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CURIOSITÀ' GEOLOGICHE IN PUGLIA

UN VASTO DEPOSITO DI CONCHIGLIE FOSSILI A NOVOLI


Nelle mutazioni geologiche del nostro globo, il Periodo Pliocenico che
precedette l'Epoca Quaternaria — la quale secondo gli studiosi si innesta all'e-
poca presente — è contraddistinta in Italia, come in qualche altra parte del
Continente Europeo, da prolungate oscillazioni della crosta terrestre dovute al
raffreddamento e consolidamento del globo medesimo.
Queste perturbazioni determinarono la formazione del Piano Astiano,
cioè di quei banchi di sabbioni compatti volgarmente denominati nel Leccese
tufi » costituiti da arene marine miste a frammenti di roccia calcarea, fra
cui si riscontrano resti di piante e di animali sia terrestri che marini.
Appunto i sedimenti del Pliocene sono i più ricchi ed i più caratteristici
del nostro paese.
Fra i maggiormente noti si annoverano, per quanto , concerne la fauna
terrestre, i depositi raccolti nel secolo scorso in Val d'Arno, nei quali sono
rappresentate le più grandi specie animali vissute in quell'epoca remota: cioè

NOVOLI - Particolare della stratificazione del deposito conchiglifero nella cava dei.
« tuti » del comprensorio « La Corte » di proprietà Romano. (fot. Giuseppe Palumbo)

il Mastodonte, gli Elefanti, i Rinoceronti, gli Ippopotami, e financo le Scim-


mi9; quelli della Val Padana costituiti da avanzi di Elefanti, da Buoi gi-
ganti e da Cervi; quelli ancora del. Mastodonte scoperto a Torino nel 1858.

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Per la fauna marina sono citati, sempre nella Penisola Italiana, la « Baie-
noptera Cuvieri », i due Delfini ed alcuni avanzi di un'altra Balena; trovati
tutti nel 1804 sui monti piacentini.
Ma. un altro rinvenimento, sia pure di natura un pò diversa, conferma
che l'Italia è il paese classico delle formazioni marine del Terziario; ed è pro-
priamente quello — si può dire ignoto ai cultori della geologia ----- avutosi nel
1951 a Novol i comune del Leccese ad 11 chilometri dal capoluogo provinciale.
Ebbe la ventura di effettuare questo ritrovamento il cav. Donato Romano,
costruttore edile ed industriale di larghe vedute, nel comprensorio agricolo
di sua proprietà denominato « La Corte » sito a 500 metri dall'abitato verso est.
Egli — che è fra l'altro un appassionato dei fenomeni geologici ed idrogra-
fici — operando in una cava di « tufi » per uso edilizio rinvenne alla profon-
dità di 2 metri dal livello del suolo un mantello di conchiglie fossili di varia
specie avente lo spessore di circa 50 centimetri e la estensione di mq. 1200,
estensione eguale cioè all'ampiezza dell'intera cava che è costituita da un
rettangolo di m. 40 X 30.
Bisogna aggiungere che il cospicuo deposito prosegue nel sottosuolo dai
lati a nord, ad est e ad ovest (come si desume agevolmente dalla stratifica-
zione che presenta la roccia lungo le sezioni dei lati medesimi) e che, inoltre,
esso risultò costituito, non da un unico strato di materiale fossile, ma da
due strati saltuariamente saldati in modo lieve l'uno all'altro da un impasto
di sabbia marina mista a carbonato di calcio e di magnesio.
Il sedimento, che non presentava la compattezza ed omogeneità del « tufo »
da costruzione, avrebbe dovuto praticamente essere scartato; ma il Romano,
con encomiabile proposito, volle tagliarlo egualmente in blocchi di forma
parallelepipeda. per conservarlo all'osservazione degli scienziati. Ed a questo
scopo appunto in parte lo ha impiegato nella rivestitura di canali irrigui lì
nello stesso suo podere, in cippi di delimitazione di stradoni e vialetti, in
parte ne dispone tuttavia ai tini della edificazione di una artistica edicola.
Questo materiale scientifico di una vastità davvero imponente fu nel
1953 fatto vedere allo speleologo prof. Franco Anelli (già direttore delle grot-
te di Postumia ed. ora direttore di quelle non meno interessanti di Castellana
nella vicina Provincia di Bari) nell'occasione di una sua visita a Novoli,
per prendere cognizione — nello stesso comprensorio « La Corte » — della.
Grotta Lago che costituisce, a sua volta, un fenomeno pseudo-carsico di un
certo rilievo. (1)
E cade opportuno dire qui che, se si considera che a non più di due
chilometri (la questo sito furono rin.venuti verso la fine del secolo scorso gli im-
portantissimi giacimenti della Gora Ossifera di Carda.mone che dettero resti
nella maggior parte ottimamente conservati di una fauna del Quaternario (2),
si deve conchiudere che Novoli costituisce una zona di primo piano nello
studio della geologia in genere.
Per tornare ai giacimenti di conchiglie fossili del tenimento « La Corte »,

(1) Intorno alla Grotta Lago e ad altre cavità che si aprono nel tufaceo di Novoli leg.
Bere quanto ha scritto Mario Moscardino nella sua memoria Paletnologia e Speleologia in.
Terra d'Otranto pubblicata in « Nuovo Annuario di Terra d'Otranto » vol. P, Lecce 1957,
(2,) 1 reperti paletnologici della Gora Ossifera di Cardamone, messi a suo tempo mira-
colosamente in salvo, sono stati di recente riordinati in apposite teche nei locali dell'Isti-
tuto Tecnico Oronzo Gabriele Costa di Lecce..

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diremo, - riferendoci alla sua genesi 7 che secondo Federico Sacco la grande esteri-
sipne del Pliocene Astiano nella Penisola Salentina dimostra che il mare si
conservò con le forme dell'opposto litorale dàlmato sino alla fine del Perio-
do Plipcenico, vai quanto dire sino a quando non si verificò il grande mo-
vimento orogenetico positivo che chiuse l'Era Terziaria facendo emergere
Tosi completamente la Puglia.
Ecco intanto quali sono le principali specie di lamellibranchi riscontra-
bili }sei « tufi » di questi siti.
Arca Arca tetragona, Chama griphina, Chama gryphoides,
Cardium echinatu',n, Cardita aculeata, Cardita solcata, Cardita trapezia,
Cardium mucrOnatum, Cardium tuberculatum, Cyprina islandica, Cytheraea
chione, Isocardia cor, Lucina borealis, Mytilus sp., Mia truncata, Ostrea
cochlear, Ostrea cristata, Ostrea digitalina, Ostrea lamellosa, Panopaea
Faujasii, Pecten Alessii, Pecten Iacobaeus, Pecten inflexus, Pecten latissi-
mus, Pecten opercularis, Pecten scabrellus, Pecten varius, Pectunculus
glycimeris, Venus verrucosa.
1+4 da segnalare, a titolo di curiosità, che quasi nessuno di questi tipi di
conchiglie risulta al giorno d'oggi estinto.
Testo e fotografie di GIUSEPPE PALUMBO

NOVOLI - Blocchi di roccia pliocenica formata da un fitto strato di lamellibranchi


mantenuti insieme da un leggiero strato di sabbia. (fot. Giuseppe Palumbo),

Opere consultate per le notizie di indole generale.


LUIGI FIGUIER; — La terra prima del Diluvio, Milano, Fratelli Treves Edi-
tori, 1884.
FEDERICO SACCO; La Puglia. Schema geologico, in « Bollettino della Società
Geografica Italiana » XXX, Roma, 1911.
COSIMO DE GIORGI; Descrizione geologica ed idrografica della Provincia di
Lecce, Lecce, B. Tipografia Editrice Salentina Fratelli Spacciante, 1922..,
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