno il potere, si libera dalle
congiure di palazzo facendo uccidere:
- la madre Cipro(A)
- la seconda moglie Mariamne(A) (nel 725 a.u.c.)
- il figlio primogenito Antipatro
- il figlio Alessandro
- il figlio Aristobulo
- il cognato Gionata (fratello di Mariamne(A))
- almeno altri 4 parenti prossimi
- decine di ufficiali della sua guardia personale, implicati in diverse congiure.
Con l'uccisione della moglie Mariamne(A) e del cognato Gionata la dinastia Asmonea si è praticamente
estinta.
Si è sposato 10 volte generando un numero imprecisato di figli (si dice: oltre 14).
Salito sul trono, nel 711(a.u.c.), come tetrarca (= capo di un quarto) della Giudea, nel 715(a.u.c.) viene
designato, da Ottaviano Augusto, re di tutte le provincie della Palestina. Congiure dinastiche a parte,
Erode il Grande si distingue anche per atti di insospettata generosità. Si tramanda che si travestisse da
popolano per mescolarsi al popolo e rendersi conto della sua miseria, e che abbia venduto buona parte
dei suoi averi per sfamare i poveri durante la carestia del 729-730(a.u.c.).
- ERODE (FILIPPO) - Figlio di Erode il Grande e di Mariamne(B), non ha mai avuto grandi incarichi. Vissuto
prevalentemente a Roma con la moglie Erodiade e la figlia Salomè.
- ERODE ARCHELAO - Figlio di Erode il Grande e di Maltace, alla morte del padre (750 a.u.c.) riceve da
Roma l'incarico limitato di Etnarca (= sovranità regionale limitata) della Idumea, Giudea e Samaria.
Manterrà tale incarico sino al 759(a.u.c) quando viene deposto ed esiliato da Ottaviano Augusto.
Sposato due volte con Mariamne(E) e con Glafira, si ignora il numero degli eventuali discendenti.
- ERODE ANTIPA - Figlio di Erode il Grande e di Maltace, alla morte del padre (750 a.u.c.), viene nominato
dai romani tetrarca della Galilea e della Perea. Manterrà l'incarico sino al 793 a.u.c. quando verrà deposto
ed esiliato da Caligola.
Sposato in prime nozze con una principessa araba (una figlia di Areta IV, re di Petra), si reca in visita a
Roma, dal fratello Erode (Filippo), e qui ha un colpo di fulmine. Rapisce la moglie del fratello, Erodiade e la
nipote Salomè e le conduce a Gerusalemme.
Scaccia dal palazzo la prima moglie (per questo Areta IV gli dichiara guerra e lo batte!) e vive "more
uxorio" con la cognata. Non ha avuto discendenti.
- (ERODE)FILIPPO IL TETRARCA - Figlio di Erode il Grande e di Cleopatra, alla morte del padre (750 a.u.c.)
riceve l'incarico di tetrarca della Traconide e della Iturea. Manterrà tale incarico sino al 787(a.u.c.) anno
della sua morte.
Sposa Salomè, figlia di Erode(Filippo) e di Erodiade. Non ha avuto discendenti.
- ERODE GIULIO AGRIPPA I - Figlio di Aristobulo e di Berenice, è nipote di Erode il Grande. Nel 791(a.u.c.)
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viene nominato da Caligola tetrarca delle regioni ad oriente del Lago di Tiberiade (il Golan). Mantiene
l'incarico sino alla sua morte avvenuta nel 797(a.u.c.)
Sposato con Cipro(B) genera tre figli: Agrippa(II), Berenice e Drusilla.
- ERODE AGRIPPA II - Figlio di Erode Giulio Agrippa I e di Cipro(B) è pronipote di Erode il Grande.
Nominato re dai romani nel 802(a.u.c) rimane in carica sino all'844(a.u.c.). Non ha mai avuto poteri effettivi;
era una carica più che altro onorifica.
005 - MATRIMONIO
Gioacchino ed Anna si sposano.
(Rif. 025,035,050)
Riferimento Storico:
MORTE DI ERODE ANTIPATRO
Erode Antipatro viene assassinato; gli succede il figlio Erode il Grande, come Tetrarca della Giudea.
Riferimento Storico:
ERODE IL GRANDE SUL TRONO
Erode il Grande viene nominato re delle seguenti provincie della Palestina (Canaan): Giudea, Galilea, Samaria,
Decapoli e Transgiordania.
Ircano II, rientrato dalla prigionia, viene assassinato con tutti gli altri discendenti degli Asmonei.
Riferimento Storico:
DISTRUZIONE DI QUMRAN (Prima versione)
Un violento terremoto distrugge Qumran, sede della più importante comunità essena. L'insediamento viene
abbandonato per qualche decina di anni.
Parlando di esseni, conviene anticipare qualche notizia su quella che è stata, per la chiesa, una delle più
imbarazzanti scoperte degli ultimi anni.
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economici, finanziari e politici.
La prima scoperta risale al 1947 ed è stata fatta casualmente da un pastore beduino, in una grotta in
località Khirbet Qumran, sulla riva occidentale del Mar Morto; consisteva in 7 rotoli completi,
contenuti in giare di terracotta, nonchè altri frammenti, molti dei quali venduti dai beduini sul mercato
clandestino delle antichità. Successivamente la zona venne battuta alla ricerca di nuovi reperti; le
grotte esplorate furono 270 e, si dice, ma non è certo, che i rotoli ritrovati siano stati oltre 40 ai quali
vanno aggiunti altri 800 reperti.
Si suppone che questi reperti fossero stati sepolti nell'imminenza della guerra giudaica e trattasi di
scritti prodotti, in linea di massima nella prima metà del I secolo (e.v.).
Per una serie di disgraziate circostanze (guerre in Israele), i primi rotoli e l'autorizzazione a nuove
ricerche furono affidate alla cosidetta "banda del domenicano", capeggiata dal monaco DE VAUX e
ben presto tutti i reperti finirono nelle mani di questa presunta "commissione di esperti" che avrebbe
avuto il compito di tradurli e renderli di pubblico dominio.
Il contenuto dei rotoli fu ritenuto esplosivo non tanto perchè contenenti particolari notizie sul
cristianesimo (in fondo sono tutti testi ebraici), ma perchè riportavano alla luce quella realtà essena
che la chiesa ha sempre voluto artatamente ignorare. Quindi, in combutta con il Vaticano e con la
forzata connivenza del governo israeliano, che aveva altri gravi problemi per le mani, la commissione,
per 50(!) anni non fece quasi nulla se non occultare tutto il materiale impedendone anche la
riproduzione fotografica. Il materiale venne classificato in due categorie:
- reperti biblici
- reperti settari (questi ultimi naturalmente top secret)
e solo nel 1996, dopo una ennesima protesta di studiosi ed accademici di tutto il mondo ed una
interrogazione presso il Parlamento d'Israele, si cominciarono a diffondere le prime copie
fotografiche dei documenti. Cinquanta anni di protervo e interessato occultamento di un patrimonio
storico!
Tra i rotoli più importanti ed oggi noti, vanno segnalati:
- Apocrifo della Genesi
- Rotolo del Tempio
- Rotolo della guerra
- Commentario ad Abacuc
- libro dei Giubilei
- Regola dell'assemblea
- Regola della comunità
- Rotolo di rame
- Documento di Damasco
- ed altri
Il rotolo di rame è particolarmente importante perchè contiene un inventario criptato di tutti i tesori del
Tempio, nascosti dai sacerdoti, in 64 nascondigli segreti, in previsione dell'attacco romano a
Gerusalemme.
Il Documento di Damasco, già noto per una copia rivenuta al Cairo molti anni prima, è importante
perchè lascia chiaramente intendere come "Damasco" fosse in realtà uno dei tanti nomi che
indicavano la comunità essena di Qumran.
Attualmenti questi reperti sono esposti al pubblico nello speciale padiglione SHRINE OF THE BOOK (
il Santuario del Libro) dello Israel Museum di Gerusalemme.
Se giudichiamo quanto raccontano il Nuovo Testamento, i Vangeli e gli Atti degli Apostoli come fatti
storici indiscutibili, allora è impossibile rendere giustizia, in senso scientifico ai Rotoli. E' la dottrina
cristiana in realtà a dettare le regole. (P.R.Davies)
(Rif. 347,772,374,376)
B - IL PAPIRO MAGDALEN
A proposito di questo papiro, uno studioso ci manda la seguente segnalazione che riteniamo un utile
complemento a quanto esposto in merito ai reperti di Qumran.
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Ho da poco letto un libro,(Testimone oculare di Gesù - Carsten P. Thiede e Mattew D'Ancona) dove si
parla di tre frammenti di codice di papiro, trovati nel 1901 a Luxor da un cappellano inglese, che poi li
donò all'Università di Oxford, dove aveva studiato, appunto all'Istituto Magdalen. Questi frammenti
sono stati studiati anche con il microscopio a scansione laser, per individuare anche le minime tracce
di inchiostro, oltre che comparandoli con molti altri manoscritti, in particolare quelli di Qumran.
Gli autori parlano anche del frammento 7Q5 di Qumran analizzato in modo analogo. Com'è noto è
accertato che 7Q5 contiene un brano del Vangelo di Marco. Ebbene i tre frammenti contengono brani
del Vangelo di Matteo. L'esame al radiocarbonio non è stato fatto perchè i frammenti sono troppo
piccoli e comunque il margine di errore, 10% circa, lo rende inutile.
Comunque il confronto paleografico dice che la scrittura risale allo stesso periodo di alcuni testi greci
di Qumran, quindi anche 7Q5, e di alcuni frammenti trovati ad Ossirinco; questi ultimi possono essere
datati con certezza al 66 d.C. mentre per i testi di Qumran non ci sono problemi, non sono posteriori al
70 d.C. In altre parole sembra che i Vangeli di Matteo e di Marco esistessero come tali nel primo secolo
d.C. Probabilmente nella prima metà, visto che alla fine del I sec. e l'inizio del II, lo stile di scrittura
sarebbe stato leggermente diverso.
Questo non dà, come ammettono gli autori, attendibilità storica ai Vangeli in senso moderno, però è
evidente che per costruire un mito simile in pochi decenni doveva esserci un ambiente culturale molto
vivace.
(F. Fornasier)
Il fatto che lascia alquanto perplessi è come siano stati "datati" alcuni di questi frammenti e come
sono stati interpretati i segni che essi riportano.
Sulla datazione fatta con il radiocarbonio (non sempre possibile) su frammenti tanto piccoli, il
margine di errore sposta il periodo di più/meno due secoli, quindi praticamente inutili quando si vuole
giocare sui quei limiti molto ristretti che farebbero comodo alla chiesa.
Quanto all'estrapolazione di interi brani, attribuiti poi a Tizio o Caio, da qualche sparuta decina di
caratteri visibili e leggibili riportati sui frammenti stessi, il risultato dipende sempre dalla buona
...volontà e dal condizionamento di chi estrapola; si ha l'impressione, a volte, che si tratti di esercizi
da ...Settimana Enigmistica!
C - POSTILLA - In data 10/9/2001, sul quotidiano LA STAMPA, pag. 11, sono apparsi alcuni articoli nei
quali si annuncia l'intenzione della chiesa di "ritoccare" la Bibbia alla luce di quanto contenuto nei
rotoli scoperti a Qumran; gli stessi per 50 anni gelosamente nascosti. Si sta profilando una ennesima
e disinvolta manipolazione di quella che viene comunemente propinata come "parola di Dio".
Si afferma anche che, probabilmente, Gesù ha vissuto con gli Esseni per 18 anni, nella comunità di
Qumran; questo farebbe del nostro personaggio un capo partigiano, un guerrigliero a tutti gli effetti
come ipotizzato da alcuni studiosi da almeno un secolo prima!!!
(Rif. 450)
Riferimento Storico:
LA FORTEZZA ANTONIA
Erode il Grande inizia la costruzione della Fortezza Antonia (Torre Antonia) situata su uno dei lati del Tempio. La
fortezza diverrà sede del presidio romano di Gerusalemme.
Il testo riporta una mappa di ""GERUSALEMME" mediante la quale potete avere un'idea della città, come
si presume fosse ai tempi della nostra cronologia. (Anno 800 a.u.c.)
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Riferimento Storico:
NOZZE DI CLEOPATRA
Cleopatra VII sposa Antonio
Riferimento Storico:
SUICIDIO DI CLEOPATRA
Cleopatra VII ed Antonio si suicidano. L'Egitto passa sotto il diretto controllo di Roma e diventa una Provincia
dell'Impero.
Secondo le tradizioni e la legge ebraica di allora, la sterilità era considerata una maledizione divina e pertanto
invalidante per coloro che ricoprivano una carica pubblica o di natura religiosa (sacerdoti). La sterilità della moglie
era un valido motivo per l'annullamento del matrimonio. Si riteneva che un individuo sterile e quindi maledetto da
YHWH offendesse, con la sua presenza nel Tempio, la divinità. Per le donne, inoltre, era un segno della maledizione
divina anche rimanere semplicemente nubili e vergini. La religione cristiana ha, con il mito di Maria, capovolto questo
concetto.
L'episodio è comunque strano; se veramente Gioacchino era uno dei maggiori contributori del Tempio come poteva
il clero rifiutare le sue consistenti offerte? Perchè lo suocero Isachar non ha agito con maggiore discrezione?
Pare poi che le sacre scritture considerassero, come maledetto, anche chi in Israele non generasse figli maschi.
Resta comunque il mistero su quali erano i reali contrasti tra i due.
PASQUA - 14/15 di Nisan - (Dio è passato). Ricorda e commemora la liberazione dalla schiavitù
d'Egitto. E' una festa mobile che si celebra tra metà Marzo e metà Aprile. La celebrazione e'
immediatamente seguita dalla festa degli Azzimi che dura 7 giorni.
PENTECOSTE - Sette settimane dopo Pasqua - (Il cinquantesimo). Si celebra 50 giorni dopo la
Pasqua. Durante la festa il sommo sacerdote offriva al Tempio pani confezionati con farina di grano
nuovo. Durata un giorno.
CAPANNE - 15-23 di Tisri - (Tabernacoli). Si celebra sei mesi dopo la Pasqua, a inizio di Ottobre e dura
8 giorni. Ricorda e commemora la costruzione delle capanne da parte degli ebrei in fuga dall'Egitto.
JOM KIPPUR - 10 di Tisri - (Espiazione e perdono). Al decimo giorno del settimo mese. E' la cerimonia
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- 10 di Tisri - (Espiazione e perdono). Al decimo giorno del settimo mese. E' la cerimonia
dell'espiazione collettiva delle colpe di tutta la comunità. A quei tempi i peccati venivano
metaforicamente caricati su di un animale (capro espiatorio) oppure anche su di un criminale od uno
schiavo. In seguito la vittima veniva spinta a morire nel deserto.
Questa pratica del capro espiatorio (Hazazel) è stata copiata da analoghi riti egiziani.
Durante alcune di queste feste gli ebrei maschi erano tenuti a recarsi in pellegrinaggio a
Gerusalemme e versare l'obolo al Tempio, di mezzo siclo d'argento.
(Rif. 172)
Chi non poteva muoversi doveva comunque versare l'obolo ai collettori disposti presso le Sinagoghe
periferiche.
Mezzo siclo d'argento era il corrispettivo di una giornata e mezza di lavoro; il tributo era dovuto tre volte
l'anno in occasione della Pasqua, Pentecoste e festa delle Capannne
Si ritira sotto una tenda nel deserto digiunando per 40 giorni e 40 notti.
(Rif. 035)
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(Rif. 025,035,045,050)
N.B. - Nel 730(a.u.c.) non esisteva in città una Porta Aurea. Gli autori fanno probabilmente riferimento alla Porta d'Oro
(Porta di Susa?), che verrà aperta durante la ricostruzione del Tempio, ordinata da Erode il Grande nel 734(a.u.c.).
Di questa straordinaria annunciazione è stata data "sicura" conferma, nel 1854, da Pio IX che, con il dogma
dell'Immacolata Concezione, ha definito Maria come persona umana concepita senza peccato.
Questo lascia quindi intendere che anche il coito pur con intento procreativo, predicato dalla chiesa, sia comunque
un peccato.
015 - IL BANCHETTO
Gioacchino invita un gran numero di amici e conoscenti ad un grandioso ricevimento per festeggiare il
suo ritorno ed il prossimo lieto evento.
(Rif. 045)
Error Summary
Riferimento Storico:
LA COSTRUZIONE DEL NUOVO TEMPIO
Erode Il Grande ordina il rifacimento del Tempio di Gerusalemme.
Si trattava probabilmente di una scuola di elite, retta dai sacerdoti e destinata all'educazione delle ragazze di un certo
rango: figlie di re, di sacerdoti e di alti dignitari.
Non è chiaro dove la scuola fosse dislocata; certo non nel Tempio che, distrutto da Nabucodonosor nel 167(a.u.c.),
doveva essere, nel 734(a.u.c.), per condizioni e struttura, alquanto modesto. La costruzione del nuovo Tempio,
iniziata in questo anno e terminata negli anni 785-790(a.u.c.), sicuramente dopo la morte di Gesù, non poteva ospitare
nel suo interno una scuola di questo genere.
Nelle sue linee essenziali, questa scuola doveva essere simile ad analoghe istituzioni greche, dove l'istruzione
comprendeva anche oratoria, poesia, pittura, musica e per finire con la danza, l'educazione fisica ed il tiro con l'arco.
Maria entra nella scuola del Tempio a pieno titolo in quanto figlia di Gioacchino, uno degli uomini più ricchi della
Palestina e nipote di Isachar, sommo sacerdote.
(Rif. 130)
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ANNO 19 (a.e.v.) - 735 (a.u.c.)
026 - PRE-ANNUNCIAZIONE
Nel Tempio, appare a Maria un angelo, il quale si abbandona prima ad una serie di singolari prodigi e poi
le annuncia che, tempo tre anni, concepirà un figlio destinato a salvare il mondo. Maria ha ora 12 anni.
(Rif. 100)
Infatti, durante la permanenza nel Tempio, ha fatto voto di verginità, in contrasto con le comuni credenze che
ritenevano tale stato una maledizione divina.
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Muore la prima moglie di Giuseppe, dopo 49 anni di matrimonio. Giuseppe ha ora 89 anni.
(Rif. 055)
031 - IL SORTEGGIO
Le versioni sull'evento sono discordanti.
In sintesi: il sommo sacerdote, ispirato da un angelo, emana un bando in tutta la Giudea ordinando a
celibi e vedovi di presentarsi al Tempio muniti di bastone personale (o tavoletta con inciso il nome).
Maria e le 12 vergini vengono esibite in pubblico; si ritirano i bastoni (tavolette) lasciando il compito di
decidere l'affidamento alla potestà divina.
I bastoni (tavolette) vengono poi restituiti ai legittimi proprietari con la relativa indicazione dell'avvenuta
assegnazione.
Dal bastone (tavoletta) di Giuseppe esce una colomba bianca, quale segno di particolare favore divino,
essendogli stata assegnata in custodia (e in previsione di future nozze) Maria.
(Rif. 025,035,045,050)
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Su quello che poteva essere il rapporto pre-matrimoniale o matrimoniale tra Giuseppe e Maria la chiesa non è mai
stata chiara. Su questo particolare ci soccorre la segnalazione di un nostro collaboratore:
Ho letto che gli ebrei, quando si sposavano, facevano un fidanzamento seguito da un primo matrimonio; e se la donna
restava incinta, facevano un secondo definitivo matrimonio. Nel periodo tra il fidanzamento ed il primo matrimonio la
ragazza era chiamata "almah", che erroneamente è stato tradotto con "vergine" nel caso della madre di Gesù. Durante
(o poco tempo prima?) i due matrimoni, la donna ungeva il marito con olio profumato e le due unzioni, raccontate nei
Vangeli, sarebbero da interpretare in questo senso.(F.Fornasier)
La verginità, per gli ebrei, era comunque una condizione sine qua non per il matrimonio; la sua mancanza era motivo
di divorzio e, in casi più gravi, motivo di condanna a morte della ragazza mediante lapidazione.
Sefforis era la capitale in costruzione di Erode Antipa, distante qualche chilometro da Nazaret(?). Successivamente
venne chiamata Tiberiade in onore di Tiberio Imperatore.
La privazione della parola, anzichè nove mesi, sarebbe durata solo tre giorni.
(Rif. 135)
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ANNO 7 (a.e.v.) - 747 (a.u.c.) * GESU': ANNI 0
Invece, stando al Vangelo di Giuda, Gesù (l'Autogenerato?) sarebbe figlio della Grande Dea Madre Barbelo che lo
avrebbe concepito mediante un penetrante sguardo del Dio primitivo, unico e ineffabile, da non confondersi con El, il
dio dell'Antico Testamento.
(Rif. 475)
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gli offriva, come locuste e miele selvatico.
Intorno ai 30 anni inizia a predicare, lungo il Giordano (nei pressi di Gerusalemme), praticando il battesimo e
profetizzando l'avvento di un nuovo messia.
Aspramente critico nei riguardi di Erode Antipa e del suo concubinaggio con la cognata Erodiade, viene arrestato e
rinchiuso nella fortezza di Macheronte, sulla sponda orientale del Mar Morto. Dopo parecchi mesi di carcere,
Erodiade e la figlia Salomè ottengono, da Erode Antipa, che venga decapitato. (Presumibilmente nell'Agosto del 781
(a.u.c.))
(Rif. 015,135)
Una nota estemporanea. Sono in molti a meravigliarsi del fatto che Giovanni Battista si nutrisse di locuste mentre
trovano perfettamente naturale che i francesi vadano pazzi per le lumache alla parigina.
Le locuste sono, ancora oggi, consumate in alcuni paesi dell'Africa sud-orientale. Naturalmente vengono saltate in
padella con un filo d'olio, sino a renderle croccanti; un pizzico di sale e spezie secondo i gusti. Pare che anche gli esseni
non le disdegnassero.
Il problema, forse, non è quello di mangiarle ma di.... acchiapparle.
Oggi, nei territori meridionali dell'Iraq, esiste ancora una setta che non riconosce la supremazia di Gesù ma che
segue, con scrupolo e convinzione, gli insegnamenti di Giovanni il Battista. Sono comunemente detti Mandei, ma essi
si definiscono Nazareni (Nazorei) con riferimento all'omonima antichissima setta e non alla città di Nazaret.
Che a quei tempi qualcuno si vantasse di discendere in linea retta da Davide è una cosa che lascia alquanto perplessi.
Stando alla lettera di ciò che è riportato nella Bibbia (Libro dei Re) questo Davide sarebbe stato uno dei piu' efferati
farabutti che la storia ci abbia tramandato. Il fatto che sia riuscito a sedersi su di un trono non toglie nulla alla sua
mostruosa protervia. Tanto per paragone: è come se oggi qualcuno si vantasse di discendere da Hitler. Resta
comunque il fatto che non esiste nessuna prova archeologica o storica dell'esistenza del regno di Davide. Nessun
testo contemporaneo del Medio Oriente ne parla; si tratta di uno dei tanti miti inventati dagli autori della Bibbia.
(Rif. 130)
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disonore ed anche il ridicolo, escogitando alcune possibili soluzioni quali:
il ripudio
l'occultamento di Maria in un luogo segreto
la pubblica denuncia dell'inganno (soluzione drastica che avrebbe potuto comportare anche la
lapidazione della ragazza).
(Rif. 025,035,045,050,055)
Giacomo, nel suo proto-vangelo, dà una versione dei fatti un po' diversa:
"quando Maria rimase incinta durante un'assenza del marito, e quello se ne lamentò, i sacerdoti fecero bere ad
ambedue l'acqua di gelosia e tutti e due furono dichiarati innocenti".
(Rif. 025)
Error Summary
Resta comunque un fatto strano: i redditi dovrebbero essere rilevati nel luogo dove vengono prodotti senza provocare
estesi spostamenti della popolazione.
Altro fatto inspiegabile è il motivo per cui Giuseppe si sia messo in viaggio per ottemperare al decreto di Ottaviano
Augusto che riguardava solo la Giudea. Se Giuseppe e famiglia vivevano a Nazaret, presunta località del regno
autonomo di Galilea, allora erano cittadini di questo regno, governato da Erode Antipa e che nulla aveva a che vedere
con questo censimento fiscale.
A rigor di logica Giuseppe doveva pagare le tasse nel suo territorio di residenza e cioè al fisco di Erode Antipa,
organizzato mediante i suoi "pubblicani", che poi era tenuto a versare una quota di questi tributi a Roma.
Altrimenti non si spiega la figura del pubblicano Matteo.
(Rif. 855)
Secondo E.B.Szekely:
Dobbiamo prima di tutto stabilire quali città NON sono state quelle di nascita. Gesù non è nato a Betlemme di Giudea
che fu scelta per accordarsi con la Legge mosaica e con quanto contenuto in alcune profezie.
Betlemme è stata scelta anche per motivi di opportunità dinastiche e di legittimazione messianica.
Non è neanche nato a Nazaret. Il nome reale della città natale è stato eliminato. Il nome storico e la posizione
geografica del luogo di nascita di Cristo e' GAMALA......
(Rif. 362)
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Un altro eminente Autore, che concorda sul percorso Nazaret-Betlemme, sostiene trattarsi di una "giovane coppia" e
ci descrive Giuseppe come uomo robusto (....)che non dimostra più di 20 anni, mentre a Maria attribuisce un'età di
circa 15 anni.
E' una versione che si discosta notevolmente dalle comuni credenze e che vale la pena segnalare in quanto l'Autore,
oltre che giornalista, risulta membro di alcune Accademie Pontificie di Roma.
(Rif. 378)
Un'altra perplessità: se Betlemme era il luogo di origine di Giuseppe è ragionevole pensare che ci fosse qualche
parente, conoscente o amico in grado di ospitare la coppia, evitando loro di finire in una stalla.
Durante il viaggio Maria ha delle strane visioni che alterano il suo comportamento. Un angelo, apparso
all'improvviso, tranquillizza i viaggiatori.
(Rif. 025,035)
Il viaggio verso Betlemme è iniziato a Gerusalemme (percorso Km 10)
(Rif. 035,040,045,055)
In questo caso Gesù è sfuggito al censimento? Sarebbe rimasto uno sconosciuto non censito?
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Il parto è avvenuto dopo sette mesi di gravidanza e non al nono mese
(Rif. 070)
da diversi angeli
(Rif. 035)
dall'arcangelo Gabriele
(Rif. 135)
Il parto è stato del tutto indolore ed è avvenuto a mezzanotte circa. Alla nascita Gesù aveva occhi
azzurro scuro e capelli chiari.
(Rif. 995)
Eva (sic!) la compagna di Adamo, (riscattata al cospetto di Dio dalla prodigiosa nascita) e
da Salomè (?)
(Rif. 045)
Una delle levatrici ha voluto constatare di persona il permanere della verginità di Maria dopo il parto.
Per punizione la sua mano è stata rinsecchita; successivo pentimento, perdono e guarigione. Chi era
l'incredula:
Salomè
(Rif. 025,035,045)
una vecchia
(Rif. 040)
Dopo i Concilii di Costantinopoli del 553 e quello Lateranense del 649(e.v.), i dubbi sulla verginità di Maria sono stati
"definitivamente" dissipati. I Concilii stessi hanno "decretato" la perpetua ginecologica verginità di Maria: ante
partum, in parto, post partum.
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- Nell'anno 748(a.u.c.)- inverno, si è verificata una congiunzione di Giove con Saturno, nella costellazione dei Pesci.
Quando questo fenomeno accade, l'unione delle due sorgenti luminose riflesse produce una luminosità pari a 5 volte
la loro somma, per un normale effetto di diffrazione della luce. Il fenomeno è ripetitivo e si manifesta, puntualmente
ogni 854 anni.
- Nell'anno 749(a.u.c.)- primavera, è avvenuta un'altra congiunzione di Giove, Saturno e Marte, sempre nella
costellazione dei Pesci. Keplero, a suo tempo, ha studiato questo fenomeno, determinandone la frequenza in 794
anni, 4 mesi e 12 giorni.
Questi eventi, che si sono verificati a pochi mesi di distanza l'uno dall'altro, hanno probabilmente messo in moto
astronomi ed astrologi dell'epoca, determinati a spostarsi per studiare il fenomeno a loro agio.
La chiesa non ha mai precisato chi fosse il proprietario del bue. Quanto all'asino si presume fosse quello di
Giuseppe.
Esegue l'operazione una vecchia ebrea che si prende come ricordo, anche il cordone ombelicale
(??) di Gesù e lo conserva in una ampolla di olio di nardo. Successivamente, questa ampolla verrà
acquistata da "Maria la peccatrice", la quale se ne servirà per l'unzione, riportata in seguito.
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Internet Information Services 7.5
Error Summary
Il sacrificio delle tortore prevedeva che l'officiante le uccidesse aprendo loro la testa con l'unghia del pollice.
(Lev.1/14)
Comunque gli è andata bene! La primitiva "Legge mosaica" prescriveva l'uccisione del primogenito all'ottavo giorno
di vita.
IL NOME DI GESU'
Una tabella che riporta alcuni dei nomi e degli appellativi con i quali viene comunemente indicato il personaggio
GESU'.
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Messia figlio .
di Maria Al Masih
. .
Ibin-e-Maryam
Figlio di Pandira (2) . Yesu Bar Pandira . .
Figlio di Jochanam (3) . Yesu Bar Jochanam . .
Figlio di prostituta . Yesu Bar Stada . .
Falegname . Ben Charsch Etaim . .
Resuscitato . . . .
Signore . . . .
.
Pesce (Acronimo) . . Ichthys
Colui che ... . Otho Isch . .
Un certo ...
. Pelomi . .
Quel tale ...
Appeso
. Talui . .
(crocifisso)
Immach Schemo
Maledetto . . .
Vezikro (ISCHV)
Profeta Issa . . . Al Nabi Issa
Parola di Dio . . . Kalimat Allah
Spirito di Dio . . . Ruash Elohim
(1) Il termine deriva da "Nazir" (il separato) un termine che, a quei tempi, indicava l'appartenenza ad una particolare
setta.
(2) Per Pandira/Pandera/Pantera: Vedi Genitori Gesù
(3) Per Jochanam: Vedi Genitori Gesù
NOTA - Di quale tribù parla Luca? La tribù di Aser era scomparsa, assieme ad altre 10, dopo la distruzione del regno
d'Israele e la deportazione a Babilonia
(-586 e.v.).
Alcuni autori sostengono che i Magi siano arrivati nella tarda primavera dell'anno 748(a.u.c.) o, addirittura, due anni
dopo la nascita.
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astrologi
astronomi
esoteristi
indovini
maghi
principi
regnanti
sacerdoti esseni
sacerdoti di Zoroastro
e quanto altro si vuole.
Si racconta fossero tre fratelli:
MELKON = re dei persiani
GASPAR = re degli indi
BALTHASAR = re degli arabi
oppure che fossero:
MELCHIORRE (Ram, Melkon), discendente di SEM, maharaja indiano; cede il governo a suo
fratello e parte con il compagno di viaggio ed amico Tsekinata.
GASPAR(R)E (dall'iranico Gashspar), discendente di CAM, re dell'Armenia; era un seguace della
dottrina di Zoroastro. Abdica, in favore del fratello Ntikran, per dedicarsi ai suoi studi ed alle sue
ricerche.
BALDASSARRE (Balthasar, Valtasassour), discendente di JAFET. Era un re arabo.
Nei primi secoli del cristianesimo alcune sette hanno dibattuto per decenni per stabilire se i magi si
conoscevano tra di loro, prima di iniziare il viaggio, oppure se si sono incontrati per la prima volta a
Gerusalemme; discussione veramente fondamentale!
Altre sette primitive hanno sostenuto, per qualche tempo, che i magi fossero 2, oppure 4, oppure 12
come gli apostoli, oppure 60.
Una menzione a parte merita il Mago Artaban, proveniente dal nord Europa. Vari inconvenienti
ritardarono il suo viaggio ed arrivò a Gerusalemme dopo 33 anni, in tempo per vedere Gesu in croce.
Tra le tante leggende si ricorda anche il ritrovamento dei corpi dei Magi, da parte di Elena, madre di
Costantino, nel 315 e.v. In prima istanza sarebbero stati trasferiti a Costantinopoli, poi a Milano come
dono al vescovo Eustorgio. Dopo la conquista di Milano, ad opera di Federico Barbarossa, i resti
vennero trasferiti nella cattedrale di Colonia, dove oggi si dovrebbero trovare. (?)
Uno studio interessante identifica i Magi come sacerdoti della setta essena, che avrebbero accolto
nella loro comunità il bambino Gesù, figlio illegittimo di una donna (Maria?), la quale sarebbe stata
ripudiata dal marito per aver commesso adulterio con un soldato romano di nome Pantera.
Era usanza comune dare rifugio nella comunità ai bambini ed alle donne abbandonate.
Il compito dei Magi, nella comunità essena, era quello di scrutare il cielo per individuare la stella che
avrebbe dovuto annunciare l'arrivo del Messia di Aronne.
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l'agnello di dio, la colomba, ecc.
Sin verso il 1950 l'elargitore di doni natalizi era un certo "Gesù Bambino", un patetico personaggio
che le nuove generazioni ormai non ricordano, al quale era necessario scrivere una letterina di buoni
propositi e di attaccamento alla fede, per ricevere qualcosa in dono.
E' persino inutile rammentare che l'usanza di scambiarsi (o elargire) doni durante il solstizio
d'inverno, ha origini antichissime e rientra nelle consuetudini di tutti i culti primitivi che hanno
preceduto il cristianesimo. Persino i cinesi avevano il loro "babbo-natale": Shengdan Laoren.
In questi ultimi anni abbiamo assistito a molteplici manifestazioni di malcelato dispetto, da parte del
clero, per le celebrazioni "pagane" di Hallowe'en, difficilmente recuperabili da parte della chiesa;
figuriamoci poi la Befana!
Resta il fatto che intorno a queste manifestazioni circola una montagna di denaro e dove c'è odor di
soldi la chiesa non può restare indifferente:
dona nobis partem!
(Rif. 790,755,757,485)
Caspita! In questo caso i 3000 uomini, che componevano l'esercito di occupazione romano in Palestina, devono aver
avuto qualche serio problema, ma la storia non ne fa cenno.
077 - IL TERREMOTO
Erode non è soddisfatto di quanto i Magi gli hanno riferito ed ordina alle sue guardie di arrestarli.
All'improvviso un grande terremoto scuote il palazzo e lo fa crollare provocando 62 morti.
(Rif. 045)
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078 - LIBERAZIONE / CONGEDO DEI MAGI
I sudditi, terrorizzati, implorano Erode di liberare i Magi, a scanso di altre sciagure. Erode libera/congeda
i Magi pregandoli di informarlo, non appena trovato il bambino, perchè anch'egli desidera rendergli
omaggio.
(Rif. 005,035,045)
Tre libbre per ciascuna qualità corrispondenti a circa un chilogrammo. La mirra è una resina orientale utilizzata come
balsamo curativo, come analgesico o per la composizione e la conservazione dei cadaveri.
La strage degli innocenti è un evento mai accaduto e che non poteva accadere.
In primo luogo: un evento del genere avrebbe lasciato una traccia negli annali storici.
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In secondo luogo: Erode il Grande non poteva permettersi tanto; le sue azioni erano sorvegliate, controllate e
condizionate dagli occupanti romani.
Terzo: i romani ci tenevano all'ordine pubblico e non avrebbero corso il rischio di una sommossa popolare,
giustificata solo dalle futili paure di Erode.
Infine, la strage degli innocenti è una vecchia fandonia, mutuata da antiche mitologie orientali e inserita ad arte in
questo contesto.
Per quanto non esistano riferimenti storici o cenni di alcun genere, un autore, tenuto conto della presunta
consistenza della popolazione di Betlemme, ha valutato in 20-25 il numero dei bambini maschi che avrebbero potuto
essere uccisi, se la strage fosse avvenuta nei termini descritti da alcuni vangeli.
(Rif. 352)
Quì l'autore fa una gran confusione ed inserisce in questo contesto un evento accaduto 75 anni dopo!
Durante l'assedio di Gerusalemme (823 a.u.c.) un sacerdote di nome Zaccaria, figlio di Barac, venne ucciso nel
Tempio da un gruppo di militanti zeloti.
Lo Zaccaria di questo evento aveva nel 748 a.u.c. 122 anni; se quello ucciso nel 823 a.u.c. fosse stato la stessa
persona avrebbe dovuto avere ben 197 anni!
(Rif. 185)
092 - I DRAGHI
Alla fine del primo giorno di viaggio la famiglia decide di riposare in una grotta. Dalla grotta escono
improvvisamente numerosi draghi, con grande spavento dei viaggiatori.
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Il neonato Gesù, che era in braccio alla madre, scende e si avvicina tranquillamente ai draghi che
all'inizio lo adorano e poi si allontanano discretamente.
(Rif. 035)
Teletrasporto a parte, il viaggio da Betlemme ai confini con l'Egitto, a dorso d'asino, non richiedeva più di 8-10 giorni.
Error Summary
Error Summary
111 - AL CAIRO
Secondo l'autore del Vangelo Arabo-Siriaco, Gesù, Giuseppe e Maria avrebbero sostato a lungo in un
quartiere del Cairo (Misr-Mesrin). Durante questa permanenza sarebbero stati fatti parecchi miracoli dei
quali si è persa memoria.
(Rif. 040,045)
Riferimenti Storici:
MORTE DI ERODE IL GRANDE
Il 13 marzo muore a Gerico Erode il Grande. Aveva 70 anni.
(Rif. 780)
COSTITUZIONE DI TETRARCHIE
I romani dividono la Palestina in tetrarchie ed affidano ad Erode Archelao l'incarico limitato di tetrarca della Giudea.
RICOSTRUZIONE DI QUMRAN
Dopo la morte di Erode il Grande la comunità esseno-zelota rioccupa il territorio e ricostruisce l'insediamento di
Qumran, precedentemente distrutto.
RIVOLTE
La datazione è incerta. In questo anno sarebbero scoppiate alcune rivolte, sgominate dal deciso intervento del
Governatore Quintilio Varo. Esse sarebbero state guidate da:
Giuda il Galileo che, sconfitto, si rifugia sulle montagne del Golan;
Simone di Perea, sconfitto e crocifisso;
Athrongas, sconfitto e crocifisso.
(Rif. 995)
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Erode il
-13 741 Ottav.Augusto M.Tizio .
Grande
Sanzio Erode il
-9 745 Ottav.Augusto .
Saturnino Grande
Erode il
-6 748 Ottav.Augusto Quintilio Varo Sabino ?
Grande
Erode
Antipa+
-4 750 Ottav.Augusto Quintilio Varo .
Archelao+
Filippo
Erode
Antipa+
1 754 Ottav.Augusto Gaio Cesare .
Archelao+
Filippo
Erode
Antipa+
4 757 Ottav.Augusto Vol.Saturnino .
Archelao+
Filippo
Erode
Sulpicio
6 759 Ottav.Augusto Coponio Antipa+
Quirino
Filippo
Erode
Sulpicio Marco
9 762 Ottav.Augusto Antipa+
Quirino Ambibulo
Filippo
Erode
12 765 Ottav.Augusto C.M.Cretico Annio Rufo Antipa+
Filippo
Erode
14 767 Tiberio C.M.Cretico Annio Rufo Antipa+
Filippo
Erode
15 768 Tiberio C.M.Cretico Valerio Grato Antipa+
Filippo
Erode
Ponzio
26 779 Tiberio C.M.Cretico Antipa+
Pilato
Filippo
Ponzio Erode
34 787 Tiberio C.M.Cretico
Pilato Antipa
Ponzio Erode
35 788 Tiberio L.Vitellio
Pilato Antipa
Erode
36 789 Tiberio L.Vitellio Marcello
Antipa
Erode
37 790 Caligola L.Vitellio Marullo
Antipa
40 793 Caligola P.Petronio E.Capitone .
Erode
41 794 Claudio I P.Petronio ?
Agrippa I
Erode
42 795 Claudio I . .
Agrippa I
Erode
44 797 Claudio I . Cuspio Fado
Agrippa I
Tiberio
46 799 Claudio I . .
Aless.
Ventidio
48 801 Claudio I . .
Cumano
Ventidio Erode
49 802 Claudio I .
Cumano Agrippa II
Antonio Erode
52 805 Claudio I .
Felice Agrippa II
Antonio Erode
54 807 Nerone .
Felice Agrippa II
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Erode Antonio
55 808 Nerone C.U.Quadrato
Agrippa II Felice
Erode
60 813 Nerone . Porcio Festo
Agrippa II
Erode
62 815 Nerone . Albino
Agrippa II
Cestio Gallo Gressio Erode
64 817 Nerone
? Floro Agrippa II
Erode
66 819 Nerone . Tito
Agrippa II
Erode
68 821 Galba ecc. . Tito
Agrippa II
Erode
69 822 Vespasiano . Tito
Agrippa II
Lucilio Erode
70 823 Vespasiano .
Basso Agrippa II
Erode
73 826 Vespasiano . Flavio Silva
Agrippa II
Erode
74 827 Vespasiano . .
Agrippa II
Erode
79 832 Tito . .
Agrippa II
Erode
81 834 Domiziano . .
Agrippa II
91 844 Domiziano . . .
96 849 Nerva . . .
98 851 Traiano . . .
Giulio
117 870 Adriano . .
Severo
* * * . . .
* * * . . .
* * * . . .
306 1069 Costantino I . . .
337 1100 Costantino II . . .
115 - UN DISASTRO
In un'altra città, dove esisteva un grandioso tempio dedicato ad Apollo e ad altri idoli.
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Internet Information Services 7.5
Error Summary
E' stata una vera fortuna, per noi posteri, che durante il suo soggiorno al Cairo, Gesù non si sia mai spinto a Giza, tra
le piramidi, la sfinge ed altre meraviglie del passato.
Error Summary
Error Summary
137 - IL LEGNAIOLO
Un giovane stava spaccando della legna quando la scure gli cade di mano e lo ferisce gravemente ad un
piede. Stava per morire dissanguato quando Gesù interviene e lo risana in un baleno.
(Rif. 030)
Error Summary
143 - CAPRETTI
Alcuni ragazzi si rifiutano di giocare con Gesù ed allora egli li trasforma in capretti. Le mamme
naturalmente piangono e si disperano sino ad indurre Gesù a ritrasformarli in ragazzi.
(Rif. 040)
(Rif. 030)
Server Error in Application "WWW.WEB2PDFCONVERT.COM"
Internet Information Services 7.5
Error Summary
148 - GIUSEPPE ED IL RE
Nella città di Bothosoron (?) Giuseppe si reca in visita dal re Barjesus che lo accoglie con grande affetto
e benevolenza, gli offre un banchetto e gli concede il permesso di esercitare, in città, il suo mestiere di
falegname.
Inoltre il re si accolla l'onere delle lezioni che l'insegnante Gamaliele impartirà a Gesù affinchè possa
apprendere le "lettere".
(Rif. 045)
Error Summary
Pare comunque che il Giordano fosse un fiume abituato a questi "favori". Si era già aperto in precedenza al
passaggio di Giosuè, di ritorno dall'Egitto, con relativa Arca.
Dopo la morte di Gesù, un altro individuo, solito far stranezze sulle rive del Giordano, sarà un certo Theodas (Tèuda),
altro profeta poco fortunato, il quale si vantava con i suoi 400 seguaci (dopo averli convenientemente spolpati) di
poter attraversare il fiume senza bagnarsi i piedi.
Nell'825(a.u.c.) circa, i romani sempre sospettosi e diffidenti, dispersero i suoi sprovveduti discepoli, gli tagliarono la
testa e la disposero in bellavista sulle mura di Gerusalemme, infilzata su una lancia.
Altri sedicenti messia (che allora spuntavano come i funghi) furono Dosidee (samaritano) e un certo Meandro, finiti
regolarmente giustiziati.
(Rif. 780)
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(Rif. 045)
167 - IL MASSO
Gesù conduce un gruppo di ragazzi in un luogo dove si trova un grande masso con una cima molto
elevata. Ad un suo cenno il masso si piega e Gesù si siede sulla cima che subito si rialza. Ad un
successivo cenno il masso si piega nuovamente e Gesù ridiscende.
(Rif. 045)
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Error Summary
Riferimenti Storici:
PUBLIO SULPICIO QUIRINO
Publio Sulpicio Quirino, in precedenza console, viene nominato governatore della Siria.
CESAREA
Per decisione di Ottaviano Augusto la città di Cesarea diventa capitale della Giudea che passa sotto la diretta
amministrazione di Roma quale Provincia Imperiale.
Come procuratore viene nominato Coponio e si decide di attuare un (nuovo ?) censimento di natura fiscale.
Malcontento e ribellione degli ebrei che contestano la decisione in base a quanto contenuto nelle "loro scritture".
ERODE ARCHELAO
Erode Archelao viene deposto ed esiliato.
ERODE ANTIPA
Erode Antipa viene nominato tetrarca della Galilea e della Perea.
Error Summary
Cosa abbia fatto Gesù sino all'età di 33 anni (780 a.u.c.) non è dato sapere. I vangeli non ne parlano e la
chiesa tace ostinatamente.
Questo ha dato luogo a numerose ipotesi alcune delle quali (le meno fantasiose) sono riportate in
seguito, nella Parte VI del presente studio.
Riferimenti Storici:
CENSIMENTO FISCALE
Viene attuato il Censimento Fiscale, condotto da Quirino e da Coponio.
Error Summary
Giuseppe Flavio, nel II Libro della sua opera Guerra Giudaica, parla di Giuda il Galileo (figlio di Ezechia e presunto
padre di Jeshu) come di un falso profeta che aveva raccolto intorno a sè circa 30000 seguaci. La cifra va
notevolmente ridimensionata.
---------------------------------
Se si accetta l'idea, ormai abbastanza diffusa e documentata, che il presunto messia fosse
un partigiano esseno/zelota,
Ho parlato con alcuni uomini di tutte le nazioni che venivano di là; e tutti mi hanno detto che la
situazione di Gerusalemme è spaventosa; che il paese d'intorno è tutto sassi; che le montagne sono
nude; che il famoso fiume Giordano non è più largo di quaranta o cinquanta piedi; che il solo distretto
buono di quel paese è Gerico...
Insomma, tutti ne parlano come parlava san Gerolamo, che abitò così a lungo a Betlemme, e che
dipinge quella contrada come il rifiuto della natura; egli dice che d'estate non c'è neppure l'acqua da
bere.
(Rif. 712)
LA LINGUA
La lingua normalmente parlata era l'aramaico seguito dal greco, quest'ultimo limitatamente a certi
strati della popolazione. La lingua ebraica non era quasi mai parlata; serviva unicamente per la lettura
dei testi sacri, scritti in ebraico antico.
IL GOVERNO
Dopo la conquista del territorio da parte dei romani, le condizioni di governo nelle varie provincie
erano alquanto mutevoli. Roma lasciava una certa autonomia nel campo amministrativo e nella
gestione di problemi di natura tipicamente interna; a tale scopo nominava (o eliminava) re, tetrarchi
ed etnarchi secondo le esigenze e le emergenze del momento. I governanti locali disponevano di
milizie proprie (in genere mercenarie) ma non in misura sufficiente da preoccupare gli occupanti.
Le elites locali erano, in larga parte, costituite da rappresentanti delle famiglie sacerdotali insediate
dagli occupanti.
LE RELIGIONI
Non è corretto ritenere che la religione mosaica, (giudaismo), fosse l'unica praticata nel paese. Per
quanto preponderante, essa spartiva la presa sulla mente dei palestinesi, con altri culti come quelli di:
Baal
Zeus/Giove
Iside
Adonis
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Error Summary
A questo proposito, una menzione a parte meritano i samaritani, abitanti la regione centrale della
Palestina (Samaria) che separa praticamente la Galilea dalla Giudea.
Rispetto all'ortodossia verso la Legge Mosaica come la intendevano i giudei, i samaritani erano
considerati degli scismatici in quanto ritenevano loro stessi i veri prescelti da dio alla guida del
popolo ebraico; avevano costruito sul Monte Garizim un Tempio, un luogo di culto (dedicato anche a
molte divinità pagane) in contrasto ed in opposizione alle autorità religiose del Tempio di
Gerusalemme.
LA CULTURA
Secondo un recente studio (W.Harris - Columbia University) il livello culturale della popolazione era
minimo. L'85-90% della popolazione era analfabeta. Alcuni sapevano leggere ma non scrivere. Quelli
che sapevano leggere e scrivere (sacerdoti, scribi, pubblicani) erano una minima parte della
popolazione attiva.
Difficile dunque stabilire una ripartizione della popolazione in gruppi sociali, religiosi, caste, partiti o
altri raggruppamenti. Si possono annoverare solo alcuni gruppi principali.
EBIONITI - (Ebionim, Evyonim = poveri, umili, anche: sciocchi). Praticamente la maggioranza
della popolazione.
Persone generalmente povere e, per necessità, di costumi molto morigerati, molti probabilmente
vegetariani. Erano ritenuti poco più che plebe e, pur assomando anche artigiani e piccoli
commercianti, comprendevano quasi esclusivamente pastori, agricoltori, salariati, mano d'opera
disponibile e schiavi.
Gli ebioniti consideravano Gesù come un profeta-rivoluzionario, incaricato da YHWH di porre
fine alle ingiustizie sociali che opprimevano il paese. Come un moderno"Che Guevara".
Simili a loro erano anche gli appartenenti a particolari sette: i Nicolaiti e gli Encratiti (Encratici).
Si presume fondati da un certo Nicola (un diacono legato ai primi apostoli) che rifiutavano l'uso
del vino e celebravano l'eucaristia con pane ed acqua.
SACERDOTI - Si puo' dire fosse un "mestiere" elitario ed ereditario. Solo gli appartenenti alla
tribù di Levi, che non disponevano di un territorio proprio, potevano accedere al sacerdozio a
pieno titolo. Esisteva anche una categoria di sacerdoti di rango inferiore, detti Leviti. Il sommo
sacerdote del Tempio era nominato dal re o dal tetrarca in carica. Esercitava le funzioni
sacerdotali per un anno, poi poteva essere sostituito o riconfermato con il sovrano beneplacito.
Error Summary
SCRIBI - (Soferim) Categoria di persone con molte affinita' con i Farisei. Non erano sacerdoti e
neanche Leviti pero' svolgevano un ruolo importante come "Dottori della Legge" della quale
erano commentatori autorevoli.
PUBBLICANI - Erano in pratica funzionari dello Stato e dato che lo Stato, a quei tempi, si
manifestava solo attraverso la riscossione delle imposte, erano visti come il fumo negli occhi,
vessatori del popolo e conseguentemente grandi peccatori.
ESSENI - Fantasmi inquietanti, recentemente affiorati dalle brume dei secoli, sui quali varrà la
pena di soffermarsi più avanti.
Riferimento Storico:
MARCO AMBIBULO
Marco Ambibulo viene nominato Prefetto della Giudea.
Riferimento Storico:
ANNIO RUFO
Annio Rufo viene nominato Prefetto della Giudea.
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ANNO 14 (e.v.) - 767 (a.u.c.) * GESU': ANNI 20
Riferimento Storico:
TIBERIO IMPERATORE
Muore Ottaviano Augusto e gli succede Tiberio.
Riferimento Storico:
NOMINA DI CAIFA
Caifa viene nominato sommo sacerdote; manterrà questa carica sino al 790(a.u.c.)
(Rif. 130)
Riferimenti Storici:
NOMINA DI PONZIO PILATO
Ponzio Pilato giunge a Cesarea (Giudea), inviato da Tiberio per rivestire la carica di Prefetto della Provincia. Suo
superiore diretto è il Governatore della Siria, Cretico.
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PONZIO PILATO PROFANA IL TEMPIO
Poco dopo il suo arrivo in Palestina Pilato (presumibilmente senza malizia) ordina che la Torre Antonia venga
addobbata con stendardi raffiguranti le insegne di Roma ed immagini degli dei dell'olimpo romano.
I giudei la giudicano una profanazione del Tempio adiacente e nasce una mezza sommossa. Una delegazione si reca da
Pilato per protestare e questi si affretta a far togliere gli stendardi.
(Rif. 172)
Il testo riporta una mappa del "TEMPIO" quale poteva essere dopo la ricostruzione. (Anno 820 a.u.c.)
INSERTO 11 - Il Tempio
Praticamente non esiste nessuna prova storica dell'esistenza del primo Tempio eretto da Salomone;
il sospetto che si tratti di uno dei tanti miti è più che giustificato. Alcuni autori hanno ipotizzato che si
trattasse di una costruzione precaria in legno o addirittura di un tendone.
Quanto all'Arca lo scrittore G. Hancock sostiene la tesi, alquanto fantasiosa, che si trattasse di una
specie di pila o di un accumulatore in grado di produrre effetti elettromagnetici che allora potevano
essere considerati prodigi divini.
Visto che poi nessuno è in grado di dimostrare, documenti o reperti alla mano, che Mosè sia
effettivamente esistito, le basi del monoteismo giudaico appaiono quindi alquanto inconsistenti.
In quanto al Tempio che egli [Salomone] fece costruire, e che gli Ebrei hanno stimato come la più bella
opera del mondo, i Bramante, i Michelangelo e i Palladio, se avessero visto quella costruzione, non
l'avrebbero certo ammirata. Era una specie di piccola fortezza quadrata, che rinchiudeva un cortile, e in
questo cortile c'era un edificio lungo quaranta cubiti [m. 22], e un altro di venti [m. 11]; e sappiamo
soltanto che questo secondo edificio, che era propriamente il tempio, l'oracolo, il Sancta Sanctorum,
aveva anche 20 cubiti di larghezza, e venti di altezza. Non c'è oggi architetto in Europa che non
considererebbe una tal costruzione come un monumento di barbari.
(Rif. 712)
Nel 308(a.u.c.) l'imperatore Ciro consente il ritorno in patria ad alcuni ebrei esiliati a Babilonia, guidati
dal principe giudeo Sesbassar, il quale provvede alla ricostruzione del Tempio.
La costruzione, terminata nel 313(a.u.c.), viene successivamente migliorata, con il consenso di
Artaserse II, da Neemia e da Esdra.
Nel 734(a.u.c.) Erode il Grande ordina il rifacimento dell'edificio portandolo al suo massimo livello di
splendore. Il locale del Debir, mancando l'Arca, viene lasciato vuoto ma si continua a considerarlo il
luogo in terra dove YHWH manifesta la sua presenza; un punto di riferimento per tutti i giudei
credenti.
Il Tempio venne definitivamente distrutto dai romani nell'822(a.u.c.); sulla sua area ora sorge una
moschea.
Il Tempio era ricoperto da lastre d'oro e all'alba rifletteva la luce con tanta intensità da abbagliare coloro
che lo ammiravano. Per chi arrivava a Gerusalemme appariva da lontano come una montagna bianca
di neve perchè le parti non ricoperte d'oro erano di marmo bianchissimo.
(Rif. 180)
Del Tempio non è rimasto che un muro (Muro del Pianto), meta odierna di pellegrinaggio e di
devozione per gli ebrei.
Il Tempio, centro del potere sacerdotale, era il simbolo dell'unità del popolo ebraico e meta obbligata
di pellegrinaggio, di tutti gli ebrei maschi, durante le principali festività religiose.
Il Tempio era una prerogativa di Gerusalemme. Nelle altre località il culto veniva esercitato nelle
sinagoghe di costruzione molto più modesta.
Questo edificio era, in ultima analisi, una enorme beccheria, dalla quale si diffondevano i miasmi di
centinaia di animali sacrificati ogni giorno da un popolo imbecille ad un dio inesistente. Si suppone
che la maggior parte degli animali sacrificati fosse destinata al nutrimento della classe sacerdotale
mentre il resto era venduto nelle macellerie della città.
La sinagoga veniva costruita orientando la porta principale verso Gerusalemme e poteva avere una
superficie di 200-300 mq. In questo locale le funzioni, condotte da un anziano (non sacerdote),
consistevano principalmente nella lettura delle scritture, il giorno di sabato, nella preghiera collettiva
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e nella istruzione religiosa. Arredi d'obbligo: un armadio per custodire la Torah, un candeliere a sette
bracci e uno scanno di legno ove sedeva il lettore della Torah.
Nelle prime sinagoghe era previsto anche un matroneo, cioè una zona separata riservata alle donne.
La costruzione del Tempio fu motivo per l'abolizione, forzosa e cruenta, dei culti delle alture
largamente praticati dai samaritani sulle sommità di numerosi monti del paese.
Mentre ai nostri giorni è perfettamente naturale che politica e religione siano poteri separati (ma non
sempre, almeno in Italia), che a volte seguono vie parallele ed altre no, ai tempi di Gesù politica e
religione erano in perfetta simbiosi; erano una cosa sola. Per questo il Tempio, oltre a essere il centro
religioso, era anche il centro politico che orientava e pilotava le decisioni dei governanti locali (Roma
permettendo). Strettamente collegato al Tempio era il Sinedrio, ad un tempo organo giuridico e
consiglio supremo di Israele in materia politico-religiosa, agendo s'intende nell'ambito delle libertà
concesse dagli occupanti romani. Era composto da due sezioni:
- il Gran Sinedrio di natura politica,
- il Bet Din di natura religiosa.
Il Sinedrio era presieduto dal sommo sacerdote di turno ed era composto da 71 membri
comprendenti:
- sacerdoti
- anziani
- scribi
Tra gli aspetti meno sacrali del Tempio occorre ricordare che sulla spianata che circondava l'edificio e
sotto i porticati si svolgeva il più grande mercato della Palestina.
Si poteva comprare di tutto: dal bestiame alle vivande, dagli ornamenti preziosi alle più modeste
suppellettili domestiche.
La casta sacerdotale gestiva una enorme quantità di denaro, facendo funzioni che oggi potrebbero
essere definite di tesoreria pubblica o di banca nazionale. I sacerdoti accettavano in deposito denaro
di terzi e lo reinvestivano finanziando imprese commerciali o facendo prestiti ad usura. Quella dei
cambiavalute era una funzione affidata ai laici, in quanto il Tempio riconosceva e gestiva unicamente
monete in corso e circolanti sul territorio palestinese: le valute estere dovevano essere convertite.
Era considerata valuta estera anche la moneta romana!
Durante le principali ricorrenze religiose, quando sulla spianata si accalcavano migliaia di persone,
l'ordine pubblico era assicurato dal presidio romano che schierava i suoi uomini lungo i porticati che
circondavano il complesso Tempio/Mercato.
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Nazaret si trova in Galilea e dista circa 120 Km da Gerusalemme e 25 Km dal Lago di Tiberiade. Si estende su di un
terreno piano, vagamente ondulato, dove non c'è traccia di burroni o precipizi ove gettare un qualsiasi incauto
messia.
Oltre a tutto, non è certo che esistesse ai tempi di Gesù. Giuseppe Flavio, preciso e puntiglioso nelle sue descrizioni
della Palestina di allora, ne ignora completamente l'esistenza. Se esisteva, doveva essere un insignificante gruppo di
tuguri ed il suo nome è stato utilizzato, in seguito, per confondere le idee sul significato dello scomodo termine
NAZARENO. Tutto lascia supporre che invece di Nazaret si trattasse della località di GAMLA.
(Rif. 176,180)
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TADDEO, SIMONE ZELOTA e GIUDA ISCARIOTA, ebioniti.
(Rif. 060)
190 - IL LEBBROSO
Un lebbroso chiede a Gesù di essere guarito ed egli lo accontenta toccandolo con una mano; poi gli
raccomanda di recarsi da un sacerdote per la certificazione della guarigione.
(Rif. 005,010,015,135)
191 - IL PARALITICO
Gesù si trova a Cafarnao e la casa che lo ospita è assediata da una folla di postulanti. Un paralitico, steso
su una barella, viene introdotto nella casa attraverso un varco praticato nel tetto; Gesù lo guarisce.
(Rif. 005,010,015)
Per la precisione: Matteo, nella sua funzione di "pubblicano" era un appaltatore per la ricossione delle imposte per
conto del governo di Erode Antipa, allora tetrarca della Galilea.
Resta un mistero come questo fantomatico Matteo abbia potuto, "così sui due piedi", risolvere il suo contratto di
appalto con l'amministrazione di Erode Antipa. Chi avrebbe pagato le pesanti penali per la risoluzione di questo
contratto?
IL METABOLISMO DI GESU'.
A proposito di mangiare, S. Valentino (c. 270 d.C.) ci informa che:
il cibo che Gesù mangiava non si corrompeva all'interno del suo corpo.......Mangiava e beveva come un uomo ma,
considerata la sua natura essenzialmente spirituale, lo faceva in maniera particolarissima, non restituendo gli alimenti.
(Rif. 760)
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"Non esiste un solo documento storico che ne rilevi l'esistenza e le loro mirabolanti vicende."
La seguente tavola mette comunque in evidenza le differenze che si rilevano nelle varie versioni.
Utilizzando gli Atti degli Apostoli di Luca ed altre fonti, tutte sospettabili, si possono ottenere le
seguenti schede indicative, di natura ovviamente falsa e mitica, dove traspare, con una certa
evidenza, l'appartenenza di alcuni di essi al movimento combattente jahvista.
PIETRO .
Kepha, Cefa, Simone Bar-Jona (Bar-
Altri nomi: Jona=partigiano/terrorista),
Boanerghes (Figlio del Tuono)
Paternità: Giovanni
Maternità: =
Nascita: a Betsaida e residente a Cafarnao
Attività: pescatore
Coniugato: si
Parentele: fratello di Andrea
Missioni: Antiochia, Corinto e Roma
Prima versione: giustiziato in
Palestina nel 799 a.u.c. (46 e.v.) da
Tiberio Alesandro
Seconda versione: giustiziato a
Decesso:
Roma nell'820(a.u.c.). Catturato dal
prefetto Agrippa, per ordine di
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ANDREA .
Altri nomi: (Il Protoclita)
Paternità: Giovanni
Maternità: =
Nascita: a Betsaida e residente a Cafarnao
Attività:
pescatore
Coniugato: ==
Parentele: fratello di Simone-Pietro
Epiro, Grecia, Tracia, Armenia,
Georgia, Scizia (Russia).
Missioni:
Ha fondato la Chiesa di
Costantinopoli.
arrestato a Patrasso, flagellato ed
Decesso:
ucciso su una croce ad X
GIACOMO .
Altri nomi: Figlio del Tuono (partigiano)
Paternità: Zebedeo
Maria di Salomè, sorellastra di Maria
Maternità:
V.
Nascita: Betsaida
Attività: pescatore
Coniugato: ==
cugino di Gesù; fratello dell'apostolo
Parentele:
Giovanni
Missioni: ==
passato a fil di spada (o decapitato) a
Decesso: Gerusalemme, probabilmente nel
795(a.u.c.)
GIOVANNI .
Giovanni il Minore, Figlio del Tuono
Altri nomi:
(partigiano)
Paternità: Zebedeo
Maria di Salomè, sorellastra di Maria
Maternità:
V.
Nascita: Betsaida
Attività: pescatore
Coniugato: ==
cugino di Gesù; fratellastro
Parentele:
dell'apostolo Giacomo
Patmos ed Efeso. Evangelista, ha
scritto anche l'Apocalisse; si è preso
Missioni:
cura di Maria V. dopo la morte di Ges
ù
ad Efeso di morte naturale,
nell'853(a.u.c.). Si racconta che, dopo
Decesso: la morte, Giovanni si agitasse di
continuo nella tomba, facendo alzare
ed abbassare la terra che lo copriva.
FILIPPO .
Altri nomi: ==
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BARTOLOMEO .
Bar-Tolmay (figlio di Tolomeo in
Altri nomi:
aramaico), Natanaele
Paternità: Tolomeo
Maternità: ==
Nascita: Betsaida(?)
Attività: Rabbino
Coniugato: ==
Parentele: probabile fratello di Filippo
India, Etiopia e Armenia. Scritti
apocrifi: Le Interrogazioni,
Missioni:
L'apocalisse di Bartolomeo,
Vangelo di Bartolomeo
Decesso: scorticato in Licaonia
TOMMASO .
Didimo (il Gemello), Giuda il Gemello,
Altri nomi:
Giuda il Cananeo
Paternità: ==
Maternità: ==
Nascita: Antiochia(?)
Attività: costruttore edile, architetto
Coniugato: ==
Parentele: ==
Persia e India. Scritti apocrifi:
Missioni: Apocalisse di Tommaso, Atti di
Tommaso, Vangelo di Tommaso
in India, ucciso a pugnalate (o a colpi
di lancia) su ordine di un certo
Gondophares (o re Mazdai?). Si dice
Decesso:
che la sua tomba a Madras sia stata,
in seguito, trovata vuota
(risuscitato?).
MATTEO .
Altri nomi: Levi
Paternità: Alfeo
Maternità: ==
Nascita: Cafarnao
pubblicano, esattore fiscale in
Attività:
Galilea, letterato(?)
Coniugato: ==
Parentele: ==
evangelista, avrebbe scritto uno dei
Missioni:
4 vangeli canonici
Decesso: ==
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TADDEO .
Giuda, Lebbeo, Giuda lo Zelota, il
Altri nomi:
Coraggioso
Paternità: Alfeo
Maternità: Maria di Cleofa, sorellastra di Maria V.
Nascita: ==
Attività: falegname
Coniugato: si
cugino di Gesù e fratello di Giacomo
Parentele:
il Minore
Missioni: Giudea, Mesopotamia e Persia
a Suamyr (Persia); ucciso a
Decesso:
bastonate per ordine dei sacerdoti
SIMONE
IL .
CANANEO
Altri nomi: Simone lo Zelota
Paternità: ==
Maternità: ==
Nascita: Cana
Attività: ==
Coniugato: ==
Parentele: ==
Missioni: ==
Prima versione: martire a Roma
Decesso: Seconda versione: giustiziato in
Palestina
GIUDA
.
ISCARIOTA
Giuda di Simone Iscariota, Giuda il
Altri nomi:
Sicario
Paternità: Simone Iscariota
Maternità: ==
Nascita: Qerrijoth (Giudea)
Addetto alla Casa dei Tributi;
Attività:
dipendente di Matteo il Pubblicano
Coniugato: si
Parentele: ==
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SIMONE
.
LO ZELOTA
Altri nomi: Vedere Simone il Cananeo
NATANAELE .
Altri nomi: Vedere Bartolomeo
GIUDA DI
.
GIACOMO
Altri nomi: Nessuna informazione
MATTIA .
Altri
(La ruota di scorta ?)
nomi:
Figura amorfa. Sarebbe il tredicesimo
5
apostolo che avrebbe sostituito Giuda
Missioni:
Iscariota.
Secondo Matteo il discorso fu fatto da una "montagna" mentre, secondo Luca, venne enunciato in pianura.
NOTA - Lago di Tiberiade detto anche Lago di Genezaret o Mare di Galilea. Misura 21 per 11 Km, pari a 165 Kmq. Si
trova in una depressione a 210 metri sotto il livello del mare.
Riferimento Storico(???):
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ARRESTO ED UCCISIONE DI GIOVANNI BATTISTA
Giovanni Battista, nel corso delle sue predicazioni, ha superato certi limiti e messo in allarme Erode Antipa. Il carisma di
Giovanni Battista è tale che Erode teme possa essere promotore di una rivolta popolare; pertanto lo fa arrestare e
decapitare a salvaguardia dell'ordine pubblico. Erode ha esitato parecchio prima della condanna, temendo una reazione
incontrollata degli esseni.
Giovanni Battista era conscio del fatto che la comunità di Qumran vedeva in lui il messia religioso destinato a riformare
la casta sacerdotale del Tempio; questo forse lo ha indotto a tirare troppo la corda.
(Rif. 185)
Considerato che il Levitico (11.7) proibisce categoricamente agli ebrei di mangiare carne di maiale, a che cosa serviva
questo colossale allevamento?
Si trattava comunque di maiali ...da corsa visto che da Gadara al Lago di Tiberiade ci sono almeno 12 chilometri.
(Rif. 130)
200 - L'EMORROISSA
Una donna (Bernice), che soffriva da 12 anni di incessanti emorragie, guarisce toccando il mantello di
Gesù.
(Rif. 005,010,015)
NOTA - Alcuni ritengono che, in realtà, queste siano state le nozze di Gesù.
Per inciso, anche Dioniso era solito a prodezze del genere: trasformare l'acqua in vino.
205 - A CAFARNAO
Gesù si trasferisce con discepoli e parenti a Cafarnao, ospite di Pietro. Questo luogo diventerà una
specie di base tattica per le sue successive attività.
(Rif. 020)
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Tornato in Galilea anche Gesù inizia a praticare il battesimo. A tal proposito nasce una disputa tra i
discepoli di Giovanni Battista e quelli di Gesù.
(Rif. 020)
Utilizzata una frusta, fatta con un mazzo di cordicelle, con la quale Gesù avrebbe cacciato dal Tempio qualche
centinaio di persone, se ci limitiamo ai soli mercanti e, soldati romani permettendolo.
Particolari tecnici e di fattibilità a parte, da questo episodio sarebbero nati i primi seri attriti tra Gesù ed i sacerdoti, gli
scribi ed i farisei.
L'unico che pare apprezzare le idee di Gesù è il fariseo Nicodemo, il quale interverrà in sua difesa davanti a Pilato e
concorrerà alle spese per il suo funerale.
Tutto sommato, pare che ai giudei non importasse proprio nulla dei miracoli ma che, sostanzialmente, non fossero
operati di ...sabato!!!
Questo è un punto delicato: pare che Gesù avesse almeno quattro fratelli ed un numero imprecisato di sorelle.
Secondo Matteo (3,31):
Non è costui il carpentiere, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle non
stanno qui da noi?
Su questo argomento la chiesa è sempre stata alquanto, se non totalmente, evasiva. Ammettere che Maria abbia
potuto avere altri figli (e con chi?) contrasta con il concetto di "perpetua verginità" della Madonna stabilito d'autorità
nel 649 (e.v.). Si propende pertanto a lasciar credere che fossero figli nati dal primo matrimonio di Giuseppe.
Tra le altre incertezze, nel Nuovo Testamento, di individui di nome "Giacomo" ce ne sono parecchi:
Giacomo il Maggiore
Giacomo il Minore
Giacomo di Alfeo
Giacomo di Cleope (Clopa)
ecc.
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La confusione è massima e quindi cercare di collocare questi "Giacomo" nella loro giusta luce risulta, a volte, un
lavoro veramente improbo. Quale "Giacomo" avrebbe dato origine alla ricca bottega di Santiago de Compostela?
In effetti solo il mito sostiene la tesi che Giuseppe si sia sposato due volte. Al contrario un ricercatore ci segnala
quanto segue:
"Noi sappiamo che il vangelo di Matteo fu scritto in greco, ed in greco "Adelphos" significa letteralmente ed
etimologicamente "fratello carnale, nato dallo stesso grembo". Di conseguenza Matteo non poteva riferirsi ai fratellastri
di Gesù; anzi denotava volutamente il fatto che essi erano consanguinei".(E.C.)
Questo giustifica anche quanto riportato precedentemente sulla famiglia di Gesù.
Resta comunque il fatto che, a partire dal IV secolo, la Chiesa ha fatto di tutto per contestare la consanguineità dei
fratelli di Gesù e per sostenere, ad oltranza, la verginità di Maria. Complice anche Eusebio con la sua addomesticata
Historia Ecclesiastica.
(Rif. 240)
Maria Maddalena, nota anche come Maria di Magdala in quanto originaria e/o proveniente dalla città di Magdala (La
Colombaia, il Paese delle Colombe).
Questa unzione è riportata solo da Luca; gli altri evangelisti ne parlano altrove.
Un aspetto singolare della vicenda è quello che si rileva in Luca 8,1-3 dove, dopo aver elencato le donne al seguito,
egli afferma "Esse li servivano con i loro beni." Questo lascia supporre che Gesù fosse finanziato dal suo seguito
femminile, donne facoltose, e questo spiegherebbe la libertà di movimento attraverso la Galilea, Samaria e Giudea di
Gesù stesso e dei suoi apostoli. Tutto sommato viaggiare costava e dovevano pur mangiare!
Il tradizionale senso dell'ospitalità che molti cercano di far passare come una generosa qualità dei nostri avi non
sempre è vero (soprattutto tra i giudei). In questo caso poi non si trattava di un semplice e sprovveduto viandante, ma
di una banda tumultuosa ed esagitata, composta da numerosi elementi molto turbolenti e assai poco raccomandabili,
prepotenti e ...famelici.
(Rif. 015, 115)
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INSERTO 13 - La Moglie (Secondo il Mito)
Gesù era sposato?
Il Vangelo di Filippo (Rif. 120) è, in proposito, abbastanza categorico. Testualmente:
(.32) Erano tre che andavano sempre con il Signore: sua madre Maria, sua sorella e la Maddalena, che
è detta sua consorte. Infatti era "Maria" sua sorella, sua madre e la sua consorte.
(.55) La consorte di (Cristo è Maria) Maddalena. (Il Signore amava Maria) più di tutti i discepoli e la
baciava spesso sulla (bocca).
Si racconta anche che Maria Maddalena, dopo la crocifissione di Gesù, sia fuggita dalla Palestina,
rifugiandosi in una comunità ebraica, nel sud della Francia (Sainte Beaume in Provenza), portando
nel suo grembo una "figlia": Sara.
Su una vetrata posta nella cattedrale di Chartres (c. 1145 e.v.) si ha la più antica rappresentazione
della vita di Maria Maddalena in Francia.
Questa mitica figlia, Sara, di sangue reale, in quanto discendente della casa di Davide, sarebbe stata
la leggendaria capostipite della dinastia dei Merovingi.
Questa è una panzana colossale! Intanto non è certa l'esistenza di Davide come sovrano: lo attesta
solo la Bibbia. E, comunque, dalle genealogie contrastanti e strampalate riportate da Matteo e Luca, si
può solo sicuramente certificare la natura plebea di Gesù e non altro.
Infine, Filippo, al punto 32, solleva un altro problema: quello sulla possibile esistenza di una sorella di
Gesù. Infatti come si interpreta la frase "sua sorella": sua di Maria o sua di Lui?
Una ulteriore conferma del matrimonio ci viene dai Vangeli nei quali Gesù viene sovente chiamato
RABBI (maestro). Nell'antica Palestina per avere diritto all'appellativo di Rabbi occorreva essere
sposati ed avere dei figli. I matrimoni venivano solitamente combinati dai padri i quali avevano
l'obbligo di cercare per i figli una moglie socialmente adeguata e conveniente.
Da qualche tempo è in corso una discussione volta a chiarire chi fosse il famoso "discepolo
prediletto", tante volte citato nei vangeli ma mai nominato. Alcuni sostengono trattarsi di Giovanni
Evangelista altri, invece, indicano Maria di Magdala altri ancora propendono per Lazzaro (Eleazar).
L'ammettere che Gesù fosse sposato costituisce uno dei più gravi imbarazzi per la chiesa, che basa
la sua dottrina su un figlio di dio alieno da qualsiasi pulsione sessuale.
A dare una pedata nel formicaio ci ha recentemente pensato lo scrittore Dan Brown, con il suo
delirante romanzo di fantastoria "Il codice da Vinci". Pur trattandosi di opera di pura fantasia, la sua
pubblicazione è stata sufficiente per agitare le acque stagnanti delle menzogne clericali nonchè a
puntare il dito sui traffici finanziari del Vaticano (Opus Dei).
In questo caso il vero miracolo sarebbe stato quello di riuscire a concentrare, nello stesso luogo e nello stesso
giorno, una folla di circa 10000 persone (la popolazione di una piccola regione). Con i sistemi di comunicazione ed i
mezzi di trasporto di allora, non deve essere stata impresa da poco.
Secondo Lattanzio (uno dei padri della chiesa) questo evento sarebbe stato previsto, molto prima, niente meno che
dalla Sibilla Eritrea, in questi termini:
"con cinque pani e due pesci nutrirà 5000 uomini nel deserto e, raccogliendone le briciole, ne riempirà dodici panieri".
219 - GENEZARET
Approdato dalle parti di Genezaret Gesù compie numerosi miracoli.
(Rif. 005,010)
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227 - IL SORDOMUTO
Partito da Tiro verso Sidone, Gesù guarisce un sordomuto mettendogli le dita nelle orecchie e
umettandogli la lingua con la sua saliva.
(Rif. 010)
Tiro e Sidone sono situate in territorio siriano e rappresentano itinerari inconsueti per Gesù che, secondo il Nuovo
Testamento, avrebbe privilegiato nei propri spostamenti i territori della Palestina. Cosa ci faceva da quelle parti?
232 - TRASFIGURAZIONE
Gesù, con tre apostoli (Pietro, Giacomo e Giovanni), sale su di un alto monte (Tabor) e qui si "trasfigura"
(cambia aspetto agli occhi degli apostoli). Durante tale evento si incontra e chiacchera anche con Mose
ed Elia.
(Rif. 005,010,015)
Il tributo al tempio variava da mezzo siclo ad un siclo e mezzo. (Si tratta comunque di una notizia
incerta.)
(Rif. 005)
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Per quello che si può supporre, il rifiuto dei samaritani è abbastanza comprensibile. E' ormai evidente che Gesù non
si muoveva da solo, come uno sprovveduto profeta. Aveva un codazzo di discepoli, apostoli, donne e fanatici
integralisti, di tutto rispetto, che si muovevano come "cavallette" nell'ambito dei territori palestinesi provocando, forti
del loro numero, notevoli devastazioni a spese delle popolazioni contadine.
Betania = Casa di Anania. Era nota anche come Al-Ayzariyah cioè Casa di Lazzaro. Si trova a 4 km sud-ovest di
Gerusalemme.
Il potere di scacciare i cosidetti "demoni" era molto diffuso tra i giudei all'epoca di Gesù; molti di essi esercitavano
questo potere ficcando strane erbe "consacrate" nel naso degli indemoniati ed è probabile che i demoni fossero
espulsi da.... fragorosi sternuti.
Nei secoli successivi i demoni furono sempre meno numerosi e quelli rimasti divennero appalto di alcuni preti birboni
(i cosidetti esorcisti). Ai nostri tempi i "demoni" sono oggetto di stretta competenza della psichiatria.
243 - ZACCHEO
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A Gerico Gesù si fa ospitare in casa di Zaccheo, capo dei pubblicani. Scandalo da parte dei benpensanti,
essendo Zaccheo ritenuto un grande peccatore.
(Rif. 015)
A questo proposito un'osservazione è d'obbligo. L'adulterio è un "reato" (almeno per quelle società che lo
considerano tale) che viene consumato mediante il concorso di due protagonisti: il maschio e la femmina.
Era solo la miserabile, distorta e misogina morale degli ebrei (poi seguita da altri) che si limitava a punire soltanto uno
dei protagonisti e cioè la parte più debole ed indifesa.
Sembra comunque che questo episodio sia stato ignorato sino alla fine del III secolo. Pare sia stato preso e
interpolato da un vangelo apocrifo (?)
Alcuni ritengono si sia trattato di un esperimento, comune a quei tempi, tra gli iniziati di pratiche esoteriche. Si
tratterebbe di riduzione al minimo, mediante ipnosi, delle funzioni metaboliche e successivo richiamo in vita.
Nel corso di questi esperimenti si faceva uso, a volte, anche di sostanze psicotrope, quali la psilocibina, elemento
attivo di alcuni funghi allucinogeni. (J.M.Allegro)
(Rif.384)
Lazzaro aveva anche una terza sorella di nome Rut, sposata con il fariseo Asher-ben, che aveva una locanda a
Gerico; era stata cacciata di casa dal marito perchè seguace di Gesù.
Altri autori, basandosi su alcuni frammenti di un vangelo poco noto e di dubbia provenienza (Vangelo Segreto
secondo Marco - Vangelo dei Carpocraziani?), hanno ipotizzato che Lazzaro fosse stato sepolto vivo, colpevole di
essere omosessuale.
Essere sepolti vivi era la pena prevista dai sacerdoti giudei per atti di pederastia e Lazzaro era incappato in questa
condanna a seguito di una denuncia fatta dalla sua stessa sorella Maria di Betania.
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Credere nei miracoli resta comunque una prerogativa degli sciocchi i quali non pensano minimamente al fatto che,
così facendo, accusano implicitamnte il loro dio di essere incapace di eliminare il male nel mondo.
Efraim (oggi Taybeh) era una città ideale come rifugio. Da sempre ribelle alle autorità centrali, disponeva di rifugi
segreti, gallerie e cunicoli dove i ricercati potevano facilmente nascondersi.
(Rif. 378)
L'unzione era uno dei riti previsti per il conseguimento della dignità regale. Di qui la successiva accusa a Gesù di
essersi proclamato "Re dei giudei".
A conferire la dignità regale sarebbe stata Maria Maddalena, probabile discendente della tribù di Beniamino e
supposta consorte di Gesù. Se, come alcuni autori sostengono, Maria Maddalena era molto ricca, allora questo
presunto spreco ha una sua valida giustificazione.
I 300 denari dovevano corrispondere al controvalore di circa 1155 grammi d'argento e, secondo Giovanni, ad un
quantitativo di profumo pari ad una libbra.
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INSERTO 14 - Unità di Misura
Alcune delle unità di misura usate in Palestina ai tempi di Gesù:
MONETE
- GHERA: un ventesimo di siclo; (oro o) argento; grammi 0.6
- SICLO: unità base; (oro o) argento; grammi 11.4
- MINA (EMINA): pari a 50 sicli; argento; grammi 570
- TALENTO: pari a 60 mine; oro o argento; chilogrammi 34.27
- DENARO: argento; grammi 3.85 (si suppone fosse la paga corrente per un giorno di lavoro)
Esistevano anche molte altre unità frazionarie, in rame o in argento, quali: dramma, didramma, asse,
quadrante, statere ecc.
MISURE DI PESO
- LIBBRA: pari a grammi 327
- TALENTO: misura variabile da 20 a 40 chilogrammi
MISURE DI LUNGHEZZA
- CUBITO: pari a centimetri 45-55 (variabile: dal gomito alla punta del dito medio)
- BRACCIO: pari a centimetri 185
- STADIO: pari a metri 185
- MIGLIO: pari a metri 1478
MISURE DI CAPACITA'
- XESTES: pari a litri 0.3
- METRETA: pari a litri 39.5
- KOROS: pari a litri 525
RETRIBUZIONI CORRENTI
- 400 / 500 denari al mese era una retribuzione normale per un operaio "specializzato"
- un salariato riceveva, mediamente, sui 250 denari al mese, appena sufficienti per nutrire se stesso e
la famiglia con pane d'orzo e qualche verdura povera (cipolle, aglio, ecc.)
(Valori non certi.)
L'asino era considerato la cavalcatura delle persone autorevoli. Se a questo si aggiunge l'autoproclamazione a re
d'Israele, mediante l'unzione, c'è quanto basta per portare sacerdoti, scribi, farisei, ecc. al massimo furore. Questa è
la prima apparizione pubblica di Gesù come messia di fatto.
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258 - LA BARDATURA DELL'ASINO
Trovato l'asino, questo viene bardato ed addobbato con i mantelli degli stessi apostoli.
(Rif. 005,010,015,020)
Gesù, nelle sue predicazioni amava i toni apocalittici. Per lui la fine del mondo e la sua rinascita erano imminenti:
"In verità vi dico: vi sono alcuni quì presenti, che non morranno senza aver visto il regno di Dio venire con
potenza."(Marco)
".... In verità vi dico: non passerà questa generazione prima che tutte queste cose siano avvenute." (Marco)
(Rif. 010)
Atteggiamento alquanto bizzarro visto che i fichi, nell'emisfero a nord dell'equatore, maturano normalmente tra
Giugno e Settembre. Ad Aprile non è stagione di fichi.
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predicazione mediante diverse parabole
tributo a Cesare
i sadducei e la risurrezione
primo comandamento
il messia figlio di Davide
ipocrisia di scribi e farisei
l'obolo della povera vedova
sette invettive contro scribi e farisei
delitti e castighi degli ebrei
discorso escatologico, dottrinario.
(Rif. 005,010,015)
Secondo Giuseppe di Arimatea, Giuda era un infiltrato nel gruppo degli apostoli, retribuito giornalmente dai sacerdoti.
Di più: Giuda era il cassiere del gruppo e ne gestiva la borsa; sposato con una donna avida di denaro, veniva
continuamente istigato a sottrarre contanti dalla cassa comune.
(Rif. 085)
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(Il 7 Aprile 2007, nel corso delle solite carnevalate pasquali, il massimo dirigente della setta cattolica Ratzinger ha
affermato, che nel corso di questa sacra abbuffata, Gesù NON ha mangiato l'agnello!
Delusione generale da parte dei cattolici, degli ebrei, dei pastori ma soprattutto dei beccai nostrani che su questa
ricorrenza ci contano molto.
Parola di "infallibile"!!!)
La sacra cena era un rito molto importante anche per la comunità essena. Comprendeva la benedizione del pane
azimo e del vino da parte del capo famiglia.
Secondo la tradizione ebraica la cena avrebbe dovuto svolgersi Venerdi, 7 Aprile (15 di Nisan). Gesù ha in effetti
anticipato la cena di un giorno (14 di Nisan). Se, come alcuni ritengono, Gesù era esseno allora ha seguito il calendario
esseno di Qumran.
Se effettivamente si trattava della tradizionale cena pasquale (rito tipicamente familiare) come mai mancano le donne
che fanno parte della famiglia di Gesù e che lo hanno seguito nelle sue peregrinazioni attraverso la Palestina?
Forse la cena era stata piuttosto abbondante e la sonnolenza degli apostoli può essere in parte giustificata.
Quanto a "sudare sangue" trattasi di un fenomeno non molto frequente, ma ben noto in campo medico, detto
ematoidrosi, cioè sudorazione ematica, che può manifestarsi nel corso di stati emozionali violenti oppure in soggetti
affetti da disturbi di natura ematica.
Una coorte romana era composta da circa 600 uomini. Tenuto conto di questi e della folla al seguito, si può
presumere che almeno 1000(!) uomini abbiano partecipato alla cattura di Gesù. E' evidente che non si voleva
arrestare solo un "messia" ma stroncare un tentativo di rivolta.
275 - IL RICONOSCIMENTO
Gesù viene riconosciuto dalle guardie:
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perchè si presenta da sé
(Rif. 020)
perchè Giuda lo identifica con un bacio
(Rif. 005,010,015)
Gerusalemme è situata ad oltre 700 metri sul livello del mare e nel mese di Aprile le notti sono ancora abbastanza
fredde. Chi è questo singolare personaggio (discepolo, apostolo o ...altro) che sfida il freddo della notte in deshabillé,
nell'orto di Getsemani, proteggendo le sue pudenda con un leggero lenzuolo invece della tradizionale tunica e del
manto di lana? Perchè un abbigliamento cosi inconsueto?
Che facesse molto freddo è anche confermato dal fatto che Pietro, poco dopo, rischierà grosso pur di scaldarsi al
fuoco nel cortile di Caifa. (v. oltre)
Trasferimento inutile considerato che Anna e Caifa vivevano nella stessa casa.
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Questo processo era praticamente e formalmente impossibile. E' stato introdotto nei vangeli per gettare la colpa della
morte di Gesù sugli ebrei "deicidi". La storia la scrivono i vincitori.
- I processi non potevano essere svolti in una abitazione privata ma nell'apposita area del Tempio, detta Beth Din.
- I processi non potevano essere svolti di notte.
- I processi non potevano essere svolti alla vigilia di una festività importante, come la Pasqua.
- La sentenza non poteva essere pronunciata sulla base di una sola confessione estorta.
- La sentenza di morte non poteva essere pronunciata se non erano trascorse almeno 24 ore dall'interrogatorio.
- Il capo d'accusa non costituiva necessariamente un reato di blasfemia.
L'espressione BAR-ABBA (figlio del padre, figlio di dio) era un appellativo molto comune, all'epoca; veniva sovente
aggiunto al nome dell'interessato in segno di deferenza. D'altro canto, secondo la Torah, tutti gli ebrei sono figli di dio
(Bar-Abba) ed anche Gesù era un ebreo.
Gli ebrei potevano eseguire liberamente sentenze di morte senza dover ricorrere ai romani per esserne autorizzati.
Basta ricordare:
- le numerose sentenze dei diversi Erode a carico di ebrei
- l'uso corrente della lapidazione come punizione per le adultere
- la lapidazione di diversi apostoli tra i quali Giacomo Il Giusto
- l'uccisione di Giovanni Battista a Macheronte
- ed altri...
In occasione di particolari festeggiamenti romani (es. un nuovo imperatore), veniva a volte concessa una amnistia
che però riguardava solo i reati minori.
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Potrà sembrare una stranezza ma, secondo l'antica Legge Mosaica, quando un colpevole veniva condannato a
morte all'unanimità, questi doveva essere immediatamente liberato, per sospetta faziosità del tribunale. Nel caso
specifico di Gesù la condanna a morte era formalmente valida perchè mancavano almeno due voti all'unanimità:
quello di Nicodemo e quello di Giuseppe d'Arimatea. D'altro canto, secondo la legge, una condanna a morte poteva
essere pronunciata solo dopo 24 ore dall'interrogatorio.
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La residenza abituale dei Procuratori romani era a Cesarea. Non è noto per quali motivi Pilato fosse presente a
Gerusalemme e dove si trovasse: nel suo palazzo o alla Torre Antonia, sede del presidio romano.
La richiesta di esecuzione capitale fatta a Pilato viene giustificata asserendo che gli ebrei, sotto dominazione romana,
non potevano eseguire una sentenza di morte (negazione dello Jus Gladiis).
Non è esatto; era solo vietato agli ebrei eseguire condanne a morte mediante la spada o la croce. Avevano invece la
facoltà di procedere alla lapidazione, allo strangolamento ed alla decapitazione con la scure. (v. Giovanni Battista)
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Alcuni autori sono dell'avviso che il personaggio inviato ad Erode non fosse quello interrogato da Pilato. Notare,
sulla mappa di Gerusalemme, che i palazzi di Pilato e di Erode erano prospicienti.
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Stando così le cose, da un punto di vista politico, Barabba era molto più colpevole di Gesù Nazareno,
che si era limitato a dichiararsi "figlio di Dio (Barabba) e ad autoproclamarsi "re dei Giudei". Come era
dunque possibile uno scambio del genere riportato nei vangeli?
Oltre a tutto il resto anche Barabba si chiamava Gesù, quindi ci troviamo di fronte a due individui,
processati quasi contemporaneamente, per la stessa colpa di insubordinazione nei confronti
dell'impero. Uno si chiamava Gesù Barabba (detto il Nazareno) e l'altro Gesù Barabba (detto il
Lestos).
Nelle edizioni antiche, del Vangelo di Matteo, (Rif. 150) si legge testualmente:
Avevamo in quel tempo un prigioniero famoso, Gesù Barabba, il quale era stato messo in carcere in
occasione di una sommossa scoppiata in città e di un omicidio.
Anche altri autori sostengono la tesi che a finire sulla croce sia stato Gesù Barabba (il Lestos) mentre
Gesù Barabba (il Nazareno), ottenuta la libertà, avrebbe continuato a predicare per altri 11 anni, ed al
dodicesimo si sarebbe trasfigurato, nel corso di un grandioso evento, durante il quale avrebbe
rivelato ai suoi discepoli alcune fondamentali verità (?).
(Rif. 126,175,390,995)
NOTA - Secondo il diritto romano e nell'ambito delle sue funzioni di procuratore, Pilato non aveva
nessun potere di grazia. Se avesse applicato questa supposta tradizione si sarebbe reso
responsabile di un grave errore, o quanto meno di un abuso di potere, nei confronti dei suoi diretti
superiori. E poi, se di scelta si trattava, c'erano anche i due ladroni, Gesta e Disma, da far entrare in
concorso.
A parte ciò Pilato era ben consapevole di dover reprimere, con estrema durezza, qualsiasi tentativo
insurrezionale e condannare qualsiasi sedicente liberatore, o messia. Non avrebbe mai condizionato
i suoi poteri ad un referendum popolare. Da questo mitico episodio del ballottaggio si è sviluppato un
odio assurdo contro gli ebrei accusati di "deicidio". Solo nel 1962 Giovanni XXIII (bontà sua!)
discolperà gli ebrei da questa accusa.
Alcune recenti tesi sostengono che Pilato non ha dovuto fare nessuna scelta. Agendo molto
pragmaticamente, e nell'ambito delle sue competenze, avrebbe semplicemente:
a. liberato Gesù Nazareno perchè le accuse a suo carico erano inconsistenti;
b. condannato a morte Barabba per sedizione ed omicidio.
Se e' andata così la grande figura del figlio di dio che si sacrifica per redimere l'umanità crolla come
un castello di carte.
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Il Pilato che si lava le mani è una immagine retorica molto bella e suggestiva ma ha un grosso difetto: Pilato era
tutt'altro che uno sprovveduto!
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319 - LA SENTENZA: QUELLA DI ERODE
Stando al Vangelo di Pietro parrebbe che la sentenza sia stata emessa da Erode Antipa e che la stessa
sia stata eseguita dalle sue guardie.
(Rif. 075)
321 - LA FLAGELLAZIONE
Gesù viene denudato, legato ad una colonna e flagellato da tre soldati (o quattro), muniti di fruste a molte
code e pesi terminali.
(Rif. 005,010,020)
322 - LA PARODIA
Dopo la flagellazione, i soldati organizzano una specie di parodia di incoronazione del sedicente re dei
giudei:
rivestono Gesù con un manto di porpora, simbolo di dignità regale
(Rif. 005,010,020,075)
gli pongono in capo una corona di spine (o un cestello di rovi intrecciati come simulacro di mitra
regale), fissata con un laccio
(Rif. 005,010,020,075,080)
gli mettono nella mano destra una canna come simulacro di scettro regale
(Rif. 005,080)
si abbandonano ad una serie di beffe e di oltraggi.
(Rif. 005,010,020,075)
Che mattacchioni questi romani! Sarebbe stato più naturale che la parodia l'avessero inscenata i giudei: loro avevano
parecchi motivi per farlo.
Il Golgota era detto anche il "Cranio" perchè si supponeva che in quel luogo fosse stato sepolto il cranio di Adamo. Si
trattava di una vecchia cava abbandonata dalla quale emergeva un piccolo rilievo roccioso di circa 4 metri di altezza.
(Rif. 378)
326 - LA VERONICA
Una donna, Veronica (forse sorella dell'ex emorroissa Bernice), asciuga il volto trafelato di Gesù, con
uno scialle (vera eicon). I tratti del volto rimangono impressi sul tessuto come in un ritratto. (Immagine
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Le cadute durante il percorso, che fanno parte del rituale della "via crucis", non sono mai avvenute. Fanno parte di
una "pia" sceneggiata introdotta dal clero qualche secolo dopo.
332 - LA SPOGLIAZIONE
Gesù viene privato dei suoi indumenti. Solo una fascia, probabilmente offerta da uno dei presenti, gli
cinge le reni. (Panno di pudicizia / subligacum)
(Rif. 080)
333 - LA BEVANDA
Viene offerta a Gesù una bevanda a base di vino e mirra (vino e fiele) ma egli la rifiuta.
(Rif. 005,010)
Era una specie di narcotico, un tranquillante o un anestetico affinchè il condannato non si agitasse troppo durante
l'affissione alla croce.
La croce è diventata il macabro simbolo della fede cristiana a partire dal III secolo e viene oggi
rappresentata nella forma stereotipa che tutti conoscono: la croce latina. In realtà non era così; la
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croce non aveva la forma di una "...croce" ma di uno degli strumenti riportati in figura, quindi una I,
una Y, una T,
oppure poteva consistere in un traversino sorretto da due pali terminanti a forcella. Il braccio
orizzontale era detto Patibulum, quelli verticali Stipes.
Anche San Francesco, un santo molto scomodo per la chiesa, era convinto che la croce del cristo
fosse a forma di T.
Di solito alcuni stipes erano tenuti pronti, solidamente conficcati nel terreno ove normalmente
avvenivano le esecuzioni. Il condannato, avviato al luogo di esecuzione, portava con se solo il
patibulum orizzontale (20-25 Kg.); questo (se si ammette l'uso dei chiodi nella crocifissione) per un
motivo pratico molto semplice: in carcere, secondo l'apertura di braccia del condannato, venivano
predisposti nel patibulum i due fori destinati a ricevere i chiodi che trapassavano i palmi. Data la
natura grossolana dei chiodi, forgiati a mano, di forma trapezoidale e sezione quadra, senza
l'accorgimento descritto, sarebbe stato molto difficoltoso farli penetrare nel legno. A parte il fatto che
la chiodatura era raramente applicata e si preferiva di gran lunga la legatura con spezzoni di funi
rudimentali.
Il condannato, intontito da una mistura di vino e mirra, disteso a terra, veniva dapprima legato al
patibulum per le braccia e per i polsi e poi (eventualmente) inchiodato; due robusti esecutori
sollevavano il tutto ed incastravano il patibulum nello o negli stipes.
L'operazione successiva, se il patibulum era troppo alto ed il condannato non poggiava i piedi per
terra, era quella di disporre un apposito supporto (un sasso, un traversino) alla base dello (dei)
supporti verticali. L'inchiodatura dei piedi non veniva quasi mai praticata perchè di difficile
esecuzione ed oltre tutto si cercava di limitare la perdita di sangue al minimo, certo non per
delicatezza, ma per prolungare al massimo la permanenza sulla croce, prima della morte.
Era essenziale che i piedi del condannato poggiassero per terra al fine di prolungarne al massimo
l'agonia; gli stipes erano quindi abbastanza bassi tanto che quelli che assistevano all'esecuzione
arrivavano con il capo al petto o al viso del condannato con il quale potevano facilmente parlare.
La crocifissione era una pena destinata unicamente a chi si ribellava contro l'autorità imperiale ed agli
schiavi. Era sempre eseguita in pubblico in modo da servire come esempio; un cartiglio appeso al
collo della vittima portava la motivazione della condanna. I romani la consideravano una punizione
vergognosa ed infamante.
L'agonia sulla croce poteva durare, in casi particolari, anche 2-3 giorni; la morte era dovuta a collasso
conseguente ad anossia causata dalla lunga immobilizzazione (tetano dei crocifissi). In casi
particolari si fratturavano le gambe della vittima per impedire, durante la notte, che parenti ed amici lo
liberassero e ne favorissero la fuga. Questo supplemento di sofferenza poteva abbreviare l'agonia in
quanto il condannato per respirare tendeva a sollevarsi puntando sui piedi.
La morte poteva essere molto più rapida nei rarissimi casi di chiodatura ai polsi (nello spazio di
Destot, in mezzo alle ossa del metacarpo). In questo caso il chiodo lede il nervo mediano ed il
fortissimo dolore provoca lo svenimento del condannato ed una accelerazione del processo di
anossia.
Se Gesù fosse stato inchiodato ai polsi allora molti degli eventi che seguono non potrebbero essere
giustificati.
Le prime immagini della croce, scoperte dagli archeologi, erano in realtà graffiti di origine anticristiana,
mentre l'arte delle catacombe usava solo simboli astratti per la raffigurazione del Cristo. La croce
veniva considerata come un osceno strumento di tortura, un ricordo di abietta umiliazione e di morte.
Solo al tempo di Costantino si cominciò a mostrarla come un simbolo trionfante di vittoria del bene sul
male. Ci vollero quasi altri mille anni prima che gli artisti medioevali osassero rappresentare il Cristo
morto appeso alla croce.
La crocifissione viene ancora oggi eseguita nelle isole Filippine. Tutti gli anni, nel periodo pasquale, la
televisione ci propone orripilanti documentari sull'argomento.
E' consuetudine che in alcune di queste isole, (in particolare nel villaggio di Gua Gua, isola di
Pampanga, la preferita dai turisti) durante la Pasqua, un certo numero di sprovveduti bigotti, imbottiti
di alcool e di droghe, si facciano legare ed, a volte, inchiodare su una croce, sulla quale restano
esposti per qualche ora. Ai loro piedi gruppi di fanatici pregano, si commuovono, organizzano pic-nic
e si ubriacano quanto basta.
Passata la fiesta i crocifissi vengono deposti, medicati e rianimati con energici trattamenti.
Tra le tante sciocchezze si cerca di far credere che la croce sia stata costruita:
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con il legno dell'albero del peccato originale
con il legno di un ulivo cresciuto sulla tomba di Adamo
(Rif. ***)
335 - ELEVAZIONE
Durante l'elevazione ci si accorge che la buca scavata nel terreno (?) non e' sufficiente e la croce
pencola pericolosamente. Alcuni "volenterosi" modificano la buca.
(Rif. 995)
336 - IL CARTIGLIO
Per ordine di Pilato, sopra la croce viene affisso un cartiglio recante la pseudo motivazione della
sentenza in tre lingue:
"Gesù Nazareno re dei giudei".
(Rif. 005,010,015,020,075,080)
La croce era la pena per chi si ribellava all'autorità di Roma. Quindi questi due condannati non erano "ladroni" ma,
probabilmente, partigiani zeloti; altrimenti sarebbero stati uccisi in altro modo: spada o strangolamento.
339 - LE TENEBRE
A partire dalle ore 12 e sino alle ore 15, il sole si oscura e le tenebre avvolgono la terra. Nicodemo
riferisce a Pilato, alquanto preoccupato, che si tratta di una eclissi di sole.
(Rif. 005,010,015,075,080,085)
Nicodemo ha detto una sciocchezza. La Pasqua è una festa mobile che cade sempre con la luna piena,
diametralmente opposta al sole. Non poteva quindi trattarsi di una eclissi.
Ammesso, solo per discutere, che si sia trattato di una eclissi di sole, tenuto conto delle velocità relative della terra e
della luna rispetto al sole stesso, l'oscuramento non poteva durare più di quattro-sette minuti.
Tanto per precisare, i soldati romani, oltre a quelle di Gesù, si spartiscono anche le vesti dei due ladroni. Non era un
atto di brutale ladrocinio; i soldati erano autorizzati a farlo da un'apposita legge (Lex Pannicularia).
Era una specie di indennizzo o di sovrassoldo per l'adempimento della funzione poco piacevole di carnefici.
La Lex Pannicularia è applicata anche ai nostri giorni: i boia moderni ricevono un adeguato indennizzo per ogni
esecuzione di sentenza capitale. Nei secoli passati, agli inquisiti per eresia, venivano carpiti tutti i beni, mobili ed
immobili e divisi in parti adeguate tra:
inquisitore
scribi
delatori
testimoni di comodo
esecutori
quota pontificale.
In realtà, i soldati romani cosa si sono divisi? Secondo gli usi i Giudei vestivano una tunica a pelle ed un mantello,
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entrambi di lana. In particolare, non si sa con precisione se Gesù portasse sandali e a chi sia toccata la tunica.
(Rif. 378)
343 - LE DONNE
Assistono alla crocifissione:
Maria V., Maria Maddalena, Maria madre di Giacomo e di Giuseppe, Salomè
(Rif. 005,010)
Maria V., Maria Maddalena, Maria di Cleofa
(Rif. 020)
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Difficile stabilire, anche con una certa approssimazione, quanto abbia ricevuto Giuda per il suo tradimento. Nei diversi testi si
parla indifferentemente di "sicli" o di "denari". E' una credenza popolare, molto diffusa e tollerata dalla chiesa, che Gesù sia
stato venduto per 30 Denari. In relazione a quanto riporato nell'Inserto 14, questo non poteva essere il prezzo di un tradimento
ma una semplice ...mancia, un prezzo offensivo anche per l'amor proprio di un qualsiasi traditore.
Secondo Pietro, il permesso di sepoltura sarebbe stato richiesto a Pilato ed anche ad Erode, prima
ancora che Gesù fosse crocifisso.
(Rif. 075)
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Quanto al permesso di sepoltura e a tutto quel che segue, siamo di fronte ad una colossale bugia. Secondo la legge
romana allora vigente
i crocifissi non avevano diritto alla sepoltura
I loro corpi erano abbandonati sul patibolo, per parecchi giorni, alla mercè di avvoltoi, corvi, ecc. che ne spolpavano
la carcassa. Quello che restava veniva in seguito bruciato e le ceneri accuratamente disperse. Del suppliziato non
doveva restare nulla. D'altro canto, nei secoli seguenti, la stessa norma fu applicata dalla chiesa nei confronti di
coloro che erano condannati al rogo.
La morte in croce era caratterizzata da una agonia molto lunga. L'esitazione di Pilato nel concedere il permesso di
sepoltura era dovuta al breve periodo di permanenza di Gesù sul patibolo.
La frattura delle gambe poteva anche affrettare la morte del condannato; certamente ne aumentava le sofferenze.
L'operazione veniva eseguita, a titolo cautelativo, onde impedire che, di notte, parenti ed amici deponessero il
condannato ancora vivo e ne favorissero la fuga.
Longino (soldato o centurione?) è stato in seguito proclamato santo martire. Ricorrenza: 15 Marzo (Mantova-
Brunswick).
(Rif. 440)
Periodicamente viene proposto sugli schermi televisivi un filmato (DER GRAAL), molto lungo ed altrettanto noioso e
farneticante, dove gli autori tedeschi piangono lacrime di coccodrillo sui fasti e nefasti del passato regime nazista e,
tra le altre cose, si vedono alcune immagini della presunta lancia di Longino.
Questa "reliquia", affiorata dalle brume della storia una decina di secoli or sono, sarebbe passata per le mani di
numerose famiglie di nobili bricconi teutonici per poi approdare nella Cancelleria del Terzo Reich dove pare che il
cattolicissimo Adolfo Hitler la tenesse in gran conto. Lo affermano gli autori del filmato ma è tutto da dimostrare!!
(Rif. 995)
Cento libbre di mirra e aloe corrispondono a circa 33 chilogrammi e dovevano costare un patrimonio.
E' una quantità sufficiente per comporre la salma di un elefante.
Se erano tutti convinti che Gesù sarebbe risorto a che cosa serviva tanta roba?
I magi, che passavano per essere munifici e generosi, si erano limitati ad una offerta di sole tre libbre (un
chilogrammo) di mirra. Quanto al sudario poteva essere una pezza lunga m. 4.36 e larga m. 1.10, tessuta a spina di
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pesce su un telaio a quattro pedali, di fattura probabilmente siriaca.
(Rif. 378)
Difficilmente avrebbe potuto farlo. Non essendo cittadina romana non aveva alcun diritto di appellarsi a Cesare. E poi
Tiberio non risiedeva a Roma ma a Capri (Villa Iovis).
La prima leggenda nota è Il racconto del Graal di Chrétien de Troyes, apparsa intorno al 1180 e poi ripresa e
sviluppata sotto forma di romanzo (racconto cavalleresco), da Robert de Boron, Il libro del Graal, agli inizi del 1200.
Quest'ultimo è, in definitiva, un testo "esoterico" di matrice celtica dove elementi di natura religiosa (Trinità, Spirito
Santo, ecc.) si fondono liberamente con concetti magici e favolistici che vanno da Re Artù, al Mago Merlino, alla Fata
Morgana, a Perceval ed altri.
Quello che lascia perplessi è come poteva Gesù essere ancora sanguinante se era morto da qualche ora.
A parte questo, considerata la breve permanenza in croce di Gesù e la fretta di Giuseppe d'Arimatea nel volerlo
deporre, è stato ipotizzato un vero e proprio giallo (tradotto alcuni anni or sono in un film L'inchiesta): Giuseppe
d'Arimatea avrebbe deposto Gesù ancora vivo e, con la complicità di Longino, avrebbe simulato la sepoltura mentre
Gesù veniva nascostamente affidato a terzi che avevano l'incarico di rimetterlo in sesto.
Leggende e fantasie a parte, oggi pare che una specie di Graal sia conservato presso la cattedrale di Valencia. L'8
novembre 1982 il papa Giovanni Paolo II ha reso i dovuti onori a questa presunta reliquia.
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(Rif. 995)
Un punto dovrebbe essere chiarito; al di là di ciò che la chiesa ha sempre voluto farci intendere, e se la matematica
non è un'opinione, Gesù non è resuscitato dopo tre giorni o al terzo giorno. La sua permanenza nel sepolcro è stata di
circa 36 ore.
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Arrivate al sepolcro incontrarono un certo Filogene che parlò loro della resurrezione.
Pietro e Giovanni incontrano presso il sepolcro un gruppo di angeli che confermano la resurrezione di
Gesù.
(Rif. 995)
Nei primi secoli del cristianesimo, ai tempi di Origene, alcuni sostenevano che la resurrezione e l'apparizione a Maria
Maddalena fossero frutto della folle fantasia di quest'ultima, impazzita per la morte del compagno.
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Se Bartolomeo ha preso le misure esatte, il diavolo dovrebbe avere la forma e l'aspetto di un lungo biscione dotato di
due misere alucce. Una creatura straordinariamente longilinea.
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Quello che lascia un po' perplessi è il bisogno di Gesù di fare colazione, dopo morto.
Lo hanno fatto anche molte altre pseudo divinità prima di lui! Ed è un peccato che questa divina zampata non sia mai
stata ritrovata.
Quello che proprio non si comprende (ovviamente per mancanza di ...fede) è il motivo per cui Gesù non abbia ostentato
la sua resurrezione di fronte a tutto il mondo.
Ormai morto e resuscitato e quindi immune dalle offese terrene dei suoi nemici (giudei, romani), perchè non ha
comprovato le verità da lui sempre predicate di fronte a tutto il creato?
Se lo avesse fatto, tacitando per sempre gli increduli e gli uomini di poca fede, ora tutto il mondo sarebbe cristiano e
scritti come quello che state leggendo non avrebbero ragione d'essere. Tutti si sarebbero arresi di fronte al suo divino
splendore.
Invece ha fatto solo qualche fuggevole apparizione ad alcuni poveri citrulli, ad alcune povere sprovvedute, mentre una
universale ostensione della sua divinità avrebbe potuto conquistare il mondo.
Una delle tante irrazionalità della religione spiegate come misteri della fede!!
Comunicazione del tutto improbabile. Pilato non poteva rivolgersi direttamente a Tiberio scavalcando il suo diretto
superiore Vitellio, Governatore della Siria.
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- ha perso una figlia piccola, Erodiade, in circostanze davvero strane; mentre giocava la bimba è caduta
nelle acque di un fiume. La madre l'ha afferrata per il capo ma la testa della bambina si è staccata e le è
rimasta tra le mani, mentre il corpo è stato trascinato via dalla corrente;
- il figlio Lesbonace è ormai in fin di vita per una misteriosa malattia;
- egli stesso, Erode, è immobilizzato dalla idropisia ed afflitto da vermi che gli escono dalla bocca;
- inoltre la sfortunata madre della piccola Erodiade ha perso anche l'occhio sinistro.
Infine Erode dichiara di non fidarsi più dei sacerdoti leviti e prega Pilato di volersi personalmente
occupare dei suoi prossimi funerali.
(Rif. 090)
Pare che questo fenomeno si manifesti anche oggi, durante le riunioni di una particolare setta cristiana
(Pentecostale). In sede di preghiera collettiva, lo spirito santo scende su alcuni fedeli e questi iniziano a pregare in
lingue totalmente sconosciute.
Almeno, questo è ciò che sostengono questi settari.
Di diverso avviso è Dario Fo (Nobel per la letteratura) che nel suo testo "Mistero Buffo" indaga e mette in chiaro la
tecnica del "grammelot": un parlare apparentemente coerente ma privo di senso, in uso presso i giullari medievali.
RIORGANIZZAZIONE
Dopo la morte di Gesù e superato un periodo di comprensibile sbandamento, il gruppo esseno-zelota
degli "apostoli" si riorganizza e ricomincia ad operare. Si viene a costituire una comunità settaria,
politico-religiosa, di stampo nazionalista (la Nuova Chiesa di Gerusalemme) che ha, come scopo
primario, quello di destabilizzare la casta sacerdotale al potere e sostituirsi ad essa.
Oggi organizzazioni di questo tipo vengono chiamate PARTITI.
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A Roma:
Anna viene avvolto in una pelle di bue ed essicato al sole;
Archelao e Filippo vengono impalati;
I capi giudei vengono passati a fil di spada;
Pilato viene rinchiuso in un antro munito di una sola fessura;
Tiberio, mentre è a caccia, scocca una freccia contro una gazzella. Manca però il bersaglio e la freccia
vagante entra nella fessura dell'antro e uccide Pilato.
(Rif. 090)
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Boh! Che fastidio ne poteva derivare ai giudei se qualcuno di loro "guariva"? Probabilmente più che di guarigioni si
trattava di discorsi eversivi.
Pare che l'ufficio della difesa, in questo singolare processo, sia stato assunto da un certo Gamaliele,
strano personaggio di comodo che la chiesa ogni tanto tira in ballo.
(Rif. 140)
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Simone Mago praticava le sue arti magiche in Samaria. Nell'intento di aggiungere ai propri poteri anche
quelli conferiti agli apostoli dallo spirito santo, si fa battezzare da Filippo e poi tenta di convincere Pietro
e Giovanni a trasmettergli detti poteri, in cambio di denaro. Categorico rifiuto degli apostoli.
(Rif. 140)
Anche se alcuni autori sono propensi a ritenere Simone Mago come un personaggio reale, mancano
nondimeno precisi riferimenti storici sulla sua esistenza in vita e sulle sue opere. E' quindi probabile
si tratti di un personaggio inventato da Marcello, senatore ai tempi di Nerone Imperatore (54-67 d.C.), e
poi ripreso tardivamente da Luca negli Atti degli Apostoli (c. 180 d.C.).
Dalle fonti citate si desume sia nato in Samaria nei primi anni dell'era volgare e morto a Roma nel 64-
65 e.v.
Col termine Mago non si deve intendere un facitore di prodigi ma bensì un appartenente alla classe
sacerdotale (Magi) del culto di Zoroastro.
In questa sua veste avrebbe contribuito alla formazione della concezione dualistica di Dio (un dio del
bene coesistente ed eternamente opposto alla figura di un dio del male) e sarebbe l'ispiratore, con
altri, dei primi vangeli dualistici e della setta manichea.
La sua attività di sacerdote e medico/guaritore si svolge, per i primi anni, in Samaria, dove sarebbe
stato battezzato dall'apostolo Filippo, aderendo in parte ai concetti messianici della Nuova Chiesa di
Gerusalemme.
Trasferitosi successivamente a Roma, ospite nella casa del senatore Marcello, diviene consigliere
"spirituale" dell'Imperatore Nerone, che pare tenesse in gran conto i suoi insegnamenti di carattere
filosofico e gnostico.
Catturato da un gruppo di giudeo/cristiani, facenti capo a Pietro ed a Paolo, anche essi a Roma in
quel periodo (cosa impossibile!) , viene scaraventato giù da una torre ma se la cava, fracassandosi
malamente una gamba che, in seguito gli verrà amputata, con una operazione mal riuscita che lo
condurrà alla morte.
Nerone, molto addolorato, ordina solenni onoranze funebri ed individua in Pietro il responsabile del
misfatto; per questo delitto Pietro sarebbe stato condannato ad essere crocifisso a testa in giù.
(Rif. 140,146,390,995)
La regina della Nubia Amanishakheto, ben nota ai romani per precedenti questioni politiche, era morta da ...50 anni!
(Rif. 876)
Riferimento Storico:
LA RIVOLTA DEI SAMARITANI
Un presunto messia (uno dei tanti) eccita gli animi della gente di Samaria, già scismatica nei confronti dell'autorita'
sacerdotale del Tempio, ed organizza un grande raduno presso il santuario del Monte Garizim, con la scusa di
mostrare ai fedeli alcune reliquie appartenute a Mosè.
Ponzio Pilato, messo sull'avviso e temendo che la riunione fosse fomentata da intendimenti di ribellione contro
l'Impero, ordina l'intervento della cavalleria della Quinta Legione Macedonica che fa strage della folla giunta al
monte.
Molto elevato, anche se incerto, il numero delle vittime; si narra di 10000 morti (cifra del tutto irreale).
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ANNO 36 (e.v.) - 789 (a.u.c.)
Riferimenti Storici:
RIMOZIONE DI PONZIO PILATO
A seguito degli eventi accaduti sul Monte Garizim una delegazione di Samaritani si reca dal Governatore della Siria
Vitellio per chiedere giustizia contro l'eccidio ordinato da Pilato. Ritenuto responsabile di un eccesso non
giustificato, Ponzio Pilato viene rimosso dal suo incarico e inviato a Roma per essere giudicato. Dopo la sentenza
viene confinato a Vienne (Gallia) dove finirà i suoi giorni.
Secondo lo storico della chiesa Eusebio si sarebbe suicidato.
LAPIDAZIONE DI STEFANO
Stefano (ennesima invenzione di Luca-Atti degli Apostoli) sarebbe stato il capo di una comunità di ebrei ellenisti,
rientrati in patria ed aderenti alla Nuova Chiesa di Gerusalemme. Durante le sue predicazioni Stefano attacca
pesantemente i sacerdoti del Tempio accusandoli, tra le altre cose, di essere "idolatri".
La reazione non tarda: Stefano viene arrestato e lapidato e la comunità di ebrei ellenisti, che a lui faceva capo, viene
espulsa dal paese.
Gesù, secondo Stefano, era l'ultimo, in ordine di tempo, dei profeti annoverati dalla Bibbia.
(Rif. 995)
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Pietro, a Lidda (piana di Saron), guarisce un uomo di nome Enea, paralitico da 8 anni.
(Rif. 140)
Riferimento Storico:
ERODE AGRIPPA
Erode Agrippa viene nominato da Caligola tetrarca delle regioni ad est del lago di Tiberiade (Golan).
Riferimento Storico:
ERODE ANTIPA
Erode Antipa viene destituito da Caligola ed esiliato nei Pirenei.
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Riferimenti Storici:
ERODE AGRIPPA I
Erode Giulio Agrippa I viene nominato re della Palestina.
CLAUDIO IMPERATORE
Claudio I diventa imperatore.
Riferimenti Storico:
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MORTE DI AGRIPPA I
Muore Erode Giulio Agrippa I, re della Palestina
ARRESTO DI PIETRO
Secondo Giuseppe Flavio, il Procuratore romano Cuspio Fado ordina l'arresto e l'esecuzione di PIETRO (Simone) e del
fratello GIACOMO, figli di Giuda il Galileo, accusati di sedizione contro l'Impero.
Per quanto concerne il nominato "Giacomo" ci sono alcune incerte opinioni sulla sua identità; molti studiosi
sostengono trattarsi di Giacomo il Maggiore.
(Rif. 180)
Il viaggio di Pietro a Roma e tutto ciò che ne consegue è solo un falso inserito, nel 1429, da Poggio Bracciolini,
segretario di Papa Martino V.
(Rif. 760)
(L'anno non è certo: vedere anche analoga notizia riportata per l'anno 46 (e.v.) - 799 (a.u.c.))
Riferimento Storico:
CONDANNA DI PIETRO (SIMONE)
Il procuratore TIBERIO ALESSANDRO fa giustiziare PIETRO (Simone) e il fratello GIACOMO (il Maggiore?), figli di
GIUDA IL GALILEO e presunti parenti di Gesù (secondo l'ipotesi storica).
(Rif. 180, 760)
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(Molti autori ritengono più probabile, per questo evento, l'anno 44 (e.v.) - 797 (a.u.c.). Ciò che è certo è che Pietro non
ha mai predicato a Roma.)
Secondo S. Isidoro da Siviglia, Giacomo (il Maggiore) sarebbe morto nel nord della Spagna, a Campostella, e sulla
sua tomba sarebbe stato poi eretto il famoso santuario (bottega!) di Santiago de Compostela: Parola di ...S. Isidoro.
Come questo fantomatico Giacomo sia approdato nel nord della Spagna resta un ...sacro mistero. (In realtà non si sa
nemmeno di quale Giacomo si stia parlando).
Riferimenti Storici:
ESPULSIONE DEGLI EBREI
L'imperatore Claudio I emana un editto che ordina l'espulsione di tutti gli ebrei da Roma.
430 - ANTEFATTO
Quando Gesù era ancora in vita, Maria gli aveva chiesto la grazia di essere avvisata, almeno tre giorni
prima di morire, per potersi adeguatamente preparare al trapasso.
(Rif. 110)
431 - L'ANNUNCIO
Mentre sta pregando presso il sepolcro di Gesù l'arcangelo Gabriele appare a Maria, le dona un ramo di
palma e le annuncia la sua prossima morte.
(Rif. 105,110)
432 - LA PREPARAZIONE
Nella casa di Betlemme, assistita da tre giovinette: Sefora, Abigea e Zaele, Maria si prepara all'evento e
convoca presso di se parenti ed amici.
(Rif. 105,110)
Stabilire dove abitasse Maria, negli ultimi anni della sua vita, è un'impresa ardua. Supponiamo Betlemme, ospite dei
suoi nipoti, figli delle sorelle Anna ed Emerina. Visto come la chiesa ha imbrogliato le carte, questa è solo un'ipotesi di
comodo.
Quanto ad Abigea, Sefora e Zaele, più che giovinette, dovevano ormai essere delle attempate zitellone. Per contro
Susanna e Rebecca avrebbero dovuto essere defunte da tempo.
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433 - ARRIVA GIOVANNI
Giovanni evangelista, al quale Gesù, dalla croce, aveva affidato Maria, si trovava in quei giorni ad Efeso.
Lo spirito santo provvede a trasportarlo a Betlemme su di una nuvola.
(Rif. 105,110)
436 - MIRACOLI
Una grande folla stupita accorre da Gerusalemme e molti ammalati, ciechi, storpi, sordi e lebbrosi
guariscono all'istante toccando i muri esterni della casa.
(Rif. 105)
Una cantata a 12 voci, per cinque giorni consecutivi, non è certo il modo migliore per passare inosservati.
440 - IL FUOCO
Dopo 5 giorni si sparge la voce della loro presenza ed una folla di giudei, istigata dai sacerdoti, cerca di
incendiare la casa.
Però una grande fiamma esce dall'abitazione e brucia vivi un grande numero di malintenzionati.
(Rif. 105)
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443 - IL TRASPORTO
Gli apostoli provvedono al trasporto della salma al sepolcro. Gli autori non concordano sul percorso e
sulla destinazione:
dal monte Sion alla valle di Giosafat, secondo Giuseppe d'Arimatea
da ?....? al Getsemani, secondo Giovanni Teologo.
(Rif. 105,110)
444 - UN EBREO IMPRUDENTE
Durante il trasporto un ebreo di nome Jefonia (oppure Ruben) si avventa sul feretro. Un angelo
interviene e gli taglia le due mani con una spada di fuoco.
Pianti, pentimento, perdono e le mani tornano al loro incauto proprietario.
(Rif. 105,110)
Dopo quello di Demas, di Gesù e di Enoch (e forse di Elia) il corpo di Maria è il quarto a risiedere fisicamente nello
spazio senza che nessuno abbia mai stabilito dove sono realmente allocati.
E' un dubbio che ha sempre tormentato i fedeli e non solo loro; a suo tempo anche il cardinale Bellarmino si era
arrovellato su questo importante problema giungendo poi alla conclusione che forse, i nostri "amici" erano stati
allocati sotto le "stelle fisse".
Gli astronauti dovrebbero comunque fare attenzione.
Questo se non si vuole tenere conto dell'ascensione-assunzione leggendaria di Romolo, che però Tito Livio
dichiarava esplicitamente essere una fola.
(Rif. 995)
Il culto di Maria venne istituito all'inizio del 1500(e.v.) ed è stata una delle iniziative della controriforma.
Nel 1850, dopo quasi 1500 anni, l'ineffabile ed infallibile papa Pio XII, decide di dare una sistemata definitiva al corpo
fluttuante di Maria Vergine e, con apposito dogma la dichiara "Assunta in Cielo".
Difficile capire la sottile differenza tra ascensione ed assunzione; e poi dove si troverebbe questo cielo?
447 - RITORNO
Terminate le onoranze funebri tutti gli apostoli vengono riportati alle rispettive residenze mediante l'uso
delle solite nubi.
(Rif. 110)
Riferimento Storico:
UNA TRAGICA PROVOCAZIONE
Durante lo svolgimento della Pasqua, uno dei soldati romani di guardia sul tetto del portico, improvvisamente si
denuda e comincia a far gesti osceni ai devoti pellegrini.
Lo scandalo è enorme; nasce una grande agitazione durante la quale decine di ebrei vengono calpestati a morte nel
cortile.
(Rif. 172)
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Così, come Luca lo pone negli Atti, sembra un problema di lana caprina. La circoncisione è l'atto fondamentale di
adesione all'ebraismo come il battesimo lo è per il cristianesimo. Non si è cristiani senza il battesimo come non si è
ebrei senza la circoncisione.
Ciò premesso, il far dipendere la salvezza, che un eventuale dio puo' decidere di elargire, dallo stato di
conservazione del pene, sembra un'idea quanto meno .....stravagante!
Ma che cos'era questa Nuova Chiesa di Gerusalemme? Solo Luca ne parla negli Atti degli Apostoli. Circola una
"battuta" che dice: se mettete insieme tre ebrei, presto o tardi, essi inventeranno una nuova corrente religiosa prona
a Yhwh, ad Adonai o ad altre sciocchezze del genere. E' quello che è successo anche nel mondo occidentale, specie
in America, dopo che la chiesa ha perso potere ed il rogo comminato per eresia non spaventa più nessuno.
E' ovvio che si tratta di una ennesima falsificazione perpetrata da Luca, da Eusebio di Cesarea e da altri apologisti
che hanno, senza scrupoli, "corretto" e fatto sparire, per perseguire proprii fini di potere, antichi documenti (ma non
tutti!).
Dare una collocazione storica a Giacomo il minore, il giusto, fratello e/o cugino di Gesù è come collocare
storicamente Cappucetto Rosso o Pollicino.
(Rif. 876)
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Giunio, procuratore dell'Acaia.
Gallione rifiuta di occuparsi di squallide beghe inerenti a problemi di fede ebraica e lo rimanda libero.
Paolo parte per Antiochia (Siria).
(Rif. 140)
Riferimento Storico:
NERONE IMPERATORE
Il 13 Ottobre Nerone diventa imperatore con il titolo di Pater Patriae.
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I romani erano sempre molto guardinghi e pronti ad usare le armi di fronte a qualsiasi tumulto o atteggiamento
contrario all'autorità dell'impero.
Come mai il tribuno Lisia si assume la responsabilità di far parlare Paolo di fronte ad una folla palesemente ostile e
tumultuante?
Sarebbe interessante sapere su cosa hanno giurato i 40 congiurati. Certo non sulla testa di YHWH perchè, oltre che
blasfemo, sarebbe stato poco pratico. Infatti, secondo l'apostolo Bartolomeo (sempre ben informato) YHWH ha ...12
teste.
(Rif. 995)
465 - IL NIPOTE
Un nipote (figlio di una sorella di Paolo) venuto a conoscenza della congiura, si reca in caserma e mette
in guardia Paolo ed il tribuno romano.
(Rif. 140)
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Un sesto dell'esercito romano di occupazione per scortare Paolo? Praticamente tutto il presidio di Gerusalemme
sarebbe restato sguarnito.
467 - PROCESSO
Il governatore Felice imbastisce un processo chiamando, come accusatori, il sacerdote Anania ed alcuni
anziani, assistiti dall'"avvocato" Tertullo.
Autodifesa di Paolo ed il processo si conclude con un nulla di fatto. Paolo resta prigioniero a Cesarea
(per evitare altri tumulti da parte ebraica), godendo di una certa libertà di movimento. La prigionia durerà
due anni.
(Rif. 140)
Riferimento Storico:
PORCIO FESTO
Il nuovo governatore Porcio Festo giunge a Cesarea in sostituzione di Antonio Felice.
Berenice, vedova, diverrà la concubina di Tito, durante la sua presenza in Palestina, nel corso della guerra giudaica.
(Rif. 140,995)
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471 - PAOLO A ROMA
Giunto a Roma, vengono concessi a Paolo gli arresti domiciliari, con un soldato di guardia.
Paolo approfitta della relativa libertà per fare opera di proselitismo. La prigionia durerà due anni.
(Rif. 140)
Riferimenti Storici:
NOMINA DI ALBINO
Muore il procuratore Porcio Festo e Albino viene nominato prefetto della Giudea.
UN ALTRO GESU'(?)
Nel corso di una festa, arriva a Gerusalemme un altro Gesu', pazzo da legare, urlando come un ossesso contro tutto e
tutti, contro il Tempio, i sacerdoti, ecc.
Arrestato e bastonato come si conviene, viene poi tradotto davanti al Governatore che, dopo un interrogatorio, lo
rimette in libertà: troppo matto per essere preso sul serio!
(Rif. 855)
LA VENDETTA
La reazione del gruppo esseno-zelota alla uccisione di Giacomo è immediata. Un commando vendica la morte
dell'apostolo ammazzando il sommo sacerdote Anano.
Durante il periodo in cui Giacomo il Giusto (il Minore) fu a capo della comunità esseno-zelota (Nuova Chiesa di
Gerusalemme), fu costretto a combattere su due fronti:
- contro Paolo che, allontanandosi sempre più dalla Legge Mosaica, crea una propria immagine di Gesù ed una
propria dottrina;
- contro i sacerdoti del Tempio, collaboratori dei romani, in combutta con i regnanti erodiani.
Alla fine Giacomo fa uno sbaglio. Si attribuisce le funzioni di sacerdote, si reca al Tempio, vestito con la tunica di lino
bianco ed attacca violentemente il sommo sacerdote Anano (figlio di Annas), nominato da Erode Agrippa II. La
reazione dei sadducei, sostenitori di Anano, è scontata ed immediata, con esito tragico.
(Rif. 185,995)
Ipotesi poco probabile. Se giudicato sovversivo Giacomo, secondo la legge di Roma, avrebbe
dovuto essere crocifisso.
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475 - PAOLO LIBERATO
Trascorsi i termini di due anni di arresto domiciliare Paolo viene liberato. Durante il periodo della
prigionia avrebbe scritto parecchie lettere:
ai Colossesi
a Filemone
agli Efesini
ai Filippesi
(Rif. 140)
Riferimenti Storici:
INCENDIO DI ROMA
Mentre Nerone si trova ad Anzio un violento incendio, provocato dalla calura, dalla siccità e dalle precarie condizioni
edili dell'Urbe, distrugge una buona parte della città, gremita di baracche e di tuguri abitativi.
Le autorità identificano alcuni responsabili tra gli appartenenti ad impopolari gruppi settari giudeo/messianici e Nerone
li fa mettere a morte.
SVETONIO:....furono puniti i cristiani, un gruppo di persone dedite ad una superstizione nuova e malefica....
TACITO:....mise avanti come rei dell'incendio gente odiata per i suoi mali costumi, che il volgo chiama cristiani....
ALBINO
Il prefetto ALBINO lascia la Giudea.
475.1 - I MARTIRI
Il mito dei primi martiri cristiani parte da un supposto passaggio di Tacito in cui lo storico attribuisce a
Nerone di aver fatto uccidere una grande moltitudine di cristiani, nel 64 d.C. a Roma.
Questo passaggio è un falso, uno dei tanti compiuti dagli antichi padri. In effetti si tratta di un passaggio
interpolato da Melito, vescovo di Sardi, intorno al 170 d.C.
(Rif.525)
Lo stesso Tacito (55-120 d.C.) ebbe a chiedersi se le vicende di Tiberio, Caligola, Claudio e Nerone non
fossero state falsificate, nel raccontarle, dai suoi stessi colleghi che lo avevano preceduto.
(Rif.799)
Nel 240 d.C. Origene affermò, con raro candore, che pochissimi cristiani sono morti per la loro fede e
che essi sono facilmente enumerabili.
(Rif.705)
Le storie sui martiri cristiani, imputate a Nerone e ad altri Imperatori, sono state inventate molto più tardi,
nel nono secolo (e.v.); prima di allora non si conoscono documenti che parlino di questi martiri. In realtà i
nomi dei presunti martiri sono stati presi a caso da antiche pietre tombali e la storia è stata scritta, su
ordinazione della chiesa di Roma, riprendendo in parte il contenuto da uno dei Libri dei Maccabei, libro
successivamente espuntato dal canone per evitare imbarazzanti riferimenti.
(Rif.510)
A parte poi la banale considerazione che all'epoca il movimento neo-cristiano non era ancora nato e
quindi, se esecuzioni ci furono, si poteva al più trattare di soggetti turbolenti appartenenti a sette giudeo-
messianiche o giudeo-cristiane e perciò eretici dal punto di vista della futura ortodossia; in realtà si è
trattato di qualche fanatico e intollerante mestatore giudeo che cercava di imporre le sue idee
revansciste. Letteratura asservita, cinema e televisione hanno fatto il resto.
Sul deprecato incendio di Roma la chiesa, nei secoli successivi, ha avuto buon gioco per diffondere
le più stupide menzogne.
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L'incendio è scoppiato tra il 18 ed il 19 di un mese di Luglio particolarmente torrido, preceduto da
un periodo di persistente siccità. L'acqua era scarsa ed i rifornimenti idrici precari.
Nerone, che si trovava ad Anzio, torna immediatamente a Roma per controllare la situazione ed
organizzare l'assistenza per la massa di cittadini rimasti senza tetto. Molti vengono ospitati in edifici
pubblici ed altri sistemati in baracche provvisorie, erette su suolo pubblico con materiali distribuiti
gratuitamente. Nerone ordina anche la distribuzione a prezzi contenuti e a volte gratuita del grano,
molto abbondante, stoccato negli edifici dell'annona.
L'incendio viene domato dopo sei giorni e sei notti. Viste le proporzioni dei danni, la città verrà ricostruita sulla base
di un nuovo piano regolatore e con materiali incombustibili, compreso il nuovo palazzo imperiale (Domus Aurea), in
quanto il precedente è stato anch'esso distrutto dalle fiamme.
[Per inciso bisognerebbe rammentare, ma pochi lo fanno, che a questo primo incendio ne seguirono parecchi altri
(almeno 6?), alcuni più devastanti del primo].(Rif. 855)
Come in tanti casi del genere, il popolo chiede un capro espiatorio e Nerone, su suggerimento di Poppea Sabina,
manda a morte un gruppo di settari giudeo-messianici, invisi alla maggior parte della popolazione per i loro
tumultuosi scostanti atteggiamenti e odio dichiarato verso una società che pure li ospitava.
(Rif. 155,799,***)
Il parlare male di Nerone, da parte degli storici "ufficiali" conniventi con il potere clericale, è un fatto largamente
scontato. Quanti si ricordano che Nerone è stato per anni educato da Seneca e che tutta la sua educazione era
permeata dalle idee di questo grande filosofo stoico?
Nessuno vuole quì negare le sue incredibili dissolutezze, i suoi vizi, le sue stranezze, le orge e i costosissimi
festeggiamenti pubblici che misero in ginocchio le finanze romane. Stravizi e festeggiamenri a cui comunque tutto il
patriziato romano ed il popolo partecipavano (non dimentichiamolo) più che volentieri.
Tutto sommato, Nerone era un figlio dei suoi tempi e dava a Roma quel che Roma allora voleva!
In questi ultimi tempi però si nota una timida inversione di tendenza. Pubblicazioni e documentari televisivi tendono a
rivalutare il personaggio e a dargli una nuova collocazione storica, meno servilmente clericale.
Riferimenti Storici:
PRIMI MOTI DI RIBELLIONE
L'insofferenza verso l'occupazione romana e verso la connivenza con Roma da parte delle autorità civili e religiose, ha
superato i limiti di guardia. Da Gamla (citta' di Giuda il Galileo) vengono organizzate le prime azioni militari in tutta la
Palestina.
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ANNO 67 (e.v.) - 820 (a.u.c.)
Riferimenti Storici:
CONQUISTA DI GAMLA
22 Novembre: i romani penetrano nella città di Gamla e ne distruggono la torre di guardia.
DISTRUZIONE DI GAMLA
24 Novembre: i romani completano la distruzione di Gamla e uccidono 4000(!) ribelli che difendevano la città. Altri
5000(!) si suicidano in massa per non arrendersi.
(Rif. 185)
N.B. - Le cifre sono palesemente irreali. Come si potevano stipare nella rocca di Gamla 9000 persone?
ELEAZAR A MASADA
Sfuggito al massacro di cui al punto precedente, Eleazar Ben- Jair si rifugia nella fortezza di Masada, ne prende il
comando e difendera' la rocca, contro i romani, per ben due anni.
(Rif. 185)
Eleazar Ben-Jair (Lazzaro) era fortemente coinvolto nella politica di rivendicazione esseno-zelota messa in atto da
Giuda il Galileo.
Se le ipotesi sono attendibili egli era cognato di Jeshu e di Menahem (fratello di Jeshu). Eleazar era figlio di Giairo
(Jair) e dovrebbe corrispondere a quanto riferito da Giuseppe Flavio in merito a questo personaggio.
(Rif. 185)
La crocifissione di Pietro, a Roma ed a testa in giù, ha tutta l'aria di essere la solita "pia" favola.
E certamente lo è considerato che manca qualsiasi, serio, riferimento storico.
In primo luogo la giustizia romana non prevedeva certe fantasie nelle esecuzioni capitali: al contrario, gli esecutori
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erano sempre molto pragmatici. In secondo luogo la presunta lettera, citata al punto 478, sarebbe stata scritta e
spedita da Babilonia.
Se Pietro si trovava a Roma quale interesse poteva avere per i gruppi pseudo-cristiani dell'Asia Minore?
A parte la banale constatazione che era stato giustiziato in Palestina da almeno 24 anni!
(Rif. 410)
E' una delle più spudorate "bufale" del nascente movimento cristiano.
Riferimenti Storici:
DISTRUZIONE DI QUMRAN
Vespasiano distrugge definitivamente l'insediamento esseno di Qumran.
VESPASIANO IMPERATORE
Il Primo di Luglio Vespasiano viene eletto imperatore.
Riferimenti Storici:
DISTRUZIONE DI GERUSALEMME
A Settembre Tito, figlio di Vespasiano, porta a termine l'assedio di Gerusalemme e distrugge la città. Nello sfacelo
generale la Nuova Chiesa di Gerusalemme ed i suoi ultimi dirigenti svaniscono nel nulla.
(Rif. 185)
LA DIASPORA
Dopo la caduta di Gerusalemme alcune decine di migliaia di ebrei lasciano il territorio palestinese cercando salvezza e
migliori condizioni di vita nei paesi circostanti (peraltro tutti territori romani!).
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Si presune invece, da documenti storici, che alla fine della guerra giudaica, Tito abbia organizzato festeggiamenti,
presso le arene di Cesarea, Beirut ed altre località, dove gli ebrei furono costretti a combattere e a uccidersi tra di loro.
La guerra di repressione della rivolta palestinese è stata condotta con tre legioni, fatte affluire in Palestina dai territori
limitrofi Siria, Egitto e Cilicia. Ogni legione era composta da poco più di 5000/6000 uomini (normalmente fanti, tra cui
120 cavalieri, oltre a vari ausiliari, ecc.) quindi un totale di circa 18000 uomini dislocati in tutti i punti più "caldi" del
territorio; l'assedio di Gerusalemme dovrebbe aver comportato l'impiego di 5000-6000 uomini della Decima Legione
Fretensis.
Durante l'assedio di Gerusalemme, una certa Maria di Betezuba, impazzita per la fame, ammazza il suo figliolo e ne
mangia una parte, offrendo il resto ad alcuni miliziani zeloti, entrati in casa, che fuggono inorriditi. Giuseppe Flavio
riporta l'episodio aggiungendo il commento di Tito il quale, irritato dalla determinazione e dalla ostinazione dei giudei
nella ribellione, li dichiara "degni di tanto cibo".
(Rif.185)
Anzitempo ed in previsione della distruzione del Tempio, i sacerdoti hanno avuto cura di nascondere, in decine di
nascondigli diversi, le notevoli ricchezze sino ad allora accumulate. Il Rotolo di Rame (MANOSCRITTI DI QUMRAN)
ci fornisce un inventario dettagliato e criptato sia delle ricchezze che dei luoghi segreti scelti per occultarle. Tra le
varie ricchezze nascoste ed elencate nel rotolo si calcola esistessero anche 65 tonnellate di argento e 26 tonnellate
d'oro. Dopo la distruzione del Tempio questo tesoro non venne ritrovato e Tito se ne tornò a Roma con un bottino
piuttosto deludente.
(Rif. 772)
Su questa vicenda sarebbe poi nata la (?)leggenda-storia(?) della immensa ricchezza ritrovata dai Cavalieri Templari,
durante lunghi anni di scavi tra le rovine del Tempio (c.1119-1130 e.v.). Una ricchezza che nel 1307-1313 e.v. sarebbe
poi stata causa del loro massacro e della loro estinzione.
Riferimenti Storici:
PAGARE LE TASSE
Vespasiano decreta che ogni ebreo, ovunque residente nei territori dell'Impero, deve pagare una tassa pro-capite di
due dracme a favore del Tempio di Giove Capitolino in Roma. Dopo la distruzione del Tempio di Gerusalemme il
pagamento dei relativi tributi, da parte degli ebrei, era venuto meno. Vespasiano vuole riattivare questo flusso di
denaro a favore dell'amministrazione di Roma.
(Rif. 185)
MOTI AD ALESSANDRIA
Dopo la sconfitta molti rivoltosi, zeloti e sicari, si erano rifugiati in Egitto, con le rispettive famiglie. Ad Alessandria molti
di essi cominciano ad istigare gli ebrei della comunità locale alla rivolta contro Roma e la nuova tassazione. Arrestati in
600 (compresi donne e bambini) vengono torturati dai romani per costringerli a riconoscere Cesare come loro
imperatore e dio; nessuno cede.
(Rif. 185)
Riferimento Storico:
LA CADUTA DI MASADA
In Aprile cade Masada, assediata per oltre due anni da Vespasiano, da Tito ed infine da Flavio Silla. Comandava la
fortezza Eleazar Ben-Jair, il quale, resosi conto dell'impossibilità di resistere ancora, convince i superstiti al suicidio
collettivo. Muoiono in questo modo 955(!) persone. Dolo due donne e tre bambini, che si erano prudentemente
nascosti, scampano al massacro.
(Rif. 185)
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ANNO 81 (e.v.) - 834 (a.u.c.)
Riferimento Storico:
DOMIZIANO
Domiziano diventa imperatore. Fa perseguitare i discendenti di Davide e quindi imprigionare i nipoti di Giuda Il Galileo.
Gli arrestati erano considerati rivoltosi e combattenti messianici per il ristabilimento sul trono della "vera" stirpe regale
d'Israele.
Giuda il Galileo era fratello carnale di Gesù, secondo quanto sostenuto da Eusebio di Cesarea nella sua "Storia
Ecclesiastica".
Questi presunti discendenti di Davide (pronipoti di Gesù) vengono tradotti a Roma al cospetto dell'Imperatore per
essere giudicati. Constatato trattarsi di un branco di illusi, morti di fame. Domiziano li libera.
Riferimento Storico:
TRAIANO IMPERATORE
Il 27 Gennaio Traiano viene eletto imperatore.
Attorno a questo anno la comunità rabbinica di IAMMIA stabilisce quali devono essere i libri canonici
della Bibbia ebraica. A questo proposito occorre notare:
a. come solo la fazione moderata dei farisei sia sopravvissuta alla caduta di Gerusalemme; cioè
quella corrente riformatrice vicina al popolo e lontana dalla templocrazia sadducea e dai zeloti
(corrente vicina ai farisei ma usa all'azione violenta). I farisei trasformeranno la figura del rabbino
(rabbi = padre) da semplice uomo di prestigio a prete, quale punto di riferimento religioso della
società, ed in pratica segneranno, come una loro matrice, la cultura ebraica dalla guerra giudaica
sino ad oggi;
b. come solo allora si sia deciso quali dovessero essere "i libri della Bibbia", oltre ai primi cinque già
noti. Quindi Gesù, Paolo, Davide, Salomone, Esdra, Giuda Maccabeo ed Erode non sapevano - e
non potevano sapere - quali fossero i loro "libri santi", al di fuori del Pentateuco.
(Rif.725)
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484 - MORTE DI GIOVANNI - OPERE
L'apostolo Giovanni muore a Patmo (o a Efeso?). Durante gli ultimi anni di vita avrebbe redatto il suo
vangelo. Gli sono attribuite anche tre lettere, probabilmente risalenti al periodo che va dall'848 all'853
(a.u.c.).
(Rif. 130)
Negli anni che vanno dal 100 al 115 (e.v.) si ritiene siano nate parecchie correnti di pensiero intese a
sintetizzare in nuovi culti quelli che erano i fondamenti delle credenze più diffuse nell'ambito dell'Impero
Romano.
Sovente questi pensieri rappresentavano, nelle loro manifestazioni messianiche, più che un bisogno
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spirituale, un anelito alla libertà ed alla indipendenza dal giogo di Roma.
Non a caso questi movimenti si manifestano in quella fascia di territori che si estende dall'Egitto
all'Anatolia. E' la classica illusoria, consolante politica del "Dio è con noi - Dio lo vuole" opposta al
prepotere romano ed anche alla soffocante invadenza dell'integralismo giudaico del "popolo eletto",
esercitato prima dal Tempio di Gerusalemme e poi attraverso la diaspora, che insospettiva ed infastidiva
quelli che "eletti" non erano e neanche ci tenevano ad esserlo.
Questi nuovi culti, basati sullo sperato avvento di un "Salvatore", possono essere definiti di tipo
giudeo-cristiano / giudeo-messianico
o pre-cristiano (Nuova Chiesa di Gerusalemme) ed alcuni dei loro contenuti verranno, più tardi, recepiti
nel nuovo cristianesimo.
Nel 34 d.C. Tiberio cerca di porre un freno alle intemperanze ed ai disordini, fomentati a Roma, da gruppi
di appartenenti a sette giudeo-messianiche; 4000 giudei vengono deportati in Sardegna e destinati al
lavoro in miniera.
(Rif. 799)
Nel generale fermento di iniziative di questo periodo, destinato a durare sino alla caduta di
Gerusalemme, è nota l'attività sovversiva, in Palestina, di diversi predicatori e briganti, fra i quali
figura anche un certo "Gesù", capo brigante attivo nei pressi di Tolemaide. Notare che il nome
"Gesù" e' una successiva versione di "Giosuè" ed entrambi derivano dalla radice J-Sh-W; si
possono quindi considerare come dei sinonimi.
(Rif. 710,725)
Riferimento Storico:
SOLLEVAZIONE DEGLI EBREI
Una nuova sollevazione degli ebrei viene domata dalle truppe di Traiano.
Riferimento Storico:
ADRIANO IMPERATORE
In Agosto Adriano viene eletto imperatore.
Riferimento Storico:
LA VISITA DI ADRIANO
L'Imperatore Adriano visita la Palestina e rimane fortemente impressionato dalle rovine, ormai quasi disabitate, di
Gerusalemme.
Ordina che la città venga ricostruita, ornata di templi pagani e ribattezzata (ELIA) AELIA CAPITOLINA.
(Rif. 172)
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GIULIO SEVERO
Giulio Severo, inviato dall'imperatore Adriano e dotato di un cospicuo esercito di 12 legioni(!) contrattacca i rivoltosi.
Dodici legioni, circa 73000 uomini, è un esercito che non si era mai visto prima, soprattutto in Palestina. La cifra va
decisamente ridimensionata, anche se i romani dovettero faticare non poco per ripulire il paese dai ribelli. Si dice
abbiano dovuto espugnare una cinquantina di fortificazioni e passare al setaccio quasi mille centri abitati.
Secondo stime dello storico Starr Chester G., l'esercito romano raggiunse i 300000 uomini, dislocati su tutti i territori
dell'Impero, nel III secolo (e.v.). E' probabile, ma non certo, che l'esercito abbia raggiunto i 5/600000 effettivi nel IV
secolo.
Riferimento Storico:
SCONFITTA DI SIMONE BAR-KOSBA
Stretto in una morsa dall'esercito romano Simone Bar-Kosba viene definitivamente sconfitto ed ucciso nella roccaforte
di Beitar (Biter), vicino a Gerusalemme.
Dopo la distruzione finale di Gerusalemme e lo sfacelo del mondo giudaico, uno dei culti giudeo-cristiani,
quello della Nuova Chiesa di Gerusalemme, si dissolve; una modesta parte di questo culto, alcune idee,
verranno importate a Roma da elementi non solo giudei.
Riferimenti Storici:
FINE DELLA RIVOLTA
Giulio Severo spegne gli ultimi focolai di rivolta e pone fine all'ultima guerra messianica di liberazione.
AELIA CAPITOLINA
Conformemente alle istruzioni impartite dall'Imperatore Adriano, il legato Tinneio Rufo dà inizio alla ricostruzione della
città. E' un piano di lavori talmente innovativo che cancellerà praticamente tutte le traccie di quella che era
Gerusalemme ai tempi di Gesù. Sull'area dell'ex Tempio sorgeranno parecchi templi dedicati agli dei del Campidoglio
Romano. Sull'area del calvario e del presunto sepolcro di Gesù verrà costruito un tempio dedicato alla dea Afrodite.
(Rif. 172)
Marcione si trasferisce da Antiochia a Roma, portando con se una copia del Diegesis (vedi oltre:
Apollonio). A Roma il libro viene tradotto in greco ed in latino e costituirà la base comune per la stesura
di altri vangeli tra i quali il Vangelo di Marcione.
Pare sia stato lo stesso Marcione a diffondere, in questo periodo, notizie sulle ipotetiche figure di Paolo
di Tarso e di Luca, sino ad allora illustri sconosciuti.
Nel Vangelo di Marcione il messia non è nato a Betlemme ma "disceso da Cafarnao" nell'anno 15 del
regno di Tiberio; secondo l'autore non si trattava di un uomo in carne ed ossa ma di un puro spirito.
Dichiarazione incauta che gli costerà l'allontanamento dalla setta di Roma che propendeva per la figura
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di un messia, mezzo uomo e mezzo dio, morto su di una croce.
Durante il suo soggiorno a Roma Marcione avrebbe anche tentato di definire un canone di tutti gli scritti
utili alla nuova religione, escludendo completamente i libri del Nuovo Testamento.
Marcione, teologo e filosofo greco, nato sul Mar Nero, a Sinope (ex Ponto Eusino) nel 85 e.v. e morto nel 165 e.v..
Armatore benestante, dotato di larghi mezzi, venne scomunicato dallo stesso padre per le sue idee religiose di
connotazione decisamente gnostica e fortemente critica verso il dio del Vecchio Testamento, al quale attribuiva
caratteristiche pesantemente negative, considerandolo un essere vendicativo, troppo severo e geloso, alla stregua di
un demone. Il cristo sarebbe stato invece figlio di un altro dio la cui essenza era sconosciuta e indefinita, se non
indefinibile.
Nel 140 e.v. raggiunge Roma ed entra, (dopo aver versato una barca di soldi) in qualità di vescovo, nella comunità
giudaico-esseno-cristiana locale, dalla quale verrà poi allontanato nel 144 e.v., sempre a causa delle sue idee, dando
luogo al primo scisma nella storia della cristianità e creando una nuova corrente religiosa, il marcionismo, destinata a
durare per qualche secolo.
E' assai probabile che dal vangelo di Marcione sia stato ricavato quello di Luca che, in buona parte (almeno 3/4), è del
tutto simile al primo.
Alcuni studiosi ritengono che le lettere di Paolo siano dovute a questo autore.
(H. Detering-1995)
In questo periodo si verifica una scissione tra gli "pseudo- cristiani" (la maggior parte ebrei della ex
Nuova Chiesa di Gerusalemme che non aderivano più alla sinagoga) i quali cominciano a distinguersi in
"materialisti" (sostenitori dell'incarnazione = nuovi cristiani) e "gnostici" i quali asserivano che il messia
spirituale in realtà non era un uomo ma che dell'uomo aveva assunto solo le apparenze.
A seguito di ciò si rilevano i primi accenni al nome Gesù, dopo 120 anni dalla sua presunta morte.
Nessun scrittore ne aveva mai parlato prima di questa epoca. (I riferimenti parlano di un certo cristo o
cresto).
Vengono fatti risalire a quest'epoca alcuni vangeli gnostici (copti) ritrovati a Nag Hammadi (Egitto), nel
1945. Erano stati sepolti per motivi non ben chiari, nel 500(a.e.v.).
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rifiutata la legge mosaica, erano in cerca di una nuova identità cultuale.
Si ritiene che il primo papa, storicamente accertabile come tale, sia stato Silvestro I, di Roma (314-335
e.v.)
Quelli che vengono indicati come "primi papi", nell' Annuario Pontifico, ostentato dal Vaticano, sono un
falso accertato e attribuibile allo zelo del falsario Ireneo da Lione.
La figura del "vescovo" Sotero resta indefinita. Pare abbia istituito il primo ordine gerarchico della nuova
chiesa:
presbiteri
diaconi
diaconesse
didascali (isruttori)
paracliti
Da notare l'inserimento delle "diaconesse" che, successivamente, la misoginia della chiesa relegherà a
funzioni sempre più secondarie.
La corruzione nella chiesa comincia assai presto; si ha notizia di un certo Callisto, vescovo di Roma, che
con la complicità di una certa Marcia (una delle concubine dell'imperatore Commodo) specula a man
salva sulla compravendita dei loculi delle catacombe, promettendo "sicura resurrezione e paradiso
garantito", sollevando così un vero scandalo, in seguito ripreso e sottolineato da san Cipriano.
(Rif. 862)
Non è ben chiaro se sia stato successivamente il papa Damaso (c. 350 e.v.) oppure il papa Simmaco (c.
500 e.v.) ad organizzare questa ennesima falsificazione mediante la prima stesura del "Liber Pontificalis"
e da altri successivamente aggiornato.
Questi vangeli, basati in buona parte (o copiati) da quello di Marcione, giudaizzano e storicizzano la
figura di Gesù, attribuendogli anche una discendenza dinastica giudaica. Molto probabilmente sono stati
scritti, su ordinazione, per affermare la supremazia della setta neo-cristiana romana sulle altre numerose
sette esistenti. L'attribuzione a tre dei presunti apostoli è grossolanamente falsa e serve solo a dare una
certa credibilità ai testi. E Marco da dove è saltato fuori?
Queste notizie verranno aggiunte in seguito, sui vangeli di Matteo e di Luca, a partire dal III-IV secolo,
introducendo le figure di Maria e di Giuseppe.
Qualche tempo dopo Ireneo di Lione negherà, in prima istanza, la validità di questi vangeli, sostenendo
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E' certo che questi vangeli sono stati scritti originariamente in greco - in quanto i nomi usati sono tutti di
derivazione greca - e non si conosce nessuna traduzione in altre lingue prima del 200 e.v.
(Rif.500)
Alcuni esperti sostengono che il Vangelo e l'Apocalisse di Giovanni siano stati scritti dallo gnostico
Cerinto.
Di Cerinto si conosce molto poco. Nato ad Efeso o ad Antiochia, nel II secolo e.v. (alcuni sostengono fosse di origine
egizia), era praticamente un contemporaneo del presunto Giovanni Evangelista.
Avrebbe scritto un Vangelo ed una Apocalisse che, in seguito, vennero riscritti da Giovanni per "mondarli" della loro
forte connotazione gnostica ed eretica ed allinearli, almeno in parte, alla credenza ortodossa cristiana che allora si
stava affermando. Oltretutto Cerinto non credeva che il mondo fosse stato creato da Dio ma bensì da un Demiurgo
oppure da alcuni angeli.
Non è comunque chiaro (Cerinto a parte) come il vangelo di Giovanni abbia potuto entrare a far parte del
canone della chiesa romana malgrado la sua spiccata connotazione gnostica, poco compatibile con i
principi del nuovo culto che si andava creando.
Il vangelo di Marco divenne poi la base sulla quale fu fondato il primo nucleo della chiesa copta.
Particolarmente diffusa in Egitto, nel corso dei millenni la chiesa copta resistette con determinazione ai
tentativi di assorbimento della chiesa cattolica e a tutt'oggi dispone di una propria gerarchia: un papa
(non infallibile), vescovi, monaci, ecc.
Comunque quello che è importante notare è il fatto che nessuno dei presunti padri della chiesa, prima di
questi anni ha mai parlato, o scritto, o fatto riferimento a questi testi, per il semplice motivo che non
esistevano.
(Rif.530)
Il primo vangelo, in senso assoluto, potrebbe quindi essere stato quello di Marcione, in seguito cacciato
dalla setta di Roma per eresia (gnostico).
Giustino Martire, uno dei più importanti padri della chiesa, nei suoi scritti (150 e.v.) per sostenere la
divinità del Cristo, cita centinaia di volte il Vecchio Testamento ed altri libri apocrifi ma MAI i vangeli.
Ignora completamente il nomi di Matteo, Marco, Luca e Giovanni.
(Rif.750,500,530)
Nella prima metà del XVIII secolo (e.v.), lo storico L. A. Muratori scopre un documento, giacente presso la
Biblioteca Ambrosiana, che riporta il primo riferimento storico dei vangeli.
Si tratta del Codice Muratoriano (pubblicato nel 1740), nel quale vengono, per la prima volta, citati Luca e
Giovanni. E' stato stimato che il documento originale, sul quale si basa la notizia, risalga al 170 e.v. circa.
Si suppone che il concetto di resurrezione corporea di Gesù sia nato con la stesura di questi vangeli. Prima di questo
periodo pare che nessuno abbia mai accennato a tale evento. Comunque è una considerazione non certa.
Il vangelo di Filippo, rinvenuto a Nag Hammadi, nega sostanzialmente la resurrezione corporea di Gesù.
Era inevitabile che la stesura dei vangeli (canonici e non) suscitasse reazioni contrarie da parte degli
esponenti della cultura pagana.
Il più noto di questi contestatori della nuova teologia è stato CELSO, autore di un'opera intesa a
smontare, pezzo per pezzo, le sciocchezze diffuse con i vangeli: La dottrina verace.
Secondo Celso, quello che i vangeli spacciavano per "figlio di dio", non era altro che il figlio adulterino di
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Su Celso, filosofo di formazione platonica, le notizie sono scarse. Il clero cristiano si è dato attivamente da fare per
distruggere tutte le sue opere.
La sua esistenza e la sua attività ci sono note perchè altri autori, dopo di lui, lo hanno citato e riportato nei loro scritti,
per sostenere o contestare le sue opinioni (Origene, Porfirio, ecc.).
Oltretutto di individui chiamati Gesù, nome molto comune, in quegli anni ne vengono ricordati parecchi:
sacerdoti, figli di sacerdoti, dignitari ed anche un capobanda di un gruppo di briganti operanti dalle parti
di Tolemaide.
(Rif. 710)
Si suppone che in questo periodo abbia visto la luce una delle più grandi baggianate di tutta le letteratura
cristiana dei primordi: l'Apocalisse (= rivelazione) del presunto Giovanni.
Il testo era nato per terrorizzare i seguaci forse più tiepidi, prendendo a prestito quanto già scritto su vari
libri di questo genere, non ultimo quello di Zoroastro.
Un fatto è incontestabile: questo libro è stato una fonte di ispirazione inesauribile per gli scrittori di libri del terrore e
per i produttori di film dell'orrore di Hollywood.
Riferimento Storico:
NOMINA DI SETTIMIO SEVERO
Settimio Severo viene nominato imperatore.
Riferimento Storico:
PERSECUZIONE DI SETTIMIO SEVERO
L'imperatore Settimio Severo emana un bando di proscrizione e di persecuzione contro le sette giudeo-cristiane.
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Cominciano ad apparire le prime immagini del Cristo:
Un maestro seduto tra i discepoli
Un pastore con il gregge
Un pastore con un agnello sulle spalle (dal culto di Serapide)
Un agnello inchiodato su di una croce
Disegni di pesci stilizzati (dal culto di Afrodite e di Apollo).
Queste immagini non sono mai riferite al personaggio Gesù, il nome del quale, affiorato nella seconda
metà del secolo precedente non è ancora noto e diffuso, ma ad un presunto "Unto del Signore, ad un
Signore, ad un Cristo".
La setta neo-cristiana di Roma ha inventato, molto probabilmente all'inizio del 200 d.C, (Rif.710,500) la
strana figura del "missionario" Paolo, alias Saulo di Tarso, descritto negli Atti degli Apostoli di Luca. Che
sia una invenzione o una scopiazzatura, lo dimostrano, come al solito, la mancanza di qualsiasi
riferimento storico, le incertezze dello pseudo autore Luca e alcune pesanti incongruenze, già descritte
nella Parte IV del presente testo.
Una precisazione: su questo periodo non tutti sono d'accordo. Alcuni autori ritengono che le epistole di Paolo siano di
poco precedenti la compilazione dei quattro vangeli.
(Rif.710)
Questo spiegherebbe il fatto che nelle epistole i vangeli non vengono mai menzionati.
Intorno a questi anni la comunità giudeo-cristiana che faceva capo alla setta che allignava a Roma
contava:
Un vescovo (episcopo=papa?)
46 presbiteri (preti e/o anziani del culto)
14 diaconi (serventi del culto)
50 lettori, esorcisti e portatori del credo
5000 adepti (pistoi = credenti battezzati)
42 accoliti (energumeni = in attesa di battesimo)
su di un totale di circa un milione di abitanti. Questa comunità non disponeva di chiese costruite su
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suolo pubblico.
(Rif.710,***)
Origene era convinto che i cristiani fossero una esigua frazione degli abitanti del mondo da lui
conosciuto. Egli li stimava in circa il due per cento della popolazione.
Anche se erano pochi a Roma, come sostiene Origene, nondimeno le sette giudeo-cristiane risultavano
estremamente fastidiose. Sparse in tutti gli angoli dell'Impero, queste sette apparivano assai pericolose
per l'ordine pubblico:
sempre pronte ad azzuffarsi tra di loro per delle quisquiglie dottrinarie, ma:
In questi anni vengono prodotti decine di vangeli, da parte delle innumerevoli sette neo-cristiane. Molti di
essi verranno considerati apocrifi nel corso del Concilio di Nicea; altri dureranno alcuni secoli e
verranno poi eliminati dalla chiesa per motivi del tutto contingenti e opportunistici.
La falsificazione di documenti e l'uso della "Pia Frode" vengono sostenuti ed istituzionalizzati dal
padre della chiesa e storico Eusebio (260-340 e.v.). In uno dei suoi scritti definisce un manuale pratico
del "pio" falsificatore intitolato:
Come può essere legittimo ed opportuno usare il falso come una medicina e per il beneficio di coloro
che vogliono essere ingannati.
Tra i più sfrontati falsificatori occorre rammentare anche Ambrogio da Milano, che sotto il nome di
Esegippo riscrisse una versione addomesticata di "Guerre Giudaiche" di Giuseppe Flavio.
Comunque Eusebio non ha inventato nulla di nuovo: qualcosa del genere era già stata ipotizzata e
suggerita da Platone nel suo libro La Repubblica.
(Rif.710,530)
Riferimento Storico:
VALERIANO
Valeriano viene nominato imperatore.
Riferimento Storico:
PERSECUZIONE DI VALERIANO
L'Imperatore Valeriano cerca di porre fine alle tumultuose discordie che nascono tra le varie correnti "giudeo-cristiane"
in seno alle comunità ebraiche, ordinando arresti, condanne ed espulsioni.
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Riferimento Storico:
DIOCLEZIANO IMPERATORE
Il 17 Settembre Diocleziano viene eletto imperatore
Riferimento Storico:
PERSECUZIONI DI DIOCLEZIANO
Diocleziano emana un decreto per la soppressione delle sette giudeo-cristiane.
Diocleziano è passato alla storia come uno dei più accaniti persecutori dei cristiani. Sono solo bugie dovute a certi
storici asserviti al clero.
Diocleziano, sposato con una cristiana, è stato nei primi 17-18 anni del suo regno, alquanto tollerante verso i
movimenti giudaico-cristiani. Acconsentì che a Nicomedia, di fronte al suo palazzo, fosse costruita una delle più
grandi chiese dell'antichità.
Le cose si guastarono sia per le pressioni di Galerio (che dei cristiani aveva la massima diffidenza), sia per l'atto
sconsiderato di un cristiano protervo e fanatico che con un gesto offensivo cercò di mettere in dubbio l'autorità
imperiale di Diocleziano. La reazione dell'imperatore fu conseguente:
- abbattimento della chiesa di Nicomedia
- arresto e condanna di 200 capi fanatici sparsi su tutto il territorio dell'impero.
(Rif. 410)
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Attribuire a queste vittime l'etichetta di martiri della fede cristiana è stato uno dei tanti giochi di
prestigio del potere clericale.
Quelli che si è cercato di spacciare come cristiani erano solo degli appartenenti turbolenti alle
numerose sette giudee (non sempre ortodosse) come farisei, sadducei e scribi; i cosidetti cristiani si
distinguevano, dagli altri, per la loro matrice messianica-rivoluzionaria. A parte gli atteggiamenti di
alcuni facinorosi che fomentavano disordini cercando di insinuare il germe dell'intolleranza religiosa
in una società largamente multicultuale.
L'Imperatore Claudio I aveva cercato di risolvere, al meglio, il problema dell'ordine pubblico
espellendo tutti gli ebrei da Roma (802 a.u.c.) ma il successo dell'operazione fu effimero. Usciti dalla
porta, dopo qualche decennio, gli ebrei rientrarono dalla finestra riproponendo il problema di una
comunità, per sua stessa natura, ingovernabile.
Infine quanti sarebbero stati questi "veri" martiri cristiani? Secondo la chiesa, qualche migliaio;
secondo coloro, che si sono presi la briga di spulciare gli annali storici, qualche decina.
Affermazioni difficili da conciliare.
Si possono facilmente contare i cristiani che sono morti per la loro religione, perchè n'è morti pochi, e
soltanto di tanto in tanto, a intervalli.(Origene-III Libro contro Celso)
Occorre ancora rammentare che, in questi specifici casi, era abbastanza semplice evitare la croce ed
essere rimessi in libertà. La legge di Roma richiedeva unicamente che l'accusato dichiarasse, in
pubblica assise, di riconoscere il Cesare in carica come suo imperatore. (Salvo ovviamente il
sussistere di altre gravi accuse come, ad es., l'omicidio.)
I cittadini di Roma, liberi di professare qualsiasi religione, erano comunque tenuti, per legge, a
rendere un omaggio rituale all'Imperatore considerato un semidio.
Coloro che si salvavano dalla condanna, riconoscendo la divinità del Cesare in carica, erano definiti
LAPSI .
(Rif. 995)
Nell'impero romano il cristianesimo fu considerato dall'inizio come una corrente del giudaismo, ma
quando i "cristiani" dissero apertamente di non essere più membri delle sinagoghe, furono trattati con
disprezzo, come seguaci di una "religio" di fanatici che avevano commesso un grave peccato di
empieta' rompendo con la fede dei padri.
(Rif. 770)
Riferimento Storico:
COSTANTINO IMPERATORE
Costantino I viene eletto imperatore.
Questo sarebbe il primo concilio, storicamente noto, della neo organizzazione cristiana. La data è
incerta; la riunione è avvenuta ad Elvira (presso Granada) ed era limitata ai vescovi e ai presbiteri di
Spagna.
Questo "santo" conciliabolo stabilì:
alcuni tipi di comportamento a cui i cristiani erano tenuti e relativi peccati;
leggi per l'abolizione dei riti pagani ancora in uso;
basi canoniche per l'isolamento sociale delle comunità ebraiche allora esistenti in Spagna e la loro
ghettizzazione.
Le sinagoghe verranno definite "bordelli e tane di bestie impure possedute dai demoni".
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Riferimento Storico:
EDITTO DI NICOMEDIA
Galerio emana un editto con il quale si concede ai cittadini la liberta' di praticare qualsiasi religione, compresa quella
"neo-cristiana o giudeo-cristiana", come si manifesta nelle sue molteplici sette e correnti.
La situazione politica a Roma è assai complessa. Di fatto l'impero è governato da diversi esponenti del
potere politico/militare:
due a Roma: Massimiano e poi Massenzio
quattro che governano le provincie dell'impero con le loro legioni: Costantino, Galerio, Massimino e
Licinio.
Però uno di essi, Costantino, nutre ben altre ambizioni: diventare imperatore assoluto; perciò guarda
con interesse agli accoliti delle sette giudaico-cristiane, elementi rissosi e pronti a menare le mani agli
ordini di chi prometta loro un pasto quotidiano e la garanzia dell'impunità.
Come prima mossa Costantino, unitamente a Galerio, emette un editto che sospende le persecuzioni dei
cosidetti cristiani e ne arruola un discreto numero nelle sue legioni. Si stà preparando per la sua marcia
su ...Roma.
Celso (180 e.v.?) aveva dato una sua interpretazione dello spirito asociale e turbolento che animava gli appartenenti
alle sette giudaico-cristiane.
I principi divulgati dai vangeli (nella misura che erano già noti) non avevano potuto attecchire presso le classi
borghesi colte, per la loro assurdità e la loro intrinseca pochezza.
Perciò era stato giocoforza, da parte dei caporioni di tali sette, aumentare la consistenza numerica degli addetti
rivolgendosi alle masse più emarginate della società: incapaci, morti di fame, ladri, delinquenti, depravati, ecc. Per
questi elementi il raggrupparsi aveva significato sviluppare quell'istinto del "branco" che, in qualche misura, li
metteva al riparo dai rigori della legge.
Occorre notare come diversi autori abbiano più volte sottolineato che quella gentaglia, definita da Marx "proletariato
degli stracci", sia sempre stata un'ottima riserva di materiale umano per agitatori ambiziosi - come ben si puo' notare
nella Rivoluzione Francese - perchè non avendo niente da perdere s'attaccano a qualunque cosa. E poi finchè Chiesa e
Stato sono stati d'accordo il cristianesimo e' stato un'eccezionale "instrumentum regni"; il problema è che nel
cristianesimo romano Chiesa e Stato non sempre sono andati d'accordo, col risultato di avere tutta una serie di
turbamenti, res novae, scismi, ribellioni e quant'altro.
(Rif. 725)
Costantino, pur rimanendo fedele al culto del dio Sole, continua a strizzare l'occhio alle sette neo-
cristiane. In questo ha buon gioco in quanto Massenzio non nasconde il suo attaccamento al culto ed
alla cultura pagana.
A Milano (313 e.v.), d'accordo con Licinio, emana un editto in cui si riconosce alle sette di matrice
cristiana gli stessi diritti di quelle pagane introducendo, di fatto, un'ampia libertà di culto (Editto di Milano
- Editto di tolleranza).
In effetti gli affiliati alle neo-sette cristiane cominciano a rappresentare (nelle provincie dell'impero più
che a Roma) una considerevole forza politica, tale da influire qualche volta sulle scelte dello stato. Si
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stima rappresentassero il 5-8% della popolazione dell'Impero.
Riferimento Storico:
EDITTO DI MILANO - Editto di tolleranza
Con questo editto Costantino I conferma quello di Galerio (del 311 e.v.) e lo amplia riservandosi, comunque, il diritto e
la facolta' di intervenire e di decidere, al posto dei vescovi, su qualsiasi questione di natura teologica e sui problemi
dottrinali e dogmatici che dividono le varie chiese definite "cristiane".
Nasce con questo editto il Cesaropapismo. Il cristianesimo è ora, nella sua forma primitiva) una delle religioni "ufficiali"
dell'impero romano. (Religio licita)
LA SVOLTA.
Costantino I, a partire da questo anno, favorirà l'evoluzione della nuova teologia promuovendone il
distacco dalla sua origine messianico-giudaica.
L'impero è barcollante e Costantino è alla continua ricerca di nuove alleanze ed aiuti; preso atto che
nei territori dell'Impero, un individuo su 10 aderisce alle sette cristiane, cerca di controllare ed
incanalare questa massa di individui a proprio vantaggio.
Stabilita la sua capitale a Costantinopoli, nel 1078 a.u.c. ordina un concilio a Nicea cercando (e
riuscendo in parte) a mettere ordine nel marasma di idee di quelle innumerevoli sette che allora si
definivano cristiane.
Malgrado il suo interessato appoggio alla cristianità, pare sia rimasto fedele, sino all'ultimo giorno, al
culto del dio Sole. Alcuni sostengono che, in punto di morte, abbia "prenotato un posto di prima
classe" per l'al di là (non si sa mai!) facendosi battezzare da Eusebio, vescovo di Nicomedia. In realtà
Eusebio avrebbe approfittato della debolezza di Costantino sul letto di morte. Se la cosa è vera allora
Costantino è morto eretico perchè Eusebio era vescovo della setta ariana.
E' morto a Nicomedia il 22 Maggio del 1090 a.u.c.(337 e.v.); altri invece dicono sia morto a
Costantinopoli di lebbra.
Siccome i discendenti di Costantino regnarono dopo di lui, l'adulazione dei popoli romani, da molto
tempo abituati alla schiavitù, giunse ad un tale eccesso che quelli dell'antica religione ne fecero un dio,
e quelli della nuova ne fecero un santo: i cristiani celebrarono per molto tempo la festa del suo nome,
insieme con quella della madre.
(Rif. 712)
Riferimento Storico:
IL VIAGGIO DI EUTROPIA
Eutropia, suocera di Costantino I, compie un viaggio in Palestina, accompagnata da Eusebio di Cesarea, alla riscoperta
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dei luoghi citati nella Bibbia.
(Rif. 172)
Riferimento Storico:
LE RICERCHE DI ELENA
Elena, madre di Costantino I, aderisce con entusiasmo alla nuova iniziativa politica del figlio e parte, anche lei, per la
Palestina alla ricerca di luoghi e di reperti riguardanti l'origine del cristianesimo. Riesce a ritrovare:
la stalla di Betlemme dove Gesù sarebbe nato
la croce originale, con il cartiglio redatto da Pilato
i chiodi della croce
la lancia di Longino
il punto esatto in cui sarebbe avvenuta l'ascensione
i resti dei tre Magi.
Dopo la sua morte Elena verrà santificata.
Elena (ca.255-330 e.v.), di probabili origini britanniche, prima di diventare madre di Costantivo, esercitava in Roma le
funzioni di prostituta sacra presso il tempio della dea Astarte (Ishtar). Queste prostitute erano considerate capaci di
guarire alcune malattie; si riteneva che le loro secrezioni intime avessero dei poteri medicamentosi.
In un secondo tempo diventa concubina di Costanzo Cloro e dalla loro unione nascerà Costantino. Poi per naturale
"pia e cristiana" evoluzione diventerà santa e resterà tale sino alla meta del 1900, quando verrà "declassata" dalla
chiesa stessa.
Infatti, nel 1960 il Vaticano sopprime la festività del 3 Maggio dedicata alla "Invenzione della Vera Croce" e alla sua
protagonista Elena, ritenendo questo avvenimento "privo di fondamenti storici".
A volte (raramente) persino i preti si vergognano delle loro stesse bugie.
Secondo quanto si racconta (o si spacciava per verità) Elena, a Gerusalemme, avrebbe toccato con le tre croci rivenute
sul Calvario (e ancora in piedi dopo 300 anni!) un cadavere che sarebbe resuscitato, vispo e giulivo, al tocco della vera
croce.
Per inciso, Astarte era una antica dea promotrice della fertilità di piante, animali e uomini. Il suo culto includeva la
prostituzione sacra maschile e femminile. Nel Medioevo il clero cristiano identificò con questa dea (femmina) il demone
(maschio) Astaroth.
Rif.715,295,520)
- IL PREPUZIO
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Misteriosamente scomparso dopo la circoncisione, il reperto riappare a Roma all'inizio dell'800 e.v.
ritrovato dal papa Pasquale I (uomo davvero fortunato!) Venne in seguito custodito nella chiesa di
Calcata, vicino a Viterbo, ove, per secoli attirò folle di "devoti" estasiati.
Improvvisamente, pochi anni or sono, il reperto sparì dalla chiesa e non se ne seppe più nulla. La
stampa, opportunamento addomesticata, evitò di dare troppo rilievo al fatto lasciando credere che la
reliquia fosse stata rubata.
Ma la cosa più eclatante è che, nello stesso periodo, in Francia, nella chiesa di Puy-en-Velay veniva
devotamente adorato un altro "autentico" prepuzio di Gesù.
(Rif. 712)
Altro prepuzio, che va per la maggiore, è quello conservato a Charroux (Francia) ed esposto
annualmente all'adorazione dei fedeli.
(Rif. 760)
- LA VERONICA
Riportiamo una notizia ANSA del 31/5/1999 che ci fornisce esaurienti notizie riguardo a questa
reliquia. Un altro colpo di fortuna nell'imminenza del Giubileo 2000.
- LA SINDONE
A parte il fatto che qualche anno fa un bello spirito si è preso la briga di contarne oltre 40, quella
attualmente esibita in bottega è conservata a Torino.
Sottoposta nel 1988 ad esami mediante carbonio-14, si stabilì che la sua origine poteva collocarsi tra
il 1260 ed il 1390; malgrado ciò viene periodicamente ostentata.
Oltre tutto le due immagini, la frontale e la dorsale, differiscono in lunghezza di ben quattro centimetri.
Recentemente due studiosi inglesi (C.Knigth e R.Lomas-Rif. 376) hanno avanzato una interessante
ipotesi. Ritengono che l'immagine riprodotta sul lenzuolo funebre sia quella di JACQUES DE MOLAY
(1294-1314), l'ultimo maestro della setta dei Templari, arrestato nel 1307 e inchiodato (per i polsi!) ad
una porta, da uno zelante inquisitore, per farlo confessare e ...salvargli l'anima.
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Altri ritengono trattarsi del Gran Maestro templare GUGLIELMO DI BEAUJEU (1273-1291)
Infine, secondo il Vangelo di Giovanni Rif. 020 Gesù è stato inchiodato per i palmi e non per i polsi.
Prima della Rivoluzione Francese esisteva una Sindone conservata all'interno della cattedrale di
Besançon. Questa reliquia veniva esposta una volta all'anno dal balcone dell'arcivescovado
provocando, a volte, scene di isteria collettiva. Per ordine della Convenzione Nazionale, nel 1793,
questo grosso lenzuolo fu sequestrato ed inviato a Parigi dove venne frazionato in bende e pannolini
per la medicazione dei degenti dell'ospedale Hôtel Dieu di Parigi.
Rif. 448
Un'altra Sindone, o qualcosa di simile, si trova (o si trovava) ad Urfa in Turchia (l'antica Edessa).
Al di là di ogni interpretazione cosa dimostra infine la Sindone? Che un ignoto individuo, in epoca
non definita, è morto, ma non che sia resuscitato. Mi pare si voglia trasformare un curioso, macabro
reperto da museo in una testimonianza di fede.
- LA VERA CROCE
"Rinvenuta" nel 1068(a.u.c.), 315(e.v.), da Elena, madre di Costantino I, per quasi un secolo venne
ignorata come oggetto di culto, in quanto ai primi cristiani (seguaci di una forma di ebraismo
illegittimo ed apostata) non importava granchè di come era morto Gesù.
Solo dopo il 390(e.v.) la croce diventa simbolo ed oggetto di devozione della cristianità. Su questo
reperto si è detto di tutto salvo quando e come sia sparito dalla circolazione, il che fa pensare che
questa croce non sia mai esistita.
In compenso esiste in circolazione una quantità enorme di schegge della croce che se accorpate
basterebbero a costruire un vascello da 100 cannoni (Voltaire)
Nei pressi di Alessandria(Italia), intorno agli anni '50 del secolo scorso, esisteva ancora un convento
dove tutte le monache (ed erano tante!) possedevano una scheggia della vera croce.
(Rif. 712,995)
- ALTRE RELIQUIE
(Il Diritto Canonico distingue due tipi di reliquie;
- quelle "insigni" quali corpo, testa, braccio, cuore, lingua, mano, coscia e sangue;
- quelle "secondarie": qualsiasi cazzata che sia stata convalidata da un cardinale.)
Sparse un po' ovunque e pubblicizzate quando serve a far soldi, vengono proposte alla devozione
dei fedeli:
. la lancia di Longino
. brani del vestito di Maria Vergine
. numerose fiale del suo latte
. grummoli cristallizzati del suo latte
. forfora dei suoi capelli
. penne cadute dalle ali dell'arcangelo Gabriele durante le sue continue missioni in terra
. una camicia ed un sudario della Vergine (cattedrale di Chartres) . ecc. ecc.
(A proposito del latte Martin Lutero osservò: Ce n'è tanto che se Maria fosse stata una vacca o avesse
fatto la balia per tutta la vita, difficilmente avrebbe potuto produrne una tale quantità.
Rif. 448
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(L'autore ne ha fatto personale esperienza).
Le statue piangenti non sono una invenzione prettamente cristiana. Nell'antica Roma, in determinate
occasioni, si facevano piangere le statue di Giunone e di Minerva.
In India piangono la statua della dea Laksmi e quella della dea Parvati; quest'ultima ha pure un
regolare ciclo di "sacre" mestruazioni.
Una curiosità: secondo le tradizioni induiste pare che un coito tra Shiva e la compagna Shikta durasse
ben 25 anni!
Risale probabilmente a quest'anno il primo decreto antisemita, con il quale si proibisce, pena la morte, il
proselitismo giudeo.
Questo decreto verrà, nel corso dei secoli, reiterato infinite volte, sino al Concilio Vaticano II (1960)
quando, guarda caso, verrà annunciato che gli ebrei sono i nostri ...più AMATI FRATELLI.
Questo è ciò che comunemente si dice: aver la faccia come il sedere!
Costantino, sconfitto e ucciso Licinio, è diventato imperatore unico dell'impero romano. Dà pertanto
inizio, a Bisanzio, ai lavori per la costruzione della sua nuova capitale. I lavori termineranno nel 330 e.v. e
la nuova città assumerà il nome di Costantinopoli.
Costantino I si era avvicinato alle sette neo-cristiane per una serie di validi motivi:
a. aveva trovato, in un contesto di individui turbolenti, un importante aiuto per risolvere i suoi problemi
con Massenzio, al ponte Milvio;
b. il cristianesimo gli offriva la facile, ipocrita scappatoia dell'assoluzione per gli omicidi a danno dei
suoi familiari e dei suoi amici; cosa che non era riuscito ad ottenere dal culto mitraico, che non
vedeva di buon occhio un tale assassino;
c. infine il completamento e l'appagamento della sua smodata ambizione di potere: diventare, oltre che
unico imperatore, anche pontefice (cesaropapismo), concentrando in tal modo, nelle sue mani, tutti i
poteri dello stato. Un impero con un solo dio, una sola fede e un solo imperatore.
O forse, come qualcuno sostiene, si decise di mettere d'accordo le varie sette cristiane per motivi di "ordine pubblico"
interno, senza pensare più di tanto ad un suo personale tornaconto.
Opinione alquanto discutibile visti gli omicidi che la storia gli attribuisce.
Per ottenere questo era necessario fondere in una unica "religione di stato" tutti i culti presenti in Roma
e nei territori dell'impero.
Impresa non da poco! Costantino si mette in moto ed ordina un concilio straordinario a Nicea (oggi Iznik)
dove riunisce tutti i capi delle numerose sette neo-cristiane (oltre 80!), provenienti da Alessandria,
Antiochia, Atene, Gerusalemme, Roma, ecc. Ma non basta: occorre anche la presenza dei rappresentanti
dei culti piu' importanti dell'Impero Romano, che potrebbero rappresentare un serio ostacolo
all'affermazione di un "cristianesimo di stato", succube ed asservito al potere imperiale.
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all'affermazione di un "cristianesimo di stato", succube ed asservito al potere imperiale.
Riferimento Storico:
CONCILIO DI NICEA (20 Maggio)
Costantino I (non battezzato) guida il concilio di Nicea (presso Costantinopoli) con un pugno di ferro ed obbliga i
convenuti ad un accordo sui dogmi destinati a diventare la base delle future istituzioni ecclesiastiche. I vescovi contrari
alle sue direttive finiscono destituiti ed esiliati. Il risultato della votazione finale parla da se':
316 si e 2 no (Secondo di Tolemaide e Teona di Marmarica).
Per Costantino ed i suoi delegati non e' stata comunque una impresa di poco conto. All'inizio del concilio si
contavano circa 80 correnti "cristiane", sviluppatesi sul presunto ceppo originario paolino e su altre fonti, ognuna
delle quali si riteneva depositaria della verita' e cercava di prevalere sulle altre a colpi di reciproche scomuniche. Tra
queste correnti, dichiarate poi eretiche, dopo la formalizzazione del Credo di Nicea, si annoveravano:
Seguaci di Marcione
Nicolaiti
Encratici di Taziano
Seguaci di Origene
Seguaci di Ario
Diverse sette gnostiche
Carpocraziani
Ofiti
Modalisti
Docetisti
Adozionisti
Montanisti
Manichei
Nestoriani
Messaliani
Fibioniti
Donatisti
Maroniti
Nazareni/Mandei
Culto di Apollo
Culto di Demetra
Culto di Dioniso/Bacco
Culto di Giove/Zeus
Culto di Mitra
Culto di Krishna
Culto di Osiride
Culto di Horo
Culto di Iside
Seguaci del Sol Invictus
Seguaci della Croce Rossa
Figli del Sole
Seguaci di YHWH
Culto degli esseni
Culto degli Zeloti
Movimento Terapeuta
Ordine della Mano Nera
Ordine della Mano Rossa
Ordine di Melchisedek
Seguaci di Adonis/Tammuz
Seguaci di Baal
Seguaci di Zoroastro
Buddisti
Seguaci di Ercole/Eracle
Seguaci di Serapide
Seguaci di Prometeo
Druidi
Seguaci di Attis
.......
e tanti, tanti altri.
Comunque pare che anche Dio abbia dato una mano. Deposti su di un altare tutti i vangeli noti (apocrifi e non),
durante la notte il Padreterno fece fuori tutti gli apocrifi, lasciando intatti quelli che ben conosciamo, vale a dire i testi
nel Nuovo Testamento, a suo tempo indicati da Ireneo di Lione.
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Compito del concilio era dunque quello di unificare i vari culti, tra loro in eterno conflitto, sotto una
chiesa universale cattolica, che naturalmente sarebbe stata controllata dall'imperatore. Si trattava, senza
mezzi termini, di
stabilire, per gli appartenti alle nuove sette cristiane, che cosa e a quale dio credere
con il beneplacito imperiale.
Venne quindi riformulato e reso standard un credo cristiano accuratamente ripulito da tutti quegli
elementi di natura messianica strettamente legati al movimento jahvista.
Roma reclamava, naturalmente, l'autorità suprema, sul presupposto che la sua setta più importante
sarebbe stata fondata da Pietro, le cui presunte ossa vennero successivamente sistemate in Vaticano e
la statua di Giove convertita in quella di Pietro. Cosa d'altronde facile perchè avevano tutti e due la barba.
In un tipico movimento di sostituzione religiosa, tutti gli dei degli altri culti furono assogettati al nuovo dio
sotto forma di apostoli, di santi o di demoni.
Come è ben noto, durante questo concilio i termini Gesù e Cristo vennero fusi insieme per la prima
volta nel contesto ambiguo "Gesù Cristo"(non Gesù il Cristo), conciliando le richieste delle numerose
fazioni che si riferivano a:
Hesus: dei Druidi
Joshua/Jesus: per gli apostati israeliti della Nuova chiesa di Gerusalemme
Horo/Iusa: degli egizi
Ies/Iesios: per i seguaci di Dioniso/Bacco
........
Krishna/Cristos: originari dell'India
L'Unto: dei Giudei
Krst: per gli egizi
e tanti altri
E' accertato che la frase "Gesù Cristo" non ha mai costituito un nome e cognome proprio, e non e' mai
apparsa negli scritti degli autori greci e latini, prima di questo concilio.
Gli scritti dei primi presunti padri della chiesa non parlano mai di Gesù. Sino al Quarto Secolo era
frequente e generalizzato il termine "IL CRISTO" ma non è mai stata trovata una autentica menzione,
prima di questo evento, di un "Gesù Cristo".
(Rif.771)
Occorre comunque rammentare che il processo di fusione e di unificazione delle varie fazioni non fu
immediato ma lungo e lento. Nei secoli che seguirono almeno altri 21 concilii furono convocati per
stabilire le politiche e le dottrine del culto unificato. Il più delle volte si trattò di rissose riunioni di ruffiani
ignoranti e paludati, ognuno dei quali tirava l'acqua al proprio mulino; alcuni di questi concilii finirono in
un bagno di sangue. Altro che divina ispirazione!
(Rif.750)
Il fatto che i documenti autografi originali dei vangeli, crifi ed apocrifi, non siano più disponibili è
probabilmente dovuto alla decisione del concilio di distruggere tutti i testi non ritenuti validi ed adeguati
al nuovo culto. Vecchia abitudine a suo tempo introdotta da Ireneo vescovo di Lione e da Atanasio
vecovo di Alessandria. Si parla comunque di 200 documenti eliminati.
In questo contesto si conservarono copie dei quattro vangeli ufficiali "canonici", alcuni vangeli apocrifi
ed altri documenti sottoposti successivamente al famigerato "ritocco" di Anastasio (506 e.v.)
Altro accordo fondamentale per il nuovo credo è stato quello di "stabilire d'ufficio" che Gesù e Dio sono
in sostanza la stessa cosa:
Qualcosa del genere era già stato affermato, circa 3500 (!) anni prima, nei testi della religione egizia,
riferita ad Osiride ed al figlio Horo:
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Io e mio Padre siamo uno.
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I primi a farne le spese furono gli "Adozionisti" che ritenevano il Gesù nato da un naturale rapporto
sessuale tra Giuseppe e Maria. Solo in un secondo tempo, al momento del battesimo impartitogli da
Giovanni Battista, Gesù viene "adottato" da Dio che gli conferisce i poteri necessari alla sua missione
terrena.
Anche ai "Docetisti" non andò meglio. Questi ritenevano che Gesù fosse di natura esclusivamente divina
e che il suo sembrare umano fosse solo un'apparenza di comodo.
Una soluzione di compromesso fu proposta da Ario, il quale sosteneva che Gesù (divino) fosse la prima
cosa creata dal Padre e quindi già esistente sin dalla notte dei tempi, ma non per questo uguale ne
coeterno al padre stesso, ma a lui sottoposto. Questa teoria non ebbe maggior fortuna delle altre ed Ario
finì esiliato. Malgrado ciò l'arianesimo sopravvisse, semiclandestino, per alcuni secoli in particolare tra i
barbari neo-convertiti.
Questa nuova religione, testè nata, non unisce ne affratella le genti. Questa religione non ha fatto altro che dividere il
genere umano attraverso un razzismo estremo, il sessismo ed altri particolarismi. Questa religione infatti si nutre
sulla divisione tra i popoli, perchè per esistere necessita di un nemico da combattere, sia terreno che sovrannaturale.
Questa religione sostiene che alcuni popoli sono speciali o eletti perchè possiedono la vera fede, mentre gli altri sono
immorali e dannati e spesso insiste sul fatto che è dovere degli eletti distruggere gli altri. Comunque non è la sola:
altre religioni sostengono gli stessi concetti.
(Rif.710,***)
E' interessante notare che solo le religioni rivelate tendono ad essere motivo di contenzioso e di relative guerre.
Questo perchè? Perchè la religione rivelata, essendo a differenza dei varii paganismi naturali appunto rivelata,
stabilisce subito, nel suo formarsi, una distinzione fra il bene (i propri credenti) ed il male (gli altri). I secondi sono
deindividualizzati in funzione della loro alterità e della loro possibile minaccia, quindi sono naturali nemici dei primi e
se non vanno sterminati (caso peggiore, non previsto apertamente) vanno comunque in qualche modo discriminati;
la cosa diventa grave se la religione rivelata acquisisce il potere e lo esercita in forma discriminante.
In generale per scatenare una guerra di religione occorre un regime politico interessato a coprire con motivazioni
religiose interessi ed ambizioni proprie, oppure un proselitismo religioso capace di incendiare le masse, già tese a
causa di tensioni sociali, e lanciarle verso l'esterno (crociate dei poveri) o verso l'interno (progrom, caccia alle
streghe, ecc.). Secondo una mia personalissima opinione, nel primo caso la guerra avverrà comunque, nel secondo
caso può darsi che le tensioni sociali possano trovare altri mezzi di espressione; dipende dal caso.
Lo stesso si può dire delle ideologie politiche come nazionalsocialismo e comunismo, anch'esse preoccupate di
stabilire una differenza tra i "proprii" e gli "altri", naturali nemici da eliminare appena possibile, con le buone o con le
cattive.
(Rif.725)
DONAZIONE DI COSTANTINO
Durante il concilio di Nicea Costantino avrebbe firmato un atto che riconosce alla chiesa autorità
assoluta negli affari secolari. Questo atto, tenuto segreto, sarebbe poi stato reso noto nell'VIII secolo dal
papa Stefano III.
Questa è una delle tante vergognose bugie inventate dalla chiesa di Roma a tutela dei propri interessi materiali. Si
tratta unicamente di un falso clamoroso, come dimostrato, nel 1440, da Lorenzo Valla.
L'unica concessione che sembra certa è stata quella di conferire alla chiesa la possibilità di ereditare i beni dei propri
fedeli (lasciati con testamento).
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Riferimento Storico:
ELENA CI RIPROVA
Il vescovo di Aelia Capitolina, Macario, aveva sollecitato presso Costantino I il permesso di demolire il tempio di
Afrodite, fatto costruire dall'Imperatore Adriano sul presunto luogo del calvario e della sepoltura di Gesu. Costantino I
acconsente e spedisce la madre Elena, in nuova "missione imperiale" ufficiale, per affiancare Macario e sovraintendere
agli scavi.
Alla fine i lavori porteranno alla luce una tomba, scavata nella roccia, ed una massa rocciosa calcarea ritenuta il
calvario.
(Rif. 172)
Altre sette onorano un sepolcro ed un calvario diversi da quelli dei cattolici e degli ortodossi.
Questi luoghi sono stati scoperti nel 1881-1882(e.v.) dal Generale Charles "Cinese" GORDON (il generale inglese
ucciso a Khartum) sulla base di alcuni rilievi topografici eseguiti qualche anno prima dall'archeologo britannico
Wilson.
(Rif. 172)
RELIGIONE DI STATO
La religione cristiana diventa RELIGIONE UFFICIALE DI STATO dell'Impero Romano con gli Editti di
Tessalonica (1134 a.u.c./381 e.v.) e di Costantinopoli (1144 a.u.c./391 e.v.), emanati dall'Imperatore
Teodosio I, dietro suggerimento di Ambrogio da Milano.
Con questi editti tutti gli altri culti vengono aboliti e dichiarati fuori legge; i loro beni ed i loro templi sono
confiscati e devoluti al nuovo clero; vengono naturalmente abolite anche tutte le feste pagane, compresi
i "frivoli e peccaminosi" giochi olimpici. Vengono eseguite le prime condanne a morte a carico dei
presunti eretici.
Si sono intanto definite e consolidate le prime gerarchie nell'ambito della chiesa, costituite da:
EPISCOPI: vescovi, sovraintendenti (non pontefici, papi).
PRESBITEROI: preti, anziani della comunita'.
DIACONOI: diaconi, serventi.
PISTOI: credenti, iniziati, battezzati.
ENERGUMENI: catecumeni in attesa di battesimo.
(Rif. 712)
Eusebio, storico della chiesa, nella sua Vita di Costantino, ci informa di aver ricevuto personalmente
dall'Imperatore, l'ordine di produrre 50 copie della Bibbia(?) cristiana, da distribuire nelle chiese della
capitale Costantinopoli. Ordine puntualmente eseguito da scribi professionisti presso lo scriptorium
annesso alla chiesa di Cesarea.
Il papa (??) Giulio I, per ordine di Costantino, fissa la data di nascita di Gesù al 25 Dicembre.
A Gerusalemme il vescovo Cirillo (?-386), contrariamente a quanto riportato sul Vangelo di Giovanni,
accenna alla probabile esistenza di un sudario di Gesù (Sindone).
In quest'anno viene genericamente sancita, in tutto l'Impero, la pena di morte per tutti quelli che
praticano ancora i riti pagani.
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Nel 361 Giuliano diventa imperatore a Roma e si dimostra subito estremamente tollerante nei
confronti di tutte le religioni e ristabilisce la libertà di culto, con grande rabbia del clero
cristiano che lo ribattezzerà Giuliano l'Apostata".
Giuliano era stato educato, a suon di "frustate", alla religione cristiana da Eusebio, vescovo di
Nicomedia, generalmente ritenuto un viscido intrigante.
Poco incline a certe imposizioni, Giuliano si dà, di nascosto, alla lettura ed allo studio dei testi
della filosofia neoplatonica e si riavvicina alla religione degli antichi dei, ritenendo il cristianesimo una
religione violenta, ipocrita, ingannevole, dominata da rozzi dogmi e da oscuri imbrogli di potere; un
coacervo di superstizioni
"Essi credono che l'Ellade sia morta. Da tutte le parti del mondo, i monaci neri si avventano come corvi
sul suo purissimo corpo di marmo, e vi frugano con i becchi come in una carogna, gracchiando
allegramente: "l'Ellade è morta!" Ma l'Ellade non può morire; l'Ellade è nei nostri cuori. E' la divina
bellezza dell'uomo sulla terra. Quando essa si risveglierà, guai ai corvi di Galilea!"
Mito e politeismo erano necessariamente legati perchè facenti parte della espressione della capacità immaginativa
umana, mentre il monoteismo avversa tale capacità immaginativa imprigionando lo spirito religioso dentro forme ed
immagini statiche prefissate. (P.Trevisan)
In questo IV secolo e.v. il mondo occidentale, in particolare quello dell'Impero Romano, vive la
frastornante situazione nella quale
Sino ad allora l'Impero aveva garantito la libertà di culto, l'ateismo, la filosofia e la ragione. Ora tutto
questo viene a mancare ed inizia la barbarie.
(Rif. ***)
Morto Giuliano, i cristiani riprendono saldamente il potere e ristabiliscono la pena di morte per coloro
che praticano i riti pagani.
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Di origini ispaniche, si era distinto a Roma combattendo con il vecovo Feliciano, in numerose zuffe civili,
per la conquista del potere religioso nell'ambito della nuova setta cristiana.
Nel 366 era morto il papa Liberio, sostituito dal papa Ursino e questo manda in bestia il buon Damaso che
ambiva da tempo al soglio di Pietro. Damaso non si scoragia: assolda un'accozzaglia di miserabili e di
morti di fame e con questi ammazza i sostenitori di Ursino (ursiniani) e conquista il massimo potere nella
setta cristiana.
Si è trattato di un vero e proprio scontro politico, tra fazioni rivali, per la conquista di un potere ancora
oscuro ma molto redditizio.
Solo nell'area in cui sorgerà la chiesa di Santa Maria Maggiore (secondo lo storico Ammiano Marcellino)
si conteranno 135-140 cadaveri di ursiniani, poveri citrulli, morti.
Potere che poi eserciterà a lungo, massacrando quanti lo contestano con l'approvazione e sotto la
protezione di speciali editti dell'imperatore Teodosio I: i cosidetti"editti di sangue".
Difficile stabilire quanta gente abbia mandato al cimitero per soddisfare la sua smodata ambizione.
Qualcuno gli attribuisce anche la paternità del falso "Liber Pontificalis" che compendia una cronologia,
tutta "inventata" dei primi vescovi/papi di Roma a partire da Pietro; non tutti gli storici concordano con
questa attribuzione.
Muore nel 384 e.v.
Il vescovo di Alessandria Atanasio, in una lettera pastorale stabilisce quali sono i 27 libri da recepire nel
Nuovo Testamento. Viene così fissato in prima istanza il Canone della nuova religione cristiana,
contenente anche i quattro vangeli detti canonici.
Ce n'è voluto del tempo!
Si può affermare che in questo periodo comincia a prendere forma ed a consolidarsi la struttura burocratica-
temporale della chiesa cristiana. Similmente alla vita religiosa di tutti i tempi (e di tutti i templi), anche in questa
organizzazione sono presenti tre aspetti tipici:
l'ascetismo contemplativo (dal quale sono nate religioni quali il buddismo ed il manicheismo; per soddisfare
questo aspetto l'Islam produrrà i Sufi -nella fattispecie di dervisci stanziali, itineranti e vorticanti- ed il
cristianesimo i monasteri);
la burocrazia templare (o sacerdotalità: da cui consegue la necessità di sfornare sacerdoti capaci ed
intraprendenti, con attitudini politiche per organizzare il culto);
la profeticità che ha invasato parecchi religiosi inducendoli ad una quantità di profezie apocalittiche. Potrebbe
essere intesa come il lato attivo dell'ascetismo.
A metà strada fra la profeticità e la sacerdotalità sfuma la vasta galassia dei predicatori che cercano di persuadere le
masse a seguire la retta via, talvolta anche con predicazioni apocalittiche.
Il sacerdote delle religioni rivelate ha bisogno di un predicatore che gli porti quattrini e prestigio sociale dalle masse
ma teme il lato inquietante dell'ascetismo ed anche il profeta che tuona e scombussola quella società nella quale egli
è perfettamente e comodamente inserito.
Per quanto riguarda il monaco, esso è visto dal sacerdote come un esempio inoffensivo da additare alle masse.
(Rif. 725)
Inizia la fase
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A Tessalonica, il 28/2/380, l'imperatore Teodosio I il Grande emana un editto (De fide catholica) che, in
pratica, dichiara la nuova religione cristiana-cattolica quale unica Religione Ufficiale dell'Impero.
A questo editto ne seguiranno molti altri (almeno 15) intesi a perseguire tutti quelli che, pur
proclamandosi cristiani, non accettano in toto quelle che sono le direttive dell'ortodossia che si vuole
imporre.
Ne fanno le spese i manichei, i marcioniti, gli ariani, apostati di vario genere e tanti altri che vengono
"devotamente" perseguitati, uccisi, accecati o condannati (questa è una novità!) all'esilio in patria, cioè
totalmente esclusi ed isolati dal resto della comunità.
Crediamo in un solo Dio Padre onnipotente, creatore di tutte le cose visibili ed invisibili.
E in un solo Signore Gesù Cristo, Figlio di Dio, unigenito e nato dal Padre,
della stessa sostanza del Padre, Dio da Dio, luce da luce, Dio vero da Dio vero,
generato e non creato, consustanziale al Padre, per mezzo di lui tutte le cose sono state create,
in cielo e in terra; per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo e si incarnò,
si fece uomo, patì e il terzo giorno resuscitò, sali al cielo, e verrà per giudicare i vivi e i morti.
E credo nello Spirito Santo che procede dal Padre, e con il Padre e il Figlio
è adorato e glorificato.
Saranno necessari più di 1500 anni prima che Ernest Hemingway si ribelli e dia una sua interpretazione
di queste demenziali e folli affermazioni, proponendo il suo Nulla Nostro...:
Nel 385 d.C. Teofilo, vescovo di Alessandria, con la compiaciuta approvazione di Teodosio I, attacca e
distrugge con le sue truppe, i monasteri che seguivano ancora le idee di Origene.
Origene era stato dichiarato eretico perchè aveva avuto l'ardire di sostenere che Dio è una essenza
puramente spirituale ed immateriale.
Evidentemente dominava ancora una grande confusione sulla "natura di Dio" malgrado la trovata
trinitaria di Teodosio I e seguaci.
Tant'è vero che un certo Priscilliano e sei dei suoi fedeli vengono decapitati nella città di Treviri per
conclamata eresia derivante da tali incertezze.
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Qualche tempo dopo, al fine di completare l'opera devastatrice, l'arcivescovo Crisostomo eccitava i suoi
fanatici esprimendosi in questi termini:
"Qualsiasi traccia dell'antica filosofia e della letteratura del mondo antico deve scomparire dalla faccia
della terra".
Inizia quel processo secolare di egemonia culturale, da parte della chiesa, che mira ad imporre ai
credenti una forma di ubbidienza animale, escludendo qualsiasi forma di libero ragionamento.
Questa politica, applicata per 10 secoli, fu confermata e ancora ribadita dal Concilio di Trento, nel 1545-
1563.
(Rif.771)
Per fortuna (si fa per dire!) guerre, rivoluzioni e sommovimenti vari costrinsero, in più occasioni, alla fuga
le antiche confraternite pagane, che si portarono dietro i loro libri, impedendo così che molti di essi
cadessero nelle mani dei devastatori cattolici. Nei secoli che seguirono molti studiosi si dedicarono al
ricupero di queste opere (molte tradotte, a suo tempo, in arabo) conservate massimamente in Baghdad e
in altri eccellenti centri culturali.
Intanto è nata una nuova usanza: quella di arrostire i cosidetti eretici sul rogo. La prima esecuzione
avviene in Germania. Questa "moda" destinata a durare sino all'inizio del 1800, verrà successivamente
raffinata e migliorata dall'istituto della "santa" inquisizione che verrà fondato da Gregorio IX nel 1231
(e.v.).
Il piacere sadico di mandare a morte, con orribili tormenti, i propri nemici (o presunti tali) è sempre stata una costante
nella storia della religione cristiana. Parecchi secoli dopo, ai tempi della Rerum Novarum, Leone XIII scriveva:
"Tutti i governanti devono onorare il sacro nome di dio, e uno dei loro principali impegni deve essere quello di favorire
la religione. [...] La pena di morte è il necessario ed efficace mezzo affinchè la chiesa consegua i propri fini, quando i
ribelli cospirano contro di essa e i disturbatori dell'unità ecclesiastica, specialmente gli ostinati eretici, non possono
essere arrestati con nessun'altra pena dal continuare a minare l'ordine ecclesiastico ed istigare gli altri ad ogni sorta di
crimine."
Sopprimere la libertà di culto a totale vantaggio della religione cristiana, provoca a volte qualche tardiva
e disperata protesta come quella avvenuta a Calama (Numidia) che costerà almeno 60 morti.
Ma Teodosio impazza e decide di proibire pure i frivoli ...giochi olimpici.
A Roma poi anche i Senatori se la vedono brutta: istigato da Amrogio vesovo di Milano, Teodosio ordina
loro di abiurare il culto di Giove Capitolino; la statua della Vittoria viene rimossa dal Senato e sostituita
con una croce.
In questi anni si cerca di porre fine alla generale confusione definendo quali scritti devono far parte del
canone della nuova religione. Nei convegni di Ippona e di Cartagine si stabilisce che i documenti
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Un altro personaggio, che oggi sarebbe molto probabilmente ospite di un reparto di neurodeliri, si
affaccia all'orizzonte: è Agostino, protetto dal vescovo Ambrogio di Milano, campione indiscusso di
paranoia mistico-religiosa.
O meglio: si tratta di Sant'Agostino, vescovo di Cartagine, ritenuto un "grande pensatore" e "dottore
della chiesa". Suo è quel capolavoro di totale ipocrisia noto come Confessioni.
Intanto partecipa attivamente alla distruzione di templi e statue pagane di Cartagine e dintorni; sono
attività di selvaggia demolizione che di "mistico" sembra abbiano hanno assai poco.
Nel suo trattato "DE CIVITATE" - Sermone XXXVII, parlando di un suo viaggio (falso) in Etiopia, il "dottore della
chiesa" ci racconta:
- Io e quelli che erano con me vedemmo degli uomini e delle donne senza testa che avevano due grandi occhi sul petto.
Ma, come se questo non bastasse, va poi oltre con altre amenità del genere:
- Il pavone pare favorito dall'Onnipotente dato che la sua carne non si corrompe e trionfa sulla morte.
- In Cappadocia ci sono giumente che vengono ingravidate dal vento e i cui puledri vivono solo tre anni.
- Le rane nascono dalla terra e non da genitori sessuati.
Ecco un tipico "padre" della chiesa! Sul suo pensiero è stata scritta un'intera teologia, una religione!
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Nel 415, Cirillo (?-444 e.v.) patriarca cristiano di Alessandria d'Egitto, (che aveva ereditato la carica dallo
zio Teofilo, il "piromane") istigò le sue canaglie (monaci combattenti) a terrorizzare gli ebrei e ad
uccidere la nota "maestra di filosofia" Ispasia (Ipazia/Hypatia: 370-415 e.v.).
Era inevitabile che il suo pensiero si scontrasse con quello gretto e grossolano di questo protervo
"dottore della chiesa".
Non potendo tenerle testa Cirillo ordinò la sua cattura e la mandò a morte, in una chiesa, facendola
scarnificare viva, mediante l'uso di conchiglie taglienti; infine i suoi resti furono gettati in una cloaca (o
bruciati). Tutto per la maggior gloria di Dio.
Per questo diabolico atto Cirillo fu in seguito canonizzato dalla infallibile chiesa cristiana (1882) ed
ancora oggi viene celebrato ad Alessandria il 9 Febbraio e nelle chiese latine il 28 Gennaio.
Ispasia era talmente stimata ed apprezzata per la sua brillante intelligenza che il suo assassinio è stato
considerato da molti autori come
Dopo la sua morte anche molti suoi discepoli furono uccisi, gli scritti bruciati ed i suoi insegnamenti
andarono in parte perduti. Alcuni suoi lavori, conosciuti anche in Oriente, vennero tradotti in arabo e
furono resi noti in Occidente dopo oltre mille anni di silenzio.
(Rif.710,200,320)
A seguito del misfatto, la maggior parte degli studiosi e dei filosofi, seriamente impauriti, lasciano la città
che, poco alla volta, si traformerà in un borgo di incolti analfabeti, assogettati alla prepotenza del nuovo
clero.
Si tiene, ad Efeso, per volere dell'imperatore Teodosio II, un concilio che darà una prima formalizzazione
al culto della Madonna, sino a questo momento in gran parte trascurato.
Si trattava sostanzialmente di stabilire se Maria Vergine, dichiarata d'ufficio Deipara, poteva essere
considerata come:
Maria Christotokos cioè madre del "figlio" Gesù il cristo, oppure
Maria Teotokos e cioè madre del "Dio" Gesù, oppure
tutte due le cose.
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La croce comincia timidamente ad apparire quale emblema della cristianità; ha ancora una forma a T,
sulla quale risulta legato il presunto Cristo.
Nel corso del concilio viene definitivamente dichiarata eretica la dottrina di Nestorio che aveva trovato da
ridire sugli attributi di Maria.
Allo scopo di addebitare ai "perfidi Giudei" la condanna a morte del presunto Gesù, un certo Anania
scrive un resoconto del processo (sono passati 400 anni!!!), discolpando pienamente il buon Pilato e
creando le premesse per la sua futura beatificazione, unitamente alla moglie Procula.
I "corvi di Galilea", come definiti da Giuliano, procedono alacremente nella loro opera. In tutto il bacino del
Mediterraneo i templi dedicati agli antichi culti sono praticamente spariti; molti sono stati distrutti, gli altri adattati e
riconvertiti al nuovo culto.
In questo periodo si accentua, particolarmente in Egitto e Siria, uno uno strano fenomeno, già rilevato
nella prima metà del 300.
Ai margini di importanti città, (dove è facile ricevere assistenza ed essere adeguatamente mantenuti!)
alcuni fanatici, detti stiliti, si issano in cima a delle colonne o tra le biforcazioni dei rami di alberi (dendriti),
dai quali predicano le loro presunte verità su di una fede non ancora ben definita e, intanto, attendono
offerte di cibo ed altri generi di conforto. Pare che alcuni tra i più cocciuti ci abbiano anche lasciato la
pelle.
Non è chiaro come provvedessero all'igiene e alle loro altre necessità fisiologiche ...meno confessabili.
Si svolge il concilio di Calcedonia che cerca, con scarsi risultati, di dirimere la diatriba tra:
- nestorianesimo, che cerca di valorizare l'aspetto umano del Cristo
- monofisismo, che cerca di esaltarne l'aspetto divino.
Non è ancora ben chiaro chi sia questo Cristo!
L'imperatore d'oriente, Anastasio I, ordina, nel 506 e.v., una revisione generale di tutti gli scritti
fondamentali della religione cristiana, compresi gli scritti dei padri della chiesa e la conseguente
distruzione di tutti quei documenti ritenuti inadeguati o pericolosi per la credibilità della giovane
"religione di stato". Manca un bilancio preciso di quanto sia andato perso. Alcuni autori ritengono che in
questa occasione siano spariti i supposti vangeli originali dei quattro evangelisti. (??)
(Rif.500)
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In effetti, esaminando i vangeli (almeno quelli canonici), pare che il Cristo si sia dimenticato di dire se aveva o no una
doppia natura, cosa che si è sempre cercato, ostinatamente, di attribuirgli.
L'imperatore Giustiniano emette l' Editto dei Tre Capitoli che suona come ulteriore condanna avverso le
idee dei nestoriani, a scapito della chiesa di Costantinopoli. Non tutti sono d'accordo e si apre un
ennesimo motivo di scisma destinato a durare sin verso la fine del 600.
In questo secolo avranno origine molte altre "eresie" dovute alla messa in discussione del concetto
trinitario. La chiesa si difenderà sempre ferocemente da questi elementi disgregatori del suo potere; nel
527 (e.v.) verrà decretata la pena di morte per i Manichei.
Credenza tenace quella dei Manichei! Protetti sin dal III secolo, in Siria dalla regina Zenobia, diverrà, nel
corso di un millenio, una seconda religione universale, estesa dalla Persia sino alla Cina, per poi
confluire, almeno in parte nel catarismo sviluppatosi in Linguadoca.
Nel corso degli anni seguenti la chiesa di Roma definisce lo standard iconografico della immagine di
Gesù, immagine destinata ad essere riprodotta per secoli e che lentamente sostituisce le raffigurazioni
precedenti, alcune delle quali originariamente derivate dal culto di Serapide.
Questa immagine standard di Gesù sarebbe la stilizzazione di una figura, il Mandylion, che appariva su di
un'altra presunta Sindone conservata ad Edessa (Urfa/Turchia).
Nasce in Arabia, a La Mecca, Muhammad al-Qurais, noto come Maometto, il profeta dell'Islam.
Il 3 Settembre del 590 viene nominato papa Gregorio I (590-604), in seguito santificato e definito "magno".
Uno dei peggiori oscurantisti che la storia ricordi.
Nemico ed oppositore di tutte le scienze, del pensiero razionale, della cultura greco-romana e della
filosofia viene ricordato per una lettera (passata alla storia) inviata al vescovo di Vienne (Francia) dove
testualmente si legge:
"...abbiamo sentito una voce, che non posso riferire senza disonore; sembra che nella tua
congregazione si insegni la grammatica".
Pare, ma non è certo, che abbia introdotto nella liturgia della chiesa il "Canto Gregoriano", in seguito
molto diffuso.
Essendo proibito alle donne la partecipazione attiva ai riti liturgici, venne sopperito in seguito, alla
necessità di "voci bianche", castrando orribilmente ragazzi in età pre-puberale, da destinarsi a tale
bisogna.
Ci si chiede poi quanti ne siano morti a causa di orribili infezioni generate da questi interventi eseguiti
con strumenti chirugici primitivi ed infetti.
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In questi anni il simbolo del crocifisso entra decisamente a far parte del bagaglio dei simboli cristiani. Si
elimina lentamente la croce a forma di T che viene sostituita con la "croce latina", come siamo abituati a
vederla.
Per qualche tempo l'occupante della croce sarà un agnello e non un uomo.
A Roma questo simbolo era stato importato dall'India alcuni secoli prima dell'era cristiana. I primi
cristiani avevano ripudiato il simbolo della croce perchè ritenuto pagano. Per le prime immagini di Gesù
avevano preferito il simbolo del "Buon Pastore" che porta sulle spalle un agnello.
E' l'anno d'inizio del calendario musulmano. Maometto (570-632 e.v.), insediato a Medina, completa la stesura del
Corano, testo sacro dell'Islam.
E' l'anno di morte di Maometto, il fondatore della terza religione monoteistica (un sottoprodotto tardivo derivato dalle
due credenze pre-esistenti) e autore, come si presume, de Il Corano, testo di riferimento e di devozione di tutti i
musulmani.
Benchè le sue date estreme siano certe (570-632 e.v.) lo stesso non può dirsi per le vicende che hanno scandito la
sua esistenza di commerciante, condottiero e capo spirituale.
Si suppone fosse analfabeta. La sua prima biografia, redatta da Ibn Ishaq, 120 anni dopo la sua morte, è andata
perduta e quindi l'unico riferimento, presumibilmente attendibile, è la biografia redatta, in un secondo tempo (nell'834
e.v), da Ibn Hisham.
I musulmani, guidati dai quattro califfi e dalla Dinastia Ommiade, conquistano l'Africa del nord, la Spagna
ed il Vicino Oriente. Questo comporta, da parte del cristianesimo, la perdita della Terrasanta, della Siria,
di 3 dei suoi 5 patriarcati e di alcune regioni da lungo tempo cristianizzate. Il patriarcato di Roma si
avvale di questa situazione che favorisce l'aumento del proprio prestigio in ambito europeo.
Il vescovo di Saragoza fa una strana ammissione: non dice che il sudario di Gesu (Sindone) sia
"autentico" ma bensì che non può essere definito "superstizioso" chi crede che lo sia. Che sottigliezza!
Un Concilio Lateranense fa proprie alcune conclusioni del precedente II Concilio di Costantinopoli (553
e.v.) e decreta d'ufficio la verginità di Maria
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prima del parto, durante il parto e dopo il parto di Gesù.
Ne consegue, e si sancisce, che tutti i riferimenti dei Vangeli canonici a "fratelli e sorelle di Gesù"
devono essere intesi come riferimenti a parenti prossimi.
La solita enorme e proterva stupidaggine sviluppatasi da un errore di ...traduzione e imposta ai devoti
beoti.
In lingua ebraica vergine corrisponde a bethulah mentre almah significa solo "giovane donna" o, se è
permessa la licenza, "signorina" (non necessariamente vergine).
Sono stati scambiati i ...termini.
A Withby, nel regno di Northumbria (attuale Yorkshire), avviene la riunione della chiesa celtica con quella
romana. I celti tagliati fuori dalla cristianità da una serie di precedenti invasioni, avevano sempre
nominati i propri vescovi, proclamato santi e fondato monasteri senza alcun intervento dell'autorità
romana. Ripristinati i contatti con Roma viene a mancare quella tolleranza e quel rispetto che i celti
avevano sempre avuto nei confronti delle antiche tradizioni e dei culti pagani. L'ortodossia, imposta dai
vescovi papalini, finirà con il distruggere e far scomparire tradizioni antiche di millenni.
Il Concilio di Ieria (754) approva il bando, emesso nel 730, dall'imperatore di Costantinopli Leone III, che
impone la distruzione delle immagini sacre, poi reiterato anche da Costantino V.
Nasce così "l'iconoclastia" che, con alterni sussulti, si trascinerà sino all'843, sopratutto nei patriarcati
sotto il controllo di Bisanzio.
Il papa di Roma non è d'accordo e, con il Secondo Concilio di Nicea (787 e.v.), abolisce quanto disposto
precedentemente a Ieria e ripristina l'uso e la devozione per le immagini sacre.
In questi anni stanno maturando le premesse (o le promesse: Promissio Carisiaca di Pipino) per
trasformare la chiesa in vero e proprio stato (potere temporale). La cosa si realizzerà, nel 795 e.v., con il
papa Leone III.
Il 25/12 il papa Leone III (795-816), contraccambia il favore, e pone la corona imperiale sul capo di
Carlomagno, re dei Franchi. In fondo qualche riconoscimento gli era pur dovuto dopo tutto quello che
aveva fatto per la Chiesa!
Carlomagno, nel 782 d.C., aveva convertito sbrigativamente, alla nuova fede, la Sassonia.
Il metodo era stato semplice ed efficace: chi non accettava il battesimo veniva immediatamente
decapitato alla presenza, confortante et benedicente, dei prelati rappresentanti la chiesa romana.
Circa 4500/5000 Sassoni furono così sterminati in pochi giorni.
Si era scornato contri i mori ed i baschi a Roncisvalle.
Per proteggere la Chiesa e convertire le masse era venuto alle mani con longobardi, bavaresi,
frisoni ed ungari e li aveva devotamente massacrati.
Aveva fissato i confini dello stato clericale, incorporando in questo fantomatico regno l'Italia centrale
e una buona parte di quella settentrionale.
Naturalmente si trattò di una grandiosa buffonata. Il fatto stesso che l'imperatore ricevesse la corona dal
papa era una prova, per i giuristi filo-pontifici, che il Potere Spirituale era superiore al Potere Temporale.
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In questo periodo, nella diocesi di Reims, un certo Isidoro Mercator con un gruppo di amanuensi, mette insieme le cosidette "Decretali dello
preudo Isidoro", un corpo giuridico di diritto canonico in contrasto con la giurisdizione vigente dei sovrani dell'epoca.
Queste "Decretali" , ovviamente false e manipolate ad arte, costituirono la base legislativa dello Stato Pontificio fino al 1870.
In questo anno pare che il soglio di san Pietro sia stato occupato da una donna: la fantomatica Papessa Giovanna che
assunse il nome ...d'arte di Giovanni VIII(?). Nascondendo la sua natura sotto abiti maschili, diventa segretario
particolare di Leone IV (847-855)(?) che, alla sua morte, la designa come successore. Resa incinta da un suo amante,
(un probabile nipote di Carlo Magno, sceso in Italia per combattere i mori) nasconde la sua gravidanza, ma finisce col
partorire in mezzo alla strada, durante una processione. Il popolo romano, sdegnato, la riduce in poltiglia.
La chiesa, a partire dal suo successore Benedetto III (855-858), ha fatto il possibile ed oltre per cancellarne la memoria
e tramandarla ai posteri come una leggenda.
Resta il fatto che in S. Giovanni Laterano esiste una sedia di marmo bucata con la quale, in tempi andati, si controllava
il sesso dell'erigendo papa.
Fonti:
Guglielmo di Occam
Giovanni di Metz
Martino di Troppau
Viene ufficializzato dal papa Nicola I (858-867) il "nuovo canone" (l'ennesimo) della religione cristiana. E'
una ulteriore elencazione di libri da recepire o da ritenere come fondamentali per il credo cattolico. Viene
formalizzato anche l'elenco dei libri da rifiutare e da distruggere perchè non conformi ai principi teologici
ortodossi.
Il 6/10/891 viene eletto papa Formoso (891-896), deceduto avvelenato, il 4/4/896 a Roma.
Di lui si sa poco; quello che è certo è che deve averne combinate di tutti i colori, durante il suo breve
pontificato, tanto che i successori non hanno esitato a prendersi qualche postuma soddisfazione.
Sembra fosse legato, o succube, della famiglia spoletina di Ageltrude (una lady di ferro di quei tempi)
estremamente ambiziosa e mirante, con i suoi figli, al potere sulla chiesa di Roma.
Nell'896, il nuovo papa Stefano VI (896-897), (succeduto a Bonifacio VI, morto dopo soli 15 giorni, di
podagra), succube di Ageltrude, lo fa riesumare, trascina il suo cadavere davanti ad un sinodo (sinodo
cadaverico) e lo fa condannare (per cosa?) e gli fa mozzare 3 dita. Dopo di che il cadavere viene buttato
nel Tevere, poi ripescato e riseppellito.
Ma non è finita! Nel 905, il nuovo papa Sergio III (904-911) ci riprova; fa di nuovo riesumare il cadavere, lo
fa rivestire con i paramenti pontificali e nuovamente processare.
Alla fine la carcassa viene decapitata, mutilata di altre 3 dita e ancora gettata nel Tevere.
La storia di santa madre chiesa è fatta anche di queste piacevolezze!!!
A questo punto il "casino" sul soglio di San Pietro è generale e consolidato. Dilaga quella storia di
corruzione dei preti catolici, e non solo di questi, che accompagnerà le vicende del papato con tutta
una serie di conclavi fasulli e manipolati che daranno origine al fatidico "abemus papam" appaludito
da una folla di emeriti imbecilli opportunamente plagiati.
In Borgogna viene fondata l'abbazia di Cluny. Godendo di forti protezioni, questi monaci avranno in
seguito una notevole influenza sulle politiche papali.
Il papa Giovanni XIII condanna a morte 24 cittadini romani che si erano ribellati alle sue assurde
imposizioni.
Il diacono Francone viene eletto papa con il nome di Bonifacio VII, non prima di avere strangolato
personalmente il precedente Benedetto VI. Dopo molte vicissitudini fugge a Costantinopoli portandosi
dietro la "cassa" della chiesa.
E' un anno fatidico, inquietante e di ...grandi abbuffate per il clero. Terrorizzando il popolo bue con
oscure, apocalittiche profezie che prevedono per questo anno la fine del mondo (Mille e non più mille!),
molti sprovveduti cercano una estrema via di salvezza mediante donazioni e lasciti alla chiesa che
garantisce loro, ovviamente, un posto in paradiso.
La fantasia dei preti per arraffare quattrini agli sprovveduti ha dell'incredibile! Tanto per esempio: l'ultima trovata, di
pochi anni fa, è stata quella di pretendere dal Comune di Roma, la destinazione al "sacro ventre di nostro signore",
delle monetine gettate dai turisti nella ...Fontana di Trevi.
Il culto della Madonna ha stentato molto ad affermarsi anche a causa delle sciocchezze formulate a
Efeso nel 430. Dopo le prime sollecitazioni risalenti al III Secolo, ad opera di Teodosio II, è solo in questo
secolo che la devozione per la Madonna con il Bambino si consolida. E' una tardiva ripresa di un mito
risalente al culto di Horo, in parte già recepito dalle sette gnostiche e poi trascurato e passato in secondo
ordine e quindi poco praticato. Per motivi mai spiegati molte delle madonne nate in questo periodo sono
dipinte di nero. Oggi, di queste madonne nere se ne contano oltre 400, sparse un po' ovunque.
Questo culto è stato "vigorosamente" ripreso dopo il 1550 come un tentativo di resistere alle varie
riforme (luteranesimo, calvinismo, ecc.) che minacciavano di decimare seriamente la clientela della
chiesa cattolica. Una caratteristica tipica delle madonne più recenti (Fatima, Medjgorie, ecc.) è quella di
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E' l'ennesimo tentativo di supremazia maschilista sulla donna, soggiogata all'autorità paterna,
fraterna e del marito. La donna sottomessa, priva dei propri slanci e delle proprie ambizioni, diventa
una bestia da ingravidare per generare altri citrulli da aggiogare al carro della chiesa.
L'idea che la donna (la metà del genere umano!) sia un essere inferiore ed indegno, da trattarsi alla
stregua di un animale, ha origini antiche, riportate nella Bibbia e riprese poi dalla teologia cristiana.
Secondo questa teologia, il destino della donna è di obbedire, servire l'uomo e stare in silenzio. Tutto
questo perchè, secondo quella massa di untuosi cretini, definiti padri della chiesa, è stata la donna a
cedere alle tentazioni del serpente e a indurre l'uomo al peccato.
Paolo a questo proposito non scherza. Nella lettera 1 a Timoteo 2,11-15, è alquanto perentorio: "La
donna impari in silenzio, con tutta sottomissione. Non concedo a nessuna donna di insegnare, nè di
dettare legge all'uomo; piuttosto se ne stia in atteggiamento tranquillo. Perchè prima è stato formato
Adamo e poi Eva; e non fu Adamo ad essere ingannato, ma fu la donna che, ingannata, si rese
colpevole di trasgressione. Essa potrà essere salvata partorendo figli, a condizione di perseverare
nella fede, nella carità e nella santificazione, con modestia".
Anche Tertulliano da Cartagine (160-225 e.v.) non ha dubbi: "E non sai di essere Eva? In questo
mondo è ancora operante la sentenza divina contro codesto tuo sesso: è necessario che duri anche la
condizione di accusata. Sei tu la porta del diavolo, sei tu che hai spezzato il sigillo dell'Albero, sei tu la
prima che ha trasgredito la legge divina, sei stata tu a circuire colui che il diavolo non era riuscito ad
aggirare; tu, in maniera tanto facile hai annientato l'uomo, immagine di Dio; per quello che hai meritato,
cioè la morte, anche il figlio di Dio ha dovuto morire: e hai ancora in animo di coprire di ornamenti le tue
tuniche di pelle?"
E ancora Filone di Alessandria (I sec. d.C.): "Poichè il progresso non è altro che la rinuncia al genere
femminile che viene trasformato in maschile; poichè il genere femminile è materiale, passivo, corporeo
e percettibile ai sensi, mentre quello maschile è attivo, razionale, incorporeo e più affine alla mente e al
pensiero."
Occorre anche rammentare che per gli ebrei misogini le mestruazioni erano ritenute una grave
impurità, per cui le donne in ciclo dovevano indossare particolari sonagli (Lev. XV 19 agg.); e gli ebrei
più devoti recitano ancora, secondo quanto prescritto dalla Torah:
Origene era talmente terrorizzato dal diabolico pericolo del fascino femminile da arrivare ad amputarsi
da solo i testicoli.
Questa pratica (autocastrazione) venne in seguito proibita dal Concilio di Nicea (325), ed è stato un
vero peccato, viste le tendenze dei nostri "padri" moderni nei confronti dei loro parrocchiani
minorenni.
Nei secoli seguenti alcune donne verranno santificate, per motivi di contingente opportunità e
convenienza (anche al cavallo si da lo zuccherino per tenerlo buono), ma l'idea della naturale
inferiorità della donna è tuttora dominante.
Per inciso, è curioso notare come, nel corso dei secoli, i pittori abbiano sempre dipinta la madonna
con i capelli biondi; essendo una ebrea palestinese avrebbe dovuto essere di carnagione e di peluria
scura.
Dobbiamo arrivare al XIX secolo per osservare una rinascita dei culti dedicati alle dee, ad esempio il
movimento Wicca, che si basa su di un equilibrio di parità tra il dio e la dea, ridonando alla donna le
sue originarie prerogative. Naturalmente la chiesa è corsa ai ripari definendo il movimento Wicca
come "stregoneria bianca".
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Brouwer deve aver letto (e mal digerito) la storia del regno di Butua (Aline e Valcour di De Sade), dove
i negroni costringono le mogli a:
- lavorare come schiave
- soddisfare tutte le loro pulsioni proibite
- essere mangiate, tanto per variare la dieta
- ed altre amenità del genere.
(Rif.725)
Figliuol mio, bassa gli occhi a terra, non le guatare, ch'elle son mala cosa. (Boccaccio/Decamerone)
Strani turn-over. Nel 1045 diventa papa Silvestro II che resta tale per soli 22 giorni. Gli succede Benedetto
IX, imposto dalla potente fazione dei conti Tuscolo. Però, appena dopo un mese, Benedetto IX vende il
soglio di San Pietro, per 2000 libbre, all'arciprete Giovanni Graziano che diventa papa con il nome di
Gregorio VI.
Nel 1054 si conclude una grave crisi tra la Chiesa d'Oriente e quella romana. Si trattava di accordarsi:
a. se il pane usato per la comunione doveva essere lievitato (Costantinopoli) o azimo (Roma)
b. se il segno della croce andava fatto da destra verso sinistra o viceversa.
Problemi fondamentali e tali da far tremare le vene ed i polsi!!
Non essendo pervenuti a nessun accordo la chiesa di Costantinopoli si stacca definitivamente da quella
di Roma. (Scisma d'Oriente)
In realtà, a prescindere dalle stupide motivazioni assunte come pretesto, il motivo vero dello scisma era
dovuto alle pesanti ingerenze del papato romano intese ad ampliare la sua sfera di influenza, a spese dei
territori controllati dal patriarca di Costantinopoli e, viceversa, dell'imperatore inteso a cercare di
controllare tutte le forze religiose del suo reame.
Due galli nello stesso pollaio! Le due parti avrebbero potuto dirimere la questione con le armi ma
Bisanzio era ormai troppo indebolito per un simile intervento ed il papa non aveva nè le risorse nè gli
uomini necessari.
E, neanche a dirlo, seguì il solito rituale di reciproche scomuniche, tra Leone IX (1049-1054) ed il
patriarca Michele Cerulario, con invocazioni, allo stesso Dio, di annientare il rivale.
Con una strana forma di rivalsa, il clero cattolico bandisce l'uso delle forchette, assai diffuso nel Vicino
Oriente, additando l'utile posata come simbolo e strumento del demonio. L'uso della forchetta a tavola
costituiva peccato riscattabile pagando tre messe. Può sembrare incredibile ma questa proibizione si è
protratta sino al 1600.
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La permanenza in monasteri, conventi, seminari di struttura strettamente monosessuale ha, da sempre, prodotto
deviazioni di tipo omosessuale che, solo recentemente hanno cominciato ad essere largamente note e, talvolta,
apprezzate. In fondo è stata la chiesa a suggerire i ...Pacs, o i Di.Co. che oggi osteggia.
Il papa Urbano II (1088-1089), con l'appoggio di Bernardo di Chiaravalle, dà inizio ad uno dei più
spregevoli e miserabili misfatti di "santa madre chiesa": le crociate. Susseguitesi, con alterne riprese, sin
verso l'inizio del 1300, produrranno qualche milione di vittime.
Bande di delinquenti, banditi, assassini, grassatori, tagliaborse e nulla-facenti guidati da nobili farabutti
in cerca di facile bottino e provenienti da tutta l'Europa cristiana, si dirigono verso la Palestina con lo
scopo conclamato di "liberare" i luoghi santi e, a modo loro, ...ci riescono.
Come cavallette attraversano molti paesi europei, lasciandosi dietro una spaventosa scia di sangue
trucidando, en passant e un po' ovunque, dai 12000 ai 15000 ebrei, di cui si rammentano:
- 800 vittime a Worms (Germania)
- 700 vittime a Magonza (Germania)
- 4000 ungheresi
nonchè migliaia di vecchi, donne e bambini bruciati vivi nella città turca di Nikaia. Ma non basta: il 3
Giugno 1098, dopo la conquista Antiochia, di Marra ed altre località, il massacro viene esteso ad altre
migliaia di vittime, con casi di cannibalismo ad opera delle stesse fameliche schiere cristiane.
Alla fine giungono finalmente a Gerusalemme dove, nel 1099, il governatore (musulmano) della città tratta
la resa con i fanatici del papa, a condizione che venga comunque risparmiata la popolazione civile.
Neanche a dirlo! Appena entrati in città i crociati sfogano i loro istinti bestiali, fomentati dai preti,
stuprando, violentando, uccidendo e distruggendo tutto ciò che si para loro inanzi.
Moschee e sinagoghe diventano il teatro di un immane massacro e, alla fine, i "santi soldati di cristo" si
riuniranno per un solenne Te Deum cosparsi e immersi nel sangue dei massacrati. E dopo avranno
l'enorme soddisfazione di dichiarare: "Tutto ciò che respirava nella città è stato eliminato"
Un cronista dell'epoca (Albert Aquensis) riporta: "...e la davanti (al Tempio) si svolse una tale mischia
cruenta che i cristiani si trascinavano nel sangue dei nemici fino alle nocche dei piedi ... le donne, che
avevano cercato scampo negli edifici alti e nei palazzi turriti, furono buttate giù a fil di spada; i bambini,
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Le stime per Gerusalemme sono incerte, si presume che 40000/70000 persone siano state massacrate
nel solo mese di Luglio '99: in maggior parte donne e bambini musulmani ed ebrei.
Per inciso, e vale per tutta questa succinta cronologia, occorre ricordare che la "caccia all'ebreo" a cura dei
"volenterosi" cristiani non ha mai avuto soste. Per la maggior gloria di dio, si calcola che dall'anno 1000 e sino
all'anno 1890 circa, sia mediante cacce vere e proprie o con progroms ed altre pie scuse, i devoti cattolici unitamente
ai protestanti, agli ortodossi ed altre bestie del genere hanno sterminato almeno 500000 ebrei sparsi un po' ovunque.
Di fronte a questi santi esempi il cattolico Hitler poteva essere da meno?
In questo anno viene fondato l'Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Gerusalemme, oggi conosciuto
come Sovrano Militare Ordine di Malta (SMOM).
E' una strana organizzazione, apparentemente indipendente dal Vaticano, che gode di privilegi
inconsueti come quello di battere moneta ed essere rapprentato, ancor oggi, nel Cosiglio d'Europa e
presso la FAO e l'Unesco. Un antenato dell'Opus Dei?
Anno in cui nasce l'Ordine dei Cavalieri Templari, ufficialmente con lo scopo di fornire scorta e
protezione ai pellegini che si recano in Terra Santa. In pratica per fare soldi e dare vita ad una grandiosa
organizzazione finanziaria che farà gola a molti e sarà la causa della sua eliminazione cruenta.
Inizialmente l'ordine godette della protezione del monaco Bernardo di Chiaravalle (istigatore delle
crociate e poi proclamato santo) che ne dettò la Regola.
(Rif.376)
Bernardo è un tipo infaticabile. Riesce a convincere i tedeschi a varcare l'Elba per convertire gli idolatri
slavi al convincente grido di "Battesimo o morte", istituendo altri ordini cavallereschi di monaci-guerrieri
(Teutonici-Ospedalieri-Portaspada), estremamente agguerriti e determinati nelle loro imprese.
A tempo perso, manda anche al rogo chi non è d'accordo con le sue politiche, e cioè Arnaldo da Brescia
e Gilberto da Porrata, tanto per citare i più noti.
Lo sapevate che Bernardo si vantava di aver avuto il privilegio di succhiare il latte dal seno nudo della Madonna? (Lactatio
Bernardi)
La caccia agli ebrei da parte dei devoti cattolici non conosce sosta:
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La chiesa dei poveri non è più tanto ...povera! Tanto che il Vaticano sente la necessità di creare un
apposito organismo (ministero delle finanze) detto "Camera Apostolica" e di affidarlo alla responsabilità
di un apposito "Camerlengo" (ministro delle finanze).
Questa Camera diventerà, ben presto, un terreno di scontro, di intrighi e di intrallazzi per le famiglie di
patrizi legate in qualche modo alla designazione del papa: si va dai Corsini ai Colonna ai Caetani e a tanti
altri.
L'onda lunga del Scisma d'Oriente (del 1054) si abbatte nuovamente su Costantinopoli
La città ospita ora numerose colonie di mercanti latini (veneziani, genovesi, pisani, amalfitani) che non
prendono troppo sul serio le regole del clero ortodosso, per quanto riguarda la natura del pane (azimo o
lievitato) e altre sciocchezze religiose.
Gli ortodossi insorgono e "devotamente" massacrano migliaia di esponenti della chiesa di Roma.
In realtà si è trattato di far fuori una concorrenza agguerrita che stava ormai occupando troppo spazio
nell'ambito mercantile della città.
Agli inizi del secolo Costantinopoli era talmente piena di reliquie da far pensare che esistesse una vera e
propria industria con le sue fabbriche.
Ed in effetti proprio di questo si trattava.
Costantinopoli era un passaggio obbligato per i Crociati/Pellegrini che andavano o venivano dai territori
siro-palestinesi (meta: Gerusalemme), tutti desiderosi di portarsi a casa una testimonianza della loro
squallida impresa.
Economicamente parlando, vista l'esistenza di una insistente domanda di mercato, era inevitabile che
l'offerta si organizzasse, inizialmente a spese dei citrulli e poi dei furbi e degli speculatori che avevano
fiutato l'affare.
Ebrei, veneziani e sopratutto genovesi, dopo la batosta del 1182, nuovamente ben sistemati nei loro
quartieri, cominciarono a darsi da fare.
Si producevano a ritmo serrato reperti facili da imitare, ma non solo quelli:
Lettere scritte da Gesù, di proprio pugno
Frammenti dell'oro portato dai Magi
I cesti (12) che erano serviti alla raccolta degli avanzi, dopo la moltiplicazione dei pani e dei pesci
Troni di Davide, riccamente lavorati
Le trombe di Gerico
Cataste di tavole rudimentali provenienti dall'Arca di Noe
Corone di spine
Frammenti e chiodi della vera croce
Tuniche e mantelli di Gesù
Canne della flagellazione
Spugne (un po' secche) che si dicevano imbevute di fiele ed aceto
Tozzi di pane avanzati nell'ultima cena
Peli della barba di Gesù
Vesti di Maria
Piume dell'Arcangelo Gabriele, (strappate dalla coda di infelici volatili)
Ossi di "questo" o di "quel" personaggio
Frammenti della mangiatoia di Betlemme
Tante lance di Longino da armare una legione
Ecc., ecc., ecc.
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Viceversa un articolo che proprio non "tirava" erano le giare della trasformazione dell'acqua in vino:
troppo pesanti, ingombranti e fragili da trasportare.
Si diceva: Chi vuol fare fortuna a Costantinopoli vende reliquie, chi vuol farla tornando a casa le
compra per poi rivenderle. Infatti qualsiasi stupidaggine arrivasse in Europa, trovava subito qualche
vescovo compiacente pronto ad "autenticarle" per poi rivenderle a qualche ricco babbeo, oppure a
collocarle nelle varie chiese come specchietti per le allodole.
(Rif.710,757,***)
Intanto, in questo periodo, a Roma i fedeli potevano andare in deliquio ammirando in Laterano:
L'Arca dell'Alleanza(!!)
Le tavole di Mosè
La verga di Aronne
Un'ampolla con la manna
....
....
Il telo della Veronica
Le teste di Pietro e Paolo
Un abito della madonna
Un vestito di Giovanni il Battista
Il tavolo dell'ultima cena
Pani e pesci avanzati
L'immancabile frammento della croce
Il cordone ombelicale e il prepuzio di Gesù.
I primi quattro reperti erano palesemente ostentati a dispetto e per l'indignazione degli ebrei "deicidi".
Oggi non è chiara la fine che hanno fatto questi "preziosi tesori".
(Rif.***)
Comunque se avete sei euro da buttare (tariffa 2004), e se siete disposti a farvi prendere per i fondelli, potete sempre
visitare le Catacombe di S. Sebastiano in Roma dove, alla fine del tour, vi faranno ammirare una delle frecce che aveva
trafitto il martire, nonchè (e questo è veramente interessante) l'impronta dei piedi di Gesù su di un sasso della via Appia
Antica.
Se invece siete propensi al risparmio, potete ammirare gratis le suddette impronte anche in una chiesa poco distante
(chiesa del "Quo Vadis?"). Quello che veramente impressiona è la lunghezza di dette impronte che, oggi, potrebbe
corrispondere in calzoleria, alla misura 48-50; con buona pace dei ...regnanti inglesi.
E' stato detto che è la fede degli uomini a rendere credibili e venerabili anche le reliquie più improbabili.
Verità sacrosanta!
Anni or sono, un giovane, fantasioso imprenditore americano, cavalcando l'onda emotiva causata dalla immatura
scomparsa di una grande attrice, ha racimolato un bel po' di quattrini esponendo, nella saletta di un club privato, un
paio di mutandine di Marilyn Monroe. Però, dopo qualche tempo, fu costretto a chiudere lo show perchè le mutandine
erano risultate false. In realtà appartenevano a sua sorella che lo aveva denunciato in quanto non voleva dividere
equamente i profitti dell'impresa.
(Rif.***)
Il cattolicissimo Hitler ha speso un sacco di tempo, denaro ed energie per entrare in possesso di una "vera" lama
della lancia di Longino, ritenendo che essa, come molti altri "sacri" oggetti, avesse dei poteri occulti. E' stato
fortunato nelle sue ricerche, aiutato anche dallo scodinzolante nunzio apostolico che, all'epoca, era gradito ospite
nei saloni della Cancelleria del Terzo Reich. Oggi questo straordinario reperto dovrebbe essere ancora conservato
nella cattedrale di Braunschweig.
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Questo è l'anno della quarta crociata e del sacco di Costantinopoli, durante il quale i "devoti crociati",
istigati da Innocenzo III, mettono la città a ferro e fuoco per costringere il Patriarca ortodosso a
sottomettersi al volere di Roma e soprattutto consentire ai ...mercanti veneziani di occupare posizioni di
privilegio nel commercio con i paesi orientali.
A chi interessa ancora Gerusalemme e il santo sepolcro, da tempo ormai devotamente spolpati?
INSERTO 23 - Le Eresie
Gli anni che corrispondono allo sviluppo del cristianesimo ed, in particolare, il periodo storico che va
dall'anno 1000 al 1500 (e forse sino ai nostri giorni) segnalano il fiorire di un numero, difficilmente
quantificabile, di una serie di predicatori (preti o laici) che la chiesa dichiarerà poi eretici,
perseguitandoli e uccidendoli "devotamente". Si tratta di predicatori, ingenuamente (o
maliziosamente) illusi, determinati a diffondere una nuova concezione di idee in netto contrasto con
le abitudini e i costumi del loro clero contemporaneo.
In questo occasioni, (come da sempre, per chi lo vuol vedere) la chiesa sta mostrando il suo vero
volto bugiardo e capezzatore, ostentando con protervia e senza pudore:
la ricchezza cumulata dai preti e dal clero in generale
la prepotenza dei vescovi
la struttura incerta e traballante dell'istituzione
l'ignoranza crassa del clero
la supersizione
l'oscurantismo
l'arroganza del potere
la negata risposta alle istanze vitali dei fedeli
portando con ciò ad innumerevoli ribellioni e al nascere di predicatori che (ingenuamente o
artatamente) propongono un ritorno alle origini (comunque false e mitiche) del cristianesimo.
Elenchiamo quì, le principali eresie, sorte nel tempo e che hanno messo in difficoltà il potere
indiscriminato della chiesa ufficiale di Roma e al quale, in fin dei conti, si volevano sostituire per
poterlo a loro volta esercitare a spese degli sciocchi (naturalmente).
D'altro canto le idee "nuove", proposte dai cosidetti "eretici" sono, per loro natura, all'altezza di
quelle sostenute dalla chiesa stessa: vuote, incosistenti e oziose, se non stupide.
Alcuni di questi concetti "eretici" sono stati riportati e descritti nel testo.
La tabella che segue non ha la pretesa di essere esaustiva e, tanto meno, precisa; viene inserita in
questo contesto solo per dare un'indicazione di massima sul fenomeno delle eresie.
A chi volesse spprofondire l'argomento segnaliamo il lavoro di Angelo Clemente - Il Libro Nero delle
Eresie - Ed. Mondadori, 2008.
(Rif. 771)
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setta.
Simon Mago: Simoniaci Commercio delle cariche
(Menandro) 30? - oggi
ecclesiastiche.
(Saturnino)
Negazione del dio del Vecchio
Marcione di Sinope: Testamento:
140 - ???? JHWH: generatore del male
Marcioniti Cristo: generatore del bene
(Vangelo di Marcione)
Taziano: Encratiti/Severiani Predicazione controversa e rifiuto del
vino, della carne e del sesso (anche
(Severo) ??? - ???
matrimoniale).
(Dositeo) La donna si faccia uomo.
Basilide Il dio che non è. Il dio inconoscibile.
(Cerinto) 110? - 140? Concetti di teologia apofatica.
Gesù sostituito sulla croce da Simone
(Giovanni Apostolo) di Cirene.
Valentino: Valentiniani 155 - 180? Cristo quale portatore della Gnosi.
(Marco della Gallia)
Tolomeo
Eracleone 100? - 200? Teorie varie anche di natura gnostico-
Barbelognostici astrologica.
Bardesane
L'inferno è la vita che viviamo.
Carpocrate: Carpocraziani 117 - 138 Liberazione attraverso molteplici
(Epifanio) reicarnazioni.
Rifiuto della Legge Mosaica.
??? - ??? Cristo considerato come figlio di
Seth: Sethiani Seth, terzo figlio di Adamo
??? - ??? Serpente biblico come vero salvatore
(Serpente): Ofiti dell'umanità.
??? - ??? Veneravano tutti i personaggi biblici
(Caino): Cainiti che si erano opposti a JHWH.
Gli uomimi creati dagli angeli e non
Seleucio da dio.
??? - ???
(Ermia) La materia è eterma.
Rifiuto del battesimo.
Esasperazione sessuale.
?------?: Fibioniti 200 - 300 Riti in onore del Cristo a base di
sperma umano.
Montano: Montanisti
Identificazione di Montano con la
(Massimilla 156 - 570 spirito santo.
Priscilla Supremazia di Montano sui vescovi.
Prassea)
Preesistenza delle anime e
Origene ??? - 250 reincarnazione.
Apocatastasi alla fine dei tempi.
236? - 277? Sincretismo religioso.
Mani: Manichei
Religione-Gnosi universale.
Priscilliano Rielaborazione di dottrine gnostiche.
360? - 400?
(Eucrozia) Impossibilità di Gesu di reincarnarsi.
Fonda la Chiesa dei Santi.
Nessun perdono per i clerici traditori -
Novaziano 251? - 400? lapsi.
Concetti di fondamentalismo
cristiano.
Donato di Numidia: Ripresa del concetto di "non
Donatisti - Circoncellioni 295? - 355? perdono= espresso da Novaziano.
Circoncellioni: braccio armato dei
(Parmeniano) donatisti.
Contestazione della verginità di
Elvidio Maria.
(Bonoso- 360? - 400? Contestazionedell'ascetismo
monastico.
Gioviniano) Colliriani: movimento eretico che
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contesta questa eresia.
Pelagio: Pelagiani
Discussione sul peccato originale.
(Celestio 360? - 420?
Il battesimo non è necessario.
Zosimo)
Dubbi sul fatto che dio possa avere
Ario: Arianesimo-Ariani 256? - 336? figli.
Gesù non sarebbe dio.
Divide la natura del Cristo:
-due terzi sono umani
Apollinare di Laodicea 340? - 388 -un rezo è divino.
Problemi riguardo la trinità: non
esisterebbe.
Sabellio e Altri:
Adozionisti Le tre persone della trinità non
300? - 400? esistono.
Patripassiani Dio può soffrire?
Monotelisti
Decisioni sulla natura di Maria
- Theotokos: (madre di dio)
Nestorio: Nestorianesimo 381 - 451 - Christokos (madre di Cristo)
Cirillo 370 - 434 - Theodokos (riceve dio)
- Prevaricazione sul sinodo del 430
- Omicidio di Ipazia
Eutiche: Monofisiti 440? - 470? Unica natura incarnata nel Cristo.
Leone III Isaurico:
Iconoclasti. 750? - 820? Problemi sulla immagine di dio.
( Sereno di Marsilia)
Pascasio
Lunga disputa sull'eucaristia intesa
(Ratramno) 830 - 1090 come cannibalismo.
(Berengario)
Abelardo Eresia triteista.
1079 - 1142 Logica e religione.
(Eloisa)
Chiesa infedele al proprio fondatore.
Solo battesino per gli adulti.
Pietro di Bruis: Edifici sacri sono inutili.
1050? -
Pietrobrusiani 1139? Rifiuto della croce.
(Enrico il monaco) Abolizione della messa.
Non pregare per i defunti.
Non fare elemosine.
Arialdo: Patarini 1000? - 1066 Lotta contro la simonia e il
(Landolfo Cotta) concubinaggio dei preti.
Credenza dualistica: sul bene e sul
male.
Belibaste(?): Catari- Favorevoli all'aborto e all'endura.
1200 - 1240 Erano contro:
Albigesi la mediazione dei preti, il battesino,
l'eucaristia, il matrimonio, la
sessualità in generale.
Rifiuto della gerarchia ecclesiastica
cattolica.
Inutilità della preghiera per i defunti.
Pietro Valdo(?): Valdesi 1130? - oggi Rivendicazione del ruolo
sacramentale per i laici.
Libertà di predicazione.
Accettazione dei soli sacramenti del
Battesimo, Confessione, Eucaristia.
Contestavano la ricchezza del clero.
******: Umiliati 1170? - 1571 Predicavano il ritorno ad una
maggiore spiritualità e ad una vita
frugale.
Ordinamento della Storia in tre fasi
corrispondenti alla trinità:
Gioacchino da Fiore: 1150? - Antico testamento = padre.
Gioachimiti 1300? Nuovo testamento = figlio.
Ultima fase (da iniziare) = spirito
santo.
Raniero Fasani:
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Flagellanti, Disciplinati di 1260? - Forme esasperate di masochismo
Gesù, ecc. 1400? religioso.
(Altri predicatori).
Elia da Cortona: Travisamento del messaggio
1180? - 1253 originale di Francesco d'Assisi
Francescano
Sostiene le idee di Gioacchino da
Pietro Giovanni Olivi:
1248? - 1298 Fiore.
Francescano Cadavere riesumato e bruciato sul
rogo.
Angelo Clareno: Spituali, 1245 - 1337 Chiesa spirituale aderente alle idee di
Clareni Gioacchino da Fiore.
Ubertino da Casale: Critiche alla chiesa dominante e al
1259 - 1330?
Francescano papa.
Michele da Cesena: Pronunciamento a sostegno della
1270? - 1342 povertà del Cristo e degli apostoli.
Michelisti
Imitazione di Cristo.
Gherardino Segarelli: Rifiuto di ogni ricchezza.
Fratelli Apostolici- 1260? - 1300 Vita itinerante.
Condormienti Rifiuto del modello della chiesa di
Roma.
- Ordine religioso nuovo per sostituire
la chiesa corrotta.
- Contestazione dell'autorità papale
Fra Dolcino di Novara: Creazione di uno pseudo esercito di
Fratelli Apostolici apostolici con il quale si sposta nel
Margherita di Trento 1290? - 1307 nord Italia sino a giungere in
(convivente) Valsesia e nel Biellese (Monte
Longino Rubello) dove, dopo vari saccheggi
a danno delle popolazioni locali,
verrà sconfitto dalle truppe
dell'inquisizione e arso sul rogo.
Zaccaria di Sant'Agata
Rolandino de Ollis Tesi varie in contrato con la chiesa di
Pietro del Pra ???? - ???? Roma.
Bartolomeo Petri Rubey
Guovanni Gherardini
L'ordine, fondato con lo scopo di
proteggere i pellegrini in Terra Santa,
accumula immense ricchezze
finanziarie che finiscono per fare gola
a Filippo IV (il Bello) e al papa
Hugues de Payne: Ordine Clemente V che sopprimono l'ordine
dei Templari 1119 - 1314 e si impossessano del suo
(Bernardo di Chiaravalle) patrimonio.
L'ultimo maestro dei Templari
(Jacques de Molay) finisce sul rogo,
lanciando pesanti maledizioni sul re e
sul papa che pare abbiano
puntualmente attecchito.
1350? - Predicava che Gesù e gli apostoli
Michele Berti: Francescano 1400? erano poveri.
Martin Lutero: Luterani- 95 tesi di Wittemberg contro la chiesa
Protestanti 1517 - oggi catolica.
(Filippo Melantone) Rifiuto totale della supremazia del
(Andrea Carlostadio) clero di Roma.
Giovanni Calvino: Calvinisti Segue la strada tracciata da Lutero e
1541 - oggi
(Ulrich Zwingli) fonda la chiesa calvinista.
L'attrazione sessuale è la radice di
Kondraty Selivanov: ogni male.
Skoptcy (castrati) 1730 - 1832 Invito all'autocastrazione per gli
uomini e alla mutilazione dei seni per
(Altri seguaci) le donne.
Circa 2000 seguaci.
Il Cristo Cosmico.
Teilhard de Chardin 1881 - 1955 Le idee di Gioacchino da Fiore e il
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darwinismo
Il papa Innocenzo III (1198-1216) bandisce la "crociata" contro l'eresia dei catari: il re di Francia, fiutando
l'affare di associa, raduna parecchie migliaia di cavalieri ambiziosi o disperati che devastano le città della
Francia meridionale e provocano migliaia di morti.
Lo scopo del re di Francia era di impadronirsi dell'attuale sud di questa nazione, allora considerato come un paese a sé
e tutt'altro desideroso di assogettarsi ai voleri di Parigi. Grazie a questa crociata (combattendo contro la quale verranno
sconfitti e moriranno il conte di Tolosa ed il re d'Aragona), il Midi viene così umiliato, impoverito, devastato e privato
dell'autonomia politica, aprendo la strada alla Francia nazionale (che per tutta la modernità seminerà guerre e
raccoglierà tempesta per via delle ambizioni dei propri governanti).
La letteratura provenzale, che aveva partorito quelle canzoni che rallegrarono le corti di mezza Europa medievale, finì
praticamente di esistere di fronte all'imposizione forzata della lingua francese. Da notare che si è recentemente
supposto che parecchi trovatori fossero catari, per via del loro cantare l'amore sublimato e masochista che rispecchia
l'anelare cataro a dio.
(Rif.725)
La setta catara (anche albigesi, dalla città di Albi nella Linguadoca), allo scopo di rendersi indipendente
dalla struttura e dalla burocrazia sfruttatrice della chiesa romana, aveva elaborato una propria teologia,
improntata alle idee del pope Bogomil, fondata sul dualismo Dio e Demonio (una ripresa del concetto
manicheo del bene e del male). Sviluppatasi rapidamente, già nel 1167, la setta aveva tenuto un Concilio
proprio diretto da un loro papa di nome Niceta.
A differenza dei cattolici essi, ritenevano l'uomo portatore di per sè stesso di "luce divina" e negavano:
la natura divina di Gesù
la crocefissione e la resurrezione del Cristo
la trinità e l'eucaristia
l'efficacia della preghiera
l'utilità del battesimo, comunione, cresima, estrema unzione e matrimonio
la necessità di una gerarchia ecclesiastica
Per i catari Gesù era solo un profeta illuminato, sposato con Maria Maddalena, mentre ritenevano
Giovanni Battista un demone. I fedeli si dividevano in due categorie: credentes e perfecti. Questi ultimi
erano quelli che avevano ricevuto il consolamentum, (battesimo adulto) cerimonia che mondava l'anima
dai peccati e obbligava i perfecti ad una vita di astinenza, di privazioni (in estremo: sino alla morte per
fame) ed alla predicazione del credo.
Il massacro ebbe presto inizio e gli ordini furono categorici: "nell'incertezza ammazzateli tutti, tanto Dio
saprà riconoscere i suoi".
Si calcola che dal 1208 al 1255 (fine della "crociata") siano stati massacrati in Linguadoca circa 100.000
persone di cui:
- 20000 a Béziers
- 5000 a Marmande
- molti altri in varie località della Linguadoca.
Nel 1244, nella fortezza di Montségur (Pirenei) i 210 catari, fatti prigionieri, vennero condotti a valle e
bruciati in un gigantesco rogo.
In Italia si rammentano inoltre i 200 catari arsi vivi a Bagnolo e nell'arena di Verona, ancora nel Febbraio
del 1278.
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L'interesse intorno alla vicenda dei catari venne risvegliato, negli anni trenta del 1900, da uno scrittore tedesco: Otto
Rahn (1904-1939).
Rahn, membro delle SS e pseudo-storico, è stato l'autore di un libro di fanta-storia la: Crociata contro il Graal che
attirò l'attenzione dei vertici della gerarchia nazista, sempre a caccia di reliquie a sostegno delle idee
nazionalsocialiste e dell'auspicato millenarismo del III Reich. (Vedi anche: lancia di Longino, anni 359 e 1200).
Incaricato da Hitler e da Himmler, Rahn fece indagini e scavi dalle parti di Monteségur, alla vana ricerca di questo
fantomatico Graal e delle prove dell'esistenza di una "antichissima civiltà ariana".
Ricerche inutili estese poi anche all'Egitto, al Tibet e al Nord Europa/Artico, sino ai primi anni della II Guerra Mondiale.
In questo periodo prende consistenza anche l'"eresia" valdese, fondata nel 1176 dal mercante lionese
Pietro Valdo e che, inizialmente, sfuggirà alle persecuzioni trovando rifugio nelle alte valli piemontesi.
Valdo è stato condannato, per le sue predicazioni, nel 1184 e poi scomunicato nel 1215.
Innocenzo III (1198-1216) concede a Francesco d'Assisi il permesso di istituire l'ordine dei francescani
mendicanti.
Nella sua impostazione originale (come chiesa dei "poveri") durerà poco. Subito dopo la morte di
Francesco, l'ordine si affretterà a riformarsi seguendo gli andazzi del tempo: inganno, avidità, cupidigia e
sfruttamento dei credenti.
(Rif. 820)
Sulla storia e sulle vicende di questo presunto santo ci sarebbe molto da dire.
Il "poverello d'Assisi" era tutt'altro che una persona mite, una devota "pecorella di dio". Infatti, alla sua morte, la
chiesa si affretterà a diffondere un falso testamento spirituale per arginare la sua nuova dottrina, pregna di
connotazioni naturalistiche, magiche e druidiche, in grado di infliggere, alla ottusa clericocrazia papale, notevoli
danni di immagine e finanziari.
Oggi la punta dell'iceberg di questa vorace confraternita è rappresentata da S. Giovanni Rotondo, il cui imponente
flusso di quattrini fa gola, da sempre, allo stesso Vaticano. Sul suo fondatore, padre Pio da Pietrelcina, il S. Uffizio ha,
da tempo, sospettato, intuito una truffa ai danni della stessa Santa Sede che cerca di porvi rimedio.
Malgrado il sospetto di truffa (per chi non lo sa: truffa dell'acido fenico e della tintura di iodio), il "padre Pio" è stato
recentemente proclamato santo. Come si può resistere all'imponente flusso di quattrini che, annualmente, si riversa
nelle casse degli astuti frati?
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Nel corso dei "lavori" vengono enunciate anche le prime norme di comportamento per la lotta alle eresie;
l'inquisizione è di fatto nata!
Su ordine di Innocenzo III tutti gli ebrei devono vestire di giallo per essere facilmente riconosciuti.
Da tempo è ormai diffusa e consolidata l'usanza (chiamiamola così) di arrostire gli eretici sul rogo.
Alcuni sovrani: Federico II, Alfonso X e molti altri servi della chiesa, avevano ufficializzato le necessarie
procedure con decreti appositi, non coordinati e spesso in contrasto tra di loro; perciò era quasi
inconcepibile che, a parità di colpa, qualcuno si accontentasse di applicare, al posto del rogo, il meno
impegnativo taglio della lingua o la marchiatura a fuoco.
L'intervento della chiesa, nel 1231, metterà fine a queste "deplorevoli" discordanze, dotando l'istituto
dell'inquisizione di regole ...ben precise e affidandone la gestione all'Ordine dei Domenicani,
volenterosamente coadiuvati dall'Ordine dei Francescani.
L'ordine dei domenicani era stato fondato da (san) Domenico da Guzman che, con i suoi miserabili accoliti, passerà
alla storia per i suoi incredibili misfatti.
Col tempo, il "Santo" Ufficio della Inquisizione troverà volenterosi imitatori anche presso la futura setta
protestante. A partire da questa data e sino all'inizio del 1800, si calcola che oltre un milione di persone
siano state torturate e bruciate sul rogo:
Ufficialmente perchè ritenute eretiche o praticanti arti magiche e stregoneria
Ufficiosamente perchè queste condanne comprendevano anche il sequestro dei beni dei
condannati a favore della chiesa.
L'inquisizione e la caccia alle streghe ed agli eretici hanno costituito un affare colossale che ha
procurato alla chiesa una incredibilmente solida posizione finanziaria ed immobiliare.
L'istituto della inquisizione è tuttora vivo e si maschera sotto la "pia" dizione di Congregazione per la
dottrina della fede, della quale era prefetto il card. Ratzinger, ora pontefice.
In pratica la chiesa ha reintrodotto l'uso del sacrificio umano agli dei, abbandonato agli albori della storia e rifiutato
dalla cultura pagana.
Solo che ora non si tratta più di giovinetti e di vergini; le vittime prescelte per il "sacrificio" sono in genere persone
che possiedono qualcosa (ma che non sono abbastanza ricche e potenti per difenderlo) su cui il prete a messo gli
occhi e che finirà inevitabilmente nelle casse della chiesa.
A volte si trattava di poveri disgraziati odiati da tutti per via di assurdi pregiudizi. Raramente la chiesa salverà queste
persone, in quanto pochi inquisitori, a loro rischio e pericolo, cercavano con serietà le prove della magia e della
comunione con Satana. E siccome si dà il caso che la magia non esista, è ovvio che davanti ad una ricerca
approfondita ed accurata, quasi tutti i sospetti venissero a cadere, non potendo disporre di prove oggettive. Solo che in
tal caso veniva a cadere anche il "busines", che era poi ciò che contava.
(Rif.725)
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Quando si parla di persecuzione degli ebrei, il pensiero corre inevitabilmente a Hitler. Ma lui, poveraccio,
non ha inventato niente; da buon "cattolico" non ha fatto altro che applicare la disposizione del Concilio
di Arles (1234) che imponeva "l'obbligo agli ebrei di portare su di loro un segno distintivo"
Che fosse un marchio o una stella gialla che differenza fa?
Nello stesso anno, a Steding (Germania settentrionale), il 27 Maggio 1234, uno pseudo esercito
"crociato", massacra cristianamente l'intera popolazione (si stimano da 5000 a 11000 vittime, compresi
donne e bambini) che si era rifiutata di sottostare ad una assurda pressione fiscale; almeno così si dice.
Alla fine, però, case e fattorie verranno subito riassegnate a miti e devoti cattolici!!!
Nel 1240 l'Europa occidentale fu messa a soqquadro da voci che parlavano di un grande re del lontano
oriente che marciava, senza trovare ostacoli, verso l'occidente.
I regni islamici cadevano l'uno dopo l'altro sotto il suo dominio. Alcuni pensarono che si trattasse
dell'arrivo del leggendario "Prete Gianni" che veniva ad unirsi ai re cristiani per distruggere l'Islam.
Gli ebrei d'Europa pensarono che il re d'oriente fosse il "figlio di Davide", il re messia e si prepararono
con giubilo ad accoglierlo. In effetti il re che stava arrivando era il khan dei tartari (tatari/mongoli) Batu,
nipote di Gengis Khan, che portò le sua "Orda d'Oro" sino alle rive del Mar Adriatico.
Ma perchè si pensava che stesse arrivando un nuovo messia o un salvatore? L'anno 1240 corrisponde
all'anno ebraico 5000 e c'era chi riteneva che il messia sarebbe arrivato proprio nel 5000". (R.Hersh)
Fascino o magia delle cifre tonde?
In questi anni imperversa un altro cattolico "d.o.c.": Luigi IX, re di Francia, che verrà successivamente
(1290) proclamato santo.
Si distingue per il suo assurdo bigottismo, come promotore di disastrose crociate e come sadico
torturatore di eretici.
Un nuovo astro fa la sua apparizione nel firmamento della chiesa e partorirà la sua "Summa Theologica",
ancor oggi un testo fondamentale per le sottigliezze teologiche della chiesa stessa.
Si tratta di Tommaso d'Aquino:
dottore della chiesa
dottore angelico
patrono dei librai
patrono dei fabbricanti di matite
patrono delle università cattoliche
protettore di studiosi e di studenti
protettore dai temporali e dai fulmini
protettore della castità
ed infine detto anche "bue ottuso" per il suo lento muoversi.
Comunque, per inquadrare tanto "dottore" basta questa preziosa "perla" ripresa dalla sua
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Per questa ed altre belle trovate Tommaso tiene banco nell'ambito della chiesa da quasi 800 anni; l'ultima insaponata
gliela data Giovanni Paolo II nel 1998, in mancanza di ...meglio!
A Londra vengono diffuse false accuse di omicidi rituali perpetrati dagli ebrei ai danni dei cattolici. E'
un'ottima scusa per impiccare 267 membri della sinagoga.
"Io dò importanza alla vita di un altro quanto ne posso dare ad un fagiolo. Gli uomini hanno un'anima
del tutto uguale a quella delle bestie. Il vangelo insegna più menzogne che verità; il parto di una
Vergine è assurdo; l'incarnazione del figlio di Dio è ridicola; il dogma della transustanziazione è una
pazzia. Le quantità di denaro che la favola di Cristo ha apportato ai preti è incalcolabile. Le religioni
sono state inventate dagli ambiziosi per ingannare gli uomini. Gli ecclesiastici non possono
comunicare con il popolo perchè la loro fede e la loro credenza non è la stessa. L'abbandonarsi ai
piaceri sessuali con una bambina o con un ragazzo è un atto da considerarsi privo di peccato come
stropicciarsi le due mani insieme. Il nostro scopo è quello di vendere nelle chiese tutto ciò che gli idioti
vogliono."
Queste sono le parole di papa Bonifacio VIII (1294-1303) riportate dallo studioso e storico Jean Villani che descrive
questo papa come un prete crudele, ambizioso, vizioso, cupido ed egoista. Le parole pronunciate da Bonifacio VIII
sono state riportate da Jean Villani (1276-1348) nella sua opera "CRONICA" che scrisse in seguito ad un'idea che gli
venne mentre si trovava a Roma per il giubileo (1300) indetto da Bonifacio VIII. Jean Villani, contemporaneo di
Bonifacio VIII è considerato il maggiore esponente del 1300 della storia fiorentina con tutte le relazioni che Firenze
aveva avuto, dai tempi più antichi ai contemporanei, con il mondo esteriore. La "Cronica" comprende dodici libri. Le
parole attribuite a Bonifacio VIII sono in uno degli ultimi libri della serie. Villani non ha scritto in latino ma in italiano. La
sua prosa viene ritenuta così avanzata nello stile letterario da superare lo stesso suo contemporaneo Boccaccio.
(E. Montesi)
Il giubileo o "anno santo", indetto da Bonifacio VIII, è stato un altro colpo di genio che ha mosso migliaia
di pecoroni verso Roma, pronti a versare sugli altari della basiliche romane i quattrini necessari per
ottenere l'ambita remissione dei peccati.
Ma non basta ancora!! La chiesa propaganda un nuovo movimento millenaristico (cioè una tardiva fine
del mondo) per cui un sacco di sprovveduti imbecilli destina i propri beni, mobili e immobili, alla chiesa.
Clemente V, con la complicità del re di Francia Filippo IV (Filippo il Bello), ordina la soppressione
dell'Ordine dei Cavalieri Templari (Bolla 1312 Vox in Excelso).
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Il 21 Gennaio 1793, quando verrà giustiziato Luigi XVI, (della dinastia dei Capeti) una voce levatasi dalla folla lì presente
esclamerà: "Jacques de Molay, sei vendicato!"
(Rif.376)
Il papa Clemente V (1305-1314) trasferisce, su esplicita e non discutibile richiesta di Filippo IV (il Bello), la
sede del papato ad Avignone. La sede ritornerà, purtroppo, a Roma nel 1377 per iniziativa di Gregorio XI.
La permanenza ad Avignone rappresenterà comunque un periodo d'oro per le ricchezze papali che si
gonfieranno a dismisura grazie a decime, annate, procurazioni, diritti di spogliazione e quanto altro i
preti riusciranno inventare ed imporre alle popolazioni sottomesse di mezza Europa.
ANNO: 1334
ANNI: 1334-1342
Si apre un nuovo perverso businness per la "santa" chiesa: la caccia alle streghe ed agli eretici. Lo
scopo era quello di sequestrare ed incamerare i beni delle vittime a favore del clero e di un ristretta
minoranza di sicofanti (giudici, delatori, ecc.)
Nessun storico è mai riuscito a quantificare il numero delle vittime. Si parla di circa 1.500.000 disgraziati,
orrendamente torturati, mutilati e bruciati sul rogo.
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Prima di quest'epoca il diavolo non era mai stato una figura troppo incombente e pregnante per la
massa dei credenti. Malgrado il fatto che moltissimi "dotti" avessero scritto fior di trattati di
"demonologia", la massa lo riteneva come una figura paurosa e inquietante con cui, tuttalpiù, fare
eventualmente i conti se capitava di morire in stato di peccato e senza il nullaosta del prete per l'aldilà
.
L'opera di Dante poteva, al limite, titillare la mente dei nobili, degli aristocratici e di quelli che
sapevano leggere ma non certo quella del popolo analfabeta sottoposto alla continua e pressante
invadenza del prete.
A parte dunque il passato, si può dire che, a partire dal 1320, la letteratura clericale e gli scritti sul
demonio si fanno sempre più frequenti e puntuali, facendo bene attenzione a mettere in evidenza i
complici stessi del demonio, residenti sulla terra, quali streghe, maghi, eretici, apostati, ecc.. Si
contano in parecchie decine i testi di questo genere prodotti tra il 1300 e la fine del 1600.
Parecchi di questi vennero in seguito ristampati più volte ed alcuni di essi sono reperibili, ancora
oggi, nelle librerie specializzate. Come si può non ricordare, ad esempio, il Malleus Maleficarum di
Sprenger e Kramer, oppure dimenticare autori del calibro di Bernardo Gui, di Nicolau Eymerich, di
Claude Tolosan, di Jean Vineti, di Bernardo Rategno, di Jean Bodin, di F.M. Guazzo e di tanti altri che
hanno contribuito ad attribuire una immagine bestiale al genere umano; almeno a quello cristiano.
Tutti questi autori contribuirono alacremente a definire una figura antropomorfa di Satana, mettendo
bene in evidenza, a volte, i suoi strordinari attributi ...sessuali.
E dato che il diavolo, poveraccio, non poteva fare tutto da solo, si pensò, ovviamente, di individuare
in terra i suoi aiutanti (cioè streghe, maghi ed eretici vari) da catturare e punire convenientemente,
attribuendo loro poteri diabolici quali il volo notturno, il sabba ed altre fantasiose capacità malefiche.
E' stata la naturale, assurda e "redditizia" reazione del prete, a partire dal 1300 e sino all'inizio del
1700, al fatto che l'Europa (ma non solo) sia stata travagliata da una profonda crisi economica ed
esistenziale dovuta, prima, alla paurosa peste nera che, a partire dal 1346, ha spopolato tutti i paesi
generando conseguentemente una estesa carestia ed una profonda crisi economica, causa di
centinaia di sollevazioni del mondo contadino ridotto alla fame; a questo si deve aggiungere
l'avvento del luteranesimo, le guerre di religione e la presa di coscienza dell'esistenza di un papato
marcio e decadente.
Alla domanda che il popolo si poneva:
perche dio è sordo alle nostre sofferenze?
venne facile la risposta:
perchè il diavolo, suo potente nemico, lo impedisce.
Divenne allora cosa agevole al prete individuare astutamente gli aiutanti del diavolo in terra e
perseguitarli con la tortura ed il rogo
E' praticamente impossibile stabilire quante siano state le vittime di questa "cristiana" follia. Si ritiene
attendibile una stima di 1.500.000 persone, a partire dal 1340 al 1750 e oltre.
A seguito si elencano alcuni casi eclatanti, certamente non esaustivi. Per tutto il resto si rimanda ai
numerosi studi specializzati riguardanti l'Europa e l'America.
Poi, con la vendita delle indulgenze si profila un altro business di tutto rispetto, durato almeno
quattro secoli.
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(Rif. 825)
Pontificato di Clemente VI
Si stimano molte vittime dell'inquisizione per le quali i documenti processuali sono stati eliminati.
Francesco Stabili arso vivo per aver messo in dubbio un passo del vangelo sulle tentazioni di Gesù.
Pietro D'Albano, medico, arso vivo per supposta stregoneria.
Domenico Savi arso vivo per avere edificato un ospedale senza la benedizione della chiesa.
A partire da questo anno la peste nera dilaga in Europa con conseguenze devastanti. Diffusa dalle pulci
dei ratti neri, si manifesterà in tre ondate sucessive (sino al 1402) con effetti, sulla popolazione e
sull'economia, oggi difficilmente immaginabili.
Assente il papa, che si trova ancora ad Avignone, lo rappresenta a Roma il cardinale Annibale Caetani,
losco figuro sotto ogni aspetto, che gestisce l'anno santo a modo suo e fa il bello ed il cattivo tempo in
una città sconvolta oltretutto dal colpo di stato di Cola di Rienzo e dall'incombente flagello della peste
nera.
Pontificato di Innocenzo VI
Numerose esecuzioni per eresia tra cui: Pietro da Novara, Bernardo da Sicilia, Tommaso vescovo d'Aquino e
Francesco Marchesino vescovo di Trivento, fraticelli di S. Francesco, torturati e arsi vivi.
Gregorio XI (1370-1378) si libera dalla scomoda tutela dei re di Francia e riporta a Roma la bottega di San
Pietro.
E tanto per mettere le "cose a posto" aizza i suoi mercenari e fa massacrare i 2500 abitanti di Cesena
accusati di essere ribelli antipapali.
Stragi in molte città che avevano ospitato eretici; a Firenze, Venezia, Roma e Ferrara i roghi erano quasi continui.
1372 - Beltramo Agosti viene torturato ed arso vivo per avere bestemmiato durante una partita a carte.
1377 - Menelao Sartori arso vivo perchè convive con due donne.
1378 - Lorenzo di Bologna confessa sotto tortura di aver rubato una pisside. Tormentato a morte viene spinto sul
rogo a colpi di frusta.
Ciò che è accaduto in questi anni è difficile e complesso da descrivere ed, in fondo, va oltre le finalità di
questa cronologia.
Diamo solo qualche breve cenno per rammentare la smodata foia di potere assoluto, che è sempre stata
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una costante del clero, e che ha indotto protervi individui a scannarsi vicendevolmente pur di deporre il
loro deretano sul trono di Pietro.
Questo periodo è passato alla storia come il Grande Scisma d'Occidente sul quale la chiesa ha fatto di
tutto per sminuire, mascherare, alterare fatti e motivazioni allo scopo di distrarlo dall'attenzione dei
credenti più allocchi.
Visto che il papa dovrebbe essere il delegato del Cristo in terra, allora dobbiamo supporre che il detto
Cristo, in questi anni, si sia distratto ed abbia fatto una grande confusione nell'attribuire le sue sante
"deleghe".
Infatti, in questo periodo si sono avuti, a volte, due ed altre volte, anche tre papi contemporaneamente
che, ciascuno dalla propria precaria tana, si sono devotamente combattuti, maledetti, delegittimati,
scomunicati ed anatemizzati l'un l'altro accusandosi, a vicenda di essere, ognuno, antipapa all'altro.
In questo periodo, il "presunto" papa Urbano VI, famelico di soldi, anticipa, con oscure motivazioni, le
celebrazioni dell'anno santo al 1390; senza dimenticare Bonifacio IX che da inizio ad una strepitosa
svendita di indulgenze, in tutta Europa, nonchè di fantasiose cariche ecclesiastiche prive di ogni valore
quali:
- Segretari
- Notari
- Procuratori
- Abbreviatori
- Archivisti
- Uscieri
- ecc.
Solo nel 1415 Martino V (1417-1431) riuscirà a rassettare la pattumiera della chiesa, ritornando ad essere
unico pontefice.
Soltanto per memoria, ecco un breve elenco dei galantuomini interessati a questa "riffa" da strapaese:
John Wycliffe (1328-1384) prete di Lutterworth, nel 1380 traduce la Bibbia in inglese e la consegna alla
setta dissidente ed eretica dei "lollardi". La chiesa, che ha sempre osteggiato la lettura libera della
Bibbia, non glie la perdona e ancora, nel 1415, durante il concilio di Costanza, ordina che i suoi resti
vengano esumati e dati alle fiamme.
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In Spagna (Andalusia) una enorme "purga" si abbatte sugli ebrei qui residenti. Circa 25.000-30.000
vittime, preventivamente marchiate secondo le "sante" disposizioni a suo tempo emanate dal Concilio di
Arles (1234 e.v.), vengono in parte ammazzate e le altre ridotte in schiavitù. Solo a Siviglia si contano
4000 vittime.
Anche la setta valdese comincia a preoccupare la "santa" inquisizione. A Graz (Austria) 100 valdesi
vengono impiccati e successivamente bruciati.
In questo periodo entra in uso, nella liturgia cristiana, l'ostensorio. Pare sia stato introdotto da
Bernardino da Siena (?) ma era, senza dubbio, uno strumento già in uso presso gli antichi egizi, ai tempi
di Akhenaton. Era l'immagine del disco solare, dotato di raggi, simboleggiante il dio Aton.
Pontificato di Eugenio IV
Nel 1431 Giovanna d'Arco viene bruciata sul rogo per stregoneria.
Due popolani, Merenda e Matteo, vengono bruciati vivi su sollecitazione e denuncia delle famiglie Colonna e Savelli,
colluse con l'inquisizione.
In Boemia vengono eseguite numerose stragi contro i seguaci di Jean Hus (hussidi). Molti di essi vennero rinchiusi in
un fienile al quale venne poi dato fuoco.
Sono gli anni in cui vive ed opera, in Spagna, il cardinale Francisco Jimenes de Cisneros, artefice della:
- "cristianizzazione forzata" di tutti i musulmani
- l'annientamento della loro secolare cultura
- la tassazione selvaggia degli stessi
- la soppressione della loro autonomia amministrativa.
Questa ennesima vessazione sarà il motivo della sanguinosa e feroce rivolta delle Alpujarras dove questi
"cristiani per forza" cercheranno inultimente di riconquistare i loro perduti diritti.
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ANNO 1456 (e.v.)
Termina l'assedio di Belgrado. Un'altra crociata dei poveri fomentata da Callisto III. Per ripulire e riconsacrare la città alla "vera fede"
vengono sterminati circa 80000 musulmani. Forse la cifra è storicamente esagerata, ma questo non toglie nulla alle pie intenzioni dei devoti
"missionari", inviati dalla chiesa e capeggiati dal frate Giovanni da Capestrano.
Sisto IV, papa dal 1471 al 1484, uno dei più grandi roditori della storia della chiesa, ha un paio di idee brillanti per fare quattrini. Anzitutto
porta a cadenza venticinquennale le celebrazioni dell'anno santo e poi, riprendendo alcuni concetti, già espressi nei "Libri Tariffari" del 700,
nel Concilio di Lione del 1274 ed in quello di Firenze del 1439, questo re Mida con la tiara istituisce il PURGATORIO A PAGAMENTO ,
un'area di parcheggio e di decontaminazione delle anime che, in prima battuta, non sono finite all'inferno. Pur nella sua perversione bisogna
riconoscere che l'idea rasenta la genialità.
Del purgatorio non si sa niente; non si sa quali anime ci siano finite dentro e per quanto tempo ci debbano restare; l'unica cosa certa (lo dice
il papa!!) è che, con opportune donazioni alla chiesa, si può abbreviare alle anime il tedio dell'attesa, anticipando la loro ascesa in paradiso.
Tariffe precise non ce ne sono. Si sa soltanto che acquistando indulgenze più o meno costose si abbrevia più o meno incisivamente la
permanenza in purgatorio delle povere anime.
Attenzione però: si finisce in purgatorio solo se si sono confessati i peccati commessi e si è ottenuta l'assoluzione seguendo le opportune
regole contenute nelle "Penitenze Tariffate" i cui soldi competono ai vescovi delle diverse diocesi.
Su questa trovata gli storici hano versato fiumi di inchiostro e quindi è inutile dilungarsi più di tanto. Si può solo aggiungere che è stato uno
dei commerci più abietti ed immondi che il clero abbia inventato. Il fiume di denaro finito nelle tasche del papa è sintomatico del livello di
imbecillità e di plagio a cui le popolazioni erano state ridotte da secoli di feroce superstizione.
Il Concilio di Trento (1545-1563 e.v.) garantirà l'allegro flusso di cassa confermando questo santo dogma.
Seguento alcune sciocchezze, riportate nell'Antico Testamento, alcuni "coglioni" di capi mastro solevano ancora, a
quest'epoca, murare viva la propria moglie nelle fondamenta di qualche chiesa o qualche convento in costruzione.
Analogamente si procedeva a murar vivi bambini negli altari. In seguito si ritenne più "ecomomico" e meno
problematico ricorre al sacrificio di gatti vivi (possibilmente neri).
Difficile definire l'istituzione del Purgatorio come una ispirazione divina. I vangeli e i padri della chiesa che pure hanno
attribuito a Gesù un sacco di cose, non ne hanno mai parlato.
Ancora nel 1930, il suo successore, Pio X, disponeva di tabelle dove erano indicati i numeri di giorni di purgatorio che
gli esponenti autorizzati della chiesa potevano ipocritamente condonare dietro congruo pagamento:
giorni 200 i cardinali
giorni 100 gli arcivescovi
giorni 50 i vescovi.
Pare che questi siano gli anni d'oro dell'inquisizione cristiana. Infatti in questo periodo il
domenicano Tomas de Torquemada (1420-1498) dà il meglio di sé stesso. Confessore degli
"illuminati" sovrani spagnoli, semina il terrore in numerosi paesi della Spagna dove si muove
come un cane sciolto mandando a morte parecchie migliaia di eretici e di streghe. Tanto
sciolto che persino il papa Innocenzo VIII si preoccupa; gli ordina spartire l'immenso bottino
cumulato con le sue persecuzioni e di ritirarsi in convento dove finirà con lo schiattare nel
1498.
Il bilancio della sua attività è impressionante, per quanto impreciso. Si parla di:
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10200 bruciati vivi
6860 cadaveri riesumati per essere bruciati sul rogo post-mortem acquisendone naturalente il
"titolo" per confiscare i beni della famiglia
97000 condanne al carcere a vita e relativa confisca dei beni.
Comunque, sotto questo pontificato, neanche a Roma si scherza in fatto di roghi e di immense ricchezze
finite nelle grinfie del clero.
Si verifica il primo scandalo finanziario del Vaticano reso noto al pubblico: quello dei plumbatores, che
emettono e commerciano lucrosamente bolle pontificie false: ladri che rubano a casa dei ladri! e che
finiscono devotamente sul patibolo.
A Guadalupe (Spagna) l'Inquisizione manda a morte 49 persone. Altri 31 ebrei sono stati giustiziati a
Belalcazar, sempre in Spagna.
Se si dovesse dare anche solo un cenno, men che sommario, delle "ignobili piacevolezze" compiute dai
Conquistatori Spagnoli e altri, questa cronologia proseguirebbe all'infinito.
E' sufficiente questo breve appunto.
Istigati da "frati missionari portatori di pace, fede e salvezza eterna", orde di miserabili farabutti
ammazzarono, stuprarono, squartarono, rapinarono, fecero sbranare dai cani, torturarono e bruciarono,
secondo una incerta stima, circa 150 milioni di nativi (aztechi, maia, incas ed altri).
Occorreva però rispettare le regole, una certa procedura in omaggio alla quale, dopo aver fatti prigionieri
gli indigeni e prima di ammazzarli, doveva essere letto, in una lingua a loro incomprensibile (lo
spagnolo), uno dei più infami documenti mai partoriti da mente umana: quella cristiana; era il cosidetto
REQUERIMIENTO che, tra le altre cose recitava:
...garantiamo e giuriamo, con l'aiuto di Dio e del nostro potere, di penetrare nel vostro territorio e
combattervi per sottometervi all'autorità e al dominio di nostra Santa Madre Chiesa...
Per i "pellerossa" poi, le regole sono cambiate, ma i risultati sono stati gli stessi.
Pontificato di Alessandro VI
Questo papa affida la reggenza del Palazzo Apostolico alla figlia Lucrezia Borgia, che lo sostituirà nelle
sue prerogative papali, durante le sue assenze da Roma, diventando una vera e propria "papessa"
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Ora tocca agli irlandesi. Definiti dai bravi cattolici un popolo di "selvaggi gaelici e animali irragionevoli
senza idea di dio e di buone maniere".
L'isola viene a più riprese aggredita da santi conquistatori, tra i quali Humphrey Gilbert, che fece
collocare sistematicamente, lungo le strade, decine di migliaia di teste mozzate, monito e gloria del vero
dio cristiano.
Non avendo probablmente nulla di meglio da fare, una parte del clero imbastisce una oziosa e secolare
diatriba su un argomento quale quello della ...grazia divina.
Per oltre due secoli i gesuiti di Molina sosterranno la possibilità, per l'uomo, di prodigarsi al fine di
ottenere da dio la cosi detta "grazia".
Sull'altra sponda Jansen (Giansenio), basandosi sulle scritture di S. Agostino negherà questa
possibilità lasciando a dio l'iniziativa di concedere o meno tale grazia.
La follia terminerà nel 1713 con la distruzione dell'abbazia di Port Royal, ordinata da Luigi XIV, e con la
bolla Unigenitus di Clemente XI che abolirà il movimento giansenista.
Pontificato di Giulio II
Nasce il primo nucleo della Guardia Svizzera, costituito da 150 prezzolati capitanati da Gaspare von
Silinen.
1505 - 4 donne vengono mandate al rogo, per stregoneria, a Cavalese di Trento.
1506 - Diego Portoghese è stato impiccato per eresia.
**** - 30 persone sono bruciate vive, a Logrogno (Spagna), per stregoneria.
1507 - Fra Agostino Grimaldi viene giustiziato per eresia.
1513 - 15 cittadini romani, accusati di eresia, vengono massacrati dalle guardie svizzere.
1513 - Orazio e Giacomo di Riffredo sono stati giustiziati per eresia.
Pontificato di Leone X.
Questo pontefice non ebbe vita tranquilla: una congiura di alcuni cardinali:
Alfonso Petrucci
Francesco Soderini
Adriano Castellesi
Raffaele Riario
Bernardino Sauli
si risolve in un tentativo di avvelenamento, andato a vuoto e con la fuga di alcuni di essi e la condanna a
morte per gli altri.
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Leone X, durante il suo pontificato, in un conato di onestà ebbe a dichiarare, con una lettera al cardinale
Bembo:
Tutti sappiamo bene quanto la favola di Cristo abbia recato profitto a noi e ai nostri più stretti seguaci.
(Rif.760,712,520)
Lettera di papa Leone X al card. Bembo - Archivi vaticani - Corr. Leone X - Vol. 3° - Scaffale 41 - 2° piano inf.
Ovviamente il vaticano l'ha occultata, spostata, smarrita o distrutta e ne nega, naturalmente, l'esistenza.
La vendita delle "indulgenze" raggiunge con questo pontefice aspetti allucinanti (le feste del papa
costono care!) tanto che si rende necessario nominare uno speciale "commissionario" nella figura del
chierico Giovanni Arcimboldi che, nel nord della Germania, organizzerà un efficiente e sistematico
collettore del denaro estorto ai citrulli dell'epoca: ma la riforma di Lutero è alla porte!
Ha inizio la riforma luterana. Con il sostegno discreto ma risoluto dei governanti di Sassonia, Martin
Lutero pubblica le sue 95 tesi che compendiano il rifiuto a seguire ulteriormente i dettami e le imposizioni
del papa romano e della chiesa cattolica.
Questa decisa presa di posizione è l'atto di nascita della nuova setta luterana (protestantesimo) che
cerca di prendere le distanze dalla chiesa di Roma:
negando l'efficacia della redditizia vendita delle indulgenze
ridefinendo la funzione di alcuni sacramenti
mettendo in discussione il valore della messa
modificando il ruolo e lo status del clero
concedendo una maggiore autonomia alla coscienza individuale del credente
stabilendo una relazione più diretta tra dio e l'uomo eliminando il filtro di alcuni intermediari quali
madonne, angeli, santi, ecc. (bisogna riconoscere ai luterami di esersi liberati, se non altro, dal
ridicolo culto di una "Maria vergine")
stabilendo che la libera lettura della Bibbia è atto sufficiente per acquistare la fede.
In fin dei conti ridurre certe pesanti pretese della bottega cattolica per delegarle, almeno in parte, alla
nuova e più snella bottega protestante.
Ma chi era veramente Martin Lutero? Si trattava di un frate cattolico agostiniano, aggregato
all'Università di Wittemberg che, il 31 Ottobre 1517, decise di ribellarsi alla voracità,
all'ingordigia ed alle assurde imposizioni del papato di Roma.
Nel fare questo ebbe l'appoggio e la collaborazione di Filippo Melantone, altro
ecclesiastico, professore di greco presso l'Università di Tubinga e poi in quella di
Wittemberg.
In seguito Lutero ebbe l'appoggio di Andrea Carlostadio, rettore della stessa Università,
che propose ipso facto l'abolizione:
dei voti monastici
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E, alla fine, Lutero rivela sè stesso per quello che veramente è, con la seguente esternazione:
"La ragione è nemica giurata della religione e spesso mette in guardia i fedeli dalle sue insidie. La ragione è la più
grande nemica della fede; non aiuta mai la spiritualità, ma spesso e volentieri combatte contro il verbo divino, trattando
con disprezzo tutto quanto emana da dio. Chiunque voglia essere cristiano strappi gli occhi alla ragione. La ragione
dovrebbe essere eliminata in tutti i cristiani".
Questa sarebbe una frase da scolpire sul marmo, ma pare che i cristiani, sia cattolici che protestanti, non abbiano
recepito il messaggio.
Quando poi si vuole litigare di motivi se ne trovano mille; sentite questa: per i protestanti divenne manifestazione di
fede aprire il guscio dell'uovo sodo dalla parte più appuntita, mentre i cattolici si fecero un santo dovere di aprire
l'uovo dalla parte più larga. Fare il contrario costituiva eresia!
Adriano VI, predecessore di Clemente VII, aveva tentato inutilmente di moralizzare la corte pontificia e
porre un freno alla dilagante simonia.
Ma Clemente VII non ne vuole sapere; ricomincia in grande stile la vendita della cariche ecclesiastiche e
inventa il collocamento dei cosidetti "sacri monti della fede", al 10%: una specie di antenati dei moderni
fondi d'investimento, naturalmente senza copertura.
Nel marasma generale dovuto alla riforma, le reazioni del papa non mancano di farsi sentire; anche se
non esattamente quantificabili, la storia rammenta un notevole numero di nuovi protestanti e di
anabattisti, caduti nelle grinfie del papato: decapitati, bruciati vivi, annegati e torturati a morte per la
difesa del traballante potere della chiesa di Roma.
1524 - Anna Furabach viene giustiziata per eresia.
1525 - .... ...... viene arsa viva in Campidoglio per stregoneria.
1526 - Claudio Artoldi, giustiziato per eresia.
1526 - Lorenzo Di Pietro, giustiziato per eresia.
1528 - Rinaldo di Colonia, giustiziato per eresia.
1528 - Lorenzo Di Gabriele da Parma, torturato e giustiziato per eresia.
1528 - Tiberio Di Giannantonio, torturato e giustiziato per eresia.
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In Inghilterra, Enrico VIII non ha esitazioni: visto che Clemente VII gli nega il permesso di sposare Anna
Bolena, prende il toro per le corna e:
si proclama capo della chiesa d'Inghilterra
sposa Anna Bolena
ricusa i vecovi designati da Roma
espropria tutti i beni ecclesiastici
perseguita in egual misura cattolici e protestanti
dà origine ad un nuovo culto, simile al protestantesimo: quello della Chiesa Anglicana.
In questo anno, su iniziativa di Ignazio di Loyola, nasce una delle più pestifere e inquietanti consorterie
partorite dalla chiesa cattolica: l'ordine dei Gesuiti, intriganti e spie per vocazione. Una mafia
nell'ambiente mafioso della chiesa che avrà un rapido sviluppo (nel 1556 contava già oltre 5000
appartenenti). Tant'è che nel 1777 la chiesa stessa sarà costretta ad abolire l'ordine che la stava
praticamente dominando e condizionando. L'ordine venne, alcuni anni dopo, ripristinato su nuove basi.
Oggi il capo di questa setta, il papa nero continua ad inquietare le gerarchie vaticane.
Peggio di Leone X si comportò Paolo III, come riferisce l'ambasciatore spagnolo Mendoza, in termini
inequivocabili:
Spingeva la sua irriverenza fino al punto di affermare che Cristo non era altro che il sole, adorato dalla
setta Mitraica, e Giove Ammone rappresentato nel paganesimo sotto la forma di montone e di agnello.
Egli spiegava le allegorie della sua reincarnazione e della sua resurrezione mettendo in parallelo
Cristo e Mitra. Egli diceva ancora che l'adorazione dei magi non era altro che la cerimonia nella quale i
preti di Zaratustra offrivano al loro dio oro, incenso e mirra, le tre cose attribuite all'astro della luce.
Egli sosteneva che la costellazione della Vergine, o meglio ancora d'Iside, che corrisponde al solstizio
in cui avvenne la nascita di Mitra, erano state prese come allegorie per determinare la nascita di Cristo
per cui Mitra e Gesù erano lo stesso dio. Egli osava dire che non c'era nessun documento valido per
dimostrare l'esistenza di Cristo, e che, per lui, la sua convinzione era che non era mai esistito.
(Rif. 710)
Se lo dice un papa, poi definito infallibile!!!
Comunque, che ci credesse o meno, nel 1545 cerca di mantenere ben stretto il suo potere facendo
massacrare, dai cattolici, 2740 valdesi insediati in Provenza.
1535 - Tutti gli anabattisti della città di Munster vengono massacrati dai cattolici.
1535 - Giovanni di Leida, capo degli anabbattisti di Munster, viene sottoposto a orrende torture e poi giustiziato.
1536 - Martino Govinin viene giustiziato nelle carceri di Grenoble.
1538 - Francesco Da Giovanni di Capocena viene giustiziato per eresia.
1539 - Enea Di Ambrogio viene giustiziato per eresia.
1540 - Tutti gli abitanti di Merindol (F), convertiti al protestantesimo, vengono sterminati ed i loro beni confiscati.
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William Tyndale finisce sul rogo. Si era dedicato per anni a curare la stampa e la diffusione, in diversi
paesi, della traduzione inglese della Bibbia.
Sono gli anni di vita di un singolare e perverso personaggio della chiesa: Carlo Borromeo, fatto poi,
naturalmente santo.
Terrorizzato dal fatto stesso dell'esistenza del genere femminile (!) rifiuterà per tutta la vita di avere
contatti, anche solo verbali, con le donne di casa, comprese le sue parenti e le domestiche.
Fin qui fatti suoi!
Quello che invece preme ricordare è il suo accanimento contro gli attori della Commedia dell'Arte; nel
corso della sua esistenza costringerà centinaia di compagnie di attori a rifugiarsi all'estero dove, per
fortuna, molte fecero ...fortuna (specie in Francia), grazie alla loro indiscussa abilità. Si sa, i commedianti
corrompono l'anima candida degli spettatori, li distolgono dalle loro devozioni e inducono in loro
peccaminosi pensieri: vade retro Satana!
A tempo perso promosse anche centinaia di processi per stregoneria (Val Mesolcina) molti dei quali
conclusi con i relativi roghi purificatori.
Nel 1570, ormai vescovo di Milano, prende di mira Gerolamo Donato e i suoi confratelli dell'Ordine degli
Umiliati; li accusa di eresia e li fa giustiziare, il 2 Agosto, dopo lunghe e spaventose torture.
Serveto, di origine spagnola era uno studioso: umanista, medico, matematico ed astronomo che aveva
osato contestare il dogma trinitario ed altre sciocchezze diffuse dalle sette cristiane e Calvino gli riservò
un trattamento tutto speciale; venne bruciato a Ginevra il 27/10/1553 con il capo cinto da una corona di
foglie impregnate di zolfo, per rendere più atroce la sua sofferenza. Certe idee possono venire soltanto
ad un prete!
Questa ha tutta l'aria di essere una leggenda ma qualcuno ha tramandato che Serveto, prima di morire, abbia lanciato
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Andrea Vesalio, anatomista (e medico di Carlo V e Filippo II di Spagna), ha avuto l'ardire di affermare, nel
suo trattato "Fabbrica del Corpo Umano", che le costole del corpo umano sono in pari numero sia
nell'uomo che nella donna, in barba a quanto riportato nella Bibbia.
Perseguitato dall'inquisizione, dovrà lasciare le corti d'Europa e morirà di stenti, dopo essere
naufragato, sulle coste dell'isola di Zante.
Durante il Concilio di Trento la chiesa cerca di correre ai ripari contro l'invadenza delle sette protestanti
(controriforma). Vengono stabilite le regole per la celebrazione della messa in latino.
Prima di questa data, le cerimonie religiose celebrate nelle chiese, salvo poche regole essenziali, erano
lasciate alla discrezione dell'officiante.
A parte i soliti misfatti, questo pontificato si è distinto per una grandiosa ripresa delle feste di corte,
omosessualità, banchetti, spettacoli piccanti e trionfo di puttane di ogni specie. Anche il nepotismo,
esercitato, senza pudore, dal papa, a favore dei propri parenti, rasenta l'inverosimile.
1550 - Fanino Faenza viene impiccato e poi bruciato per eresia.
1550 - Domenico Della Casa Bianca, luterano, viene decapitato.
1550 - Geronimo Geril Francese, viene prima impiccato per eresia e poi squartato.
1553 - Giovanni Buzio e Giovanni Teodori vengono impiccati e poi bruciati per eresia.
1554 - Francesco Gamba, decapitato e poi bruciato per eresia.
1554 - Giovanni Moglio e Tisserando da Perugia, luterani, impiccati e poi brucati per eresia.
Con la stipulazione della Pace di Augusta (25 Settembre) l'Europa viene praticamente divisa in due sfere
di influenza religiosa, secondo il principio cuius regio eius religio e cioè chi comanda stabilisce qual'è la
religione da praticarsi sul territorio.
Quando i cosidetti cristiani parlano di pace si deve sempre attendere un massacro imminente. Le esigenze del ventre
del prete vanno ben oltre quelle dettate dal normale buon senso. Puntualmente questa pace sfocerà, nel 1618, nella
paurosa "Guerra dei trent'anni".
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Durante i suoi anni di pontificato Paolo IV istituisce il ghetto di Roma con regole e restrizioni ancora
peggiori di quello di Venezia.
1555 - Cola Francesco di Salerno, giustiziato per eresia
1555 - Bartolomeo Hector è stato bruciato vivo per aver venduto due bibbie.
1555 - Golia Elia e Paolo Rappi sono bruciati vivi a Torino in quanto protestanti.
1555 - Vernon Giovanni e Labori Antonio, evangelisti, vengono bruciati vivi.
1556 - Stefano Di Girolamo, giustiziato per eresia.
1556 - Giulio Napolitano, bruciato vivo per eresia.
1556 - Ambrogio De Cavoli, impiccato e poi bruciato per eresia.
1556 - Don Pompeo Dei Monti, bruciato vivo per eresia.
1556 - Pomponio Angerio, bruciato vivo per eresia.
1557 - Nicola Sartorio, luterano bruciato vivo.
1557 - Jeronimo Da Bergamo, Alessandra Fiorentino e Madonna Caterina sono stati impiccati e poi bruciati per
omossessualità.
1558 - Fra Goffredo Varaglia, bruciato vivo per eresia.
1558 - Gisberto Di Milanuccio eretico, bruciato vivo.
1558 - Francesco Cartone eretico, bruciato vivo.
1559 - Gabriello di Thomaien, bruciato vivo per omosessualità.
1559 - Antonio Di Colella, eretico bruciato vivo.
1559 - Leonardo Da Meola e Giovanni Antonio Del Bò, impiccati e poi bruciati per eresia.
1559 - 14 eretici di Augsburgo, arsi vivi per omossessualità.
1559 - Antonio Gesualdi, giustiziato per eresia.
1559 - Ferrante Bisantino, eretico arso vivo.
1559 - Scipione Retio, ucciso nelle carceri dell'inquisizione.
1559 - Nell'Abazia di Perosa (Pinerolo), i monaci bruciano a fuoco lento un prete evangelico ed i suoi seguaci.
La pretesa di egemonia culturale della chiesa dà origine, in questi anni, ad una delle sue più proterve
trovate: viene istituito e reso operante l'Indice dei Libri Proibiti, che coinvolge non solo gli autori ma
anche i detentori dei testi vietati, passibili entrambi d'accusa di eresia.
Molti autori supereranno l'impasse affidando la stampa dei loro volumi a stampatori esteri, fuori dai
territori cattolici.
Questo delirante indice è stato abolito solo nella seconda metà del XX secolo, non perchè fosse cambiata l'ottusa
mentalità clericale, ma perchè l'editoria, sfornando migliaia di titoli ha reso troppo difficoltoso l'aggiornamento di
questo vergognoso catalogo. (Pare che la sola editoria italiana sforni, di questi tempi, da 100.000 a 120.000 nuovi titoli
l'anno).
Pontificato di Pio IV
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1560 - Giulio Ghirlanda, Baudo Lupettino, Marcello Spinola, Nicola Bucello, Antonio Rietto e Francesco Sega sono
stati condannati a morte per aver partecipato ad un funzione religiosa (messa), in una casa privata, officiata da uno
spretato.
1560 - Giacomo Bonello, evangelista, bruciato vivo.
1560 - Mermetto Savoiardo, eretico, bruciato vivo.
1560 - Dionigi Di Cola, eretico, bruciato vivo.
1560 - Aloisio Pascale, evangelista, impiccato e poi bruciato.
1560 - Gian Pascali di Cuneo, eretico, bruciato vivo.
1560 - Stefano Negrone, eretico, viene condannato a morire di fame nelle prigioni dell'inquisizione.
1560 - Stefano Morello, eretico, impiccato e poi bruciato.
1560 - Bernardino Conte, eretico, arso vivo.
1562 - Macario, vescovo di Macedonia ed eretico, bruciato vivo.
1562 - Si manifestano in Francia i primi segni di guerra religiosa tra gli Ugonotti (protestanti-calvinisti) e i cattolici
saldamente radicati nel territorio.
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1571 - Giovanni Antonio di Jesi, eretico, giustiziato(?).
1571 - Pietro Paolo di Maranzano, eretico, giustiziato(?).
1572 - Francesco Galatieri, eretico, pugnalato a morte da sicari del papa.
1572 - Madonna Dianora di Montpellier, eretica, impiccata e poi bruciata.
1572 - Madonna Pellegrina di Valenza, eretica, impiccata e poi bruciata.
1572 - Madonna Girolama Guanziana, eretica, impiccata e poi bruciata.
1572 - Madonna Isabella di Montpellier, eretica, impiccata e poi bruciata.
1572 - Domenico Della Xenia, eretico, impiccato e poi bruciato.
1572 - Teofilo Penarelli, eretico, impiccato e poi bruciato.
1572 - Alessandro Di Giulio, eretico, impiccato e poi bruciato.
1572 - Giovanni di Giovan Battista, eretico, impiccato e poi bruciato.
1572 - Girolamo Pellegrino, eretico, impiccato e poi bruciato.
Causa la Riforma, la setta cattolica si trova ora in forte minoranza. Le nuove sette: protestante,
anglicana, calvinista, ecc. le hanno sottratto oltre la metà dei suoi aderenti. L'inquisizione (con i suoi
metodi basati sul terrore) non basta più ad arginare un fenomeno che stà dilagando in tutta l'Europa.
Massacri, roghi, esecuzioni di massa non sembrano porre un freno all'apostasia che sembra
ridimensionare seriamente i poteri e le ricchezze della chiesa cattolica.
Pio V cerca di correre ai ripari intervenendo segretamente nei luoghi dove si esercita il potere, vale a
dire presso le corti e i centri di governo degli stati europei.
La prima vittima designata da Paolo V sarà la Regina Elisabetta I, capo della chiesa anglicana in un
paese che, in prima istanza, era cattolico. I Servizi Segreti organizzano quindi una serie di attentati
(almeno sei, bloccati dall'intelligence inglese) al fine di eliminarla e sostituirla sul trono con Maria
Stuarda, molto più accomodante verso le ambizioni di Roma. La tormentata storia di questa sovrana
è univeralmente nota.
I Servizi Segreti Vaticani, nati come Santa Alleanza , nel corso dei secoli assumeranno (secondo le
circostanze e le contingenze) varie designazioni per poi approdare alla denominazione, comune di
"Entità", così come viene riconosciuta, oggi, da organizzazioni similari quali: C.I.A., Mossad, M16,
Deuxième Bureau, e molti altri servizi di intellicence.
Ovviamente il Vaticano ha sempre negato e negherà sempre l'esistenza dei suoi Servizi Segreti,
pertanto i termini "Entità" o "SSV" vanno intesi in senso lato senza una specifica corrispondenza a
quanto veramente avviene anche se rappresenta un insieme di servizi mutevoli nel tempo, secondo
le circostanze e i compiti da svolgere. Più che riferirsi ai termini "Entità" o "SSV" bisognerebbe, ogni
volta, far riferimento al responsabile dell'attività (generalmente un cardinale) al quale viene affidato il
potere e i mezzi per sguinzagliare agenti in ogni parte del mondo, per cogliere notizie, approfittare di
occasioni favorevoli alle politiche vaticane e, quando il caso lo richiede, compiere omicidi
"eccellenti".
Inutile, pertanto, cercare il "Servizio Entità" o "SSV" negli organigrammi mutevoli, ingannevoli ed
anodini che si mascherano sotto pie denominazioni quali: Propaganda Fide, Congregazione per la
Dottrina della Fede ed altre. Ognuna di queste indicazioni copre e maschera ben altre realtà. E' stato
detto: in Vaticano tutto ciò che è palese è sacro e tutto ciò che non è sacro è segreto.
Mentre gli SSV sono predisposti per organizzare le attità e le varie operazioni di spionaggio, una sua
più recente derivazione, il cosidetto "Sodalitium Pianum", si occupa di dare la caccia alle varie talpe
ed alle spie incistate nel Vaticano stesso; in sostanza un servizio di "controspionaggio".
Le maggiori fonti di informazione degli SSV sono le nunziature apostoliche (veri e proprii centri di
spionaggio periferici) nonchè i delegati e i visitatori apostolici, le sedi vescovili, le Conferenze
Episcopali e ultimi, ma non da meno, i confessionali che riportano puntualmente notizie ritenute
sensibili alle gerarchie superiori.
Le comunicazioni dal centro alla periferia, e viceversa, avvengono mediante messaggi criptografati e,
a questo proposito, "pare" che uno dei cifrari utilizzati, presso le nunziature "il cosidetto codice
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verde" non sia mai stato decifrato dagli altri servizi di intelligence. Il trasporto dei messaggi viene
generalmente affidato a "corrieri speciali" oppure utilizzando apposite "valigie diplomatiche".
La Guardia Svizzera, che normalmente ostenta i suoi fantocci con l'alabarda, nei luoghi aperti al
pubblico, dispone di reparti speciali appositamente addestrati per mantenere l'ordine all'interno del
Vaticano ed intervenire, quando necessario, a lavare i panni sporchi in famiglia.
Dilungarci su questi aspetti esula dagli scopi di questa cronologia. Quando necessario, verranno
riportati le circostanze e i fatti più significativi ed eclatanti attribuibili a questa oscura organizzazione.
La tabella sotto riportata mette in evidenza i nomi dei pontefici e dei responsabili dell'organizzazione
segreta. La quarta colonna della tabella non è certamente esaustiva; nel corso di 500 anni di storia gli
agenti segreti, le spie, gli assassini sguinzagliati in Europa dal Vaticano e i loro misfatti vanno oltre
l'immaginazione. Si è trattato di centinaia di cani sciolti, privi di scrupoli, al servizio della chiesa.
Di tutto questo siamo debitori, per quanto riportato, a: ERIC FRATTINI, docente presso l'Università di
Madrid, autore del testo "L'ENTITA'", recentemente apparso in Italia, edito da Mondadori (2008). Si
tratta di una vera e propria enciclopedia di personaggi e di fatti molto ben documentati. (Rif. 348)
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ALESSANDRO VII Card. Corrado
1655-1667 (Fabio Chigi-Siena) Card. Sforza -----------
Pallavicini
CLEMENTE IX
1667-1669 (Giulio Rospigliosi- ------------ ------------
Pistoia)
CLEMENTE X Card. Paluzzo Paluzzi
1670-1676 (Emilio B. Altieri- Altieri ------------
Roma)
INNOCENZO XI Card. Paluzzo Paluzzi
1676-1689 (Benedetto Altieri (Rete Scipion)
Odescalchi-Como) Card. Alderamo Cibo
ALESSANDRO VIII Card. Paluzzo Paluzzi
1689-1691 (Pietro Vito Ottoboni- Altieri Antonio Pignatelli
Veneto)
INNOCENZO XII Card. Paluzzo Paluzzi
1691-1700 (Antonio Pignatelli- Altieri ------------
Spinazzola)
CLEMENTE XI Card. Fabrizio
Tebaldo Fieschi
1700-1721 (Gian Francesco Paolucci Giulio Alberoni
Albani-Pesaro) Card. Annibale Albani
INNOCENZO XIII
1721-1724 (Michelangelo Conti- ------------ ------------
Roma)
BENEDETTO XIII Card. Annibale Albani (Operazione
1724-1730 (Pier Francesco Card. Fabrizio "Iscariota")
Orsini-Roma) Paolucci Enrico Fasano
Lorenzo Valdo
CLEMENTE XII
1730-1740 (Lorenzo Corsini- Card. Neri Corsini ------------
Roma)
BENEDETTO XIV
Card. Neri Corsini
1740-1758 (Prospero Lambertini- -----------
Card. Silvio Valenti
Bologna)
CLEMENTE XIII
1758-1769 (Carlo Rezzonico- ------------ ------------
Venezia)
CLEMENTE XIV
1769-1774 (Lorenzo Ganganelli- ------------ ------------
S.Arcangelo)
Abate Salamon
PIO VI
Pierre G. Chaumette
1775-1799 (Giovanni Angelo Card. G.B. Caprara
Frottè
Braschi-Cesena)
Emile Fronzac
PIO VII Card. Bartolomeo
1800-1823 (Barnaba Chiaramonti- Pacca Karl Schulmeister
Cesena) Card. Ettore Consalvi
LEONE XII Card. Bartolomeo
Pacca
1823-1829 (Annibale della Genga- Francesco Capaccini
Card. Agostino
Spoleto)
Rivarola
PIO VIII Card. Bartolomeo
1829-1830 (Francesco Saverio Francesco Capaccini
Pacca
Castiglioni-Cingoli)
GREGORIO XVI Card. Bartolomeo
1831-1846 (Bartolomeo Alberto Pacca ------------
Card. Luigi
Cappellari-Belluno)
Lambruschini
Card. Luigi
PIO IX Lambruschini Wilhem Stieber
1846-1878 (G.M. Mastai Ferretti- Card. Antonio de Luca Antonino De Luca
Senigallia) Card. Giacomo Tancredi Bellà
Antonelli
LEONE XIII Card. Mariano
1878-1903 (Gioacchino Pecci- Donato Sbarretta
Rampolla
Carpineto)
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PIO X Card.Rafael Merry del Carlo Montagnini
1903-1914 (Giuseppe Sarto- Val Pietro Perciballi
Riese) Umberto Benigni
(Operazione
Card. Rafael Merry del
Val "Prussia")
BENEDETTO XV (Affaire "Gerlach")
Umberto Benigni
1914-1922 (Giacomo della Mathias Erzberger
Card.Pietro Gasparri
Chiesa-Roma) Antonio Lapoma
Card. Gaetano de Lai
Card. Eugenio Pacelli Giuseppe Ambrogetti
Michel d'Herbigny
(Collegium
PIO XI Russicum) Eugene Neveu
1922-1939 Card. Pietro Gasparri Alexander Deuber
(Achille Ratti-Desio)
Michel d'Herbigny
Card. Eugenio Pacelli
Albert Hartl
Nicola Storzi
Joseph Muller
Robert Leiber Marguerite d'Andurain
Card. Eugène Krunoslav Draganovic'
PIO XII
Tisserant (Operazione "Eitles
1939-1958 (Eugenio Pacelli-
Card. G.B. Montini Gold")
Roma)
Card. Pietro Fumasoli
Biondi
(Operazione
"Odessa")
(Operaz. "Corridoio
Vaticano")
GIOVANNI XXIII Card. Pietro Fumasoli
1958-1963 (Angelo Roncalli- Biondi -----------
Bergamo) ------------
Aligjiero Tondi
Carlo Jacobini
PAOLO VI Pasquale Macchi Angelo Casoni
1963-1978 (G.B. Montini- Card. Paul Casimir Giovanni Da Nicola
Concesio) Marcinkus-IOR (Operazione "Nessun
dorma")
(Operazione "Tatoi")
GIOVANNI PAOLO I
1978-1978 (Albino Luciani- Card. Jean Villot Giovanni da Nicola
Belluno)
Kasimier Przydatek
(Operazione
"Solidarnosc")
Card. Jean Villot Ryszard Kublinsky
Card. Luigi Poggi
GIOVANI PAOLO II Card. Pedro Lopèz (Operazione "Pesce
1978-2005 (Karol Wojtyla- Quintana Volante")
Wadowice)
(Comitato Sicurezza) Leopold Ledl
Giovanni Danzi (Operazione
"Immagine")
Lorenzo Zorza
Yvan Bertorello
Card. Giovanni Lajolo
BENEDETTO XVI Ingrid Stampa
Card. Tarcisio Bertone
2005- (Joseph Aloysius Konrad Stanislav
Card. Carlo Maria
Ratzingher-Monaco) Hejmo
Martini
Il tribunale dell'inquisizione spagnolo ha una straordinaria idea: stabilisce che vengano "eliminati" tre
milioni di olandesi (allora le Fiandre erano sotto il dominio spagnolo) in quanto protestani e ribelli a
"santa madre chiesa". In virtù di questa decisione circa 5000/6000 eretici verranno devotamente
annegati dalle truppe di occupazione cattoliche spagnole, altri 10000-11000 verranno resi schiavi.
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ANNO 1569 (e.v.)
Il teologo Sigmund Feyerabend, dopo una vita di studi e di ricerche, è giunto alla conclusione che lo
stuolo di demoni agli ordini di Satana ammonta a 26 trilioni di unità. Rapportati ai circa 6 miliardi di
individui che oggi fanno parte dell'umanità, risulta che ognuno di noi, poveri mortali, supporta 4333
demoni.
Per questo, a volte, ci sentiamo così stanchi!
Visti gli inutili sforzi dei SSV per fare fuori Elisabetta I d'Inghilterra, il papa ripiega sulla bolla Regnans in
Excelsis con la quale la scomunica.
Il vecovo cattolico Jurai Draskovic fa sterminare 5000 contadini croati, in rivolta contro la chiesa.
In questo periodo almeno 222 ebrei sono stati arsi vivi sul rogo per la solerzia della "santa" inquisizione.
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Il papa nomina Claudio Acquaviva nuovo generale dei Gesuiti, rimasti senza guida dopo la morte di
Ignazio di Loyola avvenuta nel 1556.
La spia dei SSV Francis Throckmorton, incaricato di raccogliere informazioni militari, viene giustiziato a
Londra su ordine di sir Francis Walsingham (capo dello spionaggio inglese).
A fornire le informazioni per smascherare Throckmorton, sarebbe stato un certo"Fagot", identificato poi
come Giordano Bruno, allora addetto all'Ambasciata francese di Londra e informatore segreto del
servizio di spionaggio inglese.
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1590 - Giovanni Angelo Fullo, Giò Carlo di Luna, Decio Panella, Domenico Brallo, Antonio Costa, fra Giovanni Battista
Grosso e l'abate Volpino insieme ad altri seguaci di fra Girolamo da Milano sono stati arrestati dall'inquisizione e non
si sa che fine abbiano fatto.
1591 - Fra Andrea Forzati, fra Flaminio Fabrizi, e fra Francesco Serafini, eretici, impiccati e bruciati.
Un misterioso "frate", emisssario dei SSV, attenta alla vita di Enrico IV, re di Francia, ferendolo
leggermente con un pugnale.
Enrico IV, re di Francia, emana l'Editto di Nantes con il quale si sancisce la libertà di religione degli
ugonotti e delle altre sette religiose.
I gesuiti vengono espulsi dalla Francia. Riusciranno a ritornare sul territorio nel 1603.
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Dopo sette anni termina il processo a Giordano Bruno e il filosofo viene bruciato vivo, il
17 Febbraio, in Campo dei Fiori a Roma. E' stato trascinato al rogo con un boccaglio di
legno e chiodi conficcati nel palato e nella lingua.
Tre sporchi gesuiti, su istigazione dei servizi segreti del vaticano, organizzano un attentato contro
Elisabetta I di Inghilterra, andato a vuoto per il tradimento di un domestico "cattolico".
Il 24 Marzo muore Elisabetta I d'Inghilterra, una delle più acerrime nemiche del cattolicesimo.
Quel protervo coglione di Clemente VIII ordina che le campane di Roma suonino a festa. Sai che
soddifazione!!
Alessandro de' Medici diventa papa con il nome di Leone XI. Durerà solo 16 giorni. La storia lo ricorda
unicamente per le sue precedenti attività di spionaggio esercitate in Francia (come cardinale), per conto
dei SSV.
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Jean Françoise Ravaillac, membro dei S.S.V. (Circolo Octagonus) attenta alla vita di Enrico IV con esito
mortale.
E' stata chiamata la "guerra dei trentanni". Durante questo periodo cattolici e protestanti, in nome di un
dio inesistente, invocato da entrambe le parti, si sono devotamente massacrati fra di loro, provocando lo
sterminio di almeno il 40% della popolazione europea.
Nel 1631, nella sola città di Magdeburgo, rasa al suolo dai devoti cattolici, circa 30000 abitanti (metà della
popolazione) verranno fatti a pezzi.
Questa folle mattanza, scatenata dai preti, termina nel 1648 con la Pace di Westfalia dove vengono
ribaditi alcuni dei principi già espressi nella Pace di Augusta del 1555. Tra una "pace" e l'altra si sono
contati quasi 60 milioni di morti. La cifra non è certa ma è indicativa di dove può condurre l'assurda sete
di potere del clero e dei suoi sicofanti.
Nel mese di Luglio si scatena in Valtellina, cantone dei Grigioni, una feroce caccia ai protestanti che farà
oltre 600 vittime.
La chiesa ritiene ancora oggi, (2007!!) che nella Valtellina siano tuttora vive tendenze religiose di stampo pagano-
eretiche. Per questo ha disposto e mantiene la regione sotto il controllo di una strana "Missione Rezia" affidata ad
una banda di frati cappuccini, che rispondono direttamente agli organi vaticani. (SSV)
Dedito, come tutti gli altri al nepotismo, rende favolosamente ricco il nipote Ludovico Ludovisi e tutta la
famiglia che gli sta dietro.
Il nepotismo praticato da questo papa raggiunge livelli allucinanti, con al nomina di fratelli, nipoti e tutto il
resto della famiglia Barberini a remunerative posizioni nella gestione dello stato pontificio. Ma quello che
lascia perplessi è la significativa approvazione di una commissione di vari cardinali e vescovi che
ritengono questo nepotismo come una santa "operazione voluta ed approvata dalla divina
provvidenza". Il chè lascia intendere che la cosidetta divina provvidenza è un concetto del tutto
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Affermare che la terra gira intorno al sole è come affermare che Gesù non è nato da
una vergine.
Nasce il movimento del "giansenismo" a seguito della pubblicazione del libro di Cornelio Giansenio, che
nega il libero arbitrio e afferma che il Cristo è morto solo per la salvezza di pochi eletti e non per tutti gli
uomini. Teoria fortemente osteggiata dai gesuiti al seguito dell'abate Molina.
Dopo varie vicissitudini questo movimento viene soppresso nel 1705 da Clemente XI che ordina anche
l'abbattimento del convento femminile di Port Royal.
Nel 1644 il papa affida la direzione dei Servizi Segreti Vaticani ad una donna: Olimpia
Maidalchini (sua cognata). Essa agirà nelle segrete faccende (e nelle finanze vaticane)
utilizzando come tramite suo figlio, il Card. Camillo Pamphili.
Nel corso del suo singolare incarico ha creato, all'interno dei SSV, uno speciale servizio
di controspionaggio, l'Ordine Nero con il compito di neutralizzare le spie infiltrate nel
Vaticano.
Durante la sua "carriera" gestirà gli avvenimenti del giubileo del 1650, impossesandosi
con audaci colpi di mano delle sacre cassette contenti le monete e le medaglie d'oro del
precedente anno santo, murate nelle porte di San Pietro e Santa Maria Maggiore.
Il suo incarico durerà sino al 1655 quando verrà congedata dal papa Alessandro VII con una grossa
somma di denaro.
1652 - Brugnarello Giuseppe e Claudio Borgegnone, falsari, impiccati e bruciati per avere falsificato alcune lettere
apostoliche.
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ANNO 1655 (e.v.)
ANNI: 1655-1667
Nel Trattato Spinoza sostiene che la vera religione consiste nella pratica di una semplice pietà e che è del
tutto indipendente dalle speculazioni pseudo filosofiche e dagli elaborati sistemi dogmatici, costruiti dai
teologi, basati sulla superstizione e sulla paura.
Concetti più che sufficienti per meritarsi una scomunica (un cherem) dai parrucconi della comunità
ebraica di Amsterdam. Il Decreto di scomunica del 27/7/1656, riportato in parte, sembra riemergere
dall'Alto Medioevo:
Secondo il decreto degli angeli ed su ordine dei santi noi scomunichiamo, bandiamo, malediciamo e danniamo Baruch
de Espinoza, con il consenso di Dio, sempre sia lodato, e con il concorso dell'intera santa congregazione e di fronte a
questi rotoli che recano scritti al loro interno i 613 precetti, con la maledizione con cui Giosuè maledisse Gerico, e con
la maledizione con cui Eliseo maledisse i fanciulli e con tutte le imprecazioni che stanno scritte nella Legge.
Che egli sia maledetto di giorno, e che sia maledetto di notte, sia maledetto quando si sdraia, sia maledetto quando si
leva, sia maledetto quando esce e maledetto quando rientra. .....
Noi ordiniamo che nessuno abbia rapporti orali o scritti con lui, che nessuno lo soccorra, che nessuno rimanga con lui
sotto uno stesso tetto, che nessuno gli si avvicini più di quattro passi, che nessuno legga uno scritto redatto o
pubblicato da lui.
Gli ebrei di Amsterdam cercarono anche di assassinare Spinoza che se la cavò per un soffio. Fino alla
sua morte il filosofo conservò lo spesso mantello invernale lacerato da una coltellata, per fortuna non
fatale.
Ci furono comunque altri, meno ottusi della comunità ebraica di Amsterdam, che gli offrirono una
cattedra all'Università di Heidelberg, un vitalizio ed anche una pensione offertagli da Luigi XIV (il re Sole).
Spinoza preferì continuare nel suo umile mestiere di tagliatore di lenti, morendo di silicosi nel 1677.
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Il 9 Luglio 1729 l'Europa è sconvolta da uno scandalo eccezionale. Il parroco di Etrèpigny (Ardenne),
Jean Meslier (1664-1729), muore lasciando tre copie del suo testamento, destinato a scuotere la chiesa
alle sue fondamenta.
Dopo quarant'anni di cura della sua parrocchia, senza mai aver destato sospetti di alcun genere, il prete
rinnega il suo credo e chiede scusa ai suoi parrocchiani per essere stato costretto ad ingannarli per
quattro decenni.
I tentativi da parte della chiesa di bloccare la diffusione del testamento falliscono e centinaia di copisti
producono copie del documento rivendendole a prezzi altissimi a tutte le corti d'Europa ed ai nobili che
potevano permettersi l'ingente spesa.
Nel 1733 Voltaire si fa carico di una edizione ridotta del testamento che viene così universalmente
conosciuto. Nel 1937 diverrà poi un testo di riferimento per le scuole superiori e le università dell'Unione
Sovietica.
In Cina la dinnastia Ming è in crisi e questo apre le porte a tutta una serie di contatti diplomatici volti ad
accaparrarsi concessioni e privilegi commerciali; Anche il Vaticano è presente con una sua legazione.
L'olandese Olfert Dapper cerca di convincere la corte ad un accordo favorevole ai galeoni di quei paesi
europei che hanno ripudiato il cattolicesimo. Clemente IX, per salvaguardare gli interessi dei paesi che
sono rimasi cattolici, molto diplomaticamente, fa assassinare il Dapper, nel porto di Canton, da due
menbri del Circolo Octagonus.
Il Card. Paluzzi, responsabile dei SSV, ordina a due sicari l'uccisione del segretario del Duca d'Estrées,
ambasciatore di Francia a Roma. L'omicidio è compiuto mediante avvelenamento mentre il segretario è a
cena in una taverna. La vittima agonizza a lungo nelle strade di Trastevere mentre, ben nascosto, il
cardinale lo osserva morire.
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Il re di Francia Luigi XIV revoca l'Editto di Nantes e, come conseguenza, circa 500 mila ugonotti
abbandonano il paese.
Nel mese di Maggio, truppe cattoliche penetrano nelle valli alpine piemontesi per sterminare i valdesi. Si
contano 2000 valdesi massacrati.
A Roma i sicari dell'Ordine Nero (SSV) riescono a individuare ed eliminare un gruppo di spie francesi
("Rete Scipion") che Luigi XIV aveva, da tempo, introdotto nelle segrete stanze della Segreteria di Stato
del vaticano. Si trattava di tre religiosi che dopo la cattura,, furono debitamente torturati, uccisi ed appesi
sd un ponte sul Tevere. L'identità del capo della rete non fu mai svelata.
Charles Blount, si fa notare come un nemico pericoloso della chiesa di Roma. Aveva fondato una nuova setta, quella dei "DEISTI", che aveva
avuto un notevole seguito. I suoi predicatori l'avevano diffusa anche entro i confini dello stato pontificio. Il SSV corre ai ripari inviando in
Inghilterra, (nel 1693) tre monaci dell'Ordine Nero che lo uccidono nella sua abitazione.
1695 - Antonio Bevilacqua e Carlo Maria Campana, decapitati perchè seguaci della setta "quietista" di Molinos.
Uno studente scozzese, Thomas Aikenhead, viene impiccato ad Edimburgo per aver sostenuto le idee di
Spinoza sulle origini del Pentateuco.
Il card. Paluzzo Paluzzi, capo dei SSV per oltre 30 anni e ormai in congedo, muore nella sua abitazione,
dopo aver ingerito cibo avvelenato. Nessuno degli assaggiatori addetti alla sua protezione aveva
naturalmente notato nulla. Sapeva troppe cose e molti della curia lo temevano.
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William de Kerry era un commerciante irlandese e il capo di una rete di spionaggio a favore degli inglesi.
Quattro sicari dei SSV lo raggiungono a Malta, (1770?) dove il de Kerry si trovava, lo uccidono e lo
gettano in mare.
1708 - Filippo Rivarola, eretico decapitato; condotto al patibolo in barella a causa delle torture subite.
1711 - Spallaccini Domenico, impiccato e bruciato per una bestemmia a seguito di un colpo di alabarda ricevuta da
una guardia papalina.
1720 - Gaetano Volpini, decapitato per aver scritto una poesia contro il papa.
L'Operazione Iscariota è stata condotta dai cardinali Fabrizio Paolucci e Annibale Albani, capi dei SSV,
per neutralizzare il card. Niccolò Coscia, segretario particolare del papa e universalmente noto come
persona infida, corrotta e sovvenzionata da parecchi stati europei, per influenzare le decisioni del
pontefice; (lo sapevano tutti meno il papa che nutriva un particolare e giovanile "affetto omosessuale"
nei confronti del Coscia).
Il Coscia aveva anche costituito una milizia di lazzaroni romani che fecero fuori gli agenti dei SSV Enrico
Fasano e Lorenzo Valda, messi sulle sue tracce dal card. Albani.
Solo l'elezione di Clemente XII porterà all'arresto ed al processo di Niccolò Coscia condannato, nel 1733,
a 10 anni di carcere in Castel Sant'Angelo. Curiosamente, quando usci dal carcere, il card. Coscia fu
reintegrato nei suoi onori e nei privilegi inerenti il suo stato di cardinale, ma non fece in tempo a goderne
perchè schiattò nel Settembre 1755.
Questo papa è passato alla storia per aver autorizzato efferati metodi di tortura; per esempio l'impiego
della "mazzolatura" che consisteva nella frattura sistematica di tutte le ossa a colpi di bastone.
Le vittime di questo criminale, per quanto numerose, sono rimaste sconosciute in quanto tutte morte, a
seguito di torture, nelle carceri dell'inquisizione.
1736 - Pietro Garinone, filoso e storico, morto sotto tortura per avere sostenuto la supremazia dei sovrani su quella
della curia pontificia.
1737 - Enrico Trivelli, decapitato per aver scritto frasi di ribellione contro il papa.
1740 - Tommaso Crudeli, condannato al carcere a vita per massoneria.
Nel corso di questo pontificato e nel 1738, il SSV redige un rapporto in cui si denunciano forti infiltrazioni
della massoneria (liberi muratori) dentro la chiesa e nello stato pontificio. Il papa reagisce comminando
la scomunica, la pena di morte e il sequestro dei beni a tutti i cittadini coinvolti nei riti di questa nuova
setta.
La scomunica e la proibizione verranno più volte reterate (1751, 1884, ....) senza significativo successo
tant'è che nel 1978, il giornalista Mino Pecorelli (poi regolarmente... assassinato) pubblica sulla rivista
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Come si sa (o come sostenevano i preti) il gioco del lotto è di natura satanica e gli eventuali guadagni
sono soldi del diavolo.
Forti di queste premesse, a partire da Alessandro VII, i giocatori e i gestori vengono scomunicati e
minacciati di sanzioni gravissime, fingendo di ignorare che le estrazioni venivano in realtà eseguite
normalmente presso le abitazioni di patrizi e nobili romani che erano legati a filo doppio con la chiesa.
Questo atteggiamento si trascina per diversi anni, (a favore dei detti nobili) fino a quando, dopo "accurati
studi", il clero si rende conto dei favolosi guadagni che la gestione del lotto procura, ragion per cui, dal
1731, Clemente XII non lo ritiene più "diabolico" ma "santo" e lo introduce in tutto la stato pontificio
affidandone la gestione all'Arciconfraternita di San Gegolamo della Carità, che evidentemente del diavolo
se ne sbatte.
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Nel 1773 il papa decreta, con il breve Dominus ac Redemptor, lo scioglimento della Compagnia di Gesù,
pressato dalle istanze di numerosi stati europei che avevano già provveduto all'espulsione dei gesuiti
dai loro territori:
1759 - espulsione da Portogallo e dalla Spagna,
1760 - espulsione da Malta e dal Ducato di Parma.
Famelici di potere e di ricchezze, mandanti e/o esecutori di omicidi politici, intriganti e spie al soldo dei
S.S.V. di Roma, si erano resi invisi alla maggior parte dei governanti che li temevano e paventavano le
loro oscure trame.
Il generale dell'ordine Lorenzo Ricci e i suoi più stretti accoliti vengono rinchiusi a Castel Sant'Angelo.
L'eliminazione della compagnia andò comunque a scapito dei Servizi Segreti Vaticani ai quali venne a
mancare una estesa ed articolata rete di informatori.
Questo papa è morto avvelenato poco dopo, "pare" per mano degli stessi gesuiti.
La corte pontificia se la spassa allegramente tra feste, spettacoli, danze, banchetti e vestiti sfarzosi che
non hanno più nulla a vedere con l'abbigliamento solito del clero.
Tra i gaudenti più scandalosi la storia ricorda il cardinale Alessando Albani, notorio protettore di un
grande numero di puttane di Roma e dintorni. Ottusamente la chiesa cerca di ignorare le idee nuove e
rivoluzionarie che si stanno consolidando in Europa.
Che piaccia o meno, i concetti espressi dall'Illuminismo, e le rivendicazioni operate ed imposte dalla
Rivoluzione Francese si stanno facendo strada. Malgrado tutto questo, l'illuminato "citrullo", durante il
suo pontificato, stabilisce che tutti gli ebrei indossino vesti di color giallo affinchè il popolo possa
distinguerli e oltraggiarli.
rifiutano di seguire i vani decreti del papa, aboliscono conventi, monasteri, seminari e sopratututto
sospendono il versamento dei contributi e delle prebende a suo tempo concordate con il vaticano che
vivacchia (si fa per dire) con i proventi del lotto dello stato pontificio.
Durante il periodo della Rivoluzione il SSV si attiva creando in Francia un'estesa rete di spie, capeggiata
da un certo abate Salomon, che costituirà l'unico contatto con Roma dopo la cacciata del nunzio
apostolico.
Questa rete fu implicata in oscure vicende ma con scarsi risultati: la Rivoluzione, omai incontrollabile,
percorreva il suo cammino, abbattendo ogni ostacolo.
Il pontefice verrà umiliato da Napoleone che gli sottrae parte dei territori dello stato pontificio, lo obbliga
a pesanti ammende ed infine lo arresta e lo deporta a Briançon dove muore nel 1799.
Lo stato pontificio verrà annesso all'Impero Francese nel 1809.
Come tardiva ritorsione il SSV progetta l'assassinio a Roma del Generale Mathurin-Leonard Duphot,
compiuto da un membro del "Circolo Octagonus" che lascia la sua firma sul luogo del delitto.
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Per tutto ciò che riguarda gli avvenimenti dei secoli XIX e XX, il Lettore può far riferimento alle
abbondanti raccolte
di giornali e periodici conservati presso le biblioteche pubbliche e ai
numerosi testi di Storia Moderna in circolazione.
(Rif.990)
In questi anni il SSV entra in contatto, e lo assolda, con singolare individuo: Karl Schulmeister di origine
svizzera. In realtà il Schulmeister era un maestro del "triplo gioco" che vendeva le sue informazioni al
miglior offerente; fu, allo stesso tempo:
- capo del contro-spionaggio di Napoleone
- capo del servizio di spionaggio austriaco
- membro, di scarsa rilevanza, del SSV.
Nel frattempo la mattanza ordinata da Pio VII, sulla base dei rapporti, consegnati dal SSV, continua.
1800 - Gregorio Silvestri impiccato per cospirazione politica.
1800 - Ottavio Cappello, patriota rivoluzionario, impiccato.
1800 - Giovanni Battista Genovesi, patriota, è stato squartato e poi bruciato; la sua testa è stata esposta al pubblico.
1801 - Teodoro Cacciona, impiccato e poi squartato per aver rubato un abito ecclesiastico.
1805 - Paolo Salvati, impiccato e poi squartato per avere derubato un corriere del papa.
1806 - Bernardo Fortuna, impiccato e poi squartato per avere derubato un corriere francese.
1806 - Tommaso Rotilesi, impiccato per aver ferito un ufficiale francese.
**** - Sommano a 161 le esecuzioni capitali, comminate da questo "mite" pontefice, per i motivi più disparati e
cospirazione politica.
Nel 1809 Napoleone ordina al generale Radet di occupare il palazzo del Quirinale, centro del potere
papale.
I cardinali Pacca e Consalvi dispongono lo scioglimento, almeno formale, del SSV e ordinano il trasporto
dei suoi "archivi segreti" in un posto sicuro di Venezia.
Nel 1814 il papa, nuovamente prigioniero, viene trasferito a Fontainbleau.
Il movimento di ribellione all'assolutismo del papa-re e di altri sovrani d'Europa, comincia a farsi
pericolosamente sentire e il SSV si attiva per eliminare o almeno contenere queste nuove tendenze
liberali e libertarie.
Vengono creati nuovi gruppi speciali, segreti quali gli "Abiti Neri", la "Società dei Tredici", i "Seguaci di
Jehu'" e i "Gruppi Sanfedisti" che si affiancano ai già noti Ordine Nero e Circolo Octagonus. Si realizza
così una vasta rete di spie e traditori che si infiltreranno nel movimento Carbonaro, producendo a volte
danni significativi.
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In poco più di un anno di pontificato è riuscito a comminare 13 condanne capitali per reati politici e
comuni.
Questo pontificato è stato, per la chiesa, un vero sfacelo. Il territorio dello stato pontificio si riduce dell'80
per cento a causa delle continue sommosse che lo conquistano e istituiscono numerosi governi locali
indipendenti. Il papa cerca di salvare il salvabile chiedendo l'intervento provvisorio dell'esercito
austriaco.
Il SSV e la "Santa Inquisizione" fanno quello che possono per arginare il disastro, convincendo il papa a
firmare un numero straordinario di condanne a morte. Un record storico.
1833 - Giuseppe Balzani, patriota e liberale, decapitato per aver "offeso" il papa.
1840 - Luigi Scopigno, liberale, decapitato per furto di oggetti sacri.
1844 - Pietro Rossi, decapitato per un piccolo furto.
1844 - Luigi Muzi, decapitato per un piccolo furto.
1844 - Giovanni Battista Rossi, decapitato per un piccolo furto.
**** - Oltre a quelle elencate il sant'uomo autorizzò altre 110 condanne a morte mediante impiccagione, decapitazione
e squartamento, per futili motivi, su indicazione dell'inquisizione.
Se ne ha notizia da una memoria scritta da "Mastro Titta", a quei tempi carnefice di Roma e costretto, in quel periodo,
ad un vero tour de force.
Intanto, per poter tirare avanti, il papa contrae un prestito di un milione di scudi, con la banca Rothschild
di Parigi che, gli viene concesso al modico tasso del 61%, anticipato. (Piccola vendetta dei giudei!?)
A conclusione delle sue molte e idiote esternazioni il Cappellari considerava le "ferrovie" come un
prodotto del "diavolo".
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E' comunque il pontefice che Giuseppe Garibaldi definì, senza esitazioni: "il metro cubo di merda".
Definizione che, senza dubbio, potrebbe essere estesa ai suoi predecessori e a quelli che lo seguiranno,
indipendentemente dal loro "volume".
Alla definizione di Garibaldi occorre poi aggiungere quella di "protervo citrullo" perchè il 18/7/1870, Pio
IX si dichiara, si auto-definisce, si proclama:
INFALLIBILE
una trovata che seppellirà la setta cattolica sotto una valanga di risate echeggianti in ogni parte del
mondo.
Eppure aveva cominciato bene, suscitando molte speranze tra gli esponenti del liberalismo europeo ed
italiano.
Eletto papa quasi per caso e fortuitamente grazie ad un'involotario escamotage a spese del:
1. card. Lambruschini
2. card. Gizzi
3. card. Gaysuk.
aveva, all'inizio, dato prova delle sue idee liberali:
1. nominando un cosiglio dei ministri composto da membri laici
2. abolendo l'obbligo, per gli ebrei, di risiedere nel ghetto
3. abolendo il rito del "calcio nel sedere natalizio al capo della comunità ebraica"
4. realizzando una "tortuosa" costituzione, per lo stato pontificio, di 69 articoli.
Poi la marea di merda che, da sempre, dilaga in vaticano, inevitabilmente lo travolse trasformandolo in
uno dei più protervi pontefici in linea con quanti lo avevano preceduto sul cosidetto soglio di S. Pietro.
Sono anni di profondi cambiamenti che il SSV non è in grado di seguire e di influenzare. Il Servizio è in
fase di stallo anche se si può attribuirgli l'assassinio del Conte Pellegrino Rossi, consigliere del papa e di
idee troppo liberali, non gradite dai responsabili dei SSV.
L'unico personaggio di rilievo è Wilhelm Stieber, grande avventuriero che, allo stesso tempo, riesce ad
imbrogliare i servizi segreti prussiani, quelli austriaci e quelli vaticani.
Ai meriti di questo papa va anche attribuita la "coraggiosa" fuga a Gaeta, mascherato da prete, per
sottrarsi alle istanze della Repubblica Romana, di breve durata.
Rientrato ben presto a Roma si prende le sue soddisfazioni facendo arrestare e condannare, dal suo
"Triumvirato Nero", numerosi patrioti repubblicani.
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Quello che era l'orgoglioso, pretenzioso, marcio e corrotto stato pontificio è ora ridotto ad una superficie
di 0,44 chilometri quadrati.
Il Parlamento del Regno d'Italia, il 13 Maggio 1871 (Legge delle Guarentigie), assegna al "metro cubo di
merda" una rendita annua di 3.225.000 lire, oltre a diversi edifici in Roma. Il papa respinge l'offerta e
preferisce affidarsi agli intralazzi finanziari internazionali del famigerato cardinale Antonelli, contando
anche sugli introiti dell'anno santo 1875.
Infine per comprendere la criminalità di questo straordinario "metro cubo di merda" è sufficiente ricordare che
quando i patrioti dell'Unificazione Italiana entrarono nelle carceri pontificie, per liberare alcune decine di prigionieri,
incatenati al buio da tanto tempo da aver perso la vista e l'uso delle gambe, trovarono nei sotterranei mucchi di
scheletri e di cadaveri in putrefazione, in un misto di tonache di frati e di monache, di vestiti civili di uomini e di donne,
divise militari e scarpe, simile a quanto trovato nei campi di sterminio nazisti.
Furono rinvenuti anche giocattoli di bambini sacrificati con i loro genitori. (L. Cascioli)
Una cosa curiosa si verifca nel 1900: da una "cassa segreta" del vaticano vengono rubati titoli per mezzo
milione di lire; la cassa era talmente "segreta" che il vaticano non può o non osa denunciare il furto e
quindi i ladri la fanno franca. Quando si dice: rubare in casa dei ladri!!!
A New Haven - Connecticut viene fondata, nel 1881, una consorteria clerico-mafiosa, i "Cavalieri di
Colombo", che avrà il compito di gestire ingenti capitali americani ed influire, con tali soldi e in maniera
incisiva, nella futura politica vaticana.
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Dopo una inevitabile e comprensibile stasi di attività imposta dalle condizioni oggettive
in cui versa lo stato pontificio, sotto questo pontificato viene creato il "SODALITIUM
PIANUM", una nuova branca del SSV, affidata ad un nuovo astro dello spionaggio
vaticano: il prete Umberto Benigni.
Più che occuparsi dello spionaggio verso l'esterno, il Sodalitium Pianum si occupa dello spionaggio
verso l'interno inteso a scoprire e denunciare tutti quegli appartenenti al clero che si sono fatti
coinvolgere da quelle idee liberali e moderniste che possono minare alla base la ormai precaria
esistenza della chiesa, del Vaticano e di quel poco che ancora rappresenta.
Il Benigni svolge questo compito con dedizione ed una attività di tutto rispetto scoprendo e denunciando
almeno 300 religiosi "infettati" dalle moderne idee liberali.
Nel 1903, cinquantenario del dogma dell'Immacolata Concezione e con un evidente riferimento alla bufala
di Lourdes, viene creata l'Unital (Unione trasporto malati a Lourdes), poi Unitalsi, poi Uftal, con lo scopo
di organizzare il trasferimento di migliaia di sprovveduti verso una chimerica speranza. Sarà una delle
più significate e redditizie iniziative del clero.
Però, quasi per legge di compensazione, vengono alla luce, dopo secoli di occultamento, i primi scandali
di pedofilia e di natura sessuale, destinati a rivelare il volto vero, marcio e protervo del clero, sino ai
giorni nostri. Alcuni storici riferimenti che hanno dato luogo a scandali e processi:
Intanto l'ambiziosa famiglia Pacelli, tramite il suo appartenente Ernesto, continua ad operare, in modo
insidioso e nascosto, a livello bancario, immobiliare ed editoriale. Si stanno gettando le basi per
l'elezione a papa del famigerato Eugenio.
Nel 1908 viene scomunicato il prete francese Alfred Loisy (1957-1940). Esegeta di grande fama mondiale aveva messo in dubbio,
con i suoi scritti e i suoi studi, le basi della bugiarda religione cristiana.
Anche questo conclave da adito a sospetti di irregolarità e forzature. Ce lo dice il diario personale del
cardinale Gustav Piffl - arcivesovo di Vienna, reso noto nel 1963, dopo la sua morte, da Max Liebermann,
sulla rivista belga "La Revue Nouvelle".
Lo scoppio della Prima Guerra Mondiale è stato un grande stimolo per i vari Servizi Segreti e, in
particolare, per quello vaticano. Pescare nel torbido è nella natura di questi servizi.
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Questi soldi sono una vera manna per il vaticano visto che il Banco di Roma è stato portato sull'orlo del
fallimento dal responsabile Ernesto Pacelli, che ha approfittato della sua posizione per speculare a titolo
personale e a tutto vantaggio della famigerata "dinastia" Pacelli.
Parte di questo denaro verrà impiegato per tacitare alcune testate giornalistiche favorevoli all'intervento
in guerra dell'Italia, avvenuto, malgrado queste ingerenze, nel 1915. Il resto del denaro residuo resterà
sepolto nei forzieri del vaticano.
In questo periodo si profila un nuovo scandalo, quello di Monsignor Rudolph Gerlach, ciambellano e
confidente del papa, che si scopre essere contemporaneamente spia dei SSV e agente dei Servizi
Segreti tedeschi. Il processo che ne seguì vide parzialmente coinvolto anche il generale italiano Luigi
Cadorna.
Negli ultimi anni del suo pontificato Benedetto XV diede un grande impulso ai servizi segreti facendo
preparare i futuri "diplomatici e/o spie" presso la "Pontificia Accademia dei Nobili Ecclesiastici".
Nel 1918, lo Zar Nicola II viene giustiziato, con tutta la famiglia, in uno scantinato di Yekaterinenburg.
E il Vaticano esulta! Infatti lo zar, ortodosso, si era sempre opposto alle infiltrazioni del cattolicesimo nelle
terre di Russia.
Nello stesso anno il vaticano interviene contro uno strano frate di S. Giovanni Rotondo (padre Pio) che
stà realizzando un nuovo supermarket della fede ma che si rifiuta di dividere i guadagni con la santa
sede (Atteggiamento veramente intollerabile).
Sottoposto a perizia psichiatrica dall'inquisitore Agostino Gemelli del Santo Uffizio, viene giudicato
psicopatico, autolesionista e imbroglione. Malgrado questo continuerà, in sordina, i suoi loschi affari,
ostentando ad un gregge di pecoroni, delle stigmate che sono il frutto di un'azione continuata di acido
fenico e tintura di iodio.
Il conclave si svolge all'insegna, ormai consolidata, della corruzione e del compromesso tra diverse
correnti politiche che aspirano al potere della setta romana; ed è sempre il cardinale Piffl che lo rende
noto attraverso il suo diario.
Durante questi anni il SSV si produce in una ridda di operazioni intese ad infiltrare nella Russia
ortodossa, numerose talpe e spie che dovranno aprire uno spazio alla la dottrina cattolica.
Nel 1929, per coordinare questa proliferazione di iniziative, viene creato, in seno ai SSV il "Collegium
Russicum".
Tra le improvvide iniziative di questo strano Collegium occorre ricordare il prestito di 10 milioni di dollari
offerto a Lenin, il quale accetta, ringrazia e prosegue per la sua strada, considerando i cattolici alla
stregua degli ortodossi e di tutti gli altri parassiti che succhiano la linfa vitale della nuova Russia.
Nel 1919, lo sconosciuto Benito Mussolini, fondatore dei funesti "fasci italiani", durante una riunione
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Poi, nel 1929, come capo del governo italiano, e con la coerenza di pensiero che sempre lo distinguerà,
firma i cosidetti e infami "Patti Lateranensi" con i quali riconoscerà di fatto l'esistenza di uno Stato del
Vaticano e gli elargirà, tra altre ricche concessioni, un indennizzo pari a 85 milioni di dollari l'anno.
Indennizzo per cosa? In teoria come risarcimento per quanto perduto dopo Porta Pia, in pratica perchè il
vaticano sconfessi gli altri partiti politici che si oppongono all'avvento del fascismo. Cosa che l'Entità,
diretta dal Card. Pietro Gasparri farà assai bene, con discrezione, costringendo all'esilio Luigi Sturzo ed
eliminando il Partito Popolare di matrice cattolica.
Per 85 milioni dollari si può vendere anche la "mamma"; in fondo i 30 denari di Giuda erano solo
bruscolini.
Mussolini venne definito dal papa come l'uomo della Provvidenza; da quel momento clero e fascismo
furono, per qualche anno, come "culo e camicia", due ruoli che potete attribuire come vi pare. Il fiume di
denaro, elargito dall'uomo della provvidenza e che si incanala verso i forzieri del vaticano è qualcosa di
strepitoso, ancora oggi abilmente mascherato ed occultato e difficilmente ricostruibile.
Considerato che la religione, in un mondo di citrulli plagiati sin dalla nascita, è stata e resta ancora un formidabile "instrumentun
regni", il vaticano assicura il suo appoggio (ben retribuito!) ai vari, squallidi, dittatori di destra che si sono succeduti nei primi
anni del '900:
L'iddiliaco rapporto tra il papa ed il dittatore è destinato però a guastarsi per la voracità e l'ingordigia del papa stesso che
pretende dallo stato italiano altre concessioni. Siamo nel 1939 ed il pontefice si appresta a redigere ed a leggere, ad
un'assemblea di vescovi appositamente convocati, un dictat contro Mussolini, con relativa minaccia di scomunica dello stesso;
ma non fa in tempo a pronunciarlo, perchè muore improvvisamente, la notte del 10 Febbraio, ufficialmente per un attacco
cardiaco.
Qui si inserisce un inquietante giallo passato alla storia come il "giallo Tisserant".
In un memoriale pubblicato postumo, nel 1972, sul quotidiano Paris Match, il cardinale Eugène Tisserant dichiara
espressamente che il pontefice è stato assassinato per ordine di Mussolini, mediante l'emissario Professor Francesco Petacci,
padre dell'amante del dittatore Claretta, mediante un'iniezione letale.
A partire da questa data dobbiamo rinunciare ai riferimenti formali alle fonti che ci informano.
Il mascalzonismo e l'ingordigia della chiesa e dei suoi sicofanti si sono succeduti ad una velocità tale
che è impossibile stargli dietro. Vi cosigliamo pertanto di riferivi ai diversi mezzi moderni di
comunicazione quali:
- giornali
- riviste
- libri
- pubblicazioni varie
- trasmissioni radio e televisive
nonchè ad una recente pubblicazione di Claudio Rendina che consigliamo caldamente di leggere:
La Santa Casta della Chiesa -Ed. 2009 - Newton Compton, ripresa e rieditata, su licenza, da Mondolibri -
2009.
E' un catalogo puntuale e molto esatto di delitti, di infamie, di prevaricazioni, di omicidi, di turpitudini e
di quanto altro di vergognoso la "santa chiesa" si sia macchiata, in precedenza e in questi ultimi anni.
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Per descrivere la vita e le malefatte di questo "santo padre", (una vita di inganni, di
spionaggio, di tradimenti di menzogne e di assordanti silenzi), non basterebbe un intero
volume. In questo contesto sarà sufficiente elencare alcuni momenti salienti della sua
nefasta carriera.
All'ombra di questo perverso ipocrita si muove, inizialmente, il conte Francesco Ratti che si
impossessa della Banca Nazionale dell'Agricoltura, dell'Istituto Italiano di Credito Fondiario,
del Banco Ambrosiano e, per la produzione bellica di armamenti, della SNIA Viscosa, le Officine
Meccaniche Reggiane, la Compagnia Navale Aeronautica e il Gruppo Caproni.
il Primo Aprile 1939 manda un telegramma con opportuna benedizione al generale Franco, baluardo
contro il comunismo.
Ma il telegramma non basta: il 16 dello stesso mese pronuncia un discorso radiofonico per
congratularsi e salutare la vittoria fascista in Spagna.
Già nel 1933, in qualità di nunzio apostolico a Berlino, definisce con Franz Von Papen i termini e i
necessari accordi per la fima del concordato avvenuto a Roma il 20/7/1933, con la Germania di Hitler,
rendendo così pienamente palese l'appoggio del vaticano al nazismo.
Informato dalle sue spie del SSV sull'attività del famigerato Rasse-Hierat Institut (accoppiamenti
programmati tra esemplari di pura razza ariana e/o la sterillizazione e l'omicidio di centinaia di individui
ritenuti impuri), il nunzio apostolico non dice una sola parola.
Nel 1938, mentre si era in attesa del Conclave per l'elezione del nuovo pontefice, il suo "grande amico"
Hitler, per favorire la sua elezione a pontefice, organizza la spedizione a Roma di un treno speciale carico
d'oro, per un valore di 3 milioni di marchi, da distribuire eventualmente come "incoraggiamento" per
orientare il loro voto, agli altri cardinali del conclave.
L'operazione, chiamata "Eitles Gold", fu particolarmente curata nei dettagli da Heinrich Himmler che fece
giungere il treno direttamente alla stazione ferroviaria interna al vaticano.
Comunque, Eugenio Pacelli viene eletto papa l'1/3/1939 senza la distribuzione di "bustarelle" ed è a
questo punto che il treno misteriosamente "scompare", cioè svanisce nel nulla, si volatilizza.
Ancora oggi non è noto che fine abbia fatto; l'ipotesi più attendibile è che i lingotti, stampigliati con
l'imbarazzante marchio della Reickbank, siano stati nuovamente fusi con il marchio dello stato pontificio.
Dal canto suo il vaticano ha sempre spudoratamente sostenuto che il treno in questione sia stato
...rubato.
Il 20 Ottobre 1939 emette la sua stupida enciclica Summi Pontificatus giudicata estremamente ambigua
ed anodina.
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Anche se i nostri due, Eugenio e Adolfo, vanno d'amore e d'accordo e si scambiano sistematicamente
ed "ufficialmente" auguri di buon compleanno, Pio XII non rinuncia alla sua innata tendenza al doppio
gioco e mediante i SSV comunica agli Alleati ed alla Resistenza Francese, notizie sui movimenti delle
truppe tedesche ed altre informazioni di natura strategica.
Intanto nel firmamento dei grandi criminali appare un nuovo astro, Ante Pavelic fervente cattolico e
fondatore del movimento nazional-fascista degli ustascia croati.
Il movimento si proponeva di "liberare" la Croazia dalla fastidiosa presenza della setta
ortodossa, dagli zingari, dagli ebrei, dai comunisti, eccetera. Come poteva Pio XII non
essere d'accordo!
Nel 1939 Pavelic viene ricevuto a Roma dal papa, che elogia apertamente il
nazionalfascismo croato e lo considera "avanguardia del vero cristianesimo" nei
Balcani. Della stessa opinione è naturalmente l'arcivescovo di Zagabria, Alojzije
Stepinac (per questo beatificato nel 1998) che elogia altrettanto apertamente i massacri
compiuti dagli ustascia nel campo di concentramento di Jasenovac, con il fattivo
contributo di alcuni frati francescani, armati sino ai denti, guidati da "padre" Simic di
Knin e corresponsabili di altri estesi massacri nei pressi di Banja Luka.
Tanto per dare un'idea di questo individuo (responsabile del massacro di 150 mila
croati) basti ricordare che, in occasione di un suo compleanno, i suoi fedelissimi gli donarono un
cestello colmo di occhi umani estirpati agli infedeli ortodossi. (Curzio Malaparte-1948)
Nel Novembre 1948, finita la guerra, dopo essere stato a lungo ospite del vaticano, venne scortato da
agenti dei SSV (guardie del corpo) a Genova e, a bordo della nave Sestriere, raggiunse l'America munito
di passaporto di comodo procuratogli dagli stessi solerti servizi segreti vaticani che si trattenero, "per il
favore", circa 200 milioni di franchi svizzeri (oro e diamanti) facenti parte del tesoro rapinato in Croazia
negli anni del suo funesto potere.
Il 20 Gennaio 1942, in una villa sul Lago Wansee, quindici gerarchi nazisti di alto rango parteciparono a
una riunione presieduta da Reinhard Heydrich. Nel testo finale, approvato all'unanimità, si stabiliva
come attuare la "soluzione finale", ovvero lo sterminio di tutti gli ebrei d'Europa. Secondo Adolf
Eichmann, che assistette all'inquietante vertice di Wansee, dovevano essere assassinati 11 milioni di
ebrei.
Il 9 Febbraio, esattamente 20 giorni dopo, il SSV informò il Vaticano della riunione e delle sue
conclusioni. Il 18 Marzo 1942, il Vaticano ricevette le prime informazioni degli agenti dello spionaggio
papale sugli assassinii di massa e le deportazioni di ebrei in Slovacchia, Croazia, Ungheria e nella
Francia occupata. (Rif. 348)
Quindi chi oggi sostiene che il Pacelli non intervenne, almeno moralmente, per impedire il massacro,
"perchè non lo sapeva" è uno spudorato bugiardo.
Circola da tempo, insistentemente, una voce di origine non documentata, che sostiene come durante la preparazione del
processo di Norimberga, qualcuno della pubblica accusa abbia proposto la chiamata in correo di Egenio Pacelli per "complicità
morale" nei delitti ascritti al nazismo. Iniziativa poi decaduta per ovvi motivi.
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In previsione delle elezioni politiche del 18 Aprile 1948, venne diffusa la notizia di una possibile
scomunica contro gli appartenenti ai movimenti della Sinistra italiana. Si voleva così scongiurare
l'eventuale, paventato e ridicolo pericolo di un "bivacco di cosacchi sulla piazza di San Pietro".
Il papa è un uomo di parola! Pertanto l'1/7/1949, rilevata la consistenza di 8.137.047 di votanti a favore del
Fronte Popolare social-comunista, li scomunica quali "apostati della fede cristiana", con apposito
decreto promulgato e debitamente inserito negli "Acta Apostolicae Sedis"
Tale scomunica venne poi reiterata e confermata dal successore Giovanni XXIII, a cura del card. Alfredo
Ottaviani (responsabile del Santo Uffizio), con apposito atto dell'1/4/1954, ufficializzato con l'inserzione
nei soliti Acta Apostolicae Sedis.
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Se Pio XII tace, in compenso si muove in modo frenetico e sguazza in um mare di scandali unitamente ai
suoi sicofanti Nogara e Spada nonchè ai roditori della famigerata famiglia Pacelli: Carlo, Marcantonio e
Giulio. Dopo aver rifondato una specie di banca vaticana (qualcosa di simile allo I.O.R.) si impadronisce
di parecchie prestigiose società per azioni italiane ed estere. Lasciamo l'elenco di queste malefatte a
Eugenio Scalfaro che le rende note sull'"ESPRESSO" il 10/3/1958; difficile però dimenticarsi di certi figuri
come il truffatore monsignor Edoardo Prettner Cippico, arrestato dalla polizia italiana mentre fotte con la
sua amante, fuori dalle protettive mura vaticane, o di Giulio Pacelli esentato dalle tasse dal ministro delle
finanze Giulio Andreotti nel 1957, o del principe Filippo Napoleone Orsini, assistente al Soglio pontificio e
amante dell'attrice Belinda Lee, o ancora del farabutto cardinale Francis Spellman in combutta con i
"Cavalieri di Colombo", e di tantissimi altri che ci risparmiamo il tedio di elencare.
Finalmente schiatterà nel 1958, coperto da un mare di merda; per questo qualcuno vuole ora farlo santo:
i numeri li ha tutti!!!
Sulle oscure e intricate vicende che hanno preceduto il conclave è stato scritto e difffuso molto per cui,
se proprio vi interessa, potete leggere il fascicolo dell' F.B.I. "The Vatican Exposed" pubblicato nel 1994
da Paul Williams (ex agente).
In compenso è' stato un pontificato abbastanza "tranquillo" all'insegna delle "consuete e consolidate,
oneste corruzioni". In questi cinque anni l'attività dei SSV si limita ad infiltrare qualche decina di spie nei
paesi comunisti dell'est Europa.
Il Sodalitium Pianum, per quello che gli compete, aumenta i controlli nei vari dipartimenti del vaticano
impegnati nella preparazione del Concilio Vaticano II, che si aprirà l'11/10/1962. Questo concilio,
sollecitato da nuove istanze avanzate dal mondo esterno, arriverà ad aperture inconsuete e mai viste
nell'ambito della chiesa. Il papa stesso lascia intendere che "l'inferno non esiste".
Sarà un breve boccata di aria fresca. I pontefici che seguiranno si affretteranno a rinnegare in buona
parte i risultati di questo concilio.
Questo non significa che non ci siano stati scandali: due pederasti della Guardia Svizzera, l'8/4/1959, si
scambiano per motivi di gelosia alcuni colpi di pistola: sono Robert Nunlist e Adolf Ruckert radiati
ovviamente dall'arma.
Padre Pio, il "duro" di San Giovanni Rotondo continua la sua lucrosa attività e rifiuta ancora una volta di
dividere i proventi con altri all'insegna di "le stigmate sono mie e me le gestico io". E il papa manda i
suoi sgherri in paese ordinando un'inchiesta sul frataccio che pare si diletti, nel tempo libero, di alcune
attività sessuali dette eufemisticamente "baci".
La banca vaticana, il famigerato IOR, è ora diretta dal conte Massimo Spada, uomo veramente
eccezionale, con... i testicoli di acciaio svedese temprato, perchè non si capisce come faccia, nel
frattempo, a conservare altri prestigiosi incarichi in molte altre società (controllate dallo IOR) quali:
Banca Cattolica del Veneto
Riunione Adriatica di Sicurtà
Banco di Roma
Credito Commerciale di Cremona
Istituto Bancario Italiano
Finanziaria Capitolina
Banca Provinciale Lombarda
Assicuratrice Italiana
Lancia Automobili
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Anche questo conclave "puzza" ignobilmente. L'elezione di Montini è stata decisa con il
solido aiuto della.... massoneria.
I giochi sono stati decisi da una riunione di cardinali ospitati, in gran segreto, in una villa
di Grottaferrata appartenente a Umberto Ortolani, noto appartenente alla P2 di Licio
Gelli.
Come ringraziamento l'Ortolani verrà nominato dal Montini "Gentiluomo di camera di
sua santità" con ampia licenza e mano libera negli intrallazzi della banca vaticana (come
narreranno in seguito le cronache nere italiane).
Il papa sostituisce l'infaticabile Massimo Spada, nella gestione degli "affari" vaticani con Luigi Mennini
nientemeno che "cameriere segreto di cappa e spada", che coprirà infinite cariche nelle numerose
società su cui il vaticano ha messo le mani, comprese le ambite ricchezze di S. Giovanni Rotondo, dopo
la capitolazione dell'irriducibile padre Pio.
Già collaboratore del card. Tisserant nell'attuazione del Corridoio vaticano, Pio VI incappa in un grave
infortunio con la nomina di Alighiero Tondi quale suo segretario particolare. Il SSV ed il Sodalitium
Pianum scoprono che, dal 1944 e per oltre 24 anni, il Tondi è stato una talpa del KGB e che, nel corso
della sua "carriera" , ha denunciato e fatto arrestare almeno 250 agenti che il Collegium Russicum era
riuscito ad infiltrare nell'Unione Sovietica e nei paesi dell'est comunista.
Cacciato Alighiero Tondi, il papa ordina in "gran segreto", nel Gennaio 1974, al Sodalitium Pianum di
attivarsi per scovare altre talpe ed eventuali elementi massoni che si sarebbero infiltrati nei palazzi
vaticani: è l'operazione detta "Nessun Dorma".
E qui viene il bello: terminate le ricerche il papa omette per qualche tempo, di prendere ufficialmente in
considerazione il corposo rapporto sull'indagine, compilato da Mons. Edouvard Gagnon, sino a quando
tale rapporto verrà misteriosamente (e provvidenzialmente) ...rubato.
(Ma Gagnon siamo seri!!! Certi nomi della clerico-massoneria romana non si devono assolutamente
fare!!!)
Siamo nel 1967 - In vaticano nasce un nuovo Ente la Prefettura per gli Affari Economici della Santa Sede.
Durerà comunque il tempo sufficiente perchè con gli agenti del SSV ed il fattivo intervento di individui
quali Michele Sindona e Licio Gelli (capo della loggia massonica P2) venga finanziato il colpo di stato dei
Colonnelli in Grecia. Il tutto è passato alla storia con il nome di "Operazione Tatoi".
Nel 1969 l'infaticabile, Paolo VI darà vita ad un altro misterioso ente lo IOR-Istituto
per le Opere Religiose (si fa per dire), in seguito conosciuto come Banca Vaticana,
affidata alle cure del noto filibustiere americano Paul Casimir Marcinkus (legato ai
capitali dei Cavalieri di Colombo) e sotto il diretto controllo del papa, che
coscientemente o meno, lascierà le briglie sul collo al Marcinkus dandogli spazio e
possibilità per spericolate manovre finanziarie che verranno alla luce negli anni
seguenti con uno scandalo di tali proporzioni da fare il giro del mondo.
Il 21/8/1967 il Marcinkus si iscrive ufficialmente nelle liste della Massoneria con il numero di matricola
43/649 e lo pseudonimo di "Marpa" e si trova in buona compania con altri numerosi e prestigiosi
cardinali. Il giornalista Mino Pecorelli pubblicherà, in seguito, la lista di questi emeriti "saltafossi" ma
questo, il 20/3/1979, gli costerà la vita. Dopo un interminabile processo, non è stata chiara la
collaborazione, in tutto questo, del sicofante Giulio Andreotti.
Nel 1972 il SSV ed il Sodalitium Pianum, tornano a lavorare a pieno ritmo ed in collaborazione con il
MOSSAD (intelligence istraeliana) e con la DIGOS italiana sventano un attentato organizzato a Roma, da
membri del movimento palestinese Settembre Nero, contro il Primo Ministro Israeliano Golda Meir.
Nel 1976 il Mossad coopererà a sua volta con il SSV per sventare un attentato al papa organizzato da un
mercenario internazionale, "Ramirez Carlos detto lo sciacallo". I mandanti sono rimasti ignoti.
E' un periodo d'oro per le finanze vaticane anche se il clero non ne ha mai abbastanza. Vengono
acquisite innumerevoli partecipazioni nelle più prestigiose imprese italiane e anche mondiali. Marcinkus
e compagni danno vita a molte societa di comodo, situate nei cosidetti paradisi fiscali per coprire i loro
opinabili commerci che vanno dalla gestione di denaro mafioso, riciclaggio di denaro sporco,
commercio di droga ed armamenti e quant'altro possiate immaginare o leggere sulle cronache di questi
ultimi anni.
Un solo esempio può essere significativo: la partecipazione della chiesa nell'Istituto Farmacologico
Serono che produce e smercia la LUTEOLAS, nota pillola anticoncezionale.
Questo pontefice è durato poco più di 20 giorni. Colpa sua? Quasi sicuramente si. Subito dopo la sua
elezione aveva cominciato a ficcare il naso su fatti e misfatti dello IOR con la collaborazione di un agente
del SSV: padre Giovanni da Nicola.
Certi fatti, certe trame oscure, non dovevano venire a galla. Fu così che papa Luciani fu assassinato la
sera del 28 Settembre 1978, dopo aver dato la "buona notte" alla sua cameriera personale: suor
Vincenza Taffarell.
Quattro giorni dopo il suo informatore, Giovanni da Nicola, venne trovato impiccato in un parco
malfamato di Roma. Di suor Vincenza Taffarell, che lo rinvenne cadavere la mattina seguente, si sono
perse le traccie.
E' quasi inutile dire (ormai è una consuetudine!) che anche questo conclave è stato "addomesticato" in
anticipo da un gruppo si cardinali da sbarco riuniti nella sede dell'Opus Dei, di viale Bruno Buozzi. A
questo punto è facile intuire che la fortuna dell'Opus Dei è assicurata.
Nel suo lunghissimo pontificato questo papa ne ha viste, dette, fatte, subite e combinate di ...tutti i colori.
Dilungarsi su questi eventi si riduce perciò ad una ripetizione di fatti recenti e noti a tutti. Dobbiamo
quindi limitarci ad una sintesi che comunque non è troppo breve.
Ricordiamo subito i records che il Wojtyla ha battuto nel corso del suo pontificato:
oltre 100 viaggi in tutte le parti di questo mondo, per un totale di 1.150.000 Kilometri
la proclamazione di 482 nuovi santi
la proclamazione di 1337 nuovi beati.
Nel 1981 il nostro gagliardo Karol si ...distrae e si fa fotografare nudo, proprio come mamma lo fece, nella
piscina di Castelgandolfo.
Apriti cielo!!! Si era mai visto un papa nudo!? Risaputa la cosa il card. Luigi Poggi, responsabile del SSV,
scatena i suoi segugi alla ricerca delle foto e dei negativi che intanto pare siano stati visionati
dall'Editrice Rizzoli e dalla Rusconi, dal maestro della P2 Licio Gelli e dal fidato "agente" Giulio Andreotti.
Per queste foto alcune Agenzie di stampa pare abbiano offerto fino 500 milioni di lire. Possibile che
nessuno abbia fatto delle copie per i posteri?? Il tutto è passato alle cronache come "Operazione
Immagine".
Sempre nel 1981, a distrarre l'attenzione da questa boccacesca situazione ci pensa un certo Mehemet Ali
Agca che, con fredda determinazione, mette a segno, durante una cerimonia in piazza San Pietro, tre
colpi di pistola che avrebbero potuto ridurre in fin di vita il pontefice, senza il tempestivo intervento del
personale medico del Policlinico Gemelli di Roma.
Guarito e ritornato in buona salute il papa attribuirà la sua salvezza, più che ai ferri chirurgici, al
miracoloso intervento della ...madonna di Fatima!
Non si è mai saputo, o non si è voluto dire, chi abbia armato la mano di Ali Agca, un appartenente al
movimento eversivo turco dei Lupi Grigi.
Nel 1984 viene eseguita la revisione e l'aggiornamento del Concordato. Per l'Italia le trattative vengono
condotte da quell' "intrallazatore" di Bettino Craxi, assistito dall'esperto di diritto tribuario (si fa per dire)
Giulio Tremonti, allora sicofante di sinistra, che si distinguerà per l'introduzione dell'8 per mille a favore
della chiesa.
1986 - Un fatto "singolare" che vale la pena di ricordare. L'italia aveva contribuito al fondo aiuti per il
Terzo Mondo stanziando una cifra di circa 56 milioni di dollari. L'ineffabile politicante Giulio Andreotti,
allora Ministro degli Esteri della Repubblica italiana, assegnò, su richiesta dell'arcivescovo di
Cochabamba (Bolivia), Gennaro La Prata, la somma di 19 milioni di dollari per la costruzione di un
aeroporto destinato, quasi esclusivamente, al trasporto aereo della droga prodotta in loco.
L'ambasciatore in Bolivia, Luchino Cortese, che si era fermamente opposto al progetto, venne
richiamato in Italia e relegato in qualche oscuro ufficio della Farnesina. (Fonte: L'Espresso /Ottobre 1986)
Nel 1990 scoppia il "bubbone" dello IOR portando alla luce il coinvolgimento "del sacro obolo di San
Pietro"nei traffici più incredibili ed ignobili che si possano immaginare:
attivazione dell'operazione "Pesce Volante" che ha comportato la fornitura di armi all'Argentina, "i
missili Exocet", per la guerra delle Isole Falkland. L' operazione è avvenuta tramite una società di
comodo del vaticano, la Bellatrix di Panama, e ha causato la perdita di tre navi inglesi e 55 morti.
sostegno finanziario alle dittature di destra del Sud America (Anastasio Somoza)
insomma intervento a piene mani e senza riserve in tutti gli affari più "merdosi e redditizi" che si
prospettavano nella seconda metà del 1900. Tutto ciò con l'aiuto fattivo di alcuni "banditi della finanza" e
di almeno altri 500 mascalzoni della loggia massonica P2, compresi in una lista compilata da Mario
Barone e poi fatta "provvidenzialmente" sparire.
Il SSV è comunque vigile ed attento e pronto a togliere di mezzo quelli che, sapendo troppo, troppo
pretendono. In questi anni i "monaci neri", a torto od a ragione, faranno fuori:
Michele Sindona
Roberto Calvi
Mino Pecorelli
Giorgio Ambrosoli
Antonio Varisco
Boris Giuliano
Raul Gardini
Vincenzo Casillo
Graziella Corrocher
Giuseppe Dellacha
Gabriele Cagliari
ecc., ecc.
Su questi morti eccellenti la magistratura italiana si è devotamente calate le braghe e non è mai arrivata a
conclusioni certe.
Quanto al Marcinkus verrà custodito e protetto all'interno del vaticano, per oltre un anno; dopo di chè il
SSV gli fornisce un passaporto falso e riesce a rispedirlo, clandestinamente, in America.
Nel 1998 un misterioso fatto di sangue scuote i vertici del sinistro potere che si annida
tra le mura vaticane. In un appartamento dei sacri palazzi vengono trovati morti,
ammazzati a colpi di arma da fuoco, che "nessuno aveva sentito":
Alois Esterman, comandante della Guardia Svizzera
Gladys Meza Romero, moglie del detto
Cèdric Tornay Bonarelli, vice caporale della Guardia Svizzera
Le indagini di rito non andarono oltre (non dovevano andare oltre) alla constatazione
dei decessi. In quell'occasione il portavoce ufficiale del papa (o porta bufale), Joaquin
Navarro Walls, apparve in televisione alquanto imbarazzato, "rivelando" ad un pubblico, considerato
ilota, che si era trattato di un volgare fatto di ...corna. (rapporti eterosessuali, omosessuali?). Non furono
avviate indagini e i corpi vennero fatti sparire alla chetichella.
Qualcuno che non si era accontentato della versione "ufficiale" proseguì le indagini e scopri che, a
quell'epoca, l'Esterman figurava sul libro paga del Vaticano e della STASI (Organizzazione di inteligence
della Germania Orientale) e che, come membro dell'Opus Dei era stato inviato più volte in Polonia per
trasferire fondi e coordinare l'acquisto e la consegna di un notevole quantitativo di armi dai paesi
scandinavi. Era quindi un uomo che sapeva troppo!
Pare, ma non venne mai confermato, che l'esecuzione sia stata ordinata dai SSV ed eseguita dall'agente
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Nel 2002, con una inconsueta procedura d'urgenza, il papa dichiara santo Josemaria Escrivà de
Balaguer, fondatore e guida iniziale della setta "Opus Dei", che è diventata, nel tempo, una gigantesca
macchina per far soldi, posta sotto la "Prelatura" personale di Wojtyla nel 1983.
Nell'anno di grazia 2003 scoppia finalmente lo scandaloso e devastante bubbone dei preti pedofili che
dilaga a macchia d'olio.
L'allora responsabile della "Congregazione per la Dottrina della Fede", il card. J.A. Ratzinger cerca di
uscirne con un escamotage davvero unico. Con una perentoria circolare inviata a tutti i vecovi di questo
basso mondo, chiede loro di evitare che le vittime possano rivolgersi ai comuni tribunali dei loro paesi e
di demandare il tutto al competente mistificante giudizio del "Tribunale Apostolico" di Roma.
Il tutto sotto il vincolo del famigerato "Segreto Pontificio". In altri termini il "danneggiato" che osa
rivolgersi al suo tribunale rischia anche di essere scomunicato per violazione del Segreto Pontificio. La
cosa non ha spaventato molti, almeno negli Stati Uniti, dove su 4392 casi violenza accertati sono stati
accusati 3222 preti e relativi vesovi responsabili; contro di loro i tribunali hanno stabilito risarcimenti
pari a 11 miliardi di dollari che hanno messo seriamente in crisi le locali strutture ecclesiastiche.
In Europa è un altro paio di maniche, qui la chiesa ha ancora un potere molto forte, gli iloti si spaventano
facilmente e la giustizia non sempre pende dalla parte giusta.
E la finiamo qui con questo maledetto pontificato pur rendendoci conto di avere appena sfiorato la
sequela dei delitti, delle truffe e delle mascalzonate attribuibili a questo incredibile mestatore polacco,
corruttore, mafioso nonchè attore fallito e squallido ...esorcista.
Dire cosa sia esattamente l'Opus Dei non è un'impresa da poco. (Qulcuno l'ha definita Octopus Dei=la
piovra di dio). Questa organizzazione, "una chiesa nella chiesa", opera nel più assoluto segreto,
come una mafia o un'associazione a delinquere. Quel poco che si sa sta emergendo dalle
esternazioni di coloro che si sono allontanati in tempo (anche se con le ossa rotte) da questa
fantomatica consorteria e hanno rivelato con quali mezzi l'Opus contatta e coinvolge i suoi potenziali
aderenti e li costringe a vivere una specie di galera a vita: tutto nel nome di un ipotetico ...dio e della
salvezza eterna!
Prelatura personale del papa: significa che l'organizzazione agisce, nell'ambito delle diocesi, in
maniera totalmente indipendente dalle stesse, dal controllo dei vescovi titolari e da qualsiasi
gerarchia ufficiale della chiesa cattolica. Viene detta "Prelatura Nullius" cioè "estraterritoriale" in
grado di sovrastare qualsiasi diocesi.
Il segreto verso l'esterno: tutte le sedi dell'Opus, come tutte le associazioni mafiose, vivono
nell'anonimato più assoluto; nessuna targa esplicativa denuncia l'appartenenza
all'organizzazione, compresa la sede centrale che si trova a Roma, viale Bruno Buozzi;
passano così inosservati centri, residenze, club sportivi e culturali, scuole di ogni genere,
residenze per studenti universitari, cliniche, ospedali e altro; nessuna sede lascia trapelare la
sua appartenenza all'organizzazione. Non esiste un sola targa al mondo che consenta di
identificare queste sedi come appartenenti all'Opus Dei.
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Organizzazione interna - Organigrammi: non viene mai formalizzata; si tratta comunque di una
struttura rigorosamente verticale. Ogni aderente conosce e si rivolge esclusivamente al proprio
responsabile superiore che gli viene indicato: generalmente noto come "direttore spirituale"
laico (Come in un esercito).
Diritti e doveri degli appartenenti all'Opus Dei: di diritti non se ne parla nemmeno!
Si suppone che chi si vota al servizio di dio non abbia niente da reclamare.
Per i doveri è un altro paio di maniche.
Soprannumerari: hanno l'obbligo di versare alle casse dell'Opus una cospicua parte dei
loro redditi; l'Opus eventualmente ti protegge e ti da una mano, quando è il caso, nel
proseguimento della carriera. (Come nelle Logge Massoniche)
Numerari e numerarie hanno l'obbligo di versare integralmente i loro proventi di lavoro alle
casse dell'Opus; non hanno previdenza sociale, assistenza malattia, e assicurazioni di
alcun genere. Quelli che lavorano all'esterno dei centri dell'organizzazione ricevono
giornalmente un argent de poche pari a 10-12 euro giornalieri per i trasporti pubblici e un
"panino o un caffè" da consumarsi durante il giorno, fuori sede. Gli aderenti sono tenuti a
giustificare queste "folli" spese con appositi scontrini fiscali.
Ovviamente le numerarie ausiliarie non vedono mai il becco di un quattrino.
Programma giornaliero. Questo è il programma giornaliero (sette giorni su sette) per i numerari e
le numerarie, ricostruito secondo quanto raccontato da quelli che sono usciti dall'incubo. Tale
programma può essere soggetto a variazioni secondo il tipo di impegno assunto dal numerario
nell'ambito dell'organizzazione.
6,00 Sveglia e recitazione del Serviam, giaculatoria da recitarsi distesi sul pavimento della
camera.
6,15 doccia gelata (anche inverno) supportata da apposita preghiera
6,45 mezzora di preghiera in oratorio
7,15 messa in latino
7,45 colazione
8,00 riassetto camere con numerarie ausiliarie
9,00 incontro con direttore spirituale per concordare il programma giornaliero
9,45 eventuale uscita dal centro per lavoro e/o studio
10,00-18,00 lavoro e/o studio
18,00 rientro al centro
18,30-19,00 orazione
20,00 cena e ricreazione (tertullias = falso relax controllato dai direttori)
20,30 rosario e preci varie
20,45 corso di latino
22,00 esame di coscienza, silenzio notturno, spruzzatura del giaciglio con acqua benedetta
##,## Oltre a tutto questo i numerari/e sono tenuti ad una costante opera di apostolato e di
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Limitazioni e vincoli a cui vengono assogettati i residenti nei centri dell'Opus Dei, salvo rare
eccezioni, autorizzate dei direttori spirituali laici:
divieto di andare al cinema, teatro, a concerti e a manifestazioni sportive
divieto di ascoltare la radio e guardare la televisione (salvo permessi speciali)
divieto di frequentare amici esterni ai centri dell'opera
divieto di visitare i familiari, salvo casi eccezionali autorizzati dai direttori spirituali (funerali,
matrimoni, ecc.)
a colazione non spalmare il burro sul pane o bere caffè zuccherato
consigliato dormire sul pavimento almeno una volta la settimana
portare l'orologio da polso sul braccio "sbagliato" e inserire una moneta in una scarpa
divieto di fare vacanze
vestiario ed effetti personali devono essere acquistati presso determinati negozi, sotto la
sorveglianza dei direttori spirituali laici e devono rispettare determinati standard
divieto di viaggiare, salvo autorizzazione
obbligo di sorridere sempre, sia nel centro di residenza che all'esterno, per ostentare la
loro falsa felicità di appartenere ad una schiera di "eletti"
è segno di "eroica virtù" negarsi un bicchiere di acqua fresca nei periodi più afosi dell'anno
astenersi, sempre e comunque, all'interno del centro di residenza o all'esterno, da rapporti,
anche solo verbali, con appartenenti all'altro sesso
tutti i centri dell'Opus sono dotati di doppio ingresso e di locali interni rigorosamente
separati: maschi e femmine non devono mai incontrarsi
...e tante, tante altre piacevolezze del genere
Apostolato e "cattura"
Ogni appartenente all'Opus Dei è impegnato al rispetto di un determinato budget di apostolato
per la "cattura" di nuovi aderenti all'opera. Si tratta quasi sempre di ragazzi/e dai 12 ai 14 anni o
di studenti universitari che vengono di fatto plagiati e attirati, con false manifestazioni di
amichevoli sentimenti e con assurde promesse, nelle trappole che l'Opus ha da tempo
organizzate e ben mascherate. Si tratta di circoli sportivi, culturali, associazioni giovanili, conviti
universitari che nulla lasciano trasparire della loro vera natura.
Ovviamente le prede vengono selezionate in base alla loro estrazione sociale e religiosa: sono
tutti appartenenti a famiglie cattoliche, praticanti, fondamentalmente credulone e con un certo
"spessore" sociale ed economico.
Niente "morti di fame" tra le fila dell'Opus Dei!
Dopo pazienti, costanti e insidiosi contatti si convicono i ragazzi che
"Dio li ha chiamati alla santa missione di una vita dedicata alla fede e
all'apostolato e con garanzia della "salvezza eterna".
Un vero specchietto per l'allodole per ragazzi/e già predisposti alla credulità da famiglie
ammorbate di cattolicesimo. Se poi si tratta di famiglie "soprannumerarie", è come sfondare una
porta aperta. Infatti, già a 16 anni, alcuni vengono convinti a scrivere una prima richiesta di
adesione all'Opus Dei.
La vera adesione (o fischiata, pittata) avviene all'età di 18 anni (al raggiungimento della maggiore
età) con ben precisi vincoli:
il giovane rinuncia e consegna all'Opus Dei tutti suoi beni mobili (veicoli, gioielli, denaro
proprio, vestiti, ecc.) e quanto altro potrà pervenirgli in futuro a titolo di regali personali
rinuncia a tutti i futuri proventi di lavoro nonchè stipendi, rendite ed altre entrate, a favore
dell'opera, senza alcuna futura rivalsa per eventuali arretrati, contributi previdenziali e
sanitari, pensioni, ecc.
si impegna a risiedere nei centri dell'opera
rinuncia ad ogni contatto con la famiglia d'origine (che molte volte è all'oscuro di tutto) e
riconosce come unica sua famiglia l'Opus Dei
si impegna a proseguire, eventualmente, gli studi universitari, a spese dei genitori ma
secondo gli indirizzi che l'organizzazione gli imporrà (attività commerciali, finanziarie, di
amministrazione, di vita pubblica e con esclusione di materie scientifiche quali medicina,
fisica, psicologia, ecc.)
e, all'età di 25 anni, farà testamento, dichiarando come unico beneficiario dei propri beni,
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Uscita dall'Opus Dei: ci sono solo pochi modi sicuri per uscire dalla trappola:
- il suicidio
- la fuga organizzata mediante complicità esterna
- un involontario ma necessario ricatto all'organizzazione
Dopo 10/15 anni di vita assurda viene naturale una crisi di rigetto e l'individuo comincia a
riflettere e, quel che è peggio, a formulare critiche all'organizzazione e a chiedersi se, per caso,
non abbia sprecato la sua esistenza al servizio di un branco di furbi parassiti.
L'Opus Dei cerca in ogni modo di contenere il fenomeno dell'abbandono sottoponendo gli
aderenti in crisi a cure psichiatriche esterne che normalmente si riducono alla somministrazione
di massicce dosi di psicofarmaci che, se calmano il desiderio di fuga, non risolvono comunque
le motivazioni di fondo.
In alcuni casi si arriva all'internamento nella Quarta Planta, il famigerato ospedale psichiatrico di
Pamplona, di proprietà dell' Opus Dei. (Anche Stalin ricorreva all'internamento in manicomio
degli intelletuali dissidenti più in vista.)
Resta il fatto che la più sicura via di fuga è oggi il suicidio, praticata da numerosi numerari/e,
portati all'estremo limite della schizzofrenia dopo anni di lavoro massacrante, di estreme
inibizioni sessuali e dalla convinzione, lentamente maturata, di essere persone inutili a se stesse
ed alla società civile, costrette al servizio di una consorteria di astuti parassiti che si nasconde
dietro il comodo paravento di un dio, inesistente, assurdo e indifferente alla vita degli sciocchi
che hanno "creduto" di sacrificarsi per lui.
Restano i "più fortunati" che dispongono ancora di appoggi esterni (famiglia, conoscenti, amici)
che riescono ad organizzare fughe rocambolesche, uscendo dai centri con i soli vestiti che
indossano e, mediante veicoli messi a loro disposizione e un po' di soldi per le prime spese,
possono ricongiungersi alla famiglia di origine e a dare inizio ad una nuova esistenza.
L'idea di fare successivamente causa all'Opus Dei per ricuperare, almeno in parte, il maltolto
non è sempre consigliabile in quanto:
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Restano poi quelli che avendo fatto carriera nell'Opus ed essendo arrivati alla conoscenza di
imbarazzanti "segreti fiscali ed amministrativi" dell'organizzazione, vengono "rilasciati" dopo
inumerevoli patti di mafiosa discrezione. Molti diventeranno soprannumerari.
Ovviamente l'Opus Dei non fornisce gli elenchi degli aderenti e di quelli che se ne sono andati.
L'impressione è che se ne siano andati in molti.
Per saperne di più: la letteratura su questo argomento comincia ad essere significativa. Tuttavia
segnaliamo alcuni siti Internet, messi in rete da associazioni di ex appartenenti all'Opus, che
descrivono le loro disavventure.
Ovviamente l'Opus da una caccia spietata a questi siti e, malgrado ogni tanto, riesca ad
oscurarne qualcuno, questi rispuntano più vivi che mai!
- www.opuslibros.org
- www.odan.org
- www.opusliure.org
- http://www.prevensects.com/opusdei.htm
- http://www.mond.at/opus.dei/
E' stato un anno di enormi abbuffate per il clero. Una miriade di iniziative e di squallidi, inutili commerci è
stata messa in opera per sfilare, dragare quattrini agli stupidi che si sono prestati al gioco. Elencarle
tutte è inutile e tedioso; una sola merita di passare alla storia per la sua cretineria integrale: il Devotum.
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E' ancora presto per tracciare un "profilo" di questo papa. E' stato eletto da poco (2005) e sta ancora
facendo ...pratica sorretto e guidato dalle mani esperte della Conferenza Episcopale Italiana.
Comunque, recatosi a Ratisbona per "suonare", quale piffero di montagna venne adeguatamente
"suonato".
E non parliamo della figuraccia fatta a Madrid dove quel "cattivo di Zapatero" lo ha subito messo in riga.
Nel 2007 il rettore (ex magnifico) dell'Università La Sapienza di Roma ha la baggiana idea di invitare il
Ratzingher all'inaugurazione dell'anno accademico 2007-2008. L'avesse mai fatto!!!
La reazione degli studenti e degli altri professori è stata tale da convincere il papa a ritirarsi
(dignitosamente, dicono i giornali) con la coda tra le gambe.
E anche in Africa non gli è andata meglio. Ha perso un'ottima occasione per star zitto quando, in un
continente che conta 22 milioni di ammalati di AIDS, ha detto che usare il profilattico è un peccato. Tutto il
mondo occidentale gli ha dato addosso escluso, ovviamente, la sua amata colonia italiana.
Ci hanno provato in molti a calcolare le presunte ricchezze della chiesa, il suo immenso e mutevole
patrimonio e gli infiniti rivoli di denaro che confluiscono nelle casse di questa assurda, enorme ed
incontrollabile "multinazionale della superstizione"; nessuno c'è mai veramente riuscito.
Le note che seguono, largamente indicative, danno solo una pallida idea di quello che può esere il
potere finanziario ed economico che si è concentrato in questo staterello da "operetta" noto come
Stato Città del Vaticano e, naturalmente, a prescindere da tutto quanto già riportato per l'Opus Dei
che, almeno per ora, corre come un cane sciolto sulla strada della rapina sistematica a danno degli
sprovvveduti.
Si tratta quindi di flash, di note non sistematiche e non coordinate, tratte da molteplici fonti
giornalistiche e dalle pubblicazioni di (coraggiosi) autori che hanno voluto affrontare questo
argomento.
In definitiva santa madre chiesa costa allo stato italiano (cioè a noi contribuenti) qualcosa tra i 4,5 e i 6
miliardi di euro l'anno.
Tirare le somme e fare le debite considerazioni spetta comunque al lettore.
PATRIMONIO IMMOBILIARE
In Italia la chiesa possiede il 20-22% del patrimonio immobiliare nazionale, che dovrebbe essere
pari a 250.000 immobili per un valore stimato di circa 95 miliardi di Euro.
solo a Roma si contano circa 1648 edifici (conventi, monasteri, istituti, parrocchie, ostelli,
scuole, ecc., ecc.) pari ad un quarto del patrimonio immobiliare cittadino.
All'estero: impossibile determinare la consistenza immobiliare di circa 4650 diocesi sparse in
tutto il mondo. Le uniche notizie, ultimamente affiorate, trattano di uno straordinario patrimonio
immobiliare a Parigi ed altre città della Francia, consistente di hotels particolari, uffci e
appartamenti prestigiosi solitamente affittati ad esponenti di spicco della politica francese.
All'estero le proprietà appartenenti alle cosidette "missioni" ammonterebbero a circa 6 miliardi di
euro. (Dati anni '90)
PATRIMONIO MOBILIARE ED ALTRE RICCHEZZE
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Se si sfoglia l'"Annuario Pontificio", del 2007, ipocritamente edito (ogni anno) dal vaticano, si richia di
perdere il senno: elenca una proliferazione allucinante di enti parassitari, inutili (o almeno utili per il
...clero) che sommano a 185-190 titoli che nulla hanno a che vedere con la fede. Si tratta
sostanzialmente di cosidetti:
sinodi, collegi, segreterie, conferenze, congregazioni, penitenzierie, dubbi uffici amministrativi,
prefetture, fondazioni, accademie, consigli, comitati esecutivi, commisioni varie, enti militari (guardie
svizzere), gendarmerie, biblioteche, archivi segreti, archivi diversi, tribunali vari, ordini militari, ordini
equestri, tipografie, case editrici, musei, vicariati, istituzioni, basiliche, santuari, prelature speciali
(Opus Dei), istituzioni culturali (di dubbia natura), opere (?), rappresentanze, comitati, fondazioni,
banca (IOR), ecc. ecc. ecc.
Da tutto questo bailamme, come già di sa, risulta poi che il papa è "povero" in canna, potendo solo
rivolgersi allo IOR per le sue modeste necessità difficilmente supportate dall' esiguo introito
dell'obolo di San Pietro (80 milioni di $) e dalle regalie dei Cavalieri di Colombo (2,5 milioni di $). E non
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Dopo le infinite angherie, i massacri e le turpitudini compiute nel nome di un "inestente e pietoso dio
d'amore, di bontà e di tolleranza",
ATTI DI CUI ABBIAMO SOLO SFIORATO LA SUPERICIE ,
lentamente, la chiesa ha dovuto cambiare, in questi ultimi tempi, i suoi atteggiamenti persecutori e
predatori, sino ad ora mantenuti e supportati da quella arroganza che le veniva dalla certezza di un
plagio e di un controllo, quasi incondizionato, sulla mente dei suoi sprovveduti seguaci.
Vista l'impossibilità di colpire, o quanto meno contenere, le innumerevoli eresie, le apostasie, il rifiuto,
sempre più diffuso, di un dio di sua invenzione, le sue mire (per sopravvivere) ora si rivolgono al
controllo della politica (italiana), dei problemi sociali, tipici dei nostri tempi quali divorzio, aborto,
pacs, testamento biologico, eutanasia, impiego di embrioni e cellule staminali, controllo delle nascite,
ecc., ecc. che rischiano di mettere in forse la sua propria esistenza; esistenza che ora, più che dalla
fede, dipende da quelle finanze che, malgrado tutto, continua a rastrellare: la Opus Dei la dice lunga a
questo proposito.
D'altro canto il progressivo diffondersi di notizie, attraverso i moderni mass media (dei quali la chiesa
cerca di fare uso e abuso), i media in questione si sono rivelati dei veri ed imprevedibili boomerang. Per
quanto il clero faccia tutto il possibile, occupando testate giornalistiche e reti radio - televisive, un gran
numero di informazioni, non filtrate e non allineate, di dissenso e di protesta, stanno dilagando tra un
pubblico, ora un po' meno ilota e credulone. Fa più effetto, in televisione, una splendida "ninfetta",
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Lo sapevate che, ancora oggi, il Governo del Kansas proibisce l'insegnamento della Teoria di Darwin
nelle scuole statali?
Invece in Italia, culla di antiche civiltà e di clericocrazia, la teoria è stata "dimenticata" dai programmi
scolastici.
La protervia del clero non conosce limiti; di fronte alle innumerevoli scoperte, legate agli scavi di
archeologia preistorica, è stato sostenuto che i fossili presenti nelle rocce e negli strati più profondi della
terra siano stati messi apposta da dio per provare la nostra fede!!!
Questo elenco è ripreso in massima parte dall'analogo prontuario pontificio. Considerata la fonte è lecito dubitare sulla sua
attendibilità, almeno per la parte che riguarda i primi pontefici e, come già accennato, quelli che vengono elencati come primi
papi potevano, al più, essere dei capi-setta, capi-banda dei primi raggruppamenti giudeo-cristiani, approdati a Roma in cerca di
potere sulle masse stolte e dei relativi benefici che ne potevano derivare.
Per Pietro, in particolare, si cade addirittura nel ridicolo: si rammenta ancora che il soggetto è stato giustiziato in Palestina
nell'anno 44 or 46 e.v.
Di alcuni papi, che si sono distinti per le loro turpitudini e le loro nefandezze, è già stato accennato nel corso del "Breviario".
Gli antipapi, riportati per memoria, rappresentano un'opposizione, a volte personale, al potere vessatorio e indiscriminato del
pontefice in carica (concorrenti alla greppia): è sintomatico notare quanti "anti" si sia meritato Giovanni Paolo II.
A ben vedere cos'è un antipapa? Per la chiesa è qualcuno di molto simile ad un "eretico" che, per motivi contingenti e di
opportunità, la chiesa stessa non ha potuto o, non ha voluto, definirlo come tale, quindi catturarlo e spedirlo al rogo.
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NOTA INTRODUTTIVA
Quando si nega coerentemente l'esistenza di dio è implicito che venga negata anche l'esistenza dei suoi eventuali
figli, in qualsiasi modo generati e quindi ogni credo-religione-castello di carta viene automaticamente relegato nel
mondo delle ...fiabe.
Tuttavia, nel corso dei secoli, illustri personaggi: filosofi, storici e razionalisti si sono prodigati a sottolineare la falsità
della religone cristiana (e altre), prescindendo dall'esistenza o meno di dio; eccezion fatta per il Barone d'Holbach e
alcuni altri, tra i quali Voltaire che si definiva "deista".
Si ha l'impressione che alcuni di essi fossero più che altro anticlericali piuttosto che razionalisti e atei.
Nello svolgimento dei capitoli precedenti è stato assodato (almeno è sperabile) come il cristianesimo sia una
grandiosa bufala costruita raccattando concetti, bugie ed assurdità dalle pattumiere di precedenti religioni che non
hanno resistito al tempo e sono scomparse.
A questo proposito citiamo nuovamente:
THOMAS PAINE: "Quando i mitologisti della chiesa fondarono il loro sistema, essi raccolsero tutti gli scritti che
poterono trovare e li rielaborarono a loro piacimento".
(Rif.342)
Malgrado ciò, molti valenti studiosi si sono ultimamente dedicati alla ricerca di un altro ipotetico personaggio
"ispiratore e fondatore", in sostituzione di quel Gesù, ormai obsoleto, che il clero afferma essere il figlio di dio e il
padre del cristianesimo.
Nel fare questo è stato difficile per tali studiosi evitare di cadere nella "trappola flaviana" per l'ovvio motivo che non
esistono altri riferimenti (salvo scarsi accenni) sui fatti che sarebbero accaduti due mila anni or sono, in una
miserabile contrada di beduini ebrei chiamata Palestina.
E' ormai scontato e risaputo come il clero, nel corso dei secoli, abbia falsificato, manipolato, cancellato e modificato
tutto quello che poteva dare fastidio e mettere in forse i "sacri principi" sui quali protervamente si mantiene.
Resta solo Giuseppe Flavio con i suoi "corposi" resoconti. Ora, perchè i testi di Giuseppe Flavio
a) dovrebbero essere attendibili e
b) essere miracolosamente sfuggiti alla foja censoria del clero?
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durante tale espansione, numerose forme di ribellione alle imposizioni dei nuovo padroni, vennero attivate ed a
queste, solo pochi storici hanno dato importanza, escluso per i fatti della Palestina, che nel corso dei millenni
hanno continuato a stimolare l'immaginazione degli scrittori nel creare e ricreare divinità, ognuna più assurda
dell'altra.
Quindi tutti gli sforzi e le fatiche per ridefinire una figura di Gesù piu attendibile sul piano umano e meno
smaccatamente bugiarda di quella che la chiesa ci propina, sono lodevoli ed apprezzabili ma, vista la precarietà delle
fonti, restano comunque e, per ora, delle IPOTESI.
Oltretutto, così facendo, si corre il rischio di portare acqua al mulino della chiesa. Si è visto recentemente con quel
furbone di J.Ratzinger che ha dato alle stampe il suo patetico lavoro: Gesù di Nazareth, dove con poco fiato e a denti
stretti, dice e non dice che, forse, il figlio di dio era un esseno.
Devastante "effetto Qumran"!?
Attenzione: basta un niente; o, meglio basta un dogma. Con questo facile e puttanesco strumento una mignotta
beduina è ridiventata vergine, è ascesa (tardivamente) in cielo, il papa è diventato infallibile, il limbo è stato abolito,
Gesù potrebbe diventare qualsiasi altra cosa, ecc., ecc.
Il fatto, purtroppo, è che saranno solo in pochi ad accorgersene. Gli altri, i pecoroni, continueranno ad andare in
chiesa "ad adorare un pezzo di pane."
Dopo questa necessaria nota introduttiva vengono riportati alcuni tra i più recenti "studi"
sull'argomento.
Il 7(a.C.) vale a dire il 747(a.u.c.) è l'anno in cui, con molta probabilità, sarebbe nato Jeshu ben Yoseph (=
figlio di Giuseppe).
A parte l'indicazione patronimica, non si sa praticamente nulla sulla identità dei genitori e degli altri suoi
ascendenti; è probabile fossero originari di Gamla (Gamala).
Inoltre è opportuno rammentare che a quell'epoca il nome Gesù e/o Giosuè era molto comune (Yehosuà
in ebraico, Yesu in aramaico). Molti di essi erano sacerdoti, altri ribelli e fuorilegge.
(Rif. 995)
Questa è una ipotesi sugli ascendenti ed affini del Jeshu che ci interessa, costruita in base alle
innumerevoli congetture che circolano sull'argomento. E' una ricostruzione ipotetica e come tale va
considerata e criticata.
Jeshu risulterebbe discendente da una importante famiglia della Palestina settentrionale, stabilita a
Gamla, nel Golan.
La famiglia si considerava erede del diritto dinastico al trono d'Israele, usurpato prima dagli Asmonei e
poi dagli Erodiani; i suoi membri si ritenevano diretti discendenti di Davide.
(Davide ?)
:
:
:
Aristobulo II(?)
:
Ezechia :
| :
Giuda (.....) (.....) Jair
(Il Galileo) | | (Giairo)
|__________| |__________|
| |
(Jeshu(g)=Giovanni(a))___ |
| | |
| | |
Simone-|(b) | |-Eleazar
| | |(Lazzaro)
Giacomo-|(c) | |
| | |
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Giacobbe-|(d) | |-Thamar
(Taddeo)| | | (Marta)
| | |
Giuda-|(e) | |-Myriam
| | | (Maria)
Menahem-|(f) | |
| | |
| | |
| | |
(2 figlie)-|(?) | |
| | |
| | |
| | |
| | (M.di Betania?)
| |____________(M. Maddalena?)
| (M.di Magdala?)
|__________________________________|
|
(Figli?)
:
:
Quello che forse rimarrà sempre un mistero è il nome della vera madre di Jeshu. Con chi era sposato
Giuda il Galileo?
Secondo una interessante ipotesi recentemente formulata (e mai smentita) dallo studioso Luigi Cascioli
(Rif. 760), questo autore individua nei sei figli di Giuda il Galileo (a/g) i componenti di una banda di ribelli
(boanerghes = figli della vendetta) che operò in territorio palestinese, con lo scopo di coinvolgere la
popolazione in una ennesima rivoluzione, finalizzata a liberare la Palestina dal dominio romano e mettere
sul trono di Gerusalemme uno dei discendenti (Giovanni/Jeshu?) della stirpe di Davide.
La stessa ipotesi è stata recentemente confermata anche dallo studioso e ricercatore Giancarlo Tranfo.
(Rif. 855)
Anche R.H. Eisenmann, già negli anni 80 del secolo precedente, aveva accennato a tale possibilità,
individuando in Gamala il possibile luogo di nascita di questo presunto, fantomatico messia.
(Rif. 343)
In particolare Simone (b) era noto anche come Barjona (il Latitante) o come Kefas (Pietra) per la sua
imponente corporatura.
Secondo Giuseppe Flavio, sia Giacomo(c) che Simone (Kefas)(b) furono crocifissi, fra il 44 e il 46 (e.v.),
dal procuratore di Tiberio, per costituzione di banda armata e incitazione alla rivolta contro l'autorità
dell'Impero.
L'appellativo di Nazareno (come nativo di Nazaret) fu adottato dalla chiesa nel IV secolo per motivi di
opportunità. In realtà Jeshu era detto Nazireo, cioè appartenente alla comunità dei Nazirei, anch'essa
impegnata nella propaganda contro la dominazione romana. Tale attività si concretizzò appunto nella
costituzione di una banda di autonomisti (boanerghes) alla quale aderivano Jeshu e i suoi sei fratelli.
Sulla base di questa ipotesi Pietro non può essere stato il primo papa della cristianità essendo stato
giustiziato a Gerusalemme almeno 18 anni prima.
L'assenza di Jeshu dalla scena palestinese, durante la sua adolescenza, ha dato origine ad innumerevoli
ipotesi. In questo lavoro ne sono state prese in considerazione solo due:
a. Ipotesi del viaggio
b. Ipotesi di Qumran
tutte riportate e riferite agli anni della vita del Nazareno. Ovviamente ognuna di esse esclude l'altra e si
basa sul presupposto che il personaggio sia realmente esistito.
IL VIAGGIO DI JESHU
La permanenza in questo luogo sarebbe stata documentata in un manoscritto tibetano. Vicino alla grotta-tempio di
Amarnath esiste un tempietto costruito nel luogo dove si presume che Jeshu abbia abitato. Il tempietto si chiama
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L'interpretazione di Jeshu non è nota mentre invece è molto chiara la spiegazione del fenomeno data recentemente
da alcuni scienziati.
In realtà la Pizia profetava (o blaterava?) in stato di ebrezza dovuto ad inalazioni di etilene emanato dal terreno sotto il
tempio di Apollo.
(L.Ricci-Sole24ore-Marzo 2002).
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Di questa setta, sino a qualche anno or sono, si sapeva quasi nulla. La chiesa, per secoli, ha cercato
di ignorare e di nascondere la loro imbarazzante esistenza (gli scheletri nell'armadio). Dopo il
ritrovamento dei rotoli di Qumran e dopo il tentativo, piuttosto goffo e protervo, di affossarne i
contenuti, anche la chiesa ha dovuto ammettere qualcosa, a denti stretti, cercando di lasciare
candidamente intendere trattarsi di una setta di asceti, devoti alla Legge, di morigerati costumi e
fondamentalmente pacifisti.
(Rif. 130) Niente di più falso!
Comunque si tenga presente che dopo questo eclatante rinvenimento centinaia di storici si sono
buttati sull'argomento ed hanno dato luogo ad interpretazioni piu o meno scientifiche, a volte
decisamente di "parte", se non di fantasia, trascurando il fatto che si trattava di poche centinaia di
individui. (Gruppi fanatici e di scarsa importanza, come ne esistevano molti a quei tempi).
Quello che segue va perciò letto con un certo distacco in attesa che successivi studi e nuove scoperte
portino ad una miglior conoscenza dei fatti.
CHI ERANO?
Gli esseni appartenevano al movimento nazionalista che combattè inizialmente contro l'occupazione
greca ed in seguito concentrò la propria attenzione contro gli occupanti romani. Generalmente si
tenevano lontani dal potere centrale (insediamenti nel Golan, sul Mar Morto e altri); su di essi si è
saputo poco, sino a qualche anno fa, in quanto la chiesa ha sempre cercato di ignorarne l'esistenza
onde evitare imbarazzanti riferimenti con la figura del presunto Gesù, figlio di Dio.
L'analisi e lo studio dei rotoli del Mar Morto promette, a breve termine, di dare loro una giusta
collocazione storica.
E' opinione diffusa che gli esseni di Qumran risalgano ad un periodo che va dal 300 a 250 a.e.v.
Secondo una leggenda gli Esseni di Qumran sarebbero i discendenti dei sacerdoti che custodivano
l'Arca, a loro volta discendenti dei sacerdoti di Akhenaton.
Sino a qualche decina di anni fa l'esistenza di questi gruppi era nota solo ad una ristretta cerchia di
studiosi e di specialisti (che si guardavano bene dal parlarne); solo dopo la scoperta dei rotoli di
Qumran essi sono stati portati all'attenzione del grande pubblico. La chiesa, dal canto suo, ha
sempre preferito (e imposto) di ignorarli.
Sulla base di conoscenze, ancora frammentarie, alcuni studiosi hanno posto l'attenzione sugli
esseni, quali possibili precursori del neo-cristianesimo. E' stato scritto che gli esseni sono stati i
"primi cristiani" e che il Cristo era un esseno, "Maestro di Giustizia" della setta. Anche Giovanni
Battista sarebbe stato un esseno preposto a predicare, battezzare ed a diffondere nel mondo i
fondamenti di questa dottrina.
Ovviamente, come per gli altri argomenti mitici, la teoria della origine essena dei cristiani è sempre
stata respinta dai fondamentalisti, perchè essa presuppone la pre-esistenza di una chiesa non
fondata da Gesù. Oltre a tutto, avendo Gesù (come esseno) predicato la fine imminente del mondo e
l'avvento di un "regno di dio", diveniva ingiustificata ed inutile una nuova organizzazione clericale di
vescovi, preti, diaconi e di rituali, che già esistevano nell'ambito del mondo esseno, e più che
sufficienti per tirare avanti sino alla pronosticata fine. (.... In verità vi dico: non passerà questa
generazione prima che tutte queste cose siano avvenute).(Marco)
Una nuova tendenza è quella di ritenere che i rotoli di Qumran siano stati scritti dagli zeloti (zelanti
della legge), piuttosto che dagli esseni considerati alla stregua di una fratellanza di tipo
contemplativo. Secondo Origene gli zeloti erano un ramo che si era distaccato dal gruppo esseno e
questo spiegherebbe in parte la confusione di idee che si è generata intorno a queste sette.
E' opinione diffusa che i rotoli di Qumran risalgano alla prima metà del primo secolo e.v. ma poco o
nulla di ciò che contengono lascia pensare all'opera di una setta pre-cristiana.
L'idea, da alcuni sostenuta, che indica negli esseni i veri fondatori del neo-cristianesimo è
incomprensibile se si rammenta che esistevano già culti, organizzazioni e chiese (molto più salde e
sviluppate dell'esiguo movimento esseno) diffuse in ogni parte del globo conosciuto e ben attestate
nell'area nella quale il dramma cristiano si sarebbe svolto: Siria, Galilea, Samaria, e Giudea. In realtà,
come si potrà constatare dalla Tabella delle Analogie, il mito del salvatore e della sua dottrina è stato
costruito su di una varietà di precursori pagani che vanno dai Misteri Mitraici a quelli di origine
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La setta essena era una organizzazione politico-religiosa (anche se numericamente esigua) molto
potente, molto ricca e molto temuta. La setta, diffusa in varie parti della Palestina, era in grado di far
leva sulle masse per organizzare tumulti e sommosse contro i detentori, più o meno legittimi, del
potere.
. Osseni
. Figli della luce
. Sadoqiti (Giusti)
. Galilei (non nel senso di originari della Galilea ma in quello di ribelli e rivoltosi)
. I Santi (nel senso di separati, diversi)
. I Molti
. I Vivi
. Il Vino
mentre i non aderenti, o nemici, venivano indicati come Figli delle Tenebre, i Morti, l'acqua, ecc.
Giuseppe Flavio fa un'ulteriore distinzione e definisce gli appartenenti al gruppo esseno, facente
capo a Giuda il Galileo, come giudaiti in quanto seguaci di particolari pratiche religiose che li
distinguevano, almeno dal punto di vista cultuale, dalle altre sette.
COMPAGINE / GRUPPI -
Come in ogni gruppo politico di qualche respiro anche tra gli esseni esistevano correnti di pensiero e
di intendimenti che hanno dato vita ad alcuni importanti sottogruppi:
- Gli Zeloti - I cosidetti patrioti del Malkut Elohim (regno di dio). Gruppo esseno fondato e diretto da
Giuda il Galileo (anche Yehuda, figlio di Ezechiele).
Come tutti gli altri gruppi esseni gli appartenenti erano particolarmente legati alle loro pratiche
religiose, cosa che non impediva loro, al momento opportuno, di combattere con molta
determinazione, in nome di YHWH, per la liberazione di Israele.
Erano particolarmente interessati all'avvento del messia politico.
- I Santi - Non meno intransigenti degli altri, in fatto di guerra santa messianica, avevano però più
contatti con il potere sacerdotale del Tempio e si potrebbe dire propendessero più all'uso della
diplomazia che non a quello delle armi. Questo non significa che fossero propensi a tirarsi indietro; il
"Rotolo della Guerra" in fin dei conti lo avrebbero compilato loro.
Particolarmente interessati all'avvento del messia religioso.
- I Nazareni - (Anche: Nazarei, nazorei, nazirei, naasseni). Questo gruppo ha, in seguito, dato origine
ad una setta religiosa ancor oggi attiva in Iraq: i Mandei, che non riconoscono Jeshu ma seguono
unicamente i precetti di Giovanni il Battista.
Jeshu, zelota per nascita, dopo il battesimo di Giovanni il Battista, sarebbe diventato a pieno titolo
membro del gruppo (o setta) nazareno.
Il gruppo era particolarmente interessato all'avvento del messia religioso.
Nazareno significa sostanzialmente "consacrato a dio". I nazareni seguivano determinate regole di
vita quali quelle di astenersi dal vino, non tagliarsi i capelli, ecc.
Neppure è improbabile che i primi cristiani siano stati detti nazareni nel senso di Nazirei, piuttosto che
in quello di originari della città di Nazaret. Etimologia davvero poco credibile e che, probabilmente, ha
sostituito la prima solo quando l'antica origine dell'essenato cominciava ad essere dimenticata.
(E.Ben Amozegh) (Rif. 364)
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COME VIVEVANO? - Relativamente agli insediamenti più grandi, per entrare a farne parte, occorreva
farsi battezzare dal Maestro della comunità e poi sottostare ad un periodo di tre anni di iniziazione
(noviziato). Solo dopo questo periodo e rispettando determinate regole si poteva essere considerati
membri della comunità a tutti gli effetti.
Non era necessario risiedere in comunità, ma per coloro che lo facevano, la vita era scandita da
tempistiche e da norme rigorose, oggi note dal rotolo della "Regola della comunità" e da quello della
"Regola dell'assemblea".
Nelle comunità la proprietà privata non esisteva. I pasti erano consumati in comune e solo dopo aver
praticato i prescritti riti di purificazione.
All'inizio del pasto veniva praticato il rito eucaristico (rito di ringraziamento) con la condivisione del
pane e del vino.
Con sfumature, più o meno marcate tra i vari gruppi, gli esseni erano convinti che l'anima fosse
immortale. Dopo la morte l'anima dei buoni trasmigrava in una lontana contrada a clima mite,
temperato e costante; l'anima dei cattivi era invece destinata ad una contrada di clima opposto.
Era uso corrente praticare la confessione pubblica dei peccati e stabilire l'equa pena per il peccatore.
Nei casi più gravi si poteva arrivare anche all'espulsione dalla comunità.
Si dice, ma non è certo, che disponessero di notevoli conoscenze in campo medico e che
praticassero guarigioni mediante erbe officinali, argilla, diete particolari e digiuni.
Matrimonio e crescita dei figli erano puntigliosamente regolati. I riti religiosi comprendevano anche
sacrifici di animali.
A CHE COSA ASPIRAVANO? - Per prima cosa aspiravano alla conquista del potere ed all'esercizio
dello stesso a proprio vantaggio che, in termini più diplomatici e pratici, si traduceva nell'attesa della
venuta (o della individuazione) di due messia destinati a liberare il paese (doppia attesa messianica) e
cioè:
- un messia di Israele quale liberatore politico destinato a diventare il nuovo sovrano. In accordo con
le profezie bibbliche, questo messia doveva essere un discendente di Davide (Jeshu era discendente
di Davide)
- un messia religioso destinato a moralizzare e dirigere la conventicola dei sacerdoti; secondo le
profezie doveva necessariamente essere un discendente di Aronne (Giovanni il Battista era
discendente di Aronne, un levita).
Che Jeshu fosse un discendente di Davide è tutto da chiarire. A parte il fatto che Davide (personaggio
o mito) sarebbe stato uno dei più efferati mascalzoni ricordati dalla Bibbia, occorre stabilire di chi
Jeshu era realmente figlio. Se Maria è stata fecondata da uno "spirito santo" la discendenza da Davide
viene a cadere, a meno che anche lo "spirito santo" fosse un discendente di Davide.
Al clero mentitore l'ardua risposta.
In attesa che quanto sopra si avverasse, si preparavano con ferma determinazione allo scontro
inevitabile con la dinastia erodiana, corrotta e straniera (di origine idumea) e con i sacerdoti, gli scribi i
farisei ed i sadducei considerati asserviti, complici e collaborazionisti degli occupanti romani.
Ultimo obiettivo era la cacciata dei romani e l'indipendenza d'Israele. Qualche tumulto, astutamente
provocato o qualche ben assestata pugnalata di qualche sicario, contribuivano a mantenere desta
l'attenzione del popolo.
Il mondo è piccolo. Qualche decina di anni dopo la distruzione di Gerusalemme nasce in Cina il
movimento dei Turbanti Gialli. E' una setta politico-religiosa di ispirazione taoista che vede in Zhang
Jiao il "messia" destinato dal Cielo a prendere il potere in sostituzione della traballante dinastia Han.
Zhang Jiao, di notevole carisma, grande propagandista e straordinario guaritore, raccoglie intorno a
sè oltre 350000 adepti che daranno del filo da torcere alle truppe imperiali.
Le comunità che si formano, dedite al culto del dio Huanglao, seguono regole di convivenza che
paiono riprese dal rotolo "Regola della Comunità, compresa la confessione pubblica dei peccati.
(Rif. 215)
Infine, ad aumentare la confusione, alcuni storici chiamavano gli esseni, o una parte di essi, anche
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Per quello che è dato sapere i terapeuti erano una setta di incerta origine egizia. I terapeuti si
distinguevano dagli altri gruppi per i loro turbolenti riti para-religiosi che li conducevano a fenomini di
allucinata astrazione.
Erano dei grandi viaggiatori e coltivavano relazioni con comunità religiose dell'India.
Eusebio, storico della chiesa, afferma che "i terapeuti erano in possesso di frammenti di vangeli pre-
cristiani e di epistole da loro raccolte" e che questi presunti vangeli venissero da loro considerati da
un punto di vista strettamente allegorico e non letterale. Solo in un secondo tempo il contenuto
allegorico delle loro conoscenze venne trasformato con cieca fede in verità ortodosse cristiane.
Eusebio ha attestato che i monaci terapeuti erano "cristiani" assai prima della nascita presunta di
Gesù e che il Diegesis da cui i futuri evangelisti (Marcione compreso) compilarono i loro vangeli, era
uno degli scritti che per molto tempo aveva fatto parte delle sacre scritture di questi visionari egiziani.
Secondo Filone i Terapeuti erano una enclave, una setta giudaica, in terra straniera, cosa che mal si
conciglia con l'affermazione che Marcione, anti giudaico, possa essere stato un membro della
confraternita terapeuta.
Si afferma che i terapeuti, grandi viaggiatori, fossero in contatto con confraternite di tipo
contemplativo indiane. Gli scambi culturali dovevano essere molto intensi. I viaggiatori terapeuti
avrebbero riportato parte delle loro storie dal nord-est dell'India e dalle coste del Malabar.
Alcuni storici sostengono che i primi terapeuti-gnostici avevano cercato di creare una nuova
religione che incorporasse gli insegnamenti di tutte le altre religioni, culti, filosofie e misteri allora
conosciuti, raccogliendo per primi i cosidetti "Detti del Salvatore" o "Logia Iesou" che erano stati
tramandati oralmente per millenni e che provenivano dall'India, Persia, Siria, Giudea, Grecia, Egitto,
ecc.
Che fine hanno fatto i terapeuti con i loro numerosi monasteri? E' probabile che essi siano stati
assorbiti nel grande calderone del Concilio di Nicea e che le loro strutture siano passate alla nuova
chiesa.
(Rif.710,240,376,280,***)
I GNOSTICI -
(Anche se riportati in questo contesto, essi non devono necessariamente essere intesi come
componenti della comunità essena).
Un'avvertenza si rende necessaria: nessuno storico, per quanto valido e preparato, è riuscito a dare
una esatta definizione della gnosi e dei suoi seguaci, i gnostici.
La gnosi è un insieme di dottrine così complesse e articolate che è pressochè impossibile darne una
definizione concreta, esauriente e comprensibile. Perciò tutto quanto esposto in seguito va preso con
il "beneficio di inventario".
Per quanto riguarda le confraternite degli gnostici (i cultori/portatori della conoscenza) esse avevano
concentrato i loro sforzi nel tentativo di fondere insieme i principi allegorici/morali di molte delle
credenze dell'epoca, per dare vita ad un nuovo culto universale, avulso da qualsiasi base storica e
non giudeizzato, che conteneva in sè molti dei principi che poi entrarono a far parte del neo-
cristianesimo. Le credenze gnostiche ritengono necessaria, per la salvezza dell'uomo, la vera
conoscenza e in particolare la conoscenza di sè stessi. Era la reazione comprensibile di gruppi di
credenti pagani al pesante condizionamento imposto dal giudaismo (il popolo eletto).
Nella sua essenza la Gnosi è una forma di filosofia/religione, salvifica per l'uomo, indipendentemente
da un qualsiasi concetto di redenzione situato al di fuori dell'uomo stesso.
E' errato ritenere che la "filosofia" o la "religione" dello gnosticismo siano nate solo durante i primi
secoli dell'era cristiana, esse invece risalgono a centinaia di anni prima. Alcuni affermano che tra
questi "portatori della conoscenza" si debbano annoverare anche Platone e Pitagora.
Ad ogni modo si ritiene che questo movimento sia nato tra il I e II secolo (e.v.) e fiorito tra il II e III
secolo, sviluppatosi su un concetto di interpretazione negativa del dio creatore descritto nell'Antico
Testamento.
I quattro punti fondamentali sui quali si basava e si articolava la conoscenza gnostica erano:
Scienza,
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A proposito di quanto sopra non si può trascurare un'altra idea, oggi molto diffusa. Jeshu
sarebbe stato affidato ad una comunità di Terapeuti, presente in Palestina, presso la quale
avrebbe conseguito notevoli conoscenze nel campo dell'alchimia, della chimica, della medicina
e di altre conoscenze scientifiche, conosciute ed affinate dagli stessi Terapeuti presso la loro
sede di Alessandria d'Egitto.
La crisi politica.
L'uccisione di Giovanni Battista mette in crisi le speranze di rivendicazione maturate nella comunità
essena di Qumran. La comunità aveva visto in Giovanni Battista l'ideale del messia religioso mentre, nel
contempo, intravvedeva in Jeshu l'altro ideale di messia politico.
(Rif. 995)
La decisione.
Jeshu avverte di trovarsi ad un bivio e di dover prendere una decisione.
I lamenti in seno alla comunità sulla morte di Giovanni il Battista e la ricerca di un nuovo candidato al
messianesimo religioso lo infastidiscono e sono contrari al suo temperamento, portato all'azione più che
al temporeggiamento.
(Rif. 995)
Riunire le funzioni.
Jeshu decide di ignorare le tradizioni e le profezie e di proporsi come unico candidato per assumere le
due funzioni messianiche: quella religiosa e quella politica.
(Rif. 995)
La comunità si oppone.
A Qumran i componenti della comunità, rispettosi sino allo eccesso delle tradizioni e dei precetti della
legge mosaica, rifiutano l'idea di Jeshu. Anche Giacomo il Giusto, fratello di Jeshu e membro molto
rispettato della comunità, è di parere contrario.
(Rif. 995)
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Jeshu a Gamla.
Considerato l'atteggiamento negativo della comunità di Qumran Jeshu decide di rivolgersi altrove. Si
reca a Gamla, suo luogo di nascita e residenza della sua famiglia di origine. Qui gli zeloti hanno sempre
dato prova di audacia ed hanno dimostrato di saper scendere in campo, quando necessario e senza
troppo esitare.
(Rif. 995)
Il rifiuto di Gamla.
Il rifiuto degli zeloti di Gamla alla doppia candidatura di Jeshu è netto; talmente netto e scandaloso da
minacciare di gettarlo in un precipizio. Jeshu si salva come può e lascia in fretta la località.
(Rif. 995)
Jeshu è solo.
Jeshu si rende conto di essere solo e di poter contare unicamente sulle sue forze. Decide pertanto di
proseguire nel suo risicato progetto organizzando un proprio gruppo d'azione.
(Rif. 995)
Servono soldi.
Fare un golpe costa un mucchio di soldi. Servono per fare propaganda, acquistare armi, pagare spie,
ecc.
Jeshu se ne rende conto e va a bussare quattrini presso quelli che ne hanno molti, guadagnati senza
sforzo e perciò disposti a rischiarli in imprese a dir poco azzardate. I pubblicani (Matteo, Zaccheo,
Giuda....), gente odiata ed invisa ai più, sono una ottima fonte di finanziamento.
I particolari rapporti con Giuseppe d'Arimatea e con Nicodemo, personaggi entrambi facoltosi, lasciano
presumere che questi fossero tra i finanziatori dell'impresa.
Jeshu deve aver trovato qualche finanziamento anche dalle parti di Tiro e di Sidone.
(Rif. 995)
Comizi e battesimi.
Ottenere l'attenzione ed il sostegno di un largo numero di persone è fondamentale. Jeshu ed i suoi
fedelissimi organizzano riunioni, per loro natura segrete, in varie località della Giudea, dove Jeshu,
dotato di notevole carisma, convince molti ad aderire, almeno a parole, alla nuova causa essena,
praticando a volte anche il battesimo di nuovi adepti.
(Rif. 995)
I legionari di Gadara.
Forse questo è un primo test per valutare l'attitudine e la capacità di battersi della banda armata che
Jeshu sta organizzando. Jeshu e seguaci sorprendono ed attaccano un gruppo di militi romani nei
pressi di Gadara e li mettono in fuga verso il lago. Gli abitanti del luogo, preoccupati per un possibile
indiretto coinvolgimento e per le ritorsioni da parte dei militari, "invitano" il gruppo ad abbandonare la
zona.
(Rif. 995)
Schermaglie al Tempio.
Jeshu approfitta delle tradizionali ricorrenze religiose, che concentrano folle di pellegrini in
Gerusalemme, per far sentire la sua voce e le sue ragioni al Tempio. I risultati non sono incoraggianti, i
pericoli molti ma la sua scorta armata di discepoli riesce comunque a trarlo d'impaccio.
(Rif. 995)
Prime reazioni.
Le gesta di Jeshu e dei suoi seguaci non sono passate inosservate. Il Sinedrio e probabilmente anche
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l'autorità romana cominciano a prendere in seria considerazione il problema.
(Rif. 995)
Eleazar.
Jeshu contava molto sul sostegno di Eleazar e del gruppo di nazionalisti che a lui facevano riferimento.
Eleazar Ben-Jair, (che è probabilmente suo cognato), dopo una prima adesione al progetto di Jeshu, si
rende conto delle scarse possibilità di riuscita e ritira il suo appoggio. Jeshu avvertito dalla moglie
(Maria Maddalena?) si reca a casa di Eleazar e lo convince a ritornare sulle sue decisioni.
(Rif. 995)
Mandato di cattura.
Era inevitabile dopo le ultime provocazioni di Jeshu e dei suoi seguaci.
Ponzio Pilato emette due mandati di cattura: uno contro Giacomo Il Giusto (fratello di Jeshu) sul quale
peraltro non pesavano particolari accuse; il secondo a carico di Jeshu con la descrizione del ricercato.
....un uomo di età matura, dall'aspetto semplice e dalla complessione scura, non più
alto di tre cubiti, gobbo, con il viso lungo, il naso prominente e le sopraciglie unite al
centro, tali da rendere il volto torvo; i capelli sono radi, con la scriminatura al centro
secondo l'usanza dei nazirei e la barba poco folta.
(Rif. 185)
(Un moderno identikit di Gesù, ricostruito da alcuni esperti forensi, sulla base di
descrizioni comunemente note).
Siamo ben lontani dallo stereotipo del figlio di dio che la chiesa ci propina da secoli. L'altezza di tre cubiti (m. 1.65)
non deve comunque meravigliare più di tanto. L'altezza media degli individui è aumentata molto solo negli ultimi 100
anni. A quei tempi un individuo alto m. 1.65 non era certo un nano. Sono comunque in parecchi, tra gli autori dei primi
Il piano insurrezionale.
Così come è stato formulato, il piano, di una ingenuità infantile, verteva sui seguenti punti:
portare il "quartier generale" della sommossa all'orto di Getsemani che, per la sua posizione,
permetteva di controllare a vista la Torre Antonia ed eventuali movimenti sospetti delle truppe di
Roma;
attuare alcune manovre diversive: incendi, chiassate, zuffe per distrarre l'attenzione dei difensori,
attaccare i depositi di armi e distribuire le stesse alla folla di pellegrini accampati intorno a
Gerusalemme per la ricorrenza pasquale. Tra questi pellegrini vi erano mescolati parecchi individui
sostenitori della causa di Jeshu;
attaccare i romani e le guardie del Tempio ed impossessarsi dei punti chiave della città;
organizzare una difesa in previsione della inevitabile reazione delle truppe romane dislocate a
Cesarea ed in altre parti della Palestina.
(Rif. 995)
Il fallimento.
Il piano, così come era stato concepito, non poteva che fallire per tutta una serie di buone ragioni:
Jeshu confidava molto nella reazione delle masse di fronte ad una precisa e concreta dimostrazione
di forza. Questo è forse l'errore più grave: in fondo cosa importava alle masse se sul trono d'Israele
sedeva un idumeo oppure un discendente di Davide? Per la massa la miseria sarebbe restata
comunque la stessa; perciò il popolo sarebbe rimasto indifferente a guardare per poi eventualmente
accodarsi, osannando pecorinamente, al carro del vincitore;
grave scarsità di armi disponibili anche solo per eseguire i primi attacchi ai depositi militari;
nessuna nozione sui rapporti di forza delle parti coinvolte. Era nota la consistenza della guarnigione
romana, delle guardie del Tempio e di quelle di Erode ma quanti erano, realisticamente, gli esseni,
seguaci di Jeshu, convenuti a Gerusalemme in vista di una possibile sommossa?
da tempo Jeshu aveva messo in allarme le autorità con certe sue manifestazioni, a dir poco fuori
luogo, da parte di uno che sta progettando, in segreto, un colpo di stato.
Ponzio Pilato gioca perciò d'anticipo trasferendosi a Gerusalemme per poter controllare la situazione e
disporre i provvedimenti necessari:
arresto di Giacomo Il Giusto (sospetto di complicità)
mandato di cattura contro Jeshu
truppe in stato di allerta.
A Pilato manca solo una informazione per poter agire di sorpresa, bloccando Jeshu ed i suoi, senza
scatenare reazioni che avrebbero portato inevitabilmente ad un bagno di sangue tra la numerosa folla
che si era concentrata in città per la Pasqua. Questa informazione la fornisce Giuda, l'unico che in tutta
questa storia dimostra di avere la testa sul collo ed un notevole senso della realtà. Giuda sa benissimo
che la cosa è destinata a fallire miseramente e rifiuta coscientemente di rendersi complice di un inutile
spargimento di sangue.
E' un fatto assodato che una qualsiasi massa di individui (cretinoidi socialmente frustrati ed
insoddisfatti) che vengono artatamente aggregati, tende a sviluppare l'istinto del branco, ad
autoeccitarsi e ad abbandonarsi ad atti di violenza.
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Un "Vangelo di Giuda" (recentemente scoperto in Egitto, ma del quale faceva già cenno Ireneo di Lione), testo sacro
della setta gnostica dei Cainiti, giustifica il tradimento di Giuda e l'assassinio di Abele come atti di salvezza
dell'umanità previsti e voluti da dio; Giuda sarebbe quindi stato uno strumento per la salvezza e la redenzione
dell'uomo (?).
Il luogo nominato Getsemani (il frantoio) era particolarmente indicato per riunioni segrete o come nascondiglio.
Esistevano infatti numerose grotte, alcune anche grandi, come dimostrato da recenti scoperte archeologiche del
1956.
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PARTE VI - Le Favole Aggiunte: Pietro e Paolo
LA LEGGENDA DI PIETRO
Realisticamente, secondo Giuseppe Flavio (Antichità Giudaiche), Simone (Pietro) ed il fratello Giacomo,
figli di Giuda il Galileo, sono stati giustiziati, nel 44/46 (e.v.), per sedizione in Palestina.
Il personaggio di Pietro, nella sua veste di custode del paradiso, ha origine nel "Libro Egiziano dei
Morti", dove viene menzionato come Petra, detentore delle chiavi dell'aldilà egizio.
Su questo personaggio sono stati creati molti miti, attribuendo al suo nome molteplici significati derivati
da culti che risalgono alla notte dei tempi.
Nella pratica dei culti solari, anche il fallo, come il sole, era considerato il "Salvatore del Mondo"
tenuto conto della sua funzione per la perpetuazione della specie ed il fallo era simboleggiato
da una pietra eretta, da una colonna o da un pilastro, come ancora oggi in uso nell'ambito delle
credenze induiste.
Questo culto era assai comune anche in Israele, se si deve dare credito alla Bibbia (Genesi
28:10,35:14) dove Giacobbe è descritto impegnato nella pratica molto antica di ungere il sacro
pilastro, simbolo fallico.
Il Vaticano preserva una statuetta di bronzo (in figura) raffigurante un gallo dotato di un enorme
pene di natura umana al posto del becco. Sul piedestallo si legge l'iscrizione greca: "Salvatore
del Mondo".
[N.B. - Il disegno riprodotto è tratto da una immagine pubblicata da B. Walker, (Rif.510) e riportata
anche in (Rif.710) ]
Cattivi pensieri: E' forte la tentazione di scorgere in questo simbolo l'atteggiamento e certe
propensioni che la chiesa ha sempre avuto nei confronti dei suoi fedeli.
Sempre a proposito di simboli fallici, Anatole France (Nobel 1922, per la letteratura) argutamente
affermava che "i campanili sono come delle siringhe protese verso i culi nudi dei cherubini"
Anticamente, assai prima del cristianesimo, gli Ierofanti (preti/profeti che annunciavano la venuta di un
qualsiasi cristo) erano chiamati anche Petr, con il significato di "roccia". In Egitto erano detti Petor o
Pator).
Petr era il nome della roccia sulla collina del Vaticano dove fu costruito, inizialmente, il tempio della
religione mitraica.
Il termine Pietro non significa solo "pietra" o "roccia" ma anche "gallo" e , per estensione di significato
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pene o fallo, parole comunemente usate, ancora oggi, per indicare le funzioni vitali e riproduttive
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A Roma, prima che le sette cristiane prevalessero, era diffuso il culto del dio Giano, rappresentato con
delle chiavi in mano. E' molto probabile che la storia di Pietro sia stata derivata anche da questo culto (Le
Chiavi del paradiso).
Occorre infine rammentare che, secondo determinate interpretazioni, il termine "pietro" è stato
considerato come sinonimo anche di "fede", per cui il passo evangelico (Matteo 16,18):
".....tu sei Pietro e su questa pietra io edificherò la mia chiesa...."
andrebbe letto ed inteso come:
"....tu sei la fede e su questa fede io edificherò la mia chiesa....".
Interpretazione pericolosamente riduttiva che mette in dubbio il "primato" di Roma e del Soglio di Pietro.
Il passaggio di Pietro, e la sua morte a Roma, rientrano quindi nelle tante falsità della "pia frode". Questa
storia fu deliberatamente inserita nelle scritture, nel III secolo circa, come un punto di forza per favorire il
primato della chiesa romana contro le chiese orientali, molte delle quali si vantavano di essere state
fondate da qualche importante apostolo.
Successivamente, nel 1429 e.v., il celebre falsario Poggio Bracciolini, segretario di papa Martino V, si
dedicò a vere e proprie forzature dei cosidetti "testi sacri", per esaltarne la figura e portarla agli attuali
livelli di "devozione".
Di certo, sino intorno al 150-165 (e.v.), questa figura era del tutto sconosciuta ai "padri della chiesa",
come Giustino Martire (100-165 e.v.), che non ne fanno mai menzione. I primi accenni vengono fatti da
Ireneo verso il 200(e.v.)
(Rif.710,385,510,520)
Da anni, la chiesa romana si affanna a scavare, a dritta e a manca, alla ricerca di qualche "osso" per
giustificare il suo "primato".
La pretesa scoperta del sepolcro di Pietro sotto la basilica vaticana, fatta nel 1939 dall'archeologa
Margherita Guarducci, e poi strombazzata trionfalmente da Pio XII nel 1950 si è, alla fine, rivelata per
quella che era: una grandiosa e ben orchestrata bufala.
In seguito ci ha provato anche Paolo VI, che nel 1968, nella sua veste di "infallibile" ha "certificato"
l'autenticità di un mucchietto di ossi di dubbia provenienza.
Secondo Pausania (Periegesi, libro III) due antichissime statue di Afrodite, conservate a Sparta, erano scolpite molto
rozzamente in legno di pero e avevano una forma "simile a delle colonne".
Nel tentativo di rendere gradita e accettabile questa nuova versione di un ebraismo morente, sotto
l'etichetta di una singolare credenza detta "cristianesimo", di sgradita provenienza dal turbolento
mondo giudaico, Luca o qualche altro furbo sicofante, spacciatore ben retribuito di menzogne, si
inventa un nuovo "apostolo" (il 13°!): Paolo, individuo smaccatamente antistorico, come d'altronde
tutto il ciò che sta a fondamento di questa assurda credenza.
Per quanto riguarda la nascita si dice sia nato a Tarso in Cilicia (Anatolia) ma la data di nascita è incerta.
Probabilmente è nato intorno al 760 a.u.c. (13 anni dopo la nascita di Gesù).
Comunque san Gerolamo non è d'accordo e indica come luogo di nascita il borgo di Giscala in Galilea.
(Rif. 712)
Secondo santa Tecla: era di persona corta e robusta, largo di spalle e con le gambe piegate (deformi),
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Non si conosce molto riguardo la famiglia. Si ipotizza fosse una famiglia aristocratica e molto facoltosa,
(tribù di Beniamino?) da sempre legata a Roma e che quindi godeva della cittadinanza romana, quella
cittadinanza che Saulo sa sfruttare molto bene nei momenti più significativi della sua storia.
Detto per inciso, i romani erano molto cauti nel concedere la cittadinanza di Roma agli stranieri, perciò si
può supporre che la famiglia fosse legata a Roma da particolari e forti interessi (tra l'altro: fabbricanti-
fornitori di tende militari per l'esercito imperiale). Resta però da considerare il fatto che Tarso è diventata
colonia romana, sotto l'imperatore Caracalla, verso il 970 a.u.c., e cioè 150 anni dopo la presunta morte
di Paolo. Da dove veniva dunque questo ambito privilegio di cittadino romano? Si trattava alfine di una
famiglia giudea di tendenze farisaiche e questa cittadinanza sa di falso, come tutto il resto.
....il tribuno gli disse: "Dimmi, tu sei romano?" Ed egli rispose: "Si".
"Io - riprese il tribuno - ho acquistato questa cittadinanza a caro prezzo".
E Paolo: "Io invece vi sono nato".
(Rif. 140)
La sua cultura doveva essere molto vasta. Educato dalla famiglia in base ai precetti della Torah e della
Legge Mosaica, la sua educazione è stata sicuramente integrata con quella cultura di stampo ellenistico
allora assai diffusa in Cilicia.
Inviato nella sua prima giovinezza a Gerusalemme, frequenta la prestigiosa scuola di Gamaliele. Pare
avesse una totale padronanza della lingua greca, della lingua ebraica e di quella aramaica.
Ancora molto giovane, grazie probabilmente agli appoggi di cui godeva, diventa un agente fiduciario del
sommo sacerdote del Tempio. Occupava quindi una posizione di rilievo e se in quel periodo ha
conosciuto Gesù, lo ha conosciuto stando in campo opposto ed operando per il controllo ed il
contenimento delle rivendicazioni messianiche degli esseno-zeloti.
Resta comunque legittimo il sospetto che non abbia conosciuto effettivamente Gesù. In effetti solo dopo
tre anni dalla morte del Cristo entrerà in contatto e cercherà di confrontarsi con quelli che si ipotizza lo
abbiano conosciuto.
Saulo è molto zelante nel compimento dei suoi doveri acquistando così una fama pesantemente negativa
tra i sostenitori del movimento messianico. Tutto questo sino al 789 (a.u.c.) anno in cui Saulo riflette
seriamente sul proprio avvenire. Prossimo ai 30 anni, ambizioso, arrivista, profondamente umiliato dal
suo ex maestro Gamaliele, che gli rifiuta la figlia in sposa a causa delle sue deformità, si rende conto:
a) che al servizio del Tempio le prospettive per il suo futuro non sono poi tanto esaltanti;
b) che la marea montante del movimento esseno-zelota ha in sè qualcosa che la sua intelligenza è in
grado di incanalare e mettere a frutto.
Questo considerato, parte alla chetichella alla volta di Kirbet Qumran (Damasco) e chiede di entrare a far
parte della comunità. Si può solo immaginare la sorpresa degli esseni di fronte a tanta richiesta da parte
di un personaggio con una fama come la sua. Comunque alla fine viene battezzato (rito di ingresso) e si
assoggetta pazientemente al noviziato di tre anni, durante i quali assorbe i principi del movimento
esseno e, a tutti gli effetti, diventa egli stesso esseno (o almeno così pare). Le peripezie che seguono al
suo primo ritorno a Gerusalemme, gli incarichi ricevuti dalla Nuova Chiesa ebraica, i viaggi e le
polemiche sono già stati riportati nei rispettivi anni della cronologia.
Quello che occorre rilevare è che sin dall'inizio Paolo (ora lo si può chiamare così) si rende conto che la
cosidetta "Nuova Chiesa di Gerusalemme" è solo una conventicola di zombi che si alimenta di sterili
polemiche e di battibecchi con la casta sacerdotale del Tempio, mentre lui, Paolo, ha idee ben più
grandiose: creare una nuova corrente religiosa che, pur essendo di matrice ebraica, possa essere
diffusa ed accettata anche da altri popoli.
La Nuova Chiesa Ebraica di Gerusalemme, per quella orgogliosa forma di chiusura mentale e sociale
(che sarà, nei secoli, causa di infinite persecuzioni)
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si rivolge esclusivamente alle comunità ebraiche, sparse un po' dovunque nel bacino del Mediterraneo,
per aizzarle contro l'autorità del Tempio; Paolo invece vuole rivolgersi anche ai "non circoncisi"
proponendo loro un nuovo culto su basi che non contrastino e non mettano in allarme l'attento e
sospettoso governo di Roma.
Per inciso, a proposito di "popolo eletto", stando a quanto riporta la Bibbia (Giosuè 24,2-24) Jahvè non ha eletto gli
ebrei come suo popolo prediletto ma sono stati gli ebrei a eleggere Jahvè come loro dio, su sollecitazione di Giosuè,
nella grande, mitica, radunanza di tutte le tribù d'Israele a Sichem. Bisognava pure definire un qualcuno a cui tutto
attribuire e da cui tutto derivare.
(Rif. 130)
Per quanto si possa dire, l'ipotetico Gesù era un ebreo ortodosso e come tale sarebbe rimasto sino
all'ultimo; non ha mai avuto l'intenzione di creare una nuova religione. Gesù mirava al sodo ed aveva
obiettivi molto terreni ed assai poco celesti: avrebbe quindi puntato al trono di Israele e a null'altro.
Paolo è persona intelligente e scaltra. Sa benissimo che le masse possono essere governate, più che
con lo scettro (o le armi), con i miti, le paure indotte e le grandi illusioni. Si mette perciò alacremente
all'opera e pesca, a piene mani, nel ricco repertorio dei miti del passato, da quelli egizi a quelli della
Mesopotamia, a quelli dell'insorgente messianesimo. Si inventa una quantità di miracoli che attribuisce a
Gesù trasformandolo, poco alla volta, in una specie di dio. Fa esattamente ciò che facevano i romani
divinizzando i loro imperatori anche se poi, a volte, si dimostravano degli emeriti citrulli, per non dire
bestie! Una occhiata alle FONTI MITICHE puo' chiarire da dove sono derivate determinate basi della
teologia cristiana-paolina.
Nel fare questo Paolo entra inevitabilmente in conflitto con la classe dirigente della Nuova Chiesa di
Gerusalemme, ancorata al rigido rispetto della legge mosaica, ma non dell'autorità del Tempio.
Le predicazioni di Paolo, di natura deviante e con poco in comune con le idee conservatrici coltivate in
seno alla Chiesa di Gerusalemme, preoccupano molto il gruppo dirigente della comunità.
Lo scontro è violento; Paolo viene accusato di inventare, di sana pianta, una nuova teologia che ha
sempre di meno in comune con la fede giudaica e la Legge di Mosè; viene accusato di attribuire a Gesù,
che non ha mai conosciuto, parole ed atti che quest'ultimo non si sarebbe mai sognato di dire o fare.
Il problema per Giacomo il Giusto, che ormai è il capo indiscusso della comunità di Gerusalemme, è
quello di capire sino a che punto sia utile convertire i pagani alla dottrina ebraica della Nuova Chiesa di
Gerusalemme.
Come conservatore è probabilmente più propenso a riservare questo "privilegio" agli appartenenti al
"Popolo Eletto". Per Paolo invece il problema è un altro: espandersi anche tra i pagani o accettare un
inevitabile declino. Paolo non capisce, o non accetta, l'idea settaria e ristretta del messia di Aronne che
dovrebbe risolvere le beghe con i sacerdoti del Tempio; Paolo pensa ad un messia da proporre, a livello
mondiale, basato su altri presupposti e con finalità di ampio respiro.
Comunque il concilio di Gerusalemme del 58 e.v. ( se c'è stato) si chiude senza grandi decisioni; in
pratica ognuno resta ancorato alle proprie idee.
(Rif. 995)
A parte ciò, la Nuova Chiesa di Gerusalemme esita a liberarsi di un "apostolo tanto scomodo" e questo
per un buon motivo. Qualsiasi setta, culto o credenza per affermarsi ha bisogno di una struttura, di una
organizzazione per la diffusione del credo e quindi ha bisogno di denaro. E Paolo è la persona adatta per
fare quattrini.
Affabulatore spigliato, energico e convincente (come ci viene descritto), nei suoi tre lunghi viaggi,
raccoglie una quantità considerevole di contributi che versa regolarmente nelle casse della Nuova
Chiesa di Gerusalemme.
Gli ebrei, fuori dalla Palestina, avevano mantenuto il loro legame con il Tempio di Gerusalemme, legame
che, al lato pratico, si concretizzava con il versamento di un contributo annuale di mezzo siclo d'argento.
Paolo, con la sua abilità, riesce a deviare in parte questo flusso di denaro raccogliendolo per la Nuova
Chiesa di Gerusalemme. Tutto questo potrà apparire poco apostolico ma Luca, negli Atti degli Apostoli
(11,29), implicitamente ne da conferma: le chiama "elemosine".
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E' difficile stabilire sino a che punto Paolo sia riuscito a portare avanti le sue bugie ed il suo progetto di
fondatore di un nuovo culto; un fatto è certo: dopo di lui alcuni altri (pseudo-evangelisti) hanno raccolto
il testimone ed hanno proseguito nella realizzazione del progetto continuando a divinizzare, a tappe e
per circa tre secoli, la figura di Gesù.
Una cosa che ha sempre messo in fastidioso imbarazzo sia i cristiani che gli ebrei, è il fatto che,
malgrado tutto, Paolo, come Gesù, è sempre stato fondamentalmente ebreo. Anche se con le sue
predicazioni ha messo in discussione alcuni principi della legge mosaica non vuol dire che abbia
rinnegata la sua primitiva matrice di stampo farisaico.
Tra le altre cose occorre segnalare che "secondo lo storico della chiesa Eusebio di Cesarea ed altri,
Paolo si sarebbe (non si sa bene quando) sposato con una certa Evodia."
Che fine abbia fatto Paolo realisticamente non lo sa nessuno. Dopo le ultime disavventure a
Gerusalemme ed il suo trasferimento a Roma, sembra svanito nel nulla. Lo stesso Luca, che negli Atti
degli Apostoli ne esalta le gesta, termina la sua presunta testimonianza lasciando aperta la questione.
(Rif. 140)
Un fatto è innegabile; durante il suo soggiorno a Cesarea e durante gli "arresti domiciliari" a Roma ha
goduto di strani inconsueti privilegi. Di quale considerazione godeva Paolo presso il governo romano e
perchè?
Dopo due anni di permanenza a Roma Paolo, che ormai ha 56-57 anni, sparisce dalla circolazione. Che
fine abbia fatto resta dunque un mistero. L'ipotesi più accreditata, ma sempre opinabile, è che il governo
di Roma (Nerone) lo abbia trasferito in un soggiorno definitivo e più "tranquillo" in Spagna.
NOTA - Secondo R.H. Eisenmann: Paolo, aristocratico e molto agiato, godeva di conoscenze in alto loco con il potere
dirigente. In confidenza con i governatori di Cesarea e con Erode Agrippa II, poteva essere un agente di Roma.
Fornisce informazioni ed il potere lo protegge, gli attribuisce una nuova identità e denaro e questo spiegherebbe la
definitiva sparizione, non giustificata negli Atti degli Apostoli.
(Rif. 343)
Durante gli ultimi anni è certo che abbia affinato le basi della sua costruzione teologica, fondando una
setta proto-cristiana, dagli imprevedibili sviluppi e meno "esclusiva" dell'ebraismo, lasciando ad altri
seguaci il compito di formalizzarla e diffonderla. In fondo la dottrina di Paolo, che predicava la
sopportazione agli oppressi, agli schiavi ed ai reietti, in vista di una immancabile ricompensa post-
mortem, non doveva dispiacere al governo di Roma, sempre in lotta contro le rivendicazioni e gli aneliti
di libertà delle popolazioni sotto il giogo dell'impero.
Una analisi attenta ed accurata dei Rotoli di Qumran e dei Vangeli gnostici di Nag Hammadi, ha
recentemente indotto lo studioso R.H. Eisenmann alla formulazione di una nuova suggestiva tesi.
Paolo sarebbe stato "l'Uomo di Menzogna" che, nell'ambito della setta essena, si sarebbe contrapposto
a Giacomo, fratello di Gesù e "Maestro di Giustizia" della stessa setta.
(Rif. 343)
Paolo avrebbe quindi provocato uno scisma nella setta e, dopo essere stato cacciato dalla comunità,
avrebbe dato origine ad un nuovo movimento "La Setta degli Apostolici" di matrice fortemente gnostica.
Qualche secolo dopo la burocrazia clericale di Roma avrebbe ripulito le idee di Paolo dalla loro
componente gnostica, trasformandolo nel personaggio di comodo oggi a tutti noto.
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Considerando le cose da un altro punto di vista e fermi restando alla favola evangelica, Paolo non
sarebbe quindi uno dei tanti Apostoli, ma il più eminente convertito dopo la morte di Gesù. Egli avrebbe
operato come missionario e pastore ed anche come un instancabile raccoglitore di quattrini dei gentili e
degli ebrei, che consegnò poi alla Nuova Chiesa di Gerusalemme, di matrice esseno-cristiano-giudaica.
In realtà non esiste la minima prova storica che questo personaggio sia nato, vissuto e morto come Luca
ci racconta nel suo "Atti degli Apostoli". Anzi, certe reticenze dello stesso Luca confermano che si tratta
di un personaggio inventato, presumibilmente intorno al 180-220 d.C., dopo la stesura dei primi vangeli.
E' quasi certo che il nome fittizio di Paolo costituisca solo un punto di aggregazione
e di riferimento in cui convergono idee e principi maturati nei primi secoli
di un cristianesimo ancora incerto e privo di precise identità.
Nessun storico ne parla; Giuseppe Flavio (37-95 e.v.), che ha vissuto a Roma nello stesso periodo di
tempo, attribuito all'analoga permanenza di Paolo, non ne fa alcun cenno. Lo stesso si può dire di Plinio
il Giovane (62-113 e.v.), Tacito (55-120 e.v.) o Svetonio (69-140 e.v.). Le epistole di Paolo, che sono una
parte importantissima del Nuovo Testamento e che dovrebbero essere i primi documenti cristiani, per
uno strano caso non parlano quasi mai di Gesù, anche se si vuol far credere che Paolo sia vissuto
durante e dopo l'avvento di questo cristo e che quindi avrebbe dovuto conoscere bene la sua vita ed i
suoi miracoli.
Si può invece facilmente constatare come queste epistole siano una farraginosa miscela di concetti
spirituali ripresi da vari culti, sette, religioni e scuole misteriche esistenti da centinaia o migliaia di anni
prima del cristianesimo.
Paolo non parla mai di Pilato, dei romani, di Caifa o del Sinedrio, di Erode o di Giuda, delle pie donne o di
qualsiasi altra persona od eventi, tanto menzionati nei vangeli "ufficiali" della chiesa, e tantomeno della
nascita straordinaria del Salvatore, delle parabole e dei suoi strabilianti miracoli.
Come si può pensare che un predicatore del nuovo messia possa andare per il mondo a convertire la
gente nel nome di Gesù senza citare una sola volta i suoi detti o le sue parabole? Il fatto in se stesso che
non ci sia un solo detto di Gesù, riportato dai vangeli e che sia stato citato da Paolo nelle sue lettere è
inammissibile e fatale per la storicità sia di Gesù che del suo presunto apostolo/missionario.
(Ci sono poi delle cose veramente eclatanti. Nella prima lettera a Timoteo Paolo parla del lavoro di Marcione intitolato
"Antitesi". Questa lettera, secondo la chiesa, sarebbe stata scritta intorno al 65-66 e.v. Posto che Marcione è vissuto
dall' 85 al 160 e.v., ed è stato espulso dalla chiesa di Roma nel 144 e.v. per eresia, se ne deduce che la letterina a
Timoteo è stata scritta prima che Marcione stesso nascesse!)
(Rif.***)
Una ipotesi abbastanza attendibile, ma da dimostrare, è quella che attribuisce le lettere paoline
all'opera di Marcione. (H. Detering-Der Gefaelschte Paulus-1995)
Recenti studi propendono oggi ad attribuire a Marcione l'invenzione del personaggio di Paolo di Tarso.
(Rif. 145)
E, per quello che è dato capire, gli eventi della vita di Paolo sono stati integrati, solo successivamente,
nel Nuovo Testamento ed i particolari sono stati derivati anche dalla vita di APOLLONIO DI TIANA, (detto il
"Nazareno").
L'intero gruppo dei documenti "paolini" costituirebbe dunque una rozza falsificazione. Nessuna lettera
può essere attribuita a questo "Paolo": si tratta unicamente di esercizi mal riusciti di pseudoepigrafia
basati sul presupposto che la maggior parte della gente "beve tutto" senza minimamente ragionare.
Lo storico Seneca era fratello di Gallio, proconsole di Acaia, precisamente nell'epoca in cui Paolo
avrebbe predicato in tali contrade. Malgrado Seneca abbia descritto minuziosamente gli avvenimenti del
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Già a partire dal secolo XIX, parecchi studiosi hanno iniziato a mettere in dubbio l'autenticità delle lettere
1 e 2 a Timoteo e la lettera a Tito sostenendo siano state scritte, a suo nome, da altri seguaci cristiani.
Quello che era stato aggiunto, di inedito, è il presunto titolo di "cittadino romano", nell'intento di rendere
il nuovo personaggio gradito ai potenti di Roma.
A confermare il sospetto che la figura di Paolo possa essere solo una mera invenzione, occorre chiarire
la figura di Apollonio di Tiana, nato il 13 Marzo del 2 (a.e.v.) a Tiana (Thyana), in
Cappadocia e morto vecchissimo, presumibilmente nel 102 (e.v.).
E' uno di quei personaggi eccezionali passato attraverso le più straordinarie esperienze
che, spesso, sconfinano nella leggenda e che molto fastidio hanno creato agli
"indottrinati" del cristianesimo "ufficiale". La prima storia della vita di Apollonio, filosofo
neopitagorico, venne scritta da Filostrato (c.a. 165-245 e.v.), molto tardi, nel 210 e.v., al tempo di Settimio
Severo, su commissione dell'imperatrice Giulia Domna e sulla base di precedenti racconti, tradizioni
orali e su appunti scritti dal suo discepolo Damis di Ninive; caso strano, Filostrato non fa nessuna
menzione di un qualsiasi Gesù Cristo che avrebbe dovuto essere un contemporaneo molto importante di
Apollonio, se non un rivale; anzi Filostrato attribuisce ad Apollonio alcuni presunti miracoli che
successivamente i Vangeli attribuiranno a Gesù.
Presente a Roma, Apollonio ne fu cacciato due volte, per ordine di Nerone e di Domiziano, che non
gradivano le sue predicazioni. In seguito, fu paragonato ad un "Cristo pagano", secondo quanto riferisce
Eusebio di Cesarea, nella sua "Storia Ecclesiastica"; Caracalla fece costruire un tempio in suo onore
mentre Alessandro Severo gli fece erigere una statua nella sua cappella privata.
Molti particolari della vita di Paolo coincidono con quelli della vita di Apollonio, compresi i percorsi dei
viaggi, che sono del tutto identici.
Il fatto stesso che si suppone Paolo nativo di Tarso si accorda con la circostanza che Apollonio ha
passato una parte della sua giovinezza, per motivi di studio, in questa città.
I viaggi successivi fatti ad Efeso, Atene, Corinto ed altre località della Grecia descrivono lo stesso
percorso attribuito ai viaggi di Paolo.
Come Paolo, Apollonio fu arrestato a Roma ed espulso per le sue idee; come Paolo, non ha mai predicato
ai giudei in Palestina ma solo ai gentili. Gli sono state attribuite un sacco di definizioni quali: gimnosofita,
buddista, bramano, nazareno, terapeuta, gnostico e mago.
Si isolò dal mondo all'eta' di 80 anni vivendo segretamente, presumibilmente ad Efeso, sino a 102 anni e,
come per Mosè, Gesù e Pitagora, la sua tomba non è mai esistita oppure non è mai stata trovata.
(Rif.710, 140, 711, 530, ***)
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N.B. - La tabella non prende in considerazione gli eventuali contributi alla formazione del neo-
cristianesimo dovuti ai movimenti Esseni, Zeloti, Terapeuti e Gnostici. Questo argomento è stato
sufficientemente trattato nella Parte VI - Inserto 23.
Inoltre, onde evitare un eccessivo appesantimento della trattazione, sono stati trascurati molti altri
"salvatori" del passato che in qualche misura hanno concorso alla formazione della favola cristiana.
Solo per memoria:
ADAD, ALCIDE, BALI, BEDDRU, BREMRILLAHM, CADMO, CRITE, FETA, FOHI, GANTAUT, HESUS, HIL,
INDRA, ISCHY, ISSIONE, JAO, ODINO, QUIRINO, SALIVAHANA, SAMMONOCADAM, TAT, TAUT, THOR,
VIRISHNA, XACA, XAMOLXIS, ecc, ecc.
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0120 - Annunciazione angelica Mt-Lc
Horo
Horo
Mitra
Krishna
Zoroastro
0130 - Concepimento verginale Mt-Mr-Lc-Gv Budda
Ercole
Prometeo
Dioniso
Attis
Adonis
0140 - Il fecondatore: lo Spirito Santo Mt-Mr-Lc-Gv Horo
Zoroastro
Prometeo
0150 - Visita di Maria ad Elisabetta Lc
.
0160 - Il dubbio di Giuseppe Mt
.
LA NASCITA . .
0170 - Censimento e viaggio a Betlemme Mt-Lc
Krishna
Horo
Mitra
Krishna
0180 - Data di nascita: 25 Dicembre Zoroastro
.
Ercole
Dioniso
Attis
Adonis
0190 - Localita': Betlemme Mt-Lc
Adonis
Horo
Mitra
0200 - Nascita avvenuta in una stalla/grotta (mangiatoia) Lc Krishna
Zoroastro
Dioniso
Adonis
0210 - Nascita avvenuta in una casa di Betlemme Mt
.
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0290 - Il riconoscimento della profetessa Anna Lc
.
I MAGI . .
0300 - I Magi guidati da un astro Mt
.
0310 - Arrivo dei Magi a Gerus./Convocazione di Erode Mt
.
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0465 - La verità Horo
. Mitra
0470 - La luce Horo
. Mitra
0475 - Il messia Horo
. Mitra
0480 - Pastore di Dio
. Mitra
0485 - Agnello di Dio
. .
Krishna
0490 - Il Verbo Zoroastro
.
Ercole
Prometeo
0495 - Figlio del Padre
. .
0500 - L'unto Horo
. Dioniso
0505 - Il Cristo Osiride
. Horo
0507 - Il re dei re Osiride
. Dioniso
0508 - Il redentore Mitra
. Krishna
Dioniso
0509 - Remissore dei peccati
. Dioniso
0510 - Liberatore
. Krishna
0511 - La resurrezione e la vita
. Osiride
0512 - Puro Spirito
. .
0513 - Il Logo Mitra
. Prometeo
0514 - Figlio del cielo
. .
GIOVANNI IL BATTISTA . .
0520 - Predicazioni e battesimi Mt-Mr-Lc-Gv
.
0525 - Polemiche di G.B. Lc
Horo
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0580 - Dispute degli apostoli sul battesimo Gv
.
0590 - Discorso della montagna Mt-Lc
Horo
0600 - Predicazione mediante parabole Mt-Mr-Lc-Gv Krishna
Budda
0605 - Predicazioni sulla venuta del regno di Dio Mt-Mr-Lc-Gv
.
0610 - Prima cacciata dei mercanti Gv
.
0620 - Preoccupazione dei parenti e loro disconoscimento Mt-Mr-Lc
.
0630 - La peccatrice Lc
.
0640 - Donne al seguito Lc
.
0645 - Potere agli apostoli di fare miracoli Mt-Mr-Lc
Krishna
0650 - La missione dei 12 Mt-Mr-Lc
.
0660 - Il pozzo di Giacobbe Gv
.
0670 - Predica ai Samaritani Gv
.
0680 - Maledizioni di varie città Mt
.
0690 - Il primato di Pietro Mt-Mr-Lc
.
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0815 - Miracoli / guarigioni di varia natura Mitra
. Krishna
Dioniso
Attis
0820 - Risanamento di paralitici
. .
0825 - Guarigioni a distanza
. .
0830 - Restituzione della vista ai ciechi Krishna
.
Zoroastro
0835 - Resurrezioni diverse
. Krishna
0840 - Resurrezione di Lazzaro
. Horo
0845 - Risanamento muti e sordomuti
. Krishna
0850 - Risanamento storpiature varie
. .
0855 - Camminata sulle acque Horo
. Budda
0860 - La tempesta sedata
. .
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Osiride
Horo
1020 - L'esecuzione/Crocifissione (in primavera) Mt-Mr-Lc-Gv Krishna
Zoroastro
Prometeo
Dioniso
Attis
1025 - La spartizione delle vesti Mt-Mr-Lc-Gv
Baal
Osiride
Mitra
1025 - Morte per l'espiazione dei peccati del mondo Mt-Mr-Lv-Gv Krishna
Ercole
Prometeo
Attis
1030 - Due ladroni in croce Mt-Mr Horo
Krishna
Baal
1040 - Decesso (Solstizio di primavera/Venerdi) Mt-Mr-Lc Mitra
Ercole
Adonis
Krishna
1045 - Eventi staordinari collegati alla morte Mt-Mr-Lc Prometeo
Budda
Osiride
Ercole
Attis
Adonis
1048 - Discesa negli Inferi Apocrifi Dioniso
Ercole
Horo
Osiride
Zoroastro
1050 - La sepoltura Mt-Mr-Lc-Gv Horo
Mitra
Baal
1055 - Il Graal (Giuseppe d'Arimatea) Apocrifi
Zoroastro
Osiride
Horo
Mitra
1060 - La resurrezione al terzo giorno e/o dopo tre giorni Mt-Mr-Lc-Gv Krishna
Ercole
Prometeo
Dioniso
Attis
Baal
1070 - Apparizioni dopo la resurrezione Mt-Mr-Lc-Gv
Baal
Osiride
1080 - Ascensione Mr-Lc Krishna
Zoroastro
Ercole
Baal
1085 - L'impronta del piede Apocrifi
.
ARGOMENTI COMPLEMENTARI . .
1090 - Il simbolo del pesce
. Horo
1100 - Il simbolo della croce
. Krishna
1110 - La madre con il bambino
. Horo
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1120 - L'agnello di Dio
. Horo
1130 - Simbologia del Buon Pastore
. .
1135 - Il concetto messianico
. Zoroastro
ISIDE - OSIRIDE
Tra le caratteristiche di questo culto si nota:
0330 - La venuta di Osiride fu annunciata da tre Uomini Saggi (che portano i nomi di quelle tre stelle
HORO
Passiamo ora al mito di HORO, considerato figlio di Osiride o anche una sua rinnovata incarnazione.
Horo ha in comune con la storia di Gesù i seguenti punti:
0090 - Il padre terreno di Horo si chiamava SEB (= Giuseppe)
0110 - La madre di Horo, Iside era detta ISIS-MERI, o anche MATA-MERI (Madre Maria)
0120 - L'angelo Thot annuncia ad Iside che dovrà concepire Horo
0130 - Iside ha concepito il figlio verginalmente,
0140 - per intervento del Santo Spirito
0180 - Horo è nato il 25 Dicembre
0200 - E' nato in una grotta e/o mangiatoia
0225 - La sua nascita è stata annunciata da una "stella d'oriente"
0240 - Dopo la nascita Horo viene adorato dai pastori
0330 - La sua nascita è stata assitita da tre "uomini saggi"
0340 - I tre uomini saggi (Magi) gli offrono dei doni
0400 - All'età di 12 anni Horo insegna nel tempio di Ptah
0410 - Horo scompare dalla circolazione per 18 anni (dai 12 ai 30)
Horo era definito dai suoi seguaci come:
0415 - Figlio unto di Dio
0420 - Figlio dell'uomo
0445 - Il Buon Pastore
0460 - La via
0465 - La verità
0470 - La luce
0475 - Il messia
0500 - L'unto
0505 - Il KRST (il Cristo)
......... - Fanciullo divino
......... - Iusa: il figlio prediletto
......... - PTAH (il padre)
0520 - Horo è stato battezzato sulle rive del fiume Eridanus/Iarutana(Giordano) da "ANUP il Battista"
(Giovanni)
0530 - Horo ha ricevuto il battesimo a 30 anni
0540 - Anup il Battista è stato in seguito decapitato
0550 - Ha combattuto nel deserto per 40 giorni contro il demonio SET (Sata/Satana)
0570 - Horo aveva 12 discepoli
0590 - Horo pronunciò un sermone su di un Monte ed i suoi seguaci raccolsero le sue parole e le
tramandarono ai posteri come "I detti di Iusa"
ADONIS
I punti in comune con il mito cristiano sono:
0110 - La madre si chiamava Myrrha (Mylitta)
0115 - Myrrha era una vergine consacrata al Tempio, identificata poi come Maria dai primi cristiani
0130 - Il concepimento è stato verginale
0180 - Adonis è nato il 25 Dicembre
......... - Adonis era chiamato:
0430 - Salvatore
......... - Guaritore
......... - Pastore celeste
1040 - Adonis è morto nel solstizio di primavera
1048 - Dopo la morte Adonis è disceso nell'inferno
......... - Adonis moriva e risorgeva nuovamente in cicli periodici, come gli dei della vegetazione e della
fertilità. E' stato assimilato al dio Sole che ugualmente moriva e rinasceva in cielo secondo il ciclo
delle stagioni.
BAAL
Punti in comune con il culto cristiano:
0990 - Baal è stato fatto prigioniero
1000 - E' stato condotto in una aula di giustizia
1005 - E' stato tormentato e schernito dalla plebe
1015 - E' stato trascinato su di una altura
1025 - I suoi vestiti sono stati divisi tra i suoi aguzzini
1030 - E' stato condannato con altri due prigionieri
......... - Dopo la sua morte la plebe si abbandona ad eccessi
1060 - Baal è resuscitato e la pietra tombale è scivolata via dal sepolcro per divino intervento
1070 - Dopo la resurrezione è stato visto da alcune pie donne e da altri suoi seguaci.
MITRA
Mitra ha in comune con Gesù i seguenti particolari:
0130 - Mitra è nato da una vergine
0180 - E' nato il 25 Dicembre
0200 - E' nato in una grotta, riscaldato da un toro
KRISNA
Quella che segue è una lista parziale delle analogie tra il mito di Krihsna e quello di Gesù:
0100 - Il padre terreno di Krishna era un carpentiere che si era recato in città, a pagare certe tasse,
mentre Krishna nasceva
0110 - La madre di Krishna era Devaki (la Divina)
0130 - Il concepimento di Devaki è stato di tipo verginale
0180 - Krishna è nato il 25 Dicembre
0200 - E' nato in una grotta del monte Meru
0225 - La sua nascita è stata annunciata da una "Stella d'Oriente"
0230 - Hanno assistito alla nascita angeli
0240 - e pastori
0330 - Erano presenti alla nascita tre Uomini Saggi
0340 - I tre Uomini Saggi gli hanno donato delle spezie
0370 - Krisna fu perseguitato da un tiranno, il re Kansa
0390 - Il re Kansa ordinò la morte di migliaia di bambini, con l'intento di eliminare anche Krishna
......... - Krishna è stato nascosto sulle rive di un fiume in un canestro di paglia e poi raccolto da
un'altra donna (qualcosa di simile alla vicenda di Mosè)
Krishna fu chiamato:
0415 - Figlio di Dio
0417 - Nostro Signore
0427 - Primigenito
0430 - Salvatore
0490 - Verbo universale
ZOROASTRO
Il contributo che il culto di Zoroastro ha dato al cristianesimo è imponente:
0130 - Zoroastro è nato da una vergine
0140 - L'immacolata concezione è avvenuta per mezzo di un "raggio della Divina Ragione"
0180 - Zoroastro è nato il 25 Dicembre (a Battra, in Persia)
0200 - Il parto è avvenuto in una grotta
0225 - La nascita era stata preannunciata da manifestazioni astrali (Stella d'oriente)
0240 - Dopo la nascita è stato visitato da pastori che gli hanno recato dei doni
0400 - Nell'infanzia stupì molti uomini saggi con la sua grande intelligenza
0490 - I suoi seguaci lo consideravano il "Verbo fatto Uomo"
0530 - E' stato battezzato a 30 anni sulle rive di un fiume
0550 - E' stato tentato nel deserto da un demonio
0805 - Zoroastro esorcizzò i demoni
0830 - Restituì la vista ad un cieco
0980 - Il suo culto comprendeva l'Eucaristia
1020 - Zoroastro fu ucciso
1048 - Dopo la morte discese negli Inferi
1080 - Dopo la morte ascese in cielo su di un "cocchio solare"
1135 - Il culto comprende il concetto messianico di Regno di Giustizia (Regno di Dio)
1145 - Il culto riconosce l'immortalità dell'anima
BUDDA
La figura del Budda ha alcune caratteristiche in comune con quella di Gesù:
0110 - La madre si chiama Maya (Mayadevi)
0130 - E' stata fecondata in sogno da un elefante bianco a sei zanne
0225 - Alla sua nascita è apparsa una miracolosa luce celeste
Budda è stato definito con i seguenti appellativi:
0417 - Il Signore
0422 - Maestro
0430 - Salvatore
0435 - Discendente da stirpe reale
0440 - Dispensatore del Verbo
0445 - Il Buon Pastore
0450 - Salvatore del Mondo
......... - Ed ancora: Dio degli Dei, Padre del Mondo, Reggitore Onnisciente ed Onnipotente,
Essere Supremo, L'eterno Uno, Prediletto portatore, Il Falegname, Infinito e Sempiterno,
Lavandaio del Mondo, l'Alfa e l'Omega.
0550 - E' stato tentato dal demone Mara
0855 - Ha camminato sulle acque di un fiume (presso Uruvilva-India)
1045 - Alla sua morte un terremoto avrebbe scosso tutta la terra
ERCOLE
Le analogie tra il mito cristiano e quello di Ercole non sono poche:
0110 - La madre di Ercole era la fanciulla Alcmena
0130 - Il concepimento è stato verginale e per opera di Zeus
0180 - Ercole è nato il 25 Dicembre
Ercole veniva indicato come:
0425 - L'unigenito
0435 - Discendente di stirpe reale
0455 - Luce del mondo
0490 - Verbo Universale
......... - Principe della pace
......... - Sole della giustizia
PROMETEO
Il mito di Prometeo ha un certo numero di somiglianze con quello di Gesù:
0110 - La madre di Prometeo era Danae
0130 - Il concepimento è stato verginale
0140 - La fecondazione è avvenuta mediante una pioggia d'oro
Prometeo era considerato:
0490 - Il Verbo
0513 - Il Logo del mondo
1020 - Prometeo ha sofferto ed è morto su di una croce
1025 - Prometeo era disceso dal cielo in terra nella veste di un dio incarnato per salvare il genere
umano
1045 - Quando è morto in croce il sole si è oscurato
1060 - Prometeo è risorto dalla tomba
1150 - Prometeo ebbe un amico molto amato: Petraeus (Pietro), un pescatore, che poi lo abbandonò.
DIONISO / BACCO
In comune con Gesù troviamo:
0130 - E' nato dalla vergine Semele e da Zeus
0180 - E' nato il 25 Dicembre
0200 - Dopo la nascita è stato deposto in una mangiatoia
Tra le varie definizioni che gli sono state attribuite troviamo:
0425 - Figlio unigenito
0430 - Salvatore
0500 - L'Unto
0507 - Re dei re
0508 - Il Redentore
0509 - Remissore dei peccati
......... - ed ancora: Dio degli dei, l'Alfa e l'Omega.
0815 - Come predicatore itinerante fece parecchi miracoli
0865 - Trasformava l'acqua in vino (era il Dio del vino!)
0900 - Era considerato un re consacrato (unto)
0910 - Cavalcò un asino in una processione trionfale
0980 - Dopo la sua morte il suo corpo veniva virtualmente mangiato durante un rituale eucaristico di
fecondità e di purificazione
1020 - Il suo titolo sacrificale di Dendrita o Giovane uomo dell'albero lascia indendere che sia stato
impiccato o crocifisso ad un albero (Secondo alcune tradizioni ucciso dai Titani?)
1048 - Dopo la sua morte è disceso nell'Ade
1060 - Dioniso è tornato in vita il 25 Marzo (solstizio di primavera), resuscitato da Zeus
......... - Veniva simboleggiato con il montone o l'agnello
ATTIS
La storia di Attis e quella di Gesù hanno in comune le seguenti caratteristiche:
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LEGENDA:
a - Cortile d'Israele
b - Cortile dei Sacerdoti
c - Altare
d - Vestibolo
e - Santo (Ekal)
f - Santo dei Santi (Debir)
g - Atrio delle Donne
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HOMEPAGE CATALOGO
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