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A CURA DI EDOARDO PIVA
THE FIFTH OF
THE FIFTH
Rotazione settoriale
Il Dollaro
Sintesi e Conclusioni
Il grafico mostra l'indice S&P 500 in un trading range in atto da 10-12 anni. Con il
passare del 2010 e del 1° trimestre 2011, l'indice si è spostato sopra il livello mediano
di questa formazione ultra-decennale. Guardando il grafico nel suo complesso, c'è
stato un aumento dai minimi del 1991 ai massimi del 2000, quindi questo esteso
trading range.
Del resto, il clima generale e analisi di altro tipo che tratteremo dopo, non sono certo
incoraggianti, ed una figura ABC di continuazione rialzista mi sembrerebbe
totalmente scollegata dal momento storico.
Allo stato attuale tutte e quattro le Onde A,B,C e D hanno guadagnato o perso oltre il
50%. Il che significa 4 movimenti di rilevante entità in 10 anni; ciò nonostante
l’S&P500 continua a scambiare sotto ai massimi del 2000.
Da quello che so, gli Assunti alla base delle Elliott Wave, sono soltanto tre:
1) L’Onda 3 non può essere l’onda impulso più breve;
2) L’Onda 2 con può spingersi al di sotto del punto d’inizio dell’Onda 1;
3) L’onda 4 non può spingersi al di sotto del culmine dell’Onda 1;
In realtà, ritengo che la Quinta Onda, possa non aver trovato una reale interruzione,
durante la debolezza della seconda metà di Maggio; il che mi porta a considerare un
ulteriore spazio di crescita, come indicato dall’ obiettivo di reversal ribassista in
Onda D, attorno a 1.500 punti S&P500.
Ma a quel punto, temo che ci si possa aspettare una drammatica onda E a rompere i
minimi di Marzo 2009.
Una lettura tanto drammatica, è comunque coerente alla dinamica d’innesco comune
a tutte e tre le correzioni del passato decennio.
S’è sempre trattato di un problema di eccessivo debito, non più contenibile dalla
garanzie sin a quel punto utilizzate; quindi spostato sotto a garanzie ritenute più
sicure. Il problema che a questo punto, di più sicuro dei Governi, ci potrebbero essere
solo alcuni Organismi Sovrannazionali.
Al di là degli effetti inizialmente deflazionistici di un default Governativo (qualunque
forma questo assumesse) per ragioni prevalentemente di velocità e quantità di
moneta; è certo il fatto che sotto pressione questa volta è tutta la struttura del debito,
e non solo alcuni spreads. Quindi, Commodity in picchiata, ed Equity pure. Magari
con tassi in rialzo per presa di rischio. Quindi, Capital Structure completamente da
riprezzare, ed Equity ancora giù, fino a che gli squilibri non trovassero sfogo su
dinamiche totalmente valutarie, generalmente d’evaporazione per eccesso di moneta.
Quindi shock inflativo, salvo più attente riflessioni circa il livello dei salari.
Rotazione settoriale
Venerdì 13 maggio il
Finance SPDR (XLF) ha
mostrato debolezza relativa
testando nuovamente i
minimi 2011. Ogni eventuale
discesa sotto a tale minimo
segnerebbe un Triple
Bottom Breakdown su di un
grafico Point & Figure,
eccellente nel determinare i
livelli di supporto e di
resistenza.
Lo stesso grafico aveva già
indicato un Quadruple
Bottom Breakdown in
marzo, ed un Triangle
Breakdown in maggio.
Con l’attuale declino, stanno venendo testati i minimi di Marzo – Aprile; una rottura
al di sotto di tali minimi, segnerebbe l’ennesimo segnale ribassista, senza considerare
che nuovi minimi assoluti nella seconda metà dell’anno, segnalano correzioni serie.
Leggendo l’attuale
dinamica su di un grafico a
barre, si può notare come
la rottura della resistenza
faccia slittare il livello di
supporto attorno a 15.
Che peraltro identifica
un’area compresa tra il
ritracciamento 50% ed il
61,8% della salita percorsa
tra Agosto e Febbraio.
La linea di tendenza rosa che risale alla primavera scorsa entra in gioco anche intorno
a 22. Il che rende il livello 22 una formidabile resistenza a qualsiasi ulteriore rally sul
dollaro, e suggerisce che il recente rimbalzo potrebbe rivelarsi di breve durata.
Tali vincoli ad ulteriori rally sul dollaro, dovrebbero costituire delle buone notizie per
le materie prime e, molto probabilmente, per le azioni globali, verso le quali,
attualmente le correlazioni sono negative… Ma tutto ciò, per quanto?
Riprendo qui l’ultimo post caricato sul blog, lo scorso 24 aprile: La nuova gamba
ribassista del dollaro, che guardava la valuta su di un più ampio orizzonte.
… La formazione
triangolare è ribassista
per il dollaro ... si sta
formando un triangolo
ribassista sul grafico
mensile del Dollar Index
americano. Il grafico 1 è la
versione aggiornata di tale
triangolo e mostra le due
trendlines convergenti che
si stanno formando dalla
fine del 2008.
Stando così le cose, la continuata debolezza del dollaro dovrebbe dare una
spinta aggiuntiva ai titoli esterim, il che potrebbe sembrar negare in parte le
precedenti considerazioni sull’equity. In sostanza credo che in ballo vi sia
una questione di timing, che come tale è di difficile prevedibilità. Ci
torneremo nel pargrafo “sintesi e conclusioni”.
È interessante notare che dal 2008, la formazione laterale sul RATIO assomiglia ad
un triangolo segnato da due trendlines convergenti (il che coincide con un simile
modello nel Dollar Index). Tranne che il triangolo sul EAFE/SPX è rialzista mentre
quello sul USD è ribassista. Questo suggerisce che un'ulteriore importante gamba
ribassista nel dollaro potrebbe spingere il FOREIGN/US RATIO in alto, verso il suo
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picco del 2008.
Anche questo
grafico dimostra
che a confrontare il
rapporto tra l’EAFE
iShares e l'indice
S&P500 (linea
nera) rispetto al
trend del Dollar
Index (linea verde),
negli ultimi due anni
le azioni estere
hannl fatto meglio di
quelle USA durante
la debolezza della
valuta.
Il grafico mostra che il rapporto nero tende a salire (favorendo azioni estere),
quando la linea verde dollaro è debole. In basso alla destra del grafico tuttavia, è
possibile vedere il rapporto stranieri / USA caduta nel mese di maggio come il
dollaro è rimbalzato (vedi frecce). Questo spiega perché i titoli esteri sono diminuiti
maggiormente degli Americani. Il che, fa ipotizzare inoltre, che il destino delle
azioni estere può anch’essere determinato dall’andamento del biglietto verde.
Questo è particolarmente vero per i mercati emergenti, che stanno testando
importanti livelli di supporto a lungo termine.
“When the note and bond sales are settled on May 16, they will exhaust the
government's remaining borrowing capacity under the $14.3 trillion statutory debt limit.
This will require the government to employ emergency measures to continue borrowing,
but these will only be sufficient until Aug. 2, according to Treasury projections. The
measures include dipping into two federal employee pension funds”.
E se nel breve, sul GovBond siamo in deciso ipercomprato, nel medio la lettura
cambia. Una volta che il dollaro dovesse esaurire la sua fase ribassista con target a
63 DX Dollar Index, potremmo vedere una presa di forza che potrebbe coincidere
con l’amplificazione della temuta Onda E su Equity e Commodity.
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A quel punto le mani forti avrebbero certamente interamente servito le attuali
prospettive inflazionistiche, ed un buon posto dove ripararsi potrebbe essere
nuovamente il dollaro ed il Fix con media duration, tipo inverno 2008-2009, quando
con un ETF 3-5y governativo, riusciva a lavorare bene la caduta dei tassi.
Però, il mio dubbio questa volta è che i tassi, non gli spreads ma i tassi, nonostante un
generalizzato rallentamento della velocità di moneta connessa a qualche shock su
qualche debito governativo, non picchino come l’ultima volta, ma si muovano a
rialzo per presa di rischio.
Quindi, sia per l’antipatia di fondo che nutro per il debito, sia per la scarsa chiarezza
circa la possibile dinamica dei tassi, questa volta riterrei più prudente cavalcare
l’eventuale Onda E, si col dollaro, ma soprattutto comprando volatilità sin d’ora.
Parafraso di seguito Francesco Caruso, in un suo post del 23/05/2011: La zona morta
Una nota sulla volatilità. Sento dire che è alta: balle, è l’assenza di trend che la fa sembrare alta. In verità
non è mai stata cosi’ bassa dal 2007: sintomo che nei prossimi mesi ha fortissime probabilità di salire.
Intanto i bonds, avvantaggiati dall’incertezza regnante e dalle speranze di un QE3 (fondate, se la FED
prosegue coerentemente nella sua suicida politica di difesa a oltranza), recuperano. In sintesi: improponibile
un ritorno sui massimi fino a che Dax e S&P resteranno sotto ai massimi dell’ultima settimana, 7400 Dax e
1345 S&P. A breve ci sono molte piu’ probabilità di vedere un test dei supporti tattici e strategici. S&P vicino
a un supporto quantitativo di lungo nel suo ratio con l’oro (vedi post precedenti): e questa sarebbe una
banderilla letale per il toro.
Siamo nel terzo anno del ciclo presidenziale, e è abitudine che s’incontri un minimo
significativo nel mese di Maggio, con il mercato che poi continua a crescere.
Ad ogni modo, minimi assoluti nella seconda metà dell’anno, non portano nulla di
buono. Ora, in giugno la Fed ha schedulato la fine del QE2, personalmente sposo la
tesi di coloro i quali non vedono alcuna buona ragione perché il mercato continui a
spingere nella seconda metà dell’anno, privo di una qualche forma di doping.
Vista la personale passione per ogni forma di ratio tra prezzi dell’oro e ogni
altra asset class, lasciatemi riportare l’ennesima considerazione di Francesco
Caruso:
Sintesi e Conclusioni
Partendo dalla chiara figura di continuazione ribassista sul USD, e dagli
obiettivi da questa indicati (63 DX Dollar Index), mi sono guardato i grafici di
Equity e di Oro. Credo che dopo la metà di luglio, tutti e tre potrebbero
affrontare dei seri reversal.
Certamente in meccanismo
potrebbe innescarsi su di una
dinamica di rimpatrio forzato
di capitali, in concomitanza
con la caduta dell’Equity
eccessivamente indebitato.
Una simile lentezza sembra già venir scontata dall’Equity; ma quanto possa
durare nessuno lo sa. Occhio all’andamento del USD
Asset strategico
A prescindere da quella che sarà la velocità d’esaurimento del ciclo, rimango
dell’idea di comprare metalli preziosi fisici e Mining Stock sulle debolezze,
evitando ogni forma di possesso cartaceo (futures ed etf).
Eventualmente per chi non dovesse digerire la volatilità, potrebbe valer la
pena cavalcare alcune dinamiche valutarie tramite titoli di stato dei paesi
creditori e/o eventualmente in surplus commerciale (ma meglio i creditori =
Norvegia).
Hedging Tattico
Ho già scaricato gran parte degli utili e tutte le small mines stocks.
Mantengo interamente ed accresco l’asset fisco.
Compro volatilità in dollari Usa.
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I contenuti di questo report sono tradotti o prodotti da Edoardo Piva. Pur ponendo la massima cura nelle
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