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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI FIRENZE

FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE


CORSO DI LAUREA IN TEORIE DELLA COMUNICAZIONE

L A FAN FICTION NELLA CULTURA CONVERGENTE

RELATORE
Prof. Virginio Sala

CANDIDATO
Olivia Guardi

(a.a. 2009-2010)
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

Indice  
INTRODUZIONE.................................................................................................................4  
FAN FICTION… ..................................................................................................................8  
UN  PO’  DI  STORIA .......................................................................................................................... 8  
FAN  FICTION:  COS’È....................................................................................................................16  
Fan  fiction,  fan  movies,  fan  vid,  fan  art,  fan  craft,  fan  game  e  altro…........... 18  
Categorie,  generi,  tipi,  rating:  l’header....................................................................... 22  
Chi  scrive  fan  fiction?.......................................................................................................... 33  
A COSA SERVE LA FAN FICTION? .............................................................................40  
SFOGO  PER  LE  FRUSTRAZIONI  DELLA  VITA .............................................................................40  
Il  genere  slash ........................................................................................................................ 43  
SCUOLA  DI  SCRITTURA  E  DI  DEMOCRAZIA...............................................................................51  
Ipotizzando  un  uso  didattico  della  fan  fiction ......................................................... 51  
Leggere  e  scrivere  fan  fiction .......................................................................................... 57  
Leggere:  beta-­‐lettura  e  recensioni ....................................................................................................... 57  
Scrivere ............................................................................................................................................................ 64  
Un  racconto  derivato ................................................................................................................................. 71  
“In  difesa  della  spazzatura”..................................................................................................................... 77  
Sviluppare  intelligenza  collettiva ................................................................................. 81  
DIVENTARE  AUTORI  O  PROMUOVERE  AUTORI .......................................................................84  
FAN WRITER E CORPORATE ......................................................................................88  
CIRCOLARITÀ  CULTURALE .........................................................................................................89  
MARKETING  E  COPYRIGHT ........................................................................................................91  
Tra  guerra  e  pace… ............................................................................................................. 93  
Problemi  morali ........................................................................................................................................ 112  
POTENZIALITÀ  INESPRESSE ...................................................................................................119  
CONCLUSIONI................................................................................................................129  
RINGRAZIAMENTI .......................................................................................................131  
APPENDICE .....................................................................................................................133  
FAZI  EDITORE  E  I  FAN .............................................................................................................133  
AMMINISTRARE  UN  ARCHIVIO  DI  FAN  FICTION ...................................................................139  
ESSERE  UNA  FAN  WRITER  E  PUBBLICARE  UNA  FAN  FICTION ...........................................150  
AMMINISTRARE  UN  FAN  SITE  RICONOSCIUTO .....................................................................159  
GLOSSARIO.....................................................................................................................165  
BIBLIOGRAFIA ..............................................................................................................177  
SITOGRAFIA ...................................................................................................................179  

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La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

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La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

Introduzione  
La fan fiction nella cultura convergente, il titolo che ho scelto,
richiama esplicitamente Henry Jenkins, l’autore che ha
maggiormente ispirato le mie riflessioni. Jenkins, che ha scritto,
appunto, un testo intitolato Cultura Convergente1, sottolinea come
sia esploso un bisogno di raccontare, informare, sabotare, divertire
attraverso nuove forme, fatte di immagine, suono, testo, relazione.
Il mondo del marketing ha inizialmente tentato di prendere il
controllo di questa tendenza, ma ha incontrato forti resistenze da
parte di quei “consumatori” che, trovandosi ad avere i mezzi più
adatti, non sono più disposti ad essere passivi.
Il fenomeno delle fan fiction viene a collocarsi in questo scenario:
gli appassionati di libri, film, fumetti, videogiochi decidono di
ampliare gli orizzonti delle storie amate, delineando nuove chiavi di
lettura e condividendo le proprie fantasie con altri fan.
I fan writer sono cresciuti notevolmente in numero negli ultimi
anni, tuttavia sono ancora pochi quelli che conoscono veramente
l’argomento e la letteratura in proposito non è abbondante né
aggiornata.
Per prima cosa ho deciso di chiarire cos’è la fan fiction, portando
un po’ di ordine nella frammentazione di informazioni reperibili in
proposito. Successivamente mi sono chiesta quali fossero le
motivazioni che spingono tante persone ad impegnarsi
assiduamente in quest’attività che, per quanto sempre più spesso
tollerata, risulta formalmente illegale. Infine, mi sono concentrata
su quanto e come la scrittura e diffusione di fan fiction possa essere
utile o, viceversa, dannosa per i detentori dei diritti di copyright e
per la società nel suo complesso.

1
Jenkins, Henry. Convergence culture : where old and new media collide. New York: New
York University Press, 2006. In Italia Cultura convergente. Milano: Apogeo, 2007.
4
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

In particolare ho voluto far convergere il discorso sul rapporto tra


case editrici italiane e i fan, scrittori o lettori di fan fiction.
Dato che la mia conoscenza dell’argomento era piuttosto
superficiale, ho cominciato leggendo tutto ciò che mi capitava
sull’argomento e iscrivendomi ai principali siti aggregatori di fan
fiction. Ho fatto domande nei forum e trovato ampia disponibilità a
fornire chiarimenti e suggerimenti.
Quando ho incontrato casi che mi sembravano più interessanti ho
organizzato delle interviste, svolte, in stile web 2.0., una via
cellulare, altre via email, una persino via msn.
Nel giudicare attendibili gli articoli consultati su web, mi sono
basata sulla credibilità dell’autore o del curatore, nel caso di riviste
online e wiki, spesso aca-fan cioè fan che riflettono sul mondo dei
fan con l’ottica accademica, in quanto docenti o ricercatori.
Talvolta ho considerato attendibili alcuni articoli in quanto citati da
autori attendibili secondo il criterio precedente (Jenkins è stata una
copiosa fonte di spunti anche da questo punto di vista).
Infine ho spesso citato gli stessi fan, allineandomi alla metodologia
utilizzata nella maggior parte dei testi disponibili, ritenendo che,
per certi aspetti, nessuno conosca la materia meglio di chi vive il
fenomeno dall’interno da quattro, cinque, dieci e talvota anche più
anni.

Il fenomeno si è rivelato di ampio, sfaccettato e radicato nel tempo:


un interessantissimo territorio che il marketing editoriale ha appena
cominciato a esplorare.

5
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

Avvertenza: tutti i link presenti in nota, se non altrimenti


specificato, risultano ancora consultabili il giorno 11 gennaio 2011.  

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La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

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La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

Fan  Fiction…  

Un  po’  di  storia  

Si definisce fanfiction l’insieme delle narrazioni prodotte da utenti o


narratori indipendenti, in modo informale o non-ufficiale,
reinventando o alterando storie pre-esistenti desunte da serie
televisive, fumetti, cartoon, film per il cinema, videogames ecc. 2.

La fan fiction deriva dalla science fiction, sviluppatasi negli anni


Venti e dedicata a un unico genere, la fantascienza. Si parla di
science fiction fandom, contro alla, oggi più diffusa, media fandom
(intendendo con fandom una comunità di fan). La science fiction
fandom era prevalentemente maschile e produceva soprattutto saggi
o racconti originali che prendevano in prestito elementi generici
della fantascienza, ma non caratteri o elementi specifici3.
Possiamo dire che la media fandom emerse dalla science fiction
fandom intorno al 19664.
Molti attribuiscono la responsabilità del passaggio all’uscita di Star
Trek5 (1966-1969), una serie televisiva innovativa, prodotta da
Gene Roddenberry, che ebbe grande successo e attrasse molte
donne. Altri anticipano appena la data e parlano di un’altra serie,
Man from U.N.C.L.E.6 (1964-1968). Tuttavia la serie che ebbe

2
Giovagnoli, Max. Crossmedia : le nuove narrazioni. Milano: Apogeo, 2009. pg. 111
3
Jenkins, Henry. Fan, blogger e videogamers : l'emergere delle culture partecipative
nell'era digitale. Milano: FrancoAngeli, 2008, pg. 40. Vedi anche la voce Science fiction
fandom su Fanlore http://fanlore.org/wiki/Science_fiction_fandom
4
Gran parte di quel che segue è tratto da Coppa, Francesca. A Brief History of Media
Fandom, in Hellekson, Karen, e Kristina Busse. Fan fiction and fan communities in the age
of the Internet : new essays. Jefferson N.C.: McFarland & Co., 2006, pg. 41-59
5
Star Trek narra delle vicende degli umani del futuro, appartenenti a una Federazione Unita
dei Pianeti che riunisce sotto un unico governo numerosi popoli di sistemi stellari diversi, e
delle loro avventure nell'esplorazione del cosmo, alla ricerca di altre forme di vita e di
civiltà, fino ad arrivare là dove nessun uomo è mai giunto prima.
http://it.wikipedia.org/wiki/Star_Trek
6
Man from U.N.C.L.E. parla degli agenti segreti della “United Network Command for Law
Enforcement”, ovvero “Comando delle reti unite per la tutela della legge”.
http://en.wikipedia.org/wiki/The_Man_from_U.N.C.L.E.
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La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

maggiore risonanza fu indubbiamente Star Trek, tanto che si


cominciò a parlare inizialmente di Star Trek fandom, che produceva
poesie, canzoni, racconti romantici (relationship story), disegni etc.,
in opposizione alla tradizionale science fiction fandom, più
rigorosamente scientifica (science fiction story).
A partire dagli anni Settanta i fan di Star Trek si staccarono
definitivamente dai fan della fiction scientifica e cominciarono a
tenere proprie convention (raduni).
Una cosa importante da notare è che la Star Trek fandom, a
differenza della science fiction fandom, si componeva
prevalentemente di donne. Il ché non vuol dire che non ci fossero
donne nella fandom della fantascienza o che non ci fossero uomini
in quella di Star Trek, ma nel primo caso le donne si tenevano in
disparte, nel secondo, invece, ci fu una divisione dei ruoli: gli
uomini contribuivano ad organizzare gli eventi, scrivevano articoli,
si esprimevano in varie arti visive, ma non scrivevano racconti
(racconti che parlavano di donne forti o trattavano aspetti
inesplorati delle culture aliene).
Nel 1975 uscì il libro “Star Trek” Lives!7, una storia dei primi anni
della Trek fandom. L’uscita di questo libro fu una grande pubblicità
per la fandom perché ha informato i fan di Star Trek ancora isolati,
dell’esistenza di una community di migliaia di fan, alla quale
potevano unirsi.
Intanto all’interno delle relationship story cominciò ad emergere
una corrente sempre più importante, quella slash. Slash è la barra
obliqua e viene usata convenzionalmente per separare i nomi dei
principali personaggi di una storia a tematica romantica. Il termine
è diventato da prima sinonimo di relazione e poi si è assestato ad
indicare (il più delle volte) una relazione omoerotica,

7
Lichtenberg, Jacqueline, e Joan Winston. Star Trek lives! London: Corgi, 1975.
9
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

tendenzialmente maschile (quelle al femminile vengono


denominate femslash).
I fan di Star Trek cominciarono ad autodefinirsi col termine più
inclusivo di media fan a partire dai tardi anni Settanta quando
cominciarono a seguire anche le serie poliziesche Starsky and
Hutch8 (1975-1979) e The Professionals9 (1977-1983).
Coloro che avevano apprezzato la larghezza di vedute di Star Trek,
apprezzarono in queste nuove serie l’importanza data all’amicizia e
al lavoro di squadra, unita ad avventure che comportavano pericoli,
capacità di risolvere i problemi e isolamento dal resto della
società… ma non dal proprio compagno di avventure.
Questi rapporti “di coppia” (si parla di buddy shows), stretti e
controversi, lasciavano campo libero alla fantasia, anche in senso
slash.
Nel 1977 il debutto di Star Wars innescò l’esplosione dei
blockbuster fantascientifici tra la fine degli anni Settanta e i primi
anni Ottanta e, soprattutto, permise il ritorno del franchise di Star
Terk (Star Trek: The Motion Picture, 1979).
Gli anni Ottanta videro un progressivo miglioramento nella qualità
dei film di fantascienza e fantasy e si ebbe il vero e proprio boom
della media fandom in quanto ormai il pubblico non era più fedele a
una sola storia o un solo genere, ma a più di un prodotto mediale.
Per fare solo qualche esempio, negli anni Ottanta uscirono il
secondo e terzo capitolo della (allora) trilogia di Guerre Stellari
(The Empire Strikes Back – in Italia L’Impero Colpisce Ancora – e

8
Starsky and Hutch parla di due poliziotti dal temperamento e stile di vita molto diverso,
che si trovano a risolvere i casi della città californiana di Bay City.
http://it.wikipedia.org/wiki/Starsky_e_Hutch
9
The Professionals è considerato la controparte britannica di Starsky and Hutch e parla di
due agenti scelti del CI5 (Criminal Intelligence 5), un team ideato per prevenire e
combattere il terrorismo. Anche in questo caso i due protagonisti, Body e Doyle, hanno un
carattere e un approccio molto diverso tra loro.
http://www.mymovies.it/dizionario/recensione.asp?id=54228
10
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

Return of the Jedi – Il ritorno dello Jedi), due avventure di Indiana


Jones (Riders of Lost Ark - I Predatori dell’Arca Perduta – e
Indiana Jones and the Temple of Doom – Indiana Jones e il Tempio
Maledetto), l’horror Poltergeist di Steven Spielberg e Blade Runner
di Ridley Scott.
Per quanto riguarda il piccolo schermo, ad avere influenza furono
alcune serie inglesi importate negli Stati Uniti dalla BBC (come il
Doctor Who10, Fawlty Towers11, Blackadder12 e le varie
incarnazioni di The Hitchhiker’s Guide to the Galaxy13 – Giuda
Galattica per Autostoppisti – di Douglas Adams) e le serie
americane Hill Street Blues14 – Hill Street giorno e notte - e Cagney
and Lacey15 - New York New York.
Si tratta di serie caratterizzate da archi narrativi complessi e
complesse caratterizzazioni dei personaggi, in grado di offrire
moltissimi spunti per le fan fiction. In particolare si nota che
intorno a Cagney and Lacey si formò la prima fandom slash lesbica.

10
Doctor Who è una popolare serie televisiva britannica di fantascienza prodotta dalla BBC
a partire dal 1963. Narra delle avventure di un viaggiatore del tempo noto come "il
Dottore", con trame che vanno dalla fantascienza al racconto gotico.
http://it.wikipedia.org/wiki/Doctor_Who
11
Fawlty Towers è una sit-com britannica ambientata in un albergo, Fawlty Towers
appunto. http://it.wikipedia.org/wiki/Fawlty_Towers
12
Blackadder è una serie televisiva britannica incentrata sul personaggio di Edmund
Blackadder, un antieroe cinico e mordace, nichilista e privo di morale, avente come solo
fine il raggiungimento dei propri scopi e la propria sopravvivenza. Questo personaggio
viene riproposto nelle diverse serie in un'epoca storica differente, costantemente sommerso
dai guai e perseguitato dalla sfortuna, nonché affiancato sempre dal suo stolto, sordido e
miserabile servitore Baldrick. http://it.wikipedia.org/wiki/Blackadder
13
The Hitchhiker’s Guide to the Galaxy è una commedia fantascientifica nata come
programma radiofonico e adattata in libri, serie televisive e film cinematografici.
http://it.wikipedia.org/wiki/Guida_galattica_per_gli_autostoppisti_%28romanzo%29
14
Hill Street Blues è una serie ambientata in una città senza nome. Narra le vicende degli
uomini di un Distretto di Polizia e in particolare del capitano Frank Furillo, ex alcolista e
divorziato. La sua ex moglie, Fay, fa anch'essa parte del Distretto, così come l'avvocato
Joyce, il serg. Esterhaus, il veterano del Vietnam ten, Hunter e molti altri.
http://it.wikipedia.org/wiki/Hill_Street_giorno_e_notte
15
Cagney e Lacey racconta le avventure di due detective della polizia di New York, la
bionda Christine Cagney, single devota alla carriera ma alle prese con il padre alcoolizzato,
e la bruna Mary Beth Lacey, che deve dividersi tra il lavoro di poliziotta e quella di moglie
e mamma. http://www.anni80.info/telefilm/police.html
11
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

A fine anni Ottanta si ebbe poi un passaggio epocale. Fino ad allora


le comunità di fan si erano scambiate fanzine16, letterzine17, APA18
e si erano riuniti talvolta in convention, ma dalla fine degli anni
Ottanta comincia a farsi notare Internet, destinato a rivoluzionare
tutto.
I primi tempi sono di coesistenza. Internet è ancora appannaggio di
pochi e solo le università hanno i mezzi per creare una mailing list.
Inizialmente ogni fandom corrispondeva a un unico spazio online…
ma nello scorrere degli anni Novanta sono stati inventati
programmi e sistemi tali da rendere possibile per tutti
personalizzare e gestire una mailing list, un gruppo o un piccolo
archivio (prima apparvero OneList, eGroups, Yahoo.com Groups…
ad oggi ci sono le wiki, LiveJournal e infinite piattaforme di
blogging).
Una fandom ben organizzata di solito aveva due mailing list: una
per distribuire fiction, e una per ospitare le discussioni. Talvolta la
lista delle fiction era scissa in due: una con le storie adatte a tutti
(dette gen, da general) e una con quelle per un pubblico adulto
(adult).
Il passaggio online fu fondamentale per la comunità di amanti del
genere slash: le riviste (zine) slash spesso erano state vendute alle
convention letteralmente “sottobanco”, cioè da una scatola tenuta

16
Il termine inglese fanzine nasce dalla contrazione delle parole fan (da fanatic,
appassionato) e magazine (rivista), e può essere tradotto in italiano come rivista amatoriale.
Indica le riviste realizzate da appassionati di qualche particolare genere o fenomeno
culturale (quali possono essere letteratura o un genere musicale) e rivolte a un pubblico
specifico. http://it.wikipedia.org/wiki/Fanzine
17
Le letterzine erano delle riviste che raccoglievano discussioni e chiacchiere tra fan prima
che Internet consentisse lo scambio di email e l’iscrizione a mailing list.
http://fanlore.org/wiki/Letterzine
18
APA (Amateur Press Association) indica una sorta di lettera di gruppo che veniva fatta
circolare regolarmente tra gli aderenti. Ciascuno di loro scriveva un intervento, chiamato
apazine, e ne faceva tante copie quanti sono i membri. Lo inviava all’editor, il quale
raccoglieva tutti gli interventi e faceva avere la serie completa ad ogni aderente. Jenkins,
Henry. Fan, blogger e videogamers, cit., pg. 63-64

12
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

sotto al tavolo. Internet permise di creare delle liste specifiche a cui


i fan delle storie a tematica omoerotica potevano iscriversi senza
disturbare nessuno.
I rapidi sviluppi legati ad Internet resero facile il contatto sia tra i
fan di una stessa opera che di opere diverse fin tanto che, a fine
anni Novanta, cominciarono ad interagire fandom di tipo diverso: la
media fandom incrociò quelle dei comics, delle celebrità, della
musica, e delle anime (lungometraggi animati giapponesi).
Gerard Jones in Men of tomorrow: geeks, gangsters, and the birth
of the comic book afferma:

Every subsequent geek culture – comics, computers, videogames,


collectable figurines – has either grown directly or taken much of its
form [science fiction fandom].19

In realtà i fandom sulle celebrità sono precedenti alla science fiction


fandom (il termine fan sembra sia stato usato inizialmente per
descrivere quegli spettatori del teatro che ammiravano più gli attori
degli spettacoli), ma questo tipo di community, come quelle sui
personaggi del mondo musicale, più vicine alla cultura mainstream,
non si sono mai consolidate quanto quelle underground. Apprezzare
attori e cantanti era considerato più socialmente accettabile rispetto
ad appassionarsi a una serie televisiva, così i fan di personaggi reali
(real person) non avevano una così forte motivazione a serrare i
ranghi e fare gruppo.
Per quanto riguarda i fan delle anime e dei manga giapponesi, quei
fandom fino agli anni Novanta e Internet ebbero un’evoluzione
quasi interamente separata, per quanto parallela. Tra le fandom
occidentali e quelle orientali infatti c’era una potente barriera
linguistica. Internet, facilitando la circolazione dei materiali,

19
Jones, Gerard. Men of tomorrow : geeks, gangsters, and the birth of the comic book. New
York: Basic Books, 2005 pg. 37
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La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

stimolò i fan di un lato e dell’altro dell’Oceano ad impegnarsi per


comunicare.
A fine anni Novanta tutte le diverse fandom erano presenti online e
cominciavano a mescolarsi e creare linguaggio e forme espressive
comuni.
Oggi sono molti gli archivi multifandom online e ospitano fan
fiction sia su personaggi di libri, film, videogiochi, fumetti che su
personaggi noti del mondo reale, come attori e cantanti e, talvolta,
sportivi (anche se la moralità delle RPF, real person fiction, è
spesso oggetto di discussione, specialmente quando si tratti di
fiction erotiche o slash20).

Prima di procedere oltre, voglio fare un passo indietro, accennando


a un interessante collegamento tra le moderne media fandom e le
antiche culture orali.
Nella voce “fan fiction” in inglese di wikipedia ci si richiama ad
Iliade e Odissea e al ciclo arturiano, nonché ad alcuni cicli arabi
come Harun al-Rashid, Simbad il marinaio, Notti d’Arabia21 e
l’indiano Uttara Kanda.
Riguardo al ciclo arturiano, trovo interessante una nota di Michela
Ecks e Writers University22 nella loro cronologia storica della fan
fiction:

King Arthur? Camelot? Fan Fiction?

20
Per fare un esempio EFP, www.efpfanfic.net, ospita fan fiction su attori e artisti musicali,
ma non personaggi del mondo dello sport. Inoltre riguardo alle celebrità si precisa che è
vietato trattare argomenti forti come l’incesto, lo stupro, l’omicidio e varie pratiche di sesso
estremo. http://www.efpfanfic.net/efp/regolamento.html#celeb
21
Yuriko Yamanaka, Tetsuo Nishio (2006), The Arabian Nights and Orientalism:
Perspectives from East & West, I.B. Tauris, pp. 81–2 e Clute, John. The encyclopedia of
fantasy. 1° ed. New York: St. Martin's Griffin, 1999 pg. 52
22
Ecks, Michela, e Writers University. “A History of Fan Fiction,” Writers University
2000.
http://web.archive.org/web/20030423102749/http://writersu.s5.com/history/history01.html.

14
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

This event was first mentioned on the Fanthropology mailing list as


being part of the history of fan fiction because it fit the definition of
fan fiction: taking an established story and expanding on it, rewriting
it, using it to push your own agenda or bring out your own beliefs.
So, in a sense, King Arthur could be considered a form of oral fan
fiction because those exposed to the stories took them, listened to
them and then added their own spin to them23.

Su FanLore, un wiki tematico sui termini relativi ai fandom (le cui


informazioni considero piuttosto attendibili essendo curato da
Francesca Coppa, docente presso il Muhlenberg College), oltre agli
eroi omerici si accenna a quelli romani dell’Eneide virgiliana, ai
Racconti di Canterbury e al Decamerone di Boccaccio24.
Abigail Derecho, autrice del saggio Archontic Literature. A
Definition, a History, and Several Theories of Fan Fiction25,
ricorda che alcuni scrittori (non lei) considerano letteratura
arcontica (cioè, come gli archivi, sempre aperta a integrazioni),
categoria nella quale Derecho inserisce la fan fiction, le riscritture
degli antichi miti fatte nel V secolo a.C., ad esempio la Medea di
Euripide, ripresa per fare una critica al patriarcato, alla xenofobia e
al razzismo.
Infine, possiamo identificare alcuni precursori dei moderni fan
negli autori che, nel Diciannovesimo e Ventesimo secolo,
scrivevano parodie e riscritture di Sherlock Holmes, di Conan
Doyle e altri autori.
Scrive Max Giovagnoli in Cross Media:

La tradizione testuale della fan fiction affonda le proprie radici nel


rifacimento popolare, da parte di lettori appassionati e di estrazione

23
Nota a Ecks, Michela, e Writers University. “A History of Fan Fiction,” art. cit.
http://web.archive.org/web/20030315124011/writersu.s5.com/history/zevent800.html
24
“Fanfiction” su Fanlore http://fanlore.org/wiki/Fan_fiction#Origins
25
Hellekson, Karen e Kristina Busse, Op. cit., pg. 67
15
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

culturale ‘alta’, delle narrazioni romanzesche e ‘di genere’ nate a


cavallo tra XIX e XX secolo in Gran Bretagna, con storie riferite
soprattutto al romanzo d’avventura e a quello giallo (con remake da
racconti di Arthur Conan Doyle, per esempio)26.

Michela Ecks e Writers University27 portano anche gli esempi


dell’Alice nel paese delle meraviglie di Lewis Carroll (che sarebbe
stato rielaborato, tra gli altri, da Christina Rossetti, Frances
Hodgson Burnett ed Edith Nesbit28) e di varie storie scritte sui
personaggi di Jane Austen tra gli anni Venti e Trenta.
Infine Wikipedia29 registra anche che Clive Staples Lewis, nel
1945, avrebbe incorporato alcuni elementi dell’universo
immaginario di Tolkien nel racconto Quell’orribile forza,
all’interno della sua Trilogia Spaziale. Non ho trovato una fonte
solida per questa informazione ma è verosimile, dato che i due
scrittori si conoscevano e la Trilogia Spaziale venne realizzata
proprio per una scommessa tra i due30.

Una lunga storia, sebbene riportata per sommi capi, che ci


suggerisce come l’operato dei fan non sia una moda passeggera, ma
qualcosa di radicato addirittura nella natura umana.

Fan  Fiction:  cos’è  


Riprendo la definizione di Max Giovagnoli

si definisce fanfiction l’insieme delle narrazioni prodotte da utenti o


narratori indipendenti, in modo informale o non-ufficiale,

26
Giovagnoli, Max, Op. Cit., pg. 111
27
Ecks, Michela, e Writers University. “A History of Fan Fiction,” art. cit.
28
Jenkins, Henry. Digital Land Grab. MIT Technology Review. Copyright 2000.
http://www.whoosh.org/jenkins.txt
29
Voce Fan fiction su wikipedia http://en.wikipedia.org/wiki/Fan_fiction#Precursors
30
Lankelot. “Lontano dal pianeta silenzioso,” 15 aprile, 2007.
http://www.lankelot.eu/letteratura/cs-lewis-lontano-dal-pianeta-silenzioso.html.

16
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

reinventando o alterando storie pre-esistenti desunte da serie


televisive, fumetti, cartoon, film per il cinema, videogames ecc. 31

Trovo che sia una buona sintensi di questo complesso argomento.


Jenkins per parlare di fan fiction utilizza la metafora di Michel de
Certau32 che accosta i fan writer ai “bracconieri”, cioè persone che
viaggiano in territori legalmente altrui appropriandosi di ciò che
sembra loro utile e piacevole. La lettura popolare viene concepita
come un “bricolage culturale tramite il quale i lettori scompongono
i testi per riassemblare i cocci rotti in base al proprio modello,
raccattando pezzi e brandelli di materiali trovati in giro per dare
senso alla propria esperienza sociale”33.

Al consumo si sostituisce l’appropriazione, o meglio la


riappropriazione. Infatti quelli a cui si riferisce Certau non sono
bracconieri presi in accezione negativa. Egli si riferisce ai leader
contadini del XVIII e XIX secolo “che rispondevano a un certo tipo
di ‘economia morale’, una serie informale di norme consensuali,
che ne giustificavano la sollevazione contro i proprietari terrieri e
gli esattori fiscali al fine di restaurare l’ordine precedente, che
veniva corrotto proprio da coloro che avrebbero dovuto tutelarlo”34.

Lungi dal considerarsi “ladri”, infatti, i fan si considerano fedeli


sostenitori (e “fan” si può tradurre appunto “sostenitori”). Il loro
intervento sulle opere che amano è spesso un omaggio, ma anche
quando rappresenta una critica lo è in nome di una presunta

31
Giovagnoli, Max, Op. cit., pg. 111
32
de Certeau, Michel. L'invenzione del quotidiano. Edizioni Lavoro. Roma, 2001, pg 245
33
Jenkins, Henry. Fan, blogger e videogamers, cit., pg 36.
34
L’osservazione è di Thompson, Edward Palmer in The Moral Economy of English Crowd
in the 18th Century. Past and Present n. 50. 1971
17
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

violazione dello spirito originario dell’opera, attuata da coloro che


ne possiedono il copyright.

Fan   fiction,   fan   movies,   fan   vid,   fan   art,   fan   craft,   fan   game   e  
altro…  

Non esiste una categorizzazione attestata dei vari aspetti della fan
fiction. Ogni saggio o pagina web procede in modo leggermente
diverso.
Delimitiamo il campo. Giovagnoli35 fa rientrare sotto al termine fan
fiction anche i fan movies, per esempio, distinguendo le due
categorie in base al codice narrativo utilizzato (testuale nel primo
caso, audiovisivo nel secondo). Tuttavia per le opere a carattere
audiovisivo esiste il termine fan movies (scritto “fan movies”
staccato o “fanmovies” attaccato, come del resto “fan
fiction”/“fanfiction”) mentre per quelle a carattere testuale si usa
sempre fan fiction. Sebbene etimologicamente sarebbe corretto
estendere la definizione (intendendo fiction come “opera di
fantasia”) l’uso invalso è quello di utilizzare il termine solo per la
narrativa.
Di fatto, entrando in un archivio di fan fiction (come EFP36 o
FanFiction.Net37) ci si aspetta di trovare componimenti testuali. I
fan movies al momento si trovano su siti dedicati o su You Tube.
Non ho trovato archivi e ciò è certamente dovuto alle maggiori
complicazioni tecniche. Non intendo concentrarmi sui fan movies,
ma cito al volo un interessante caso italiano, Dark Ressurrection38,
un film dedicato a Star Wars che ha avuto un notevole riscontro,
ottenendo l’approvazione della Lucasfilm.

35
Giovagnoli, Max, Op. Cit., pg. 111
36
EFP www.efpfanfic.net
37
FanFiction.Net www.fanfiction.net
38
Il sito ufficiale del film Dark Resurrestion, http://www.darkresurrection.com
18
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

Prima che le innovazioni tecnologiche rendessero possibile la


realizzazione di veri e propri film con budget molto contenuti, i fan
si erano dedicati a un’altra forma di espressione audiovisiva che si
affianca, ma distingue, dalla fan fiction: il fan vid. Il fan vid39 (o
semplicemente vid) è un video musicale realizzato dai fan.
Originariamente (a metà anni Settanta) si trattava di slide show di
immagini statiche con un sottofondo musicale. Adesso si tratta
spesso di collage di clip video adattati a una canzone in modo da
raccontare qualcosa. I fan vid, più semplici da realizzare e
diffondere dei fan movies, si trovano un gran quantità su You Tube
e su alcuni archivi tematici (ne vengono segnalati alcuni su Fanvid-
Recs40).
Il termine fan art41 dovrebbe essere inclusivo di ogni tipo di arte
prodotta dai fan, a prescindere dal medium, includendo, ma non
limitandosi a, disegno, pittura, scultura, fotografia, fotomontaggio,
video, artigianato, cucito, forgiatura, moda. Tuttavia comunemente
il termine viene usato per riferirsi a disegno e pittura, siano essi
tradizionali o digitali (comprendendo in questa seconda categoria il
fotomontaggio).
Eva Jucci, una fan giovane, ma attiva in varie fandom da più di
dieci anni sotto lo pseudonimo “crimsontiforce”, mi ha spiegato
che, per la sua esperienza, con fan art si intendono disegni e dipinti,
le opere di narrativa sono fan fiction, i video fan movie o fan vid,
mentre tutto il resto dei “lavoretti” viene detto fan craft.
Infine ci sono i fan game42, videogiochi o parti di videogiochi
realizzati dai fan, in omaggio ai videogiochi ufficiali che amano.

39
Voce “Vid” su Fanlore, http://fanlore.org/wiki/Vid
40
Fanvid-Recs, http://fanvid-recs.com/
41
Voce “Fan art” su Fanlore, http://fanlore.org/wiki/Fan_art
42
Voce “Fangame” su Wikipedia, http://en.wikipedia.org/wiki/Fangame
19
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

Fan movies, fan vid, fan art, fan craft, fan game, dunque, non sono
fan fiction seppure sono tutte espressioni dell’immaginario dei fan.
Più controversa la parentela tra la fan fiction e i giochi di narrazione
(GdN), a loro volta strettamente imparentati con i Giochi di Ruolo
(GdR). La differenza sta nel fatto che rispetto ai Giochi di Ruolo,
nei Giochi di Narrazione non ci sono tabelle di punteggio, punti
d’attacco o di difesa, né dadi da lanciare: lo svolgimento
dell’azione è basato interamente su aspetti narrativi e interpretativi.
Un gioco di narrazione si svolge nei forum o, più spesso, in chat.
Un racconto prende vita partendo da poche regole iniziali relative
all’ambientazione e si sviluppa nel giro di pochi minuti, perdendo
in qualità, ma acquistando in gratificazione e improvvisazione agli
occhi degli autori43.
Il GdN non è necessariamente fan fiction, nel senso che non è detto
che debba reinventare una storia preesistente, di fatto però “i giochi
di narrazione utilizzano genericamente come punto di partenza un
brand riconosciuto (con il suo universo immaginativo specifico)”44,
di cui non usano tanto i personaggi (solitamente evitano almeno i
personaggi primari) quanto l’ambientazione.
Un piacevole sito italiano, Creatori di Mondi, porta avanti ben sei
progetti narrativi, tutti ispirati a noti brand: Harry Potter, Star Trek,
Invasione, il Signore degli Anelli, Guerre Stellari e i Pirati dei
Caraibi.
Ma, si avverte, “non incontrerete Harry, Obi-Wan Kenobi, Jean Luc
Picard, Jack Sparrow, Frodo Baggins o Darth Vader: loro hanno già
raccontato le loro storie… e ci hanno lasciato un mondo incantato
ancora da vivere e da esplorare”45.

43
Giovagnoli, Max, Op. Cit., pg. 165
44
ivi, pg. 167
45
Creatori di Mondi, http://www.creatoridimondi.it/benvenuti-su-creatori-di-mondi.html
20
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

Abbastanza spesso viene usato il termine (più noto) Gioco di Ruolo


anche per i Giochi di Narrazione, come per es. nel caso di quello
organizzato nel forum dedicato al telefilm (e di libri) Il Diario del
Vampiro46 che, per come è descritto nel regolamento e per come me
ne ha parlato la sua moderatrice (“Biam”), rientra più nella
descrizione di GdN che di GdR pur essendo chiamato GdR.
Un’altra ibridazione tra narrazione e gioco di ruolo, ancora priva, a
quanto mi risulta, di un nome specifico, ha luogo su Twitter (il noto
social network che permette di condividere aggiornamenti di 140
caratteri). In questo caso i fan si immedesimano nei protagonisti di
un determinato brand e twittano al loro posto interagendo con altri
fan-interpreti. É il caso dei fan della serie Mad Man47, noti per aver
affrontato varie controversie legali con la casa di produzione: uno
di loro Bud Caddell, che interpretava con passione Bub Melman48,
ha voluto tenere traccia dell’esperienza su un sito dal titolo We Are
Sterling Cooper49.
Esperimenti analoghi a quello di Caddel su Twitter avvengono
anche su Facebook, come nel caso di The Vampire Diaries Italian
roleplayer50.

Via via che la tecnologia crea nuovi territori, i fan li esplorano e se


ne appropriano, sperimentando anche modalità non previste da
coloro che li avevano progettati.

46
Forum di The Vampire Diaries Italia,
http://vampirediariesitalia.forumcommunity.net/?t=34891960
47
Ambientata nella New York degli anni sessanta, la serie tratta della vita di alcuni
pubblicitari che lavorano per l'agenzia Sterling Cooper di Madison Avenue e si concentra
sul suo direttore creativo Don Draper. L'ambientazione storica della serie ritrae i
cambiamenti sociali in atto negli Stati Uniti all'inizio degli anni '60, con sullo sfondo la
campagna presidenziale che contrappose John Kennedy a Richard Nixon.
http://it.wikipedia.org/wiki/Mad_Men
48
Bud_Melman su Twitter, http://twitter.com/bud_melman
49
We Are Sterling Cooper, http://wearesterlingcooper.com/
50
Il GDR organizzato dal forum di The Vampire Diaries Italia,
http://www.facebook.com/pages/The-vampire-diaries-italian-roleplayer/134377173256560
21
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

Figura 1 - fan fiction in formato Facebook

Categorie,  generi,  tipi,  rating:  l’header  

Mi concenterò sulle fan fiction testuali tradizionali, scritte da uno o


più autori, ma con un preciso arco narrativo, mettendo
momentaneamente da parte le esperienze di gioco di ruolo e di
narrazione. Tali componimenti si possono trovare in siti e blog
personali, ma soprattutto si trovano negli archivi (o librerie online),
dove si raccolgono le fan fiction di vari autori. Solitamente questi
spazi sono aperti ai contributi di chiunque anche se talvolta
22
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

vengono moderati riguardo a contenuti e qualità. Molti archivi di


fan fiction sono dedicati a una fandom specifica, o a un genere o a
una relazione romantica tra personaggi (pairing), ma i maggiori
sono multi fandom.
I siti e blog personali hanno un’organizzazione meno complessa
degli archivi, ma rispettano più o meno le stesse convenzioni perciò
ho deciso di approfondire certi aspetti degli archivi, ritenendo che
le considerazioni fatte possano essere estese all’intero mondo delle
fan fiction.
Per rendersi conto di quanto complesse e instabili siano le
categorizzazioni dell’universo della fan fiction basta aprire la
pagina di wikipedia (versione inglese) dedicata ai fan fiction
terms51. Ad oggi, 24/10/10, i termini vengono raggruppati in “fan
fiction norms”, “general terminology”, “acronyms and
abbreviations”, “subgenres”, “fandom-specific terminology”
creando confusione non solo in me: lo stesso staff di wikipedia
richiede che la voce venga ripulita per rientrare negli standard di
qualità del sito e la voce italiana corrispondente52 soffre dello stesso
problema. Basandomi su EFP, FanWorld e il confronto via
intervista o forum con fan attivi da anni nei territori della fan fiction
(e su più piattaforme, sia italiane che anglo-americane), ho provato
a mettere un po’ di ordine.

Intanto: negli archivi multifandom, ogni fandom corrisponde a una


categoria.

51
Voce “Fan fiction terminology su Wikipedia,
http://en.wikipedia.org/wiki/Fan_fiction_terminology#General_terminology
52
Voce “Fanfiction” su Wikipedia,
http://it.wikipedia.org/wiki/Fanfiction#Termini_riscontrabili_nelle_fanfiction
23
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

Prendendo ad esempio il maggior archivio italiano, EFP (che sta


per Erika Fan Page, nome che deriva dalle origini, quando era il
piccolo sito personale di Erika) le categorie sono:
Anime e Manga,
Fanfic su attori,
Cartoni/Fumetti europei,
Telefilm,
Crossover53,
Fanfic su artisti musicali,
Libri,
Videogiochi,
GdR,
Cartoni/Fumetti americani,
Originali
La categoria “Originali” non rientra nella fan fiction, ma è sempre
presente negli archivi ad essa dedicati a dimostrazione del fatto che
scrivere e/o amare le fan fiction spinge a volersi cimentare anche in
racconti originali.
Le altre categorie sono in realtà macro-categorie che raccolgono
ognuna un buon numero di fandom specifiche, alcune delle quali
talmente forti da essere messe in evidenza, come Harry Potter (che
a fine 2010 ha all’attivo oltre ventiduemila storie) e Twilight (quasi
seimila) per i libri e Naruto (oltre undicimila) per i fumetti.
Tra i libri troviamo i testi più disparati. A parte i già citati Harry
Potter di J.K. Rowling e Twilight di Stephanie Meyer,
l’intramontabile Signore degli Anelli di J.R.R. Tolkien e qualche
altro fantasy che può vantare una recente trasposizione

53
Cioè storie basate su un mix di universi narrativi es. Harry Potter e Twilight, Lady Oscar
e I Cavalieri dello Zodiaco.
24
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

cinematografica (come Eragon di Cristopher Paolini), troviamo le


opere di Shakespeare e persino la Divina Commedia di Dante.
La categorizzazione può variare leggermente (per es. FanWorld ha
una categoria unica per tutte le storie inerenti a personaggi famosi,
in questo caso, attori, cantanti e sportivi), ma grossomodo le
convenzioni invalse sembrano essere queste.

Ogni storia rientrerà poi in un genere. Molti sono gli stessi della
letteratura, anche se non sembra presente un particolare interesse
filologico. Troviamo lunghi elenchi nei quali non è semplice
districarsi: la mia storia sarà più “avventura” o “thriller” o più
“suspance”? Più “drammatica” o “malinconica” o… “triste”?
Oltre ai generi più o meno tipici della letteratura, se ne riscontrano
alcuni tipici della fan fiction come:
Crack (fan fiction caratterizzata da premesse assurde, sorprendenti
o ridicole – talvolta è tradotto in italiano come “surreale”),
Angst (fan fiction in cui i personaggi si trovano ad affrontare
situazioni pesanti e deprimenti e soffrono emotivamente),
Drama (storie che associano il brand all’attualità, che EFP ha scelto
recentemente di declassare come sottocategoria di Serie TV),
Family (storie che parlino di vita familiare),
Fluffy (che rappresenta il contrario dell’angst, trattandosi di storie
in cui i personaggi sono felici e tutto va bene),
Friendship (storie incentrate su rapporti di amicizia),
Hurt/confort (storie in cui un personaggio è afflitto e viene
consolato – spesso è considerato un sottogenere dell’angst),
Song fic (storie costruite attorno a una canzone),
Slice of life (storie il cui scopo è descrivere semplicemente momenti
o spaccati di vita quotidiana).

25
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

In più abbiamo, di solito, il genere “general”, utilizzato sia come


jolly quando la storia non è classificabile in altro modo, sia per
identificare storie prive di tematica sessuale o romantica.
Vediamo i generi proposti dai principali arichivi italiani e il colosso
FanFiction.Net
EFP FanWorld Fan Fiction.net
- Angst -
Avventura Avventura -
Azione Azione Action
- - Biography
Comico Comico -
Commedia Commedia -
Dark - -

Demenziale Demenziale -
- - Drama
Drammatico Drammatico -
Erotico Erotico -
- - Fable
- - Family
Fantasy Fantastico Fantasy
Fluff Fluff -
- - Friendship
Generale Generale General
- Giallo -
Guerra Guerra -
Horror Orrore -
- - Hurt/confort
Introspettivo Introspettivo -
- - Kids

26
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

Malinconico Malinconico -
- - Manga
Mistero Mistero Mistery
- - Mithology
- Noire -
Parodia Parodia -
- - Play
Poesia -
Romantico Romantico Romance
Satirico - -
Science-fiction Fantascienza Sci-fic
Sentimentale Sentimentale -
Slice of life - -
Song-fic Song-fic -
Sovrannaturale Sovrannaturale Supernatural
- - Spiritual
Sportivo - -
Storico Storico Historical
- Surreale -
Suspence - -
Thriller Thriller Thriller
Triste Triste -
- Angst Western
- Giallo Yong-Adult

I generi talvolta si confondono e sovrappongono coi tipi di fan


fiction, spesso considerati avvertenze (o note) in quanto descrivono
il contenuto della storia in modo più profondo dei generi e
permettono al lettore di scegliere accuratamente nel mare di
materiale che affolla gli archivi (nei quali la moderazione non
27
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

avviene quasi mai in entrata, bensì in un secondo tempo, sulla base


dell’aderenza al regolamento vigente).

Alcune sono inerenti alla lunghezza del componimento o al suo


stato. Potremo avere:
- una drabble (componimento tra le 90 e le 110 parole)
- una flashfic (componimento tra le 110 e le 500 parole),
- una incompiuta (nel senso che rimarrà tale in quanto è
normale che una storia venga aggiornata, basta non
specificare che è completa),
- una one-shot (conclusa in un unico capitolo),
- una raccolta (storia i cui capitoli non posseggono una trama
unitaria, ma sono legati in qualche modo tra loro e
nell’unione accrescono il loro significato),
- una RRS (roundrobin stories, storie aperte, che possono
essere continuate da chi lo desidera senza che debba chiedere
l’autorizzazione)
- una traduzione (originariamente scritta in un’altra lingua).

Altre avvertenze si incentrano sul rapporto con la storia originale


(detta canon).
What if? descrive una fan fiction che va a modificare un elemento
fondamentale della trama dell’opera originale e parte da lì per
ricostruire come sarebbero andati i fatti se vi fosse stato
quell’importante cambiamento. Esempio: se i genitori di Harry
Potter non fossero mai morti, come sarebbe andata la storia?
AU (alternate universe) descrive una fan fiction che inserisca i
personaggi di un brand in un contesto che non appartiene loro, per
esempio mettendo i maghetti di Harry Potter in un universo in cui
non esiste la magia.

28
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

POV (point of view) si usa quando la fan fiction descrive una


vicenda da un punto di vista particolare (ad esempio quello di un
personaggio secondario nel canon).
TWT (time line? What time line?) avverte che la storia non ha una
precisa collocazione sulla linea temporale canonica.
Una pre-slash racconta di come andavano le cose prima che i
protagonisti vivessero la loro storia d’amore.
Crossover descrive una fan fiction che mescola elementi o
personaggi di opere diverse (il maghetto Harry e il vampiro Edward
di Twilight per esempio).
Missing moments sono quelle storie che vanno a riempire i
“buchetti” del canon. Sono scene possibili che però non sono state
descritte approfonditamente.
Movieverse o otherverse indicano che la storia non si riferisce alla
prima versione del canon bensì a un’opera derivata che presenta
sostanziali differenze rispetto all’originale. Moviverse è specifico
per le opere (solitamente libri o fumetti) che siano stati trasposti in
film. Otherverse copre tutti gli altri casi.
OCC (out of caracter) avverte che i caratteri dei personaggi non
corrispondono al canon.
SI (self insert) avvisa che l’autore ha inserito nella storia un suo
alter-ego. Nel caso nell’inserirsi si sia attribuito un ruolo
eccessivamente importante e idealizzato avremo una Mary Sue o un
Gary/Marty Stu (rispettivamente nel caso femminile e maschile). Se
il personaggio inserito, in un ruolo importante, pur non essendo
presente nel canon, non rappresenta l’autore, sarà un OFC o un
OMC (original female character o original male character).

Moltissime avvertenze si riferiscono al tipo di relazione che


intercorre tra i personaggi rendendo possibile non solo capire se la

29
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

storia è a tinte forti (cosa evidenziata anche dai rating), ma anche


tutte le sfumature della situazione. I personaggi sono etero (het-
slash)? Omosessuali uomini (slash) o donne (fem-slash)? La loro
relazione sarà relativamente casta (lime) o hard (lemon)54? E, più
nel dettaglio, se comprende del sesso, di che tipo? Esistono vari tipi
di kink (sesso fetish), se ne trova una lunga lista su
http://eliade.livejournal.com/472331.html e non mi sembra
necessario riportarla.
Una delle avvertenze più importanti per i fan che accedono ai
materiali tradotti con un certo scarto rispetto ai paesi d’origine, è
spoiler: la storia conterrà delle anticipazioni rispetto a dove è
arrivato il canon nel loro paese (vale in particolare per le saghe e
per le serie televisive o cinematografiche).
Ci sarebbero altre avvertenze, ma queste mi sembrano coprire un
po’ tutto lo spettro delle tipologie.

Infine abbiamo i rating. Il rating è un sistema di catalogazione di


prodotti come libri, film, videogiochi, in base alla fascia di età alla
quale sono preferibilmente rivolti, o sotto la quale non ne è
consigliato l’uso. Esistono diverse categorizzazioni. Ogni sito di fan
fiction ne adotta una. Per quanto mi è stato possibile constatare, i
più attestati (non solo usati dai principali archivi, ma ripresi dai siti
minori) sono quattro:

RATING di EFP (www.efpfanfic.net)


Verde = adatto ad ogni fascia di età, può contenere tematiche
dolorose (morte, separazioni o sofferenze), ma solo se trattate in
modo lieve.

54
Se riguardano anime, manga o game di origine nipponica, queste definizioni diventano
het lemon = hentai, slash lime = shonen-ai, slash lemon = yaoi, fem-slash lime = shojo-ai,
fem-slash lemon = yuri.
30
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

Giallo = adatto a una lieve presenza di tematiche sessuali o


violenza, è il rating dal quale si dovrebbe partire per la trattazione
di tematiche conflittuali.
Arancione = adatto a storie in cui sono trattate tematiche sessuali o
violente, laddove però le descrizioni delle scene ad esse riferite non
si soffermino sui particolari.
Rosso = adatto alla descrizione di scene con presenza di sesso o
violenza, o altre tematiche parimenti forti. (Non sono ammesse
storie bondage-sadomaso/bestialità, storie contenenti descrizione di
scene sessuali di tipo incestuoso, storie lemon/hentai55 con
protagonisti minorenni e adulti molto più grandi di loro).

RATING proprietario della MPAA56, Motion Picture Association


of America “Organizzazione Americana dei Produttori
Cinematografici”, ma adottato da molti archivi online.
G (general audiences) = può leggerla chiunque. Trama (plot) senza
alcun contenuto violento o sessuale.
PG (parental guidance suggested) = qualche contenuto può non
essere adatto ai bambini. Può contenere qualche volgarità, qualche
immagine di violenza o nudità.
PG-13 (parents strongly cautioned) = qualche contenuto può essere
inappropriato a bambini sotto i 13 anni. Può comprendere qualche
contenuto violento o sessuale o un linguaggio un po’ volgare, ma
meno del livello successivo (restricted).
R (restricted) = sotto i 17 anni è richiesto l’accompagnamento dei
genitori o di un adulto responsabile. Può contenere tematiche forti e
linguaggio scurrile.
NC-17 (no one 17 and under admitted) = vietato ai minori di 18

55
Hentai è l’equivalente di lemon, usato per le opere relative al mondo giapponese.
56
http://www.mpaa.org/ratings/what-each-rating-means
31
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

anni. Descrizioni di sesso o di violenza.

RATING di FANWORLD www.fanworld.it


Per Tutti = storie adatte a tutte le età.
14+ = storie che presentano contenuti comprensibili solo dopo una
certa età. Possono essere l’introduzione di tematiche sessuali o la
trattazione più esplicita della morte e della violenza, ma anche un
linguaggio più pesante.
16+ = storie che presentano la trattazione più approfondita dei
succitati temi.
18+ = storie che abbiano descrizioni approfondite e/o minuziose di
morte, sesso, violenza - sia essa psicologica o fisica -, e/o
contengano argomenti complessi trattati in maniera altrettanto
complessa.

RATING di FanFiction.Net (www.fanfictions.com)


K = contenuti adatti a tutti (a partire da 5 anni). Non contiene
linguaggio volgare, violenza e tematiche per un pubblico adulto.
K+ = contenuti che potrebbero non essere adatti ai bambini piccoli
(da 9 anni in su). Può contenere atti di lieve violenza senza serie
conseguenze. Potrebbe contenere un linguaggio un po’ volgare.
Non deve contenere tematiche adulte.
T (teenagers) = contenuti non adatti ai bambini (a partire da 13
anni). Può contenere violenza, linguaggio un po’ volgare e
suggerire tematiche adulte.
M (mature) = contenuti non adatti a bambini o ragazzi sotto ai 16
anni. Può contenere tematiche forti, sebbene non esplicite, con
violenza e linguaggio volgare.
MA (mature adults) = contenuti adatti esclusivamente a un pubblico
maturo (a partire da 18 anni). Può contenere linguaggio esplicito e
32
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

temi adulti. [Fan Fiction.Net non le accetta]

Categorie, generi, tipi e rating, più i principali personaggi coinvolti


(in particolare le coppie, cioè i pairing), il nome o nick name
dell’autore ed eventuali altre note, devono essere dichiarati per ogni
storia e vanno a costituire la header. La header è un’intestazione
che precede le fan fiction e fornisce informazioni relative al
contenuto. Negli archivi le informazioni delle header servono per
selezionare la storia desiderata. Per es. potrei chiedere ad EFP una
storia ispirata ad Harry Potter che parli di Severus Piton e Albus
Silente, sia drammatica, sia adatta a tutti (rating verde), trasporti i
personaggi in un universo narrativo che non appartiene loro e che
sia conclusa. Ne trovo una che vede i due personaggi prendere un
tè. Silente è afflitto da alzheimer e Piton lo assiste in nome di un
sentimento mai confessato.
Ovviamente non tutte le fandom sono così ricche da soddisfare ogni
esigenza, ma quella di Harry Potter permette di divertirsi.
Oltre a questi termini legati alla header, ce ne sono almeno un altro
paio importanti. Ho già citato il canon, termine che identifica la
fonte o le fonti considerate autorevoli dalla comunità di fan. In altre
parole, è canon ciò che i fan concordano essere “veramente
successo” in un film, in uno show televisivo, in un romanzo etc. Al
canon si affianca il fanon, ciò che è nato all’interno del fandom e si
è diffuso tra i fan, anche se non è propriamente legato all’opera
originale e a volte la contraddice anche. Le idee fanon passano
attraverso i vari lavori dei fan (fan fiction, fan art, fan video etc.)
accanto a quelle canon.

Chi  scrive  fan  fiction?  

Storicamente le fan fiction, intese come narrativa e non saggistica,


sono scritte da donne. Fino agli anni Novanta, con l’affermarsi del
33
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

world wide web, si trattava di donne dai vent’anni in su, spesso


casalinghe di ceto medio, socialmente isolate.
Jenkins affronta l’argomento in un saggio risalente
presumibilmente ai primi anni Novanta:

Gli scritti mediatici dei fan sono una produzione quasi


esclusivamente femminile in risposta ai testi dei mass media. Gli
uomini partecipano attivamente in una vasta gamma di attività, in
particolare giochi interattivi e comitati organizzativi per i convegni,
ruoli coerenti con le norme patriarcali che tipicamente relegano
l’autorialità bellica –finanche quella di fantasia – e organizzativa alla
sfera ‘maschile’. I fan che producono testi sui media sono donne.
[…] Perché questa predominanza di donne che si occupano di
media? Le ricerche suggeriscono che uomini e donne sono stati
socializzati a leggere per scopi differenti e in maniere differenti57.

Jenkins poi riporta i risultati di una ricerca di David Bleich. Bleich


chiese a un gruppo misto di studenti di college di commentare,
ricorrendo a libere associazioni di pensiero, una serie di opere
letterarie canonizzate. La sua analisi delle risposte suggerisce che
gli uomini si concentrano principalmente sull’organizzazione
narrativa e l’intento dell’autore, mentre le donne dedicano maggior
energia a ricostruire l’ambiente del testo e a comprenderne i
personaggi. Uno studio successivo dello stesso Bleich rivelò come
le donne fossero più inclini a giocare liberamente con la trama del
racconto. Facendo delle illazioni sulle relazioni tra i personaggi e
portandole ben oltre quanto fosse esplicitamente presente nel testo.
Ma perché le donne ritengono necessario andare oltre le
informazioni narrative? Jenkins aggiunge la riflessione che:

57
Star Trek rivisitato, riletto, riscritto in Jenkins, Henry. Fan, blogger e videogamers, cit.,
pg. 39-40 Si tratta della traccia iniziale per Textual Poachers, un testo precendente di
Jenkins, pubblicato nel 1992, per questo dico che tale saggio risale ai primi anni Novanta.
34
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

I testi scritti da e per uomini offrono facili piaceri ai lettori maschi


opponendo resistenza a quelli femminili. Per apprezzare pienamente
il testo, spesso le donne sono costrette a operare una sorta di
travestimento intellettuale – identificarsi con personaggi maschili
pur in contrasto con le proprie esperienze culturali, oppure costruire
controtesti non scritti tramite sogni ad occhi aperti o l’interazione
orale con altre donne – che consenta loro di esplorare le proprie
dinamiche narrative. Questa necessità di speculazione infinita che
porta a reclamare gli interessi femminili dai margini dei testi
‘maschili’ produce una speculazione infinita che porta il lettore ben
oltre i confini testuali, nel dominio dell’intertestuale. […] Le opere
letterarie dei fan rappresentano il successivo passo logico lungo
questo processo culturale: la trasformazione dei contesti orali in una
forma più tangibile, la traduzione delle speculazioni verbali in testi
scritti da condividere con un circolo più ampio di donne. 58.

Sorge spontanea un’obiezione: ci sono e ci sono sempre stati testi


“femminili”, scritti da donne e per donne. Eppure, nei fatti, si nota
come le opere oggetto di fan fiction, specialmente alle origini,
erano tipicamente maschili: fantascienza, poliziesco, western.
Jenkins fa una riflessione interessante anche su questo. I testi
“femminili” (soap e romanzo rosa popolare) sarebbero capaci di
soddisfare, almeno parzialmente, il desiderio delle donne
tradizionali, ma non risponderebbero al bisogno delle donne
maggiormente interessate all’ambito professionale.
Tuttavia, anche in questo caso, la spiegazione appare inadatta alla
situazione attuale, nella quale il mondo dei media si è popolato
anche di donne forti. Penso alla nota eroina dei videogame Tomb
Rider, una vera e propria Indiana Jones donna. O, giusto per fare un
altro esempio che mi è familiare, possiamo ricordare Kay Scarpetta,
investigatrice e anatomopatologa nei libri di Patricia Cornwell…

58
Ivi, pg. 41
35
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

Curiosa di verificare la situazione attuale, ho chiesto sul forum di


EFP se mi confermavano che anche oggi le scrittrici sono
praticamente solo donne.
In effetti mi hanno confermato che le scrittrici sono in buona parte
donne, tuttavia gli scrittori maschi ci sono. Per alcune fandom sono
la maggioranza o comunque una percentuale notevole. In
particolare si tratta di fandom dedicati ai videogame o a fumetti,
come per esempio il manga Naruto. Generalmente i ragazzi
preferiscono il registro avventuroso o comico e non il sentimentale
che caratterizza la maggior parte delle fan fiction (tanto che il
pairing, cioè la coppia messa in scena, è una delle caratteristiche
della ricerca in tutti i maggiori archivi). Tuttavia ci sono, anche in
questo caso, le dovute eccezioni come hanno tenuto a farmi notare
alcuni fan maschi che hanno risposto alla mia domanda. Alcuni
maschi si ispirano a storie più tipicamente femminili e non
disdegnano di approfondire la psicologia dei personaggi. Uno dei
fan writer che mi ha risposto, MaxT59, ha scritto molto sul noto
fumetto della Disney W.i.t.c.h.
Cito dall’introduzione a una sua storia, La Luce al tramonto
(attualmente composta da ben 17 capitoli):

La Luce al tramonto è un prequel della saga di W.I.T.C.H., il noto


fumetto della Disney.
Ho cercato di sfruttare e cucire al meglio i pochi indizi sul passato
dati da questa pubblicazione per ricostruire una trama coerente con
essa.
[…]
Ho cercato di ricostruire una mentalità pragmatica ma credibile per
una città in cui magia e percezioni extrasensoriali giocano un ruolo
importante, governata da una monarchia sulla base di poteri

59
Pagina personale di MaxT su EFP, http://www.efpfanfic.net/viewuser.php?uid=14238
36
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

paranormali trasmissibili solo per via matrilineare; inoltre mi sono


divertito non poco ad immaginare le loro impressioni sul nostro
mondo60.

La già citata Eva Jucci ha ipotizzato nel forum (come


crimsontiforce) una motivazione per spiegare la prevalenza
femminile che comunque rimane forte:

[…] Nel succitato ‘fandom in generale’, comunque, ho spesso notato


che statisticamente sono le ragazze a prestare più attenzione ai
caratteri e alla storia (in senso non solo nozionistico: i più nerd-a-
macchinetta son quasi tutti ragazzi) dell’opera amata. Interessarsi
alle fanfiction, da scrittore o anche solo da lettore, richiede proprio
quel tipo di interesse. Quindi non mi stupisce vedere che ci siano più
ragazze che mettono per iscritto queste loro riflessioni o fantasie...
...poi sono abbastanza convinta che ci sia un livello di
condizionamento per cui questo fantasticare è considerato da molti
‘cosa da femmine’, ma il discorso si allarga... 21/10/2010 11.24

Un condizionamento storico potrebbe ben spiegare la presenza in


crescita dei fan writer maschi. Del resto la condizione maschile e
quella femminile si sono avvicinate un po’ negli anni e i confini di
un mondo e dell’altro si sono, seppur leggermente, smussati.

Nel tempo anche l’età dei fan writers è cambiata.


Nel 2006 Jenkins affermava:

Dieci anni fa, la maggior parte delle pubblicazioni di fan fiction era
opera di donne ventenni, trentenni e oltre. Oggi, queste scrittrici più
mature sono affiancate da una generazione di giovanissimi colleghi

60
MaxT, La Luce del Tramonto, http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=418766&i=1.
Altri esempi di scrittora maschi:
Teiresias, http://www.efpfanfic.net/viewuser.php?uid=16798, che scrive prevalentemente
su videogiochi;
Riccardo MP, http://www.efpfanfic.net/viewuser.php?uid=19, che scrive su alcuni anime e
manga.
37
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

che hanno scoperto le fan fiction navigando in rete e hanno deciso di


cimentarsi nella scrittura in prima persona 61.

Scrive “Webministress Erika” (l’amministrartrice di EFP)


giustificando l’esclusione di una fan fiction dal tema controverso
(lo stupro) dalla lista delle storie consigliate dalla redazione:

EFP è un progetto in cui l’età dell’utenza media si aggira intorno al


margine basso della maggiore età (forse, ad essere ottimisti). Vi sono
sezioni in cui la frequentazione è ad ampio appannaggio di un’utenza
minorenne, un fenomeno che chiunque può notare navigando per
profili62 26/07/10 01:37.

L’incremento di baby fan writers è legato, in particolare, alla saga


di Harry Potter, iniziata nel 1997, ma esplosa negli anni successivi.
La diffusione sempre più ampia della rete, come dice Jenkins, ha
permesso ai giovanissimi di accedere alle community con facilità,
cosa che non sarebbe stata possibile ai tempi in cui per comunicare
con altri fan era necessario raggiungere le convention organizzate
di tanto in tanto.
Il fenomeno, agli occhi di Jenkis, è positivo, dato che le community
si trasformerebbero in “spazi di affinità” o “culture di
apprendimento informale”, scuole di scrittura, di tolleranza e di
democrazia.

61
Jenkins, Henry. Cultura convergente, cit., pg. 189
62
Risultati finali del concorso “Miglior Scena Lemon”
http://www.efpfanfic.net/index.php?action=newsstory&nid=477
38
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

39
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

A  cosa  serve  la  fan  fiction?  

Sfogo  per  le  frustrazioni  della  vita    


Jenkins, in Star Trek rivisitato, riletto, riscritto (saggio scritto nei
primi anni Novanta, contenuto in Fan Blogger e Videogamer)
scrive:

Il regno dei fan è il veicolo che consente a gruppi subculturali


marginalizzati (donne, giovani, gay e così via) di aprirsi degli spazi
per i propri interessi culturali all’interno delle rappresentazioni
dominanti; il mondo dei fan è una maniera di riappropriarsi dei testi
mediatici e rileggerli al servizio di interessi differenti, un modo per
trasformare la cultura di massa in cultura popolare63.

Pur accennando ai giovani, in realtà Jenkins, qui, si concentra su


gay e donne e ciò si spiega considerando che l’articolo è stato
scritto prima dell’affermarsi della rete, evoluzione che ha segnato
l’ingresso in massa di giovani e giovanissimi nelle fandom.
Adesso la situazione è completamente cambiata e buona parte dei
fan writer è addirittura minorenne. Vale tuttavia la pena di
soffermarsi sul pubblico che ha marcato gli inizi della fan fiction,
dato che il loro imprinting costituisce tutt’ora le fondamenta su cui
poggia tutto ciò che è venuto dopo.
Partiamo da una considerazione:

La posizione degli uomini gay e quella delle donne nella società


corrispondono sotto molti aspetti: esclusi dalla struttura del potere
consolidato, emblematici a livello sessuale, legati a reti spesso
clandestine (oppure alla loro ricerca) con altri gay o donne capaci di
comunicare in maniera non verbale con altri gay o donne fino a un
certo punto, sospettati perfino di saper comunicare e collaborare a

63
Jenkins, Henry. Fan, blogger e videogamers, cit., pg. 37.
40
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

livello più ampio con altri gay/donne di quanto non sia poi vero,
considerati dagli uomini eterosessuali come “artistici” o “emotivi”, e
così via. […] Entrambe le categorie hanno bisogno di affetto e
sostegno, che si tratta semplicemente di un bisogno umano64.

Per alcune donne…

…Intrappolate in lavori a basso reddito o nella sfera socialmente


isolata delle casalinghe, far parte di un network (inter)nazionale di
fan garantisce un livello di dignità e rispetto altrimenti
irraggiungibile65.

Jenkins, richiamandosi a Cheris Kramarae66 e Carrol Smith-


Rosemberg67 traccia un collegamento tra gossip delle donne sulle
soap opera, lettere, diari fatti circolare in privato e altri progetti
collaborativi e le fan fiction: le donne hanno sempre cercato la
maniera di esprimersi al di fuori delle modalità espressive usate
dagli uomini, di aggirare le strategie interpretative, costruite a
livello ideologico, dei generi letterari maschili. Lettere, diari, gossip
etc. sono tutte modalità che le donne hanno trovato nel tempo per
esplorare tematiche comuni e anche ridicolizzare la vita degli
uomini68.

I personaggi ready-made della cultura popolare forniscono a queste


donne un insieme di riferimenti comuni che contribuiscono a
facilitare le discussioni su esperienze e sentimenti analoghi con altre
persone con cui non hanno mai avuto repporti faccia a faccia. Fanno
leva su questi punti di riferimento condivisi per affrontare parecchie

64
Ivi, pg. 78. In questo caso Jenkins sta citando un intervento in un’APA scritto da B.T.
65
Jenkins, Henry. Fan, blogger e videogamers, cit., pg. 30
66
Kramarae, Cheris. Women and men speaking : frameworks for analysis. Rowley MA:
Newbury House Publishers, 1981.
67
Smith-Rosenberg, Carroll. Disorderly conduct : visions of gender in Victorian America.
New York: Oxford University Press, 1986.
68
Jenkins, Henry. Fan, blogger e videogamers, cit., pg. 42
41
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

delle stesse questioni che interessavano le donne del XIX secolo:


religione, ruoli di genere, sessualità, famiglia ed ambizioni
professionali69.

Donne e gay si sono trovati nell’amore per Star Trek, un’opera che
ha attratto le minoranze in quanto immaginava un futuro utopico in
cui le differenze erano accettate. Per il produttore Gene
Roddemberry, la parità dei sessi doveva essere una componente
essenziale della visione ottimistica del futuro e negli ultimi mesi
precedenti alla sua morte si era impegnato pubblicamente a
incorporare dei personaggi gay nella serie70.
Sfortunatamente gli ideali di Roddemberry si scontrarono più volte
con i produttori e le donne, pur presenti in ruoli di relativa
importanza, continuarono a soffrire di certi stereotipi della cultura
maschile, mentre personaggi gay vennero inseriti in pochi episodi
del tutto marginalizzati. I fan, donne, uomini gay e anche donne
lesbiche e bisessuali si impegnarono a ricostruire le storie in difesa
della visione artistica di Roddemberry.

Per i gay immaginare quel futuro utopico era un modo per potersi
scrollare di dosso i pregiudizi in qualche modo, “immaginare un
ordine sociale alternativo che va raggiunto lottando (‘qualcosa di
positivo per cui lottare’) e riconoscere le limitazioni delle
situazione attuale (il presente dispotico contro cui va letta l’utopia
alternativa)…”71.

69
Ibidem
70
Jenkins, Henry. Fan, blogger e videogamers, cit., 43 e 87
71
Jenkins, Henry. ivi., pg. 91. Per approfondire ulteriormente il rapporto tra mondo queer e
la serie di Star Trek v. i saggi Star Trek rivisitato, riletto, riscritto, ivi, pg. 33-59 e Fuori
dal nascondiglio e dentro l’universo, ivi, pg. 85-109
42
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

Donne e uomini gay (e tutta la tribù queer72) hanno certamente


qualcosa in comune, ma anche le loro differenze e non va
dimenticato quando si parla del particolare caso della narrativa
slash.
Data la forte diffusione del genere fin dagli esordi della fan fiction,
ritengo opportuno dedicargli un approfondimento alla fine di questo
paragrafo.
Quanto a frustrazioni nella vita, anche la nuova giovane
generazione di fan writer ha le proprie. Jenkins, in Perché Heather
può scrivere, La letteratura mediale e le guerre di Harry Potter,
cita il particolare caso di The Daily Prophet73, sito dedicato al
mondo di Harry Potter, che ha attratto fan giovanissimi, con intenti
in parte didattici. Nel trattare l’argomento cita un’affermazione di
Heather, webministress del sito:

Molti bambini approdano al The Daily Prophet perché le loro scuole


o le loro famiglie li hanno delusi in qualche modo; usano così la
nuova comunità scolastica74 per rielaborare i loro sentimenti su
qualche evento traumatico o per compensare la loro estraniazione dai
loro coetanei più prossimi75.

Il  genere  slash  

Lo slash, pur mettendo in scena coppie al maschile, non è affatto


tipicamente gay. Anzi. C’è chi considera che una slash (o yaoi)
scritta da uomini eterosessuali od omosessuali non debba rientrare
nella categoria, in quanto le slash sono storie scritte da donne per

72
Queer si definiscono persone il cui orientamento sessuale e/o identità di genere differisce
da quello strettamente eterosessuale: un termine-ombrello, si potrebbe dire, per persone gay
(omosessuali), lesbiche, bisessuali, transessuali, transgender e/o intersessuati.
73
The Daily Prophet, http://www.dprophet.com – Il sito, all’11 gennaio 2011, non risulta
più attivo e ciò vale anche per tutti i rimandi a pagine interne.
74
Si intende l’ipotetica comunità scolastica di Hogwarts. The Daily Prophet è, infatti, un
immaginario giornalino scolastico e chi ci scrive lo fa come immaginario redattore, mentre
Heather è la capo redattrice. Si tratta di un caso in cui fan fiction e gioco di narrazione sono
molto vicini.
75
Jenkins, Henry. Cultura convergente, cit., pg. 184
43
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

donne. I racconti a tematica omosessuale scritti da omosessuali,


scrive Maki-chan in un redazionale di EFP,

si differenziano dalle altre tipologie per svariati motivi: innanzitutto,


sono spesso Fic, e non fanfiction (cioé sono fiction, non Fan fiction;
racconti, non racconti scritti da fan). Il destinatario per cui nascono
è, normalmente, la persona omosessuale, ma si indirizzano
tranquillamente a persone che non condividono le loro tendenze
amorose/sessuali. Le tematiche sono le più disparate, l’unico punto
in comune fra i vari lavori è, appunto, il gruppo di appartenenza
dello scrittore. Sono naturalmente più realistici, o meno estetizzanti,
o meno rarefatti, di racconti scritti da donne eterosessuali, per un
pubblico di donne eterosessuali 76.

Tuttavia, per quanto questa versione, per la mia pur breve


esperienza, risulti confermata, c’è anche chi, nel 1992, sosteneva
qualcosa di diverso:

É sempre esistita una componente gay ben più ampia tra gli autori e i
lettori di narrativa slash di quanto avessi notato nella produzione dei
fan in generale, fatto a cui si deve anche l’introduzione di una
prospettiva genuinamente gay77.

Per quanto riguarda i racconti ad opera di donne eterosessuali,


Maki-chan precisa con enfasi che

sono le DONNE il target, non i maschi omosessuali! Le


caratteristiche di questo genere sono infatti un’estrema
semplificazione e femminilizzazione dei personaggi, che perdono
quasi totalmente le caratteristiche maschili, per venire incontro
all’ideale di maschio comprensivo delle donne, oppure del macho
bastardo.

76
Maki-chan. “Sulla trattazione dell'omosessualità nelle fanfiction: yuri, yaoi, slash e
pubblico destinatario.” EFP, S.d. http://www.efpfanfic.net/efp/articoli/articolo6.htm.
77
Resch, Kathleen, I Used to be Trk Monogamous, but Now I’m a Media Slut!, TNU 12,
Novembre 1992.
44
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

Le fan fiction possono essere di diversi capitoli o di poche frasi. Ho


trovato una slash molto breve e la riporto per intero (l’ho scelta
anche perché ha un certo numero di commenti entusiastici ed è
piuttosto soft):

Smell
Era bello come il sole.
Quando lo aveva visto lì, davanti a casa di Bella, stretto a lei come se
non esistesse nient’altro sulla Terra di più importante, aveva deciso
che lo avrebbe ucciso.
Perché lui era uno dei freddi, era attaccato alla sua Bella – insomma,
come si permetteva? -, eccetera.
Poi il vento era girato. E l’odore del vampiro non gli aveva fatto
capire più niente.
Non era un odore esattamente piacevole: era dolciastro, quasi
soffocante. Ma per poco non lo aveva spedito a terra sbavante come
un lupo in calore.
Che poi era esattamente quello che era.
In ogni caso la cosa non gli era piaciuta affatto. E quel piccolo
episodio si era aggiunto alla lista dei motivi validi cui uccidere
Edward Cullen era più che legittimo.
Ma sì, il suddetto succhiasangue era bello come il sole. Anche se
Jacob questo non lo avrebbe mai ammesso78.

Henry Jenkins nel saggio Il normale interesse femminile per gli


uomini che fanno sesso tra loro in Fan, blogger e videogamers, si
pone delle domande sul perché delle donne, eterosessuali o anche
lesbiche, si divertano a scrivere/leggere racconti su storie
romantiche/erotiche tra uomini.
La strategia scelta da Jenkins non è quella di dare una risposta
determinata, quanto più risposte, talvolta contrastanti, riprese da

78
Smell di Red Raven, su EFP, http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=389323
45
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

due apa (Terra Nostra Underground e Strange Bedfellows) dedicate


ai fan delle slash.
Alcune considerazioni sono queste:
- Il retaggio culturale inveterato ha portato le stesse donne a
interiorizzare una certa misoginia e a considerare i personaggi
femminili come non adatti a vivere avventure entusiasmanti. Così,
quando si tratta di riscrivere una storia famosa (in cui generalmente
i personaggi principali sono maschili), esse non accentuano i ruoli
femminili quanto vanno a immedesimarsi direttamente in quelli
maschili. Essendo donne eterosessuali, è facile capire come
rivolgano lo sguardo del personaggio “indossato” verso un altro
uomo (e, del resto, mediamente i personaggi maschili sono tutti
meglio caratterizzati… più adatti anche come oggetto di
attenzione).
Jenkis riporta le parole di Cat, un fan francese:

In questa società chiunque voglia arricchire/nutrire la propria


fantasia con quanto offre la TV finirà per imbattersi nelle variazioni
dei modelli tradizionali: l’eroe (ardito); l’amico fidato (suo complice
e confidente); la sciocchina che fa dei gridolini (suo interesse
romantico).
In questo triangolo, ci sono validi motivi per identificarsi con l’eroe:
1. generalmente è il personaggio principale (l’eroina compare assai
più raramente, di solito con un ruolo di spalla);
2. fa tutte le cose più eccitanti e sembra prenderci gusto. É a lui che
capitano tutte le avventure ed è lui che le fa accadere. Deve far
fronte con la propria arguzia e capacità al pericolo e ai nemici. (Se la
donna è in gamba, ciò non è un valore in se stesso bensì fonte
d’eccitazione o di fastidio per l’eroe. Al peggio, viene considerato
qualcosa di carino).
Esistono anche delle ragioni per cui non ci si identifica con l’eroina.
1. una donna, avendo interiorizzato i valori della nostra cultura,
potrebbe ritenere che le donne siano poco valorizzate in quanto tali,
46
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

a prescindere dalla sceneggiatura, così la donna-eroina diviene un


oggetto con cui non vale la pena di identificarsi;
2. quando i personaggi femminili appaiono in gamba ed efficaci,
spesso ciò è dovuto alle loro “manfrine femminili” (a meno che non
siano brutte lesbiche frustrate. Chi ha voglia di identificarsi con una
fallita, come il generale russo impersonato da Lotte Lenya in Dalla
Russia con amore?), Per quanto concerne le donne potenti che usano
la propria bellezza e seduzione (manipolando gli uomini per i propri
obiettivi), queste possono tramutarsi facilmente in creature aliene,
incomprensibili per le donne ‘medie’, piene di dubbi su se stesse o di
angosce adolescenziali, perché reppresentano valori che non sono
soltanto difficili da raggiungere ma anche considerati obsoleti.
[…]79.

- Immedesimandosi in uomini, le donne si liberano di ogni tabù:


lasciando i propri, e non conoscendo quelli dell’altro sesso, si
trovano in una situazione di completa libertà80.
- Non avendo idea di come sia una relazione tra due uomini, le
donne possono immaginare che sia perfetta (sia dal punto di vista
sentimentale che sessuale)81.
- Alcune fan ipotizzano che la motivazione sia meramente che le
donne a cui piacciono gli uomini, si divertano a “controllare corpi
sexy”82.
- Le donne non comprendono del tutto l’emotività maschile (spesso
celata nella vita di tutti i giorni) e amano ricostruirla in questi
racconti (dal contenuto fortemente emotivo).

Come concordano sia fan che accademici, la narrativa slash dei fan
rappresenta un modo per ripensare e riscrivere la virilità tradizionale.
Sarah sostiene che il fascino di tale narrativa risieda nell’assegnare

79
Jenkins Henry, Fan, Blogger e Videogamer, cit. pg. 66
80
Ivi, pg. 69
81
Ibidem
82
Ivi, pg. 68
47
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

agli uomini una ‘responsabilità emotiva’ nelle relazioni personali


quando invece nella realtà spesso la evitano83.

- Le slash sono una piccola rivincita delle minoranze: le donne sono


per certi aspetti simili agli omosessuali. Nelle slash si ha un mondo
diverso, dove spesso la diversità è accettata84.

Un’altra motivazione, che mi è parsa plausibile, per cui le donne


amino scrivere racconti con protagonisti maschili, è stata espressa
da MaxT e sarebbe il sentimento di rivalità tra donne:

In un ambiente reale, si crea una competizione tra le persone dello


stesso sesso per attirare le attenzioni di quelle del sesso opposto,
anche se raramente viene ammessa.
Credo che non raramente questa competizione sia sentita anche
quando si vede un film, si legge un romanzo o un fumetto.
In genere si dà per scontato che il lettore/spettatore si identifichi con
un protagonista dello stesso sesso.
Potrebbe non essere sempre vero; soprattutto se esistono personaggi
del sesso opposto particolarmente attraenti per il lettore.
Il protagonista stesso, in queste condizioni, può essere percepito
come un rivale anziché come un’estensione del lettore, soprattutto se
nella storia gli sono attribuite caratteristiche così notevoli da mettere
in ombra il lettore e impedirgli di identificarsi.
Ed ecco che egli lo bolla come una Mary Sue o un Gary Stu.
Perché nei forum si parla tanto delle Mary Sue e così poco dei Gary
Stu? Perché la maggior parte dei partecipanti sono femmine. Per la
stessa ragione si parla tanto di yaoi/slash e pochissimo di yuri.
Una lettrice si trova a interessarsi di un fandom dove, tra i
personaggi, ci sono ragazzi attraenti e ragazze che percepisce come
rivali. Cosa fare? Si costruisce una storia di un amore tra due di

83
Ivi, pg. 69-70
84
Ivi, pg. 78
48
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

questi ragazzi, ottenendone due soddisfazioni: una, di aver tolto di


mezzo ogni personaggio femminile rivale; due, di poter manovrare
non uno, ma ben due personaggi maschili attraenti. 24/10/2010
8:3685

Ma gli elementi controversi delle slash non si fermano al fatto che,


contrariamente a quanto verrebbe superficialmente da pensare,
siano storie scritte da donne e dedicate a donne. Jenkins, sempre nel
saggio sopracitato, affronta alcune problematiche scottanti.
Una è la misoginia, che sembra presente in alcune di queste storie,
per quanto scritte, ripeto, da donne. Esse eliminerebbero i
personaggi femminili proprio perché avrebbero interiorizzato una
cultura che vede la donna come inadatta a vivere avventure e
gestire situazioni delicate.
Alla misoginia si affianca l’omofobia, cosa che stupisce, dato che le
storie parlano di coppie maschili. Spesso le autrici difendono con
fervore i propri personaggi sostenendo che “non sono gay, solo che
si amano”86. Questa affermazione riportata da Jenkins è
decisamente simile a quella riportata da Maki-chan nel redazionale
non datato, ma verosimilmente recente e sicuramente successivo al
2000 (dato che EFP è stato creato nel 2000):

Molte autrici scrivono che il loro protagonista “Non è gay, è che si è


innamorato di lui come persona!” slegandosi in questa maniera da
qualsivoglia pretesa di realismo, e non accettando, anche se in
maniera inconscia, il concetto stesso di omosessualità 87.

Affermazioni come queste, per quanto apparentemente incoerenti,


non sono poi così inverosimili se pensiamo che nelle slash i

85
La discussione aperta da me su EFP
http://freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=9437841&p=2&#idm107296602
86
Jenkins Henry, Fan, Blogger e Videogamer, cit. pg. 74
87
Maki-chan. “Sulla trattazione dell'omosessualità nelle fanfiction: yuri, yaoi, slash e
pubblico destinatario.” art. cit.
49
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

personaggi frequentemente non sono che involucri maschili per


fantasie femminili. Capita talvolta che l’omofobia sia tematizzata,
altre volte invece si finge semplicemente che non esista.
Ultimo punto delicato è il rapporto che hanno in queste storie
amore e violenza. Spesso il sesso delle slash si inserisce in scenari
altamente violenti, connotati da uno straniante romanticismo. Prima
di scandalizzarsi bisogna ricordare che si tratta di un contesto
simbolico in cui spesso la vulnerabilità del corpo fisico viene usata
per descrivere la vulnerabilità del bagaglio emotivo degli uomini. Il
dolore non è tanto direttamente erotico quanto piuttosto il mezzo
con cui raggiungere un certo livello di vulnerabilità e apertura da
sviluppare all’interno della relazione intima88.
Concludendo questa parentesi, le slash sono fan fiction scritte da
donne per donne, che parlano di fantasie su “uomini che fanno
sesso tra loro”. Alcuni, non senza motivo, considerano le slash
come pornografia in versione femminile89, altri, semplicemente,
ironizzano su come siano l’equivalente degli Harmony90. Si può
aggiungere ancora che la trama non deve necessariamente essere
strutturata e complessa, ma anche solo accennata, come sottolinea
Maki-chan ricordando il significato del termine giapponese yaoi:

YAOI è una sigla, Yamanashi iminashi ochinashi: nessun climax,


nessun significato, nessuna risoluzione. Direi che è molto
significativo come acronimo, e rappresenta ciò che in realtà sono le
yaoi: racconti scritti tanto per sviluppare una propria fantasia, molto
spesso EROTICA. La traduzione italiana può perfettamente
corrispondere a quella di “racconto privo di trama e scopo, volto al

88
Jenkins Henry, Fan, Blogger e Videogamer, cit. pg. 81
89
Catherine Driscoll tematizza abbondantemente la questione nel saggio One True Paring,
The romance of Pornography and the Pornography of Romance, in Hellekson, Karen, e
Busse, Kristina, Op. cit., pg. 79-96.
90
V. Maki-chan, art. cit.
50
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

puro intrattenimento e caratterizzato da personaggi maschi


omosessuali”.

Il genere slash è, dunque, complesso e sfaccettato, spesso non


compreso, come nello speciale di Debora Attanasio, che titola
scandalizzato, Harry Potter diventa gay, Mr. Darcy un gran
cornuto, pubblicato il 12 maggio 2010, in occasione del Salone del
libro di Torino, su marieclaire.it91.
Non credo vi possa essere una conclusione definitiva. Ho riportato
vari spunti e riflessioni, ma il giudizio finale rimane al lettore.
Come ribadiscono tutti gli autori di slash/yaoi/shonen ai, visto che
il genere è sempre chiarito nell’header, coloro a cui non piace
possono semplicemente evitare di leggerle…

Scuola  di  scrittura  e  di  democrazia  

Ipotizzando  un  uso  didattico  della  fan  fiction  

Nessuno scrive fan fiction per imparare a scrivere o per imparare ad


immedesimarsi negli altri e in altri ruoli (come nel caso del
bambino che si immedesima in un genitore o un maestro), per
imparare a stare alle regole o a rispettare le diversità di razza,
nazionalità e cultura. Eppure questi “effetti collaterali” si
verificano.
Succede perché intorno alle fan fiction si formano quelle che James
Paul Gee, docente della School of Education all’Università del
Wisconsin a Madison, chiama “spazi di affinità”92 e Jenkins
“culture di apprendimento informale”.

91
Attanasio, Debora. “Harry Potter diventa gay, Mr Darcy un gran cornuto.,”
Marieclaire.it, 12 Maggio, 2010. http://www.marieclaire.it/Speciali/salone-del-libro-
Torino-2010/Fan-fiction#pag-1
92
Gee, James. Situated language and learning : a critique of traditional schooling. New
York: Routledge, 2004, pg. 83
51
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

Si tratta di ambienti, spesso virtuali, in cui si incontrano persone


unite in un interesse (scrivere fan fiction, giocare a un videogioco,
parlare di un hobby o una qualsiasi passione) e in cui, solitamente,
razza, classe, genere e anche varie forme di disabilità passano in
secondo piano. Sono possibili vari livelli di partecipazione (ad
esempio leggere soltanto, o leggere e commentare, pubblicare
soltanto, o pubblicare, leggere e commentare…) e i più esperti
guidano i newbie (i nuovi arrivati).
Il fatto che le differenze diventino marginali, il rapporto sia
sostanzialmente “tra pari”, la possibilità di partecipazione ampia e
tutti siano accomunati da un profondo investimento emotivo verso
l’argomento che esplorano, rende questi ambienti particolarmente
propizi per l’apprendimento.
Jenkins, rifacendosi a Rebecca Black93, ricercatrice di pedagogia, fa
notare come la comunità dei fan tende ad essere più tollerante
rispetto agli errori linguistici rispetto agli insegnanti di scuola
tradizionali, e, per questo, risulta più efficace nell’aiutare chi
apprende a individuare le proprie intensioni comunicative: lettore e
autore agiscono all’interno della stessa cornice di riferimento,
condividendo le stesse motivazioni.
Scrivendo, i ragazzi sviluppano empatia e rielaborano esperienze
personali. Ascoltando i consigli degli “amici” migliorano lo stile e
anche la grammatica (in fondo, anche quella viene corretta, seppur
con più elasticità che a scuola), commentando sviluppano schemi
d’analisi che potranno applicare ad opere più complesse (magari
proposte in classe) 94.

93
L’articolo di Rebecca Black, Anime-inspired affiliation: An ethnographic inquiry into the
literacy and social practices of. English language learners writing in Fan Fiction
Community, risalente al 2004, non è più disponibile online e non mi risulta pubblicato in
altra sede.
94
Jenkins, Henry. Cultura convergente, cit., pg. 192 e 195
52
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

Il caso The Daily Prophet95 è significativo da molti punti di vista.


Intanto è interessante perché dimostra come una ragazzina, ai tempi
della rete, possa raggiungere nella fandom uno status e
un’importanza prima impensabili. Heather Lawver fondò il suo sito
a tredici anni, avendo, tra l’altro, studiato a casa, senza aver messo
piede in un’aula scolastica dopo la prima elementare. Poi è notevole
lo scontro, di cui questo sito si è fatto paladino, tra fan di Harry
Potter e la corporate Warner Bros, detentrice dei diritti sul mondo
del maghetto, e la conseguente sollevazione per affermare i diritti di
riappropriazione dei bambini/ragazzi rispetto ai contenuti mediali
(si parla addirittura di Guerre di Potter). Su questa storia è stato
realizzato un film documentario We Are Wizard96 arrivato alle
selezioni per il 2008 South By Southwest Film Festival97. Tuttavia
al momento mi interessa l’impostazione pedagogica che questa
ragazzina ha voluto dare a The Daily Prophet fin dall’inizio:

Lawver teamed up with her friend, Liz Malfoy, to create the first
edition of the Daily Prophet. Their goal was to teach important
writing, grammatical, and professional skills to young people like
themselves in a fun environment.
[…]
Still today, the Daily Prophet exists to instill this love of creative
writing in children of all ages. Writing skills are not a requirement
for being hired as a columnist at the DP; the goal is to improve
skills, or to help kids find new writing skills they didn’t know they
had.
With time, skills improved, relaxed schedules, and gusto allowed for
expansion of the website. From the beginning, Lawver and Malfoy
didn’t want to neglect the love of reading that was already apparant.

95
http://www.dprophet.com/index2.html. Citato in Jenkins, Hanry, Perché Heather può
scrivere in Cultura Convergente cit. pg. 180-221
96
http://www.wearewizards-themovie.com/
97
http://sxsw.com/
53
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

Their ideas became reality in April of 2001 with the release of


Calculo, an online reference library for children, parents, and
teachers. Calculo is a collection of great classic works of literature,
each one reviewed by selected staff members of the Daily Prophet.
The site also includes information about authors, references for
students, and online teaching resources for teachers and parents.98.

By creating an online ‘newspaper’ with articles that lead the readers


to believe this fanciful world of Harry Potter to be real, this opens
the mind to exploring books, diving into the characters, and
analyzing great literature. By developing the mental ability to
analyze the written word at a young age, children will find a love for
reading unlike any other. By creating this faux world we are
learning, creating, and enjoying ourselves in a friendly utopian
society99.

In un post di The Daily Prophet, non datato, ma certamente


successivo al 6 febbraio 2004, Heather si rallegra per i successi
dell’ipotetico giornalino scolastico della scuola di Hogwarts e per il
fatto che Henry Jenkins avesse pubblicato sul sito del MIT100 un
articolo in cui lodava l’esperimento.
Subito dopo Heather invita i fan a portare avanti una nuova causa.
Una causa più alta delle precedenti: la letteratura. Come? Creando
siti analoghi e coinvolgendo le scuole.

Tell your friends, organize clubs and get yourselves ready to open
your own fan fiction newspapers. Better yet, tell your teachers at
school that soon, they too can open class newspapers online so that
schools can get in on the action. Your efforts now will make your

98
“About the Daily Prophet.” http://www.dprophet.com/hq/about.html.
99
Lawver, Heather. “Open Letter to Parents, Teachers, and Concerned Adults.”
http://www.dprophet.com/hq/openletter.html.
100
Jenkins Henry. “Why Heather Can Write”
http://www.technologyreview.com/business/13473/, versione in lingua originale di Perché
Heather può scrivere. L’articolo è stato pubblicato il 6 febbraio 2004, pertanto dico che il
commento di Heather deve essere successivo a quella data.
54
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

school day a little more magical by the end of summer. Spread the
word, spread the magic!101

Per favorire questo processo viene offerto l’accesso a un archivio di


opere del Diciassettesimo-Diciottesimo secolo, utile fonte di
ispirazione per le proprie fan fiction. Suppongo, per quanto non
esplicitato, che questo archivio sia il citato Calculo.
Se già il sito si era ripromesso di far sviluppare ai giovani fan (si
accenna a fanwriter di otto anni!) di Harry Potter abilità di
scrittura, grammaticali e professionali, Calculo102 apre alla
letteratura classica e offre specifiche risorse per lettori, genitori e
insegnanti.
Calculo non tratta di fan fiction e non si rivolge principalmente ai
lettori/redattori di The Daily Prophet. Lo scopo primario del sito è
quello di avvicinare alla lettura quei bambini che ne siano
spaventati, e i fan di Harry Potter, che non vorrebbero mai staccarsi
dai libri, non hanno questo problema. A loro Calculo può servire
come spunto per successive letture, una volta che abbiano concluso
tutti i volumi di Harry Potter, e come traghetto verso i classici.
Jenkins riconosceva al sito di Heather anche di essere un mezzo di
esplorazione di un regno immaginario e uno strumento per lo
sviluppo di una conoscenza adeguata di noi stessi e della cultura
che ci circonda. Teneva a ricordare come The Daily Prophet
tendesse ad essere una comunità inclusiva, che accettava anche
fantasie contraddittorie tra loro e coi romanzi di J.K. Rowling.
Inoltre, che si tratta di una comunità priva di qualsivoglia tipo di
razzismo, come afferma la capo redattrice nella sua Lettera Aperta:

101
Lawver, Heather. “Making Progress Toward Revolution.”
http://www.dprophet.com/index2.html.
102
Calculo, http://www.calculo.co.uk/ - Non più accessibile.
55
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

Our mission is to provide good clean fun for children of every


ethnic, religious, and cultural background103.

Attualmente The Daily Prophet è sospeso e se ne può visualizzare


solo l’archivio. Heather, infatti, afflitta da persistenti problemi di
salute, ha trascurato la “sua creatura” per qualche anno e ora
vorrebbe riprenderla in mano, per quanto i succitati problemi di
salute non si siano conclusi. Per questo chiede supporto e aiuto, ma
al momento non è dato sapere come procederanno le cose.
Eppure viene da chiedersi se i suoi sforzi di coinvolgere le scuole
fossero realistici in quanto l’ambiente scolastico sembra essere
necessariamente molto diverso da quello degli spazi di affinità. La
scuola impone una severa gerarchia (e ruoli ben distinti per adulti e
ragazzi) e “obbligare” dei ragazzi a scrivere qualcosa, se pure il
soggetto fosse una loro passione, non avrebbe lo stesso significato
di quando sono loro stessi a decidere di farlo (e di esporsi alle
critiche o al plauso della rete).

I ragazzi si appassionano alla scrittura attraverso la passione per


l’oggetto di cui scrivono. Per certi versi, far entrare tali attività
all’interno della scuola le porterebbe all’estinzione poiché la cultura
scolastica genera un diverso atteggiamento mentale rispetto alla vita
ricreativa104.

Si direbbe che la conclusione da trarre sia che la scrittura di fan


fiction non va stigmatizzata come inutile o, peggio, deleteria, una
distrazione da evitare, bensì incoraggiata. Tuttavia è bene che
rimanga un’attività scelta dai ragazzi in modo spontaneo, in uno
spazio che rimanga informale.

103
Lettera aperta di Heather, http://www.dprophet.com/hq/openletter.html
104
Jenkins, Henry. Cultura convergente, cit., pg. 197
56
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

Leggere  e  scrivere  fan  fiction  

Leggere:  beta-­‐lettura  e  recensioni  

Nel tempo la comunità di fan ha compiuto enormi progressi


nell’offerta di un’istruzione informale per gli scrittori emergenti: i
fan più esperti solitamente prendono i nuovi sotto la loro ala
protettiva e danno loro suggerimenti sotto forma di beta-letture o
recensioni.
La beta-lettura o beta-reading105…

prende il nome dal beta-testing della programmazione informatica: i


fan chiedono consigli sulle bozze dei loro lavori quasi completi in
modo da correggerne i ‘difetti’ e migliorarli nella stesura finale106.

Alcuni archivi prevedono la beta-lettura obbligatoria per ogni storia


che viene pubblicata (è il caso di The Sugar Quill107), un lavoro
senza dubbio impegnativo dato il crescente numero di iscritti a
questo genere di siti; altri, come FanFiction.Net108, FanWorld109 ed
EFP110, la offrono come servizio aggiuntivo e volontario.
La beta-lettura ha le sue regole e convenzioni, che devono essere
accettate da tutte le parti in gioco. Sono soprattutto regole di buon
senso come non offrirsi di correggere la grammatica o lo stile se si
ha un voto basso in italiano (o inglese o nella lingua in cui la fan
fiction è scritta), non promettere una lettura se non si ha il tempo di
farla, esporre i suggerimenti con delicatezza. Dall’altra parte, chi

105
In Italia si usano sia la versione inglese che quella tradotta.
106
Jenkins, Henry. Cultura convergente, cit., pg. 191
107
“The Sugar Quill's Story Submission Guidelines”
http://www.sugarquill.net/index.php?action=ask#beta
108
Pagina di FanFiction.Net dedicata ai beta readers, http://www.fanfiction.net/betareaders/
109
Pagina di FanWorld dedicata ai beta readers
http://www.fanworld.it/elenco_betareader.php
110
Pagina discussione nel forum EFP, dedicata ai revisori (qualcosa di molto simile ai beta
readers).
http://freeforumzone.leonardo.it/cartella.aspx?c=4642&f=4642&idc=707713
57
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

chiede una beta-lettura dovrà poi essere disposto ad accogliere


eventuali correzioni 111.
La beta-lettura non è molto diversa dalle recensioni, salvo che è a
priori e, spesso, su richiesta, mentre le recensioni sono a posteriori e
spontanee.
I recensori dovranno fare un lavoro in gran parte identico a quello
dei beta-lettori, ma dovranno essere maggiormente accorti nel dare
suggerimenti in quanto lo faranno senza esserne stati richiesti. Tra i
Redazionali di EFP troviamo l’articolo Recensioni? di
Invader_from_Hell (vero nome Matteo)112. Si tratta di un articolo
lungo, scritto in modo informale, ma che ben evidenzia tutte le
diverse problematiche della questione113.
Invader ricorda che, in generale, dopo che si è letto un racconto,
sarebbe buona norma recensire. Questo perché chi pubblica
desidera spasmodicamente un feedback.

111
In proposito cfr. Writer’s University
http://web.archive.org/web/20030422203849/writersu.s5.com/, sito di supporto per fan
scrittori e fan redattori, ad oggi consultabile soltanto come archivio grazie alla
WayBackMachine. In particolare si veda l’articolo di Durak Elizabeth, “Beta Readers”,
http://web.archive.org/web/20030622001435/writersu.s5.com/english/betaessay02.html.
L’articolo riportava una serie di risorse per autori e lettori. Alcune sono ancora online, altre,
sono consultabili solo come archivio. Trovo interessante riportarli:
“How to Write Marginally Redable Fan Fiction”,
reperibile su http://littlecalamity.tripod.com/HowTo2.html
“The Fanfic Symposium”,
http://www.trickster.org/symposium/coltopic.html
“Fan Fiction Writing Guide Help File Thing”
http://web.archive.org/web/20030608193248/members.aol.com/Honywumpus/fanfic.htm
“SFWA Articles on Writing”,
http://www.sfwa.org/for-authors/information-center/
“The Purdue University Writing Lab”,
http://owl.english.purdue.edu/
“Inkspot”,
http://web.archive.org/web/20051031203537/www.writing.com/?rfrc=inkspot.com
“Writers Write”, http://www.writerswrite.com/
“Dictionary.com”, http://dictionary.com
WayBackMachine, www.archive.org, è un gigantesco archivio, indipendente da Writers
University, che dal 1996 registra le pagine web e rende possibile visualizzarle anche dopo
che siano state cancellate. Sfortunatamente non sempre il salvataggio è del tutto completo e
qualcosa si perde inevitabilmente.
112
Pagina personale di Invader_from_Hell su EFP,
http://www.efpfanfic.net/viewuser.php?uid=493
113
Invader_From_Hell. “Recensioni?.” http://www.efpfanfic.net/efp/articoli/articolo4.htm.
58
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

Non è forse vero che per una sola recensione in più arriveremmo a
vendere l’anima, specialmente in un momento di penuria?
Ma non dimentichiamoci di quelle volte nelle quali sperimentiamo
un nuovo stile, un nuovo pairing, un nuovo tipo di linguaggio…
Sono o non sono le volte nelle quali desidereremmo una recensione
per saggiare l’effetto che il nostro esperimento ha sortito?
In ultima analisi, fa bene al nostro ego di autori. Vedere quel numero
cresciuto dà una soddisfazione indescrivibile, quasi più completa di
quella che ci potrebbe dare un buon voto a scuola.
In breve possiamo affermare che gli autori provano un grandissimo
piacere nell’essere recensiti114.

Tuttavia non è sempre il caso di recensire e farlo bene è qualcosa


che si impara con la pratica attiva (recensire) e passiva (essere
recensiti). Invader_from_Hell condivide la sua esperienza (è iscritto
a EFP dal 2003 ed ha pubblicato moltissime fiction originali) e
indirizza gli altri sulla strada che gli è sembrata più giusta.
Solitamente, si recensiscono i lavori che più ci hanno colpiti.
Negativamente, o positivamente, ma è meglio evitare di farlo…

- Quando si ha fretta. Non c’è peggior giudizio di quello frettoloso e


poco ragionato.
- Quando non si è letta bene la fanfiction. […]
- Quando il giudizio è influenzato da pareri, ideali, idee politiche,
religiose, etiche presenti nella fic, che noi non condividiamo. In
questo caso rischieremmo di giudicare male un lavoro pregevole, per
il semplice fatto che non condividiamo ciò che esprime. Questo vale
specialmente per le fanfiction con contenuti yaoi, e per quelle nelle
quali sono presenti coppie che il lettore non condivide.
Ma questo non è tutto. Spetta a voi capire quando la vostra
imparzialità viene meno.

114
Questo e i successivi brani citati sono tratti da Invader_From_Hell. “Recensioni?.” art.
cit.
59
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

Una volta che si sia deciso che è il caso di fare la recensione


entrano in gioco altre valutazioni.

Bisogna fare attenzione a queste cose:

- Età dell’autore: nel caso di autori molto giovani e/o alle prime
armi, è evidente che non potranno dimostrare la stessa maturità che
dovrebbe dimostrare un diciottenne nell’accettare una critica.
Quindi è consigliabile andarci molto piano con i “piccoli”, scherzare
molto, evitare assolutamente discorsi inutili e paroloni. Sembrerà
banale, ma cercate di prenderli per mano, e incoraggiarli ad andare
avanti modificando qualcosa qua e là. Facendolo è anche probabile
che andranno a leggersi qualche vostra fic, che magari potrà essere
loro utile per migliorarsi. Ah, e non pretendete che un ragazzino di
dodici anni emuli Tolstoj…

- Aspettative dell’autore: ci sono alcuni sottocasi.


Autore fiducioso modesto: si tratta di un ragazzo che prova
molto piacere nello scrivere, e vi dedica molto tempo. Dice di essersi
impegnato giorno e notte, e vi supplica di leggere. Probabilmente, è
vero. Questo autore non si mostrerà mai presuntuoso. Ammettiamo
che voi stiate leggendo la sua fanfiction. È oggettivamente scritta
male, brutta. Con questo autore potete essere abbastanza aperti nella
critica, ma dovete essere molto accorti nell’usare le parole. Si è
impegnato molto, e per questo va premiato, non trovate? Criticatelo
con gentilezza, indicando i punti da rivedere, con la massima
tranquillità e con fare amichevole. E non crediate. Vi ascolterà e si
impegnerà a migliorarsi. Ci riuscirà, statene certi.
Autore pieno di sé: si riconosce lontano un miglio. Fa grandi
discorsi e non conclude nulla. Non ha grandi abilità nella scrittura,
ma presenta le sue fanfiction come se fossero il nuovo miracolo
editoriale dell’anno. Siate pure duri con lui. Ma non offendetelo.
Siate freddi e distaccati, lo farete andare su tutte le furie.
Probabilmente risponderà alla vostra critica (che deve comunque

60
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

essere costruttiva) con parole pesanti. A questo punto, voi lo


ignorerete, sarà divertente per gli altri utenti del sito vederlo
imprecare contro il vuoto. Del suo cervello.
Autore talentuoso: caspita, scrive davvero bene… tranquilli,
lo sa benissimo. Non ricordateglielo più del dovuto.
Complimentatevi con lui, ma cercate di trovare anche il minimo
difetto nel suo lavoro. È probabile che voglia davvero diventare
scrittore, e il suo più grande aiuto siete voi. Lodi sì, ma anche
osservazioni critiche. Ah, se ne sentirà un po’ offeso. Ma poi capirà.
Potete essere molto cattedratici con lui.
Questo non è tutto. Ogni autore è diverso, sta a voi individuarne i
caratteri e agire nel migliore dei modi.

In ogni caso però, è sempre opportuno lasciare una parola di


incoraggiamento. Se anche la fan fiction fosse molto brutta, è bene
trovare almeno un punto positivo per lasciare aperta la speranza di
miglioramento.

- Obbiettivo dell’autore: scrivendo, ci si pone un obbiettivo.


Divertire, impressionare, far riflettere, far sognare, commuovere. È
importantissimo far sapere agli autori se questo obbiettivo è stato
raggiunto.

Soltanto a questo punto si può riflettere su come scrivere la


recensione e quali tematiche affrontare. Una prima norma generale
è quella di scrivere la recensione in modo da dare il buon esempio:
scrivere in modo corretto e senza usare le abbreviazioni tipiche
degli sms. Essere tecnici, ma non criptici, cioè utilizzare, nei limiti
delle proprie conoscenze, i termini specifici del mondo della
scrittura e della critica, ma evitando di esagerare con locuzioni
troppo tecniche (snobismi), difficilmente conosciute dall’utenza
media.

61
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

Come si può immaginare, le recensioni devono essere utili e


costruttive ed è opportuno valutare:

- Conoscenza del lessico: valutate il livello lessicale di un brano.


Osservate le sfumature del linguaggio, l’utilizzo delle parole e dei
registri linguistici. Ma non solo! Dovete anche osservare la capacità
di passare da un registro all’altro. Ovvio, un letterato non parlerà
come un ragazzo di strada.
Premiate chi dimostra grande varietà nel proprio lessico, e chi lo sa
adattare ad ogni occasione. “Punite” chi usa orribili abbreviazioni e
riempie il testo di errori grammaticali e/o di battitura.
- Ricchezza dei contenuti: osservate ciò che esprime il racconto.
Apprezzatene i lati introspettivi e riflessivi, tutti gli spunti
intelligenti e nati dalla conoscenza dell’argomento trattato. Non
incoraggiate invece trattazioni troppo superficiali. Ma qui si torna al
discorso del target…
- Caratterizzazione: Fondamentale! osservate lo sviluppo dei
personaggi, come l’autore li fa muovere, vivere, parlare. Se sono
personaggi vividi e credibili, apprezzatelo. Cercate, invece, di
avvertire l’autore della presenza di eventuali Mary Sue…
- Trama: Giudicate lo sviluppo della trama, la fantasia dell’autore,
la sua capacità di dare agli eventi sviluppi credibili. ah, e nel caso
doveste riscontrare un plagio, non fatevi scrupoli e avvertite chi di
competenza. Ma su questo argomento troverete due ottimi articoli su
EFP.
- Coerenza: importantissima! un testo che si contraddice da solo non
è affatto scritto bene, non trovate?
- Originalità e umorismo: se queste due caratteristiche ci sono,
magari unite, state sicuri che solo una buona recensione potrà uscire
dai vostri tasti.

Invader/Matteo si preoccupa anche di puntualizzare alcune cose da


non scrivere in una recensione: esagerare con le lodi (per esempio
distribuendo voti “10” a piene braccia) o usare il famigerato

62
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

linguaggio da sms in espressioni come BellissimaTV1KDB


(“Bellissima. Ti voglio un casino di bene”, commento che, tra
l’altro, sembra tirare in causa più l’amicizia con l’autore/autrice che
la qualità dell’opera), scadere in volgarità o in offese gratuite (cosa,
purtroppo, abbastanza frequente115), giudicare l’autore o le sue idee
invece della storia, intavolare una discussione all’interno delle
recensioni.
Anche seguendo ogni consiglio ed essendo corretti, scrupolosi e
delicati purtroppo potrà capitare che l’autore, poi, reagisca male…

Se avete seguito tutti i punti precedenti, avrete sicuramente scritto


una recensione costruttiva, quindi l’autore non ha ragione di adirarsi.
È in torto, deve imparare ad accettare la critica che gli è stata fatta.
Se vi risponde nello spazio delle recensioni, voi non consideratelo, si
sta solo mettendo in ridicolo. E il discorso vale anche per gli
eventuali recensori che dissentono sul vostro giudizio e vi attaccano
spietatamente nello spazio delle recensioni. Non devono essere
ottimi recensori… siate distaccati, avete fatto il vostro dovere.

Se, invece, chiede spiegazioni/sconsigli…

Finalmente qualcuno che lo fa! Incoraggiatelo, rispondete alle sue


domande, siate disponibili e fategli capire che lo rispettate. Se gli
dedicherete anche un minimo di tempo lui farà tesoro di quello che
dite, sicuramente migliorerà. E voi avrete fatto un’ottima cosa.

Se invece siete voi ad accorgervi, col senno di poi, di non essere


stati imparziali, o di aver giudicato male:

Recensite di nuovo, scusatevi, cambiate il vostro giudizio. E state


più attenti d’ora in poi.

115
Cfr. Serena, “Recensioni Spazzatura: il caso”
http://www.efpfanfic.net/efp/articoli/articolo9.htm.
63
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

Infine è importante firmarsi sempre, dando la possibilità a chi


riceve la recensione di contattarvi.

Scrivere    

Non sono altrettanto diffuse ampie trattazioni a proposito di come


scrivere una bella fan fiction. In italiano ho trovato davvero poco.
Articoli molto naïve e non troppo mirati sulla fan fiction. In inglese
c’è maggior quantità e qualità. Writers University avrebbe potuto
essere un ottimo rifermento: presentava un’intera sezione intitolata
How to Write!. Purtroppo la sua esistenza come materiale
archiviato è instabile: alcune pagine si leggono, altre no.
Riporto l’incipit del primo articolo perché è breve e incisivo:

“How can I become a better writer?


Write.
Then write some more.
Oh, and write.
And have I mentioned, write?”116.

Questo monito è incoraggiante: per quanto si possa scrivere male,


insistendo a scrivere e scrivere e scrivere non si può che migliorare.
Poi troviamo consigli che possono essere comuni a qualsiasi tipo di
scrittura, come evitare il più possibile gli errori grammaticali,
rimanere coerenti con la caratterizzazione data dei personaggi, far
corrispondere premesse e conseguenze etc., tuttavia la fan fiction ha
anche canoni suoi personali.

116
Tara. “How can I become a better writer?,” Writers University S.d.
http://web.archive.org/web/20030420221215/writersu.s5.com/english/howtowrite1.html.

64
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

Riporto alcuni consigli traendoli da un articolo che mi è sembrato


particolarmente accurato. Significativamente chi scrive, che parla di
sé in terza persona, si firma Ms. Nitpicker che si potrebbe tradurre
“Signora Scova-Errori”117.
Premetto che non esiste un’unica disciplina relativa a come si
debbano scrivere fan fiction. Ms. Nitpicker dà un’interpretazione
sua, che non sempre corriponde a quella espressa in altre meta-
trattazioni dei fan. L’articolo si intitola How to write marginally
redable fan fiction118:
1. Inserire sempre il proprio nome o nick name119 .
2. Fare sempre un controllo automatico degli errori, ma non
fermarsi a quello.
3. Cercarsi un beta-reader (o proofreader) affidabile e
accoglierne gli appunti.
4. Pubblicare solamente storie di cui si è orgogliosi.
5. Evitare ripetizioni e ridondanze120.
6. Quando si scrive una storia canon si dovrà fare molta
attenzione a basarsi sull’opera originale e non sulle
convenzioni assestatesi tra i fan (fanon).
7. Utilizzare l’etichetta AU se si vogliono ripensare i
personaggi. Se si decide di rimanere all’interno del canon è
necessario farlo fino in fondo.
8. Prendersi del tempo per fare le cose per bene.
9. Non pubblicare una storia o parte di storia se non si ha già in
mente il finale, in quanto pubblicare una storia equivale a

117
Il nitpicking è l’attuività di quei fan che fanno le pulci alle fiction da un punto di vista
tecnico: fisici in erba cercano spiegazioni più realistiche per la fantascienza di Batter
Galactica, studenti di medicina che indagano la verosimiglianza di Doctor House etc.
118
Ms. Nitpicker. “How to write marginally redable fan fiction,” S.d.
http://littlecalamity.tripod.com/HowTo2.html.
119
Ormai nella maggior parte dei blog e archivi questo avviene in modo automatico.
120
Su questo c’è un approfondimento. Ms. Nitpicker, “Redundancy and repetition and
redundancy,” http://littlecalamity.tripod.com/Text/Redundancy.html
65
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

sottoscrivere un patto con i lettori. Non portare a termine la


storia significa infrangere il patto121.

Nitpicker has heard all the whining about this point.

You need the pressure/encouragement from readers to drive you


to write.

[If you can’t write fanfiction without outside pressure, you aren’t a
writer. Don’t bother to start a story at all. Write for your own
pleasure/satisfaction, please. If readers respond favorably, that’s an
added bonus.]

Readers’ comments may help you come up with ideas.

[That’s what friends are for. That’s what beta readers are for. That’s
what beta mail lists and chat rooms are for. Oh, forget it--if you
don’t have enough ideas to write a complete story, don’t start one.]

Unlike all those other liars on the Web, you MEANT to finish the
story promptly.

[The road to hell is paved with good intentions, dear.]

10. Non cominciare a scrivere un sequel prima di aver concluso


la storia precedente.
11. Evitare metafore miste.

In a recent fan fiction, Ms. Nitpicker’s alter ego stupidly wrote


“Thunderstorms clouded her charcoal eyes.” Huh? You ever see

121
Questa regola non vale per tutti i contesti. EFP, per esempio, consente anche la
pubblicazione di storie dichiaratamente incompiute. Anche io non mi sento di
sottoscriverla, per quanto sarebbe sicuramente importate avere un’idea di dove si vogliano
far parare le cose. Fermarsi un attimo a pensare potrebbe fare la differenza tra
“incontinenza verbale” e un buon lavoro.
66
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

thunderstorms whipping around inside your barbecue grill? It should


either have involved lightning flashing in her storm-dark eyes, or
sparks igniting in her charcoal eyes.

12. Dare un senso ai paragoni. É apprezzabile evitare le banalità


come “era bianco come un lenzuolo”, ma senza perdere di
vista la sensatezza del discorso.

One on-line tale made the comparison “like rewiring a pissed-off


wild cat.” Huh? Do undomesticated felines have wiring in them?
Does the wiring wear out, and do Rangers hunt them down and
helpfully rewire them? No doubt that would piss off the wildcat, but
still....

13. In generale, fare in modo che tutto abbia un senso.

Kandros just stood there unmoving, waving his hand towards two of
his men who were standing in the main door. [If he’s unmoving, his
hand ain’t waving, baby].

14. Non pubblicare storie per far interagire sé e i propri amici


coi propri beniamini. Scriverle può essere un buon esercizio,
ma non è il caso di pubblicarle122.
15. Non pubblicare storie a proposito degli interpreti dei
personaggi amati. Alcune di queste storie sono molto belle,
ma scriverle è molto maleducato anche perché generalmente
gli autori non conoscono gli attori così bene da poterli
descrivere in modo fedele123.
16. Non creare Mary Sue, cioè non pubblicare una storia in cui
si sia inserito un proprio alter ego fortemente idealizzato.

122
In molti archivi la pubblicazione è consentita, a patto di segnalare la cosa come Self
Insert (SI). Pubblicare storie di questo genere può essere interessante nel caso di cominità i
cui membri interagiscano molto e facciano amicizia tra loro.
123
Le Real Person Fiction sono un argomento molto controverso. Molti archivi le
proibiscono o, almeno, le limitano. Di fatto sono molti i fan che ne scrivono. EFP ha deciso
di aprire una sessione apposita per le storie a proposito degli attori di Twilight.
67
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

17. Allestire la scena. Bisogna dare al pubblico le coordinate.

Where are we? When are we? How did we get there? A header that
gives the date and time is not enough. Give us descriptive details that
appeal to the senses. What do we smell here? What do we hear?
What do we see? Don’t say Giles is in a warehouse; tell us that it
looks new and clean but stinks of rancid grease, and he fears the
boxes stacked neatly around him are stuffed full of McDonald’s
French fries waiting for delivery.

18. Leggere! Scrivere! Leggere ancora! E fare in modo che tra


le letture ci sia qualche opera di autori professionisti e di
buona fama.
19. Fare ricerche. Con l’avvento di Internet è diventato facile
documentarsi sugli argomenti di cui si parla, magari
chiedendo ad altri fan.

Too many fanfics involve the heroes not finding out until 2/3rd of
the story is done that their fellow cop was intimately involved in the
case in the past--fanfic detectives apparently don’t read the case files
when they’re assigned to a case--or suddenly having the brilliant
idea to call the FBI, astounding the boss, when the FBI would have
been contacted first thing. Similarly, don’t have Al Calavicci of
QUANTUM LEAP shot in the heart and, after being dead for ten
minutes, suddenly sit up, get off the gurney, and lead an attack on
the bad guys, unless you’re writing a story about zombies. Again,
there are web sites specializing in medical facts useful for fan
fiction.

20. Essere coerenti (anche nei nomi di luoghi o personaggi:


meglio sceglierne di facili piuttosto che cambiarli per
sbaglio).
21. Evitare le costruzioni passive a meno che non servano per
un particolare effetto letterario (che si è in grado di gestire).

68
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

22. Scrivere una storia usando il presente è difficile, per un


principiante è sconsigliato. Ancora più sconsigliato è slittare
dal presente al passato se non ci sono ragioni più che valide.
Anche portare avanti un’intera storia in seconda persona è da
evitare.
23. Inserire dei dialoghi (se non ce ne sono probabilmente più
che di una storia si tratterà di un riassunto).
24. Scegliere un p.o.v (punto di vista) e rimanervi fedele almeno
per tutta una scena.
25. Per enfatizzare alcune frasi di solito è sufficiente usare il
punto esclamativo (si sottolinea, un solo punto esclamativo
non una “pacchettata”) e non bisogna abusare di grassetti e
testi interamente in maiuscolo.
26. I dialoghi possono e devono essere scritti in modo
colloquiale (anche sgrammaticato, quando necessario),
mentre il resto dovrebbe essere scritto nel modo più corretto
possibile.
27. Non utilizzare termini inutilmente ricercati.
28. Costruire il tutto in modo che lo stato d’animo e il carattere
dei personaggi si capisca senza doverlo esplicitare.

If you feel the need to tell us that the villain is sneering evilly,
you’ve failed in writing. We should know from his behavior and
words that he is evil; even the sneering is obvious when he asks our
dungeon-bound hero, “Enjoying the accommodations?” Your
readers are smart enough to know he’s not seriously worried that the
hero might not be comfortable. Adding a “twisted, evil smile” is
overkill.

29. Variare la struttura della frase (non possono iniziare tutte


nello stesso modo).
69
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

30. Non utilizzare parole di cui non si conosce il significato.

Ellison came pounding after, but his senses must have warned him of
the precipitous. [He’s at the edge of a steep? His senses didn’t warn
him of an abrupt? No, you meant a “precipice,” dear.]

31. Non esagerare coi pronomi. Di tanto in tanto si possono


usare i nomi dei personaggi.
32. Usare più dialoghi e azione che descrizione.
33. Non creare descrizioni interminabili degli ambienti. É
opportuno farli scoprire poco a poco, tramite piccoli tocchi
disseminati qua e là.
34. Non riferirsi troppo spesso ai personaggi con perifrasi come
“il giovane studente di antropologia”, “il giovane medico”.
Va bene usarle la prima volta che il personaggio appare, ma
dopo risulta pesante ed è preferibile alternare nomi e
pronomi.

Tutti questi sono consigli e non assurgono a regole. Normalmente i


regolamenti degli archivi sono più schematici e succinti nel fornire
indicazioni per gli autori e i commentatori. Ci si concentra da prima
sul contenuto, che non deve contravvenire alla legge dello Stato
(tutti gli archivi proibiscono di raffigurare scene di
pedopornografia, per esempio) e altri aspetti che variano da
archivio ad archivio. Quanto allo stile, ci si limita, generalmente, a
vietare il linguaggio da sms, il testo tutto in maiuscolo, l’abuso di
emoticon e i frequenti errori di italiano124.

124
Cfr. regolamento di EFP http://www.efpfanfic.net/efp/regolamento.html#2 e
regolamento di FanWorld http://www.fanworld.it/page.php?id=6
70
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

Un  racconto  derivato  

Nel giudicare una fan fiction non bisogna mai dimenticare che è
un’opera saldamente correlata a un’altra e il racconto derivato,
anche quando si distacca dal canon come in un AU o un OOC, non
sarà mai pienamente godibile senza aver presente quello da cui
prende origine.
Eva Jucci (o crisomtiforce), autrice della fan fiction Coni per la
Restaurazione di D’ni, pubblicata nell’antologia Parla come
navighi125, a margine dell’intervista che le ho fatto (e riporto
nell’appendice) ha commentato:

In tutto ciò, io resto fermamente convinta che Coni sia una


PESSIMA scelta per un’antologia, perché tipo due livelli di lettura
su tre sono assolutamente incomprensibili a chi non conosca bene
l’opera originale.

Io stessa, non conoscendo l’universo narrativo di Myst126, il


videogioco a cui Eva si ispirava, non sono riuscita a capire molto.
Il fatto è che le fan fiction si innestano sul canon o sul fanon e non
hanno necessità di costruire la storia a partire dalle radici. Possono
variare ogni parametro (anche se non tutti i siti lo consentono, ad
esempio The Sugar Quill richiede una forte sintonia col canon), ma
non li varieranno mai tutti: andrebbe contro l’essenza stessa di fan
fiction e si finirebbe in una storia originale (original).
Si pensi al caso delle drabble, componimenti tra le 90 e le 110
parole, poco più di un twitt127. Non potrebbero sussistere
indipendentemente dal racconto a cui si ispirano.
Non comprendere questo aspetto porta a giudicare le fan fiction
partendo dai presupposti sbagliati.

125
Gerosa, Mario. Parla come navighi : antologia della webletteratura italiana. Piombino
(Livorno): Il foglio, 2010.
126
Voce “Myst” su Wikipedia, http://it.wikipedia.org/wiki/Myst
127
Un post di massimo 140 caratteri sul noto network Twitter.
71
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

Per rendere l’idea riporto una drabble ispirata ad Harry Potter,


comprendendo anche un pezzetto del commento relativo, aggiunto
dall’autrice, PaytonSawyer128:

Il dolce sapore della vendetta


Dopo dodici, lunghi, terribili anni, è giunto il tuo momento.
Ogni leggero passo verso quel letto è un passo verso il tuo più
grande desiderio, l’unico che ti rimane.
Forse, questa notte, la tua anima è davvero nera come l’hanno
dipinta.
Non è il riscatto che cerchi, è la vendetta. Riesci già ad assaporare il
suo dolce sapore.
Prima di aprire le tende del baldacchino, di squarciarle con il
pugnale che hai rubato, senti il profumo della vittoria.
Questa notte scriverai la parola fine sulla vita di uno squallido topo.
Peter Minus sarà davvero un uomo morto, anche se questo non darà
pace alla tua anima.
Non più oramai.

[Commento]
Come avrete capito, si tratta delle notte in cui Sirius ha cercato di
uccidere Minus. Ho provato a descrivere i suoi sentimenti prima che
attaccasse ‘le tende’, quindi quando era convinto di riuscire nella sua
impresa. Spero vi piaccia129.

“Come avrete capito”, sottolinea come sia dato per scontato che il
lettore sia perfettamente in grado di ricollegare la scena alla storia
originaria. Il target di storie come questa è estremamente esperto
della materia. Si pensi che la stessa autrice ha scritto una drabble
anche su un personaggio come Millicent Bulstrode, che appare solo

128
Il profilo di PaytonSawyer su EFP: http://www.efpfanfic.net/viewuser.php?uid=95566
129
Squarci nella notte. 4. Il dolce sapore della vendetta
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=578806&i=1
72
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

in alcuni libri (il secondo e il quinto) e con un ruolo sempre


marginale.

Giovagnoli, forse con una punta di critica, afferma che tutti i


racconti cross-mediali si stanno via via improntando al modello
della sceneggiatura delle “dodici stazioni del racconto”130.
Personalmente mi sembra che questo modello sia una delle tante
chiavi interpretative (la più famosa delle quale è il “viaggio
dell’eroe” proppiano131) degli archetipi narrativi innati, risalenti a
tempi assai precedenti ad “insegnamento universitario e la
sperimentazione condotta sul campo”132. Tuttavia mi è sembrato
interessante utilizzare lo schema per analizzare la drabble riportata,
in modo da evidenziare quanto la comprensione di una fan fiction
dipenda dal bagaglio di conoscenze pregresse del fan.

Le  dodici  stazioni  del  racconto  e  “Il  dolce  profumo  della  vendetta”:  

1. Fantasma: un evento del passato che perseguita ancora oggi il


protagonista del racconto. Dal punto di vista dello scavo
psicologico proposto, il fantasma costituisce la motivazione reale
del punto di vista scelto dall’autore.

In Il dolce sapore della vendetta, non troviamo elementi per


realizzare che il personaggio principale, Sirius Black, è stato
rinchiuso per dodici anni nella terribile prigione dei maghi,
accusato di aver tradito il suo miglior amico, causandone la morte,
e di aver ucciso un buon numero di persone nonché lo stesso Peter
Minus. Peter, un tempo amico di Sirius, è il reale traditore e la sua

130
Giovagnoli, Max, Op. cit., pg. 118-123
131
Propp, Vladimir. Morfologia della fiaba. Torino: Giulio Einaudi, 2003.
132
Giovagnoli, Max, Op. cit., pg. 119
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La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

morte è stata solo inscenata. La drabble, così, va a caricarsi di una


notevole forza emotiva senza dover “sprecare” tante parole.

2. Ferita inconscia: nel momento del suo ingresso nella trama del
racconto, il protagonista non è sempre a conoscenza di avere dentro
di sé una sorta di zona d’ombra. Una ferita con la quale dovrà fare
inevitabilmente i conti, una volta per tutte.

Nella nostra drabble abbiamo indubbiamente un personaggio ferito:


Peter Minus ha tradito sia lui che James Potter (padre di Harry),
portando le loro vite al disastro. Il tradimento e l’accusa immeritata
sono dei fardelli pesanti con cui confrontarsi.

3. Incidente scatenante: un evento accaduto a uno o più personaggi


della storia, che altera il ciclico ripetersi della loro quotidianità
stravolgendogli per sempre la vita.

Nel nostro caso non si accenna nemmeno all’incidente scatenante


(il tradimento di Minus, la morte di James e sua moglie), lo si dà
semplicemente per scontato. Ogni fan di Harry Potter ha ben
presente l’antefatto.

4. Obiettivo: la risposta diretta dell’eroe del racconto al cospetto di


un incidente scatenante. In base al proprio obiettivo il protagonista
di un racconto mette in atto il proprio tentativo (comico,
avventuroso, drammatico) di superare una ferita inconscia.

Nella drabble vediamo Sirius che tenta di portare a termine il suo


obiettivo: vendicare James e sé stesso.

74
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

5. Antagonista: l’antagonista è quello che persegue lo stesso


obiettivo dell’eroe, con motivazioni etiche diverse ma sempre
coerenti e credibili. L’antagonista è portatore degli ideali
diametralmente opposti a quelli dell’eroe e in questo senso si fanno
grandi l’un l’altro nel procedere del racconto.

Nelle 109 parole della storia possiamo pensare che l’antagonista per
il raggiungimento dell’obiettivo (compiere la vendetta) sia più la
coscienza di Sirius che l’abietto Peter Minus che dorme ignaro. La
considerazione finale “anche se questo non darà pace alla tua
anima” può lasciar intendere che in fin dei conti la missione rimarrà
incompiuta (e, del resto, nei libri Peter Minus viene strangolato dal
malvagio Voldemort).

6. Guerra: più che il conflitto vero e proprio tra eroe e antagonista,


si tratta della preparazione dell’antitesi finale tra i loro due mondi e
i loro due modi di vedere la vita e la morte, i loro due universi di
riferimento personali.

La drabble accorpa (ed anche Giovagnoli ammette che può


succedere) questo punto e il successivo.

7. La visita della morte: il duello finale con l’antagonista è


preceduto in genere da un intimo confronto dell’eroe con se stesso.
L’eroe “visita la morte” sprofondando nella propria vita, e reagisce
alla caduta con un atto di imposizione che lo porterà alle redenzione
e alla vittoria, o a una sconfitta ancora più grave e irreparabile.

Sirius è vicino al compimento della vendetta che desidera, ma che


lo porterebbe al livello del suo nemico senza risolvere nulla

75
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

(“Forse, questa notte, la tua anima è davvero nera come l’hanno


descritta” “…anche se questo non darà pace alla tua anima”).

8. Battaglia finale: solo uno dei contendenti raggiungerà alla fine


l’obiettivo condiviso. Ma come, e… a quale prezzo?

La drabble è aperta, ma il collegamento con la storia originale


suggerisce che Sirius non persegua il suo obiettivo, salvando la
propria integrità morale.

9. Risveglio: alla fine della battaglia un nuovo punto di vista


accompagna l’eroe del racconto. Una presa di coscienza che a volte
è una vera e propria agnizione, come nel dramma classico antico;
altre; più semplicemente, una fuga in un nuovo mondo o una nuova
immersione in quello ordinario del protagonista.

Che il protagonista ceda o meno al “dolce sapore della vendetta” ha


ben chiaro che questa non risolverà nulla.

10. Mutazione del doppio: nel corso della battaglia finale anche
l’antagonista compie un percorso di cambiamento o risveglio.

In questo caso è assente. Se vogliamo, però, possiamo tenere conto


che alla fine dei libri della Rowling Minus avrà un tardivo, ma
determinante, ravvedimento: farà la cosa giusta e morirà per questo.

11. Nuovo equilibrio: vincitori o vinti, il protagonista e il pubblico


hanno assunto ormai un nuovo punto di vista sul mondo descritto
dalla storia e subìto un cambiamento epocale nella propria

76
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

esistenza. E il nuovo equilibrio ricreato può emulare quello iniziale


anche senza coincidere con esso.

Il ritorno all’equilibrio è impossibile: il passato non può essere


cambiato.

12. Rivelazione tematica: una vera e propria espansione del senso


della storia al suo valore universale, costituito dal “tema” del
racconto.

Probabilmente la rivelazione tematica è proprio che la vendetta non


può cambiare il passato, né ricucire le ferite dell’anima.

“In  difesa  della  spazzatura”  

Molti criticano la mancanza di qualità delle fan fiction.


Debora Attanasio, di marieclaire.it, usa in merito parole piuttosto
forti.
Dopo aver citato alcune revisioni attuate dai fan su opere come
Brokeback Mountain e Orgoglio e Pregiudizio, Attanasio ci
rassicura…

Per fortuna, niente di tutto ciò è ufficiale: accade sul pianeta Fan
Fiction, ovvero la gara a chi la spara più grossa, la fiera dei tre
puntini distribuiti in bustine omaggio, la scorpacciata di virgole
sparse a caso e finite tra soggetti e verbi, il festival dell’accezione
arbitraria del termine - tanto il dizionario dei sinonimi e contrari sta
lì a fare arredo nella polvere - la prova del nove che l’incontinenza
verbale si estende alla tastiera133.

133
Attanasio, Debora. “Harry Potter diventa gay, Mr Darcy un gran cornuto.,” art. cit.
77
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

La giornalista si sdegna perché non si rende conto che i fan writer


per la maggior parte non sono scrittori falliti (né per auto-
sottovalutazione, né per sopravvalutazione), quanto persone che
hanno una passione e vogliono viverla, riviverla ed esplorarla con
altri appassionati come loro. Una mia amica, geneticamente fan (nel
senso che riesce ad appassionarsi spesso e profondamente a una
varietà di storie e personaggi), quando le ho parlato via email della
mia tesi, mi ha risposto:

Sai cosa capita a me?... nn sempre ma abbastanza... (te lo dico perké


così magari capisci da cosa potrebbe nascere il fenomeno).
Qualcuno mi piace talmente tanto, un character dico, un personaggio
(qualcuno ke io posso conoscere attraverso un libro o un telefilm o
un film, i personaggi reali sn meno caratterizzati anke perkè della
loro vita vera in pratica nn si sa nulla...) ke sento il bisogno di
scriverci qualcosa sopra: per parlarne e per mantenere vivo il
pensiero. Capisci? Se ne parlo cn qualkuno, e in qs anni internet è il
modo di parlare più comune (perké abbatte le distanze), lo sento più
vicino, e la sensazione ke mi piaccia si autoalimenta... capisci? Mi
piace di più ke mi piaccia. É una bella sensazione… è come se
andassi oltre il semplice ‘mi piace’ con il potere della mente. In
poche parole lo sento più vicino.
Credo sia questo soprattutto... qs persone ke scrivono ff vogliono
solo mantenere VIVA la passione per qs personaggio e parlarne,
parlarne... Damonmary 15/08/2010134

Del resto è vero che molte fan fiction sono sconclusionate,


sgrammaticate, prolisse e i commenti/recensioni che vengono fatti
da fan lettori più o meno volenterosi sono spesso assolutamente
prive di spessore. Leggere i consigli per la recensione e la scrittura

134
Damonmary, e-mail all’autrice, 15 Agosto, 2010. Damonmary ha utilizzato questo
linguaggio “da sms” nel contesto di una conversazione amichevole e, naturalmente, non lo
usa quando scrive qualcosa di serio o una fan fiction.
78
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

che ho riportato può aiutare a farsi un’idea, per contrasto, di quanto


scadente possa essere parte di ciò che si trova online.

Jenkins ha scritto un articolo, In Defence of Crud135, molto


stimolante sulla rivalutazione della “spazzatura”, prodotto
dell’incontinenza verbale stigmatizzata da Debora Attanasio e molti
altri.
Prima di tutto ci viene ricordato il valore dell’atto creativo, del
processo piuttosto del prodotto della cultura partecipativa. Il fatto
che molti possano creare e condividere le loro creazioni è di per sé
un progresso sia per i singoli che per la collettività. L’esempio di
Jenkins rende bene l’idea: spesso a scuola si insegna ai bambini a
creare vasi di argilla, ma non perché diventino ceramisti di
professione, quanto perché capiscano come funziona la
manipolazione di un materiale che si ha a disposizione. Inoltre, la
cattiva arte genera più artisti della buona perché, risultando
irritante, li sprona a fare di meglio, mentre la buona arte inibisce i
dilettanti e li scoraggia dal fare pratica. Un contesto pieno di errori,
sprona a rischiare qualcosa di più, a sperimentare, con la fiducia
che, se la strada si dimostrasse sbagliata, il fallimento non sarebbe
notato. Bisogna poi considerare che buono e cattivo sono concetti
relativi: i fan non chiedono alle fan fiction quello che un critico
professionista richiederebbe a un libro appena approdato nelle
librerie: il fan valuta le situazioni e le relazioni affrontate nel testo e
la loro corrispondenza con la storia originaria e con le fantasie
condivise dalla comunità. Infine, l’evoluzione della fan fiction,
come di molte forme della cultura partecipativa che si stanno

135
Jenkins Henry, “In Defense of Crud”.
http://www.henryjenkins.org/2007/02/in_defense_of_crud.html, 12 Febbraio, 2007.
L’articolo è riportato in parte su Cultura Convergente, pg. 308-311
79
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

sviluppando attorno ai media digitali, non è ancora compiuta e


quindi non si hanno ancora canoni ben definiti.

Del resto non sono solo i difetti delle fan fiction ad ispirare gli
scrittori. Le stesse opere originali non devono essere perfette per
suscitare l’interesse dei fan.

“La fandom è frutto dell’equilibrio tra fascinazione frustrazione: se il


contenuto mediatico non ci avesse affascinato, non ci saremmo
lasciati coinvolgere; nel contempo, se non ci avesse frustrati a
qualche livello, non avremmo avuto lo stimolo per riscriverlo o
rifarlo” 136.

Per dare un’attualizzazione a questa riflessione chiamo in causa il


già ricordato MaxT, che molto gentilmente, è intervenuto varie
volte nella conversazione aperta da me su EFP e ha maturato
un’impressione molto simile:

Io credo che scrivere fanfictions derivi da un’insoddisfazione per


l’opera originale, che pure ha destato interesse.
Che tipo di insoddisfazione?
La risposta più banale è: perché è finita. Si vorrebbe che continui, e
se ne immagina un sequel.
Un’altra possibilità è: perché ha lasciato dei punti non sviluppati.
Così nascono prequel e missing moments.
Un’altra: il finale non ha soddisfatto, e lo si riscrive con uno
sviluppo alternativo, ottenendo un what if. […] io ho trovato terreno
fertile in un fumetto come Witch perché ho trovato personaggi che
(nelle annate iniziali) erano molto ben caratterizzati e delle
atmosfere suggestive; inoltre, presentava delle trame piene di spunti,
che però erano sviluppati in modo frammentario, superficiale e
talvolta incoerente.

136
Jenkins, Henry. Cultura convergente, cit., pg. 271
80
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

Insomma, mi interessava ma non mi soddisfaceva.


E così ho preso a scrivere avendo qualcosa da aggiungere.
Se fosse stato un fumetto perfetto e inattaccabile, non avrei avuto
alcun appiglio per poter sperare di aggiungere qualcosa di buono.
28/10/2010 22:44137.

Sviluppare  intelligenza  collettiva  

Jenkins ha trovato in Pierre Levy le basi teoriche ideali per le sue


idee sui fan. Grazie a Levy è possibile pensare al mondo dei fan
non come qualcosa a cui resistere strenuamente, ma come un
prototipo o prova generale per il modo di operare della cultura in
futuro. L’opera di riferimento è L’intelligenza collettiva. Per
un’antropologia del cyberspazio138. Levy scrive:

Che cos’è l’intelligenza collettiva? È un’intelligenza distribuita


ovunque, continuamente valorizzata, coordinata in tempo reale, che
porta a una mobilitazione effettiva delle competenze. Aggiungiamo
alla nostra definizione questa precisazione indispensabile: il
fondamento e il fine dell’intelligenza collettiva sono il
riconoscimento e l’arricchimento reciproco delle persone, e non il
culto di comunità feticizzate o ipostatizzate. […] Nessuno sa tutto,
ognuno sa qualcosa, la totalità del sapere risiede nell’umanità. Non
esiste alcuna riserva di conoscenza trascendente e il sapere non è
niente di diverso da quello che sa la gente. [...] Se foste indotti a
pensare che qualcuno è ignorante, individuate in quale contesto ciò
che egli sa può diventare prezioso139.

137
Forum di EFP, http://freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=9437841&p=2
138
Levy Pierre, L'intelligenza collettiva. Per un'antropologia del cyberspazio. Feltrinelli
Editore, 2002.
139
Levy Pierre, ivi, pg. 34
81
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

Jenkins sostiene che il mondo dei fan è uno degli spazi dove la
gente impara a vivere e collaborare in una comunità dedita alla
conoscenza.
Questo discorso si può applicare a tutte le comunità di fan che
interagiscono scrivendo, leggendo e commentando fan fiction e non
solo. Seppure queste sono le attività più intrinsecamente legate alla
fan fiction, in generale gli appassionati approfittano dei forum e
degli spazi correlati per comunicare a proposito delle loro passioni,
scambiarsi anticipazioni sulle serie più amate, organizzarsi per
petizioni, compilare sondaggi etc.
Indubbiamente i fan si scambiano sapere. Siano informazioni sulle
loro passioni o suggerimenti di grammatica e stile. Imparano a darsi
consigli con tatto e ad essere ben disposti ad accoglierli.
Internet ha reso molto verosimile l’utopia dell’intelligenza
collettiva e questa speranza ha portato alla creazione di numerosi
siti compilati spontaneamente dagli utenti in nome della diffusione
della conoscenza. Si tratta degli wiki. Il più noto di essi (Wikipedia)
scrive:

Un wiki è un sito web (o comunque una collezione di documenti


ipertestuali) che viene aggiornato dai suoi utilizzatori e i cui
contenuti sono sviluppati in collaborazione da tutti coloro che vi
hanno accesso. La modifica dei contenuti è aperta, nel senso che il
testo può essere modificato da tutti gli utenti (a volte soltanto se
registrati, altre volte anche anonimi) procedendo non solo per
aggiunte come accade solitamente nei forum, ma anche cambiando e
cancellando ciò che hanno scritto gli autori precedenti.

Focalizzando il discorso al tema della mia trattazione, si trovano


diversi wiki più o meno strettamente legati alle fan fiction. Ho già

82
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

citato FanLore, un altro è Fanfiction.wikia.com140. Si tratta di due


wiki generali, che offrono definizioni e risorse per il mondo della
fan fiction. Poi ve ne sono alcuni che non parlano di fan fiction
quanto di fiction: i racconti originali più amati vengono scomposti e
analizzati in ogni loro parte. Troviamo schede sui personaggi, sui
luoghi, sui fatti, sugli oggetti etc. Tutto ciò che costituisce
l’universo narrativo di un’opera. Si tratta di risorse utilissime e
sicuramente molto sfruttate dai fan writer. Cito l’Harry Potter
Wiki141, presente (seppure con sostanziose differenze di quantità di
articoli) in più di 20 lingue, Lord of the Rings Wiki142 e
Bennilogia143, dedicata al nostro Stefano Benni.
Dunque, il mondo dei fan e quella sua piccola fetta costituita dagli
appassionati di fan fiction, possono a buon diritto inserirsi nel
processo di costruzione di un’intelligenza collettiva.
Il concetto sarebbe degno di una più ampia trattazione, ma
porterebbe il discorso ad allontanarsi dal mio oggetto di analisi e
dunque, rifacendomi (in questo caso direi appropriatamente) a
Wikipedia, rimando, oltre che a Levy stesso, ai suoi predecessori,
Tom Atlee, Douglas Engelbart, Cliff Joslyn, Ron Dembo e George
Pór, autore di The Quest for Cognitive Intelligence, H.G. Wells con
il saggio World Brain, Pierre Teilhard de Chardin con il concetto di
noosfera, Herbert Spencer con il trattato Principi di sociologia. Fra
gli autori più moderni, oltre a Levy, vengono ricordati Howard
Bloom con Global Brain e Howard Rheingold con Smart Mobs144.
 

140
Wikia, http://fanfiction.wikia.com/wiki/Fan_Fiction_Wiki
141
Lista delle wiki su Harry Potter nelle varie lingue,
http://harrypotter.wikia.com/wiki/List_of_Harry_Potter_wikis_in_other_languages
142
Wikia, http://lotr.wikia.com/wiki/Main_Page
143
Benniologia, http://www.bennilogia.org/index.php/Bennilogia
144
Voce “Intelligenza collettiva” su Wikipedia,
http://it.wikipedia.org/wiki/Intelligenza_collettiva
83
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

Diventare  autori  o  promuovere  autori  


Nel giro di una decina d’anni il rapporto tra corporate e fan è
decisamente cambiato. In un articolo del 2000145 Jenkins scriveva
ancora che nessuna causa riguardo alle fan fiction era mai giunta
davanti a una Corte. Poco dopo invece, la quindicenne Claire Field,
appoggiata dai propri genitori, assunse un avvocato dopo aver
ricevuto dalla Warner Bros una lettera di diffida che imponeva la
chiusura del suo sito www.harrypotterguide.co.uk146. L’accaduto
creò un effetto a catena che vide una massiccia mobilitazione di fan
a livello mondiale tanto che, infine, Heather Lawver, già
abbondantemente citata, fattasi paladina della causa, poté cantar
vittoria, dato che la Warner Bros decise di ritrattare la propria
posizione (come ricorda sempre Jenkins in Cultura Convergente147).
Negli ultimissimi anni le cose sono così radicalmente cambiate che
le case editrici si rallegrano della presenza di fan finction a
proposito delle opere da loro pubblicate e incitano i e le loro editor
a monitorare il settore alla ricerca di nuovi talenti. Talenti che
talvolta trovano.
Ecco alcune interessanti dichiarazioni di editor italiani, raccolte da
Debora Attanasio nel suo critico articolo:

“È un settore che in Italia sta emergendo in modo quasi segreto, ma


poderoso, grazie alla rete”, spiega Michele Rossi, editor di Rizzoli.
“Mi piace esplorarlo per trovare una penna irregolare e consapevole,
ancora selvatica e vergine dall’ammiccamento all’editore. Un talento
credo di averlo già trovato e il romanzo che sta scrivendo - che si
preannuncia una vera bomba - parte da lì, ma va ad approdare nel
grande romanzo di genere”.

145
Jenkins Henry, “Digital Land Grab”, art. cit.
146
Il sito è stato attivo dal 2000 al 2008.
147
Jenkins, Henry. Cultura convergente, cit., pg. 199

84
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

[…]
“È vero”, ammette Antonella Pappalardo di Newton Compton,
“visitiamo questi siti in cerca di talenti che eguaglino Federica
Bosco, la punta di diamante della chick lit italiana, ma anche
neoautori del genere urban fantasy o della narrativa femminile a
sfondo orientale, di cui fino a ora abbiamo solo traduzioni che vanno
fortissimo”. “Oltre a spulciare i cataloghi e le liste di editori stranieri
e degli agenti letterari alla ricerca di nuovi titoli”, continua Sabine
Schulz di Tea, “passo diverso tempo sui siti dedicati alla fan fiction
di Jane Austen. Negli Stati Uniti e in Inghilterra questo genere è nato
qualche anno fa, e ora ha preso piede anche da noi. Oltre a utilizzarli
per lo scouting, mi servono a capire quali sono le opere più amate”.
Pamela Ruffo di Fazi, invece, giura di aver realizzato il colpaccio
frugando nel marasma di fan fictioner devoti a Harry Potter. La sua
pupilla si chiama Virginia de Winter, pseudonimo di una stimata
professionista che di uscire allo scoperto col suo vero nome non ci
pensa proprio. Tanto generosa e fertile da elargire due o tre diverse
metafore per ogni concetto espresso, la de Winter pubblicherà per la
casa editrice romana il suo primo romanzo horror-romantico a fine
anno148.

Ho già ricordato come scrivere fan fiction e condividerle con altri


fan sia un ottimo stimolo per scrivere molto e, con l’esercizio e i
consigli, imparare a farlo bene. Adesso aggiungo che è anche un
importante banco di prova per chi voglia intraprendere la difficile
strada della scrittura professionale: per verificare se il proprio stile
piace, se si è in grado di portare avanti a lungo una storia e quali
sono i propri punti di forza.
Banco di prova e vetrina, sebbene, al momento, per pochi.
Dalla prospettiva delle case editrici, invece, è un bene che si parli
dei “loro” libri: è tutta pubblicità, come, del resto, pubblicare autori

148
Attanasio, Debora. “Harry Potter diventa gay, Mr Darcy un gran cornuto.,” art. cit.

85
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

che abbiano già raggiunto la popolarità online permette di


risparmiare sul loro lancio.
A me, Pamela Ruffo, ha raccontato:

Il mondo della fan fiction è più di genere, ma la promozione è molto


più semplice.
Prendiamo ad esempio la de Winter. La promozione è stata a costo
zero. Abbiamo sperimentato la promozione virale attraverso l’autrice
e le sue fan più strette che hanno fatto da ambassador per la notizia.
Non abbiamo speso soldi ma energia: abbiamo comunicato l’uscita e
fatto in modo che poi andasse da sola.
Virginia non è stata promossa come “esordiente” ma come “famosa
autrice di fan fiction”... Essere un’autrice famosa di fan fiction
significa avere almeno cento persone disposte a comunicare ad altre
cento persone che il libro è in uscita.

Ecco alcune autrici eserdite come fan writers:


Virginia de Winter (pseudonimo), scriveva su EFP facendosi
chiamare Svannah (altro pseudonimo) e il suo libro, Black Friars,
pubblicato con Fazi Editore, è in bella vista in libreria (2010)149.
Cassandra Calire (pseudonimo) ha cominciato a pubblicare la
quadrilogia di The mortal instruments (in Italia, Shadowhunters,
per Mondadori), aperta nel 2007 e ancora in corso, dopo essere
diventata una Big Name Fan (membro di spicco di una fandom)150.
Scriveva su Fan fiction.net.
Lara Manni scriveva su EFP e ora il suo Esbat è uscito in edizione
Feltrinelli151 (2009).

149
“Intervista a Virginia de Winter: regina del fan fiction,” 19 luglio, 2010
http://www.wuz.it/intervista-libro/4953/virgina-winter-scrittrice-fantasy.html.
150
Voce “Cassandra Claire” su Wikipedia, http://en.wikipedia.org/wiki/Cassandra_Clare
151
Patassa. “Dalla fan fiction alla libreria, intervista a Lara Manni “Un libro ci salverà,
speriamo,” 30 giugno, 2009. http://patassa.wordpress.com/2009/06/30/dalla-fan-fiction-
alla-libreria-intervista-a-lara-manni/.
86
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

Ester Manzini, autrice di L’abbraccio delle ombre, (Asengard


Editore, 2007) ha un account su EFP con il nickname di Valpur152
(nome che ha passato a uno dei suoi personaggi).
Laura Schirru ha pubblicato Il Lamento dell’Usignolo, nel 2008,
Ombra di Luce e Canto nel Vento nel 2009, con la Montag e prima
scriveva fan fiction ed ha fatto parte anche dello staff di FanWorld.

152
Pagina personale di Vapur su EFP, http://www.efpfanfic.net/viewuser.php?uid=2169
87
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

Fan  writer  e  Corporate  


A partire dagli anni Novanta si sono sviluppate e diffuse una serie
di tecnologie (dalle VCR ai CD, ai DVD, a mp3 e MPEG, senza
dimenticare Internet e il www) che hanno reso semplice per lo
spettatore registrare, archiviare, appropriarsi e rimettere in
circolazione materiale culturale.
Questo ha avuto notevoli conseguenze.
Siamo passati da prima alla convergenza mediale e poi alla cross-
medialità153 (senza che l’una sostituisse l’altra). Cioè, da prima i
progetti editoriali hanno cominciato a distribuire gli stessi contenuti
all’interno di piattaforme editoriali diverse. Successivamente a
utilizzare più media simultaneamente prevedendo narrazioni e
contenuti specifici per ognuno di essi.
Un’altra conseguenza è che lo spettatore può analizzare le opere in
modo sempre più profondo: quello che in passato era possibile solo
per i libri, leggendoli e rileggendoli più volte, è diventato possibile
anche per i testi audiovisivi.
Inoltre i DVD oggi sono arricchiti con contenuti speciali talvolta
riprodotti anche sui siti Internet relativi e i fan si possono ritrovare
sui forum online e discutere dei più minuti aspetti delle storie
amate. Avviene così che adesso,

minimizzare il dubbio non è più la strategia vincente. Servono storie


che meritino di essere raccontate più di una volta e dunque largo alla
complessità, alle sottotrame, ai buchi e ai rimandi incrociati154.

153
Utilizzo la terminologia adottata da Giovagnoli. Si ha “convergenza mediale” quando
abbiamo progetti editoriali che distribuiscono gli stessi contenuti all’interno di piattaforme
editoriali diverse, si ha cross-medialità quando siamo in presenza di progetti editoriali che
oltre a utilizzare più media simultaneamente prevedano narrazioni e contenuti specifici per
ognuno di essi.
154
Wu Ming 2. “Create nuovi mondi, nutrite il cervello,” 13 gennaio, 2007.
http://www.wumingfoundation.com/italiano/Giap/giap6_VIIIa.htm#2.
88
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

Dunque c’è stato un aumento della complessità delle opere,


strettamente interconnesso con un aumento delle
capacità/possibilità di analisi e rielaborazione da parte dei fan.
Internet, come ricordato, ha consentito una maggiore
interconnessione e visibilità agli appassionati, alle loro riflessioni e
ai loro prodotti.
D’altro canto, le aziende hanno fiutato i profitti legati ai franchising
cioè allo sfruttamento del brand attraverso i vari media: gli introiti
di un film non vengono più solo dai biglietti del cinema venduti, ma
dall’acquisto dei dvd, dei libri, dei fumetti e di tutto il
merchandising. Preparandosi per questa nuova era, essi hanno
tentato di espandere il più possibile il loro controllo legale sulla
proprietà intellettuale155.

Circolarità  culturale  
Jenkins suggerisce un’interessante prospettiva, evidenziando un
processo a spirale che va dalla cultura popolare (grassroots156) a
quella di massa (corporate157) a quella popolare e via dicendo158.
Nel caso della cultura americana Jenkins parte dal Diciannovesimo
secolo e dalla mescolanza, incontro e fusione delle tradizioni
popolari indigene con quelle trapiantate. Per l’Europa si risale
direttamente ai tempi immemorabili della cultura orale, coi suoi
miti e le sue fiabe. Prima dell’invenzione della stampa il concetto di
“Autore” era estremamente blando e quello di “diritti d’autore”

155
Jenkins, Henry. “Digital Land Grab”, art. cit.
156
Grassroots significa corrente di partecipazione proveniente dal basso, relativa alla
creazione di contenuti di un universo immaginario.
157
Corporate significa corrente di comunicazione, relativa alla creazione dei contenuti di
un universo immaginario, proveniente dall’alto, ovvero dalla casa di produzione, dal brand.
158
Per cultura di massa si intende quella prodotta dalle corporate e trasmessa attraverso i
mass media; Per cultura popolare la cultura grassroots, prodotta o assimilata dalle persone.
Cfr. prefazione di Wu Ming all’edizione italiana di Jenkins Henry Cultura Convergente,
cit., pg. VII-IX
L’articolo in cui Jenkins esprime più chiaramente questo pensiero è Star Wars di Quentin
Tarantino? La creatività grassroots incontra il mondo dei media, ivi pg. 135-140.
89
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

inesistente. Un corpus di storie basate su temi atavici girava


liberamente di bocca in bocca e di luogo in luogo.
Ancora nella seconda metà dell’Ottocento le forme di
intrattenimento commerciale erano affiancate sostanziosamente
dalle manifestazioni folkloristiche locali, antiche e ben radicate,
come i balli sull’aia, i canti di chiesa, gli incontri delle donne per
lavorare insieme e i racconti intorno al fuoco.
Fu intorno al ventesimo secolo che la comunicazione di massa
cominciò a sostituire le pratiche culturali folkloristiche: l’industria
commerciale dell’intrattenimento, che aveva le proprie radici ben
radicate nello stesso folklore, cominciò ad offrire standard di
perfezione tecnica e competenza professionale difficilmente
raggiungibili per gli artisti dilettanti. Le pratiche della cultura
popolare vennero così spinte nell’ombra, per quanto non estinte.
Contemporaneamente, tuttavia, attorno ai contenuti massmediatici
nacquero le prime comunità grassroots di fan, intente a
riappropriarsene in modo più o meno palese.
Infatti il fan si appropria del contenuto culturale che ama anche
quando non esiste un oggetto tangibile che testimoni
l’appropriazione (il testo di una fan fiction, un video fatto di
spezzoni di programma…). Succede, per esempio, quando una
canzone trasmessa alla radio diventa così legata a una serata
particolarmente romantica che due giovani amanti decidono di
considerarla la loro canzone.
Ma all’industria culturale la riappropriazione non interessa fin tanto
che resta privata e neppure quando i suoi prodotti circolano in un
ambito ristretto, come avveniva con le prime fanzine fotocopiate. Il
Web ha cambiato tutto, mandando l’industria culturale in
subbuglio.

90
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

Così, grazie a norme di copyright sempre più restrittive, l’industria


culturale, dopo essersi ben nutrita della cultura popolare, ha tentato
di spezzare il circolo. Emblematicamente Lawerence Lessing, duro
detrattore delle norme di copyright fa notare che, nei fatti, quel che
l’industria culturale afferma imponendo le sue regole è che…

No one can do to the Disney Corporation what Walt Disney did to


the Brothers Grimm159.

Jenkins concede che le corporation abbiano il diritto di mantenere il


copyright, tuttavia questo non può essere fatto defraudandoci della
nostra eredità culturale.

Marketing  e  copyright  
I primi scontri tra fan e case di produzione venivano vinti a mani
basse da queste ultime senza neppure chiamare in causa la legge. A
webmaster e webministress dei siti poteva arrivare un bel giorno
una cease and desist letter (una lettera di diffida). Nella maggior
parte dei casi non stavano facendo nulla che potesse danneggiare la
casa di produzione:

These modern-day “scribblers” are housewives, secretaries,


librarians, students, average citizens; their parodies are labors of
love, paying public tribute to popular narratives that capture their
imagination.
[…]
Fans don’t profit from their borrowings, and they clearly mark their
sites as unofficial to avoid consumer confusion160.

Tuttavia…

159
Lessig, Lawrence. “Free Culture: Lawrence Lessig Keynote from OSCON 2002 –
O’Reilly Media,” 15 Agosto, 2002.
http://www.oreillynet.com/pub/a/policy/2002/08/15/lessig.html?
160
Jenkins, Henry. “Digital Land Grab”, art. cit.
91
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

If you are a housewife in Nebraska and you receive a letter from


Viacom’s attorneys telling you to remove your Web site or they will
take away your house and your kid’s college fund, you don’t think
twice about your alternatives. You fold.

Come sottolinea Jenkins, manca una legislazione che inquadri e


disciplini l’espressione creativa amatoriale, garantendo il diritto del
cittadino alla partecipazione culturale.

Presumably, the right to free expression does not extend to the right
to participate in your culture. As currently understood, the First
Amendment protects media producers, but not media consumers.
Media companies are expanding their legal control over intellectual
property as far and as wide as possible, strip-mining the culture in
the process.

Il diritto all’alfabetizzazione dovrebbe diventare diritto


all’alfabetizzazione ai media. Non considereremmo mai “alfabeta”
una persona che sappia leggere, ma non scrivere. Allo stesso modo
non possiamo concepire che qualcuno sia “medialfabeta” se può
solo consumare ma non ha alcuna possibilità di espressione.
Eppure nessuno sembra proteggere i diritti dei fan. Il fair use
consente parodia e commento critico, oltre che la citazione da parte
degli studiosi di ricerche precedenti. Jenkins tenta di far rientrare le
opere dei fan all’interno del fair use come commento critico,
avvalendosi del fatto che la “critica” non debba necessariamente
essere negativa…

Fan stories are in no simple sense just “extensions” or


“continuations” or “extra episodes” of the original series. Unlike the
model critical essays discussed by the various university writing
centers, the insights about the work get expressed not through
nonfictional argumentation but rather through the construction of
new stories. Just as a literary essay uses text to respond to text, fan

92
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

fiction uses fiction to respond to fiction. That said, it is not hard to


find all kinds of argumentation about interpretation woven through
most fan produced stories. A good fan story references key events or
bits of dialogue to support its particular interpretation of the
character’s motives and actions. There are certainly bad stories that
don’t dig particular deeply into the characters or which fall back on
fairly banal interpretations, but the last time I looked, fair use gets
defined in functional terms (what is the writer trying to do) and not
aesthetic terms (what they produce is good or bad artistically)161.

Tuttavia persino il fair use non è sullo stesso piano del copyright: il
fair use non è che una difesa, che può essere sostenuta e
riconosciuta contro un’accusa di violazione dei diritti legali dei
possessori del copyright.
Frattanto, però, i fan si sono accorti che, unendosi, possono far
valere le loro legittime richieste ed essere quanto meno ascoltati,
anche in mancanza di una legislazione a loro favorevole: l’industria
culturale ha bisogno di un pubblico. Possedere i diritti commerciali
di tutto il franchising di un brand è inutile se nessuno è disposto a
guardare il programma, a comprare il DVD, i giocattoli e i gadget.

Tra  guerra  e  pace…  

Nel 2000 Wired News ha dedicato un articolo162 alla strage di fan


site attuata dalla 20th Century Fox. Il caso specifico era relativo ai
siti ispirati a Buffy the Vampire Slayer – Buffy l’Ammazzavampiri –
ma ricordava che non era la prima volta che la Fox faceva guerra ai
fan di uno dei propri show più popolari. A partire dal 1997, Fox
aveva preso di mira numerosi siti non ufficiali dedicati a X-Files e
inviato un fiume di lettere intimanti agli amministratori dei siti di

161
Jenkins, Henry. “Fan Fiction as Critical Commentary,” Confessions of an Aca/Fan, 27
settembre, 2006.
http://www.henryjenkins.org/2006/09/fan_fiction_as_critical_commen.html.
162
Burke, Lynn. “Fox Wants Buffy Fan Sites Slain.” Wired, 3 gennaio, 2000.
http://www.wired.com/techbiz/media/news/2000/03/34563.
93
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

rimuovere il materiale incriminato se non volevano incorrere in


un’azione legale. La Paramount aveva fatto la stesso cosa riguardo
ai siti dedicati a Star Trek.
La pioggia di cease and desit letters a proposito dei siti di Buffy ha
ingenerato numerose discussioni e Solo84, una ragazza di 17 anni
ha formato un gruppo di fan arrabbiati “Buffy Bringers”. I Bringers
hanno lanciato una campagna di lettere, email e fax (letter writing
campaign) per dissuadere gli inserzionisti dall’investire nei
programmi della Fox fintanto che questa non avesse cambiato
atteggiamento.

“Buffy saves the world... we save the World Wide Web,” proclaims
one of the many banners for the Bringers163.
“This, I believe,” says Solo84, “is as much a fight to change
copyright law as it is to save freedom of expression.”164

Dall’Olanda, la giovane Jade organizzò per il 3 Maggio 2000 un


blackout nazionale di tutti i siti web dedicati alle serie tv della Fox
(in particolare X-Files e Buffy). Con questo gesto i fan volevano
dimostrare quanto le fandom avessero aiutato a promuovere e
supportare programmi come X-Files e Buffy.
Certamente i fan riuscirono a farsi sentire (anche se non a far
modificare la legge sui diritti d’autore): una rapida ricerca su
Google dei “Buffy fan site” evidenzia ad oggi, 18 novembre 2010,
2.840.000 risultati165.
Heather Lawver, vinta la “guerra di Potter”, aggiunse una sezione al
suo The Daily Prophet, Defense Against the Dark Arts.

163
Ross, Ellen. “Bringing on the Blackout.” Suite101.com: insightful writers. Informed
readers., 12 Maggio, 2000. http://www.suite101.com/article.cfm/buffy_and_angel/39263/1.
164
Parks, Jo-Ann. “X-Files, Buffy Fans Protest Fox.” Space.com, 16 giugno, 2000.
http://www.space.com/sciencefiction/tv/fanstock_000616.html.
165
Fino alla cinquantesima pagina di risultati, i risultati della ricerca risultano coerenti. Non
mi è sembrato necessario andare oltre.
94
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

Now that the boycott is over, that doesn’t mean that fan sites aren’t
still susceptable to other threats. Hence why PotterWar/DADA is
still around. We hope to educate webmasters, teaching them how to
keep their site from any legal misfortune, while still having the
freedom to operate.
Take a look around. There are plenty of resources available to
protect your site from corporate maliciousness. It’s worth taking the
time to guard yourself; if we all are a little more careful, we can
avoid PotterWars in the future166.

Vennero pubblicati online moltissimi articoli su come evitare o


risolvere i problemi dei fan a proposito del copyright.
Su Writers University se ne trovavano di molto accurati167. Ad oggi
ne sono reperibili alcuni grazie alla WayBackMachine. In Fan Fic
& Copyright! Michela Ecks spiegava cosa sono il copyright e il fair
use e quali sono i rischi in cui può incorrere chi usa materiali
protetti.

Possible punishment
Copyright law is a matter of civil law. That much I am certain of. It
is not a criminal charge. Civil law suits when won tend to involve
money. (It should be noted that according to the article found at
http://www.netfunny.com/brad/copymyths.html, making more than
10 copies of copyrighted material valued in excess of $2500 is a
felony. Depending on how this applies to the Internet, you might
assume that each down load to a personal computer is a copy if you
charge money or not. The article indicates that this a new and
relatively untest statue so... best of luck...) If you get sued for a
copyright violation, you’ll more than likely have to pay a fine. This
fine will vary.

166
Defense Against the Dark Arts, http://www.dprophet.com/dada (non più attivo). Si può
ancora vedere su http://web.archive.org/web/20070701160125/www.dprophet.com/dada/
167
Molti erano raccolti nella sezione Fan Fic Legal Cases,
http://web.archive.org/web/20030623064258/writersu.s5.com/law/cases.html
95
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

The article found at http://www.netfunny.com/brad/copymyths.html


states that this fine is contigent upon how much money was lost by
the copyright owner because of your violation. The article found at
http://www.whoosh.org/issue25/lee1a.html goes into greater detail
about what the damages are. It says the following about monetary
rewards for damages:
* actual damages + infringer’s profit; or
* statutory damage of $500 to $20,000 (decided by court) (Copy.
Sec. 503). For statutory damages, if there’s willful infringement, the
court may increase damages to $100,000. Whereas, if there’s a
finding of innocent infringement, the court may lower the damage to
$200168.

Oggi le avvertenze sono meno diffuse ed estese. In genere si


sottolinea l’importanza dei disclaimer, le avvertenze legali in cui il
fan generalmente afferma di non trarre in alcun modo profitto
dall’uso del brand e che ogni diritto appartiene all’autore originario,
e si fornisce la lista degli autori che non accettano che le loro opere
siano oggetto di rielaborazioni impreviste169.
Gli autori sulla “lista nera” sono:

- P.N. Elrod,
- Raymond Feist,
- Terry Goodkind,
- Laurell K. Hamilton,
- Patricia Cornwell,
- Anne McCaffrey,
- Robin McKinley,
- Robin Hobb,
- Irene Radford,
- Anne Rice,

168
Ecks, Michela. “Fan Fic & Copyright! Is Fan Fiction Legal?.” Writers University, S.d.
http://web.archive.org/web/20030623064824/writersu.s5.com/law/copyright.html.
169
Questa lista è riportata con minime differenze in molti siti-archivio tra cui EFP e
FanWorld.
96
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

- Nora Roberts/J.D. Robb,


- Dennis L. McKiernan,
- Archie Comics,
- George R. R. Martin,
- Marion Zimmer Bradley,
- Ursula K. Le Guin,
- Diana Gabalon.

Su FanLore troviamo, invece, un elenco di autori con le loro


affermazioni in merito all’atteggiamento verso i fan170.
Ecco alcuni dei pareri degli autori che rifiutano le fan fiction:

S.L. Armstrong, (M/M works)

Believes fanfiction is illegal: “It is derivative works made from


source material that you have not obtained the right to make. It is not
a parody. It is not fair use.” Also says, “people shouldn’t write
fanfiction with my characters because it upsets me.”

Orson Scott Card (Ender’s Game)

“I’m flattered; and then, if they try to publish it (including on the


net) except in very restricted circumstances, I will sue, because if I
do NOT act vigorously to protect my copyright, I will lose that
copyright -- and that is the only inheritance I have to leave my
family. So fan fiction, while flattering, is also an attack on my means
of livelihood. It is also a poor substitute for the writers’ inventing
their own characters and situations. It does not help them as writers;
it can easily harm me; and those who care about my stories and
characters know that what I write is “real” and has authority, and
what fans write is not and does not. So it’s all pointless. I’d prefer

170
“Professional Author Fanfic Policies - Fanlore.” Fanlore, S.d.
http://fanlore.org/wiki/Professional_Author_Fanfic_Policies.

97
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

simply to ignore it when it happens, but the way copyright law


functions, I am told that I cannot ignore it.”

Diana Gabaldon (Outlander, Lord John)

Says she thinks fanfiction is immoral and illegal. May be open to


understanding fanworks as appreciation for source material. Has
publicly posted to say that she is “not comfortable with fan-fiction
based on any of my work, and request that you do not write it, do not
send it to me, and do not publish it, whether in print or on the web.”

Katherine Kerr (La saga di Deverry)

Believes that fanfic shows a “paucity of imagination”, including


professionally published fanfic (e.g., Wicked). She’s fine with
people writing tv-based fanfic since she believes that “If they love
the shows, which are a group production to begin with, that much,
what the hell, they probably don’t have the taste and imagination to
write anything original anyway.” Wants all fanfic writers to leave
her work alone.

Le motivazioni vanno da una generica paura di danni economici a


una critica sulla qualità delle opere.
La lista degli autori che, invece, apprezzano e appoggiano il lavoro
dei fan, comprende autori come…

Arthur Conan Doyle (Sherlok Holmes)

Reportedly said to a playwright who asked if he could give Holmes a


wife, “You may marry him, or murder him, or do anything you like
to him”.

Clive S. Lewis (Le Cronache di Narnia)

Wrote in a letter to a young fan, ‘I am delighted to hear that you


liked the Narnian books. There is a map at the end of some of them

98
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

in some editions. But why not do one yourself! And why not write
stories for yourself to fill up the gaps in Narnian history? I’ve left
you plenty of hints – especially where Lucy and the Unicorn are
talking... I feel I have done all I can!”

Gene Roddenberry (Star Trek).

Gene Roddenberry wrote in the 1976 introduction for Star Trek: The
New Voyages, a pro book edited by Sondra Marshak and Myrna
Culbreath: “... We were particularly amazed when thousands, then
tens of thousands of people began creating their own personal Star
Trek adventures. Stories, and paintings, and sculptures, and
cookbooks. And songs, and poems, and fashions. And more. The list
is still growing. It took some time for us to fully understand and
appreciate what these people were saying. Eventually we realized
that there is no more profound way in which people could express
what Star Trek has meant to them than by creating their own very
personal Star Trek things. Because I am a writer, it was their Star
Trek stories that especially gratified me. I have seen these writings in
dog-eared notebooks of fans who didn’t look old enough to spell
‘cat.’ I have seen them in meticulously produced fanzines, complete
with excellent artwork. Some of it has even been done by
professional writers, and much of it has come from those clearly on
their way to becoming professional writers. Best of all, all of it was
plainly done with love.... That is the highest compliment and the
greatest repayment that they could give us.”

J. K. Rowling (Harry Potter)

Said of fanfiction, “I find it very flattering that people love the


characters that much171”.

171
Si nota come il parere dall’autore originario non sempre corrisponde a quello delle case
editrici o, più spesso, delle case di produzione cinematografiche, non sempre
corrispondano. Ho citato le guerre della Warner Bros e della Fox contro i siti dei fan a
riguardo dei diritti su Harry Potter e Buffy. Poco è importato che J.K Rowling e Joss
Whedon non ne fossero disturbati.
99
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

Stephenie Meyer (Twilight)

Links to fansites including FanFiction.Net from her official


website172.

Joss Whedon (Buffy l’Ammazzavampiri e altre serie e film).

Said of fanfiction, “That’s why I made these shows. I didn’t make


them so that people would enjoy them and forget them; I made them
so they would never be able to shake them. It’s the way I am as a
fan. I create the shows that would make me do that.”

Kelley Armstrong (saga di Otherworld e, oltre ad altri, Bitten, la


Notte dei lupi, tradotto in italiano da Fazi Editore proprio su
richiesta dei fan).

Says “I’d be thrilled. What greater compliment to an author than to


want to write stories using the characters/universe she created? If
anyone ever did write fanfic based on my books, I wouldn’t just ‘not
mind’, I’d link ‘em up to my site and show ‘em off!”

Aggiungo Ray Bradbury, autore di Farenheit 451. Bernard


Berenson, noto storico dell’arte rinascimentale gli suggerì via
lettera di scrivere un seguito del libro, in cui tutti i grandi libri
vengono ricordati dagli uomini del bosco e infine ristampati sulla
base della loro memoria. Berenson invitava ad immaginarsi le storie
modificate e distorte dall’imprecisa memoria umana. Bradbury,
rimpiangendo di non aver mai seguito il consiglio lo gira ai suoi
lettori:

172
Il sito ufficiale di Stephanie Meyer, http://www.stepheniemeyer.com/ts_fansites.html
100
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

Immaginate i vostri romanzi preferiti, di Kipling, Dickens, Wilde,


Shaw, Poe, memorizzati e riportati in vita tra trent’ anni. Quali
involontarie modifiche subirebbero? Usher crollerà per poi
risollevarsi? Gatsby, colpito, farà venti giri intorno alla piscina?
Cathy di Cime Tempestose accorrerà al grido di Heathcliff da sotto
la neve? Prendiamo Guerra e pace. Non potrebbe darsi che, alla luce
di un secolo di dittature totalitarie, i concetti di Tolstoj,
erroneamente rammentati, vengano rielaborati politicamente così che
i conflitti in seno alla società russa trovino diversa conclusione? Che
dire delle dolci eroine di Jane Austen ricordate da una femminista?
Verranno riallineate come pedine sulla scacchiera della vita sociale
del diciannovesimo secolo in una posizione di alto rango, arroganti
fanciulle in fiore?
[…]
Che bel gioco di società letterario! Fate un elenco dei vostri dieci
romanzi preferiti e indicatene la trama a grandi linee, quindi
riprendeteli in mano per verificare in che modo avete deturpato,
abbellito o mutilato quegli incredibili libri173.

Infine metto J.R.R. Tolkien, autore del Signore degli Anelli.


Wu Ming 4, nell’articolo Tolkien e i cohabiters. Il romanzo come
incanto e comunità174 ricorda come questi riconoscesse quale
elemento di forza della propria opera, quello di aprire nuovi sbocchi
fantastici.

Se vuoi la mia opinione, il fascino [del Signore degli Anelli] consiste


in parte nell’intuizione dell’esistenza di altre leggende e di una storia
più ampia, di cui quest’opera non contiene che un accenno. (J.R.R.
Tolkien, lettera 151, settembre 1954)

173
Lipperini, Loredana. “Lipperatura di Loredana Lipperini, Bradbury e le fan fiction,”
Lipperatura, 28 aprile, 2008.
http://loredanalipperini.blog.kataweb.it/lipperatura/2008/04/28/bradbury-e-le-fan-fiction/.
174
Wu Ming 4. “Tolkien e i cohabiters. Il romanzo come incanto e comunità.” Carmilla, 26
gennaio, 2010. http://www.carmillaonline.com/archives/2010/01/003324.html#003324.

101
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

L’autore è un “subcreatore” di universi narrativi.

Il subcreatore si pone nel ruolo di guida, di apripista attraverso una


landa inesplorata. Insieme al lettore compie un viaggio, dalla prima
all’ultima pagina, che li vede ineluttabilmente uniti nella
condivisione dell’avventura e della scoperta. Scoperta di quel mondo
e di come andrà a finire la storia che in esso si dipana.
Tolkien definiva questo processo “Incantesimo”:
L’Incantesimo genera un Mondo Secondario nel quale possono
entrare sia l’artefice sia lo spettatore, a soddisfazione dei loro sensi
mentre vi si trovano. (J.R.R.T., Sulle fiabe)

Conseguenza di questa concezione della narrativa è che, una volta


resa pubblica l’opera, l’autorità dell’autore su di essa viene meno e
le storie che ha saputo raccontare rientrano nel flusso delle
narrazioni, per diventare patrimonio collettivo:

Naturalmente Il Signore degli Anelli non mi appartiene. É stato


portato a termine e ora deve andare per la sua strada, nel mondo,
benché sia naturale che io provi molto interesse per le sue fortune,
come un genitore si interessa a un figlio. (Lettera 328, autunno 1971)

Tolkien affermava di aver lasciato appositamente “lo spazio per


altre menti e altre mani che inserissero pittura e musica e dramma”.
(Lettera 131, autunno 1951).
I Wu Ming hanno collegato queste riflessioni sull’operato di
Tolkien a quelle sulle radici che della fan fiction nella narrativa
orale e, ispirandosi anche al pensiero di Jenkins e di Giuseppe
Genna175 suggeriscono ai moderni autori di lasciare libere le
proprio opere, in modo che la cultura torni ad essere cultura viva e
non pezzo di un museo polveroso.
All’epoca dell’antica Grecia c’era…

175
Sito ufficiale di Giuseppe Genna http://www.giugenna.com
102
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

un nucleo centrale in buona parte condiviso (macro-eventi come la


Titanomachia, la Gigantomachia, l’impresa degli Argonauti e la
Guerra di Troia), e poi una nube di diramazioni, fastelli di vicende
intersecate. Mille soluzioni di continuità perturbano l’andamento
delle storie, sovente troviamo gli stessi dèi e semidei in luoghi e
tempi incompatibili tra loro176.

Si chiedono:

Perché dovremmo riprodurre il modello omerico - tipico della


cultura orale - in un’epoca digitale fatta di schermi, fibre ottiche e
gigabytes?

e si rispondono che sono i lettori a chiederlo, perché Internet ha


dimostrato che ormai sono una forza attiva e creativa, che non
accetta più di lasciare tutto in mano a un’unica nicchia. I fan si
muovono in direzione di una cultura viva e anche gli autori
dovrebbero farlo. Che fare?

La prima indicazione l’abbiamo appena trovata: cambiare i contesti.


Far uscire le storie dai libri, trasformarle in fumetto, cortometraggio,
pagina web, lettura, concerto rock, videogioco. La tavolozza del
cantastorie non è mai stata così piena di colori, perché continuare a
usarne soltanto uno?
La seconda indicazione non può che essere: creare mondi, come
dicevamo nel secondo articolo di questa serie177. Henry Jenkins,
professore del MIT e autore di Convergence Culture, sostiene che
l’atteggiamento del fan è una strana alchimia tra fascino e
frustrazione. La mitologia greca è così complessa anche perché al
fascino delle storie principali si univa la frustrazione per dettagli non

176
Wu Ming1 e 2. “Mitologia, epica e creazione pop al tempo della Rete,” 29 gennaio,
2007. http://www.carmillaonline.com/archives/2007/01/002124.html.
177
Wu Ming 2. “Create nuovi mondi, nutrite il cervello”, Wu Ming Foundation, 13 gennaio,
2007.
http://www.wumingfoundation.com/italiano/Giap/giap6_VIIIa.htm#2.

103
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

chiariti, personaggi secondari troppo sacrificati, diramazioni


possibili ma appena accennate. Ebbene, un mondo nuovo affascina
ma è sempre imperfetto, incompiuto, dunque genera la frustrazione
benefica che spinge a integrarlo e spesso a renderlo migliore.
Poi occorre aprire la mente ai diversi contributi, per valutarli nel
modo migliore. Se un appassionato di Guerre Stellari gira un suo
episodio del ciclo, come deve comportarsi la Lucas Art178? Deve
bloccarlo? Deve lasciarlo fare purché non ci guadagni sopra? Deve
decidere in base alla qualità del prodotto? O alle ricadute che
potrebbe avere sul futuro della saga?
É anche necessario fornire il “codice sorgente”. Per interagire con
una storia e partecipare alla sua narrazione, non basta leggerla nella
propria lingua. Occorre un bagaglio di conoscenze, perché ogni
racconto è parte di un ipertesto più vasto, fatto di nozioni ed
emozioni. É possibile isolare un pacchetto minimo, un manuale per
la co-creazione di un mondo?
Infine, si tratta di educare, fornire competenze, allenare alla
trattativa, al pensiero collaborativo, all’uso della Rete. Completare la
mutazione genetica: da consumatori a moltiplicatori.

Un altro personaggio che porta un accorato appello per l’apertura ai


fan è Bud Caddell, blogger, speaker e stratega della comunicazione
nonché fan. Caddell, appassionato della serie televisiva dell’AMC
Mad Men (che trattava di un’ipotetica agenzia pubblicitaria degli
anni Sessanta, la Sterling Cooper) intorno al 2008 decise di entrare
nella comunità di fan che si divertiva ad interpretare i personaggi
della serie su Twitter e cominciò a calarsi nei panni di Bud
Melman179. Quando gli avvocati dell’AMC fecero chiudere molti

178
La Lucas Art è la casa di produzione di Guerre Stellari.
179
Un personaggio che Caddell si inventò e inserì nel contesto della storia.
104
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

degli account Caddell creò il sito WeAreSterlingCooper e pubblicò


questo manifesto180:

Fan fiction. Brand hijacking. Copyright misuse. Sheer devotion. Call


it what you will, but we call it the blurred line between content
creators and content consumers, and it’s not going away. We’re your
biggest fans, your die-hard proponents, and when your show gets
cancelled we’ll be among the first to pass around the petition. Talk
to us. Befriend us. Engage us. But please, don’t treat us like
criminals.

Nel suo resoconto di tutta la vicenda (Becoming a mad man,


scaricabile in pdf dal sito) Caddel specifica che sta prendendo il
caso specifico come uno spunto per sostenere un’idea in cui crede:
brand e fan possono procedere e creare insieme…

‘We are Sterling Cooper’ is a rallying cry to brands and fans alike to
come together and create together.
[…]
One element of entertainment and media that consumed me at the
time as a marketer was the idea of what to offer fans to consume
between commercial breaks, episodes and seasons. The Twitter
characters could provide other fans a way to play and interact
between Sundays when the show aired.

From a practical perspective, each single character by themselves


was a novelty, but together they could weave an intricate web of
conversations and events to follow.

[…]

I set-up a private wiki for us all to toss out our ideas. Inside the wiki,
some characters revealed their identity while others chose to remain

180
http://wearesterlingcooper.com/. La cosa colpì Jenkins che ne parlò nell’articolo “Going
"Mad": Creating Fan Fiction 140 Characters at a Time.” Confession o fan Aca/Fan, 22
marzo, 2007.
http://www.henryjenkins.org/2009/01/mad_men_twitter_and_the_future_1.html.
105
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

anonymous. It was surprising how many of us were working in the


fields of PR, marketing, and advertising and that none of us had
participated in a form of fan fiction previously. When I asked why
each person had chosen to start twittering as a fictional character
from a television show, the answers were varied but shared a
consistent theme: love.

But regardless of why we got started, we all saw this as an


opportunity to prove a model, that fans and brands should work
together and create together (and we all still hoped AMC would
respond to us). We were all very much invested in the success of our
characters as a new form of engagement and as a way to create more
meaning and relevance with fans. At the time, it seemed as though
we were aligned to do extraordinary things, but we ultimately failed
to work together effectively.

[…]

We shouldnʼt threaten fans with legal notices and we shouldnʼt


isolate them. We should cultivate the relationships weʼre either lucky
or gifted to have and help them with their expression of their
fandom. Brands should offer as much content in as many types to its
audiences with the hope that they feel compelled to rearrange them
and add novel elements to tell their own stories. We fight to insert
ourselves in the conversations of real people, and that is exactly what
happened with the Mad Men characters on Twitter. If we cling to
this sense that we are the sole owner of creative work, weʼll continue
to isolate that work from the actual world and the human beings we
work to affect. In truth, we are all Sterling Cooper.

É vero che non tutto il pubblico di un prodotto mediale è dedito alla


rielaborazione e ri-distribuzione dei contenuti, tuttavia recenti studi
di marketing hanno dimostrato quanto questa nicchia sia

106
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

fondamentale. Si pensi alla “regola 80/20”181: per molti prodotti di


consumo, l’80% degli acquisti è effettuato dal 20% dei
consumatori. Non solo, sono i consumatori attivi, o “ispiranti” che
attraggono sul brand l’attenzione dei consumatori occasionali. Sono
le loro infinite chiacchiere che spingono i loro amici a documentarsi
per partecipare alla conversazione, sono le immagini e i video
condivisi sui social network che incuriosiscono.
Kevin Roberts, amministratore delegato di Saatchi & Saatchi182,
descrive così i consumatori ispiranti:

Sono coloro che promuovono e sostengono il marchio. Quelli… che


suggeriscono i miglioramenti da fare, che creano siti web per
diffondere il verbo. Sono anche persone che agiscono come
guardiani morali per difendere il marchio che amano. Fanno di tutto
perché gli errori vengano corretti e richiamano il brand ai suoi saldi
principi183.

Ormai è assodato che il “nuovo marketing” è marketing relazionale,


quello che crea un rapporto di lungo periodo con gruppi di
consumatori fedeli (i fan, appunto). Si parla anche di “economia
affettiva”: le scelte di consumo dipendono in gran parte dalla
componente emozionale con la quale ci approcciamo ai prodotti.
Gli esperti si affannano a capire come fare per guadagnarsi fiducia
e affetto del pubblico. “Corteggiamenti” troppo spudorati spesso
falliscono. La pubblicità subliminale pure. Ecco allora che alcuni
hanno cominciato ad accorgersi del ruolo che possono avere i fan.

181
“Principio di Pareto.” WorldLingo, S.d.
http://www.worldlingo.com/ma/enwiki/it/Pareto_principle.
182
Sito della Saatchi & Saatchi, http://www.saatchi.com/
183
Roberts, Kevin. Lovemarks : the future beyond brands. New York NY: PowerHouse
Books, 2004 pg. 170 (la traduzione è quella riportata nell’edizione italiana di Cultura
Convergente di Jenkins, cit. pg. 57).

107
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

La pubblicità fatta da loro non è sospetta. Se nascesse il sospetto


che le opinioni espresse da un fan su un sito sono false o
“comprate” si verificherebbe un effetto boomerang potenzialmente
disastroso. I fan sono fan per pura passione, o, al massimo, per il
desiderio di distinguersi dagli altri. Molte case editrici hanno
cominciato ad affidare buona parte della promozione dei loro libri
agli “ambassador”, quei fan (solitamente blogger) che, godendo di
particolare credibilità nella loro cerchia, possono influenzare gli
altri con recensioni e commenti. Gli ambassador, ribadisco, non
ricevono un compenso per scrivere qualcosa di positivo, vengono
esclusivamente sollecitati a scrivere (si immagina che ogni
produttore mediale selezionerà come ambassador persone a cui
tendenzialmente piacciano i propri prodotti e, dunque, ne scrive
spontaneamente bene).
Per quanto sono stata in grado di scoprire, l’editoria italiana sta
puntando sempre di più sul mondo dei fan e il potente passa parola
che è in grado di generare.
Il tipo di libri più adatto ad essere promosso tramite strategie volte a
mobilitare i fan è lo yong-adult. Si definiscono young adult i libri
dedicati ad adolescenti e giovani adulti (approssimativamente tra i
14 e i 21 anni). L’esempio recente più eclatante di questa categoria
è Twilight, probabilmente l’artefice del boom italiano di questa
letteratura184.
In effetti una delle prime case editrici italiane a buttarsi sul genere e
a sviluppare una strategia di marketing molto 2.0 (cioè che sfrutti i
social network per coinvolgere il pubblico) è stata Fazi Editore,
quella che ha pubblicato, appunto, Twilight. Per loro, almeno, tutto

184
Si noti che la letteratura per youg-adult non è nata con Twilight. La sua nascita è
notevolmente precedente. Possono rientrare in questo genere anche opere del 1800 come
Oliver Twist e Piccole Donne. Tuttavia Twilight, a mio avviso, adagiandosi sul terreno
preparato da Harry Potter, ha dato inizio a una svolta degna di nota.
108
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

ebbe inizio con la famosa serie, nel 2006, come mi ha raccontato in


un’intervista telefonica una delle Editor della casa editrice, Pamela
Ruffo:

Come dicevo, dal 2006 si è cominciato a guardare con interesse al


mondo dei fan. Sono stati organizzati concorsi di fan fiction, fan art,
fan video, cosplay e recensioni. Spesso sono state messe in palio
copie autografate dei libri o incontri speciali con gli autori di punta.
Curiamo in modo particolare il rapporto con i blogger. Gradualmente
abbiamo creato una rete di interscambio con quindici, venti di loro.
Qualcuno lo abbiamo trovato e contattato noi, altri ci hanno
contattato o ci sono stati presentati via via.
Si tratta di ragazzi, più spesso ragazze, tra i 20 e i 25 anni e seguono
la narrativa italiana, gli esordienti, i fantasy e altre cose. Spesso ci
fanno delle proposte e poi noi valutiamo, oppure recensiscono i
nostri libri e diventano i nostri ambassador185 tra i fan. Noi parliamo
con loro e loro con gli altri fan... I nostri blogger di fiducia hanno
molti lettori e un bacino di utenza che va dai 15 ai 70 anni! Così non
siamo noi a dover andare a scrivere sui vari forum “leggi questo
libro”. É un sistema onesto perché loro scrivono quello che vogliono
e promuovono solo quello che li convince.

In un’intervista186 nell’ambito del convegno Cross-Media #4 del


2009, registrata da Cominika TV, Martina Donati, Responsabile
Editoriale Y, ed ex editor di Fazi, presentava il nuovo contenitore
cross-mediale Young Adults di Giunti Editore. Nel farlo
ricordava...

Stephanie Meyer uscita in America con il suo primo libro Twilight è


stata completamente ignorata dai media tradizionali (il libro è stato

185
Un ambassador è un’autorità rispettata, un blogger o un piccolo editore online che si
rivolge a una particolare nicchia di pubblico e viene a costituire un canale di marketing
diretto spesso molto più efficace di una costosa campagna pubblicitaria.
186
Cominuka TV. “Video dell’intervento di Martina Donati al convegno Cross Media #4.”
Comunika TV, 2009.
http://www.comunika.tv/site/it-IT/?ContentID=2906&ChannelID=322
109
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

preso come uno dei classici libri teen) mentre il contagio in rete è
stato straordinario. I media si sono accorti della Meyer solo grazie ad
Internet e il lavoro fatto sui blog, sui forum… Queste ragazze hanno
iniziato a parlare moltissimo di questo libro e a scrivere fan fiction.
Pensate che Fazi è uscito con Twilight nel 2006 e nel 2007 era già il
secondo romanzo più fanfictionato sulla rete italiana.

Y non vuole essere una classica collana editoriale, ma un


contenitore che possa suggestionare i ragazzi e sviluppare
creatività. Il progetto prevede una molteplicità di materiali che si
affiancheranno ai libri come dvd e gadget e comprende una forte
parte su web187. Quest’ultima è una peculiarità sottolineata da
Donati: nessun altro contenitore editoriale italiano è nato insieme a
un progetto web.
Approfondendo, Martina Donati ricorda che la nuova generazione è
refrattaria ai brand, tanto da convincere Giunti a defilarsi e mandare
avanti il più spesso possibile, la voce dei fan…

Abbiamo pensato che, affiancato a un lavoro di comunicazione sui


media tradizionali ci piaceva l’idea di tentare un lavoro che non
fosse tanto base-marketing (progetti che vengono pagati dalle
aziende) bensì di mettere su una squadra di Y Ambassador. Sono
giovanissimi… il più piccolo dei nostri ha 11 anni. Del resto sono
digital native, e sono bravissimi: ci rintracciano loro, ci chiedono
loro di avere gratuitamente i nostri prodotti. E noi forniamo loro dei
prodotti del contenitore e chiediamo soltanto dei feed back. Non
influenziamo minimamente i nostri ambasciatori sulla rete né
chiediamo loro di parlare bene o male di un prodotto. Per noi è
importante che abbiano questo prodotto in mano, che lo sfoglino, che
lo leggano, che lo usino e che contaminino la rete: che vadano in
giro a parlarne. Siamo appena partiti, ma la prima uscita, Speak di
Laurie Anderson, sta già dando dei buonissimi risultati di rete.

187
Y Giunti, http://y.giunti.it/
110
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

Dal lato dei fan, la webministress di Vampire Diaries Italia, Biam,


mi ha raccontato che

I rapporti con la Newton [la casa editrice che ha pubblicato I Diari


del Vampiro in Italia] sono ottimi. Il riconoscimento è avvenuto in
maniera tacita. Il sito della Newton ci ha segnalato come fonte nelle
pagine dedicate alla saga e alla serie e ci ha coinvolto in alcune
iniziative come appunto “Adotta un Vampiro” per la donazione
sanguigna, ma anche in altre. A seguito sono stata coinvolta io
personalmente in alcuni progetti con la casa editrice.

L’entusiasmo del fan a cui viene concesso un riconoscimento anche


minimo dall’autore o dalla casa di produzione mi sembra invece
rappresentato dalle parole di Eva Jucci, che ha chiesto e ottenuto
della Cyan Wolds il permesso di pubblicare una fan fiction

Dopo un mese stava per scadere il modulo, se non l’avessi compilato


sarei stata fuori dal progetto.
Ho riscritto a Cyan mettendomi in ginocchio sui ceci e spiegando
l’urgenza della cosa e anche per messaggio privato al responsabile di
community Cyan, che è un po’ il mio modello (“quando divento
grande voglio diventare come lui”)...
[…] qualche giorno dopo dalla Cyan hanno acconsentito per questo
caso specifico.
Perché sono dei tesori. Era anche il giorno del mio compleanno...
XD188

Forse è presto per trarre delle conclusioni sul modo migliore di


interagire con i fan. Noto, tuttavia, che sono sempre di più quelli
che decidono di scommettere sull’apertura.
La politica di aggressiva repressione sembra sempre più far parte
del passato. Oggi quanto meno si tende a chiudere un occhio, se

188
XD, è una delle possibili “faccine” tipiche delle conversazioni via sms e via chat.
Osservando le due lettere inclinando la testa verso sinistra si ha l’impressione di una risata
ad occhi chiusi.
111
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

non ad incoraggiare e supportare, il lavoro dei fan… a patto che si


tratti di progetti senza scopo di lucro e che non danneggino
l’immagine del brand.
Su quest’ultimo punto, del resto, restano aperti dei problemi di non
semplice soluzione.

Problemi  morali  

Molte fan finction (come tutto il resto delle opere dei fan) sono
ispirate ad opere adatte a un’ampia fascia d’età, ma non è detto che
le fantasie relative a queste opere siano adatte a una fascia
altrettanto ampia d’età. Certo: esistono i “rating” e le storie inadatte
ai minori sono accessibili generalmente solo per lettori registrati,
dichiaranti la maggiore età.
Sfortunatamente non è possibile avere la certezza sulla
dichiarazione d’età.
Porto un esempio: su EFP la redazione segnala alcune storie come
meritevoli. La scelta viene fatta in base alle segnalazioni degli
utenti e un veloce controllo redazionale.
Nel caso specifico era stata segnalata nelle “Scelte” una fan fiction
su Twilight che comprendeva scene di stupro. Ovviamente la storia
aveva un rating rosso che segnalava contenuti per soli adulti.
Tuttavia, in seguito a un controllo maggiormente approfondito,
Erika aveva deciso di espellere la storia dalla lista delle
raccomandate, reputando che il tema non fosse trattato in modo
sufficientemente delicato. La sua decisione è stata fonte di lunghe
polemiche e nel sostenere la propria posizione Erika ha scritto:

Ho spiegato la questione del problema delle storie scelte sopra e


ritengo sia lungi dall’essere ‘perbenista’, una maniera di pensare in
cui non mi riconosco. Se l’adottassi, EFP non potrebbe avere decine
di contenuti generali che invece vengono permessi da anni.
112
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

“Credevo che questo sito fosse esente dal perbenismo che spesso
caratterizza la carta stampata, anche in virtù del fatto che per talune
storie è previsto un accesso condizionato alla dichiarazione di
responsabilità relativa alla maggiore età del lettore”.
Come amministrazione non posso ignorare la situazione reale,
ovvero che molti minorenni mentono sulla dichiarazione di maggiore
età. È un fatto che non verrebbe ignorato neanche in eventuale sede
legale e perciò è impossibile trattare totalmente la sezione delle
storie a rating Rosso come se fosse effettivamente visualizzata solo
da maggiorenni, soprattutto in sezioni collegate a opere pensate per
rivolgersi ad un pubblico minorenne. E tuttavia, di fatto, è questo il
comportamento che si tiene, per la semplice ragione che si vuole che
le storie a rating Rosso prosperino al pari delle altre189. 24/07/10, ore
12:30

EFP non vuole essere “perbenista”, ma sceglie di essere almeno


cauto.
Nel regolamento c’è un’apposita sezione “Regole su particolari
tematiche/tipologie di storie”190 in cui troviamo scritto:

Le storie lemon/hentai sono in genere permesse, purchè pubblicate


sotto la protezione del rating visualizzabile ai solo maggiorenni e di
eventuali avvisi (esempio: ‘Non per stomaci delicati’).
EFP non accetta storie eccessivamente volgari, cioè storie che
sarebbero più adatte ad essere ospitate esclusivamente in un sito
pornografico (quindi indirizzato ad un pubblico di soli adulti).
Esemplificativamente, non è in automatico eccessivamente volgare
una storia con scene di sesso, anche spinto, ma può esserlo una storia
che tratta la scena di sesso in modo squallido, con termini triviali e
volgari (elementi comuni appunto al porno) e/o una storia dove
l’autore si compiaccia nel descrivere elementi scabrosi.

189
Discussione sui risultati del concorso “Migliore scena Lemon”,
http://www.efpfanfic.net/index.php?action=newsstory&nid=477
190
Regolamento di EFP, http://www.efpfanfic.net/efp/regolamento.html#3
113
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

Vi sono tuttavia tematiche che, quando collegate a scene


lemon/hentai, sono vietate a prescindere. Vedere alle voci qui sotto
1. Fanfic con protagonisti minorenni
È assolutamente vietato descrivere scene di sesso (o comunque scene
erotiche) in cui vi sia coinvolto un minorenne di età inferiore ad anni
quattordici, in qualunque caso.
2. Fanfic con protagonisti minorenni e adulti molto più
grandi di loro
In relazione alla minore età dei protagonisti di una storia, è
esplicitamente VIETATO scrivere storie lemon/hentai (ovvero storie
ad alto contenuto erotico) che abbiano come protagonisti minorenni
e adulti molto più grandi di loro.
Non si proibisce l’utilizzo di certe coppie nelle fanfiction perché è
possibile far sì che il personaggio, in origine minorenne, diventi
maggiorenne nella storia e appunto perché non è detto che su certe
coppie si possano scrivere solo storie lemon. In questi casi non ci
sono problemi, anche in presenza di grosse differenze di età.
3. Incesto
In Italia l’incesto (genitore/figlio, fratello/sorella, fratello/fratello,
sorella/sorella) è considerato reato e per via di alcune leggi e
dell’atmosfera attualmente vigente, EFP ha deciso di non permettere
la pubblicazione di descrizioni di scene erotiche incestuose. Non è
vietato pubblicare storie in cui sia presente un incesto (di qualunque
tipo), ma un’eventuale scena di sesso può venire solo accennata, non
descritta nei particolari.
Non è considerato reato invece l’incesto tra cugini, pertanto se ne
può scrivere liberamente
4. Sadomaso/bondage
È VIETATO pubblicare storie con tematiche sadomasochistiche
trattate in modo esplicito. Sono permesse solo se accennate e non
descritte nei particolari. Non è vietato il bondage (la pratica erotica
in cui uno dei partner lega l’altro) laddove sia assente l’elemento
sadomaso.
5. Bestiality

114
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

Si intendono con questo nome le storie dove sono presenti scene di


sesso tra un umano e un animale.
È VIETATO pubblicare storie che presentino bestiality. Non è
vietato invece descrivere scene di sesso in quel genere di storie
denominate furry, ovvero storie con protagonisti animali
antropomorfizzati o esseri umani con alcune caratteristiche animali
(esempio: le classiche ragazze gatto di molti anime): ovviamente,
valgono tutte le altre regole del sito. Discorso identico per le coppie
animale/animale.
6. Necrofilia
È VIETATO descrivere atti di necrofilia, ovvero atti sessuali
compiuti su persone non viventi.
Fanfic su celebrità
Nelle fanfic su celebrità è VIETATO:
• pubblicare storie su celebrità italiane o operanti in
ambito italiano (a prescindere dalla nazionalità), se non per brevi
citazioni.
• pubblicare storie su atleti e sportivi (per questo non
esiste l’apposita categoria).
• trattare argomenti forti (sono quelli di cui si parla qui)
in cui i protagonisti siano le persone famose realmente esistenti. In
particolare (lo si specifica perché in questo caso erano presenti un
buon numero di fanfic), è vietato il trattamento dell’argomento
incesto in relazione a persone realmente esistenti o comunque
utilizzare le figure di due persone consanguinee per una storia
d’amore (a prescindere dal fatto che nella fanfic siano consanguinei
o meno). Evitate di esagerare in genere; se ad esempio dovete far sì
che un personaggio della storia sia uno stupratore/assassino/ecc.,
create un personaggio fittizio.
È invece OBBLIGATORIO inserire sempre un disclaimer in cui dite
‘Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non
intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di questa
persona, nè offenderla in alcun modo’ (detto con queste o altre
parole). In particolare, in caso di stravolgimento dell’orientamento

115
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

sessuale (slash), ribadite il disclaimer di sopra, ma facendo


particolare riferimento a quell’aspetto.

Fanfic su personaggi storici


Si intendono le storie su grandi personaggi del passato (esempio:
Alessandro Magno, Socrate, Dante Alighieri).

È VIETATO pubblicare storie lemon/hentai/erotiche con questo


genere di personaggi. Non è vietato inserire scene di sesso, ma il
rating delle storie dovrà al massimo sfiorare il rating vietato ai
minori, cioè si dovrà evitare la dovizia di particolari. Non è vietato lo
stravolgimento dell’orientamento sessuale (slash), ma sempre entro i
limiti appena specificati.

Come per le fanfic su celebrità, anche in questo caso ci sarà una


maggiore sensibilità dell’amministrazione per il trattamento di
tematiche191.

Dato che la stessa esistenza delle fan fiction poggia su un limbo


legislativo, anche in questo caso non esiste un modo unitario di
rapportarsi a temi scabrosi: ogni archivio e sito fa i propri conti e
prende le proprie decisioni, spesso tra le polemiche di una parte
della comunità.
I regolamenti possono differire anche molto. Erika e il suo staff
hanno dovuto fare i conti con la crescente popolarità e visibilità di
EFP e su alcuni argomenti hanno deciso di applicare restrizioni in
corso d’opera. Scrive Suinogiallo (uno degli amministratori del
forum di EFP):

EFP non è un piccolo sito che passa inosservato, è un mastodonte


che ogni giorno acquista visibilità e, se fino a due anni, un anno fa si
poteva pensare di lasciar correre varie cose adesso non è più

191
L’articolo rimanda alla voce “Lemon/hentai (fanfic ad alto contenuto erotico)”, nella
stessa schermata.
116
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

possibile, e non solo per Erika che ne è la proprietaria ma anche per


chi vi scrive che, comunque rimane proprietario dell’opera e quindi
anche responsabile di quanto vi è scritto. Per questo quindi si stanno
prendendo queste decisioni, che servono a tutelare il sito, Erika, ma
anche chi vi scrive192. 04/09/07, ore 15:05

FanFiction.Net non accetta nessun tipo di storia vietata ai minori,


mentre FanWorld vieta più o meno le stesse cose di EFP, ma
aggiungendo (mi sembra interessante) le storie sui testi religiosi
(Bibbia, Corano, ecc) in cui il tema sessuale sia trattato
esplicitamente.
Relativamente al tema dell’incesto FanWorld è più rigido: l’incesto
è argomento vietato sempre e comunque, non solo nel caso si tratti
di personaggi realmente esistenti.
Le RPF (Real Person Fiction) sono un argomento ovviamente
caldo. Sul forum di EFP c’è un’interessante discussione193, aperta
nel 2007, su questo argomento. Nel 2007, infatti, Erika annunciò
che da allora in poi non sarebbe più stato possibile pubblicare storie
ad alto contenuto erotico che parlassero di incesto tra persone
realmente esistenti.
In quegli anni questo genere di storia stava infatti vedendo un
notevole boom a causa della crescente popolarità della boy band
tedesca dei Tokio Hotel (che nel 2007 pubblicavano ben due album,
Zimmer 483 e Scream). Come sempre nel caso delle boy band, i
produttori dei Tokio Hotel hanno puntato molto sull’immagine dei
cantanti e dei musicisti. In questo caso si è giocato molto
sull’ambiguità dei lineamenti delicati del cantante e del chitarrista, i
gemelli (omozigoti) Kaulitz. Con la consueta irriverente ironia,

192
Avviso su EFP, http://www.efpfanfic.net/index.php?action=newsstory&nid=348
193
Discussione sul forum di EFP,
http://freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=1036821&p=1
117
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

Betty Moore, del noto blog Le Malvestite, descrive così la


situazione:

C’è il cantante (Bill Kaulitz si chiama) dai capelli elettrostatici, che è


l’anima tormentata del gruppo, un costume di halloween ambulante
(l’hanno dapprima lanciato come truzzetto discotecaro qualunque,
poi i produttori geniali hanno ben pensato di accentuarne
l’impostazione darkettona anticonformista, e gli è venuto in mente di
giocare sull’ambiguità sessuale – è maschio? è femmina? – occhi
cerchiati, unghie lunghe, magliette con le scritte gotiche, depilazione
al laser); c’è quello (Tom Kaulitz) che fa la faccia da ganzetto
spregiudicato e un po’ scazzato, sarebbe il chitarrista, coi rastoni e il
cappello enorme e l’abbigliamento hiphop; e ci sono questi due
giovani cavernicoli (bassista e batterista) che fanno evidentemente
parte della band di supporto, un grossista di sauerkrauten e un
cassiere della Standa, che hanno il compito fondamentale di
adempiere al ruolo di scrondi della situazione (così da esaltare la
bellezza androgina di cantante e chitarrista – e non solo, sti due si
chiamano Gustav e Georg, che robaccia da disoccupati; cantante e
chitarrista invece c’hanno i nomi da cartone animato)194.

Come è emerso parlando delle slash, le fantasie delle fan corrono


spesso a stravolgere la sessualità dei personaggi maschili e a
coinvolgerli in relazioni più o meno improbabili. In questo caso la
produzione ha volutamente sobillato le fantasie sui due membri di
punta della band, diffondendo foto e dichiarazioni equivoche. Il
risultato è un proliferare di storie più o meno spinte a proposito dei
due gemelli (si parla di “twincest”). In questo caso non mi risultano
lamentele da parte della produzione o dei diretti interessati (che si
limitano a smentire che tra loro il rapporto sia qualcosa più che
“fraterno”, ma badando a lasciare sempre il dubbio). Tuttavia c’è

194
Betty Moore. “Tokio Hotel Twincest.” Le Malvestite, 13 settembre, 2007.
http://www.malvestite.net/2007/09/13/malvageddon-19-tokyo-hotel-twincest/.

118
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

polemica tra i fan: c’è chi sostiene il fenomeno, affermando, in


genere, che tutti hanno il diritto di avere (e condividere) le proprie
fantasie. Chi lo avversa sostiene che è immorale scrivere twincest,
specialmente su personaggi realmente esistenti (tra l’altro nel 2007
il tema era ancora più delicato: i gemelli erano appena diventati
maggiorenni).
Il problema delle RPF è che il sottile confine tra realtà e fantasia
diventa pericolosamente impalpabile. La discussione spesso, invece
di incentrarsi sull’opportunità o meno di fantasticare su Bill e Tom,
si perde in speculazioni sul fatto che Bill e Tom siano realmente
gay e tra loro ci sia realmente una storia d’amore (nonché di sesso).
Questo caso estremo evidenzia, però, anche come sia cambiata la
considerazione che hanno le case editrici (in questo caso la casa
discografica) delle riappropriazioni dei fan: lungi dal censurarle, si
arriva a incoraggiarle seppure non ufficialmente, senza farsi troppi
problemi a manipolare vita e immagine di due ragazzini (Bill e
Tom hanno debuttato a 12 anni).
Il dibattito su quali debbano essere i limiti della libertà di
espressione esistono, del resto, da sempre e il problema proteggere i
minori dai contenuti troppo forti accompagna Internet fin dagli
albori… e nulla lascia supporre che siamo sul punto di trovare la
soluzione.

Potenzialità  inespresse  
Durante la mia indagine ho appurato l’interesse di molte case
editrici per il mondo della fan fiction. Pertanto mi ha stupita che i
maggiori aggregatori di fan writer, i siti-archivio, non sembrino
prevedere molte facilitazioni per i talent scout195.

195
La situazione è in costante evoluzione. Le mie osservazioni sono relative allo stato dei
siti-archivio a dicembre 2010.
119
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

Da un lato, sembra che gli amministratori dei siti-archivio


auspichino l’interazione (da FanWorld ho avuto esplicita conferma
in tal senso, riguardo ad EFP so che Erika si è talvolta prestata
come mediatore se contattata dagli editor), dall’altro non sembrano
esserci strumenti atti a facilitare la ricerca degli autori più
promettenti.
Un talent scout che approdi su EFP avrà il suo da fare per scovare
la persona giusta. Potrà accedere, speranzoso alla voce “autori” del
menu, ma la pagina a cui avrà accesso non potrà che deluderlo e
sconfortarlo: un elenco di bizzarri nickname navigabili per iniziale
o sfogliando infinite pagine, senza alcuna coordinata. Persino le
schede degli autori a cui si ha accesso a partire dai loro nominativi
sono di scarsa utilità: se l’autore l’ha inserita, c’è un’auto
presentazione totalmente libera, poi l’elenco delle sue opere.
L’unico supporto per intuire la qualità delle storie senza leggerle
sono eventuali recensioni/commenti lasciate dai lettori.

120
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

Figura 2 - lista degli autori su EFP (14/12/10)

La voce Cerca, invece, è fortemente concentrata sui contenuti


piuttosto che sugli autori (ricercabili solo nel caso se ne conosca
precisamente il nickname).

121
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

Figura 3 - la pagina di ricerca accessibile dal menu

La voce Storie Scelte, invece, può essere utile. Si tratta di una lista
di storie segnalate dai lettori e selezionate dall’amministrazione per
la loro qualità.
L’amministrazione inserisce tra le “Scelte” storie che si
differenziano positivamente per il loro contenuto e per l’abilità di
chi le ha scritte. Lo scopo di questa lista di storie è quello di
segnalare opere che si sono distinte per la loro qualità, oltre che
quello di permettere di operare una prima scrematura qualitativa
che possa essere di aiuto ai lettori, soprattutto nelle sezioni che
ospitano un elevato numero di storie196. Un ipotetico talent scout
potrebbe cominciare dagli autori delle storie scelte.
La funzione più promettente è purtroppo ancora poco evidenziata:
se accediamo alla ricerca dalle categorie in homepage, potremo
evidenziare: le Storie Scelte, le Serie di storie, le Storie più popolari
(con più recensioni o con più preferiti197).

196
Guida alle Storie Scelte http://www.efpfanfic.net/efp/guide.html#scelte
197
Cioè segnalate come “preferite” da più utenti.
122
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

Figura 4 – ricerca all’inteno della categoria libri

Figura 5 – ricerca all’interno della categoria libri di EFP, selezionando le Storie più
popolari

Su FanWorld la situazione è simile.


La sezione Cerca è dedicata a chi ha già le idee chiare su cosa sta
cercando: è necessario conoscere il nome di un autore o di un
utente, o il titolo di una storia.

Figura 6 - sezione Cerca su FanWorld.it

Migliore la ricerca interna alle categorie, ma, anche in questo caso,


è incentrata sul contenuto, salvo prevedere l’ordinamento dei
risultati per “numero di recensioni”.

123
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

Figura 7 – ricerca interna alle categorie su FanWorld.it

Non esiste una sezione analoga a Storie Scelte. Un talent scout


potrebbe pensare di partire dai risultati dei Concorsi, sezione
abbastanza visibile nel menu delle “iniziative”, ma al momento
(dicembre 2010) è in corso il primo e non sono presenti risultati.
FanFiction.Net, il più vasto, ma anche il più confuso, degli archivi
che ho esaminato, ha una sezione Search che consente di muoversi
all’interno delle categorie senza molte coordinate. Tuttavia
permette di odinare i risultati per “revelance” (ricavata dal numero
di recensioni).

Figura 8 - sezione Search su FanFiction.Net

La ricerca interna alle categorie permette di stabilire un numero


maggiore di parametri (la data di pubblicazione o di aggiornamento,
il genere, il rating, la lingua, la lunghezza, due personaggi, se la
124
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

storia è completa o incompleta e se si riferisce a un libro o a un


film). In questa sede non troviamo elementi per intuire la qualità dei
racconti.

Figura 9 - ricerca interna alle categorie di FanFiction.Net

Naturalmente, in tutti e tre i casi (EFP; FanWorld, FanFiction.Net)


è possibile raccogliere maggiori informazioni dai forum correlati,
ma tutto potrebbe essere più semplice.
Sarebbe utile inserire nella sezione Cerca/Search tutte le possibilità
di ricerca, aggiungendo i parametri più incentrati sulla qualità:
- storie più recensite
- storie più apprezzate
- autori più apprezzati
- autori con all’attivo un maggior numero di storie
- autori che abbiano vinto un maggior numero di concorsi
interni al sito (o anche esterni, se si volesse puntare su questo
servizio e realizzare dei veri curriculum di scrittura).

Credo che un po’ di lavoro in questa direzione potrebbe attrarre


ancora più talent scout e, conseguentemente, ancora più autori di
quelli con aspirazioni letterarie (che non sono la maggioranza, ma
sono certamente presenti).
Questo servizio di contatto tra gli autori e le case editrici si
presterebbe anche ad essere un “plus” a pagamento. Non ipotizzo
chissà quali guadagni per i webmaster, ma sarebbe possibile
coprire, per esempio, l’affitto annuale del dominio.

Un altro tipo di collaborazione potrebbe avvenire, poi, sui concorsi.

125
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

Alcune case editrici, per es. Fazi Editore, hanno già indetto alcuni
concorsi di scrittura (e non solo) per i fan. Un sito-archivio sembra
la sede più consona per simili iniziative.
Per sollecitare concorsi di fan fiction su una propria storia, le case
editrici potrebbero offrire i premi da mettere in palio (libri
autografati, inviti per incontri esclusivi con l’autore, finanziamenti
per corsi di scrittura oppure addirittura la pubblicazione) e/o
organizzare una giuria d’eccezione, che comprenda editor o autori.
Per un fan sarebbe sicuramente molto stimolante partecipare a un
concorso che nella giuria finale annoveri anche l’autore amato e
potrebbe essere un’occasione per creare uno scambio tra autori
ufficiali (di quelli emersi in modo tradizionale) e fan writer.

Il grande vantaggio degli autori nati sui siti-archivio è proprio la


loro rete di relazione, che nasce in quel contesto per poi espandersi
anche altrove.
Penso a Savannah/Virginia de Winter che tiene un blog e,
soprattutto, una pagina di Facebook molto vivace.
Per quanto l’autrice sia gelosissima della sua privacy (nasconde il
vero nome e non si presenta in pubblico), non disdegna di
condividere le sue passioni, i suoi pareri e persino i suoi umori.
L’impressione che dà di sé è quella di “una persona come noi” con
una grande passione per la scrittura, vissuta come un gioco, in puro
stile “fannish”.
Virginia a tratti sembra fan della sua stessa storia: sogna i suoi
protagonisti e gioca ad associar loro i volti di modelli e attori.
Virginia visita siti e pagine Facebook create dalle sue fan e ne
diventa “fan” a sua volta, pubblicando nella sua bacheca le loro
elaborazioni grafiche.

126
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

Al libro si arriva attratti dalla simpatia e curiosità verso l’autrice


almeno quanto dalla storia. Un ottimo risultato.

127
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

128
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

Conclusioni  
Difficile trarre delle conclusioni quando la situazione è in continuo
cambiamento. I siti che ho esaminato sono cambiati nel corso di
pochi mesi, i libri di autori di fan fiction che ho citato sono stati
pubblicati mentre scrivevo e ogni giorno potrebbe arrivare un passo
importante come sarebbe un primo grande Fan Fiction Festival (di
cui si comincia a parlare su qualche forum).
Tuttavia sembra che si vada in direzione di una crescente diffusione
e accettazione della fan fiction nella società e di una sempre
maggiore integrazione tra il lavoro spontaneo dei fan e quello delle
corporate.
Abbiamo visto come la scrittura di fan fiction sia uno sfogo per
istanze personali, un campo dove esercitare e sviluppare le proprie
abitiltà linguistiche e crescere come membri di una società
democratica e dove, in qualche caso, è possibile farsi notare non
solo dagli altri fan, ma anche dalle case editrici.
Dal punto di vista delle corporate, dopo una fase iniziale di
fortissima avversione, si è cominciato a guardare al mondo dei fan
scrittori come una risorsa e blog e siti aggregatori di fan iniziano ad
essere visti come fonti sia di lettori che di autori.
Ancora le forme di interazione sono in via di sperimentazione e
permangono alcuni problemi di carattere etico e legislativo.
È giusto che ogni tipo di fantasia possa essere espresso e condiviso
su Internet? O, viceversa, è giusto porre dei limiti all’espressione?
È giusto e possibile proteggere da sé stessi i lettori minorenni nel
selvaggio web? Quale potrà essere il compromesso ideale che
garantisca il riconoscimento del lavoro di autori ed editori senza
porre limiti alla partecipazione culturale?

129
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

Per ora si procede a tentoni nel limbo e persino autori e case editrici
incontrano difficoltà a gestire i complicati intrecci del copyright
tipici della cultura convergente.
Sicuramente la materia è delicata e gli interessi chiamati in causa
molti. Da quanto emerso sembrerebbe auspicabile per tutti una
maggiore apertura, ponendo la minima quantità possibile di paletti
alla riappropriazione culturale grassroots. Soltanto così la spirale
che passa dai prodotti popolari a quelli delle corporation per tornare
a rielaborazioni popolari etc. potrà procedere rapidamente verso il
futuro.

130
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

Ringraziamenti  
Ringrazio il mio relatore per avermi proposto un argomento di tesi
che non mi aspettavo, ma che mi ha molto appassionata.
Ringrazio Pamela Ruffo, lo staff di FanWorld, Eva Jucci
(crimsontiforce) e Innocenza Anna Maria Bruno (Biam), che si
sono prestate alle mie interviste.
Poi tutti gli utenti di EFP che mi hanno dato i loro suggerimenti sul
forum (MaxT, Riccardo MP, ReaderNotViewer, Kuno84, Arthurian
maiden, KimmyTamer, Julia Weasley, Lirinuccia, Silen, Kagura92)
o tramite email (Carol/Missy Fiji, Ilaria/Kaede Shirikawa, Kiki
Corico).
Mariangela/Damonmary, fonte di ispirazione e di contatti.
Anna, Ilaria e Valentina che mi hanno aiutata sui dubbi di
traduzione dall’inglese.
Infine tutte le persone con cui sono venuta a contatto durante lo
stage presso Giunti Editore, che mi hanno permesso di dare uno
sguardo ravvicinato al mondo dell’editoria in piena serenità.

131
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

132
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

Appendice  
In mancanza di una solida esperienza diretta del mondo che ruota
intorno alle fan fiction, ho pensato di chiedere a chi, invece,
quest’esperienza ce l’ha. Così ho cominciato a leggere forum e fare
domande, talvolta vere e proprie interviste. Riporto qui quelle più
interessanti.

Fazi  Editore  e  i  fan      


08/09/10
Fazi Editore è stato tra i primi editori italiani ad attuare una politica
di apertura nei confronti delle opere dei fan e, dopo alcuni concorsi
per fan video, fan art e fan fiction è arrivata a pubblicare Virginia
de Winter pubblicizzandola proprio in quanto autrice famosa su
EFP.
L’Editor di Virgina, Pamela Ruffo, ha accettato un’intervista
telefonica, che mi ha aperto una nuova prospettiva sul rapporto casa
editrice-fan.

Fazi Editore sembra dimostrare un notevole interesse per il


mondo dei fan e le loro community. Si tratta di episodi isolati o di
un indirizzo di politica editoriale più generale?
Il caso di Virginia è il primo caso in cui un’autrice è stata
selezionata in quanto “famosa autrice di fan-fiction”. Tuttavia Fazi
Editore si interessa ai fandom da quando, nel 2006, si è trattato di
lanciare Twilight198. È in quel periodo che ho cominciato a
collaborare con loro.

Come è avvenuto l’incontro con Virginia de Winter?

198
Twilight è una famosa saga fantasy dell’autrice americana Stephanie Meyer, pubblicato
in Italia da Fazi Editore nel 2006.
133
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

In realtà conoscevo personalmente Virginia da anni... dal 2004 più


o meno. Leggevo le sue fan fiction. Scriveva bene e così le ho
chiesto il libro.

Quindi è stato un caso? Non c’è un monitoraggio costante dei siti


dei fan?
C’è, c’è. Io e il resto dello staff del marketing cerchiamo di
monitorare tutto ciò che passa nel web. EFP199, Anobii200, i blog
sono le nostre fonti preferite. Siamo in stretto contatto con una
community di blogger che recensiscono e che ci segnalano le
autrici.

Puoi approfondire un po’ il rapporto di Fazi con le community di


fan?
Come dicevo, dal 2006 si è cominciato a guardare con interesse al
mondo dei fan. Sono stati organizzati concorsi di fan fiction, fan
art, fan video, cosplay e recensioni. Spesso sono state messe in
palio copie autografate dei libri o incontri speciali con gli autori di
punta.
Curiamo in modo particolare il rapporto con i blogger.
Gradualmente abbiamo creato una rete di interscambio con
quindici, venti di loro. Qualcuno lo abbiamo trovato e contattato
noi, altri ci hanno contattato o ci sono stati presentati via via.
Si tratta di ragazzi, più spesso ragazze, tra i 20 e i 25 anni e
seguono la narrativa italiana, gli esordienti, i fantasy e altre cose.
Spesso ci fanno delle proposte e poi noi valutiamo, oppure
recensiscono i nostri libri e diventano i nostri ambassador tra i fan.
Noi parliamo con loro e loro con gli altri fan... I nostri blogger di

199
EFP è il più famoso sito italiano su cui vengono pubblicate fan fiction.
200
Anobii è un social network dedicato ai libri, sul quale gli utenti condividono i loro gusti
e spesso recensiscono ciò che leggono.
134
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

fiducia hanno molti lettori e un bacino di utenza che va dai 15 ai 70


anni! Così non siamo noi a dover andare a scrivere sui vari forum
“leggi questo libro”. È un sistema onesto perché loro scrivono
quello che vogliono e promuovono solo quello che li convince.

I/le blogger con cui siete in contatto ricevono qualcosa in cambio


delle recensioni e segnalazioni che fanno?
Non è un rapporto di lavoro bensì di amicizia e fiducia. Sono fan,
scrivono di ciò che amano e sono gratificati di avere un rapporto
privilegiato con la casa editrice. Una ragazza di vent’anni si sente
importante se le chiedi un parere, se sa che il suo parere potrà avere
un’effettiva influenza... e potrà anche vantarsene con gli altri fan. In
parte è una questione di “potere” tra fan.
Inoltre noi mandiamo loro i libri e le notizie in anteprima o le
invitiamo ad eventi speciali o a partecipare a dei concorsi.

Che influenza può avere il monitoraggio del web? L’editore


potrebbe richiedere a un autore dei cambiamenti in corsa?
Ovviamente l’editore vuole un resoconto di quanto viene fuori da
siti e forum e potrebbe capitare che facciamo qualche segnalazione
particolare agli autori.
Nel caso di Virginia, lei stessa è molto attiva. Legge tutti i
commenti e assimila.
Talvolta siamo noi, come casa editrice, a cogliere qualche
suggerimento. Per esempio una blogger, Anita Book, voleva fare un
video e ci ha coinvolto. Abbiamo registrato l’intervista e lei ha
realizzato il video per il suo blog L’ora del libro201. Oppure c’è il

201
L’Ora Del Libro, http://loradellibro.blogspot.com/2010/07/virginia-de-winter-black-
friars-lordine.html
135
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

caso di Bitten202, che è uscito a giugno. L’avevamo già valutato, ma


abbiamo deciso di pubblicarlo quando ci è arrivata una petizione
firmata da molte blogger per vederlo pubblicato in Italia.

Quali sono le differenze fra il reclutare un autore su un sito di fan


e farlo con un processo di selezione più tradizionale?
Se lo recluti in modo tradizionale solitamente ti trovi a che fare con
un esordiente totale, non lo conosce nessuno. Devi creargli il
pubblico offline e targettizzare l’utenza. Se sfrutti il mondo della
fan fiction puoi trovare dei casi di eccellenza come Virginia de
Winter e altre cinque o sei autrici che sono persone che hanno già
migliaia di fan, migliaia di persone che li seguono e aspettano che
pubblichino qualcosa.
Il mondo della fan fiction è più di genere, ma la promozione è
molto più semplice.
Prendiamo ad esempio la de Winter. La promozione è stata a costo
zero. Abbiamo sperimentato la promozione virale attraverso
l’autrice e le sue fan più strette che hanno fatto da ambassador per
la notizia. Non abbiamo speso soldi ma energia: abbiamo
comunicato l’uscita e fatto in modo che poi andasse da sola.
Virginia non è stata promossa come “esordiente” ma come “famosa
autrice di fan fiction”... Essere un’autrice famosa di fan fiction
significa avere almeno cento persone disposte a comunicare ad altre
cento persone che il libro è in uscita.
L’editore è venuto incontro a me e all’autrice per questo tipo di
promozione particolare, in cui si trattava solo di comunicare alle
fan, già tante, che il libro era in uscita.

202
Bitten è il primo libro della saga fantasy Women of the Otherworld, di Kelly Armostrong
ed è stato pubblicato nell’ottobre del 2001 dalla Viking Press, nel giugno 2010 da Fazi
Editore.
136
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

Virginia ha un sito e un twitt ufficiali più un forum riconosciuto.


La casa editrice ha qualche controllo su tutto ciò?
Controlliamo tutto. Le cose più importanti passano al vaglio mio e
dell’ufficio stampa. Tutto quel che c’è è spontaneo, ma controllato
e se ci fosse qualcosa che non è proprio nei ranghi vedremmo di
sistemarlo. Ma non c’è mai successo.

In quali casi interverreste?


Interverremmo per correggere notizie false. Ma in quattro anni e
mezzo non c’è mai successo di dover censurare nessuno.
Controlliamo per evitare problemi.
Poi interverremmo se dovesse uscire qualcosa riguardo all’identità
di Virginia. La riservatezza non è per motivi di marketing, ma per
una questione personale.
È una scelta professionale di “Virginia” dovuta al lavoro che fa. Per
ora è così. Magari un giorno deciderà di rivelarsi.

Come vi comportate riguardo agli spoiler?


Non interveniamo sugli spoiler tranne per quanto riguarda la
Meyer. In quel caso è perché la casa editrice americana ci ha dato
direttive precise riguardo alle notizie messe prima del dovuto.
Per quanto riguarda la de Winter, se qualcuno vuole raccontare tutta
la trama per noi va bene.

Come vede Fazi le fan fiction ispirate ai libri che pubblica?


C’è stato proposto di pubblicare delle parodie dei libri della Meyer
e abbiamo rifiutato. Sarebbe stato complicato.

E per quanto riguarda la pubblicazione online?

137
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

Per la pubblicazione online non c’è problema. Se non è l’autrice a


bloccare le fan fiction noi non lo facciamo. La Hamilton203 non
vuole che ci siano fan fiction sul suo libro e allora non vengono
scritte. La Meyer non ha problemi né con le parodie né con le fan
fiction e noi non abbiamo mai pensato di bloccarle, perché sono un
mezzo di comunicazione importantissimo: conosco decine di
ragazze che hanno cominciato a leggere Twilight perché hanno letto
le fan fiction su EFP.

Le fan fiction sui vostri libri possono essere di ogni tipo, anche...
slash, per esempio?
Stiamo addirittura tentando di pubblicarne alcune! Mi sembra che
sia arrivato il momento.

Con l’intensificarsi dell’attenzione per i nuovi media e per gli


strumenti di social networking cambia qualcosa rispetto al lavoro
tradizionale in casa editrice? Cambiano i rapporti fra editoriale,
marketing, ufficio stampa? Se sì, come?
Adesso c’è una comunicazione diretta tra le tre aree. L’ufficio
stampa, inoltre, non si rivolge più solo alla carta stampata, ma
anche ai giornalisti del web. Ormai si è capito che c’è un’attenzione
forte verso la rete.
Abbiamo la pagina Facebook, gestita dal nostro reparto marketing,
che è un contatto diretto col pubblico. Scrivono quello che dicono il
reparto editor e l’ufficio stampa.
Ora la stessa notizia passa sulla carta stampata, sui blog, su
Facebook, Twitter e la newsletter. È una promozione capillare.

203
Laurell K. Hamilton è un’autrice fantasy statunitense che si è pronunciata apertamente
contro la scrittura di fan fiction ispirate alle sue storie. Ha pubblicato con Narrativa Nord e
TEA.
138
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

La parte offline prevede la carta stampata, la pubblicità in


metropolitana, i box sui giornali... La parte online prevede di media
un sito, una pagina Facebook e il contatto con gli ambassador delle
community.

Fazi era stato fra i primi ad avvicinarsi al mondo degli ebook, con
una iniziativa che si chiamava Libook. Come vede la situazione
oggi, come pensa che cambierà in futuro? Ci può essere
un’interazione positiva tra mondo della fan-fic
Sì fa parte del progetto Edigita204, ma per ora più che altro usiamo
gli ebook per i concorsi: mettiamo mezzo libro a disposizione come
ebook e chi ne fa la recensione vince il biglietto per qualche evento
particolare.
Non sappiamo come si evolverà la situazione quando il mondo
dell’ebook avrà più piede. Per ora l’editoria italiana è tutta in forse
su questo argomento. L’America è molto più avanti.

Io ho finito, ti ringrazio moltissimo per la tua grande disponibilità e


buon lavoro!

Amministrare  un  archivio  di  fan  fiction  


FanWorld
04/11/10
FanWorld è uno dei maggiori siti-archivio in lingua italiana. Non è
ampio come EFP, ma proprio questo ha reso possibile agli
amministratori perdere un po’ di tempo per rispondere alle mie
numerose domande, recapitate, in questo caso, per email.

204
Edigita è la prima piattaforma italiana dedicata alla distribuzione degli eBook .
139
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

Se possibile, ditemi qualcosa sui fondatori…


L’età delle founder è piuttosto varia, per rispetto della privacy (e
perché abbiamo paura che le vecchie ci picchino ;) ) diciamo che si
passa da gente nata alla fine degli anni 70 fino a gente nata nel
1985. Dal punto di vista personale posso affermare che copriamo
un po’ tutti i ruoli: c’è una mamma con dei figli, ci sono studentesse
universitarie o già laureate, in procinto di specializzarsi o che
frequentano master. E chi lavora.
Parliamo al femminile perché siamo tutte donne! C’era stata la
possibilità di avere fra noi un maschietto, ma alla fine non se ne
fece niente per vari motivi. Ci sono anche scrittrici professioniste,
anche se nessuna di noi pensa che si possa campare di sola scrittura
;) Diciamo che più di una di noi ha pubblicato racconti, e una ha al
suo attivo una saga interamente pubblicata.

Quali sono le origini di FanWorld?


FanWorld.it è nato quasi per gioco un pomeriggio di anni fa,
quando, tra una discussione e l’altra, nove folli fanciulle, che
condividevano l’amore per la scrittura e per il fandom in generale,
decisero di creare, di realizzare un progetto fatto di sogni e di
speranze che ha visto la realizzazione concreta l’08/03/2008. Si è
scelta volontariamente questa data in quanto siamo tutte donne, e
volevamo festeggiare la nostra festa con un’iniziativa creativa e
positiva.
L’obiettivo non era costruire l’ennesimo archivio di fan fiction,
volevamo andare oltre a questo, scavare più a fondo, creare
qualcosa di unico e speciale; fare in modo che gli utenti tutti
potessero disporre di un luogo dove poter essere, prima di tutto,
fan! Lo scopo è stato – ed è tutt’ora – quello di far divertire il
lettore/scrittore attraverso la condivisione di un hobby, la voglia di

140
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

regalare emozioni, l’amore per la scrittura, il piacere di leggere, di


condividere per l’appunto, senza pretendere nulla in cambio. Già
avevamo avuto tutte esperienze di gestione siti, FanWorld vuole
essere la maturità di questi vecchi progetti, oltre che un’alternativa
efficace ad altri luoghi.

Che scopo aveva/ha?


Lo scopo era creare un archivio che non si limitasse alla mera
pubblicazione, ma offrisse iniziative interessanti sia per i lettori, sia
per gli autori. Speriamo di esserci riuscite!

Secondo voi, come mai si scrivono fanfiction su storie famose? È


un modo di omaggiare, criticare o completare l’opera originaria?
Io credo che il mondo delle fan fiction sia nato per dare la
possibilità a tutti di poter creare un mondo che rispecchia ciò che
vogliamo noi partendo da un’opera già edita. Devo dire che
probabilmente tra i vari motivi che spingono lo scrittore o il lettore
a intraprendere la strada delle fan fiction c’è anche la voglia di
omaggiare l’opera originale. Ma non solo. C’è così tanto da dire
che è davvero difficile limitarsi.
Nonostante ci troviamo dinanzi a dei personaggi già caratterizzati,
dove c’è già una trama di fondo, un’ambientazione, delle coppie, e
tutto ciò che può completare l’opera nella sua interezza, è come se,
in un certo senso, questo non fosse abbastanza. Siamo fan che
cercano di scavare a fondo, che creano delle realtà anche parallele,
che abbozzano delle trame per dare vita a uno scenario alternativo.
C’è chi viene spinto dalla curiosità di andare oltre all’opera. Chi
magari non è contento o convinto di quella determinata fine e
quindi scende in campo per creare il proprio finale. Chi ama
talmente tanto quel personaggio da voler scrivere su di lui. Chi

141
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

vuole approfondire un determinato passaggio. Chi sfida se stesso e


l’opera, perché no, nella creazione di qualcosa di unico e speciale.
E allora: Che cosa sarebbe successo se Draco Malfoy si fosse
invaghito di Hermione Granger? E se Isabella Swan non fosse
rimasta incinta? E se Itachi Uchiha non avesse sterminato la sua
famiglia? Insomma, da questo punto di vista, gli scenari che si
aprono sono davvero ampi, ci sono così tanti “ma” e “se” che
sorgono quasi senza farci caso, così, una mattina tra una pagina di
un libro e quella di un fumetto da poter esplorare; e siccome io
credo che l’immaginazione e la fantasia di un fan sia illimitata,
perché non giocarci un po’ su e far divertire anche gli altri
condividendo questa passione?

Come mai la scelta di non moderare l’archivio “a monte”,


permettendo a chiunque di pubblicare le storie, salvo poi
eliminare quelle che contravvengono al regolamento?

La risposta può sembrare facile ma in realtà non lo è! Dunque,


alcuni membri dello staff provenivano dall’esperienza della
moderazione “a monte”. Loro hanno notato che con quel tipo di
monitoraggio si creava del disagio, veniva messa da parte lo scopo
della condivisione dell’hobby. Gli utenti avevano paura di
sottoporre le proprie storie alla moderazione, non si sentivano
all’altezza. Se in teoria un sito moderato all’ingresso può offrire al
lettore la possibilità di leggere storie di qualità, corrette e tutto,
nella pratica questo servizio non fa altro che innescare nella mente
dello scrittore la sensazione di non essere all’altezza di poter entrare
a far parte di un archivio moderato. Moltissimi autori di talento alla
domanda “perché non pubblichi da noi?” rispondevano “non valgo
abbastanza”. Lo scopo dei siti moderati non era certo questo, alla
nascita, così si è deciso di moderare dopo la pubblicazione. Visto
142
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

che il sito nasce post-moderato, crediamo che sia possibile filtrare il


grosso e fornire all’utenza una varietà di storie che – per ragioni
pratiche – un sito pre-moderato non può offrire, dato che molti
moderatori badano anche ai contenuti, e non solo alla forma. Con
un sito post-moderato i contenuti sono più liberi, gli scrittori non si
sentono inibiti e i lettori hanno una varietà di storie superiore!

Perché si è scelto di limitare l’uso di linguaggio da sms o le


faccine?
Essendo un sito dedito alle fan fiction e storie originali abbiamo
pensato principalmente di dare ai lettori/scrittori qualcosa di
“pulito”. Per quanto il linguaggio sms o le faccine possano rendere
“familiare” il tutto, perché nell’era moderna si è portati a usare le
short form o le faccine per definire un discorso, trattandosi di
scrittura e di comunicazione efficace, abbiamo limitato l’uso il più
possibile. Il linguaggio sms non è una lingua standardizzata e rende
il testo poco fruibile se non del tutto incomprensibile, mentre un
eccesso di faccine può compromettere la lettura rendendola
fastidiosa. Sono storie non disegni e siccome non ci sono limiti di
parole, perché non usarle tutte? ;)

Quali strumenti offre FanWorld per non andare alla deriva nel
mare di scritti di fan?
FanWorld.it divide le storie prima di tutto per macrocategoria,
dopodiché in ogni subcategoria le storie hanno indicato rating,
genere, avvisi, note e personaggi. In ogni subcategoria è possibile
svolgere una ricerca mirata in base al rating, genere, avviso, note,
personaggi a seconda delle proprie preferenze. Inoltre, ogni utente
può salvare le proprie preferenze (raccolte, storie, autori) in modo
da poterle ritrovare con facilità senza doverle ricercare. In più, a
differenza di tutti gli altri siti, offre anche la possibilità di vedere
143
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

subito quali sono le storie con meno recensioni, in modo tale da


poterle commentare. Al contempo, l’utente può vedere subito quali
sono le storie più recensite, cosicché può farsi un’idea di quali sono
le più popolari.

Quante persone hanno un incarico ufficiale su FanWorld


attualmente? Bastano per stare dietro a tutto?
Al momento siamo uno staff di otto persone; ci sono tre
amministratrici principali, che si occupano del mantenimento delle
iniziative, di alcuni aspetti tecnici del sito, del customer care,
affiancate dai fidatissimi collaboratori che si occupano delle
mansioni che hanno scelto in base alle loro preferenze. Per il
momento non abbiamo riscontrato problemi che ci hanno portati ad
allarmare gli utenti, quindi, per le dimensioni del sito e per ciò che
siamo capaci di offrire, direi che bastiamo. Ma, come detto prima,
non si esclude mai la possibilità di ricercare nuovi collaboratori. Per
il momento siamo al completo così, in futuro si vedrà, dato che
vorremmo offrire agli utenti tutti il servizio migliore possibile!

So che il mondo della fan fiction è prevalentemente femminile…


potete confermarmi questa tendenza?
Da ciò che ho visto in questi anni, sì, la fascia degli scrittori di fan
fiction è principalmente femminile. C’è qualche maschietto qua e là
e negli ultimi anni devo dire che il numero di maschi interessati al
genere sta crescendo, e questo è davvero positivo. Probabilmente la
discrepanza numerica fra i due generi è da imputare principalmente
al fatto che gli uomini preferiscono altri tipi di hobbies, mentre le
donne tendono a preferire la comunicazione.

Qual è il servizio di FanWorld che vi sembra più apprezzato dagli


iscritti?
144
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

Probabilmente FanWorld.it viene maggiormente apprezzato


dall’utenza per la sua capacità di essere sempre pronto a rendere la
permanenza sul sito più piacevole (Serintage apporta migliorie allo
script frequentemente; una delle più particolari è quella per la
gestione dei traduttori, realizzata seguendo i bisogni dell’utenza, ma
anche “Chi vuol essere Ficcynaro” ha riscosso successo!) e per la
presenza di numerose iniziative che riguardano sia la scrittura, sia
la lettura. Forse il servizio in senso stretto più apprezzato è avere la
possibilità di inserire un avatar e di poter rispondere alle recensioni.

Trovo molto carine le idee di dare un punteggio a chi scrive e


recensisce e di lasciare uno spazio sul forum dove suggerire idee.
C’è stata adesione?
Oh sì. Abbiamo riscontrato molta adesione da parte dei nostri utenti
e non solo sul forum, ma anche con l’apposito spazio “vorrei”. Ci
diverte vedere come essi siano così partecipi e pronti a dare anche il
massimo di loro stessi per noi e per le nostre iniziative. È molto
gratificante e bello, è come uno scambio continuo tra noi e loro! E
ci piace perché ci si incoraggia a vicenda, migliorando insieme il
prodotto! Visto che nasciamo per favorire la partecipazione attiva,
il fatto che gli utenti si sentano parte del sito e vogliano migliorarlo
ci fa capire di aver scelto la strada corretta.

Se aveste a disposizione persone e mezzi illimitati cambiereste


qualcosa?
Sicuramente sì. Abbiamo anche una serie di modifiche da apportare
con il tempo, ma le teniamo top secret! Non vogliamo rovinare la
sorpresa agli utenti! Tutto ciò che facciamo lo facciamo per dar loro
la possibilità di sentirsi “a casa” e a proprio agio. Ogni modifica,
che sia al regolamento o allo script, è stata studiato per loro, per
renderli non solo partecipi ma parte integrante di questo grande sito
145
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

che è ormai una sorta di famiglia allargata. Cerchiamo sempre, per


quanto possibile, di venire incontro a loro e alle loro esigenze.
Quindi sì, ci sono servizi in più che vorremmo offrire e che
offriremo col tempo!

Mi risulta che l’utilizzo di FanWorld sia gratuito. C’è qualche


forma di ritorno economico?
No, nessun ritorno economico. L’unico sostentamento del sito
proviene dalla pubblicità e dalle donazioni dello staff. In pratica c’è
la sola copertura delle spese di gestione!

So che alcuni editori monitorano i siti archivio alla ricerca di


nuovi talenti. Vi ha mai contattati qualche editore per farvi
qualche offerta/richiesta o darvi suggerimenti?
(es. regalare dei libri per inserire delle recensioni o per stimolare
fan fiction sui propri autori…).
No, non siamo stati contattati da nessun editore ed è un peccato,
perché essendo FanWorld.it più piccolo, abbiamo ancora modo di
tenere sott’occhio la situazione e notare con più facilità gli autori
migliori. Sicuramente se ci chiedessero suggerimenti sapremmo che
cosa consigliare. Bisogna però contare che proprio il fatto di essere
piccoli ci rende più difficilmente raggiungibili dagli editori, che
cercano più nel mare magnum piuttosto che nei mari minori...

So che Fazi Ediore ha pubblicato un libro scritto da un’autrice


scoperta su EFP (Savannah/Virginia de Winter). Conoscete altri
episodi in cui un autore/autrice di fan fiction abbia avuto
un’offerta per pubblicare su carta (non necessariamente le fan
fiction)?
In generale sì. C’è stato il caso di Lara Manni, poi Virginia de
Winter – per l’appunto -, e certamente altre autrici. Per quanto
146
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

riguarda FW ancora nessuno, ma questo probabilmente perché


siamo ancora piccolini XD. Però c’è da dire che abbiamo avuto
nello staff una ragazza che è un’autrice, Laura Schirru, e alcuni
scrittori – tra cui alcuni di noi - che sono sul nostro sito hanno
pubblicato dei racconti per delle antologie.

FanWorld ha mai avuto problemi di copyright con gli autori


originali o gli editori (produttori cinematografici o di videogame)?
No, fino ad oggi non abbiamo mai avuto questo tipo di problema e
speriamo di non averli in futuro! XD

EFP
01/01/11

La webministress di EFP ha risposto alla mia email scusandosi di


non avere il tempo per compilare l’intervista. Mi sembra tuttavia
interessante riportare quanto ha scritto su EFP, celebrandone i primi
dieci anni di attività.

1° gennaio del 2011, dieci anni di EFP


Erika’s Fanfiction Page. Questo è il nome che avevo deciso di dare
alla mia piccola e personale pagina di fanfiction alla fine dell’anno
2000, durante le vacanze scolastiche di Natale. Dopo aver imparato
a conoscere e ad amare le fanfiction sui siti FanFiction.Net e IM-
FA, avevo deciso di aprire un mio sito internet dedicato
all’argomento, come in molti facevano a quel tempo sui più
disparati temi. Vi erano presenti solo due storie, una mia fanfiction
su Marmalade Boy (ora eliminata) e la traduzione autorizzata del

147
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

primo capitolo di una fanfiction su Final Fantasy VIII (In onore dei
nostri figli di Tarlia205; la traduzione è in fase di revisione).
Avevo deciso di far coincidere la data di nascita del sito con il
primo giorno del nuovo millennio per puro sfizio. Il sito aveva
come sfondo la gif di un cielo stellato, il titolo non era
un’immagine ma una semplice scritta rosa (o bianca?) e vi erano
poco più di tre pagine in tutto. Non vi era nessun progetto
particolare per il futuro, se non quello di condividere qualcosa che
mi piaceva e divertirmi.
Nelle successive settimane ho iniziato a chiedere agli autori di
fanfiction che più apprezzavo di poter inserire la loro storia tra le
mie pagine e in seguito, non ricordo se per un’idea mia o altrui, ho
cominciato a ospitare anche altre fanfic, così da offrire a chi mi
visitava un piccolo archivio di fanfiction. Le storie in italiano erano
pochissime allora e ognuna di esse apriva un nuovo fandom o lo
arricchiva in maniera unica.
Col passare dei mesi ricevevo sempre più storie e non pubblicavo
più appena me ne arrivava una nuova, ma ogni una o due settimane,
di solito nei weekend. Il lavoro di impaginazione e preparazione di
ciascuna pagina era pesante per una sola persona, così, nel giro di
due anni, ho fatto il salto e ho deciso di passare a uno script
automatico. Il primo che ho provato aveva una falla nella struttura e
presto il database che mi era stato gentilmente offerto da amici di
amici non è stato più in grado di far girare efficientemente il sito.
Era il Giugno del 2003, vigilia dei miei esami di maturità; il sito
contava circa 600 storie e non era più online.
Ricordo di aver pensato che fosse finita fino a che non ho scoperto
lo script gratuito Efiction. Anche in seguito ero scettica, a causa

205
Traduzione di In onore dei nostri figli
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=527034&i=1
148
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

della mia scarse conoscenze di PHP e Mysql, ma ho deciso di


provare ugualmente e sono riuscita a rimettere in piedi EFP in
pochi giorni (per allora avevo iniziato a utilizzare l’acronimo, visto
che la pagina aveva smesso da tempo di essere ‘la pagina di
fanfiction di Erika’).
EFP come lo conoscete ora è nato così. La gestione automatica
efficiente degli account e delle storie e la conseguente crescita
esponenziale del sito mi hanno messa davanti a problemi che non
avevo mai incontrato o considerato: la necessità di creare un
regolamento sui contenuti, la necessità di controllare gli utenti e i
loro comportamenti anche oltre i sempre dannosi plagi, la necessità
di prendere collaboratori.
I collaboratori. EFP ne ha avuti almeno una ventina durante tutta la
sua vita e sono grata ad ognuno di loro per il supporto fornito in
termini di tempo, impegno e dedizione e naturalmente i
ringraziamenti sono ancora più sentiti per coloro che sono ancora
qui a collaborare. Un ringraziamento particolare va a suinogiallo,
che è con me da almeno quattro anni e che ora si occupa
egregiamente soprattutto del forum. E un ringraziamento speciale
va anche a Panciom, senza il quale EFP non sarebbe qui. Lui ha
offerto l’usufrutto di un preziosissimo server nel momento in cui lo
spazio in hosting che avevo acquistato non ha più retto il peso del
sito; inoltre, mi ha dato anche un validissimo aiuto con lo script e
una consulenza tecnica senza la quale sarei stata perduta.
Da un anno e passa, anche grazie alla generosità che alcuni utenti
hanno espresso sotto forma di donazioni in denaro, siamo su server
dedicato.
Ho imparato a lavorare autonomamente al codice e questo mi ha
permesso di implementare molte innovazioni e modifiche. Il lavoro

149
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

non è finito e più vado avanti più capisco che potenzialmente


potrebbe non finire mai. È una buona cosa.
Dieci anni. Non lo avrei mai creduto, sia nel momento in cui il sito
è nato che quando mi sono trovata a gestire le numerose e pesanti
difficoltà incontrate nel corso del tempo. EFP è cresciuto con me e
fa parte della mia vita. Dai messaggi che lasciate so che è un luogo
virtuale che ha fatto parte o fa ancora parte della vita di molti di
voi.
Per me è un onore aver creato qualcosa di simile e soprattutto
essere riuscita a condividerlo con tante persone.
Oggi offro un brindisi a questi dieci anni, perché ve ne siano
almeno altri dieci.
Buon compleanno EFP206.

Essere  una  fan  writer  e  pubblicare  una  fan  fiction  


07/10/10
Eva Jucci è una fan writer di 25 anni, che ormai è attiva nei fandom
da più di dieci anni e che ha recentemente avuto l’emozione di
pubblicare una sua fan fiction nell’Antologia della webletteratura
italiana Parla come navighi, grazie al placet della Cyan Wolds,
detentrice dei diritti di copyright sull’universo di Myst, cui la storia
si ispirava.
Questa intervista si è svolta in chat, con i toni informali tipici di
quello strumento.

Cominciamo: Se possibile dimmi qualcosa su di te…


Mi chiamo Eva, 25 anni, di Milano. Online solitamente sono
“crimsontriforce”.

206
Avvisi di EFP, http://www.efpfanfic.net/index.php?action=newsstory&nid=503
150
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

Ho frequentato il Liceo Scientifico, poi triennale in mediazione


linguistica e ora sto completando a Trieste la specialistica in
interpretazione di conferenza, inglese/tedesco.

Da quanto tempo scrivi fan fiction?


Le primissime risalgono al 2003. Poi c’è stato un periodo di pausa
in favore di altri sbocchi creativi (fanart, cosplay, fan craft207 vari...
le ho girate tutte) e mi ci sono rimessa dal tardo 2006, iniziando a
frequentare più stabilmente le community di scrittura.
Quando ho inviato le mie prime opere (prima la pubblicazione non
era automatica) già le leggevo, quindi sapevo più o meno come e
cosa si pubblicava. Mi sono tenuta per me le prime schifezze e
raggiunto un livello di decenza minimo le ho proposte ad Erika208 e
alle mie amiche che gestivano i fan site delle serie su cui scrivevo.

Nelle prime community non si potevano pubblicare storie senza


passare dal moderatore. La selezione era forte?
In realtà no, la maggior parte dei siti pubblicava tutto o quasi
(almeno a giudicare da certe schifezze... e ricordo che la mia amica
mi disse di aver rifiutato qualcosa che era a malapena scritto in
italiano). Però il semplice fatto di dover passare per un webmaster
scoraggiava molti e spingeva a tenere nel cassetto gli esperimenti
meno riusciti.

Quali community hai frequentato?


I fansite con anche un’area fanfiction erano

207
Mi ha spiegato Eva che fancraft, sta ad indicare tutta la produzione ad opera dei fan, di
oggetti dedicati ai fandom (figurine scolpite, lavori all’uncinetto, torte, magliette,
portachiavi, cuscini, di tutto un po’). Si differenzia da fanart, che va ad indicare unicamente
i disegni e fanworks che, invece, indica tutto, fan fiction, fan art, fan craft, fan video…
208
Erika è la webministress di EFP, il maggior archivio italiano di fan fiction.
151
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

http://www.thelostwoods.net e il defunto www.zeldart.net. EFP,


FanWorld, fanfic_italia, Anonima Autori come archivi
multifandom.
S.o.a.P. come archivio tematico (su Final Fantasy), fanfic100,
it100, 1frase e True Colors, su iobloggo, come fonti di challenge.

Fonti di challange? Sono siti specializzati in concorsi?


Non concorsi, semplicemente sfide. Propongono tabelle da
completare o temi da svolgere entro una certa scadenza... come un
concorso, ma senza classifica.
Ad esempio, fanfic100 propone una tabella con 100 temi da usare
per 100 fanfic su uno specifico personaggio/coppia/serie. Su queste
community si pubblicano solo le storie partecipanti.

Sembra divertente. Sono in molti a prendere parte a queste


sfide?
Parecchi, sì! è un aspetto che in Italia si è diffuso con LiveJournal,
la prima italiana è stata la storica True Colors, su iobloggo. Qualche
esempio:
http://community.livejournal.com/fanfic100_ita
http://community.livejournal.com/1frase/

Perché Live Journal è tanto usato per i fandom?


Non è dedicata al fandom, ma di certo torna comoda. LJ nasce tanto
tempo fa come piattaforma di blog e dà due possibilità: blog
personale o community, cioè una pagina strutturata esattamente
come un blog ma in cui possono postare tutti gli iscritti con i loro
account personali.

152
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

La grafica di LJ è senza fronzoli e il sistema di tag molto pratico,


inoltre un link interno a LJ è fatto come un ‘cut’ del post stesso,
rinforzando l’impressione di un’unica grande piattaforma collegata.
L’utilità per il fandom è molteplice: ho il mio blog; ci scrivo una
fanfiction; con lo stesso account la posso cross-postare alla
community tematica che riunisce fanfic, fanart, cosplay e
discussioni di ogni tipo; ogni notifica di commenti può arrivarmi
per mail.
Un fan che la legga può trovarmi simpatica e aggiungermi agli
amici o anche solo finire sul mio journal e, tramite i miei tag
relativi a quel fandom, trovare tutto quello che ho da dire in merito;
la pagina dei miei amici mi permette di tenere tutto facilmente sotto
controllo (e può raccogliere anche i feed esterni).
È scomodissimo per avere una visione d’insieme, ma ideale quando
ci sei già dentro e per saltare da una pagina all’altra.
In realtà tutto questo non varrebbe un accidenti se non fosse per il
fatto che, per qualche motivo storico a me ignoto, l’utenza di LJ di
solito non include gli scrittori alle prime armi, quelli totalmente
negati e quelli più petulanti e fissati col feedback, creando
un’atmosfera generalmente molto rilassata.

Coss postare sembra una cosa interessante... le community


tematiche sono una sorta di collage di post?
Esatto! Ad esempio:
http://community.livejournal.com/professorlayton/ Oppure:
http://community.livejournal.com/myst_library/
Ovviamente i fandom piccoli (come nei miei esempi) hanno una
sola community e tanta grazia, quelli grandi ne hanno molte,
distinte per opinioni dominanti o per tipologia di post accettati

153
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

(alcune fanno solo da notiziari e non accettano fanwork, ad


esempio).

Per entrare in questo genere di community c’è una sorta di


selezione o basta essere iscritti a Live Journal?
Bisogna essere iscritti per postare, ma la piattaforma permette i
commenti anonimi (i singoli utenti/comm li possono ovviamente
disabilitare). Molte comm accettano tutti gli iscritti, alcune sono più
snob e richiedono almeno un post di presentazione o altro.
Non so se possa esserci una moderazione degli iscritti prima di
venir accettati, io non l’ho mai trovata. Può sicuramente esserci una
moderazione dei post.

Qual è la community in cui ti sei trovata meglio?


Direi myst_library perché sono più devota al mio fandom principale
di un vecchio rottweiler... Fra quelli di fanfiction, sicuramente
fanfic_italia. La gente non ha voglia di far casini, quindi i casini
non avvengono. Le admin sono presenti, lassiste, simpatiche e
inventano sempre iniziative meravigliose!
http://community.livejournal.com/fanfic_italia/362652.html

Come sarebbe (o è) la tua community ideale?


Allora... direi un sito autonomo, non legato a una piattaforma.
Non moderato in entrata, ma ovviamente con moderatori pronti a
intervenire per qualunque rogna.
Regolamento stringato, senza troppi “se” e “ma”, e molto
permissivo.

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La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

Un buon sistema di tag209 che permetta di navigare bene nelle


sezioni più affollate (quelle deserte non ne hanno bisogno: il povero
fan legge tutto quel che passa il convento!^^; ) e una guida
esaustiva per invitare gli utenti a inserire fra parentesi quadre
nell’introduzione tutto quello che le tag non coprono.
Il regolamento permissivo rientra nel concetto di archivio unitario.
Da lettrice, odio la frammentazione degli archivi. Se cerco
fanfiction su, boh, Okami, vorrei dover cercare in un posto solo,
non in quattro.
Sarebbe meglio se ci fosse un unico sito grande.
Poi la pluralità di internet è meravigliosa e va benissimo che a
questo si affianchino gli archivi personali, quelli tematici, quelli di
iniziative ecc ecc. Ma per me la base irrinunciabile resta
l’archivione - EFP per noi, FanFiction.Net per gli americani.

Per te scrivere una fan fiction su una storia famosa è un modo di


omaggiarla, criticarla, completarla o altro?
Omaggiarla e completarla!
Capisco chi scrive con un piglio critico, ma non è la mia strada: se
trovo qualche spunto interessante in delle grandi ciofeche, lo
prendo per me e lo rielaboro con calma in altre storie originali.
Quello che mi piace fare è esplorare le storie che il canone non ha
avuto modo di trattare.
È giusto che i personaggi secondari ricevano un’attenzione...
secondaria, o che dei protagonisti non si dica di che colore hanno il
pigiama, ma come fan posso espandere questi aspetti senza dover
rientrare nelle logiche di un’opera singola e completa. In sintesi...

209
I tag altrove vengono chiamati “avvertimenti”. Permettono di farsi un’idea di cosa si
andrà a leggere (il genere, ma anche la lunghezza perché, ricorda Eva “Capita che uno
abbia voglia di leggere solo storie di una determinata lunghezza”).

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La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

amo la libertà che la fanfic mi dà nei confronti dell’opera originale


intesa come inizio-svolgimento-fine, ma non è una libertà assoluta,
m’interessa solo scrivere di cose che c’entrino da vicino col canone,
ecco.

Che cosa pensi della possibilità di discutere le opere nelle


community? Mai cambiato qualcosa in seguito a un
suggerimento? O pubblicato una storia via via online e deciso il
finale sulla base dei feedback?
Mai pubblicato senza aver già scritto la fine, quindi no XD
Cambiato piccole sviste in seguito a commenti che me le hanno
fatte notare, ovviamente.
Credo che la critica costruttiva possa servire molto, anche quella
pesante (e ne ho avuto conferma... fortunatamente non sulla mia
pelle), ma non tanto sulla storia criticata... A parte le piccolezze, mi
sembra difficile poter rimettere mano a un disastro per rimetterlo in
piedi.
Però se l’autore capisce cosa non funzionava può evitare lo stesso
errore in futuro!

Commenti spesso gli altri?


Gli italiani sì. I fandom italiani di cui faccio parte sono quelli che
amorevolmente vengono definiti ‘sfigafandom’ (cioè quelli che non
si fila nessuno). Se salta fuori una fanfic nuova ogni due mesi è già
tanto. Ho tutto il tempo di rifletterci su. I fandom anglosassoni sono
molto più ricchi e tendo a saltabeccare da un link all’altro,
sbronzandomi di fan fiction…

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La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

Puoi raccontarmi l’avventura di Coni210? Come sei stata


contattata? Come siete riusciti ad ottenere il consenso della Cyan
Wolds?
I coni. I coni! Beh... tutto iniziò da una mail di Erika che mi
comunicava che il signor Gerosa mi aveva selezionata per una cosa
e di aspettarmi una sua mail.
Mail prontamente fagocitata dall’antispam di gmail, quindi quando
Gerosa mi ha scritto io sono ben caduta dal pero.
Comunque!
Solite cose: ha chiesto se acconsentivo, specificando che non era
previsto compenso per gli autori, bla bla. Io ho risposto abbastanza
letteralmente “Si prenda tutti i coni che vuole XD” e morta lì.
Per il momento non ne seppi più nulla. Un mese dopo Gerosa mi
manda un modulo da compilare in cui ripetere formalmente quello
che mi aveva chiesto per mail la prima volta... e garantire la
paternità intellettuale dell’opera.
E no, diamine, è una fanfiction, che accidenti garantisco io? Non
sono miei i diritti!
Mi contatta un’altra dei tre selezionati, colta dallo stesso dubbio.
Io non me la sento di compilare, ovviamente, e riporto il tutto a
Cyan211.
So che loro sono molto elastici con i loro diritti, purché le opere
amatoriali rispettino il canone nella sua interezza... quindi spiego di
cosa tratta la fanfic.
Però resta il fatto che sarebbe un uso tutt’altro che “non
commerciale”, com’è concesso di solito212.

210
Il racconto che è stato selezionato per Parla come navighi : antologia della
webletteratura italiana.
211
Spiega Eva “Cyan è una software house, sono i creatori di Myst. Attualmente il co-
creatore Rand Miller è CEO, l'altro co-creatore, suo fratello, se n'è andato, Tony Fryman fa
da presidente, portinaio e rispondi-mail e RAWA da mastino della continuity. Cari, loro. <3
Ahem...”
157
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

http://www.ilathid.com/legal.php <-- esempio di uso non


commerciale.
E loro non rispondono nulla per un mese e passa. Però bisogna dire
che il giorno dopo la mia mail è stato, a sorpresa per tutta la
community, il giorno della riapertura del loro gioco online, si
aspettavano 200 iscritti e gliene sono arrivati 3000, quindi avevano
anche altro da fare che star dietro ai miei coni...
Dopo un mese stava per scadere il modulo, se non l’avessi
compilato sarei stata fuori dal progetto. Ho riscritto a Cyan
mettendomi in ginocchio sui ceci e spiegando l’urgenza della cosa e
anche per messaggio privato al responsabile di community Cyan,
che è un po’ il mio modello (“quando divento grande voglio
diventare come lui”)...
Poi frattempo Gerosa ha parlato con un avvocato che gli ha
consigliato di lasciar perdere la parte sulle fanfiction appunto per la
questione dei diritti (MA DAI? GIURA? GRAZIE, CAPITAN
OVVIO!) e ce l’ha comunicato, ma io avevo già scritto... e qualche
giorno dopo dalla Cyan hanno acconsentito per questo caso
specifico.
Perché sono dei tesori. Era anche il giorno del mio compleanno...
XD

Cosa ti hanno scritto?


Ecco l’email (da RAWA):

Sorry for the delay but I wasn’t exactly certain how to handle the
fact that this is going in a publication “for sale” which is against our
policy generally speaking. However I don’t see an issue with this

212
La permissività della Cyan nei confronti di opere senza scopo di lucro è ufficiale. Un
esempio segnalato da Eva si trova su http://www.ilathid.com/legal.php
158
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

particular work as described in your email. Thank you for checking


with us. Following are the terms of the FCA...

Quello cui si riferisce è la loro Fan Created Arts’ Licence, qui


descritta: http://cyanworlds.com/legal/guidelines.php
Sono entusiasta. Onestamente, da fan, per me conta più aver avuto
una risposta loro di una pubblicazione su carta stampata!

Mi pare di averti chiesto tutto, tranne se hai pubblicato su carta


altre cose…
Ni: ho scritto i testi di due fumetti monotavola del mio ragazzo,
aspirante fumettista, che hanno recentemente vinto la
pubblicazione.
Per il resto niente di mio, penso che se mai finirò il mio progetto
original lo sottoporrò a delle case editrici ma boh, essere pubblicata
non è il mio sogno. Poi è un fantasy senza magie, senza storie
d’amore e senza combattimenti, vendibilità sottozero, quindi XD
Me lo tengo per me!
Papà invece ha pubblicato un romanzo presso Castelvecchi!

Figlia d’arte allora ;) a questo punto dimmi che romanzo…


“16 giorni213”!

Andrò a curiosare. Ho finito, grazie mille!

Amministrare  un  fan  site  riconosciuto  


27/09/10

213
Catalogo di Castelvecchi Editore,
http://www.castelvecchieditore.com/catalog/title/?cmd=ext&title_id=668&subclass=
159
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

Ho intervistato Biam, la webmaster di The Vampire Diaries


Italia214, sito riconosciuto dalla Newton Compton Editore, che ha
pubblicato l’opera in italiano.

Mi puoi dire qualcosa di te?


Il mio vero nome è Bruno Innocenza Anna Maria, ho 30 anni, vivo
a Cosenza, sono laureata in Ingegneria Informatica e pratico la
libera professione oltre a collaborare in alcuni progetti con il
dipartimento d’ingegneria informatica dell’ateneo in cui mi sono
laureata.

Perché hai pensato di creare “Vampire Diaries Italia” ?


Nasce per gioco, per il gusto di gestire un Blog, all’inizio, che desse
informazioni agli utenti, ma sulle quali potessi dire la mia. In
principio il tutto nasce in riferimento alla saga letteraria dalla quale
il telefilm è ispirato, poi abbiamo visto nascere l’idea della serie
televisiva e tutto è nato da sé. In seguito siamo passati a un sito,
acquistando un dominio.

Puoi descrivermi brevemente le attività principali del sito? Che


tipo di contenuti offre?
Ci occupiamo di anticipazioni sugli episodi, che siano sinossi, foto
o video. Non tralasciamo nemmeno la parte che riguarda gli attori e
gli eventi ai quali partecipano. Tutto il materiale viene tradotto e
cerchiamo di essere aggiornati quasi in tempo reale con l’America.
Ci occupiamo anche di tenere aggiornati sulle varie iniziative che
coinvolgono la serie, ad esempio sia in America che in Italia è stato
legato TVD alla donazione del sangue, adesso c’è una raccolta
fondi per il disastro nel golfo del Messico e noi pubblicizziamo la

214
The Vampire Diaries Italia http://www.moonlightitalia.com/vampirediaries/
160
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

cosa anche qui. Ci stiamo occupando di una possibile Convention


Italia per The Vampire Diaries con i ragazzi della Jus In Bello. Ci
piacerebbe portare il cast in Italia e la cosa sembra ogni giorno
diventare realtà.

Da quanto tempo è attivo?


Quasi due anni.

Quante persone ci lavorano? È un lavoro retribuito in qualche


forma o pura passione?
Oggi siamo un bel gruppo, ma fino a non molto tempo fa gestivo
tutto da sola. Oggi ho circa sette traduttori e almeno tre autori. Io
mi occupo oltre che della gestione e amministrazione del sito anche
di ricercare le notizie e pubblicarle, un po’ meno tradurle.
Il lavoro non è retribuito in nessun modo, a chi ha deciso di
aiutarmi ho potuto promettere solo tanta gratitudine e il fatto di
poter condividere una passione con altri fan.

Hai modo di darmi la media degli accessi in un mese o in un anno


o tutti gli accessi dalla creazione in poi?
Dunque ipotizzando una media di 30 giorni in un mese e una media
di accessi al giorno 3000 persone, in un mese abbiamo circa 90.000
visite.
Da quando ci siamo trasferiti sul nuovo portale, ossia dallo scorso
anno – fine novembre 2009, contiamo circa 817.000 visite.

In che rapporto siete con la Newton Compton Editori? Come


avete ottenuto il riconoscimento ufficiale
I rapporti con la Newton sono ottimi. Il riconoscimento è avvenuto
in maniera tacita. Il sito della Newton ci ha segnalato come fonte
nelle pagine dedicate alla saga e alla serie e ci ha coinvolto in
161
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

alcune iniziative come appunto “Adotta un Vampiro” per la


donazione sanguigna215, ma anche in altre. A seguito sono stata
coinvolta io personalmente in alcuni progetti con la casa editrice.

Avete mai avuto problemi per questioni di copyright?


Mai in nessun modo. Le reti televisive così come le case editrici
traggono solo vantaggi dalla creazione di questi fan club. Noi siamo
(in genere tutti i fan club) ciò che di meglio si possa ottenere a
livello di pubblicità. Una rete mondiale e nazionale no-cost.

Vedo che state organizzando una convention Italiana: come


procede? avete mai organizzato altri eventi? Per es. incontri tra
fan, raccolte di firme, concorsi...
Si stiamo cercando di rendere reale la possibilità di una convention
italiana su TVD. Abbiamo supportato un sondaggio indetto dal sito
jusinbello.it (promotori già della convention su SN che ha ottenuto
ottimi risultati) su quale serie avremmo voluto una convention.
Dopo la vittoria di TVD siamo stati contatti dalla Jus che ci ha
chiesto di sondare il terreno per vedere quanti fan siano realmente
interessati, anche perché questi eventi hanno costi elevati.
Di nostro abbiamo all’attivo una reunion tenuta a Milano in
occasione del Telefilm Festival 2010. Abbiamo incontrato i fan di
TVD, un’occasione per discutere della serie e dei libri.
A livello di concorsi, sempre in occasione della reunion abbiamo
indetto una gara di quotes e la risoluzione di un cruciverba su TVD,
pare fosse eccessivamente difficile, ma in palio c’erano gadget
ufficiali e tanti libri, un minimo di gara doveva pur esserci. 

215
Iniziativa “Adotta un Vampiro”
http://www.newtoncompton.com/index.php?lnk=102&id_n=164
162
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

Ci sono i link a Facebook, You Tube e Twitter: ti occupi tu anche


dei contenuti di questi spazi?
You Tube e Facebook sì, del Twitter si occupa un’altra persona.

Anche questi sono riconosciuti dalla casa editrice Newton


Compton?
In tutta sincerità questi sono canali divulgativi, non abbiamo mai
pensato che potessero aver bisogno di un qualche riconoscimento.

Cosa vuol dire nella pagina di Facebook?


È una certificazione ufficiale? L’ho trovata spesso su profili di
personaggi famosi e mi sono sempre chiesta chi facesse la
“verifica”.
Sono delle sigle che inseriamo quando il canale si riferisce a un sito
o a un forum, per differenziarli da alcune pagine nate
esclusivamente su FB.

Anche il forum è molto attivo e vivace. In che modo si relaziona


col sito? È “il forum DEL sito” o una sorta di partner esterno?
Il forum è parte integrante del sito. È il centro di commento per chi
ama la vita nella community. Abbiamo spazi per TVD ma anche
zone dedicate alla grafica e alle fan fiction (non solo su TVD).

163
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

164
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

Glossario  
Le community tendono a sviluppare un proprio linguaggio
specifico. Quelle relative alle fan fiction non fanno eccezione. I
termini “tecnici” sono moltissimi e possono variare a seconda
dell’ambiente in cui ci si trova. Ho cercato di raccogliere i più
comuni.
Tra i termini in lingua inglese, ho selezionato solo quelli che ho
riscontrato essere entrati nell’uso delle community italiane.
Le principali fonti con cui mi sono confrontata sono EFP,
FanWorld, FanFiction.Net, le voci italiana e inglese per “fan
fiction” in wikipedia, la wiki tematica FanLore e l’introduzione a
Fan fiction and fan communities in the age of the Internet di Karen
Hellekson e Kristina Busse216.

Le definizioni seguenti sono da intendersi relativamente al contesto


degli studi sui fandom. Riporto la traduzione italiana solo nel caso
di termini non inglesi. Riporto la doppia versione dei termini,
italiana e inglese, solo nel caso le abbia riscontrate entrambe.

XD :) ;) = alcune delle “faccine” tipiche delle conversazioni via


sms e via chat. Osservando lettere e punteggiatura inclinando la
testa verso sinistra si ha l’impressione di una risata ad occhi chiusi,
un sorriso, un sorriso con occhiolino. Le combinazioni possibili
sono moltissime e non sempre di facile interpretazione. Per
facilitare le cose spesso vengono sostituite da veri e propri disegnini
chiamati smileys (  ).
3some/4some/MoreSome = fan fiction che tratta di relazioni
sentimentali/sessuali tra 3/4/più di 4 persone.
Aca fan (academic fan, purale aca fen) = accademico/universitario
che si identifica come fan delle nuove culture dell’intrattenimento.

216
Hellekson, Karen, e Kristina Busse, Op. cit.
165
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

Adhoc-crazia (ing. adhocracy) = il termine indica massima


flessibilità organizzativa e assenza di burocrazie impedenti. Nei
recenti rilanci di Cory Doctorow e Henry Jenkins, l’accezione
arriva a identificare una forma di organizzazione politico-sociale
dotata di poche strutture o relazioni fisse tra i partecipanti, con
minime gerarchie e massima diversità.
Ambassador = è un’autorità rispettata, un blogger o un piccolo
editore online che si rivolge a una particolare nicchia di pubblico e
viene a costituire un canale di marketing diretto spesso molto più
efficace di una costosa campagna pubblicitaria.
Angst = fan fiction in cui i personaggi si trovano ad affrontare
situazioni pesanti e deprimenti e soffrono emotivamente.
APA (Amateur Press Association) = indica una sorta di lettera di
gruppo che veniva fatta circolare regolarmente tra gli aderenti.
Ciascuno di loro scriveva un intervento, chiamato apazine, e ne
faceva tante copie quanti erano i membri. Lo inviava all’editor, il
quale raccoglieva tutti gli interventi e faceva avere la serie completa
ad ogni aderente.
Archivi o librerie online = sono spazi online dove si raccolgono le
fan fiction di vari autori. Solitamente sono aperti ai contributi di
chiunque, anche se talvolta vengono moderati riguardo a contenuti
e qualità. Molti archivi di fan fiction sono dedicati a una fandom
(vedi) specifica, o a un genere o a un pairing (vedi) specifico, ma
alcuni sono aperti a qualsiasi fandom.
AU (Alternate Universe) = descrive una fanfiction che utilizza i
personaggi di un’opera ponendoli in un contesto o ambiente
completamente differente da quello originale. Esempio: i
personaggi di Harry Potter in un mondo in cui non esiste la magia
o i personaggi di Naruto nell’universo di Harry Potter.
Bad Ending/Unhappy Ending = fanfiction non a lieto fine.
BDSM (Bondage, Sado-Masochismo) = nella storia sono presenti
tematiche di sadismo e masochismo sessuale in cui uno dei
personaggi viene legato (ma si tratta di situazioni consensuali, se
non altrimenti specificato).
Per scene di Sado-Masochismo si trova anche S/M.
Beta-Reader = è una persona che si offre di leggere le fan fiction
prima che vengano pubblicate per fornire all’autore consigli
grammaticali e/o stilistici in corso d’opera.
Bondage = storia dove uno dei personaggi viene legato,
166
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

imbavagliato e/o bendato per piacere sessuale (consensuale).


Canon = identifica la fonte o le fonti considerate autorevoli dalla
comunità di fan. In altre parole, è canon ciò che i fan concordano
essere “veramente successo” in un film, in uno show televisivo, in
un romanzo etc.
Cease-and-desist letter (lettera ingiuntiva, lettera di invito a
desistere) = una lettera inviata da chi detiene i diritti commerciali di
un’opera, tramite la quale esso minaccia azione legale contro
chiunque ritenga stia infrangendo le regole in materia di copyright,
e richiedente, per esempio, la rimozione immediata dei contenuti
pirata.
Citrus = un termine che comprende le fan fiction lemon e lime
(vedi).
Convergenza mediale = si riferisce a progetti editoriali che
distribuiscono gli stessi contenuti all’interno di piattaforme
editoriali diverse. Il termine viene spesso confuso con “cross-
medialità”.
Corporate = corrente di comunicazione, relativa alla creazione dei
contenuti di un universo immaginario, proveniente dall’alto, ovvero
dalla casa di produzione, dal brand.
Crak = fan fiction caratterizzata da premesse assurde, sorprendenti
o ridicole. Probabilmente equivale al genere “surreale”, che ho
riscontrato su FanWorld.
Cross-medialità = Si riferisce a progetti editoriali che oltre a
utilizzare più media simultaneamente prevedano narrazioni e
contenuti specifici per ognuno di essi. Il termine viene spesso
confuso con “convergenza”. Altri termini usati in una accezione
simile sono “multiplatform entratainement” (Danny Bislon),
“narrazione trans-mediale” e “convergenza mediatica” (Henry
Jenkins).
Cross-over = descrive una fanfiction che utilizza elementi o
personaggi di opere diverse, mischiandoli. Esempio: i personaggi di
Twilight e quelli di Harry Potter che si incontrano.
Crossdressing = storia contente personaggi travestiti in quelli di
sesso opposto.
DeathChara (Death Of a Character) o Character Death = storia in
cui uno dei personaggi muore.
Disclaimer = sono le avvertenze legali, le condizioni d’uso. Nel
167
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

caso delle fan fiction l’autore generalmente afferma di non trarre in


alcun modo profitto dalla storia e che ogni diritto suoi personaggi
appartiene al loro creatore originario.
Drabble = componimento breve, con una lunghezza compresa tra le
90 e le 110 parole.
Fan works = termine generico che indica tutto il complesso dei
prodotti dei fan, siano essi fan fiction, fan video, fan art, fan craft…
Fan art = disegni dei fan, ispirati all’universo immaginario da loro
prediletto.
Fan craft = sta ad indicare tutta la produzione ad opera dei fan, di
oggetti dedicati ai fandom (figurine scolpite, lavori all’uncinetto,
torte, magliette, portachiavi, cuscini, di tutto un po’). Si differenzia
da fanart, che va ad indicare unicamente i disegni e fanworks che,
invece, indica tutto, fan fiction, fan art, fan craft, fan video…
[definizione rivedibile e precisabile, ricavata dalla conversazione
con una vera fan].
Fandom = comunità di persone che amano una certa storia,
personaggio, gioco etc. e interagiscono attivamente gli uni con gli
altri (spesso a distanza, tramite la Rete). Il termine deriva da “fan”
(da fanatic, appassionato) più il suffisso “dom”, che in inglese si
unisce alle parole per indicare un ruolo, una giurisdizione. Potrebbe
essere tradotto come “mondo degli appassionati”. Recentemente si
trova il termine “fen” come sinonimo di “fandom”.
Fan fiction (o fanfiction) = si definisce fan fiction l’insieme delle
narrazioni prodotte da utenti o narratori indipendenti, in modo
informale o non-ufficiale, reinventando o alterando storie pre-
esistenti desunte da serie televisive, fumetti, cartoon, film per il
cinema, videogames ecc.
Fannish = aggettivo, “dei fan”.
Fanon = si definisce fanon (in contrapposizione a “canon”) ciò che
è nato all’interno del fandom e si è diffuso tra i fan, anche se non è
propriamente legato all’opera originale e a volte la contraddice
anche. Le idee fanon passano attraverso i vari lavori dei fan (fan
fiction, fan art, fan video etc.) accanto a quelle canon.
Fanzine o zine = il termine inglese fanzine nasce dalla contrazione
delle parole fan (da fanatic, appassionato) e magazine (rivista), e
può essere tradotto in italiano come rivista amatoriale. Indica le

168
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

riviste realizzate da appassionati di qualche particolare genere o


fenomeno culturale e rivolte a un pubblico specifico.
FemSlash = descrive una storia in cui è presente una relazione
omosessuale tra donne con fattezze reali (per storie ad esempio
tratte da film, telefilm, libri).
Fen = sinonimo di fandom (vedi) invalso recentemente. Si tratta di
un ipotetico plurale di fan, ricalcato sul modello del plurale di man,
men.
Filk = testo di canzone preesistente modificato in modo da renderlo
inerente a una storia, spesso con intenti umoristici.
Flashfic = componimento breve sotto le 500 parole (sotto le 110, si
definisce drabble).
Fluff = è il genere di quelle storie dedicate a momenti di dolcezza o
tenerezza.
Gary Stu = v. Mary Sue
General = utilizzato sia come jolly quando la storia non è
classificabile in altro modo, sia per identificare storie prive di
tematica romantica.
Grassroots = corrente di partecipazione proveniente dal basso,
relativa alla creazione di contenuti di un universo immaginario.
H/C (Hurt/Comfort) = indica fanfiction nel quale un personaggio
soffre in modo particolare e intenso, mentre tutti gli altri tentano di
consolarlo.
Happy Ending = Fanfiction a lieto fine.
Header = è un’intestazione che precede le fan fiction e fornisce
informazioni relative al contenuto. Generalmente contiene il titolo,
il nome o nick name dell’autore, un indirizzo email, il pairing (se
presente) i ratings, gli avvertimenti, i disclaimers, le note
dell’autore, i feedback dei lettori.
Hentai = descrive una fan fiction, tratta da anime/manga, ad alto
contenuto erotico prevalentemente etero.
Het = descrive una storia in cui è presente una relazione
eterosessuale. Che vada o meno specificato dipende dal contesto. In
un archivio di storie prevalentemente eterosessuali verrà tralasciato,
ma in un contesto prevalentemente slash o misto sarà opportuno
specificarlo.
169
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

Incompiuta = si definisce tale una storia destinata a non trovare


mai una conclusione. Non è una definizione da assegnare alle storie
incomplete ma ancora in aggiornamento.
Kink = storia con scene sessuali poco/molto fantasiose e fetish vari.
In genere viene specificato il tipo di scena kink. La lista è
estremamente lunga (la più completa l’ho trovata su
http://eliade.livejournal.com/472331.html).
Language = storie con linguaggio “colorito”.
Lemon = descrive una storia o una scena che presenta ampie e/o
dettagliate descrizioni di atti sessuali.
Letterzine = riviste che raccoglievano discussioni e chiacchiere tra
fan prima che Internet consentisse lo scambio di email e l’iscrizione
a mailing list.
Lime = descrive una storia che presenta momenti erotici (in genere
non descritti nel dettaglio) che non sfociano nell’atto sessuale vero
e proprio.
Mailing List = un gruppo di fan che condivide gli stessi interessi
utilizza una lista server per facilitare le discussioni, recapitando via
via quello che viene detto nelle caselle email di tutti.
Marty Stu = v. Mary Sue
Mary Sue = storia contenente un personaggio che costituisca una
rappresentazione fortemente idealizzata dell’autore, a cui viene dato
un ruolo risolutivo. Il termine deriva da un racconto parodistico in
cui si ironizzava su questo genere di personaggio, A Trekkie’s Tale
di Paula Smith. Da non confondere con SI, self insert, vedi).
Al maschile si usano Gary Stu o Marty Stu.
Missing Moments = descrive quelle fanfiction che raccontano
momenti accennati all’interno della trama originale dell’opera che
però non sono mai stati raccontati.
Movieverse = relativo al film. L’avvertimento è utile qualora
l’opera originale abbia avuto una trasposizione cinematografica che
ha alterato gli elementi dell’opera originale (sia essa libro, telefilm,
fumetto o quant’altro), quali i personaggi, l’ambientazione o alcuni
elementi della trama. Aiuta a far comprendere che si sta scrivendo
una fan fiction che si rifà agli elementi decisi dal film.
Mpreg (Male Pregnancy) = fan fiction in cui un uomo rimane
incinto.

170
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

Music FF (music fan fiction) = è una fan fiction in cui i


protagonisti sono personaggi di una band. Spesso anche l’autrice fa
parte della storia ed è un’amica del gruppo.
Newbies = nuovi iscritti di una community, che ancora non
conoscono bene le sue regole esplicite e implicite.
Non-con (non-consensual) = Storie che presentano scene di
violenza sessuale (stupri).
OFC/OMC = segnala la presenza di un personaggio
femminile/maschile originale (solo nel caso abbia un ruolo
importante).
Omake = una poesia o un testo di canzone aggunti alla fine di una
fan fiction o di un capitolo, intesi come omaggio per il lettore.
One-shot = fan fiction che si conclude in un singolo capitolo.
OOC (Out of Character) = storia in cui i caratteri dei personaggi
sono stati stravolti.
Otherverse = avvertimento utile qualora l’opera originale esista in
diverse forme (libro, film, fumetto, telefilm, cartone animato, etc...)
e tra esse vi siano differenze a livello di personaggi, trama o
ambientazione. Se una storia si rifà agli elementi della trasposizione
cinematografica dell’opera, l’avvertimento corretto è “Movieverse”
(vedi), altrimenti “Otherverse” copre le altre possibili forme di
trasposizione.
OTP (One True Pairing) = è la coppia prediletta dell’autore. Può
essere o meno una coppia canon. Quando la coppia si allarga a più
individui, solitamente si aggiunge il numero dei membri che
compone quel pairing dopo l’acronimo.
Pairing = questo termine si riferisce ai personaggi centrali di una
fan fiction che esplori relazioni sentimentali o sessuali. Il pairing
(accoppiamento) può essere het (tra un uomo e una donna), slash
(tra due uomini), fem-slash (tra due donne).
Nella stessa accezione si trova anche shipping (“ship” da
relationship).
POV (Point Of View) = si usa quando la fan fiction descrive una
vicenda da un punto di vista particolare (ad esempio quello di un
personaggio secondario nel canon).
Pre-Slash = si usa quando la fan fiction ci racconta come andavano
le cose prima che i protagonisti vivessero la loro storia d’amore.

171
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

PWP (plot? what plot?) = indica che la storia è solo una scusa per
mostrare una scena di sesso.
Raccolta = descrive una storia i cui capitoli non posseggono una
trama unitaria, ma sono legati gli uni agli altri da un tema o da un
altro elemento di collegamento. Si tratta sostanzialmente di diverse
storie che potrebbero essere pubblicate separatamente, ma che
nell’unione trovano un’unità d’intenti o di significato.
Rating = il rating è un sistema di catalogazione di prodotti come
libri, film, videogiochi, in base alla fascia di età alla quale sono
preferibilmente rivolti, o sotto la quale non ne è consigliato l’uso.
Rating 14+ = storie che presentano, seppure un modo soft,
contenuti comprensibili solo dopo una certa età (tematiche sessuali,
descrizione esplicita della morte e della violenza, linguaggio
colorito).
Rating 16+ = storie che presentano la trattazione di contenuti
comprensibili solo dopo una certa età (tematiche sessuali,
descrizione esplicita della morte e della violenza, linguaggio più
colorito).
Rating 18+ = storie che abbiano descrizioni approfondite e/o
minuziose di morte, sesso, violenza - sia essa psicologica o fisica -,
e/o contengano argomenti complessi trattati in maniera altrettanto
complessa.
Rating Arancione = storie in cui sono trattate tematiche sessuali o
violente, laddove però le descrizioni delle scene ad esse riferite non
si soffermino sui particolari.
Rating G (general audiences) = può leggerla chiunque. Trama
(plot) senza alcun contenuto violento o sessuale.
Rating Giallo = adatto a una lieve presenza di tematiche sessuali o
violenza, è il rating dal quale si dovrebbe partire per la trattazione
di tematiche conflittuali.
Rating K = contenuti adatti a tutti, a partire da 5 anni. Non contiene
linguaggio volgare, violenza e tematiche per un pubblico adulto.
Rating K+ = contenuti che potrebbero non essere adatti ai bambini
sotto i 9 anni. Può contenere atti di lieve violenza senza serie
conseguenze. Potrebbe contenere un linguaggio un po’ volgare.
Non deve contenere tematiche adulte.
Rating M (mature) = contenuti non adatti a bambini o ragazzi sotto
172
La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

ai 16 anni. Può contenere tematiche forti, sebbene non esplicite, con


violenza e linguaggio volgare.
Rating MA (mature adults) = contenuti adatti esclusivamente a un
pubblico maturo (a partire da 18 anni). Può contenere linguaggio
esplicito e temi adulti.
Rating NC-17 (no one 17 and under admitted) = vietato ai minori
di 18 anni. Descrizioni di sesso o di violenza.
Rating Per Tutti = storie adatte a tutte le età.
Rating PG (parental guidance suggested) = qualche contenuto può
non essere adatto ai bambini. Può contenere qualche volgarità,
qualche immagine di violenza o nudità.
Rating PG-13 (parents strongly cautioned) = qualche contenuto
può essere inappropriato a bambini sotto i 13 anni. Può
comprendere qualche contenuto violento o sessuale o un linguaggio
un po’ volgare, ma meno del livello successivo (restricted).
Rating R (restricted) = sotto i 17 anni è richiesto
l’accompagnamento dei genitori o di un adulto responsabile. Può
contenere tematiche forti e linguaggio scurrile.
Rating Rosso = adatto alla descrizione di scene con presenza di
sesso o violenza, o altre tematiche parimenti forti.
Rating T (teenagers) = contenuti non adatti ai bambini sotto i 13
anni. Può contenere violenza, linguaggio un po’ volgare e suggerire
tematiche adulte.
Rating Verde = adatto ad ogni fascia di età, può contenere
tematiche dolorose (morte, separazioni o sofferenze) ma solo se
trattate in modo lieve.
Rating X = situazioni sessuali NON consensuali. (In questa
accezione spesso si trova anche non-con, non consensual).
Attenzione: nei fandom giapponesi X viene usato per rappresentare
il pairing, come in occidente la slash ( / ).
RPF (real person fiction) = descrive una fan fiction a proposito di
personaggi famosi del mondo reale, generalmente attori, cantanti o
sportivi.
RPS (Real Person Slash) = storie a contenuto erotico, più spesso
omoerotico in cui protagonisti sono persone realmente esistenti,
quali attori, musicisti o sportivi.

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La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

RRS (Roundrobin Stories) = altre persone possano aggiungere


capitoli alla storia, anche senza autorizzazione. Ne deriva una fan
fiction scritta a più mani.
S/M (Sado-Masochism) = fan fiction in cui siano presenti scene di
tipo sessuale sado-masochistico (ma si tratta di situazioni
consensuali, se non altrimenti specificato).
Schipping = v. pairing
Sex-change = storie dove uno dei personaggi cambia sesso.
Shonen-ai = descrive una fan fiction tratta da anime/manga in cui è
presente una relazione omosessuale tra uomini, laddove si scelga di
descriverla senza indugiare nell’aspetto sessuale del rapporto. La
definizione può essere in generale utilizzata per tutte quelle fan
fiction in cui i personaggi non abbiano fattezze reali (per fan fiction
tratte da videogiochi o cartoni animati, ad esempio).
Shoujo-ai = descrive una fan fiction tratta da anime/manga in cui è
presente una relazione omosessuale tra donne, laddove si scelga di
descriverla senza indugiare nell’aspetto sessuale del rapporto. La
definizione può essere in generale utilizzata per tutte quelle fan
fiction in cui i personaggi non abbiano fattezze reali (per fan fiction
tratte da videogiochi o cartoni animati, ad esempio).
SI (self insert) = storia contenente un personaggio che rappresenti
l’autore in modo realistico (se la rappresentazione è troppo
idealizzata avremo una Mary Sue – vedi).
Slash = descrive una storia in cui è presente una relazione
omosessuale tra uomini con fattezze reali (per storie ad esempio
tratte da film, telefilm, libri).
Slice of life = storie il cui scopo è descrivere semplicemente
momenti o spaccati di vita quotidiana.
Song-fic = storie costruite attorno a una canzone. Su EFP il testo
della canzone non può costituire più del 30% del testo dell’intera
song-fic.
Spoiler! = indica che la fan fiction contiene anticipazioni sull’opera
originale. Per “anticipazioni” si intendono tutti quei fatti non noti ai
fan che seguano l’opera originale secondo il principale mezzo di
diffusione in Italia. Esempio: ogni fatto sul libro di Harry Potter 7
era da considerarsi spoiler fino a che non è stata messa in
commercio la versione italiana del libro.

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La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

Traduzione = indica che la fan fiction è stata tradotta da un’altra


lingua e quindi non era originariamente scritta in italiano.
Twincest (Twin Incest) = fan fiction in cui si tratti di una relazione
sentimentale e/o sessuale tra fratelli gemelli.
TWT (Time line? What Time line?) = si usa quando la fan fiction
non si colloca in nessun punto preciso di una storia o non ne segue
la linea temporale canonica.
UGC (User Generated Content) = contenuti generati dagli utenti.
Under-age erotica = scene di sesso dove i personaggi hanno meno
di 15 anni.
Voyeurism = storie dove uno dei personaggi prova piacere sessuale
a guardare altre persone in atteggiamenti sessualmente espliciti.
What if? = descrive una fan fiction che va a modificare un
elemento fondamentale della trama dell’opera originale e parte da lì
per ricostruire come sarebbero andati i fatti se vi fosse stato
quell’importante cambiamento. Esempio: se i genitori di Harry
Potter non fossero mai morti, come sarebbe andata la storia?
Yaoi = descrive una fan fiction, tratta da anime/manga, in cui è
presente una relazione omosessuale tra uomini, laddove si scelga di
descriverla includendo l’aspetto sessuale del rapporto. La
definizione può essere in generale utilizzata per tutte quelle fan
fiction in cui i personaggi non abbiano fattezze reali (per fan fiction
tratte da videogiochi o cartoni animati, ad esempio).
Yuri = descrive una fan fiction, tratta da anime/manga, in cui è
presente una relazione omosessuale tra donne, laddove si scelga di
descriverla includendo l’aspetto sessuale del rapporto. La
definizione può essere in generale utilizzata per tutte quelle fan
fiction in cui i personaggi non abbiano fattezze reali (per fan fiction
tratte da videogiochi o cartoni animati, ad esempio).

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La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

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La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

Bibliografia  
Anichini, Alessandra. Testo, scrittura, editoria multimediale.
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Argilli, Marcello. Ci sarà una volta. Immaginario infantile e fiaba


moderna. Scandicci: La Nuova Italia, 1995.

Bernadelli, Andrea. La narrazione. 2° ed. Roma [u.a.]: GLF Ed.


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Bruner, Jerome. La fabbrica delle storie. Diritto, letteratura, vita.


Bari: Economica Laterza, 2006.

Buonanno, Milly. Le formule del racconto televisivo : la


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Sansoni, 2002.

Calvino, Italo. Lezioni Americane. Sei proposte per il prossimo


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